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99 ARTE - PITTURA JOSEPH STELLA NOTIZIE BASILICATA REGIONE Salvatore Pagliuca Man Ray Ritratto di Joseph Stella, 1920

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ARTE - PITTURA

JOSEPH STELLA

NOTIZIE

BASILICATAREGIONE

SalvatorePagliuca

Man RayRitratto di Joseph Stella, 1920

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Sfogliando il bel libro, pubbli-cato da Einaudi, “Il paese delmelodramma”1 che raccogliegli appunti del soggiornoparigino, tra gli anni ‘20 e‘30, di Bruno Barilli, famosocritico musicale, si ha il piace-re di gustare pagine di ele-gante prosa in cui il criticodescrive aspetti della Parigidell’epoca e incontri di perso-naggi nella capitale francese 2.Tra i ritratti più vivaci descrittida Barilli ritroviamo quello diJoseph Stella che incontra inuna calda estate del 1930.Ma leggiamo direttamente daltesto 3:“ - Stella Giuseppe. Pittorenapoletano emigrato a NewYork 34 anni fa.- Figura straordinaria.- Questa “nota personale” la

trovo scritta sul mio taccuino. Mi pare che valga la pena di svi-lupparla. Un tipo simile non s’incontra ogni giorno.- Come la terra del suo paese, costui é fatto d’una sostanza vul-canica, ferace e saporita, che può viaggiare e non si guastamai sotto nessun clima.- Segnalo dunque ai lettori il pittore Giuseppe Stella, calato suParigi dall’America. Egli ha già piantato la sua brava tenda nelquartiere di Montparnasse.- Ecco un uomo che non ti farà mai un’accoglienza banale.- L’ho conosciuto avant’ieri, dopo la mezzanotte, al caffé “duDôme”.- Faceva un caldo equatoriale. La gente seduta fuori sullaveranda, studiando il modo di respirare quel fuoco, non facevache sbottonarsi, bere dell’acqua ghiacchiata, e farsi vento colfazzoletto.- Stella arrivato allora da Napoli, attraverso Roma e Pisa, pre-tendeva che la temperatura di qui non fosse niente in confrontoalla nostra italiana.- Stava seduto sulla sua scranna come un re. La sua corporatu-ra sommergeva tutto quel mondo esausto e trito che sudavaintorno a lui. Era, come si suol dire, in forma, e il suo umore,d’una dimensione grandiosa e piena, splendeva addirittura.- Deve avere una salute formidabile costui. Ha la mascella forte

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di Caruso. Probabilmente lesue tele cantano.- Stella é di Muro Lucano.- Si mette a parlare dei montidella Basilicata.- Sulla casa dove é nato e cre-sciuto, ha fatto costruire ulti-mamente una terrazza chedomina tutta la vallata.- Di lassù nell’ora del tramon-to egli si gode la vista di unpanorama così bel lo datogliere il fiato. Le montagnenude, senza boscaglia, siaddormentano le une appog-giate alle altre e vanno digra-dando verso la linea dell’oriz-zonte.- L’aria é tersa. La vallata cheé lunga chilometri e chilometriaffonda tra i monti con curvedelicate come la schiena di unviolino.- “E’ un istrumento quella val-lata - dice Stella - un istru-mento che vibra”.- “Ogni voce, ogni suono,anche il più piccolo, anchel’eco più lontana diventa unacantilena a motivo locale”.- Nel caffè intanto la folladirada.- Alla nostra volta si paga, eci si alza dal tavolo.- Facciamo insieme un pò distrada nella notte.- Stel la ha forsecinquant’anni, é un pò sbra-cato, ma solido, allegro eraggiante. Parla forte cometutti i meridionali.- Camminando con lui in queltorrido boulevard ho l’impres-

sione che egli sia il residuo vivente di una giornata d’agosto.Un essere, che il sole, prima di sparire, ha deposto sulla terrache dorme.- La faccia di Stella è una palla di fuoco.- Un cappello a cono dalle ali nere e spioventi fa da paralumea quella faccia che arde come una lucerna, e sembra gettare(mi si perdoni la figura) un tenue riverbero circolare sui marcia-piedi.- Per lui bruciano ancora qua e là i lumi degli ultimi caffè rima-sti aperti.- Stella parla con una competenza originale della sua vita edell’arte. Parla meglio d’un filosofo e di non so quale poeta.- Parla del “naïf”, del “naïf” italiano, e dice questa parola in

Joseph StellaSuonatore di Cornamusa, 1909

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francese perché probabilmente gli pare che a dirla in italianonessuno ci crede.- Parla di quegli artisti popolari che continuano una tradizioneantichissima: la pittura istoriata dei baracconi e dei carretti.- Poi il discorso gira.- Adesso viene fuori l’America, Edgardo Poe, e Walt Whitman.Due poeti, due Americhe differenti. Quella di Poe piu veradell’altra.- “Laggiu - dice Stella - vedo Poe dappertutto: nella tristissimacampagna, dove, trent’anni fa, non c’era che qualche casa-mento abbandonato e pauroso; nei quartieri sordidi e deserti diqualche vecchia città - per esempio Broocklin”.- “Poe non si può tradurre. Quale forma italiana o francesedare per esempio al Corvo? Lo conoscete in inglese? Che lin-gua, che effetti lucidi e prodigiosi!”- “In quanto alle traduzioni di Baudelaire c’è lì dentro un’indo-lenza preziosa, una cadenza latina che non va; un non so che,un colore, una sensualità di cui l’originale non reca ombra”.- “Poe è serafico, lucido, profondo e matematico. Materia cala-mitata. Calmo e fatale”.“Chi non ha visto tutto il cielo metallico che copre New York

non può capire quel cheintendo dire”.- “Il Maelstrohm, leggetelo ininglese. Mai una lingua rag-giunse la vertigine cristallina,il calcolo immutabile e arduodi questo poema in prosa”.- “In America la nera malin-conia, la solitudine spavente-vole le senti appena arrivi.Poe non poteva essere cheamericano”.- “Una sera ero in quel laorrenda città che è Broocklin:l’inferno industriale”.- “Badate - racconta Stella -Un luogo da fuggire a gambelevate”.- “La neve dura copriva tutto.Una neve che i l carboneanneriva: tutta ghiacciuoli

Joseph StellaIl presepe,1929 -32

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taglienti, e croste pericolose.C’era ad ogni passo da rom-persi le ossa”.- “Insomma vetro in terra evetro nell’aria”.- “Nessuno fuori in quell’ora.Neanche un cane in giro”.- “Le case e le botteghe diquel quartiere anonimo eranochiuse e sprangate. E soprat-tutto un buio morto, un silen-zio spietato”.- “Aspettavo il tram che nonveniva. Avevo freddo. Erosolo. Per riscaldarmi cercai dimuovere qualche passo suquel difficilissimo cammino”.- “Vedevo proiettarsi laggiùsulla neve una luce folgorante.Meno male, pensai, c’è unBar aperto, un Caffè, o forse

un Ristorante”.- “Andai avanti incantato verso quella zona di neve che sotto laluce vivissima sembrava sollevarsi leggera nelle tenebre”.- “A poco a poco raggiunsi l’angolo e nel voltare rimasi quasiacciecato da una specie di forno elettrico”.- “Era una terribile vetrina delle Pompe funebri che vomitava ilfuoco bianco di cento dinamo su tutta la neve della strada”.- “In mezzo alla vetrina c’era una bara di smalto bianco, fode-rata di seta bianca. Su quella bara un cartello “As you like it”che vuol dire,”come vi piace”.- “Questa è l’America dai pugni di ferro e dai nervi d’acciaio!”Viene fuori da questa calda descrizione di Stella fatta da Barillila figura dell’artista murese partito per New York nel 1896,all’epoca della prima grande migrazione storica per leAmeriche, e che in pochi anni raggiunse gli apici della noto-rietà negli Stati Uniti per la sua produzione pittorica.La testimonianza del critico italiano ci fa intravvedere JosephStella come una persona dotata di grandi capacità intellettuali edalla caparbia personalità.Ma veniamo alla sua biografia che per molti aspetti ricalca levicende di altri intellettuali lucani in fuga dagli orizzonti limitati

Joseph StellaBattle of lights, Maedi gras, Coney Island

1913-14

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Joseph StellaFabrique, 1920-21

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delle nostre montagne.Quar to di cinque fratel l i ,Joseph Stella nasce a MuroLucano il 14 Giugno del 1877da una famiglia piccolo-bor-ghese murese. I l padreMichele, notaio, fa studiare ipropri figli a Napoli e anche

Giuseppe si diploma al Liceo Umberto I.La presenza in America del primo fratello, Antonio, divenuto inpoco tempo un apprezzato medico nella comunità degli italo-americani di New York, lo convince ad imbarcarsi per il NuovoMondo.Giuseppe Stella dimostra subito una spiccata attitudine al dise-gno per cui si iscrive alla Scuola d’Arte di New York nella qualeaffinerà la tecnica del ritratto sotto la guida di William Merritt

Joseph StellaIl Bue, 1929

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Chase.Sono gli anni in cui, aiutato dal fratello Antonio, lavora comeillustratore per alcuni giornali social-riformisti, avvicinandosicosì alle comunità di immigrati europei dei quali coglie“...attraverso l’eloquenza delle loro maschere, la cruda storiadella loro vita...” 4.Nel 1906 riceve i primi riconoscimenti da parte della criticanella collettiva organizzata a New York dalla “Società degliArtisti”.Ma i confini d’oltreoceano sono limitativi per l’indole irrequietae assetata di conoscenze di Joseph Stella che, dopo tredici annid’America, s’imbarca nel 1909 per l’Europa con una grandenostalgia per la sua Muro Lucano.E in Europa resterà quattro anni, i primi due in Italia a visitarele città d’arte e i capolavori del passato, e, dal febbraio del1911, a Parigi. L’esperienza parigina si rivelerà sconvolgenteper Stella arrivato nella capitale francese con un bagaglio tecni-co di tipo “accademico”.Parigi è in questi anni un luogo rivoluzionario in campo artisti-co dove si vanno affermando le teorie cubiste e futuriste e doveil nostro Joseph, grazie anche alla sua perfetta padronanza

della l ingua francese, hamodo di incontrare e parlarecon i protagonisti di quellarivoluzione. Conosce Matisse,Picasso, Modigliani e i pittorifuturisti italiani, soprattuttoSeverini. Con il ritorno inAmerica, alla fine del 1912,inizia per Stella una gradualeadesione ai temi modernistiche lo vedranno principaleattore nel la col let t ivadell’”Armory Show” del 1913a New York.Proprio a partire da questaesposizione Stella sarà defini-to i l “primo futuristad’America” e la sua serie diopere dedicate al “MartedìGrasso di Coney Island” saràunanimamente riconosciuta

Scorcio di Muro Lucano con Casa Stella

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come esemplare nel definire itemi del “Futurismo”.Da questo momento in poiStella sarà presente nel dibat-tito, anche vivace, che a NewYork si svolge negli ambientiintellettuali ed artistici. Suoiamici sono Picabia,Duchamp, Man Ray ed ungruppo di ar tist i legati alsalotto culturale dei fratelliArensberg.Nell’ambito di questa cerchiapercorre le esperienze pittori-che dell’”Astrattismo” e del“Dadaismo”, ma, in particolarmodo, inizia a puntare il suointeresse sul la metropolinewyorkese che con le suemoderne architetture simbo-leggia in maniera perfetta icanoni estet ici del“Futurismo”.E tra il 1919 e il 1922 granderisalto sarà dato dalla criticae dal pubblico alle sue granditele che vedono protagonistail ponte di Brooklyn, prima, ei l por to, i grattaciel i eBroadway successivamente.La città viene idealizzata peril suo essere rappresentazionedel dinamismo moderno e delprogresso in una sorta di spi-ritualità che, alla pari dellecattedrali gotiche, la elevaverso il cielo.A par tire da questi anni,però, e dopo un breve ritornoin I tal ia nel1922, JosephStella vede nella propria terrad’origine la musa ispiratriceper i temi legati alla classicità

mediterranea o all’arcaismo medioevale giottesco. Una svoltasimile, d’altra parte, si poteva osservare anche in Europa e inItalia dove la pittura di De Chirico e Carrà si muoveva nellastessa direzione.Nel 1926, dopo la esaltante esposizione alla “DudensingGalleries” dell’anno precedente, l’artista ritorna nuovamente inEuropa per il suo più lungo soggiorno che si protrarrà fino al1934, salvo brevi rimpatriate a New York.La pittura di questi anni, alimentata da una forte idealizzazionedella terra materna, assume con più accentuata evidenza carat-

Scorcio diCasa Stella

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teristiche simboliche desunte anche da temi iconografici legatialla cultura popolare. Muro Lucano, Napoli, Capri, Parigi el’Africa Settentrionale sono i luoghi in cui soggiornerà l’artistain questi anni.Il ritorno negli Stati Uniti nel 1934 coincide anche con un atteg-giamento più tiepido della critica nei suoi confronti; la critica,infatti, vedrà nel suo nuovo corso pittorico una sorta di stravol-gimento dei temi modernisti per cui era universalmente cono-sciuto in America. In questo clima Stella vive la parte finaledella sua vicenda pittorica con brevi soggiorni alle Barbados, aParigi e in Italia.Muore il 5 Novembre del 1946 per un attacco cardiaco a NewYork.Nel Febbraio dello stesso anno il Whitney Museum gli avevaesposto le opere prodotte prima del 1923 in una mostra dedi-cata ai pionieri dell’astrattismo americano.Nel 1994, dopo innumerevoli mostre a lui dedicate da istituzio-ni pubbliche e private, il Whitney Museum ha riproposto in totola produzione di Joseph Stella con un’esultante retrospettiva acui la critica internazionale ha rivolto la propria attenzione.Recentemente anche Muro Lucano, il suo paese d’origine, attra-

verso una esposizione orga-nizzata dal Centro CulturaleFranco-Italiano e che propo-neva alcune sue opere conser-vate in collezioni private, hacelebrato l’ar tista che dai“suoi luoghi dell’anima” hasaputo dare espressione aidolci silenzi e alle cromatichepassioni.

Note:1) Bruno Barilli, Il paese del melodramma, acura di Luisa Viola e Luisa Avellini, Torino,1985.2) Questi quadretti erano anche corrispon-denze del critico per tre quotidiani italiani:“Ambrosiano”,”Tevere” e “Nazione”.3) Barilli, op. cit., pp.146-149.4) Joseph Stella, Note Autobiografiche, inBarbara Haskell, Joseph Stella, Catalogodella mostra del Whitney Museum, p. 211,New York, 1994.

Joseph Stella nel 1910Al Foro Romano

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CRONOLOGIA

1877 14 Giugno. Nasce aMuro Lucano il quarto figliomaschio di Michele eVincenza Cerone Stella a cuiviene dato i l nome diGiuseppe Michele. (Gli altrifratelli sono: Antonio - 1868 -,Luigi - 1871 -, Nicola - 1874-. Nel 1867 erano morte abreve distanza di tempo dallanascita le gemelle primogeniteMaria Carmela e RacheleRosa).

1879 8 Novembre. Muorel’ultimo nato in casa Stella,Giovanni, venuto alla luce il25 ottobre dello stesso anno.

1880 14 Dicembre. Muorel’ultima nata in casa Stella,Maria Rachele, venuta allaluce il 5 Dicembre dello stessoanno.

1882 28 Marzo. NasceRachele Maria Gerarda.

1884 12 Dicembre. Nascel’ultimo fratello, GiovanniGerardo.

1890 15 Febbraio. Muore aotto anni la sorella RacheleMaria Gerarda.

l894 Emigra negli Stati Uniti ilprimogenito Antonio.

1895 Si diploma al LiceoUmberto I a Napoli.

1896 1° Marzo. Arriva negliStati Uniti.Autunno. Si iscrive alla ScuolaMedica di New York ai cuistudi si dedicherà per circa unanno.

1897 Novembre - Dicembre.Segue le lezioni ar tisticheall’Art Students League. Siiscrive agli studi di Farmaciache seguirà fino alla primave-ra del 1898.

1898 Si iscrive alla Scuolad’Arte di New York diretta daWilliam Merritt Chase.

1900 Abita fino al 1909 alLower East Side nei pressi diManhattan.

1901 Estate. Studia conChase alla Scuola estiva diShinnecock a Long Island.Arriva in America il fratelloNicola.

l902 Sposa Mary GeraldineWalter French, originariadelle Barbados, con cui viveper pochi anni.

Arriva in America il fratelloLuigi.

1903 Si ricongiungono ai figliin America i genitori di Stella

1904 Giunge in Americal’ultimo fratello, Giovanni.

1905 Dicembre. The Outlookpubblica suoi disegni sugliimmigrati.

1906 Marzo-Apri le. LaSocietà degli Artisti Americaniinclude la sua opera “OldMan” nella sua annuale espo-sizione.

1908 Estate. Trascorre novemesi a Pittsburgh come colla-boratore di un gruppo di stu-dio di sociologia nel leacciaierie della città. I risultatisaranno pubblicati nei numeridi Gennaio, Febbraio eMarzo1909 del PittsburghSurvey.

1909 Gennaio. Ritorna inEuropa; dopo un breve sog-giorno a Parigi arriva in Italiadove trascorre due anni traMuro Lucano, Napoli, Roma eFirenze.

1910 Agosto-Settembre. E’ aMuro Lucano dove i l 1°

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Settembre il fratello Nicolasposa Teresa MichelinaManna.

1911 Febbraio. Esor tatodall’artista Walter Pach va aParigi.

1912 Febbraio. Partecipaall’esibizione dei FuturistiItaliani alla Galerie BernheimJeune di Parigi.Autunno. Ritorna in Italia.Dicembre. Ritorna in America.

1913 Febbraio-Marzo.Espone due opereall’International Exibition ofModern Ar t (The ArmonyShow) di New York.Aprile-Maggio. Personaleall’Italian National Club diNew York.

1914 Febbraio. Partecipa allamostra di arte moderna ame-ricana alla Montross Gallerydi New York dove la suaopera Battle of Lights, ConeyIsland è segnalata dalla criti-ca. Estate. Visita Venezia,Firenze, Roma, Napoli,Algeri, Patras, le coste dalma-te della Iugoslavia e le IsoleAzzorre.Autunno. Ritorna a New York.

1915 Diviene un frequentato-

della mostra della SociétéAnonyme in compagnia diMarcel Duchamp e Man Ray.Partecipa alla mostra inaugu-rale di Aprile-Giugno e allesuccessive.

1921 Aprile. Vive al 312della West 14th Street di NewYork.Novembre. Espone con HenryE. Scnakenberg al WhitneyStudio Club.

1922 Estate. E’ a Napoli eMuro Lucano. Visita Pompei,Ercolano, Paestum e Capri.Novembre. Ritorna a NewYork. Vive al 451 della West24th Street.

1923 Convive a New Yorkcon Helen Walser, suo figlioAdrian e sua figlia Denise.Gennaio-Febbraio. EsponeNew York Interpreted allaSociété Anonyme.30 Agosto. Diventa cittadinostatunitense.

1924 Aprile-Maggio.Personale alla New Gallery diNew York.

1925 Aprile. Personale allaDudensing Galleries di NewYork; espone con Dudensingfino al 1935.

re del salotto dei collezionistiWalter e Louise Arensberg;nasce e si sviluppa l’amiciziacon Marcel Duchamp, EdgarVarèse e gli artisti del Dadanewyorkese.

1916 Si trasferisce aWilliamsburg nei pressi diBrooklyn; insegna Italiano nelSeminario Battista.

1917 Elet to membro delDirettivo della Società degliArtisti Indipendenti; partecipain Aprile alla prima esposizio-ne della Società.

1918 Ritorna a Manhattandove vive al 451 della West24th Street fino all’estate.Inverno. Va a Bethlehem inPennsylvania ad eseguire illu-strazioni di operai del leacciaierie per il “Survey”.

1919 Maggio. Espone allaBourgeois Galleries di NewYork il primo grande dipintodi soggetto industriale.

1920 Febbraio-Marzo.Mostra retrospett iva delBourgeois Galleries che inclu-de Tree of my life e il primodipinto del Brooklin Bridge.Nominato da Katherine Dreiermembro della commissione

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1926 Aprile. Personale allaDudensing Galleries di NewYork.7 Luglio. Ritorna in Europadove trascorre la maggiorparte dei successivi otto anni.Dopo un mese a Parigi e tremesi di viaggio tra Firenze,Siena, Perugia, Assisi,Ravenna si stabilisce a Napolinel mese di Novembre.Inverno - Primavera 1927.Ritorna a Muro Lucano.

1927 2 Luglio. Muore negliStati Uniti il fratello più gran-de, Antonio.Luglio-Settembre. Risiede aParigi prima di tornare a NewYork dove vive per un anno al218 della East 12 Street.

1928 Aprile. Personale allaValentine Gallery di NewYork.Luglio. Pubblica la monogra-fia New York con le riprodu-zioni del New York Interpretede il suo saggio “The BrooklynBridge”.1° Ottobre. S’imbarca perParigi; ritorna a Napoli il 15Dicembre e poi a MuroLucano.

1929 Inverno - Primavera.Vive tra Muro Lucano eNapoli.

Maggio. Personale al laGalleria Angiporto di Napoli.Giugno-Settembre. Va aParigiSettembre-Dicembre. Ritornaalla casa paterna a MuroLucano.1930 5 Gennaio. Ritorna aParigi dove vive la maggiorparte dei successivi quattroanni.Maggio. Personale al laGalleria Sloden di Parigi;include opere recenti eseguitein Italia e a Parigi.Visita l’Africa Settentrionale.

1931 Giugno-Luglio.Personale alla Galerie JeunePeinture di Parigi con operedel suo soggiorno in Nord-Africa. Novembre-Dicembre.La Valentine Gallery di NewYork ospita la sua primamostra americana dopo treanni di assenza.

1932 Marzo-Apri le.Personale al WashigtonPalace di Parigi.Agosto-Ottobre. Viaggia inItalia per tre mesi.Novembre. Ritorna a NewYork per quattro mesi.

1933 Accortosi del momentoeconomico non buononell’arte americana, s’imbar-

ca per Parigi il 10 Marzo.

1934 Febbraio. Visita Romaper la “Seconda EsposizioneInternazionale di Arte Sacra”che presenta in un settoreseparato dodici suoi dipinti.Ottobre. Ritorna a New York;si stabilisce nel Bronx, di fron-te al New York BotanicalGarden, al 2431 del SouthernBoulevard con sua moglie,Mary French Stella.

1935 Gennaio. Personale allaValentine Gallery di NewYork.Settembre; Lavora presso laFederal Art Project fino alLuglio del 1937.

1936 Ottobre. Personale allaCooperative Gallery diNewark.

1937 Dicembre. Arriva alleBarbados con la moglie MaryFrench Stella.

1938 4 Maggio. Ritorna aNew York per rinnovare ilpassaporto.24 Maggio-Estate. Espone nei“Tre secoli di Arte Americana”al Jeu de Paume di Parigi.15 Giugno. S’imbarca perParigi; trascorre i l restodell’anno a Milano, Venezia,

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Muro Lucano e Napoli.Dicembre. Ritorna a NewYork City; dopo essere statotemporaneamente con suofratel lo Giovanni a NewRochelle, si stabilisce al 322della East 14th Street di NewYork.

1939 Aprile-Dicembre.Mostra retrospett iva alNewark Museum del NewJersey.

1940 Ottobre. Eletto membrodella Federazione Americanadei Pittori e Scultori.Autunno. Si manifestaun’insufficienza cardiaca.

1941 Privatamente stampa ilsuo saggio “La nascita diVenere”.Gennaio. Personale al la“Associated American Artists”di New York.Novembre. Si trasferisce nellostudio al 72 della MacdougalStreet di New York.

1942 Marzo. Si trasferiscenel lo studio al 13 del laCharlton Street.Aprile-Maggio. Personale alKnoedler Galleries di NewYork.Settembre. La malatt ia locostringe a stare a let to.

Obbligato a lasciare lo studiosi trasferisce in un apparta-mento nei pressi di suacognata e suo nipote adAstoria nel Queens.

1943 Si manifesta una trom-bosi a livello dell’occhio sini-stro. Dopo il ricovero prendeuno studio a Manhattan al104 della West 16th Street diNew York.Novembre. Personale allaACA Galleries di New York.

1944 Giugno. Ritorna adAstoria per l’estate.Autunno. Affitta lo studio sullaWest 14th Streetdi Manhattan.

1945 23 Aprile. Per un bana-le incidente nel corso dellamostra “Ritratti d’America” dicui era giurato si procura unaseria ferita che lo costringe atornare ad Astoria.

1946 Aprile. Personaleall’Egan Gallery di New York.5 Novembre. Muore per unattacco cardiaco. Viene sep-pel l i to nel WoodlawnCemetery nel Bronx.