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LITORALE DOMITIO - CASTEL VOLTURNO LITORALE DOMITIO - CASTEL VOLTURNO Informare è un periodico del “Centro Studi Officina VolturnoAnno 8° - Numero 121 - MAGGIO 2013 Sky autorizzata a girare “GOMORRA 2” > > > pag.4 Imprenditori corag- giosi che credono nel territorio > > > pag.8 “Football Clan”, il Dott. Cantone ad Officina Volturno > > > pag.6 Cronistoria di un porto mai nato ? > > > pag.10 Incontro sui rischi ambientali... grande delusione! > > > pag.2 Collegati e scarica il giornale online trami- te il codice QR. Su Android ed Apple L’ILO (Organizzazione internazionale del lavoro) denuncia rischi di disordini sociali legati alla disoccupazione. Sono 26 milioni i senza lavoro, dieci milioni in più rispetto al 2008. È una piaga che sta raggiungendo dimensioni bibliche. La disoccupazione che cresce in tutta l’Unione Europea è la conferma che l’Italia, con il milione di licenziati nel 2012, è tra i Paesi più grandi quello che annaspa maggiormente nel dramma. Non lo dice un qualsiasi istituto di statistica, ma è l’Organizzazione Internazi- onale del Lavoro (Ilo) a lanciare l’allarme con un preciso riferimento al pericolo concreto dell’aumentato di disordini sociali, in Campania e nelle nostre zone in particolare, ed esortando all’adozione di misure straordinarie ed urgenti sul mondo del lavoro. L’Ilo è lapidaria nell’individuare le cause del fenomeno che è peggiorato a causa dell’introduzione di politiche di risanamento di bilancio, ad unisono con misure di austerità che non hanno colpito le cause profonde della crisi, tant’è che a confronto di altre macroregioni, l’Ue è quella che ha segnato “l’aggravamento più significativo del rischio di disordini sociali”. Un altro dato da non dimenticare, inoltre, riguarda gli “allarmanti livelli” della disoccupazione giovanile che in Campania supera il 30%. A Castel Volturno i dati addirittura non si conoscono, ma occorre stare “attenti”. Chi come noi conosce il contesto sociale più da vicino, avverte un disagio ed una disperazione inusitati a cui non è possibile restare indifferenti... TOMMASO MORLANDO e adesso lavoro!

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1° Maggio festa dei lavoratori, non possiamo morire senza combattere adesso lavoro.... Così apre informare di questo mese. Incontro sui rischi ambientali.... Grande delusione! Sky autorizzata a girare Gomorra 2 a Castel Volturno. Football Clan il dott. Cantone ad Officina Volturno. Imprenditori coraggiosi che credono nel territorio. Cronistoria di un porto mai nato. Inoltre le rubriche di: Dott. Pulella, Angelo Morlando, Prof. Salvatore Cozzolino, Avv. Fabio Russo, Antonietta Morlando... BUONA LETTURA!

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Page 1: Informare Maggio 2013

LITORALE DOMITIO - CASTEL VOLTURNOLITORALE DOMITIO - CASTEL VOLTURNO

Informare è un periodico del “Centro Studi Officina Volturno” Anno 8° - Numero 121 - MAGGIO 2013

Sky autorizzata a girare “GOMORRA 2”

> > > pag.4

Imprenditori corag-giosi che credononel territorio

> > > pag.8

“Football Clan”, il Dott. Cantone ad Officina Volturno

> > > pag.6

Cronistoria di un porto mai nato?

> > > pag.10

Incontro sui rischi ambientali... grande delusione!

> > > pag.2

Collegati e scarica il giornale online trami-te il codice QR.

Su Android ed Apple

L’ILO (Organizzazione internazionale del lavoro) denuncia rischi di disordini sociali legati alla disoccupazione. Sono 26 milioni i senza lavoro, dieci milioni in più rispetto al 2008. È una piaga che sta raggiungendo dimensioni bibliche. La disoccupazione che cresce in tutta l’Unione Europea è la conferma che l’Italia, con il milione di licenziati nel 2012, è tra i Paesi più grandi quello che annaspa maggiormente nel dramma. Non lo dice un qualsiasi istituto di statistica, ma è l’Organizzazione Internazi-onale del Lavoro (Ilo) a lanciare l’allarme con un preciso riferimento al pericolo concreto dell’aumentato di disordini sociali, in Campania e nelle nostre zone in particolare, ed esortando all’adozione di misure straordinarie ed urgenti sul mondo del lavoro.

L’Ilo è lapidaria nell’individuare le cause del fenomeno che è peggiorato a causa dell’introduzione di politiche di risanamento di bilancio, ad unisono con misure di austerità che non hanno colpito le cause profonde della crisi, tant’è che a confronto di altre macroregioni, l’Ue è quella che ha segnato “l’aggravamento più significativo del rischio di disordini sociali”. Un altro dato da non dimenticare, inoltre, riguarda gli “allarmanti livelli” della disoccupazione giovanile che in Campania supera il 30%. A Castel Volturno i dati addirittura non si conoscono, ma occorre stare “attenti”. Chi come noi conosce il contesto sociale più da vicino, avverte un disagio ed una disperazione inusitati a cui non è possibile restare indifferenti...

tommaso morlando

e adesso lavoro!

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2 Per inserire un tuo logo e sostenerci chiama il 331.5907602 - 081.5097039

INFORMARERegistratro al Tribunale di S.Maria C.V.

N° 678 del 03/04/2007 ---------------------------------------------- Periodico edito dall’Associazione

Centro Studi Officina Volturno.

Presidente Officina VolturnoGiancarlo Palmese

* * *Direttore responsabile: Tommaso Morlando

* * *Vice Direttore

Daniele La Fata****

Portavoce-Responsabile Area Legale:Avv. Fabio Russo

* * *Fotografia: Francesca Pignatelli

Francesco Catalano Alessandro Barone

* * *General Manager:Fabio Paradisone

* * *La tua posta va indirizzata a:

INFORMARE P.zza Delle Feste 7/8 Pinetamare

81030 Castel Volturno (CE)

e-mail:[email protected]

Tel/Fax: 081 509 70 39; 081 335 66 49

www.informareonline.com

IBAN: IT14 R010 1074 8701 0000 0001 835

Chiuso il: 27/04/2013

Numero Copie : 4000Stampa: LITERSTAMPA

Corso Umberto I, 29781039 Villa Literno (CE)

Tel. 081/8928482

Sono riprese la mattina dell’11 aprile 2013, le attività di raccolta dei rifiuti spiaggiati sull’Oasi dei Variconi (Castel Volturno – CE). L’attività di pulizia della spiaggia, della duna e dell’area umida è stata promossa e coordinata dall’As-sociazione di Volontariato “Le Sentinelle” di

Castel Volturno, da sempre impegnata per il recupero di quest’area, in collaborazione con il Comune di Castel Volturno e l’Ente Riserve Naturali regionali “Foce Volturno – Costa di Licola” e “Lago di Falciano”. Ad essi, nella giornata di pulizia, si sono affiancati i volontari

de “I Villaggi Globali”, del “Cen-tro Fernandes” e della “Pro Loco Volturnum Castri Maris”. «La pro-blematica dei rifiuti riversati dal mare sulle coste del Litorale Domitio è com-plessa. In particolare qui, alla Foce del Volturno, dove si sviluppa il complesso dell’area umida dei Variconi, si aggiun-ge sommandosi all’effetto marino, il

carico di materiale che quotidianamente viene riversato dal Volturno – afferma il Dott. Alessio Usai, Presidente dell’Ente Riserve – La plasti-ca è il principale rifiuto, sotto diverse forme, ma ciò che più mi spaventa è il polistirolo, utilizzato nelle campagne interne alla piana del Volturno. Occorre un controllo serrato su tutti gli scarichi lungo il fiume ed una radicale opera di sensi-bilizzazione ed educazione che interessi tutti i Comuni che si affacciano sul Volturno e sul Calore beneventano. Il Litorale Domitio non può, da solo, pagare lo scotto di una cattiva educazione e di una irresponsabile gestione del bacino fluviale».Alle attività hanno partecipato il Presidente e le

Guardie Ambientali Volontarie dell’Ente Riser-ve, che hanno affiancato il lavoro dei volontari.Oltre 100 i sacchi riempiti dai rifiuti portati dal mare in circa tre ore di lavoro, con la plastica, nelle sue diverse forme, a rappresentare la grande maggioranza. «Ringrazio le Associa-zioni ed in particolare Le Sentinelle – conclu-de Usai – il loro lavoro fornisce un contributo fondamentale per la salvaguardia di questi luoghi. Come Ente Riserva, viste le molteplici problematiche del territorio ed attesa l’urgenza di iniziare ad operare, siamo disponibili verso tutti, cittadini ed associazioni, per lavorare in-sieme».

fabio paradisone

Sembra un sogno ecologico divenuto realtà, una chimera, un’utopia in cui nessuno crede-va, ma alla fine si è riuscito a realizzare uno dei progetti a favore dell’ambiente più avanzati di sempre: un’isola completamente autosufficien-te che utilizza forme energetiche al 100% rin-novabili. È il caso del El Hierro, la più orientale delle Isole Canarie che sta per inaugurare un innovativo sistema ad energia eolica, che ren-derà l’isola completamente auto-sufficiente per quanto riguarda il suo fabbisogno energetico.Gli specialisti hanno così ben pensato di costruire un impianto idro-eolico che permetterà all’isola di ottenere energia dal vento, dall’acqua e dell’oceano che la circonda. Sono state installate delle pale eoliche sul lato nord-est per fornire energia ad una stazione di pompaggio dell’acqua posta nella parte inferiore e ad un’altra posta in uno dei crateri vulcanici di El

Hierro. In assenza di vento, il serbatoio più in alto rilascerà acqua nel serbatoio inferiore, e la pressione esercitata dall’acqua in caduta attiverà sei turbine idrauliche, In questo modo, con qualsiasi condizione atmosferica, l’impian-to fornirà comunque 48 GWh di energia, per-mettendo un risparmio su base annua di 6.000 tonnellate di gasolio.Questo progetto da solo consentirà all’isola di soddisfare il 100% del suo fabbisogno energe-tico entro il 2015. daniele la fata

Incontro sui rischi ambientali... grande delusione!

Volontari ed Associazioni ripuliscono l’Oasi dei Variconi

Castel Volturno. Sala Consiliare. Incontro – di-battito sulla “Valutazione consapevole dei rischi ambientali e della prevenzione delle malattie tumorali”. Afferma Giampiero Angeli, esperto in materie ambientali: «La sala era semide-serta, a dimostrazione che un’argomento cosi importante come la prevenzione delle patologie croniche dovute da fattori ambientali, non desta più interesse, né nelle autorità, né tantomeno nelle persone». Riportiamo di seguito, comun-que, una sintesi dell’incontro.Dopo una lectio magistralis su epidemiologia e registro dei tumori, Il dott. D’Argenzio, suppor-tato da una presentazione con grafici e slide, mostra i tassi di mortalità nel nostro paese che, come un’arma a doppio taglio, sono disastro-samente alti, ma servono efficientemente alla causa ovvero a rendere ancor più efficace lo strumento noto come Registro tumori, ottenuto dopo anni d’impegno da parte delle associa-zioni, tra cui Officina Volturno con il giornalista

Elio Romano. Il Registro tumori, è giusto ricordarlo, nella sua accezione più ampia è da considerarsi un insieme di dati, ma anche un reparto vero e proprio tanto da avere una definizione migliore del concetto nel termine “reparto registrazione oncologica”. La presentazione è risultata molto istruttiva, per quanto un po’ troppo schematica per gli esperti e un po’ troppo tortuosa per i profani, che ha permesso al Dott. D’Argenzio di elencare quali sono le principali misure di epidemiologia prodotte dal registro tumori: inci-denza, prevalenza, sopravvivenza e mortalità. Sono state mostrate, inoltre, quali sono le fasi, i costi e la quantità di personale per attuare effet-tivamente la funzione di controllo del registro.L’incontro ha dato spazio anche al dibattito ed alcuni cittadini, un po’ delusi, hanno fatto le se-guenti domande: cosa fare per prevenire le epidemie causate da danni ambientali? Perché si fa tanta opera di registrazione

statistica, aiutati anche dall’ARPAC, ma non vi sono risultati pratici di prevenzione vera e propria? Quanto sono affidabili le fonti? I dati sono aggiornati? E la cosa più importante … ma quando inizieranno le bo-nifiche?Le domande ricevono poche e vaghe risposte, con vera delusione di molti che hanno perso familiari a causa di patologie croniche causa-te da fattori ambientali a tal punto che alcuni di loro abbandonano la sala in forma di chiara protesta. L’incontro termina con l’intervento del Dott. Delle Femmine che, dopo la solita e colta esposizione dell’attività dell’ARPAC su Regi Lagni, Sogeri-Bortolotto, uso di fanghi indu-striali utilizzati come concimi, “dimentica” la questione laghetti e soprassuoli (SELC 2008 e succ.) e tante altre delicatissime questioni, sulle quali non si è stati consequenziali nelle azioni successive. Il colonnello Angeli afferma:

«All’osservazione che, in queste condizioni, è impossibile la stesura del PUC, non risponde. I dirigenti ASL, interpellati informalmente, sulle azioni di prevenzione sulla popolazione rispon-dono che hanno bisogno di leggi e protocolli scientifici ma essendo il fenomeno completa-mente nuovo e impensabi-le nel contesto scientifico internazionale, nessuno gliele darà mai! ». In defi-nitiva, un incontro che ci in-forma che hanno iniziato a “contare” i morti, e che per risolvere le cause occorre tempo e altre competenze, … noi come periodico loca-le, riportiamo la notizia, ma non possiamo fare a meno di aggiungere la nostra de-lusione. Come cittadini non possiamo fare altro se non

sperare che la guarigione “verde” del nostro territorio venga attuata presto, al fine di “gua-rire” anche noi.

daniele la fata

[email protected]

ATTUALITA’ & AMBIENTE

E’ stato pubblicato, sulla Gazzetta Ufficiale, il decreto del ministro delle Politiche agricole che consente, a chi la produce, di continuare a far-

LA MOZZARELLA DI BUFALA CAMPANA DOP E’ SALVAlo nello stesso stabilimento, insieme a ricotte e mozzarelle non dop. Inoltre, come richiesto dal Consorzio di Tutela, si obbligano i produttori ad acquistare esclusivamente latte di bufala prove-niente dall’area Dop, per qualunque sia il pro-dotto che intendano realizzare. Per il direttore del Consorzio di Tutela, Antonio Lucisano, «ora si apre una nuova fase per la Mozzarella di Bufala Campana Dop» e spiega: «Con le nuove regole siamo di fronte a innovati-vi scenari di produzione e di mercato. Con l’obbligo di utilizzare solo latte di area Dop, il nostro auspicio è ora che tutto il latte Dop pos-sa essere trasformato in mozzarella Dop.

Le nuove norme sono anche il frutto della mo-bilitazione lanciata dal Consorzio, dal titolo “Salviamo la Mozzarella di Bufala Campana DOP”, che ha coinvolto chef, giornalisti, foodies e cittadini, uniti dalla passione per questo pro-dotto unico», fa sapere Lucisano: «A ciascuno di loro – conclude – va il nostro grazie di cuore, ci hanno sostenuto e aiutato a produrre ogni sforzo per non far scomparire il più importante marchio Dop del centro-sud Ita-lia. Insieme ce l’abbiamo fatta».

angelo morlando

www.informareonline.com

Un’isola autosufficiente: El Hierro

Page 3: Informare Maggio 2013

Gli oceani e i mari che circondano l’Europa offrono nuove opportunità di crescita e di occu-pazione per conseguire gli obiettivi della stra-tegia “Europa 2020”. Per sfruttare al massimo questo potenziale occorre una migliore cono-scenza di ciò che avviene in fondo al mare.

La Commissione europea, pertanto, propone di creare entro il 2020 una mappa digitale dei fondali marini europei riunendo tutti i dati esi-stenti in una banca dati coerente e accessibile a tutti. Gli scopi sono sicuramente molteplici: il primo e più importante è mettere a disposizio-ne un’ampia banca dati per aiutare le imprese del settore, le autorità pubbliche e i ricercatori. Tali dati andranno poi utilizzati in maniera più efficiente per lo sviluppo di nuovi prodotti e servizi; un altro scopo è inerente alla diffusione delle conoscenze e delle informazioni, quindi, sarà possibile migliorare la conoscenza gene-rale del comportamento dei mari.L’intervento a livello europeo è indispensabile, perché i dati nazionali non rivelano tutto ciò che dobbiamo sapere sui mari, perché è un sistema complesso di dimensioni globali caratterizzato da venti mutevoli, correnti stagionali e specie migratorie. Un’analisi a livello europeo, quindi,

è fondamentale, pertanto, l’Unione Europea ha fornito i finanziamenti e la base normativa per l’iniziativa “Conoscenze oceanografiche 2020” che è di fatto già operativo.Come funziona in pratica ?Attraverso i siti-prototipo della rete europea di osservazione e di dati dell’ambiente marino (EMODNET), i tecnici e gli scienziati possono consultare i dati disponibili per un determina-to bacino marino e scaricare sia i rilevamenti originali che i dati derivati, come i modelli topo-grafici digitali, la distribuzione dei sedimenti e gli habitat marini. E’ un input dati specialistico, ma l’accesso è multilivello ed è tale da poter raggiungere anche i livelli informativi di base.

Per saperne di più: - www.ec.europa.eu

angelo morlando

Fonte: arpaCampania ambiente

3Per inserire un tuo logo e sostenerci chiama il 331.5907602 - 081.5097039

Una ricerca di quasi dieci anni condotta sulle coste del Massachuttes potrebbe avere dei ri-svolti importanti anche per l’Italia e in partico-lar modo per la Campania; infatti, lo studio ha riguardato le zone umide salmastre costiere che, nel caso campano, sono superprotette, come ad esempio, l’Oasi dei Variconi di Ca-stel Volturno, protetta anche dalla Convenzio-ne di Ramsar.Chi ha avuto il piacere e la gioia di poter visi-tare queste zone uniche al mondo, soprattutto nei periodi di migrazione degli uccelli, e chi si è appassionato di tali habitat, ha ormai acqui-sito il concetto che tali aree sono ad eleva-ta produzione di biodiversità e costituiscono una fonte ecosistemica fondamentale, ma, nonostante le sempre più crescenti misure di protezione, una serie di concause stan-

no letteralmente cancellando tali paradisi naturali.Sicuramente la regressione delle foci e l’innalza-mento del livello dei mari stanno influendo note-volmente, ma lo studio americano (pubblicato anche su Nature) dispo-ne di dati raccolti in oltre nove anni

di osservazione continua con un monitoraggio su tutte le componenti ambientali. Un dato su tutti: l’aumento dei nutrienti all’in-terno delle aree umide è il principale respon-sabile della scomparsa dell’acqua salata dalle paludi. Tale effetto è praticamente devastante se l’innalzamento del livello dei nutrienti all’in-terno dell’area è associato ad una forte eutro-fizzazione dell’area costiera. Questi sono gli effetti riscontrati proprio per l’Oasi dei Variconi con la speranza che tale studio possa essere un ulteriore supporto alle attività di monitoraggio e controllo in corso.

Per saperne di più:- www.greenreport.it

angelo morlando

Fonte: arpaCampania ambiente

Libro verde delle conoscenze oceoanografiche

L’ annoso problema dei contributi di bonifica per la zona del Volturno si arricchisce di un altro tassello: le “opinioni” dei Giudici Tribu-tari, per legge deputati a decidere sulla per-sistenza o meno dell’obbligo al pagamento di questa tassa molto discussa. Il dato generale è che l’attività di boni-fica va provata dal Consorzio, e comunque l’abitazione o il fondo del residente nella zona “bonificata” devono rientrare nel peri-metro consortile, cioè la delimitazione territo-riale e giuridica dell’ambito di operatività dei Consorzi di bonifica, ad esempio chi abita in Castel Volturno generalmente rientra nel peri-metro consortile, ma già verso Mondragone la situazione diventa più variegata. Sul punto vi è stato un oscillamento giurisprudenziale sia

delle Commissioni Tributarie, sia della stessa Corte di Cassazione, derivante dal fonda-mentale presupposto dell’onere della prova, cioè di chi tra il Consorzio e il cittadino debba provare nel primo caso che esiste l’attività di bonifica nel secondo che tale attività non è svolta, fermo restando che per questa as-sociazione l’onere della prova è chiaramente a carico dei Consorzi di bonifica, che avreb-bero il dovere di censire le zone soggette a contribuenza e di svolgere concreta attività di bonifica riscontrabile in opere idrauliche o comunque in interventi sul territorio che ren-dano non necessario l’utilizzo dei servizi di acque reflue da parte della cittadinanza, altri-menti si dovrebbe concludere che o i Consorzi di bonifica sono enti inutili o che, ed avviene

sovente, “doppiano” la tassazione su fogna-ture e acque reflue, che gli abitanti di Castel Volturno in gran parte già pagano. Al di là di questo aspetto, di carattere tecnico giuridico, ciò che sconcerta è l’arbitrio di de-cisioni di alcuni Giudici Tributari che, disinter-essandosi degli aspetti tecnico giuridici come quello sopra descritto, si producono in deci-sioni assolutamente scollegate dai problemi concreti e consistenti in assurde e soprattutto illegittime dichiarazione di inammissibilità dei ricorsi presentati presso la Commissione Trib-utaria, e vanificando il lavoro svolto dai legali e dai tecnici per documentare presso la stessa Commissione Tributaria quello che è il vero nerbo della questione: la sostanziale inattività dei Consorzi di bonifica.

ATTUALITÀ & AMBIENTEwww.informareonline.com

CONSORZI DI BONIFICA E COMMISSIONI TRIBUTARIE

Si è tenuto lo scorso 17 aprile, presso il Pa-lazzo della Provincia di Caserta, un importante forum sulla gestione del rischio alluvioni orga-nizzato dal Distretto Idrografico dell’Appennino Meridionale, Autorità di Bacino Nazionale dei fiumi Liri-Garigliano e Volturno, Regione Abruz-zo, Regione Basilicata, Regione Calabria, Re-gione Campania, Regione Lazio, Regione Mo-lise, Regione Puglia.Il riferimento normativo è costituito dalle Diret-

tive 2000/60/CE e 2007/60/CE oltre che dal d.Lgs. 152/2006 e dal D.Lgs. 49/2000.Il tema è di grande attualità e riguar-da le modalità di redazione delle mappe di pericolosità e rischio, di cui recentemente ha scritto anche l’Ispra con un recente manuale di cui ne abbiamo dato ampia notizia.

I problemi del territorio del Litorale Domitio sono molteplici: difesa delle coste, al-luvioni causate da fiumi o da canali secondari, aree depresse.Il forum ha visto l’intervento dei maggiori esperti in materia, pertanto, il fatto che sia av-venuto proprio a Caserta è un motivo di grande speranza per il prossimo futuro.E’ importante ricordare che dal 1° giugno 2012, le Autorità di bacino che operano sul territorio regionale della Campania sono le seguenti:

1. Nazionale Liri-Garigliano e Volturno2. Regionale della Campania Centrale3. Regionale Campania Sud ed interregio-

nale per il Bacino Idrografico del fiume Sele

4. Interregionale dei fiumi Trigno, Biferno e Minori, Saccione e Fortore

5. Regionale della Pugliaangelo morlando

PIANO DI GESTIONE PER IL RISCHIO ALLUVIONI

Troppi nutrienti distruggono le paludi salmastre costiere

Un esempio concreto di queste decisioni di inammissibilità, cioè cavilli formali da parte dei Giudici (e non degli avvocati!) a tutto vantaggio dei Consorzi di bonifica e comunque degli enti impositori, è il seguente: “rileva il Collegio che il ricorso è inammissibile per carenza di interesse a ricorrere posto che, come risulta dall’ingiunzione op-posta, questa è atto consequen-ziale ed esecutivo degli avvisi di accertamento notificati in precedenza…”. Detta decisione, tanto per indicare precisamente l’autore, è della sez. 2 della Commissione Tributaria di Caserta, la sezione che più “si distingue” per la particolare attenzione che mette nel negare le ragioni dei contribuenti rispetto al Consorzio di bonifica, e in questo caso è evidentissima la distorsione della Legge e del processo tribu-tario, perché il Collegio giudicante ha “dimen-ticato” che in materia di contributo di bonifica il primo atto cui fare opposizione è l’ingiunzione di pagamento! Infatti i famosi avvisi di accer-tamento, che in realtà si chiamano avvisi di pagamento, portano a pag. 2 la chiarissima avvertenza “atto non impugnabile in Commis-sione Tributaria. L’impugnazione è consentita

avverso l’ingiunzione di pagamento”. Possi-bile che questo chiarissimo procedimento da seguire - cioè un avviso di pagamento che va pagato o tutt’al più discusso presso il Consorzio, ed invece l’ingiunzione questa sì che va impugnata perché l’interesse a ricor-rere sorge da quest’ultima come previsto dalla Legge - rimanga oscuro solo per i Giudici della sez. 2 ? mah…Si impone una chiarificazione a livello norma-tivo sull’attività dei Consorzi di bonifica e con tutta probabilità l’estinzione per via di Legge di molti enti inutili. Decisioni come questa della sez. 2 evidenziano che la soluzione del prob-lema dei Consorzi di bonifica non può essere rimessa esclusivamente al Giudice Tributario ma va imposta dall’alto. la redazione

Castel Volturno: i cittadini denunciano pareri discordanti sui ricorsi presentati

Page 4: Informare Maggio 2013

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Sky autorizzata a girare "GOMORRA 2"

Sono anni, ormai, che i cittadini di Castel Vol-turno ed in particolare quelli di Pinetamare sono costretti ad assistere ad uno scenario raccapricciante di inciviltà, disinteresse e completa assenza delle isituzioni competenti. Ogni anno, puntualmente, all’incirca un mese dopo la fine della stagione estiva il lungomare di Pinetamare viene completamente abban-donato. La sabbia invade quasi interamente il manto stradale formando anche dei piccoli ammassi che non permettono il regolare pas-saggio di pedoni e auto, aumentando persino il rischio di incidenti stradali e con l’arrivo delle pioggie vi è la presenza di continui allagamenti che rendono la vita difficile anche a quei non pochi cittadini che risiedono a pochi passi dal mare. A peggiorare la situazione, inoltre, interviene un fenomeno recente che ha avuto inizio in concomitanza con l’avvio della raccoltà dif-ferenziata, infatti, il lungomare è diventato una vera e propria discarica a cielo aperto dove gli “incivili” depositano i rifiuti ed elettro-domestici di ogni genere non curanti dello scenario che si sta contribuendo a creare e soprattutto dell’impatto ambiantale devas-tante. Anche fare del semplice jogging (attività molto diffusa) diventa un’impresa impossibile. Magicamente pero’ con l’arrivo della stagione estiva e quindi con la riapertura dei complessi balneari la situazione migliora decisamente, ristabilendo la quasi normalità. I balneari, in-fatti, di tasca propria decidono di ripulire tutto e di assicurare la viabilità e un maggior igiene,

in vista dell’arrivo dei bagnati provenienti dai comuni vicini. E’ un peccato però che tali interventi siano ef-fettuati solo d’estate, mentre in inverno sono eseguiti solo da un piccolo gruppo di balneari. Ricordiamo però che la causa principale dello stato di degrado è da attribuire all’ente locale, infatti con un’ opera di manutenzione costante, tale scenario poteva essere tranquillamente evitato. Non dimentichiamo che il tutto avviene sotto gli occhi della Guardia Costiera, che ha la sede proprio di fronte al lungomare. E’ necessario un interessamento in prima persona degli organi competenti per poter sperare in un reale miglioramento, ed è inutile dire che numerose associazioni, a cui dob-biamo molto, hanno cercato in tutti i modi di migliorare la situazione ripu-lendo autonomamente le spiagge e le strade, ma senza l’intervento delle istituzioni ogni fatica è vana. Ad ac-compagnare questo scenario c’e’ anche la situazione della darsena San Bartolomeo che preoccupa non poco, persiste in uno stato di ab-bandono da più di un anno e di re-cente sono state trovate carcasse di animali abbandonate e rifiuti di ogni genere che mettono in serio rischio la salute dei cittadini. In riva alla darsena ci sono anche dei ristora-tori ed una pescheria, e di certo tale situazione crea un disagio econom-

ico e sociale elevatissimo, che crea ulteriori perdite di posti di lavoro. Invitiamo i cittadini, commercianti ed in particolare le istituzioni a farsi avanti in prima persona per cercare di risolvere o di migliorare la situazione evitando i soliti exploit pre-elettorali che a ben poco servono alla cittadinanza.La salute del cit-tadino e la tutela dell’ambiente fanno parte del benessere sociale e solo con l’intervento congiunto di ogni menbro della società si può sperare di raggiungerlo. (ndr. Per la situazione igienica della Darsena sono state raccolte circa 500 firme che ac-compagneranno una petizione fatta da varie associazioni).

vincenzo lo cascio

[email protected]

Sabato 20 aprile sono iniziati i primissimi lavori per il recupero del campo di calcio comunale “M. Petrella” di Castel Volturno, che versa ormai da due anni in uno stato di abbandono e di degrado. Per il recupero del territorio si tratta di un impegno importante per garantire alla nostra città l’esistenza di spazi sociali di aggregazione che dovranno essere di caratte-re culturale e sportivo. In questa prima giorna-ta, alcuni volontari cittadini e rappresentanti di associazioni si sono occupati dei piccoli inter-venti come: la pulizia degli spogliatoi, il taglio parziale dell’erba, la tinteggiatura delle porte e una ripulita generale della struttura. Si spera che dopo il primo intervento, sia pos-sibile un maggiore afflusso di volontari per una seconda operazione di bonifica, per la prepa-razione di quello successivo da parte del Co-mune che renderà agibile gli spogliatoi e il terreno di gioco. Riappropriarsi degli spazi comuni della nostra città è un segno con-creto, attraverso il recupero, per stimolare la velocizzazione del cammino verso quella società unita per il bene comune che tutti auspichiamo, un’altra Castel Volturno pos-sibile che insieme dobbiamo realizzare. Lo

sport è anche un momento della vita che aiuta nell’integrazione e nello sviluppo delle spirito di comunità; si esprime la passione e si matura l’orgoglio. E' necessario, per tanto, dare spazio anche a sport meno popolari con contributi in infrastrutture. Nel merito, a breve dovrebbero sbloccarsi anche i fondi del bando europeo per la costruzione di una nuova palestra comuna-le e con gli stessi anche la ristrutturazione di quella già esistente. Questo deve essere lo spirito giusto di col-laborazione tra chi gestisce la macchina comunale e chi da semplice cittadino o da rappresentante di associazioni deve far in modo di alimentare la speranza concreta che nulla è perduto, tutto si può e si deve recuperare e costruire per il bene della col-lettività. maurizio fabiani

RIPARTIAMO DALLO SPORT

Stessa spiaggia, stesso mare... e stesso degrado

Tornavo da lavoro e percorrendo via San Roc-co ho visto una scena che mi ha riportato al 19 settembre 2008, il giorno della rivolta degli immigrati a seguito della strage si S.Gennaro. Vedevo incredulo auto incendiate e poste di traverso vicino la Chiesa dell’Annunziata e la Casa comunale. Ben presto, fortunatamente, mi accordo che quella scena era il frutto del lavoro degli scenografi del set di un film. Mi av-vicino e noto un volto conosciuto. Era Gennaro, della produzione del film, conosciuto nel 2006 quando ero Assessore al Turismo della nostra città, il quale esordì: «Assessò, stavolta, quando abbiamo chiesto l’autorizzazione, lo abbiamo specificato che stavamo girando Gomorra 2». Basito lo guardo

e gli dico: «Con tanti posti anonimi, proprio qui venite a girare? Riprendendo la Chiesa, la Casa comunale e il ponte ci marchierete nuovamente!» «Non vi preoccupate - mi ha risposto - tanto raccontiamo fatti accaduti in altri luoghi e non diremo che la location è Castel Volturno!». Complimenti!!! Nel 2006, ci provarono a gi-rare qualche scena al centro

storico e in altre località riconoscibili di Castel Volturno. Ci opponemmo anche se, per la ve-rità, fummo e furono collaborativi. Dopo sette anni ci sono riusciti a girare quelle scene… Il vero problema è che siamo un porto di mare: chiunque entra, prende qualcosa di noi e se ne va come se nulla fosse! Io non ci sto!!! Basta all'immagine negativa della nostra città!!!Ho sentito dire che queste riprese hanno rap-presentato un modo di avere visibilità positiva. Bah, rimango basito non solo per un'afferma-zione del genere ma anche per l'immobilismo di tutti noi.... SVEGLIAMOCI! In altri territori han-no protestato e le riprese sono state spostate in altre location!!! Se raccontassero un fatto accaduto sul nostro territorio non protesterei

perché non possiamo impedire il racconto di un fatto storico. Protesto fermamente perché non si può sempre utilizzare il nostro territorio per raccontare storie di camorra accadute da altre parti. È il momento di dire BASTA! Certo, noi cittadini di Castel Volturno dovrem-mo occuparci più della realtà che della fiction anche se questa fiction è parte di una realtà che non vogliamo più vivere. Se protestare sul-la fiction significa riaccendere il fuoco del sen-so di appartenenza, che ben venga la polemica sulla fiction!!! Ma soli pochi hanno protestato, nonostante tutti e dico tutti hanno fatto proprio quel documento presentato dalle associazioni alle Istituzioni alla vigilia della manifestazione popolare del 30 gennaio scorso. Documento che, tra l’altro, diceva testualmente: «[…] La stragrande maggioranza di persone oneste di Castel Volturno, infatti, si sente umiliata, mor-tificata e condannata da un’insopportabile rap-presentazione territoriale che non corrisponde pienamente alla realtà […]». Certo, avremmo dovuto scendere in piazza e non postare su fb il nostro dissenso. Ma non lo abbiamo fatto in altre occasioni più gravi, fi-gurati in questa occasione. È giusto, però, fare un plauso al coraggio di una donna che ama la sua terra e da sola, vagando sul set di Piazza Annunziata e portando con se un cartello, ha espresso il suo disappunto. Brava a Maria Te-

Con i risultati ottenuti alle elezioni politiche 2013, a Castelvolturno, come nel resto d'Italia il MoVimento5stelle è diventato un brand con un grande potenziale elettorale, fioccano le richieste di adesione, di tesseramento, iscri-zione. Gli attivisti ci tengono a ricordare che il MoVimento non ha una struttura in sezioni, circoli e neanche tessere, non ha direttivi o se-greterie, è un movimento liquido. Il nostro canale organizzativo passa attra-verso la rete (con il sito www.meetup.com/Movimento-5-stelle-Castel-Volturno/) e le assemblee pubbliche. Inoltre non é un ufficio di collocamento per disoccupati della politica, cercatori di poltrone, trombati che cercano di

riposizionarsi, etc. Non cerchiamo candidati, ma cittadini attivi. Non è sufficiente mandarci le vostre idee e proposte chiedendoci di met-terle in atto, è necessario che ogni proposta o idea sia accompagnata dalla vostra disponibi-lità ad essere i primi ad attivarsi perché possa essere applicata. alessandro gisonna

Comunicato MoVimento 5 stelle

CRONACA E ATTUALITA' www.informareonline.com

resa Diomaiuta! Alcuni non hanno condiviso la nostra indigna-zione. Mi domando, perché non avremmo dovuto indignarci?! Perché non avremmo dovuto esprimere il nostro disappunto?! Ad onor del vero, se alcuni di noi si indignano è perché amano questa città, la sentono un pez-zo del proprio corpo e per questo cercano di insinuare negli altri abitanti quel senso di ap-partenenza che fino ad ora è mancato! E' solo la reazione dignitosa di chi ama. Io amo Ca-stel Volturno. Io, come noi tutti, sono di Castel Volturno e non tollero più che qualcuno venga qui, prenda qualcosa di noi e se ne va come se nulla fosse!!! Protesto perché non vogliamo essere dipinti solo come la terra di gomorra!!! Se la fiction avesse raccontato fatti storici av-venuti a Castel Volturno non avrei potuto pro-

testare... Essere, però, la scenografia di altri non mi sta bene!!! Lo avremmo dovuto fare tutti. Un ultimo pensiero, infine, a chi ha immagi-nato che girare il sequel di gomorra a Castel Volturno rappresentasse un'occasione posi-tiva, soprattutto dal punto di vista economico (pochi spiccioli per comparsate o per chiudere il proprio negozio durante le riprese o per far incendiare la propria vecchia auto), dico che ha preso una cantonata megagalattica e che siffatta situazione ha rappresentato l’ennesima mortificazione. Agli amministratori del nostro Comune, e ai Commissari, chiedo che si am-ministri, oltre che con gli atti precisi dal punto di vista formale, anche col CUORE. Ma questa è un'altra storia....

vincenzo gatta

Piazza Castello trasformata nel set di GOMORRA

Castel Volturno non ha bisogno di fiction, ma di posti di lavoro!

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Lo scorso mese, presso la Sala “Giovanni Paolo II” in Mondragone si è tenuta la presen-tazione del volume di Sergio Nazzaro “Castel Volturno: reportage sulla mafia africana” appena pubblicato dalla Einaudi, in questo modo continua l’attività del presidio Libera “Federico del Prete” Mondragone.Sono intervenuti alla presentazione don Lo-renzo Langella, referente presidio Libera e il dott.Ugo Di Girolamo che ha presentato il

volume. Sergio Nazzaro, giornalista, reporter, documentarista, è il più esperto conoscitore della mafia nera, nel suo reportage descrive una realtà territoriale difficile, affrontando le questioni più scottanti che accomunano il lito-rale domizio, a partire da Castel Volturno fino a Baia Domizia, come lo spaccio di droga, la prostituzione, le violenze brutali.Insomma, un atroce itinerario tra Caserta e Na-poli che si sofferma con particolare attenzione nel delta del Volturno, ormai residenza della mafia africana, territorio oltre che di spaccio di droga e di prostituzione, terra del traffico della compravendita di organi umani, “enclave afri-cano” manifestazione di una dolente umanità contornata da episodi di violenze.Sergio Nazzaro durante l’intervista aggiunge: «Un reportage racconta, studia, approfondi-sce, preferisco parlare di “slow-reportage”, analizzare, narrare dei luoghi che conosciamo,

di eventi unici come la mafia africana - poi con-tinua un vero reporter fa parlare i testimoni, si limita a far emergere l’evento, la conoscen-za della realtà territo-riale», infine ci tiene a sottolineare che le vere protagoniste del suo libro-inchiesta sono le donne «donne che soffrono ma allo stesso tempo lottano, figlie,madri,vittime, don-ne maltrattate».Insomma un reportage per stimolare le co-scienze, per non chiudere le porte di fronte a questo problema ma cercare di capirlo e avere il coraggio di denunciare.

ada marcella panetta

[email protected]

Sono da poco terminate le festività pasquali mondragonesi e la religiosità occupa un ruolo di grande importanza nella cittadina soprat-tutto per quanto riguarda la devozione per la Madonna Incaldana, protettrice del comune di Mondragone. La Vergine è raffigurata su una tavola risalente al quattordicesimo secolo dai tratti bizantini, ed è custodita in un santuario sito alle pendici del monte Petrino. Viene festeggiata ogni lunedì dell’angelo con una solenne processione. Le credenze popola-ri tramandate nelle generazioni, narrano che la sacra icona fosse oggetto di una contesa con i paesi limitrofi che ne rivendicavano il posses-so. La definitiva prova che la Madonna Incal-dana appartenesse ai fedeli mondragonesi fu affidata alla Divina Provvidenza: una coppia di giovenchi senza guida, trainò un carro su cui fu posta l’effigie della Vergine. Giunto ad un bivio tra due strade, il carro pro-seguì verso il comune campano. La tavola pre-ziosa con l’effige della Vergine fu conservata al convento del Belvedere sin dopo la prima

decade del 1600, quando per paura di altre incursioni barbariche fu solen-nemente portata nel centro fortificato di Mondragone e precisamente nella Chiesa Madre e Collegiata di S. Gio-vanni Battista (dove ancora oggi è cu-stodita), venendo nello stesso tempo dichiarata protettrice della città.Il culto per la patrona a Mondragone ha segnato negli anni importanti cam-biamenti in ambito sociale, politico e culturale. La cittadina è impegnata attivamente nelle questioni religiose, lo testimoniano non solo i numerosi edifici sacri, le cappelle piuttosto che le processioni, ma soprattutto la par-tecipazione alle pratiche religiosi da parte delle generazioni più mature ma anche dei giovani.La Basilica Minore della Madonna Incaldana rappresenta un fondamentale riferimento per i fedeli della comunità perché ospita la Sacra icona della Madonna Incaldana, motivo di or-goglio per una città come Mondragone.

Nel corso di tutti questi anni, Don Riccardo Lu-berto ha fatto del Santuario un centro di umani-tà e bontà e le sue funzioni sono sempre molto seguite dai fedeli.

ada marcella panettae [email protected]

Madonna Incaldana

Castel Volturno: reportage sulla mafia africana

Un birrificio nel carcere di Carinola: esempi di (ri)educazione alla Legalità!

Dopo il successo del “Pacco alla Camorra”, la cooperativa sociale “Carla Laudante”, aderen-te al comitato “Don Peppe Diana”, pensa ad

un nuovo modello di econo-mia solidale battezzandolo: “La birra della legalità”. Il pro-getto, presentato lo scorso novembre presso il carcere di Carinola, si propone di rea-lizzare un birrificio artigianale nello stesso Istituto Peniten-ziario al fine di promuovere un’agricoltura biologica e sociale e garantire la riconci-liazione violata fra una terra martoriata e le persone che la abitano. Si intende, dunque,

assieme con il Dipartimento per l’amministra-zione penitenziaria ed altri enti, valorizzare mo-delli culturali positivi attraverso la formazione e

l’informazione, ma anche favorire una forma di turismo responsabile nel contesto delle buone prassi imprenditoriali. I detenuti costituiranno i membri attivi delle va-rie attività lavorative proposte. Per loro sono previsti degli appositi corsi per la realizzazione dell’intero ciclo produttivo della bevanda: dalla coltura nei campi alla sua produzione definitiva.Affiora, così, un nuovo esempio di economia solidale capace di unire profit a no-profit al fine di favorire integrazione e sviluppo sociale. Esempi di questo genere si erano già avuti con il “Pacco alla Camorra”, ideato e perseguito dal comitato Don Diana, ma ora i principali desti-natari diventano i carcerati, nei quali si vuole impiantare valori ispirati ai principi di legalità e rispetto, promuovendo un ideale di sano lavoro,

FOOF: il primo museo in Italia, realizzato in Mondragone, pensato per raccontare l’evo-luzione e valorizzare il rapporto cane-uomo, continua il suo progetto con una Mostra foto-grafica, il primo concorso in cui il protagonista è il nostro amico a quattro zampe.Il concorso fotografico “il cane il migliore amico dell’uomo” ha lo scopo di valorizzare la figura del cane, l’ideatore e direttore del museo Vito Luigi Pellegrino ha dichiarato: «Il concorso ha lo scopo di esaltare non solo le peculiarità e abilità del cane ma anche valorizzare foto-grafi e la cultura a 360 gradi, l’intento è quello di sviluppare il rapporto uomo-cane all’interno dell’arte».Al concorso sono state visionate 2500 foto-grafie, circa 800 partecipanti provenienti da tutta Italia, la mostra è partita il 20 aprile e terminerà il 19 maggio, durante questo periodo il pubblico potrà visitare la mostra e votare le tre foto che preferiscono, il 20 maggio sarà assegnato sia il premio po-polare sia il premio della critica. Uno degli esponenti della giuria tecnica, Raffaele Mariniello, fotografo professionista, ha dichiarato: «Trovo che sia un’idea molto interessante, è la prima volta che mi trovo a giudicare dei lavori che vedono come

protagonista i cani, selezionare 95 foto su 2500 è stato un lavoro estremamente difficile, ho cercato di prendere foto che raccontassero vari aspetti del cane, ci troviamo di fronte ritratti anche estremamente tecnici, foto concettuali quindi più creative, rapporto tra essere uma-no e cane ma anche rapporto tra cane ed ambiente». Il direttore Vito Luigi Pellegrino, attesta:«L’ idea del FOOF è quella di sen-

sibilizzare di più i cittadini per quanto riguarda il rapporto corretto con il cane e raccontare l’importanza del cane nella storia.Il museo è diviso in diverse sezioni, abbiamo una sezione che racconta l’evoluzione dalla preistoria ai giorni nostri, una che riguarda la mitologia, una sezione artistica, il cane nella cinematografia, una sezione scientifica, il cane da utilità e le diverse razze di cane,infine il cane robot della Sony».

Nella foto l’ingresso del FOOF, museo del cane Mondragone, la mostra e alcuni cani ospitati dalla struttura.

ada marcella panetta

[email protected]

Primo Concorso fotografico:“Il cane il migliore amico dell’uomo”

alternativo a quello a servizio della criminalità. «Il progetto proposto ha un triplice obiettivo: valorizzare l’attività agricola; ridurre le distanze fra popolazione carceraria e società civile; ac-crescere l’inclusione sociale nel rispetto della legalità e per la creazione di comunità sane e solidali. Far capire che l’alternativa non solo è possibile ma che concretamente esiste», que-sti i commenti di Francesco Diana (presidente dell’associazione FormAzione Viaggio) , che tiene a precisare: «E’ una presa in carico che la società civile non può più evitare, nell’ottica di un riscatto sociale completo e compiuto».“La birra della legalità” coinvolgerà anche ex detenuti che hanno scontato la loro pena e che hanno deciso di cambiare vita, ma anche i familiari dei carcerati in modo da illuminare fi-nalmente quella dimensione privata che molto spesso viene trascurata; nonché testimoni di giustizia che hanno rifiutato l’omertà scegliendo secondo coscienza civica.

antonella caterino

filomena diana

Page 6: Informare Maggio 2013

L’atmosfera si carica di emozione quando un magistrato napoletano, oggi giudice presso l’Ufficio del massimario della Corte di Cassa-zione, s’impadronisce umilmente della scena nel Centro Studi Officina Volturno per discutere dei lunghi tentacoli delle mafie che s’infiltrano tra la purezza, il fascino e spettacolo del mon-do del calcio. Si tratta del sorriso semplice che l’ex p.m. alla Direzione distrettuale antimafia, il Dott. Raffaele Cantone, offre alla gente parte-cipe alla presentazione del suo libro “Football Clan”, organizzata il 5 aprile dalle ore 18 da Tommaso Morlando, direttore responsabile del periodico “Informare”. Il magistrato, durante la kermesse culturale, è apparso disposto a de-viare il tema dell’evento, per questioni sollevate dai presenti, e immergersi nella dialettica politi-ca, ambientale e sociale, quindi soddisfacendo le domande dei partecipanti. Sono intervenuti Elio Romano e Vincenzo Ammaliato, giorna-listi de “Il Mattino”, la Dott.ssa Angela Palma Esposito, presidente dell’associazione “S.O.S Sostegno Solidale”, Giuseppe Scialla, Se-gretario del Circolo del Partito Democratico di

Castel Volturno, Emilio Alfano, Presidente Confapi Campania, Marcello Giocondo, Presi-dente Assobalneari Campania, Antonio Casale, Direttore del Centro Fernandez di Castel Volturno, Alfonso Caprio, professore e vicepreside della Scuola Media Castel Volturno, Dimitri Russo, Vincenzo Gat-ta, Filomena Diana, France-sco Mercurio, Padre Antonio Palazzo, parroco di Pinetama-re, Fabio Russo vicepresiden-

te O.V., il Capitano dei Carabinieri della Com-pagnia di Mondragone con il Maresciallo della Stazione di Pinetamare, la MP security per il servizio d’ordine, associazioni e tantissimi gio-vani rappresentati da Giancarlo Palmese, Fa-bio Paradisone e Daniele La Fata. Un pubblico affamato di risposte che ha rischiato però di dimenticare l’intento dell’evento, volto al dibat-tito del rapporto tra il football e le mani sporche del potere dei clan. Nel bene comune, qual’è il calcio, dietro il colore di una maglia e sugli spalti di uno stadio si nascondono spesso real-tà macabre come quella mafiosa: «La camorra nel calcio significa apparenza ma soprattutto dimostrazione di potere. Oggi i presidenti delle società calcistiche non tutelano i propri tesse-rati da cattive amicizie poiché spesso temono la tifoseria più accesa e cercano di creare con essa meccanismi di colloquio, evitando in tal modo un rapporto conflittuale e troppo pres-sante». Sintetizza così il Dott.Cantone il potere che le mafie assumono nel mondo del pallone. «Lo sport -continua- rappresenta una grande occasione per fare società e dà l’opportunità di

stare insieme, ma con l’entrata in campo della camorra, diventa un rilevantissimo strumento di potere e di controllo sociale». Il cuore di chi batte per lo sport rischia di perdere battiti di passione per far spazio all’amarezza e alla delusione. Il calcio, però, deve tornare ad es-sere il gioco pulito che da sempre unisce gli italiani, anche e soprattutto in momenti difficili come questi.

Camorra “assecondata”? Sempre attento agli sviluppi del territorio casertano, il Dott.Cantone denuncia una mentalità popolare che mette da sempre a repentaglio la vita di questa terra: «La camorra qui distrugge tutto, ma non è l’unica causa di questa distruzione generale. È evidente che qui non è solo un problema di camorra perché essa non nasce ovunque ben-sì approfitta dell’esistenza di contesti di illegali-tà. Quando si lavora nel disinteressa assoluto, la colpa va attribuita anche alla popolazione che è stata a guardare e che ha ritenuto che facesse comodo questo criterio dell’illegalità». Parole che pesano nella coscienza di molti... «Castel Volturno, sotto questo profilo, è il co-mune che è cresciuto più a dismisura senza rispettare le regole e allora io sono contento di poter verificare l’esistenza di realtà nelle qua-li c’è un impegno per il rispetto delle regole, come l’associazionismo di Officina Volturno. Io credo però che sia necessario un passaggio che implichi un cambiamento soprattutto delle mentalità: fin quando ci sarà un meccanismo che consente un’illegalità così diffusa, sarà difficile capire se la camorra è la causa o l’ef-fetto».

fabio corsaro

[email protected]

Un breve cenno storico dello Zoo: Lo Zoo di Napoli non ospita soltanto animali, tanto esotici quanto tipici della fauna italiana, ma anche una ricca vegetazione composta da piante rare ed alberi secolari di grande interes-se naturalistico. La sua prima ispirazione fu, di-fatti, di natura vegetale, con l’insediamento di una flora che per la sua preziosità meriterebbe medesima cura dell’orto botanico. Al suo interno è visibile persino un tratto di strada risalente al periodo romano (è parte della strada visibile nell’area della Mostra d’Ol-tremare). Fu inaugurato nel 1949 e fu uno dei primi Zoo italiani ad aprire i battenti. Per tutta la seconda metà del 900 venne con-siderato un luogo ideale per le ricerche scienti-fiche, assumendo fama in tutta Europa poiché ospitava animali a rischio di estinzione nel loro habitat naturale. Negli anni 90 iniziò la sua fase difficile, quella che viene definita “l’inizio della fine”. L’area venne colpita da abbando-no e degrado a causa dei debiti della società che lo gestiva, così lo Zoo chiuse i battenti nel settembre 2003. Subito dopo la chiusura si re-gistrò nello Zoo una morìa di animali a causa della mancanza di cibo, di spazi, di acqua. L’area riaprì solo in parte nel 2005 in uno stato di totale degrado e tra molte difficoltà giunge ai nostri giorni. I suoi dipendenti, 9 diurni e 2 not-turni, attualmente non percepiscono stipendio, pur continuando con passione ad assistere i 300 animali che su 300 specie sopravvivono all’interno del giardino zoologico. Parliamo complessivamente, tra i 71 dipendenti dell’E-denlandia in CIG, i dipendenti dello Zoo ed i privati che gestivano giostre ed attrazioni all’in-terno dell’area del parco tematico fallito, di più di 100 unità che tradotte in famiglie diventano 350/400 individui con futuro incerto. Un’area vastissima e di grande interesse, posta al cen-tro della città e polo attrattore non solo di tu-

rismo locale, ma regionale, crocieristico e pri-vato. In pochi sanno che lo Zoo è attualmente aperto, visitabile ed in condizioni certamente meno precarie e disastrate di quanto media ed opinione pubblica millantano. Lo Zoo di Napoli dunque è vivo e rappresenta ancora un’oasi verde dove portare i bambini, passeggiare, incuriosirsi. Facciamolo sapere a chi pensa ormai sia chiuso, frequentiamolo e facciamo-lo frequentare, ciò porterà il nostro contributo alla struttura per sfamare gli animali ed auto-sostenersi nell’attesa che si dipani la matassa del fallimento della Parks and Leisure Srl, la società di gestione di Cesare Falchero.

Sul sito il continuo dell’articolo: http://informareonline.com/?p=38580

di barbara giardiello

Il sindacalista Mico Geraci continua ad essere un esempio per tutti!Era di ritorno a casa, e mentre era sul ciglio della porta, tre sicari decisero di mettere fine alla sua vita. Mico Geraci fu ucciso dalla mafia l’ 8 ottobre 1998 a Caccamo, un paesino della provincia di Palermo. Era un uomo “scomo-do”, aveva deciso di candidarsi a sindaco dello stesso paese, con serie probabilità di vittoria. Il sindacalista della UIL di Caccamo non si pie-gava a minacce, era determinato a cambiare quel sistema corrotto. In definitiva era un uomo libero e come tale vogliamo ricordarlo, come un esempio positivo e non come vittima. Gra-zie a lui ed a tanti altri, noi abbiamo trasformato uno spiraglio di speranza in un vero e proprio vortice di cambiamento. Siamo riusciti a met-terci in contatto con il figlio Giuseppe Geraci che con molta disponibilità ha risposto alle no-stre domande:Come viene ricordata la figura di tuo padre a Caccamo?«La figura di mio padre viene ricordata princi-palmente in iniziative celebrative in occasione dell’anniversario dell’omicidio. Generalmente,

la mia famiglia organizza deli eventi insieme alle istituzioni locali ed alle associazioni impe-gnate. L’anno scorso, ad esempio, abbiamo presentato, presso la scuola media statale di Caccamo, il libro di Alfonso Giordano, presi-dente del primo maxiprocesso alla mafia! Ma principalmente, la figura di mio padre viene ricordata quotidianamente da chi ha avuto a che fare con lui, soprattutto gli assistiti del sin-dacato.»I killer di tuo padre sono ancora a piede libero, credi ancora nelle istituzioni e nella magistratura?«I killer sono ancora a piede libero. Anche i mandanti (secondo il pentito Giuffrè l’ultima parola l’avrebbe data Bernardo Provenzano che come sai adesso è in galera dopo oltre 40 anni di latitanza). Nelle istituzioni bisogna sempre credere! Da avvocato e studioso di diritto non posso che dire che le istituzioni siamo anche noi cittadini, noi votiamo, noi le creiamo.»Argomento mafia: Negli ultimi anni hai visto un cambiamento, nel modo di agi-re e pensare delle persone?

«Per tante cose sì, un cambiamento c’è. Gra-zie anche all’impegno civile delle persone, che prima evitavano l’ argomento, ma ora iniziano ad interessarsi. Ma anche grazie alle scuole e la parte sana delle istituzioni. Molto importante è anche il lavoro delle associazioni come ad esempio quello di “Addio Pizzo”. Questi ragaz-zi hanno fatto un lavoro straordinario. I commercianti adesso si ribellano e sono attivi nell’antiracket! Tanto si è fatto, grazie anche ad arresti eccellenti! Ma tanto resta ancora da fare, e la crisi economica che stiamo attraver-sando certamente non ci aiuta!».Ringraziamo Giuseppe Geraci per la disponi-bilità data alla nostra redazione.

fabio paradisone

Presidente Giovani di Officina [email protected]

Ultimamente i ragazzi di Officina hanno aperto una nuova sede sempre in piazza delle feste, n°19 invitiamo tutti i giovani del territorio provvisti di buoni sentimenti e valori a venirci a trovare per collaborare. Contattatemi via mail o tramiteFacebook (Fabio Paradisone o Officina Volturno)

Nasce COZEP Comitato per Zoo ed Edenlandia Pubblici

“Football clan”, il Dott. Cantone ad Officina Volturno

Per non dimenticare le vittime di mafia

Ques’anno la Proloco Volturnum Castri Maris ha deciso di festeggiare la festa del lavoro con un bel giro in bici per le strade di Pinetamare.E’ cosi che l’associazione presieduta da Antonio De Maria dà il via alla prima edizione del Bici Day Pinetamare, una pedalata di ben 9 km che vedrà protagonisti sia grandi che piccini. L’evento sarà accessibile a tutti con iscrizione gratuita e con estrazione finale di ricchi premi. Il raduno si terrà il 1° Maggio alle 9.30 innanzi al Grand Hotel Pinetamare per poi

partire alle 10.30 facendo un giro panoramico per le strade principali di Pinetamare e far ritorno un’ora dopo. Al termine della pedalato si terrà anche una manifestazione di Zumba, per poi salutare tutti con l’estrazione di una splendida bici. Un evento importante che rende i cittadini di Castel Volturno protagonisti con un’attività sana e che ha pieno rispetto dell’ambiente.

vincenzo lo cascio

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La Proloco Volturnum Castri Maris dà il via al Bici Day Pinetamare

“Camorra: causa o effetto di illegalità? Il calcio? Deve tornare ad unire gli italiani”

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Le vittorie più belle sono quelle conquistate col cuore e quando si è giovani queste si en-fatizzano nella loro magia e nel loro candore. La Coppa Italia Primavera quest’anno ha affascinato tutti e ha riscosso particolare at-tenzione per mezzo della finale tra Juventus e Napoli. I bianconeri escono campioni dalla competizione, sconfiggendo la compagine na-poletana che esce a testa alta dal torneo. La presunzione però non punisce i vincitori e la festa juventina si trasforma in occasione di polemica, razzismo e mancanza d’umiltà. Dopo il pareggio rimediato allo Juventus Sta-dium nella gara d’andata disputata il 13 marzo, con gol di Gerbaudo (J) e Tutino (N), la sfida decisiva di ritorno al San Paolo del 16 aprile, contornata da un pubblico di 40.000 persone, ha celato e poi aizzato accese discussioni cir-ca il comportamento di Padovan e Gerbaudo in occasione dei due gol della Juventus. Le loro esultanze appaiano come una decisa mancanza di rispetto nei confronti di una tifo-seria illustre che si vede insultata da ragazzini appena diciottenni. Educazione, rispetto, valo-

ri: per diventare grandi campioni bisogna saper usare la testa e farla conciliare col talento. Gestacci e insulti vanno puniti, special-mente se si tratta di calcio giovanile. E per questo motivo il Napoli esce vittorio-so nell’orgoglio, anche se vinto sul cam-po. Certo, nel calcio conta chi vince, ma lo sport insegna che bisogna saperlo fare. La rete allo scadere di Novotny aveva per un attimo infiammato il San Paolo e dato quello scatto d’orgoglio utile per tirare avanti contro fatica e stanchezza. Sono stati necessari i tempi supplemen-tari, i crampi che stringevano i muscoli e un gol di Mattiello per assegnare il trofeo alla Juventus. Una sfida tra giovani emo-zioni e promesse di un calcio italiano che garantisce un prospero futuro: eppure c’è qualcuno che deve ancora imparare che per diventare grandi c’è bisogno di un cambio di mentalità.

fabio corsaro

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Peppe Magliulo: “Amo Napoli, ma non tornerei a viverci”

Napoli è la medicina ad ogni malessere, la cura per la nostalgia, un’amica che ti ascolta quando parlano i pensieri e una città con gli occhi dell’a-more quando il sole cala dietro il mare. Napoli va amata, altrimenti rischi di notare tutti i suoi difetti e sbarrarti gli occhi per troppo dispia-cere. In città c’è chi semina la tradizione e la prole per non staccarsi da questa terra, ma c’è pure chi va via in cerca di una nuova vita. Giuseppe Magliulo è un ingegnere napoletano facente parte dell’ICRC (Comitato Internazio-nale della Croce Rossa), organizzazione che opera in tutto il mondo per fornire aiuti umanitari a persone colpite da conflitti e violenze armate, con l’intenzione di promuovere leggi a favore delle vittime di guerra. Peppe è un viaggiatore che non smette mai di sognare un mondo mi-gliore, un Don Chisciotte che combatte mulini a vento, consapevole però che gli sforzi saranno ripagati ed opere e missioni completate. Oggi Peppe vive a Pyongyang, capitale della Corea del Nord, lontana oltre 8700 km dal Golfo

di Napoli, quello delle “contraddizioni”, ma sen-za dubbio “il più bello del mondo”. Contattato tramite Skype, abbiamo ridotto le distanze in un’immagine virtuale, parlando anche del-la passione emigrata col suo cuore: il Napoli. Sempre con la sciarpa azzurra al collo, che si trovi in Thailandia o negli Stati Uniti, in Cina o in Ungheria, in Svezia o in Corea; per mezzo del fuso orario (+8), la sveglia suona a prima matti-na quando il Napoli gioca il posticipo serale e di partite non se ne perde neanche una!Come mai questa scelta di andare via da Napoli?«È stata una scelta inizialmente di tipo religioso: quando mio papà non stava bene me ne andai in Africa per ritrovare la preghiera, nella speran-za che mio padre potesse star meglio. È finita che non l’ho visto più, essendo morto 4 giorni prima che rientrassi. Inoltre questa è una scelta personale, dettata dalla voglia di aiutare il pros-simo e i più bisognosi».Cosa significa vivere lontano dalla tua città natale? «Quando parlo di casa parlo di Napoli. Stare fuori fa parte delle scelte: ho deciso di aiu-tare il prossimo, quello più lontano, lasciato ai margini: i più poveri come coloro che vivono in zone di guerre e noi dell’ICRC lavoriamo in ter-re del genere. Anche se in Corea non c’è alcun conflitto, è un paese che ha bisogno di aiuto. Non è facile comunque vivere lontano da casa perché cominciano a mancarti anche le piccole cose come ad esempio la pizza. Noi italiani sia-mo viziati. Qui il cibo è troppo speziato, ci sono troppi sapori misti e si differenzia tanto dalla cu-cina italiana. Per non parlare delle “false” pizze napoletane…».Il Napoli: una passione emigrata col tuo cuo-

re. Il fatto che tu non possa vedere le partite al San Paolo, non ti fa venire un po’ di no-stalgia?«Torno in Italia ogni sei mesi quindi quando ho la possibilità di andare al San Paolo ne appro-fitto. L’ultima volta che ci sono stato vincemmo 2-0 col Catania (02/02/13, gol di Cannavaro e Hamsik ndr). Lo scorso agosto ho assistito in-vece alla finale di Supercoppa nel Nido e due anni fa conobbi Maradona, con il quale andai a cena. Per Pyongyang giro sempre con sciarpa e bandiera del Napoli. Ora bisogna pensare a consolidare il secondo posto perché se così non fosse sarebbe un fallimento totale. Quest’anno davvero ci ho creduto allo scudetto: già m’im-maginavo di andare in giro con la macchina per la città con la bandiera a far baccano anche se m’avrebbe cacciato subito (ride ndr). Non tutti capiscono che noi viviamo il calcio come rivinci-ta sociale. Tra tante cose brutte che dicono su di noi, possiamo vantare di una grande squadra, emozionante e poi avendo avuto Diego, il mon-do cala giù il cappello».E qualche coreano sei mai riuscito a coin-volgerlo?«La Corea è un paese chiuso verso l’Occiden-te, che ti permette di lavorare ma sempre con grossa diffidenza. Non riusciamo a socializzare. È questo il loro modo di confrontarsi con le altre culture».Cos’ha Napoli in più di altre città?«Da napoletano, mi rendo conto che noi abbia-mo una marcia in più rispetto agli stranieri: noi napoletani abbiamo il “problem solving” nel san-gue e quando vai all’estero capisci che molte persone quando si trovano dinanzi ai problemi hanno difficoltà ad affrontarli».Torneresti a vivere a Napoli?

“In Corea c’è diffidenza ma riesco ugualmente a girare per la città con sciarpa e bandiera azzurra”«No. L’Italia a volte mi fa vergognare di essere italiano. Politica rovinata, una nazione spacca-ta, una cultura e una storia poco sfruttata… È il sistema che non funziona. In Italia non esi-ste la meritocrazia. A Napoli verrei da napoleta-no ma come uomo no. È uno stress». Come fai a spiegare la natura di Napoli a un figlio? «Abbiamo perso il senso della natura, quello sanitario, scolastico ed educativo. Non voglio

generalizzare ma i racconti della realtà ci nar-rano questo tipo di storie».Tuttavia, noi di Informare ti aspettiamo. «Torno a Napoli la prima settimana di agosto. Sicuramente passerò a trovarvi anche per con-ciliare magari il vostro fare con il nostro tipo di attività.» Siamo pronti ad accoglierti a braccia aperte.

fabio corsaro

[email protected]

Il team italiano ha trionfato nella serie di flotta delle America’s Cup World Series 2013 di Napoli.

Tra gli eventi agonistici più competitivi e leg-gendari nella storia dello sport, L’America’s Cup vanta una tradizione ultrasecolare. La prima edizione fu infatti disputata nel lontano 1851 nel Canale della Manica, in quell’occasione si sfidarono 15 yachts inglesi ed uno proveniente dal New York Yatch Club. A vincere fu proprio l’imbarcazione statu-nitense, e da allora, il trofeo ha assunto la funzione simbolica di sfida per promuovere la competizione amichevole tra le nazioni. Con questo spirito di sana rivalità velistica, si è arrivati quindi alla 34esima edizione dell’Ame-rica’s Cup. Per il secondo anno consecutivo, il capoluogo partenopeo, ha ospitato i match races delle World Series 2013, l’emozione del-le regate in una delle città più belle del mondo. A Napoli quindi non solo calcio, infatti, la vela con i 5 più importanti circoli velistici del sud Ita-lia, rappresenta il secondo sport più praticato e seguito. E’ quasi inevitabile per chi nasce in questa città non avere un attaccamento speciale e quell’oro blu che bagna le sue co-ste. Questa seconda edizione della famosa regata, a Napoli, ha visto protagonista Via Caracciolo,ormai celebre lungomare liberato, trasformato in America’s Cup Village, dove con una serie di eventi ed attrazioni sportive sono stati intrattenuti migliaia di turisti e non. Dopo la cerimonia serale di apertura, avve-nuta nella splendida Piazza Plebiscito, che ha visto sfilare sul palco i vari team velistici, e tante celebrità del mondo dello sport, della musica e dello spettacolo come Massimiliano Rosolino (nuotatore), Noemi (nota cantante) e Max Giusti (presentatore tv); le prove e le gare si sono disputate senza nessun intoppo per l’intera settimana. Tutto è andato per il meglio, infatti, nell’ultima gara di questa tappa partenopea, a vincere è stata l’imbarcazione Luna Rossa Swordfish, guidata da France-sco Bruni. Il catamarano marcato Prada si è classificato primo, d’avanti al team statuniten-se Oracle e al Emirates team New Zealand, invece in quarta posizione l’altro team italiano Luna Rossa Piranha. La seconda edizione dell’America’s Cup World Series di Napoli ha superato i già ottimi numeri della passata

edizione, sembra che tutta la città abbia bene-ficiato sia in termini economici che in termini di atmosfera di questa grande manifestazione. Orgoglioso il sindaco de Magistris il quale af-ferma: «Le immagini del lungomare invaso da cittadini e turisti, per godere lo spettacolo dei catamarani, non possono che riempirci di or-goglio: Napoli conferma la sua capacità di ac-coglienza e partecipazione, riscoprendo anche il suo legame storico e naturale con il mare». Non sono però mancate le polemiche, in quan-to, chiudendo un’intera area come quella del centrale lungomare, i disagi alla circolazione sono stati tantissimi. La tangenziale di Napoli è diventata in questi giorni, una catena di auto senza via d’uscita, per non parlare dei pochi pullman che arrivavano a Piazza Vittoria. Anche il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro, commenta: «l‘America’s Cup ha creato qualche disagio, ha fatto discutere, ma è un evento che non potevamo perdere. Non risolviamo i nostri problemi, è evidente, ma iniziative come questa aiutano - e ancora scrive su facebook - «abbiamo a Napoli, e nel-la nostra regione, straordinarie potenzialità, le dobbiamo valorizzare sempre di più e meglio. Un grande risultato, avanti cosi». L’evento è stato chiuso in serata, dopo la pre-miazione del team vincitore, con i fuochi d’ar-tificio dalla scogliera del Ramaglietto a Castel dell’Ovo, con un bellissimo appuntamento pi-rotecnico, che ha salutato per questo 2013 una delle più importanti dimostrazioni di una Napoli sana da mostrare al mondo.

antonella caterino

filomena diana

E su Napoli è “Luna Rossa”

La Juve vince tra polemiche e razzismo

“Pasquale Scielzo testimonia la fatica e l’orgoglio con il quale il Napoli ha lottato”.

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ATTUALITA’ E VARIE

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Imprenditori coraggiosi che credono nel territorio

Lo sapevate che a Cannes si può bere an-che un buon caffè o assaporare una fuman-te pizza napoletana? Massimo Esposito a Cannes ha una trattoria dove si possono gustare piatti genuini della no-stra tradizione partenopea. Nella città vecchia e più su nelle viuzze che si intersecano lungo la collina altri napoletani sono da anni di casa come Amedeo, che ha un grazioso negozio di abbigliamento dove espone la “Moda Posita-no”, per non parlare di Giovanni Ghidi, il mai-tre del ristorante “La petite Maison de Nicole” dell’Hotel di lusso Majestic Barrière, che da dieci anni ha scelto di trasferirsi in Francia.A Cannes si viene sempre molto volentieri e in tutti i mesi dell’anno il turista può godere l’ap-puntamento con “l’arte di vivere” nelle sue mol-teplici sfaccettature. Per esempio si è da poco concluso il “Cannes Shopping Festival” che da dieci anni esalta la moda e lo stile francese con le Maison del prêt-à-porter. La parola “lusso” è intesa non come ostentazione ma come vero e proprio stile di vita. La città è da molti anni meta privilegiata per chi desidera abbinare al riposo del corpo e dello spirito la possibilità di svago e di partecipazione ai molti eventi culturali e di spettacolo che caratterizzano il fitto calendario degli appuntamenti. Abiti, accessori, tutto il me-glio della moda primavera/estate è stata prota-gonista e ogni serata si è caratterizzata da veri e propri spettacoli. Dall’incontro romantico del-la coppia Martine Micallef e Geoffrey Nejman e dal desiderio di creare prodotti di lusso fatti a mano, che combinano il designer e la fragran-za, nascono le creazioni che vedono la loro azienda presente in 750 punti vendita sparsi in 39 paesi del mondo. “Galeries Lafayette” ha organizzato la festa inaugurale delle giornate dedicate alla moda sulla passerella dell’Audi-

torium del Palazzo dei Festival e dei Congressi con un evento che ha rappresentato la fusione della moda e dello sport. Lo spettacolo nuovo ed esclusivo è stato caratterizzato da artisti come MrOneTeas, il cui vero nome è Antonio Alberti, che con la sua arte di pittura acrilica lascia il “segno” per le strade di grandi città del mondo. La musica è stata protagonista con la pop rock band Fox e con il gruppo Lya, formato da cinque ragazzi che attraverso la musica fa un viaggio stravagante nelle terre del “Ayeur mondo”, per non parlare delle performance artistiche e acrobatiche presentate da Andrea Catozzi e BenoitTardieu ed i suoi ballerini: Brandon Maillet e Manon PuzinMedout. Sulla ribalta ancora il bel canto con il soprano Elodie Tisserand, nonchè il mondo creativo di lolite Zannou, Emmy Maria Corso e il crea-tore Ivan Aiplatov, membro permanente della settimana della moda a Mosca. La decima edi-zione è stata anche l’occasione di presentare il lavoro di giovani talenti delle quattro scuole di Cannes di riferimento nel campo della moda, dello spettacolo e della bellezza. «Uno spettacolo che parla di moda danzando ... dove poesia fa rima con follia», così Bru-no Vandelli definisce il suo nuovo défilé che fa emergere il suo ta-lento di coreografo e di regista. Intanto c’è molta atte-sa per l’appuntamento dal 15 al 26 maggio con il Festival del Ci-nema, che rappresen-ta il principale mercato in cui si vendono e si

comprano i diritti cinematografici. Quest’anno il Festival vedrà, per la 66a edizione, quale presidente di giuria Steven Spielberg. L’Ufficio del Turismo di Cannes (www.cannes-destina-zione.it) è a disposizione per le visite guidate al Palazzo dei Festival e dei Congressi ed alla città, per le informazioni sulla Costa Azzurra e Cannes si può accedere al sito dell’Ente del Turismo Francese - Atout France Italie: http://it.rendezvousenfrance.com/it.Intanto su la Croisette, uno dei boulevard più famosi al mondo, tanta arte aspetta i visitatori Per giugno il direttore Ballester ci ha anticipato una vera chicca. Si tratta della mostra “Picas-so, leserotiques”, che sarà visitabile dal 23 giu-gno al 27 ottobre. Saranno in esposizione ben 100 opere di Picasso, che provengono dalle collezioni private di Marina Picasso, Galeria-GuyPieters, Ramié. Questa importante espo-sizione rientra nel contesto delle celebrazioni per i 40 anni dalla morte di Picasso e la città di Cannes ha inteso ricordare il grande artista con le altre città del Sud della Francia quali Mou-gins e Vallaurins.

harry di prisco

Dopo tanti anni di rinomata carriera, il bar Crazy Horse dei Fratelli Manzo si rinnova e prova a portare una ventata di cambiamento.Ai giovani giornalisti di Informare, Daniele Man-zo, proprietario del bar, rivela i prossimi pro-getti, le sue impressioni e le sue speranze sul nuovissimo progetto che già ha “scassato” in Pinetamare ed oltre, …piace per l’impatto com-pletamente innovativo e di stile europeista, oltre ad una sensibilità culturale aperta al sociale e ai giovaniBreve intervista a Daniele Manzo.DLF: Perché hai deciso di rinnovare il loca-

le?Daniele Manzo: «Credo nel territorio, nel senso che credo che il territorio lo faccia chi lo vive; io e mio fratello siamo nati e viviamo qua, è la nostra casa ed era inevitabile che noi inve-stissimo a “casa nostra” e non in un altro paese ,così entrambi siamo stati d’accordo sul va-lorizzare questo bar in questa zona, il nostro territorio, perché è qui la nostra storia. Quindi è

anche per questo che abbiamo rinnovato, non solo per una questione commerciale ma anche perché crediamo che se rinnoviamo il locale in qualche modo rinnoviamo il territorio perché penso che la riqualificazione del territorio passa anche per questo tipo di impegno, il piccolo im-pegno del cittadino».DLF: Quali sono le novità del locale e a quale stile si è ispirato per rinnovarlo?Daniele Manzo: «Lo stile è stato sicuramente confezionato e ideato da Gino Spera ed è stato molto avveniristico nella scelta del materiale e sono stato felice di averlo conosciuto e di aver

lavorato con lui a questo grande progetto. Ci siamo sempre confrontati e quindi è stato un grande lavoro di matrice castellana se voglia-mo, quindi è stato bellissimo, poi essendo stato uno dei giovani di Officina Volturno, sapevo che era una garanzia. Oltre alle novità stilistiche, ci sono anche novità funzionali: abbiamo chiuso il laboratorio pasticceria per dare importanza ad altri elementi qualitativi come: la sala e la caffet-teria quindi il servizio e la presentabilità nonché i partner importanti per la pasticceria come il Boschetto o Emilio il pasticciere.La sala poi sarà teatro di tante iniziative come presentazione di libri, live music, una piccola libreria, il free wi fi, i tablet, le smart tv quindi ab-biamo un valore aggiunto per quanto riguarda il servizio alla clientela che va dalla famiglia ai giovani che vogliono passare una mezz’oretta serena».DLF: Oltre al rinnovo del locale pensi che ci siano altri strumenti per riqualificare il ter-ritorio?Daniele Manzo: «Per me l’impegno civico è uno dei massimi strumenti per quanto gli impe-gni debbano essere mantenuti dalle istituzioni ma sono i cittadini a dover stimolare le istituzio-

Napoli - Cannes e il sogno comincia

www.informareonline.com

ni perché ci sarà sempre una certa importanza dell’incidenza di una percentuale di cittadini che vigilano sulla vivibilità del proprio paese e quindi stimolano le autorità ad intervenire come il caso della petizione per ripulire la darsena. Così se un giorno avremo un bel porticciolo e non una fogna a cielo aperto sarà stato grazie a questa percentuale di persone, di Officina e della petizione che tutte queste cose andranno a stimolare i responsabili comunali che faranno pressione sull’assessore regionale per cam-biare le cose, quindi i livelli di dedizione alla causa sociale sono tanti anche se il vertice è l’istituzione che sia sindaco, prefetto, o Stato ma anche l’ultimo degli spazzini ha il suo valore se ha dedizione sociale».DLF: Hai scelto di non mettere macchinet-te? Come mai?Daniele Manzo: «Lo e mio fratello abbiamo deciso di non mettere le cosìdette macchinette slot ed abbiamo anche aderito ad un sito nazio-nale nato a Pavia noto come Cafe senza slot, la quale ha partorito questo sito che mappa i bar d’Italia senza macchinette. Però puntualiz-zo che non siamo contro il gioco solo che pen-siamo che non tutto si possa fare dappertutto quindi non per forza questo fenomeno che sta diventando onnipresente debba essere così in-vasivo. Quindi il gioco lecito è da rispettare però io ho scelto di non metterle per questioni mo-rali, economiche e strategiche. Pensiamo che siano altri gli elementi che debbano risultare in

evidenza per far stare bene il cliente e noi pun-tiamo proprio su questo ovvero su elementi più genuini come la cultura o la musica o il buon servizio». (Daniele Manzo è il Segretario e uno dei fonda-tori dell’Associazione Antiracket di Pinetamare, che con coraggio si è opposto, denunciando alle autorità, la camorra e il PIZZO, pertanto, ancora maggiore è l’apprezzamento nei loro confronti, perché motivo di coraggio e speranza per un paese NORMALE n.d.r.)

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Corso interattivo, manovre disostruzione pediatriche

a cura di istruttori FIMP

Venerdì 10 Maggio 2013 Alle ore 16.30

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9Per inserire un tuo logo e sostenerci chiama il 331.5907602 - 081.5097039

Mangia...Allenati...Recupera elisir di lunga vitaIl fondo mondiale per la Ricerca sul Cancro (WCRF) e l’Istituto Americano per la Ricerca sul Cancro (AICR), sulla base delle evidenze scientifiche disponibili, hanno reso pubblico un set di raccomandazioni su dieta, attività fisica e mantenimento del peso, mirate alla preven-zione dei tumori. La relazione tra l’adesione ai comportamenti definiti da queste linee guida e la mortalità, sia totale che per cause specifiche, è stata oggetto di analisi da parte dei ricercatori dello studio EPIC (European Prospective Inve-stigation into Nutrition and Cancer). Gli autori hanno suddiviso le coorti di adulti re-clutate in 10 paesi europei, in base al punteggio ottenuto sommando i seguenti valori: 1 quando la raccomandazione era stata seguita con co-stanza, 0,5 quando non era stata sempre segui-ta, 0 quando non era mai stata seguita. Queste le raccomandazioni considerate: man-

tenersi snelli (ma non in sottopeso), fare attività fisica moderata tutti i giorni, limitare il consumo di alimenti troppo calorici, consumare molti ali-menti di origine vegetale, limitare l’assunzione di carni rosse e soprattutto processate, limitare il consumo di alcolici; per le mamme, allattare il neonato al seno fino a 6 mesi. Dopo 12 anni di follow-up si è visto che il rischio di mortalità per tumori, eventi cardiovascolari e malattie respiratorie era inferiore del 46% tra i soggetti del gruppo con maggiore adesione alle raccomandazioni WCRF/AICR rispetto ai sog-getti meno aderenti. Il risultato era modificato solo marginalmente aggiustando i dati per abitudine al fumo, nume-ro di sigarette, scolarità e, per la popolazione femminile, condizione menopausale (rischio inferiore del 34%).

rubrica a cura del dott. paride salvatore,

Solidale O.N.L.U.S. rappresentata dalla Dott.ssa Esposito si congratula per aver portato a compimento una raccolta fondi contro i tumori coinvolgendo il Comune di Mondragone, il Comune di Falciano del Massico, il Comune di Carinola e il Presidio Ospedaliero Pineta Grande. ANT si occupa di assistenza portando avanti un progetto “Eubiosia” dignità del Malato rappresentato dal Presidente Franco Pannuti di Bologna attraverso questo progetto si cerca di alleviare le sofferenze del Malato. Le ultime statistiche hanno registrato un au-mento delle malattie oncologiche e attraverso questa raccolta daremo inizio nelle prossime settimane ad alcune giornate per la preven-zione oncologica. Abbiamo impiegato più del tempo previsto ma abbiamo voluto insistere e non arrenderci per ottenere un risultato più proficuo perchè in base alla raccolta dei fondi otteniamo un numero maggiore di controlli pre-venivi gratuiti che possono diminuire quel nu-

mero di persone che attraverso la prevenzione potranno avere una speranza in più. Con grande Orgoglio e Soddisfazione il totale dei fondi raccolti ottenuti con la vendida dei pre-sepi di cioccolata è di 2.550 € con la speranza che la prossima raccolta fondi si moltiplichi coinvolgendo altre comunità e fondazioni che raccolgono fondi per le malattie oncologiche. In soli sei mesi l’ Associazione ha devoluto 4.200€ per la lotta contro i Tumori. Il tutto sarà pub-blicato con Manifesto e ricevute postali. S.O.S. Sostegno Solidale per garantire una migliore assistenza medica preventiva si consocia con altre fondazioni allo scopo di cooperare con al-tre fondazio i in Campania. Rappresentate dalla Dott. Esposito con la Lilt la lega per il Nastro Rosa che a Breve darà vita al progetto per Il Tumore Al Seno con giornate di prevenzione Oncologica. Il Presidente dichiara:cifre piccole con la sper-anza che aumentino. Impegnarsi per il Sociale

è vivere felice per comprendere questa frase bisogna vivere la nostra esperienza di Associazione. Essere Consapevoli che tutti i nostri sforzi possano dare un piccolo risultato e donare un Sorriso a chi Soffre. E’ difficile comprendere la sofferenza degli Altri se non la si prova sembra pura retorica e pure quando riesci a risolvere un piccolo problema ti rendi conto di aver fatto una cosa meravigliosa che non ha Eguali. Ringrazio la Fondazione Ant di aver creduto nel mio operato avendo avuto una grande fiducia e soprattutto nella mia profes-sionalità.

giancarlo palmese

Il centro studi danza Flying di Castel Volturno, diretto da Manfredi Martino, ha partecipato al Roma Dance Contest 2013 presso il teatro Vascello di Roma classificandosi al 1° Posto nella categoria Open Style. Al concorso erano presenti 20 scuole provenienti da tutta l’Italia. Tra le 68 esibizioni a riscuotere grande suc-cesso è stata la coreografia di flamenco, una guajira con ventagli, musiche di Manolo San-lucar “Sol de Cuba” realizzata da Annalisa Bri-gnola, che ha portato alla meritata vittoria delle ragazze della scuola di danza Flying: Marcella Panetta,Valentina Panetta, Deborah Giacob-be, Valentina Traetto,Giada Mendone,Noemi Mendone,Martina Cassandra, Angela Uc-ciero, Anneli Chantzis.La giuria era composta da: Dino Verga (danza contemporanea), Margarita Tra-yanova (danza classica), Macia Del Prete (modern contemporary), Frank Polvere (hip hop), Simone Lolli (danza classica). Madrina della manifestazione la nota ballerina italiana Mary Garret, la quale si

è complimentata con le ragazze per la sem-plicità ed eleganza della coreografia. Inoltre al concorso era presente l’associazione CO-MICS X AFRICA sostenuta da Roberto Riccio accompagnato da un artista di indiscussa pro-fessionalità e di un cuore grande ormai noto al grande pubblico Andrè De La Roche. Manfredi Martino e Annalisa Brignola hanno dichiarato di essere fieri delle allieve e della vittoria con-quistata e che risultati del genere sono il frutto dell’armonia e della qualità dei rapporti tra i docenti e gli allievi, oltre alla professionalità e alla preparazione tecnica.

ada marcella panetta

La Fondazione ANT consociata con l’Associazione S.O.S. Sostegno

Cari lettori di INFORMARE per la rubbrica ci-nematografica di oggi parliamo dell’ultimo epi-sodio della trilogia più pazza del mondo: UNA NOTTE DA LEONI 3.

TRAMA: Tijuana in Messico, una location che calza a pennello ad una serie incentrata sull’esagerazione e che, in questo terzo film, racconterà della fuga di Alan dall’ospedale psichiatrico in cui è stato rinchiuso e dei tenta-tivi dei suoi amici di riacciuffarlo prima che sia troppo tardi. Oltre a Tijuana, il folle viaggio dei protagonisti di Una notte da leoni 3 toccherà anche Los Angeles e Las Vegas. Lì dove tutto ha avuto inizio. Riprese del film al via entro la fine del mese di giugno 2012.

ATTORI: Bradley Cooper, Zach Galifianakis, Ed Helms, Justin Bartha, Mike Tyson, Heather Graham, John Goodman, Jamie Chung, Ken Jeong, Gillian Vigman, Jeffrey Tambor, Sasha Barrese, Danielle Burgio,Sondra Currie, Da-mion Poitier, Mike Epps

COMMENTO: Ci sono ancora molti produttori e registi che non hanno ben capito come è pos-sibile che una commediola da “quattro soldi” come questa sia riuscita ad ottenere così tanto successo con attori così poco noti (all’epoca del primo episodio) come Bradley Cooper, Zach Galifianakis e Ed Helms. Forse la verità si trova insita nella nostra storia attuale e nello stile di vita sregolato che molti (soprattutto gio-vani) vivono oggigiorno e che quindi ritrovano nel vissuto dei protagonisti che non sono eroi ma neanche malvagi, semplicemente sono “leoni” nella fossa della perdizione del periodo

attuale che si aggirano con fare disimpegna-to, quasi per dire “non preoccupatevi di come vanno le cose purché si faccia festa!”. È que-sto senso di liberazione e di sfogo, anche (im)morale, che ha fatto di questo piccolo filmetto comico, una delle perle della comicità cinema-tografica del nostro tempo. Ricordiamo infine che il film ha lanciato Bradley Cooper come at-tore più completo e non più “bloccato” in certi ruoli da duro ed ha lanciato Zach Galifianakis che dopo PARTO COL FOLLE insieme a Ro-bert Downey Jr. si è definitivamente stabilito tra le star più elevate del genere commedia.

REGIA: Todd PhillipsGENERE: CommediaUSCITA PREVISTA: 30/05/2013

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CULTURA E SOCIETÀ www.informareonline.com

Il negozio di oggettistica BON BON di Titti Cacace, in controtendenza ad una crisi gen-erale, si mette in gioco e con coraggio va a colmare quel “vuoto” esistente sul territorio, di un’azienda di riferimento e altamente qualifi-cata per quanto riguarda le bomboniere e non solo. Segue l’intervista alla titolare Titti Cacace.TC: «L’azienda nasce nel 2003 e si occupava di consulenze e contratti con altre aziende poi anche la crisi ha determinato il cambiamento di oggetto sociale. L’anno scorso più per gioco e per voglia di mettersi in gioco e di scommettere sulle proprie capacità si è pensato di andare a colmare il vuoto sul territorio di Castel Volturno per quanto riguarda l’oggettistica di qualità e di un negozio come riferimento di bomboniere. Poi ovviamente l’idea è di dare un prodotto di

qualità, di aziende italiane per target di tutti i generi e che vengano incontro con prezzi adeguati,quindi alla portata di tutti sia chi vuole una cerimonia economica ma anche chi desid-era una cerimonia con standard alto trova tutto. In sintesi un ottimo rapporto qualità prezzo e professionalità nel saper consigliare le scelte migliori».GPA: Avete marchi molto importanti. Ce ne può parlare?TC: «Sì abbiamo l’esclusiva dei importanti marchi di livello nazionale ed internazionale, tipo: Hervit, Buba, Gattinoni, Vitullo, Walt disney, Marta Marzotto, Laura Biagiotti, Wald». GPA: Attualmente c’è qualche prodotto originale o qualche promozione in partico-lare?

TC: «Abbiamo in atto una promozione, avendo firmato un’intesa con l’Iper club, per cui a cerimonie importanti regaliamo un sog-giorno di 7 giorni in formula residence in Italia. E ci stiamo spingendo anche oltre, andando verso il wedding planner, ovvero diamo anche un servizio di organizzazione del locale o di ristoranti con cui abbiamo relazioni di tipo com-merciale». giancarlo palmese

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10 Per inserire un tuo logo e sostenerci chiama il 331.5907602 - 081.5097039

Cronistoria di un porto mai nato

Petizione popolare, 500 firme per la darsena di Pinetamare

Il plastico del porto di Pinetamare giganteggiava già nei primi anni ’70 al centro del grosso salone del vecchio “Ufficio Vendite” dei costruttori Cop-pola. Dall’opera, si vedevano le miniature dei grossi yacht che attraccavano sulle numerose banchine, e anche quelle delle barche a vela, dei traghetti e delle navi da crociera. E c’erano pure le ville in scala che costituivano il quartiere residenziale che si voleva realizzare sulla spiaggia di fronte le torri occidentali. Erano quelli anni di benessere e di speranze per Pinetamare. Seguirono, poi, anni di declino sia dal punto di vista sociale, sia economico. La popolosa località di Castel Volturno, insieme a tutto il resto del territorio, mutò completamen-te in negativo il suo aspetto, entrando di fatto in un periodo depressivo. Coi primi anni 2000, poi, si ricominciò a parlare in zona del “proget-to porto”. Furono abbattute le torri occidentali, dove abitavano i militari statunitensi e le loro famiglie; “per fare spazio alle fantasmagoriche opere portuali”, fu garantito alla comunità loca-le. Nel 2008 la Regione Campania aggiudicò il progetto di finanza per la realizzazione del porto dei sogni a una società dei costruttori Coppola,

che garantì di investire la cifra record di ottan-tacinque milioni di euro. Il progetto sollecitava la fantasia di chiunque: milleduecentocinquanta posti barca, un circolo velico, attracco per navi da crociera, strutture ricettive e alberghiere. Specifici studi dei dirigenti dell’Ente diretto all’epoca dal Governatore Antonio Bassolino, garantirono che il nuovo porto sarebbe stato pronto entro tre anni, e che avrebbe cambiato non solo il volto della località di Castel Volturno, ma dell’intera costa domizia, e a traino di tutta la provincia di Caserta. Il molo turistico, fra diretti e indiretti, avrebbe dovuto dare occupazione ad almeno cinquemila persone. E Pinetamare tor-nò a sperare. Finalmente, per tanti, l’agognata rinascita del territorio stava per iniziare. Il 2009, anno previsto come inizio dei lavori del nuovo porto, purtroppo trascorse per senza che l’area delle ex torri occidentali fosse neanche cantierizzata. Nel frattempo, però, la procura di Santa Maria Capua Vetere, che aveva le com-petenze sulla darsena San Bartolomeo, decise di chiudere il piccolo molo, facendo traslocare le duecentocinquanta imbarcazioni che vi aveva-no ormeggiato per oltre quaranta anni. «Perché

il “Financial project”del nuovo porto – fu spiega-to dai dirigenti del tribunale casertano – prevede che all’inizio dei lavori, ai costruttori deve esse-re ceduta l’intera area del cantiere». In pratica, i lavori del nuovo porto turistico non iniziarono, ma la darsena chiuse. La gente di Pinetamare inghiottì l’amaro boccone, sempre nella speran-za dell’imminente partenza dei lavori. Quelle che sono seguite, fino a pochi giorni fa, invece, sono state soltanto cerimonie di inaugu-razioni e garanzie da parte dei costruttori dell’i-nizio dei lavori. Ma di mezzi e operai al lavoro nel cantiere, ancora non c’è alcuna traccia. Il viceprefetto dott. Antonio Contarino (Com-missario del Comune di Castel volturno) ha convocato negli uffici del Comune la commis-sione di vigilanza regionale dei lavori del nuovo porto di Pinetamare, invitando, oltre ai dirigenti della ditta aggiudicataria del relativo Financial project, anche tutti gli altri soggetti istituziona-li interessati, quelli della Regione Campania, della provincia di Caserta e del Comune di Villa Literno. La data fissata per il tavolo di lavoro è stata quella del 13 aprile. Ebbene, all’incontro hanno partecipato venticinque fra dirigenti e

La decadenza del venditore dall’agevolazione fiscale prima casa può mettere a rischio l’acquisto del nuovo proprietario. Vediamo per quale motivo e che rimedi adottare.Rischi in agguato per chi compra casa: l’acquirente di un immobile deve fare molta attenzione se il proprio venditore era beneficiario, per la casa in questione, del bonus fiscale “prima casa”. Infatti, se quest’ultimo – a suo tempo – aveva acquistato la casa meno di cinque anni prima o non riacquista una nuova abitazione entro un anno dalla vendita, il nuovo acquirente rischia di pagare un immobile gravato da un privilegio a favore dello Stato.Per comprendere tale problema, dobbiamo spiegare come funziona la disciplina delle agevolazioni “prima casa”.La disciplinaChi acquista un immobile beneficiando delle agevolazioni “prima casa” non può rivenderlo nei cinque anni successivi poiché, in tale caso, decade dal beneficio fiscale. In tal caso,

infatti, si presume che l’acquisto non sia stato determinato da una effettiva esigenza abitativa, ma solo da scopi speculativi (acquistare per rivendere immediatamente dopo). Tuttavia, si può mantenere l’agevolazione a condizione di riacquistare, entro un anno dalla data della vendita dell’immobile, un nuovo immobile.Se il venditore dell’immobile non ha acquistato una nuova casa entro l’anno successivo, deve pagare una differenza di imposta, oltre alle sanzioni previste dalla legge.È necessario però sapere che lo Stato, nel recupero di tale imposta, vanta un privilegio sull’immobile. Tale privilegio (un vero e proprio “peso” sul bene) si trasferisce anche sul nuovo acquirente a cui il primo soggetto ha venduto il bene. “Privilegio” significa, per il Fisco, poter pignorare l’immobile ed esser soddisfatti (col prezzo ricavato dalla vendita forzata) prima degli altri creditori.Quindi, il rischio per il nuovo acquirente è di pagare un immobile che ha già un privilegio a favore dello Stato.

Il consiglioQuindi il consiglio che si dà a chiunque acquisti una casa, per non trovarsi a pagare un immobile con un peso a favore dello Stato, è di verificare con l’aiuto del notaio e dell’Agenzia Immobiliare incaricata se il venditore ha chiesto innanzitutto le agevolazioni prima casa al momento dell’acquisto della casa e, in secondo luogo, di controllare se sono già passati cinque anni dall’acquisto.

rubrica a cura di: antonio luise immobiliare

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Ogni mese, la Volturno Multiutility provvede al controllo delle acque potabili, una squadra di tecnici, appartenenti ad una ditta esterna, preleva dei campioni in varie zone del territorio.Abbiamo assistito al controllo della fontana presente nella nostra piazza (Piazza delle Feste) e i tecnici con molta cortesia ci hanno spiegato i vari passaggi che vengono effettuati: Prima di passare alla campionatura, si disinfetta, con un passaggio chiamato flambatura, il rubinetto della sorgente scelta, per evitare di contaminare i campioni.Poi in loco viene controllata la colorazione dell’acqua, dopodiché i campioni, portati in

laboratorio, sosterranno delle analisi più approfondite. Se si riscontrano delle anomalie si provvede tempestivamente ad un nuovo prelievo, per confrontare i dati. Nel momento in cui le anomalie persistono, viene subito avvisata l’ASL di competenza.Le prime analisi effettuate sulla nostra fontana hanno dato dei riscontri positivi, ma i dati generali, di tutte le zone campionate verranno poi consegnate alla Volturno Multiutility che dovrebbe provvedere a pubblicarle.

fabio paradisone

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Controllo delle acque potabili

CULTURA E SOCIETÀ www.informareonline.com

Acquisto casa: attenzione alla documentazione di provenienza

CampionaturaFlambatura

amministratori pubblici, fra cui il consigliere re-gionale delegato alle attività produttive, Fulvio Martusciello; ma non hanno preso parte né il presidente del Consiglio Rinascita, Felice Di Persia, rappresentante dei Coppola, né alcun componente della stessa famiglia, nonostante fossero stati ufficialmente invitati. Presente, soltanto un dipendente della società Mirabella (l’azienda capofila dei costruttori Coppola) che non è riuscito a fornire elementi certi sul reale inizio dei lavori. Addirittura, c’è chi, come il con-sigliere regionale, Angelo Consoli, è convinto che non ci sia più interesse nei costruttori Cop-pola di realizzare l’opera portuale, e per questo ha chiesto al consiglio Regionale di avviare l’iter per la revoca del relativo Financial project. Contestualmente, il delegato alle attività produt-tive, Martusciello, ha fatto sapere di aver reso disponibile centocinquantamila euro dal bilancio

regionale, utili a riattivare la vecchia darsena. Da parte sua, il viceprefetto Contarino ha con-vocato un nuovo tavolo di lavoro il prossimo 7 maggio. E ha nuovamente invitato tutti i respon-sabili della società che dovrebbe realizzare il nuovo porto di Pinetamare, negli uffici comunali. Se per quella data, si ripeterà la scena del mese precedente, è più che plausibile che Pinetama-re, e l’intera costa casertana, dovranno iniziare a prevedere il proprio futuro a prescindere il nuovo porto turistico. E una buona base di par-tenza, è certamente la riapertura della vecchia darsena. In pratica, la gente di Pinetamare e di tutta Castel Volturno, dovrà affidare le proprie speranza non più a progetti e plastici, ma alle risorse di cui il territorio è già dotato. E litorale Domizio, di risorse naturali e umane, non scar-seggia. Anzi.

vincenzo ammaliato

Raccolta firme per la messa in sicurezza igienico-sanitaria della Darsena S.Bartolomeo sita in PinetamareI sottoscritti cittadini della provincia di Caserta, residenti a Castel Volturno, con la presente raccolta firme, consegnate presso il comune di Castel Volturno in data 16/04/2013 presso l’ufficio protocollo.PER CONOSCENZA SI INFORMANO :Gli Enti competenti: ASL CE 2 – Distretto san. Mondragone, ARPACampania, Procura della Repubblica di Napoli – Settore Ambiente, Regione Campania, Provincia di Caserta – Settore Ambiente, Ecologia e Gestione rifiuti, Ministero della Salute, Ministero dell’Ambiente. Il tutto inviato attraverso posta certificata

con allegati PDF di firme e foto, del gravissimo stato igienico - ambientale in cui versano tutte le acque stagnanti della Darsena S. Bartolomeo di Pinetamare. Si chiedono iniziative urgenti e immediate per evitare gravi rischi per la salute

pubblica a causa dell’avvicinarsi delle stagioni primaverile - estiva. Questa raccolta firme e promossa dalle associazioni: AGE Domitia, Associazione Commercianti Pinetamare, I love Pinetamare, Centro Studi Officina Volturno, Informare, Villaggi Globali.Dopo aver protocollato il documento, il comune nella persona dell’ Arch. Bonaventura Pianese (Responsabile del II Settore LLPP - Progettazione) ha risposto dichiarando di aver invitato la Provincia di Caserta, la Regione Campania e il Consorzio di Bonifica del Basso Volturno per quanto di loro precipua competenza ad attivarsi per la risoluzione del problema. giancarlo palmese

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11Per inserire un tuo logo e sostenerci chiama il 331.5907602 - 081.5097039

Il DIrItto:Il Tribunale di Ferrara, con la coraggiosa sentenza N°1176/13, ha deciso di assol-vere due ragazzi arrestati perché coltivano in casa quattro piantine di canapa fra i quaranta e i sessanta centimetri ciascuna perché il fatto non è previsto dalla legge come reato. Il giudice, invero, sul punto ha chiarito che se il bene giuridico tutelato dalla norma incriminatrice è rappresentato dall’ordine e dalla sicurezza pubblica, non possono risultare irrilevanti elementi come il numero delle piante, la destinazione a uso personale dello stupefacente e il luogo di detenzione della sostanza in un appar-tamento, dunque luogo non accessibile al pubblico. La vicenda riguardava due ragazzi che avevano comprato semi e attrezzature in negozio dopo essersi documentati tramite internet su come coltivarli. I due giovani, arrestati dai carabinieri in seguito a una perquisizione domiciliare in cui erano state rinvenute quattro piantine di marijuana e otto grammi di sostanza stupefacente non erano spacciatori ed avevano una vita nor-male. Erano solo consumatori di cannabis stanchi di procurarsela in strada. Pertanto risulta disatteso l’orientamento delle Sezioni Unite penali secondo cui ogni coltivazione di cannabis costituisce reato, al di là dell’utilizzo. Secondo il giudice del merito con tutta la droga che gira in Italia non sono le quat-tro piantine coltivate in casa da due giovani lontani da ambienti malavitosi che fanno aumentare la quantità in circolazione e determinano un maggior allarme pubblico. Paradossalmente il consumatore che produce cannabis in proprio per il con-sumo personale «evita di contribuire

Dal 1°maggio salgono gli interessi di mora: per evitarli, il contribuente è costretto a pagare entro 60 giorni.

Tra poco, il tasso annuale degli interessi di mora passerà dal 4,5504% al 5,2233%. Un aumento di circa il 15% deciso dall’Agenzia delle Entrate con il provvedimento dello scorso 4 marzo.Gli interessi di mora sono applicati dall’agente della riscossione se il contribuente non versa quanto contestato entro 60 giorni dalla notifica della cartella o dell’avviso di accertamento esecutivo.

Equitalia applica gli interessi sulle somme iscritte a ruolo (ma non sulle sanzioni e sugli altri interessi applicati) dal giorno della notifica della cartella e fino alla data del pagamento.Tali interessi sono dovuti anche se il contribuente chiede la rateazione ad Equitalia dopo i 60 giorni dalla notifica della cartella.

Le imprese possono finalmente dedurre le perdite su mini-crediti. Scatta la deducibilità automatica per le perdite di modesta entità

vantate nei confronti dello stesso debitore. La nuova disciplina [1] consente di procedere allo sgravio in Unico 2013 dei mini-crediti non riscossi e scaduti da più di sei mesi. Ci si riferisce, in particolare, a crediti non superiori a 5mila euro per le imprese fino a 100milioni di fatturato e di 2.500 per le altre imprese. In presenza di più crediti verso lo stesso debitore sono due gli orientamenti: il primo considera in modo separato le singole posizioni creditorie scadute; il secondo, invece, le somma e le considera come un’unica posta passiva. Questa seconda, probabilmente, è più coerente con la legge, intenzionata a stabilire una soglia di antieconomicità delle azioni giudiziali di recupero crediti.

[1] Prevista dal D.L. n. 83/2012.

(Fonte: Sole 24 Ore)

Fisco News Autore: Avv. Fabio Russo

e-mail: [email protected]

Tel : 3476595190

La coltivazione di cannabis non

costituisce reato!

Rubrica a cura dello studio di commercialisti di Antonietta Morlando via Gramsci 19, Napoli - e-mail: [email protected]

Cari amici eccoci al nostro consueto appuntamento mensile; questo mese vorrei parlarvi di estetica pura, ovvero correlata e non ad una patologia dentale ma alle possibilità sempre maggiori di rimodulazione dell’estetica del sorriso che abbiamo a disposizione.La prima tappa passa attraverso una o più sedute di igiene orale con successivo sbiancamento.Certamente questa è una tappa obbligata, in quanto non modifica assolutamente la struttura dentale, non è invasiva, è indolore ed il risultato è rapido. Il contro è rappresentato dal fatto che il risultato non è stabile nel tempo e chiede un mantenimento nel tempo del risultato. Il mantenimento consiste nell’utilizzo quotidiano di un particolare dentifricio, ma anche

di una seduta di richiamo una/due volte l’anno. Tra l’altro bisogna ricordare che solo la scelta da parte del professionista di prodotti certificati ne consentono un uso frequente. Tante sono le condizioni che ci richiedono di intervenire al solo scopo di dare un sorriso luminoso, gradevole, naturale. Pertanto sia la presenza di laterale conoidi, che l’esistenza di macchie dello smalto o anche per la presenza di otturazioni troppo estese che con il tempo modificano il colore dell’elemento in questione, determinano nel paziente la richiesta intervenire con una soluzione definitiva. Oggi abbiamo la possibilità, prima di modificare i denti con l’uso di una ceratura diagnostica ed un make-up, di creare una simulazione molto vicino al risultato finale, che permetta la costruzione del sorriso con la collaborazione del paziente offrendo un risultato estremamente performante e predicibile. Infatti con l’utilizzo delle faccette di ceramica si riesce a sottrarre una quantità

Un premio per giovani designer

Perché un premio di design le-gato alla

tavola e agli alimenti ? È stata un’idea sorta all’interno di Wine and the City, una manifestazione ormai storica che si tiene a fine maggio a Napoli e che coinvolge cantine, artisti, progettisti e produ-ttori attorno al tema del buono e del bello. L’evento si inserisce in un momento di grande interesse per il cibo sano e legato al territo-rio e, parallelamente, per un design sobrio e funzionale che arriva al cuore del persone e risponde a necessità autentiche.L’iniziativa, patrocinata da ADI Campania, è resa possibile con il contributo del famoso Pastificio dei Campi di Gragnano, un’azienda molto dinamica e attiva sul mercato estero, che è stata selezionata con la pasta “Campot-to” per il Compasso d’Oro, il riconoscimento ai prodotti che meglio riescono a coniugare innovazione, bellezza, tecnologia e servizio.Serve veramente un ripensamento degli oggetti della tavola?I modi del bere e del cibo cambiano, il con-testo di consumo muta, i gesti dei protago-nisti del rito si articolano diversamente. E’

un effetto dell’attenzione al cibo che si diffonde tra figure sociali diverse e risente dei nuovi stili di vita rivolti ad una alimentazione più responsabile. Si consumano prodotti con atteggiamento informale, ma non per questo senza in-tenzione culturale.Il consumo degli alimenti è un mo-mento di socializzazione, qualche volta di intimità, ma è anche l’occasione per una pausa costruttiva da lavori stressanti e concitati, il naturale proseguimento di una forte concentrazione. Il convivio è un evento comunicativo attorno al focolare-tavolo, ma anche in piedi con amici, consente tregue nella competizione e sospensione di ansie, seguendo un rito antichissimo di fluidi freschi e solidi tiepidi, attualizzato dalla diffusione di varietà di cibo diversissime e fragranze pro-nunciate.Quindi è cambiato lo scenario dei consumi …Per tutto questo c’è informalità, ma contano molto anche tovaglie e calici, piatti e vassoi. Si intravede la necessità di semplificare il desco e gli attrezzi, forse di ridurne la “quan-tità” per aderire alle esigenze di spazi ristretti e di nuclei minimi di vita, ma senza indebolire il cerimoniale.Cosa suggerisce a chi partecipa al premio. Come si partecipa?Nello specifico la mediazione tra il cibo e la persona deve essere ripensata con un proget-

to nuovo, magari una tipologia innovativa, un prodotto essenziale, specializzato e friendly, da stipare ovunque. Pensato per tanti gruppi di consumo consapevole o riservato per pochi epicurei. Essenziale o al limite del superfluo, minimale o barocco, collegato alla persona oppure a quanto si ingerisce, un modello originale, ma anche il ripensamento attorno a un oggetto della tradizione. Inevitabilmente connesso al consumo del cibo e del vino.Bisogna iscriversi entro il 28 aprile e inviare il progetto, anche già noto, entro il 12 mag-gio 2013.per info: wineandthecity.it

Ringraziando il Prof. Cozzolino per la disponibilità, consigliamo di seguire le attività dell’ADI direttamente dal sito: www.adi-design.org/homepage.htm

se avete domande e curiosità da proporre al prof salvatore cozzolino scrivete a:

[email protected]

Prevenzione DentaleRubrica a cura del dr. Carmelo Pulella

all’incremento dei traffici legati alla crimi-nalità organizzata». Dunque, la sentenza in tale ottica piuttosto che preoccupare pare, invece, infliggere un duro colpo alla crimi-nalità organizzata, in quanto finisce per legittimare quelle condotte domestiche e limitate poste in essere dai consumatori di droga che non favoriscono, anzi contrasta-no, il mercato nazionale della droga su larga scala gestito dalle cosche criminali. Certamente è soltanto una sentenza di merito, che da un punto di vista giuris-prudenziale dovrebbe essere ratificato dalla magistratura di legittimità per poter assurgere a principio a cui ispirarsi nelle aule di giustizia.

Ecco gli adeguamenti dei costi per visure, certificati e documenti

Pubblicata in Gazzetta Ufficiale 74/2013 la nuova tabella con gli adeguamenti del sistema tariffario da corrispondere all’ACI (Automobile club d’Italia) per le attività relative alla tenuta del PRA (pubblico registro automobilistico). Arrivano, quindi, i nuovi importi per i costi inerenti tutte le formalità innanzi al Pra: rilascio dei certificati, visure e ispezioni. Ecco i principali ritocchi portati in evidenza: Per la prima iscrizione o rinnovo dell’iscrizione di un veicolo al Pra, l’importo da corrispondere è di 27 euro anche se con contestuale richi-esta dell’annotazione dell’intestatario in leas-ing o della riserva della proprietà. Analogo dis-corso vale per l’annotazione del trasferimento di proprietà anche se vi è contestuale richiesta dell’annotazione dell’intestatario in leasing o della riserva della proprietà. Lo stesso costo

viene applicato per tutti gli adempimenti di cui alle domande giudiziali e sentenze previsti negli articoli da 2683 a 2695 Cc, nelle proce-dure concorsuali come il fallimento e il concor-dato preventivo e in sequestro conservativo, pignoramento e garanzie reali. La tariffa pre-vista per i certificati, come quello dello stato giuridico attuale, è stata fissata a 9 euro e a 6 euro per l’ispezione dello stato giuridico o la vi-sura dei registri. L’importo è pari a 13,50 euro per l’annotazione del trasferimento di proprietà «a favore dei contribuenti che fanno commer-cio di veicoli di cui all’art. 56, comma 6 del decreto legislativo 15 dicembre 1997, n. 446». Nulla è dovuto all’Aci in caso di annotazioni della perdita e del rientro in possesso, della iscrizione e della cancellazione del fermo am-ministrativo, le annotazioni richieste dalle am-ministrazioni pubbliche centrali e periferiche per finalità di pubblico interesse.

giovanni d’agata

Nuove tariffe Aci per il Pra

CONVIVIUM DESIGNUTILITÀ, SEGNALAZIONI E DIRITTOwww.informareonline.com

Conoidi

Logo del premio

Conoidi

di dente estremamente ridotta, ma sufficiente alla creazione di un restauro fisso che produca un effetto estetico di sicuro piacere per il paziente. Naturalmente questa metodica da una parte è molto conservativa ed estetica, ma dall’altra richiede un minimo di attenzione da parte del paziente che non deve esagerare nello stressare questi elementi che sono comunque delicati come un dente naturale. Questo tipo di soluzione può essere ideale in tutte quelle condizioni dove non vogliamo ricorrere alla classica corona e vogliamo risparmiare tessuto dentale.Mentre dove abbiamo elementi particolarmente distrutti o con un colore che a causa di una devitalizzazione ha modificato il colore anche della radice, influenzando così il colore della gengiva, possiamo pensare a mettere in campo una strategia combinata: di sbiancamento della radice e successivamente di copertura

parziale, con una faccetta in ceramica , o totale con una corona completamente di ceramica senza struttura metallica sottostante.Una soluzione similare può essere utilizzata anche per il settore dei molari, con l’utilizzo di materiali compositi, che sono estetici, elastici e funzionali: gli intarsi. Questa soluzione di restauro indiretto evita la limatura completa dell’elemento dentario conferendogli invece le stesse caratteristiche di una ricopertura totale, quindi resistenza ed estetica. Bene amici anche per oggi spero di avervi dato delle indicazioni utili per le vostre eventuali necessità.Per qualsiasi ulteriore informazione ci si può rivolgere presso lo studio sito al Viale delle Mimose 60, Pinetamare, Castel Volturno.

Tel: 081 5094848, e-mail: [email protected]

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