la prima infanzia lo sviluppo cognitivo - … · berti a.e., bombi a.s., corso di psicologia dello...
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LAPRIMAINFANZIA
LOSVILUPPOCOGNITIVO
Jean Piaget 1896-1980 (Svizzera)
Berti A.E., Bombi A.S., Corso di psicologia dello sviluppo, Il Mulino, 2013 Capitolo II. LA PRIMA INFANZIA. LO SVILUPPO COGNITIVO * Piagetintendevafornireunfondamento
epistemologicodelconoscerevalidopertuttelescienze:studiavalosviluppopsicologicoinfantilepercapirecomesicostruiscelaconoscenza,fornendocosìunmodelloepistemicofondantedelsaperescientifico(perquestomotivoindividuaunasequenzadistadiuniversaledellosviluppointelligenza)
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Tutto nacque dallo studio di un mollusco dei laghi svizzeri: come si adatta l’organismo all’ambiente? Grazie all’intelligenza sono possibili adattamenti rapidi ai cambiamenti ambientali. Intelligenza come forma di adattamento biologico più elevata.
Berti A.E., Bombi A.S., Corso di psicologia dello sviluppo, Il Mulino, 2013 Capitolo II. LA PRIMA INFANZIA. LO SVILUPPO COGNITIVO * “Direchel’intelligenzaèuncasoparticolare
dell’adattamentobiologicosignificadunquesupporrecheessaèessenzialmenteun’organizzazioneechelasuafunzioneèquelladistrutturarel’universo,cosìcomel’organismostruttural’ambienteconcuisitrovaincontattoimmediato…
* Dalpuntodivistabiologico,l’organizzazioneèinseparabiledall’adattamento:sonoidueaspetticomplementaridiunmeccanismounico:ilprimoèl’aspettointernodelciclo,dicuil’adattamentocostituiscel’aspettoesterno.…Soltantoadattandosiallecoseilpensieroorganizzasestessoesoltantoorganizzandosestessoilpensierostrutturalecose”(Piaget,1936,“Lanascitadell’intelligenzanelfanciullo”,Giunti-Barbera,Firenze,1968,pp.11-15).
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Berti A.E., Bombi A.S., Corso di psicologia dello sviluppo, Il Mulino, 2013 Capitolo II. LA PRIMA INFANZIA. LO SVILUPPO COGNITIVO * Piagetesprimeinquestomodoilnodocentraledellasua
teoria,chesifondasull’ideadiun’interazionedinamicaereciprocatrabambino(lesuestrutturecognitive,cheinizialmentesonomoltosemplici)el’ambiente.
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ConcettodiATTIVITA’/AZIONELaconoscenzanonèpassivaricezionesi
stimoli.- Azionimotorie(finoa1annoemezzo)
- Azionimentali
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La conoscenza non deriva dalla ricezione passiva di stimoli o informazioni, ma dall’azione
Le azioni motorie comportano soltanto percezioni immediate e movimenti del corpo
Le azioni mentali consistono nel riprodurre col pensiero
immagini o eventi e operare su essi con confronti, calcoli e
in molti altri modi
Nel corso della crescita le azioni diventano sempre
più differenziate e coordinate
Berti A.E., Bombi A.S., Corso di psicologia dello sviluppo, Il Mulino, 2013 Capitolo II. LA PRIMA INFANZIA. LO SVILUPPO COGNITIVO Piagetsièoccupatodellosviluppodellerappresentazioni
mentali.* Lerappresentazioniinfantilisonoinizialmenteditipoimplicito(nonaccessibiliallacoscienza).“Quandopossiamodirecheunbambinoèingradodiconservarelerappresentazioni,cosìcheessesianoaccessibiliinassenzadiuninputpercettivodiretto,abbiamolaprovachesièformataunarappresentazionementale”(Taylor,2005,p.65).
* Quandoilbambino“ricrea”glioggettinellapropriamente,ilsuomododicomprenderelarealtàcircostantecambia.Adesempio,imparaaconfrontareeventipresentiepassati,arichiamarevolontariamentestrategiedicomportamentoedesperienze,adorganizzareefficacementeleinformazionisullabasedisomiglianzeedifferenze,ecc.Perfartuttoquestoèovviamentenecessariocheilbambinocomprendailsignificatodellesueesperienze.
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Berti A.E., Bombi A.S., Corso di psicologia dello sviluppo, Il Mulino, 2013 Capitolo II. LA PRIMA INFANZIA. LO SVILUPPO COGNITIVO * Seall’iniziodellavitaibambiniutilizzanolapercezionecome
modalitàperdaresignificatoalleesperienzechevivono(sicreanodelle“categoriepercettive”dellarealtà),conlosviluppodellerappresentazioniespliciteisignificatisiarricchisconodi“categorieconcettuali”.
* Piagetsièfocalizzatoprincipalmentesuquest’ultimoaspetto,dovelerappresentazionisiassocianoaisignificaticoncettuali.
* Ogginoiparliamodi“rappresentazionementaleesplicita”perindicareciòchePiagetdefiniva“funzionesimbolica”o“pensierosimbolico”(chesisviluppadai2annidietà).
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* Stadio sensomotorio (0-2 anni) * Le interazioni con l’ambiente sono guidate da schemi
sensomotori: piani di azione che collegano percezioni e movimenti.
* Gli schemi si coordinano progressivamente. * Stadio preoperatorio (2-7 anni) * Le azioni vengono interiorizzate e formano gli schemi
mentali per rappresentare (=evocare mentalmente) oggetti e eventi.
* Compaiono linguaggio, disegno e gioco di finzione. * Il pensiero è ancora limitato dall’egocentrismo
intellettuale.
Gli stadi di Piaget (1)
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Stadio operatorio concreto (7-11 anni) * Gli schemi mentali si coordinano in strutture d’insieme * I bambini ragionano in termini logici davanti a problemi
concreti * Sanno cooperare con i coetanei nei giochi con regole
* Stadio operatorio formale (da 11-12 anni) * Tappa più avanzata dello sviluppo dell’intelligenza * È possibile risolvere anche problemi astratti
Gli stadi di Piaget (2)
Ogni stadio si integra nel successivo; nessuno può essere saltato o apparire in ordine diverso
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Invarianti funzionali = funzioni presenti in tutti
organizzazione riguarda le relazioni tra
l’organismo e le sue parti; si manifesta nella
tendenza a creare totalità costituite da un numero
crescente di parti interconnesse
(collega tra loro gli schemi creati con assimilazione e
accomodamento)
adattamento riguarda le relazioni tra
l’organismo e l’ambiente; comprende due processi:
* assimilazione, azione con cui l’organismo incorpora qualcosa (materialmente o mentalmente) dall’ambiente * accomodamento, azione con cui l’ambiente costringe l’individuo a cambiare le sue azioni (materiali o mentali) su di esso
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Unbambinodidueannirompeunuovodicioccolatosbattendolosultavoloperpoterlomangiare.Seglidiamounuovodizucchero(piùduro),egliterràlostessocomportamentoelosbatteràunpo’sultavolo(senzariuscirearomperel’uovo).Oppurediamoaunbambinidi2mesiungiocattoloevediamocheseloportainbocca,esattamentecomefaconlealtecose(suzione).* Sitratta,inentrambiicasi,diprocessidiASSIMILAMENTO:idatidell’esperienzavengonoassimilatinellestrutturementalidelbambino,aspettidellarealtàvengonoincorporatiinmanieracoerenteconl’organizzazionecognitivadiquelperiododisviluppo.
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Assimilazione
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Unbambinopiccolocheattualasuzionesulgiocattolocheglivienedato,puòiniziareadattuarenuovicoordinamentimano-bocca,adattandosiallastrutturadelgioco.Oppureilbambinodi2anniconl’uovodizuccheroinmano,puòrendersicontochetenendoloinmanol’uovosiscioglieediventapiùmorbido,comprendendocheperpoterlorompereemangiareèutileprimamaneggiarloosucchiarlo.* HannoACCOMODATOillorocomportamentoallecaratteristiche
dell’oggetto.L’accomodamentorappresentalaproduttivitàdell’incontrotralastrutturamentaleelenuoveopportunitàoffertedall’ambienteesterno.
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Accomodamento
AssimilazioneàconsentediinserireleesperienzeinschemigiàesistentiAccomodamentoàcambiamentodistrutturementaliperincorporareleesperienze
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* Ilbambinononimparacomeuna“tabularasa”,nécopia:ATTIVAMENTEASSIMILAEACCOMODA,cisonogiàschemid’azione(motorie/omentali),quindil’apprendimentoimplicasempreunaTRAFORMAZIONE,un’interpretazione
* Lerelazionisocialiaiutanoinquesto:c’èconfronto(l’altropercepisce/pensa/desideradiversamentedame)àsiescedall’egocentrismo(specienelconfrontoconipari)
Ideadiapprendimento
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I bambini interagiscono con l’ambiente solo con azioni e percezioni; non sono in grado di evocare oggetti o eventi non presenti percettivamente; assimilazione
e accomodamento sono indifferenziati
Il periodo sensomotorio
Nel I stadio il neonato sa esercitare solo alcuni schemi
riflessi non coordinati:
“considera l’immagine che osserva come l’estensione, se non il prodotto, del suo
sforzo di vedere”
à egocentrismo assoluto o integrale
Nel VI stadio il bambino ha: permanenza dell’oggetto,
causalità psicologica e fisica, nozione del tempo e dello
spazio
Reazione circolare
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* Primarie(IIstadio)àmovimentisudisé(bollicine,vocalizzi,movimentidita,guardareoggetto)
* Secondarie(IIIstadio)àrisultatiprodottiininterazioneconl’ambiente(suonodelsonaglio,dondolioapesullaculla)
* Terziarie(Vstadio)àvariazioniintenzionalidiazioniripetutepervedere“l’effettochefa”
Lereazionicircolari
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Reazione circolare: ripetizione di un’azione inizialmente eseguita
per caso che ha dato risultati interessanti
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I. (0-1 mesi): il neonato si limita a esercitare gli schemi riflessi, alcuni dei quali rimangono immutati nel corso della vita, altri scompaiono o si modificano.
II. (1-4 mesi): l’infante acquisisce nuovi schemi grazie alle reazioni circolari primarie; inizia anche la coordinazione di più schemi.
III. (4-8 mesi):grazie alle reazioni circolari secondarie si formano gli schemi secondari che consentono di produrre effetti sul mondo esterno (ad es. visivi o sonori scuotendo un oggetto); l’infante non comprende ancora i nessi causali, quindi utilizza dei procedimenti anche inadeguati “per far durare gli spettacoli interessanti”. Compare la reazione circolare differita: si riprende l’azione su un oggetto dopo averla momentaneamente interrotta.
I 6 stadi del periodo sensomotorio (1)
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IV. (8-12 mesi): gli schemi secondari sono coordinati in modo che uno funga da fine e l’altro da mezzo: ora il comportamento si può dire intenzionale. Il bambino inizia a cercare un oggetto quando qualcuno lo ha nascosto davanti ai suoi occhi, però commette l’errore “A non B”
V. (12-18 mesi): il bambino si impegna attivamente nella ricerca di nuovi mezzi e cerca di scoprire nuovi aspetti delle azioni tramite le reazioni circolari terziarie. La causalità diventa obiettiva e esteriorizzata. Il bambino non commette più l’errore “A non B”, ma non sa rappresentare gli spostamenti che non vede.
VI. (18-24 mesi): compare la funzione simbolica (o rappresentativa). Il bambino può evocare mentalmente oggetti o situazioni non presenti ed effettuare azioni non solo corporee, ma anche mentali.
I 6 stadi del periodo sensomotorio (2)
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* Nelcorsodegliannieglihaadottatoprimaleinterviste,successivamentesièorientatoall’osservazionedeibambinipiccolieall’utilizzodelmetodoclinicoe,infine,hautilizzatoilmetodocritico.
ImetodidistudiodiPiaget
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(J.Piaget,1937“Lacostruzionedelrealenelbambino”)* Giacomina(Jacqueline)miguardamentremettonellamiamanounamonetaepoimettolamanosottounacoperta.Ritirolamanochiusa;G.laapreepoicercalamonetasottolacopertafinoachenonlatrova.Riprendolamoneta,lamettonellamanochiusaemettolamanosottounaltrocuscino.G.cercasubitol’oggettosottoilcuscino.Ripetol’esperienzanascondendolamonetasottolagiaccaeG.latrovasubito.* Complicolaprovainquestomodo:mettolamonetanellamanoepoimettolamanosottoilcucino.Latirofuoriepoilamettosottolacoperta.LaritiroelapresentochiusoaG.G.allontanalamiamanosenzaaprirla(indovinachenonc’ènullaedèunanovità),cercasottoilcuscinoepoisubitosottolacoperta,dovetrovalamoneta.
Metodoosservativo
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Fasidilavorodell’osservazionepiagetiana:* Formulazionedelleipotesi(partendodaunateoriadiriferimentoe/odaosservazionipreliminari)* Osservazionedelsoggetto,incondizionispontaneeevariandoalcunecondizionicontestuali* Verificaofalsificazionedelleipotesi,sullabasedeidatiraccolti.* E’importantechelavariazionedelcontestosiafattainmodocheessaassumaperilbambinolostessosignificatochehaperl’adulto(validitàecologica).* Nell’esempio(Giacominatrovalamonetasottolacoperta)l’ipotesieralaseguente:c’ècontinuitàtraicomportamentiriflessi,l’intelligenzasensomotoria(checaratterizzaiprimidueannidivita)equellarappresentativa(cheemergea2anni,conlacapacitàdirappresentazionementale).Nellospecificoesempioeglivuoleverificarelapresenzadellarappresentazionedellanozionedioggetto.* L’osservazioneeffettuatapermettediverificaretaleipotesi.
* * Leinterviste* Il“primo”Piagetsidedicòallacomprensionedicomeibambiniarrivinoacomprendereconcetticomeiltempo,lospazio,lavelocità,lacausalità,lerelazioni…ovverodituttiqueiconcetticheciservonopercapireeconoscerelarealtà.Perfarquestointerrogòdirettamenteibambini(contuttiirischidicuisièparlatonellaLezione10apropositodelleinterviste).* Eccounesempio,cheindagalacomprensionedellacausalità,conlerispostedateadifferentietà.* Ladomandapostadall’intervistatoreè:“Checosafamuoverelenuvole?”* -Primadei3anni:“Lefacciamomuoverenoimentrecamminiamo”(sitrattadelpensieromagicoinfantile:ioinfluenzoglioggetticonpensierooazioniinmodo“magico”)* -Trai3ei7anni:“Simuovonodasoleperchésonovive”(pensieroanimistico:attribuiscocaratteristicheumaneaglioggetti)* -Dopogli8anni:“Ilventolemuove”(pensierologico:comprendoilmondoinmanieraimpersonale)* * Metodoclinico* Il“secondo”Piagetutilizzaconibambinipiccolil’osservazione,conquellipiùgrandidelleinterviste,cherichiamanoicolloquiclinici:siavviaunaconversazioneconibambini,seguendoilcorsodeiloropensieri,poi–senzaforzarli–lisiconduceversociòcheallosperimentatoreinteressaconoscere.* Sitrattadiunatecnicamoltodifficile,perchéoccorreevitareilpiùpossibilediinfluenzareilpensierodelbambino,ponendodomandeadatteecheabbianolostessosignificatoperilbambinoeperl’adulto.* E’importante,quindi,chelosperimentatorericonoscaadeguatamenteseunarispostarispecchiailpensierodelbambinooppureno.Cherispostepuòdareilbambinoinquesti“colloqui”(Piaget,1926)?* * Risposteacaso(sivedechenonèinteressatoechelerispostenonsonosistematiche)* Rispostefabulate(inventastoriesoloperdivertirsi)* Rispostesuggerite(influenzatodachifaladomandaocercadicompiacerelosperimentatore)* Credenzeprovocate(ilbambinovieneportatodallosperimentatoreadaffrontareunnuovoargomentoeproduceinquelmomentounaconcezioneoriginale,unapropriaopinione:“Lacredenzasuscitatanonèdunquenépropriamentespontananépropriamentesuggerita:èilprodottodiunragionamentofattosurichiestaaltrui,maconmateriali(cognizionidelfanciullo,immaginimentali,schemimotoriecc.)econstrumentilogicioriginali)(Piaget,1926,p.13)* Credenzespontanee(esprimeunapropriaconcezionepersonale,cheavevagiàavutomododiformulareprecedentementedasolo)◊sonolepiùutilipercomprendereilfunzionamentomentaledelbambino* * L’esempioriportatoprecedentemente(Saicos’èilpensiero?)èuntipicoesempiodipensierocaratterizzatodarealismo(attribuireesistenzamaterialeafenomenipsicologici).* * Eccoaltriesempidimetodoclinico:* …apropositodellaluna,ilbambinodice:“Ciguardaepoicisorveglia.Quandocammino,leicamminaequandomifermo,siferma.Failpappagallo.”* Perché?“Vuolefarecomeglialtri” * Perché?“Perchéècuriosa”* Sitrattadiunesempiodipensierocaratterizzatodaanimismo(attribuisceadoggetticaratteristichedivitaecoscienza)* Saicos’èunostraniero?“Sìècoluichevienedaaltripaesi.Nellamiaclassec’èunbambinostraniero,vienedallaFrancia”* Unosvizzeropuòdiventareunostraniero?“Oh,no!”* SinoticheladomandasullaSvizzeraèstatafattaperchéPiagetèsvizzeroelavoraconibambinisvizzeri,sarebbecomedireaunnostrobambino“Unitalianopuòdiventarestraniero?”* Piagetavevastudiato,tramiteilmetodoclinico,chefinoa10anniibambininoncolgonoreciprocitànelconcettodi“straniero”.* Ilmetodocritico* Analizzaquestoesempio:chemetodoèstatoutilizzatoechecaratteristichehatalemetodo?* * Sperimentatore:Lenubisono…Bambino:“Divapore,èariachehadell’acqua”* Dadovevieneilvaporedellenubi?“Quandosifabollirelaminestra”* Questofalenubi?“Ilvaporeesceeprendeconsél’acqua”* C’èarianellenubi?“C’èariaesoprac’èacqua”* * Sitrattadell’utilizzodelmetodoclinicochehaiappenastudiato(nellospecificotroviamounesempiodipensierocaratterizzatodaartificialismo,cheèlatendenzadeibambiniaconsiderareglioggetticomerisultatodell’operadell’uomo).Ilmetodoclinicoècaratterizzatodalparlare,inmanieraflessibile,difattieoggetti.* Piagetideòancheunmetododistudibasatosull’utilizzodirettodimaterialieoggetti(gettoni,liquidi,recipienti,solidi,modellini…):ilbambinoèinvitatoamanipolarlioautilizzarlidirettamenteseguendoleistruzionidellosperimentatore.Inquestomodoilbambinoèmaggiormentecoinvoltoeattento,rispettoallesituazionipuramenteverbali,eilproblemavienepostoalbambinoinmanierapiùefficace.* Questometodosichiama“critico”perchésitrattadipiccoliesperimenti,checulminanosempreinunafase“critica”,cheilsoggettopuòaffrontareinmodidiversiasecondadellivellodisviluppo.* Prendiamol’esempiodell’equilibriodellabilanciaaduebracci(Piaget,Inhelder,1955,“Dallalogicadelfanciulloallalogicadell’adolescente”).* Siponedifrontealbambinounabilanciaaduebracci,glisispiegacheècomeun’altalena,sucuidevonoesserecollocateadistanzavariabiledalpernocentraledueopiùbambole,finoaraggiungerelasituazionediequilibrio.Lafase“critica”consistenellacomprensionechel’equilibrioèraggiungibileattraversoun’operazionedicompensazionetrailpesodellebamboleelalorodistanzadalcentro.* Duranteilcorsodell’esperimento,bambinoeadultoparlanoelaprovaprocedeinmanieraflessibile,asecondadelbambino.Ciòchegliesperimentidevonocondividereèilgiungerealmomento“critico”.* * Critiche* Icompitipiagetianihannoricevutonumerosecritiche.Lavaliditàdeimetodicliniciecriticidipendeinteramentedallecapacitàdelricercatore.L’assenzadiregoleproceduralistandardfasìchesiperdainrigoreeobiettività,tuttaviasiguadagnanellapossibilitàdifaremergereiprocessimentali.Inoltreicompitipropostiutilizzanounlinguaggiochepuònonesserecondivisodalbambino,chepuòcomprendereinmanieradifferentedallosperimentatoreciòchel’adultoglistachiedendo.* Ap.102di“Psicologiadellosviluppo”puoitrovareleprincipalicriticheaicompitipiagetiani;adesempioglistessicompitiproposticondomandedifferentieconriferimentoasituazionipiùrealistiche,mostranounbambinomoltopiùcompetenterispettoaquantovalutatodaPiaget.
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* Il“primo”Piagetsidedicòallacomprensionedicomeibambiniarrivinoacomprendereconcetticomeiltempo,lospazio,lavelocità,lacausalità,lerelazioni…ovverodituttiqueiconcetticheciservonopercapireeconoscerelarealtà.Perfarquestointerrogòdirettamenteibambini.Eccounesempio,cheindagalacomprensionedellacausalità,conlerispostedateadifferentietà.
* Ladomandapostadall’intervistatoreè:“Checosafamuoverelenuvole?”* -Primadei3anni:“Lefacciamomuoverenoimentrecamminiamo”(si
trattadelpensieromagicoinfantile:ioinfluenzoglioggetticonpensierooazioniinmodo“magico”)
* -Trai3ei7anni:“Simuovonodasoleperchésonovive”(pensieroanimistico:attribuiscocaratteristicheumaneaglioggetti)
* -Dopogli8anni:“Ilventolemuove”(pensierologico:comprendoilmondoinmanieraimpersonale)
Leinterviste
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* utilizzaconibambinipiccolil’osservazione,conquellipiùgrandidelleinterviste,cherichiamanoicolloquiclinici:siavviaunaconversazioneconibambini,seguendoilcorsodeiloropensieri,poi–senzaforzarli–lisiconduceversociòcheallosperimentatoreinteressaconoscere.
* Sitrattadiunatecnicamoltodifficile,perchéoccorreevitareilpiùpossibilediinfluenzareilpensierodelbambino,ponendodomandeadatteecheabbianolostessosignificatoperilbambinoeperl’adulto.
* E’importante,quindi,chelosperimentatorericonoscaadeguatamenteseunarispostarispecchiailpensierodelbambinooppureno.
Il“secondo”Piaget
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(J.Piaget,1926“Larappresentazionedelmondodelfanciullo”).Esempiodipensierocaratterizzatoda“realismo”.
Ricercatore:Saicos’èilpensiero?-Bambino:Sì.Ricercatore:Vuoiprovareapensareallatuacasa?-Bambino:Sì.Ricercatore:Conchecosapensi?Bambino:Conlabocca.Ricercatore:Puoipensareconlaboccachiusa?Bambino:No.Ricercatore:Congliocchichiusi?-Bambino:Sì.Ricercatore:Econleorecchiechiuse?-Bambino:Sì.Ricercatore:Chiudilaboccaepensaallatuacasa.Cipensi?Bambino:Sì.Ricercatore:Conchecosahaipensato?Bambino:Conlabocca.
Metodoclinico
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Berti A.E., Bombi A.S., Corso di psicologia dello sviluppo, Il Mulino, 2013 Capitolo II. LA PRIMA INFANZIA. LO SVILUPPO COGNITIVO Esempiodipensierocaratterizzatoda“animismo”.
…apropositodellaluna,ilbambinodice:“Ciguardaepoicisorveglia.Quandocammino,leicamminaequandomifermo,siferma.Failpappagallo.”Perché?“Vuolefarecomeglialtri” Perché?“Perchéècuriosa”Esempiodi“artificialismo”.Sperimentatore:Lenubisono…Bambino:“Divapore,èariachehadell’acqua”Dadovevieneilvaporedellenubi?“Quandosifabollirelaminestra”Questofalenubi?“Ilvaporeesceeprendeconsél’acqua”C’èarianellenubi?“C’èariaesoprac’èacqua”(finoa10anniosservalanonreciprocitàdelconcettodistraniero)Saicos’èunostraniero?“Sìècoluichevienedaaltripaesi.Nellamiaclassec’èunbambinostraniero,vienedallaFrancia”Unosvizzeropuòdiventareunostraniero?“Oh,no!”
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* (Piaget,Inhelder,Szeminska,1948“Lageometriaspontaneadelbambino”)* Difrontealbambinovengonomessiundiscodiplastilina,cherappresenta
unafocaccia,eduebamboline.Losperimentatoredicealbambinocheleduebambolinemangerannotuttalafocaccia,macheognunadelleduenedevemangiarelastessaquantità;consegnacosìuncoltellinodilegnoalbambinoperchédividalafocacciaindueparti.
* Losperimentatoreaggiungeoraunaterzabambolinaechiededieffettuareunadivisioneinpartiuguali,ecosìvia.
* “Incominciaconunapartizionedellafocacciainquarti(doppiadicotomia),poisezional’ultimoquartointrepezzi.Unanuovafocacciaètagliataindueeognimetàèdistribuitaapiccolipezzifraletrebambole.Unaterzafocacciaèdivisainvecesubitointerzipressochèugualielasoluzionevieneritrovatasuuncerchiodicarta,dopounaconfusionemomentaneatrailnumerodeitagli(tre)equellodelleparti(quattro).”
Metodocritico
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Adifferenzadelmetodoclinicocheutilizzaildialogo,quellocriticoutilizzadirettamentemateriali(gettoni,liquidi,recipienti,solidi,modellini…):ilbambinoèinvitatoamanipolarlioautilizzarlidirettamenteseguendoleistruzionidellosperimentatore.Inquestomodoilbambinoèmaggiormentecoinvoltoeattento,rispettoallesituazionipuramenteverbali,eilproblemavienepostoalbambinoinmanierapiùefficace.* “critico”perchésitrattadipiccoliesperimenti,checulminanosempreinunafase“critica”,cheilsoggettopuòaffrontareinmodidiversiasecondadellivellodisviluppo.
Ilmetodocritico
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* Siponedifrontealbambinounabilanciaaduebracci,glisispiegacheècomeun’altalena,sucuidevonoesserecollocateadistanzavariabiledalpernocentraledueopiùbambole,finoaraggiungerelasituazionediequilibrio.Lafase“critica”consistenellacomprensionechel’equilibrioèraggiungibileattraversoun’operazionedicompensazionetrailpesodellebamboleelalorodistanzadalcentro.
* Duranteilcorsodell’esperimento,bambinoeadultoparlanoelaprovaprocedeinmanieraflessibile,asecondadelbambino.Ciòchegliesperimentidevonocondividereèilgiungerealmomento“critico”.
Labilanciaaduebracci
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Berti A.E., Bombi A.S., Corso di psicologia dello sviluppo, Il Mulino, 2013 Capitolo II. LA PRIMA INFANZIA. LO SVILUPPO COGNITIVO
* https://www.youtube.com/watch?v=vVfvXMu3mBQ
IntervistaaPiaget
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Berti A.E., Bombi A.S., Corso di psicologia dello sviluppo, Il Mulino, 2013 Capitolo II. LA PRIMA INFANZIA. LO SVILUPPO COGNITIVO
* Il gioco assicura il consolidamento degli schemi ed è gratificante (es. buttare tutti i giochi per terra) * prevalenza dell’assimilazione sull’accomodamento
* L’imitazione ha la funzione di arricchire il patrimonio di schemi “preconfezionati” ed è necessaria per l’acquisizione del linguaggio * prevalenza dell’accomodamento sull’assimilazione
Il gioco e l’imitazione
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Sviluppo di gioco e imitazione Stadio Gioco Imitazione
I Assente Assente II Di esercizio (es.
piacere di scuotere il sonaglio)
Azione che imita la sua (imita solo se già parte del suo schema e se lui l’ha già fatto prima dell’adulto)
III Di esercizio Azione dell’adulto visibile su di sé (es. muovere la mano) che impara a padroneggiare
IV Inizio ritualizzazione (uso lo schema – es. dormire – un po’ fuori dal contesto – c’è il cuscino sul letto e gioco)
Azioni invisibili (es. protrusione lingua) che già padroneggia Azioni visibili nuove
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Sviluppo di gioco e imitazione
Stadio Gioco Imitazione
V Ritualizzazione Azioni nuove anche invisibili (marameo, mano sulla fronte)
VI Gioco simbolico o di finzione (non c’è più bisogno della vista dell’oggetto reale – es. cuscino - per iniziare a far finta)
Imitazione anche di oggetti (es. mimare l’albero, la finestra) Imitazione differita (a distanza di tempo): ho uno schema nella mente!
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Cosasappiamooggi?
* Fin dalla nascita il bambino sa IMITARE * La percezione NON è disorganizzata * Costanza della forma, della dimensione e coordinazione
intermodale già dalla nascita * La percezione non si acquisisce il relazione/integrandola
all’azione, ma è una fonte di conoscenza INNATA * Già a 4 mesi: PERMANENZA DELL’OGGETTO (anche se
nascosto so che è lì e mi sorprendo se non lo trovo) * Già a 6 mesi: RAPPORTO CAUSA-EFFETTO
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Metodo della violazione dell’aspettativa: Le ricerche recenti
I risultati di queste ricerche sono controversi
nativismo dello stato
Finale le nozioni già alla nascita sono
come quelle dell’adulto
vs nativismo dello stato
Iniziale (Meltzoff) l’esperienza affina
Es. gioco che non è dove era nascosto
abituazione evento possibile
evento impossibile sorpresa!
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* Perché prima di 8-10 mesi i bambini non cercano l’oggetto? * Limiti nella capacità di pianificare azioni (e non
mancanza di permanenza dell’oggetto) * Quali sono le cause dell’errore “A non B”? * Coinvolgimento della memoria a breve termine (non
ricordo più dov’è andato l’oggetto) non basta a spiegare l’errore (che commettono anche se l’oggetto è sotto un foglio trasparente)
* Più probabile è l’insufficienza delle funzioni esecutive, poiché il bambino non sa inibire il comportamento appreso (in base ai precedenti successi nel trovare l’oggetto) à dai 12 mesi (aree cerebrali mature per il controllo inibitorio)
Spiegazioni alternative delle condotte osservate da Piaget
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Generatore risposta
MAGAZZINO
A LUNGO TERMINE
MAGAZZINO A BREVE TERMINE
(transito, interazione con
MLT)
REG
. SENSO
RIA
LE Processi di controllo (es. analisi stimolo, ricerca in MLT…)
Risposta in uscita
Stimolo in entrata
L’elaborazione delle informazioni (HIP)
Usa la metafora del computer per spiegare i processi cognitivi
Ha richiamato l’attenzione sui diversi magazzini di memoria (Atkinson, Shiffrin, 1968):
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Gli studi sulla percezione dimostrano che esiste attenzione selettiva (esplorazione visiva di parti interne degli stimoli dal secondo mese)
Con la maturazione delle strutture cerebrali inizia ad aumentare l’attenzione sostenuta = capacità di resistere a stimoli distraenti; è una capacità che continuerà a crescere fino all’adolescenza
Lo sviluppo secondo l’HIP: l’attenzione
Possibilità di esplorare a lungo e approfonditamente gli oggetti, combinazioni di schemi, crescita di interessi
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Metodi di studio: * ricerche indirette (riconoscimento lingua materna alla
nascita) * abituazione e disabituazione (sonaglio a 6 mesi in
stanza buia, ricordato a 2 anni à allungano di più il braccio anche se non glielo si chiede)
* condizionamento operante (gamba legata a sonaglio è rinforzante à ricordano…ma se cambia il sonaglio, no ripresentano l’azione à guardano anche i particolari! E li ricordano)
Lo sviluppo secondo l’HIP: la memoria
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Lo sviluppo secondo l’HIP: la memoria
• Presenza precoce della memoria implicita (che si manifesta solo nel comportamento) • Più difficile stabilire se negli infanti è presente la memoria esplicita, perché gli studi comportano prove di rievocazione (simboliche: parlare, disegnare) • La memoria di rievocazione per Piaget compare al IV stadio; per altri studiosi è già presente alla fine del primo anno (es. imitazione differita)
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* La memoria contiene soprattutto informazioni su categorie a cui si riferiscono la maggior parte dei concetti
* Le categorie sono organizzati in gerarchie o tassonomie: le più generali includono le più specifiche; questo ci permette di ricondurre a categorie note, entità individuali nuove à se incontro per la prima volta una situazione, l’esperienza passata ci aiuta (es. conosco mele rosse, ma vedo quelle gialle e so che lo posso mangiare)
La categorizzazione
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* I concetti lessicali danno significato a parole singole, come “mela” (o descrizioni con più parole, come “le giornate di sole in cui si va al parco a giocare”)à connessione tra PAROLE-CONCETTI- CATEGORIE à questo ha indotto a far coincidere l’acquisizione dei concetti con lo sviluppo del linguaggio nel secondo anno di vita (e secondo Piaget e Vygotskij addirittura con l’età scolare)
Ma è proprio così?
La categorizzazione
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* La capacità di categorizzare compare molto presto (già a tre mesi gli infanti distinguono immagini di animali)
* Sono presenti categorie sia specifiche (gatto) sia globali (animale) precocemente (e non prima una e poi l’altra)
* Categorizzano le proprietà degli oggetti (es. colore, forma, espressione volti ecc)
Studi recenti sulla categorizzazione
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* Secondo alcuni studiosi i concetti nascono da categorie percettiveà distinzione tra diverse entità sulla base di qualità percettive (esperienze dirette di MIAO e BAU e BRUM o date dall’adulto o ricavate da altre esperienze, per es. il cuore negli animali e non nelle macchine)
* Secondo altri le categorie di livello intermedio (cane, auto) derivano da una schematizzazione percettiva (rilevare caratteristiche comuni a più stimoli e stabilire «a cosa assomiglia»), quelle globali da processi di astrazione concettuale
* L’uso precoce di categorie generali (i neonati distinguono movimento biologico es. gallina che cammina e meccanico) indica che tali categorie si basano su abilità distinte da quelle necessarie a cogliere le somiglianze percettive
Studi recenti sulla categorizzazione
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Robbie Case (neopiagetiano): * i bambini fin dalla nascita sono solutori di
problemi * ogni comportamento è guidato da strutture di
controllo esecutivo che comprendono tre componenti: * rappresentazione stato esistente * rappresentazione stato desiderato * strategia per raggiungere il secondo
* le strategie diventano sempre più lunghe e complesse
Soluzione di problemi
Strutture contr. esecutivo = Schemi di Piaget
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0. Consolidamento: i bambini esercitano le strutture già presenti alla nascita (suzione / sorridere)
1. Coordinazione unifocale: due strutture vengono coordinate in una nuova (4-8 mesi) (prendo ciuccio e lo metto in bocca / tendo le braccia a m e e sorrido)
2. Coordinazione bifocale: la coordinazione avviene anche se bisogna spostare l’attenzione da un oggetto a un altro (8-12 mesi) (cucchiaio alla bocca / mostro oggetto a m)
3. Coordinazione elaborata: viene inserita un’ulteriore azione (12-18 mesi) (cucchiaio dal piatto alla bocca / gioco reciproco con me)
Periodo sensomotorio secondo Case