la forza dei nonni - sanpaolo.org · caro martino, ieri sono andata a rivedere per la terza volta...

3
« C he colpa abbiamo noi?». La domanda arriva accora- ta, quasi come una suppli- ca. La signora Maria, arti- giana in pensione di Roma, è una donna combattiva. Ma quando parla della nipote di sette anni che riesce a incon- trare a fatica, le si spezza la voce in gola. Già, che colpa hanno i nonni se i loro figli, sposa- ti o conviventi, hanno deciso di separarsi? La signora Maria è madre di un giovane che si è separato dalla moglie. La loro bambina, che oggi ha sette anni, vive con la madre. Lui è rientrato a casa dai suoi. «Ma incontrare mia nipote è diventato difficile». Eppure, il rapporto con la piccola era stupendo. «Sono stata io la prima a farle prendere l’autobus. E ora quando sta ma- le non posso neanche telefonarle per sape- re come sta. Qualche tempo fa l’ho porta- ta ai giardini di Villa Ada, ci siamo diverti- te e a un certo punto lei mi ha fissato e ha esclamato: “Nonna, +hai gli stessi occhi verdi di mio papà”». Nel 2007, la signora Maria insieme ad altre nonne romane e napo- letane, ha fondato l’associazione Nonni geni- tori di padri separati. Oggi, l’associazione ha instaurato una rete un po’ in tutta Italia, met- te in contatto nonni e nonne che vivono la stessa condizione. «Alla fine, nel rapporto con i figli, il padre è sempre il più penalizza- to». Per non parlare della situazione econo- mica: «Io e mio marito dobbiamo economiz- zare sulla nostra pensione, per aiutare nostro figlio a mantenere la bambina». Tanti sacrifi- ci. E un dolore enorme. «Vengo da una fami- glia cristiana, sono sposata da 40 anni. E non capisco le coppie di oggi. Adesso non ci si ac- contenta più, si vuole la vita facile. Il mio do- lore non lo sfogo con nessuno. E continuo a soffrire in silenzio». È anche la sofferenza della signora Ma- ria Grazia di Parma: sua figlia, oggi 38 an- ni, è stata abbandonata dal suo compagno due anni fa. «Lui disse “che non ci stava più dentro”. La lasciò con una bambina di cin- que anni», racconta Maria Grazia. «Il dolore più grande è stato per i nonni paterni: essen- LA FORZA DEI NONNI Che fine fanno i nipoti quando una coppia si separa? Un legame prezioso spesso salta, ma ora la legge... Caro Martino, ieri sono andata a rivedere per la terza volta l’ultimo film di Nanni Moretti Caos calmo, perché c’è un ragazzino che ti assomiglia tantissimo. Ogni mattina va a scuola con la sua mamma. Tra lui e il protagonista del film si è instaurato un rapporto di amicizia un po’ speciale come solo i bambini come te sono capaci di fare. Non ti vedo da due anni, Martino. E mi chiedo come sarai diventato grande. (Mi chiedo anche se mi riconoscerai quando un giorno, che spero non lontano, dovessimo rivederci). Quando sei nato ti ho amato fin dal primo momento, anche se eri un bambino diverso. Ti ho amato forse di più proprio per questo. A quaranta giorni, nel tuo cestone, eri già a Parigi nella clinica del professor Jerome, lo scopritore della sindrome di Down. C’ero anch’io con te e la tua mamma. Tuo padre, mio figlio, no. Ma di lui, che pochi mesi dopo se ne è andato con una nuova compagna, non voglio parlare. Almeno non qui. Non ora. Per tanti anni mi hai regalato tutte le immense gioie che solo i bambini piccoli sono in grado di dare. (Poi c’è stato il grande salto nella scuola: i primi tenerissimi disegni. Le mani e il tuo faccino impiastrati di pongo…). Ti ho seguito passo passo fino a due anni fa, quando la tua mamma ha deciso di andare a vivere a Parigi, perché lì c’è il suo nuovo compagno, perché sostiene che sei meglio seguito e che hai molti più amici. Hai dunque un nuovo papà e anche un fratellino in arrivo. Io le ricordo un periodo doloroso, ma non ho nessuna responsabilità. Pago la tua assenza per colpe non mie. Non mi basta più una telefonata ogni tanto in cui ti sento sempre più distratto e lontano. Mi manchi tanto, Martino. Mi mancano le tue braccia attorno al collo. Ho un ricordo struggente di quando mi dicevi «ti voglio bene, nonna Fanny». Ora io ho bisogno di te perché tu sei la mia vita che continua. O forse, più semplicemente, perché sei mio nipote e io la tua nonna. A presto, Martino. Nella Grifoni [L’INCHIESTA] CLUB 3 LUGLIO 2008 Un aiuto Nel 2007 è nata l’associazione Nonni genitori di padri separati che è possibile contattare per e-mail: nonni-genitori- di-padri- [email protected] La sentenza La Cassazione nel 1998 ha affermato il diritto di una coppia di nonni paterni di vedere regolarmente il nipote 30 DI GIULIA CERQUETI LETTERA A MIO NIPOTE

Upload: others

Post on 08-Oct-2020

2 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

Page 1: LA FORZA DEI NONNI - sanpaolo.org · Caro Martino, ieri sono andata a rivedere per la terza volta l’ultimo film di Nanni Moretti Caos calmo, perché c’è un ragazzino che ti assomiglia

«Che colpa abbiamo noi?».La domanda arriva accora-ta, quasi come una suppli-ca. La signora Maria, arti-giana in pensione di Roma,

è una donna combattiva. Ma quando parladella nipote di sette anni che riesce a incon-trare a fatica, le si spezza la voce in gola. Già,che colpa hanno i nonni se i loro figli, sposa-ti o conviventi, hanno deciso di separarsi?La signora Maria è madre di un giovane chesi è separato dalla moglie. La loro bambina,che oggi ha sette anni, vive con la madre. Luiè rientrato a casa dai suoi. «Ma incontraremia nipote è diventato difficile».

Eppure, il rapporto con la piccola era

stupendo. «Sono stata io la prima a farleprendere l’autobus. E ora quando sta ma-le non posso neanche telefonarle per sape-re come sta. Qualche tempo fa l’ho porta-ta ai giardini di Villa Ada, ci siamo diverti-te e a un certo punto lei mi ha fissato e haesclamato: “Nonna, +hai gli stessi occhiverdi di mio papà”». Nel 2007, la signoraMaria insieme ad altre nonne romane e napo-letane, ha fondato l’associazione Nonni geni-tori di padri separati. Oggi, l’associazione hainstaurato una rete un po’ in tutta Italia, met-te in contatto nonni e nonne che vivono lastessa condizione. «Alla fine, nel rapportocon i figli, il padre è sempre il più penalizza-to». Per non parlare della situazione econo-

mica: «Io e mio marito dobbiamo economiz-zare sulla nostra pensione, per aiutare nostrofiglio a mantenere la bambina». Tanti sacrifi-ci. E un dolore enorme. «Vengo da una fami-glia cristiana, sono sposata da 40 anni. E noncapisco le coppie di oggi. Adesso non ci si ac-contenta più, si vuole la vita facile. Il mio do-lore non lo sfogo con nessuno. E continuo asoffrire in silenzio».

È anche la sofferenza della signora Ma-ria Grazia di Parma: sua figlia, oggi 38 an-ni, è stata abbandonata dal suo compagnodue anni fa. «Lui disse “che non ci stava piùdentro”. La lasciò con una bambina di cin-que anni», racconta Maria Grazia. «Il dolorepiù grande è stato per i nonni paterni: essen-

LA FORZA DEI NONNIChe fine fanno i nipoti quando una coppia si separa?

Un legame prezioso spesso salta, ma ora la legge...

� Caro Martino, ieri sono andata a rivedere per la terza volta l’ultimofilm di Nanni Moretti Caos calmo, perché c’è un ragazzino che tiassomiglia tantissimo. Ogni mattina va a scuola con la sua mamma.Tra lui e il protagonista del film si è instaurato un rapporto di amiciziaun po’ speciale come solo i bambini come te sono capaci di fare.Non ti vedo da due anni, Martino. E mi chiedo come sarai diventatogrande. (Mi chiedo anche se mi riconoscerai quando un giorno, chespero non lontano, dovessimo rivederci). Quando sei nato ti ho amatofin dal primo momento, anche se eri un bambino diverso. Ti ho amatoforse di più proprio per questo. A quaranta giorni, nel tuo cestone, erigià a Parigi nella clinica del professor Jerome, lo scopritore dellasindrome di Down. C’ero anch’io con te e la tua mamma. Tuo padre,mio figlio, no. Ma di lui, che pochi mesi dopo se ne è andato con unanuova compagna, non voglio parlare. Almeno non qui. Non ora. Pertanti anni mi hai regalato tutte le immense gioie che solo i bambinipiccoli sono in grado di dare. (Poi c’è stato il grande salto nella scuola:i primi tenerissimi disegni. Le mani e il tuo faccino impiastrati dipongo…). Ti ho seguito passo passo fino a due anni fa, quando la tuamamma ha deciso di andare a vivere a Parigi, perché lì c’è il suonuovo compagno, perché sostiene che sei meglio seguito e che haimolti più amici. Hai dunque un nuovo papà e anche un fratellino inarrivo. Io le ricordo un periodo doloroso, ma non ho nessunaresponsabilità. Pago la tua assenza per colpe non mie. Non mi bastapiù una telefonata ogni tanto in cui ti sento sempre piùdistratto e lontano. Mi manchi tanto, Martino. Mimancano le tue braccia attorno al collo. Ho unricordo struggente di quando mi dicevi «ti vogliobene, nonna Fanny». Ora io ho bisognodi te perché tu sei la mia vitache continua. O forse, piùsemplicemente, perché sei mionipote e io la tua nonna. Apresto, Martino. Nella Grifoni

[L’INCHIESTA]

CLUB3LUGLIO 2008

Un aiutoNel 2007 è nata

l’associazione Nonni

genitori di padri

separati che è

possibile contattare

per e-mail:

nonni-genitori-

di-padri-

[email protected]

La sentenzaLa Cassazione

nel 1998 ha

affermato il diritto

di una coppia

di nonni paterni

di vedere

regolarmente

il nipote

30

DI GIULIA CERQUETI

LETTERA A MIO NIPOTE

Page 2: LA FORZA DEI NONNI - sanpaolo.org · Caro Martino, ieri sono andata a rivedere per la terza volta l’ultimo film di Nanni Moretti Caos calmo, perché c’è un ragazzino che ti assomiglia

do stato loro figlio ad andarsene di casa, sisentivano più mortificati e avevano paurache mia figlia si sarebbe vendicata non fa-cendo loro vedere la bambina». All’inizio,in effetti, è andata così. Oggi, però, le acquesi sono calmate. E le due famiglie hanno rag-giunto un equilibro per il bene della picco-la. Maria Grazia ha perdonato. Suo maritoinvece no, lui con gli ex “consuoceri” nonvuole rapporti. «Loro, i giovani, vannoavanti, si rifanno una vita. Ma la ferita piùprofonda rimane a noi».

Nonni e nipoti: un legame prezioso, chesi sfalda, o addirittura si spezza, quandoarriva una separazione. Ma i nonni non cistanno, non restano a guardare. Dalla loro

parte in molti casi si è schierata la legge. Nelcorso degli anni varie sentenze della Corte diCassazione hanno riaffermato l’importanzadel rapporto fra nonni e nipoti e sancito il di-ritto degli anziani di frequentare con assidui-tà i bambini, quando i genitori sono separa-ti, anche sulla base degli obblighi patrimonia-li ai quali i nonni sono tenuti in caso di neces-sità. In primo luogo, la “rivoluzionaria”sentenza n. 9.606 del 1998, che ha afferma-to il diritto di una coppia di nonni paterni divedere regolarmente il nipote.

Un altro esempio: con la sentenza n.14.345 del 2003 la Corte ha sancito il dirit-to di una nonna romana di assistere agli in-contri settimanali del figlio, padre separato,con le sue due bambine, senza che la presen-za della signora pregiudicasse il rapporto delpadre con le figlie.

Le varie sentenze sono state in qualche mo-do “superate” dalla legge n. 54 del 2006 sul-l’affido condiviso che, all’articolo 1, sancisceche il minore ha il diritto di «conservare rap-porti significativi con gli ascendenti e con iparenti di ciascun ramo genitoriale». Una pie-tra miliare, almeno sulla carta. Perché poi,nei fatti, far rispettare questo principio è mol-to complicato. Lo sa bene nonno Franco, ro-mano, pensionato di 69 anni, con un figlio di32 anni separato dalla moglie dopo appenadue anni di matrimonio: giusto il tempo dimettere al mondo una figlia. La piccola è sta-ta affidata alla madre, 31 enne. Il padre è tor-nato a casa. «Non mi sconvolge la separazio-ne, ma tutta la cattiveria che si è scatenata do-po», lamenta. «Mio figlio può vedere la pic-cola un weekend ogni due settimane. E così

noi nonni paterni. Ma la mia ex nuoraostacola in tutti i modi il nostro rappor-

to. Non possiamo chiamarla, parlarle».La sofferenza ha minato il suo fisico e le sue

forze. Ma non il suo affetto di non-no: «Io so dove va a scuola mianipote», sussurra, «ogni tantoprendo l’autobus, all’orario diuscita vado fino al suo istituto,mi fermo dentro al bar di fron-

te e, senza farmi vedere, la guar-do mentre esce. Non mi è per-messo avvicinarmi. Nessuno sache sono lì. E io mi accontento

di osservarla da lontano». �

«Quando una coppia si divide, lefamiglie di origine sono sem-pre coinvolte nella separazio-ne. La nostra società conserva,nella maggior parte dei casi,

un rapporto molto intenso fra coppie e fami-glie di origine, figli e genitori, nipoti e nonni.La separazione è un evento individuale, maanche sociale, perché comporta numerosericadute su tutto il contesto familiare». Co-sì, è chiaro che l’influenza dei nonni diventacentrale. A spiegare è la dottoressa SilvanaOstini, mediatrice familiare del Centro perle famiglie di Parma, dipendente dall’asses-sorato alle Politiche sociali. Dal 2000 con ilCentro per le famiglie, Ostini si occupa di for-

mazione e sostegno per i nonni che vivono ildramma della separazione. «Spesso è molto fa-ticoso per i figli confessare la rottura ai proprigenitori, che spesso premono perché la cop-pia torni insieme».

Il fatto che, dopo una serie di sentenze inquesta direzione, una legge (54/2006) abbiasancito il rapporto continuativo tra i bambinie i nonni e le famiglie allargate da entrambe leparti è un passo significativo. Ma, secondoOstini, la legge non ha risolto i problemi cheuna rottura porta con sé. Molto lavoro restada fare sulla cultura di fondo. «Le separazionivengono ancora spesso vissute come delleenormi tragedie, i climi familiari si deteriora-no o si interrompono».

«E ALLA FINE AIUTANO

FIGLI E NIPOTINI»

L’avvocato Cesare Rimini è un nonno fortunato, ma

comematrimonialista ne ha viste di tutti i colori

«Non mi sconvolge la

separazione ma la cattiveria

che si è scatenata dopo»

CLUB3 CLUB3LUGLIO 2008

[L’INCHIESTA]

”32 33

LUGLIO 2008

L’affidocondivisoGrazie alla legge

n. 54 del 2006 il

minore ha il diritto

di «conservare

rapporti

significativi con

gli ascendenti e

con i parenti

di ciascun ramo

genitoriale»

Le cause dove

i nonni devono

chiedere

di poter vedere

i nipoti sono

penosissime

L’avvocato

Cesare Rimini

con la moglie

e i nipoti

Page 3: LA FORZA DEI NONNI - sanpaolo.org · Caro Martino, ieri sono andata a rivedere per la terza volta l’ultimo film di Nanni Moretti Caos calmo, perché c’è un ragazzino che ti assomiglia

Per almeno una generazione dibambini è stata la Fatina nel

Pinocchio di Luigi Comencini. PerDimitri, invece, è semplicementenonna Gina. Una nonna un po’particolare, che da quando ha smessodi recitare, ha ritrovato un’anticapassione: la scultura. «Dimitri è il miopiù fedele collaboratore.Mi accompagna inmontagna per raccoglierele pietre più grandi e piùbelle». Gina Lollobrigidaè legatissima al suo

unico nipote. «Anche se lavoro piùdei suoi genitori», spiega con unapunta di civetteria, «trovo sempre iltempo per stare con lui. Ormai ha 14anni, è più alto del padre, ma a voltelo aiuto ancora a fare i compiti,soprattutto quando deve fare qualchedisegno. Ha un notevole talento

artistico». Da nonna Gina hapreso anche la capacità distare in scena. «Qualchetempo fa sono stataospite di un programmadi Milly Carlucci. Lui era

con me e praticamente è statoil protagonista della serata, non mifaceva mai parlare». Gina non havissuto un’infanzia facile. Figlia di unproduttore di mobili benestante,da bambina vide le case sbriciolarsidalle bombe durante la guerra. La suafamiglia perse tutto e fu costrettaa ricominciare da zero. Questi traumil’hanno resa una donna forte,determinata, ma ora la compagniadi Dimitri scombussola tutto. «Con luiè come vivere una seconda volta,scopro il mondo e me stessa

attraverso i suoi occhi. Mi fa delledomande diverse da quelle che mifaceva mio figlio quando aveva la suaetà. A Milko, mio figlio, quello chefacevo non interessava più di tanto.Per lui era normale che girassiil mondo, che non fossi una mammacome tutte le altre. Dimitri invecevuole sapere come ho fatto adiventare così famosa e mi costringea scavare in profondità dentro di me,dentro il mio passato. Credo davverodi volere bene a lui come a miofiglio». Molti nonni, a causa dellaseparazione dei genitori dei loronipotini, non possono godere di unrapporto così profondo come quello

che Gina ha con Dimitri. «Per fortunanon è il mio caso: i suoi genitori sonomolto uniti. Ma posso capire cosaprovano i nonni e soprattutto i nipotiniche vivono questa situazione. Non ègiusto impedire ai bambini di vederei nonni. Specie se sono piccoli, hannobisogno di essere rassicurati, disapere che le persone che li amanoci sono. Ogni altra considerazionedovrebbe essere secondaria».La memoria va alle decine di film cheha girato: «Mi ricordo quando sul setc’erano dei bambini: i loro occhi, laloro innocenza, la loro naturalezza:tutto diventava più semplice.E più bello». Eugenio Arcidiacono

[L’INCHIESTA]

Quanto alleproblematiche,le casistiche so-no molto varie,non si può de-terminare in assoluto se lericadute siano maggiori sul lato pater-no o su quello materno. Molto dipende dairapporti instaurati, dalle necessità dei genitorie dal tempo a disposizione da parte dei nonni.Capita di frequente che i parenti si sostituisca-

no ai genitori stessi: «Quando un figlio separa-to torna a vivere a casa, spesso per motivi eco-nomici, il vecchio padre si ritrova nel ruolo digenitore a tutti gli effetti (per il proprio figlio)e di genitore anche del bambino». Sicuramen-te, quasi tutti entrano in crisi: quando un fi-glio esce di casa, si sposa, i genitori lo vivonocome un successo. La rottura di un matrimo-nio significa tornare ad avere una preoccupa-zione. È un passo indietro. E i nonni lo avver-tono come un fallimento personale. Allo stes-so tempo questo comporta una maggiore re-sponsabilità. «A fronte di una separazione –se i genitori della coppia hanno assunto una

posizione non conflittuale – per i ni-poti gli anziani diventanoun porto sereno, il rifugiotranquillizzante dai litigi e

dalle tensioni».Un figlio separato che tor-

na a vivere nella casa d’origi-ne comporta ulteriori proble-

mi: «I “vecchi” tendono ad as-sumere un atteggiamento geni-

toriale anche verso i nipoti. Ibambini non hanno più un rap-

porto privilegiato con la mammae il papà; si ritrovano in un conte-

sto dove i nonni dicono la loro. I genitori, a lo-ro volta, tendono a liberarsi delle responsabi-lità e a delegare. Così nascono i conflitti».

A conoscere in pri-ma persona il dramma dei figli

separati è l’avvocato Cesare Rimini. Noto le-gale specializzato in cause matrimonialiste, Ri-mini non rinuncia a fare il nonno. E calza que-sto ruolo in modo perfetto: oggi la sua vita è il-luminata da nove nipoti. Che per lui sono unagioia e una fonte di ispirazione: «Dalla miaesperienza di nonno ho tratto un libro di fila-strocche, Nove nipoti... e Cinque Terre, per laFabbri Editori», dice l’avvocato.

«Le cause dove i nonni devono chiederedi poter vedere i piccoli sono penosissime»,

osserva, «il rapporto è già rovinato in parten-za». Anche nel caso di affido congiunto, lasituazione quasi mai è pacifica. E sulla leg-ge n. 54 del 2006, è sbagliato parlare didiritti dei nonni. Rimini precisa che «sitratta esclusivamente di tutelare il be-nessere dei bambini». Insomma, la leg-ge tutela i nipoti, non i nonni, che sonochiamati in causa per il bene dei bam-bini. In base al Codice civile, i nonnisono chiamati a sostenere material-mente i piccoli ladovve i figli nonabbiano la possibilità. «Ma capitache molte coppie di nonni finisca-no per essere lasciate da parte e in-

vocate solo per necessità di dena-ro. I nonni sono una risorsa preziosa. Manon è raro che il peso economico della sepa-razione finisca proprio sulle loro spalle». �

I nonni sono chiamati a far fronte

ai bisogni economici dei nipoti

CLUB3 CLUB3

NONNA GINA: CON DIMITRI È COME VIVERE DUE VOLTE

LUGLIO 2008

34

LUGLIO 2008

35

In queste foto:

l’album di famiglia

dell’avvocato Cesare

Rimini con i nipoti

FILASTROCCHEDELL’AVVOCATO

� Nove nipoti...e Cinque Terre.Filastrocche e storiedi Cesare Rimini(Fabbri Editori, 109pagine, 14,50 euro)un volumetto che sadi antico corredatodai deliziosi disegnidi Emanuele Luzzati.Un libro dedicatoai nove nipoti delnoto matrimonialista.