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INSPIRED FOR TUBE Numero 13 ottobre 2010

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Un anniversario offre sempre una duplice opportunità: voltarsi in-dietro per riflettere su ciò che è stato fatto e guardare avanti cer-cando di individuare i nuovi obiettivi da raggiungere. Sicuramente

è quest’ultima la prospettiva che BLM predilige, da sempre. Un traguar-do raggiunto non deve essere un approdo, ma piuttosto un blocco di par-tenza da cui scattare verso il prossimo obiettivo.

È utile però ricordare quali fattori sono stati determinanti in questi cin-quant’anni per la crescita di BLM e capitalizzarli per il futuro.

Le persone, considerate da sempre il vero capitale dell’azienda. L’attenzione a creare condizioni favorevoli per la crescita individuale conil training continuo e la scuola portata in azienda (la crescita individualediventa motore della crescita collettiva) ma anche attraverso semplici ge-sti quotidiani come il mantenimento dell’ordine e della pulizia.

La cultura del noiUn principio in cui ognuno riconosce che dalbene aziendale consegue e deriva il bene delsingolo; l’azienda è sempre stata da me inter-pretata come una fonte di energia affettiva epotenziale con l’obiettivo di creare ricchezzasociale.Da lì, il valore della squadra, superiore al valoredel singolo con l’intento di favorire sempre una

visione più ampia e trasversale rispetto a una visione verticale.

La capacità di fare scelte difficiliL’acquisizione di Adige. L’acquisizione di Montorfano. Furono scelte gui-date quasi esclusivamente dall’intuito imprenditoriale e dalla possibilitàdi creare delle sinergie commerciali.L’internazionalizzazioneUn passaggio obbligato per la sopravvivenza e la crescita aziendale. Ven-dita e assistenza sono vicino al cliente e parlano la sua stessa lingua, ac-quisendone la cultura.La ricerca & sviluppo, sempre e comunque, indipendentemente dalfatto che le condizioni economiche lo permettessero/favorissero omeno perché il valore aggiunto lo si crea solo portando continuamentebenefici ai clienti. Viviamo tutti in questa che definiscono guerra del-l’efficienza.

Tutti questi elementi hanno sicuramente contribuito al raggiungimen-to dei risultati che oggi sono sotto gli occhi di tutti, ma costituiscono an-che le basi per guardare con fiducia allo sviluppo del Gruppo… perché,come ho citato nel titolo, siamo nati per crescere!

Pietro ColomboPresident & CEO

Nati per crescere

BLM GROUP nell’ultimo decennio

1999 2009Fatturato (ml/€) 53 100% Fatturato nuovi prodotti 11% 70%% export 45% 71%% R&D / fatturato 6% 7,2%Nr. dipendenti 283 467Area Industriale (mq) 107.000 130.000

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Sommario

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Realizzazione a cura diArea Comunicazione BLM GROUPGiovanni ZaccoEmanuela ColomboCristina Guzzettie-mail: [email protected] tel. +39 031 7070 200

Prodotto daBLM GROUPVia Selvaregina 3022063 Cantù (CO) Italywww.blmgroup.it

NumeroINSPIRED FOR TUBE Nr. 12 - 4/2010

Progetto e graficaStudio Grafico PageVincenzo De RosaFabrizio Santini

StampaIntergrafica Verona S.r.l.Verona

FotografieFabrizio SantiniVincenzo De Rosa

La riproduzione totale o parziale de-gli articoli e delle illustrazioni pub-blicati su questo fascicolo non è per-messa senza previa autorizzazione.

INSPIRED FOR TUBE

Versione in pdf e altre novità su:

www.blmgroup.it

TERZISTA

Evolvere per rimanere al passo coi tempi

INTERVISTA

Siamo un grande Paese, non dimentichiamolo

MOTOCICLO

Al 100% le precisioni richieste

FERROVIARIO

Alta velocità italo-cinese

BLM GROUP

Parliamo la stessa lingua

AUTOMAZIONE

La falegnameria laser

RISCALDAMENTO

Tier 1 della propria casa madre

TERZISTA FILO

Il filo metallico in ogni sua forma e impiego

AUTOMOTIVE

Quello che serve quando serve

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Evolvere per rimanere al passo

coi tempi

BCF, azienda friulana di lavorazione in conto terzi, è specializzatanella lavorazione del tubo in rame per la produzione di serpen-tine, collettori, gruppi assemblati e più in generale componenti-

stica destinata alle industrie del condizionamento, refrigerazione, ri-scaldamento, scambiatori di calore e trattamento aria.

L’azienda è stata fondata nel 1995 da tre soci fra cui Sergio Burato, at-tuale contitolare insieme ad Emilo Sangoi. “Iniziammo l’attività qui aRivignano in un capannone preso in affitto – spiega Burato - , quindinel 1997, abbiamo costruito il primo capannone di proprietà, nel 2001il secondo e nel 2005 ne abbiamo aggiunto un terzo che è ora in cor-so di allestimento e sarà destinato alla lavorazione dell’alluminio”. Il rapporto con BLM è cominciato fin da subito, già nel 1995 con l’ac-quisto delle prime curvatubi destinate al tubo di piccolo diametro uti-lizzato nel condizionamento domestico. Non serviva la piegatura conl’anima e i sistemi PLAUNO e PLANET di BLM garantivano una qualitàadeguata all’applicazione. Il rapporto con BLM, da allora, è rimasto bensaldo al punto che l’officina di BCF potrebbe facilmente essere impie-gata come show room per la quantità di macchine BLM presenti.

Innovare e differenziarsiDal 2000 i soci sono rimasti due, Sergio Burato che dirige la parte pro-duttiva e commerciale ed Emilio Sangoi che si occupa dell’ammini-strazione. L’azienda conta circa 110 dipendenti e il signor Burato ci par-la volentieri del buon clima che caratterizza i rapporti fra dipendenticome quelli fra i dipendenti ed i titolari “Sono sempre in azienda” spie-ga “e chi ha necessità di parlarmi può fermarmi sul corridoio” poi pro-segue “anche se con il crescere dell’azienda questo tipo di rapportidiventa sempre più impegnativo”. Parlando di BCF la descrive, come un’azienda di servizi, poi spiega me-glio, “una realtà manifatturiera di servizio che punta sulla qualità inte-sa come il soddisfacimento delle aspettative dei clienti, naturalmentenel limite delle risorse di cui disponiamo. Operiamo in tutta Europa eanche, limitatamente, fuori Europa. Trovare sbocchi all’estero è stato,

BCF, Italia, è specializzata nella lavorazione

del tubo in rame con curvatubi tradizionali

e all-electric e, di recente, la tecnologia

laser in fibra.

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da subito, uno degli obiettivi della rete com-merciale. È importante differenziarsi sia comeclienti che come territori. Ed è importante in-vestire in innovazione e tecnologia, i marginisu questi prodotti sono limitati, cerchiamoquindi di adeguare gli sforzi al prodotto cheabbiamo.

In BLM abbiamo trovato unpartner attento all’innovazione,che investe in ricerca riuscendoa essere al passo con la tecno-logia. È visibile nei loro prodot-ti l’evoluzione tecnologica equesto aspetto è molto impor-tante per un’azienda che vogliarimanere sul mercato.

Nel tempo l’azienda ha vissuto fasi diverse dievoluzioni rapide e drammatiche. Come giàdetto, inizialmente l’azienda seguiva il merca-to del condizionamento domestico, ma rapi-damente quel tipo di produzione è letteral-mente scomparso dall’Europa, spostandosiverso i paesi emergenti, Cina su tutti.L’azienda allora ha reagito investendo e acqui-stando macchine diverse per aggredire altri set-tori limitrofi quali il condizionamento industria-

le, puntando su diametri di tubo maggiori con pro-dotti ad alta tecnologia e affidabilità. “È stato ne-cessario adeguarsi al nuovo mercato - spiega Bu-rato - che richiedeva diametri maggiori e macchinepiù grosse che piegano con l’anima. BLM si è mo-strata pronta con sistemi come la E_turn, curva-tubi destra e sinistra in processo completamenteelettrica con sistema di carico automatico”. “Il passaggio dalla macchina idraulica alle mac-chine all-electric è stato un passaggio importan-te, sia dal punto di vista prestazionale per la mag-giore precisione e affidabilità nella piega sia dal

punto di vista pratico dell’eliminazione dell’oliocon tutte le problematiche che comporta”.

Flessibilità a tutti i livelli Il 2009 è stato un anno di difficoltà a livello globa-le, ma BCF lo ha superato rinunciando a usufruiredella cassa integrazione e questo le ha consenti-to di mantenere il personale ed essere pronti allaripartenza che si è mostrata a partire da gennaio.Ora si parla già di nuove assunzioni anche se il mer-cato è nuovamente e radicalmente cambiato. “Or-mai si parla di riduzione del volume dei lotti, che

LT FiberL’applicazione delle sorgenti la-ser in fibra al taglio laser dei me-talli introduce diversi elementi dinovità. Le maggiori prestazioniin termini di velocità sui bassispessori, la riduzione dei consu-mi elettrici, il costo minore in ma-nutenzione, l’ampliamento delcampo di applicazione del tagliolaser ai materiali alto-riflettenti.

Quest’ultimo, in particolare, èuna novità particolarmente im-portante per le implicazioni in

fatto di ampliamento dei mer-cati di sbocco del taglio laser almondo del rame. Nel campo del-la lavorazione del tubo il settoredei tubi in rame costituisce infattiuna parte non trascurabile delmercato che fino a oggi era ri-masta praticamente esclusa dal-la possibilità applicare il laser.

Passare dalla lavorazione tra-dizionale del tubo a quella la-ser implica l’eliminazione di di-versi passaggi del materiale inlavorazione fra macchine diver-se con tempi morti di attesa e di

trasporto fra le diverse stazioni,con la possibilità di errori nellemolteplici operazioni di messain lavorazione. La riduzione deicosti complessivi dei pezzi, nellamaggior parte dei casi è sor-prendente.

LT Fiber: esempi di materiali lavorabili

Materiali SpessoriAcciaio inox 5 mmAcciaio 8 mmAlluminio 6 mmOttone 5 mmRame 3 mm

TECNOLOGIA

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vengono richiesti con sempre maggiore rapidità”afferma il signor Burato. “La soluzione è ancora in-vestire in macchine tecnologicamente avanzatein grado di fornire automazione e soprattutto fles-sibilità per riuscire a soddisfare i clienti nei tempirichiesti”. Il nuovo sistema laser in fibra installatodi recente entra in questo processo di rinnova-mento verso una maggiore flessibilità.

La Lasertube LT Fiber con sor-gente laser in fibra da 2 kW haconsentito di applicare la tec-nologia laser nella lavorazionedei tubi in rame con un note-vole vantaggio nei tempi di la-voro decisamente ridotti.

“In precedenza - racconta il signor Burato - con ilcentro di lavoro si facevano i fori che dovevanosuccessivamente essere sbavati; ora in ufficio tec-nico vengono prodotti i programmi che vanno di-rettamente all’LT Fiber per l’esecuzione. Anchel’automazione è importante; per evitare i possibi-li errori dell’operatore, il sistema LT Fiber è per esem-pio equipaggiato con una telecamera che verifi-ca la reale corrispondenza della sezione delmateriale con quanto indicato nel programma dilavoro evitando danni e spreco di materiale.

1960 Fondazione di BLM

Pietro Colombo costituisce una nuova società per rileva-re una piccola azienda canturina di macchine curvatu-

bi. Come ragione sociale della nuova azienda fu scelto BLMacronimo costituito dalle iniziali dei fondatori dell’aziendaoriginaria.

1961 1° curvatura automatica

BLM realizza la prima curvatubi elettroidraulica che ese-gue in automatico il ciclo di curvatura del tubo con ani-

ma. Si tratta di una macchina con programmatore angoli ma-nuale. Nel decennio fra 1961 e 1971 vengono prodotti isistemi B40, B25 e B90.

1964 Trasloco

BLM costruisce un capannone in via Selvaregina (chea quei tempi era nient’altro che un rigoglioso bosco at-

traversato da una stradina grande poco più di un sentiero) evi si trasferisce al termine del ’64.

1964 La segatrice automatica

In ADIGE, nasce la CICLOMAC che opera in modo com-pletamente automatico anche nel carico delle barre fino a

diametro 70

1965 Il mercato si allarga

BLM comincia a partecipare alle esposizioni nazionalidi Messina, Palermo, Trieste e Bari, e successivamen-

te, anche all’estero. Dal 1966 al 1969 il fatturato estero diBLM passa da 50.000.000 a 120.000.000 circa di vecchielire. Le esportazioni sono dirette verso Messico, Brasile, Ve-nezuela, Iran, Arabia Saudita, mentre Germania, Francia eRegno Unito occupano i primi posti nelle esportazioni con-tinentali.

1966 Alluvione a Trento

L’alluvione a Trento distrugge il capannone di ADIGEma disegni e documenti contabili vengono salvati. Nel-

l’anno successivo, con un organico ormai di 100 dipenden-ti ADIGE, per far fronte alla necessità di crescita, si trasfe-risce a Levico dove occupa uno spazio di 11.000 mq.

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Presso Raccorderie Metalliche, la scel-ta dei fornitori si basa su uno stan-dard inequivocabile: l’eccellenza as-soluta. Solo così è possibile garantiresuccessi commerciali continui, anno

dopo anno. BLM Group è uno di questi ed è pro-prio dallo stretto rapporto di collaborazione in-staurato che nasce l’opportunità di incontraree intervistare Pier Luigi Ceccardi, Presidente diRaccorderie Metalliche S.p.A. e Presidente di Fe-dermeccanica. Una figura imprenditoriale di spic-co per il nostro Paese come testimoniano le nu-merose cariche ricoperte e le onorificenzericevute.

È forse una domanda banale, ma a noi piac-ciono i racconti. Qual è il percorso impren-ditoriale che l’ha portata a questi risultati?Il Pier Luigi Ceccardi imprenditore nasce unpo’ per caso. Ho studiato a Rovereto e mi sonodiplomato con eccellenti voti che mi hannogarantito una chiamata da parte del GruppoEdison. Non avevo “santi in paradiso”, come sisul dire, poiché vengo da una famiglia estre-mamente povera di cui vado fiero e orgoglio-so. Sta di fatto che a 19 anni sono stato assun-to in Edison e ho avuto la fortuna di girare perlavoro diverse aziende del Gruppo sparse inItalia. Ho quindi maturato una notevole e va-

riegata esperienza, dalla Pavesini, alla FidenzaVetraria, alla Silva di Villa D’Ossola, per poi fi-nire il mio percorso alla Fargas che producevae distribuiva caldaie, scaldabagni, cucine e stu-fe. Qui sono rimasto fino al 1965 come dipen-dente prima e come agente poi, fino al 1969. Ho poi intrapreso questa attività poiché un clien-te grossista di Brescia mi sollecitò a farlo e finan-ziò per avviarla. Impegno che ho onorato in unpaio di anni e da lì in avanti, pian piano, anno dopoanno, siamo cresciuti fino a diventare quello cheoggi è Raccorderie Metalliche, ovvero una gran-de realtà nel nostro settore, con 250 persone, 70milioni di euro di fatturato, e un tasso di esporta-zione del 63% in ben 54 Paesi nel mondo.

Il prossimo anno ricorre ufficialmente il qua-rantennale della vostra attività? La nascita di Raccorderie Metalliche risale ef-fettivamente al 1971. Una data importante èperò quella del 1996, anno in cui è stata inau-gurata l’attuale sede di Campitello di Marca-ria, a 15 km dalla città di Mantova in cui è dis-locato il grosso dell’attività di progettazione eproduzione dell’intera gamma di prodotto:tappi per radiatori, riduzioni per radiatori, col-lari per tubazioni, sistemi di fissaggio per tu-bazioni, raccordi a pressare, raccordi inox, rac-cordi in acciaio al carbonio, flange inox, flange

Raccorderie Metalliche S.p.A. è leader, a livello nazionale

e internazionale, nella produzione di raccordi distribuiti

prevalentemente nel settore della termoidraulica ma che,

con il recente sviluppo dei sistemi a pressare, i cosiddetti

pressfitting, trovano applicazione anche in altri ambiti come

l’enologia, il gas, l’aria compressa e l’industria in generale.

Con i suoi 5.000 articoli è, tra i produttori europei, la società

che offre la gamma più completa.

Siamo un grande Paese, non dimentichiamolo

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in acciaio al carbonio, mensole per radiatorie molti altri articoli per idrotermosanitaria.

Siete l’esempio lampante del made in Italy?Siamo un’azienda italiana e siamo fieri di esserlo.Per tale motivo stiamo attuando una campagnamolto forte d’identificazione del nostro prodottocome “made in Italy” attraverso la marcatura diquesta dicitura su ogni nostro pezzo. È un sfidamolto grande e una risposta concreta a quei dis-tributori di materiale di importazione provenien-te da Paesi dell’Est e del Far East. Avendo una pro-duzione fatta al 100% in Italia, vogliamocontraddistinguerci da chi crea confusione sulmercato. Vogliamo far capire che si può ancoraprodurre in questo Paese se si rispettano certi prin-cipi e parametri, senza dover necessariamente de-localizzare la produzione in nazioni come la Ro-mania piuttosto che in Slovacchia o Polonia. È giàcomplesso gestire un’azienda sotto casa, figurar-si a migliaia di chilometri di distanza, soprattuttoper realtà tipicamente medio piccole come quel-le italiane.

Non mi sono mai fatto affasci-nare da queste sirene ancheperché, personalmente, riten-go che se ben attrezzati e au-tomatizzati, con un costo del-la materia prima uguale nelMondo, la differenza non la fasolo il costo del lavoro. La miaè una scelta in controtenden-za che può sembrare sbaglia-ta, ma sono ancora convintoche il rimanere in Italia a pro-durre sia premiante. Finora, hoavuto ragione.

Il fatto che il prodotto italiano sia spesso si-nonimo di qualità è quindi un valore aggiuntoimportante?Un raccordo è un qualcosa che collega due tubi equindi produrli, sinceramente, non è una cosa cosìtrascendentale. Nonostante ciò, dal 1994, data del-la prima certificazione, Raccorderie Metalliche haapplicato nella propria organizzazione le proce-dure che consentono di eliminare gli sprechi, diessere più competitivi e di creare valore per il clien-te. Questa filosofia ci obbliga a continui migliora-menti e controlli sulla qualità di ogni prodotto eprocesso. Il nostro livello qualitativo è riconosciu-to e approvato dai primari enti di certificazioneeuropei attraverso una quarantina di omologa-zioni ottenute in tutto il mondo.

Pier Luigi Ceccardi è stato Presidente dell’Associazione degli Industriali della Provinciadi Mantova nel quadriennio 2002-2006, Vice Presidente di Federmeccanica nel 2004 edall’ottobre 2005 sino alla data della sua nomina a Presidente di Federmeccanica èstato Presidente del Fondo COMETA. Nel dicembre 2002 è stato insignito del titoloonorifico di Grande Ufficiale della Repubblica Italiana, dopo quello di Commendatorenel 1991, di Cavaliere Ufficiale nel 1989 e di Cavaliere nel 1978.

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to fin dall’inizio, ma il grande merito è di chi mi hadimostrato in modo concreto e pratico cosa avreipotuto fare con questo strumento meraviglioso.Mi riferisco ad ADIGE. Io ho saputo ascoltarli; lorohanno saputo vendermi un’idea. Quale sia dei duel’aspetto prevalente non saprei; so però per certoche è il frutto di una collaborazione. Non è una fra-se a effetto, ma è la verità. Per dare un’idea di quanto sia stato e di quan-to sarà importante il laser per il nostro contestoproduttivo, vi anticipo che siamo particolarmenteinteressati a fare un ulteriore salto di qualità. Po-tremmo per esempio fare con il laser alcune la-vorazioni che tradizionalmente avvengono perasportazione di truciolo. Parliamo di “semplice”laser CO2 e se quanto ci viene detto trova con-ferma nella pratica, vuol dire che stiamo attuandouna svolta rivoluzionaria. Pensi che normalmente tutte le curve dei rac-cordi vengono sfacciate e smussate. Ma se è pos-sibile tagliare laser il tubo, per quale ragione nonposso tagliare anche una curva; avrei subito larifilatura, ma non solo. Questa curva è già “in mano” a un robot, usan-do quindi un laser a cinque assi potrei anchefinirla con lo smusso a 45°, con evidenti vantag-gi soprattutto per la pulizia dei pezzi, l’assenzadi trucioli da smaltire e non si avrebbero più fer-mi macchina dovuti al cambio utensile.

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1968 L’era dell’idraulica

ADIGE abbandona il mondo del-la elettropneumatica con la pri-

ma segatrice idraulica CM400, subitoseguita dalla CM2500 che viene pre-sentata alla fiera BIMU del 1970.

1969 Curvatubi a DoppiaTesta

In BLM nasce la “mitica” A25 checurva automaticamente con due te-

ste più tubi per volta senz’anima. Laproduttività di tale modello è stupefa-cente e per settori come arredamentogiardino/campeggio e articoli casalin-ghi è una vera “manna”.

1970 1° sagomatubi automatica

Alla linea curvatubi si aggiungequella di sagomatura. La AST

(Allarga-Sagoma-Tubi) fa il suo in-gresso nel Mix BLM.

1971 Il Mercurio d’oro

BLM vince il prestigioso “Mercu-rio d’oro” premio destinato alle

aziende che negli ultimi anni si eranoparticolarmente distinte per capacitàdi crescere e di esportare. Grande sod-disfazione per tutti i collaboratori diBLM alcuni dei quali andarono aRoma per ricevere il riconoscimento.

Lo scorso anno, per esempio, abbiamo intrapresol’iter di certificazione per due nuove gamme diprodotti, i raccordi a pressare in rame e quelli incupronickel. La prima sarà utilizzata principal-mente per applicazioni sanitarie e gas, mentrela seconda servirà il settore navale, per applica-zioni antincendio e impianti speciali. Le omolo-gazioni necessarie per applicazioni a bordo navesono molteplici e tutte molto esigenti relativa-mente alle prestazioni dei prodotti. Noi siamo convinti che questa sia la strada giu-sta per aver un approccio diverso al mercato edemergere rispetto ai competitors nazionali e in-ternazionali. In questo modo, sono costretti ancheloro, a porsi su livelli qualitativi d’eccellenza perstare al nostro passo. A oggi, tutto ciò paga, vistoche per Raccorderie Metalliche l’Europa è ormaidivenuta il mercato domestico quando in realtàsi tratta del terzo mercato al mondo dopo Cina eIndia. Certo è che tutte le mattine occorre mettersiin discussione e accettare la sfida. Lo scorso anno, anche noi abbiamo sofferto lasituazione recessiva generale, ma non abbiamofatto un giorno di cassa integrazione; ne ora, nein tutti i nostri quarant’anni di attività. E nella pro-vincia di Mantova, oltre a noi, c’è solo un’altrarealtà metalmeccanica che può vantare tale ri-sultato: la grande Marcegaglia. Questo, per noi,è motivo di orgoglio.

La storia di Raccorderie Metalliche è, in ef-fetti, caratterizzata da una crescita costante,anche nei periodi più difficili e complessi. Esi-ste un segreto? Il “segreto” è una radicata cultura del lavoro e l’a-ver sempre creduto nelle potenzialità della no-stra azienda. Abbiamo messo il lavoro al cen-tro del nostro interesse, senza mai lasciarcidistrarre da attività parallele e secondarie. La fi-nanza la fanno i banchieri. Io sono un “onestometalmeccanico della provincia di Mantova”;dobbiamo quindi produrre raccordi e da sem-pre cerchiamo di farlo al meglio. La crescita co-stante è sicuramente dovuta a questo. Abbiamosemplicemente perseguito il nostro obiettivo,anche perché crediamo in quello che facciamo.

Concetti come automazione e innovazione,che peso hanno in Raccorderie Metalliche? Enorme. Pensate che solo nell’ultimo anno ab-biamo installato undici nuovi robot. In totale, dis-poniamo di circa quaranta robot tra sistemi pickand place e antropomorfi, dedicati a ruoli piùo meno strategici. Questo dà la misura del livel-lo di automazione che abbiamo in azienda. In generale, la tecnologia ha sempre avuto un ruo-lo fondamentale nella crescita di Raccorderie Me-talliche. Lo testimonia anche il cospicuo numerodi sistemi laser che abbiamo installato. Il laser è for-se la tecnologia più importante in cui ho credu-

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Avremmo quindi un iter pro-duttivo più lineare e meno sog-getto alle soste, con significati-vi risparmi di tempo e denaronon dovendo riprendere i par-ticolari.

Se dovessimo riuscire a tradurre in fatti tuttociò, sarà davvero una svolta epocale anchese piuttosto impegnativa e onerosa visto cheun cambiamento di questa portata non puòlimitarsi a un solo laser ma riguarderebbe unaserie di impianti perché facciamo 8 milioni dicurve in acciaio al carbonio e 1.200.000 curvein acciaio inox l’anno. Se tutto andrà in portocredo si tratterà di installare una decina di si-stemi laser nel giro di un paio di anni.

Nell’ottica di quanto ci ha appena raccontato,la scelta di installare un laser in fibra è stata lascommessa in una nuova tecnologia o la ri-sposta a una precisa necessità produttiva?L’uno e l’altro. Produciamo raccordi in quattromateriali diversi, acciaio al carbonio, acciaioinossidabile, rame e cupronickel. Il CO2 non cipermetteva di tagliare questi ultimi due ma-teriali per via della loro riflettività; abbiamo

quindi scommesso su una tecnologia dalle nu-merose potenzialità e che, a detta di molti, èassolutamente vantaggiosa ed efficiente, mache tutto sommato non è ancora così diffu-sa, soprattutto nel taglio del tubo. Oggi la mac-china produce e siamo soddisfatti anche per-ché grazie all’assistenza avuta da ADIGE siamoentrati a regime in produzione prima di quan-to preventivato. Potrei definirla una scommessavinta e non ho problemi a dire che il futurosarà nella tecnologia del laser in fibra, anchese per il nostro contesto produttivo il CO2 haancora molto da dire.

Come definirebbe il rapporto che lega Rac-corderie Metalliche al BLM Group? Sicuramente collaborativo. Il laser in fibra lo te-stimonia, Lasertubo a parte, però, negli anniabbiamo installato numerosi altri sistemi BLM,tra cui delle sagomatubi e delle curvatubi cheabbiamo trasformato per poter curvare glispezzoni di tubo poiché facciamo delle ope-razioni particolari. L’ultima macchina tradizionale acquistata daBLM è per esempio un sistema di taglio deitubi in rame da bobina. Potremmo quasi defi-nirci uno show room produttivo permanenteper BLM che non a caso ci utilizza spesso comecredenziale, portandoci potenziali clienti per

visionare le macchine in produzione. E noi sia-mo ben lieti di accoglierli. Come dicevo, è unrapporto estremamente collaborativo.

In conclusione vorremmo rivolgerci a Pier Lui-gi Ceccardi Presidente di Federmeccanica echiederle se la crisi è realmente passata.Ritengo che il peggio sia alle nostre spalle. Se ri-uscissimo a consolidare i timidi segnali di ripre-sa in un mercato che comincia ad aprirsi, e so-prattutto se riuscissimo a farlo con delle relazioniindustriali più concrete e con un sindacato piùcollaborativo sono profondamente convintoche possiamo ripartire. Dirò una cosa che ai piùgiovani può sembra difficile da realizzare main cui credo fortemente. Molti degli impren-ditori che hanno la mia età, sono stati gli arte-fici della rinascita di questo Paese che 60 annifa era un cumulo di macerie per la guerra cheavevamo perso. Siamo però arrivati a essere laquinta potenza industriale al mondo. Questaè la nostra vocazione e la nostra missione. Faccio quindi questo appello: riscopriamo l’or-goglio di fare l’imprenditore. Dobbiamo inve-stire nelle nostre aziende riportandole al centrodella nostra attenzione e del nostro interesse.Occorre ripartire e riposizionarci sul mercato, ri-tornando a essere quei grandi imprenditori cheabbiamo dimostrato di essere.

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Jon Keeling e Phil Atkinson ammettono diavere una vera e propria ossessione permoto, ingegneria e materiali particolari, il

che spiega perché nel 2004 abbiano fondatoRacefit Ltd per produrre tubi di scarico in titanioper il mercato dei ricambi per motociclette. An-che se questi non saranno mai dei semplici si-stemi di scarico data l’enfasi sul design innova-tivo e sulla qualità della produzione.

La robustezza e l’affidabilità della nuova cur-vatubi ELECT63 di BLM fanno dire a Phil At-

kinson: “non è stato proprio un caso se abbia-mo deciso di acquistare questa macchina, datoche era esattamente ciò di cui avevamo bi-sogno per garantire che il 100% dei particola-ri prodotti rispettasse le precisioni richiestedalle nostre maschere di assemblaggio”.

“BLM è un’azienda di classe ed ELECT è unamacchina favolosa con la capacità di fare esat-tamente ciò che vogliamo e anche di più” ag-giunge Jon Keeling. “In effetti, ora siamo at-trezzati per fornire curvatura di qualità e dato

Al 100% le p1972 Nuove macchine

Gli anni tra il 1972 e il 1975 ven-gono ancora ricordati in BLM

per il gran numero di macchine nuo-ve al montaggio e per i numerosi pro-totipi costruiti. Nel 1973 vede la lucela prima sagomatubi AST40. Anchei primi caricatori appartengono ai pri-mi anni ’70: nel 1972 nacque l’AL40diventato poi AL38 nel 1974.

1974 CM500

In ADIGE, dall’evoluzione dellavecchia CM400 nasce la CM500

che costituisce la capostipite di unaserie di macchine presenti ancoraoggi nel mix. Al taglio si associanounità operatrici di foratura, filettatu-ra e fresatura con ampie possibilitàdi personalizzazione.

1976 1° curvatubi a CN

BLM produce la prima curvatu-bi a controllo numerico prodotta

in Europa, la B63CN. Ora tutta la ci-clica per la realizzazione di un tubocon più curve è gestita da un con-trollo numerico a 3 assi in modo to-talmente automatico con memoriz-zazione dei programmi.

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che lavoriamo tutto il tempo con il tubo sap-piamo che possiamo piegare titanio, acciaio,alluminio con uno standard di qualità moltoelevato”.

Risultati di prestigio“Dovevamo differenziarci per avere successo”continua Keeling. “Gli altri produttori di fronteall’incremento dei prezzi delle materie prime,hanno delocalizzato la produzione in Cina perridurre i costi, ma noi non abbiamo voluto far-lo. Avendo lavorato per praticamente tutte le

più grandi aziende produttrici di tubi di scap-pamento in questo Paese, Phil conosceva ab-bastanza dei sistemi di scappamento per ve-dere la situazione da una prospettivacompletamente diversa. Per quanto mi ri-guarda, invece, io non sapevo nulla dei siste-mi di scappamento e quindi anch’io guarda-vo la situazione da una diversa prospettiva”.

Il risultato è che a cinque anni di distanza l’a-zienda di Matlock, nel Derbyshire, si è affer-mata quale fornitore principale di sistemi di

scappamento in titanio rifornendo nomi qua-li Growler, Slash and Mega. Di fatto, la LCR Su-zuki, vincitrice del FIM Sidecar World Cham-pionship 2009, sfoggiava un tubo discappamento Racefit.

Nonostante siano arrivati secondi nella garafinale della stagione a Le Mans il 6 settembre2009 Ben e Tom Birchall sono entrati nel li-bro dei record con Ben che è stato il più gio-vane passeggero di sempre a vincere un cam-pionato mondiale di sidecar.

precisioni richieste

Alla Racefit Ltd, UK, la curvatubi BLM ELECT63

rispetta i criteri di qualità necessari per produrre tubi

di scappamento per il motociclo.

Garantisce che il 100% dei particolari prodotti

rispetti le precisioni richieste.

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Ecosostenibilità• Oltre l'80% dei risparmi nei

consumi elettrici• La rumorosità di una nor-

male conversazione• Assenza di sporcizia e smal-

timento olii

Qualità prodotto finitoMaggiore efficienzaMaggiore produttività• Cambi di produzione più ve-

loci e automatici• Maggior indipendenza dal-

l'abilità dell'operatore sulprocesso di curvatura

• Pezzi giusti al primo colpo,nessuno scarto

• Curve perfette, continua-mente ripetibili

• Produttività perfino doppiarispetto al prodotto elettro-idraulico

Tecnologia

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Pieghe precise e affidabili, senza scarto“Siamo appassionati di ciò che facciamo, ov-vero progettare e realizzare prodotti che piac-ciono alle gente che vuole semplicemente ilmeglio” dice Jon Keeling. “Questo è il motivoper cui utilizziamo tubi in titanio. È leggero, ro-busto ed estremamente resistente alla cor-rosione, ma costa anche dieci volte più delprezzo dell’acciaio inossidabile. Ecco perché abbiamo investito in una curva-tubi BLM non potendoci permettere di spre-

care materiale”. A parte le maniche in fibra dicarbonio e il taglio laser delle mensole di sup-porto, tutto il resto viene prodotto e realizza-to all’interno dell’azienda. “Davamo in outsor-cing la piegatura del tubo, ma i grandi diametriche utilizziamo - fino a 63 mm - di tubo in ti-tanio con basso spessore sono generalmentedifficili da piegare” riferisce Phil Atkinson.

“Virtualmente ogni singolo elemento del no-stro prodotto include il tubo che dobbiamoacquistare a 200 m per volta a circa 50$ al me-

tro, essere costretti a respingere componen-ti curvati all’esterno a causa delle grinze sul-le pieghe era costoso in termini di tempo edenaro.

Abbiamo anche avuto problemi di consegnadato che il nostro lavoro non era sempre vistocome una priorità”. La BLM ELECT63, curvatu-bi di ultima generazione, all-electric, installatanel giugno 2009, garantisce invece pieghe pre-cise e affidabili grazie alla precisione e al con-trollo del posizionamento di tutti gli assi.

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”ALL ELECTRIC” è la filosofia di prodotto adottata da BLM GROUP; la combinazione perfetta che coniuga rispetto ambientale ed efficienza produttiva.

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Già il primo pezzo curvato a misuraE i benefici per un utilizzatore come Racefit nonsi fermano qui. L’unità di montaggio degli uten-sili multistack della macchina, permette di ese-guire sullo stesso tubo pieghe multiraggio e araggio variabile con un unico set-up. Curve contratti rettilinei molto brevi fra loro, anche curvecomposte, possono essere realizzate come cur-ve molto strette che possono avere un raggioinferiore al diametro del tubo. “Il controllo della ELECT conserva in memoria

fica VGP3D di BLM per fornire ai nove assi dellamacchina movimenti interpolati e completa-mente automatici. Ciò elimina i tempi morti nel ciclo di piegaturaed effettivamente semplifica il processo di pie-gatura prima così dipendente dall’esperienzadell’operatore. Il nuovo ciclo di calibrazione precisa implica chel’impostazione della macchina avvenga auto-maticamente in un solo ciclo e garantisce chegià il primo pezzo curvato, sia a misura, cometutti i successivi.

tutti I programmi rilevanti e ci permette quin-di di lavorare sull’ordine” dice Jon Feeling “Lamaggioranza degli ordini arriva via internet, ela disponibilità dei programmi ci assicura diimpiegare il minor tempo possibile fra il rice-vimento dell’ordine e la fornitura dell’interoimpianto di scarico”.

Tutti i parametri critici della macchina sono ge-stiti dal sistema di controllo a CNC Siemens 840DSL “Solution Line” che si interfaccia con il soft-ware di simulazione e di programmazione gra-

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Alta velocità italo-

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Lo sviluppo del mercato ferroviario haavuto una accelerazione iperbolica inCina negli ultimi anni. Le statistiche già

indicano che in Cina si producono più vagoniper treni ad alta velocità che in tutto il restodel mondo e dispongono del più alto nume-ro di km di strade ferrate sempre per l’alta ve-locità. Per gli operatori del settore si tratta ov-viamente di una buona notizia a patto che cisi strutturi per poter cogliere queste oppor-tunità. Operazione questa non scontata per-ché il settore ferroviario fa capo direttamenteo indirettamente allo Stato cinese e non tutte

le imprese fornitrici sono ammesse.Sessa Klein Spa di Castronno (Va) Italia che si oc-cupa della progettazione e produzione di siste-mi di arredo in lega leggera per il settore ferro-viario ha deciso di raccogliere questa sfida e dientrare nel difficile e competitivo mercato ci-nese forte del suo livello tecnologico e qualita-tivo. Caratteristiche queste che non sono facil-mente reperibili in Cina e che potevano essereapprezzate dai committenti. “Così dopo una laboriosa ricerca, nel settembre2008 Sessa Klein Italia ha portato a termine letrattative con la costituzione della joint venture

denominata Sessa Klein Shenfei Ltd, di cui de-tiene il 51%, con il partner cinese Shenfei VehicleWindows Manufacturer Co., ltd.(SCE). Il partnercinese non è un concorrente e inoltre ha porta-to in dote la conoscenza del mercato dal puntodi vista commerciale. Come primo bilancio, a oggi,i risultati sono molto positivi. SessaKlein Shenfeifornisce due dei tre produttori di treni ad alta ve-locità esistenti in Cina con finestrini e altri arredi”raccontano Alfredo Novelli, Presidente di SessaKlein Spa e Guido Cardullo, Operations managerdi Sessa Klein Shenfei Ltd.Per dare un’idea delle quantità un solo produt-

La joint venture italo-cinese Sessa Klein Shenfei Ltd fornisce due dei tre produttori di treni

ad alta velocità esistenti in Cina con finestrini e altri arredi. Le macchine BLM sono al centro

del sistema produttivo ormai entrato a pieno regime con l’utilizzo degli impianti su tre

turni per poter garantire i tempi di consegna pattuiti.

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tore, dei tre menzionati, fa 8 treni completi da8 carrozze al mese. Ossia 64 carrozze. I piani diproduzione sono a 4 -5 anni e nel frattempo sistanno completando tratte importanti come laPechino-Shanghai che entrerà in funzione del2012. Il condizionale in Cina per questi proget-ti non esiste. “La scelta del partner locale è stata obbligataperché senza non si entra in queste aziende. Nelnostro caso siamo contenti del livello di colla-borazione che si è raggiunto essendo comple-mentari e necessari l’uno all’altro” sottolinea Al-fredo Novelli per evidenziare come sia statonecessario e utile il passo della JV.“Attualmente la capacità produttiva dell’unitàcinese è superiore a quella italiana per i finestri-ni” prosegue Guido Cardullo. “Per riuscire a ga-rantire lo stesso livello di qualità dei prodotti ilfocus della JV cinese è stato sulla produzione esugli standard qualitativi.”Tutte le principali lavorazioni, saldatura, curva-tura dei profili in alluminio per i finestrini dei

treni e incollaggio finale sono fatte interna-mente. I controlli di qualità sono eseguiti siadurante le lavorazioni sia con test finali (tenu-ta stagna e prove di fatica). L’azienda è certifi-cata ISO9000-2000, EN15085 per la saldaturadell’alluminio per il settore ferroviario e inoltreha adottato l’International Railways IndustryStandard (IRIS) il sistema di qualità specializ-zato per il settore ferroviario.

“I profili di alluminio sono approvvigionati lo-calmente e li curviamo su una macchina di cur-vatura di BLM modello 863VGP che ci fa for-nito anche le attrezzature. Si tratta di unpassaggio produttivo chiave per il quale ab-biamo optato per una macchina che potessegarantirci il risultato di cui avevamo bisogno.Inoltre dovendo curvare un profilo estruso enon un semplice tubo è stato necessario faredegli adattamenti e delle personalizzazioni chesi adattassero alle nostre esigenze” spiega Gui-do Cardullo.

“Il supporto tecnico e commer-ciale ci viene fornito diretta-mente da BLM GROUP Shan-ghai con il personale cinese, cheè a meno di due ore di distan-za. Per noi è molto utile poterformare i nostri operatori diret-tamente in cinese in modo dalimitare al massimo eventualiincomprensioni.”

Ormai la produzione è entrata a pieno regimecon l’utilizzo degli impianti su tre turni per potergarantire i tempi di consegna pattuiti e le pro-spettive sono buone. Un inizio molto incorag-giante per una scelta sicuramente non facile escontata all’inizio. Un ottimo esempio di comescegliendo i partner giusti si possa riuscire anchein mercati apparentemente molto difficili.

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’80 … e altri sviluppi

Gli anni ‘80 sono stati teatro diun notevole sviluppo per BLM.

Alla B63 sono seguite la B32 e laB42 che rappresentano la base dimacchine a CNC che ancora oggivengono prodotteAnche la linea sagomatubi vede lanascita della AST102.

’80 Il fatturato … cresce

Dal 1984 al 1991 il fatturato diBLM raddoppia toccando la

quota di lire 23.182.000.000. A que-sta impennata nelle vendite fa seguitoanche un aumento della forza lavo-ro che da 93 attivi nel 1984 è arriva-ta a contarne 113 nel 1991.

1981 La TS70

In risposta alle mosse della con-correnza che aveva perfezionato

man mano i propri sistemi fino ad in-sidiare il primato di ADIGE, In Adi-ge nasce la famosa TS70. Un siste-ma che si impone sui concorrenti perl’elevatissima produttività, l’estre-ma facilità di messa a punto e la pos-sibilità di tagliare due diverse lun-ghezze.

1987 Inizia l’era del laser

Iniziano le prime esperienze con illaser che porteranno ADIGE nel-

l’anno successivo, a presentare allaBIMU del 1988 (in uno stand in co-mune con BLM) la S90, primo si-stema in Europa per il taglio di tubicon laser a CO2.

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In questi due decenni la Cina è cambiata pro-fondamente. Un cambiamento di cui siamostati testimoni e che tuttora impressiona per

intensità, profondità e durata. BLM Group si è adattata a questi cambiamentiradicali passando da un’impostazione commer-ciale con agenti e segnalatori, tipica del primodecennio, alla costituzione di una propria con-trollata nella seconda fase. Anche la clientela ècambiata e lo spettro si è via via completato ecresciuto di livello tecnologico passando dal-l’automotive, al condizionamento, al ferroviarioe all’aerospace. La struttura di BLM Group Shan-ghai in tutti questi anni ha conservato la conti-nuità del personale tecnico commerciale assi-curando una copertura idonea e completa.

Struttura e servizi seguono i trendBLM GROUP Shanghai, che da maggio si è tra-sferita nella nuova sede, offre tutti i servizi com-merciali necessari per operare in Cina inclusa lafatturazione in valuta locale e l’import-exportdelle merci. Il servizio tecnico post vendita è com-pleto sia come assistenza ai clienti sia come for-nitura dei ricambi. I tecnici sono residenti diret-tamente nelle principali aree del territorio (centro,nord e sud) e fanno capo alla sede di Shanghaiper i ricambi e il coordinamento. Tra i servizi of-ferti vi sono l’installazione delle macchine e laformazione degli operatori in cinese, la fornitu-ra dei manuali e della documentazione in ci-nese, la reperibilità continuata per tutto l’anno.È attivo anche un supporto tecnico per la rea-lizzazione in loco di attrezzature e accessori com-

pleto di progettazione, produzione e prova del-le attrezzature. Commercialmente, anche la ven-dita, che fa capo alla sede di Shanghai, è suddi-visa in tre aree territoriali dove è residente unarea manager che opera localmente. La dimen-sione del territorio e le diverse culture locali im-pongono la localizzazione di questi servizi peressere vicini al cliente e garantire una maggio-re efficienza dei servizi.Inoltre è disponibile uno show room permanen-te dove sono esposte e possono essere dimostratele varie macchine prodotte dalle aziende italia-ne di BLM Group: macchine di curvatura, taglio esagomatura dei tubi. Un’aula per la formazione etutti i servizi di supporto alla clientela. Una ragione sufficiente, questa, per motivare ilGruppo BLM a trovare le strade più idonee perpartecipare alla crescita futura e garantire con-tinuità al Gruppo stesso e alla clientela.

BLM GROUP ( SHANGHAI ) CO. LTD.

Unit A1, No. 155 Dongshe Road, Dongjing

District, Songjiang, 201619, Shanghai

Tel. 021-57686430-108

Fax 021-57686432

E-mail: [email protected]

BLM GROUP Shanghai Co. Ltd è stata costituita alla fine del 2003

ma la presenza del gruppo in Cina risale a molto prima. Il primo

contatto e la prima vendita risale, infatti, alla fine degli anni ‘80 e

poi dal 1992 le attività commerciali sono diventate costanti.

Parliamo la stessa lingua

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Presso il Gruppo System, Italia, la tecnologia lasertubo assicura in produzione

tempi di attraversamento velocissimi.

Laser e valore aggiunto

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Su un’area di 120.000 m2 occupata per lametà da stabilimenti coperti nei pressidi Fiorano nella pianura modenese, c’è

lo stabilimento principale del Gruppo Systemche ha unità produttive anche in Spagna e Cinae USA. Il gruppo è diviso in tre divisioni, Cera-mics che si occupa di decorazione e automa-zione della ceramica, Logistics dedita ai siste-mi automatici di movimentazione in diversiambiti industriali ed Electronics che crea si-stemi di controllo e integrazione per la pro-duzione industriale. Le tre divisioni sono ca-ratterizzate da un comune denominatoreidentificabile nello spirito di innovazione chetraspare dai prodotti delle singole unità.

“Alla conquista del mondo”Ci accoglie il signor Stefani, presidente delgruppo System, persona entusiasta che ha se-guito le proprie passioni fino a farle diventareun’azienda di dimensioni sorprendenti. La pas-sione è quella per la tecnologia applicata chesi manifesta fin da giovane quando la curiosi-tà per tutto ciò che era automazione a 360° su-

perava qualsiasi altro interesse, scuola com-presa. Ci racconta lui stesso come sia partitoda dipendente di un’azienda, poi con alcuneidee innovative e pochi soldi in prestito, sia ri-uscito ad andare alla conquista del mondo ea creare un’impresa che fattura complessiva-mente quasi 280 milioni di euro con circa 800dipendenti, di cui la metà circa in Italia. L’a-zienda attuale è nata nel 1970 e il primo ac-quisto effettuato non è stata una macchinautensile, bensì un magazzino automatico, e giàqui si trovano in bozza le idee che avrebberoanimato “l’impresa”. Una realtà produttiva inizialmente basata sul-l’outsourcing; nell’ambiente operoso e dinami-co della pianura modenese non mancavano vali-di artigiani cui affidare la realizzazione delle primeidee, ma si teneva all’interno ciò che gli altri nonsapevano fare.

Una “palestra” laserÈ un entusiasta il signor Stefani e con questo spi-rito ha intrapreso l’avventura nel campo della la-vorazione laser del tubo, ma solo dopo essersi real-

mente convinto dei vantaggi che poteva trarne.“Il contatto con BLM è attivo da 15 anni - spiegaStefani - nei quali ho ascoltato con attenzione ledescrizioni delle macchine che mi venivano pro-poste e soprattutto delle opportunità e della ven-tata di innovazione che la lavorazione laser avreb-be potuto introdurre nella mia azienda”.

Elemento determinante nellascelta fatta è stato il migliora-mento nella qualità dei tubi re-peribili sul mercato.

“All’inizio i tubi erano materiale da carpente-ria generalmente di scarsa precisione e quali-tà, ma oggi, anche a seguito della crescentedomanda spinta dei sistemi laser, se si chie-de un tubo di qualità per il taglio laser, si ot-tiene del materiale di alto livello qualitativo ei sistemi consentono di realizzare strutture pre-cise senza la necessità di ricorrere a costose ecomplicate lavorazioni meccaniche su mac-chine utensili”.

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1988 Curvatura da rotolo

Fra il 1988 e il 1992, in BLM, siregistrano importanti novità nel-

la produzione delle macchine. È diquegli anni la nascita della PLAUNOche piega da rotolo ed è dotata di ta-glio orbitale.

1989 Espansione all’estero

BLM sente la necessità di presi-diare alcuni mercati con una pre-

senza più assidua. Nascono BLMDeutschland, BLM France, Tecma-tub (Messico), filiali interamente con-trollate dalla casa madre, in grado diassicurare servizio di vendita e l’as-sistenza tecnica ai clienti.

1990 Il laser per il tubo

Prima apparizione pubblica per laTT650 di ADIGE, il primo siste-

ma della famiglia lasertube destinatoa rivoluzionare il panorama della la-vorazione del tubo con un concettocostruttivo innovativo che ha fattoscuola resistendo intatto fino ai gior-ni nostri.

1993 Nasce BLM GROUP

Afine 1993 si definisce l’acquisi-zione di ADIGE da parte di

BLM. Inizia una storia comune riccadi successi.Nel frattempo BLM ottiene la certi-ficazione UNI EN ISO 9001, primaazienda ucimista certificata da ICIM(Istituto di certificazione industrialeper la meccanica).

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Qualità senza ripreseIl signor Stefani è il primo promotore dell’in-novazione all’interno della sua azienda ed èmolto attento affinché non ci si adagi sui ri-sultati raggiunti, ma si sia sempre spinti versonuovi orizzonti. “Che copino pure - sostiene ri-volto a ipotetici concorrenti - le nostre ideesono già molto più avanti”. “Quando è arrivato il primo sistema laser (unLT JUMBO 20 per tubi di grande dimensionefino a 508 mm di diametro) abbiamo comin-ciato a fare un po’ di palestra” sostiene, utiliz-zando un termine che rende perfettamentela direzione degli sforzi compiuti in quella pri-ma fase. In palestra si va per fare allenamentoe in effetti i primi campioni ed esempi realiz-zati sono serviti proprio ad allenarsi, com-prendendo a fondo e impossessandosi dellepotenzialità del nuovo strumento a disposi-zione. “Oggi siamo arrivati a realizzare strut-ture complesse con tubi incastrati mediantechiavi di riferimento univoche che consen-tono un assemblaggio rapido e preciso sen-za possibilità di errore e con una precisione fi-

nale di 3 decimi sulle diagonali di un telaio”.Inizialmente, la scelta del sistema Jumbo diADIGE SYS è stata fatta ipotizzando la possi-bilità di ridurre del 40% il peso delle struttu-re prodotte utilizzando il tubo. I risparmi de-rivanti da questa riduzione di peso cheeffettivamente è stata rilevata sono tali dagiustificare, da soli, l’acquisto dell’impianto,ma oggi, a posteriori non sono forse l’aspet-to più interessante scaturito dell’introduzio-ne del laser.

L’introduzione della seconda lasertubo, un si-stema ADIGE LT8 con doppio caricatore a fa-scio e a barra singola, completa il parco mac-chine aggiungendo velocità e performancesui tubi di dimensione inferiore e lasciandoinalterati tutti i concetti e i vantaggi della la-vorazione su tubo. La logistica costa, la sosti-tuzione dei cassonetti con i tubi ha consenti-to di ridurre le spese di trasporto. Oggi con tubiprecisi e lavorati da macchine precise si riescea ottenere qualità senza necessità di lavora-zioni meccaniche.

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“I clienti non sempre riescono a cogliere gli ele-menti di innovazione che caratterizzano le no-stre invenzioni, ma i vantaggi che queste han-no portato nel processo produttivo della Systemgiustificano ampiamente la loro introduzione,indipendentemente dall’apprezzamento deiclienti” spiega il signor Stefani. “Tempi di attraversamento velocissimi, dato chemolte delle lavorazioni tipicamente eseguite sumacchinari diversi, oggi, sono tutte a carico delsistema laser. Ciò che il cliente vede è il risultatofinale, ovvero impianti esteticamente apprez-zabili, essenziali nella forma ma robusti e preci-si nelle lavorazioni.”

Progettare per il tuboL’introduzione dei nuovi impianti ha compor-tato una rivoluzione nel modo di progettare.“Non è stato facile, si tratta di mettere in discus-sione tutti i principi precedenti per adeguarsialla nuova situazione” dice Stefani. “Si deve pro-gettare per il tubo, significa fare un lavoro mol-to simile a quello del falegname che lavora congli incastri esatti, come si deve fare con i tubi persfruttare a pieno il loro potenziale”. L’azienda innovativa deve spingere il merca-to, non seguirlo. Non a caso, quindi, System,recentemente, si è spinta nel nuovo businessdei pannelli solari, con un prodotto innova-tivo basato su una piastrella rivestita e cal-pestabile che ha al suo interno un pannellosolare.

“I mercati tradizionali si stannoriducendo in dimensione a van-taggio dei paesi emergenti -conclude il signor Stefani - ci sideve quindi attrezzare per faremeno volumi, ma con più valo-re aggiunto e si deve andare suimercati in crescita”.

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1995 … l’internazionalizzazionecontinua

Avvicinarsi al cliente e parlarenella sua lingua diventa sem-

pre più una necessità e così, conBLM UK e BLM South Africa le fi-liali di BLM all’estero diventano cin-que.

1996 Il laser sul tubo quadro e rettangolo

Le prime TT650 tagliavano solotubo tondo. Con la TT651 TQR

ADIGE realizza una macchina laserin grado di tagliare anche tubi a se-zione quadra e rettangolare. Si trat-ta di una evoluzione determinanteper lo sviluppo del prodotto lasertu-bo che a quel punto allarga il suocampo di azione a nuovi settori,come l’arredo, che ne decreterannoil successo.

1997 I sistemi combinati

Alla EMO ADIGE presenta laLT-COMBO, il sistema com-

binato per tubo e lamiera, primo diuna serie che proseguirà nel tempocon vicende alterne, ma con immu-tate prospettive di crescita.

1998 La curvatura a raggio variabile

Con l’avvento delle curvatubiMultiraggio BLM introduce la

Curvatura a Raggio Variabile o me-glio Programmato. Non più solo rag-gio fisso ma ora è possibile pro-grammare un raggio qualsiasi e lamacchina lo esegue. Una rivoluzio-ne nel campo dell’arredamento dovei designer non hanno più (o quasi)limiti alla loro fantasia.

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Nella splendida città di Wroclaw, con lesue numerose basiliche, si trova l’uni-co stabilimento produttivo in territo-

rio polacco del Gruppo Viessmann, leadermondiale nella produzione di sistemi per il ri-scaldamento. L’ingegner Waldemar Cwiklin-ski, responsabile dello sviluppo, ci spiega comein questo stabilimento venga prodotto l’85%della componentistica in tubo di rame e cavielettrici per le caldaie che vengono successi-vamente assemblate nello stabilimento tede-sco di Allendorf, dove si trova la sede princi-pale del gruppo.

La qualità innanzituttoEssere fornitori della casa madre implica un ri-goroso rispetto di tempi, costi e qualità nella pro-duzione. Tenere sotto controllo questi aspetti ri-

chiede un’efficiente organizzazione produttivain grado di agire a più livelli, dalla programma-zione, all’acquisto dei materiali, alla selezione deimacchinari di produzione adatti a garantire qua-lità e affidabilità.Un’organizzazione efficiente del ciclo produtti-vo è essenziale per rispettare i tempi di conse-gna; un semplice cambio di layout nell’officinadi produzione può portare a un aumento del-l’efficienza produttiva, ma una programmazio-ne efficiente deve poter contare su sistemi diproduzione affidabili e rapidi. “Qui si è semprealla ricerca del miglioramento dell’efficienza” ri-ferisce l’ingegner Cwiklinski. La qualità è comunque l’aspetto che viene in-dicato senza esitazione dall’ingegner Cwiklinskicome il più importante. L’azienda è certifica-ta, dalla scelta dei materiali per la produzio-

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Tier 1 della propriacasa madre

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ne all’acquisto di sistemi adeguati, tutto si svol-ge secondo procedure rigorose ed è rivolto aottenere il massimo grado di qualità possibi-le. Anche la scelta delle macchine da utilizza-re in produzione risente di queste esigenze ein quest’ottica l’acquisto di macchine di qua-lità consente di utilizzare un rame meno co-stoso, ma più difficile da lavorare con un ri-sparmio, a parità di qualità con i concorrenti.

Essere il numero 1Il rapporto con BLM è cominciato nel 2006 enel gennaio 2007 è arrivata la prima macchi-na, una PLANET che consentiva di produrre unpezzo finito con la qualità e la ripetibilità ne-cessarie. Un aspetto determinante per un uti-lizzo efficiente dell’impianto è l’assistenza tec-nica e Cwiklinski riferisce di apprezzare il fatto

che l’assistenza di BLM era presente in Polo-nia con tecnici in grado di parlare in Polacco equindi di comprendersi alla perfezione con glioperatori del sistema. Era la prima esperienza con BLM, ma sono ri-masti soddisfatti anche per quanto riguardala consegna e l’installazione. Il servizio di assi-tenza ha seguito l'instllazione dell'impiantoe subito si è stabilito un solido rapporto di col-laborazione. A conferma di ciò è seguito l’acquisto di una se-conda macchina, una sagomatrice TUBEFORMacquistata per realizzare una seconda sagoma-tura all’estremità del tubo dopo la PLANET.

Infine è stato acquistato un sistema E_TURN perfare tubi più grossi e complessi con l’anima. Conessa hanno potuto apprezzare i vantaggi della

tecnologia all-electric che consente di realizza-re curve anche complesse con precisione e fa-cilità. Le regolazioni automatiche svincolano leprestazioni del sistema dall’esperienza dell’o-peratore nella fase di set-up delle attrezzature.In questo modo il sistema garantisce un asso-luto livello di ripetibilità.

Essere il numero 1 non è facile, ma le macchi-ne BLM hanno contribuito a questo risultatocon la loro flessibilità. Per quanto riguarda ilfuturo, l’ingegner Cwiklinski vede roseo, le esi-genze ecologiche spingono verso una sem-pre maggiore innovazione che coinvolge pe-santemente questo settore inducendo allasostituzione dei prodotti vecchi con nuovi tipidi caldaie meno impattanti sull’ambiente. Que-sto fa essere ottimisti per il futuro.

Nello stabilimento polacco della Viessmann, il dover rifornire

la casa madre implica un rigoroso rispetto di tempi, costi e qualità nella

produzione. Dal 2007 curvatubi e sagomatubi BLM contribuiscono

fortemente al raggiungimento di tali risultati.

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“Siamo sempre a disposizione per preventivi intempi molto rapidi, con la possibilità di effettuarecampionatura a disegno, assicurando un’assi-stenza durante tutto il corso della preparazionedel pezzo. La nostra produzione non necessita di grandis-sime quantità, ma possiamo concordare con ilcliente i lotti più adeguati, per abbattere i costisenza l’obbligo di inutili scorte di magazzino”.

Un acquisto a scatola chiusa“Il salto di qualità è stato fatto nel 1995 - prose-gue il signor Luca - quando ci siamo trasferiti daMarone sul lago d’Iseo dove era inizialmente in-

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BONPEZ nasce dall’unione dei cognomidei due soci fondatori, BONtempi e PEZ-zotti, rispettivamente padre e madre del-

l’attuale titolare Luca Bontempi che insieme allasorella Cinzia è entrato in azienda ufficialmentedopo il diploma nel 1991.“Conoscevo già bene l’azienda per averci lavo-rato durante le vacanze estive come è tradizio-ne da queste parti” riferisce il signor Luca conuna punta d’orgoglio. La sorella si occupa del-l’amministrazione, mentre lui segue direttamentela produzione e le vendite. La lavorazione del filo metallico in ogni sua for-ma e nei suoi più svariati impieghi è la specia-

lizzazione dell’azienda, una realtà strutturalmenteall’avanguardia in grado di soddisfare richiesteed esigenze di qualunque tipo.

“L’esperienza che abbiamo ac-cumulato e la nostra prepara-zione tecnica permettono di of-frire sul particolare da produrre,un accurato studio di fattibilitàal fine di ottimizzare i costi e ri-solvere eventuali difficoltà” spie-ga ancora il signor Luca.

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BONPEZ, Italia, è soddisfatta dello sviluppo delle piegafili Montorfano effettuato da BLM sia

meccanicamente, che come componentistica elettromeccanica e software VGP.

Il filo metallico in ogni

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sediata l’azienda a Corte Franca, contesto in cuisiamo tutt’ora con tre capannoni che occupa-no una superficie complessiva di circa 3.000 m2.I tre capannoni sono dedicati uno alla piegatu-ra e alla puntatura dei prodotti, il secondo altaglio e il terzo alla saldatura e al magazzino. Intotale siamo circa 22 persone attive in azienda,una quindicina di dipendenti più 4/5 apparte-nenti a una cooperativa”. La prima piegafili acquistata è stata Montorfano,una delle prime macchine verticali che ha lavora-to dal 1976 fino al 2005. “Erano macchine con il ca-rico manuale, ricordo il rumore degli sfiati dellapneumatica sulle pieghe” rammenta Bontempi.

“Nel 1993/94 abbiamo acquistato una mac-china con pannello elettronico, slitte automa-tiche e caricatore che ha lavorato fino a 5 annifa. Mentre nel ‘96/97 abbiamo ritirato una mac-china usata da un’azienda affiliata della Chic-co” continua il racconto Bontempi. “Per venireai giorni d’oggi, nel 2006 abbiamo acquistatola prima piegafili 2010 da Montorfano, poi loscorso anno abbiamo ritirato una Montorfa-no del 2003 usata”.

Il fiore all’occhiello del parco macchine è peròla DH2010 VGP acquistata nel 2010 da BLMsenza neppure vederla. “Sentire parlare del pas-

saggio all’azionamento completamente elet-trico, unito alla disponibilità del VGP mi è sta-to sufficiente per capire quale evoluzione ave-va subito il prodotto con l’acquisizione diMontorfano da parte del BLM Group” precisail signor Luca.

Il cliente è contento che BLM abbia preso inmano il prodotto che in questo modo è statoulteriormente sviluppato sia meccanicamen-te, che come componentistica elettromecca-nica, con tutta la dotazione Siemens, sia comesoftware di programmazione e gestione mac-china con il VGP.

sua forma e impiego

Settori merceologici

Arredo supermercati Ganci, cesti bancarelle, divisorie, frontalini, oggettistica di supporto.Elettrodomestici Grigliati e cestelli per forni, frigoriferi e cucine a gasArredo interno-esterno Complementi d’arredobagno, componenti in filo metallico per sedie,

componenti e accessori per cucinaAttrezzature per negozi Carrelli, cestini ed espositoriEdile - industriale Strutture in barra, ganci di sollevamentoAttrezzature ospedaliere Componenti di letti e attrezzature sanitarie, porta fleboInfanzia e giocattoli Strutture per passeggini, carrozzine e giocattoli

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Siamo nel sud della Svezia per visitare Ni-tator il cui nome, di origine latina, fa riferi-mento allo sviluppo innovativo che è la ci-

fra caratteristica dell’azienda. Ian-Eric Petersson, proprietario e amministrato-re delegato ci spiega come l’azienda, nella suaveste attuale, sia stata avviata nel 1983 da suopadre con sette dipendenti per dedicarsi allasubfornitura nel campo dell’automotive pesante.Oggi il gruppo comprende due aziende in Sve-zia con circa 150 dipendenti, un’altra azienda inLituania con altri 90 dipendenti e ha avviato unapartnership con un’azienda cinese.

Consulenti specializzatiI clienti principali e più rinomati sono Volvo eScania per i quali Nitator produce i telai. Si trat-ta di un lavoro delicato che richiede un alto li-vello di competenza specifica. Mentre mostraun prezioso modellino del primo prototipo ditelaio per camion realizzato da Nitator, Peters-son spiega, infatti, come la loro competenza nelramo gli permetta di essere qualcosa di più disemplici subfornitori, risultando dei veri e pro-pri consulenti specializzati nella realizzazionedei telai. “I nostri clienti sono compagnie molto note nel-l’automotive pesante che riusciamo a mante-nere grazie a un servizio efficiente che coinvol-ge non solo il prodotto stesso con qualitàelevatissima, ma anche supporto tecnico e lo-gistico di alto livello. Quello che vendiamo, in ef-fetti, è il know how. Noi sappiamo cosa c’è die-tro a un prodotto e questo non è da tutti”.

“Inoltre, la nostra filosofia è sempre stata man-tenere alto il valore aggiunto dei nostri prodot-ti attraverso gli investimenti in tecnologia, perquesto abbiamo investito fortemente nei robotdi saldatura” spiega Petersson. “Oggi ne abbia-mo 25 operativi su stazioni multiple. Successi-

vamente è nata l’esigenza di una cabina di ver-niciatura che, alla fine degli anni ‘80 ha richiestoun investimento pari a tutto il fatturato dell’an-no precedente”.

Dal grezzo al pezzo finito, in un’unica stazioneLe macchine laser sono arrivate all’inizio deglianni ’90. L’introduzione dei laser, prima con lemacchine lamiera e successivamente la LT Com-bo di BLM GROUP hanno costituito uno stepdi sviluppo molto importante e portato nume-rosi vantaggi.

L’automazione del processo ditaglio ha eliminato gli errori ri-conducibili alle lavorazioni ma-nuali, inoltre la maggiore preci-sione del taglio laser ha garantitouna maggiore affidabilità del pro-cesso a valle, nella fase di salda-tura robotizzata, e ultimo, ma nonmeno importante, l’incrementodi produttività dovuto al tagliolaser e all’ottimizzazione nella ge-stione del materiale che ora pas-sa, in un’unica stazione, dallo sta-to grezzo, al pezzo finito prontoper la saldatura.

Anche il flusso del materiale nell’officina ha su-bito un’evoluzione positiva per effetto dell’in-troduzione del laser. “Quando dipendevamo daifornitori esterni la dimensione dei lotti di pro-duzione era fonte di pensieri - racconta Peters-son - ora siamo in grado di produrre quello che

ci serve quando ci serve. Il processo produttivone trae un importante vantaggio”.

La prototipazione è facile e flessibile“Abbiamo iniziato a lavorare con il tubo fin dal-la nostra nascita nel 1983 per realizzare le strut-ture dei camion. I tubi venivano comperati al-l’esterno e assemblati successivamente insede” continua il racconto del signor Peters-son. “Quando uscirono le prime lasertubo i van-taggi erano evidenti, ma i nostri volumi pro-duttivi non giustificavano l’impiego del laser.Recentemente, l’arrivo di ordini più consistentiha invece consentito l’acquisto di un sistemaLasertube. Il vantaggio si è visto non solo nel-l’aumento di produttività e di precisione deipezzi, ma anche nella possibilità di realizzaregeometrie diverse che prima non erano pen-sabili. La facilità di realizzare prototipi consentedi sperimentare soluzioni diverse arrivando ra-pidamente a quella più vantaggiosa che puòessere mandata in produzione direttamentesenza costose attrezzature”. Per aziende come Nitator che si propongonodi essere qualcosa di più di semplici fornitori,è molto importante disporre di questo tipo diflessibilità nella ricerca di nuove soluzioni per-sonalizzate da proporre ai propri clienti. “Oggisiamo in grado di dare suggerimenti ai nostriclienti su come produrre con maggiore effi-cienza. Non sempre i clienti sono disponibili amodificare i loro disegni, ma quando si riescea dare un suggerimento questo è un grossovantaggio. I nostri concorrenti sono molti e ag-guerriti, specialmente nell’est, ma il nostro pun-to di forza è nell’impiego della tecnologia. Mi-nor tecnologia può talvolta significare costiinferiori, ma con l’aumento della produttivitàcomplessivamente il costo si compensa e laqualità fa la differenza”.

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Presso Nitator, in Svezia, il laser ha rivoluzionato l’attività produttiva

dedita alla realizzazione di telai per camion

Quello che servequando serve

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Assistenza e turno non presidiato“Nei macchinari che acquistiamo cerchiamoaffidabilità, precisione e naturalmente pro-duttività” spiega Petersson. “I sistemi vengonoanalizzati approfonditamente calcolando laproduttività del processo nel suo complesso.

Quando abbiamo iniziato apensare di realizzare i tubi al-l’interno ci siamo guardati in-torno, visitando i nostri fornito-ri e le fiere, e abbiamo subitopensato che BLM fosse l’azien-da giusta cui affidarsi per la ge-stione del tubo.

Un altro aspetto che non poteva essere tra-scurato nella scelta era la disponibilità di unservizio di assistenza tecnica valido ed effica-ce per la gestione dei ricambi e per la rapiditàdegli interventi on site. Conoscevamo da tem-po Mr Edstroemm, l’agente BLM per la Svezia,pur non avendo avuto occasioni precedentiper fare affari con lui, con la sua struttura di as-sistenza tecnica e il risultato è stato positivo. Nitator ha acquistato un sistema LT Combo com-

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pleto con un sistema di alimentazione automa-tico della lamiera ragno speed in grado di ga-rantire la lavorazione in turno non presidiato. Perfarlo, Petersson confessa di aver dovuto com-battere contro la sua inclinazione naturale chelo spinge a diffidare di tutte le apparecchiatu-re combinate. “Quello che mi ha convinto - spie-ga - è stata la possibilità di operare in ciclo not-turno non presidiato con il sistema lamieradotato di ragno speed e il fatto che pur essen-do un sistema combinato non ci fossero com-promessi nella lavorazione del tubo”. “Per il futuro ritengo sia arrivato il momentodi incrementare la nostra dimensione in ter-mini di spazio produttivo anche per migliora-

re il flusso del materiale all’interno dell’azien-da. Per quanto riguarda i macchinari penso cheil prossimo investimento potrebbe essere unsistema Lasertube specifico. Questo sarà il pros-simo passo”. “In BLM ho trovato un’azienda competenteche conosce a fondo la lavorazione del tubo,ma non solo, sono rimasto favorevolmente im-pressionato dal livello tecnologico che ho per-cepito visitando la sede in Italia” questa è laragione della scelta di Petersson che aggiun-ge sorridendo “certamente anche l’inflazionedell’euro in questo periodo ha aiutato nellascelta”. Per quanto ci riguarda non ne dubitia-mo di certo!

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1999 Programmazione grafica visuale

Il software grafico per la programmazione degli impianti as-sume sempre maggiore importanza sia in ADIGE che in

BLM. VGP3D nel mondo della curvatura e TubeWork nel ta-glio laser rendono facile realizzare programmi complessi intutta sicurezza senza necessariamente conoscere linguaggida specialisti.

2001 Sbarco oltreoceano

Il mercato americano apprezza i sistemi BLM GROUP coninteresse crescente e il gruppo registra questa tendenza ol-

trepassando l’oceano con la creazione di BLM GROUP USACorp.

2002 Curvatura elelttrica

Niente più olio. Niente più rumore. Niente più regolazio-ni. Molta più flessibilità. In BLM la curvatura diventa

moderna e “Green Tech”.

2005 LT COMBO

Il sistema di taglio laser combinato subisce un’evoluzionecruciale che lo porta verso un successo crescente.

2004 L’estremo oriente …

La Cina comincia a mostrare il suo potenziale e BLM nonperde il treno con la costituzione della BLM GROUP Shan-

ghai.

2006 … e il sud America

La lunga presenza (dal 1970) commerciale in Brasile, un Pae-se in fortissima crescita, si consolida con la creazione di

BLM GROUP do Brasil.

2008 Non solo tubo!

Al termine del 2008 si conclude anche l’acquisizione di Mon-torfano, azienda specializzata in macchine per la curvatu-

ra del filo. Si amplia così la gamma prodotto di BLM che vedenel filo un ulteriore possibilità di crescita.

2009 Il laser in fibra

Vengono sperimentate le nuove sorgenti laser in fibra con ri-sultati unanimemente apprezzati in termini di qualità. I pri-

mi prodotti sono i sistemi LT Fibra e LT Combo Fibra.

2010 Ancora novità …

Vengono presentate una seria di novità: il nuovo sistemalasertube LT8 (il più performante in circolazione per la la-

vorazione laser su tubo); la SMART, la piccola tutta elettrica del-la famiglia delle curvatubi; la ELECT, che fa sempre parte del-la serie All Electric; la DH2000VGP, nuova macchina filo....;la MULTIFLEX, linea di taglio multibarra con spazzolatura in-tegrata; e tante altre piccole novità sparsi sugli altri prodotti.

2011 ….. ALTRE TAPPE CI ATTENDONO!

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Bimu - Milano (Italia)Dal 5 al 9 ottobre 2010BLM Group: Pad. 18 - Stand D08-F03-D06-F01

EuroBlech - Hannover (Germania)Dal 26 al 30 ottobre 2010BLM Group: Pad. 12 - Stand B14-B15-B19

FabTech - Atlanta, GA (Usa)Dal 2 al 4 novembre 2010BLM Group USA: hall B stand 2647

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www.blmgroup.com

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