inuiil giovedì novembre
TRANSCRIPT
INUIIL 2^2 1848 - h
. ' i - -
J ' " 'l-
CONDIZIONI DELL ASSOCIAMONE ■ - ^
La Gtóettà di Roma uscirà ogni giorno eccettuali i festivi.
-■ P
1 PBBZZI VENGONO FISSATI A Roma per trimestre 2 50. Alle Province (franco) 2 80, All'Estero franco fino ai Coutìni. 2 80.
i _■.
Giovedì 25 Novembre
3
• •
A V V E R T E N Z E . i . v .,
' - . I r - I . r
■ ' _ ■ - - - p ■ - . -
; Le iettcre, e i pieghi dovranno esaere , : i ' ' ! -
.di'riJlli affrancati alla Direzione dcilà Gaimta di ìtoma nella Tipografia Sai viuceiin Piazza de" SS. XII, Apostoli.
L
«M5 L T ■ n * J— ^e MT -ff—P WS
OSSEKVÀZIONI METEOaOLOOICUK FATTE MULLA SPECULA DEI. COLLEGIO ROMANO ALL' ALTEZZA 1)1 AlETRl 48,7 SUL LIVELLO DEL MARE ri 4 j — — ^ K ^^mr— Ji ^ n
GIORNI . ' DELL' OSSERVAZIONE
Ore 7 anlim. 22 Novembre { >• 3 pomer.
» 9 pomer.
ììarometro ridotto alla Temperai, di 0oR.
Poli. 28 Un. 1,0 )> 28 « 0,8 » 28 » 1,2
■ n ■ _ ^ t e u i <TTr
Termometro R. Igrometro ester. al Nord a capello
•+■ 2, e11
4 11, 5 5, .7
Direzione del vento
N. dd. Calma. NNE. dd.
.Sfato del,ciclo
Chiarissimo. Chiarissimo. Sereno.
x^zzzr.
Osservazioni fatte ad ore diverse • ■•
* . ■ " l ■
Dalle 9 pomer. del 21 Novembre fino alle 9 pomer. del 22k
Temperai, mass, H 11,8 Temperai, min. 2.4. . . . i - _ * I f_ _L._L _1H .^ ^ - « - j ^ f f r ^ - - ^ —
' , , ROMA 25 Novembre PARTE OFFICIALE
SUA SANTITÀ si era degnnla di accordare ai cessati Ministri V assegnamento mensile dì scudi 500, oltre l'indennità di alloggio, per quelli che non lo avessero dal Governo. Gli attuali Mi
| r
nistri però,'iu vista della presente condizione del pubblico erario, o dei bisogni cui deve ogni Stato.d'Italia sopperire, hanno tutti spontaneamente rinunziato a questo aumento, e risoluto di non prevalersi che degli assegnamenti ed indennizzi che si trovavano fissati prima della suminentovata disposizione, che corrispondono alla metà di essi.
•2£a>5£5<
Monsignor Fiscale generale, sig. Àvv, Giuseppe Morandi, avendo supplicato SUA SANTITÀ' a concedergli di dimettersi e ritirarsi dal suo oifìzio, ed avendo conseguila T impetrata concessione, egli si è definitivamenle dimesso.
■Q<$M5<
ALTO CONSIGLIO Domani, Venerdì 24 correrne, alle oro 12 me
ridiane, nelle'Sale delP'Alto Consiglio si niduneranno le Commissioni, incaricale dì due propòslo del Deputato Mamìani, A del progetto (li legge, sulla'riforma dei pesi e delle misure.
CONSIGLIO DEI DEPUTATI Tornata del di 24 novemòre,
ORDINE BEL GIORNO. i/Lettura del Processo Yerhnle. 2, Uelaziono della Commissione per la verifiòa dei
poteri. 3. Discussione su gli articoli del Progetto di Legge
per l'abolizione dello Soslituzioni. La Se.dula si apre ad un' ora pomcridiona.
Il Presidente STTJRBÌNETTI. Il Segretario G. CAPOIUONI.
NOTA DEI DEPUTATI PRESENTI ALI/ ULTIMA TORNATA DEI 21 NOVEHU1RE 1 8 4 8 .
Armellini Carlo, Deputoto di Albano. Bianchini Antonio, Deputato di Castel Nuovo di Porto. Bonacci Filippo , Depulnlo di .Iesi. Borghese Marcantonio, Deputato di Uonciglione. Jionaparte Cario, Depulato di S. Ginesio. Borgia Ettore, DopuliUo di Velletri. Caporioni Girolamo, Deputato di Montegiorgio. Colonna Vincenzo, Deputalo di Tivoli. Corboli Curzio, Deputalo di Urbino. Del lini Antonioj Depulnlo di Copparo. De Bossi Pasquale, Deputato di Frosinoue. Fabbri (rio, Battista, Deputato di Camerino. Ferrari Sallustio, Deputalo di Rimiui. Fiorenzì Francesco, Deputalo di Sun Severino. Fu scotìi Sebastiano, Deputato di Itavonna e Cervia. Galeotti Federico, Deputato di Città della Pieve. Giommrdi ClementeJ Deputalo di Lojano. Guarini Pietro). Deputalo di'Forlì. Lauri Lauro, Dopulnlo di Macerata. .Lega Girolamo, Deputato di Faenza e firisigtiolla"
. . ■
Marcelli Cristoforo, Deputalo di Cagli. Marcomnti Paolo, Deputato di Sarsina. Mariani Livio, Deputato di Subiaco. Marini Ciriaco Pio, Deputato di Ancona 2.° Collegio. Massei Giovannij Deputalo di .Castel S. Pietro., Mayr. Francesco., Deputato di Argenta. [ Melloni Francesco ; Deputato di Veroli. Ninchi Annibale, Deputato dì Acquapendente. Pantaleoni Diomede, Deputalo di Cingoli. Patrizi Domenicoj Deputalo di Alatri. .Pieri Giuliano, Deputalo di Roma 1.° Collegio.. Potenziani Ludovico, Deputato di Kieli. Piacentini Giuseppe, Deputalo di Poggio Mirteto. Phzoli Andreaj Deputato di Bologna 4.° Collegio. Piccinini Alessandro, Deputalo di Oflida. J /tesse Luigi Maria, Deputato di Roma 4.°'Collegio. Bieca Francesco, Deputato dì Monletiascone. Sacripante 'Nicola, Deputato di Amelia. Scaramucci Ottavio, Deputalo di Norcia. Sereneili Luigi, Deputalo (li'Uecauali. Simomtti Annibale, Deputato di Ancona 1.° Collegio. Soldini Giuseppe, Deputato di Paleslrina. StarbineUi Francesco, Deputalo di Roma 6.* Collegio. Serafini Nicola, Deputato, di Fabriano. Sereni Gio. Battista, Deputato di Perugia 1." Collegio
• Tambroni Ernesto, Deputato di Ferino S. Elpidio. Torre Federico, Depulato di Benevento.' Yivìani Aldebrando, Deputalo di Terni.
PRESIDENZA DI ROMA E COMARCA. NOTIFICAZIONE
Essendo slato nominato al Ministero delle Finanze il sig. Avv. Lunati Deputato del terzo Collegio di Roma, che comprende le iniziali'F, G. H.'L K. , ò invitato il Collegio slesso a riunirsi nella Sala della Yen. Archiconfralcrnila della SS. Annunziala a Santa
. Chiara nel giorno di sàbato 25 correlile , alle ore 8, antimeridiane, per procedere alla nomina del' nuovo Deputato.
I biglietti d'ingresso e le schedi* saranno forniti nella Sala suddivisala , e Io Sfjuittinio verrà chiuso allo ore. 2 pom'eridiane.
Dalla Presidenza di Roma e Comarca li 23 rior
v ombro 1848. PER l / EMiNENTiSbTMO PRESIDENTt;
JV. Sacripante Consigliere,
Con ordine del Ministero della Pubblica Istruzione, l'University Romana SÌ aprirà colle solite formalità" il giorno 27 novembre corrente.
PARTE NON OFFICIALE +
I M
Alcuni Giornali della Capitale hanno dello essersi l'Abate Rosmini recalo, n Parigi in qualche missione. V Abate Rosmini dichiara di non essersi mai assentalo da .Roma , dove attendo a1 suoi pacilìci sludi.
STATI ITALIANI GRANDUCATO DI TOSCANA
FIRENZE, 16 novembre. Nel di '31 ollobre alcuni del popolo di Porto
Ferrajo , in unione dei soldati di linea e dei cannonieri sedentari, non che di vari forestieri, si,portarono sotto il forte Falconò chiedendo la liberazione dei prigionieri, ncirintendimenlo di festeggia^ re insieme la nomina dei sigg. Montanelli e Gucrraz * zi al Ministero. L' Ufficialo di presidio sottotenente Giacinto Esclapon, o non bene intendesse, o volesse
l
slrcttartìente altcnersi ai regolamenti, sì chiuse nel forte e sembrò ordinasse la resistenza. Il presidio poro o se ne stette passivo, o coadiuvò (a scalata, e il terribile Falcone fu occupato (non preso) senza trarre colpo. L'Esclapou fu alquanto strapazzato, o inoinentaneamente ritenuto in. arresto.
Alla occupazione del Falcone succede l'altra della Stella e del Forte Inglosov
La Guardia Civica comandata dal Tenente Cesare Foresi volò al Forte,, e se ne impossessò.
Alle ore 4 p. in. il Governatore invitava alcuni cittadini, il Gonfaloniere, non che i Capitani della Guardia Civica, i Comandanti d'elle diverse armi, e i due Consiglieri di Governo per conferire sunegozio assai interessante là quiete della città. '
Lamentava il Governatore il fatto; diceva di avere ripetulameule domandalo il suo. riposo j si dtcbipràvai spogliato di ogni .aulorllà, e. pronto a. lasciare Pisola; chiedeva di non essere maltrattalo.
I suddetti cittadini prestavano' mallevadoria nella propria persona pel rispetto in che.sarebbe tenuto il Governatore, e lo persuadevano di riniauere al suo posto.
Si stabiliva in quel Consiglio: 1. che la Guardia Civica per quel giorno e pei qualche altro presidiasse i forti, e fosse pagala dal Municipio; 2. che suet cessivamenle essa montasse promiscuamente ai Sedentari e alla Linea, con preponderanza almeno di due individui sulla metà del presidio; 3. che fosse nel momento formalo un picchetto di Guardia Municipa
' le, Jo che fu fatto. Nella maltina del 1 novembre successivo, fu te
nuto nuovamente Consiglio davanti il Governatore, onde provvedere a che i condannati npl Bagno si contenessero nell'ordine; si propose un aumento di membri al Municipio a (lincilo si occupassero della cosa pubblica: questoConsiglio non fu approvalo, come successivamente non ottenne plauso Pnltra proposizione, di inviare una Deputazione al Ministero per ìscusare quei traviali che si erano fatti a violare, forse imprudentemente, la santità delle leggi.
Fallo ò però, che i Forti furono nuovamente restituiti al possesso del Governo nella .mattina del 2 novembre corrente, in forza di una deliberazione presa dai primari cittadini nella notte antecedente, sul rapporto che i soldati stanziali intendevano di riprendere il Falcone a vìva forza, o di vendicarsi contro la popolazione per essere slati rimproverali, si diceva, da.alcuni dei loro capi, di viltà.
A calmare la, popolazione,"la quale intendeva ritenero il possesso dei Forti, era stala formulala una petizione al Governo, chiedendo varie cose nell'interesse del Popolo. (Corr, Livornese.)
• ■
ALTIU DE;, 17. • A Porto Ferrajo ò slato pubblicato il seguente Pro
clama : Concittadini e fratelli!
I casi del 31 ottobre decorso giunsero tanto importuni e spiacevoli, quanto eran meno dal supcriore Governo presagiti e temuti.
Quei casi gravi, ma pur mcn gravi d'i quel che sembrassero a prima giunta, mi richiamarono sollecito in questa città con la onorevole e fiduciaria missione dì ristabilirvi l' impero della legge.
Io giungeva quando P ordine, per alquanto ore turbato, vi era ristabilito ; giungeva quando i pochi illusi, che avevano scissa e sconvolta la patria nostra, raffrenale le sconco ire, sì erano rieoinpusli alla pace.
Da quel!' istante, la più increscevole parte della mia missione rimanendo esaurita , non resiavami da
974 esercitare che la più agevolo e grata; quella cioè di proporre i mezzi più acconci onde render quivi permanente la quiete.
10 lo feci con animo sìncero e pacato ; lo feci sciolto dagli errori e dalle passióni dei partili ; lo feci con la mente volta unicamente all' utile pubblico.
Frattanto, chi di voi ha patito molestia? chi può lamentare un atto solo che denoti abuso^ o eccesso del Mandalo Ministeriale?
Eppur vi ha tra noi ch'i ha osato falsare l'oggetto della mia missione : vi ha chi , con insigne menzogna, ha preteso accusarmi di violenza.
A stoltezze siffatte non mi abbasso A rispondere. Giudiphi ciascuno di voi quel poco eh1 io feci col tenore del Mandato conferitomi, che n quasi'' eiTetto rendo di pubblica.ragione, trascrivendolo qui sotto.
» Noi sottoscrìtti Ministri di Stato dello Interno e di guerra commettiamo al sig. Deputato Giorgio JVIanganarò recarsi immediatamente a Porto Ferrajo, e quivi concertarsi con le Autorità locali per prendere tutte le misure le più' opportune per ricon
» durre la osservanza della legge in cotesta città, » sempre dentro la periferìa del Potere esecutivo ,
salvo però a non prendere misure dì rigore in massa senza porgercene preventivo avviso. — Il prelodato sig. Deputato ci avvertirà ancora delle provvidenze che reputerà doversi assumere dalle autorità superiori, onde la quiete diventi permanente.
» E contando sopra la devozione te Icallà dell' onorevole sig. Manganato, ci sottoscriviamo. »
Firenze 3 novembre 1848. 11 Ministro dello Interno — F. D. GUERRAZZI. IJ Ministro della Guerra.—MAIUAIVO D'AVALA.
Porlo Ferrajo 15 novembre 1848. +
G. MANGANAHO, ( Monitore Toscana. )
n
) )
) )
1)
) )
P I E M O N T E r
TORINO 15. novembre
C A M E R A DEI D E P U T A T I . n ■ ■
Seduta del 14. Gnglianetti, relatore del progetto dì legge,sulla si
curezza pubblica, sale alla ringhiera e legge: Signori! Il progetto di legge, che la commissjone
f irese ad esamfe,. fu dal Governo del Re presentato al uogo di un altro ; che venne ritirato in faccia alla ge
nerale. riprovazione manifestatasi negli uffizi. Sarebbe .oziosa cosa il rintracciare, quale dei due motivi dal Ministro addotti, per ispiegare siffatta determinazione, trovasi più ragionevole e fondato ; credo però di bene interpretare i sentimenti vostri affermando, che esso cadde dinanzi alla squisita generosità del vostro animo, cui ripugnava troppo che le prime paròle rivolte ai fratelli rielle provìnce di recente unite allo Stato, anziché conforto od affetto , suonassero diffidenza , sospetto e minaccia.
Questa convinzione ci addusse direi quasi per istinto a ricercare, se li vi?i al primo progetto di legge amputati non si fossero per avventura rinnovati nel secondo, che a quello tenne dietroj poiché, ove ciò fòsse , il giudizio vostro non potrebbe al certo tornare ad esso favorevole, avvezzi come siete ad apprezzare le pose dalla sostanza,.non dall'apparenza fallace spesso ed ingannevole. Un diligente esame dei provvedimenti proposti appaleserà che non si sfuggirono gli ostacoli, a cui si fiaccò il primitivo progetto.
L'affetto che ci lega ai nostri concittadini delle province unite, rinvigorito dalla Sventurata loro condizione attuale, ci ^vea mossi ad avversare una legge , che gli obbligava nel periodo di brevi ore a presentarsi dinanzi alle autorità di Polizia per darvi il loro nome , per scegliere un 'domicilio, e giustificare i mezzi dì sussistenza, il che per molti vuol diro mettere a nudo la propria indigenza. Speravasi perciò che una nuova legge più mite , più discreta avrebbe loro risparmiato quell'otto forzato di umiliazione. All'incontro essa non fa ch.e rendere comune ad altri molti quel rigido comando, cioè ai forestieri tutti, ed agli stessi cittadini dello Stato, che trovìnsi fuori dell'abituale loro domicilio; strana maniera.di temperare l'acerbità di una logge aumentando il numero di coloro che deggiono sentirne il peso! Tanto più strana, inquanto che il 3o ottpbre la sicurezza pubblica considcravasi abbastanza tutelata collo misure dal Governo proposto contro i pochissimi .che abusavano del sacro noma di profugo a coprire le prave Uro intenzioni ; e nel a novembre il numero dei perniciosi era talmente cresciuto , elio la prima legge non riconoscevasi punto bastevole a raggiungere lo scopo.
Durissimo pure si apprescnta il progettoyse si considera che tutti indistintamente i forestieri ne sono colpi t i , qualunque sia. la cagione che ìi conduca tra noi e quamV anche muniti di regolare passaporto percorrono le nostre contrade. Nessuna distinzione si ammette tra essi, quando non valgano a giustificare i n>oz7,i della loro sussistenza. I figli della comune nostra patria ( ad esempio) fuggenti dalla ferocia del Borbone, gli italiani istessi delle province destinate a comporre il Regno dell'Alta Italia, trattenuti,solo dalla violenza austriaca ad esprimere il voto di unione che altamente sentono in cuore, dovrebbero andar confusi col ladro , collo spergiuro, coir assassino che vengono dJ oltre le Alpi a premere indegnamente le nostre terre j tutti perchè egualmente miseri, deggiono ricacciarsi oltre le frontiere giusta il precetto della legge proposta.
Negli effetti di essa ci si mostrano meno funesti, qualora si consideri rispetto ai poveri e ai mendici appartenenti alle province degli antichi Stati, che sarebbero rinviati ai comuni . ove nacquero, ovvero ai ricoveri di luendicità delle rispettivo province,
Io qni non rammenterò come raro siano le provinco in cui tali ricoveri siano stabiliti, come quegli asili non bastino a ncoyerare tutti coloro che ne sarebbero bisognevoli , a fronte massime della miseria seuipro crescente pei disastri allo arti, all ' industria, al commercio apportati dalle politiche agitazioni in Europa ; ricorderò quale e quanto ribrezzo destassero gli ordinamenti che forzavano! poverelli ad una specie di reclusione in case ove se .trovavano sicuro un tozzo di pano , doveano yerò rinunziare a tutte le dolcezze domestiche , ai conforti della famiglia. È però certo elio il maggior numero di codesti sciagurati sarebbe rinviato al domicilio d'origino, è cosi tornerebbero ad affollarsi in comune, manchevoli d i , t u t t o , senza potersi rinvenire quo' soccorsi che nelle città o nei borghi più opulenti avrebbero agevolmente ottenuto dalla pubbjica e privata beneficenza.
' E questa una quistione sociale d* altissimo rilievo, intorno a cui si affaticarono uomini di sommo ingegno; e ne sono tuttora discordi gli avvisi, nò voi potreste risòlverla con quella maturità di consiglio che sì convìenej qualora vi faceste oggi a discuterla, quasi per incidente, in occasione di provvedimenti richiesti per circostanze affatto singolari, e come parte accessoria di una legge di polizia. Aggiungerò che, se il ministero voleva mettere il dito in questa piaga della società, dovea farlo per via di una legge che tendesse a conciliare i riguardi dovuti all' infortunio con quelli dalla pubblica sicurezza richiesti, come ne avea V esempio da uno dei precedenti ministri della giustizia, il progetto del quale aspetta tuttora le vostre deliberazioni.
Finalmente non necessari, uè efficaci si ravvisavano li provvedimenti proposti a raggiungere io scopo desiderato. Non necessari, poiché la sóla estrema necessità potrebbe indurci a menomare la libera facoltà che spetta a ciascuno di mutare soggiorno e dimora a proprio talento nel limite dello Stato. Ora, questa condizione non si riscontra certamente a fronte della nostra legislazione, che minaociaudo pene aoRrbissimo contro gli oziosi ed i vagabondi, offre al governo mezzi pronti e vigorosi a difendere la pubblica tranquillità ; che anzi tale è la severità di quello leggi, che i magistrati soltanto a malincuore s' inducono a valersene per raffrenare la pericolosa mendicità j e se fosse qui opportuno di esprìmere un voto, saremmo forse concordinel desiderare che vengano addolcite. Arrogo che lo attuai ministero* usando di poteri straordinari, ordinò le autorità dì polizia per modo da non abbisognare punto di aiuti speciali a compierò il loro uffizio ; così estese sono le attribuzioni che a quelle vennero compartito, così numerosi e frequenti sono i funzionari die nei diversi gradi di quella gerarchia deggiono attendere ad assicurare la quiete del paese. Il che dimostra pure non esservi quella somma necessità cui ho accennato poco anzi', giacché il sig. Ministro dell 'Interno l'avrebbe pure sentità prima del 16 ottobre, e non avrebbe certamente avuto ritrosia a giovarsi pur una volta di quei poteri dei quali cosi generosamente adoperò ad altri oggetti.
Dissi pure non essere efficace la leggo proposta, mentre , oltre alle dìflìcoltà pressoché insuperabili nel metterla ad effetto, ed al lungo tempo che vi si richiede, ben pochi si affretterebbero ad assoggettarvisi specialmente tra quelli che si vollero colpire; e così converrebbe pur sempre ricorrere ai mezzi ordinari che la nostra legislazione somministra.
Se pressoché tutti i membri della commissione riconobbero nell 'una o nell'altra' parte vizioso il concetto della legge , non tutti però s'accordarono nei mez. zi di porvi riparo. La minoranza opinava si conservassero quei provvedimenti, acconciandoli però in guisa da mitigarne l 'acerbità inutile od inopportuna. La maggioranza all'incontro deliberò, che si dovesse il progetto intieramente trasformare, e toltone quanto vi sapesse di réprimento e di minacoia', si riducesse al'e proporzioni di una legge di soccorso verso i nostri concittadini da una immeritata sventura sul suolo degli antichi stati.
Nèjperciò può esserci fatto rimprovero di avere diniegató al governo i mezzi di tutelare la società con • tro le mene dei tristie dei turbolenti; avvegnaché questi mezzi trovandoli esso nelle l$ggi penali 'Severissime, e nell'ordinamento attuale delle autorità di polizia non aravi ragione dì aggiungere nuove asprezze. Diremo anzi, che offerto a quegli Sventurati nostri concittadini , cui la miseria non può essere imputata a vizio né a difetto, un mezzo dì sortire dalla condizione di vagabondi è dì mendichi in cui si trovano senza colpa, allora soltanto 1' azione della giustizia sarà liberà ed'efficace, perchè non trattenuta da. .sentimenti di generosa compassione impossibili a reprimere a fronte di così onorato infortunio.
Questo considerazioni e'indussero pure a togliere dal progetto di leggo quell'articolo, in cui si ricordavano le disposizioni del codice penale contro gli oziosi ed i vagabondi. Per noi si volle ridurre' il progetto ad una legge dì franca beneficenza; e male vi sarebbe apposta una minaccia cV altronde affatto inutile, poiché ninno v'ha die possa dubitaredie le leggi penali colpiscono indistintamente chiunque trovisi sul nostro territorio,, né vi è perciò mestieri di ricordarlo espressamente.
Signori! io non credo di potere meglio conchiudere la relazione, cui ho 1' onore di presentarvi, che ripetendo ciò che in sul principio ho accennato, dovere cioè essere le prime parole die il parlamento rivolgo ai fratelli della Lombardia e della Venezia non di sospetto, di diffidenza, di minaccia; bensì di conforto, d'affetto, di benevolenza.
Eccovi il progetto di legge, come trovasi emendato dalla commissione.
PROGETTO DI LEGGE Art. i. E' data facoltà agl'Italiani appartenenti al
le province unite allo Stato, e che si trovano nel medesimo, di arrotarsi nell' esercito sino a guerra finita col soldo e soprassoldo assegnato all' armata, qualora
• '
!
sìeno atti al servizio militare e dell'età dai diciotto ai quarant* anni.
a. Quelli tra essi che, mancando di mezzi di sussistenza, non potessero o jnon volessero arrolarsij .ricoveranno dal governo, dietro loro richiesta, una sovvenzione gtoruniiura dì centesimi ottanta quanto ai maggiovi degli anni 18, e di contesimi cinquanta quanto a.i minori di tale età, i cui padro o madre, con essi convìventi, godano già del predetto assegnamento.
Tali sovvenzioni saranno distribuite n<ji luoghi che dal governo verranno assegnati, dove coloro che ne ap* profittano, dovranno fermare la propria dimora.
3. Per sopperire alle sovvenzioni determinate dall 'ar t . a è aperto al .ministro dell'interno un credito straordinario di lire centomila. {Gazz. di Genova.)
ALESSANDRIA Iti novembre. i ■
Gli Ungheresi giunti nella scorsa settimana, avendo mostralo desiderio di ripalrinre, venne loro segnato il foglio di via per Genova onde esservi imbarcali.
— Martedì Pollavo Reggimento Fanteria Brigala Cuneo andò in Cittadella per lasciare il quartiere di S. Stefano in libertà per i Lombardi che s'aspettano a giorni da Vercelli.
— Vennero' spedito in questi giorni N. 100 case contenente cadauna 24 fucili a percussione per la ostra Civica mobile. Se ne aspettano altre 100, non
più tardi della metà dd prossimo venturo mese. ( V Avvenire. ) '
se nos
VENEZIA 15 novembre IL GOVERNO PROVVISORIO
DI VENEZIA. Considerando che nei prestiti conlemplati dai de
creti 19 sollcmbre p. p. e 12 ottobre non furono chiamali a concorrere lutti quei cittadini, che per la condizione loro economica avrebbero potuto;
Considerala la necessità di provvedere ai gravi bisogni deirerario durante l'intervallo di tempo che 'deve trascorrere lino a die sìeno posti in pratica esecuzione altri rimedii più oflicaci e durevoli, già divìsati e predisposti;
i Decreta: 1. E imposto un nuovo prestito forzoso di un
milione tli lini correlili, frullante l'anno 5 por cento dal 25 novembre corrente, da distribuirsi a carico di alcune Ditte diverse da quelle Che' contribuirono ai due prestiti di cinque milioni, conloolplali dai decreti 19sollcmbre p. p e 12 ollobre.
2. I sovvenitori del prestilo dovranno pagare iti danaro alla Cassa centrale la somma imposta entro il
• giorno 25 novembre i'.orr., oppure consegneranno nel giorno stesso alla Reggenza della Banca altrettanti vaglia all' ordine della medesima per la somma suddetta, pagabile in sei rate, la prima delle quali scadente il 31 luglio 1349, la seconda il 31 agosto, e così successivamente di' mese in mese.. Gì'interessi dell'annuo 5 per cento a debito dei sovventori dal 25 novembre corr. fino alla scadenza, saranno riuniti in un solo vaglia per il 15 ottobre 1849.
3. La Reggenza rilascierà ai sovvenitori allrettante ricevute interinali, che saranno al più presto scambiate dal Governo con boni regolari, cui verranno uniti i caupons semestrali pegl'interessi.
4. La Banca nazionale è obbligata a ricevere dalle Dille tassate i suddetli vaglia, e dovrà pagare al Governo in luogo dd sovvenitori t'importo dei vaglia relativi al capitale. Essa è abilitata in conseguenza ad emettere e dare in pagamento al Governo allretlanta moneta patriottica, corrispondente al valore capitale dei vaglia a suo favore rilasciati.
5. Saranno applicabili, per la emissione e per i i corso di questa ulteriore quantità di moneta patriottica come pure per il giro e l1 affrancaziono dei vaglia, le norme stabilite dall'avviso della Banca del 19 sollcmbre e dal decreto dd Governo del giorno stesso.
6. Le Ditte contribuenti al prestito verranno tratto da una noia di N. 234, che la Ueggenza per ordine del Governo ha designato.
7. Una Commissione, alla cui nomina potranno prender parto i rappresentanti di tutte le Ditte indicale dalla . Banca, sceglierà quello sulle quali deve cadere il prestilo,.© fisserà inappellabilmente la somma rispettiva. Qualunque redamo sulle tassazioni ; che si presentasse al Governo, verrà senza esame restituito.
■
8. Questa Commissione sarà composta i#li novo membri non compresi fra i tassabili. Nessuno dei prescelti potrà rìtiutaro l'incarico nò opporre scusa od eccezione. '
9. La Delegazione provinciale è incaricata di presedere alla nomina della Commissione, di sorvegliare e farne eseguire le deliberazioni, secondo le istruzioni che le verranno comunicate, delle quali sarà data notizia aglMuieressali.1
Venezia, 15 novembre 1848, MANIN, — GUAZIANI. — CAVEDALIS.
( Gazz. di ; Venezia. ) A L T I U DEL 16.
OfìDlNE DEL GIORNO.
Il capitano Vincenzo Statdla, del 1. battaglione do1 volontari! napoletani, abbandonò le bandiere senza permesso, sono ormai 4 mesi; si recò in Napoli e nei giorni scorsi fece qui ritorno. Egli si scusa col dire che non credeva grave delitto ad "un uffiziale do1 vo
975 IMH*fl*'JBl
Jontarii rassenlorsì dal suo corpo, senza esserne autorizzato. Il generale incapo, in luogo di sottoporlo ad un Consiglio di guerra, si limila ad allontanarlo dall'esercito italiano in Venezia.
Si vale il generale in capo di questa occasione per far conoscere a coloro tra' volontari!, i quali ignorassero le conseguenze dell'essere corsi spontaneamente sotto lo bandiere, che, una volta consumato quest'aito. pnlriollico, debbono rimanervi nel modo stesso che i soldati di linea, chiamati dalla legge a militare. Ma la patria non dimenticherà il merito della risoluzione patriottica, de' voioutnrii; e di tal risoluzione sovvenir si debbono, più di tutti, gli ufiìziali superiori e generali, che hanno l'onore di comandare questi,! quali difendono sì valorosamente la Venezia.
L'esercito ò informato che il signor generale di divisione Solerà è stalo richiamalo in attivila dì servizio, e che il colonnello Silvestri è stalo aggregalo allo slato maggiore del generale in capo. .
Venezia, li 15 novembre 1848. GUGLIELMO PEPE.
( t e . )
STATI ESTERI F R A N C I A
PARIGI ì i novembre. 1 legittimisti sono assai divìsi. Gli uni si asten
gono , gh altri appoggiano Luigi Bonanarte , gli altri cercano sempre un nuovo candiaato che non trovano mai. Il sig. de Gènoude, e gli esaltati del partito si attaccano alla candidatura imperiale. Lnigi Bonaparte è per essi una transazione. Come Luigi XVITI è venuto dopo il primo dei Bonapart i , così si aspetta che dopo il secondo venga Enrico V.. Queste basi sono vivamente discusse nelle nostre sale. In questi ultimi giorni una provinciale, che crede alla Gazzetta di Francia come al Van;elo , sosteneva in una delle sale aperte nel soblorgo S. Germain il tema del sig. de Genoude. Noi
faremo volare , essa diceva , i nostri Vandesi per Luigi Napoleone , il quale non istarà sei mesi al potere che ei ricondurrà Enrico V. Luigi Napoleone è un ponte — Tutto può darsi , madama , rispose la moglie d' un nostro rappresentante , ma sotto un tal ponte corre il mar rosso . . . . e se il ponte rovina ! . . . Chiunque non è affigliato a! partito legittimista rigetta queste follie come sogni di cervello stravolto.
Si sa che un gran numero di cittadini aveva manifestato 1* intenzione di mettere il Maresciallo Bugeaud nei ranghi dei candidati olla presidenza della Repubblica. Il Maresciallo, disposto dapprima ad accettare 1'onore che si proponevano dì conferirgli, 8J è decìso poi a desistere per non com.plìcare maggiormente la presente situazione , dopo essersi consigliato coi fatti , che ogni giorno importano nuove difficoltà; Questa manina alcuni giornali pubblicano la lettera colla quale il Maresciallo _ crede dover far conoscere la sua risoluzione a quell'i amici che già raccomandavano la sua candidatura ai suffragi degli elettori. Ei dichiara nel tempo stesso che la sua spada appartiene sempre alla sacra causa dell* órdine sociale, e delta vera libertà. ,
Dicesi che una riunione sollecitata da molti membri del partito moderato debba invitare Luigi Bonaparte e il Generale Cavaìgnac a venire a spiegarsi davanti a lei. Perchè ciò? Gli antecedenti e la condotta dell* uno e dell* altro non sono forse la spiegazione più concludente ?
— La seguente lettera fu mandata dal Maresciallo Bugeaud ai giornali di Parigi :
„ Spi,nto dal patriottico ed ardente desiderio di concorrere a salvare la patria . dai pericoli che ancora la minacciano , io stavo per accettare la candidatura alla presidenza della Repubblica che mi era spontaneamente offerta dai vari punti della Francia. Le mie idee furono modificate in poi da una più giusta apprezzazioue dell' opinione pubblica , e da alcuni fatti avvenuti , senza però alterare in me 1* affetto alla santa causa della libertà e dell' ordine sociale.
„ Io dichiaro pertanto ai miei amici e aderenti, che io credo utile al bene del paese di rinunziare all' insigne onore con cui volevano coronare la mia lunga carriera militare e politica.
.„ PiTsìstendo, io potrei contribuire a dividere i suffragi dei moderati: io non me lo perdonerei mai; li prego a volere concentrare i loro voti su' di unuomo, a cui il più generale assenso' possa dare la forza dì dominare il presente e consolidare P avvenire, „
La Durantie 6 novembre. Maresciallo BUGEAUD.
(F. F.)
La cerimonia di oggi è riuscita poco,animata* La tenuta di questa massa d'uomini armati è stata quale dovea naturalmente essere sotto il nostro clima , e nella situazione anche più triste in cui trovasi la cosa pubblica. Il portamento della guardia nazionale era in generale poco brioso; intiere Legioni sono passate senza far sentire una sola paro
la. Malgrado l'eccitamento della musica militare e del cannone , che non ha cessato di tuonare , durante tutta la sfilata , le minacciose preoccupazioni del presente comprimevano ogni slancio; l'universale istinto Iacea sentire a ciascuno, che questa Costituzione, dì cui eravamo stati chiamati a celebrare il nascimento, già sembra, meno un miracolo, quasi impotente a superare i pericoli del presente , e risolvere le difficoltà che tormentano tutte le coscienze. ( Dèbats. )
— Questa mane , nell' atto in cui proclamavasi la Costituzione nella piazza della Concordia , i membri della. Commissione nominata per mettere in libertà quelli fra gì' insorti del giugno che furo ti raccomandati alla clemenza del capo del potere esecutivo , sonosi recati nellediverse prigioni di Parigi, ed bau fatto aprire le porte a 149 detenuti.
Non si potrebbe esprimere 1* emozione con cui questi disgraziati accolsero le parole piene di cordialità e di patriottismo , onde il Presidente della Commissione, sig. Foucher, ha fatto precedere 1' ordine dtìl loro scarcerameuto.
( Mon'Ueur da soir. ) r
r ■
h
ALTRA DEL 13.
Una radunanza preparatoria , dice la Presse del i 3 , per l'elezione del Presidente della Repubblica, ebbe luogo sabato séra al maneggio Duf)hot. Quésta adunanza fu presieduta dal colonne! * 0 Jenowitz, un giorno aiutante di .campo dell'Im
peratore. Neil'aprire la seduta egli invitò le persone le quali avessero un candidato a proporre di farsi inscrivere onde prendere alia lor volta la parola. Alcune persone parlarono.
Circolavano le voci di quattro candidati : i sigg, Lamartine , LedruRollin, Cavaignac, e Luigi Napoleone Bonaparte. La seduta terminò colla votazione. La candidatura dei sigg. Lamartine e Cavaignac non fu appoggiata ; quella di LedruRollin lo fu debolmente , e quella di Luigi Napoleone parve unire la quasi unanimità dei suffragi.
CÀLAIS io novembre. Sei Irlandesi, signori WiseArthur Hughes, Pa
trick Lavage , John Ottageu, Edward Roclie , Tom Cavenagb , ed Edward Comming,'sono qui sbarcati da due giorni , provenienti dall'Inghilterra. Eglino eran muniti di pugnali e pistole cariche , che portavano indosso, dissero, per loro personale, difesa. Questi individui, che pceser parte ai movimento insurrezionale che ha testé agitata ed insanguinata l'Irlanda j sonosi rifugiati tu Francia per mettersi in salvo contro le inquisizioni latte a loro carico dal Governo inglese. Le armi che portavano furon. loro tolte nell' atto dello sbarco ; e della loro presenza venne dato rapporto alla suprema autorità , che provvederà sulle misure da adottarsi in riguardo a questi sei rifugiati, sprovvisti , per quanto si dice , d* ogni mezzo di sussistenza.
f ConstitutionneL )
S P A G N A MADRID 5 novembre.
— Ci scrivono dalle frontiere dì Navarra. „ Il Tenente Colonnello Casanova, che era'entrato nella Spagna con 40 officiali dalle frontiere dell1 Aragona, na teste effettuata la sua ritirata in Francia per la foresta d ' I ra t i , dopo avere saputo l'affare di Huerca. . (Journ. de Bayon. )
ALTRA DEL 6. 1
Il Consiglio dei Ministri ha deciso che le Cortes saran convocate il 14 dicembre. Nella stessa riunione è stato depiso che il candidato ministeriale alla Presidenza dell'Assemblea sarà il sig. SeijasLozano , quello stesso che altra volta fu ministro dell' Interno nel Gabinetto dì SotoMayor.
Il sig. SeijasLozano è un dottissimo giureconsulto, d'opinioni politiche totalmente moderate, e di privati costumi immensamente dolci.
La sua nomina non è a porsi in dubbio.—Il sìgnor Duca e la signora Duchessa di Montpensier' non verranno di certo a passare l'inverno a Madrid.
( Corrisp. del ConstitutionneL ) ALTIU DEGLI 8.
Il Cavaliere di Raymond, consigliere di Legazione , presentò ali'Eccellentissimo sig. Ministro del Dispaccio di Stato la lettera del sig. Ministro delle relazioni estere di S. M. 1. e R. A. che lo accredita come Incaricato di affari di Austria presso questa Corte.
Il Cavaliere de Raymond eserciterà quest' incarifco sino all' arrivo in questa capitale del signor Conte Esterhazy nominato Ministro Plenipotenziario di S. M. I. presso la nostra Regina.
( Gaz. de Madrid. ) ALTRA DI DETTO GIORNO.
I capi politici di Valladolid, di Gurgot , di Alana e Guispocoa ed il capo civile d'Irun, , an
, nunziavano jeri per mezzo del telegrafo che in queste province nulla era di nuovo. Cosa consolantissima in tempi torbidi. (Espar.)
ALTRA DEL 9. La corte d' appello ha pubblicato il giorno 6
la sua decisione sull'affare del sig. Angelo de la Riva condannato precedentemente alla pena di morte per tentativo di regicidio.
L' accusato fu condannato a vent' anni dì galera j quaranta di sorveglianza dell'alta polizia, ed alla perdita di tutti i diritti civili.
Sì crede che implorerà la clemenza di S, M. la Regina.
— Scrivono dalle frontiere della Catalogna in data del 6 : Cabrerà è dì ritorno in Catalogna. La sua spedizione sull'Aragona è andata in fumo'. Il giorno a era a Loro , borgo di 800 anime nei dintorni del distretto di Cervera a cinque ore da questa città, e vent' una da Barcellona , alla testa di aoo uomini, coi quali tentò di occupare alla scalata i blokhaus. Non essendogli riuscito l'intento, ha provato di mettervi il fuoco , ponendo a contribuzione i paesani dei dintorni perchè fornissero le fascine , i quali avevano tutti presa la fuga.
(Lntematé de Bayon.)
G R A N B R E T A G N A ■
LONDRA io novembre, Si viene in cognizione che vasti distretti del
sud dell' Irlanda siano in stato di semirivolta. Lo Standard sembra esser dispiacente che non siasi proclamato lo stato d'assedio: 17 insorti vennero arrestati ad un miglio da Clonmel.
( Corrispondenza dell* Union. )
P R U S S I A BERLINO 10 novembre.
Gta annunciammo come l'Assemblea Costituente ricusò di obbedire al messaggio R. che sospendeva le sue sedute sino al 27 , e ne trasferiva la sede a ISrandebourg , piccola città situata a 10 leghe da Berlino, con 12,000 abitanti. L'Assemblea non pure adulto una formale dichiarazione divisa in 3 articol i , ma fece un indirizzo ai suoi eommiUeuli , nel quale dichiarava la patria in pericolo , e concludeva di essere fermamente deliberata ad opporre una resistenza energica con tulli i mezzi che l'ossero in suo potere ad un consimile colpo di Sialo. « Siate uniti (dice l'indirizzo) onde guarentire le libertà acquistate, e pcusdto che il coraggio unito alla prudenza vince o#ni pericolo. »
Il Ministero però era risoluto di ricorrere, al bisogno , alla forza per far eseguire la decisione reale , e sospendere le sedute dell'Assemblea, che si era aggiornata alla soguentc mattina. Così fin dalla sera dd dì 8 regnava negli spiriti la più seria inquietudine.
Nella giornata del 9 il Governo era già preparalo a tulle le eventualità e determinato anche a dichiarare la capilale in islato di assedio. Il Comitato di salute pubblica era staio convocato dal Comando superiore della Guardia Nazionale, ed il Consiglio Municipale sedeva in permanenza. Temevasi un conflitlo, perchè la Guardia Nazionale aveva promesso di appoggiare le risoluzioni dell' Assemblea. Abbenché poi fosse dubbio se questa promessa dell1 Ufficialità si trovasse appoggiata dalla Milizia, pure le truppe di linea erano state allontanate dalla capilale, lasciando un solo battaglione a guardia dell1 arsenale con viveri per otto giorni. 1 Comaudaati militari avevano le chiavi di lutti i pubblici edilìzi, La risoluzione dell' Ufficialità della Guardia Nazionale era di far resistenza anche alla truppa , e non avrebbe ceduto che alla forza.
La seduta del 10 fu ollrcmodo burrascosa. Vi si lesse un messaggio del Ministro Brandehourg , in cui protestava di riguardare come nulle e non avventile le risoluzioni dell'Assemblea, la quale aveva usurpato i diritti della sovranità, e violala la cosliluzione. Conchiudeva col dar tempo a riflettere, e col rendere responsabili i Deputati delle conseguenze che potessero risultare dalla loro illegale condona, — Si lessero dogi' indirizzi della Guardia Nazionale e degli artigiani di Berlino; promettenti ti loro appoggio all' Assemblea. Questa era in numero di 251 membri, e nominò una Commissione di cinque individui per redigerò un proclamo al popolo , in cui si espongono le cause del cunflilto fra la Corona e l'Assemblea; il quale proclama fu tosto redatto dal sig. Pillet, accollo con clamorosi applausi dall' Assemblea e dagli mlilori, adottalo ad unanimità, stampalo a 40 mila esemplari., da dilTundersi in Berlino e nel Regno.
Intanto veniva comunibala una lellcra dd Conte dì Brandeburgo alComando della Guardia Nazionale, nella quale il ['residente del Consiglio dice di non conoscere più Assemblea Costituente, nò un Presidente di essa ; che le porte dd palazzo delle sedute saranno chiuse e guardate dal militare perchè nessuno più vi rientri. Di fatto in questo stesso momento le truppe arrivavano sulla piazza del teatro, colrarliglieria dietro all' infanteria, guidale dal Generale Wrangel. Parecchi Deputati corsero alle finestre, e l'Assemblea fu in preda alla massima agitazione.
« Signori (disse allora il Presidente ) ! Ecco un alto di violenza militare al quale noi cediamo. La Guardia Nazionale dichiarò di rimanere atlonio al lo
cale delle scdulc finché, vi rimaneva rAssemblea, Abbandoniamo' dunque la sala , e ritiriamoci colla Guardia slessa, lo proleslo solennemente in nome dell'Assemblea Costituente conica l'impiego della forza militare, e dichiaro di non cedere che ad essa: aggiorno la seduta a domani mattina.»
L'Assemblea, con alla lesta il Presidente , lasciò la sala , salutata all' escire da vive acclamazioni della Guardia Nazionale e del popolo,
' ■. ( Journal de Fruncforte. ) ■ , i. ALTRA DEI. 12.
Jori/ 242 Deputali , esclusi dalla solita Sala , si " adunarono dopo "mezzogiorno in 'un' atira ; e eonu
.nuarouo a deliberare.. , ' • — La Guardia'Nazionale s'è ndumita per com
pagine\por deliberare .sulle deposizioni delle anni. Il/Magistrato ha prolostato contro lo .scinglimcn
Vó dcjla Guardia; solo la riorganizzazione essere, nella sua competenza. j Jllg* e fogli di Berlino. )
*\ '{
IMUKRO A U S T R I A C O VIENNA 5 novembre.
La corrispondenza di Vienna coli* Ungheria continuava, già senza interruzione; le lettere venivano cucite fra le suole degli stivali. Gli arresti proseguono nel a città. Vari calabresi vengono tratti dalle cantine.
L* assassino di Latour è preso ; egli è un gar
zone fabhroferrajo. Il fa migera to Faci dia nazionale , il ovani guari
'fratello di Rnnftl e l* emancipata Dama Perìn sonoarrestati. Neli'Odeone, per la caduta deìPedificio, parecchi studenti perdonerò la vita,
, Molti Deputali dell'Assemblea fanno i prepara', ivi di partenza alla volta di Kremsier , per dove vogliono egualmente, partire anche quegli stessi che firmarono la protesta.
; Il Presidente attende soltanto V ingiunzione della partenza per; far imballare ogni cosa. L* Ajutanle di Bem colla sua consorte tu tratto fuori dal nascondiglio , che era una staila dell'Albergo Arciduca Carlo. Quegli ebrei che stavano prima alla testa del movimento , fauno ora la parte di denunziatóri. Unti massa di proletàrj fu posta in mezzo ai croati, e spedita al confine ungherese. Il* soldato ; 'che 'pico fa stava ostilmente dinnanzi a Vienna', divide ora Ei suo pane, coi figli del povero.
Jeri ÌI FeldMaresciallo ringraziava le truppe a nome dell'Imperatore pei sacrificj da esse fatti nella lotta sostenuta per salvare la patria e liberarla da' suol nemici.
— Gli arresti continuano ; Hauk., Grilzner , Tausenau , designati dalla pubblica opinione come promotori ■della rivolta', non furono peranco trovati. Jori vennero carcerati un emissario diKossutb, per nome Berger, o certo Teresky, redattore della Gassènzettung.
Il maggior numero dei Deputati alla Dieta è già partito. Il Principe di Wìncliscligratz appalesa molta dolcezza nell'esercizio delle sue funzioni , ed oggi stesso veggonsi per le strade i radicali che eransi tenuti nascosti.
Dall'Ungheria mancano notizie dirette , giacché il corso delle poste è interrotto. Kossuth , Pazmandy e Pulsky dirigono gli affari di quel paese.
' . . (Tir . Bothe.) ALTRA DEL 8. .
Il PeklMaresciall'o Principe Windischgrìitz marcia in breve sull'Ungheria col Bano ed un'armata di 96,000 uomini. Di più , le truppe impe
riali che trovansì nelle basse regioni dell'Ungheria ascendono a circa. ao,ooo uomini,*senza contare i Serbi Razj irregolari; cosi, che entro un mese, 140 , 000 uomini opereranno da tutte le parti contro ì ribelli Ungheresi.
(G. U.) ALTRA DEL 10.
Secondo notizie da Liemberga del 6 , regnava colà una tranquillità perfetta. Il reggimento viennese Deutscbmeister si è particolarmente d'istinto nella pugna contro l'Aula, J fanatici polacchi avevano calcolato che questo reggimento, essendo composto'di Viennesi, che paresi considerino nelle pro■ vincìe soltanto come agitatori, avrebbe fatta defe^ zìpne e si sarebbe schierato sotto la bandiera della ' rivolta; ma non fu così? ed il reggimento si battè con bravura contro di studenti.
J contadini accorsi da tutte le parti non vennero lasciati entrare in città, per evitare un ulteriore pargimentp di sangue. Essi si dichiarano dovunque contro'la rivoluzione. (M. T.)
—• Dietro notizie qui giunte da Varasdino la sera dell '8 corrente, orde magiare di 3 0 4 0 0 0
uomini osarono violare il territorio stiriauo , e invadere la cittadella di Frìedau. La.Guardia Nazio
■
naie si lasciò disarmare, e cominciarono quindi i Magiari a mettere a sacco rimerà città. Il generale d'artiglieria conte Nug«nt accorse colle sue truppe a marcie forzate , e ;que' ladroni respìnse .con ragguardevole loro perdita tli là dai confini. Jl generale Beuko , che li perseguiva , narrò che fuggirono, lasciando molte centinaja di morti, .verso Pisola della Mur.
ALTRA, DEI 12. Oltre al conte Stadion ed al ministro Kraus ,
l'altr'jeri di sera qui giunti, anche il principe Felice Scbwarzenberg , i signori di Bruck ed Helfert, e poco dopo il conte Breda ed il sig. Bach arrivarono a Vienna da Olmiitz. La composizione del nuovo ministero dovrebbe quindi al più presto venir pubblicata. Dì buon luogo per altro' sappiamo, che il signor Bach non entrerà nel nuovo gabinetto.
— Dall'I. R, ufficio telegrafico dell'ispezione del nord, giunse, alle ore 8 minuti s5 dell'i 1 novembre J 8 4 3 » un dispaccio telegrafico del signor ministro Wèssenberg in Olmutz al consiglierQ delle conferenze nel ministero dedi affari esteri barone de Lebzeltem, spedito alle ore 8 minuti 35 di sera de l l ' J I novembre 1848. Eccolo:
Dispaccio telegrafico, S. M. ha aggiornato al 22 di questo mese la
dieta in Kremsier, ciò che. deve essere tosto pubblicato mediante i giornali.
Vienna ut supra. Engelberto Matzeaaver
I. R. capo delP ufficio telegrafico. ( Gazz. dì Vienna. )
' LEMBERG 6 novembre. 11 bombardamento ha distrutto intieramente
l1 Aula, sede dello rfvolnzione; come anche il Teatro Vecchio, la Scuola Politecnica , il Palazzo di Città, e molte altre case particolari. Fu allora deciso di capitolare alle seguenti condizioni.
Scioglimento della Legione degli Studenti. — Esilio di tutta la nobiltà polacca. — Scioglimento della Guardia Nazionale per essere riorganizzata. — Esilio di gran numero di forestieri , la maggior parte emissari di Kossuth. ' ,
A 4 ore di mattina il fuoco non era ancora spento.
Jeri il fuoco era domato; era stata disarmata la Guardia Nazionale , e. ÌI resto della legione Accademica ; e sì esercitava il massimo rigora contro i forestieri. ( Gazz, d'Augusta. )
U N G H E R I A . PRESBURGO 6 novembre.
Corre voce che la nazione Serbica, presentemente, in guerracon l 'Ungheria, abbia già volto il pensiero alla conciliazione, e che al Gomitato permanente di Pestìi sìeno stato anche avanzate, a tal Uopo, delle proposizioni più o meno accettabili. Si . aggiunge, anzi, che il'patriarca Gioseffo e il vaivoda Supplicaz , sieno stati investiti'da quel popolo dei pieni poteri occorrenti a condurre a termine i negoziati. — Abbracciando questa nuova polìtica"* che tenderebbe a tor giù dalle braccia ai Magiari una guerra tli sterminio, il partito Kossutbiano avrebbe vinta la causa e rassicurata l'ungarica indipendenza.
— L'oberfepaiino Batyany, con suo rapporto del a6 ottobre , riferisce di aver finalmente condotto a termine roccupaziono.della fortezza di Eszek e avervi fatta inalberare la bandiera ungarica ; con 3 compagnie italiane del reggimento Zannini , aveva inoltre messo in fuga un corpo d'insorgenti confinarìi che tenevano ancora la parte inferiore della città» protetti da alcuni pezzi d'artiglieria. (Ali.)
H I T - 11 i h -^ - r i -
APPENDICE j
j
Il giovinetto Giovanni Torlonia insieme a Giusep
pe Bondini ha di r ecen te fondato u n novello Instituto di carità educatrice. Esso, che ha per uiotto « Lasciat* i piccoli fanciulli venire a me )) ( n d r E v a n g e l i o ) si pro
. pone d ' ins t ru ive nel le sane credenza i giovinetti della nostre c a m p a g n e , e di t raspor tar l i da l l ' i gnoranza alla cognizione delle ideo e dei fatti patr i i i ta l iani . Un d i
scorso di Tommaso Borgpgno 0 . H. S. let to nella so
lenne aper tu ra di una scuoU dello stesso Ins t i tu to si
tua ta sul Monte M a r i o , e dedicato al celebre Fer r an t e Aporti 5 a questo lume d ' I t a l i a nel l ' arte malngevolis
' sima delia Pedagogia , manda to a s tampa , Vendesi a benefìnio d e l l ' I n s t i t u t o ■medesimo. Si trova dai sigg. l i
braj Gio. Gal lar in i piazza di Monte Gitorio N. 19 20 a i . Pietro Merle piazza Colonna N. 35o. Vincenzo F e r r e t t i piazza della Minerva N. 76 77, Gio. Fer r in i via del Cor
so N . sii' Il prezzo è un Paolo.
A R R I V I r
DAL GIORNO 21 AL GIORNO 22 NOVEMBRE Cnuer Carlo T prussiano , Siuilloro, da Livorno. Casuiifjsus y Pons lluimuiido , spngnuòlo , Pojsi(lcntu? da A.!(irtiglia, D* Oubril Carlona , russa , Possidente, da Firenzu. De Uohviller Sofia, russa, Possidenti1, da Firenze, Do Rolrmi Leone, francese , Proprietario, da Livorno, Ircland IlVriet, inglese, Possidente , da Marsiglia, Smitli Campbell ,, inglese ? Possidente , da Marsiglia, White Guglielmo 0 Giacomo, americani,, Posshlenti} da Livorno
P A R T E N Z E DAL GIORNO 2f AL GIORNO 22 NOVEMBRE
Àllegrctli Ferdinando, napolitano, Capitano, per Napoli. Ala Ponzoni Filippo , lombarda , Marchese, per Firenzi;. * lierard Ciomente, francese , Medico, per arancia.Dafour Lorenzo, piemontese, lirchiLcttOj per.Gehor* lìai'otir Maurizio , piemontese , Possidente , per GenovaDi Faverges , lorrinese , Ahtrehese , per Firenzu. King Enrico, inglese, Avvocalo, per Napoli. Marieoiirt , francese , Proprietario , per Francia, Marandon lì rimo , francese , Pittore , per Firenze. Pirazzoli Pasf|uale , toscano, Dottora, per Firenze. Postiglione lìaJTaele , napolitano, Pensionato , per Vimmo* Pisintelli Stefano 5 piemontese , Possidente , per Livorno. Stas Guglielmo , di Helgio , Proprietario, per Alalia. Sherloch Giovanni , francese , Proprietario , per Francia.
ANNUNZI GIUDIZI Alt J Fallimento. Coerentemente al disposto dell'
art. 470 Iteg. Commer. sono invitati i presunti creditori del fallilo Giovanni Pacioni ad inlervnrwre nella Congregazione, che aVrà luogo mereoldi G decembrn prossimo, allo ore li antimeridiane, presso In Residenza dell'llltno sig,. Àie ammiro Mfireh, Aiuti Papazzurri , già SaTnrelli nel suo palalo posto in piazza SS. Apostoli per procedere a sen&o dqH'aUro ari. (71 cliuto Itegol. avanti il lodato sig, Marchese conio Giudice Commissaiio deputalo n dello fallimento atta furnazioue della lista tripla dì quelli individui, dm intenderanno propone ni Tribunale pur la nomina di uno, o più Sindaci provvisionali,
Homa dulia Cancellerìa li 23 novembre I 84*. Pel sig, 'Niccola Ginvannuecì Canccllifre,
. Homualclo Polidori Sost.
rio dei dì lui beni ereditar] , che si proseguirà , ed ultimerà secondo vi verrà espresso.
Ciò si deduce a pubblici! notizia per ogni effetto di ragione, ed a forma del ^ 1548 del Ueg. leg. , o giml. Roma 23 novembre 1845,
YiUorc Yaientini Nataro Amministratore per il succ. del defunto liaimondo Calvaresì,
Cessala di vivere la' bnt( me. del Canonico I>. Pietro lìulti nella città di\ Mairi (i| giorno 1? scorso ollobre e bramandosi dal sig Avvocalo Lodovico Rutti di adire l'ereditA col beneficio della Legge: perciò premessa la iuterp'eitaziono , procederà alla eouft'zkmo ileU'lrrveulano nel giorno 23 del corrente, allo ore 22 incominciando dalla casa abitata dal defunto in detta ciltà in via Porla S. Vjelro , per indi proseguirla a rogito doll'infra*tìcrilto ÌSotajo. 6\ Marzilj Notajo*
Dagli eretli ab intestato del fu Gfuseppo Leoni Gessando cessalo di vivere circa lo oro 3 ilaliane di notte del giorno 8 corrente novembre 1348 nella di lui abitazione in via delleCarrozze n. 42 tìopni il di lui Negozio di Gessarolo niun. 41 primo piano. Lunedì 27 di questo slesso mese di novembre iS4S alle ore 9 anlemcridiane in punto, per gli atti dell1 infroserlilo Noluro, in della uhitnztuiiQ già del defunto s'incomincierà !' inventa
EcciTio Tribunale di Commercio di Roma
Nella Causa posta al Prot. duU'anno 1848 nmm 32:>4 fra il sig. Carlo Di Lorenzo e couip. dom> in Napoli Attori rappresenlaii dal sig. Giuseppa Caramelli Proc, contro il sig, iLinanuele Di Foligno Sul!1 istanza promossa dagli allori per il pagamento di se, 79 e baj. 50 dovulì, in quanto a.se, 7 5 in rimborso di una Cambiale pagala dalla Ditta Torlonia a se slessa per onoro della Orma dell'istante, ed in quanto a se. 4 SO per spese di protesto, econio di ritorno a forma dei docmnenli e per della somma si rilasci l'ordine esecutorio lauto reale che personale eseguibile nonostante appello con la condanna alte spese» Visio ec. Considerando eu. Invocalo il Moine SSmo di Dio Il Tribunale intìmetlo T azione di regresso a forma delle leggi commerciali perciò condanna anche con arresto personale Kmanuelo Di Foligno Iraenle della Cambiale di cui sì traila, a rimborsare gli allori Carlo Di Lorenzo e Comp* giranti della somma di se. 79 e baj, 50 a forma del conto di ritorno; lo condanna inoltre alle spese del presente giudizio, ordina la esecuzione provvisoria nonostante appello e delega il Presidente sig, Barglnglioni. Proferita noli1 Udienza del giorno 3 del corrente mese. Redatta e tassale le speso in se. fi e baj, 92 olire quelle di spedizione e nolidea, Questo dì M novembre 1848, AL Barghigliuni Prosld, Ignazio Avv, Pacoeili Gind, F, Galletti Giud. Dop. Per il sig. Niccoia Gio» vannucci Com, Salvatpre Lenii Sosl, Ad istan
za del sig, Carlo Di Lorenzo e Comp. doni, e rapp. come sopra, Si notifichi per affissione ed inserzione jn Gazzetta stante T incognito domicilio al sig. Emanuele Di Foligno la presente Sentenza per ogni effetto di ragione, Oggi 22 novembre *S43. Affissa copia del predente allo alla porta principale dell' uditorio a ferma di legge.
Carlo Angelotli Curs* Giuseppe Caramelli Proc.
ancora alla vendita1 della canna , dei fieni o dell'affino dell'erbe* essendo che non saranno riconosciuli i loro contraili essendo cessato ogni affitto,
Roma questo dì 22 novembre (848. , Elia Flammini Proc.
Tribunale Civile di Roma Secondo Turno. Ad istanza del sig, Giovanni Colalucci Possi
dente doni, in Norcia rapp dal Proc, sig, Klia Flatninini. Si deduce a pubblica notizia che il sig. Giovanni Colalucci trovandosi di avere affiliata una sua vigna con'parto di terreno seminativo ed un prato a confine della vigna Mangani e tenuta la Ceccltina sili fuori di Porla Pia in voc, le Vigno Nuovo , al fu Arcangelo di Gorga ed altualmento occupata dai suoi creili e figli Luigi , Yinrenzo ed Antonio di Gorga anche come lulori dello loro sorollò Rosa e Fortunata; non che stante il matrimonio di Maria vedova di Arcangelo di Gorga con Antonio Riagelti , anche da quesli ; od essendo i medesimi rimasti debitori di vistosa somma per corrisposto di alili Li per cui ha già istruito relativi giudizi per il pagamento e per 1' evacuazione allesu il cessalo" coulratlo. Volendosi però garantire sopra il suo fondo dei non pagati affitti , deduco a pubblica notizia in forma di legale dìffidaziono contro chiunque che esìstendo in detta vigna una semenza parte a grano o parte a fava si riterrà per nullo irrito e non fallo, qualunque contratto sia anche pei' litolo di vendita , che gì1 indicati coloni sotto qualunque nome potessero faro, volendo e rilenendo che prelativa» mento e sopra il ano fondo deve essere il medesimo soddisfatto. Una tale diflìdazione si csleude
Il sig, I). Pietro Pagnani per sua convenienza , e per istruzione del, pubblico rendo manifealo essere egli slato chiamato in giudizio dagli infrasenili signori Viterbo e comp, per il pagamento di una canìbialc solio il di Ini home girala , caduta inprotesto, e pagata dal sig. Torlonia por onore di gira dei slessi Viterbo, e clic dopoavere il Pagnani impugnata la sua firma colla riserva di agire' crimìnntm/nle , ed'avere, ammesso il Tribunale la sua querrda di falso, i medesimi signori Viterbo e comp,hanno emessa formale rinuncia alla causa , come si rileva dall' atto ebo &' inserisce. Kccmo Trib di Nocera in figura di Commercio
Ad istanza dei signori p, e F. Viterbo e comp. Negozianti doni, in Ancona, e del loro soltoscri^ to Proc, S' inlima al sig. Luigi Campana Proc. del sig. 1). Pietro pagnani dom, in Nocera, qualmente sullo il giorno di oggi negli alti della Cancelleria del Tribunale suddetto 6 stala emessa comparsa di rinuncia al giudizio contro il sig. I). Pfetro Pagnani suddetto ìUruiln pel pagamento di se. 120 e spese della Cambiale scaduta in" Roma alla fine di sellembro p. p, a carico del sig. Geremia Favurini Iraenle ed accctlanlu, <vdàl medesimo sig. L>. Pietro girala, u come meglio alla detta comparsa prot. al mini, 97 del corr anno I848. alla quale ce. Tanto gli si deduce a notizia onde oc, Rinaldo Anioni Proc.
Oggi 14 novembre 1848, lo sotlosmUo Cursore Vescovile di Nocera bo coosognalo copia simile al suo originale al sig. Luigi Campana in sue mani. Io fede ec. Costo se. iti
Pietro Scattolini
i NELLA TIPOGRAFIA SALVIUCGI IN PIAZZA DE' SS. XII. APOSTOU.