la carne del contadino di ambrosini paolo · mettere a disposizione il manuale d’uso e...
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ESTRATTO DOCUMENTO VALUTAZIONE DEI RISCHI
LA CARNE DEL CONTADINO
DI AMBROSINI PAOLO
INFORMAZIONE ART. 36 E 37 DLGS 81/2008
REPARTO LABOROTORIO E VENDITA (ANCHE AL BANCO)
Luogo: DUBINO (SO) Data:________________
Il sottoscritto AMBROSINI PAOLO legale rappresentante della ditta LA CARNE DEL
CONTADINO DI AMBROSINI PAOLO con sede operativa in VIA SPLUGA, 30 – FRAZIONE
NUOVA OLONIO – 23015 DUBINO (SO), secondo quanto previsto dall’art. 36 del d.lgs. 81/08
informa il/la sig./sig.ra __________________________________________relativamente a:
i rischi per la sicurezza e la salute connessi all'attività dell'impresa in generale;
le misure e le attività di protezione e prevenzione adottate;
i rischi specifici cui è esposto in relazione all'attività svolta, le normative di sicurezza e
le disposizioni aziendali in materia;
i pericoli connessi all'uso delle sostanze e dei preparati pericolosi sulla base delle
schede dei dati di sicurezza previste dalla normativa vigente e dalle norme di buona
tecnica;
le procedure che riguardano il pronto soccorso, la lotta antincendio, l'evacuazione dei
lavoratori;
il responsabile del servizio di prevenzione e protezione ed il medico competente;
i nominativi dei lavoratori incaricati di applicare le misure antincendio e di pronto
soccorso.
Si provvede a consegnare il seguente materiale informativo:
manuale della sicurezza e salute nei luoghi di lavoro (artt. 36 D.Lgs. 81/08);
documentazione menzionata precedentemente.
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SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
FIGURA
DATORE DI LAVORO
SIG. AMBROSINI PAOLO
RESPONSABILE DEL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE (RSPP)
SIG. AMBROSINI PAOLO
MEDICO COMPETENTE
NON NOMINATO
RAPPRESENTANTE DEI
LAVORATORI PER LA
SICUREZZA (RLS)
RAPPRESENTANTE DEI
LAVORATORI PER LA SICUREZZA
TERRITORIALE (RLST)
FONDO
X
SIG. MANINI DANILO (EBT COM)
ADDETTI ANTINCENDIO CLASSIFICAZIONE RISCHIO ATTIVITÀ
ALTO MEDIO BASSO
X
SIG. AMBROSINI PAOLO
ADDETTI PRIMO SOCCORSO GRUPPO A GRUPPO B GRUPPO C
X
SIG. AMBROSINI PAOLO
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R = P * M
MATRICE DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
FR
EQ
UE
NZ
A (
P)
P4 ELEVATA R4 R8 R12
R16
P3 RILEVANTE R3 R6 R9 R12
P2 BASSA R2 R4 R6 R8
P1 TRASCURABILE R1 R2 R3 R4
LIEVE SERIO GRAVE IRREPARABILE
M1 M2 M3 M4
GRAVITÀ DELLE CONSEGUENZE (M)
ALFA RISCHIO ACCETTABILE nessuna necessità di intervento o
interventi consigliati
BETA RISCHIO NON ELEVATO verifica possibilità d’interventi di
riduzione
GAMMA RISCHIO ELEVATO identificazione programmazione di
interventi di riduzione
DELTA RISCHIO NON
ACCETTABILE interventi immediati
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RISCHI MACCHINARI*
*La presente valutazione non contempla la valutazione specifica del parco macchine che verrà predisposta su richiesta del cliente.
MACCHINA STIMA DEL
RISCHIO RISCHIO DPI
Affettatrice 2x3=6 - Ferite e tagli - Trascinamento/ Impigliamento - Elettrocuzioni
- Guanti antitaglio - Pinze
Banco vendita refrigerato 1x1=1 - Elettrocuzione - Urti
- Nessuno
Bilancia da banco 1x1=1 - Elettrocuzione - Nessuno
Cassa 1x1=1 - Schiacciamenti - Elettrocuzione
- Nessuno
Gondola surgelati 1x1=1 - Elettrocuzione - Schiacciamenti arti superiori
- Nessuno
Attrezzatura manuale varia 2x2=4 - Ferite e tagli - Elettrocuzioni (se attrezzatura elattrica)
- Guanti antitaglio - Pinze
Piani lavoro/tagli carni 1x1=1 - Urti - Nessuno
Segaossa 3x3=9 - Ferite e tagli - Trascinamento/ Impigliamento - Elettrocuzioni
- Guanti antitaglio
Tritacarne 2x3=6 - Ferite e tagli - Trascinamento/ Impigliamento - Elettrocuzioni
- Guanti antitaglio
Vetrina refrigerata 1x1=1 - Elettrocuzione - Urti
- Nessuno
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MACCHINA STIMA DEL
RISCHIO RISCHIO DPI
Armadi 1x1=1 - Urti - Schiacciamenti arti durante chiusura ante
- Nessuno
Bilancia 1x1=1 - Elettrocuzione - Nessuno
Celle 1x3=3
- Schiacciamenti - Microclima - Elettrocuzione - Assideramento (nel caso in cui l’operatore rimanga
bloccato all’interno)
- Indumenti da lavoro contro il freddo
Coltelleria 2x2=4 - Ferite e tagli - Guanti antitaglio - Grembiule antitaglio
Macchina sottovuoto 1x1=1 - Elettrocuzione - Scottature per contatto con parti calde
- Nessuno
Scaffali 1x2=2 - Schiacciamento per caduta materiale - Urti
- Nessuno
Mezzi di trasporto 2x4=8
- Ribaltamento - Investimenti - Collisioni e impatti - Urti contro cose o persone - Scivolamenti in fase di salita e discesa
- Nessuno
N.B. Utilizzo di idonea calzatura durante il turno lavorativo Mettere a disposizione il manuale d’uso e manutenzione di tutti i macchinari ai dipendenti addetti all’utilizzo. Effettuare manutenzioni come da manuale ed annotarle su apposito registro.
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ELENCO REPARTI E LAVORAZIONI
A. REPARTO LABORATORIO E VENDITA (ANCHE AL BANCO)
Per i dati relativi ai dipendenti facenti parte del presente reparto si fa riferimento al libro unico
presente in azienda, regolarmente vidimato e aggiornato, ed a eventuali stagisti, tirocinanti e
praticanti o qualsiasi altro lavoratore ad essi equiparato (vedi campo di applicazione D.Lgs.
81/08 e s.m.i.).
Descrizione: l’attività svolta in questo comparto prevede la preparazione delle carni ad opera di
macellai qualificati e la lavorazione di insaccati.
Il ciclo di lavorazione all’interno della macelleria può essere così schematizzato:
1) Arrivo merce: la carne, trasportata da ditte esterne con appositi mezzi refrigerati, arriva in
macelleria. In genere vengono acquistate le mezzene, cioè le carcasse dei vari animali
macellati divise a metà attraverso il sezionamento longitudinale. E’ frequente anche
l’acquisto di carne già divisa in quarti, anteriori e posteriori. Durante questa fase il macellaio
sistema la carne nell’apposita cella frigorifera, in attesa di sottoporla alle successive
lavorazioni.
2) Sezionatura: la carne durante questa fase viene selezionata per ottenere i tagli anatomici
commerciali (coscia, coppa, lombata, spalla, etc…). Il macellaio preleva la carne conservata
e utilizzando i coltelli a mano di varie forme e dimensioni procede al taglio. Le attrezzature
principali utilizzate in questa fase sono i coltelli a mano.
3) Stoccaggio in cella: la carne appena arrivata e quella già sezionata viene riposta in
apposite celle refrigerate che mantengono al loro interno una temperatura (in genere
compresa tra + 5°C e – 5°C) ideale per la conservazione della carne.
4) Lavorazione: in questa fase si effettuano varie operazioni con le quali si prepara la carne
per la vendita. Una delle operazioni principali è quella della disossatura: il lavoratore con
l’utilizzo di coltelli a mano priva la carne delle ossa. Si procede successivamente alla
rifilatura, un’operazione che consente di eliminare il grasso esterno, e allo snervamento. La
carne è così pronta per essere affettata, ottenendo fettine e bistecche che vengono vendute
al banco.
5) Preparazione prodotti vari e insaccati: l’addetto in questa fase utilizza diversi macchinari
per la preparazione di svariati prodotti. Le macchine e gli attrezzi comunemente utilizzati
sono tritacarne, cutter, impastatrice, insaccatrice e coltelli a mano.
Per quanto riguarda la preparazione degli insaccati la carne viene sminuzzata, triturata e
miscelata con sale, nitrato di potassio e aromi. L’impasto ottenuto viene rivestito con
involucri (budella sgrassate/membrana cellulosiche) ed a seguito avviene il procedimento di
maturazione dell’insaccato che consiste nella modificazione delle proprietà chimico-fisiche
dell’impasto ad opera di microrganismi ed enzimi. La successiva stagionatura ha lo scopo di
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conferire le caratteristiche proprietà organolettiche al prodotto; questa può essere naturale o
artificiale, in quest’ultimo caso si variano le condizioni microclimatiche e di illuminazione.
6) Vendita: la fase lavorativa prevede la vendita alla clientele dei prodotti esposti presso
l’esercizio. In particolare durante la vendita al banco delle carni, il macellaio, oltre a vedere i
prodotti preparati in precedenza effettua alcune operazioni al banco; con l’utilizzo di coltelli a
mano taglia le carni a seconda della quantità desiderata dal cliente, prepara le fettine con
tagli manuali o a macchina, trita la carne con l’apposito macchinario. Le macchine e gli
attrezzi più utilizzati in questa fase sono: Affettatrice, tritacarne, coltelli a mano.
Lavori occasionali: pulizia e sanificazione degli ambienti di lavoro, gestione della cassa e degli
ordini, vendita di altri prodotti alimentari.
Macchine e attrezzature utilizzate: vedi elenco macchinari e attrezzature.
Materie prime e sostanze utilizzate: Carni di vario genere, prodotti conservanti; prodotti
disinfettanti per la pulizia delle attrezzature ed ambienti di lavoro, prodotti alimentari di vario
genere.
Sorveglianza sanitaria: prevista per movimentazione manuale dei carichi continua e costante,
rumore, vibrazioni mano-braccio, rischio biologico, microclima (freddo),stress.
Dispositivi di protezione individuale: idonei guanti di protezione contro le aggressioni
chimiche durante lo svolgimento delle attività di lavaggio delle attrezzature e sanificazione degli
ambienti di lavoro, guanti e grembiule in maglia metallica antitaglio per le operazioni di
disossatura, calzature antiscivolo, guanti termici, idonei indumenti da lavori (camici/grembiuli,
copricapi)
Informazione, formazione e addestramento previsti: informazione di base specifica per la
mansione, formazione specifica sulla sicurezza sui luoghi di lavoro, procedure di lavoro e di
emergenza, sull’uso di particolari macchine, ecc..
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RISCHI PRESENTI
P X M = R LIVELLO DI
ACCETTABILITÀ
1A. PERCORSI DI TRANSITO
2 x 2 = 4 BETA
Pericolo:
- Cadute o scivolamenti a causa di pavimento irregolare, unto, bagnato e/o residui di scarti
prodotti dalle operazioni di lavorazione delle carni.
- Urti e cadute a causa della presenza di materiale ingombrante o arredi nelle aree destinate al
transito per il raggiungimento di tutti i locali.
- Spazi non abbastanza ampi che rendono inefficiente la razionalizzazione dei flussi.
- Vie e uscite di emergenza assenti o non adeguate.
Misure di prevenzione e di protezione attuate:
- La pavimentazione è regolare e uniforme e viene regolarmente pulita.
Misure da realizzare:
- Provvedere a una corretta pulizia dell'ambiente di lavoro e delle zone calpestabili e mantenere
questi spazi liberi da ostacoli. In particolare è consigliabile asciugare e pulire frequentemente
la pavimentazione.
- Preferire una pavimentazione del tipo “non scivolosa”.
- Verificare che i lavoratori indossino calzature antiscivolo adatte all’ambiente di lavoro
specifico, tenendo in considerazione la tipologia di superficie del pavimento, le condizioni
normali dello stesso e le proprietà antisdrucciolevoli delle suole.
- Collocare segnali di sicurezza per avvisare di eventuali pericoli (come versamenti accidentali
di liquidi).
- Mantenere le uscite di emergenza sgombre in modo tale da consentire di raggiungere il più
rapidamente possibile un luogo sicuro.
- Garantire la razionalizzazione dei flussi delle merci.
Note: ---
In caso di minori:
- Non sono emersi rischi ulteriori a quelli già valutati, pertanto verificare che siano rispettate le
misure sopra elencate.
In caso di gestanti:
- Le lavoratrici gestanti non possono effettuare alcun tipo di lavorazione in questo reparto.
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2A. AMBIENTI DI LAVORO
2 x 2 = 4 BETA
Pericolo:
- Spazi non abbastanza ampi o con metrature inadeguate alle destinazioni d’uso possono
rendere difficoltoso il lavoro e causare urti contro gli arredi o parte della struttura, nonché
contro il resto del personale. In laboratorio il rischio è aggravato a causa della possibilità di
urto contro macchine taglienti.
- Prescrizioni igienico ambientali, tra cui ampia disposizione di illuminazione naturale e
ventilazione, non conformi.
Misure di prevenzione e di protezione attuate:
- L’illuminazione appare sufficiente; ove l’illuminazione naturale è carente supplisce quella
artificiale.
- I locali sono ben difesi contro gli agenti atmosferici, le aperture sono sufficienti per un rapido
ricambio d’aria
- Pareti, pavimenti, soffitti e i locali rispettano le condizioni previste per legge.
- Lo spazio destinato al lavoratore è tale da consentire il normale movimento della persona in
relazione al lavoro da compiere.
Misure da realizzare:
- Evitare il sovraffollamento dei locali.
Note:
- Verificare periodicamente che la cassetta/pacchetto di primo soccorso presente sia sempre
completa dei contenuti minimi prescritti dal D.M. 388/2003 e, se necessarion provvedere a
sostituire eventuali contenuti scaduti.
- I rifiuti speciali (sottoprodotti di III categoria) vengono smaltiti regolarmente secondo le
indicazioni previste dalla normativa vigente.
In caso di minori:
- Non sono emersi rischi ulteriori a quelli già valutati, pertanto verificare che siano rispettate le
misure sopra elencate.
In caso di gestanti:
- Le lavoratrici gestanti non possono effettuare nessun tipo di lavorazione in questo reparto
3A. LAVORI IN QUOTA
Pericolo:
- In fase di sopralluogo non sono state segnalate attività soggette a questo tipo di rischio.
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4A. MACCHINE
3 x 3 = 9 DELTA
Pericolo:
- Ferite da taglio durante la manipolazione e la pulizia di macchinari dotati di lame.
- Lesioni/amputazioni con conseguente possibilità di presa/trascinamento a causa di contatto
con gli organi in movimento .
- Scariche elettriche dovute a fili scoperti o alla mancanza di una corretta messa a terra.
- Elettrocuzione nel caso in cui i cavi di alimentazione abbiano subito dei danni o siano collegate
a prese di corrente dove sono allacciati altri utilizzatori che possono generare disturbo.
Misure di prevenzione e di protezione attuate:
- I lavoratori sono dotati di DPI, in particolare di guanti e grembiuli antitaglio.
- Le macchine vengono utilizzate rispettando quanto stabilito dal relativo libretto d’uso.
- Presenza di manuali uso e manutenzione dei macchinari.
Misure da realizzare:
- Verificare che le macchine presenti siano marcate CE e corrispondenti ai requisiti essenziali di
sicurezza previsti dalla normativa vigente in materia.
- Provvedere a recuperare i manuali d’uso non presenti in azienda.
- Verificare che le macchine siano posizionate su superfici orizzontali e stabili.
- Predisporre le procedure di utilizzo e manutenzione dei macchinari tenendo conto delle
disposizioni normative vigenti, delle indicazioni contenute nei manuali d’uso e manutenzione
delle apparecchiature ricadenti nelle direttive specifiche di prodotto e di quelle indicate nelle
norme di buona tecnica.
- Assicurarsi che il controllo periodico riguardi tutte le parti elettriche esposte (fili, interruttori,
spine, messa a terra, coperture, eccetera) a seconda del tipo di macchina.
- Formare e informare il personale in relazione ai rischi specifici delle macchine, evidenziando i
comportamenti che possono arrecare danni. In particolare durante le operazioni di pulizia è
importante togliere l’alimentazione elettrica dalle macchine e utilizzare guanti in ferro nel caso
in cui le macchine siano dotati di lame.
- Non indossare anelli, orologi, bracciali e qualsiasi oggetto che possa impigliarsi negli organi in
movimento delle macchine.
Note:
- Effettuare specifica valutazione del rischio macchinari.
- Per il rischio elettrocuzione delle attrezzature di lavoro si rimanda al rischio 8 “IMPIANTI
ELETTRICI”.
In caso di minori:
- E’ prevista la richiesta di deroga la quale deve essere inoltrata alla Direzione Provinciale del
Lavoro territorialmente competente per le attività previste in una macelleria.
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In caso di gestanti:
- Le lavoratrici gestanti non possono effettuare nessun tipo di lavorazione in questo reparto
5A. ATTREZZI MANUALI, SCALE, etc.
3 x 2 = 6 GAMMA
Pericolo:
- La manipolazione impropria o la custodia in maniera inadeguata di attrezzi manuali (come
coltelli, etc.) ritmi di lavoro frenetici e scarsa formazione del personale possono aumentare la
possibilità lesioni e tagli.
- L’utilizzo di segaossa può provocare tagli o infortuni anche gravi se utilizzato in maniera
scorretta o durante le operazioni di sanificazione dello stesso.
- L’utilizzo del coltello può provocare ferite da taglio autoindotto accidentale o causa
scivolamento dello stesso in caso di urto contro superfici dure (ossa).
- L’utilizzo di scale a mano può comportare rischi di infortuni anche gravi. In particolare i rischi
connessi all’uso delle scale portatili sono fondamentalmente riconducibili a:
a. caduta dall’alto per perdita di equilibrio del lavoratore o sbilanciamento rispetto alla
mezzeria della scala;
b. caduta dall’alto per slittamento o spostamento improvviso,
c. rottura della scala, cedimento e ribaltamento degli appoggi;
d. caduta di oggetti durante il lavoro sulla scala;
e. urti (contro ostacoli o contro la scala durante lo spostamento della stessa).
Misure di prevenzione e di protezione attuate:
- I lavoratori utilizzano i dpi consegnati dal datore di lavoro (guanti e grembiule antitaglio) idonei
a proteggere le parti del corpo esposte al rischio di ferita da taglio e da punta (arti superiori -
torace addome - arti inferiori).
- Gli attrezzi manuali sono tenuti in buono stato di conservazione.
- Gli spazi e le superfici di lavoro sono di ampiezza sufficiente a svolgere le lavorazioni..
Misure da realizzare:
- Il personale deve essere formato e informato circa i rischi specifici nel caso di utilizzo
improprio degli attrezzi manuali impiegati.
- I coltelli devono essere dotati di impugnature ergonomiche e con elsa, atte ad evitare lo
scivolamento della mano, con lame mantenute in condizioni di efficienza (affilatura periodica),
sostituendoli quando la lama diventa troppo stretta (inferiore ai 12,5 mm). E' da vietare
l'utilizzo di lame inferiori ai 6 mm. (la misura dell'altezza della lama si intende oltre i 20 mm
dalla punta).
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SCALE PORTATILI
Rischi Mansioni
esposte
Ribaltamento, scivolamento laterale Lavori in altezza (< 2 m) Cedimento strutturale
MISURE TECNICHE ORGANIZZATIVE PROCEDURALI DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
Assicurarsi che le scale utilizzate abbiano i seguenti dispositivi di sicurezza.
Sono periodicamente verificate.
Marchio di omologazione.
Non presentino deformità.
La scala presenta montanti provvisti di zoccolo regolabile in altezza (SM 2.2).
Le scale presentano piedi di appoggio snodabili (SM 2.3).
Dispositivi antisdrucciolo alle estremità inferiori dei montanti (SM 3.1).
Montanti trattenuti con tiranti in ferro (SM 4.2).
I montanti sono costituiti da un pezzo unico.
Pioli rigidamente vincolati agli incastri.
Le scale non presentano segni di fratture.
Le scale non presentano ossidazioni.
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Le scale a sfilo devono sempre avere una sovrapposizione di almeno 5 pioli (SM 7.3).
Le scale doppie hanno altezza inferiore ai 5 m e sono provviste di catena che
impedisca l’apertura della scala oltre il limite.
Le scale in opera lunghe più di 8 m devono essere munite di rompi tratta per ridurre la
freccia di inflessione.
In particolare, verificare la presenza dei dispositivi di sicurezza quali i supporti antisdrucciolo
in corrispondenza degli elementi a base scala.
La salita deve avvenire con appoggi sicuri, quindi sempre con entrambe le mani libere e, per il
trasporto di attrezzature, utilizzare zaini o borse saldamente ancorate al corpo e che non
rechino intralcio alla libertà di movimento, all’equilibrio dell’operatore, alla sicurezza.
PROGRAMMAZIONE DEGLI
INTERVENTI TEMPI E MODALITÀ
Controllo idoneità dello stato di
pioli, montanti ed appoggi
Quotidiano
Formazione ed informazione del
personale circa le corrette
modalità di utilizzo delle scale
portatili
Fare riferimento al libretto di uso e manutenzione
rilasciato dal costruttore e mettere le procedure di
lavoro immediatamente a disposizione dei lavoratori
nell’ambito delle attività di informazione, formazione e
addestramento pianificate ai sensi dell’art. 73 del
D.Lgs. 81/08 e s.m.i., specificamente all’atto
dell’assunzione di nuovo personale e preventivamente
al cambio di mansione
Note: ---
In caso di minori:
- Non sono emersi rischi ulteriori a quelli già valutati, pertanto verificare che siano rispettate le
misure sopra elencate.
- Il minore deve essere assistito in caso di utilizzo di scale e attrezzi manuali.
In caso di gestanti:
- Le lavoratrici gestanti non possono effettuare nessun tipo di lavorazione in questo reparto
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6A. MANIPOLAZIONE/MOVIMENTAZIONE MANUALE DI CARICHI
2 x 3 = 6 GAMMA
Pericolo:
- La movimentazione manuale dei carichi avviene principalmente durante la movimentazione
dei quarti/mezzene di carne per la disossatura. Tale movimentazione può costituire un rischio
di patologie da sovraccarico biomeccanico, in particolare dorso-lombari nei seguenti casi:
a. il carico è troppo pesante;
b. il carico è ingombrante o difficile da afferrare;
c. il carico è in equilibrio instabile o il suo contenuto rischia di spostarsi;
d. il carico è collocato in una posizione tale per cui deve essere tenuto o maneggiato a una
certa distanza dal tronco o con una torsione o inclinazione del tronco;
e. il carico può, a motivo della struttura esterna e/o della consistenza, comportare lesioni per
il lavoratore, in particolare in caso di urto.
Misure di prevenzione e di protezione attuate:
- Le operazioni che richiedono una movimentazione manuale dei carichi avvengono
saltuariamente rispetto all’orario lavorativo.
Misure da realizzare:
- Rispettare i limiti di carico massimo imposti per legge (kg 25 per gi uomini e kg 20 per le
donne).
Garantire la possibilità di utilizzare mezzi meccanici (quali trans pallet, carrelli, etc.) al fine di
permette di ridurre lo sforzo fisico dei lavoratori.
- Garantire pause e periodi di riposo adeguati.
- Sottoporre i lavoratori a sorveglianza sanitaria (art. 41 del D.Lgs. 81/08 e s.m.i.).
I lavoratori devono essere informati circa la corretta movimentazione dei carichi ed i rischi
relativi.
SOLLEVARE O SCARICARE UN CARICO
Assicurarsi che i piani di lavoro e le vie da percorrere siano sgombre
Verificare che il pavimento non presenti pericoli di scivolamento, buche, corpi sporgenti,
sostanze detergenti scivolose, ecc.
Verificare che l’eventuale caduta del carico, oltre ai rischi del movimentatore, non possa
cadere dall’alto danneggiando altro personale e/o cose
Sincerarsi che l’ingombro del carico non sia tale da impedire la visuale
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Piedi ben appoggiati, gambe divaricate, ginocchia piegate, braccia tese, buona presa
delle mani
Non sollevare carichi superiori a 25 kg per lavoratore (20 kg nel caso in cui il lavoratore
abbia un’età compresa tra < 18 anni o > dei 45 anni
Ridurre la distanza tra peso e corpo
Collocare il materiale ad altezza idonea per evitare i movimenti estremi in flessione od
estensione
Sollevare o scaricare facendo forza sui muscoli delle cosce
Sollevare o scaricare con movimento progressivo sulle ginocchia
Rimanere in posizione eretta durante gli spostamenti
Evitare sempre le torsioni del tronco
Evitare movimenti bruschi, come per esempio sollevarsi di colpo
Deporre il carico a terra con la schiena in posizione diritta, il tronco eretto, il corpo
accoccolato e in posizione ben equilibrata
Deporre il carico a gambe piegate e a schiena diritta, così come per il sollevamento
Porre sotto il carico dei distanziatori, per evitare lo schiacciamento delle dita
SPOSTARE E TRASPORTARE UN CARICO
Schiena dritta
Afferrare il carico con il palmo delle mani
Distribuire il carico in modo simmetrico ed equilibrato
Durante il trasporto tenere il carico il più possibile vicino al corpo, senza inarcare la
schiena
Ridurre il numero di oggetti
Le eventuali impugnature debbono avere forma anatomica
Non superare in caso di carichi pesanti percorsi superiori a 10 m
Nel caso di trasporti effettuati da due o più persone, una sola di esse deve dirigere le
operazioni
Note:
Effettuare specifica valutazione del rischio per movimenti ripetitivi e posture fisse (analisi
ergonomica delle postazioni di lavoro).
La valutazione dei rischi connessi alla movimentazione manuale dei carichi come definite al
Titolo VI del D.Lgs. 81/08 e s.m.i. verrà condotta mediante:
- le dimensioni, la forma e le caratteristiche del carico movimentato;
- l’altezza di sollevamento, la distanza da percorrere, la possibilità o meno di ripartire il
carico;
- le caratteristiche dell’ambiente di lavoro (quanto spazio si ha a disposizione, dove spostare
i carichi, il percorso da fare, ecc.);
- il tipo di mansione svolta dal lavoratore (se è temporanea, oppure ripetitiva con pause più o
meno previste, oppure se è un lavoro normale e continuo).
In caso di minori:
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- I lavoratori minori non possono superare i limiti di carico imposti per legge di kg 20 per gli
uomini tra i 15 ed i 18 anni e di kg 15 per le donne tra i 15 e i 18 anni.
- I lavoratori minori non devono effettuare la movimentazione manuale dei carichi in maniera
scorretta. Devono quindi prestare attenzione alle spiegazioni fornite a riguardo dal datore di
lavoro.
In caso di gestanti:
- Le lavoratrici gestanti non possono effettuare nessun tipo di lavorazione in questo reparto
7A. IMMAGAZZINAMENTO DI OGGETTI
2 x 2 = 4 BETA
Pericolo:
- Caduta, urto, schiacciamento dovuti a instabilità dei carichi immagazzinati, prelievi parziali di
merce, immagazzinamento di merci su scaffali non idonei a supportarne il peso o non
opportunamente fissati al pavimento o al muro.
Misure di prevenzione e di protezione attuate:
- Sono previste apposite aree per l’immagazzinamento dei prodotti e degli oggetti (es. celle).
Misure da realizzare:
- Limitare l’altezza delle pile di stoccaggio in modo da garantirne una buona stabilità e ridurre al
minimo il rischio di cedimento strutturale.
- Prevedere specifiche modalità d’immagazzinamento sulla base della tipologia dei materiali da
stoccare (ad esempio, non collocare in alto carichi instabili e contenitori di sostanze caustiche
o corrosive, etc.)
- Mantenere idonea distanza al fine di evitare contatti accidentali con conseguente caduta della
merce stoccata.
- Se necessario esporre il carico massimo a cui possono essere sottoposti gli scaffali e
verificare che esso non sia superato. Gli stessi dovranno essere fissati al muro o al pavimento.
Evitare comportamenti che possono provocare danni e infortuni (non lasciare aperti i cassetti
contro i quali si possa urtare, non salire mai su sedie e cassetti aperti ma usare le apposite
scale, etc.)
Note: ---
In caso di minori:
- Non sono emersi rischi ulteriori a quelli già valutati, pertanto verificare che siano rispettate le
misure sopra elencate.
In caso di gestanti:
- Le lavoratrici gestanti non possono effettuare nessun tipo di lavorazione in questo reparto
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8A. IMPIANTI ELETTRICI
2 x 3 = 6 GAMMA
Pericolo:
- Incendio, scoppio o cortocircuito a causa di non conformità nella costruzione e/o
manutenzione degli impianti elettrici.
- Elettrocuzione dovuta al contatto diretto con cavi volanti e prese elettriche.
- Elettrocuzione dovuta al contatto indiretto con masse messe in tensione da guasti interni ai
dispositivi.
- Folgorazione.
Misure di prevenzione e di protezione attuate: ---
Misure da realizzare:
- Verificare che l’impianto elettrico sia conforme alla regola d’arte (a questo riguardo,
l’installatore deve aver rilasciato al committente la dichiarazione di conformità. Entro trenta
giorni dalla messa in esercizio dell’impianto, il datore di lavoro deve inviare copia della
dichiarazione di conformità all’ ISPESL ed all’ A.R.P.A.).
- Sottoporre gli impianti elettrici a controlli periodici secondo le indicazioni della normativa
vigente e delle norme di buona tecnica, al fine di verificarne lo stato di conservazione e di
efficienza degli stessi. L’esito di tali controlli deve essere verbalizzato e tenuto a disposizione
dell’autorità di vigilanza.
- In caso di cambiamenti, modifiche apportate all’impianto il tecnico competente dovrà rilasciare
una nuova certificazione in base al DM 37/08.
- Accertarsi che la manutenzione venga eseguita correttamente e sia regolarmente certificata,
per iscritto, da personale competente.
- Provvedere alla verifica periodica della messa a terra con periodicità quinquennale.
- In caso d’emergenza togliere la corrente o disinserire l’interruttore principale delle
apparecchiature accertandosi che non possano essere inavvertitamente reinserite.
- Evitare il contatto con fili elettrici scoperti, il sovraccarico delle spine elettriche, l’utilizzo di
acqua in prossimità degli impianti elettrici.
SICUREZZA ELETTRICA
Di seguito elencate buone norme di sicurezza elettrica:
- trattare con molta cautela prese, spine, cavi di alimentazione e tutto quanto funzioni a
tensione elettrica superiore a 50 V;
- non intervenire in alcun caso sui componenti elettrici di un dispositivo o di impianto;
- controllare sempre che la tensione di rete (220 V) sia quella prevista dal costruttore del
dispositivo che si intende utilizzare e indicata sullo stesso dispositivo o riportata in
apposita targhetta;
- controllare che, nel loro percorso, i cavi di alimentazione non urtino contro spigoli vivi: lo
md_111212_ info lav_Rep. laboratorio e vendita_Ambrosini Paolo - 18 -
sfregamento potrebbe deteriorare l’isolamento e determinare il rischio di danno personale
(elettrocuzione) o generale (cortocircuito e incendio). segnalare la presenza di cavi
danneggiati/spelati;
- evitare che i cavi (o il cavo) costituiscano intralcio alla ordinaria praticabilità del posto di
lavoro ed agli spazi pertinenti (corridoi, vie di esodo, ecc.);
- evitare di utilizzare prese multiple che potrebbero far aumentare in misura anomala il
carico elettrico di una linea, con possibile rischio di incendio: per necessità specifiche e/o
in caso di dubbio rivolgersi al rappresentante dei lavoratori per la sicurezza;
- evitare assolutamente di effettuare tentativi per risolvere il problema di una spina che non
entra in una presa: l’incompatibilità “meccanica” è spesso il segno di una incompatibilità
“elettrica” la cui violazione può essere fonte di guasti o infortuni. in caso di dubbio
rivolgersi al rappresentante dei lavoratori per la sicurezza;
- utilizzare solo componenti e cavi regolarmente certificati;
- prendere in mano un utensile elettrico solo se si hanno le mani, i piedi e, in genere, il
corpo asciutti;
- non utilizzare un utensile elettrico in ambiente bagnato o ad elevata umidità;
- con un utensile elettrico in mano si eviti di toccare contemporaneamente masse
metalliche nelle vicinanze;
- prima di qualunque operazione di sostituzione di parti o di manutenzione di un utensile o
di un dispositivo elettrico si sconnetta l’alimentazione elettrica agendo sull’interruttore
immediatamente a monte e si sconnetta la relativa spina dalla presa;
- se, durante l’utilizzo di un dispositivo elettrico, scatta l’interruttore differenziale
(“salvavita”) a monte, non tentare di risolvere da soli il problema;
- se un interruttore o una parte dell’utensile si riscalda in maniera che può sembrare
eccessiva, non si tenti di intervenire ma ci si rivolga al rappresentante dei lavoratori per la
sicurezza;
- non interrompere l’alimentazione elettrica di un dispositivo elettrico levando la spina dalla
presa, ma solo agendo sull’interruttore;
- non sfilare le spine dalle prese tirando il filo ma afferrando saldamente il corpo isolante
della spina;
- l’incidente elettrico, per causa fortuita o per incuria, può avere conseguenze: individuali:
l’elettrocuzione procura danni di diverso livello e gravità, fino alla morte; ambientali (o
generali): può essere causa di incendi e scoppi di varia gravità.
RISCHIO ELETTROCUZIONE
Evitare il contatto con fili elettrici scoperti, il sovraccarico delle spine elettriche, l’utilizzo di
acqua in prossimità degli impianti elettrici.
Verificare che le prese multiple abbiano le seguenti caratteristiche:
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1. marcatura CE;
2. potenza elettrica assorbibile adeguata alle utenze da collegare e
alla portata di corrente della presa di distribuzione alla quale è
collegata;
3. interruttore di spegnimento dell’alimentazione, a presidio del rischio di incendio, da
disattivare a fine giornata di lavoro per disconnettere tutte le utenze elettriche collegate.
Prima di usare utensili, apparecchi o macchine alimentate elettricamente, è obbligatorio
assicurarsi che i cavi per l’alimentazione abbiano il rivestimento isolante in perfette condizioni
e che le prese e le spine non siano difettose
L’avere cura affinché i conduttori elettrici flessibili usati per l’alimentazione degli apparecchi e
delle macchine mobili o portatili non intralcino il passaggio
Durante l’uso è necessario:
1. usare i mezzi di protezione previsti;
2. non sottoporre i cavi di alimentazione a torsione, piegamenti;
3. non poggiare il cavo su spigoli vivi o su materiali caldi;
4. ridurre al minimo lo sviluppo libero del cavo;
5. non eseguire collegamenti di fortuna;
6. non inserire le dita nelle prese elettriche.
NO
Inserire e togliere le spine afferrando sempre il corpo isolante, evitando di toccare gli spinotti.
Non fare tale operazione con mani sudate o bagnate
Non rimuovere i contatti del collegamento a terra delle spine, poiché in tal modo si annulla
la protezione.
Non allacciare un apparecchio di potenza elevata ad una presa qualsiasi, servendosi di
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riduzioni.
Evitare, inoltre, di effettuare collegamenti provvisori di apparecchiature elettriche, lampade,
ecc..
Il tipo di spina riportato a lato, i cui contatti di terra sono posti ai lati sul corpo isolante, è
riscontrabile su molti tipi di apparecchi di importazione. L’inserimento nelle prese di
produzione nazionale non consente il collegamento a terra dell’apparecchio. E’ quindi
consigliabile sostituire tali spine con altre di produzione nazionale munite di spinotto centrale
di terra. Il suo corretto impiego è comunque possibile con un adattatore che assicuri il
collegamento a “terra” dell’apparecchio in uso.
Non usare mai prese multiple collegate tra loro onde evitare cortocircuiti con conseguente
pericolo d’incendio.
Impiegare, se necessario, prese multiple idonee, facendo comunque attenzione ad evitare
sovraccarichi.
Le prese multiple (ciabatte) non devono avere più di 5 prese.
Non effettuare collegamenti di apparecchi utilizzatori direttamente a portalampade.
-
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Note:
- Provvedere a fare effettuare nell’immediato e da tecnico abilitato la verifica periodica della
messa a terra.
- Recuperare la dichiarazione di conformità dell’impianto elettrico.
- Per l’anno avvenire (2012) sono previste opere di ristrutturazione: se tali opere andranno a
incidere sull’impianto elettrico assicurarsi che, il tecnico abilitato ai lavori, rilasci una nuova
certificazione ai sensi del DM 37/08.
In caso di minori:
- Non sono emersi rischi ulteriori a quelli già valutati, pertanto verificare che siano rispettate le
misure sopra elencate.
In caso di gestanti:
- Le lavoratrici gestanti non possono effettuare nessun tipo di lavorazione in questo reparto
9A. APPARECCHI A PRESSIONE
2 x 3 = 6 GAMMA
Pericolo:
- Scoppio, ustioni, proiezioni di liquidi o schegge causati da:
a) Possibilità di mancato collaudo prima della messa in esercizio
b) Mancata ispezione degli impianti con adeguata frequenza
c) Uso e manutenzione da parte del personale non specificatamente formato ed autorizzato
d) Mancanza di idonea strumentazione per verificarne il corretto funzionamento
Misure di prevenzione e di protezione attuate:
- E’ fatto divieto a chiunque di intervenire sulla caldaia.
- La manutenzione periodica della caldaia viene affidata a personale specializzato.
Misure da realizzare:
- Segnalare tempestivamente al datore di lavoro eventuali anomalie di funzionamento degli
impianti o delle attrezzature, astenendosi dal compiere alcun intervento ed alcuna
manomissione.
- Prima di eseguire qualsiasi intervento di manutenzione su apparecchi contenenti fluidi in
pressione:
a) Segnalare tramite cartello macchina in manutenzione
b) Togliere l’alimentazione elettrica, per tale motivo ogni macchina ( in particolare i
compressori ) deve essere dotata di un dispositivo di sezionamento a portata di mano
dell’operatore, lucchettabile in posizione aperto;
c) Portare a zero la pressione attraverso gli appositi rubinetti di scarico che devono essere
segnalati e facilmente accessibili; Il fluido in pressione deve essere allontanato con
apposita tubazione di scarico.
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d) Ultimato l’intervento di manutenzione, verificata l’integrità dell’apparecchio ripristinare la
corrente e riportare in pressione l’attrezzatura.
e) Rimuovere il cartello macchina in manutenzione.
- Recuperare il libretto matricolare rivolgendosi al costruttore/fornitore.
- Attuare piani di formazione rivolti ai lavoratori, con attenzione particolare alle mansioni svolte.
- È in fase di studio la corretta classificazione dell’impianti e apparecchi a pressione secondo
quanto stabilito dal D.Lgs. 25 febbraio 2000, n. 93:
….omissis
Art. 9
(Classificazione delle attrezzature a pressione)
1. Le attrezzature a pressione di cui all'articolo 3, comma 1, sono classificate per categoria, in
base all'Alleato II, secondo criteri di rischio crescente.
2. Ai fini della classificazione di cui al comma 1, i fluidi sono suddivisi nei seguenti due gruppi:
a) gruppo 1: comprende i fluidi pericolosi. Per fluidi pericolosi si intendono le sostanze o i
preparati definiti all'articolo 2, comma 2, del decreto legislativo 3 febbraio 1997 n. 52, come
"esplosivi", "estremamente infiammabili", "facilmente infiammabili", "infiammabili (quando la
temperatura massima ammissibile è superiore al punto di infiammabilità)", "altamente tossici",
"tossici", "comburenti";
b) gruppo 2: comprende tutti gli altri fluidi non elencati alla lettera a).
3. Allorché un recipiente è costituito da più camere è classificato nella categoria più elevata di
ciascuna delle singole camere. Allorché una camera contiene più fluidi è classificato in base al
fluido che comporta la categoria più elevata.
….omissis
- Dopo la classificazione delle attrezzature in pressione si provvederà a seguire il programma di
verifica come indicato nell’Allegato VII del D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81.
GENERATORE:
- Verificare la presenza della dichiarazione di conformità dell’impianto.
- Verificare che la dichiarazione sia stata inoltrata all’ISPESL (INAIL) che provvederà a rilasciare
il relativo libretto d’impianto
- compilare e mantenere aggiornato il libretto e la documentazione relativa all’impianto
- far effettuare la manutenzione durante il periodo di riscaldamento;
- affidare l’esecuzione delle operazioni di controllo e manutenzione ad una ditta abilitata. Il
manutentore deve provvedere al controllo e all’aggiornamento della documentazione tecnica
(libretto d’impianto, certificato di conformità, targa dell’apparecchio) e rilasciare, il “rapporto di
md_111212_ info lav_Rep. laboratorio e vendita_Ambrosini Paolo - 23 -
controllo e manutenzione” la “strisciata” dell’analizzatore (esito dell’analisi di combustione)
- rispettare le norme in materia di sicurezza, di contenimento dei consumi energetici
e di salvaguardia ambientale.
- rispettare il periodo e l’orario di esercizio e mantenere il limite di temperatura ambiente;
- seguire e rispettare le indicazioni del costruttore/fabbricatore dell'impianto (ditta installatrice)
presenti sul manuale.
Note:
- E’ presente un generatore di calore (caldaietà) con potenzialità pari a 28 kW
Lavoratori minori:
- Non sono emersi rischi ulteriori a quelli già valutati, pertanto verificare che siano rispettate le
misure sopra elencate
Lavoratori minori:
- Non sono emersi rischi ulteriori a quelli già valutati, pertanto verificare che siano rispettate le
misure sopra elencate
10A. RETI E APPARECCHI DISTRIBUZIONE GAS
1 x 3 = 3 BETA
Pericolo:
- Scoppio con crolli di strutture.
- Incendio.
- Asfissia (atmosfera sott’ossigenata).
Misure di prevenzione e di protezione attuate:
- Le reti e gli apparecchi di distribuzione gas sono corredate di Dichiarazione di Conformità.
Misure da realizzare:
- In caso di modifiche all’impianto:
- verificare che le opere vengano effettuate da un impresa abilitata la quale dovrà rilasciare,
al termine dei lavori, la Dichiarazione di Conformità per i lavori eseguiti. L’impianto dovrà
essere realizzato secondo la regola dell’arte (vigente normativa, norme UNI o CEI o altri
enti di normalizzazione di paesi UE o parti contraenti l’accordo sullo spazio economico).
- dovrà anche essere rilasciata una Dichiarazione di Rispondenza per le parti dell’impianto
non modificate, resa da un professionista iscritto all’albo professionale, ovvero, per gli
impianti non ricadenti (obbligo di progetto eseguito da professionista iscritto all’albo) da un
soggetto che ricopre da almeno 5 anni il ruolo di responsabile tecnico di impresa abilitata.
Note: ---
Lavoratori minori:
- Il gas rappresenta la maggior fonte di pericolo d'incendio; una volta miscelato con l'ossigeno
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dell'aria può accendersi in presenza anche di una piccola sorgente di calore. In condizioni
particolari può addirittura esplodere e causare gravi danni per la struttura e per quelle
circostanti. Nel caso in cui sia avvertito odore di gas evitare di accendere fiamme libere o
azionare oggetti che possano produrre scintille come interruttori elettrici, campanelli o telefono.
E’ importante inoltre aprire subito porte e finestre in modo da aerare i locali.
Lavoratrici gestanti:
- Non sono emersi rischi ulteriori a quelli già valutati, pertanto verificare che siano rispettate le
misure sopra elencate
11A. APPARECCHI DI SOLLEVAMENTO
Pericolo:
- In fase di sopralluogo non sono state segnalate attività soggette a questo tipo di rischio.
12A. MEZZI DI TRASPORTO
Pericolo:
- In fase di sopralluogo non sono state segnalate attività soggette a questo tipo di rischio.
13A. RISCHI DI INCENDIO
2 x 3 = 6 GAMMA
Pericolo:
- Il pericolo è dato dalla possibile presenza di materiale combustibile in luoghi chiusi, da un
eventuale corto circuito causato dall’impianto elettrico o inneschi accidentali (uso fiamme
libere, presenza di fumatori, etc.).
Misure di prevenzione e di protezione attuate:
- I presidi antincendio sono presenti in numero adeguato, localizzati in luogo visibile e
raggiungibile, ad altezza d’uomo, e segnalati con apposti cartelli
- Controllo periodico semestrale dei presidi antincendio eseguito da una ditta specializzata.
- E’ assolutamente vietato fumare o usare fiamme libere.
- E’ vietato utilizzare acqua per spegnere focolai di incendio su apparecchiature elettriche.
Nomina di addetto antincendio.
-
Misure da realizzare:
- Formare un addetto antincendio.
- Informare e formare tutto il personale circa i rischi di incendio e le misure di prevenzione e
protezione da attuare.
- Chiunque rilevi fatti anomali che possano far presumere un incombente "situazione di grave
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pericolo" deve avvisare immediatamente il Responsabile dell’Emergenza.
Provvedere all’acquisto, alla compilazione ed al costante aggiornamento del registro di
controllo e manutenzione dei presidi antincendio ai sensi del D.P.R. 37/98; il registro andrà
aggiornato ogni volta che verrà effettuata la sorveglianza, il controllo periodico o la
manutenzione sui presidi antincendio da parte di personale interno o azienda specializzata
incaricata.
Note:
- All’interno della struttura è presente una caldaia di potenzialità pari alle 28 kW (non soggetta al
rilascio del CPI).
- Controlli dei presidi antincendio:
In caso di minori:
- Non sono emersi rischi ulteriori a quelli già valutati, pertanto verificare che siano rispettate le
misure sopra elencate.
In caso di gestanti:
- Le lavoratrici gestanti non possono effettuare nessun tipo di lavorazione in questo reparto
14A. RISCHI PER LA PRESENZA DI ESPLOSIVI
Pericolo:
- In fase di sopralluogo non sono state segnalate attività soggette a questo tipo di rischio.
15A. ESPOSIZIONE AD AGENTI CHIMICI
2 x 2 = 4 BETA
Pericolo:
Il pericolo è causato dall’esposizione dei lavoratori alle sostanze nocive, irritanti o tossiche,
oltre il valore limite. Nel caso specifico, il pericolo è legato all’utilizzo di sostanze detergenti,
disinfettanti e disincrostanti per la pulizia degli ambienti di lavoro nel suo complesso e da
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sostanze utilizzate per la conservazione dei cibi. Tra i detergenti che vengono comunemente
impiegati, alcuni possono essere irritanti per naso, gola, vie respiratorie, pelle, occhi (simbolo
Xi), corrosivi (C) altri possono essere facilmente infiammabili (simbolo F), o estremamente
infiammabili (simbolo F+), come ad esempio quelli che vengono impiegati per la pulizia e la
protezione dei mobili o per la pulizia e lucidatura delle superfici lavabili, altri detergenti ancora
possono risultare nocivi per l’organismo (simbolo Xn).
Misure di prevenzione e di protezione attuate:
- Utilizzo dei DPI consegnati dal datore di lavoro (guanti per le pulizie).
- E’ stata visionata la seguente scheda di sicurezza dei prodotti utilizzati. Di seguito, si riportano
le frasi di Rischio R e le protezioni individuali necessarie:
DTH101 ISOPRYL (DISINFETTANTE ALCOLICO ISOPROPILICO):
Simboli di pericolo:
Xi: IRRITANTE
Frasi di rischio:
R 36: irritante per gli occhi
R 67: l’inalazione dei vapori può provocare sonnolenza e vertigini
Frasi di sicurezza:
S 2: conservare fuori dalla portata dei bambini
S 26: in caso di contatto con gli occhi lavare immediatamente e abbondantemente con acqua
e consultare il medico
S 46: in caso di ingestione consultare immediatamente il medico e mostrargli il contenitore e
l’etichetta.
Protezione individuale:
nessuna
Misure da realizzare:
- Non avendo visionato tutte le schede di sicurezza dei prodotti utilizzati non è stato possibile
verificare la presenza di frasi di Rischio R, pertanto non può essere valutato se il livello di
esposizione sia un rischio basso per la sicurezza e irrilevante per la salute dei lavoratori
oppure un rischio concreto. Oltre alle misure indicate in questo paragrafo che devono
intendersi come provvisorie, procedere alla verifica delle schede di sicurezza e se del caso
effettuare specifica Valutazione del rischio di esposizione ad agenti chimici.
- Devono essere rispettate le prescrizioni impartite dai produttori di prodotti chimici e segnalati
tramite le schede di sicurezza allegate ai prodotti.
- È necessario prestare attenzione ai contenuti, dosaggi, simboli di pericolosità dei detergenti e
disinfettanti.
- Verificare che i lavoratori utilizzino correttamente i dpi.
- Garantire l’accesso ad ogni scheda dei dati di sicurezza messa a disposizione dal
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responsabile dell’immissione sul mercato dei prodotti.
- Formare ed informare i lavoratori circa gli agenti chimici presenti sul luogo di lavoro (identità,
rischi, valori limiti, etc.) e sulle precauzioni ed azioni adeguate da intraprendere.
- Nel caso in cui le sostanze utilizzate dai lavoratori presentino frasi di rischio, sostituirle con
prodotti aventi lo stesso effetto, ma meno pericolose per la salute dei lavoratori.
- Evitare di miscelare i prodotti fra loro, evitare di rimuovere le etichette o travasare il contenuto
del prodotto in bottiglie o contenitori non etichettati, evitare di ingerire il contenuto dei prodotti
impiegati per la pulizia (anche i prodotti che non contengono particolari segnalazioni di
pericolo possono nuocere per l’utilizzo non corretto e se ingeriti), non mangiare, bere o fumare
durante l’utilizzo dei prodotti, lavarsi sempre le mani prima di mangiare o fumare.
- Sottoporre i lavoratori a sorveglianza sanitaria (art. 41 del D.Lgs. 81/08 e s.m.i.).
Note:
- Recuperare e verificare tutte le schede di sicurezza dei prodotti utilizzati durante il ciclo
produttivo.
- Effettuare specifica valutazione del rischio chimico.
In caso di minori:
- Prestare attenzione ai contenuti, dosaggi, simboli di pericolosità dei detergenti e disinfettanti.
- Utilizzare i DPI consegnati dal datore di lavoro.
- Evitare di miscelare i prodotti fra loro, evitare di rimuovere le etichette o travasare il contenuto
del prodotto in bottiglie o contenitori non etichettati, evitare di ingerire il contenuto dei prodotti
impiegati per la pulizia (anche i prodotti che non contengono particolari segnalazioni di
pericolo possono nuocere per l’utilizzo non corretto e se ingeriti), non mangiare, bere o fumare
durante l’utilizzo dei prodotti, lavarsi sempre le mani prima di mangiare o fumare.
- E’ prevista la richiesta di deroga, la quale deve essere inoltrata alla Direzione Provinciale del
Lavoro territorialmente competente per l’esposizione ai seguenti agenti chimici:
a) sostanze e preparati classificati tossici (T), molto tossici (T+), corrosivi (C), esplosivi (E) o
estremamente infiammabili (F+)
b) sostanze e preparati classificati nocivi (Xn) comportanti uno o più rischi descritti dalle
seguenti frasi:
- pericolo di effetti irreversibili molto gravi (R39);
- possibilità di effetti irreversibili (R40);
- possibilità di provocare sensibilizzazione mediante inalazione (R42);
- possibilità di provocare sensibilizzazione per contatto con la pelle (R43);
- possibilità di provocare alterazioni genetiche ereditarie (R46);
- pericolo di gravi danni per la salute in caso di esposizione prolungata (R48);
- possibilità di ridurre la fertilità (R60);
- possibilità di danneggiare i bambini non ancora nati (R61);
c) sostanze e preparati classificati irritanti (Xi) e comportanti uno o più rischi descritti dalle
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seguenti frasi:
- possibilità di provocare sensibilizzazione mediante inalazione (R42);
- possibilità di provocare sensibilizzazione per contatto con la pelle (R43);
In caso di gestanti:
- Le lavoratrici gestanti non possono effettuare nessun tipo di lavorazione in questo reparto
16A. SEGNALETICA
2 x 2 = 4 BETA
Pericolo:
- Al verificarsi di una situazione di emergenza la capacità di orientamento può essere resa
difficile dall'inadeguatezza della segnaletica.
- La valutazione della segnaletica di sicurezza deve essere predisposta anche tenendo conto
della capacità individuali di identificare i percorsi (e le porte) che conducono verso luoghi sicuri
e del fatto che questi devono essere facilmente interpretabili anche da parte di persone
estranee al luogo.
Misure di prevenzione e di protezione attuate:
- I presidi antincendio sono evidenziati da opportuna segnaletica.
Misure da realizzare:
- Devono essere predisposti e installati cartelli che indicano:
- Divieto di fumo;
- Identificazione dei percorsi di esodo, le vie di fuga e le uscite di emergenza;
- Segnalazione della cassetta/pacchetto di medicazione;
- Tabella dei numeri telefonici di emergenza
- Segnaletica inerente i quadri elettrici
- Collocare segnali di sicurezza per avvisare di eventuali pericoli, come versamenti accidentali
di liquidi.
- Informare i lavoratori sul significato dei cartelli che indicano pericoli, divieti, obblighi o sui
cartelli di emergenza ed antincendio.
Cartelli di salvataggio o di soccorso su porte, uscite, percorsi di colore verde:
Verde
Cartelli per segnalazioni di attrezzature antincendio identificazione e ubicazione di colore rosso:
Rosso
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Cartelli per segnalazioni di informazione di colore blu:
Blu
Cartelli per segnalazioni di divieti di colore rosso:
Rosso
Cartelli di avvertimento, attenzione, cautela e più in generale pericolo di colore giallo:
Giallo
Cartelli per segnalazioni di obbligo di colore blu:
Blu
Note:
- Implementare la cartellonistica come indicato al punto precedente.
In caso di minori:
- Non sono emersi rischi ulteriori a quelli già valutati, pertanto verificare che siano rispettate le
misure sopra elencate.
In caso di gestanti:
- Le lavoratrici gestanti non possono effettuare nessun tipo di lavorazione in questo reparto
17A. ESPOSIZIONE AD AGENTI CANCEROGENI
Pericolo:
- In fase di sopralluogo non sono state segnalate attività soggette a questo tipo di rischio.
18A. ESPOSIZIONE AD AGENTI BIOLOGICI
2 x 3 = 6 GAMMA
Pericolo:
- Contatto accidentale da parte dell’operatore con sostanze organiche contaminate durante l’
operazioni di lavorazione delle carni favorendo la trasmissione di patologie di varia natura
quali: Bruccelosi, BSE, Salmonellosi.
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- Rischio di zoonosi (malattie trasmissibili dall’animale all’uomo). Il rischio è comunque da
considerarsi ridotto in quanto le carni arrivano già macellate e parzialmente sezionate.
Misure di prevenzione e di protezione attuate:
- I lavoratori utilizzano i DPI consegnati dal datore di lavoro (guanti e grembiuli).
Misure da realizzare:
- Verificare che gli addetti siano adeguatamente informati e formati in ordine ai rischi per la
salute dovuti agli agenti utilizzati, alle precauzioni da prendere per evitare l’esposizione, alle
misure igieniche da osservare, alla funzione ed il corretto utilizzo dei DPI e degli indumenti da
lavoro, alle procedure atte a prevenire il verificarsi di incidenti, alle misure da adottare per
ridurre al minimo le conseguenze in caso di infortunio.
- Adozione di misure igieniche collettive di carattere generale, necessarie ad individuare
soluzioni ed interventi correttivi per i diversi punti critici individuati. Gli interventi su cui basare
la prevenzione sono invece:
a) Prevenzione collettiva
b) Misure igieniche
c) Procedure
d) DPI
e) Formazione
- I guanti e grembiuli antitaglio devono essere puliti e disinfettati giornalmente e se danneggiati
devono essere riparati o sostituiti immediatamente.
- Per evitare il diffondersi di virus da uomo a uomo (es: presenza di verruche sulle mani
dell’operatore) è opportuno l’utilizzo di guanti vinilici o vinile.
- Utilizzare lavabi azionabili tramite comando a pedale o fotocellula.
- Lavarsi accuratamente dopo la manipolazione delle carni.
Note
- Effettuare specifica valutazione del rischio biologico attraverso l’analisi di tamponi e specifiche
procedure.
In caso di minori:
- Qualora per i lavoratori minori vi sia la possibilità di entrare in contatto con agenti biologici in
grado di provocare malattie infettive, è prevista la richiesta di deroga che deve essere inoltrata
alla Direzione Provinciale del Lavoro territorialmente competente.
In caso di gestanti:
- Le lavoratrici gestanti non possono effettuare nessun tipo di lavorazione in questo reparto
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19A. VENTILAZIONE INDUSTRIALE
1 x 1 = 1 ALFA
Pericolo:
Presenza e corretto funzionamento di impianto delle celle.
Carenze nella climatizzazione dell’ambiente.
Misure di prevenzione e di protezione attuate:
Presenza di impianto di ventilazione a completamento delle celle refrigeranti.
Effettuata regolare manutenzione delle celle da parte di tecnico specializzato.
Misure da realizzare:
Verificare che venga effettuata pulizia / sostituzione dei filtri.
Mantenere in buone condizioni gli impianti esistenti.
Predisporre un registro in cui devono essere annotate le manutenzioni effettuate.
Note: ---
In caso di minori:
Non sono emersi rischi ulteriori a quelli già valutati, pertanto verificare che siano rispettate le
misure sopra elencate.
In caso di gestanti:
Le donne gestanti non possono effettuare alcun tipo di lavorazioni in questo reparto.
20A. ESPOSIZIONE A RUMORE
2 x 3 = 6 GAMMA
Pericolo:
Il pericolo è dato dalla possibile presenza di rumore oltre gli 80 dB i cui effetti possono essere:
a) effetti uditivi: vanno ad incidere negativamente a carico dell'organo dell'udito provocando
all'inizio fischi e ronzii alle orecchie con una iniziale transitoria riduzione della capacità
uditiva e successiva sordità, che in genere è bilaterale e simmetrica.
Il rumore agisce sull’orecchio umano causando secondo la natura e l’intensità della
stimolazione sonora:
- uno stato di sordità temporanea con recupero della sensibilità dopo riposo notturno in
ambiente silenzioso;
- uno stato di fatica con persistenza della riduzione della sensibilità e disturbi nell’udibilità
della voce di conversazione per circa 10 giorni;
- ipoacusia;
b) effetti extrauditivi: insonnia, facile irritabilità, diminuzione della capacità di concentrazione
sino a giungere ad una sindrome ansioso-depressiva, aumento della pressione arteriosa,
difficoltà digestiva, gastriti od ulcere, alterazioni tiroidee, ecc.
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La maggior fonte di rumore è dovuta all’uso delle attrezzature presenti nel laboratorio in
particolare se le stesse vengono azionate in contemporanea da più operatori.
Misure di prevenzione e di protezione attuate:
- Fatto salvo il divieto al superamento dei valori limite di esposizione, pari a 87 dB(A), nel caso
di elevata fluttuazione dei livelli di esposizione personale dei lavoratori che superino gli 80
dB(A), garantire ai lavoratori le misure di prevenzione e protezione quali dispositivi di
protezione individuale dell’udito, l’informazione e la formazione, la sorveglianza sanitaria (art.
41 del D.Lgs. 81/08).
Misure da realizzare:
- Informare i lavoratori sui rischi derivanti all’udito dall’esposizione a rumore.
Note:
- Effettuare specifica valutazione del rischio rumore.
In caso di minori:
- L’esposizione personale giornaliera a rumore dei lavoratori minori di 18 anni sarà valutata su
base preventiva, anche al fine di stabilire la compatibilità della mansione che si intende
assegnare al lavoratore con le limitazioni ed i divieti di legge.
In caso di gestanti:
- Le lavoratrici gestanti non possono effettuare nessun tipo di lavorazione in questo reparto
21A. ESPOSIZIONE A VIBRAZIONI
1 x 2 = 2 BETA
Pericolo:
Le vibrazioni meccaniche trasmesse al sistema mano-braccio (segaossa, etc.) comportano
un rischio per la salute e la sicurezza dei lavoratori, in particolare disturbi vascolari,
osteoarticolari, neurologici o muscolari.
Vibrazioni meccaniche trasmesse al corpo intero comportano rischi per la salute e la
sicurezza dei lavoratori, in particolare lombalgie e traumi del rachide.
Misure di prevenzione e di protezione attuate: ---
Misure da realizzare:
Valutare rischio vibrazione tramite indagine specifica, (non sono più ammessi valutazioni
mediante informazioni riportate sui manuali e tramite confronti con le banche dati)
Sottoporre i lavoratori a sorveglianza sanitaria
- Nel caso in cui il lavoro che espone a vibrazione sia di lunga durata, prevedere turnazioni tra i
lavoratori.
Nel caso in cui siano superati i valori d'azione, il datore di lavoro deve elaborare e applicare
un programma di misure tecniche o organizzative, volte a ridurre al minimo l'esposizione e i
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rischi che ne conseguono, considerando in particolare quanto segue:
a) altri metodi di lavoro che richiedono una minore esposizione a vibrazioni meccaniche;
b) la scelta di attrezzature di lavoro adeguate concepite nel rispetto dei principi ergonomici e
che producono, tenuto conto del lavoro da svolgere, il minor livello possibile di vibrazioni;
c) la fornitura di attrezzature accessorie per ridurre i rischi di lesioni provocate dalle
vibrazioni, quali sedili che attenuano efficacemente le vibrazioni trasmesse al corpo intero e
maniglie o guanti che attenuano la vibrazione trasmessa al sistema mano-braccio;
d) adeguati programmi di manutenzione delle attrezzature di lavoro, del luogo di lavoro, dei
sistemi sul luogo di lavoro e dei DPI;
e) la progettazione e l'organizzazione dei luoghi e dei posti di lavoro;
f) l'adeguata informazione e formazione dei lavoratori sull'uso corretto e sicuro delle
attrezzature di lavoro e dei DPI, in modo da ridurre al minimo la loro esposizione a vibrazioni
meccaniche;
g) la limitazione della durata e dell'intensità dell'esposizione;
h) l'organizzazione di orari di lavoro appropriati, con adeguati periodi di riposo;
i) la fornitura, ai lavoratori esposti, di indumenti per la protezione dal freddo e dall'umidità.
Se, nonostante le misure adottate, il valore limite di esposizione viene superato, il datore di
lavoro deve prendere misure immediate per riportare l’esposizione al di sotto di tale valore,
individuare le cause del superamento e adattare, di conseguenza, le misure di prevenzione e
protezione per evitare un nuovo superamento.
Note: ---
In caso di minori:
- I minori non possono utilizzare apparecchi che producono vibrazioni mano-braccio e corpo
intero
- È’ prevista la richiesta di deroga la quale deve essere inoltrata alla Direzione Provinciale del
Lavoro territorialmente competente per l’utilizzo di strumenti vibranti
In caso di gestanti:
- Le lavoratrici gestanti non possono effettuare nessun tipo di lavorazione in questo reparto
22A. MICROCLIMA TERMICO
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Pericolo:
- Stress termico da sbalzi di temperatura tra l’interno delle celle ed il resto del laboratorio/area
vendita.
- Riniti acute e malattia da raffreddamento dovute alla possibilità di esposizioni a correnti d’aria
e da temperature non idonee.
Misure di prevenzione e di protezione attuate:
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- Vengono utilizzati idonei indumenti di lavoro.
Misure da realizzare:
- Verificare che le condizioni di temperatura siano adeguate.
- Informare i lavoratori circa i rischi di lavorare stando esposti a temperature e dei benefici di
controlli adeguati e di prassi di lavoro corrette.
- Sottoporre i lavoratori a sorveglianza sanitaria (art. 41 del D.Lgs. 81/08 e s.m.i.).
Note: ---
In caso di minori:
- Non sono emersi rischi ulteriori a quelli già valutati, pertanto verificare che siano rispettate le
misure sopra elencate.
In caso di gestanti:
- Le lavoratrici gestanti non possono effettuare nessun tipo di lavorazione in questo reparto
23A. ESPOSIZIONE A RADIAZIONI IONIZZANTI (raggi gamma, raggi x, etc.)
Pericolo:
- In fase di sopralluogo non sono state segnalate attività soggette a questo tipo di rischio.
24A. ESPOSIZIONE A RADIAZIONI NON IONIZZANTI (campi elettromagnetici a frequenze
estremamente basse (ELF), radiofrequenze (RF), microonde (MO), infrarossi (IR), luce
visibile, ecc.)
Pericolo:
- In fase di sopralluogo non sono state segnalate attività soggette a questo tipo di rischio.
25A. RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI (saldature a arco o elettrodo, processi di
indurimento resine, processi di stampa industriale, forni di fusione metalli, lavorazioni
del vetro alle temperature di fusione, sorgenti laser in ambito sanitario, etc.)
Pericolo:
- In fase di sopralluogo non sono state segnalate attività soggette a questo tipo di rischio.
26A. ILLUMINAZIONE
2 x 2 = 4 BETA
Pericolo:
- Sfavorevoli condizioni di illuminazione possono provocare l’insorgenza di affaticamento della
vista; l’assunzione di posizioni innaturali; l’aumento della possibilità di errore in rapporto alle
operazioni da compiere.
- L’abbagliamento diretto o riflesso può portare a forti mal di testa, bruciore agli occhi,
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lacrimazione; posizioni scorrette, ma anche infortuni come tagli e cadute.
- Mancanza di adeguata ’illuminazione di emergenza.
Misure di prevenzione e di protezione attuate:
- Distribuzione e collocazione adeguata delle fonti (naturali e/o artificiali) di illuminazione.
- Intensità dell’illuminazione adeguata.
- Alle finestre sono presenti idonei sistemi di schermatura.
Misure da realizzare:
- Installare illuminazione di emergenza.
- La verifica periodica della funzionalità dell’illuminazione di emergenza è affidata al datore di
lavoro e deve essere annotata sul registro delle manutenzioni.
- Provvedere ad una costante manutenzione dell’impianto di illuminazione artificiale
- Provvedere ad una costante pulizia delle superfici vetrate e delle plafoniere
Note: ---
In caso di minori:
- Non sono emersi rischi ulteriori a quelli già valutati, pertanto verificare che siano rispettate le
misure sopra elencate.
In caso di gestanti:
- Le lavoratrici gestanti non possono effettuare nessun tipo di lavorazione in questo reparto
27A. CARICO DI LAVORO FISICO
3 x 2 = 6 GAMMA
Pericolo:
- Insorgenza di patologie acute o croniche a carico dell’apparato scheletrico o muscolare,
eccessiva torsione, eccessiva altezza del carico, ripetitività della mansione in alcune fasi
lavorative.
- Insorgenza di patologie a causa di scorrette posture di lavoro ovvero inadeguata
configurazione della postazione di lavoro.
- Insorgenza di affezioni cardiache vascolari e nervose.
- Affaticamento e lesioni dorso-lombari dovuti alla movimentazione dei carichi e alla postura in
piedi obbligata durante la maggior parte del turno di lavoro.
- Affaticamento degli arti superiori dovuto al largo impiego degli stessi durante il turno di lavoro.
- Stanchezza e conseguente riduzione della vigilanza con rischio d’incidente di varia natura.
Misure di prevenzione e di protezione attuate:
- Numero di dipendenti opportunamente dimensionato alla mole di lavoro presente.
- Garantiti a ciascun lavoratore periodi di riposo e i turni di lavoro adeguati.
Misure da realizzare:
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- La movimentazione dei carichi e l’uso di attrezzi manuali deve essere intervallato da pause
con attività non gravose per la schiena o l’arto superiore.
Note: ---
In caso di minori:
- I lavoratori minori non possono superare i limiti di carico imposti per legge di kg 20 per gli
uomini tra i 15 ed i 18 anni e di kg 15 per le donne tra i 15 e i 18 anni.
- Il peso del carico di lavoro deve essere commisurato alle caratteristiche fisiche del lavoratore
tenendo in considerazione l’età, il sesso, la costituzione fisica del minore.
In caso di gestanti:
- Le lavoratrici gestanti non possono effettuare nessun tipo di lavorazione in questo reparto
28A. CARICO DI LAVORO MENTALE
2 x 1 = 2 ALFA
Pericolo:
- La lavorazione non richiede in genere un elevato carico di lavoro mentale, ma in alcune fasi di
lavoro più critiche, piccole disattenzioni possono essere causa anche di gravi infortuni, è
indispensabile quindi una costante attenzione al lavoro.
- Affaticamento.
- Stress.
- Riduzione della vigilanza con rischio d’incidente di varia natura.
Misure di prevenzione e di protezione attuate: -
- Ai lavoratori sono garantiti periodi di riposo e i turni di lavoro adeguati.
Misure da realizzare:
- Nel caso di lavori particolarmente gravosi e prolungati prevedere periodi di pausa
compensativi.
Note: ---
In caso di minori:
- Non sono emersi rischi ulteriori a quelli già valutati, pertanto verificare che siano rispettate le
misure sopra elencate.
In caso di gestanti:
- Le lavoratrici gestanti non possono effettuare nessun tipo di lavorazione in questo reparto
29A. STRESS LAVORO-CORRELATO
2 x 2 = 4 BETA
Pericolo:
Il pericolo è dato dalla possibile di stress che inizia fuori dal luogo di lavoro.
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Affaticamento.
Riduzione della vigilanza con rischio d’incidente di varia natura.
Misure di prevenzione e di protezione attuate:
Ai lavoratori sono garantiti periodi di riposo e i turni di lavoro adeguati.
Misure da realizzare:
Ripartire i compiti in modo tale da rendere interessante e vario il lavoro.
Non affidare a personale inesperto compiti non propri o per i quali esso non si senta in
condizione di recare buoni risultati.
Preparare e formare professionalmente il personale.
Valorizzare le attitudini singole.
Attuare le misure di gestione e di comunicazione in grado di chiarire gli obiettivi aziendali ed il
ruolo di ciascun lavoratore.
Assicurare un adeguato supporto da parte della direzione ai singoli individui ed ai team di
lavoro.
Migliorare l’organizzazione, i processi, le condizioni e l’ambiente di lavoro.
Nel caso in cui i lavoratori ritengano di vivere situazioni si stress lavoro-correlato, garantire
adeguata assistenza medica e psicologica, su richiesta degli stessi.
Prestare particolare attenzione all’organizzazione, i processi, le condizioni e l’ambiente di
lavoro.
Identificare la presenza di problemi di stress lavoro-correlato può richiedere un'analisi dei
fattori come:
- l’organizzazione del lavoro;
- l’orario di lavoro;
- il grado di autonomia;
- l’abilità e i requisiti professionali dei lavoratori;
- il carico di lavoro;
- la presenza di conflitti e mobbing;
- le condizioni di lavoro;
- l’esposizione a comportamenti negativi;
- l’ambiente (rumore, calore, sostanze pericolose, etc.);
- la comunicazione (incertezza circa che cos’è previsto sul lavoro, prospettive di carriera,
cambiamenti, ecc.)
- i fattori soggettivi (pressioni emotive e sociali, incapacità di fare fronte alle richieste,
percezione della mancanza di supporto, etc.).
Se il problema dello stress lavoro-correlato viene identificato, può essere intrapresa l’azione
per evitare, ridurre o eliminare. La responsabilità della determinazione delle misure
appropriate dipende dal datore di lavoro. Impedire, eliminare o ridurre i problemi dello stress
lavoro-correlato possono includere varie misure. Queste misure possono essere collettive,
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individuali o entrambe. Possono essere introdotte misure specifiche per i fattori di
identificazione dello stress lavoro-correlato o come componenti di una politica integrata sullo
stress che comprende sia le misure preventive che repressive. Sul posto di lavoro, le misure
antistress dovranno essere riviste regolarmente per valutare la loro efficacia, se si sta
facendo l'uso ottimale delle risorse e se queste sono ancora necessarie e adatte. Tali misure
potranno includere, per esempio:
- forme di comunicazione e di gestione, come chiarimenti sugli obiettivi e la politica
dell'azienda nei confronti dei lavoratori, garantendo un adeguato coinvolgimento degli
individui e dei gruppi di lavoro, responsabilità e controllo del lavoro, migliorando
l’organizzazione e i processi di lavoro, condizioni ed ambiente;
- direzione e lavoratori impegnati per aumentare la consapevolezza e la comprensione
dello stress, le relative cause possibili, come occuparsi di esso e/o adattarsi a
cambiamento;
- forme di informazione e consultazione dei lavoratori e/o i loro rappresentanti.
Formazione, comunicazione, coinvolgimento a tutti i livelli, centralità dell’organizzazione del
lavoro e delle condizioni di questa.
Note:
Effettuare specifica valutazione da stress lavoro-correlato
In caso di minori:
- Non sono emersi rischi ulteriori a quelli già valutati, pertanto verificare che siano rispettate le
misure sopra elencate tendendo in considerazione la giovane età del lavoratore minore.
In caso di gestanti:
- Le lavoratrici gestanti non possono effettuare nessun tipo di lavorazione in questo reparto
30A. LAVORO AI VIDEOTERMINALI
Pericolo:
- In fase di sopralluogo non sono state segnalate attività soggette a questo tipo di rischio.
31A. ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO
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Pericolo:
- Carico, orario e ritmo e del lavoro. Una scarsa organizzazione del lavoro, turni di lavoro non
adeguati o periodi di riposo assenti o troppo brevi possono provocare affaticamento mentale e
fisico.
Misure di prevenzione e di protezione attuate:
- I compiti, le funzioni e le responsabilità sono definite con precisione.
- Ai lavoratori sono garantiti periodi di riposo e i turni di lavoro adeguati.
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Misure da realizzare:
- Verificare che le condizioni si mantengano adeguate.
Note: ---
In caso di minori:
- Nell’organizzazione del lavoro deve essere tenuto in considerazione la tipologia contrattuale
specifica del lavoratore minore in particolare:
a. L'orario di lavoro:
Per i minori tra i 15 e i 18 anni, liberi da obblighi scolastici, non può superare i seguenti
limiti le 8 ore giornaliere e le 40 settimanali;
L'orario giornaliero non può durare senza interruzione più di 4 ore e mezza; se supera le
4 ore e mezza deve essere interrotto da un riposo intermedio della durata di un'ora; la
durata del riposo può essere ridotta a mezz'ora dal contratto collettivo o, in mancanza,
dalla Direzione Provinciale del Lavoro.
b. Riposo settimanale:
Ai minori deve essere assicurato un periodo di riposo settimanale di almeno due giorni,
se possibile consecutivi, e comprendente la domenica. Per comprovate ragioni di ordine
tecnico e organizzativo, il periodo minimo di riposo può essere ridotto, ma non può
comunque essere inferiore a 36 ore consecutive. Tali periodi possono essere interrotti
nei casi di attività caratterizzate da periodi di lavoro frazionati o di breve durata nella
giornata.
Il principio del riposo settimanale di almeno due giorni non si applica al rapporto di lavoro
part-time.
Per i minori impiegati in attività lavorative di carattere culturale, artistico, sportivo o
pubblicitario o nel settore dello spettacolo, nonché, con esclusivo riferimento agli
adolescenti, nei settori turistico, alberghiero o della ristorazione, il riposo settimanale può
essere concesso anche in un giorno diverso dalla domenica.
In caso di gestanti:
- Le lavoratrici gestanti non possono effettuare nessun tipo di lavorazione in questo reparto
32A. NORME E PROCEDIMENTI DI LAVORO
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Pericolo:
- Assenza di procedure di lavoro scritte per le operazioni che comportano rischi per la salute e
la sicurezza dei lavoratori quali l’utilizzo improprio di attrezzatura manuale (coltelli) e
macchinari, l’utilizzo di scalette portatili, l’apertura e la chiusura di cassettiere e armadi/celle, le
modalità operative di lavorazione, il rapporto con il cliente, le procedure in caso di incendio,
etc.
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Misure di prevenzione e di protezione attuate: ---
Misure da realizzare:
- Predisporre le procedure di utilizzo e manutenzione tenendo conto delle disposizioni legislative
vigenti
Predisporre le procedure di utilizzo e manutenzione dei macchinari tenendo conto delle
indicazioni contenute nei manuali d’uso e manutenzione, ricadenti nelle direttive specifiche di
prodotto e di quelle indicate nelle norme di buona tecnica.
- Informazione, formazione ed addestramento dei lavoratori: attuare dei programmi di
informazione, formazione ed addestramento ai sensi degli artt. 36 e 37 del D.Lgs. 81/08 e
s.m.i.. È necessario assicurare una adeguata informazione sui rischi per la salute e la
sicurezza correlati alle mansioni e alle attività lavorative svolte all’interno dell’organizzazione
aziendale ed una specifica formazione sulle misure di prevenzione e protezione, nonché sulle
procedure di gestione delle emergenze.
Note: ---
In caso di minori:
- Prestare attenzione alle norme e ai procedimenti di lavoro indicati dal datore di lavoro e
chiedere ulteriori spiegazioni nel caso in cui le informazioni siano poco chiare o insufficienti.
In caso di gestanti:
- Le lavoratrici gestanti non possono effettuare nessun tipo di lavorazione in questo reparto
33A. MANUTENZIONE E COLLAUDI
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Pericolo:
- Guasti dovuti a mancata manutenzione di macchinari, attrezzature e impianti possono
provocare incidenti e infortuni.
Misure di prevenzione e di protezione attuate:
E’affidata a tecnici esterni la manutenzione di macchinari, attrezzature e impianti
Effettuata semestralmente la verifiche periodica dei dispositivi antincendio.
-
Misure da realizzare:
- Effettuare regolare manutenzione secondo le indicazioni contenute nei manuali d’uso e
manutenzione delle apparecchiature ricadenti nelle direttive specifiche di prodotto e di quelle
indicate nelle norme di buona tecnica.
- Effettuare verifica quinquennale dell’impianto di messa a terra.
- Effettuare regolari controlli degli impianti e delle celle
- Effettuare regolari manutenzione della caldaia secondo le indicazioni fornite dal costruttore e
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presenti sul libretto d’uso e manutenzione.
Istituire un registro delle manutenzioni di macchinari ed impianti, per i seguenti elementi di
interesse:
- macchine operatrici e loro dotazioni di sicurezza;
- utensili e apparecchiature elettriche e loro dotazioni di sicurezza;
- impianto elettrico e impianto di messa a terra;
- impianti termici;
- impianto di condizionamento e/o ventilazione (controlli del motore, delle ventole, dei filtri,
ecc.).
Il registro, in carta semplice, con intestazione dell’azienda, deve contenere le seguenti voci:
data di effettuazione del controllo o della manutenzione;
- descrizione della tipologia di intervento effettuato (controllo, sostituzione dei pezzi,
riparazione, verifica di efficienza, ecc.);
- esito del controllo o dell’intervento di manutenzione;
- soggetto che ha effettuato l’intervento;
- firma del soggetto che ha effettuato l’intervento e firma del datore di lavoro;
- programmazione temporale degli interventi futuri.
Note: ---
In caso di minori:
- Non sono emersi rischi ulteriori a quelli già valutati, pertanto verificare che siano rispettate le
misure sopra elencate.
In caso di gestanti:
- Le lavoratrici gestanti non possono effettuare nessun tipo di lavorazione in questo reparto
34A. PROTEZIONE DA ATMOSFERE ESPLOSIVE
Pericolo:
- In fase di sopralluogo non sono state segnalate attività soggette a questo tipo di rischio.
35A. ERGONOMIA
3 x 2 = 6 GAMMA
Pericolo:
- Posture incongrue: le posture di lavoro più comuni in questo reparto sono in piedi. La postura
obbligata in piedi durante la fase di lavoro accentua le problematiche relative alla colonna
vertebrale e determina l’affaticamento generico del corpo ed in particolare di gambe, piedi e
spalle.
- Epidemiologia di disturbi e patologie a carico degli arti superiori a causa di lavori ripetitivi.
Misure di prevenzione e di protezione attuate:
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Possibilità di sedersi durante le pause.
- Sono garantiti a ciascun lavoratore periodi di riposo e i turni di lavoro adeguati.
Misure da realizzare:
Sottoporre i lavoratori a sorveglianza sanitaria (art. 41 del D.Lgs. 81/08 e s.m.i.).
- Verificare che i piani di lavoro siano posizionata ad altezza adeguata.
- Utilizzare le seguenti misure preventive:
A. Flessione del tronco con o senza trasporto pesi:
- Non tenere le gambe dritte e la schiena flessa in avanti
- Portare il peso vicino al corpo e piegare le ginocchia
- Tenere un piede più avanti dell’altro per avere maggiore equilibrio
- Non sollevare bruscamente il peso
- Per peso rilevanti sollevarli in due operatori
- Evitare di portare un peso con un braccio ma suddividerlo in due pesi da tenere con due
mani
B. Iper estensione del rachide:
- Evitare di inarcare all’indietro la schiena e crearsi un rialzo sotto i piedi in modo da
lavorare con le braccia al di sotto dell’altezza delle spalle
C. Rotazione del tronco:
- Evitare di inarcare all’indietro la schiena e crearsi un rialzo sotto i piedi in modo da
lavorare con le braccia al di sotto dell’altezza delle spalle
Note:
- Effettuare specifica valutazione del rischio per movimenti ripetitivi e posture fisse (analisi
ergonomica delle postazioni di lavoro).
In caso di minori:
Mantenere una postura corretta nel posto di lavoro, con il tronco aderente allo schienale se
seduti. Prestare particolare attenzione,in quanto un adolescente ancora in fase di sviluppo
può riportare seri danni.
In caso di gestanti:
- Le lavoratrici gestanti non possono effettuare nessun tipo di lavorazione in questo reparto
36A. INCIDENTI STRADALI
Pericolo:
- In fase di sopralluogo non sono state segnalate attività soggette a questo tipo di rischio.
37A. MOBBING
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Pericolo:
MOBBING STRATEGICO O EMOZIONALE: forma di molestia o violenza psicologica
esercitata quasi sempre con intenzionalità lesiva, ripetuta in modo iterativo, con modalità
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polimorfe; l’azione persecutoria è intrapresa per un periodo determinato, con ampia variabilità
dipendente dalle modalità di attuazione e dai tratti della personalità dei soggetti, con
finalizzazioni diverse.
MOBBING NON INTENZIONALE: forma di molestia o violenza psicologica esercitata quasi
sempre con intenzionalità non lesiva, ripetuta in modo iterativo, con modalità polimorfe;
l’azione persecutoria è intrapresa per un periodo determinato, con ampia variabilità
dipendente dalle modalità di attuazione e dai tratti della personalità dei soggetti, con
finalizzazioni diverse.
Misure di prevenzione e di protezione attuate:
Allo stato attuale non si rilevano situazioni di mobbing in azienda.
Misure da realizzare:
Verificare che il datore di lavoro intervenga sugli autori di tali azioni al fine di farle cessare con
effetto immediato, attraverso una strategia ad ampio raggio che coinvolga, per la diagnosi,
una équipe multidisciplinare di specialisti che operano in parallelo e coordinati tra loro: Medico
del Lavoro, Psicologo del Lavoro, Medico Psichiatra, Psicologo Clinico, Medico Legale, con la
rigorosa osservanza dei seguenti punti:
- dichiarazione autocertificata della situazione di lavoro da parte del soggetto;
- identificazione del livello di attendibilità ed esclusione di un possibile disturbo fittizio;
- identificazione di un disturbo psichiatrico non legato al lavoro;
- identificazione delle caratteristiche e/o comportamenti che definiscono la situazione di
mobbing;
- contatto formale con il medico competente al fine di validazione dell’anamnesi fornita
e sottoscritta dal lavoratore vittima del mobbing;
- definizione del quadro clinico e della sua compatibilità con le sindromi mobbing-
correlate;
- specifica preparazione alla conduzione di colloqui psicologico-psichiatrici mirati;
- impiego di strumenti di rilevazione della situazione di mobbing validi e sensibili, con
particolare riferimento all’organizzazione del lavoro all’interno dell’azienda;
- impiego di metodi psicodiagnostici validi e sensibili;
- effettuazione di diagnosi sindromica.
Note: ---
In caso di minori:
Non sono emersi rischi ulteriori a quelli già valutati, pertanto verificare che siano rispettate le
misure sopra elencate.
In caso di gestanti:
Le donne gestanti non possono effettuare alcun tipo di lavorazioni in questo reparto.
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38A. ALTRO (rischi specifici per genere, età, provenienza lavoratori, alcool, sostanze
stupefacenti, disabili, barriere architettoniche, lavori notturni etc.).
Pericolo:
- In fase di sopralluogo non sono state segnalate attività soggette a questo tipo di rischio.
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Si ricorda inoltre che i libretti d’uso e manutenzione dei macchinari sono a disposizione per ogni eventuale consultazione presso la sede operativa.
Il/La sottoscritto/a _____________________________________ dopo aver visionato il
materiale, dichiara di aver ricevuto le informazioni previste in materia di igiene e sicurezza sul
lavoro relative all’attività della ditta.
Il datore di lavoro
___________________________
Il lavoratore
___________________________
Il titolare della potestà genitoriale ___________________________
In caso di minorenni