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Secco “no” al rimpasto: non è morale pensare alle poltrone INTERVISTA CON IL GOVERNATORE GLI ALLEATI: «NON SIAMO LA STAMPELLA DELLA LEGA» Cota al Pdl: chi tocca Monferino muore La polemica. Paolo Monferino non si è pre- sentato ieri in Commis- sione Sanità, per polemi- ca dopo gli attacchi rice- vuti dal Pdl. «Non siamo la stampella della Lega», dicono i vertici azzurri. Il governatore Cota, in un’intervista alla Stam- pa, è durissimo: «Chi toc- ca Monferino muore». La squadra. Secco «no» di Cota all’ipotesi del rimpasto, più volte avan- zata dal Pdl. «Non è mo- rale parlare di poltrone quando la gente non arri- va alla fine del mese e la disoccupazione cresce. Il rimpasto è l’ultimo dei miei pensieri. E non ho alcuna intenzione di au- mentare il numero degli assessori». La caccia. Passa la delibe- ra che apre la stagione, con molte critiche anche dalla maggioranza. «Sac- chetto è il miglior assesso- re all’Agricoltura che il Piemonte abbia avuto», di- ce Cota. Sacchetto aveva messo il mandato nelle mani del governatore. Mondo ALLE PAGINE 44-45

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Page 1: INTERVISTACONILGOVERNATORE GLIALLEATI ... · rimpasto,piùvolteavan-zatadalPdl.«Nonèmo-rale parlare di poltrone quandolagentenonarri-vaallafinedelmeseela disoccupazionecresce.Il

Secco “no” al rimpasto: non è morale pensare alle poltrone

INTERVISTA CON IL GOVERNATORE GLI ALLEATI: «NON SIAMO LA STAMPELLA DELLA LEGA»

Cota al Pdl: chi toccaMonferino muore

La polemica. PaoloMonferino non si è pre-sentato ieri in Commis-sione Sanità, per polemi-ca dopo gli attacchi rice-vuti dal Pdl. «Non siamola stampella della Lega»,dicono i vertici azzurri. Ilgovernatore Cota, inun’intervista alla Stam-pa, è durissimo: «Chi toc-caMonferino muore».

La squadra. Secco «no»di Cota all’ipotesi delrimpasto, più volte avan-zata dal Pdl. «Non è mo-rale parlare di poltronequando la gente non arri-va alla fine del mese e ladisoccupazione cresce. Ilrimpasto è l’ultimo deimiei pensieri. E non hoalcuna intenzione di au-mentare il numero degliassessori».

La caccia. Passa la delibe-ra che apre la stagione,con molte critiche anchedalla maggioranza. «Sac-chetto è il miglior assesso-re all’Agricoltura che ilPiemonte abbia avuto», di-ce Cota. Sacchetto avevamesso il mandato nellemani del governatore.

MondoALLEPAGINE44-45

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gg Inchiesta /Le tensioni nellamaggioranza inRegione

Chi tocca PaoloMonferino muo-re»: Roberto Cotanon poteva esserepiù esplicito di co-

sì. Il governatore non ha gra-dito affatto la levata di scudidel Pdl contro il suo assessore.«CaroMonferino, nella Sanitànon esistono né principi nére», aveva ammonitomercole-dì il gruppo degli azzurri, in-nescando la reazione del ma-nager prestato alla politica: ie-ri mattina ha disertato laCommissione. «Una Sanitàefficiente e senza sprechi è lapriorità di tutto il Pdl, ma sia-mo parte della maggioranza,non la stampella della Lega»,hanno ribadito Enzo Ghigo eAgostino Ghiglia. i due coor-dinatori del Pdl in Piemonte.L’opposizione, manco a dirlo,ci sguazza.

Quasi un atto di lesa mae-stà per Cota, che ieri ha rice-vuto Roberto Maroni in vistadegli Stati generali del Nordprevisti a fine mese al Lingot-to, pronto a mettere all’ango-

lo chi si azzarderà a impallina-re il suo super-assessore.

Governatore, siamo al regola-mentodi conti?

«Lamia non è unaminaccia,mauna constatazione. L’assessoreMonferino ha la mia fiducia dasempre, per una ragione moltosemplice: interpreta una partefondamentale del mio progettopolitico: vale a dire, la riformadella Sanità».

Sta dicendo che i suoi alleatihannomessonelmirinounuo-mochiavedella suagiunta?.

«Monferino è l’architrave dellamia azione di governo. Sonograto per il suo lavoro, e lo con-divido al 120 per 100, perchétraduce in pratica la mia ideasu quello che deve essere la sa-nità piemontese: più efficiente,più moderna e al passo con itempi. Non ultimo, emancipatadalle ingerenze della politica.Detto questo, e senza uscire diun millimetro da questo peri-

metro, sono pronto a coinvolge-re tutti per spiegare il senso delnostro lavoro».

Il malumore del Pdl si spiegacon il mancato rimpasto digiunta. Ha una risposta al pro-posito?

«Sì, questa: la gente fatica adarrivare a finemese, la disoccu-pazione è alle stelle, e personal-mente lavoro dalle dodici allediciotto ore al giorno, sette gior-ni su sette. Sento il peso della si-tuazione ogni mattina, quandoesco di casa. Bene, il riequilibriodelle poltrone è l’ultimo deimieiproblemi. È anche un problemamorale».

Sarà: ma di questo passo la te-nuta della maggioranza ri-schia di diventare il primo deisuoi problemi. Non pensa cheguidare una giunta litigiosanuoccia all’immagine dellasuagiunta?

«E perché?Questa giunta, com-posta da assessori di Lega e Pdl,lavoramolto bene: si sono appli-cati, hanno imparato, e li rin-grazio uno per uno per il loro la-voro. Niente rimpasto, e nienteaumento degli assessori. Sonostato il primo a ridurli, non tor-nerò suimiei passi. Difendo il la-voro di tutti, anche degli asses-sori del Pdl. Serve un lavoro disquadra: da parte della giunta,dei dirigenti e deimanager. Spe-cie quelli della Sanità, che non acaso convocherò conMonferinonel fine settimana. Il momentolo richiede».

Aproposito:chefinehafatto ilprogetto della Città della Salu-te?

«E’ stato trovato un accordo im-portante. Il Piemonte potràrientrare nella ripartizione deifondi dell’edilizia sanitaria seentro ottobre provvederà a tut-ti gli adempimenti previsti: lofaremo».

Non le sarà sfuggito che inquesta occasione i vertici delPdlsonouscitialloscopertouf-ficialmente. Ghigo e Ghigliahannoparlatochiaro.

Intervista

ALESSANDRO MONDO

Cota: il rimpastoè l’ultimo

deimieipensieri“Monferinonon si tocca. Sacchetto è ilmigliore”

«Ho sempre avuto un ottimorapporto con entrambi».

I rapportipossonodeteriorarsinel tempo: i coordinatori delPdl devono farsi carico delle ri-chieste che arrivano dal loropartito. Lacosa lapreoccupa?

«Senta, il mio compito e fare ilgovernatore e difendere i mieiassessori, non preoccuparmi diquello che succede negli altripartiti. Ho dodici assessori e so-no soddisfatto di tutti»

Anche di Claudio Sacchetto,nella bufera per la gestionedellacaccia?

«Sacchetto è il migliore asses-sore all’Agricoltura che il Pie-monte abbiamai avuto.Ha lavo-rato molto per superare gliostacoli di una burocrazia paz-zesca. Perché questa storia del-la caccia, diciamolo, è un festi-val della burocrazia, frutto deiproblemi nati da un referendumchiesto 24 anni fa.... Pazzesco».

Eppure Sacchetto ha messo adisposizione il suo mandato.Perché lohafatto?

«Era un po’ giù di morale per gliattacchi ricevuti, posso capirlo:uno lavora tanto, e poi... Ma lagiunta adotterà la delibera, do-menica partirà la stagione ve-natoria».

Elena Maccanti è diventatauna dei vice del segretario Ma-roni. Resterà stabilmente ingiuntaanche lei?

«Lagente faticaadarrivarea finemeseladisoccupazioneèalle stelle: comesi faaparlaredipoltrone?»

Roberto CotaPresidentedella Regione

«Le tensioninelPdl?Ilmiocompitoè fare ilgovernatorenonoccuparmideglialtripartiti»

Da oggi il «ritiro» dei manager AslOggi e domani i manager delle Asl del Piemonte e i dirigenti dell’assessorato

alla Sanità si riuniranno a villa Lascaris, a Pianezza, una sedeabitualmente usata per esercizi spirituali. Oggi sarà presente anche Roberto Cota

gg Inchiesta /Le tensioni nellamaggioranza inRegione

«Il suo ruolo nazionale non in-ficia quello di assessore, tuttiparlano bene di lei: perché do-vrei cambiarla?».

Governatore, come butta sui ri-corsi a seguito delle elezioni re-gionali?Neaveteappenapresen-tatialtridue.

«I miei legali pensano a unerrore nella sentenza delConsiglio, che peraltro ci èstata favorevole. E hanno ri-tenuto di dover presentarericorso»

Molti laaccusanodicombatte-re questa battaglia con avvo-cati pagati dalla Regione. Lesembragiusto?

«Sono il presidente della

Regione, non sono stato io acominciare. La cosa vergo-gnosa è che qualcuno, pernon aver accettato il risultatoelettorale, faccia spenderetanti soldi pubblici».

«L’assessoreSacchettononsièmaidimessoErasoloabbattutopergli attacchiL’horincuorato...»

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Un servizio costoso, pocoutilizzato, non in lineacon le direttive naziona-li e regionali e ormaifuori contesto dopo l’en-

trata in funzione del «118».Basta un comunicato stampa

per bocciare il servizio di guardiamedica. Servizio che l’Asl sta ridi-mensionando con la chiusura dellacentrale operativa, delle sedi ossola-ne di Santa Maria Maggiore, Bace-no, Vanzone San Carlo e di quellacusiana di San Maurizio d’Opaglio.Le critiche ricevute dagli ammini-stratori ossolani, dal parlamentaredel Pdl Valter Zanetta, dal comitato«Sos Ossola», da Cittadinanzattiva,non smuovono l’Asl che affida allecifre i motivi per cui ha deciso dichiudere le guardie mediche perife-riche, sostenuta dalle norme nazio-

nali che prevedono che il numero ot-timale di medici da destinare a que-sto servizio sia di uno ogni 5 milaabitanti. «Ci stiamo adeguando aqueste direttive» dice l’Asl affer-mando che «non ci sarà cancellazio-ne di servizi, semmai una diversaorganizzazione».

Oggi, la guardia medica è orga-nizzata con una centrale operativacon un medico e dodici postazionisul territorio, che nei festivi e prefe-stivi diventano 13 quando viene rad-doppiato il turno della sede di Ome-

gna. «La struttura - dice l’Asl - costa2 milioni e mezzo l’anno, pari a 34,05euro l’ora per medico». Nel 2011 iquattro medici impegnati nelle sedidi Santa Maria Maggiore, Vanzone,Baceno e San Maurizio d’Opaglio so-no costati annualmente 192.188 euroin ogni sede. L’Asl fa notare come il

carico di lavoro sia molto basso:«Ogni dodici ore a Santa Maria ven-gono fatti 0,96 interventi; 1,59 a Van-zone; 1,74 a Baceno; 1,15 a san Mauri-zio. I costi per intervento vanno daun minimo di 234,26 a 425,42 euro».

Infine l’azienda sanitaria punta ildito su un servizio ritenuto anacroni-

stico «pensato oltre 30 anni fa, primaentrasse in funzione il 118 che oggirende ridondante questo modello, vi-sto il numero minimo di interventifatti dalle guardie mediche».

Da qui la decisione di avviare daottobre i tagli sul servizio, tagli chel’Asl definisce «ripensamento orga-nizzativo per risparmiare denaropubblico e rispettare le normative na-zionali».

I tagli delle quattro guardie medi-che e della centrale operativa fareb-bero risparmiare 1 milione e 350 milaeuro. «Con la riorganizzazione - ag-giunge l’Asl - ci si attende che ognimedico compia in media tre interven-ti per turno, cosa compatibile con unservizio che non ha carattere di ur-genza».

RENATO BALDUCCIDOMODOSSOLA

L’Asl boccia il servizio nelle valli: pochi interventi e per le emergenze c’è il 118

MarianoCattriniIl sindaco

haconvocatoaDomocomitati

sanità,presidentecomunità

montanaealtriamministratori

DAL PRIMO OTTOBRE«Ripensamento organizzativo»

dettato dai risparmie dalle linee guida nazionali

Quanto costa la guardia medica

Centimetri - LA STAMPA

Sedi

Santa Maria Maggiore

Vanzone con San Carlo

Baceno

San Maurizio d’Opaglio

Medici

4444

Oreannualiprestate

5.6445.6445.6445.644

Costoannuale per

i medici

192.188192.188192.188192.188

Chiamateannualiricevute

462766839551

Interventiogni 12 ore

di turno

0,961,591,741,15

Costointerventi

425,42256,59234,26356,71

Fonte: Asl Vco, dati 2011

“Via le quattro guardie medicheCosì risparmiamo più di 1 milione”

AdrianoGiacoletto

Ildirettoregenerale

dell’Asldevegarantire

i servizisanitari

facendoiconticonilbilancio

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DOMANI. A PALAZZO DEL MONFERRATO

L’Ordine dei farmacisticelebra i suoi 100 anniDa cento anni in provincial’esercizio della professione difarmacista è organizzato e di-sciplinato dall’Ordine profes-sionale. Un traguardo che vafesteggiato, sia pure senzasfarzi, e l’Ordine lo fa con unconvegno, una mostra fotogra-fica e documentale curata dal-l’architetto Gianni Cellè, l’as-segnazione di riconoscimentia chi ha coperto importantiruoli. Il tutto è in programmadomani dalle 9,30 a PalazzoMonferrato in via S. Lorenzo.

«Il fatto di vivere la spinta ela richiesta da parte di mutate

situazioni sociali per una radica-le trasformazione del contesto edel ruolo degli Ordini ci stimolaa ripercorre il secolo di storiavissuta in provincia sicuri di co-gliere il dinamismo e l’aperturache consentiranno di affrontarele sfide future» commenta il pre-sidente Marcello Pittaluga. Ilconvegno ha per tema «Ordinedei farmacisti della provincia.100 anni di una professione alservizio della salute». Tra i rela-tori il ministro Balduzzi, il se-gretario della Commissione Sa-nità del Senato Luigi D’Ambro-sio Lettieri, il docente Luigi Via-le, esponenti di Federfarma eFofi. Per Pittaluga si celebral’anniversario e si sottolinea«opera e ruolo della professionedel farmacista nell’ambito dellasanità e società e la disponibili-tà ad adeguare interventi e ser-vizi alle condizioni sociali edeconomiche della gente». [E. C.]Il presidente Marcello Pittaluga

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ANDREA GIACCARDISAVIGLIANO

Unica certezza: quando ilPiano sanitario regionale en-trerà a regime, resterannosolo due Emodinamiche inprovincia. Una, sicuramen-te, a Cuneo; l’altra se la do-vranno contendere Saviglia-no e Alba (Asl Cn2).

Il direttore generale del-l’Asl Cn1, Gianni Bonelli, in unincontro promosso dal sinda-co Sergio Soave per discuteresulle prospettive del «Santissi-ma Annunziata», parla con to-no rassicurante ai savigliane-si, senza però sbilanciarsi inproclami. «Siamo ancora inuna fase di ragionamento –spiega Bonelli –. Con la colla-borazione dei tecnici, dei car-diologi e della direzione regio-nale, stiamo valutando benefi-ci e costi di un’eventuale chiu-sura dell’Emodinamica ad Al-ba, dov’è già presente l’attrez-zatura necessaria e dove lavo-ra la medesima equipe attual-

mente in forza a Savigliano».Fra i punti a favore del-

l’ospedale albese, la moderni-tà e la proprietà dell’apparec-chiatura (quella saviglianese,invece, viene offerta in regimedi service, in scadenza a di-cembre); a sfavore, i costi ed itempi di trasporto dei pazien-ti. «Ogni 30 minuti di ritardo,in caso d’infarti acuti, il ri-schio di morte aumenta del6-8 per cento - ha detto il pri-mario di Cardiologia di Savi-gliano, Baldassarre Doronzo–. Prima di qualunque ragiona-mento economico, bisognapensare alla salute dei pazien-ti. Credo che chiudere l’Emodi-namica a Savigliano sia con-troproducente». Una posizio-ne condivisa anche dal sinda-co e dal presidente dell’Asso-ciazione «Amici dell’Ospeda-le», Ezio Nava, intervenuti du-rante la serata.

INCONTRO. CON IL DIRETTORE ASL CN1

Savigliano difende Emodinamica

L’incontro a Savigliano con il sindaco Soave

Il SantissimaAnnunziataè in concorrenzacon Alba

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Un ordine del giorno indi-rizzato all’assessore re-gionale alla Sanità daiConsigli comunali delDistretto sanitario con

la richiesta di un incontro, ed unamanifestazione, mercoledì 26, al-l’ospedale di Ceva, con amministra-tori locali e popolazione. Queste, l’al-tra sera a Nucetto nella riunioneconvocata dai sindaci di Ceva, Nu-cetto e Garessio, le mosse messe apunto da una decina di amministra-tori di Cebano e Val Tanaro contronuovi tagli all’ospedale di Ceva.

«Abbiamo già fatto tanti sacrifi-ci. Ora basta», ha esordito Ivo De-bernocchi, sindaco di Nucetto. Alla

luce delle disposizioni del nuovoPiano Socio Sanitario Regionale edi quanto emerso negli incontri conil direttore generale Asl Cn1, Gian-ni Bonelli, l’attenzione degli ammi-nistratori si è focalizzata su treaspetti. I 16 posti letto del repartoObesi, la cui convenzione è stata re-vocata con un risparmio di 500 mi-la euro. Poi i 2 letti di stabilizzazio-ne post intervento, attivati 2 annifa, che saranno trasferiti nel repar-to di chirurgia. Infine, il ridimensio-namento dell’attività di Chirurgiastessa a «Day» e «Week surgery»,ossia a interventi che richiedano unricovero massimo di 5 giorni.

«Si stanno riprendendo le poche

cose concesse negli anni scorsi a fron-te di altre perdite - ha commentato ilsindaco di Ceva, Alfredo Vizio -. Re-parto Obesi e letti di stabilizzazioneerano stati assegnati a Ceva nel 2007.A fronte della chiusura di Ostetricia,trasferita a Mondovì, Ceva avrebbeavuto anche una nuova Tac, mai arri-vata, e convenzioni per interventi amano e piede, poi revocate».

Giorgio Ferraris, assessore a Bri-ga Alta: «I letti del reparto Obesi nondevono essere trasformati in letti dicontinuità assistenziale, ma vannomantenuti come posti letto ospedalie-ri, altrimenti il numero dei letti dispo-nibili scenderebbe sotto i 100, sogliasempre discussa».

Nessun ridimensionamento sareb-be previsto per Oculistica e Nefrolo-

gia, ma anche in questo caso i sindaciinvocano chiarezza. Il documento cheentro fine mese verrà approvato daiConsigli comunali conterrà le richie-ste: mantenimento dei letti del repar-to Obesi come ospedalieri, piena ope-ratività di Chirurgia, la nuova Tac, ilripristino dei 2 letti di stabilizzazionee l’impegno a mantenere tutti i repar-ti presenti in ospedale.

MURIEL BRIANUCETTO

Mai assegnata la Tac promessa quando si chiuse Ostetricia portata a Mondovì

MANIFESTAZIONEConvocata per il 26 settembre

con l’adesione di amministratorie l’invito alla popolazione

L’incontro fra amministratori che si è svolto l’altra sera a Nucetto

“Smettetela di tagliare serviziall’ospedale di Ceva e val Tanaro”

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BARBARA COTTAVOZCASALINO

Ha la pace nel nome e nel suoobiettivo: offrire un’oasi disollievo a chi sta male. Com-pie dieci anni Casa Shalom, lastruttura di Ponzana dedica-ta ai malati di Aids rimasti so-li e senza un tetto: ne ha giàaccolti 76. Domani alle 16 lasua storia e l’attività di que-sto decennio vengono ricorda-te con una grande festa a cuiparteciperà anche il vescovoFranco Giulio Brambilla.

La comunità-alloggio èstata realizzata ristrutturan-do la vecchia casa del parro-co nella frazione di Casalino epuò ospitare dodici malatiche vengono inviati qui daAsl e Comuni di tutto il Pie-monte; ci lavorano sei opera-tori e trenta volontari. L’etàmedia degli ospiti è compre-sa tra i 40 e i 60 anni, il tempo

di permanenza dipende dallavita e dal progetto di ciascu-no: «Una persona è con noida dieci anni, da quando ab-biamo cominciato - dice donDino Campiotti, fondatore eanima di Casa Shalom -. Altriinvece sono riusciti a riparti-re: lavorano in cooperativedella città e hanno un allog-gio suo. Una decina, purtrop-po, non ce l’ha fatta, stronca-ta dal male».

Qualcuno va, riesce ad ave-re una casa e una vita «fuori»ma poi torna per qualche me-se per ritrovare amici e affet-to perché il mondo è duro perchi ha solo se stesso: «Il gran-de problema di queste perso-ne è la solitudine - continua

Campiotti -. Così è facile, a vol-te, scivolare verso l’alcol o glipsicofarmaci. Allora tornanoqui: un verbanese ha passatol’estate con noi mentre un altroospite, che è stato a Casa Sha-

lom quattro anni e poi è andatoad Alessandria in un’abitazio-ne tutta sua, adesso è tornatoda noi per tre mesi per rinfran-carsi un po’. Di fronte al proble-ma dell’Aids e dei malati nella

società c’è una rimozione conti-nua: un silenzio assordante».

Proprio per aiutare il rien-tro nella vita «regolare» accan-to alla costruzione principale ènata Casa Betania che accogliechi ha concluso il cammino dibase: è un edificio con sei mono-locali con servizi e poi cucina esoggiorno in comune. CasaShalom ha anche due serre percoltivare fiori e verdure e ungioiello: la cappella del 1500 de-dicata a San Martino.

Qual è il prossimo progetto?«Vorrei una casa per i senza fis-sa dimora: tanti dormono perstrada o in un’auto. E’ triste -dice don Campiotti -. Avrei an-che un’idea sul dove farla: lastruttura di via Ansaldi, untempo destinata a ex detenuti.Ora c’è un centro d’ascolto e unmagazzino. Le stanze sono vuo-te ma devono essere tutte ri-strutturate».

Don DinoCampiotti

E’ il fondatoree l’anima

diCasaShalom

realizzatanell’ex

casaparrocchiale

diPonzanadiCasalino

CRISILE NUOVE POVERTÀ

Ospiti 76 malati:«Il vero problemaper queste personeè la solitudine»

Il complesso Casa Shalom, sullo sfondo un ospite [FOTO UMBERTO BOCCA]

Aids, compie 10 annila casa della paceDomani alle 16 a “Shalom” di Casalino la festa con il vescovo