la difesa antiparassitaria dell’olivo - comune di ......l’occhio di pavone si tratta di una...

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LA DIFESA ANTIPARASSITARIA DELL’OLIVO (funghi insetti minori - batteri)

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  • LA DIFESA

    ANTIPARASSITARIA

    DELL’OLIVO

    (funghi – insetti minori - batteri)

  • L’occhio di

    pavone

  • Si tratta di una malattia causata

    da un fungo:

    Spilocaea oleaginea

    conosciuta anche come

    Cycloconium oleagineum o

    Cicloconio

  • Organi attaccati

    • Principalmente le foglie, ma anche

    rametti, piccioli, frutti

    Manifestazione della malattia

    • Macchie grigiastre al centro contornate

    da aloni di colore verde, giallo o rosso

    bruno

  • • Lo sviluppo delle macchie è

    accompagnato da più o meno estese

    clorosi e necrosi della lamina fogliare

    • Le foglie infette si staccano

    prematuramente provocando

    defogliazioni diffuse con indebolimento

    delle condizioni vegetative della pianta

  • Condizioni di sviluppo

    • Temperatura ottimale compresa tra i

    12° e i 24°C (massima a 20°C); sviluppo

    del fungo nullo sotto gli 8°C e sopra i

    28°C

    • Umidità ottimale fra il 70 e 100%

    • L’acqua di pioggia bagna le foglie e

    dissemina l’infezione

  • • Lo sviluppo della malattia è quindi fortemente dipendente dalle condizioni climatiche, quali temperatura, umidità e pioggia

    • I periodi di infezione cambiano quindi da zona a zona, dal sud al nord Italia: nelle nostre zone generalmente la primavera (aprile-giugno) e l’autunno (settembre-ottobre)

  • Diagnosi precoce

    • Il periodo di incubazione varia da 40 a

    60 giorni: l’infezione c’è ma le macchie

    non sono ancora presenti e visibili

    • La diagnosi precoce si fa immergendo

    un campione di foglie in soluzione di

    soda al 5% a 50-60°C per 2-3 minuti:

    compaiono le macchie scure sulle

    porzioni di tessuto infetto

  • • Esiste una sensibilità varietale:

    • il Leccino risulta resistente, mentre la

    Bianchera molto suscettibile

  • Prevenzione e cura

    • Prevenzione con trattamenti a base di

    rame in primavera dopo la potatura e in

    autunno dopo la raccolta

    • Prevenzione e/o cura a fine giugno e

    primi settembre con rame

    (prevenzione) o dodina (cura) alle dosi

    indicate in etichetta

  • Cercosporiosi

    • Malattia causata dal fungo

    Mycocentrospora cladosporioides

    • Sintomi: sulla pagine superiore macchio

    necrotiche, su quella inferiore colorazione

    grigio plumbea

    • Condizioni di sviluppo: umidità e

    temperatura simili all’occhio di pavone

    • Lotta: trattamenti rameici

  • CARIE DEL LEGNO

    (Phomes spp. e Stereum spp.)

    - Attacca legno vecchio su ferite non

    cicatrizzate

    - Provoca marcescenza del legno (legno

    friabile come segatura) e compromette la

    stabilità delle piante

    - Prevenzione con disinfezione dei tagli di

    potatura

    - Cura con operazioni di dendrochirurgia

  • Sequenza dell’attacco

    • La ferita di potatura non viene disinfettata e

    cicatrizza male (monconi, tagli orizzontali)

    • Il legno secca e tende a fessurarsi radialmente

    • Entra acqua con le piogge

    • Inizia l’attacco dei funghi della carie del legno

    • Sul legno deperito si instaurano insetti (scolitidi)

    che scavano gallerie

    • Nelle gallerie si instaurano formicai

    • Gli insetti (picchio ecc.) costruiscono nidi

  • ROGNA DELL’OLIVO

    (Pseudomonas savastanoi)

    SVILUPPO: l’ingresso del batterio nella pianta avviene attraverso lesioni della corteccia provocati dai tagli di potatura e dalla grandine

    VARIETA’: frantoio risulta più sensibile di altre

    DANNI: si manifestano con escrescenze tumorali a carico dei giovani rami, con conseguente debilitazione della pianta e quindi minor produzione per diversi anni, fino alla morte dell’albero

  • LOTTA

    Risulta importante effettuare un trattamento a

    base di rame dopo la potatura e

    tempestivamente ogni qualvolta si verifica

    una grandinata

  • Tipologia di danni da rogna

  • VERTICILLOSI

    (Verticillium dahliae) Sintomi: disseccamento di uno o più rami nella

    porzione medio alta della chioma (primavera-

    estate)

    causa: occlusione dei vasi legnosi, con

    conseguente disseccamento della chioma a

    partire dai germogli apicali.

    LOTTA: asportazione e distruzione delle parti

    infette, disinfezione degli attrezzi di potatura

    ed utilizzo di materiale vivaistico sano

  • Verticillosi e consociazione

    • Il fungo della verticillosi attacca anche

    pomodoro, melazana e peperone: è in

    grado di rimenere nel terreno (come

    spore) e quindi attaccare l’olivo

    • Evitare di piantare queste colture in mezzo

    ai filari di olivi e di utilizzare compost

    proveniente da piante di queste solanacee

  • OZIORRINCO (Othiorrhynchus cribricollis)

    DANNI: insetto che causa erosioni

    caratteristiche sulla pagina fogliare nel

    corso dell’estate e dell’autunno

    LOTTA: generalmente non serve

    nessun tipo di intervento, in quanto di

    solito il danno è limitato

  • Eventuale lotta

    • Trattamenti alla chioma con insetticidi

    potenti per ingestione

    • Creazione di barriere contro la risalita

    degli adulti che di giorno sono presenti nel

    terreno e la notte salgono a erodere le

    foglie

    • Lotta biologica con un nematode specifico

    che parassitizza le larve

  • FLEOTRIBO (Phleotribus scarabaeoides)

    DANNI: attacca il legno delle piante in cattive condizioni vegetative a causa di stress da freddo, di ristagno idrico o da carenza di elementi nutritivi. Le gallerie scavate sotto la corteccia dagli adulti tra febbraio e marzo, sono individuabili grazie alla segatura espulsa dal foro di entrata.

    LOTTA: mantenere le piante costantemente in buone condizioni vegetative, e lasciare i rami di potatura nell’oliveto per circa 1 mese, dove fungono da esca per attirare gli adulti e le larve presenti, vengono successivamente eliminati ad aprile con il fuoco

  • FUMAGGINI E COCCINIGLIE

    Cocciniglie e fumaggini sono associate sulla pianta dell’olivo e i danni causati dalle cocciniglie favoriscono l’instaurazione delle fumaggini

    Fase 1: le cocciniglie si instaurano in particolari condizioni di umidità e temperatura (chione affastellate, assenza di potature, umidità elevate)

    Fase 2: le cocciniglie si moltiplicano e producono abbondante melata con la quale imbrattano le foglie

    Fase 3: sulle foglie imbrattate dalla melata si instaurano i funghi saprofiti delle fumaggini

  • FUMAGGINI E COCCINIGLIE

    Cocciniglie: prevalentemente Saissetia oleae

    Fumaggini: funghi quali Capnodium, Alternaria,

    Cladosporium

    DANNI: riduzione della capacità di fotosintesi

    delle foglie ed in casi più gravi, crescita

    stentata della pianta.

  • Strategie di lotta

    LOTTA agronomica: eliminare le cause

    che determinano lo sviluppo delle

    cocciniglie; quindi

    - Limitare le concimazioni azotate

    - Eseguire adeguate potature annuali per

    evitare l’affastellamento della chioma e

    creazione di condizioni di umidità

  • Strategie di lotta

    LOTTA chimica: con insetticidi specifici

    regolatori di crescita (buprofezin)

    contro le forma giovani a fine giugno,

    associato ad olio bianco estivo.

  • Cocciniglia cotonosa

    • Si tratta di una cocciniglia di importanza

    secondaria, che generalmente non crea

    problemi nei nostri oliveti.

    • Di solito i trattamenti contro gli altri insetti

    riescono a contenere anche questo

    parassita

  • Cotonello dell’olivo

    • Si tratta di un insetto (Euphyllura olivina)

    presente in tutti i paesi olivicoli, che

    generalmente non crea problemi nei nostri

    oliveti.

    • Danni ai fiori o alle piccole olivine;

    produzione di melata; di solito i trattamenti

    contro gli altri insetti riescono a contenere

    anche questo parassita

  • Eriofide

    • Si tratta di un acaro (Eriophyes oleae) che

    punge gli apici vegetativi dei giovani

    germogli, causando deformazioni.

    • Problemi soprattutto nei vivai o sulle

    giovani piante messe a dimora, dove viene

    interrotto il getto guida principale

    • Se necessaria la lotta viene effettuata con

    acaricidi specifici.

  • Margaronia

    • Si tratta di un insetto (Palpita (=Margaronia)

    unionalis) che provoca danni sugli apici

    vegetativi dei giovani germogli, causando

    erosioni. Svolge 4-5 generazioni all’anno

    • Problemi soprattutto nei vivai o sulle giovani

    piante messe a dimora, dove viene interrotto il

    getto guida principale

    • Se necessaria la lotta viene effettuata con

    insetticidi specifici.

  • Rodilegno

    • Si tratta di un insetto (Zeuzera pyrina); le

    larve provocano erosioni sui giovani

    germogli, quindi entrano nel legno

    scavando gallerie

    • Se necessaria la lotta viene effettuata con

    insetticidi quali esteri fosforici o molto più

    comunemente con mezzi meccanici (filo di

    ferro).

  • MOSCERINO SUGGISCORZA

    (Resseliella oleisuga)

    DANNI: determina la

    rottura dei rametti

    dell’olivo all’interno

    dei quali è presente

    l’insetto

    LOTTA: arieggiamento

    della chioma e

    distruzione dei rami

    infetti con il fuoco

  • Xylella fastidiosa

    • Xylella fastidiosa è un batterio Gram

    negativo, che vive e si riproduce all'interno

    dell'apparato conduttore della linfa grezza

    (i cosiddetti vasi xilematici, portatori di

    acqua e sali minerali), di cui provoca il

    progressivo restringimento, li ottura, dando

    origine a un danno meccanico della pianta

    per intasamento, che ne causa il

    disseccamento parziale o totale

  • Xylella fastidiosa

    • Oltre all'olivo, il ceppo del batterio è stato

    rinvenuto in molte altre piante ospiti:

    mandorlo, ciliegio, oleandro, Vinca minor,

    Spartium junceum. In condizioni

    sperimentali anche per mirto e rosmarino,

  • • La malattia identificata come Complesso

    del disseccamento rapido dell'olivo

    colpisce le piante di ulivo con un

    complesso di sintomi caratteristici

    • Ceppi simili colpiscono la vite, il caffè, gli

    agrumi ecc.

  • • Xylella fastidiosa colonizza lo xilema delle piante

    ospiti e il suo sviluppo nella pianta sembra

    condizionato dalla temperatura: valori compresi

    fra 25 e 32°, le temperature più idonee per la

    moltiplicazione del batterio, sarebbero favorevoli

    ad uno sviluppo epidemico della malattia; al

    contrario, temperature al disotto di 12-17°C e

    superiori a 34°C potrebbero influire

    negativamente sulla sopravvivenza del batterio

    nelle piante ospiti.

  • • La sensibilità di Xylella fastidiosa alle

    basse temperature invernali spiega in

    parte la sua distribuzione geografica che

    appare limitata alle aree tropicali e

    subtropicali. Tuttavia Xylella fastidiosa è

    stata segnalata anche in Canada (Ontario)

  • • La sintomatologia colpisce con particolare

    gravità gli esemplari adulti degli olivi, con

    totale disseccamento degli ulivi secolari,

    mentre su piante più giovani l'alterazione

    si limita, spesso, a disseccamenti terminali

    che, in base alle osservazioni disponibili al

    2015, non sembrano innescare il declino

    generalizzato dell'intera pianta

  • • I principali vettori sono le specie della

    famiglia delle «sputacchine», insetti le cui

    larve vivono in una schiuma bianca, simile

    alla saliva di uno sputo, in particolare la

    specie Philaenus spumarius, specie molto

    diffusa in Europa e presente con dense

    popolazioni nella provincia di Lecce, dove

    ne è stata accertata scientificamente

    l'efficienza e l'efficacia come vettore

  • Philaenus spumarius

  • Grazie per

    l’attenzione