ingiustizia 2002 3-03-2005 15:54 pagina 24 filetempi della contestazione giovanile del 1968, in...

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MENSILE INDIPENDENTE Redazione, amministrazione, pubblicità: Via Tarquinio Prisco, 28 - 00181 Roma Tel. 06 78346580 Fax 06 78346581 Direzione: Via Flaminia, 213 - 00196 Roma Tel. 06 3222774 - Fax 06 3222775 - E-mail: [email protected] Sped. abb. Post. - 45% - art.2 comma 20/B legge 662/96 Filiale di ROMA Cod. ISSN 0393/4543 Il P.M. ed i tabù di ROMOLO REBOA * ANNO XVIII N. 9 0,52- Distribuito in edicola, nei luoghi di ritrovo, negli uffici giudiziari e per abbonamenti T abù è una parola che deriva dalla lingua polinesiana e significa vietato: il ter- mine divenne di moda ai tempi della contestazione giovanile del 1968, in quanto una delle bandie- re dei ragazzi di allora era quella di abbattere i tabù. Strano fenomeno psico- logico quello delle paro- le, spesso se ne ricercano di inusuali per evitare di pronunciarne alcune il cui significato sia palese, quasi che il loro utilizzo sia vietato e quel tabù non si possa infrangere. E’ vero che la scelta del- la parola tabù aveva an- che un’altra motivazione, legata ai costumi sessuali dei polinesiani prima del- la colonizzazione da par- te degli europei, costumi ai quali quel movimento si richiamava allorché auspicava il libero amore e suggeriva di denudarsi integralmente sulle spiagge. In realtà una guerra ai di- vieti portata avanti con il sogno polinesiano di so- le, mare, libero amore e nudismo aveva molto più successo di una guerra ai divieti sic et simpliciter. Il difficile viene quando Via Tiburtina Km. 19.400 Guidonia Montecelio Tel. 0774.358330 r.a. • Fax 0774.358286 http://www.selegrafica.it • Email: [email protected] Tutti i tipi di stampati offset eseguiti su macchine a 4 e 5 colori F.to 70x100 - 100x140 POSTERS • MANIFESTI • LOCANDINE • DEPLIANTS • RIVISTE • CATALOGHI • OPUSCOLI VOLANTINI • CARTONATI • GIGANTOGRAFIE • STAMPE DIGITALI SU PLOTTER GRANDE FORMATO FOTOCOMPOSIZIONE • DIGITALIZZAZIONE ED ELABORAZIONE IMMAGINI PROGETTAZIONI GRAFICHE (SISTEMI MACINTOSH E WINDOWS) s.r.l. alla pag. 6 alla pag. 12 Foto di Simona Foschi La cultura d’impresa, risorsa degli avvocati R.C. Auto, un contratto negato alla pag. 5 alla pag. 14 Il Congresso nazionale forense Avvocati oggi. Più uniti per la tutela dei diritti dei cittadini di SILVANO BERTI * La cultura d’impresa, risorsa degli avvocati R.C. Auto, un contratto negato L’incontro umano tra due Andrea, uno figlio di Mino Pecorelli e l’altro dell’onorevole Vitalone, imputato assolto dalla Corte di Appello di Perugia di MAURIZIO SANGERMANO * Figli innocenti La sentenza di condanna di Giulio Andreotti

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MENSILE INDIPENDENTERedazione, amministrazione, pubblicità: Via Tarquinio Prisco, 28 - 00181 Roma Tel. 06 78346580 Fax 06 78346581Direzione: Via Flaminia, 213 - 00196 Roma Tel. 06 3222774 - Fax 06 3222775 - E-mail: [email protected]

Sped. abb. Post. - 45% - art.2 comma 20/B legge 662/96 Filiale di ROMA Cod. ISSN 0393/4543

Il P.M. ed i tabù

di ROMOLO REBOA *

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T abù è una parolache deriva dallalingua polinesiana

e significa vietato: il ter-mine divenne di moda aitempi della contestazionegiovanile del 1968, inquanto una delle bandie-re dei ragazzi di alloraera quella di abbattere itabù.Strano fenomeno psico-logico quello delle paro-le, spesso se ne ricercanodi inusuali per evitare dipronunciarne alcune ilcui significato sia palese,quasi che il loro utilizzosia vietato e quel tabùnon si possa infrangere.E’ vero che la scelta del-la parola tabù aveva an-che un’altra motivazione,legata ai costumi sessualidei polinesiani prima del-la colonizzazione da par-te degli europei, costumiai quali quel movimentosi richiamava allorchéauspicava il libero amoree suggeriva di denudarsiintegralmente sullespiagge. In realtà una guerra ai di-vieti portata avanti con ilsogno polinesiano di so-le, mare, libero amore enudismo aveva molto piùsuccesso di una guerra aidivieti sic et simpliciter.Il difficile viene quando

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s.r.l.

alla pag. 6

alla pag. 12

Foto di Simona Foschi

La culturad’impresa,risorsa degliavvocati

R.C. Auto,un contrattonegato

alla pag. 5

alla pag. 14

Il Congresso nazionale forenseAvvocati oggi. Più uniti per la tutela dei diritti dei cittadini

di SILVANO BERTI *

La culturad’impresa,risorsa degliavvocati

R.C. Auto,un contrattonegato

L’incontro umano tra due Andrea, uno figlio di Mino Pecorelli el’altro dell’onorevole Vitalone, imputato assolto dalla Corte di Appello di Perugia

di MAURIZIO SANGERMANO *

Figliinnocenti

La sentenza di condanna di Giulio Andreotti

ingiustizia n.9 - 2002 3-03-2005 15:54 Pagina 24

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Sommarionon vi sia alcuno strata-gemma per aggirare l’osta-colo e l’argomento nonpuò che essere affrontatodirettamente, ma farlo ètabù.Il tema politico giudiziarioscottante è, ancora una vol-ta, quello del processo pe-nale e del ruolo e ruolo diappartenenza del pubblicoministero. Sino a circa unanno fa il solo affrontare ladiscussione portava qualeconseguenza l’accusa diessere «complice» degliimputati per Tangentopolie di voler proteggere SilvioBerlusconi.La vittoria elettorale del-l’attuale Presidente delConsiglio ed il consolida-mento del suo potere han-no indotto la Magistraturaad affrontare la discussionesu ipotesi di cambiamentodel sistema attuale.Si registra così la posizionedel Presidente dell’ANM,di Edmondo Bruti Liberati,sul n°3 della rivista “ILGIUSTO PROCESSO”,ove l’illustre magistrato siesprime in senso favorevo-le ad una più netta separa-zione delle funzioni, piut-tosto che a quella delle car-riere, al fine di mantenereil PM nell’alveo della cul-tura della giurisdizione,cioè collaboratore della ri-cerca delle verità piuttostoche acceso sostenitore del-le tesi accusatorie.Invero un’attenta letturadell’articolo fa ritenereche, più che di una veraapertura, si tratti della ri-cerca di uno spazio media-torio con le forze di gover-no al fine di preservare co-munque la appartenenzadel PM alla Magistratura.Una soluzione gattoparde-sca non provochi modifi-

che sostanziali nell’ordina-mento giudiziario.Scrive infatti il PresidenteBruti Liberati: «occorregarantire una migliore spe-cializzazione ed un più ele-vato livello di professiona-lità specifica nei magistratichiamati ad adempiere al-l’uno o all’altro ruolo eprevedere un opportunomomento di valutazione nelpassaggio dall’esercizio diuna funzione all’altra.Occorre inoltre adottare lemisure necessarie per assi-curare che tale passaggionon avvenga con modalitàe in un contesto tale da po-ter anche solo ingenerareil dubbio che possa deri-varne un’influenza negati-va sull’esercizio della nuo-va funzione. A tale fine (aparte la considerazioneche l’incompatibilità nonha ragion d’essere nelleipotesi in cui dalle funzionirequirenti si acceda allefunzioni giudicanti civili),sembra necessario e suffi-ciente un meccanismo co-struito attorno alla incom-patibilità a livello di cir-condario.Una volta adottata.oppor-tunamente la opzione perla cd. distinzione delle fun-zioni occorre evitare che laconcreta disciplina (ancheper la durata massima del-la incompatibilità) possadar luogo in realtà ad unasostanziale vera e propriaseparazione delle carrie-re».Pur con le riserve sopraespresse, occorre dare attoche l’articolo costituisce unpasso in avanti nel dibattitosul PM in Italia, perché di-mostra che anche la Magi-stratura si rende conto del-l’esistenza di uno dei pro-blemi denunciati da avvo-

cati ed uomini politici, cioèquello dei frequenti pas-saggi di giudici da un ruoloall’altro e delle inevitabilicommistioni che derivanoda tale situazione.Rimane però un tabù dia-lettico, quasi che si faccia-no delle aperture per scon-giurare che qualcuno pon-ga sul tavolo il quesito piùscottante, cioè se sia cor-retto il ruolo dell’accusadebba essere esercitato dauomini di legge che supe-rano un pubblico concorsoe , poi , rispondono del lo-ro operato solo se violanodelle norme disciplinaripiuttosto che da uomini dilegge che ottengono la fi-ducia popolare e, periodi-camente, sottopongono ilproprio operato, oltre cheagli organi disciplinari, algiudizio degli elettori, cosìcome avviene negli USA.I legislatori italiani degliultimi anni, di tutti i polipolitici, hanno preso un in-dirizzo: smantellare il si-stema giudiziario che trovaorigine nel diritto romano enei codici napoleonici e so-stituirlo progressivamentecon istituti mutuati dal di-ritto anglosassone.Ergo un avvicinamento alsistema giudiziario statuni-tense sarebbe in linea conil percorso tracciato dal le-gislatore e, quindi, non do-vrebbe costituire uno scan-

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E d i t o r i a l e

ragione di Stato: Antigo-ne sceglie di dare degnasepoltura al fratello Poli-nice, e per questo Creon-te la condannerà a morte.Sarà lei stessa a togliersila vita, per confermare lasuperiorità della leggedei sentimenti su quelladel potere.

Antigone, creaturadrammatica e do-lente creata da

Sofocle, torna in scenaper rappresentare il con-trasto mai sanato tra lanecessità di chi governa ele esigenze di una moraleche non può scendere acompromessi.La pietà è più forte della

di CLOTILDE SPADAFORA

T e a t r oLe foto di Tommaso Le Pera per la PAROLA al POPOLO

L’Antigonedi Jean Anouly

Una scena tratta da 'Antigone', regia di Furio Bordon.Foto di Tommaso Le Pera

In Figli innocenticopertina Il Congresso nazionale forense

3 L’antigone di Jean Anouly4 Effetti collaterali di un abuso

di “Decreto Legge”5 La cultura d’impresa,

risorsa degli avvocati6 Il Congresso nazionale forense

OUA: rivedere la leggesul gratuito patrocinio

8 Nuove garanzie peri consumatori

9 Servizi di telefonia non richiesti

10 Notificazioni: tutto più semplicePosta elettronica con valore legale

11 A Bologna la Consultatra avvocati e giornalisti

12/13 Figli innocenti

14 R.C. Auto, un contratto negato

15 Italiano: brutte notizie dall’UE- Riconoscimenti per gli Italiani nel Mondo- Da Castelli un secco no all’eutanasia- Giornalisti spiati: l’ordine si fa sentire- OGM, Alemanno: più spazio alla ricerca- TelePA: il tg web della

Pubblica Amministrazione

16 Umiltà ed esperienzaAXB Avvocati per i Bambini

19 Si torna “al lavoro”

20 Piano Regolatore Generale:le caratteristiche

21 Iniziativa antiusuraUn parco da curare

Romolo Reboa Direttore ResponsabileAndrea Trunzo Redattore Capo

Red. Amm. Pubblicità e pubbliche relazioni:Via Tarquinio Prisco, 28 - 00181 Roma - Tel. 06 78346580 - Telefax 06 78346581

Direzione: 00196 Roma, via Flaminia, 213 - tel. 063222773/4 - Fax 063222775E-mail: [email protected] XVIII N. 9 - Settembre 2002

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dalo discutere della fattibi-lità in concreto di un per-corso similare per ciò cheriguarda il PM.Del resto i termini Procura-tore della Repubblica han-no sostituito quelli di Pro-curatore del Re, i quali se-manticamente volevano si-gnificare che il PM rappre-senta il Sovrano, il qualeesercitava i propri poteri innome del popolo.Con l’avvento della Repub-blica, ai sensi dell’art. 101Cost., la Giustizia è eserci-tata in nome del popolo e,quindi, non appare teorica-mente incostituzionale unsistema che stabilisca chel’azione penale venga dagiuristi eletti direttamenteda quest’ultimo.Alcuni uomini politici, inparticolare della Lega Nord,avevano in più di una occa-sione minacciato di presen-tare progetti di legge in talsenso, ma una ricerca tra gliatti parlamentari ha datoesito negativo.Il che significa che si sban-diera il tabù più per minac-ciare, che per reale volontàdi aprire un dibattito cultu-rale su un’ipotesi che non èun’eresia, ma solo la sceltadi una nazione che vieneconsiderata, a torto o a ra-gione, come il simbolo del-la democrazia dell’ultimosecolo.* AVVOCATO DEL FORO DI ROMA

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G i u s t i z i a

Il problema dell'enormenumero dei ricorsi pro-mossi alla Corte di

Strasburgo contro l’Italiaper l'irragionevole duratadei processi, uscito dallaporta con la cosiddetta leg-

ge Pinto e con una dubbiagiurisprudenza della Cortedei Diritti dell’Uomo, rien-tra dalla finestra attraversola semplice constatazioneche dopo più di un anno iproblemi appaiono tutt’al-tro che risolti.Il Decreto Legge 201 del2002 aveva introdotto neltessuto originario dellalegge Pinto una concilia-zione stragiudiziale. L’arti-colo 2 bis subordinava ladomanda di un’equa ripa-razione del danno al fattoche fossero decorsi 90giorni da quello della co-municazione della volontàdi introdurre l’azione daparte del futuro ricorrente,diretta all’Avvocatura delloStato. Al termine dell’ in-contro o le parti raggiunge-vano un accordo, sottoscri-vendo il relativo atto ditransazione, oppure l’inte-ressato poteva procedereall'azione ex “Legge Pin-

to”. Come hanno fatto bennotare alcuni interpreti (siricordano Tricomi, Giorda-no e Sacchettini) l’opzioneconciliativa non rappresen-tava una novità: sia a livel-lo nazionale (ad esempio

nel processo del lavoro),sia a livello della stessaConvenzione europea deidiritti dell’uomo. Nella suasemplicità formale tale fa-se procedimentale portavacon sé molti dubbi che, inqualche caso, apparivanocome delle insidie postelungo la strada di chi, vitti-ma di un sistema proces-suale agonizzante, volessericorrere ad un Giudice peril riconoscimento di un'e-qua soddisfazione del pre-giudizio subito.Innanzitutto, durante que-sta fase conciliativa il legi-slatore non aveva previstoper il ricorrente l’assisten-za di un difensore (neces-sario per affrontare e risol-vere i diversi balzelli diquesta fase introduttiva)che rimaneva, eventual-mente, a carico esclusivodella parte. Inoltre, alla co-municazione diretta all’Av-vocatura dello Stato dove-

vano essere allegati l’attointroduttivo, i verbali e ledecisioni del procedimentoin discussione che nel si-lenzio della norma non sicomprende se dovesseroessere inviati in copia sem-plice o autentica. Infine, l’ampio termine da-to all’Avvocatura per pre-sentare una proposta conci-liativa, in rapporto a quellodato alla parte per proporrericorso, probabilmente po-teva essere fonte di alcunedifficoltà per la concreta

instaurazione di una realetrattativa tra le parti.Il Decreto Legge 201 del2002, inoltre, si occupavaanche del regolamento del-le spese della fase conten-ziosa giungendo ad auto-rizzare, nei casi più nefasti,l’eventuale deroga al crite-rio della soccombenza nelcaso in cui una parte aves-se immotivatamente rifiu-tato di aderire alla propostaformulata in sede precon-tenziosa creando (forse in-consapevolmente) un in-centivo psicologico e ma-teriale ad accettare la pro-posta, anche se non piena-mente soddisfacente, chel’Avvocatura benevolmen-te avrebbe concesso nellanuova fase conciliativa.Dopo aver ideato e messoin atto un disegno cosìcomplesso in sede di con-versione il legislatore,Legge n. 259 del 2002, hadeciso di sopprimere il ca-

po I del Decreto legge n.201 del 2002 disciplinantela suddetta condizione diprocedibilità determinandol’eliminazione del “neo-obbligo” di esperire pre-ventivamente il discussotentativo di conciliazione. In conclusione una critica,tra le tante, si può muovereagli autori della riforma edella controriforma: non èpossibile utilizzare, come èstato fatto in questi anni, ildecreto legge per discipli-nare anche solo una picco-

la parte della scacchieradelle regole processuali. Imotivi posti alla base diquesto aprioristico rifiutodella fonte di produzionenormativa prevista dall'ar-ticolo 77 della Costituzio-ne risiedono nella stessanatura eccezionale di talestrumento. Il decreto leggedeve essere utilizzato soloin caso d'urgenza e non co-me normale ed abitudinariafonte di produzione di nor-me legislative, essendocialtre fonti di produzione aciò preposte dalla Costitu-zione. La superficialità e lamancanza di una visioneorganica che ha accompa-gnato in questi anni la ne-cessità di risolvere rapida-mente i problemi della giu-stizia non ha fatto altro chetamponare, solo tempora-neamente, alcune emorra-gie del sistema "processo"e provocarne esponenzial-mente delle altre.

Il diritto è chiamato pre-valentemente a regolarefenomeni economici,

per cui è impensabile chele trasformazioni dell’eco-nomia e l’evoluzione deimercati non vadano ad in-cidere sulle modalità diesercizio della professionelegale. La globalizzazionedell’economia comportainevitabilmente l’extraterri-torialità del diritto mentrela velocità del cambiamen-to degli scenari economiciimporrebbe riforme ben piùincisive di quelle che si in-travedono nei progetti indiscussione.Per rendere visibile la si-tuazione è forse necessarioriferirsi a dati concreti pro-venienti da fonti attendibiliinternazionali.Le prime 100 partnershiplegali inglesi hanno fattura-to nel 1999 circa 18.000miliardi di Lire, il 30% deiquali è stato di provenienzadelle sedi estere.Il nostro Paese ha esporta-to, nello stesso anno di ri-

ferimento, consulenza lega-le per 4.300 miliardi.In Italia il deficit dei servi-zi alle imprese, sempre nel1999, ha raggiunto i 6.850miliardi con un peggiora-mento del 23% rispetto al1998. Circa l’80% di taledeficit è rappresentato dallaconsulenza legale, che rap-presenta l’anello più deboledel sistema Italia.Mentre il mercato europeo

della consulenza cresce aritmi superiori al 15% an-nuo, in Italia è in faseavanzata un processo di co-lonizzazione del mercatodella consulenza da partedegli studi stranieri che siaffacciano sul nostro mer-cato utilizzando strumentigiuridici propri del dirittosocietario.A fronte di questi dati, suf-ficienti ad allarmare ancheil più conservatore dei legi-slatori, il dibattito ignorasia i mutamenti introdottidall’appartenenza all’Unio-ne Europea che le necessitàche scaturiscono dal com-mercio internazionale. Ed èproprio attraverso questivarchi che gli studi diestrazione anglosassonepossono fare nel nostroPaese quelle attività chesono precluse ai professio-nisti italiani.Così, le più sofisticate eproficue operazioni legalivengono affidate alle strut-ture legali straniere, cheoperano in Italia in modo

imprenditoriale, con strut-ture adeguate, ignorando letariffe e utilizzando lo stru-mento pubblicitario. Ai no-stri professionisti non re-stano, e non per loro inca-pacità, le briciole di questaimmensa torta.La filosofia dell’arroccocome difesa del modellosociale non regge più e de-vono ancora spiegarci per-ché mentre in tutto il mon-

do la professione legale èequiparata all’impresa epuò essere esercitata in for-ma imprenditoriale nel no-stro Paese, nonostante ledifficoltà dei giovani ad in-serirsi nel mercato, siesclude, evitando di utiliz-zare la terminologia comu-nitaria e, soprattutto, senzacoinvolgere nella scelta iprofessionisti interessati.Peraltro, la costante giuri-sprudenza comunitaria,l’Antitrust ed i Trattati cheregolano il commercio in-ternazionale hanno ricono-sciuto la natura imprendito-riale della professione lega-le assoggettandola alle re-gole della concorrenza edel mercato.L’utilizzare l’assimilazione

consentirebbe l’accesso aibenefici ed al credito riser-vati alle imprese, ormai in-dispensabili per adeguarele strutture alle necessitàdel mercato della consulen-za legale, faciliterebbe losviluppo di sinergie tra im-prese, rendendo possibiliaccordi preventivi sul costodella consulenza legale chepotrebbe anche essere con-vertito in quote di parteci-

pazione nelle società per laquale la consulenza stessaviene prestata.Queste modalità di eserci-zio sono già utilizzate dallestrutture straniere che nontemono affatto di perderel’autonomia o l’indipenden-za: i giovani professionistiche sono costretti a lavora-re nelle strutture straniere, icui centri decisionali sonoall’estero, hanno forsemantenuto l’autonomia?Una simile riforma può es-sere affrontata dopo aversufficientemente informatosui costi ed i benefici e sul-le ricadute occupazionalidelle norme che si vannoad emanare senza trascura-re le tendenze dell’econo-mia cui, certamente, il legi-

slatore, non può opporsicon una legge.E’ in circolazione un’inte-ressante pubblicazione, sulsistema Italia, del professorCassese: “Lo Stato introva-bile”. Con i progetti diriforma sul tappeto auspi-chiamo di non trovarlo pro-prio ora.

* AVVOCATO DEL FORO DI ROMAPRESIDENTE AGICONSUL

(FITA - CONFINDUSTRIA)

Il futuro della professione forense è nella sua natura imprenditoriale

di RICCARDO CAPPELLO *

La cultura d’impresa,risorsa degli avvocati

Pregiudiziale conciliativa per la Pinto: ora Sì; ora No!

di LEO STILO

Effetti collaterali di un abuso di “Decreto Legge”

Av v o c a t u r a

ingiustizia n.9 - 2002 3-03-2005 15:54 Pagina 4

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Non è formula retorica, èun dato sostanziale; oggic’è un pezzo d’avvocaturache ha smesso di farsi laguerra, che non ne può piùdelle lotte intestine, dellediscussioni eterne suglistatuti, sulle nicchie di po-tere da mantenere o daconquistare.Quel pezzo d’avvocaturaera a Verona e ha chiesto achi ha responsabilità dirappresentanza, di voltarepagine e ritornare a lavora-re sulle cose concrete. Equesto faremo.Oggi sono in discussionealcune riforme strutturaliche incideranno sul futurodel nostro lavoro. La leg-ge quadro sulle professio-ni, cui seguirà necessaria-mente la legge professio-nale forense; l’ordinamen-to giudiziario, con il rior-dino anche delle magistra-ture onorarie; la riformadel processo civile, quelladel codice penale. E. spe-riamo al più presto, lariforma anche del processopenale, che dopo annid’interventi a macchia dileopardo e dopo la nuovacornice costituzionale pre-vista dal 111, deve neces-sariamente essere rivisto inmodo organico.E’ chiaro che sono in gio-co i cardini della nostraprofessione e un’avvocatu-ra litigiosa e distratta dadiatribe interne, sarebbefatalmente destinata a noncontare nulla.Non abbiamo alcuna inten-zione di concedere questovantaggio a che, e sonotanti in tutti gli schiera-menti politici, punta allanostra divisione per poterdecidere senza contraddit-torio, al massimo con l’ob-bligo di contrattare qualco-sa con la magistratura as-sociata.Ed è per questo, comehanno detto in tanti a Ve-

rona, che occorre ripartiredai contenuti, da quel co-mune terreno di propostasul quale può crearsi unconsenso diffuso tra le tan-te organizzazioni forensi.Anche perché il confrontoconcreto, superando anti-che diffidenze, insensatedelegittimazioni o ambi-zioni d’esclusiva, può rap-presentare il presuppostodecisivo per trovare il con-senso anche sui modelliorganizzativi.Ed il confronto tra le variecomponenti dell’avvocatu-ra, tra le diverse professio-nalità esistenti in questovariegato e complesso cetodi professionisti, si spostasui contenuti, sul meritodelle proposte e dei pro-getti e su questi dovremorecuperare comunque unavisione ancor più unitariama senza più mettere indiscussione le scelte dimetodo condivise dai dele-gati degli ordini forensi,espresse nel Congresso de-gli Avvocati Italiani.Chi segue da vicino le vi-cende dell’avvocatura sache al Congresso straordi-nario non erano presentiné l’ordine di Roma, né leCamere Penali, né l’Asso-ciazione Italiana GiovaniAvvocati.L’invito a ripartire daicontenuti è rivolto innan-zitutto a questi soggetti.Il primo dei contenuti èuna promessa: non fare-mo passi indietro nel de-nunciare l’assoluta inade-guatezza dei mezzi ap-prontati finora, da tutti igoverni, per provare aduscire dalla “crisi dellagiustizia”.Ma continueremo anchesulla strada della propo-sta, di metodo e di detta-glio.Continueremo a chiederedi abbandonare la logicafallimentare delle riforme

settoriali e per di più a co-sto zero, per intraprendereil cammino delle riformedi sistema, dei progetti or-ganici. Una strategia poli-tica obbligata a fronte del-l’organicità della “crisi”che impone lo stanziamen-to di adeguate risorse fi-nanziarie.Occorre una forte presad’atto politica che la “que-stione giustizia” è una del-le priorità del nostro Pae-se. E’ una priorità demo-cratica, da qualunque pun-to di vista la si vogliaguardare. Pensare, invece,che una presunta incapa-cità a spendere del passatosia una buona ragione percontinuare a non spenderein futuro, è un modo di ra-gionare che non lasciatroppe speranze.Nel merito delle proposte,continueremo a formulareprogetti concreti e realiz-zabili; come nel caso delprocesso civile.Con orgoglio, oggi, ritro-

viamo all’interno dellabozza di legge delega ela-borata dalla “Commissio-ne Vaccarella” molte dellelinee guida elaborate nelcorso della Conferenza na-zionale dell’avvocatura diPisa del ‘98.Questa è la dimostrazione,insieme alla riforma del111, che va ascritta innan-zitutto alla grande opera dipressione culturale, politi-ca e sociale messa in attodall’Unione camere penali,che un punto di vista auto-nomo dell’avvocatura èpossibile. E può risultarevincente.Le iniziative dei prossimimesi saranno improntate aquesto spirito. A partiredalla Conferenza Naziona-le che l’OUA e l’Associa-zione nazionale magistrati

organizzeranno congiunta-mente a marzo, per discu-tere e avanzare proposteconcrete sulla formazionedegli operatori della giusti-zia: avvocati e magistrati.I risultati ottenuti non de-vono però farci illudere diaver raggiunto un gradosufficiente di peso politico.Lo stallo delle riformed’attuazione del “giustoprocesso” in ambito penalee la stessa incertezza sugliesiti delle riforme civili so-no lì a testimoniarlo.Accontentarsi di una indi-scutibile capacità di propo-sta, che pure è una conqui-sta recente per l’avvocatu-ra, sarebbe stupido e con-troproducente.Essere un soggetto politicoè una scelta di grande re-sponsabilità dell’avvocatu-ra italiana, ed è una deci-sione che ancora deve po-ter esprimere tutte le suepotenzialità che sono col-legate alla grande forzamorale, tecnica, sociale epolitica del ceto forense intutte le sue componenti, equesto sarà possibilequando si avrà la capacitàdi far crescere il livello diconsapevolezza e condivi-sione della base degli av-vocati.L’Organismo Unitario de-ve far conoscere di più lapropria intensa attività maanche gli Ordini e le As-sociazioni devono colla-borare in modo leale perfar sì che questa importan-te idea dell’avvocaturacresca e si rafforzi attra-verso apporto di idee, cri-tiche e collaborazione si-nergica.

* AVVOCATO DEL FORO DI ROMAPRESIDENTE DELL'O.U.A.

Fino ad alcuni annifa, la politica dellagiustizia in Italia si è

caratterizzata dalla assolutaincapacità del mondo fo-rense, diviso e non orga-nizzato, ad avere una ben-ché minima influenza sul-l’attività legislativa che è

avvenuta per decenni su-bendo al contrario la pres-sione ideologica e l’impo-stazione della magistraturaassociata, capace al contra-rio di agire in modo unita-rio e coeso.La crisi del sistema giudi-ziario è dovuto anche, amio modesto avviso, aquesta incapacità di proget-to e proposta dell’avvoca-tura che più di ogni altrosoggetto sociale ha la capa-cità di intercettare la do-manda di legalità dei citta-dini, la loro esigenza conti-nua ed ugualitaria di rende-re certi ed effettivi i lorodiritti.Da questa incontestabileanalisi, dalla volontà dimolti di uscire dallo statodi mortificazione nel qualesi trovava il ceto forense, ènato un ragionamento co-mune, di tutte le compo-

nenti dell’avvocatura, ordi-ni, associazioni, consiglionazionale forense e cassanazionale di previdenza fo-rense, di trovare sistemi,modi, procedure, forme difinanziamento che consen-tissero di realizzare unarappresentanza politica

unitaria.E’ l’avvocatura, tutta, nelsuo complesso, con le suediversità, con le sue carat-teristiche peculiari, che di-venta soggetto politico, chesi organizza per diventaresoggetto politico, interlo-cutore obbligato e noneventuale, occasionale delmondo politico nel settoredella politica giudiziaria edelle professioni.Nei giorni scorsi a Veronasi è celebrato il CongressoNazionale Forense straor-dinario, con lo scopo di ve-rificare lo stato dei rapportitra le molte anime delmondo forense, per com-prendere fino a che punto,a distanza di circa 9 annidalla nascita della rappre-sentanza politica unitaria,l’avvocatura volesse anco-ra essere un soggetto poli-tico.

Un’assise alla quale hannopartecipato oltre 850 avvo-cati, tra delegati e sempliciiscritti. Dalle modifiche approvateemerge chiaramente chegli avvocati presenti a Ve-rona hanno un’idea moltoprecisa di come voglionoorganizzare la loro rappre-sentanza politica: il luogodelle decisioni è il Con-gresso, aperto a tutti per-ché fondato su criteri rigo-rosamente democratici;l’organo di garanzia è ilConsiglio Nazionale Fo-

rense, al cui presidente èstata affidata la Convoca-zione del Congresso; il“braccio politico” è l’Or-ganismo unitario dell’av-vocatura, “l’Organo alquale il Congresso conferi-sce la rappresentanza poli-tica”, recita l’articolo 6 delnuovo Statuto.Il dato inequivoco che sene trae è la volontà degliavvocati di avere un orga-nismo unitario di rappre-sentanza e che quest’orga-nismo si fondi su un mo-dello misto che tenga in-sieme gli ordini, le asso-ciazioni e i semplici iscrit-ti.Se si vuole andare oltre ildato formale, non si puònon sottolineare il clima digrande lealtà e collabora-zione reciproca che ha ca-ratterizzato i rapporti trachi a Verona c’era.

Av v o c a t u r a Av v o c a t u r a

Il Congresso nazionale forenseAvvocati oggi. Più uniti per la tutela dei diritti dei cittadini

di SILVANO BERTI *

Il Presidente dell’Organismo Unitario dell’Av-vocatura Italiana Silvano Berti è intervenutosul gratuito patrocinio: «Questa normativa co-

sì non va bene. Gli elenchi speciali, introdotticon l'articolo 17 della legge 134 del 2001, nonpossono essere obbligatori, per la difesa dei cit-tadini non abbienti. Questa impostazione con-traddice la volontà stessa del legislatore espres-sa inequivocabilmente nei lavori parlamentari.Inoltre, si scontra fortemente con la legge pro-fessionale forense e lede il diritto fondamentaledi un cittadino a conferire il mandato ad un le-gale di fiducia». Inoltre ha aggiunto che «comeAvvocatura chiediamo al Ministro e al Parla-mento di intervenire e modificare quegli aspettidel provvedimento che limitano il diritti dei citta-dini e la professionalità dei legali. In assenza diriscontri positivi sarà difficile contenere la prote-sta degli avvocati».

OUA: rivedere la leggesul gratuito patrocinio

ingiustizia n.9 - 2002 3-03-2005 15:55 Pagina 6

E’entrato in vigoreil decreto legi-slativo 24 del 2

febbraio 2002, pubblicatonella Gazzetta Ufficialenumero 57 del 8 marzo2002, che ha recepito inItalia una direttiva euro-pea del '99 (la1999/44/CE), varata con

l’intento di garantire unpiù elevato livello di tute-la e di protezione del con-sumatore, nei contratti divendita stipulati con ilvenditore. La nuova disciplina, pas-sata praticamente inosser-vata, rappresenta per iconsumatori una piccolarivoluzione: da qualchegiorno infatti chiunqueacquisti un telefonino,una Tv o un qualsiasi al-tro prodotto che si rivelipoi difettoso, potrà pre-tendere, nei due anni suc-cessivi all'acquisto e sen-za sostenere alcuna spesa,la riparazione o la sostitu-zione del bene. In pratica la garanzia su

tutti i beni mobili in com-mercio passa per legge adue anni e anche se l'og-getto acquistato oggi pre-vede ancora un solo annodi garanzia, i consumatoripotranno dunque preten-dere in ogni caso due an-ni di tutela.Deve tuttavia trattarsi di

un "difetto di conformità"del prodotto, ovvero di undifetto di fabbricazione, ocomunque di un dannonon provocato da un usoscorretto del bene acqui-stato.I prodotti tutelati dallanuova normativa sonotutti i beni mobili di con-sumo, anche quelli da as-semblare. La protezionesi estende anche alla ven-dita dei beni usati, ma peressi la valutazione del di-fetto deve essere operatatenendo conto dell'usuradel bene in rapporto alperiodo di utilizzo, il chesignifica che il venditorerisponderà soltanto diquei vizi che esorbitano

dal normale logorio delbene usato, tenuta in con-siderazione l'anzianità delbene medesimo.Per i beni usati la garan-zia può essere limitata adun periodo di tempo inogni caso non inferiore adun anno.Restano invece esclusitutti i beni oggetto divendita forzata o vendutidalle autorità giudiziarie,l'elettricità, il gas e l'ac-qua, a meno che non sia-no venduti confezionatiin quantità delimitate,cioè in bottiglie o in

bombole.Stabilisce in particolare ildecreto che "in caso didifetto di conformità, ilconsumatore ha diritto alripristino, senza spese,della conformità del benemediante riparazione osostituzione, ovvero aduna riduzione adeguatadel prezzo o alla risolu-zione del contratto".L'acquirente in pratica hadue strade: può chiedereinnanzitutto la riparazio-ne o la sostituzione, senzaspese, della Tv che nonfunziona, da effettuarsi inogni caso entro "un con-gruo termine" dalla ri-chiesta; il compratore,poi, se la riparazione o la

sostituzione risultino im-possibili o sproporziona-te, ossia se impongano alvenditore spese irragione-voli in rapporto al valoredel prodotto, potrà richie-dere, sempre a sua scelta,una "congrua" riduzionedel prezzo o la risoluzio-ne del contratto, preten-dendo quindi la restitu-zione del prezzo.Lo stesso dicasi in tutti icasi in cui il venditorenon abbia provveduto allariparazione o sostituzionedel bene entro il previsto"congruo" termine, o i ri-medi in questione abbia-no arrecato notevoli in-convenienti al consuma-tore.Sono previsti due mesi ditempo dalla scoperta deldifetto per denunciarlo alvenditore e l'azione siprescrive in ogni caso en-tro 26 mesi dalla conse-gna del prodotto.L'esigenza di differire iltermine di due mesi dopola scadenza dei due annidalla consegna del bene,scaturisce evidentementedalla necessità di evitareche il consumatore, ilquale scopra il vizio inprossimità della scadenzadel biennio di garanzia,veda nascere un dirittopotenzialmente non eser-citabile, a causa appuntodella ristrettezza dei ter-mini per farlo valere: ilcompratore, pertanto, an-che dopo la scadenza deidue anni dalla consegnadel prodotto, ha ancoradue mesi di tempo perpoter denunciare il difettoed esercitare i propri di-ritti.Tale previsione, in so-stanza, mette d'accordotutti e consente di evitarela paventata incongruenzaesistente sul piano del di-ritto interno.Per i prodotti immessi sul

mercato a partire dal01/07/2002 rimane fer-ma la possibilità per ilvenditore di offrire fa-coltativamente al consu-matore la garanzia com-merciale, che in ogni ca-so non potrà pregiudica-re i diritti a lui ricono-sciuti dalla introdottanovella: in termini prati-ci la garanzia conven-zionale potrà solo preve-dere per l'acquirente untrattamento più favore-vole rispetto a quellaobbligatoria previstadalla legge. La direttiva europea del'99, in definitiva, è stataattuata dal nostro legi-slatore, introducendo at-traverso la novella al co-dice civile, un sistema digaranzia imperniato es-senzialmente su un dop-pio binario: questo si-gnifica che da un lato ri-mangono ferme tutte ledisposizioni del codicecivile in materia di ga-ranzia nella vendita ingenerale, destinate a col-mare eventuali lacunedella legislazione attua-tiva, dall'altro è stata in-vece introdotta una di-sciplina speciale relativaai contratti del consuma-tore ed in generale a tut-te le fattispecie pattizietese all'acquisizione deibeni di consumo. Sicuramente una riformaglobale delle garanzieavrebbe consentito disuperare le incoerenze ele incertezze interpreta-tive che caratterizzanol'attuale sistema, raffor-zando al tempo stesso latutela del consumatore,ma di certo una riformaorganica e approfonditaavrebbe richiesto tempiben più lunghi di quelliassegnati dalla direttiva.

* AVVOCATO DEL FORO DI ROMA

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Nuove garanzie per i consumatoriE’ entrata recentemente in vigore la normativa italiana attuativa delladirettiva europea che estende le garanzie a tutela del consumatore

di EMILIO DELLE FOGLIE *

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Consumator iRisale al mese di

febbraio 2002 ilcomunicato stampa

con cui l’Autorità Garanteper la protezione dei datipersonali ha reso noto diaver inviato diciotto ri-chieste di informazioni al-le maggiori società di ge-stione di telefonia pubbli-ca e privata e ad alcuniesercizi commerciali abili-tati all’attivazione di con-tratti telefonici. L’istrutto-ria scaturisce dalle nume-rose segnalazioni circal’attivazione di servizi te-lefonici non richiesti. Tra icasi denunciati più ecla-tanti vi è quello di unostesso cittadino che si eravisto intestare un numeroconsiderevole di carte te-lefoniche le quali, poi, so-no state utilizzate anche dapersone indagate in proce-dimenti penali. Le segna-lazioni hanno evidenziato,inoltre, diverse fattispecieanomale. All’esame del-l’Autorità, infatti, vi è l’at-tivazione di numerosi con-

tratti di telefonia mobile anome di uno stesso utente,all’insaputa dell’interessa-to; l’attivazione di contrat-ti di telefonia fissa da par-te di società telefonichediverse da quella alla qua-le l’utente è abbonato, conla conseguente preselezio-ne automatica dell’opera-tore, oppure l’attivazionedi servizi di telefonia nonrichiesti da parte dellastessa società cui l’utente

è abbonato.Quanto accaduto ha com-portato per l’inconsapevo-le abbonato la ricezione acasa di richieste di paga-mento da parte di societàcon le quali questi nonaveva sottoscritto alcuncontratto oppure di bollet-te per un servizio mai ri-chiesto.Nel mese di settembre,poi, anche l’Autorità perle Garanzie nelle Comuni-cazioni ha reso noto diaver avviato, per i profilidi propria competenza,un’attività di vigilanzaestesa a tutto il settore del-la telefonia proprio in me-rito all’attivazione dei ser-vizi non richiesti.I fatti denunciati, infatti,potrebbero essere oggettodi procedimenti ammini-

strativi di competenza deiGaranti oppure sottopostiall’esame dell’Autoritàgiudiziaria, dal momentoche sono diverse le viola-zioni di legge che un pri-mo esame della vicendasembrano siano state com-piute. Le segnalazioni inviateevidenzierebbero un illeci-to trattamento dei dati per-sonali, con la conseguenteviolazione della Legge n.

675/1996, nonchè il man-cato rispetto del DecretoLegislativo n. 185/1999,emanato in attuazione del-la direttiva 97/7/CE, relati-va alla protezione dei con-sumatori in materia dicontratti a distanza; ven-gono messe in luce, poi,eventuali ipotesi di re-sponsabilità penale, inquanto, dalle notizie diffu-se dagli organi di stampa,si apprende che in alcunicasi le firme apposte suimoduli contrattuali sianomicroscopicamente false. Non sono stati ancora co-municati i risultati delleindagini che, verosimil-mente, considerata la por-tata del fenomeno, sonoancora in corso. Nel frat-tempo, l’Autorità per leGaranzie nelle Comunica-

zioni ha domandato la col-laborazione degli utenti edha predisposto sul propriosito web www.agcom.it unmodulo per denunciarel’attivazione o la disattiva-zione di un servizio di te-lecomunicazioni non ri-chiesto, indicando al con-tempo la procedura da se-guire per l’apertura di uncontenzioso nei confrontidel fornitore del servizio.* AVVOCATO DEL FORO DI ROMA

Servizi di telefonia non richiestidi GIANLUCA DI ASCENZO *

Consumator i

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Per gli avvocati unapreoccupazione inmeno, per i cittadini

che si rivolgono al sistemaGiustizia una certezza inpiù.Richiedere la notificazio-ne a mezzo del serviziopostale di un atto in sca-

denza non sarà più un sal-to nel buio, una scommes-sa sulla efficienza del ser-vizio postale italiano.Infatti, la Corte Costitu-zionale, con la recentesentenza 477 del 2002, hasostanzialmente stabilito ilprincipio della sufficienza,ai fini della ritualità delprocedimento di notifica-zione a mezzo del serviziopostale, del compimentodelle sole formalità chenon sfuggano alla disponi-bilità del notificante.Ciò in ragione della circo-stanza, costituzionalmenteapprezzabile sotto il profi-lo della lesione del dirittodi difesa ex articolo 24della Costituzione, che le

garanzie di conoscibilitàdell’atto, da parte del suodestinatario, debbono es-sere coordinate con l’inte-resse del notificante a nonvedersi addebitato l’esitointempestivo di un proce-dimento notificatorio par-zialmente sottratto ai suoi

poteri di impulso e con-trollo (i quali cessano nelmomento stesso in cuil’atto viene consegnatoall’ufficiale procedente).Tecnicamente, il Giudicedelle leggi ha stabilito laillegittimità costituzionaledell’articolo 149 del codi-ce di procedura civile edel terzo comma dell’arti-colo 4 della Legge 890del 1982 («Notificazionidi atti a mezzo posta e dicomunicazioni a mezzoposta connesse con la no-tificazione di atti giudi-ziari»), nella parte in cuiprevede che la notifica-zione si perfezioni, per ilnotificante, alla data di ri-cezione dell’atto da parte

del destinatario anziché aquella, antecedente, diconsegna dell’atto all’uffi-ciale giudiziario.Adesso, dunque, il notifi-cante ha esclusivamentel’onere di compiere pertempo tutte le formalitàche non sfuggano alla suadisponibilità.Sarà così possibile (e sen-za troppi patemi!) che unatto cosiddetto “ultimogiorno” consegnato per lanotificazione a mezzo delservizio postale tempesti-vamente, ma ricevuto dalsuo destinatario soltanto

dopo qualche giorno, pro-duca comunque una noti-ficazione rituale. D’altra parte, la Cortechiarisce che non vi è al-cun sacrificio della posi-zione del destinatario del-l’atto, atteso che la decor-renza di ogni e qualsiasitermine a suo carico si in-tenderà realizzata soltantoa partire dalla effettiva ri-cezione giuridica dell’attomedesimo.Invero, la Corte Costitu-zionale non ha fatto chedare portata generale adun principio che aveva giàaffermato in precedenza,ma limitatamente a parti-colarissime fattispecie co-me le notificazioni da ese-guirsi all’estero (sentenza69 del 1994), quello dellascissione degli effetti dellanotificazione in due mo-menti distinti a secondache si guardi alla sfera delnotificante (data di conse-gna dell’atto all’organopreposto a curare il proce-dimento notificatorio) ov-vero a quella del destina-tario dell’atto (data di ri-cezione giuridica dell’attostesso).* AVVOCATO DEL FORO DI ROMA

R i f o r m e

Notificazioni:tutto più sempliceNotificazioni a mezzo del servizio postale: basta la consegnadell’atto all’ufficiale giudiziario

di SIMONE TRIVELLI *

Innovativa sentenza della Corte Costituzionale

R i f o r m eDopo il grandeappuntamentodi Sorrento per

la Conferenza Nazionaledella Cassa di Previden-

za Forense, l’Associa-zione Nazionale dellaStampa Forense ha or-ganizzato con l’Ordinedegli Avvocati di Bolo-gna il nuovo evento alquale si rivolge l’atten-zione degli avvocati e ditutti coloro interessatiall’evoluzione della giu-stizia in Italia.Si tratta della Consultatra Avvocati e Giornali-sti, quarto incontro delgenere dopo quelli diMilano (1999), Catania(2000) e Napoli (2001),che costituisce un mo-mento di confronto traavvocati, giornalisti,magistrati e rappresen-tanti del Governo.Il tema di quest’annodei numerosi interventi,compreso quello del no-stro direttore l’avvocatoRomolo Reboa, è: «Innome del Popolo…laGiustizia, il Cittadino,l’Informazione: rispettodella legalità o caos».Un argomento difficile,visti i casi giudiziari e levicende che hanno ri-guardato la giustizia inItalia negli ultimi mesi,che gli avvocati-giorna-listi affrontano giorno

dopo giorno.La Consulta costituisceun’occasione per effet-tuare un consuntivodelle attività dell’A-

STAF e chiude un pe-riodo fitto di impegni,primi tra tutti quelliistituzionali riguardantii rapporti con le testategià associate (40 in tut-ta Italia, inclusa natu-ralmente InGIUSTI-ZIA) e l’acquisizione dinuove realtà editoriali,comprese quelle infor-matiche.Sotto la guida di MarioRapanà, avvocato e pre-sidente dell’ASTAF, egrazie al consiglio Di-rettivo composto dagliavvocati Leonardo Car-bone, Marcello Pacifi-co, Sandro Giacomelli,Salvatore Sergio, Silve-

stro Stazzone e MarioRomano, sono stati in-trattenuti rapporti co-struttivi con il Consi-glio Nazionale Forense,l’Organismo Unitariodell’Avvocatura, laCassa di PrevidenzaForense e le altre rap-presentanze dell’avvo-catura Italiana. Inoltrenon sono mancati in-contri a Bruxelles conla Commissione Giuri-dica del Parlamento Eu-ropeo.Dunque è stato svoltoun programma di ampiorespiro, che costituisceun’ottima promessa perle iniziative del 2003.

Poste Italiane lancia il servizio di posta elettronica‘Postemail Professionale’. La versione ‘Poste-mail Certificata’ consente l’invio di un messag-

gio, eventualmente con allegati, a uno o più destinata-ri e la richiesta della notifica dell'apertura ed anchedella firma digitale del destinatario.Con ‘Postemail Certificata con Firma del Mittente’ èpossibile anche firmare digitalmente il messaggio, ga-rantendo così al destinatario la sicurezza del contenu-to e l'identità del mittente.Sia ‘Postemail Certificata’ sia ‘Postemail Certificatacon Firma del Mittente’ permettono di codificare i mes-saggi per consentirne la lettura solamente al destina-tario.L'accettazione con firma digitale Postecert è attestatada una ricevuta e da una marca temporale, i qualidanno al messaggio “valore legale in conformità allanormativa in materia di formazione e trasmissione didocumenti informatici muniti di firma digitale”.

Posta elettronica con valore legale

A Bologna la Consulta tra avvocati e giornalistiLa conferenza annuale dell’Associazione Nazionale Stampa Forense

di ANDREA TRUNZO

Le testateaderenti all’ASTAFAnfor (Bologna)Attualità Forensi (Roma)Bollettino d’Informazione (Torino)Bologna Forense (Bologna)Diritto e Lavoro nelle Marche(Ascoli Piceno)Diritto e Rovescio (Bergamo)Gazzetta Forense (Catania)Giustizia Oggi(Santa Maria Capua Vetere)Il Foro di Cassino (Cassino)Il Foro di Trani (Trani)Il Foro Riminese (Rimini)Il Giusto Processo (Roma)Impegno Forense (Nola)InGIUSTIZIA La Parola Popolo (Roma)La Giustizia (Salerno)La Previdenza Forense (Roma)La Rivista del Consiglio (Milano)La Svolta dell’Avvocatura (Vibo Valentia)La Virgola (Foggia)Modello 5 (Roma)Notiziario Forense (Firenze)Notiziario Forense (Latina)Notiziario Forense (Taranto)Notiziario Ordine Forense (Bari)Nuovo Ruolo (Lecce)P.Q.M. (Pescara)Praxis (Messina)Piazza dei Tribunali (Bologna)Quaderni (Brindisi)Rassegna Avvocati Italiani (Taranto)Rassegna Forense (Roma)Rassegna Ordine Forense (Napoli)Realtà Forense (Bari)Realtà Forense (Napoli)SIAP Notizie (Taranto)Sindacato Avvocati (Catania)Tocco e Toga (Trani)Toga Lecchese (Lecco)Toga Picena (Ascoli Piceno)UNCC Informa (Roma)Vita Forense (Catania)

‘‘La Giustizia,il Cittadino,

l’Informazione:rispetto

della legalitào caos,,

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G i u s t i z i a G i u s t i z i a

La Corte di Assise diAppello di Perugia,condannando il se-

natore Giulio Andreotti allapena di 24 anni di reclusio-ne, ha veramente indivi-duato il mandante dell’o-micidio del giornalista Mi-no Pecorelli ed ha fattogiustizia?Questa domanda, certa-mente, è sorta spontaneanella maggioranza dellepersone che hanno sentitoo letto di tale pronunciagiudiziaria attraverso gliorgani di stampa.Anche chi scrive non hapotuto esimersi dal porsiun tale quesito.Forse i molti anni intercor-si tra l’omicidio del giorna-lista Pecorelli e la sentenzache individuava e punivaalcuni dei responsabili, for-se il ruolo istituzionale ri-coperto negli ultimi 50 an-ni dal più illustre tra gliimputati che siano mai en-trati in un aula di giustiziaitaliana, hanno contribuitoa rafforzare i dubbi circa lasua fondatezza.Inoltre il progressivo e ra-pido affievolirsi della pub-blicità dell’evento (già po-chi giorni dopo la pronun-cia la grande stampa nonne parlava più) e gli inter-venti da parte dei rappre-sentanti degli Organi Istitu-zionali dello Stato e degliappartenenti a quasi tutte leforze politiche presenti inParlamento, i quali si sonosentiti in dovere di manife-stare la propria solidarietàal senatore Andreotti, han-no incrementato le perples-

sità di coloro i quali ancheaccidentalmente e senzaconoscere le carte proces-suali, hanno seguito il‘processo Pecorelli’.Infatti a tante parole di so-lidarietà e di stima pronun-ciate in favore dell’illustrecondannato, non ne è corri-sposta alcuna nei confrontidel giornalista Pecorelli odei suoi familiari.In tale contesto ambientaleInGIUSTIZIA la Parola alPopolo ha ritenuto di col-mare altrui omissioni, pun-tando la propria lente di in-grandimento su coloro chedel delitto di venti anni fasono le vittime incolpevoli:i familiari del giornalistaassassinato.Mino Pecorelli, infatti, nondeve rimanere soltanto unnome che compare nel car-teggio di un maxi processo,ma deve essere ricordatosoprattutto come uomo.

Un uomo che ha messo arepentaglio la propria vita,fino al punto di giungere al-l’estremo sacrificio, peresprimere le proprie idee inun Paese che vede nellapropria Carta Costituzionalesancita tra i principali dirittila libertà di manifestazionedel pensiero e che, secondo

la pronuncia della Corte diAssise di Appello di Peru-gia, è stato assassinato daun ignoto che aveva qualemandante il Presidente delConsiglio dell’epoca.Così, la redazione del gior-nale ha contattato il dott.Andrea Pecorelli, figlio del-la vittima, offrendogli l’op-portunità di far sentire lapropria voce sulla vicenda.Il dott. Pecorelli ha postoquale unica condizione perl’intervista che non si en-

trasse nel merito della deci-sione del processo, inquanto, non essendo statiancora depositati i motividella sentenza, sarebbe sta-to gratuito e privo di qual-siasi fondamento esprimeredei giudizi su di essa.Egli ritiene infatti che lavicenda processuale che loha coinvolto e la sentenzache l’ha definita, non sonoe non saranno mai in gradodi fornirgli la certezza inordine alle responsabilitàpenali degli imputati, siaassolti che condannati.Non usa espressioni, oggiestremamente comuni, qua-li “tanto la magistratura èpoliticizzata” o “tanto ilprocesso è pilotato”, maafferma, con serenità, cheil senatore Andreotti, seb-bene non brilli più di lucepropria come una volta nelfirmamento della politicaitaliana, tanto da rendere ilprocesso “politico”, è pursempre colui che, per circa50 anni, ha governato l’Ita-lia. Pertanto ritiene che loStato difficilmente potràpermettere che il più illu-stre dei suoi governantivenga messo in catene co-me il più bieco dei malfat-tori.Proprio questo pensiero diimpunità istituzionalmentegarantita gli fa temere che,un’eventuale conferma del-la sentenza o un’assoluzio-ne che venisse pronunciatanel giudizio di Cassazionedifficilmente potrebbe scio-gliere ogni suo dubbio sul-le identità degli autori del-l’omicidio di suo padre.Sul punto è estremamentepreciso: «sono anni checerco il colpevole dellamorte di mio padre al disopra di ogni ragionevoledubbio e purtroppo questodubbio non mi è stato toltodalla sentenza e ne mi saràtolto dal giudizio di Cassa-zione» ed aggiunge «cre-derò alla colpevolezza del

senatore Andreotti soltantoqualora egli confessi, al li-mite in punto di morte, maconfessi».Non di rado i familiari del-le vittime, forse risponden-do all’esigenza naturale ditrovare e punire colui cheha procurato dolore al pro-prio caro, si “accontenta-no” di pronunce giudiziarieche, con qualche forzaturagiuridica, individuano que-sto o quel personaggio co-me il responsabile di undeterminato delitto: faquindi sensazione incontra-re una persona che, colpitaprofondamente dalla mortedel padre, non mostri alcu-na preconcetta esigenza dicondanna nei confronti de-gli imputati e manifesti lapossibilità che, anche nelcaso che lo riguarda, giu-stizia possa non essere sta-ta fatta.Quindi con pacatezza esenza alcuna forma di ri-sentimento personale ha co-minciato a parlare della suapartecipazione al processoe dei rapporti umani sortidurante lo svolgimento del-lo stesso.Ad una completa indiffe-renza degli organi di stam-pa alle vicende della fami-glia Pecorelli, il quale èstato pur sempre un giorna-lista, ed ad una “latitanza”dell’Ordine dei Giornalisti,che non ha ritenuto di par-tecipare in alcun modo aldolore dei familiari di unproprio associato, fa riscon-tro una solidarietà umanatra i figli delle personecoinvolte nel processo.Da una parte Andrea Peco-relli, figlio della vittima,dall’altra Andrea Vitalone,figlio di un altro eccellenteimputato dell’omicidio, ac-comunati oltre che dal no-me, dall’esigenza di ottene-re giustizia.Questi due giovani, sebbe-ne la logica avrebbe dovutovederli contrapposti, hanno

stretto nelle aule di giusti-zia, ove si giudicava unavicenda riguardante i loropadri, un legame umano didifficile qualificazione,concluso-si con unforte ab-braccioal mo-mentodella pro-nunciadella sen-tenza diappelloche, seda unaparte, individuava qualimandante ed esecutori del-l’omicidio il senatore An-dreotti ed alcuni esponentidella mafia siciliana, dal-l’altra, affermava l’estra-neità ai fatti di causa del-l’imputato Vitalone.Purtroppo a questo episo-dio di forte umanità fa dacontraltare la freddezza edil distacco con la quale ifamiliari della vittima sonostati trattati dall’imputatoAndreotti, il quale non hamai ritenuto di spendereuna parola di cordoglio inloro favore, e dai rappre-sentanti delle istituzionistatali, i quali nel corso diquesti lunghi anni mai han-no pronunciato espressionidi partecipazione nei con-fronti della famiglia Peco-relli, ma che, con preoccu-pante tempismo ed imme-diatamente dopo la senten-za, hanno sentito il doveredi esprimere la propria so-lidarietà all’illustre con-dannato.Al riguardo il dott. Peco-relli, risentito di tale atteg-giamento, ha sostenuto che«ci troviamo in un Paesedove esistono cittadini diserie A e di serie B» e checiò è dimostrato dal fattoche rappresentanti delloStato che dovrebbero esse-re super partes si sono sen-titi in dovere di manifestare

la propria vicinanza al con-dannato di omicidio volon-tario e non di esprimereuna parola per ricordare lavittima di tale efferato de-litto.Quindi ha aggiunto «sonodisgustato dall’atteggia-mento tenuto dai rappre-sentanti dello Stato. Quan-do è lo stesso Capo delloStato che si schiera aperta-mente, da chi posso spera-re di ottenere giustizia?».Indubbiamente lascia per-plessi che il Presidente del-la Repubblica e dell’organodi autogoverno di quellaMagistratura che ha emes-so una sentenza di condan-na, possa, all’indomani ditale pronuncia, sentirsi indovere di esprimere al con-dannato, sebbene illustrepersonalità, parole di“conforto”, ricordando cheesiste un ulteriore grado digiudizio, ed, allo stessotempo, non si senta altret-tanto in dovere di spendereuna parola di sostegno perla vittima ed i suoi familia-ri, come se questi ultiminon fossero cittadini diquello Stato da lui rappre-sentato.Tutto ciò non aiuterà né lafamiglia Pecorelli né inno-centisti e colpevolisti, qua-lunque definitiva decisioneassumerà la Suprema Cortedi Cassazione, a cancellare

segue dalla prima pagina

le perplessità e i dubbisorti con la pronunciaemessa dalla Corte di As-sise di Appello di Perugia.Un’altra questione, appa-rentemente marginale, get-ta sul processo non giàdelle ombre ma delle lucidiverse da quelle che ilcittadino è abituato a ve-dere leggendo la stampanazionale.Qualcuno ha sicuramentevinto: sono gli avvocatiche vedranno liquidate leloro parcelle dallo Statoper la difesa degli imputatieccellenti assolti (in quan-to accusati del delitto indipendenza delle loro fun-zioni) e quelle delle particivili (in quanto Mino Pe-corelli si considera unavittima della mafia).L’altro figlio di Mino efratello di Andrea Pecorel-li ha da tempo lasciato l’I-talia per il Sudafrica equest’ultimo, nel corsodell’intervista, ha espressopiù volte il proposito di la-sciare il nostro Paese.Forse sarà solo un attimodi sconforto, pensando cheè impossibile ottenere giu-stizia lì dove anche chi nesarebbe istituzionalmentetenuto, piuttosto che ri-spettare le pronunce emes-se dagli organi giudiziari,ha la propensione a “fareil processo” ai processi.Il senso della vicenda èche, al di là della colpevo-lezza o meno di GiulioAndreotti o dell’esito delgiudizio che porrà fine alprocesso Pecorelli, lo Sta-to ha dimostrato di non es-sere in grado di rispondereall’istanza di giustizia delpopolo, ma solo di pagareparcelle.* AVVOCATO DEL FORO DI ROMA

L’incontro umano tra due Andrea,uno figlio di Mino Pecorelli e l’altrodell’onorevole Vitalone, imputato assoltodalla Corte di Appello di Perugia

di MAURIZIO SANGERMANO *

Figliinnocenti

La sentenza di condannadi Giulio Andreotti

Andrea PecorelliFoto di Simona Foschi

Andrea Pecorelli e gli avvocati Romolo Reboa,direttore di InGIUSTIZIA, e Maurizio SangermanoFoto di Simona Foschi

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Assicurazioni

La liberalizzazionedei contratti assi-curativi per la re-

sponsabilità civile auto exlegge 990/69, che traevaorigine obbligata dalle di-rettive europee che impo-nevano un pieno regimedi libera concorrenza dimercato, è stata ampia-mente pubblicizzata e de-scritta come l’inizio diuna nuova era Europeasicuramente vantaggiosa

per i consumatori.Si sosteneva da più parti(fonti governative, stam-pa e assicurazioni) che lalibera concorrenza avreb-be portato solo vantaggiagli assicurati proprio perla diversificazione delleofferte contrattuali e perl’immissione sul liberomercato di compagniestraniere che avrebberofatto endemicamentescendere i prezzi.Da quel momento, pur-troppo non si è verificatoun rilevante miglioramen-to della situazione. Ilmercato Italiano è restatoal di fuori dai circuiti in-

ternazionali delle maggio-ri assicurazioni; alcune diesse hanno formato untrust per eludere la “liberaconcorrenza”; la diminu-zione dei premi assicura-tivi sulla R.C. auto ha tro-vato ostacoli insormonta-bili, salvo poche eccezio-ni. Gli assicurati più cor-retti non hanno usufruitodi particolari vantagginell’applicazione dei pre-mi.

La liberalizzazione haquindi sostanzialmentefallito il suo scopo. Dove-va essere il “libero mer-cato” a regolare se stessoma è evidente che servo-no dei correttivi. Invero con aumenti al disopra del tasso d’inflazio-ne rilevato dall’ISTAT, sidovrebbe prevedere unbonus maggiore per iconducenti-assicurati piùcorretti ed evitare il salas-so-polizza ai giovani neopatentati, in specie in al-cune regioni o province. Potrebbe valutarsi cheparte del sovrapremio pa-gato da coloro che si assi-

curano per la prima voltasia accantonato e restitui-to dopo 3 – 5 anni senzasinistrosità, magari sottoforma di polizze vita –infortuni / malattie o inte-grative pensionistiche.L’intero sistema risarcito-rio dovrebbe essere modi-ficato, non certo con ilprogetto Marzano - Val-ducci che in questi giorniè in corso d’approvazionealla Camera. Fortunata-mente l’iter di tale “fame-lico” progetto ha già subi-to alcuni seri incidenti dipercorso che lo hanno tra-sformato in un D.D.Lche ha dovuto sottostareall’intero e difficoltosoiter Legislativo. Il Parla-

mento ha lavorato per farrientrare nell’alveo costi-tuzionale l’intero proget-to. In primo luogo devefarsi riferimento all’arti-colo 32 della Costituzioneed alle numerose sentenzedella Corte Suprema edella Corte Costituzionalesul danno alla salute.L’Associazione A.Gi.For– Associazione GiovanileForense che ha, per trami-te del Suo rappresentantepiù noto, l’Avvocato Car-lo Testa, Consigliere Te-soriere del Consiglio del-l’Ordine degli Avvocati diRoma, sensibilizzato ilConsiglio e creato al Suo

Il Mediatore Euro-peo ha deciso di ar-chiviare il caso di

presunta cattiva ammi-nistrazione nato in se-guito ad una denunciadel 6 agosto 2001 (nu-mero 1146/2001/IP)contro il Consiglio del-l’Unione Europea, adifesa dell’uso dellalingua italiana nell’UE.La denuncia era rivoltain particolare alla Pre-sidenza del Consigliodell’Unione Europea,sostenendo l'esistenzadi un caso di discrimi-nazione linguisticapoiché il suo sito isti-tuzionale del secondosemestre 2001 (presi-denza belga) era dispo-nibile solamente inquattro lingue (olande-se, inglese, francese etedesco) e non tutte lelingue ufficiali dell'U-nione. Situazioni dellestesso tipo si sono con-tinuamente verificateprima e dopo la denun-cia.Il mediatore ha dichia-rato che non è “al cor-rente di una norma odi un principio chevieti e questi ultimi (leistituzioni e gli organidell'Unione, nda) dipubblicare informazio-ni nei loro siti Websoltanto in alcune dellelingue ufficiali”.La discutibile decisio-ne non fa che confer-mare l’uso selettivodelle lingue all’internodell’UE, di fatto a van-taggio dell’inglese edel francese ed a sca-pito di tutte le altre,con occasionali ecce-zioni.

Andrea Trunzo

Riconoscimenti pergli Italiani nel Mondo

Giornalisti spiati:l’ordine si fa sentire

E’nato recentemente TelePA il primo tg dellaPubblica Amministrazione. Realizzato percreare una testata informativa di settore alta-

mente qualificata e tempestiva, sia per gli oltre 3 mi-lioni di dipendenti pubblici che per tutti i cittadini in-teressati, il tg, (accessibile all’indirizzo www.telepa.it)offre un’edizione ogni 24 ore e un ampio repertorio diinformazioni, approfondimenti e schede informativeper una conoscenza completa e aggiornata della Pub-blica Amministrazione. Web tv e portale allo stessotempo quindi che devono permettere, secondo le paro-le del suo ideatore Antonio Bettanini, Consigliere delMinistro della Funzione Pubblica, “di creare un flussocontinuo di comunicazione, (…) coniugando velocitàe vicinanza, in modo tale da avere un ambiente edito-riale sempre coerente chiaro ed esaustivo”. TelePA ènato dall’esigenza del Dipartimento della PubblicaAmministrazione di rinnovarsi, iniziando con il rive-dere il proprio linguaggio che non sarà più un incom-prensibile burocratese, ma un linguaggio diretto esemplice, più comprensibile per gli utenti e più veloceper i dipendenti.

OGM, Alemanno:più spazio alla ricerca

Italiano: bruttenotizie dall’UE

Come Ministro per gliItaliani nel Mondo,Tremaglia può di-

chiararsi soddisfatto: il Go-verno ha infatti accolto nel-la Legge Finanziaria e Pre-visione di Bilancio le ri-chieste avanzate dal suoMinistero, dal ConsiglioGenerale degli Italiani al-l’Estero e dal Ministero de-gli Esteri. Un segnale di ri-conoscimento che da temposi attendeva e che sembraaprire la strada per una de-finitiva parità di diritti de-gli Italiani nel mondo. Ver-ranno estesi per la primavolta i minimi pensionisticiagli italiani all’estero giun-gendo a garantire 516 euroal mese per quanti godonogià di pensione, che secon-do i dati dell’INPS sareb-bero 202 mila cittadini.Molte altre sono state poile richieste accolte, comequelle relative al funziona-mento della rete consolare,all’approvazione della leg-ge e alle elezioni dei Comi-tes, alla Conferenza deiGiovani Italiani nel Mondoe all’Osservatorio delledonne in emigrazione.

Il Ministro di GiustiziaRoberto Castelli (LegaNord) è intervenuto re-

centemente in merito allecontinue notizie giornalisti-che secondo le quali sareb-be prossima l’apertura del-l’ordinamento giuridico al-l’eutanasia. Esperienze si-mili sono state fatte recen-temente in alcuni paesi oc-cidentali. Castelli ha di-chiarato la propria profon-da contrarietà ad essa. Inol-tre ha ribadito di non averenessuna intenzione di af-frontare l’argomento.

Da Castelli un seccono all’eutanasia

interno la Commissioneper la Responsabilità Ci-vile. Tale Commissioneha operato con tutte leforze politiche per contri-buire alla sensibilizzazio-ne delle stesse. Gli Avvo-cati Carlo Testa (qualeCoordinatore della Com-missione) Pietro di Tostoe lo scrivente hanno se-guito passo passo tale itercontribuendo direttamentealla stesura degli emenda-menti al D.D.L, alcuni deiquali sono stati accolti.Ma la battaglia non è con-clusa perché altre insidieattendono i cittadini nellamateria della R.C. da fat-to illecito. Il Danno Bio-logico (il danno alla salu-te) non può essere com-presso entro ristretti para-metri preordinati. Gli Av-vocati ed i Medici Legalidovranno contrastare co-loro che vorrebbero crea-re una tabellazione medi-ca fissa delle lesioni chelogicamente, giuridica-mente e scientificamentesarebbe impossibile, oltreche in antitesi con l’arti-colo 32 della Costituzio-ne.Per far questo deve essererivisto il mandato dellaspeciale commissionescientifico – giuridica perlo studio della materia.Tutti gli operatori del di-ritto, Magistrati, Avvoca-ti, Medici Legali e quelleAssociazioni dei consu-matori che hanno real-mente a cuore gli interessidei cittadini devono com-pattarsi per evitare un’al-tra, più subdola, trappola.La stampa, sino ad oratroppo acquiescente, do-vrebbe fare la sua parte,come si usa in una demo-crazia libera e consapevo-le. Informare, ma anchevalutare e criticare!

* AVVOCATO DEL FORO DI ROMA

A t t u a l i t à

Il Ministro dell’Agri-coltura Giovanni Ale-manno ha dichiarato:

«Che la gran parte dellasoia importata sia transge-nica, e indirizzata soprat-tutto al mercato dei man-gimi, è un dato noto datempo. Citare questi datinon equivale assolutamen-te ad affermare che il Mi-nistero sia favorevole aduna diffusione indiscrimi-nata degli Ogm, ma esatta-mente il contrario». Quin-di ha aggiunto: «Appog-giare un nuovo slanciodella ricerca in questocampo può essere solo undato positivo per tutti, enon solo per gli scienziati,perché ci potrà consentiredi avere un quadro piùchiaro della situazione».I problemi della liberalizzazione, le iniziative dell A.gi.for

per cercare una soluzione

di SETTIMIO CATALISANO *

R.C. Auto, un contratto negatoTelePA: il tg web della Pubblica Amministrazione

Il Consiglio dell’Ordi-ne dei Giornalisti è in-tervenuto sulla que-

stione dei giornalisti spiativotando all’unanimità unamozione per chiedere ilrispetto del terzo commadell’articolo 200 del codi-ce di procedura penale sulsegreto professionale.L’ordine ha chiesto inol-tre di essere avvisato del-le future perquisizioni de-cise dall’autorità giudi-ziaria nelle sedi dei gior-nali, nei domicili e nellepertinenze dei giornalistiper poter assistere alleoperazioni ed esercitaretutti i poteri previsti dallalegge.Secondo il consigliere Sa-lerno questa “è un’inizia-tiva ed un segnale forte”.

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di particolarmente), cosache è più sicura natural-mente nell’intervento “acielo aperto”.Aver toccato questo argo-mento è assai importantecome vediamo anche neicongressi in cui si sentedichiarare che l’inespertoammette che le compli-canze gli diminuiscanodopo anni di esercizio dichirurgia laparoscopica.E’ questo non è corretto!Vogliamo “glasnost”, chevuol dire trasparenza, e dabuon professore universi-tario non posso ignorare onegare che la correttezza èdare il massimo di se stes-si e delle propria profes-sionalità. Quest’ultima de-ve superare le ambizionibaronali ed economiche ela pretesa di rispetto daparte del cittadino deveessere suffragata dall’a-more verso il paziente,sempre più raro in questoperiodo.

* TITOLARE DELL’INSEGNAMENTODI PATOLOGIA CHIRURGICA

PRESSO L’UNIVERSITÀDI TOR VERGATA (ROMA),

RESPONSABILE DEI SERVIZI DIIPERTERMIA CLINICA DEL

POLICLINICO DI TOR VERGATA

Nel 1998, su iniziati-va dell’avvocatoUgo Scalise, è nata

l’associazione A x B, Av-vocati per i Bambini.Per aiutare concretamente ibambini più bisognosi, re-perendo fondi da destinarealle loro necessità, è stato

organizzato un gruppo dilavoro composto da tecnici(avvocati, magistrati, inse-gnanti, medici, assistentisociali, psicologi, etc.) chesi sta già impegnando acollaborare affinché vengaprestata maggiore attenzio-ne al mondo dei minori,

nella convinzione che losforzo dei soggetti impe-gnati nel sociale consentiràdi dare più forza a tutte leistanze cui le istituzioni so-no chiamate a rispondere.L’associazione organizzaconvegni, manifestazionisportive, rappresentazioni

teatrali e spettacoli in gra-do di raccogliere l’atten-zione della gente e sensibi-lizzarla in misura tale daottenerne il costante aiuto.E’ così sono arrivati aiuti aiBambini rumeni di cui siprende cura il giornalistaMino Damato, a quelli ri-coverati presso gli Ospeda-li Pediatrici di Belgrado,all’Associazione per laSclerosi Tuberosa di Grot-taferrata, all’AssociazioneSOS Children’s VillanePlagiari di Salonicco (Gre-cia), all’Associazione “LaMaquina de los Sueños”che si occupa dell’assisten-za dei Bambini Argentini, adecine di case di accoglien-za di bambini in difficoltà.

La storia e le attività dell’associazione fondata dall’avvocatoScalise a tutela dei bambini

AXB Avvocati per i Bambini

E’noto che conti-nuamente i pro-cessi della chirur-

gia rendano sempre più ri-levante il concetto dellamini-invasività.Peraltro è sempre più sen-tita l’esigenza, suffragatadalle notizie (scientificheo divulgative) nei progres-si delle tecnologie in tutti icampi, ed è quindi più chenormale che i pazienti distampo chirurgico cerchi-no di evitare l’intervento ilpiù possibile o di affron-tarlo con minore invasi-vità. Ma purtroppo nonsempre poter intervenirecon mezzi moderni rendemeno rischioso l’impattochirurgico.In parole semplici operaread addome chiuso o “acielo coperto” come si usain termini ospedalieri, co-me si fa con la chirurgia

laparoscopica, permette diridurre il disagio dellaapertura dell’addome (la-parotomia), ma non per-

mette di ispezionare, di os-servare in altre parole conmaggiore sicurezza e com-pletezza il campo operati-vo come nell’interventochirurgico tradizionale.L’esperienza: questa paro-

la è quanto mai necessariaa questo proposito, parti-colarmente nel chirurgoche opera ad addome chiu-so il rischio va valutatomaggiormente e deve ri-chiedere le prime voltel’aiuto di un chirurgo par-ticolarmente “esperto”sempre, fino a completapadronanza dei ferri chevengono usati mediantemonitor.

Qui la umiltà del chirurgodeve essere sovrana, penal’aumento del rischio dicomplicanza e la minorecompletezza di una aspor-tazione (mi riferisco ad untumore con i suoi linfono-

La responsabilità professionale del chirurgonella chirurgia laparoscopica

di GIUSEPPE MARIA PIGLIUCCI *

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la quotata formazione diAtlex, gia sfortunata fina-lista lo scorso anno con-tro le Fiamme Azzurre,squadra questa compostada agenti di Polizia Peni-tenziaria e rinforzata nell’occasione da diversi gio-catori semiprofessionisti.Agli ordini del misterGiorgio Antonicelli, lemaglie rosse con il motto“Amicitia et Ius” sul pet-to guidano il gruppo dellepretendenti alla vittoriafinale, ed annoverano trale loro fila gente comeSavioli, Ciampini, DiGiovanni, Sciubba, Gatti

tanto per citarne qualcu-no.Seguono a ruota il rinno-vato ma pur sempre temi-bile Circolo Forense, chein passato ha fatto la sto-ria di questo torneo, e leforze emergenti Spazio

Lex dell’Avvocato Giu-seppe Scavuzzo, più chemai deciso a conquistareil titolo, la Procura alle-nata dall’Avvocato Chic-co Gambardella, ex cam-pione Italiano di calcio a5, e la sorprendente ANFdell’instancabile Avvoca-to Saverio Fatone, prota-gonista in campo e fuoricon alcuni colpi di merca-to davvero sorprendenti,

che hanno portato lasquadra, sua indiscussacreatura, ai vertici delcalcio Forense capitolino.Segnaliamo inoltre l’Av-vocato Ugo Scalise, checon la sua associazione,la A x B (Avvocati perbambini) organizza parti-te di calcio i cui proventivengono donati alle casedi accoglienza e per larealizzazione di strutturedi supporto all’infanziadisagiata, in Italia ed al-l’estero.Un movimento, quellodel calcio Capitolino, incontinuo fermento edespansione, del qualesempre più spesso si par-la, tra un’udienza e l’al-tra, nelle aule di Tribuna-le e fuori di esse.

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La squadra Atlex,prima in classifica

di GIANFRANCO DI GIOVANNI

Si torna“al lavoro”

Tornei di Calcio

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Il Piano Regolatore Ge-nerale che la Giunta ca-pitolina intende varare

vuole contrapporsi puntoper punto al piano del1962, e il suo principio di

fondo è quello della essen-zialità: non più una minu-ziosa e dettagliata normati-va che ingabbi lo sviluppocittadino, ma piuttosto unapolitica di laisser faire. Ri-schiosa, in un paese comeil nostro in cui la specula-zione e la cultura dell’ille-galità sono dominanti. Le“maglie larghe” possono si,essere uno strumento fles-sibile e agile, ma il rischioè che lo siano troppo.Sono sei le aree di inter-vento principali del Piano.La prima è la difesa e losviluppo del verde, perse-guibile applicando rigoro-samente il Piano delle cer-tezze e consentendo allacittadinanza la fruizionedegli 87mila ettari salvatidal cemento.La seconda è la sviluppodell’integrazione fra hin-terland e città storica, me-diante importanti investi-menti infrastrutturali.Terza, naturale per la Città

Eterna, è la preservazionedella sua identità storico –culturale.Quarta, è la valorizzazionedelle periferie.La diversificazione delle

funzioni e la ripartizionemista delle superfici fra di-rezionalità pubblica e pri-vata, è la quinta.Sesto, infine, il problemadella mobilità. In tal senso

Nello scorso giu-gno 2002 il XMunicipio del

Comune di Roma ha at-tivato a Cinecittà unosportello di aiuto per laprevenzione dell’usura.L’equipe di tale struttu-ra, composta da un av-vocato penalista, da unavvocato civilista, da unesperto bancario e dauno psicologo, mette adisposizione la propriaprofessionalità in modoassolutamente gratuito. Idipendenti del Munici-pio poi, svolgono fun-zioni di sostegno, met-tendo in contatto coloroche fanno richiesta diaiuto direttamente con ilpersonale competente.Al contatto telefonicosegue infatti la fase di“primo ascolto”, che de-finita la natura del pro-blema, permette di fissa-re un appuntamento coni consulenti che il casospecifico richiede. Inaugurato dal Sindacodi Roma Walter Veltronie da Tano Grasso, Presi-dente della Federazionedelle Associazioni Anti-racket Italiane, lo spor-tello è stato volutamenteaperto dal Municipioproprio a Cinecittà, una

zona che, secondo San-dro Medici, Presidentedel X Municipio, “sof-fre di un annoso degra-do, di un colpevole ab-bandono”.L’intenzione è infattiquella di affiancare nelcorso del tempo una se-rie di altri servizi pubbli-ci, tutti rivolti all’atten-zione sociale e alla curadi un territorio tanto do-lente, in cui trovano luo-go fenomeni di varia il-legalità, fenomeni chesono fortemente alimen-tati dall’incuria ammini-strativa e dalla sofferen-za sociale. Il progetto prevede cheall’esperimento romanose ne aggiungano altri,con cadenza trimestrale,su tutto il territorio na-zionale, articolando cosìuna vera rete di sostegnoai commercianti in situa-zioni di indebitamento odi crisi finanziaria.Un’iniziativa lodevolequindi questa del X Mu-nicipio di Roma che èimpegnato anche nell’or-ganizzazione di confe-renze di sensibilizzazio-ne ad un uso consapevo-le del denaro rivolte atutti i cittadini, adulti eragazzi.

R o m a

U n a c a r t o l i n a p e r. . .

...l’ Ente Parco Appia Antica

Sterpaglie, rifiuti e marciapiedi dissestati all'inizio del Parcodell'Appia Antica a via Latina Foto di Simona Foschi

L’iniziativa, lode-vole, dell’istitu-zione del Parco

Regionale dell’Appia An-tica non sembra esserestata seguita da un’ade-guata attenzione nella cu-ra di quest’area.Nei pressi di Largo Tac-chi Venturi i rifiuti all’ini-zio del verde abbondano,così come le siringhe epreservativi abbandonati.I marciapiedi adiacentisono in pessime condizio-ni e peggiorano anchequelle dei viottoli interni.

All’interno del parco al-cune costruzioni o recin-zioni offrono un pessimospettacolo, inoltre le zonepiù riparate sono diventa-te rifugio notturno e diur-no di vagabondi, senza-tetto e criminali.Anche il verde viene cu-rato poco e risulta incom-prensibile la mancanza diattenzione anche per lecose più evidenti, comeper i cassonetti per i rifiu-ti, originariamente fissatia terra, caduti e mai piùreinstallati.

Un parco da curare

R o m a

Gli utenti degli uffici giudiziari capitolini avranno notato sicuramente qual-che loro miglioramento: accanto a situazioni quasi imbarazzanti comequella della sezione penale del Giudice di Pace (di cui InGiustizia si è

già occupata), si notano anche rapidi passi avanti come quelli realizzati dallaCorte di Appello di Roma. I nuovi uffici di piazzale Clodio sono stati realizzatiin tempi soddisfacenti, come attestano le nostre foto. Ben diversa è la que-stione del Tribunale a via Lepanto. Lo stato dei lavori interni non è ancora chia-ro, ma sicuramente gli uffici non sono ancora utilizzabili. In certi punti è pre-sente anche uno sconsolante stato di abbandono.

Si notano miglioramenti, ma non generalizzati

Tribunali romani: ombre e luci

il piano prevede un poten-ziamento della linea del tra-sporto pubblico. La metro-politana dovrebbe passaredagli attuali 36 km dibinari e 49 stazioni a di129 km di binari e 157stazioni, con la realizza-zione della linea C edella IV linea.Un ulteriore potenzia-mento è previsto ancheper le ferrovie metropo-litane, con un aumentototale di 300 km di tra-

sporti su ferro.Questi progetti verrebberorealizzati con strumenti

nuovi quali l’abbandonodell’esproprio generalizzatoa favore del meccanismodelle compensazioni e dellecessioni, e quello della so-stituzione edilizia, che altronon è che demolizione e ri-costruzione di edifici.Il tutto alla luce di una con-cezione diversa della città.

In pochi mesi sono stati realizzatii nuovi uffici di Piazzale Clodio della

Corte di Appello Foto di Simona Foschi

La sezione Lavoro della Cortedi Appello Foto di Simona Foschi

I cantieri di via Lepanto Foto di Simona Foschi

Le principali aree di intervento del piano

di LEONARDO PIZZUTI

Piano RegolatoreGenerale: le caratteristicheStato di degrado a via Lepanto

Foto di Simona Foschi

Attivato a Cinecittà il primo sportello in Italia asostegno di coloro che si trovano in situazionidi indebitamento o crisi finanziaria

di FLAMINIA MASOTTI

Iniziativaantiusura

Primo esperimento infunzione a Roma

ingiustizia n.9 - 2002 3-03-2005 15:56 Pagina 20

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