la rinascita -agosto 2012

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Periodico del “Comitato Rinascita Aulla-Lunigiana” - COPIA GRATUITA Anno 1 Numero 2 - Agosto 2012 D opo la preoccu- pazione, l’emozione, l’attesa per l’u- scita del nostro primo numero, ora è tempo di lavorare sul serio. Di impe- gnarsi, trovare nuove idee, incuriosire ed anche provocare. Questo è un momento particolare per Aulla, è tem- po di grandi progetti, di ponti, di scuole, tempo di costruire una parte importante della città. Aulla entro la fine del prossimo anno cambierà volto, ci saranno un nuovo polo scolastico, case per chi ha perduto la sua, un nuovo poliambulatorio ed anche un argine. Già perché è tempo di fare pre- venzione, di proteggere quella parte di città costruita pericolosamente vicino al fiume Magra. Anche perché la gente ha paura, teme che possa accadere di nuovo quello che è successo lo scorso ottobre. Un even- to eccezionale, a tratti inspiegabile che ha lasciato tutti sconvolti e spaventati. Come affrontare il periodo invernale? Come af- frontare le prime piogge che verranno? Osservare il fiume e avvertirlo come una minaccia non è più possibile. Questo nu- mero di agosto sente le voci di tutti, degli imprenditori che non sono stati risarciti, dei genitori che hanno paura di mandare i loro figli a scuola a settembre, degli insegnanti che vorrebbero un unico polo scolastico moderno e adeguato alle esigenze degli studenti. Ma è anche il numero dedicato agli interventi, abbiamo aggiunto quattro pagine per mostrarvi la mappa con tutti i progetti che stanno interessando la Luni- giana. Abbiamo raccolto testimonianze, ascoltato e cercato di approfondire diversi argomenti, sempre con occhio critico e cu- rioso. Con gioia e un pò di lavoro in più abbiamo raddoppiato il numero di pagine rispetto a quello di luglio, per noi è stata una sfida cercare di realizzarlo al meglio per non deludere le aspettative dei nostri lettori. Speriamo che sia stata una sfida vinta. Buona lettura. Monica Leoncini R iscossione dei crediti maturati nei confronti degli enti pubblici, richiesta di risarcimento o di finanziamento a Fidi Toscana, accesso ai cantieri in esecuzione di appalto. Questi alcuni dei casi per i quali alle aziende viene richiesto il DURC (Documento di Regolarità Contributiva). E fin qui niente di nuovo. Peccato, però, che la tar- diva emanazione dell’ Ordinanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri ha reso inapplicabile, fino al 13 luglio scor- so, la sospensio- ne dei contributi e dei tributi, prevista dall’Ordinanza del 5 novembre 2011 e sancita dalla Legge del 24.02.2012, facendo apparire, agli “occhi” degli Istituti le aziende alluvionate come irregolari, pregiudicandone il rilascio del Durc. Quante volte ci capita di rinunciare ad un diritto semplicemente perché il costo da sostenere per ottenerlo è inferiore del beneficio atteso oppure il percorso per raggiungerlo è impraticabile? Il caso citato è soltanto uno dei casi paradossali con i quali le aziende ed i cittadini sono costretti a convivere quotidianamente, in conseguenza di un sistema burocratico inaccettabile per un pae- se che pretende di definirsi civile. L’importanza del significato di questa meritevole iniziativa edi- toriale del nostro comitato parte proprio da qui: mantenere la forza di indignarsi di fronte a simili situazioni, per scongiurare la rassegnazione di fronte a questo si- stema. Contribuire al risveglio delle coscienze, attraver- so il superamento di miopi logiche individualistiche, a favore dell’affer- mazione di una logica di giudizio e di azione merito- cratica, è ciò che, di importante, siamo chiamati a fare tra le righe e le colon- ne del “Ficcanaso”. “Invitare chi pensa di saperne di più a farsi avan- ti?” Niente di tutto questo. Invitare tutti, nessuno escluso, ad assumersi le proprie responsabilità e ad agire secondo coscienza civica, questo si. Cogliere questa opportunità di Rinascita, per contribuire ad una presa di coscienza civica col- lettiva, come unica nostra speranza per un futuro da vero paese civile. Marco Pinelli Aziende non risarcite perché… alluvionate Il paradosso che ha esasperato gli imprenditori aullesi ORA è TEMPO DI FARE Italia, maglia nera in Europa per la burocrazia L e imprese spendono 70 miliardi per assolvere ai diversi adempimenti amministrativi, un costo stimabile in 4,6 punti di Pil, per costituire un’impresa costi tra i 2.500 e i 4 mila euro in Italia, a fronte dei 400 della media europea. Inoltre le ore occupate da un’im- presa in procedure burocratiche sono 285 l’anno, ossia più di 35 giorni, sempre secondo la ricerca Unindustria, per ottenere un permesso di costruzione occorrono mediamente 285 giorni e 11 permessi in Italia, a fronte di 30 giorni e due permessi in Europa. Il tempo di allacciamento per l’energia elettrica è pari a più di sei mesi contro le due settimane della Germania, i ritardi dei pagamenti della Pubblica amministrazione e tra clienti privati, durante la crisi lo Stato italiano ha allungato i tempi dei pagamenti da 128 giorni a 180, quando va bene, mentre li hanno ridotti quello tedesco (da 40 a 35) e quello francese (da 70 a 64). Anche i tempi dei pagamenti tra imprese si sono dilatati nel nostro Paese, da 88 a 103 giorni, mentre sono scesi da 63 a 59 in Francia e da 46 a 37 in Germania.

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Il secondo numero del nostro periodico

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Periodico del “Comitato Rinascita Aulla-Lunigiana” - COPIA GRATUITA Anno 1 Numero 2 - Agosto 2012

Dopo la preoccu-pazione,

l ’ e m o z i o n e , l’attesa per l’u-scita del nostro primo numero, ora è tempo di lavorare sul serio. Di impe-gnarsi, trovare nuove idee, incuriosire ed anche provocare. Questo è un momento particolare per Aulla, è tem-po di grandi progetti, di ponti, di scuole, tempo di costruire una parte importante della città. Aulla entro la fine del prossimo anno cambierà volto, ci saranno un nuovo polo scolastico, case per chi ha perduto la sua, un nuovo poliambulatorio ed anche un argine. Già perché è tempo di fare pre-venzione, di proteggere quella parte di città costruita pericolosamente vicino al fiume Magra. Anche perché la gente ha paura, teme che possa accadere di nuovo quello che è successo lo scorso ottobre. Un even-to eccezionale, a tratti inspiegabile che ha lasciato tutti sconvolti e spaventati. Come affrontare il periodo invernale? Come af-frontare le prime piogge che verranno? Osservare il fiume e avvertirlo come una minaccia non è più possibile. Questo nu-mero di agosto sente le voci di tutti, degli imprenditori che non sono stati risarciti, dei genitori che hanno paura di mandare i loro figli a scuola a settembre, degli insegnanti che vorrebbero un unico polo scolastico moderno e adeguato alle esigenze degli studenti. Ma è anche il numero dedicato agli interventi, abbiamo aggiunto quattro pagine per mostrarvi la mappa con tutti i progetti che stanno interessando la Luni-giana. Abbiamo raccolto testimonianze, ascoltato e cercato di approfondire diversi argomenti, sempre con occhio critico e cu-rioso. Con gioia e un pò di lavoro in più abbiamo raddoppiato il numero di pagine rispetto a quello di luglio, per noi è stata una sfida cercare di realizzarlo al meglio per non deludere le aspettative dei nostri lettori. Speriamo che sia stata una sfida vinta. Buona lettura.

Monica Leoncini

Riscossione dei crediti maturati nei confronti degli enti pubblici, richiesta di risarcimento o di finanziamento a Fidi Toscana, accesso

ai cantieri in esecuzione di appalto. Questi alcuni dei casi per i quali alle aziende viene richiesto il DURC (Documento di Regolarità Contributiva). E fin qui niente di nuovo. Peccato, però, che la tar-diva emanazione dell’ Ordinanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri ha reso inapplicabile, fino al 13 luglio scor-so, la sospensio-ne dei contributi e dei tributi, prevista dall’Ordinanza del 5 novembre 2011 e sancita dalla Legge del 24.02.2012, facendo apparire, agli “occhi” degli Istituti le aziende alluvionate come irregolari, pregiudicandone il rilascio del Durc. Quante volte ci capita di rinunciare ad un diritto semplicemente perché il costo da sostenere per ottenerlo è inferiore del beneficio atteso oppure il percorso per raggiungerlo è impraticabile? Il caso citato è soltanto uno dei casi paradossali con i quali le aziende ed i cittadini sono costretti a convivere quotidianamente, in conseguenza di

un sistema burocratico inaccettabile per un pae-se che pretende di definirsi civile. L’importanza del significato di questa meritevole iniziativa edi-toriale del nostro comitato parte proprio da qui: mantenere la forza di indignarsi di fronte a simili situazioni, per scongiurare la rassegnazione di

fronte a questo si-stema. Contribuire al risveglio delle coscienze, attraver-so il superamento di miopi logiche individualistiche, a favore dell’affer-mazione di una logica di giudizio e di azione merito-cratica, è ciò che, di importante, siamo chiamati a fare tra le righe e le colon-ne del “Ficcanaso”.

“Invitare chi pensa di saperne di più a farsi avan-ti?” Niente di tutto questo. Invitare tutti, nessuno escluso, ad assumersi le proprie responsabilità e ad agire secondo coscienza civica, questo si. Cogliere questa opportunità di Rinascita, per contribuire ad una presa di coscienza civica col-lettiva, come unica nostra speranza per un futuro da vero paese civile.

Marco Pinelli

Aziende non risarcite perché… alluvionateIl paradosso che ha esasperato gli imprenditori aullesi

Ora è tempOdI fare

Italia, maglia nera in Europa per la burocrazia

Le imprese spendono 70 miliardi per assolvere ai diversi adempimenti amministrativi, un costo stimabile in 4,6 punti di Pil, per costituire un’impresa costi tra i 2.500 e i 4 mila euro in Italia, a fronte dei 400 della media europea. Inoltre le ore occupate da un’im-

presa in procedure burocratiche sono 285 l’anno, ossia più di 35 giorni, sempre secondo la ricerca Unindustria, per ottenere un permesso di costruzione occorrono mediamente 285 giorni e 11 permessi in Italia, a fronte di 30 giorni e due permessi in Europa. Il tempo di allacciamento per l’energia elettrica è pari a più di sei mesi contro le due settimane della Germania, i ritardi dei pagamenti della Pubblica amministrazione e tra clienti privati, durante la crisi lo Stato italiano ha allungato i tempi dei pagamenti da 128 giorni a 180, quando va bene, mentre li hanno ridotti quello tedesco (da 40 a 35) e quello francese (da 70 a 64). Anche i tempi dei pagamenti tra imprese si sono dilatati nel nostro Paese, da 88 a 103 giorni, mentre sono scesi da 63 a 59 in Francia e da 46 a 37 in Germania.

Cresce la preoccupazione sul futuro delle scuole di Aulla. Nonostante l’ultima visita di Enrico Rossi e l’attenzione costante che mostra verso le proposte

del Comitato, non mancano elementi di preoccupazione. Guardiamo con apprensione alla situazione delle scuole, che non appare ancora tranquilla per molti genitori e che vede una fase di transizione dagli esiti incerti. Al tempo stesso, riterremmo ana-logamente grave se, in assenza di una concre-ta programmazione du-rante questo periodo di transizione, dovessimo perdere il liceo classi-co, una eventualità che temiamo molto. Senza dimenticare il discorso sulla viabilità, è urgente che i cittadini vengano a conoscenza di quale potrà essere la viabi-lità dell’intera città, ne possano discutere, così da dare il loro contributo, visto che sono prima di tutto i cittadini che vivono la loro città. L’amministrazione comu-nale, farà le scelte che riterrà giuste, ma queste scelte, se partecipate, possono essere sicuramente scelte migliori e

più democratiche, perché condivise. In tale nuovo conte-sto urbanistico, un significativo polo sanitario sarebbe non solo per Aulla, ma per tutta la Lunigiana di importanza vita-le e su questo auspico si apra un’approfondita riflessione.Infine, ci dichiariamo disponibili a dare il nostro contributo all’Amministrazione comunale, se lo vorrà, per operare si-nergicamente un rilancio di Aulla come centro commerciale

della Lunigiana; ritenia-mo sia necessario un concorso di idee, unita-mente ad una riqualifi-cazione dell’arredo ur-bano e, in prospettiva, nel quadro di una mira-ta politica urbanistica. Ad Aulla c’è il vezzo antico di pensare che se qualcuno fa qualco-sa per la collettività, lo fa sempre per secondi fini; ma perché non pensare, almeno una volta, che se qualcuno

lo fa, lo fa solo perché vuol bene al suo paese? Questa è la sola ragione dell’impegno del Comitato.

Roberto Valettini

Quale sarà il futuro delle scuole lunigianesi? Da circa vent’anni lo stato sociale in Italia ha subito parecchi ridimensionamenti; prima per una sorta di scambio

con la riduzione delle aliquote fiscali, meno spesa pubblica uguale meno tasse, ora per la crisi. La scuola è stata co-stantemente sacrificata dai vari governi che si sono succe-duti, rendendo particolarmente difficili le condizioni di lavo-ro per alunni, docenti e personale ATA. Senza dimenticare le classi “pollaio”, risulta-to della logica utilizzata nell’ultima riforma, vale a dire concentrare più alunni possibili in una classe per avere meno classi e di conseguen-za ridurre anche il per-sonale. Scelta che oltre a pregiudicare la quali-tà degli insegnamenti, mette in seria difficoltà diversi istituti lunigiane-si che faticano a trovare il numero di alunni suf-ficiente per formare le classi e quindi sono a rischio chiusu-ra. A questo si aggiungono il precario stato in cui si trovano le diverse strutture scolastiche che ora, per effetto della crisi del sistema economico nazionale e della conseguente limi-tazione di trasferimenti agli enti locali, difficilmente saranno adeguate alle vigenti normative sulla sicurezza. E così via a cambiamenti e chiusure: l’istituto agrario e il convitto di

Soliera saranno trasferiti in container alle professionali di Fi-vizzano mentre il Liceo di Villafranca resta un’opera incom-piuta ormai da decenni, le medie e le elementari di Aulla, che sono state colpite dalla piena del 25 ottobre, dovranno essere ricostruite fuori dall’area a rischio idraulico. Questi solo i casi più clamorosi, ma l’elenco è molto più lungo. Alla luce di tutto questo è arrivato il momento di pensare ad una riorganizzazione complessiva delle scuole della

lunigiana, magari pun-tando sulla costruzione di uno o due poli sco-lastici, in grado di ospi-tare tutte le strutture del comprensorio, unita-mente ad una revisione del sistema dei trasporti che potrebbe dare ai ra-gazzi, di Vinca quanto di Aulla, la possibilità di istruirsi in ambienti moderni, sicuri e ade-guatamente attrezzati. Aulla proprio per la sua

particolare posizione geografica potrebbe essere un sito da tenere in considerazione anche perché è principalmente in questa città che a causa degli errori commessi in passato, si dovranno ricostruire tutte le scuole. Non perdiamo anche quest’opportunità.

Alfredo Madeddu

Cresce la preoccupazione per il Classico di AullaIl Comitato per la rinascita chiede risposte sull’istituto Leopardi e sulla viabilità

Nuovo look per il parco giochi la Camilla. Zona storica, l’ac-qua della sorgente fu condotta

ad Aulla verso la fine dell’ottocento, oggi è in stato di semiabbandono e l’alluvione ha contribuito a renderla scarsamente fruibile dai bambini. Ad occuparsi della sua riqualificazione sarà l’associazione Aulla per il fu-turo dei bambini, la onlus che si è già occupata di riqualificare il parco giochi Don Guidoni, inaugurato ai primi di giugno. “Il parco della Ca-milla sorge in una zona densamen-te popolata della città - racconta il presidente della onlus Emmanuele Lupi - comprende una piccola area pic-nic, un parco giochi per i più piccini, giostrine, un piazzale in cemento in gran parte occupato dal campo da basket, panchine ed alta-lene. Scarsamente utilizzato nel cor-so degli anni potrebbe invece offrire grandi possibilità alla città. Il nostro progetto è stato richiesto ad ASF-Architettura Senza Frontiere Piemon-te Onlus, che lo ha sistematizzato. Loro si avvalgono dell’esperienza e della collaborazione della coopera-tiva SuMisura riguardo la progetta-zione partecipata”. Partecipazione infatti è la parola d’ordine, visto che tutta la cittadinanza è invitata a pro-porre idee per la sua sistemazione. Bambini compresi. “Il parco della Camilla ha bisogno di essere siste-mato - continua - ma soprattutto ha bisogno di persone, di bambini, ragazzi e famiglie che se ne pren-dano cura. Per fare questo la nostra associazione propone che i giardini vengano ripensati insieme con i fu-turi fruitori”. Gli interventi prevedono il ripristino della fonte Camilla dan-neggiata, il potenziamento dell’area giochi per i piccolini, un’area di rac-colta differenziata, la messa in sicu-rezza dell’intera zona, sistemazione dell’aree pic-nic esistente con nuovi tavoli e panchine.”I soggetti che vo-gliamo coinvolgere nel percorso di progettazione partecipata - conclude - sono bambini e famiglie, ragazzi e adulti, le associazioni cittadine, le organizzazioni sportive. Con i bam-bini in particolare prevediamo un percorso di progettazione degli spazi del parco, tramite incontri con il Con-siglio di Istituto, genitori e insegnanti coinvolti, laboratori di progettazione e costruzione per classi, ma questo procedimento è previsto anche coin-volgendo ragazzi che frequentano il parco e genitori”

Monica Leoncini

Scuole in Lunigiana tra riforma e crisi economicaNasce l’esigenza di istituti comprensoriali per evitare migrazioni studentesche

Il parcodella Camilla cambia volto

La nostra proposta... LA REALIZZAZIONE DI UN POLO SCOLASTICO IN LOCALITà QUERCIA

Pronto il progetto per i tre ponti che saranno costruiti in Lunigiana. Il com-missario Enrico Rossi è tornato ad Aulla ed ha presentato ad un folto pub-blico il preliminare dei ponti di Stadano, Mulazzo e Castagnetoli. I tre pon-

ti sono stati spazzati via dall’alluvione di ottobre, causando non pochi disagi ai cittadini. A soffrire di più gli abitanti di Sta-dano che, senza accesso al paese, hanno dovuto utilizzare un tratto della carreggiata dell’autostrada, con un senso unico alterna-to regolato da un semaforo. Tempo un anno comunque il nuovo ponte dovrebbe essere pronto. E sarà un ponte progettato da un raggruppamento temporaneo di impresa composto da due studi associati, De Miran-da associati di Milano e Architetti Ricci &Val di Conegliano Veneto. I loro progetti si sono piazzati al vertice di una graduatoria, supe-rando molti altri progetti preliminari. “Il crol-lo dei ponti - ha detto Rossi - è stato uno dei segni più forti e drammatici di quanto avve-nuto in Lunigiana. Ricostruirli seguendo un taglio innovativo, ma con una linea unifor-me, è un modo allo stesso tempo per ricordare quanto avvenuto ma anche per guardare oltre, in un quadro di ritrovata sintonia con la natura e con il paesag-gio”. Dopo l’approvazione della graduatoria dei progetti, il prossimo passaggio sarà l’affidamento dell’incarico per la progettazione necessaria per il bando di

appalto dei lavori che partirà a metà ottobre. Denominatore comune dei tre ponti è lo stile, le soluzioni progettuali sono state pensate anche per integrarsi nel contesto ambientale e paesaggistico. A questo fine è stata scelta dalla com-missione la tipologia di ponte sospeso, con metodologia di costruzione, di tipo

modulare, pertanto rapida ed efficace, che permetterà di prefabbricare gran parte dei pezzi altrove per poi assemblarli in loco. Questo favorirà tempi veloci e ridurrà l’im-patto delle aree di cantiere. Complessiva-mente i tre interventi rientreranno nella previ-sione di spesa indicata nel programma di ricostruzione, che ammonta a circa 17 mi-lioni di euro. Il ponte di Stadano è il più grande, sarà ad unica campata e sul ponte verrà montata una turbina eolica con pan-nello fotovoltaico che genererà energia rin-novabile a sufficienza per l’energia del pon-te, in particolare per l’impianto di illuminazione. Il ponte di Mulazzo sul Man-giola permetterà di ricongiungere Mulazzo con il fondovalle, attualmente le sue funzio-

ni vengono surrogate dal guado di Mulazzo mentre il ponte di Castagnetoli sul Teglia, al confine tra Mulazzo e Pontremoli è il più piccolo dei tre.

Monica Leoncini

Scelti gli studi preliminari per i ponti di Stadano, Mulazzo e CastagnetoliIl Commissario enrico rossi ha presentato i progetti che coniugano l’ingegneria con la tutela paesaggistica

Stadano chiede aiuto, troppi i disagi nella frazione dopo l’alluvione di ottobreI cittadini lamentano la mancanza di illuminazione pubblica, asfalto, marciapiedi e strade adeguate

Sono passati nove mesi dall’alluvione di ottobre, ma a Stadano la situazione di disagio è ancora forte. Il collegamento con l’esterno del paese,

che fino all’evento alluvionale era garantito dal sep-pur disagevole ponte, andato completamente distrut-to a seguito della piena del fiume, è garantito da un passaggio provvisorio lungo la corsia di emergenza del viadotto dell’autostrada A15, fruibile mediante un senso unico alternato regolato da semafori temporiz-zati. Questo passaggio, inizialmente di larghezza adeguata al transito anche dei mezzi di soccorso, è stato in seguito ristretto, nonostante una forte oppo-sizione degli abitanti di Stadano, per consentire a chi percorre l’autostrada in direzione sud lo scorrimento su due corsie. Tale viabilità ridotta crea non poche preoccupazioni agli stadanesi poiché in caso di ne-cessità il transito di eventuali mezzi di soccorso do-vrebbe avvenire tramite un varco di emergenza ac-cessibile unicamente dall’autostrada, con conseguente allungamento dei tempi.

La copertura della rete tra la viabilità autostradale e quella comunale, che dovrebbe evitare l’abba-gliamento dei veicoli incrociati sul lato autostra-

da, si stacca spesso dai supporti, svolazzando in mezzo alla carreggiata e creando forte disagio per il passaggio, in un tratto già stretto di suo. Recente-mente la società Autostrade ha provveduto nuova-

mente al suo ripristino, ma, visti i trascorsi, a breve saremo alle solite. Questo è l’unico collegamento viario con l’esterno, le persone che non possiedono auto, sono costrette a percorrerlo a piedi, rischiando ogni volta l’investimento, visto che non c’è una ban-china di sicurezza per loro. La strada di raccordo con la corsia del viadotto si deteriora con grande facilità, non c’è asfaltatura del manto stradale, che è dissestato e pieno di buche. L’illuminazione è del tutto assente, sia nel tratto di strada che conduce alla corsia del viadotto autostradale, sia in prossimità del semaforo che regola l’accesso a tale strada, creando una situazione di estremo pericolo: spesso siamo costretti a sostare alcuni minuti in prossimità del se-maforo in attesa del verde, rimanendo completa-mente al buio in una zona isolata e lontana dalle abitazioni, l’eventuale presenza di malintenzionati potrebbe causare eventi drammatici.

Alessandro Carpitella

I tre interventi sono stati progettati da “De Miranda Associati” di Milano, uno Studio di ingegneria specializzato nella progettazione di ponti e da “Archi-tetti Associati Ricci & Val” di Conegliano Veneto che si occupa particolar-mente dell’aspetto paesaggistico. La previsione di spesa indicata nel pro-gramma di ricostruzione, ammonta a circa 17 milioni.

StadanoQuello sul Magra è il ponte più grande: è fondamentale per i collegamenti della frazione di Stadano, nel comune di Aulla, i cui abitanti utilizzano at-tualmente la corsia d’emergenza dell’autostrada. Dal progetto emerge, tra l’altro, che sul ponte verrà montata una turbina eolica con pannello fotovol-taico che genererà energia rinnovabile a sufficienza per l’energia del ponte,

in particolare per l’impianto di illuminazione.

MulazzoIl ponte di Mulazzo sul Mangiola permetterà di ricongiungere Mulazzo con il fondovalle (attualmente in quell’opera le sue funzioni vengono surrogate dal guado di Mulazzo) .

CastagnetoliInfine il ponte di Castagnetoli sul Teglia, al confine tra Mulazzo e Pontremo-li, il più piccolo dei tre. Anche in questo caso la sua funzione viene attual-mente svolta da un piccolo guado.

I tragici fatti dell’alluvione di ottobre hanno lasciato segni profondi sulla città e nel cuore degli abitanti di Aulla. La percezione dei luoghi non è più la

stessa: l’area delle scuole è off limits, Viale Lunigia-na è a rischio diretto, Viale della Resistenza è retro-stante alla linea rossa, la zona dell’ex stazione un’area per sfollati. È il momento del fare e di pen-sare al futuro. Le priorità d’intervento riguardano la messa in sicurezza della nuova Aulla, il Comitato Rinascita ha costituito un gruppo tecnico che si è impegnato per valutare quanto avvenuto, elaborare proposte e seguire l’iter dei lavori. I tecnici hanno partecipato ad incontri, assemblee pubbliche, tavole rotonde, per comprendere le cause del disastro e per contribuire alla progettualità della rinascita di Aulla. Dopo l’evento alluvionale e la pulizia dei luoghi e degli edifici dal fango, il Commissario Delegato ha subito trovato una risposta emergenziale per le scuole medie nell’area della vecchia stazione. In at-tesa di conoscere nel dettaglio i progetti per la riqua-lificazione di quella zona, nella quale sono previste le scuole, il poliambulatorio, le case popolari, la nostra attenzione è ora sulla messa in sicurezza dell’abitato di Aulla. Il progetto dell’argine è stato elaborato nella fase di metaprogetto ossia di indiriz-zo e l’esecuzione è stata scomposta in due fasi: la prima del consolidamento dell’attuale muro di prote-zione alla trentennale e la successiva per la realiz-zazione dell’argine alla duecentennale.

I lavori attualmente iniziati lungo il muro di Viale Lu-nigiana, riguardano il consolidamento dell’attuale muro e sono “Interventi di consolidamento statico

temporaneo del muro d’argine in sinistra idraulica del Fiume Magra ad Aulla nel tratto tra le confluenze con il Torrente Taverone ed il Torrente Aulella”. Come si può intuire dall’oggetto dei lavori, si tratta di una messa in sicurezza provvisoria, i lavori veri dell’argi-ne hanno necessità di essere elaborati ed approvati dai vari organi competenti ed i tempi non saranno certamente brevi. Dovendo realizzare anche il collet-tore principale previsto lungo Viale Lunigiana, a par-tire dal depuratore fino all’area delle ex scuole medie, la protezione dell’area, almeno alla trentennale sem-bra doverosa. L’opera di consolidamento prevista ha un costo di 160mila euro ed i lavori dovranno esse-re completati entro settembre. Aspettiamo fiduciosi gli altri interventi, compreso quello della risagomatu-ra dell’alveo del fiume con l’asportazione del mate-riale ghiaioso. Come cittadini, associazioni, tecnici, nonché Amministrazione Comunale, ci spetta il com-pito di analizzare e discutere per trovare soluzioni adeguate per un inserimento armonioso dell’inter-vento di protezione. L’idea di parco fluviale prospet-tata necessita di elaborazione e il Gruppo Tecnico del Comitato è impegnato per avviare una fase di parte-cipazione della popolazione a questa discussione.

Bruno Pucciarelli

Obiettivo primario mettere in sicurezza gli abitanti dall’esondazioneI cittadini aspettano impazienti la realizzazione del nuovo argine definitivo sui fiumi magra, taverone e aulella

Quando si visita una città o si cammina in quella dove si abita, si ricevono impressioni che concor-rono a creare un’immagine soggettiva del luogo. Queste sensazioni sono significative per il visitato-re, per la decisione di optare per un eventuale ritor-no. Per i residenti la continua costruzione dell’im-magine del luogo dove si vive è determinante nella percezione della qualità della vita e della sua con-seguente comunicazione positiva ad altri, che è influenzata dalla città fisica e dai suoi servizi. La città fisica, nelle sue forme, nei suoi edifici, negli spazi pubblici, con i suoi colori, odori e funzioni si coniuga con la città dei servizi. Calandoci sulla cit-tà di Aulla, è evidente che il privato è rinato dopo l’alluvione con enormi sacrifici che devono essere premiati creando l’ambientazione favorevole. È al-trettanto evidente da parte del pubblico la mancata manutenzione, l’incuria e l’abbandono della città. C’è un disordine fisico evidente: marciapiedi scon-nessi e divelti, aiuole con erbacce, panchine impre-sentabili, piccole discariche a cielo aperto, ecomo-stri, parchi in stato di abbandono, scalette

fatiscenti e permanenza di assurde barriere archi-tettoniche. Un ambiente degradato non è necessa-riamente più pericoloso di uno spazio ben curato e pulito, ma sicuramente è percepito come tale, quin-di allontana invece di avvicinare e le statistiche sulle affluenze lo dimostrano. Questo perché come insegna la teoria dei vetri rotti, i luoghi abbandona-ti, degradati o danneggiati hanno un fortissimo im-patto sulla percezione d’incolumità fisica del citta-

dino, secondo il meccanismo psicologico per cui un luogo degradato è un luogo in cui a seguito di eventi calamitosi, incuria e atti impropri nessuno è intervenuto. Da qui diventa un luogo di cui nessuno si interessa, luogo in cui può accadere qualunque cosa, senza che nessuno intervenga generando rassegnazione e sfiducia. È importante e urgente che l’amministrazione comunale rilanci e riaffermi la ritualità collettiva e la riscoperta dello spazio ur-bano, come luogo di relazione tra persone locali e non, che tenga conto della “teoria dei vetri rotti” tramite un tempestivo e rigoroso programma di ri-qualificazione degli spazi degradati anche con l’in-troduzione d’innovativi e sostenibili elementi di ar-redo urbano capaci di restituire una giusta e decorosa immagine alla città. La riqualificazione agisce da deterrente al crimine e al vandalismo e da volano commerciale e turistico, innescando an-che un virtuoso senso di corresponsabilità della comunità sugli spazi pubblici.

Emanuela Ferrari

Un città riqualificata crea valore turistico, commerciale e genera sicurezzaIl decoro, l’arredo urbano e l’abbattimento delle barriere migliorano la qualità di vita dei cittadini

La nostra proposta...

UN ARGINE COME UN PARCO FLUVIALE ChE PROTEGGA MA VALORIZZI LE RISORSE NATURALI, SIA DOTATO DI PISTA CICLABILE E ACCESSO AI CANOISTI, RISTABILENDO COSì UNA RELAZIONE VIRTUO-SA TRA ABITATO E FIUME MAGRA

Festival della Mente - Sarzana(eVeNtO N.28)dOmeNICa 02 SettemBre 2012, Ore 12.00piazza matteotti - euro 3.50

Gli introiti saranno devoluti alla biblioteca alluvionata del Liceo Giacomo Leopardi di Aulla

Mauro Agnoletti, Ilaria Borletti Buitoni - Cultura, ambiente, paesaggio. Per un futuro sostenibileIl paesaggio italiano riflette non solo la storia recente, ma è la nostra

identità. Urbano, naturale, agricolo il paesaggio ha subito mutazioni continue negli ultimi trent’anni senza attenzione né al patrimonio d’arte che lo rende unico, né ai fenomeni di abbandono e industrializzazione, né al consumo del suolo in favore della cementificazione. Ripartire dalla cultura significa non solo ritrovare l’orgoglio di una identità, ma anche sviluppare il “talento” di un paese. Infatti il moderno concetto di paesaggio, inteso non più come un fenomeno elitario, isolato dal contesto socioeconomico, ma piuttosto come risorsa eco-nomica, ambientale e sociale, richiede un cambiamento non solo nel modello proposto dalla politica, ma anche nella cultura della società. Il dialogo tra due grandi esperti, impegnati in prima linea, a dieci mesi dall’alluvione che ha de-vastato il territorio spezzino e della Lunigiana.

Solo una cosa è certa Solo una cosa è certa, sarà ancora autunno. Ne è preludio quest’estate che avanza in agonia rossa di papaveroperfezione provvisoria della luce.Poi sarà pioggia, e ventoa spezzare decaloghi consuntia spargere sale sulla pelle. Sarà autunno, stagione dolce che addomestica e dispone. Solo una cosa è certa, la sconfittal’incrinaturala morte mascherata dietro un germoglio.

Marina Pratici

Una lettera che non è solo una lettera, ma un racconto, uno sfogo di chi l’alluvione l’ha vis-suta sulla propria pelle e ancora prova dolore cercando di ricordarla.

I ricordi di quel giorno toccano ancora i miei sentimenti. Pensavo di essere temperato ma mi sbagliavo, di fronte a tutto ciò non sono immune. Avevo una casa, fatta come la desideravo con tanti sacrifici, mi sentivo felice,

nonostante una malattia che mi impedisce di lavorare. Ora mi ritrovo senza la mia vita quotidiana, ho odiato le istituzioni, dato la colpa a tutti. Oggi vivo ad Albiano, sono lontano da mia madre, dalle persone a me più care, dagli amici, dalla città che mia ha adottato. Non sempre riesco a darmi la forza necessaria dicendomi che poteva andare peggio. Ricordo ancora quella sera, ricordo la mia vicina, Emilia di 90 anni, io e mia moglie ci siamo al-lontanati con lei, che piangeva perché non voleva lasciare la sua casa. Dopo il 25 ottobre sono stato un mese in albergo, poi un mese in un resi-dence, poi due mesi in un altro, dove ho sopportato grosse spese di utenze. Per mesi ho sentito il fango dentro i miei pensieri, addosso, nei pochi vesti-ti che si sono salvati, perchè stavano nella parte più alta dell’armadio. In cantina non sono neppure sceso, avevo tutto lì dentro, gli oggetti di una vita che custodivo gelosamente. Fango. Quante volte da dieci mesi il dolore mi affligge, sono debole di fronte a tutto questo. Quanto dolore sento ancora quando acquisto qualche oggetto che possedevo prima dell’alluvione. ho dovuto vendere gli oggetti d’oro per poter sopportare le spese. Al fango si aggiungono i problemi economici, perchè con 500 euro mensili non si va lontano. ho avuto sostegno dalle associazioni, dalla chiesa, dal Conad, il Comitato mi ha fatto sentire in famiglia perché ha capito cosa provavo ed ancora oggi è in prima linea e cerca di aiutare gli altri. Oggi non sto bene, nessun uomo merita questa sofferenza.

Lucio Balsamo

Mauro Agnolettiinsegna Pianificazione del Territorio Rurale e Storia Ambientale alla Facoltà di Agraria - Università di Firenze, coordina il Laboratorio per il Paesaggio e i Beni Culturali e quello sul paesaggio presso il Ministero per le Politiche Agricole Alimentari e Forestali, esperto del Consiglio d’Europa per la Convenzione Euro-pea del Paesaggio, è nel comitato direttivo di International Consortium of Envi-ronmental history Organizations. ha coordinato il Catalogo Nazionale dei Pae-saggi Rurali Storici.

Ilaria Borletti Buitonidal 2010 è Presidente del FAI - Fondo Ambiente Italiano. Nel 1993 è tra i fonda-tori di Amref Italia, ONG per programmi sanitari e scolastici in Africa, ha lavorato per il Summit della Solidarietà, che raggruppa i più importanti enti non profit nel campo socio-assistenziale e della ricerca scientifica e che si occupa di promuo-vere la cultura del non profit e della trasparenza nelle donazioni. È membro del Consiglio Superiore della Banca d’Italia dal 2012. ha pubblicato Per un’Italia possibile. La cultura salverà il nostro Paese? (Mondadori Electa, 2012).

La Rinascita “Il Ficcanaso”Iscr. Reg. Tribunale di Massa al N°2

del 21 Giugno 2012 Anno 1 Numero 2 - Agosto 2012

Periodico: MensileTiratura: 3.000 copie

Chiusura in redazione il 30.07.2012

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