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threttore Roep. Propr ALFONSO DI GIOVANNA Redattóre FRANCO LA BARBERA fifldanone presso Ass. Pro loco "Adngna-Urboi" C. Umberto, 165 - Som-buca di S Direzione ■ Amministrazione Agrigento - Via Atena* 296 • Tel. 23053 Aut. Tribunale Sciacca N. 1 del 7-1-195$ Abbonamento annuo . Za. 500 So stoni toro « « c » 2000 Ettaro (ordinario). . » 2000 Servitovi del o/e p. 7/8724 UNA COPIA L. 50 LA VOCE di Sambuca In 3* pag. Anche Sambuca visse le passioni politiche per l'unità d’Italia Redazioni d'America Rag. AGOS MAGGIO 6517 N. Ashland Avenue CHICAGO 26, ILI. FELIX VETRANO 215 Wyckoff Avenue BROOKLYN 37 - H, Y. Anno IV - Giugno 1962 - N. 6 MENSILE DI VITA CITTADINA Sped. Abb. Postale III gruppo SITUAZIONI OGGI E DOMANI Non. è sempre cosa fa cile riuscire a puntualiz zare certi aspetti di una situazione, anche e solo, di una cittadina come la no stra. Gli aspetti sono molte plici ed ognuno merita una sua diagnosi partico- larieggiata, per cui non possiamo fare altro che trattarli tutti, per summa capita, lasciandone all’itui- to dei lettori il giudizio sulle cause, le conseguenze, le prospettive morali e so ciali. Malgrado l'assenza del la grande e gaia folla degli emigrati, è stata portata a termine, con sfarzo e so lennità, la tradizionale fe sta della Madonna della Udienza. L’assenza di tutta la nostra gioventù che la vora in Germania, Olanda, Svizzera, Francia, Inghil terra e, ottreoceàno, in Ve nezuela, è un fatto che viene notato senza bisogno di arzigògolo e di una Fe sta, come quella della Ma donna. La più recente statisti ca dà per assenti da Sam buca 1747 cittadini, cifra che corrisponde al 22% dell’intera popolazione. | Una tale somma di giovani assenti crea il vuoto nel | Corso Umberto, nei Bars, nei Circoli. Si ricordano i tristi giorni della guerra , che spopolava le nostre fa- ; miglie e le nostre vie clt- i tadine. Certo anche oggi si combatte; si tratta, benin teso* di tutt’altra guerra, della famosa « stugle for li re», che viene combattuta sui fronti più disparati del lavoro; ma è sempre una specie di stato, magari pa cifico, di emergenza che si vive. La loro assenza è maggior mente notata nelle campa gne, in modo particolare in questi giorni di intenso la voro. La mietitrice abbatte e stende a al suolo le spighe e solo dopo un paio di gior ni, e non subito, sarà pos sibile ammannire i covoni, a causa della mancanza di braccia. Si teme che per il nuovo anno, a quel che di cono gli agricoltori, dieci ne di ettari di terreno sa ranno lasciati incolti. In compenso però, sva riati milioni, ogni mese, arrivano a Sambuca dal l’estero. Se vogliamo ammettere che, tra i 1747 emigati, solo mille lavoratori pensino a mandare in famiglia una rimessa di trentamila lire mensile, dobbiamo conclu dere che trenta milioni al mese e trecentossanta mi lioni all’anno vengono ad arricchire l’economia ed il benessere cittadino. Nel giro di un quinqnennio un paio di miliardi entrerà nei forzieri dei classici mate rassi o finirà alle banche. Frattanto ci saranno nuovi possidenti, perchè gli at tuali, con le terre incolte e le tasse da pagare, an- (Segue in 2. pag.) pm j in d u stria yf NELL»AGRIGENTINO II settore industriale è limitato oggi alle industrie estrattive» alle industrie alimentari della pastificazione e della conservazione dei prodotti ittici pescati m loco, all’industria elettrica e a quella dei concimi chimici. Molte le zone d'ombra che paralizzano lo sviluppo industriale. La crisi dello zolfo si attribuisce comunemente alla concorrenza internazionale: in molte aziende però i mezzi estrattivi sono identici a quelli del 1905. In questa provincia si ciliana tutto è vecchio, e tutto ,è nuovo. Affermiamo ciò senza tema di contrad dirci. Mentalità, usi e costu mi, tradizionalismo e mise ria si riflettono nell’aspetto brullo e arido delle colline dì gesso, bruciate dalla sal sedine, tra Porto Empedocle e Ribera. sulle gobbe arse dei «tirrozzi» incolti che emergono quà e là, come fossilizzati teschi di giganti preistorici, sulle montagne nude e schistose dell’alti piano Racalmutese, di Cam marata e sui Pizzi di Cai- senzn commemo Il seguente telegram ma che il Direttore Pro vinciale delle PP. TT. ha inviato al Direttore del nostro Giornale e il nostro Direttore, a sua volta, ha fatto perveni re al Sig . Sindaco, at tende ancora una ri sposta : Direttore de “La Voce di Sambuca,, Sambuca di Sicilia In relazione articolo apparso edizione speciale maggio comunicole di avere disposto invio cassetta im postazione da ubicarsi codesto Corso Umberto punto Informole altresì virgola con ri ferimento at necessità istituzione sportello avanzato località Adragna virgola di avere già avanzato rela tiva favorevole proposta competenti organi ministeriali punto Ritengo tuttavia indispensabile esistenza seguenti presupposti due punti assicurazione viabilità per località interessata et arredamento indispensabile punto Eventualità che sportello istitui scasi periodo 1ug1io-settembre c.a. tali presupposti dovranno telegrafi camente essere comunicati at cura codesto signor Sindaco punto Distinti saluti Direttore PP. Dr . Di Benede 11 o tabellotta, nelle lunghe e innumrevoli trazzere e cal laie, uniche aride arterie di collegamento tra i paesetti e le .sterminate campagne. Tutto come tanti secoli fa. È come tanti secoli fa, il te nace ancoraggio di queste popolazioni al passato. Ma il trattore va sostituendo l’aratro a chiodo e ogni mac china diabolica nuova che, sostituendo i vecchi stru menti, produce di più e al levia la fatica, qui è una ^coperta: qualcosa di me- ravigliosol Da un decennio a que sta parte, la più gande no vità, considerata sia come ineluttabile, necessità di adattamento,Jsia come im prorogabile esigenza di vita di qusto ambiente ricco e indigente, è l’industria e la industrializzazione di quelle risorse di cui dispone. Qui non è'mai esistita l’industria, intesa come complesso organizzato e meccanico di sfruttamento di materie commerciabili in greggio e in manufatti. Alla fine del secolo scor so si è iniziata una forma, molto primitiva quasi em brionale, dì industria, l’u nica, con la scoperta nelle miniere di più vasti giaci menti di zolfo, qui in Agri gento, Racalmuto, Aragona, Favara, fCasteltermini, Cianciana, e di salgemma in Racalmuto e a Cattolica Eraclea. Ma sono a tutti note le tragiche vicede delle « zol lare» dell'agrigentino, dove gli operai e i «carusi» sot toposti a fatiche inaudite, riuscivano con sistemi ar caici, a comporre il famoso «pane di zolfo», da spedire, su carrette, al molo di Porto Empedocle. Sino a un de cennio fa l’industria agri gentina era tutta quà. L’ar- tigianato era circoscritto al «catoio» della bottega. Sciacca, grazie alla scuola d’arte e alla buona argilla, fabbricava ceramiche per pochi dilettanti; Burgio ce ramiche meno fini per usi casalinghi, e campane per chiese; S. Margherita Belice pure campane per chiese. Sciacca si dedicava all'in dustria ittica. Sembrava co sa assurda, a queste popo lazioni, che la terra, adusa sempre a produrre il solito frumento e le consuete bia de, potesse nascondere nel suo grembo altre ricchezze, e quelle stesse che le erano state strappate col sudore e col sangue potessero es sere moltiplicate con meno dispendio di vite umane e di energie. La stessa agricoltura, fa vorita da un clima invidia bile per tutte le colture, si limitava solo a sfruttare, in limitate zone circoscritte a Licata e a Siculiana, il pri maticcio del pomidoro e dei piselli e nulla più. Oggi invece è in atto una grande trasformazione in tutta la vita economica di questa provincia ad ope ra dell ’ industrializzazione delle sue risorse: da quelle minerarie a quelle agricole. ATTUALE SITUAZIONE Ma oggi qual’è la reale situazione industriale nel l’agrigentino, in questa pro vincia che occupa l’85° po sto nella graduatoria nazio nale, e l’ultimo in quella tra le provincie dell’isola, per quanto riguarda il red dito individuale ? Il settore industriale é limitato oggi alle industrie ALFONSO DI GIOVANNA (Segue in 2. pag.) niHSCITISSIMA IN MAGGIO LA ({STA DELIA MADONIttA La Fetta della Patrona, anche quest'anno, è stata por tata a termine con il consueto fervore e la tradizionale riu scita. Si è registrato un nume roso concorso di popolo e di pellegrini convenuti dai vici ni paesi e dalle vicine pro vincie di Palermo e Trapani. I due Gomitati della Fe sta Grande e delle Corse, co stituitisi all'ultimo momento in sostituzione delle commis sioni dimissionarie\ hanno realizzato iniziative superiori al previsto. È stato invitato il corpo bandistico di Ginisi, che ha dato vari concerti mu sicali, eseguiti con abilità e tecnica perfetta ; così pure soddisfacenti sono stati i fuo chi d'artificio preparati dalla Ditta Ruffino di Corleone. Per quanto riguarda le corse il Comitato è riuscito ad impe gnare i migliori cavalli delle scuderie piii note nell ' am biente. Non è stata di meno la attività del Comitato della illuminazione. Quindi un meritato plau so vada a Don Mario Risol vente e ai suoi collaboratori, al Comitato delle Corse, ai sigg. Guasto Francesco e Amo- deo Filippo e collaboratori del Comitato Illuminazione. Facciamo voti che i com ponenti i Comitati per i fe steggiamenti del '63, imitan do gli esempi dei dinamici componenti i Comitati di quest’anno, possano far sem pre meglio per la riuscita della Festa defila nostra Pa trona, Maria SS.dell’ Udienza. CONTINUA l ' interessante SERVIZIO SPECIALE di AGOSTINO MAGGIO FAMIGLIE SAMBUCESI D'AMERICA E’ un’avvincente storia di alcuni pionieri sam- bucesi che in terra d’America, in tempi lontani, si sono costituiti una famiglia, un’avvenire, una casa, facendo grande il nome della terra che diede loro i natali. FAMIGLIE SAMBUCESI che vivono a Chicago, Rockford. Calumet City, Gary Indiana, Broocklyn, New York, ed in altre città D'IMMINENTE PUBBLICAZIONE Sarà un documentario impor tante per la storia della no stra cittadina, oltre un servi zio giornalistico di particolare importanzaI D'AMERICA Giovanni Giovinco Joe Campisi Frank Cimerà Mike Maggio Àw. Lorenzo Marino LEGGETE in 3' pag. Vincenzo Guasto ju Antonino

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threttore Roep. • Propr

ALFONSO DI G IOVANNARedattóre

FRANCO L A BARBERAfifldanone

presso Ass. Pro loco "Adngna-Urboi"C. Umberto, 165 - Som-buca di S

Direzione ■ Amministrazione Agrigento - Via Atena* 296 • Tel. 23053

Aut. Tribunale Sciacca N. 1 del 7-1-195$

Abbonam ento annuo . Za. 500

So stoni toro • « « • c » 2000E ttaro (o rd in a rio ). . • » 2000

Servitovi del o/e p. 7/8724

U N A COPIA L. 50

LA VOCEdi SambucaIn 3* pag.

Anche Sambuca visse

le passioni politiche per l'unità d’Italia

Redazioni d'America Rag. AGOS MAGGIO

6517 N. Ashland AvenueCHICAGO 26, ILI.

FELIX VETRANO 215 Wyckoff Avenue

BROOKLYN 37 - H, Y.

Anno IV - Giugno 1962 - N. 6 M E N S I L E D I V I T A C I T T A D I N A Sped. Abb. Postale III gruppo

S I T U A Z I O N I O G G I E D O M A N I

Non. è sem pre cosa fa ­cile r iu sc ire a p u n tu a liz ­zare c e r ti a sp e tti di una s ituaz ione, anche e solo, di una c itta d in a come la no­s tra .

Gli a sp e tti sono m olte­plici ed ognuno m erita un a su a d iagnosi partico- la r ie g g ia ta , p er cu i non possiam o fare a ltro che t r a t ta r l i tu t t i , per sum m a cap ita , lasc iandone a ll’itu i- to dei le tto r i il g iudizio su lle cause , le conseguenze, le p ro sp ettiv e m orali e so­c ia li.

M algrado l'assen za del­la g ra n d e e g a ia fo lla degli em ig ra ti, è s ta ta p o rta ta a te rm in e , con sfarzo e so­le n n ità , la trad iz io n a le fe­s ta d e lla M adonna della U dienza. L’assenza di tu tta la n o s tra g io v en tù che la­vora in G erm ania, O landa, S v izzera, F ran c ia , In g h il­te r r a e, o ttreoceàno , in Ve­nezuela, è un fa tto che viene no ta to senza bisogno di arz igògo lo e di una F e­sta , come quella de lla Ma­donna.

La più recen te s ta t is t i­ca dà p er a ssen ti da Sam­buca 1747 c itta d in i, c ifra che corrisponde al 22% dell’in te ra p o p o la z io n e .

| U na ta le som m a di giovani assen ti c rea il vuoto nel

| Corso U m berto, nei Bars, nei C ircoli. Si rico rdano i t r is t i g io rn i della g u e rra

, che spopolava le nostre fa- ; m ig lie e le no stre vie clt- i tad ine.

Certo anche oggi si com batte; s i tr a t ta , ben in ­teso* di tu t t ’a l t r a g u e rra , della fam osa « stug le fo r li­re», che viene com battu ta su i fro n ti più d isp a ra ti del lav o ro ; ma è sem pre una specie di s ta to , m agari pa­cifico, di em ergenza che si vive.La loro assenza è m aggior­m ente n o ta ta nelle cam pa­gne, in modo p artico la re in questi g io rn i di in tenso la­voro. La m ie titrice abba tte e stende a al suolo le spighe e solo dopo un paio di g io r­ni, e non subito , sa rà pos­sib ile am m annire i covoni, a causa della m ancanza di braccia. Si teme che per il nuovo anno , a quel che d i­cono g li ag rico lto ri, d ieci­

ne di e tta r i di te rren o sa­ranno lasciati inco lti.

In compenso però, sva­r ia t i m ilioni, ogni mese, a rr iv an o a Sambuca dal­l ’estero .

Se vogliamo am m ettere che, t r a i 1747 em igati, solo mille lav o ra to ri pensino a m andare in fam iglia una rim essa di tren tam ila lire m ensile, dobbiamo conclu­dere che tre n ta m ilioni al mese e trecen to ssan ta mi­lio n i a ll’anno vengono ad a rr icc h ire l’economia ed il benessere cittadino. Nel g iro di un quinqnennio un paio di m iliard i en tre rà nei fo rz ieri dei classici m ate­rassi o fin irà alle banche. F ra tta n to ci sa ranno nuovi possidenti, perchè g li a t­tu a li, con le te rre incolte e le tasse da pagare, an-

(Segue in 2. pag.)

p m j i n d u s t r i ayf NELL»AGRIG EN TINOII settore industriale è limitato oggi alle industrie estrattive» alle industrie alimentari della pastificazione e della conservazione dei prodotti ittici pescati m loco, all’industria elettrica e a quella dei concimi chimici. Molte le zone d'ombra che paralizzano lo sviluppo industriale. La crisi dello zolfo si attribuisce comunemente alla concorrenza internazionale: in molte

aziende però i mezzi estrattivi sono identici a quelli del 1905.

In questa provincia s i­ciliana tutto è vecchio, e tu tto ,è nuovo. Affermiamo ciò senza tema di contrad­dirci. Mentalità, usi e costu­mi, tradizionalism o e mise­ria si riflettono nell’aspetto brullo e arido delle colline dì gesso, bruciate dalla sal­sedine, tra Porto Empedocle e Ribera. sulle gobbe arse dei «tirrozzi» incolti che emergono quà e là, come fossilizzati teschi di giganti preistorici, sulle montagne nude e schistose dell’alti­piano Racalmutese, di Cam­m arata e sui Pizzi di Cai-

senzn commemoIl se g u en te te legram ­

m a che il D ire ttore Pro­vincia le delle PP. TT. ha inv ia to a l D irettore del nostro G iornale e il

nostro D irettore, a su a volta, ha fa tto perven i­re a l S ig . Sindaco, a t­tende ancora u na ri­sposta :

D i r e t t o r e de “La Voce di Sambuca,, S a m b u c a di S icilia

In r e l a z i o n e a r t i c o l o app a r s o

e d i z i o n e s p e c i a l e ma g g i o comu n i c o l e di a v e r e d i s p o s t o invio c a s se t t a i m ­p o s t a z i o n e da ubicarsi codesto Corso

U m b e r t o p u n t oI n f o r m o l e a l t r e s ì v i r g o l a con ri­

f e r i m e n t o at n e c e s s i t à i s t i t u z i o n e

s p o r t e l l o a v a n z a t o l o c a l i t à A d r a g n a

v i r g o l a di a v e r e g i à a v a n z a t o r e l a ­

t i v a f a v o r e v o l e p r o p o s t a c o m p e t e n t i

o r g a n i m i n i s t e r i a l i p u n t o

R i t e n g o t u t t a v i a i n d i s p e n s a b i l e

e s i s t e n z a s e g u e n t i p r e s u p p o s t i d ue

p u n t i a s s i c u r a z i o n e v i a b i l i t à p e r

l o c a l i t à i n t e r e s s a t a et a r r e d a m e n t o

i n d i s p e n s a b i l e p u n t o

E v e n t u a l i t à che s p o r t e l l o i s t i t u i ­

s c a s i p e r i o d o 1 u g 1 i o - s e t t e m b r e c.a.

tali p r e s u p p o s t i d o v r a n n o t e l e g r a f i ­

c a m e n t e e s s e r e c o m u n i c a t i at c u r a

c o d e s t o s i g n o r S i n d a c o p u n t o

D i s t i n t i s a l u t i

D i r e t t o r e P P .D r . Di B e n e d e 11 o

tabellotta, nelle lunghe e innumrevoli trazzere e cal­laie, uniche aride arterie di collegamento tra i paesetti e le .sterm inate campagne. Tutto come tanti secoli fa. È come tanti secoli fa, il te­nace ancoraggio di queste popolazioni al passato. Ma il trattore va sostituendo l’aratro a chiodo e ogni mac­china diabolica nuova che, sostituendo i vecchi stru­menti, produce di più e al­levia la fatica, qui è una ^coperta: qualcosa di me- ravigliosol■ Da un decennio a que­

sta parte, la più gande no­vità, considerata sia come ineluttabile, n e c e s s ità di adattam ento,Jsia come im­prorogabile esigenza di vita di qusto am biente ricco e indigente, è l’industria e la industrializzazione di quelle risorse di cui dispone.

Qui non è 'm ai esistita l’industria, in te s a com e complesso o rg a n iz z a to e meccanico di sfruttam ento di m aterie commerciabili in greggio e in manufatti.

Alla fine del secolo scor­so si è iniziata una forma, molto prim itiva quasi em­brionale, dì industria, l’u­nica, con la scoperta nelle m iniere di più vasti giaci­menti di zolfo, qui in Agri­gento, Racalmuto, Aragona, F a v a r a , f C a s te l te r m in i , Cianciana, e di salgemma in Racalmuto e a Cattolica Eraclea.

Ma sono a tu tti note le tragiche vicede delle « zol­lare» dell'agrigentino, dove gli operai e i «carusi» sot­toposti a fatiche inaudite, riuscivano con sistemi ar­caici, a com porre il famoso «pane di zolfo», da spedire, su carrette, al molo di Porto Empedocle. Sino a un de­cennio fa l’industria agri­gentina era tu tta quà. L’ar- tigianato era circoscritto al «catoio» della bottega.

Sciacca, grazie alla scuola d’arte e alla buona argilla, fabbricava ceram iche per pochi dilettanti; Burgio ce­ramiche meno fini per usi casalinghi, e cam pane per chiese; S. Margherita Belice pure cam pane per chiese. Sciacca si dedicava a ll'in ­dustria ittica. Sem brava co­sa assurda, a queste popo­lazioni, che la terra, adusa sem pre a produrre il solito frum ento e le consuete bia­de, potesse nascondere nel suo grembo altre ricchezze, e quelle stesse che le erano state strappate col sudore e col sangue potessero es­sere m oltiplicate con meno dispendio di vite um ane e di energie.

La stessa agricoltura, fa­vorita da un clima invidia­bile per tutte le colture, si lim itava solo a sfruttare, in

lim itate zone circoscritte a Licata e a S iculiana, il p ri­m aticcio del pomidoro e dei piselli e nulla più.

Oggi invece è in atto una grande trasform azione in tu tta la vita economica di questa provincia ad ope­ra dell ’ industrializzazione delle sue risorse: da quelle m inerarie a quelle agricole.ATTUALE SITUAZIONE

Ma oggi qual’è la reale situazione industriale nel­l’agrigentino, in questa pro­vincia che occupa l’85° po­sto nella graduatoria nazio­nale, e l’ultim o in quella tra le provincie dell’isola, per quanto riguarda il red­dito individuale ?

Il settore industria le é lim itato oggi alle industrie

ALFONSO DI GIOVANNA

(Segue in 2. pag.)

niHSCITISSIMA IN MAGGIO LA ({STA DELIA MADONIttA

La Fetta della Patrona, anche quest'anno, è stata por­tata a termine con il consueto fervore e la tradizionale riu­scita.

Si è registrato un nume­roso concorso di popolo e di pellegrini convenuti dai vici­ni paesi e dalle vicine pro­vincie di Palermo e Trapani.

I due Gomitati della Fe­sta Grande e delle Corse, co­stituitisi all'ultimo momento in sostituzione delle commis­sioni dimissionarie\ hanno realizzato iniziative superiori al previsto. È stato invitato il corpo bandistico di Ginisi, che ha dato vari concerti mu­sicali, eseguiti con abilità e tecnica perfetta ; così pure soddisfacenti sono stati i fuo­chi d'artificio preparati dalla Ditta Ruffino di Corleone. Per

quanto riguarda le corse il Comitato è riuscito ad impe­gnare i migliori cavalli delle scuderie piii note nell ' am­biente.

Non è stata di meno la attività del Comitato della illuminazione.

Quindi un meritato plau­so vada a Don Mario Risol­vente e ai suoi collaboratori, al Comitato delle Corse, ai sigg. Guasto Francesco e Amo- deo Filippo e collaboratori del Comitato Illuminazione.

Facciamo voti che i com­ponenti i Comitati per i fe­steggiamenti del '63, im itan­do gli esempi dei dinamici componenti i Comitati di quest’anno, possano far sem­pre meglio per la riuscita della Festa defila nostra Pa­trona, Maria SS.dell’ Udienza.

C O N T I N U A

l ' interessante

S E R V I Z I O S P E C I A L E

d i

A G O S T I N O M A G G I O

FAM IGLIE SAMBUCESI D 'AMERICA

E’ un’avvincente storia di alcuni pionieri sam- bucesi che in terra d’America, in tempi lontani, si sono costituiti una famiglia, un’avvenire, una casa, facendo grande il nome della terra che

diede loro i natali.F A M I G L I E S A M B U C E S I

che vivono a Chicago, Rockford. Calumet City, Gary Indiana, Broocklyn, New York, ed in altre città

D 'I M M I N E N T E P U B B L IC A Z IO N E

Sarà un documentario impor­tante per la storia della no­stra cittadina, oltre un servi­zio giornalistico di particolare

importanzaI

D ' A M E R I C A

Giovanni Giovinco

Joe Campisi

Frank Cimerà

Mike Maggio

Àw. Lorenzo Marino

LEGGETE in 3' pag.

Vincenzo Guasto

ju Antonino

Pag. 2 La Voce di Sambuca

un pouenoso RineRBzinmenio L ' I N D U S T R I AE una cosa rara oggi tro­

vare persone d i responsabilità e di potere, che si mostrino sensibili e perentori d i fronte ad un ’in iziativa da realizza­re o ad un provvedimento da prendere in favore del bene

pubblico al quale sono prepo­ste. Ci fa piacere , e ciò pub­blichiamo con un certo risalto , affermare che il senso del do­vere e della comprensione esi­ste ancora se il Direttore Pro­vinciale delle PP. T T ., D r .

Gruppo Folkloristico Ungherese a Sambuca di Sicilia

Il 18 Maggio il gruppo fo lk loristico ungherese, con­venuto ad A grigento per il F estival In ternazionale del Folklore, è sta to d istaccato a S am buca, sede di P ro - Loco, per esibirsi in m an i­festazioni di ca ra tte re po­polare .

Il gruppo , com posto da c irca 40 elem enti, è sta to osp itato , per tu tta la m at­tin a ta , presso i locali-uffici della Diga C arboi, dove è sta to offerto agli ospiti un p ranzo da p a rte dell’Am­m in istraz io n e C o m u n a le . Nel pom eriggio ha fatto il suo ingresso in paese, p re­ceduto da lla ban d a m usi­cale e seguito e circondato da lla folla curiosa.

Gli o sp iti vestivano ab iti del costum e popolare ungherese: gli uom ini cal­zoni a sacco e stivali, ca- m ic ion i lungh i sino a mez­za gam ba dalle gampie m a­n ich e ; le ragazze indossava­no lunghe gonne di velluto dai varii colori e b lusette d i se ta ricche di r icam i. II g ru p p o h a p resen ta to il suo rep e rto rio su un palco, a l­lestito a ll’uopo, nel centro

del Corso Um berto, accanto alle vecchie Scuole F em m i­n ili, accom pagnato dal com ­plesso violin istico di scorta al gruppo stesso.

T u tti i num eri hanno riscosso fragorosi applausi La com itiva partiva poi alla volta di Sciacca e indi di Agrigento, dove l’attendeva la r ib a lta del Tem pio della Concordia.

Gli ospiti hanno lascia­to Sam buca, contenti e sod­d isfatti per quello che h an ­no am m irato e per la cor­d ia lità dell’accoglienza.

Di Benetto, è stato così pre­muroso e sensibile ad una richiesta da noi avanzata da queste colonne, riguardante lo sportello postale avanzato in Adragna ed una cassetta di impostazione da collocare in Corso Umberto.

Non appena pubblicata la nostra proposta il Dr, Di Be­nedetto, telegraficamente in ­formava il nostro Direttore accondiscendendo al desi­derio della nostra cittadi­nanza.

Dinanzi, a tanta premura noi restiamo confusi perchè abituati alle lungaggini, alla burocrazia, alle mezze frasi, al sordismo pervicace. Per questo voglia scusarci, Signor Direttore, se noi pubblicamen­te La ringraziamole al tempo stesso Le chiediamo* scuse se, non per colpa nostra, ma per colpa di chi avrebbe dovuto di dovere, non è stato solleci­tamente risposto al di Lei te­legramma,

Grazie a nome di tuttni cittadini dì Sambuca.

Perchè l'A. S. T. non sostituisce gli autobus sporchi e semiscassati?

L ’A S T che, com'è noto, sostituisce i servizi della sop­pressa ferrovia, non cura a f­fatto d i ammodernare gli au­tobus delle autolinee in parola.

Questi sono semiscassati, sporchi, rumorosi e trabal­lanti. I cittadini sono costret­ti a viaggiare m uniti di buone dosi d i <valontan* e d i siste­ma nervoso a posto.

S i sa che il Ministero dei

Trasporti paga bene l 'A S T che a sua. volta viene pagata bene anche dai viaggiatori, i quali pagarlo il biglietto sul­la base delle tariffe ferrovia­rie che, come sappiamo, sono superiori a quelle dei servizi delle ditte private.

Perchè allora non servire bene i cittadini della Repub­blica con autobus efficienti e decorosif

Mitinuaz, della 1' pag.)

'es tra ttiv e (zolfo, salgem m a, pietra di gesso e di calce), a l le industrie alim entari (m olitoria , della pastifica­zione e conservazione dei prodotti ittic i pescati in lo­co), all’industria elettirica e a quella dei concim i chi­m ici. Molto diffusa, come si è accennato, la trd izionale attiv ità artig ianale, che an ­cora oggi, in m olte zone sostituisce l’industria con una produzione non in serie ma esclusivam ente eseguita su ordinazioni.

L’industria estra ttiva è lim ita ta allo zolfo e al sal­gem ma principalm ente. Lo zolfo, p e r l’econom ia di questa provincia, ha rappre­sentato, per decenni, un fat­tore i in portantissimo,? seb­bene da qualche lustro a questa parte, risenta di una grave crisi per il colloca­m ento del prodotto. La cri­si va a ttribu ita alla concor­renza am ericana; è noto infatti come negli Stati Uniti la posizione dei giacim enti perm ette l’estrazione a costi bassissim i.

In questi u ltim i anni si é ^ tentato di ovviare a tale gravissim a crisi am moder- nizzando le più grandi a- ziende e verticalizzando, in quanto possibile, la produ­zione con sottoprodotti dello zolfo (acido solforico). Un m odernissim o im pianto del genere è sorto nelle m iniere di Passarello, nei pressi di L icata ad opera della Mon­tecatin i.

Nelle a ltre aziende di F avara , Aragona, Castelter-

(Continuaz. della 1. pag.) d ran n o in sfacelo . Si in i ' z ie rù poi daccapo un unovo corso con le sue c ris i e i suoi esodi.

P e r in ta n to n e lla s ilen ­ziosa c i tta d in a si fa quel che s i può. Si tien e la ma* n n ten zio n e o rd in a r ia degli edifici pubblic i e delle s t r a ­do, d e ll’A m m iiiistrazione e del bene com une.

A proposito di s tra d e : fra g io rn i sa rà dato in ap- paltò il lavoro p er la pa- v im entazione di V ia B elve­dere , P iazza N avarro e Cen- te llis e T errazzo B elvedere.

T ra le a l tre cose si vorrebbe pensare a m ette re un pò su il vecchio T eatro che va d is tru g g en d o si di g io rno in g io rn o ; ma sono pochi quelli che ci pensano p er cui s a rà difficile che venga sa lvato in ex trem is. La s tra d a di A dragna, cosi com’è sem pre s ta ta , si gode il bel sole di g iugno con le sue 5.500 lire p er m etro qu ad ra to ( p e r c h è . . . , sia de tto per Inciso, sino ad oggi su ogni m etro quad ra­to di s tra d a sono s ta te spese appun to 5.500 lire).

f/Ufficio di C ollocam en­to, dato che g li operai se vanno a l l ’estero , non è più necessario co s tru irlo , se­condo le p ronostica te e p re ­s ta b ili te p ro g ettaz io n i. Si

SITUAZIONEasp e tta di g io rno in g iorno di vedere in iz ia re i lavori p er g li im pian ti della luce in A dragna e, con a l tre t­ta n ta an s ia , i pesci a l Car­boi. Si è parla to pure di s trad e di circum vallazione da sis tem are , escluse, si capisce, le trazzere , non p iù jn ecessa rie per la v ita dei cam pi che va in ro v i­n a ; di una s tra d a a tto rn o al lago Carboi, di posti di r is to ro al Q uadrivio Misil- besi e al C arboi; e... del serv iz io d ire tto Sam buca- A grigen to .

N essuna d i tu tte queste cose è s ta ta fa tta , m a lg ra­do il C onsiglio Com unale abbia approvato , di recen te , un O.d.G . « . . .p e r la costi­tuz ione di Sciacca, Nuova P rov inc ia , p er la tra s fo r ­m azione della F erro v ia Ca­ste l ve trano-P orto Empedo­cle, per la costituz ione dei lib e ri Consorzi dei Comuni e . . . p er l’ in c h ies ta su lla m alia !» , ed il famoso oro­logio su lla faccia ta del P a­lazzo Com unale con tinua a (non possiam o d ire « bat­te re » ) H upersueehiarsi le ore !

Ne v e rrà qualcosa di buono?

♦fi* cosa o ttim a che so r­

ga presto l ’a lb e rg o -r is to ­

ran te di Mirino, di cui ta n ­to si p a rla ; è cosa buona pensare a co s tru ire una nuova fon tanella in Adra­g n a ; ma è pure desidera­bile che si sistem i il Val­lone P isciaro , le a ltre adia­cenze periferiche non meno indecen ti del Vallone, e le così dette « s trad e d ella p ro­cessione >.

♦li 20 m aggio, m entre

noi a Sam buca si ce lebrava la F esta della M adonna del­l ’udienza, a B rooklyn, nel* l’hall del V ictorian Ilouse, più di 500 p e r s o n e tra o riu n d i sam bucesi e sim ­patizzan ti, festeggiavano una se ra ta di beneficenza P ro -C a sa del F anciu llo , rea lizzando la bella som­ma di 4.500 d o lla ri c irca facendo ferm i propositi di co n tin u are ad a iu ta re sino a lla fine l ’opera in tra p re sa . La «Casa del Fanciu llo» è orm ai una re a ltà , P u n ica g ran d e re a ltà di questo do­poguerra , a lla cui rea liz ­zazione hanno concorso la isp irazione di una in tre p i­da S uora e tu tt i i Sam bu­cesi, in modo p rem inen te e d e t e r m i n a n t e q u e l l i d’America. D iruperà che le ffeneruzloni fu tu re apprez­zeranno più di noi perchè raccog lie ranno i f ru tti di

ta n ti sacrifici e di ta n ta generosità . Dicevamo è una rea ltà ; perchè s in d’ora g ià si pensa a lla sua in au g u ­razione e a lla sua ap e rtu ra .

«Casa del F anciu llo» ! E noi chiudendo g li occhi pensiam o a questa opera in piena efficienza che non si lim ite rà a ricovera re ra ­gazzi poveri ed o rfanelli da essere educati ed is t ru i­ti sino alle elem en tari, ma che a questi stessi ragazzi, d ivenu ti g tovuni, d a rà una qualifica di specializzazio­ne, m a g a ris ttra v e rso un’a l­tra is titu z io n e consorella . La sua funzione sa rà cosi com pleta: sa ranno d a ti a lla società dei la v o ra to ri, p re­para ti m oralm ente e r e l i­g iosam ente, e al tem po stesso professionalm ente, perché presto siano im m es­si nel g ran d e mondo del lavoro . A tu tto questo pen­sa certam ente la M adre Su­p erio ra pensando a l l’a p e r ­tu ra che noi auguriam o im m inente.

T ra re a ltà e delusion i, t r a feste e an s ie , t r a a t te ­se | speranze, la n o s tra v ita c itta d in a sco rre s ilen ­ziosa e p lacida, o ra come le acque del Carboi negli in te rm in ab ili cana li d ’i r r i ­gaz ione , o ra a sc a tti e di botto come quelle benedet­te ore in g h io ttite d a ll’o ro ­logio d èi Palazzo Comunale.

m ini, in a tto s e n e s tu d ian o le possib ilità .

La so p ra rico rd a ta crisi appare m olto? ev idente se si raffron ta la p roduzione del ’55 con quella di q u a l­che anno fa, ove^la p ro d u ­zione risp e ttiv am en te sta nei seguenti te rm in i: to n ­nellate 46.158 (1955), to n n e l­la te 23.937.

Uua d iecina di aziende esercita l’estrazione del sa l­gem m a nelle zone di R acal- m uto e di C atto lica E rac lea . Anche in fqueso se tto re si è avuta una p un ta m assim a di produzione nel ’55 con 202.288 tonnella te , e un calo poi nel ’57, in cui la p ro d u ­zione è sta ta d i 199.542 tonnellate.

La crisi dello zolfo si a t t r i b u i s c e com unem ente alla concorrenza in te rn a ­zionale: ciò è vero, ed è av­venuto in e lu ttab ilm en te se si pensa che i nostri mezzi estra ttiv i, in m olte aziende di seconda grandezza («Ga­belle»), sono i d e n t i c i a quelli del 1905.

L’industria a lim en tare abbraccia esclusivam ente il settore dei p rodotti agricoli e, in p a rte più «modesta, quello dei p rodotti ittic i. L’industria m olito ria e d e l­la pastificazione usa delle o ttim e q u alità di g rano p ro ­dotto in loco, d ispone di 23 m olini ad alta m acinazione. Notevole è la p roduzione di sfarinati che vengono e- sportate in a ltre prov incie della Sicilia, nel N apoletano in ragione del 20°/o c irca e in piccola q u an tità anche nell’Ita lia se tten trio n a le .

P er quan to rig u a rd a gli a ltr i p rodo tti agricoli non possiam o p a rla re di vere lndustrie ;so loquella o learea sem bra avviarsi a d iv en ire ta le e per il num ero dei fran to i e per la bon tà e q u an tità del p ro d o lto .

Oggi la p rov incia d isp o ­ne di 150 fran to i o leari con una potenzialità t e o r i c a , nelle 24 ore lavora tive di q .li 12.000 c irca . Le zone ove ta le iu d u stria è raz io ­nalm ente a ttrezzata , sono: P alm a di M o n te c h i a r o , Sciacca, S am buca di S ic ilia , A lessandria d e l l a Rocca, R ibera.

L’in d u stria itt ic a è sca­dente: sebbene Sciacca van ti il 1° posto per la pesca az­zu rra si lim ita alla co n ser­vazione, so tto sa lam oia , di sard ine , acciughe, a tto rn o ai porti di Sciacca, P orto E m pedocle, L icata ; o ltre a coprire il fabbisogno delia provincia, se ne esporta una d isc re ta q u a n tità tr a le p rov incie in te rn e dell’i­sola.

Da non L iascurare sono le in d u srie di la te riz i; le p iù im p o rtan ti sono quella di A grigento, Sciacca, e L icata. Le a ttrezzatu re im piegate consentono u n a notevole produzione an n u a di tegole, m atton i, tavelle, tavellon i a p re fab b rica ti, ta n to ap­prezzati anche a ll’estero . La Keram os di A grigento pro­duce quasi lu tto l ’anno per la T unisia e il vicino o rien te

Notevole sv iluppo ha

consegu ito l’in d u stria ter­m o e le ttrica che dal *52 ad oggi, ha quasi raddoppiato la p ro d u z io n e , passando da 34 m ilio n i di Kwh a 60 mi­lion i c irc a . T ale quantita­tivo non h a tu ttav ia satu- ra to il fabb isogno della pro­v in c ia .

Già sono in corso a Por­to E m p ed o e le i lavori per la costruzione della gran­de cen tra le term oelettrica capace di una potente pro­du zion e di k w h che contri­bu irà a sodd istare in parte la de fic ien za attuale.

L ’in d u s tr ia per la fab­b ricaz io n e dei concim i chi­m ici è recen te , nel 1938 la M onteca tin i aveva creato un m odesto com plesso in­d u s tr ia le à L ica ta .

Nel 1955 si inaugurava i| g ran d e com plesso indu­s tr ia le «A kragas» di Porto E m pedocle . In tal modo m e n tre il G ruppo M onteca­tin i in iz iav a la creazione del fam oso « trian g o lo indu­s tria le» ne lla p a rte meri- d io n le del S ic ilia , com ple­ta to n e ll’o tto b re scorso con l’in a u g u ra z io n e dello stabi­l i m e n t o d i C am pofranco co llega to con le m in iere di S. C ata ldo , g e ttav a le pre­m esse di ta n te speranze che oggi v an n o realizzandosi, Due te rz i d i q u es to T rian ­golo In d u s tr ia le si inseri­scono n e l l a p ro v in c ia di A grigen to e un terzo nella p ro v in c ia d i C altan isse tta ; un terzo d e lla su p erfic ie su cui in s is te il T rian g o lo si es tende su l m are ; su una vas tiss im a co lm ata e una scog lie ra a r tif ic ia le . La pro­d u z io n e a n n u a del com ples­so d i P o r to E m pedocle é di 200 m ila to n n e lla te d i fer­tilizz an ti com plessi con un co n ten u to di azoto , fosforo e po tassa a m ed ia ed ele­vata c o n c en tra z io n e . E ’ fa­cile, p e rc o rren d o la statale 115, a l l’a ltezza d i contrada V incìnzella , a m m ira re sta­g lia rsi t r a gli azzu rri del m are e dei cielo , sem pre bello su q ues to lem bo della S ic ilia , i g igan tesch i silos le g ru cu rv e su lla fatica, S u lle b a n c h in e del risorto cen tro m e rc a n tile sono di­sposte le a ttez za tu re di pe­sa tu ra , d i in sa c c a tu ra di ca rico d e i concim i chim ici d e s tin a ti a lla spedizione al­l’in te rn o e a l l’estero. L’at­trez za tu ra del p o rto è dotata d i q u a ttro g igan tesch i silos de lla ca p a c ità di 2 m ila ton­n e lla te e da u n a stazione c e n tra lizz a ta che può pesare ed in sa cc a re 120 tonnellate di p ro d o tto a l l’o ra, pesare, av v ian d o le poi a ll’imbarco, d uecen to tonnellate ora di m erce non insaccata.

I fertilizzanti prodotti d ail’Akragas di Porto Em* pedocle appartengono al gruppo dei fertilizzanti coni' posti e com plessi (tri-super* fosforizzato m . titolo 15/30. ecc.). Le m aterie prime: fo­sfato, am m oniaca, sterri d» zolfo, solfato potassico, aci­do solforico si ricavano lutti nell'aria del triangolo industriale.

(Segue al prossimo numero)

La Voce di Sambuca pag g

p n m i G L i e

s a m e u c e s i

D ’ n m e R i c nVINCENZO GUASTO

F U A N T O N I N O -Dei tanti sambucesi di Brookyn, dei quali parleremo prossimamente, Vincenzo Guasto è quello ehe merita un primato di cronaca, in questo nostro servizio, perchè il suo nome è legato a due importanti circostanze della scorsa terza domenica di maggio: LA FE ST A D E L L A M A D O N N A D ELL’U D IE N ZA e il GRANDE BANCHETTO PRO - CASA DEL FANCIULLO

tenuto nello^stesso giorno al Victorian House.

ServiziodiA G O S T IN OM A G G I O

Esattamente mezzo se­colo fa, sulla bella nave < S. Guglielmo * arrivava in America il giovane, appena diciottenne, V I N C E N Z O GUASTO.

Aveva lasciato i fami­liari e la sua « Patria » ac­codandosi alle schiere dei paesani che nella via della America avevano trovato la promessa di un migliore avvenire e di un lavoro cer­to. Vincenzo Guasto arrivò in America con l’ intento di recarsi in Chicago; ma fermatosi alcuni giorni in New York, decisi di fermar- visi, attratto dalla ricca co­lonia paesana d’allora. Da quei giorni ormai lontani fino ad oggi, possiam o sin­tetizzare la vita di questo nostro am ico in poche pa­role : amore ed attaccam en­to alla famiglia, al lavoro, a Sambuca, suo paese natio.

Da giovane lavorò in una grande fabbrica di scar­pe, ove presto si distinse; poi si sposò e, viste avanti a sè altre possibilità miglio­ri, pensò dopo un lungo la­voro in fattoria, di mettersi in affari. Istallò un comple­to negozio di scarpe, affini e riparazioni. Lavorò in questo negozio per tanti anni fino a che, alcuni an­ni fa, pensò di ritirarsi in riposo e godersi i nipoti, la famiglia, e rilassarsi i mu­scoli e la mente dopo tanto lavoro. Il figlio Antonino è un giovane appassionato di pittura e lavora in una grande industria di litogra­fia. Le due figliole sono sposate a due giovani ita­liani. Uno di questi, Mike, lavora in un’industria mec­canica ed elettronica che costruisce parti speciali per ogni diversità di macchine autom atiche e per industrie m issilistiche. In questa at­tività Mike è un collauda­toré di parti elettroniche, mentre parti da lui control­late sono state istallate sui satelliti americani in orbita attorno alia terra. Mr. Gua­sto è un uomo contento e soddisfatto che vive, ora, 1 suoi giorni nel riposo fami­liare, controllando la sua proprietà, visitando di tan­to in tanto i figli, i paesa­ni, gli amici, tenendo una corrispondenza, abbastanza intensa e continua, con Sambuca.

Nella sua bella e co­moda casa Mr. Guasto, la sua allegra e simpatica mo­glie, Lene La Motta, sam- bueese anch’ essa, e i suoi •'gli non trascurano mai, nelle discussioni, nè Sam­

buca nè i parenti, nè la Festa della Madonna, que­sto da lungo tempo, ed ora la Casa del Fanciullo, la Superiora e Suor Immaco­lata. Mr. Guasto apparten­ne alla vecchia Società Mu­tuo Soccorso «S am b u ca Zabut », sotto le presidenze di Baldassare Mitici, Calo­gero Margiotta, Giuseppe Fatone, Sebastiano Ferrara, Giuseppe Ganci; ne fu più volte relatore, segretario, tesoriere.

Partecipò alla fondazio­ne del Circolo Sambucese con la presidenza di Pep- pino Guasto e poi ad un successivo Club Sambucese, sotto la presidenza di Fran­cesco Riggio ed altri, e del quale egli stesso fu presi­dente. Fa uno dei princi­pali promotori del Comita­to per la Festa della Ma­

donna, di cui tutt’ora è ani­matore. Iniziò accanto a Domenico Ferrara, George Viviano ed Emanuele Gallo assicurando a) «Comitato Illuminazione » di Sambuca uu vasto contributo annua­le. Ancora oggi Vincenzo Guasto continua questa me­ritevole opera coadiuvato da Mario Maggio, Rosario Mangiaracina e Vincenzo Pizzuto. Per un breve tem­po è stato presidente del Comitato di Brooklyn Pro Casa del Fanciullo; ma per ragioni di salute dovette declinare la carica, restan­dovi come tesoriere ed at­tivista. Per la Casa del Fan­ciullo Mr. Guasto sta con­ducendo una vera crociata assieme ad altri paesani ed è entusiasta della grande opera della quale tiene in casa una collezione di foto­

grafie e films.Vincenzo Guasto non

dimentica mai Sambuca: ogni cosa, ogni ricorrenza, ogni festa, tutti i nomi de­gli amici, tutto il mondo paesano che da circa 32 anni non vede. Spera di re­carsi in Sambuca in occa­sione della inaugurazione della Casa del Fanciullo in compagnia della moglie e spera di rivedere i fratelli, la sorella, i nipoti che di tanto in tanto si diletta ve­dere nei filins familiari.

La Voce di Sambuca ha visto in Vincenzo Gua­sto uno dei primi collabo- tori, uno dei più appassio­nati lettori e corrisponden­ti dagli USA; per questo e per la sua opera di attivissi­mo sambucese, gli siamo grati e gli auguriamo tanta felicità.

Vincenzo Guasto con la moglie in occasione del 25" anniversario di matrimonio -

Sullo sfondo una caratteristica veduta sambucese.

Un ignoto patrio ta sambucese, che chiama FRATELLI i compa­gni di lotta e si firma IL VOSTRO P A S Q U A L E , consiglia, in una laconica lettera, piani rivoluzio­nari e rivela nomi e aspetti della fazione borbon ica sambucese.

Ai ALFONSO DI GIOVANNA

ANCHE SAMBUCA visse le passioni politiche

per l'unità d’ItaliaNon è cosa rara scoprire,

presso le p iù aristocratiche e antiche famiglie sambucesi, documenti antichi.

In vecchie librerie, entro grandi cassapanche come quel­le che si vedono ancora in certe anticamere pavimentate in ceramica antica , tarlata dal tempo, o in soffitte o in ammezzati, tra forte puzzo di stantio ed acri esalazioni di muffa, si rinvengono, tutt'ora, pergamene di lauree, vecchi testi di medicina e d i giuri­sprudenza dai dorsi di carta­pecora, qualche rara edizione de *1 Promessi Sposi*, o de 4 II Dottor Antonio » e fasci di lettere, di atti notarili ac­canto a elogi funebri e a lerci registri d i contabilità riguar­danti ceiizi enflteutici e affit­ti. Non molto tempo fa ho avuto la possibilità dì rovi­stare in un magazzino-bibblio- teca di una antica famiglia sambucese. Uno stanzone dal soffitto a vele e dal pavimen­to tutto bubboni; due soli scaf­fali, semisepolti da un gran­de acervo di avena, e un ta­volo di noce. Nei cassetti e negli scompartimenti bassi dei due scaffali, di stile in ­certo, era solo uiui grande quantità di crusca di carta, lavorata dai topi, che poteva­

no facilmente scorgersi, ub- briacati dalla luce, non ap­pena si alzava un libro o si rimuoveva un fascio di carte. In mezzo a questo caos ha sco­perto, tra tanti alt/ri interes­santi documenti, la lettera che qui pubblichiamo. Non porta data. Non è indirizzata a per­sona o persone determinate. Non conosciamo né il luogo di provenienza nè l ’importan­za e l'autorità del personaggio che scrive. E ’ solo un docu­mento che può essere inter­pretato in base a nomi di per­sone e ad accenni ad avveni­menti e cose di cui esso par­la. Quindi solo in base ad elementi interni, comparati con fa tti esterni alla missiva, di cui conosciamo data e per­sonaggi che ne furono prota­gonisti, possiamo avvicinarci alla verità di stabilire in quale periodo fu scritta, a quali avvenimenti della sto­ria nazionale e cittadina si riferisce, e chi siano i perso­naggi di cui si parla con spi­rito alquanto mordace o con benevola lode.

Ma per ora leggiamola assieme e dopo passiamo alla critica storica.Cari Fratelli

Oggi stesso ho ricevuto il vostro matematico piano

intorno agli affari politici del nostro dilaniato paese. Per eseguirsi il quale nella domenica vegniente doman­date il mio sentimento.

Io non mi credo tale da poter consigliare o disap­provare i vostri sperimen­tati, onesti e sagaci pensa­menti: ma per quanto me sia talento, giacché i diciot­to maestri gli undici dei borgesi e li cinquantatrè dei distinti bracciali amano che ci mostrassimo a faccia sco­verta, non posso in verun conto disapprovarlo, altri- mente sarei traditore della Patria, a cui dobbiamo pre­mura, amore e fedeltà.

Sin’oggi io vi dico ci ha convenuto tacere ed osser­vare sol per vantaggio della Patria onde non permettere al volgo forsennato il me­nomo scompiglio, molto più che attualmente sta tutt’ il potere nelle mani del popolo.

In verità, non mi dò pace come Cioccio potè ri­schiarsi insinuare cose tali a quella bocca piena di ba­va livorosa di Peppe Oddo, perchè si dà credere come educato nei passato governo aristocratico che gli uomi­ni di pace per non cimen­tarsi si affezionano alla so­

lita prudenza e si rincolano nel più andito recinto delle loro case.

Non Io ha inteso che la squillante voce di Cigno tuo­na: passò quel tempo, vec­chi scimoniti, di far pompa della vostra prepotenza di avvilire il Pupillo, la Vedo­va di divorare la Comune, le Opere di Beneficenza, lo stato e le Chiese. Ho (sic) buon Dio, la vera religione qual sia? Il proemio per massima insegnata da Cice­rone a Marco suo figlio? «Nunc dicamus de gloria: quamquam ea quoque de re duo sunt nostri libri: sed attingamus quandoquidem ea in rebus majoribus ad- ministrandis adiuvat pri- mum. Summa igitur per- fecta gloria constat ex tri- bus his: si diligit multitudo, si fìdem habet, si cum ad- miratione quadam honore nos dignos putat».

Egli, il Cioccio, cogli oc­chi d’un ciclope, che ritiene il costume Spagnolo, qual volpe scaltrita nelle furbe­rie, conobbe bene che l’esi­mio Navarro poteva qual Daniele coi Sacerdoti di Bel far nascere un fatto che ponesse ad evidenza la ve­rità: malignò con fino pen­

nello in quella bocca fertile di bava a carico dello stes­so: afferrò pel muso al de­gno giovane Arciprete e zio , mordace, apatico per la gra­vezza degli anni, litigante in ogni ramo avaro e ne­mico de’ poveri.

Compito, a suo credere, il suo disegno, cominciò col maggior numero de’ Componenti ad interpetare a suo modo la chiara ed univoca legge dettata dal primo personaggio dell’Italia e questi applaudiscono, sor­titi di materia (prima; Ma conosce il misero che il po­polo non può centralizzarlo, che non può dargli credito, che non può reputarlo de­gno d’onore, adesso che si studia di vieppiù civiliz­zarsi.

E tutti conosciamo la sua sete ardente. Si sa at­tualmente che si studia co­me scroccare all’infamc re­pubblica caprina, pecorina e bovina che infesta le no­stre campagne, dolce sotto mano, come sfacciatamente ottenne salme tre terre per la intitolazione de’ Cenzi a modo deU’ammiimtrazione baronale, contaminando il

AUTONSO DI GIOVANNA(Segue in 4. pag.)

UHi La Voce di Sambum

Offerte USA per l ’ illum inazione della Festa della MadonnaIl Comitato dell’illuminazione pubblica i nominativi di coloro che hanno inviato offerte e li ringrazia sentitamente

Dollari ricevuti per interessamento dei Sigg. j Vincent Guasto, Vincent Pizzuto,Mario Maggio, Rosario Mangiaraeina:C atalano Joseph S. e mo­glie 20, Mulè A gostino C har­les e C aterina S ch iro 10, Mr. e Mrs» D om enica e Fe­lice Cacioppo 10, Colletti S an to 10, Mulè Dr. N icho­las 10, Mulè Jim m i 10, Bila V incent 5, Mr. e Mrs. Bir- b ig lia Charles 5, Mr. e Mrs, Buscem i 5, C acioppo Augu- st 5, A ntonella Vincenza P orcaro 5, C aruso Jo seph 5, Caruso Leo 5, Mrs. J. C ala­la netto 5, C iaccio Calogero 5, Mrs. D’Avito C aterina 5, fam iglia D am iano 5, Di Co­mo M ary 5, Mrs. F on tana A ntonietta 5 F e rre ra Joseph 5, Gallo F ra n k 5, Mr. e Mrs. G uarino B arney 5, G uasto V incent 5, G uasto S im one 5, G ulotta Vincenzo 5, In can­dela C aterina 5, Maggio Ma­rio 5, Maggio G aspare 5, Maggio M artino 5, M antalà A nlhony 5, M annina Vin­cen t 5, M angiaraeina Rosa­rio 5, M angiaraeina Giusep-

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TUTTI I LA VO RI T IPOGRAFICI M A S S I M A A C C U 1 A T I Z Z A

p ina 5, M ontalbano Bcnny 5, Mulè Audenzio 5, Parisi A. 5, Parisi Joseph 5, Per- rone C alerina 5, Pizzuto V incent 5, Riggio Maestro F rancesco 5, Salvato Jerom e A. 5, Scaccia V itina 5, Scia­me D om enick 5, Scardino V incent 5, T am bure llo Pel­legrino 10, T rap an i Caloge­ro 5, T ru p ia M. 5, Tum m i- nello M argherita 5, Vetrano Felice 5, V etrano Jack 5, Mrs. Arbisi G. 3, Mr. e Mrs. Cacioppo N. 3, C atalanotto Tom m aso 3, G uasto Giusep­pe 3, Mrs. Giaccone Rose 3, Ingàrra C aterina S iaiano 3, L om bardo Ignazio 3, Merlo Giuseppe 3, M ontalbano Vincenzo 3, Salvato P orca­ro A nnina 3, Sparacino F ra n ck 3, Abbene Mario A, 2, Abbene Salvatore 2, Amo- deo Ben 2, Beccbina Bal- dassare 2, Mr. e Mrs. Bec- ch ina Sebastian 2, Caciop­po M. 2, Mr. e Mrs. Caciop­po John 2, Mr. e Mrs. Ca­cioppo Salvatore 2, Caruso Joseph 2, Mr. e Mrs. Cicero A ndrea 2, Cicero Joseph 2, Di P rim a L. 2, G ulotta Chri- stofer 2, Mr. e Mrs. Inzerillo 2, La Marca Paolo 2, La M arca Vincenza 2, Margiot- ta F rancesco 2, Marchese Calogero 2, M aurici T ho­m as 2, Nuccio Giuseppe 2, P in ielli Maria 2, Joseph Ro­m ano 2, Sagona Biagio 2, Sparacino Vito 2, Vaccaro F ran k 2, Vaccero C harles 2, Verde Stefano 2, S para­cino Salvatore 1, F e d ita Le­na M. 1, M aurici Calogero 1, In te rran te Dom enico 1.

I Signori Rosario Rabito e Franco Lamotta hanno raccolto la seguente somma:

20 dollari Caterina DI Giovanna.

5 dollari Russel Rabito, Frank Lamot­ta, Lanis Marturana, Charle Mulè, H arrj Di Giovanna,

Vittoria per tre a zero a Chiusa

RiLflncmmo fi snmBucnIL GIOCO P e L C A L C IOE* auspicabile un impulso in tutti i rami dello sport - primo obiettivo: Atletica leggera

(I 17 c.m . la rappresen­ta tiva di calcio ha d ispu ta­to un incontro a Chiusa, con la rappresen ta tiva del luo­go, r ipo rtando la v itto ria per tre reti a due.

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Q uesto d im ostra come la nostra squadra, p u r senza guida e senza cam po, pos­siede in sè le prem esse ne­cessarie per po ter affronta­re d ignitosam ente qualsiasi avversario

Possiam o an tic ip arecb e i d irigenti della Pro Loco e dell’Enal hanno allo studio un rilancio del calcio a Sam buca.

La form azione che ha incon tra to v itto riosam ente la rappresen ta tiva di Chiu­sa è la seguente:

Mangiaraeina, Ferrara Puccio, Di Giovanna, Muni- steri, Di Giovanni, Rizzuto, Mirino, Affronti. Le tre re­ti sono state segnale tulle dal centravanti Mirino.

UN VIVO PLAUSOA L L A D E P U T A Z I O N E C O R S E

Rote Ransegnola, Joseph Ci­polla, Mamie Fri»ina, Chale Margiotta, Nìagar D i Prima, Angela Napoli Torralla, Char­le Fatone, Anna Montalbano.

3 dollari Gasper Ferrara, Jack Di Giovanna, Frank Lamotta.

2 dòllari Giorgio Margiotta, Matrina Mannina, Filomena Buccheri, Angelina Pandolfo, Gasper Lamotta, Antonio Lamotta, Josephina E n tra , P. Salas­so, Margie Lomonaco, Ga­sper Lamotta, Joseph Mon­talbano, Filippa Vaccaro.

1 dollaro Josephina Mannina, Laida Vaiano, Charle Mannina, Elisabetta Rodonico, Elisa- betta Maiala, Geneve Bitten, Charle Lamotta, Louis La- motta, Albese, Elisabetta Al- bese, Giorgio Gagianello, Bill Pandolfo, Gasper Rabito, Jennie Tramontana, Bob Tra­montana, Marie Lamotta, Mae Llantonio, Solino Pi­stacchio, M. Ciccarelìi, H. Bethon, S- Serravalli.

Il Signor Vetrano A. ha raccolto:

V etrano Antonino doli. 5Grisafi Giuiseppe > 5Becchina Epifania » 2Maggio Carlo > 5G ulotta G ianni » 3Sacco Leonardo > 15Gulotta E lisabetta > 2Gulotta Anna * 1Pum ilia G aspare » 3Cipolla Maria » 2Fem m inella Antonio > 3 Fem m inella E lisabetta

in D iana > 5Fem m inella Agostino » 5F errara P asquale > 5

PROSSIMAMENTEsu un supplemento speciale, Bara pubblicata un’ampia re­lazione sulle iniziative attuate in America e in Sambuca Pro- Casa del Fanciullo che non abbiamo potuto pubblicare in questo numero.

Un plauso veram ente m eritato vada ai giovani volenterosi che si sono pro­digati dando vila, a ll’ultim o m om ento, ad un com itato di em ergenza per le Corse, in occasione della Festa dell’Udienza. Essi sono: Ca­cioppo Giuseppe, Cacioppo Vincenzo, Rizzuto Michele,

Maggio G iuseppe, Z inna Sal­vatore, Salvato M artino di Audenzio, F em m inella Bal- dassare di Agostino, Di Bel­la A udenzio, Maggio Gio­vann i, Maggio Vito fu Calo­gero, S paracino F elice, Ar­m ato F rancesco fu Calogero.

Q uesta sch ie ra di an i­mosi ci appare maggior-

ummo momemoMentre andiamo in macchina ap­

prendiamo che il Ministero delle PP. TT. ha concesso, per il tempestivo interessa­mento del Direttore Provinciale, Dott. Di Benedetto, V apertura dello sportello avanzato in Adragna, con decorrenza dal i° luglio 1962.

RENDIAMO ALTRESÌ NOTOChe sino a quest'ultimo momento

nessuna risposta è pervenuta da parte dell' Amministrazione Comunale !

Ci rifiutiamo di commentare, con­vinti che questo è, anche per le Ammi­nistrazioni Comunali, il tempo in cui si desidera « latti vuddutu e pani minuz- zatu...! »

m ente degna di encom io e di am m iraz ione , in quanto ha dato esem pio di corag­gio e d i generosità a quelli che, d ep u ta ti a ciò dallo u scen te co m ita to del 1961, si sono r it ira t i , ch i per una scusa e ch i p e r u n ’altra, e senza un p lau sib ile motivo, ren d en d o si degni di biasimo d in an z i a lla cittadinanza. Ne p u b b lic h ia m o i nomi- A rm ato S alva to re , Cacioppo Paolo , A bruzzo S im one fu A udenzio, Abruzzo Vito di M artino , Di G iovanna Do­m enico, P a im eri Vincenzo, M aurici S alva to re,G uzzardo G iovanni, C iravolo Andrea,

Deputazione corse 19C3C apo D epu tato : Di Gio­

vanna A n ton ino di Ignazio; S eg re ta rio : M elch iorre Ro­m ano; C a ss ie re : Pendola E m anuele ; D epu ta ti: Castro­novo G aspare , L eggio Giu­seppe, P endo la Vincenzo, C olletti M ichele, Marchese M ichele, Di L eo n a rd o Mi­chele, Di L eo n a rd o Vincen­zo, B uscem i S an ti.

A u g u riam o al nuovo com ita to co ragg io e gene­ro s ità p erch è no n si renda­no em uli dei com ponenti il co m ita to < ... ch e per vii- ta te h a fa tto il g ran rifiuto»!

Anche Sambuca visse le passioni politiche

Tip. ENZO (Ì.-M .LO Agrigento

(Continuaz. dalla 3‘ pag.)

bene patrio . Povera Comu­ne, tu piangi perchè sei ca­du ta novam ente negli a rti­gli di questo Lupo rapace'? Hai raggione (sic), è vero, perchè continuam ente vedi innanzi gli occhi la stia ca­sa fabbricata a tue spese.

O r qu ie tati, verrem o noi a tergerti le lacrim e, anzi siam o pronti a vendi­carti, anche se uopo fosse, colle arm i alla m ano.

Or, cari fratelli, su la luce delia ragione ferm an­doci, converrebbe attendere il colpo ad a ltra fiata. La nostra precisa Enciclopedia del patrio idiom a brontola tu tt’ora in una m ano o r in u n ’altra : è certo che ha por­ta to luce alle tenebre: se­gu itando si farà gigante e la g iusta causa verrà a collo­carsi in una sublim e altez­za che farà spaventare e dissipare ì furbi e gli igno­ran ti.

Ino ltre stiam o a vedere se in opposizione al nostro p iano am m ettono Oddo tra i consulenti; se adem pisco­no alla legge stab ilita dagli E le tto ri; se elargono ancora sem inare a ltre notizie che l’eroe Ruggero Settimo e i M inistri s’aggiustano la pa­gnotta.

A ttendendo ed am m a­nendo tu tto in progresso sarà il caso di radunarsi gridare a basso il dabenato A rciprete e i suoi Apostoli, Ciaccio | gli a ltri A doratori della s ta tu a di Aristide.

F inalm ente , convenen­do alla giustizia, ch iam arli alla barra , e a ' conti preci­sam ente delle inulte se cor­rispondono a quelle notate e ehe sarete per no tare , ob­

bligare al C ancelliere ver­balizzare progressivam ente il tu tto per adem pirsi q u an ­to s’è s ta tu ito nel p iano r i­messomi e così verrà la c i­viltà a togliere in te ram en te la barriera che l’ha separato a rendere p iù sem plice, ed uniform e l’andam ento e a d istruggere i n t e r a m e n t e questa genia di lad ri on o ­rati.

Vi conserviI l Vostro Pasquale

Senza dubbio si parla de­gli avvenimenti del ’ 48. La lettera fa intendere che a Sam ­buca esiste un folto gruppo d i animosi indipendentisti dallo spirito liberale e aperto, ed una fattone borbonica gretta, restia e negata alle nuove idee, La lettera sarà stata scHtta tra l ’aprile e il set­tembre del '48. Perchèt Che sia del '48 si desume dal fa t­to che si parla d i un giovane Arciprete e in term ini p iu t­tosto polemici ed acrimoniosi.

A) Detto Arciprete era Baldassare Viviani, allora giovanissimo, essendo stato eletto Arciprete nel 1840, ed essendo morto, Arciprete, nel 1899/ e d ’altra parte sappia­mo quanto foste borbonico, detto Arciprete, se per le sue idee ebbe a so ffrire persino

un certo esilio, come risulta dall'elogio funebre dove t i fa cenno d i ciò.

B) Che sia stata scritta tra l'aprile e i l settembre del '48 si rileva dall'accenno a Ruggero Settimo i j Com 'i noto, a Palermo , dopo i moti del gennaio del ’48, t i dava vita ad un Parlamento d i cui Presidente Ruggero Settimo e che, in dnta 18-4 1848 dichia­rava decaduta la dinastia bor­

bonica. L 'ind ipenza sic ilian i aveva v ita sino a l settembre d i quell'anno, quando cioè es­sendo sta ti ricacciati i borbo­nici sino a M ilazzo e a Mes­sina, per V interm ediariato" dei Francesi e degli Inglesi, i rivo luzionari deponevano le arm i, soddisfa tti d i una co­stituente liberale ottenuta che poco dopo veniva abolita, se­condo il sistema reazionario borbonico .

C) Che la lettera si rife­risca agli avvenim enti d i qtuil- l'anno è provato da un altro argomento in te rn o ; si parla d i <potere m mano del popo­lo*. Ora sappiamo che i mesi che vanno da marzo a giugno del 1848 furono per Sambuca mesi d i fuoco e d i morte per­chè tra i sinceri rivoluziona­r i si mescolarono dei volgari delinquenti e, presa occasione della conquista del potere, bru­ciarono il m unicipio e ucci­sero non poche persone psr m otivi tu tt'a ltro che patriot­tici. S ta provato però eh| si costituì u n comitato d i salute pubblica d i cui fu capo Vitti- cenzo N avarro che in quel­l'anno era anche sindaco di Sambuca.

Questi i riliev i che si possono fare a lla lettura d ii’ la laconica lettera.

Non credo si postano ri­cavare elementi più chiari anche perchè molte espressio­n i appartengono ad un < * • * guaggio proprio d i chi con­g iura e vuol mantenere U g l serbo e tà segretezza. 8

La lettera tu ttavia una grand4 importanza P*r la storia della nostra cittadi' na: ai rivela l'appatslonaet* ,' dramma dei nostri a n t e n a t i

dinaturi alle idee per l ’VnU^ e l'indipendenza d tlla PatriZr^,