intervista a filippo girardi

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45 45 INTERVISTA Filippo G irardi C iao Filippo presentati ai nostri lettori. Salve a tutti! Mi chiamo Filippo Girardi ho 41 an- ni sono sposato e ho una bellissi- ma bambina di 9 anni di nome Giulia. Vivo nella zona più bella del veronese: la Valpolicella, paese d'arte e di vino. Lavoro come scul- tore nell'ambito del marmo e mi diletto come modellatore 3D , da qualche anno ho coniugato queste due arti, "classico e moderno". Mi diverto in mountain bike e visto che il lago di Garda dista pochi chilometri, quando ho del tempo libero mi diverto con la pesca su- bacquea. La mia vera passione re- sta il disegno e modellare argilla e plastilina, lo trovo un ottimo alle- namento sia manuale che menta- le. I tuoi lavori mostrano un talento estremo per la grafica e la model- lazione 3D... Quando hai comincia- to ad armeggiare con matite e co- lori? In famiglia ci sono altri talen- ti artistici? Ho ereditato da mio padre Gilberto e da mio zio, Cav. Cinetto Giusep- pe, la passione per l'arte. Fin da piccolo utilizzavo materiale di ri- ciclo (stucco per vetri) per model- lare e mi divertivo a disegnare vi- gnette e caricature. Hai cominciato presto a lavorare come scultore? Avevo circa vent'anni quando per la prima volta presi in mano mar- tello e scalpello formandomi nelle vecchie botteghe di sculture nel paese di Sant' Ambrogio di Valpo- licella, lavorando a fianco di artisti del settore. Quando hai cominciato a lavorare con i PC? Quale era il tuo primo Sistema Operativo? Ho cominciato ad usare il PC per curiosità utilizzando programmi CAD per il disegno tecnico con sistema operativo Windows e da allora non mi sono più fermato. Quali sono i tuoi software del cuo- re? Di software ne ho provati molti, ancora adesso ne sono attratto anche solo per curiosità, ma riten- go che Cinema 4D e ZBRUSH ab- biano soddisfatto le mie esigenze. Un noto filosofo degli anni ‘50 del secolo scorso, Luigi Pareyson, utilizzerebbe sicuramente i lavori di Filippo come esempi concreti della sua teoria estetica sulla formatività, a me tanto cara! La formatività di Filippo traspare già dalla modalità di presentazione dei suoi modelli virtuali che appaiono quasi come ecografie di opere d’arte in gestazione, in cui l’oggetto rappresentato non ha bisogno del colore per spiegare se stesso e la sua realtà espressiva: sarà il marmo, in quanto tes- suto naturale, con le sue venature e le sue trame, ad esprimere unicità e carattere dell’opera e questo nonostante la tec- nica con cui essa è stata determinata appartenga a consolidati processi di produzione seriale. Indubbiamente un plauso va, ancora una volta, alla piattaforma Social di Google che è stata capace in quest pochi anni di vita di portare sul desk- top dell’italiano medio arte, scienza e cultura, di mettere in luce questi nuovi talenti, le nuove arti e professioni del millen- nio appena cominciato. di Salvio Giglio

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CAD ZINE Luglio/agosto 2015 Il magazine della Community “AutoCAD, Rhino e SketchUp designers” su Google Plus

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Page 1: Intervista a  Filippo Girardi

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INTERVISTA

Filippo Girardi

C iao Filippo presentati ai

nostri lettori.

Salve a tutti! Mi chiamo

Filippo Girardi ho 41 an-

ni sono sposato e ho una bellissi-

ma bambina di 9 anni di nome

Giulia. Vivo nella zona più bella

del veronese: la Valpolicella, paese

d'arte e di vino. Lavoro come scul-

tore nell'ambito del marmo e mi

diletto come modellatore 3D , da

qualche anno ho coniugato queste

due arti, "classico e moderno". Mi

diverto in mountain bike e visto

che il lago di Garda dista pochi

chilometri, quando ho del tempo

libero mi diverto con la pesca su-

bacquea. La mia vera passione re-

sta il disegno e modellare argilla e

plastilina, lo trovo un ottimo alle-

namento sia manuale che menta-

le.

I tuoi lavori mostrano un talento

estremo per la grafica e la model-

lazione 3D... Quando hai comincia-

to ad armeggiare con matite e co-

lori? In famiglia ci sono altri talen-

ti artistici?

Ho ereditato da mio padre Gilberto

e da mio zio, Cav. Cinetto Giusep-

pe, la passione per l'arte. Fin da

piccolo utilizzavo materiale di ri-

ciclo (stucco per vetri) per model-

lare e mi divertivo a disegnare vi-

gnette e caricature.

Hai cominciato presto a lavorare

come scultore?

Avevo circa vent'anni quando per

la prima volta presi in mano mar-

tello e scalpello formandomi nelle

vecchie botteghe di sculture nel

paese di Sant' Ambrogio di Valpo-

licella, lavorando a fianco di artisti

del settore.

Quando hai cominciato a lavorare

con i PC? Quale era il tuo primo

Sistema Operativo?

Ho cominciato ad usare il PC per

curiosità utilizzando programmi

CAD per il disegno tecnico con

sistema operativo Windows e da

allora non mi sono più fermato.

Quali sono i tuoi software del cuo-

re?

Di software ne ho provati molti,

ancora adesso ne sono attratto

anche solo per curiosità, ma riten-

go che Cinema 4D e ZBRUSH ab-

biano soddisfatto le mie esigenze.

Un noto filosofo degli anni ‘50 del secolo scorso, Luigi Pareyson, utilizzerebbe sicuramente i lavori di Filippo come esempi concreti della sua teoria estetica sulla formatività, a me tanto cara! La formatività di Filippo traspare già dalla modalità di presentazione dei suoi modelli virtuali che appaiono quasi come ecografie di opere d’arte in gestazione, in cui l’oggetto rappresentato non ha bisogno del colore per spiegare se stesso e la sua realtà espressiva: sarà il marmo, in quanto tes-suto naturale, con le sue venature e le sue trame, ad esprimere unicità e carattere dell’opera e questo nonostante la tec-nica con cui essa è stata determinata appartenga a consolidati processi di produzione seriale. Indubbiamente un plauso va, ancora una volta, alla piattaforma Social di Google che è stata capace in quest pochi anni di vita di portare sul desk-top dell’italiano medio arte, scienza e cultura, di mettere in luce questi nuovi talenti, le nuove arti e professioni del millen-nio appena cominciato.

di Sa lvio Gig l io

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Page 5: Intervista a  Filippo Girardi

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Per lavorare con macchine CNC

vuol dire che hai anche delle cono-

scenze di base di automazione e

robotica, sei un autodidatta o hai

seguito qualche corso particolare?

Direi proprio che sono un autodi-

datta. Ho cominciato a usare frese

a ponte CNC a tre assi, fin dall'ini-

zio del mio percorso, guardando e

domandando a personale più

esperto, sperimentavo durante le

ore di pausa e la voglia di impara-

re era molta. Ancora oggi esperi-

mento e scopro nuove tecniche di

finitura per il marmo.

Che tipo di macchine impieghi per

la tua attività?

Le prime macchine erano dei sem-

plici pantografi, poi con delle frese

a ponte semi automatiche. Ora col-

laboro con un'azienda che utilizza

frese a ponte, CNC con 5 assi inter-

polati, però per adesso mi focaliz-

zo solo nella modellazione 3D as-

sociata alla scultura tradizionale e

di design.

Vivi nella città di Giulietta e Ro-

meo in una Regione ricchissima di

opere d'arte che da sole riempireb-

bero un'enciclopedia, un luogo

ideale per un artista tutto tondo

come te... Oltre Verona quale altra

città veneta senti tua?

Da alcuni anni trascorro assieme

alla mia famiglia un periodo estivo

a Chioggia. Ho scoperto una locali-

tà piena di fascino che non ha nul-

la da invidiare a Venezia.

E' opinione diffusa che la Compu-

ter Grafica tende a snaturare l'uni-

cità della produzione artistica ren-

dendola seriale... Quanto c'è di ve-

ro in quest'affermazione?

La produzione seriale non deve

distogliere l'attenzione dal valore

profondo di un'opera, ogni pezzo

riprodotto è un altro originale del

tutto uguale ed indistinguibile

senza perdere nessun valore si-

gnificativo. Che sia una, cento o

mille, l'importante che l'opera o

l'idea sia la creazione di un singo-

lo individuo nata da un suo reale e

genuino bisogno di lasciare un

segno.

Il tour italiano artistico "ideale"

che suggeriresti ad un amico stra-

niero per la prima volta in Italia.

Cominciando da Verona non deve

mancare la romantica Venezia,

tappa d'obbligo la galleria degli

Uffizi senza dimenticare la bellis-

sima Napoli, insomma avrei altri

centinaia di luoghi da suggerire,

non per nulla l'Italia è uno dei Pae-

si più belli del mondo.

Il tuo amore per l'arte ti ha spinto

a viaggiare per "toccare con mano"

certe opere? Cosa hai visitato e

quale viaggio ricordi con più pia-

cere?

Il mio lavoro mi ha portato più vol-

te a visitare la città di Carrara e

Pietrasanta, luoghi obbligatori da

frequentare per chi svolge la mia

stessa professione, colma di opere

ed artisti da tutto il mondo. L'ulti-

mo viaggio nella cittadina di Pie-

trasanta l'ho trascorso con amici e

ricordo il buon cibo, il vino e, ov-

viamente, le visite alle botteghe

d'arte.

Si possono mettere in relazione

produzione artistica tradizionale e

nuovi media? Secondo te quanto la

rete ha contribuito ad avvicinare

la gente all'arte in questi ultimi

anni?

I media sono sicuramente un ca-

nale utile e necessario per la di-

vulgazione di informazioni ed im-

magini di opere al grande pubbli-

co , ma per capirne la reale unicità

devono essere viste e toccate in

prima persona. Sicuramente la

presenza di notizie e immagini sul

Web relative alle opere d'arte sono

un aiuto e uno stimolo per artisti e

appassionati del settore, sia digi-

tale che tradizionale e in questi

ultimi anni ho visto un aumento di

forum e blog dove le persone si

possono scambiare informazioni e

curiosità.

Il nostro Paese ha il 70% del patri-

monio artistico mondiale... di cui

buona parte sta nei sotterranei dei

musei. L'industria del turismo cul-

turale produce 10 miliardi di euro

all'anno, un terzo del PIL. Se fossi

tu a decidere cosa faresti per po-

tenziare questa preziosa risorsa

economica?

Visto che molte delle opere sono

stipate nei sotterranei e i costi per

la manutenzione sono elevati, po-

trebbe essere un'opportunità po-

terle dare in "affitto" anche a pri-

vati ed a Istituti scolastici italiani

e stranieri.

Mentre lavori ascolti musica? Hai

qualche genere preferito?

Durante il lavoro accendo la radio,

ma sono immerso in quello che sto

facendo che a volte non mi rendo

conto di ciò che viene trasmesso.

Il genere che comunque preferisco

è quello degli anni '80.

Quali sono i tuoi progetti per il fu-

turo?

Vorrei poter sviluppare delle mie

opere, idee messe nel cassetto da

molti anni. In futuro mi piacerebbe

realizzare una mostra delle mie

opere, naturalmente voi di CADZI-

NE sarete i primi ad essere invita-

ti!

Perchè hai scelto G+ come Social?

Cosa ti piace particolarmente di

esso e cosa lo differenzia dagli al-

tri?

L'ho scoperto grazie ad un amico.

Lo trovo molto divertente e credo

che sia un luogo dove trovare ispi-

razione e persone professional-

mente competenti.

INTERVISTA