la contestazione giovanile del 1968

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LA CONTESTAZIONE GIOVANILE DEL 1968 Tra il 1950-’70, in conseguenza al boom economico che interessò i Paesi industrializzati, si assistette, in America e in Europa in particolare, all’aumento dei consumi privati e non essenziali si affermò così la società consumista La contestazione studentesca degli anni ’60 e ’70 si configurò come rifiuto delle convenzioni, di vera e propria fuga dalla società industrializzata (fu specialmente il caso delle comunità hippy con il loro ritorno alla natura) e alla creazione di una cultura alternativa, in cui confluivano pratica della non violenza e religiosità orientale (buddismo, induismo), consumo di droghe leggere e messaggi della nuova musica. In seguito la rivolta giovanile assunse forme più politicizzate e trovò i suoi centri propulsori nelle università. Gli studenti, tramite le occupazioni delle università, le autogestioni, le assemblee e le manifestazioni volevano far sentire la loro voce ed esprimere il loro dissenso verso: le politiche imperialiste la critica era rivolta anche alla guerra in Vietnam e all’autoritarismo della società. Movimenti di protesta studentesca videro l’alba in America nel ’64 con l’occupazione dell’università di Berkeley che si ribellò ai divieti imposti dalle autorità accademiche di fare politica nelle università.La lotta degli studenti universitari americani fu collegata al movimento per i diritti civili,importanti furono le rivendicazioni razziali dei neri con Martin Luter King e Malcom X, e a quello

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Saggio sulla contestazione giovanile del 1968

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Page 1: La Contestazione Giovanile Del 1968

LA CONTESTAZIONE GIOVANILE DEL 1968 

Tra il 1950-’70, in conseguenza al boom economico che interessò i Paesi industrializzati, si assistette, in America e in Europa in particolare, all’aumento dei consumi privati e non essenzialisi affermò così la società consumista La contestazione studentesca degli anni ’60 e ’70 si configurò come rifiuto delle convenzioni, di vera e propria fuga dalla società industrializzata (fu specialmente il caso delle comunità hippy con il loro ritorno alla natura) e alla creazione di una cultura alternativa, in cui confluivano pratica della non violenza e religiosità orientale (buddismo, induismo), consumo di droghe leggere e  messaggi della nuova musica.In seguito la rivolta giovanile assunse forme più politicizzate e trovò i suoi centri propulsori nelle università.Gli studenti, tramite le occupazioni delle università, le autogestioni, le assemblee e le manifestazioni volevano far sentire la loro voce ed esprimere il loro dissenso verso: le politiche imperialistela critica era rivolta anche alla guerra in Vietnam e all’autoritarismo della società.

Movimenti di protesta studentesca videro l’alba in America nel ’64 con l’occupazione dell’università di Berkeley che si ribellò ai divieti imposti dalle autorità accademiche di fare politica nelle università.La lotta degli studenti universitari americani fu collegata al movimento  per i diritti civili,importanti furono le rivendicazioni razziali dei neri con Martin Luter King e Malcom X, e a quello pacifista, mobilitato soprattutto contro la guerra in Vietnam.Tutti i principali momenti di lotta nei campus, dai grandi scioperi alle occupazioni, mira il sud-est asiatico. Direttamente, con la cacciata dei reclutatori dalle università e con le manifestazioni contro gli uomini in visita del governo indirettamente,denunciando il coinvolgimento delle università nella ricerca tecnico scientifica,e chiedendo l’interruzione dei rapporti tra grandi università e strutture militari e paramilitari.Anche in Europa è presente la contestazione che divenne più forte intorno al ’68-’69; i giovani cercano una maggior liberta in una società rigida, spesso di regime,vogliono una maggior partecipazione politica e una più forte democrazia di base oltre a riforme universitarie

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LA CONTESTAZIONE IN ITALIA

La presenza di giovani operai a fianco degli studenti fu la caratteristica anche del Sessantotto italiano, il più intenso e ampio tra tutti quelli dell'Europa occidentale. In Italia la contestazione fu il risultato di un malessere sociale profondo, dovuto al fatto che il cosiddetto boom economico aveva giovato perlopiù alla borghesia e non era stato accompagnato da un adeguato aumento del livello sociale ed economico delle classi meno abbienti.

L'esplosione degli scioperi degli operai in fabbrica si saldò con il movimento degli studenti che contestavano i contenuti arretrati e parziali dell'istruzione e rivendicavano l'estensione del diritto allo studio anche ai giovani di condizione economica disagiata. La contestazione fu attuata con forme di protesta fino ad allora sconosciute: vennero occupate scuole e università e vennero organizzate manifestazioni che in molti casi portarono scontri con la polizia.

Il 24 gennaio 1966 avvenne a Trento la prima occupazione di una università italiana ad opera degli studenti che occuparono la facoltà di Sociologia. Questa occupazione si concluse a causa dell'alluvione del 1966 che interessò gran parte dell'Italia settentrionale e centrale. Molti studenti si mossero come volontari, e questo primo movimento ed incontro spontaneo di giovani, contribuì a far sorgere in molti di essi lo spirito di appartenenza ad una classe studentesca prima sconosciuta.

La scintilla iniziale fu determinata da due situazioni di disagio per gli studenti universitari dell'Università Cattolica di Milano e della facoltà di Architettura di Torino. Nel primo caso l'università decise di raddoppiare le tasse universitarie mentre a Torino venne deciso il trasferimento alla Mandria, una sede periferica molto disagiata.Entrambe le università vennero occupate e subito sgombrate dalla Polizia.

Dopo tre giorni 30.000 studenti sfilavano per Milano fino all'arcivescovado e la rivolta si allargò a macchia d'olio. L'atteggiamento repressivo della polizia, finì con il costituire il propellente per la diffusione della protesta.

Nel maggio del '68 tutte le università, esclusa la Bocconi, erano occupate; nello stesso mese la contestazione si estese, uscendo dall'ambito universitario, un centinaio di artisti.

La destra e la contestazione studentesca

Page 3: La Contestazione Giovanile Del 1968

Nei primi momenti della contestazione studentesca gli universitari di destra sono tra i capofila del movimento. La battaglia di Valle Giulia all'Università di Roma del 1º marzo 1968 sarà l'ultima azione in cui studenti di sinistra e di destra saranno insieme.

Nel momento in cui il Movimento Studentesco diviene così dominato dalla sinistra, nasce da parte degli studenti di destra il "Movimento studentesco europeo", particolarmente attivo nelle università di Roma e Messina. Nel marzo 1969 a Messina occupano il rettorato.

La politicizzazione degli anni settanta 

La rivolta generazionale era un movimento nel quale si riconosceva una intera classe giovanile, che non aveva avuto né "credo di provenienza" né "appartenenza politica" e rivolgeva domande alla società, tra le quali il diritto allo studio.