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1 di don Sandro Carissimi , la statua della Madonna di Fatima ci ha da poco lasciato tra le lacrime commosse di tante persone che nei giorni precedenti si erano affezionate alla sua presenza. Mai avrei immaginato quanti avrebbero trovato nel rapporto con Maria un aiuto ad un'esperienza di fede personale così profonda. Tante famiglie hanno partecipato insieme alle funzioni in chiesa. Molti parrocchiani, che difficilmente frequentano la chiesa, sono venuti a visitare la Madonna di Fatima e si sono offerti come volontari, stando per lungo tempo a disposizione dei fratelli. Anche le numerosissime confessioni sono segno del desiderio di una ripresa della vita di fede. Commosso di fronte a questi miracoli, rimango sorpreso dalle perplessità espresse da molti che, in nome di “questa devozione mariana", non sanno cogliere l'opera del Signore attraverso Maria. Non siamo noi che possiamo determinare l'opera dello Spirito! Di fronte all'invito dei Vescovi alla nuova evangelizzazione della società non possiamo trascurare il valore della devozione mariana come un elemento importante in questa opera. Un interrogativo ricorre spesso nei miei pensieri in questo periodo: come fare tesoro della grazia che il Signore ha voluto riversare sulla nostra parrocchia? Sono certo che quello che il Signore ha suscitato non può andare perduto, ma vorrei proporre delle iniziative concrete che consentano in vario modo di rinnovare l'esperienza della vicinanza della Madonna che ha affascinato tanta gente. Nel contempo l'esperienza dell'oratorio feriale, che sta coinvolgendo tanti ragazzi e bambini in un cammino educativo che ha come tema la sacralità del corpo, fa diventare la parrocchia di Barlassina un centro di vita per il nostro paese. La nostra parrocchia desidera educare i parrocchiani a diventare adulti nella fede, a maturare una fede forte che sa comunicarsi ai fratelli che incontriamo nella vita quotidiana. Non abbiate mai vergogna della fede di fronte al mondo, come ci invita a fare il nuovo programma pastorale della diocesi. L'esperienza di una comunione fraterna piena di gioia ci aiuterà ad essere entusiasti della fede nei vari ambienti in cui viviamo. Poco prima di consegnare l'articolo é giunta la notizia della morte di Suor Margherita. E' stata una notizia che ha colto tutti di sorpresa, tanto l'avevamo vista sempre attiva e lucida nel suo impegno alla Casa di Riposo e tempo fa in Oratorio. E' morta nel sonno. La luce di Cristo Risorto la sta avvolgendo con la Sua Gloria. La morte, che fa a tutti paura, è per lei l'incontro con il suo Sposo che sempre ha riempito il suo cuore di gioia. Barlassina é riconoscente a Suor Margherita, all‟opera che per anni ha prestato stando vicino agli anziani nella Casa di Riposo dell'Opera Pia e a tanti ammalati, ai quali portava la comunione ogni primo venerdì del mese. Penso che dal cielo pregherà per la nostra parrocchia e per i nostri giovani ed anziani. IN COMUNIONE IN COMUNIONE Barlassina Barlassina Tanti doni di Grazia LUGLIO LUGLIO—AGOSTO 2013 AGOSTO 2013

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Page 1: IN COMUNIONEIN COMUNIONE BarlassinaBarlassina Comunione.pdfdi S. Giovanna Antida Thouret, alla quale era rimasta fedele per quasi settant'anni della sua vita. L'amore per la sua L'amore

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di don Sandro

Carissimi ,

la statua della Madonna di Fatima ci ha da poco

lasciato tra le lacrime commosse di tante persone che

nei giorni precedenti si erano affezionate alla sua

presenza.

Mai avrei immaginato quanti avrebbero trovato nel

rapporto con Maria un aiuto ad un'esperienza di fede

personale così profonda. Tante famiglie hanno

partecipato insieme alle funzioni in chiesa. Molti

parrocchiani, che difficilmente frequentano la chiesa,

sono venuti a visitare la Madonna di Fatima e si sono

offerti come volontari, stando per lungo tempo a

disposizione dei fratelli. Anche le numerosissime

confessioni sono segno del desiderio di una ripresa

della vita di fede.

Commosso di fronte a questi miracoli, rimango

sorpreso dalle perplessità espresse da molti che, in

nome di “questa devozione mariana", non sanno

cogliere l'opera del Signore attraverso Maria.

Non siamo noi che possiamo determinare l'opera dello

Spirito!

Di fronte all'invito dei Vescovi alla nuova

evangelizzazione della società non possiamo

trascurare il valore della devozione mariana come un

elemento importante in questa opera.

Un interrogativo ricorre spesso nei miei pensieri in

questo periodo: come fare tesoro della grazia che il

Signore ha voluto riversare sulla nostra parrocchia?

Sono certo che quello che il Signore ha suscitato non

può andare perduto, ma vorrei proporre delle iniziative

concrete che consentano in vario modo di rinnovare

l'esperienza della vicinanza della Madonna che ha

affascinato tanta gente.

Nel contempo l'esperienza dell'oratorio feriale, che sta

coinvolgendo tanti ragazzi e bambini in un cammino

educativo che ha come tema la sacralità del corpo, fa

diventare la parrocchia di Barlassina un centro di vita

per il nostro paese.

La nostra parrocchia desidera educare i parrocchiani a

diventare adulti nella fede, a maturare una fede forte

che sa comunicarsi ai fratelli che incontriamo nella vita

quotidiana.

Non abbiate mai vergogna della fede di fronte al

mondo, come ci invita a fare il nuovo programma

pastorale della diocesi. L'esperienza di una comunione

fraterna piena di gioia ci aiuterà ad essere entusiasti

della fede nei vari ambienti in cui viviamo.

Poco prima di consegnare l'articolo é giunta la notizia

della morte di Suor Margherita.

E' stata una notizia che ha colto tutti di sorpresa, tanto

l'avevamo vista sempre attiva e lucida nel suo impegno

alla Casa di Riposo e tempo fa in Oratorio. E' morta nel

sonno. La luce di Cristo Risorto la sta avvolgendo con

la Sua Gloria.

La morte, che fa a tutti paura, è per lei l'incontro con il

suo Sposo che sempre ha riempito il suo cuore di gioia.

Barlassina é riconoscente a Suor Margherita, all‟opera

che per anni ha prestato stando vicino agli anziani nella

Casa di Riposo dell'Opera Pia e a tanti ammalati, ai

quali portava la comunione ogni primo venerdì del

mese.

Penso che dal cielo pregherà per la nostra parrocchia e

per i nostri giovani ed anziani.

IN COMUNIONEIN COMUNIONE

BarlassinaBarlassina

Tanti doni di Grazia

LUGLIOLUGLIO——AGOSTO 2013AGOSTO 2013

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Indice

Vita in parrocchia:

Pag.3-7 La presenza della Madonna Pellegrina di a cura della Redazione Fatima: una grazia Pensieri e istantanee della Settimana Mariana Pag.8-9 Margherita dei fiori di Antonietta Porro Suor Margherita è tornata alla casa del Padre Pag.11-12 EveryBody - un corpo ci hai preparato di Mariangela Corbetta Oratorio Estivo 2013

Pag.13 Oratorio: Inaugurati i nuovi giochi a di Giorgio Orsenigo

disposizione dei più piccoli

Pag.14 Il salto della Fede a cura delle Catechiste Cresimandi a S.Siro con l’Arcivescovo Pag.15 Il mio primo anno in Seminario di Giuseppe Pellegrino Pag.16 Pellegrini … sul lago di Antonietta Porro Rubrica “Lo scrigno della Memoria” Pag.17 Dalla Diocesi di Mantova ci ringraziano Lettera della Diocesi di Mantova che ci ringrazia per l’offerta della Quaresima di Fraternità

Pag.18 Family 2012 un anno dopo di Nino Leuratti Iniziativa della Commissione Famiglia per ricordare l’Incontro Mondiale delle Famiglie dello scorso anno

Pag.19 Sport: valido strumento educativo di Marco Lanzani PSG - Dodicesima edizione della Smile Cup

Un aiuto ad un giudizio:

Pag.20 Il nostro “ascolto” mensile di Papa Francesco a cura di M. Cristina Arienti Rubrica “Pillole di Magistero” Pag.21 Estate … tempo per la mente e per lo spirito a cura della Redazione Consigli di lettura per l’estate Pag.23 Piergiorgio Frassati: una vita verso l‟Alto a cura di Paola Visconti Rubrica “Cercate ogni giorno il volto dei Santi” Pag.24 Anagrafe parrocchiale

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Vita in Parrocchia

Settimana Mariana

… Non dimenticherò mai gli occhi della statua della Madonna Pellegrina e la luce splendente che irradiava …

Luca

Questa settimana é capitata in un momento importante della mia vita e grazie alla Madonna sono riuscita a trovare la

forza di affrontare con coraggio ogni cosa che mi accade. Durante i molti momenti di adorazione silenziosa ho anche

imparato a pregare. Sono sicura che questi due insegnamenti saranno per me molto importanti per tutta la vita.

Sara

Tanti momenti di condivisione, ma nello stesso tempo, nel silenzio, una preghiera personale che in diverse occasioni

mi ha “alleggerito il cuore”! Un presenza che ha lasciato il segno!

Elena

La presenza della Madonna Pellegrina di Fatima: una grazia

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Vita in Parrocchia

Settimana Mariana

Avere la statua della Madonna Pellegrina di Fatima a Barlassina è stato un gran privilegio ... Ci sono piaciute in parti-

colare le processioni per le vie del nostro paese ... Davvero la Madonna ci è accanto in ogni momento!

Alessandro e Giacomo

Appena mi sono svegliato il giorno dopo la partenza della Madonna di Fatima, mi sono reso conto di quanto sia stata

ricca e importante per me la Sua presenza con noi: avrei voluto fosse ancora qui.

Andrea

La presenza in mezzo a noi della Madonna Pellegrina di Fatima, vissuta anche da volontario, si è rivelata una preziosa

occasione di comunione con il Signore e con gli altri. La preghiera difronte a Lei è stata per me fondamentale e mi ha

fatto riscoprire la necessità di pregare.

Daniele

Durante questa settimana ho fatto il volontario. Questa esperienza mi ha aiutato a cercare le risposte alle mie doman-

de e ad aumentare il mio senso di responsabilità.

Giacomo

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Vita in parrocchia

Settimana Mariana

Quando l‟elicottero si è alzato in volo per portare via la Madonnina, mi sono emozionato e ho pensato che come me

anche altri avrebbero avuto la possibilità di vivere la gioia di questo incontro!

Niccolò

“Se ne parla. Sicuramente se ne parla, della Madonna Pellegrina che è stata da noi una settimana: <bellissimo!>, < la

chiesa ora è vuota..>, < ..è solo devozione..>…e via così, chi entusiasta e chi sottilmente scettico.

Eppure, la sera in cui noi volontari ci siamo trovati per Messa e cena all‟oratorio, è stato per me evidente che qualcosa

era successo, grazie alla Madonna. Ho cercato di trovare nella mia esperienza che cosa è successo ed è cambiato.

Intanto, la Madonna è pur sempre la mamma del “capo”, e pregare la Madonna che metta una buona parola per noi

con suo figlio, di sicuro male non fa!

Poi ho pensato al primo frutto di questo esserci messi di fronte alla Madonna e, tramite Lei, a Gesù: durante quei gior-

ni, tutti abbiamo vissuto una disponibilità, una attenzione (come non ripensare alle mamme in agguato contro le im-

pronte sulle porte di cristallo o i papà alle prese con centinaia di lumini e la pesante portantina..), un‟ operosità lieve,

una capacità di ridimensionare problemi, una unità, una letizia, che non possiamo non desiderare per tutta la vita!!!

Ecco, io penso che questa settimana sia stata paradigmatica di come vogliamo vivere: nella fede e nella carità frater-

na, con l‟ aiuto della nostra Mamma.”

M. Cristina

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Vita in Parrocchia

Settimana Mariana

Il grazie di Don Giorgio

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Vita in parrocchia

AdDio Suor Margherita

di Antonietta Porro

La mattina del 29 giugno Suor Margherita è tornata al suo Signore. In silenzio, come è vissuta, ma certamente

con il cuore lieto, perché lei sapeva bene dove stava andando. E senza dubbio non si sarebbe fatta scappare di notare

una curiosa coincidenza: mentre lei se ne andava in punta di piedi, i giornali di tutto il mondo annunciavano, nello stesso

giorno, la scomparsa di un'altra Margherita, pressoché sua coetanea, l'astrofisica atea Margherita Hack. Suor Marghe-

rita, arguta com'era, avrebbe escogitato certamente una battuta, non facile da prevedere, perché Suor Margherita era

unica e imprevedibile: chissà, forse avrebbe detto che quella era Margherita delle stelle, e lei invece le stelle le vedeva …

solo se le pestavano i calli. Lei era un'altra Margherita, Margherita dei fiori, per la cura dei quali aveva davvero un'atti-

tudine speciale.

Era nata il 29 settembre 1921; poco dopo l'adolescenza era entrata nella Congregazione delle Suore della Carità

di S. Giovanna Antida Thouret, alla quale era rimasta fedele per quasi settant'anni della sua vita. L'amore per la sua

comunità le sprizzava veramente da tutti i pori: ne erano segno la cura per la casa nella quale lei e le sue Sorelle vive-

vano, la sua partecipazione a tutti i gesti che riguardavano la comunità delle Suore, anche quando l'età avanzata poteva

essere fonte di fatica, le attenzioni che sapeva riservare alla vita comune… In anni non lontani, quando la comunità delle

Suore aveva un'età media nettamente superiore a quella di ora, Suor Margherita era il pilastro, la nota di allegria e di

vitalità: il clima di calore fraterno che sapeva suscitare tra le sue consorelle era fatto anche di piccoli gesti, semplici e veri

come quelli dei bambini, come accogliere la sua Superiora di ritorno dagli esercizi spirituali con piccoli disegni di ben-

tornata. Suor Margherita aveva il cuore semplice, certo, ma proprio per questo era capace di una dedizione profonda e

sincera.

Margherita dei fiori

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Vita in parrocchia

Così mi commosse non poco quando, dovendo la sua affezionatissima Suor Teresa per ragioni di salute lasciare

la comunità di Barlassina e abbandonare quindi l'attività di volontariato che svolgeva presso la casa di riposo, Suor

Margherita, già più che ottantenne, disse che se ne sarebbe fatta carico lei, perché voleva continuare l'opera di Suor

Teresa, e lo fece, instancabilmente, fino agli ultimi giorni della sua vita. Così come continuò a lungo l'opera che forse le

stava a cuore più di tutte, perché era pienamente consapevole del valore che portava con sé: visitare i malati e portare

loro l'Eucarestia.

In anni passati aveva insegnato nella scuola materna, si era dedicata all'educazione dei ragazzi in Oratorio e

nella catechesi. Aveva un modo speciale di comunicare con i più piccoli: quando i suoi giovani amici le portavano i loro

figli entrava immediatamente in rapporto con loro, con qualche domanda e qualche battuta, ponendosi quasi sul loro

stesso piano, come spesso gli anziani sanno fare, e suscitava fatalmente la loro simpatia.

Suor Margherita non amava fare cerimonie; aveva un carattere assai diretto, che a qualcuno poteva apparire

persino burbero, ma sapeva voler bene alle persone, capiva al volo ciò che passava nella mente e nel cuore dei suoi

interlocutori. Cercava di alleggerire i drammi di chi aveva di fronte, magari ricorrendo a qualche battuta di spirito; non

amava i musi lunghi, era consapevole del fatto che le croci che il Signore manda vanno abbracciate senza mugugni, per

poter essere portate più agilmente. E anche quando i suoi bellissimi occhi azzurri si velavano di nostalgia o di qualche

lacrima, non lasciava mai il suo interlocutore senza che la tristezza si aprisse ad un sorriso. Anche lei, come papa

Francesco, non amava i cristiani “malinconici con la faccia da peperoncino all‟aceto”: conosceva bene, suor Margherita,

la letizia che viene dallo Spirito e l'allegria che segna il volto dei Santi.

Suor Margherita, Margherita dei fiori, ora ha raggiunto il suo Sposo, lassù, oltre le stelle, dove sapeva bene

che un giorno sarebbe andata. E forse, nel suo ultimo viaggio, accompagnandosi all'altra Margherita, la signora delle

stelle, le avrà spiegato – non senza averla un poco redarguita - quello che la Sapienza dei semplici le aveva insegna-

to: che lassù, oltre le stelle, c'è il compimento vero del destino di ciascuno di noi. Ci mancherà moltissimo, come man-

cano gli amici più cari quando non sono più visibilmente tra noi. Ma continuerà a starci vicino, e non solo perché le sue

spoglie mortali riposeranno nel cimitero di Barlassina: certamente pregherà per noi il suo Sposo, perché ci aiuti ad es-

sere forti e lieti nel nostro cammino, come lei è stata.

AdDio Suor Margherita

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Vita in parrocchia

di Mariangela Corbetta

Ancora una volta, con stupore e meraviglia, abbiamo assistito all‟incredibile “miracolo” che è la nascita e la vita di un

Oratorio Estivo.

Il tema proposto dalla FOM quest‟anno – “EveryBody. Un corpo mi hai preparato” – suggerisce l‟immagine forse più

adatta e bella per rappresentarlo: il corpo umano.

E‟ sorprendente vedere come un numero davvero impressionante di persone di ogni età interagiscano e lavorino fian-

co a fianco, ciascuno al proprio posto, ciascuno svolgendo il proprio compito, in modi e tempi diversi, ma insieme, af-

finché questa grande e complessa macchina possa funzionare al meglio ed offrire ai più di trecento ragazzi iscritti un

luogo di crescita personale e comunitaria, un luogo di incontro e condivisione, una ”scuola di umanità” con al centro

Gesù.

Tanti gli adulti che si sono resi disponibili per le varie attività di supporto: bar, cucina, laboratori, pulizie, segreteria;

molti gli adolescenti e i giovani che hanno accolto l‟invito di don Andrea a diventare ANIMATORI. La loro avventura,

iniziata in primavera con la consegna delle adesioni e proseguita con la partecipazione ad alcuni incontri di formazio-

ne, ha avuto un momento forte il 2 giugno con il mandato ricevuto da don Sandro durante la S. Messa delle 10. E‟ sta-

to un momento emozionante e significativo per tutta la comunità presente: che sorpresa e che gioia vedere così tanti

giovani dire SI‟ a una proposta di impegno al servizio degli altri! Che questa disponibilità sia davvero ciò che scriveva

San Paolo nella lettera agli Ebrei, nei versetti che hanno ispirato il tema oratoriano di quest‟anno: «Per questo, entran-

do nel mondo, Cristo dice: Tu non hai voluto né sacrificio né offerta, un corpo invece mi hai preparato… Allora ho det-

to: “Ecco, io vengo – poiché di me sta scritto nel rotolo del libro – per fare, o Dio, la tua volontà”» (Eb 10, 5.7).

Oratorio Estivo 2013

EveryBody – Un corpo mi hai preparato

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Vita in parrocchia

Oratorio Estivo 2013

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Vita in parrocchia

Inaugurati i nuovi giochi a disposizione dei più piccoli

Oratorio

di Giorgio Orsenigo

Tutte le generazioni cresciute a Barlassina nell‟epoca del nuovo Oratorio di via Colombo sono passate dai giochi di

ferro installati nelle vicinanze del cancellone.

Chi di noi non si è cimentato sul castello in acrobazie ardite sentendosi Indiana Jones? O sulle quattro altalene, a volte

usate come catapulte per lanciarsi il più lontano possibile nel prato? E poi la ruota, smantellata qualche anno fa dopo

l‟usura dovuta a un onoratissimo servizio e lo scivolo percorso migliaia di volte…

Questi vecchi gloriosi giochi sono stati sostituiti da nuove coloratissime strutture rispondenti alle attuali normative di

sicurezza che sono state inaugurate nel pomeriggio di Domenica 2 Giugno.

Don Dante, invitato da Don Sandro a benedire i nuovi giochi, ha ricordato l‟importanza dell‟Oratorio come luogo privile-

giato di incontro e di formazione nella comunità cristiana e ci ha fatto una bellissima sorpresa comunicandoci che ha

voluto coprire personalmente la spesa di queste nuove attrezzature. GRAZIE, DON DANTE!

Al termine della benedizione ha invitato i tanti genitori e ragazzi presenti a recitare tutti insieme un‟Ave Maria affinché

la Madonna protegga tutti coloro che useranno i nuovi giochi.

La Madonna avrà certamente sorriso perché di protezione ne ha sempre offerta in abbondanza in quell‟angolo del no-

stro Oratorio…

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Vita in parrocchia

Cresimandi a S. Siro con l’Arcivescovo

Il salto della Fede

a cura delle Catechiste

Anche quest'anno i nostri cresimandi, assieme a una folla di altri ragazzi della diocesi milanese, accompagnati da ge-

nitori, catechisti, padrini e madrine, hanno preso parte lo scorso 1 giugno al tradizionale incontro con l'Arcivescovo. In

50mila hanno gremito le gradinate di San Siro contrassegnati dai colori delle diverse zone pastorali e animati da tanta

gioia e stupore nel vedere questo ampio respiro di Chiesa.

Al centro della riflessione, il brano evangelico della guarigione del cieco Bartimeo, che "balzò in piedi" alla chiamata di

Gesù, ha portato i partecipanti a comprendere come "il salto della fede", titolo stesso dell'incontro, sia un passaggio

dalle tenebre alla luce. Le coreografie sul campo di gioco hanno raffigurato questo passaggio con un insieme di colori

e movimenti, culminato nella realizzazione di un grande volto di Cristo che ha suscitato il lungo e caloroso applauso di

tutti.

Nell'omelia, il cardinale Angelo Scola ha invitato i ragazzi a giocare la loro partita, quella che ciascuno di loro ha da-

vanti e che è ben più importante delle sfide sui campi di calcio: la partita della vita che, con il dono dello Spirito Santo,

si deve vincere. Chi ha ricevuto la Cresima è chiamato a compiere "il salto della fede" e, come ha sottolineato l'Arcive-

scovo, "lo devi fare tu questo salto, in prima persona. Non è possibile che un altro lo faccia al posto tuo".

Domenica 23 giugno presso il teatro

dell’Oratorio abbiamo assistito con piace-

re al debutto della Compagnia Teatrale

“San Giulio”, nata nello scorso autunno,

che ha messo in scena la commedia “Una

volta … in un cortile”, scritta da alcuni gio-

vani del gruppo.

Desideriamo aggiungere il nostro applau-

so ai tanti ricevuti la sera della prima e di-

re a tutti i giovani, attori e autori, e agli

adulti che li hanno supportati: COMPLI-

MENTI E … CHE L’AVVENTURA CONTI-

NUI!!!

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Testimonianza

Il mio primo anno in Seminario

di Giuseppe Pellegrino

Sembra incredibile, ma è passato quasi un anno da

quando il 13 Settembre scorso ho varcato la soglia del

Seminario di Seveso per intraprendere un “cammino” di

cui non potevo immaginare richieste, sacrifici e frutti,

definendo così nuove prospettive con cui poter discerne-

re liberamente la propria vita.

Se il termine “giocarsi nella propria libertà” all‟inizio

dell‟anno poteva sembrare quasi uno slogan, invece la

vita di comunità, la scuola, la pastorale ed il cammino

spirituale m‟han fatto comprendere la reale dimensione

di questa “libertà”. Sostenuto da una guida spirituale,

sono giunto a condensare la mia esperienza presente e

passata tramite queste due semplici domande:

Chi sei tu per me, cosa hai rappresentato tu, Signore,

per la mia vita, per riconoscerti Presenza nel quotidia-

no?

Cosa vuoi tu da me, cosa chiedi alla mia vita, d’ora in

avanti, perché riconosca nella vocazione del mio cammi-

no ciò che tu hai pensato per me?

Un aspetto importante lungo questo viaggio, è stato l‟in-

contro con alcuni dei vicari episcopali, dove un importan-

te tema di riflessione e di stimolo a crescere, è stato

quello della “fedeltà alla Croce” che un prete deve vivere

nel corso del suo cammino pastorale, richiamando così

noi seminaristi su come vivere il nostro percorso.

“Il prete, ha detto, nella vita spesso è chiamato a far co-

se che non vorrebbe fare, ma di cui deve fare esperien-

za per “provare” a cresce-

re prima come uomo e poi

come uomo nella fede”.

“Stimolante” è stato an-

che il fare nuove espe-

rienze nella pastorale do-

menicale, dove io ed un

mio fratello siamo stati

accolti dalla comunità di

Solaro in un modo che ci

ha permesso di compiere

i nostri primi passi in un

cammino fatto di fragilità

e di carità, senza dimenti-

care personalmente l‟e-

sperienza vissuta in pre-

cedenza.

Grazie a questi piccoli

passi compiuti, cercherò

di vivere questa mia ulti-

ma avventura in Oratorio

a Barlassina per il “feriale 2013”, offrendo un servizio

alla comunità in base alle necessità che Don Sandro e

Don Andrea chiederanno; proverò a condividere con gli

animatori, i ragazzi ed i vari collaboratori, la mia espe-

rienza di fede, accompagnando e sostenendo tutte quel-

le relazioni che di volta in volta si verranno a formare o

si consolideranno.

Rileggendo in definitiva questo anno, il modo con cui

sento d‟aver vissuto la comunità del Seminario, è stato

quello di accettare di perdere un po‟ di me stesso per

donarlo ai fratelli, secondo uno spirito di condivisione

volto a ravvivare quel senso di testimonianza cui Cristo

ci chiama nell‟essere suoi discepoli. La speranza per il

prossimo anno è di non perdere di vista il senso del

cammino intrapreso, ricordandoci di far spazio al mae-

stro e porci dietro di Lui per obbedire ai suoi insegna-

menti.

Vita in parrocchia

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Vita in parrocchia

Lo scrigno della memoria

di Antonietta Porro

Ricordo che, quand'ero bambina, una domenica di giugno, con mamma e papà e – fino a che il Signore non

l'ha chiamato a sé – con nonno Peppino, si andava a Como, al Santuario dell'Annunciata, detto anche Santuario del S.

Crocifisso, per via del trecentesco crocifisso ligneo che vi è conservato. I nostri vecchi lo invocavano come "el Signur

de Comm": tradizione vuole che, nella settimana santa del 1529, i dominatori spagnoli abbiano impedito ai rappresen-

tanti delle confraternite religiose di portare il crocifisso in processione, sbarrando loro la strada con enormi catene, e

che il crocifisso, messo a contatto con una di queste, l'abbia miracolosamente sciolta. Da allora gli abitanti di Como e

dei dintorni si sono rivolti con particolare devozione al S. Crocifisso, specialmente per chiedergli di essere sciolti dalle

"catene" delle epidemie di peste (a partire da quella del Seicento, di manzoniana memoria) e delle guerre mondiali. E'

dunque assai probabile che anche la tradizione del pellegrinaggio barlassinese abbia analoghe origini, rinvigoritesi

proprio dopo la seconda guerra mondiale: chiedere la protezione del S. Crocifisso, e poi manifestargli riconoscenza

per le grazie ricevute.

Ma nei miei ricordi di bambina, e anche in quelli successivi, il pellegrinaggio a Como ha anche i contorni di una

bellissima gita di prima estate: non voglio togliere nulla alla dimensione spirituale e profondamente religiosa del pelle-

grinaggio, ma – a costo di apparire un po' irriverente – è a questo aspetto secondario che rivolgerò ora i miei pensieri,

perché credo che tutte le esperienze autentiche della vita abbiano qualcosa di buono da insegnarci.

A Como si andava con tutti i mezzi: chi a piedi (come non ricordare il Giuanìn, che ha continuato a farlo quan-

do era ben più che ottantenne?), chi in bicicletta, chi in auto, ma, soprattutto negli anni Sessanta e Settanta, la gran

parte di noi ci andava in treno: la stazione di Camnago quella mattina si riempiva dei chiacchiericci allegri dei pellegrini

barlassinesi, che incominciavano insieme il loro piccolo viaggio. Poi c'era la Messa, il cuore della giornata, alla quale

immancabilmente seguiva la gita, sul lago col battello, a Brunate con la funicolare, oppure su, a inerpicarsi per qualcu-

no dei sentieri che portano a punti panoramici intorno al lago. Con la mia famiglia si andava a Brunate, oppure, in bat-

tello, al Sacro Monte di Ossuccio, dove si visitavano le cappelle del percorso e, giunti in cima, ci si abbandonava ad un

corroborante picnic.

Col passare degli anni, la gita familiare è stata sostituita da quella con gli amici dell'oratorio. Una di queste gite

è ancora impressa con forza nella mia mente, perché ha lasciato il segno, come fanno spesso, a quell'età, esperienze

di vita comunitaria autentiche e sorprendenti nella loro bellezza. Avevo 17 anni; con altri amici non molto più grandi di

me, dopo la Messa al Santuario, accompagnammo una cinquantina di ragazzi delle medie al faro di Brunate, e poi

proseguimmo per uno dei sentieri che da lì partivano e ci fermammo in un prato, a pranzare al sacco e a giocare insie-

me, per tutto il pomeriggio. Il fatto notevole fu che don Giorgio dovette lasciarci soli nell'impresa, perché doveva rien-

trare in parrocchia (era uno dei periodi di malattia di don Antonio): sentivo, sentivamo tutti il peso della responsabilità,

ma questo non ci impedì di vivere una giornata splendida nella sua semplicità e nella sua freschezza. Sperimentammo

la forza della nostra amicizia, cui ebbero parte anche i ragazzi (i quali, per fortuna, si comportarono benissimo). Mi ri-

vedo di ritorno a casa, in compagnia di uno dei miei più cari amici di allora, a dirci quanto fossimo sfiniti e quanto fosse

stato bello. La gioia dell'amicizia condivisa, nel nome di Cristo. La fatica e la letizia che diventano una cosa sola. Un

segno indelebile lasciato nell'esistenza: si può essere felici, così.

Il pellegrinaggio a Como per quest'anno è passato, ma ci attendono le vacanze, nelle quali inseguiremo le oc-

casioni di riposo, di divertimento, di allegria. Forse dovremmo tener presente che gli ingredienti per conseguire il risul-

tato sono quelli più a portata di mano: la comunione fraterna, la condivisione dei gesti semplici, la fatica fatta insieme

per vedere cose belle, il non dimenticare che al centro dei nostri giorni c'è sempre Gesù, senza il quale la vacanza

diventa non tanto il vacare, cioè l'essere privi, degli impegni ordinari del lavoro, ma l'essere vuoti di tutto, anche della

gioia e dell'allegria che andiamo cercando.

Pellegrini … sul lago

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Quaresima di Fraternità

Dalla Diocesi di Mantova ringraziano

Vita in parrocchia

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Vita in parrocchia

Iniziativa della Commissione Famiglia

Family 2012 un anno dopo

di Nino Leuratti

Venerdì 31 Maggio l‟Oratorio ha ospitato, tra le altre atti-

vità, anche un momento organizzato a cura della Com-

missione Famiglia.

Con il nome di “Family2012: un anno dopo” la Commis-

sione ha pensato, in occasione dell‟anniversario dell‟e-

vento, di proporre di incontrarsi a coloro che avevano

partecipato ed a tutti coloro che fossero interessati.

Semplicemente per il piacere di rivedersi a ricordare l‟In-

contro Mondiale delle Famiglie condividendone e rive-

dendone assieme le immagini fotografiche. Non volendo

farci mancare nulla era stata anche abbinata la modalità

conviviale del “Dolce Dopocena”. Era quindi necessario

che tra l‟inizio del ritrovo e la proiezione intercorresse un

po‟ di tempo per la sistemazione logistica di dolci e be-

vande. Tempo che in realtà si è protratto in maniera con-

sistente per cercare di dare tempo ai gruppi “ADO” e “18

-19enni” di terminare le loro attività. Ciò per rendere loro

possibile accedere alla sala proiezioni senza perdere le

parti che li riguardavano più da vicino. Poco male, mi

pare di poter dire, nei tempi del virtuale e dei social net-

works pare che comunque la capacità di produrre sane

e genuine chiacchiere “dal vivo” sia ancora ben svilup-

pata, almeno tra gli intervenuti, per cui l‟attesa è stata

ben tollerata.

Con la proiezione si è tentato di ricreare, in maniera il

più possibile completa, un ricordo che valeva la pena di

rivivere e condividere.

Abbiamo rivisto le magliette, i loghi ed i colori, abbiamo

ripercorso la settimana del congresso e dell‟accoglienza

della famiglia indiana ed anche il week end con la serata

delle testimonianze. Infine la Messa della Domenica con

il Papa Emerito Benedetto XVI. In sala proiezioni il clima

ed i vivaci commenti erano decisamente “familiari”.

E‟ stato bello terminare recitando assieme la “Preghiera

della famiglia” come in quel periodo così particolare. Le

famiglie intervenute occupavano un po‟ meno della metà

dell‟ottantina di posti allestiti in sala proiezioni quella

sera ma, a tratti, la sala è stata molto più popolata dato

che, di tanto in tanto, i giovani dei vari gruppi venivano a

dare un‟occhiata.

Questa condivisione di struttura e proposte mi è parsa

uno spunto interessante e bello. Peccato solo di non

aver rivisto molti volti che ricordavo e che magari avevo

incontrato solo per quell‟occasione. Una parte caratteri-

stica della proposta voleva proprio essere l‟occasione di

incontrare di nuovo chi non si vede abitualmente ma con

cui si è condiviso qualcosa di importante.

Forse in futuro dovremo lavorare di più sul passaparola

(e “passa-mail”) o forse è solo che Maggio e Giugno so-

no da sempre saturi dei più disparati impegni per tutti.

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Lo sport: valido strumento educativo

PSG - Smile Cup alla dodicesima edizione

di Marco Lanzani

Anche quest'anno, per la dodicesima volta, la Polisporti-

va San Giulio Barlassina ha concluso la sua stagione

organizzando il torneo estivo “Smile Cup”. A questo tor-

neo hanno partecipato le squadre dei ragazzi più giova-

ni, suddivise in quattro categorie: partendo dai più picco-

li, i Big Small (seconda elementare), fino alla categoria

Under 14 (età delle medie), per un totale di oltre 20

squadre e centinaia di atleti partecipanti provenienti so-

prattutto dagli oratori dei paesi vicini. In ogni categoria

erano presenti una o due formazioni della nostra società

e tutte sono riuscite a conquistare coppa e medaglie!

I bambini dell'Avviamento al calcio (5/6 anni) hanno par-

tecipato con una partitella e hanno ricevuto qualche pic-

colo regalo in conclusione del loro anno e, per comple-

tare, si è disputato un mini-torneo di pallavolo tra le no-

stre ragazze e una squadra di Desio.

L'organizzazione e la gestione di un evento così notevo-

le è affidata soprattutto al consiglio e ai dirigenti della

Polisportiva, sempre aiutati e supportati dai genitori e

dai ragazzi più grandi, a cui va il nostro ringraziamento.

Le partite si sono svolte nell'arco di due settimane, tra la

fine di maggio e l'inizio di giugno, sui bellissimi campi

dell'oratorio, giocando soprattutto al sabato e alla dome-

nica e nelle ore serali: in questo modo le persone giunte

per assistere alle partite hanno potuto anche approfitta-

re dell'apprezzato servizio di ristoro dove venivano ser-

viti panini caldi e patatine fritte.

Il momento culminante dell'intera manifestazione è stata

sicuramente la serata finale, quando si sono giocate le

finali di tutte le categorie; otto partite al termine delle

quali le squadre hanno avuto l'onore di salire sul palco

nel teatro gremito per ricevere la coppa dalle mani di

alcune autorità intervenute che ci hanno portato anche il

loro saluto. La signora Rosy Vago è sempre contenta di

stare vicina all'oratorio, in questa occasione anche nel

ricordo di suo marito Antonio; il sindaco Frontini ha fatto

notare come la Polisportiva è la società sportiva più

grande che abbiamo a Barlassina e quindi sostiene il

nostro operato; don Andrea ha sottolineato come il cal-

cio può essere un valido mezzo educativo per i ragazzi,

può tirar fuori il meglio dalle persone e quindi bisogna

sfruttarne bene le potenzialità; infine don Sandro ha ri-

badito che l'oratorio è un luogo significativo dove le fami-

glie si possono incontrare e stare insieme, come è suc-

cesso durante i giorni del torneo, e rinsaldare la comuni-

tà.

Alla fine comunque, non senza qualche piccolo inevitabi-

le intoppo, siamo rimasti soddisfatti della partecipazione

e della riuscita del torneo, dove i ragazzi si sono impe-

gnati per raggiungere risultati e soddisfazioni. Adesso

iniziano le vacanze anche per “gli sportivi”, cominciando

già a preparare la prossima stagione, quindi non resta

che dirci: ci vediamo a settembre per il nuovo anno!

Visitate il nostro sito internet: www.psgbarlassina.it

Vita in parrocchia

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Un aiuto ad un giudizio

Pillole di Magistero

a cura di di M.Cristina Arienti

“A chi prego? Al Dio Onnipotente? Troppo lontano. Ah, questo io non lo sento. Gesù neppure lo sentiva.

Tu devi pregare il Padre! E‟ una parola forte, ‘Padre’. Tu devi pregare quello che ti ha generato, che ti ha dato la

vita, a te. Non a tutti: a tutti è troppo anonimo. A te. A me. E anche quello che ti accompagna nel tuo cammino:

conosce tutta la tua vita. Tutto: quello che è buono e quello che non è tanto buono. Conosce tutto”.

“Abbiamo un Padre. Vicinissimo, eh!, che ci abbraccia …

Tutti questi affanni, preoccupazioni che noi possiamo avere, lasciamoli al Padre: Lui sa di cosa abbiamo bisogno.

Ma, Padre, che? Padre mio? No: Padre nostro! Perché io non sono figlio unico, nessuno di noi, e se io non pos-

so essere fratello, difficilmente potrò diventare figlio di questo Padre, perché è un padre di tutti. Mio, sicuro, ma anche

degli altri, dei miei fratelli. E se io non sono in pace con i miei fratelli, non posso dire „Padre‟ a Lui”.

“E‟ tanto difficile perdonare gli altri, è difficile davvero, perché noi sempre abbiamo quel rammarico dentro. Pensiamo:

“Me l ‟hai fat ta, aspetta un po‟… per r idargl i i l favore che mi aveva fat to”:

Eh no, non si può pregare con nemici nel cuore, con fratelli e nemici nel cuore: non si può pregare. Questo è difficile:

sì, è difficile, non è facile. „Padre, io non posso dire Padre, non mi viene‟. E‟ vero: questo io lo capisco. „Non posso dire

nostro, perché questo mi ha fatto questo, quello e …‟ non si può! „

E‟ vero, non è facile. Ma Gesù ci ha promesso lo Spirito Santo: è Lui che ci insegna, da dentro, dal cuore, co-

me dire „Padre‟ e come dire „nostro‟. Chiediamo oggi allo Spirito Santo che ci insegni a dire „Padre‟ e a poter dire

„nostro‟, facendo la pace con tutti i nostri nemici”.

“Siamo arrabbiati con qualcuno? Preghiamo per quella persona.”

“La Chiesa sia sempre luogo di misericordia e di speranza, dove ognuno possa sentirsi accolto, amato e perdonato.”

“A volte sappiamo quello che dobbiamo fare, ma non ne abbiamo il coraggio. Impariamo da Maria la capacità di deci-

dere, affidandoci a Dio.”

“Tutta la storia della salvezza è la storia di Dio che cerca l‟uomo:

gli offre il suo amore, lo accoglie con tenerezza.”

“I miracoli ci sono. Ma serve la preghiera! Una preghiera coraggio-

sa, che lotta, che persevera, non una preghiera di cortesia.”

“Occorre imparare da Maria; rivivere la sua disponibilità totale a ricevere Cristo nella sua vita.”

Il nostro “ascolto” mensile di Papa Francesco

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Consigli di lettura Un aiuto ad un giudizio

Estate … tempo per la mente e lo spirito

Il potere dei senza potere. Vaclav Havel, La Casa di Matriona-Itaca, € 15,00.

Perché rileggere oggi Il potere dei senza

potere, un testo scritto nel 1978 quando

il blocco sovietico era ben saldo e Havel

un «dissidente» tenuto sotto stretto con-

t r o l l o d a l l a p o l i z i a ?

Nel contesto di crisi e di crisi di identità

che da anni affligge l‟Italia e l‟Europa,

quest‟opera sollecita a interrogarsi sul rapporto tra l‟uo-

mo e la politica, tra l‟«io» e il potere.

«Tutti coloro che vivono nella menzogna ad ogni mo-

mento possono essere folgorati dalla forza della verità»

con esiti imprevedibili sul piano sociale: «nessuno sa

quando una qualsiasi palla di neve può provocare una

valanga». La vita stessa di Havel mostra che un «io»

non de-moralizzato, cioè non rassegnato alla menzogna,

può diventare attore della trasformazione della storia di

un Paese e dell‟intera Europa: «Solo con una vita miglio-

re si può costruire anche un sistema migliore».

Non so niente di te. Qualcuno ha la vita che vorrebbe?

Mastrocola Paola, Einaudi, € 18,50

«Forse è proprio questo, papà. Dovreste essere curiosi, voi genitori,

molto curiosi dei vostri figli. Morire dalla curiosità di vedere come

diavolo andrà a finire. Invece siete sempre così scontenti, così in-

contentabili. Sembra che conosciate già tutto. Non vi lasciate sor-

prendere. Peccato. Vi private di una grande felicità».

Fil non è dove dovrebbe essere e non fa

quel che dovrebbe fare. Nessuno lo

trova, ma lui non s'è perso.

Un romanzo esuberante, un'irresistibile

commedia degli equivoci in cui seguen-

do la storia e le sue giravolte, alla fine ci

troviamo a seguire noi stessi.

Perché il tempo febbrile che ritma le nostre vite non è

l'unico possibile: esiste anche il tempo di chi prova a in-

ventarsi, nell'ombra, un'esistenza diversa.

a cura della Redazione

Papa Francesco. Il nuovo Papa si racconta. Conversazione con Sergio Rubin e Francesca Ambrogetti.

Jorge Bergoglio, Sergio Rubin, Francesca Ambrogetti, Salani Editore, € 12,90.

Il 13 di marzo 2013 il cardinale Jorge

Mario Bergoglio è stato eletto successo-

re di Joseph Ratzinger al soglio di Pie-

tro, con il nome di Francesco. Questo

libro è la testimonianza diretta, unica e

personalissima del nuovo papa sugli

avvenimenti che hanno segnato la sua

vita.

Quattro chiacchiere con Dio Lo sapevate che Dio si fuma dei sigari grossi così?.

Diego Goso, San Paolo, € 10,00.

Disponibile anche in e-book

Questo libro racconta di un viaggio fuori

dal tempo e dallo spazio. Dio, che in

questa pagine appare nelle sembianze

di un simpatico e arzillo vecchietto

«teletrasporta» il giovane don Marco: in

Paradiso, in riva al mare, nella sua

chiesa parrocchiale, in piazza San Pie-

tro, nella cappella Sistina, negli appartamenti papali, nel

Cenacolo di Gerusalemme… e da ultimo al momento

della Crocifissione, sul Golgota… Ogni cambiamento di

scena crea il contesto idoneo per porre a Dio 10 doman-

de, alle quali Lui (in persona!) dà risposte, semplici nella

loro invisibile (per chi ha gli occhi accecati dall‟orgo-

glio…) ovvietà, e profonde nella loro ineluttabile verità…

Il tutto raccontato con un linguaggio lieve e luminoso,

spruzzato di ironia e con alcune trovate «sceniche» ac-

cattivanti e insolite.

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parrocchiale “In Comunione”, puoi farlo nei seguenti modi:

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DONAZIONI 2013 DONAZIONI 2013

Barlassina Barlassina

1 settembre 1 settembre

1 dicembre1 dicembre

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Un aiuto ad un giudizio

Piergiorgio Frassati: una vita verso l’Alto

a cura di Paola Visconti

Quel 4 luglio del 1925 la morte del giovane Piergiorgio

aveva colto tutti di sorpresa; era giovane, bello, era stato

attivo fino a pochi giorni prima e nessuno avrebbe potuto

presagire che una poliomielite fulminante se lo sarebbe

“portato via” a soli 24 anni.

Ancora più sorprendente però fu la fila interminabile da-

vanti alla sua bara per l‟ultimo saluto; tantissima gente,

la Torino nascosta, quella che non contava, quella umile

e derelitta, che non occupava le pagine dei giornali, ad

esempio di quel giornale, “La Stampa”, di cui suo padre

era stato fondatore ed era proprietario.

Già, suo padre, Alfredo Frassati; la sorpresa

fu più che altro per lui, ricco e potente, che per

il figlio aveva sognato una prestigiosa carriera

da ingegnere, che lo aveva spesso rimprove-

rato, anche con parole piuttosto dure, perché

la laurea tardava ad arrivare e i voti non erano

brillanti, come quando gli scrisse nel febbraio

del 1922: «Agendo sempre senza riflessione

nelle cose che per te dovrebbero essere im-

portantissime diventerai un uomo inutile agli

altri e a te stesso».

Da uomo pragmatico quale era, Alfredo Frassati non era

mai riuscito a capacitarsi infatti del fatto che il figlio prefe-

risse recitare il rosario quotidianamente in una casa co-

me la loro dove in realtà non si pregava mai e che non

ambisse ad occupare un posto di rilievo nella società.

Piergiorgio preferiva «bighellonare» con gli amici della

San Vincenzo, della Fuci (Federazione universitaria cat-

tolica italiana), dell‟Azione Cattolica, del Partito Popolare

di don Sturzo, nel convento dei padri domenicani (a 21

anni era divenuto addirittura terziario domenicano), nelle

sacrestie delle chiese per servire messa, «perdendo»

continuamente tempo prezioso e invece di pensare ai

doveri di un rampollo del suo rango si occupava di pre-

ghiere, di celebrazioni eucaristiche, di letture spirituali .

Quella fila interminabile incominciò a far scoprire al Si-

gnor Alfredo la reale portata della vita di Piergiorgio, il

Cercate ogni giorno il volto dei Santi

suo prodigarsi su e giù per le soffitte dei quartieri poveri

di Torino a portare viveri, medicine, denari, parole di con-

forto; quell‟ ”uomo inutile” in realtà era stato utilissimo per

tanti, che così gli volevano testimoniare la loro ricono-

scenza e che si stupivano di venire a sapere solo ora che

quel ragazzo, che si chinava su di loro con tanta com-

passione, era figlio di una delle più importanti famiglie

italiane.

Quella fila poi era fatta anche di tanti amici che avevano

condiviso con lui molte ore liete: sì, perché Piergiorgio

aveva saputo vivere con molta passione anche l‟amicizia,

che per lui rappresentava un modo di vivere la Chiesa.

Si era dedicato agli amici con molta generosità e disponi-

bilità, organizzando molte feste e gite, facen-

do così trasparire il suo entusiasmo e la sua

gioia di vivere.

Aveva saputo essere tanto gioioso e trasci-

nante nei momenti di letizia, quanto serio e

attento di fronte ai problemi del mondo e della

gente, quanto nascosto e quasi furtivo nei

gesti di carità. Gli amici avevano rappresenta-

to per lui una seconda famiglia, il pilastro por-

tante della sua vita tanto da dire: “Ringrazio

Dio perché mi ha dato amici così buoni e ami-

che così buone che formano per me una guida preziosa

per tutta la vita…” .

Con tanti di loro condivideva poi la grande passione per

la montagna: “ogni giorno che passa mi innamoro sem-

pre più della montagna; il suo fascino mi attira. Io capisco

questo desiderio di sole, di salire su, in alto, di anda-

re a trovare Dio in vetta. Oh, come le opere di Dio

sono grandi e meravigliose! Vorrei…passare intere

giornate sui monti a contemplare in quell’aria pura la

Grandezza del Creatore. …Qui trascorro ore di vera bea-

titudine contemplando i magnifici ghiacciai.”

Beato Piergiorgio, nelle prossime settimane molti di noi

godranno di un tempo di riposo dal lavoro; aiutaci a non

sprecare questo tempo, ad essere attenti alle necessità

dei più bisognosi, a godere dell‟amicizia in modo sano e

costruttivo, a contemplare Dio nel creato e a lodarlo nella

preghiera, così che possiamo arrivare in Alto come te!

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ANAGRAFE PARROCCHIALE di Giugno 2013

Segreteria ParrocchialeSegreteria Parrocchiale

c/o casa parrocchiale Via Don Speroni, 6 c/o casa parrocchiale Via Don Speroni, 6 -- BarlassinaBarlassina

Orari di apertura:

Mercoledì 09.30 ÷ 11.00

Sabato: 09.30 ÷ 11.30

Servizi offertiServizi offerti

Prenotazioni di SS.MessePrenotazioni di SS.Messe

Richiesta di CertificatiRichiesta di Certificati

Raccolta abbonamenti ad “Il Segno” ed “In Comu-Raccolta abbonamenti ad “Il Segno” ed “In Comu-

nione”nione”

Iscrizione al Corso per fidanzatiIscrizione al Corso per fidanzati

Iscrizioni ad altre iniziative parrocchialiIscrizioni ad altre iniziative parrocchiali

INFO: INFO: INFO: 366 / 715.36.86366 / 715.36.86366 / 715.36.86

(attivo solo negli orari (attivo solo negli orari (attivo solo negli orari

di apertura della Segreteria)di apertura della Segreteria)di apertura della Segreteria)

BATTESIMI

17 ZECCHINELLO EMANUELE EDOARDO di FULVIO e LORENZETTO MONICA

18 MARZORATI SOFIA di FAZIO MATTEO e MANGERUCA ELISABETTA

19 LIETTI VANESSA di MASSIMILIANO e RICCARDI SILVIA

20 BOCASSINI LUCREZIA LUCIANA A.MARIA di MAURO GIANNI e MOLTENI MARIA ELENA

21 MERONI NICOLE BEATRICE di CARLO A. e MERONI GABRIELA

22 BERTON ATHENA di IGOR e PERONACI SAMANTHA

23 BERTON RAOUL di IGOR e PERONACI SAMANTHA

24 TRAINA ENRICO BENEDETTO di RAFFAELE e FONTANA MARTA

25 BELLONI MARIA SOFIA di GIOVANNI e BENINCASA FRANCESCA

FUNERALI

20 VISCONTI SERGIO anni 59 25 OGGIONI CAROLINA anni 91

21 CARUSO ANTONIO anni 58 26 DONATTINI LUCIANA anni 89

22 GARBAGNATI CARLA anni 84 27 BANFI TERESA SUOR MARGHERITA anni 91

23 GALLI CAROLINA anni 98 28 LONGHI GIOVANNI FRANCO anni 81

24 CINCOTTO LUCIANO anni 81

MATRIMONI

02 FRIGATTI FABRIZIO PUOTI ERIKA

OFFERTE

BATTESIMI € 350,00

FUNERALI € 380,00

MATRIMONIO € 100,00

CERA PER MAMME IN ATTESA

€ 50,00

RIONE BURGHETT € 30,00

RIONE LOUET € 50,00