l’ focus on: il „design & creativity working group” di errin” · 12 action plan for...
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€uro—Helpdesk, Novembre/2015
In Europa si é concordi nel
sostenere che tutte le forme
di innovazione debbano
essere supportate, al fine di
garantire competitività,
ricchezza e benessere. Il
design viene sempre più
concepito come elemento
chiave in grado di lanciare
nuove idee sul mercato e di
trasformare queste in
prodotti e servizi attraenti e
semplici da utilizzare.
L’"Innovation Union Flagship
Initiative" della Strategia
Europa 2020 per la crescita
e l'occupazione riconosce
l'importanza di
concentrarsi sul potenziale
creativo europeo, nonché,
in particolare, sul ruolo che
il design svolge nel portare
nuove idee sul mercato. In
questo contesto nel 2011 è
stata lanciata la "European
Design Innovation
Initiative", con il compito di
(Continua a pagina 10)
Action Plan for
Design-Driven
Innovation
1-10
FOCUS ON: Il
“Design &
Creativity Group”
di ERRIN
Intervista ad
Anna
Spechtenhauser
1-2
I finanziamenti
europei nel
settore del
design e delle
industrie
creative
Intervista a
Valentina
Montalto
6
I servizi dell’€uro-
Helpdesk
12
Action Plan for Design-Driven
Innovation
Questo mese
parliamo di:
FOCUS ON: Il „Design & Creativity Working Group” di
ERRIN”
avevano manifestato il
proprio interesse ad
entrare in contatto più
stretto con le Istituzioni
europee e a cooperare con
esse. Dall’altro lato anche
la Commissione europea e
diverse Direzioni Generali
(DG) avevano sottolineato il
fatto che il design avrebbe
dovuto essere sfruttato
soprattutto nell'ottica
dell'innovazione e in
connessione con questa.
Questo gruppo di lavoro,
infatti, si è sviluppato
nell'ambito dell'”Innovation
(Continua a pagina 2)
Working Group” è stato
creato nel 2011 dal
direttore di ERRIN, Richard
Tuffs, insieme ad alcune
regioni, fra cui la
Danimarca centrale e
Helsinki, Capitale mondiale
del design nel 2012.
Fino al 2011 all'interno di
ERRIN non esisteva un
gruppo di lavoro che si
occupasse del tema design
e creatività e i membri
avevano espresso l'esigenza
di crearne uno. Da un lato
diverse istituzioni nelle
regioni (quali università o
camere di commercio)
Intervista ad Anna
Spechtenhauser,
collaboratrice dell’Ufficio
europeo della regione di
Stoccarda e membro del
gruppo di lavoro sul
design all'interno di ERRIN,
la rete delle regioni
europee per la ricerca e
l'innovazione (European
Regions for Research and
Innovation).
Come e per quali motivi
si è creato il gruppo di
lavoro sul design in
ERRIN?
Il „Design & Creativity
Pagina 2
FOCUS ON: Il „Design & Creativity Working Group” di
ERRIN”
€uro—Helpdesk, Novembre/2015
Union”, una delle
iniziative centrali della
Strategia Europa 2020,
che riconosce il design
come elemento decisivo
per la crescita e lo
sviluppo. Inoltre, nel
2013 è stato lanciato
dalla Commissione il
"Piano d'azione europeo
per il design". Oltre a ciò,
è stata organizzata
l'iniziativa "EU Design
Days", che si svolge ogni
anno a Bruxelles e
rappresenta l'unica
conferenza a livello
europeo nel settore del
design.
Al gruppo di lavoro
partecipano circa 30
regioni che si incontrano
ogni otto settimane per
discutere di diverse
tematiche. Durante
questi incontri può
essere invitato un
esperto della
Commissione, per
ricevere informazioni su
uno specifico invito a
(Continua da pagina 1) presentare proposte,
oppure un rappresentante
di una regione, che ha la
possibilità di illustrare un
progetto pilota.
Quali compiti ha questo
gruppo di lavoro e quali
obiettivi si pone?
All'interno di ERRIN ogni
gruppo di lavoro ha un
proprio piano di lavoro, che
indica gli obiettivi per gli
anni seguenti. Le aree di
interesse principali possono
essere riassunte come
segue:
A. stimolare la
cooperazione fra i diversi
attori che si occupano di
design nel contesto
europeo. L'obiettivo è di
riunire designer, piccole e
medie imprese (PMI),
rappresentanti delle camere
di commercio, istituzioni
europee e diverse reti di
cooperazione;
B. migliorare la
cooperazione e lo scambio
fra le diverse DG che si
occupano di design,
esercitando un'attività di
lobby. Le DG interessate
sono la DG GROWTH per
l’ambito dell’innovazione,
la DG EAC per l’ambito
della formazione e della
cultura, come anche la DG
RTD per l’ambito della
ricerca e
dell’innovazione*;
C. migliorare la
cooperazione tra le
regioni e i diversi attori,
tra cui la Commissione,
affinché queste vengano
considerate degli
interlocutori diretti e degli
esperti nel settore del
design. Attenzione
particolare viene dedicata
ai progetti, sui quali si
focalizzano i bandi
europei, segnalando le
opportunità di
finanziamento esistenti,
come si possano trovare
partner, etc.;
D. scambiare informazioni
con reti già esistenti
nell'ambito del design,
come ad esempio i
progetti pilota che
vengono finanziati dalla
(Continua a pagina 3)
*DG GROWTH: DG Mercato
interno, Industria, Imprenditoria e
PMI
DG EAC: DG Educazione e
Formazione
DG RTD: DG Ricerca e
Innovazione
Pagina 3 €uro—Helpdesk, Novembre/2015
Commissione: “Design
for Europe”, KEA etc.
Quanto frequenti
sono i progetti di
design all'interno
degli inviti a
presentare proposte
europei?
A causa della
multidisciplinarietà
nonché
dell'interdisciplinarietà
dei progetti nell'ambito
del design è difficile
misurare la regolarità o la
frequenza dei bandi su
questo tema specifico.
Inoltre i progetti sul
design possono avere un
ampio raggio e dunque
intervenire in diversi
settori. Peraltro vorrei
sfruttare questa
opportunità per attirare
l'attenzione sul fatto che
a fine ottobre sono stati
pubblicati diversi inviti a
presentare proposte
progettuali all'interno del
programma Horizon
2020, fra cui uno in
particolare nell'ambito
della „User-driven
innovation” che si
concentra sul tema del
design.
Come è stata
improntata la
collaborazione fra il
“Design&Creativity
(Continua da pagina 2) Working
Group” e la
Commissione
fino ad oggi?
Il lavoro del
gruppo sul
design e
creatività di
ERRIN viene
accolto molto
positivamente
dalla
Commissione
europea. Siamo
infatti
riconosciuti
come un partner
importante
quando si tratta
di ascolta la
"voce delle
regioni europee"
nel campo del
design e della
creatività.
A titolo esemplificativo cito
che siamo stati invitati a
prendere parte ad uno
scambio con la
Commissione e altri
importanti enti nel campo
del design, durante il quale
sono state discusse le
priorità del nuovo
programma di lavoro di
Horizon 2020. Attraverso la
compilazione di un
questionario abbiamo
riassunto quelli che, nella
nostra ottica, sono i punti
fondamentali che
dovrebbero essere presi in
considerazione nel
prossimo programma di
lavoro. In questa
occasione abbiamo anche
sottolineato quelli che, a
nostro parere, sono gli
ostacoli maggiori da
superare quando si
partecipa ad un bando
europeo: la difficoltà di
soddisfare i requisiti
richiesti, di trovare i
partner necessari o di
superare le barriere
linguistiche.
Sin da quando nel 2013
nel quadro di Europa 2020
è stato pubblicato lo
“European Action Plan for
Design” (cfr. l’articolo di
(Continua a pagina 4)
CC BY-NC-ND 2.0, BY *Katch*
Pagina 4 €uro—Helpdesk, Novembre/2015
FOCUS ON: Il „Design & Creativity Working Group” di
ERRIN”
approfondimento a pag.
1, ndr.), il design ha
acquisito rilevanza
crescente per la
Commissione europea.
Ciò è riscontrabile anche
nel fatto che la presenza
di rappresentanti delle
istituzioni europee agli
ultimi Design Days è
aumentata sensibilmente.
Durante l'edizione di
quest'anno, dedicata al
tema “Design the Fu-
ture: Smart Trends in
Design & Innova-
tion” (Disegnare il futuro:
trend intelligenti nel
design e
nell’innovazione), hanno
avuto luogo due
presentazioni da parte di
funzionari della
Commissione europea.
Tra questi vi era Mark
Nicklas, Vice Capo
dell'Unità „Politica e
investimento innovativi
per la crescita“ della DG
Mercato interno,
Industria, Imprenditoria e
PMI, che ha tenuto una
presentazione sul tema
“Design in Motion:
Progress on the EU
Action Plan” (Design in
movimento: progressi sul
piano di azione europeo).
Perché si dovrebbe
(Continua da pagina 3)
prendere parte a questo
gruppo di lavoro, quali
sono i vantaggi?
In qualità di membri si ha la
possibilità di proporre
laboratori o organizzare
incontri con rappresentanti
regionali durante le riunioni
che si tengono
regolarmente oppure
durante gli “EU Design
Days”.
Nel frattempo gli “EU
Design Days” sono diventati
un marchio o, comunque,
un concetto che mira al
raggiungimento degli
obiettivi specifici del
settore, così che molte
personalità di spicco
nell’ambito del design vi
partecipano regolarmente e
li utilizzano come
piattaforma per curare i
propri contatti, costruire
reti e promuovere le
regioni d’origine come
leader nel campo del
design e delle industrie
creative. Le giornate del
design sono l'unico evento
europeo nel settore del
design a sottolineare e
promuovere l'importante
ruolo che giocano le
regioni nella creazione di
condizioni lavorative
favorevoli in questo
ambito. Attraverso la
partecipazione attiva nella
fase di pianificazione e
programmazione
dell’evento stesso si
creano le premesse per la
(Continua a pagina 5)
CC BY-NC-ND 2.0, BY *Katch*
Pagina 5 €uro—Helpdesk, Novembre/2015
nascita di nuove reti di
cooperazione, a favore
soprattutto dei diversi
gruppi di interesse
regionali.
Quali sono i passi che
un’istituzione,
un'università, una
camera di commercio o
una PMI di una regione
dovrebbe intraprendere
per diventare membro
del gruppo di lavoro?
La cosa più importante è
capire quale sia
l'obiettivo che
(Continua da pagina 4) l’organizzazione in
questione vuole
raggiungere: presentarsi o
affermarsi a livello europeo,
trovare partner per
collaborazioni future,
avviare degli scambi con
altri partner, ampliarsi in
generale oppure
partecipare a progetti con
altri partner o proporre un
progetto come lead-partner.
Partecipare agli incontri del
gruppo di lavoro o ad
un’edizione degli “EU
Design Days” che si
tengono a Bruxelles é
un'occasione unica per
conoscere meglio il gruppo
stesso, i suoi membri, le
attività e le reti in cui
lavora.
CC BY-NC-ND 2.0, BY Anne-Sophie Leens
C’è sicuramente spazio in
programmi destinati
interamente al settore,
come Creative Europe, ma
anche all’interno di altri
programmi di
finanziamento come
Horizon 2020, COSME e,
a livello di sviluppo di
politiche territoriali per il
settore, anche Interreg e
URBACT.
Tuttavia, l’accesso ai
fondi rimane
estremamente
competitivo, di fronte ad
una platea di possibili
beneficiari che si sta
allargando e
professionalizzando
sempre di più. Da una
parte ciò è un bene,
perché significa che
questi strumenti sono
sempre più conosciuti e
che la qualità dei progetti
migliora. Fino ad una
decina di anni fa i
progetti europei erano
una novità per tutti gli
operatori, al giorno
d’oggi sono quasi la
norma.
È bene ricordare
comunque che spesso il
focus dei programmi
europei è posto sullo
sviluppo tecnologico o, in
altri casi,
sull’innovazione
economica o sociale.
Questo richiede alle
industrie culturali e
creative una buona
comprensione
di quello che è
l’obiettivo del
singolo
programma e
se il progetto
che l’impresa
vuole
presentare sia
effettivamente
finanziabile
all’interno di
questo tipo di
bandi.
Per fare un
esempio, nel
I finanziamenti europei nel settore del design e
delle industrie creative
Dopo aver parlato delle
politiche dell’Unione
europea nel campo del
design e delle industrie
creative, approfondiamo
invece l’aspetto dei
finanziamenti in questo
settore.
Ne parliamo con Valentina
Montalto, consulente
nell’ambito degli affari
europei e project manager
presso KEA, società di
ricerca e consulenza nel
settore delle industrie
culturali e creative*.
Innanzitutto, qual è lo
spazio riservato alle
industrie creative
all’interno dei programmi
di finanziamento europei?
Pagina 6 €uro—Helpdesk, Novembre/2015
CC BY-NC-ND 2.0, BY David Salafia
programma Horizon 2020
ci sono numerose
opportunità rivolte alle
industrie creative, molte di
più rispetto al passato. Si
tratta però di bandi che
promuovono
principalmente attività di
ricerca e innovazione o di
applicazione di nuove
tecnologie al settore
culturale e creativo. Non si
tratta quindi di
finanziamenti per attività di
produzione o scambio
culturale, supportate
invece dal programma
Creative Europe.
Lei ritiene che la
situazione sia dunque
migliorata rispetto
all’ultimo periodo di
programmazione?
Dipende dal punto di vista,
ma tendenzialmente direi
di sì, come dimostra
nell’esempio che indicavo
sopra. Ci sono maggiori
possibilità per quanto
riguarda lo sviluppo di
nuovi business model e
l’applicazione di nuove
tecnologie al fine di
migliorare la competitività
del settore, nonché per lo
sviluppo di politiche
integrate a livello locale e
regionale (soprattutto in
programmi come URBACT e
(Continua da pagina 6)
Pagina 7 €uro—Helpdesk, Novembre/2015
che vi hanno partecipato.
Si allarga la rete di
contatti in tutta Europa e
questo porta, in un’ottica
di lungo periodo, a dei
vantaggi in termini di
apertura dei mercati e di
internazionalizzazione.
Ci sono dei vantaggi
anche in termini di
competenze: le imprese,
il settore della ricerca e le
autorità locali e regionali
possono capire ed
imparare come lavorano
altre realtà. Sappiamo
che il modo di lavorare in
Italia è molto diverso
rispetto a quello che si
può osservare in
Interreg). Anche
in programmi,
che il cui focus
principale è
rimasto invariato
ma con una
maggiore
attenzione al
potenziale
economico del
settore, il budget
è stato
aumentato.
Questo è il caso
di Creative
Europe: € 1.49
miliardi sono
messi a
disposizione per
il periodo 2014-
2020, 9% in più
rispetto al
periodo di
programmazione 2007-
2013. Inoltre, Europa
Creativa prevede la
creazione di un nuovo
fondo di garanzia
(Guarantee Facility) con
l’obiettivo di facilitare
l’accesso ai prestiti
bancari per le imprese del
settore.
Ci sono aspetti positivi
nella partecipazione ad
un progetto europeo,
quali vantaggi si hanno
da un’esperienza simile?
Vi sono molti aspetti
positivi e lo dimostrano i
numerosi enti ed imprese
CC BY-NC-ND 2.0, BY *Katch*
dall’Unione europea?
La piattaforma “Design
for Europe”, per esempio,
è finanziata dal
programma COSME e
persegue l’obiettivo di
sensibilizzare le autorità
locali e le imprese all’uso
del design come
strumento di creatività e
di innovazione. Il
progetto consiste in una
serie di attività sul
territorio destinate sia ai
policy maker sia alle
pubbliche
amministrazioni e alle
imprese quali potenziali
beneficiari del design per
la creazione di nuove
politiche pubbliche,
prodotti o servizi
(pubblici e privati). Esiste
anche un sito web che si
può visitare al seguente
indirizzo:
www.designforeurope.eu
.
Un altro interessante
progetto è “Sparks”: è
finanziato dal
programma Horizon
2020 e prevede
l’organizzazione di una
mostra scientifica
I finanziamenti europei per nel settore del design e
delle industrie creative
Finlandia, Francia e via
dicendo: entrare in
contatto con altre best
practice può essere una
fonte importante
d’ispirazione e di
apprendimento.
Inoltre, la progettazione
europea spesso facilita
l’accesso a lungo termine
ai finanziamenti: i primi
tentativi possono essere
fallimentari, ma il fatto
stesso di entrare a far parte
di una rete di contatti o di
consorzi con enti che
potrebbero diventare
partner potenziali per
progetti futuri, rende più
semplice lo sviluppo di
progetti nei programmi
successivi. Sia perché si
hanno già i contatti, sia
perché si capisce cosa
significa far parte di un
progetto europeo.
Avrebbe un consiglio da
dare a chi muove i primi
passi in un contesto
europeo?
Innanzitutto è necessario
capire come funzionano i
bandi e per questo risulta
molto utile partecipare alle
sessioni informative
organizzate dagli enti di
gestione dei vari
(Continua da pagina 7)
Pagina 8 €uro—Helpdesk, Novembre/2015
programmi. I siti ufficiali
sono fonti d’informazione
importanti ma possono
risultare complicati da
consultare, se prima non
si ha un’idea chiara di
cosa si stia cercando.
Per questo uffici come il
vostro (Ufficio di
collegamento a Bruxelles/
€uro–Helpdesk/Europe
Direct n.d.r.) ricoprono un
ruolo chiave, perché
fanno da ponte fra gli
operatori del territorio e
la dimensione europea.
Per realtà molto piccole,
Bruxelles può essere
molto complessa e
dunque lo scambio di
informazioni è molto
importante. Ci sono
inoltre agenzie come la
nostra che offrono diversi
tipi di servizi per enti e
imprese, tra cui dare
consigli su come
prepararsi alla
partecipazione a un
bando europeo o aiutare
nella fase di scrittura del
progetto e di creazione
del consorzio.
Ci potrebbe
illustrare un paio di
esempi pratici di
progetti che
potrebbero essere
finanziati
Parlamento europeo, che
le hanno commissionato
diversi studi (dal “The
Economy of Culture in
Europe” nel 2006 per la
Commissione europea,
fino al più recente
“Feasibility study on data
collection and analysis in
the cultural and creative
sectors in the EU” del
2015, per la medesima
istituzione). KEA si
occupa anche di
consulenza strategica a
livello regionale e locale.
http://www.keanet.eu// Cliccando sulle immagini è possibile
raggiungere i link ai diversi canali.
itinerante che coinvolge 29
Paesi (tutti i membri dell’UE
e la Svizzera). Lo scopo è di
promuovere un nuovo
modo di fare ricerca
scientifica e innovazione,
che sia più attento ai
bisogni della società (la
cosiddetta Responsible
Research and Innovation –
RRI). Il progetto è
innovativo in quanto
prevede la sperimentazione
di nuovi format
partecipativi (science cafés,
scenario workshops, ecc.)
nonché la combinazione di
elementi di tipo artistico,
interattivo e creativo che
permettano un maggiore
coinvolgimento del grande
pubblico nei temi
scientifici. Si instaura
quindi una proficua
collaborazione fra mondo
scientifico e mondo
artistico e creativo: gli
artisti son coinvolti fin dal
principio nell’ideazione
della mostra, insieme ai
musei della scienza e ai
centri di ricerca scientifica
(www.sparksproject.eu).
*KEA ha collaborato fra
l’altro con molti enti
pubblici e privati, in
particolare con la
Commissione europea e il
(Continua da pagina 8)
Pagina 9 €uro—Helpdesk, Novembre/2015
Il gruppo “Creative Europe” su Facebook
europeo, nazionale e
regionale. Il supporto alle
industrie culturali e
creative, nell’ottica della
promozione della crescita
e della creazione di nuovi
posti di lavoro, viene
ribadito anche nella
Comunicazione
“Promoting cultural and
creative sectors for
growth and jobs in the
EU“ (Promuovere i settori
culturale e creativo per la
crescita e l’occupazione
in Europa, 2012) della
Commissione, al fine di
rafforzare l’arricchimento
reciproco fra i diversi
settori.
Gli ambiti di attività si
concentrano sul ruolo
strumentale del design
nel raggiungimento degli
obiettivi politici europei,
come ad esempio in
Horizon 2020, COSME e
nei fondi strutturali per il
periodo 2014-2020.
L’obiettivo è di ridurre il
divario fra le regioni più
avanzate e quelle che, al
contrario, hanno
sviluppato in misura
minore l’utilizzo
dell’innovazione design-
oriented.
Il documento “Design for
Growth and
Prosperity” (“Design per la
Crescita e il benessere”,
EDLB, 2010) definisce il
design come “attività
innovativa orientata alla
persona, attraverso la
quale vengono sviluppati
prodotti e servizi utili e
desiderabili”.
Nell’ambito di questo
piano di azione sono
stati individuati tre campi
di attività strategici:
1. Creazione delle
condizioni generali e
sviluppo delle
competenze per
stimolare una politica
efficiente nell’ambito
dell’innovazione
orientata al design:
Sostegno al ruolo del
design nell’innovazione e
sua promozione presso i
rappresentanti politici in
tutta Europa;
Misurazione
dell’impatto economico
del design e del suo ruolo
rispetto ad altri elementi
economici immateriali
nella creazione di valore
aggiunto;
Utilizzo di strumenti di
design nella ricerca
multidisciplinare e nei
programmi di
innovazione che
affrontano sfide
complesse;
Sviluppo di competenze
e utilizzo di innovazione
Pagina 10 €uro—Helpdesk, Novembre/2015
Action Plan for Design-Driven Innovation
sfruttare il potenziale
dell’innovazione design-
oriented e di rafforzare il
collegamento tra design,
innovazione e
competitività. La
Commissione si è inoltre
rivolta allo "European
Leadership Board
Design” (EDLB), un gruppo
di 15 esperti del settore,
che provengono
dall’industria, dalle piccole
e medie imprese (PMI), dai
centri per l’innovazione
nazionali e regionali e dal
mondo accademico: a
questo gruppo è stato
chiesto di avanzare
proposte su come
integrare, nell’ambito delle
politiche per l’innovazione,
il design, un’innovazione
orientata all’utente e altri
fattori non tecnologici.
Il EDLB é convinto che la
maggior parte delle
aziende europee possano
trarre vantaggio
dall’utilizzo del design
come strumento di
innovazione.
Nel 2013, come risposta a
queste due iniziative, la
Commissione ha
pubblicato il cosiddetto
“Action Plan”, con
l’obiettivo di accelerare
l’inclusione del design
nelle politiche per
l’innovazione a livello
(Continua da pagina 1)
Pagina 11 €uro—Helpdesk, Novembre/2015
nella ricerca e nello
sviluppo, al fine di
promuovere in maniera
più efficace quegli utilizzi
commerciali ed economici
che traggono profitto in
misura maggiore dal
forte orientamento verso
l’utente;
Identificazione delle
esigenze legate
all’attualizzazione della
protezione della proprietà
intellettuale per i beni
immateriali.
3. Promozione e utilizzo
del design per il
rinnovamento del
settore pubblico:
Rafforzamento del
design strategico e
implementazione di
direttive per
l’ammodernamento del
settore pubblico (nello
sviluppo dei prodotti
informativi e nella
formazione dei lavoratori
del settore pubblico);
Rafforzamento della
ricerca e dello sviluppo di
innovazione orientata al
design per un servizio
pubblico più efficiente e
user-friendly;
Promozione
dell’apprendimento
reciproco e della
cooperazione fra gli attori
del settore pubblico,
rivolgendo l’attenzione
soprattutto alle soluzioni
basate sul design.
orientata al design
nell’istruzione scolastica e
nella formazione;
Promozione di uno
scambio continuo di
informazioni tra i gruppi
di interesse che fanno
riferimento alle politiche
sull’innovazione orientata
al design.
2. Attuazione e
applicazione di azioni
politiche nel settore
industriale, al fine di
rafforzare la
competitività europea:
Promozione
dell’innovazione orientata
al design nelle imprese di
tutta Europa;
Rafforzamento della
capacità delle PMI europee
di utilizzare il design come
strumento strategico per
realizzare prodotti e servizi
dotati di maggiore
usabilità;
Aumento della
cooperazione fra le
imprese che ritengono un
investimento nel design un
vantaggio competitivo;
Promozione di nuove
strategie e pratiche
innovative che portino alla
creazione di nuovi modelli
di business;
Integrazione del design
(Continua da pagina 10)
€uro—Helpdesk
Pagina 12 €uro—Helpdesk, Novembre/2015
€uro-Helpdesk
I servizi offerti dall’€uro-Helpdesk
di scrittura di un progetto
europeo e sulla ricerca dei
partner per costruire un
consorzio forte e vincente.
Gli inviti a presentare
proposte della Commissione
europea vengono
regolarmente pubblicati
durante l’anno. L’€uro-
Helpdesk ti tiene informato
con le ultime notizie e gli
aggiornamenti sullo stato
delle iniziative europee nei
tuoi campi di interesse.
Nelle prossime edizioni della
newsletter verranno di volta
in volta analizzati i diversi
programmi e le opportunità
fornite da ciascuno di essi.
Verranno inoltre ospitati gli
interventi di esperti che
approfondiranno diversi
aspetti dei progetti europei.
A chiusura di ogni
newsletter inoltre verrà
pubblicato lo scadenziario
con i bandi per gli inviti a
presentare proposte aperti
dalle diverse Direzioni
Generali nel mese
precedente.
Il monitoraggio può essere
scaricato dalle pagine web
http://alpeuregio.org/
index.php/it/finanziamenti-
europei/euro-helpdesk e
http://www.provincia.bz.it/
europa/it/scadenziario.asp .
Il primo passo per realizzare
un nuovo progetto è la
conoscenza delle molteplici
opportunità a disposizione
delle imprese e degli enti.
L’€uro-Helpdesk organizza
InfoDays, conferenze e
seminari per illustrare i
programmi europei e le linee
di finanziamento che
supportano
l’internazionalizzazione e
l’accesso a nuovi mercati.
Attraverso lo sportello potrai
accedere a corsi di
formazione sui fondi europei
a gestione diretta, sulle
modalità di reperimento delle
informazioni, sulle tecniche
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