la nuova identità –oggi i mezzi di diffusione e i media evidenziano il passaggio da...
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La nuova Identità
– Oggi i mezzi di diffusione e i media evidenziano il passaggio da un'immagine individuale limitata dai sensi e dalla pelle come primo e ultimo sensore corporeo a un'immagine del Sé estesa al satellite.
– Io sono parte del sistema informativo ed esso è parte di me o, per dirla con D. De Kerckhove, " Io sono parte del satellite e il satellite è parte di me".
– L'immagine del Sé sembra disperdersi come il principio di identità e la pelle non è più un limite esclusivo o la frontiera tra me ed il mondo, ma un interfaccia o un passaggio per un mondo sempre più virtuale.
– Il nostro sé e il mondo che costruiamo subisce la digitalizzazione e la numerizzazione in atto, diventando oggetto delle nostre manipolazioni attraverso e nella macchina.
– L'immagine sociale è sempre stata varia e rifratta all'interno di differenti contesti (classi, sesso, età, cultura, nazionalità, ecc...) proprio la pelle che rappresenta l'interezza del nostro corpo, il suo involucro, è il primo elemento di mutevolezza e di cambiamento e la prima immagine che diamo di noi, la prima fonte di informazione all'esterno.
– M. Maffesoli ritorno ad una socialità di tipo "tribale”,non irrazionale.
– «Le diverse modulazioni dell'apparenza formano una totalità significante, una totalità, che in quanto tale, esprime efficacemente una data società»
– All'era informatica non viene legata nessuna negatività, anzi un grande potenziale liberatorio. La varietà e l'esteriorità stanno alla base del processo comunicativo.
– La funzione dell'esteriorità diventa una chiave per sciogliere la complessità dei fenomeni sociali, allontana la preoccupazione di un sé disperso e della moltiplicazione delle immagini poiché l'immagine diventa un polo di aggregazione che favorisce l'interazione e le corrispondenze.
– Un'immagine che non è lontananza ma prossimità, quindi nuove tecnologie come veicoli per nuove forme di prossimità.
– Le relazioni sono sempre state mediate da qualche specifica tecnologia.
Le tecnologie permettono alla persona di lanciare messaggi all'esterno e di interagire con l'altro oltre i
confini fisici del proprio corpo.
– Stiamo cambiando la pelle dei nostri pensieri mutando la forma dell'identità aprendoci ad un viaggio di scoperta e riacquisizione mettendo alla prova la nostra pelle e i vecchi confini.
– Stiamo rispondendo ad una urgenza di sensorializzazione-emozione ampliando i confini dell'intimo cioè i nostri i sogni,pensieri e desideri, ad una sfera più ampia di relazioni fornitaci dai nuovi mezzi.
– La testualità prima fonte di emancipazione diventa« regola astratta, vincolo e norma, ma separata dall'esperienza viva dei soggetti».
– Le nuove tecnologie come fonte di nuova emancipazione.
– «Il medium è tutto e assorbe l'intero ambiente, favorendo un processo sostitutivo nel quale la nuova finestra sul mondo non è più il libro, ma il video».
– Questo "mondo digitale" tiene fuori l'analogico cioè la realtà fisica del quotidiano anteponendo al nostro Io socialmente determinato un Io che si rispecchia nella rete, quindi mutevole.
– Alla linearità che la testualità e i suoi indici imponevano so sostituisce la reticolarità di Internet.
– Ai nessi impliciti nella struttura del testo si sostituisce la struttura evidente degli ipertesti che permette la ricostruzione del testo e la conseguente nuova produzione di senso.
– L’individuo diventa fondamentale nella ricostruzione sociale del senso agendo attivamente alla riscrittura del ipertesto globale.
– L’effimero del virtuale dominerà l’individuo destinato a disperdersi?
– Questo mondo virtuale è fondato sul linguaggio
e sulla sperimentazione di se stessi in dimensioni diverse nelle quali il contesto s'annulla nel mezzo che determina la comunicazione.
L'identità si trasforma e viene modificata sperimentando una scissione tra il virtuale ed il
fisico , processo nel quale il virtuale è inteso, come afferma Lévy, non come finzione, ma come
potenziale.
– L'Io viene duplicato nelle reti, digitalizzato, l'identità stessa diventa molteplice, nel mondo autoreferenziato della rete vive un'identità virtuale sentita come reale .
– L'Io viene duplicato esattamente come processo di interpretazione con la differenza che l'identità non è più unica, ma sempre più un fatto di interazioni mutevoli secondo il contesto, così ogni individuo è portatore di più individualità che nascono dalla condivisione di processi di informazione.
– Il soggetto che si identifica in queste comunità non è il soggetto tradizionale delle comunità identitarie, ma il cittadino di un nuovo spazio virtuale.
– Nel caso dei mass media tradizionali l'uomo si trova alla fine del processo d'informazione come ricevente e l'informazione non è indirizzata all'individuo che non ha spazi.
– Nella rete, invece, l'individuo ha uno spazio d'azione e si trova inserito nel processo informativo, fa parte delle modificazioni dell'ipertesto unitario, si muove tra i nodi della rete e interagisce con l'ambiente virtuale.
– Avviene una riacquisizione del processo informativo da parte dell’individuo.
– Ed una conseguente responsabilizzazione della fruizione dell’informazione da parte del singolo.
– Il mezzo diventa parte della presa di coscienza individuale e sociale e della ricostruzione dell’ambiente umano.
– Progettazione e sperimentazione di se stessi oltre i confini e gli orizzonti passati.
– L'esperienza di lettura accomuna tutti in una "situazione di contemporaneità"(Alfred Shütz) e la memoria attraverso la stampa diventava memoria della collettività.
– “macchine” per produrre identità che fanno da "contenitori della memoria" e che in questo caso producono identità di milioni di persone che condividono lo stesso spazio e allo stesso tempo, pensandosi come una comunità e costruendo una memoria comune e varia, che trascende o rinnova le comunità immaginate.
– Come ho già detto si riabilita il concetto di virtuale che nella concezione di Jean-Luc Lévy non corrisponde a finto, ma a potenziale.
– L’uomo in continua metamorfosi e viaggio nella conoscenza si spinge oltre in una dimensione di ricerca e ricostruzione del reale.
– Il virtuale è "trasformazione da una modalità dell'essere a un'altra" dice Lévy, è un "passaggio alla problematica" è una "privazione di sostanza", un insieme di tendenze che accompagnano l'evento nel suo processo di trasformazione, di attualizzazione.
– Situazioni e contesti mutevoli diventano il campo di prova della nuova identità.
– Usciamo sempre più dalla dimensione del qui e dell’ora, da noi stessi al di fuori della nostra esistenza in luogo ed in un tempo, usciamo dal “ci” dell’Esser-ci.
– Lo sdoppiamento dell'identità virtuale e reale ci ricorda lo sdoppiamento dell'immagine del sé allo specchio.
– Abbiamo parlato di Internet come "specchio materiale e mutevole dell'umanità fatto di immagini" se questo fosse verosimile allora ci troveremmo di fronte alla caverna in cui l'umanità intera si nasconde inconsapevolmente?
– L'individuo che si prospetta è un narcisista individualista guidato da strutture inumane?
– Se le tecnologie sono prodotti della nostra tendenza alla trascendenza, come affermato da Noble, sono anche parte del desiderio che si oggettiva e se la vita è una rincorsa all'appagamento del desiderio allora non è un caso che le identità virtuali siano sentite non come imitazioni di identità, ma come ruoli reali.
– Il ruolo, la sua recita e mutevolezza, il nostro volerci rappresentare all'esterno in un determinato modo e il considerare la nostra esistenza come la sussistenza dello sguardo altrui, il giudizio che pesa sui nostri comportamenti sono sperimentati da tutti gli esseri umani.
– Gli artefatti e la tecnica nella sfera della creatività umana hanno un valore importantissimo poiché concorrono a fare di noi ciò che siamo senza determinarci.
– La virtualità nei contesti informatici dà la possibilità di ricreare ambienti e contesti nuovi nei quali l'immagine di sé si sperimenta in nuove vesti attingendo ad una creatività nuova.
– Possiamo dire che Internet è il segno del differente modo di concepire l'identità e concorre come mezzo a modificarla.
– Non più un Io determinato e impenetrabile, al di fuori del mondo ,ma un Io molteplice adeguato al dialogo e legato al nuovo campo relazionale ampliato dai nuovi ambienti virtuali in via di sviluppo.