la consulenza educativa domenico simeone la relazione di aiuto la relazione di aiuto si prefigge di...
TRANSCRIPT
La consulenza educativa
Domenico Simeone
La relazione di aiuto
• La relazione di aiuto si prefigge di migliorare le abilità decisionali del soggetto, fornendogli gli strumenti concettuali per compiere scelte di valore e per individuare criteri secondo i quali orientare la propria vita
La relazione di aiuto
• Processo complesso
• Relazione di scambio
• Rapporto asimmetrico
• Relazione integrativa e integrante
Condizioni per avviare una relazione d’aiuto
• Relazione significativa tra due persone
• Utente in stato di incongruenza
• Operatore in stato di congruenza
• Sentimenti di considerazione positiva
• Comprensione autentica
• Comunicazione della comprensione
La consulenza educativa
• Mira al superamento delle difficoltà che la persona incontra nel proprio cammino di crescita e di sviluppo, aumentando la sua capacità di chiedere aiuto e di mettere in atto strategie efficaci per affrontare i compiti evolutivi che la vita richiede.
CONSULENZAEDUCATIVA
Ha per oggetto l’educazione
E’ condotta con modalità e finalitàeducative
Consulenza educativadi primo livello
Consulenza educativadi secondo livello
Utente
Operatori
Istituzioni
Consulenti“pedagogici”
Professionisti esperti nel processo di consulenza educativa
EducatoriInsegnantiPedagogisti…
Operatori che svolgono, nell’ambito della loro abituale professione, funzioni di consulenza educativa
Una professionalità di secondo livello
• Progettare processi formativi
• Coordinare un gruppo di lavoro
• Gestione dei conflitti e negoziazione
• Consulenza educativa
• Supervisione
La consulenza educativa si differenzia da altre forme di aiuto
• DARE CONSIGLI
• DARE INFORMAZIONI
• AZIONE DIRETTA
• INSEGNAMENTO
Obiettivi della consulenza educativa• Aumentare la conoscenza di sé e
l’autoconsapevolezza dell’utente;• Sviluppare le risorse dell’utente;• Promuovere la crescita della persona, della
coppia, della famiglia;• Aiutare l’utente ad affrontare i momenti di crisi e
di difficoltà;• Favorire l’autonomia e l’autodeterminazione,
sviluppando l’autoefficacia;• Incrementare le competenze progettuali e
decisionali.
Modalità di consulenza educativa
• Consulenza individuale• Consulenza di coppia• Consulenza familiare• Consulenza alle istituzioni
Gli àmbiti della consulenza
educativa• La consulenza nella pratica privata• La consulenza nei servizi alla persona• La consulenza nei contesti scolastici• La consulenza nei contesti lavorativi• La consulenza nei contesti sanitari• La consulenza nei contesti no profit
Temi di consulenza educativa
• La relazione educativa• L’educazione alla sessualità• L’orientamento scolastico e professionale• Lo sviluppo di carriera• La gestione dei processi formativi• La gestione del ruolo genitoriale• La progettazione educativa• La gestione dei compiti di sviluppo• La gestione di situazioni di crisi• Le relazioni educative familiari…
Non-direttività• L’intervento non-direttivo non equivale al
non esercitare alcun influsso sull’utente• L’atteggiamento non-direttivo non
corrisponde a quello permissivo• La non-direttività non postula né il
disimpegno dell’operatore né l’assenza della funzione di giudizio
• La non-direttività non corrisponde ad una assenza di direzione
La considerazione positiva incondizionata
Si ha un atteggiamento di “considerazione positiva” quando si sente di accettare con calore ogni aspetto dell’esperienza dell’altro, in quanto parte essenziale di esso. Si manifesta un atteggiamento di interesse “aperto”, privo di pregiudizi che incoraggia l’espressione spontanea dell’altro.
L’autenticità dell’operatore
• Passaggio dalla tecnica comunicativa alla relazione
• Primato dell’essere sul saper fare
• Disponibilità all’ascolto di sé
• Congruenza
Interpellati dal volto dell’altro
• La grande moralità del mio stare tra i volti – scrive I. Mancini - può essere espressa da questo semplice atteggiamento dell’eccomi, ecco me, un accusativo che toglie all’io e lo fa disponibile senza pretesa di reciprocità.
Accogliere l’altro
• Accogliere l’altro significa creare uno spazio “libero” per l’altro, dove il cambiamento sia possibile. Nell’incontro con l’altro il soggetto mentre perfeziona sé stesso, arricchisce anche l’altro. S’instaura un rapporto che conduce le persone coinvolte ad una migliore conoscenza reciproca.
Empatia
• Empatia significa letteralmente “ciò che si prova dentro”, “sentire dentro”.
• Dal greco empatheia
• Il termine empathy venne usato per la prima volta da Thtchener nel 1909 nel tentativo di tradurre il termine tedesco einfühlung
La comprensione empatica
Rilevare e comprendere il mondo soggettivo dell’altro. Il soggetto deve essere capace di “sentire” i sentimenti dell’altro “come se” fossero i suoi senza però mai confondere con essi i propri. Il soggetto capace di empatia muove dall’intenzione autentica di comprendere l’altro nella sua propria lingua.
L’empatia
L’empatia è un’esperienza radicale che coinvolge la totalità della persona e, pur non essendo un fenomeno unitario e unidimensionale non può essere riduttivamente intesa come un processo cognitivo, “l’empatia è sempre un’esperienza emotiva, poiché richiede in ogni caso una condivisione di affetti, se pure con un diverso grado di sofisticazione nella mediazione cognitiva”
Vedere con il cuore
Educazione e relazione
• Ogni processo di crescita e di cambiamento può realizzarsi solo se i bambini hanno la possibilità di instaurare relazioni interpersonali significative
• “I diversi contenuti educativi ricevono il loro vero significato soltanto quando le persone in interazione si incontrano come persone autentiche”.
La relazione educativa
La relazione educativa ha luogo nello spazio dialogico e intersoggettivo, nel quale è possibile l’interscambio tra essere ed essere e dove si estende il regno dell’”interumano”. L’evento educativo non può essere valutato al di fuori di tale complessità.
La comunicazione non verbale
• Il comportamento spaziale– Il contatto corporeo– La distanza interpersonale– L’orientazione– La postura
• Il comportamento motorio-gestuale• Il comportamento mimico del volto• Il comportamento visivo