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  • 8/14/2019 Kronstadt 50

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    Lacqua un elementoessenziale per la vi-ta. Di pi, parte del-

    la vita stessa. parte, addirittu-ra, di ci che noi siamo abituatia considerare noi stessi, perchse vero che il nostro corpo composto da pi del 60% daacqua, leccezione il resto. scorretto parlare di quanta ac-qua c in noi, come di quantaacqua c nel mondo. Non a ca-

    so si parla di terre emerse: il pa-radigma della supercie terre-stre lambiente acquatico.Il concetto di acqua come risor-sa devessere nato nel momen-

    to in cui le prime orme di vitahanno cominciato a svilupparsiuori dagli oceani. Fino a quelmomento si era tutti immersinello stesso elemento che, uni-co caso noto nellUniverso, haconcepito la vita, lha custoditain grembo per milioni di anni,e poi lha partorita, consegnan-dola allorizzonte che separa eunisce il cielo alla terra. Quicamminano, volano, scavano e

    strisciano, da millenni, i nostricorpi, ragili gusci che scher-mano dal sole la nostra anticaessenza dacqua.

    Massimo Ghimmy

    Ogni giorno, in diverseparti del mondo ven-gono commesse nu-

    merose ingiustizie non soloingiustizie comuni, ma spessoingiustizie che ledono i dirit-ti ondamentali dellumanit.A volte ci vengono resi noti daitelegiornali, dalla carta stampa-ta a volte no; la maggior par-te delle volte, poi, ci entrano daun orecchio e ci escono dallal-tro: sono cose che succedonodallaltra parte del mondo, cosaimporta a noi?

    Almeno oggi, per, dovrem-mo prestare attenzione a chici racconta quello che succede almeno questa volta, proprioperch ci riguarda da vicino, vi-cinissimo. Stiamo parlando diuna delle cose pi preziose cheabbiamo: lacqua. Come acil-mente comprensibile da tutti,acqua signica vita. Non so-lo il comune buon senso a ar-celo presente soprattutto laDichiarazione universale dei di-ritti umani, documento adotta-to dalle Nazioni Unite il 10 di-cembre 1948.Quasi 61 anni dopo, esattamen-

    te il 4 novembre 2009, il Sena-to ha approvato larticolo 15 delDecreto Ronchi: lacqua ha co-s acquisito lo status di bene dirilevanza economica, la cui ge-stione, va adata ai privati. APavia di questa privatizzazionesi parla gi da anni, dal momen-to che la citt doveva ar partedi un progetto pilota che desseil buon esempio al resto dIta-lia: il grande momento arriva-to sulle rive del Ticino.La privatizzazione, si badi bene,non il male assoluto. In lineadi principio, la cessione a priva-ti della gestione dei servizi puportare beneci: essendoci pi

    enti che si trovano a gestire unostesso servizio, essi sono porta-ti a migliorare la qualit di que-sto servizio, per il principio diconcorrenza. Questo, per, non il nostro caso: qui si sta parlan-do di cedere un bene essenzialea un unico privato! I privati, senon regolamentati, non portanoecienza.Gli esempi, poi, non sono pernulla conortanti: nelle citt ita-liane in cui gi stata avviatala privatizzazione si sono vistiaumenti mostruosi nelle bollet-te, senza alcun parallelo miglio-ramento nel servizio. Lo stesso

    vale per diversi Paesi europei,che ora stanno tornando sui lo-ro passi. Perch da noi si devesempre seguire il principio delnch non ci sbatto la testa? Addio Acqua del Sindaco, oradovr bere quella in bottigliaanche Cattaneo.

    Isabella Bossolino

    A bocca

    asciutta

    Les jeux sont faits,o delle multinazionali dellacqua

    di Ginevra Sanvitale

    I

    primi tempi a Pavia pos-sono essere molto emo-zionanti per un giovane

    studente dellAteneo: lezioni,prime este, nuove conoscen-ze e un ambiente pi stimolan-te rispetto ai tediosi anni dellesuperiori.Finalmente lo studente ha or-mai trovato un luogo dove sta-re, sia esso collegio o casa inatto, egli sa che sar, con unpo di ortuna, la sua dimora

    per tutto lanno accademico.Tuttavia, con lavvicinarsidellinverno e delle sessioni

    desame, bisogna arontare iprimi problemi di natura uni-versitaria. Che sia alle presecon le gioie della matricolatio,o con coinquilini problematici,un quesito sembra ottenebrar-lo pi di ogni altro: bene, maadesso dove cazzo studio?.

    Manuale di Sopravvivenza

    Urbana per FottutiCap. II - Luoghi di Studio

    di Jco

    Continua a pagina 5

    Rifessi(oni) sullacquadi Makka

    Domanda: cosa hannoin comune il termo-valorizzatore di Pietra-

    santa e lacqua di quasi mezzaItalia?Risposta: sono entrambe in ma-ni rancesi. E cos anche le pri-me due multinazionali al mon-do nel campo della gestionedelle risorse idriche.Al primo posto la Veolia Envi-

    ronnement, nel cui ConsigliodAmministrazione troviamo,ra gli altri, lamministratoredelegato dellEni, il presidentedel CdA della Renault e il diret-tore generale della BNP Paribas(una delle pi importanti ban-che rancesi)*, ha tentacoli chesi estendono in tutto il globo-Cina, Inghilterra, Gabon, Au-stralia, tanto per citare qualchepaese- e che vanno a insinuar-si, in ordine di protto, nei bu-siness di acqua, riuti, energiae trasporti.La nostra Italietta, come cerada aspettarsi, sta bellamente a-

    dando la gestione delle risor-se idriche al colosso rancese, ascapito, come cera da aspettar-si, di noi cittadini.La Veolia detiene il 49% dellequote dellAcqualatina Spa, so-ciet attiva nelle zone del bassoLazio, nella cui walk o shametroviamo: larresto di un ammi-nistratore delegato causa mal-

    unzionamento di un depurato-re -con conseguente aumentodel tasso di inquinamento edi rischio per la salute pubbli-ca, tutto questo con la consa-pevolezza e la connivenza deldirigente-; laccusa di associa-zione a delinquere, rode nellepubbliche orniture, trua ag-gravata per il conseguimentodi erogazioni pubbliche e altre

    amenit simili -procedimentogiudiziario archiviato, ma attosta che gli appalti venivano or-niti a liali di soci privati delladitta e non mediante gare pub-bliche-; un enorme numero dilamentele da parte dei ruitoridel servizio a causa di malun-zionamenti e prezzi esorbitantidelle bollette -con conseguenteinvio da parte della societ dicartelle esattoriali e, in alcunicasi, con la sospensione o la di-minuzione dellerogazione delservizio-.Sicilia. La gestione dellacquaallingrosso in concessione al-

    la Siciliacque Spa. Indovinatechi ne possiede il 75%? La Ve-olia, tramite la SIBA Spa, il cui25% detenuto dalla amigliaPisante. Se il nome non vi diceniente, sappiate che le impresedi questi picciotti sono indaga-te da Milano a Catania per asso-ciazione maosa. Ah ah.

    Continua a pagina 4Continua a pagina 6

    Non hanno lacqua?

    Che bevano Champagne!

    ronstadtkperiodico mensile

    Numero 50

    Mercoled 11

    Novembre 2009

    ISSN 1972-9669

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    Dalle mie disavventuresono sempre uscito pu-lito. Potrei anzi denirmi unavittima degli errori giudiziari.Chi stato a pronunciare que-

    sta memorabile rase? GalileoGalilei? Acqua. Ges di Naza-reth? Fuochino: un martire deinostri giorni, Giancarlo Abelli.Il Faraone, il Pastore, il Coman-dante chiamatelo come vole-te. Un tartassato bersaglio deinostri giudici perditempo, tal-mente annoiati da cercare ognigiorno un passatempo diverso:il Ramses dei poveri, per, de-ve are parecchia tendenza, da-to che ormai un habitu deitribunali lombardi. E siccome ilnostro beniamino ha pi voltedichiarato Conosco tutti e tut-ti mi conoscono, vogliamo or-se rischiare di essere esclusi da

    codesta lite di persone come sideve? Giammai accingiamocidunque a conoscere questo ido-lo delle olle.Conosciutissimo nella zona diPavia, il rampante Giancarlo,nato a Broni nel 41, ciellino manon troppo, dopo una giovinez-za da democristiano ormai damolti anni un edelissimo diBerlusconi. La sua inarrestabi-le carriera iniziata nel 1974quando, a soli 33 anni, diven-ne il pi giovane presidente delPoliclinico San Matteo, che al-lora aveva un bilancio supe-riore ai cento miliardi di lire,

    di atto la pi grande aziendapavese. In questo periodo ab- biamo il primo incontro rav-vicinato tra il nostro eroe e lamagistratura: tutto procedeva

    senza intoppi nch, il 13 eb-braio 1985, venne arrestato in-sieme a Dino Landini e ClaudioGariboldi (il nome non vi diceniente?), con laccusa di pecu-lato e concorso in trua. Lin-chiesta aveva coinvolto la parteamministrativa della struttu-ra: vennero riscontrate diver-se irregolarit nei conti che ri-guardavano numerose polizzestipulate con lagenzia di assi-curazioni Reliance, di cui era ti-tolare proprio il Gariboldi. Unaper tutte: una polizza che al SanMatteo sembrava essere costa-ta 338 milioni e rotti, nella ver-sione della Reliance ne costava

    soltanto 160 milioni.Il martire dellOltrep, assolto,

    torn alla politica premiato:

    Formigoni, infatti, lo fece con-

    sigliere per la sanit. Una nuo-

    va scalata politica e un nuovo

    apparente tonfo: nel 1996 vie-

    ne coinvolto nelle indagini sul-

    la pi grande truffa di sempre ai

    danni delle Asl italiane, lo Scan-

    dalo delle ricette doro: 700 me-

    dici coinvolti, 125 condanna-

    ti. Milioni su milioni sottratti

    al servizio sanitario nazionale.

    Fine tragica per Giuseppe Pog-

    gi Longostrevi, che nel 2000 si

    tolse la vita. Ennesima promo-

    zione per Abelli. Che venne, s,

    scagionato, ma con una senten-

    za non proprio pulita: essa re-

    cita, infatti, che il politico rice-

    vette 72 milioni di lire e che la

    consulenza, non effettiva, ma-scherava un versamento in de-

    naro per guadagnarne i favori.

    Proprio Poggi Longostrevi, in-

    fatti, dichiar: Dovevo tenermi

    buono un personaggio politi-

    co che nel settore contava mol-

    to. Per me pagare Abelli era co-

    me stipulare unassicurazione;

    aggiungendo, Alcuni sono stati

    costretti alle dimissioni solo per

    un sospetto, altri sono stati pre-

    miati con la nomina ad assesso-

    re. Prima assessore, ora parla-

    mentare e coordinatore del Pdl.

    Da allora il Faraone pavese hacondotto unesistenza tranquil-la, tra spese al supermercato

    e vacanze in Costa Azzurra. Aparte qualche accusa di nepo-tismo qua e l (il glio prima-rio a Voghera, la glia direttri-ce sanitaria a Montescano), hatranquillamente continuato adaccrescere il suo potere in Lom-bardia e non solo. Fino allulti-mo, nuovo scontro (laterale)coi suoi aezionati amici dellamagistratura. Riuscir il nostroeroe a arsi promuovere anchequesta volta? Ai posteri larduasentenza. Come si suol dire: ciche non uccide ortica. In Ita-lia soprattutto.

    N. Simo Scempio

    In ogni commedia/tragediache si rispetti ci sono sem-pre dei ruoli ben precisi: tradi-zionali, ssati, immutabili. Deicaratteri, ecco. Il signorotto be-

    one, leroe incompreso, il servourbetto. E su quel grande pal-coscenico che il mondo non dicile ritrovare gli stessi per-sonaggi, gli stessi stereotipi.Questo mese, inatti, ci statooerto uno spettacolo pi in-teressante, pi vicino a noi delsolito, che coinvolge il carattereche ho sempre trovato meno a-ascinante: lingenua anciulla stucchevole, noiosa, terribil-mente scontata. Eppure c an-cora qualcuno che crede possaunzionare.Sono una persona semplice,orse troppo in buona ede il motto di ogni anciulla inno-cente che si rispetti. E la nostraIF del momento, diatti, non si atta suggire loccasione giustaper pronunciarlo. Per chi nonlavesse ancora capito, stiamoparlando di Rosanna Garibol-di, altrimenti detta Lady Abel-li, arrivata alla ribalta in que-ste settimane dopo essere stataarrestata il 20 ottobre, travoltadallinchiesta sui ondi neri perla bonica del quartiere di San-ta Giulia, Milano Rogoredo.La dolce Rosanna, tendenzial-mente riservata moglie del pinoto Faraone pavese e (toh, checaso) assessore alla Organizza-

    zione interna e relazioni ester-ne della Provincia di Pavia, in realt nuova a questi colpi discena, almeno per quanto la ri-guarda personalmente di certomolto pi abituata alle requen-ti rimpatriate che i magistra-ti organizzano solitamente consuo marito.Tutto comincia a ebbraio, quan-do la Procura di Milano arrestadue collaboratori e lavvocatodi Giuseppe Grossi, il maggioreimprenditore italiano nel cam-po delle boniche ambientali dizone ex-industriali, con laccusadi aver riciclato allestero, perconto di Grossi, 22 milioni dieuro, sovraatturati nei costi di bonica dellarea di Santa Giu-lia. Inizialmente la Gariboldisembra non centrare nulla contutta la accenda; nch, unin-comprensione nel 2007 tra gliuomini di Grossi e unimpiegatadella Banque J. Sara nel Prin-cipato di Monaco, combinataa un appunto inizialmente mi-sterioso che un collaboratore diGrossi ha interpretato ai pm inun memoriale, svela lesistenzaa Montecarlo di un misteriosoconto cirato denominato Asso-ciati per la precisione: Asso-ciati 17964 Gariboldi. Il conto

    su cui, tra il 2001 e il 2008, sonopiovuti 2,3 milioni di euro inparticolare, 632.000 tra il marzoe lottobre 2008. Mi ha restitui-to i soldi che gli avevo prestato.Grossi un amico. Un giornomi ha detto: sto acendo un a-are, se vuoi ti investo dei soldi.Glieli ho dati dal conto che hoin Francia per le spese di una

    casa che ho l, e lui me li ha re-stituiti 18 mesi dopo, con uninteresse del 10-12% , ha su-bito precisato la Zarina del Tici-no. Insomma, non un semplice

    amico, ma proprio la Fatebene-ratelli: la moltiplicazione deipani e dei pesci decisamenteout, lui moltiplica euro a pala-te. Ma, signora Abelli, ci scusilimpertinenza: di che tipi di a-ari si trattava? Non lo so, nonlo chiesi a Grossi. Gi, dimenti-cavo: Lei una persona sempli-ce. Unultima cosa, assessore,e perdoni se siamo cos pigno-li cosa ci vuole are, noi siamopersone complicatissime haqualcosa per dimostrare questiaccordi? Un contratto, una di-chiarazione, una carta di Parcodella Vittoria o della StazioneEst? No, niente nero su bianco,sa com con gli amici, anche legaranzie non esistono, si a unavore a un amico.... E certo,certo che sappiamo com. Sap-piamo an che pi di quanto im-magina.

    N. Simo Scempio

    periodico mensile

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    Novembre 2009

    Faraona al forno Abelli, chi costui

    Quando la nostra citt si di-stingue in qualche cam-po riuscendo a ritagliarsi, perquesto, uno spazio di visibili-t nel panorama dellinorma-zione nazionale, si risveglia innoi quellorgoglio campanilisti-co che alberga nel cuore di ogniitaliano che si rispetti. Voglia-mo condividere con i nostri let-tori, quindi, la gioia che ci haregalato la doppia citazione chePavia si recentemente meri-

    tata sul Magazine del Corrieredella Sera.La prima contenuta in unarticolo che riporta i risulta-ti di uninchiesta sulla quali-t dellacqua di rubinetto checi colloca ultimi nella classi-ca dei capoluoghi Lombardi.La seconda si trova nellartico-lo successivo, che parla dellec-cessivo ricorso alle deroghe sul-la concentrazione di arsenico,che potrebbe causare addirittu-ra linterruzione dellerogazio-ne di acqua dai rubinetti di Pa-via.Vediamo i dettagli di questi

    nuovi esempi di eccellenza pa-vese. Lacqua di Pavia ha sem-pre avuto importanti problemidi qualit, dovuti soprattuttoalla presenza di erro, manga-nese e idrogeno solorato, checonerivano al nostro oro bluun colorito tendente al rossomattone e un gusto non certoinvitante. La situazione sta-

    ta risolto una quindicina di an-ni a grazie a investimenti rile-vanti (sette milioni di euro) chehanno consentito la realizzazio-ne di due nuove centrali di po-tabilizzazione tecnologicamen-te allavanguardia.Secondo le analisi riportate daMagazine, realizzate in collabo-razione con lUniversit Bicoc-ca, Pavia avrebbe per tuttoratre parametri uori norma (PH,durezza e concentrazione di ni-

    triti) sui sei misurati. Di questisolo i nitriti (in concentrazionedoppia rispetto ai limiti di leg-ge) potrebbero destare preoccu-pazioni di tipo sanitario, in ognicaso si tratta di uno dei risulta-ti meno soddisacenti del test edel peggiore della Lombardia.Sul sito dellASM di Pavia ven-gono sbandierate le analisi chi-miche dellacqua in uscita daipozzi e dai depuratori cittadini,grazie alle quali si pu verica-re che tutti i parametri misuratisono ampiamente nella norma.I valori uorilegge, per, sonostati rilevati in corrispondenza

    di una ontanella pubblica, ov-vero dove termina la respon-sabilit del gestore dei serviziidrici. Erogare acqua peretta inuscita dai depuratori non servea molto se poi avvengono con-taminazioni lungo la rete di di-stribuzione. Questo potrebbeessere proprio ci che avvienea Pavia. Se a ci aggiungiamo

    che lacqua nel rubinetto di ca-sa generalmente peggiore diquella che arriva alle ontanel-le (per ulteriori contaminazio-ni che avvengono a valle degliallacciamenti domestici), si ca-pisce quale pu essere la qua-lit eettiva dellacqua che be-viamo. Finora non ci sono staterisposte uciali che contestinoi dati dellinchiesta, per cui ri-maniamo in attesa.Per quanto riguarda la possibi-

    lit che a Pavia venga bloccatala distribuzione idrica, ci pen-siamo noi, invece, a smentirelarticolo di Magazine. LAutori-t dellAmbito Territoriale Otti-male (AATO) della Provincia diPavia non viene sollevata perquesto da pesanti responsabi-lit: il blocco in questione po-trebbe realmente riguardare trecomuni dellATO: Alagna, CavaManara e Gambol.Chiss se i cittadini di questi co-muni sanno che lacqua distri-buita nelle loro case da sei annia questa parte in deroga perleccessiva concentrazione di

    arsenico. La situazione sarebberimasta immutata per i decen-ni a venire, orse, se non osseche la Regione questanno habocciato lennesima richiesta dirinnovo della deroga da partedellAATO. La regione si preoc-cupa della salute dei cittadini?No, delle multe che potrebberoarrivare da Bruxelles, dato che

    lItalia dal 2001 si dovuta ade-guare alle normative europee,che prevedono il ricorso alle de-roghe solo dimostrando che cisi sta impegnando per risolvereil problema e per il tempo stret-tamente necessario a arlo. Nel-la deliberazione del Consigliodi Amministrazione dellAATOn.53 del 21/05/09 si legge inve-ce che mentre per Cava Mana-ra in corso la realizzazione diun nuovo pozzo - alla buonora!

    - per gli altri due Comuni nonsi ancora pensato a nulla. Sein questi mesi non si trova lasoluzione che si sarebbe dovu-ta cercare negli ultimi sei anni,dal 1/01/2010 in quei comuninon si potr pi utilizzare la re-te idrica cittadina e si dovr ri-correre alla distribuzione di ac-qua in bottiglia o allutilizzo diserbatoi riorniti da autobotti.Vorremmo concludere ricor-dando che questa citt in unpassato recente era in grado didistinguersi per ragioni un po-co pi meritevoli. Nel 1999 Pa-via risultava essere la citt

    pi ecologica dItalia, secondounanalisi di Legambiente. Pos-sibile che in dieci anni la situa-zione sia tanto cambiata? Tra leeccellenze pavesi veniva citataproprio la gestione dellacqua,insieme a quella dei riuti. Ri-uti? Prossimamente su questischermi...

    Makka

    Acqua, la gestione attuale:dubbi sulla qualit a Pavia e a rischio di blocco la distribuzione ad Alagna, Cava Manara e Gambol

    klocale2Spazio spazio, io voglio, tanto spazio / per dolcissima muovermi erita :/

    voglio spazio per cantare crescere

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    periodico mensile

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    Quanto costa la bollettadellacqua ad Hong Kong?Lho chiesto a diversi cittadini.Mi dicono sempre: praticamen-te niente. Allatto pratico un-ziona in questo modo: ogni ap-partamento ha diritto a unacerta quantit di acqua gratisal mese. Oltre questa quantit,si inizia a pagare (ma sempremolto poco). Alcuni anziani,che magari vivono soli e tira-no la cinghia, riescono a resta-re nella quota gratuita.Qingshui. Nonostante il gover-no assicuri che lacqua pubbli-ca sicura e potabile, la mag-gior parte della popolazionepreerisce arla bollire primadi berla. Bollire lacqua unatradizione radicata nel Sud EstAsiatico da tempi remotissimi,una precauzione sanitaria ne-

    cessaria a popolazioni che vivo-no in un clima caldo e umido.Inoltre molte persone, sapendoche una parte dellacqua vienedalla Cina (la cui reputazionenon brilla per i controlli dellaqualit n per la manutenzio-ne dei propri acquedotti) pre-erisce arla bollire per precau-zione. comune per i cittadiniportare con s un piccolo ther-

    mos pieno di acqua preceden-temente bollita.Shuiguan. La situazione era bendiversa in passato: Hong Kongha sempre avuto gravi proble-mi negli approvvigionamen-ti. Ciclicamente, no al 1982,il governo si trovato costret-to ad razionare lerogazionedellacqua (Hong Kong sem-pre stata una colonia inglese, passata alla Repubblica Popola-re Cinese nel 1997 come regio-ne semi-indipendente). Comemai il problema della ornituradellacqua potabile (una risor-sa critica!) si protratto per uncos lungo periodo? Le ragionisono molteplici: la popolazione sempre stata in continua cre-scita; Hong Kong era comun-que una colonia, i cui probleminon erano la prima preoccupa-

    zione del governo britannico;ornire acqua supplementareera una questione non bana-le: da dove prenderla? Lunicoconne di Hong Kong quellocon la Cina, ed quella luni-ca via per cui un eventuale ap-provvigionamento extra di ac-qua pu passare. I rapporti trai due paesi non sono stati sem-pre amichevoli: trecentomi-

    la soldati cinesi penetraronoper qualche chilometro oltre ilconne nel 1967, e il leader ci-nese Deng Xiaoping una voltadisse alla Tatcher (primo mini-stro inglese) che, se solo avessevoluto, la Cina avrebbe potutoconquistare Hong Kong in unpomeriggio. Gli shortages peg-giori sono avvenuti negli anni60. Foto depoca documentanole lunghe le per lacqua: per-sone sotto il sole, taniche vuo-te alla mano. Solo dopo questecrisi si iniziato ad importarelacqua dalla Cina: 23 milionidi metri cubi allanno nel 1967,oltre 800 milioni dopo il 2000.Sempre nel 67 venne proget-tato un sistema di dighe perla raccolta dellacqua piovana,tuttora in unzione.Una decisione avveniristica

    (introdotta negli anni 50) perrisparmiare acqua u la realiz-zazione di due sistemi die-renti per la distribuzione idri-ca. Da una parte i tubi connessicon lacquedotto, per lacquadestinata alluso domestico.Dallaltra un sistema alimenta-to ad acqua salata, pompata dalmare, per gli scarichi dei gabi-netti.

    Baoteping. Comprare lacquain bottiglia costa caro: il prez-zo di poco ineriore a quellodelle bibite. La gente compra(anche) acqua in bottiglia on-damentalmente solo per indu-zione pubblicitaria. Bere Evianpagandola come Fanta inattiuna cosa abbastanza chic, unacosa da ricchi. Le campagnepubblicitarie mirano anche acostruire nelle coscienze lideache lacqua in bottiglia sia pisana di quella dellacquedotto.A parte alcune marche, comela gi citata Evian, la costosaacqua venduta nei negozi (co-me la Bonaqua della Coca Co-la) passa attraverso un lungoprocesso industriale: viene l-trata, distillata, sterilizzata e avolte aggiunta di elettroliti. Segli elettroliti non vengono ag-

    giunti dopo la distillazione,lacqua resta acqua distillata!La Watsons Water si vanta or-gogliosamente di ci sulla suaetichetta: pure distellied wa-ter. Ma sono impazziti? asso-lutamente preeribile non berelacqua distillata, specialmentedopo aver svolto unattiva spor-tiva! Lacqua distillata privadei sali minerali che di cui il

    corpo umano ha bisogno. Evi-dentemente la popolazione diHong Kong ignora questo sem-plice concetto. La Watsons Wa-ter, senza alcun pudore, tragli sponsor degli Hong KongEast Asian Games 2009. Astu-te aine, bevete acqua distilla-ta dopo aver atto sport, e pa-gate pure 50 centesimi di europer una bottiglia da mezzo li-tro! Non mai chiaro, inoltre,quale sia lorigine primaria del-le acque in bottiglia. Anche suisiti delle aziende largomentonon viene arontato oppure siparla di generiche onti nonspecicate.Hong Kong non ha sorgentiproprie di acqua minerale. Nonesiste dunque lacqua minera-le di Hong Kong. Due secoli a,sullisola cerano solo una ven-

    tina di villaggi di pescatori. Poiarrivarono gli inglesi e il desti-no di Hong Kong u stravoltoper sempre. Ironicamente, uproprio per riornirsi di acquapotabile che la prima nave bri-tannica gett lancora ad HongKong.

    Simone Mariniwww.simonemarini.com

    Hong Kong Water

    A lla ne degli anni 70 Gar-lasco era nota in tutto ilNord Italia come il paese in cuisorgeva lavveniristico com-plesso de Le Rotonde: unasala da ballo, una pizzeria, ri-storanti e localini annessi. Poiancora una piscina, una pale-stra, un mini-bowling, campida calcetto, da tennis e chi pine ha pi ne metta.Si racconta che u il luogo pre-scelto per un concerto di Ma-donna agli albori della sua plu-ridecennale carriera, e -nontutti lo sanno- la citt nataledi un cantante certamente me-no noto nel mondo, ma che ure del Festival di San Remo nel1996: Rosalino Cellamare, inpaese Ron.Da ormai pi di due anni a que-sta parte la mai ridente cittadi-na passata alla vera notorietcome il luogo di un eerato cri-mine insoluto: il delitto di Gar-lasco, appunto.Sembra possa bastare per unluogo come tanti nella PianuraPadana, inceve Garlsch, no-ta nei secoli dei secoli per unaltra mirabolante meraviglia: ilSantuario della Madonna delleBozzole.

    Luogo di ede proondissima,sorto addirittura da un miraco-lo (una certa Maria, nata sor-domuta, dopo aver visto la Ma-donna - quella vera - potraccontare laccaduto con paro-le sue), sede di numerosi av-venimenti di una certa rilevan-za, su cui prevale, pi che lareligiosa ragione, il tollerato il-

    lecito: riti di esorci-smo collettivo conlauto esborso di o-erte (coercizionedincapace), pran-zi e cene di mas-sa (evasione dIVA,mancanza di auto-rizzazione sanita-ria), vendita di ognioggetto propagan-distico, simbolicoe audiovisivo pos-sibile (ancora eva-sione dIVA, viola-zione del diritto dautore).Tra i atti pi recenti vi pe-r un evento su tutti: un uo-mo, aetto da un male incura-bile, dopo aver bevuto lacquadi una onte sorta in un campopoco lontano dal Santuario (zo-na tradizionalmente molto ric-ca di sorgive spontanee) in-spiegabilmente guarito. Pareinoltre il miracolo si sia ripetu-to, con un buon numero distrane guarigioni dalle pi sva-riate malattie.Basta poco per rimettere inmoto la macchina mediatica,perch ormai tutti gli addetti ailavori conoscono la strada checonduce al paesello: in pochi

    giorni troup televisive, man-drie di aspiranti miracolati esemplici olle di curiosi assalta-no la onte.Colui che ha in uso il campo,ma non la propriet, concedeal capostipite dei miracolati lapossibilit di ergere un piccoloriconoscimento alla sua salva-trice: pare sia subito sorta una

    grande statua, orse una nuovaSnge.Il prete-imprenditore del San-tuario, gi motore mai immobi-le delle lodevoli iniziative soprariportate, non si a certo scappa-re loccasione: propone di piaz-zare una innocua cassetta perle oerte in corrispondenzadel campo. Non si sa per qualedemoniaco suggerimento, il gicitato gestore della onte che davita riuta categoricamente laproposta: Lacqua di per s unbene primario, se miracolosa, amaggior ragione, deve esseregratuita. Sar poi lo stesso, neigiorni seguenti, a saccheggiaretutti i negozi della zona a cacciadi taniche, da vendere saggia-

    mente con il giusto sovrapprez-zo ai malcapitati bevitori che sirecano al campo benedetto conuna semplice bottiglia, o peg-gio ancora un piccolo bicchiere:siamo passati direttamente dai ibuoni propositi a Il Business mio e lo gestisco io!La notizia di un servizio dellatestata giornalistica Luciero

    (nda - alcuni, giocando a trovale dierenze, sostengono os-se Studio Aperto) attrae per-no le pubbliche autorit: ilSindaco di Garlasco in pompamagna a catturare locchio del-la cinepresa, mentre lo ritraead abbeverarsi alla onte deimiracoli.Pullman partono da ogni par-te dItalia, la zona assedia-ta, si devono mobilitare i tutoridellordine per gestire la viabi-lit congestionata, tanta la-fuenza che sembra zampillinopepite doro in tempo di crisi.Invece solo acqua.Non potabile per giunta!Tutti si arettano, perch de-vono are marcia indietro, invi-

    tando la gente a non consuma-re per nessun motivo il nuovorutto del peccato: il contadinocon pubblici annunci riportatidai quotidiani locali, il parro-co del santuario durante lome-lia domenicale e, ovviamente,il primo cittadino, primo bevi-tore e primo rmatario dellor-dinanza che bolla lacqua come

    non adatta al consumo uma-no.Ebben s, le obbligatorie ana-lisi dellASL, successivamenteconermate, sono state lapida-rie: erro quattro volte oltre lasoglia consentita, manganesequasi sette volte il limite e, udi-te udite, bentazone tre volte emezzo il lecito.Cosa sar mai questo simpaticae sconosciuta sostanza sem-plice: uno dei composti predi-letti per la produzione di pesti-cidi.Cosa potr mai are di salvi-co al nostro organismo noto:diminuzione dei livelli di emo-globina, riduzione della coagu-lazione, perdita di peso, iper-

    plasia di vari organi, danni alegato.Come accia a trovarsi in co-s grande quantit disciolto inuna onte che sgorga tra cam-pi coltivati rimane tuttora unmistero.C gi chi grida al nuovo mi-racolo.

    Matteo Bertani

    Balli, Madonne, omicidi

    e acque sorgivevita e morte di un miracolo Lomellino

    I direttori di Kronstadt nel tempo

    esterik 3errare e saltare il osso / della divina sapienza./

    Spazio datemi spazio

  • 8/14/2019 Kronstadt 50

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    Ultimamente leggendo laProvincia Pavese ci si im-batte in un molti articoli sulla

    situazione dellacqua in Paviae provincia. Come mai? statopubblicato il 20 ottobre il ban-do di gara per la scelta del u-turo gestore dellerogazione delservizio idrico in provincia peri prossimi 10 anni, e i sosteni-tori delle varie coalizioni stan-no dando ato alle trombe perportare acqua al proprio muli-no. Ma come si arrivati a que-sto punto? E come si sono mos-si gli attori pavesi di maggioreinteresse negli ultimi anni?LATO di PaviaPer capire come stiano andan-do le cose, necessario parti-re dal contesto regionale (vedi

    art. Ma poi, questo Galli, chiera?, pag. 5).Dopo lapprovazione della leg-ge regionale, 144 comuni lom-bardi propongono un reeren-dum per non essere costretti adappaltare lerogazione dellac-qua allimprenditoria privata.Di conseguenza la Regione de-libera (l.r. 1/2009) che gli ATO(Autorit dAmbito Territoria-le, comprendente i 190 Comu-ni della provincia) hanno laacolt di adare il servizio asociet di propriet esclusiva-mente pubblica, senza ricorre-re ad alcuna gara aperta ai pri-vati. LATO di Pavia, pilota delmodello lombardo, non coglie

    questa possibilit, e a marzo ri-conerma lapertura ai priva-ti, in contrasto con le pressionidella societ civile.Pareri contrapposti A questo punto si esprimonodue Enti piuttosto rilevanti:lAntitrust, e il Co.Vi.R.I., Co-mitato di Vigilanza sulle Risor-se Idriche. LAntitrust boccia lalegge, emettendo una sentenzain cui sostiene che la RegioneLombardia causa una posizionedi monopolio, prevedendo chela somministrazione dellacquaavvenga in regime di esclusivae separando lattivit di gestio-ne della rete da quella di eroga-

    zione del servizio[1]. A questa netta presa di posi-zione si aggiunge quella delCo.Vi.R.I., che il 12 maggio2009 presenta ricorso straordi-nario al Capo dello Stato con-tro lATO di Pavia per lannul-lamento del Piano dambito (ildocumento di pianicazionee programmazione dellATO)approvato il 30 dicembre2008[2].Lazione del governoIn questo contesto il governo,con la legge 77 del 24 giugno2009 (interventi urgenti in a-vore delle popolazioni colpi-te dagli eventi sismici nellaregione Abruzzo), sopprimeil Co.Vi.R.I. (molto urgente lasua soppressione per lAbruzzoin eetti...), sostituendolo conuna pi blanda commissionenominata dal Ministro dellam-biente. Con un colpo di spugnasi annullano cos le unzionidel Co.Vi.R.I. di proporre azio-ni davanti alle autorit controviolazione della norma, non-

    ch di esercitare lazione di re-sponsabilit nei conronti degliamministratori e di risarcimen-

    to dei danni a tutela dei dirittidellutente.Ma lazione del governo nonsi esaurisce qui, e con il d. l.135/09 (Ronchi) sancisce chegli adamenti diretti alle so-ciet a totale capitale pubblicopotranno realizzarsi soltanto invia eccezionale. Nel caso i pre-supposti non ci siano, permet-te ladamento a una societmista con una quota di parte-cipazione del privato non ine-riore al 40%.Lo zampino della FranciaMa torniamo a Pavia. Cosa vuoldire quel 40%? Dobbiamo chie-derlo agli amministratori che

    stavano trattando con Veolia,multinazionale rancese moltopropensa al lucro sul diritto al-la vita (cr.Les jeux sont aitspag.4), la cui partnership sta-ta respinta dalle ASM locali, inquanto il colosso rancese, so-cio di minoranza, reclamavail diritto di veto e la governan-ce[3].Riutata Veolia, che pare par-tecipi alla gara da sola, le ASMlocali (Pavia, Voghera, Vige-vano e Lomellina, Stradella,Broni-Stradella, Mortara, Me-de e Amiacque Milano) han-no intenzione di creare unaATI (Associazione Temporaneadi Impresa) per partecipare al

    bando. Se vinceranno lacquarimarr pubblica, ma a sentireChirichelli, presidente di ASMPavia, bisogner avere corag-gio per vincere contro il colos-so rancese. Una curiosit: pro-prio Chirichelli dovr, in casodi vittoria, rmare laccordocon Finlombarda spa, la socie-t nanziaria di Regione Lom-bardia, il cui presidente Chi-richelli medesimo... ma questesono sottigliezze.La gara oggiMa perch interessa cos tan-to lacqua della provincia di Pa-via? Nel bando di gara si leggeche Il atturato presunto an-

    nuo relativo al servizio posto inaggiudicazione stimato in cir-ca 52.176.114,00. Cos il 20 ot-tobre 2009 lATO di Pavia pub- blica il Bando, il cui termine ssato al 18 gennaio 2010. Iconcorrenti per ora dovrebbe-ro essere lATI composta dalleASM locali e Veolia. Chiss chialtri tenter di accaparrarsi la-are milionario, e se la decisio-ne nale sar imparziale o ve-dremo riproporsi logiche chealcuni temono essersi verica-te per ladamento dellappal-to autostradale Broni-Mortara aImpregilo.E i politici locali?Il Pd ha presentato due ordinidel giorno al Consiglio Comu-nale (08/07 e 17/09), entrambirespinti dal centrodestra, chie-dendo di posticipare il bandodi gara per dar modo alle loca-li ASM di prepararsi adeguata-mente. Il Pd si sta mobilitandocon raccolte rme e iniziativedi sensibilizzazione. Ma il Pddovera lanno scorso? E lan-

    no prima ancora? Quando i 190comuni dellATO hanno votatola privatizzazione, chi cera arappresentarli? Non mai sta-ta atta uninversione di mar-cia, non c mai stato dissenso.Unica eccezione il ricorso pre-sentato da Abergati per ASMPavia al Presidente della Re-

    pubblica, subito ritirato dallanuova amministrazione di cen-trodestra.ControcorrenteIn questo pessimistico scenarioqualcosa sembra andare per ilverso giusto: lOrganizzazioneMondiale della Sanit ha de-nito lacqua presidio sanita-rio, rendendola cos un dirit-to umano universale in quantoonte di vita. La disponibilit elaccesso individuale e colletti-vo allacqua potabile dovrebbe-ro essere garantiti in quanto di-ritti inalienabili ed inviolabilidella persona.In Italia, mentre il governo so-stiene che il d.l. Ronchi rappre-senti un mero adeguamentodella legge alla disciplina co-munitaria, la Regione Puglia,proprio richiamandosi alla le-gislazione europea, ha stabilitolavvio del processo per resti-tuire statuto pubblico dellAc-quedotto pugliese e intendeimpugnare lart. 15 del decre-to governativo presso la Corte

    costituzionale in quanto lesivodellautonomia regionale.In eetti, ben due risoluzionidel Parlamento europeo deni-scono lacqua un bene comu-ne dellumanit, e lUE ha pivolte sottolineato che alcunecategorie di servizi non sonosottoposte al principio comuni-

    tario della concorrenza.Una proposta di legge regio-nale analoga a quella puglie-se sta prendendo vita a Paler-mo, mentre altri Comuni comeNapoli, Ferrara, Roccapiemon-te, Prevalle, Bassiano, Vittoriahanno inserito nel loro Statutoun articolo a protezione dellac-qua intesa come bene comunepubblico.Speriamo che anche a Paviaprevalga una linea ragionevole,tenendo presente che larticolo5 del capitolo XVII del Discipli-nare di Gara per lerogazionedel servizio idrico recita: LAu-torit si riserva la acolt insin-dacabile di non dar luogo al-la gara o di prorogarne la data,oppure ancora di interromperela procedura in qualunque mo-mento, dandone notizia ai con-correnti attraverso assioneallAlbo Pretorio dellEnte, sen-za che gli stessi possano riven-dicare alcunch al riguardo.Inoltre ciascuna seduta di garapotr essere sospesa ed aggior-

    nata ad altra ora o giorno suc-cessivo.

    Di L.S.

    [1] LAntitrust sostiene: La Regio-ne Lombardia, con la L. R. 12 di-cembre 2003, n. 26, modicata daultimo dalla L. R. 29 gennaio 2009,n. 1, ha, invece, previsto una orga-nizzazione del servizio idrico che

    prevede la separazione tra lattivi-t di gestione della rete e quella dierogazione del servizio. [...] Poichla legge in commento prevede chela somministrazione dellacquaavvenga in regime di esclusiva, ilmodello lombardo sembra prelu-dere alla duplicazione di posizionidi monopolio.[2] Il Co.Vi.R.I. il 12 maggio 2009ha deliberato Di presentare, in viacautelativa, ricorso straordinario,ai sensi dellart. 8 del d.p.r 1199 del1971, al Capo dello Stato avversolAutorit dAmbito Territoriale Ot-timale della Provincia di Pavia perlannullamento del Piano dambi-to approvato con delibera n. 22 del30 dicembre 2008 e di ogni altro at-to presupposto connesso e conse-guente. (art 3, delibera n.12).

    [3] Governance: Insieme di re-gole che disciplinano la gestionedellimpresa stessa. Include anchele relazioni tra i vari attori coinvol-ti (chi detiene un qualunque inte-resse nella societ) e gli obiettiviper cui limpresa amministrata.Gli attori principali sono gli azioni-sti, il management e il consiglio diamministrazione. Per governancesi intende spesso, impropriamen-te, il CDA di unazienda.

    periodico mensile

    Numero 50

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    Novembre 2009

    Va bene, ma nel dettagliocosa accade? Le emer-genze idriche sono rimaste ta-li, il costo dellacqua , ancorauna volta, aumentato, e le-cienza del servizio addiritturapeggiorata.In Calabria, invece, troviamola So.Ri.Cal, di cui la nostramultinazionale preerita de-tiene il 46,5%. Cosa c di nuo-vo? Assolutamente nulla.Nel 2008 le dimissioni dellam-ministratore delegato, indaga-to per la questione Acqualati-na, pochi mesi dopo il Pm DeMagistris avvia uninchiestasulla So.Ri.Cal: abuso ducioe trua aggravata per il conse-guimento di erogazioni pubbli-

    che. A ar drizzare le orecchiela stranissima serie di coinci-denze per cui gli appalti ve-nivano assegnati sempre allestesse societ, oltre tutto ricol-legabili tra loro. Nel rattem-po gli ultimi, ovvero i cittadi-ni, si trovano preda del solito balletto causato dallingres-so della multinazionale nel-la gestione idrica: costi in au-mento, nessun miglioramento

    del servizio. E i comuni mo-rosi ricevono lettere di didacon minacce di diminuzione

    dellerogazione dellacqua.Ma non nita qui: Veolia de-tiene quote anche in socie-t del settore a Genova, Luc-ca e in Campania. Si pu benintuire quale sar il corso de-gli eventi. Un esempio su tutti:partner nella gestione idrica aGenova , ta-daan, lImpregilo(quelli dellospedale dellAqui-la, tanto per intenderci)!Spostandoci ora sulla GDFSuez, seconda classicata natadalla usione tra Gas de France(energia) e Suez (acqua, ener-gia, riuti), troviamo che -al-meno per ora- la presenza inItalia non cos orte e danno-

    sa come quella della capolista,ma ci chiaramente non toglieil atto che ci sia e che di dan-ni ne accia. Sorvolando le or-mai ben note storie di aumen-to immotivato delle tarie econsimili, interessante chela GDF Suez detenga il 10% diAcea Spa, accanto al Comunedi Roma (51%), limprendito-re Franco Caltagirone (7,5%)e un mucchio di altri azionisti

    con quote sensibilmente mi-nori. LAcea, oltre alle nume-rose e immaginabili maleatte

    qui in Italia, svolge anche unasimpatica campagna di priva-tizzazione idrica in Colombia,con un aumento delle tarietra i pi alti nel mondo e la so-spensione del servizio per leamiglie che non in grado dipagare, tutto accompagnato daunaltissima percentuale di di-spersione dellacqua. E sicura-mente non lunica societ adadottare un simile modus ope-randi. Aggiungere altre inormazionisulla GDF Suez sarebbe super-fuo: una multinazionale, ebasta sapere che non si distin-gue dalle altre per ecososteni-

    bilit, air play e trasparenza.C un bel proverbio ranceseche dice che qui vole un oeuvole un boeu (chi ruba un uo-vo ruba un bue). Sar megliorestare svegli.

    Ginevra Sanvitale

    *nellordine: Paolo Scaroni, LouisSchweitzer, Baudoin Prot.

    Les jeux sont faits,o delle multinazionali dellacqua

    continua da pagina 1

    Acqua acqua

    delle mie brame

    Il giorno 2 dicembre si terruna conerenza sul tema del-la privatizzazione dellacqua,

    organizzata dal Coordina-mento per il Diritto allo Stu-dio - UDU.I relatori saranno Sergio Gre-gori e Roberto Fumagalli.Se questo numero vi piaciu-to accorrete numerosi! (Maanche se non vi piaciuto)

    LUDU per lacqua

    lacqua fa male4 kchio lanci un urlo inumano, / quellurlo di silenzio negli anni /

    che ho toccato con mano. Alda Merini

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    Forse la maggior parte dellepersone ancora non ha deltutto realizzato. Sar che, spes-so, guardare al di l del pro-prio naso troppo sbatti; tal-volta non pigrizia ma proprioche davvero complicato ca-pire; altre volte, semplicemen-te, conrontata con un incontrocon individui noiosi che tenta-no di analizzare ci che abbia-mo intorno, la olla sbronza e berciante delle notti pavesi molto pi allettante. Eppure qui, sotto i nostri occhi. Mentrenoi ci avvinazziamo e non ba-diamo al problema, qualcuno

    tenta di dirci qualcosa, supe-rare i decibel delle nostre urla

    di divertimento e lanciarci unmessaggio: HEY, STANNO PERPRIVATIZZARE LACQUA! Chein eetti, detto cos, vuol diretutto e niente ma gi un ini-zio, catalizza lattenzione. Co-sa vorrebbe dire privatizzarelacqua? Come ogni cosa, percapirla bene, va analizzata nelsuo presente, s, ma anche nelsuo passato. Almeno a gran-di linee, per avere unidea delcontesto in cui muoversi.Correva lanno 1994 e CarloAzeglio Campi si godeva i suoiultimi mesi da Presidente delConsiglio, prima di cedere il po-

    sto a Silvio Berlusconi. Il 5 gen-naio di quellanno venne vara-ta la legge36/94, co-s i d d e t t alegge Gal-li, la qua-le stabilivaun princi-pio a cuin e s s u -no avevamai pen-sato pri-ma: tuttele acque,sia super-ciali che

    sotterra -nee, eranopubblichee il consu-mo uma-no avevala prece-denza suqualsiasi

    altro tipo di utilizzo della risor-sa idrica (come quello agricoloo industriale); questo sarebbestato ammesso esclusivamentese tale risorsa osse stata abba-stanza per tutti e a condizioneche essa non venisse pregiudi-cata nella propria qualit per ilconsumo umano. Per aronta-re lallora rammentata e disor-ganizzata gestione dellacqua,inoltre, la stessa legge Galli cre-ava il Servizio Idrico Integrato(SII), inteso come linsieme deivari segmenti dei servizi pub- blici, ovvero captazione e di-stribuzione dellacqua, ogna-

    tura e depurazione; in ultimo,individuava degli Ambiti Terri-toriali Ottimali (ATO), ognunodei quali sarebbe stato gover-nato da un consorzio di comu-ni, lAutorit di Ambito (AATO);ogni ATO avrebbe avuto una ta-ria unica, comprensiva di tut-ti i servizi inclusi nella SII, taleda assicurare la copertura inte-grale dei costi di investimen-to e di esercizio. Praticamenteogni cittadino pagava le bollet-te a un solo ente pubblico, or-nendogli il denaro necessarioper curare tutto il tragitto per-corso dallacqua, dallestrazio-ne no al rubinetto di casa no-

    stra; si trattava, comunque (adoggi la taria pressoch in-variata), di meno di un euro almetro cubo dacqua.La situazione matur con laLegge Regionale del 12 dicem-bre 2003 che, sostanzialmente,lasciava aperta la possibilit, adiscrezione dellente locale, di

    separare lerogazione dei ser-vizi e la gestione degli impian-ti. Nellagosto 2006 si pass dapossibilit ad obbligo di se-parazione, a patto che le socie-t coinvolte rappresentasseroalmeno i due terzi dei comunidellATO. Nello stesso anno laProvincia di Pavia, sotto richie-sta della Regione, divent ATOpilota: ci signicava applicareil cosiddetto modello lombar-do, il quale, come punti oca-li, vedeva la separazione di ge-stione ed erogazione, oltre allarealizzazione di un piano dam-bito e un bando di gara, redatti

    con laiuto della societ regio-nale Finlombarda. Davanti atale sviluppo della situazione,il settore pubblico provincialepens bene di potenziarsi, dan-do alla luce Pavia Acque s.r.l. (acui la nostra ASM partecipa peril 19%, a anco di altre aziendepavesi e dellOltrep, Mortara,Vigevano e Voghera), speran-do in questo modo di riuscirea partecipare alla gara e, chis-s, vincerla.Il bando, che ha per oggettoladamento del SII, statopubblicato il 20 ottobre e sca-dr il prossimo 18 gennaio. Lesociet, o gruppi di societ,

    concorrenti possono avere se-de sia in Italia che in altri PaesidellUnione Europea; esse de-vono soddisare diversi requisi-ti, ra cui aver gestito, nellul-timo triennio, almeno uno deisegmenti del SII in avore dinon meno di 250.000 abitantidellATO e aver atturato, dalla

    gestione di tali segmenti, alme-no 20 milioni di euro; in casosi tratti di Associazioni Tem-poranee di Imprese (ATI), unadelle societ raggruppate devepossedere il 50% dei requisitisul totale; possono partecipareagli ATI anche banche, socie-t di ingegneria e altre impre-se di costruzione, che non sonotenute a soddisare i requisi-ti suddetti. Chi vincer la ga-ra manterr ladamento per10 anni, con lobbligo si prose-guire lerogazione anche dopola data di scadenza di tale a-damento, almeno no a quan-

    do non sar stato nominato unnuovo erogatore. Pavia Acquenon rientra nel bando, al con-trario di quanto sperato, datoche dietta del atturato neces-sario.E interessante osservare le sor-ti di Latina, la cui acqua stataprivatizzata e adata alla mul-tinazionale Veolia (cr. les jeuxsont aits pag. 4). Ci signicache, di ronte allevidente al-limento del progetto di priva-tizzazione attuato in Lazio, lanostra amministrazione localenon impara, anzi, ripercorre imedesimi passi.La domanda sorge spontanea:

    cosa sta succedendo? Pavia staorse dando la precedenza al-la tutela di interessi aziendali,tralasciando totalmente quellidella sua cittadinanza?Tranquilli: non mai troppotardi per incazzarsi.

    Emme

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    Numero 50

    Mercoled 11

    Novembre 2009 il vino fa cantarek 5Tv: barua sentimentale tra Fede e Minzolini per accaparrarsi le attenzioni del premier.

    Il direttore del Tg4: lho visto prima io!

    Rifessi(oni) sullacqua

    D ate queste premesse, pa-re superfuo sottolinea-re la natura di diritto inviolabi-le e universale dellacqua, come

    appare quantomeno volgare, senon blasemo, trattarla al paridi una merce da assoggettarealle regole di mercato perchqualcuno ne tragga dei protti.Perch non mi si accusi di soste-nere posizioni ispirate dalla pu-ra ideologia, vi invito per oraa seguirmi in una rifessione inleggera controtendenza rispet-to a quanto viene generalmen-te sostenuto dai detrattori dellaprivatizzazione dellacqua.Si ritiene che per soddisare ilabbisogno di base di un indi-viduo servano almeno 50 litridacqua al giorno, per bere, la-varsi, cucinare. La quota di uti-

    lizzo domestico che supera que-sto valore rappresenta quindi,di atto, un lusso. Poich il con-sumo idrico medio domesticoin Italia si aggira attorno ai 200litri quotidianipro capite, be-ne che ci abituiamo a pensare,quindi, che lacqua s un di-ritto, ma un diritto di cui rego-larmente abusiamo. Al di la deiconsumi domestici lacqua

    invece una risorsa come unal-tra, il cui sruttamento neces-sario per la realizzazione del-la maggior parte delle attivitumane ma devessere limitatoper rispettarne il tasso naturaledi rinnovamento.Uno degli argomenti pi uti-lizzati contro la privatizzazio-ne dellacqua il probabile au-mento delle tarie, ma questodi per s non rappresenta unmale in assoluto. Il prezzo chepaghiamo attualmente per lac-qua ridicolmente basso, per-ch calcolato per coprire uni-camente i costi di estrazione,depurazione e trasporto. Non sitiene minimamente conto delprogressivo esaurimento dellerisorse, o del loro mancato ac-cumulo. Si tratta del tipico pro- blema economico delle ester-

    nalit: lacqua di tutti, percui non ha un costo di per se risulta esterna al mercato. Inquesto modo lunico limite allosruttamento delle risorse ditipo tecnologico: il prezzo dellarisorsa dato dal costo che de-vo sostenere per procurarme-la. Oggi questi costi sono tantobassi, per gli standard europei,che consentono regolarmente

    sruttamenti eccessivi.Le tarie, quindi, in realt do-vrebbero aumentare, e anchedi parecchio, se volessimo rap-presentare in termini economi-ci il progressivo esaurimentodelle risorse. I maggiori introitipotrebbero essere utilizzati inparte per migliorare lecienzadelle reti e in parte per garan-tiregratuitamente il abbisognoidrico di base, che appartieneallambito dei diritti essenziali- delluomo, prima ancora chedel cittadino.Siamo certi che i soggetti priva-ti sarebbero ancora interessan-ti a arsi carico dellerogazionedellacqua se dovessero sotto-stare a queste condizioni?Siamo certi che gli operatoripubblici avrebbero mai lardiredi alzare le tarie per coprire

    i costi ambientali dello srutta-mento idrico?Siamo certi che noi, in entram- bi i casi, sapremmo preoccu-parci per le generazioni utu-re di ronte alla tentazione dimantenere privilegi a cui sia-mo ormai assueatti?

    Makka

    Ma poi, questo Galli, chi era?-la triste storia della legge sullacqua-

    continua da pagina 1

  • 8/14/2019 Kronstadt 50

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    Lideologia, vecchia o nuo-va che sia, della ragio-ne la pi grande ipocrisia. Alpari della religione, millena-rio oppio dei popoli, imbriglia ifussi del libero pensiero, inca-nalandoli su rigidi binari, versomete solo in apparenza dotatedi senso razionale in toto.Lideologia una scorciatoia,la pi semplice scappatoia, perevitare di mettersi direttamen-te in gioco, potendo trarre sbri-gative conclusioni da comples-sissimi problemi, al riparo dagliattacchi di pensatori veri, tra-endo protezione dallimmensoscudo generato dallaura magi-ca dellautorevole personaggiostorico di turno.Certo: lode e merito a chi, neisecoli dei secoli, ha saputo ana-lizzare la storia a lui contempo-ranea, giungendo a conclusionivalide e gloriose, molto spessonecessarie ad un miglioramentodella condizione umana tutta.Quindi ben vengano lidea illu-

    minista prima, e lideologia po-sitivista poi, capaci di scardi-nare luomo dalloscurantismoreligioso perdurato per tutto ilmedio evo. Ben voluta e cer-to irrinunciabile sia lideologiamarxista, compagna di tantimovimenti rivoluzionari, sorel-la di sogni e speranze di con-quista per le classi oppresse di

    ogni parte del globo.Siamo in epoca moderna ora,e dovrebbe apparire chiaro co-me in cotanta tradizione si deb-ba operare con piglio di rinno-vamento.Con banale urberia si potrebbequi asserire che quanto gi ci-tato -e le relative deduzioni- siaortemente schiavo del temposuo padre e che, senza le dovu-te precauzioni, pi che di dub-bia utilit, tali conclusioni po-trebbero oggi are solo danno.Il mondo politico sembra aver-

    lo percepito, da pi parti e invari modi. Pensiamo alla Gros-se Koalition che a portato al go-verno un connubio di cristianie socialdemocratici tedeschi.Rieriamoci ancora meglioallilluminato socialismo spa-gnolo, baluardo delle riormesociali (incentivi per lassun-zione a tempo indeterminato),aperto alle libert personali (ri-conoscimento del matrimonioper coppie omosessuali), in-transigente nel gestire le tra-gedie della modernit (PianoArica per limmigrazione nonmolto distante dalla legge Bos-si Fini).In Italia, manco a dirlo, la si-tuazione calma piatta, orsepeggio.Nella sinistra, quella che si au-to dichiara vera, i politici con-tinuano la loro personalissimabattaglia ratricida, smembran-dosi in gruppetti dal potenzia-le elettorale di qualche zero-puntouno ( di pochi mesi a

    la notizia della nascita dellen-nesimo partitino antagonistaComunisti-Sinistra Popola-re, opera del sempre militanteMarco Rizzo); mentre i giova-ni perseverano nello schierarsitra le pi ammute e classichecorrenti di pensiero, guarda ca-so, ideologico: marxisti, lenini-sti, stalinisti, trotzkisti e stupi-

    disti.Il maggiore partito della sini-stra, quella arlocca, il ben no-to Partito Democratico, anco-ra non ha ad oggi ben decisose caratterizzarsi in orma laicao propendere verso tendenzecatto-centriste, diviso dal ca-so Binetti e per nulla imbaraz-zato nellorgia democratica inarrivo tra Rutelli e Casini, eti-camente ormai minato dallepi-sodio Marrazzo.Purtroppo, come troppo spessoormai accade, a destra sembra-no nascondersi sotto mentitespoglie moderni pensatori libe-ri, non condivisibili, ma alme-no in apparenza seri. Certo: exascisti, politicanti accendieri,ma pur sempre a ragion vedu-ta seri. I niani di Fare Futuroinatti, sempre e comunque inipoti indirettissimi del u Par-tito Fascista, hanno recente-mente espresso chiaramente leposizioni della loro idea di nuo-va destra: tolleranza verso gli

    extracomunitari, ostilit versolidea di donna come simboloestetico e nientaltro, aperturatotale verso gli omosessuali. In-somma: bisogna pure dargli at-to di aver consegnato lideolo-gia al suo giusto passato.I giovani di casa nostra, invece,volendo ragionare nel piccolo,uori dalle logiche massonico-

    partitiche, non millantano pre-messe allo stesso modo buone.Allindomani delle recenti ele-zioni primarie del Partito De-mocratico, sarebbe acile tro-vare nella compagine neocomunista della nostra citt,nella mente e sulla bocca ditutti, laconiche sentenze: Echissenerega. Certo si potreb- be are meglio: se sommassi-mo il numero dei voti raccoltidai partiti comunisti tutti (esono ben 4: Sinistra Arcobale-no, Sinistra Critica, Partito Co-munista dei Lavoratori, Partitodi Alternativa Comunista) alleultime politiche, nella loro per-ormance migliore (alla Came-ra), otterremmo un mucchiet-to di poco superiore a quindicicentinaia di migliaia di voti.Ovvero la met di quanti si so-no recati a supportare il PD alleprimarie. Sottolineato questo,appare chiaro: orse sarebbe ilcaso di regarsene.Perch se il PCI era il pi gran-

    de Partito Comunista dEuro-pa, i suoi seguaci paiono or-mai prossimi allestinzione. Pergiunta: senza che a loro impor-ti pi di tanto. Proprio non cisiamo.Funesto u il destino di coluiche ece dellIdeologia la suaorma di ragione.

    Matteo Bertani

    Itavoli allaperto, utilizza-ti magari i primi tempi percopiare appunti o compilarepiani di studio, quando ormai

    la temperatura tende allo ze-ro sembrano messi l per pren-dersi gioco di te. La scelta natu-rale sembrerebbe allora esserela biblioteca di turno, purtrop-po per ci si rende presto con-to che sessione desame pertutti e che le biblioteche spes-so risultano essere enormi sca-tole di sardine. Quando non losono, altre problematiche ine-vitabilmente si presentano, senon sono gli studenti di inge-gneria alle prese con una parti-ta in multiplayer di Fia Soccier2012 sar senzaltro uno stres-sato studente di Lettere anti-che che ad ogni vostro pi im-

    percettibile rumore inizier aare limitazione di una biscia:Shhhh! Shhhh! Ma insommarespira pi piano!Sembrerebbe unimpresa im-possibile e invece ancora unavolta il Manuale di sopravvi-venza urbana per ottuti puvenirci in soccorso, quasi osseuna Mappa del malandrino perbabbani.Ecco allora alcuni luoghi che ilnostro volume suggerisce:La chiesetta di Economia

    Nella cornice di una chie-sa Longobarda sconsacrata sitrova laula studio di Econo-

    mia di via San Felice, eccellen-te esempio di ecienza Pada-na. Un ambiente climatizzato,

    luminoso e superaccessoriatocon le prese a vista su ogni ta-volo e un ragionevole livello disilenzio che concilia sia lo stu-dio che il cazzeggio, anche suinternet, grazie alla WiFi. Tut-to ci a della Chiesetta unodei posti pi giusti dove studia-re, anche considerando la pos-sibilit di are una pausa am-mirando le tombe a vista chesi trovano nel centro. Un pic-colo suggerimento: ciascuna -la di tavoli ha sette stipatissimesedie, non si hanno notizie cheindichino che ne siano mai sta-te usate pi di cinque, toglien-done una sar possibile ar pas-sare le gambe tra una sedia elaltra.Aula Dos di economia e aula

    studio di Filosofa

    La Chiesetta come detto unodei luoghi pi esclusivi dovepoter studiare proprio per que-sto recandovici potreste tro-varla aollata oppure occupataper una tesi o conerenza o vi-sita guidata. Che are? Non de-mordete se anche le aule o lavicina biblioteca ossero inagi-bili vi restano ancora due assinella manica: laula Dos e lau-la studio di Filosoa.Non atevi ingannare dai nomi,la prima un po imboscata equindi spesso deserta i compu-ter presenti hanno una connes-sione limitata e non vi WiFi,insomma lideale per studia-re, sempre che non passiateil tempo a chiedervi perch si

    chiami aula Dos...La seconda al contrario iltempio del cazzeggio con areeComputer e tavoli su cui inevi-tabilmente compare una ori-tura di Mini Notebook connessialla WiFi a cui lavorano studen-ti intenti a are ricerche su Fa-cebook.Il Dimat e lenigmatico edif-

    cio della Nave

    Se purtroppo per voi siete stu-denti dellarea scientica chesi devono recare presso la Na-ve vi sono un paio di soluzioniche non bisognerebbe sottova-lutare. Innanzitutto vi si scon-siglia di usare i tavoli dei cor-ridoi delledicio non solo peril requente passaggio dei pro-essori ma anche per il pro- babile comportamento incivi-

    le del vostro vicino ingegnere,senza contare ci che potreb-be piovere sui tavoli dai pontidei piani superiori. Laula gran-de di biologia pu ovviare so-

    lo in parte ai vostri problemi,la soluzione denitiva recarsial vicino dipartimento di Mate-matica (perieria estrema dellagalassia universitaria pavese)e cercare laula Tesisti. Il no-me scoraggia i pi, ma non ab-biate paura: di pura antasia.Nessun tesista potrebbe maiare una tesi su computer chehanno visto il muro di Berlino.Qualora qualcuno avesse avu-to la brillante idea prima di voinon scoraggiatevi, c semprelimboscatissima aula Compu-ter (per arrivarci baster pedi-nare uno studente di Matema-tica dallaria sgamata!).Rimanendo invece tra le muraamiche della nave vi un luo-go che ha del mitologico. Pren-dete la prima rampa di scale e

    percorretela oltre il limite delpiano E presso il quale i pisvolgono le lezioni. Giunti qua-si alla ne, con vostra enormesorpresa, troverete un tavoloe delle sedie su un pianerotto-lo della rampa di scale e unin-quietante scritta sul muro:Ucio. Sempre che nel rat-tempo i vertici universitari nonabbiano provveduto, questo illuogo ideale per concentrarvise volete studiare alla Nave.Aulette di Lettere e ScienzePolitiche

    Molti a questo punto potreb- bero avere ancora delle di-colt. Mettiamo che sia Sabatoe che vi siate appena ricordatiche luned mattina avete lesa-

    me. Come si pu are? Nientepaura, la Chiesetta aperta -no a sabato sera alle 23 e qua-lora non vi bastasse vi sono leaulette delluniversit centraleche possono correre in vostrosoccorso, essendo aperte nelweekend. Tra quella di Lette-re e quella di Scienze Politiche,bench siano entrambe dotatedi WiFi, bagno e riscaldamentoa manetta, si suggerisce la se-conda, dotata anche di macchi-nette con cibo e bevande.Laula quasi segreta di Fisica

    Se ancora oste insoddisattidelloerta di strutture di eru-dizione ecco lultima possibilitche luniversit ore. Mettiamoche siate dei secchioni di pri-mo grado o che domenica se-ra tardi vi ricordiate che luned

    mattina alle 9 avete un esame,sicuramente vorreste avere unluogo riscaldato nel quale stu-diare tutta la notte. Bene, reca-tevi allangolo tra via Taramellie via Bassi dove c un cancellosempre aperto, a destra vi ildipartimento di Fisica e a sini-stra quello di Chimica: voi an-date invece dritto e poi a de-stra, dietro Fisica. Qui si trovaunaula studio super riscaldataaperta 24 ore su 24 tutti i gior-ni: Laula denitiva!Unico appunto: usatela conmoderazione, molti studen-ti dopo un uso intensivo dellastessa pare abbiano perso il lu-me della ragione...

    Jco

    periodico mensile

    Numero 50

    Mercoled 11

    Novembre 2009 kstrumenti6Nella oto al centro, un militante della Lega dopo aver provato a leggere un libro.

    Manuale di Sopravvivenza Urbana per FottutiCap. II - Luoghi di Studio

    LEra del Diritto & lIdeologia della Ragione

    continua da pagina 1

  • 8/14/2019 Kronstadt 50

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    Numero 50

    Mercoled 11

    Novembre 2009 culturak 7Questa rasetta la penso per il prossimo numero

    I l Dialogo Schiavo e padro-ne unopera poetica dellaletteratura mesopotamica, da-tabile verso gli inizi del I mil-lennio, che ha provocato negliassiriologi non pochi dubbi.Il padrone, in ognuna delle pri-me 10 stroe, chiama a s loschiavo, (che obbedisce pron-tamente) e gli comunica il de-siderio di accingersi a una de-terminata attivit ( caccia, banchetto, matrimonio, ses-so, culto, requentazione delpalazzo reale ecc..); lo schia-vo approva, e sostiene con va-lidissime argomentazioni lascelta del padrone, che per,improvvisamente e senza mo-tivo, cambia idea, annuncian-do allo schiavo di rinunciare asvolgere quanto prima dichia-

    rato. Ancora una volta quindi,lo schiavo si dimostra daccor-do, e adduce una serie di mo-tivazioni convincenti e sensateper incoraggiare il padrone nel-la sua rinuncia.Lo schema sso e costante incui si ripetono le varie stroe

    un tratto tipico e caratterizzan-te di tutta la letteratura anticavicino-orientale. La ripetizione,inatti, serviva come importan-te mezzo economico per unalingua, come laccadico, che siserviva per la scrittura dei circa200 onogrammi ed ideogram-mi cuneiormi di origine sume-rica. In questo brano, oltretut-to, la ssit delle battute riescead evidenziare la psicologia deipersonaggi, oltre che a dare pirisalto allundicesima stroa,quella conclusiva, che spezza ilmeccanismo delle altre stroe,introducendo la parte nevralgi-ca del testo, che lo assimila allaletteratura sapienziale.Dalle prime dieci stroe, possia-mo notare quello che pu es-sere identicato come lo stato

    embrionale della satira socia-le. Il padrone, certamente unricco signorotto locale, mostrai suoi capricci, la noia da cui aetto, e ostenta il suo statuseconomico, rierendosi ad atti-vit estranee nel modo pi as-soluto al lavoro. Questa parte

    del Dialogo mostra un evidenteintento ridicolo oltre che criti-co. Il padrone non ha interesseper niente, ozioso e indeci-so, pigro. Sembra che non pos-sa ar nulla senza lapprovazio-ne del suo schiavo, il cui ruolo altrettanto ridicolo e bana-lizzato, proprio per lappoggioimmediato e senza remore, diogni antasia del padrone. Eccoche, per, la gura dello schia-vo acquisisce uno spessore inpi rispetto a quella del padro-ne, poich, astuto e beardo,sembra prendersi gioco di lui; intelligente e attento, e antici-pa il tipo dello schiavo urbo emacchinatore che si sviluppersuccessivamente nella comme-dia antica, soprattutto in quel-la plautina.

    Nellultima stroa il padronechiede inne che are?, checonviene are? resosi con-to che non esiste nessuna ra-gione per determinare la scel-ta ra lazione e la non-azione,pensa che la morte sia lunicasoluzione. Lo schiavo a questa

    domanda risponde chiedendo:Chi dunque cos grande daraggiungere il cielo? Chi co-s esteso da abbracciare tuttala terra? introducendo, comegi accennato prima, il risvol-to sapienziale e trascendentaledel Dialogo, attraverso lanalo-gia con alcuni passi del Qoh-let della Bibbia, ma non solo. Illibro del Qohlet inatti, esatta-mente come il nostro Dialogo,mostra che nulla comprensi-bile allintelligenza umana, mo-stra lesistenza di ci che tra-scendente, estraneo alla nostraesperienza sensibile. Secondolo schiavo quindi, nessuno almondo pu rispondere a que-sta domanda, nessuno pu co-gliere il vero senso della vita, eluomo stesso troppo piccolo

    per giungere no al cielo e ri-solvere questenigma che gli stato posto, insieme a tanti al-tri, dalluniverso sovrano.

    Emanuela Iannotta

    Schiavo e Padrone:un dialogo accadico allorigine di trascendenza e satira sociale

    Benvenuti a tutti! Quanti di noirimembrano con innita gio-

    ia i momenti passati a scannar-si a partite di Risiko o Monopo-

    li? Oppure provando i pi esoticiTornado e Cluedo? Per non par-

    lare del periodo intelletualoide(che sicuramente avrete avuto) di

    Scacchi e Scarabeo!Bene, per ortuna quei momen-

    ti sono niti ma nuovi giochida tavolo stanno nel rattempo

    prendendo il sopravvento: eccoallora la guida che vi aiuter a

    tenervi al passo coi tempi!

    Cominciamo parlando diuno dei pi interessantigiochi in circolazione: Principidi Firenze. Gli autori di questogioco sono i tedeschi RichardUlrich e Wolgang Kramer (il ti-tolo originale dellopera DieFrsten von Florenz) ma, co-me si pu capire dal nome,

    lambientazione il Rinasci-mento italiano. Lobiettivo delgioco quello di portare presti-gio alla propria amiglia perse-guendo la via del mecenatismovestendo i panni di un impor-tante principe della citt.Ciascun giocatore avr un ta-bellone che rappresenta la suacorte, dove potr ospitare giul-lari, costruttori e attrazioni.Inoltre, nella tenuta di amiglia(area quadrettata sul propriotabellone), si potranno costrui-re i pi svariati edici, dallUni-

    versit alla Torre, oltre che areedi libero pensiero come laghet-ti, parchi e boschi. Tutto que-sto con lobiettivo di mettere aproprio agio gli artisti e scien-ziati che chiederanno di poterrealizzare le loro opere pressola vostra corte. Il vincitore sarcolui che totalizzer il maggiornumero di Punti Fama, otteni-

    bili proprio grazie alle opere.Il gioco acile da imparare maper essere giocato bene neces-sita di alcune partite. Richiedeuna o due ore di tempo e pre-vede da 2 a 5 giocatori, anchese in pochi il gioco rende me-no.Principi di Firenze ha una buona giocabilit, un discretonumero di strategie e, sruttan-do alcune varianti proposte alsuo interno pu essere giocatoparecchie volte senza stanca-re. La ortuna ha un basso pe-

    so per le sorti della partita, coscome linterazione tra i giocato-ri, anche se, la presenza di gio-catori inesperti potrebbe alsa-re il risultato.Per gli amanti dei giochi strate-gici ma anche delleleganza delrinascimento italiano!

    Jco

    O Kamchatka o morte!-Principi di Firenze-

    PROLOGO: Ho deciso di co-minciare questo pezzo conun incipit ad eetto estrapolatoda un vecchio numero di Kron-stadt spulciato nella vecchia se-

    de dellInormagiovani durantelinverno 2008:SESSO SESSO SESSO SESSOSESSO SESSO SESSO SESSOSESSO SESSO SESSO SESSOSESSO SESSO SESSO. Bene, orache ho attirato la vostra atten-zione, veniamo al dunque. Que-sto incipit, credetemi, non si di-scosta molto dal tema di questoarticolo. La nostra adolescenza,cari lettori maschi, labbiamopassata tra i banchi di scuola,il campo di calcetto e la came-retta, attratti da una produzio-ne cinematograca abbastanzasettoriale ed esplicita (si vab- b dai, li guardavamo tutti ilmetti hard no?). Non vi sie-te mai chiesti chi componessele musiche vagamente truzzeche acevano da sottoondo alleevoluzioni dei nostri eroi? No?Beh, io si. Durante i miei studimi sono imbattutto in un perso-naggio di tutto rispetto: Imma-nuel Casto, il re del Porn Grove.Le leggende su di lui si spreca-no, ma Immanuel, come tutti inavigati personaggi dello show businness, non ha mai attonulla per smentire i rumors sulsuo conto. Vi basti sapere chesia Cristiano Malgioglio (Od-dio, questuomo rocissimo)

    che Justin Timberlake (Mi apiacere sapere che in Italia cisia qualcuno che mi imita)hanno salutato positivamentela sua produzione discograca.Cantautore ranatissimo dal-le infuenze variegate (si sento-no gli echi di Ruus Wainwrighte di Freddy Mercury nelle suecomposizioni), Immanuel vi-

    ve la sua omosessualit in to-tale serenit, dimostrando diavere una vena ironica di tut-to rispetto (basta scorrere i ti-toli dei suoi brani, come la vio-

    lenta Che bella la cappella elanthem Io la d).Ma il Casto divo non soltan-to tastierine glitch o cavalcatesintetiche. poesia e raccon-to. Parole e verit miscelatecon urban dance, vaudeville edance anni 90. Le sue creazio-ni sono un inno allindipenden-za e alla libert. E sarebbe a-cile cadere nelle provocazioniproposte da una societ pseu-do inquisizionale che permet-te tette sventolanti (siliconateeh!) e demonizza realt sessua-li ormai consolidate. Prendia-mo per esempio Che bella lacappella e la sua narrazionedi un amore proibito tra capi-telli e altari marmorei. Oppu-re, se preerite, analizziamo Iola d. Le avventure di Deborahnon ci sembreranno tanto di-verse da quelle delle ragazzet-te che incrociamo il venerd se-ra sul corso.

    Elia Mariani

    Il re del Porn Groove

    -Schiavo ai miei ordini!-Ecco, padrone, ecco!-In cammino! Vammi a pren-dere e ad attaccare il carro:mi reco al palazzo!

    -Vacci, padrone, vacci! Netrarrai gran vantaggio. Veden-doti il re ti colmer di onori!-Ebbene, no, schiavo, non mirecher al palazzo!-Non andarci, padrone, nonandarci! Il re vedendoti puspedirti chiss dove, arti in-traprendere una strada sco-nosciuta e gettarti negli a-anni giorno e notte!

    [...]

    -Schiavo ai miei ordini!-Ecco, padrone, ecco!-Voglio are lamore con unadonna!-Fallo, padrone, allo! Chi alamore con una donna, di-mentica inquietudini e pre-occupazioni!-Ebbene, no, schiavo, nonvoglio are lamore con unadonna!-Non are allora lamore, pa-drone, non lo are! La donna un vero pozzo, una cister-na, un osso, la donna unadaga di erro alata, che ta-glia la gola delluomo!

    [...]

    -Schiavo ai miei ordini!

    -Ecco, padrone, ecco!-Allora che conviene are?Rompere la mia testa e la tua,o gettarsi nel ume, questoche conviene are?-Chi dunque cos grande daraggiungere il cielo? Chi co-s esteso da abbracciare tuttala terra?

    da Schiavo e Padrone

  • 8/14/2019 Kronstadt 50

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    Perch il attoriale. Pern numero intero positi-vo si dice attoriale e si indi-ca con n! il prodotto dei pri-mi n numeri interi positivi.Noi abbiamo 50!, quindi sar12345...50, che circa31064. Eh, s, siamo un pomegalomani.

    Dal numero 43 la rivista realizzata nellambito di Pavia, La Cit-t Partecipata, previsto dal progetto Servizi agli studenti nei Co-muni sedi di Universit a cura del Dipartimento della Giovent- Presidenza del Consiglio dei Ministri e dellAnci - AssociazioneNazionale dei Comuni Italiani.

    KRONSTADT: iniziativa realizza-ta con il contributo concesso dal-la Commissione A.C.E.R.SA.T.dellUniversit di Pavia nellambi-to del programma per la promo-zione delle attivit culturali ricre-

    ative degli studenti.

    Credits:

    Le vignette sono di mister Ami-

    ghetti e miss Tassan, tutte le al-tre immagini ci sono state gentil-

    mente concesse da Google.

    Ringraziamo tutti i redattori che

    negli anni hanno riempito queste

    pagine, e acciamo anche un rin-

    graziamento speciale a coloro che

    hanno intessuto la trama di Kron-

    stadt sotto e dietro la carta: gli

    impaginatori (Emanuele Quin-

    to, Domenico Santoro, Davide

    Iemmola, Steano Menegon, Lu-

    ca Schiavi, Umberto Mazzei) e icaporedattori (Lidia Acquaotta,

    Francesca Pepe, Simone Matto-

    li, Emmanuela Carb, Isabella

    Bossolino, Ginevra Sanvitale)

    Limmagine del poster di Die-

    go Gabriele (www.ak-house.com

    www.improponibile.com).

    Direttore editorialeIsabella Bossolino

    Direttore responsabileSalvatore Gulino

    ATTREZZATURE E MATERIALIPER BIOEDILIZIA

    VERNICI ECOLOGICHE

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    Via Dante, 110Tel.02-94699044 - 94699083

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    Kronstadtperiodico mensile

    Numero 50

    La redazione

    di Kronstadt aperta

    ad ogni tipo di collabo-

    razione.

    Potete contattarci a:[email protected]

    http://creativecommons.

    org/licenses/by-nc-sa/2.5/it/

    legalcode/Servizio agli studenti nei comuni

    sede di universit

    Massimo Ghimmy

    ronstadtk

    In citt si avverte lesigenza diun altro tipo di inormazioneche si aanchi a quella gi

    presente, rifesso di una logicadi monopoli dominante a livel-lo mondiale, e che renda contodelle necessit di comunicazionepresenti nella societ. Le associa-zioni del terzo settore, il Comunee lUniversit, le Scuole Superio-ri non hanno in questo momentoa disposizione un sistema inor-mativo che permetta loro la co-municazione e il conronto.La cultura come risorsaUna citt come Pavia deve con-tinuare a investire e impegnar-si nel mantenere un alto pro-lo in ambito culturale di controalla banalizzazione legata a logi-che di mercato. Di pi, la sdada raccogliere non solo quelladi continuare ad agire ma di ri-uscire a trovare i mezzi per riu-scire a raccontarlo, incoraggiarloe immaginarlo. La cultura rap-presenta uno spazio privilegia-

    to per combattere una battagliache pu migliorare la qualit divita anche e soprattutto in termi-ni economici concreti.LUniversit e il territorioPavia sede di uno dei pi an-tichi e importanti atenei dEuro-pa, ma viene avvertito da sem-pre un distacco tra luniversit eil territorio. Questa distanza ap-pare ai pi inopportuna per unacitt abbandonata dalle abbricheche non pu permettersi un u-turo slegatodal patrimonio di sa-pere che questa istituzione rap-presenta.Il compito dellinormazione.Le vicende del mondo dalla nedella guerra redda in poi hannoatto crescere la consapevolezzadellimportanza dei mezzi di in-ormazione. Importanza legatanon solo alla libert di scelta, equindi alla pluralit come richia-mato dal Presidente della Repub-

    blica, ma anche e soprattutto allapossibilit di accedere agli stessi,

    come scritto nellarticolo 21 del-la Costituzione. Maniestare libe-ramente il proprio pensiero vuoldire avere accesso a spazi inor-mativi, poterli controllare e ge-stire in unottica che non sia soloed esclusivamente quella delleleggi del mercato.Pensiamo che la soluzione diquesti problemi possa transita-re anche per la nascita a Paviadi un soggetto dinormazionedal basso che, sruttando diver-si supporti multimediale (cartastampata, portale internet, archi-vio audio/video, radio e televi-sione) sappia diventare un puntodi convergenza per chiunque vo-glia contribuire alla creazione ealla diusione di un altro model-lo dinormazione: uninorma-zione centrata su Pavia e sui suoiproblemi che sappia anche guar-dare oltre, nella consapevolezzache i problemi sul nostro territo-rio sono spesso la determinazio-ne locale di problemi e dinami-

    che globali.Crediamo che lesigenza di unin-ormazione non asservita al po-tere sia oggi sentita da molti, eche sia compito di queste perso-ne impegnarsi per la creazionedi spazi di libero conronto.Chiediamo perci agli Enti Loca-li, alla Societ Civile e allUniver-sit di sostenere questo progettormando lappello e partecipan-do concretamente alla sua re-alizzazione cos da dar voce aquestioni e opinioni altrimentiinvisibili.

    Per arrivare a capire, di pi e me- glio, la complessit degli eventi edei mondi che ci circondano. Persostenere la necessit di una in-

    ormazione intelligente, capace di guardare in proondit e rifetteresugli eventi, anzich sullaudience.

    Per cercare, inne, di svelare e rac-contare sempre, ogni possibile veri-t. (www.ilariaalpi.it)

    Appello per unaltra informazioneda Kronstadt n1, marzo 2004

    50! di questi numeri

    Kronstadt una citt-ortezza sita nel gol-o di Finlandia. Lenin

    ne parl come il lampo che il-lumin meglio di ogni altro lanostra realt: gli stessi mari-nai che pochi anni prima era-no stati deniti da Trotskij glo-ria e onore della rivoluzione,costitutori di uno dei primi so-viet nati in Russia durante la ri-voluzione, nel 1921 si ribellaro-

    no alla corruzione dellidea perla quale avevano tanto strenua-mente lottato, dando vita a unarivolta anarchico-libertaria so-ocata nel sangue e liquidata daimassimi dirigenti del partito co-me prettamente borghese.Tutto il potere ai soviet e non aipartiti, il grido di guerra dei ri-voluzionari. Il riuto delle ide-ologie, di qualsiasi colore essesiano, quello che ci contraddi-stingue; libert, consapevolez-za, inormazione, cambiamentoi nostri capisaldi. Troppe vol-te, per la retta di andare chissdove, pensiamo che sia il nostro

    treno a muoversi, quando inve-ce quello al nostro anco chesta partendo. Noi abbiamo deci-so di prendere la patente erro-viaria, e scegliere come e quan-do partire. Seguiamo dei binari,ma ermiamo in tutte le stazio-ni: si pu imparare qualcosa daqualsiasi luogo e qualsiasi per-sona, perch dal basso, chenasce la vera rivoluzione.

    Ginevra Albertovna Sanvitalij

    Perch

    Kronstadt

    si chiama

    Kronstadt

    Perch 50 scritto 50!

    periodico mensile

    Numero 50

    Mercoled 11

    Novembre 2009

    ISSN 1972-9669