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Anno II N.18 oobre/novembre euro 1,00 ALTAMURA | GRAVINA | SANTERAMO SPECIALE Due mesi di criminalità RIFIUTI A breve la bonifica della discarica INTERVISTA Parla Vantricelli Persone: due altamurani a Washington Centro storico, l’angolo della droga Esclusivo: il mistero del cavaliere senza nome Tuttapposto Dopo le polemiche, le criche, le parole del Soosegretario Mantovano, tuo resta al suo posto, Presidente del Consiglio compreso. Come se nulla fosse accaduto. Tuo calcolato? SPECIALE SPORT Tutti i protagonisti della ULTRATTIVI

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LAB n. 18 ottobre/novembre 2010

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Anno II N.18 ottobre/novembre euro 1,00 ALTAMURA | GRAVINA | SANTERAMO

SpEcIALE Due mesi di criminalità

RIFIUTI

A breve la bonifica della discarica

INTERVISTA

ParlaVantricelli

persone: due altamurani a Washington

centro storico, l’angolo della droga

Esclusivo: il mistero del cavaliere senza nome

Tuttapposto

Dopo le polemiche, le critiche, le parole del Sottosegretario Mantovano, tutto resta al suo posto, presidente

del consiglio compreso. come se nulla fosse accaduto.

Tutto calcolato?

SPECIALE SPORTTutti i protagonisti

della ULTRATTIVI

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LAB MAGAZINE ottobre/novembre 2010 3

sommario

4 L’istantanea di Altamura

10 Due mesi di criminalità

15 Discarica: a tre anni dalla chiusura, finalmente la bonifica

16 Due altamurani a Washington

17 Quattro aziende altamurane a Dubai per “Index”

19 Speciale sport. Il presidente Fiore: “La nostra è stata una sfida”

22 L’allenatore, obiettivo: “Vincere il campionato”

24 “Il centro-sinistra torni a parlare alla città”

27 Centro storico, l’angolo della droga

28 “Ex campo profughi”, una città satellite tra Altamura e Gravina

29 Cittadinanza e Costituzione

30 Esclusivo. Un dipinto alla ricerca d’autore

31 Il Libro: Araldica nobiliare ed ecclesiastica

32 Un grande successo che ha nome Lorodipuglia

34 L’Atletica targata Altamura 35 BENESSERE A TAVOLA

36 Il corpo e lo spirito: i penitenti di Guardia Sanframondi

37 Chi sono i flagellanti

38 SOUL KITCHEN

In questo numero

Lab Magazine Anno II N.18 ottobre/novembre 2010Registrazione Tribunale di Bari n. 1143

Direttore: Antonio Ferrante

Caporedattore: Felice Moramarco

In redazione: Davide Capalbo, Giuseppe Clemente, Antonio Ferrante

Hanno collaborato: Monica Incampo, Grazia Valentina Deliso, Cristiano Marti, Gaetano Sanitate, Gianni Mercadante

Fotografie: Antonio Ferrante, Gianni Mercadantepubblicità: [email protected] - 320.0558862

Disegni e Illustrazioni: Giovanni Matteo

Editore: Associazione Culturale PugliaNetViale Regina Margherita, 96/B70022 Altamura (BA)

Stampa: Tipografia Castellano – Altamura

Impaginazione: Gianfranco Traetta

ContattaciMail: [email protected]. 320/0558862347/5863525 – 328/9450685

AbbonarsiInviare mail di richiesta a [email protected]

ArretratiÈ possibile richiedere i numeri arretrati di Lab Magazine al prezzo di € 3,00

In questo numero a richiesta LAB + “Salire i gradini” a soli 10 euro anzichè 15 euro

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4 LAB MAGAZINE ottobre/novembre 2010

editoriale

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Di Antonio Ferrante

L’opinione pubblica locale è concentrata, in queste ultime settimane, sul cosiddetto

“caso Dambrosio”, ovvero su come il Presidente del Consiglio sia riuscito, nonostante la sfiducia dell’intera assise, a rimanere al suo posto. Per la maggioranza e l’opposizione sembrava gioco facile mandare a casa Dambrosio, il Sindaco era convinto che le proprie dimissioni (poi ritirate) avrebbero portato a un passo indietro dell’ex An. Ma così non è stato. Nico Dambrosio, evidentemente, si sente forte, nonostante sia solo, supportato dal fidato Nicola Loizzo. Ma come riesce a condurre la sua battaglia contro tutto e tutti? E’ chiaro che c’è qualcosa o qualcuno che gli infonde sicurezza. Insomma, Dambrosio è convinto di avere le spalle coperte.

L’opinione pubblica, però, appare distolta e l’amministrazione paralizzata. Altamura convive ancora con i suoi problemi, accentuati dalla crisi economico-occupazionale e dalla penetrazione asfissiante della criminalità nel

tessuto sociale. La mobilità urbana resta al palo, traffico e inquinamento da polveri sottili stanno soffocando una città che cresce a vista d’occhio. La Ztl nel centro storico si mostra in tutto il suo fallimento, mancano i parcheggi, manca un serio servizio di trasporto pubblico (quello attuale è in perdita), manca una politica che spinga il cittadino all’utilizzo di forme alternative di mobilità (piste ciclabili, bike sharing, car pooling, etc).

Fallimento anche nei beni culturali. Buio pesto sulla cava dei Dinosauri e sull’Uomo di Altamura. Stessa sorte per il centro storico, abbandonato al degrado, da salotto della città a luogo oscuro dove poter programmare traffici illeciti e attività criminali. E poi la zona industriale e artigianale di via Gravina, nei giorni di pioggia appare un campo di guerra, dissestato, violentato, in sfregio alle migliaia di lavoratori che ogni giorno vi si recano, in sfregio ai clienti delle aziende che sono costretti

a osservare una città che trascura l’economia trainante.

E poi il verde pubblico. Una città costruita a misura di cemento. Esistono strade, interi quartieri dove non si vede l’ombra di un alberello, di un filo d’erba. Grigiume, asfalto dissestato e cemento, stop. Serve una idea nuova di città, una rivoluzione che attraversi la politica e la sensibilità dei cittadini, una rivoluzione che in altre città è ordinaria amministrazione.

E per concludere: i rifiuti. Napoli viene criticata perchè totalizza il 15% di raccolta differenziata, Altamura a malapena raggiunge l’8%. Non è più pensabile considerare questa pratica una questione secondaria, serve che nell’agenda politica occupi i primi posti. In una parola: datevi, diamoci da fare, il degrado di una comunità si costruisce giorno dopo giorno e Altamura è sulla cattiva strada.

L’istantanea di Altamura

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editorialeA COLPO D’OCCHIO

Scoperto un sito peuceta sulla MurgiaGli scavi condotti dal Diparti-mento di Scienze dell’Antichi-tà dell’Università degli Studi di Milano a Jazzo Fornasiello, nel Parco Nazionale dell’Alta Murgia, sono al centro di un ricco articolo apparso sulla prestigiosa rivista “Archeo-logia Viva” edita da Giunti di Firenze. Il lavoro dell’Uni-versità di Milano ha portato alla luce un importante sito Peuceta a non molta distanza dai centri abitati di Gravina in Puglia e di Spinazzola, in agro di quest’ultimo Comune e sulle pendici dell’altopiano murgiano. (Grazia Valentina Deliso)

Avviato il confronto sul ddl dell’acqua pubblica“Sono molto soddisfatto del confronto che si è avviato sull’iter della legge per la pubblicizzazione dell’Ac-quedotto pugliese. Il nostro intento è quello di arrivare al traguardo insieme ai cittadini. Sono stati loro i protagonisti di questa battaglia per tanto tempo. L’impegno e la costan-za dimostrataci devono essere

da esempio per concretizzare il nostro obiettivo”. Lo ha an-nunciato il consigliere regio-nale Michele Ventricelli. (Grazia Valentina Deliso)

Bando su ciclovìe, Altamura riammessaLa proposta dell’Amministra-zione comunale per il bando delle Ciclovie è stato ri-am-messo nella graduatoria defi-nitiva. Lo hanno annunciato con soddisfazione il sindaco Mario Stacca e il consigliere

regionale Michele Ventricelli. “Ero sicuro – ha dichiarato il primo cittadino - che l’istan-za, inizialmente esclusa per vizi formali, sarebbe stata ri-tenuta valida. La proposta si è classificata al 19esimo posto. Con la dotazione di 4 milioni di euro del bando sono finan-ziati subito 11 interventi. Ci sono quindi ottime possibilità di finanziamento non appena saranno stanziate altre risorse economiche già previste”. (Grazia Valentina Deliso)

Bando regionale a sostegno delle impreseFavorire il consolidamento e la crescita delle piccole e pic-colissime imprese innovative pugliesi: e’ questo l’obiettivo dell’avviso pubblico “Aiuti alle piccole imprese innovative operative”, emanato dall’Area Politiche per lo Sviluppo, il Lavoro e l’Innovazione della Regione Puglia. Con una do-tazione finanziaria comples-siva di 10 milioni di euro, il bando intende sostenere le micro e piccole imprese (quel-le cioe’ che occupano meno di 50 dipendenti e realizzano un fatturato annuo o un totale di bilancio non superiore a 10 milioni di euro) che operano nei settori industriali conside-rati strategici per la Puglia. (Grazia Valentina Deliso)

Aria Fresca: “Finanziamenti alle cave dismesse”Il Movimento Cittadino Aria Fresca ha segnalato all’ammi-nistrazione comunale un im-portante avviso pubblico dal-la Regione Puglia. Riguarda la selezione di interventi volti al recupero ambientale di cave dismesse. Si tratta di risorse derivanti da fondi europei specificamente destinati al ri-sanamento e riutilizzo eco so-stenibile delle aree estrattive. Possono partecipare al bando gli enti locali (quindi anche il Comune di Altamura) per azioni di risanamento di cave dismesse che siano di proprietà pubblica. Ogni intervento è fi-nanziabile con un massimo di 1 milione di euro, su 10 com-plessivamente messi a dispo-sizione dalla Regione. (Grazia Valentina Deliso)

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attualità

Stacca e Dambrosio: separati in casa

Il Presidente del consiglio si rivolge al Tar il quale sospende l’efficacia della mozione di sfiducia votata da tutta l’assise. Dambrosio messo all'angolo, ma sarà vero?

non è servito, una mandria di moralisti e di “lupi” inferociti ha ferito profondamente la sua sensibilità. Il perdono “cristia-no” invocato da qualche “cire-neo” non ha prevalso sull’odio e la sopraffazione. Il giocat-tolo si è rotto, e a metterci lo zampino c’è stato anche un amico di Famiglia, tale Man-tovano, che quel giorno lì non aveva di meglio da fare che condannare le innocenti paro-le di Dambrosio. Ma dico io, con tutto il marciume che c’è in Italia, la mafia siciliana, la camorra campana, la ‘ndran-gheta calabrese, le operazioni mirabolanti dello Stato con-tro la criminalità organizzata, proprio ad Altamura doveva venire a mettere il naso? Mai nessuno gli aveva detto che la città è una tranquilla “isola felice” e che prima dell’omici-dio di Bartolomeo Dambrosio

si respirava legalità a pieni polmoni? Se quei sicari fossero rimasti al loro posto, oggi non ci ritroveremmo in questa si-tuazione “anomala”.

Voi direte: “i panni sporchi si lavano in Famiglia”. Sarebbe auspicabile, certo, ma così non è avvenuto e a pagare il dazio alla dogana è stato Nico Dam-brosio. La Famiglia ha tentato di ricucire lo strappo, ha evi-denziato che le colpe non sono tutte del Presidente, che anche il Sindaco ha usato parole di apprezzamento per il boss, che non si possono utilizzare due pesi e due misure. Non è servi-to, perchè vale solo la parola di Mantovano il “guasta feste”. Mantovano faceva riferimento a Dambrosio? E allora è Dam-brosio che deve andarsene da casa, punto e basta. Perchè se una cosa non la suggerisce Mantovano, allora non esiste, non so se è chiaro.

Ma Dambrosio non ci sta ad an-darsene, ad abbandonare quel-le mura domestiche, conqui-state con la fatica e col sudore, perchè quei mille voti sono il frutto della fatica, raccolti uno ad uno, casa per casa, citofo-no per citofono. A chi faranno ora riferimento quei mille volti smarriti, quei mille figli abban-donati, che colpa hanno i figli se a sbagliare sono i genitori? Ecco perchè Dambrosio non ci sta a lasciare quella prole in mezzo ad una strada, deve di-fendere e portare avanti i loro

diritti, le loro esigenze. E allo-ra decide di puntare i piedi e restare, alla fine quella è anche casa sua, e che cavolo!

Lui è solo, tutta la Famiglia contro, tranne il “cireneo” che ha deciso con spirito di abne-gazione di portargli la croce. E poi dicono che l’amicizia non esiste... C’è addirittura un co-mitato pro-Dambrosio, com-posto da impavidi difensori dei diritti e della legalità.

La separazione non è mai una vicenda indolore, i figli soffro-no, ci si mette di mezzo la Fa-miglia e poi bisogna ricorrere a giudici e avvocati, una rogna, insomma. Ma a Dambrosio non interessa, i propri diritti vanno difesi con le unghie e con i denti. Non fa in tempo ad essere sbattuto fuori di casa dal coniuge e dalla Famiglia che, come per incanto, dopo pochi giorni, la giustizia lo reintegra tra le mura domestiche. Detto, fatto. E poi dicono che la Giu-stizia è lenta e che servirebbe una Riforma! Gli interessi del-la prole inteneriscono, a volte, anche i giudici.

Di Antonio Ferrante

È come quando una coppia si ritrova sotto lo stesso tetto

senza amarsi più e subentra la circostanza di essere “separa-ti in casa”. Prima gli interessi erano comuni, si lavorava per il bene della Famiglia, poi la situazione cambia, ci si ritrova fra le mura domestiche, senza stimoli, non ci si guarda nem-meno negli occhi, ci si toglie il saluto. Imprigionati in una gabbia comune possono ali-mentarsi i sentimenti più retri-vi, l’egoismo dilaga, il deside-rio di sbattere fuori casa l’altro cresce ora dopo ora.

Mario Stacca e Nico Dambrosio si sono separati, ma la rottura non è, come si direbbe, “con-sensuale”. Il Presidente ha sba-gliato, non l’avesse mai fatto, è successo il finimondo. Ha chie-sto “cristianamente” scusa, ma

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attualità

Di Antonio Ferrante

Le inchieste dell’Antimafia su Al-tamura affondano le radici negli anni. Ma dopo l’omicidio del boss Bartolomeo Dambrosio, la città è stata travolta da numerosi fatti di cronaca. Appare chiaro che la morte di Dambrosio abbia riaperto i giochi per il controllo criminale del terri-torio, è come se un equilibrio co-struito scientificamente si sia rotto. Appare, inoltre, che piccoli e grandi esponenti della criminalità locale siano diventate schegge impazzite, ognuno fa da sé, non c’è più una re-

Due mesi di criminalità

gia. Se dovessimo stilare una stati-stica dei fatti di cronaca negli ultimi due mesi, ci accorgeremmo dell’in-cremento di sparatorie, ferimenti, furti, rapine, traffici di droga. Un risultato reso possibile dallo straor-dinario operato della magistratura e delle forze dell’ordine. Ma sarem-mo ipocriti se non ci ponessimo una semplice domanda: “Perchè prima della morte di Bartolo Dambrosio la città si illudeva di vivere in un’isola felice, cosa èm cambiato da allora?” E’ per questo che proponiamo ai nostri lettori la cronologia dei fatti di cronaca degli ultimi due mesi, dimostrazione di quanto la città stia vivendo una vera e propria escala-tion di criminalità, conseguenza, appare chiaro, di un vero e proprio assalto alla diligenza della malavi-ta.

6 settembreL’OMICIDIO DI BARtOLOMEO DAMBROSIOIl boss Bartolomeo Dambrosio vie-ne ammazzato con numerosi colpi di arma da fuoco nei pressi del Pulo di Altamura. In una relazione del 2008 della Direzione investigativa antimafia, Dambrosio veniva de-finito “capo incontrastato del clan dominante ad Altamura”.

20 settembreFERMAtI DUE ALtAMURANI PER L’OMICIDIO DI BARtOLO DAMBROSIOVengono fermati dai carabinieri in un bed & breakfast di taviano (Lecce) mentre programmavano la fuga all’estero. I due fermati, Fran-cesco Palmieri di 22 anni e Miche-le Loiudice di 25 anni, avrebbero fatto parte del commando che ha freddato Bartolo Dambrosio. Fug-gono altri due complici, tuttora ricercati dalle forze dell’ordine. 30 settembreUN UOMO GAMBIzzAtO IN VIA CARPENtINOIl gommista altamurano Tommaso Scarabaggio, 60 anni, viene sparato alle gambe con 4-5 colpi di pistola mentre lavora nella sua officina, situata in via Carpentino n° 130. Scarabaggio viene colpito da un uomo a volto coperto che poi fugge. Viene trasportato d’urgenza presso l’Ospedale di Altamura.

Lab ripercorre i fatti di cronaca che hanno interessato la città di Altamura negli ultimi due mesi. Una preoccupante escalation di criminalità.

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attualità

1 ottobreDROGA, LA FINANzA ARREStA UN 21ENNELa Guardia di Finanza di Altamu-ra scoprono a casa di un 21enne 2,3 grammi di eroina, 2,2 grammi di marijuana, 281 semi di canapa in-diana. Vengono inoltre sequestra-ti un telefono cellulare, un flacone contenente sostanza da taglio non-chè un bilancino elettronico di pre-cisione utilizzato per la preparazio-ne delle dosi.

5 ottobretRASPORtAVA COCAINA, SPE-RONA L’AUtO DEI CARABINIE-RIPer evitare l’arresto, poiché traspor-tava cocaina, sperona l’auto dei Ca-rabinieri e per questo finisce in car-cere. Si tratta di Francesco Pinto, 29enne di Altamura, noto alle forze dell’ordine. Con lui, nell’auto, c’era anche sua moglie, denunciata per lo stesso reato.

7 ottobreINCHIEStE ALtAMURANE, ARRIVA IL SUPER PM ROBERtO PENNISIIl Procuratore capo di Bari, Antonio Laudati, aveva chiesto alla Dna l’in-vio di un pm a supporto di Desirè Digeronimo. Il procuratore capo nazionale della Dna, Pietro Gras-so, invia il sostituto procuratore Roberto Pennisi esperto di ‘ndran-gheta.

7 ottobrePOtENzIAtA LA SCORtA ALLA PM DESIRÈ DIGERONIMOIl sostituto procuratore Dda, De-sirèe Digeronimo, viene dotata di due uomini in più nella sua scorta, in tutto tre. A giustificare questa maggiore protezione ci sarebbero gravi minacce di stampo mafioso arrivate all’indirizzo della stessa. La prima decisione di dotare la pm di una scorta viene presa qualche mese prima dopo alcune minacce giunte dal clan Strisciuglio.

13 ottobreARREStAtA 42ENNE, IN CASA CON EROINA E tUttO IL NECESSARIO PER LO SPACCIOAveva in casa 70 grammi di eroina e un “kit” dello spacciatore, ovvero due bilancini elettronici di precisio-

ne, una scatola di mannitolo (utiliz-zato per il “taglio” dello stupefa-cente), un rotolo di nastro adesivo e una busta in cellophane con cui confezionare le dosi. I Carabinieri arrestano la 42enne Maria Stasolla, nota alle forze dell’ordine, con l’ac-cusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

15 ottobreARREStAtO 38ENNE, CHIEDEVA IL PIzzO AI COMMERCIANtIPretende 300 euro al mese da alcu-ni commercianti, minacciandoli di morte con una pistola poi rivelatasi un giocattolo e per questo finisce in carcere. Giovanni Regina, 38enne di Altamura, noto alle forze dell’ordi-ne, viene arrestato dai Carabinieri.

18 ottobreMANEttE PER tRE PERSONE, GIRAVANO ARMAtE VICINO AD UN RIStORANtEGiravano armati a bordo di un’auto nei pressi di una sala ricevimenti. Per questo, Stefano Gallo, 26enne già noto alle forze del’ordine, D.L., di 23 e V.L., di 22, tutti di Altamura, vengono arrestati dai Carabinieri, con l’accusa di porto illegale d’ar-ma da fuoco e munizioni da guerra.

20 ottobreRAPINAtO UN PANIFICIOIn via Generale Enrico Cialdini, due individui, di cui uno armato di ta-glierino, compiono una rapina ai danni di un panificio, costringendo la titolare a consegnare il contenu-to della cassa: circa 100 euro. Dopo l’irruzione, i malviventi fuggono a bordo di un ciclomotore.

21 ottobreNUOVA SPARAtORIA, FERItO UN 32ENNEEra sulla sua moto, in via Carpen-tino, nei pressi della stazione di servizio Agip, quando è stato af-fiancato da una Bmw al cui interno c’erano i sicari che hanno sparato diversi colpi di arma da fuoco. Vit-tima dell’aggressione è il 32enne Vincenzo Angelastri, pregiudica-to, noto alle forze dell’ordine con precedenti per rapina, minacce, stalking, tentata violenza sessuale e spaccio.

23 ottobre

ARREStAtO IL PRESUNtO AUtORE DELL’AGGUAtO DI MERCOLEDìSarebbe Cesare Michele Oreste, pre-giudicato di Altamura, di 27 anni, il presunto responsabile dell’agguato a Vincenzo Angelastri. Nella tarda mattinata l’arresto del pregiudicato a Roma. Angelastri era considerato molto vicino al boss di Altamura, Bartolomeo Dambrosio. Oreste non ha opposto resistenza ed è stato rin-chiuso nel carcere Regina Coeli di Roma.

25 ottobreARREStAtO 26ENNE, HASHISH E MARIjUANA IN MANSARDADeteneva 314 gr. di marijuana e 107 di hashish nella sua mansarda, ma scoperto è finito in carcere. Si tratta di un 26enne di Altamura, tratto in arresto dai Carabinieri. Il giovane viene trasferito presso la casa cir-condariale di Bari.

26 ottobreALtAMURA AL CENtRO DEI tRAFFICI INtERNAzIONALI DI DROGA, 6 IN CELLA E 50 CHILI DI StUPEFACENtI RECUPERAtIAvevano scelto trani e Altamura come basi operative per i loro in-genti traffici internazionali di stu-pefacenti. Un vero e proprio fiume di droga proveniente da Spagna, Olanda e Albania, pronto ad ali-mentare il fiorente mercato illegale non solo in Puglia. Si trattava di un’organizzazione di narcotraffi-canti legata ai clan della camorra e gestita da alcuni albanesi da anni residenti nelle due città pugliesi. Su ordine di custodia cautelare emes-so dal Gip del tribunale di Bari, su richiesta della Procura Distrettuale

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attualità

Antimafia di Bari, i finanzieri del Gico del Nucleo di Polizia tributaria della Guardia di Finanza di Bari, arrestano quattro albanesi e due napoletani con l’accusa di associazione per delinque-re finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti. La pericolo-sa organizzazione di narcotrafficanti albanesi aveva scelto come basi ope-rative le città pugliesi di Altamura e trani, piazze che venivano rifornite di sostanze stupefacenti importate dalla Spagna, dall’Olanda e dall’Al-bania dove operavano affiliati del clan che si occupano di recuperare i carichi e spedirli in Italia.

28 ottobreSOSPESE LICENzE AD ALCUNI CIRCOLI PRIVAtIVengono individuati Circoli privati, solo fittiziamente tali, tra cui quello gestito da uno dei fratelli di Bartolo D’Ambrosio e altri esercizi pubblici ritenuti, a seguito di numerosi con-trolli, centri di aggregazione di sog-getti pericolosi e con precedenti pe-nali, ai cui titolari è stato notificato il provvedimento di sospensione della licenza di pubblico esercizio.

29 ottobreRAPINAtI DUE ESERCIzI COMMERCIALI E’ di 200 euro il bottino portato via da due uomini col volto coperto dal supermercato “Crai Simpatia” in via Cirenaica. Nello stesso lasso di tem-po si verifica un tentativo di rapina presso il negozio “Quaderno a qua-

dretti” in viale Regina Margherita. I due sono in entrambi i casi armati di pistola.

5 novembreOPERAzIONE “HINtERLAND”, ARREStAtI NOVE ALtAMURANI

Con l’accusa di associazione per de-linquere di stampo mafioso, finaliz-zata al traffico e allo spaccio di so-stanze stupefacenti ed estorsioni, su ordini di custodia cautelare in carcere emessi dal Gip del tribunale di Bari, su richiesta della Procura Distrettua-le Antimafia del capoluogo pugliese, vengono arrestati all’alba pericolosi boss ed affiliati di due dei clan più agguerriti del territorio Barese: Di Cosola e Stramaglia. In carcere 52 tra gli appartenenti del primo, 38 quelli affiliati a Stramaglia. L’operazione, denominata “Hinterland”, vede im-pegnati oltre 600 uomini della Poli-zia di Stato, coordinati dal Servizio Centrale Operativo (SCO) di Roma, e si è avvalsa anche dell’apporto del reparto Prevenzione Crimine “Pu-glia”, di Unità Cinofile antidroga ed antiesplosivo ed elicotteri. Da anni in guerra fra di loro i due pericolosi clan si sono contesi il controllo esclu-sivo del territorio non solo di interi quartieri di Bari (Carbonara e Ceglie del Campo in modo particolare), ma anche di intere cittadine dell’hinter-land Barese (Adelfia, Casamassima, Gravina, Capurso, Bitritto, Sannican-dro, Altamura, Santeramo in Colle e Cassano Murge nonché Grottaglie e

San Marzano di San Giuseppe (tA). In ballo gli ingenti proventi dello spaccio di droga e delle estorsioni a commercianti e imprenditori. tra gli arrestati compaiono nove altamurani, farebbero tutti parte del clan Di Coso-la. I nomi: Leonardo Paolicelli, Fran-cesco Paolicelli, Angelo Popolizio, Vincenzo Caivano, Saverio Castel-laneta, Maria Chironna, Angela Cre-anza, Giuseppe Caputo e Giovanni Ostuni.9 novembretrasportavano 45 chili di marijuana, in fuga corrieri albanesi

Militari della tenenza Guardia di Finanza di Altamura, nel corso di un’operazione di polizia procedo-no al sequestro di 45 chilogrammi di marijuana trasportata a bordo di un’autovettura tipo vw golf. I corrieri albanesi si danno alla fuga per le cam-pagne circostanti. La ricognizione dell’autovettura permette il rinveni-mento di 42 confezioni di marijuana per un peso complessivo di  45 chi-logrammi,  2 telefoni cellulari, docu-menti di identità ed effetti personali.

10 novembreOPERAzIONE DOMINO, CI SAREBBE “UN AVVOCAtO” ALtAMURANO DIEtRO LA FUGA DI NOtIzIECi sarebbe un avvocato donna, dietro la presunta fuga di notizie verso il clan Parisi – Stramaglia, nell’inchie-sta Domino. Questo emerge dalle re-centi indagini della Procura Dda, che ha aperto un nuovo fascicolo d’inda-gine circa la fuga di notizie. L’inchie-sta parte da un’ampia informativa del Gico, depositato il 16 agosto scor-so, dalla quale emerge che Agostino Giordano, braccio destro del defunto boss Chelangelo Stramaglia, era a conoscenza delle indagini e del blitz che fu compiuto il primo dicembre 2009. Ma a gettare un’ulteriore om-bra sulla vicenda, è l’informativa del Gico depositata il 26 maggio scorso. In questa relazione, il Gico riporta la testimonianza di Antonio Perilli, ex consigliere comunale di Valenzano e indagato nell’inchiesta Domino per associazione mafiosa. Perilli parla di un avvocato donna che, secondo quanto avrebbe appreso da un altro affiliato al clan, avrebbe fornito infor-mazioni ai mafiosi circa le indagini Domino.

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rifiuti

Di G.V. Delisio

Dopo vent’anni di attività e una mon-tagna di rifiuti smaltiti, la discarica

in località “Le Lamie” di Altamura viene finalmente chiusa ufficialmente il 31 di-cembre 2007 con decreto del Presidente Nichi Vendola, quando ancora le compe-tenze in materia di rifiuti spettavano alla Regione e lo stesso ricopriva la carica di Commissario delegato per l’Emergenza Ambientale.

Quando una discarica viene chiusa defi-nitivamente dovrebbe far seguito la fase di post-gestione, chiamata volgarmente “bonifica”, e dovrebbe essere attivata in tempi stretti. La post-gestione è un atto obbligatorio e spetta alla società trade-co. La stessa che a dicembre 2009 fece richiesta al Servizio Ecologia della Regio-ne Puglia di autorizzare la prosecuzione dell’attività di smaltimento presso “Le Lamie”. Richiesta che venne definita in-sussistente.

Sono passati tre anni e della bonifica nes-suno parlava. Intanto le competenze in materia di rifiuti passavano in capo alla Provincia di Bari. A prendere l’iniziativa è il consigliere regionale Michele Ventricelli che dopo aver scritto all’assessore regio-nale all’Ecologia, Lorenzo Nicastro, per avere informazioni sullo stato dell’arte della procedura di bonifica della discari-ca di Altamura, scrive poi alla Provincia.

“Dopo le mie pressioni alla Regione Pu-glia, prima, e alla Provincia di Bari, poi, finalmente la Provincia di Bari annuncia che avranno avvio nel mese di novembre le attività di bonifica della discarica Le Lamie di Altamura”. Commenta così il consigliere regionale Michele Ventricel-li, la notizia dell’avvio della fase di post-gestione della discarica altamurana. La Provincia di Bari, infatti, comunica la notizia al Sindaco Mario Stacca e ad altri destinatari pubblici e privati. “Le attività previste - si legge nella nota della Provin-

cia - sono la realizzazione della copertu-ra definitiva del sito, prevista per questo mese come da cronoprogramma, e l’av-vio della gestione post-operativa trenten-nale”. Il consigliere regionale, dal canto suo, oltre a sottolineare i ritardi nell’avvio della fase di post-gestione, si augura che i tempi siano rispettati e che che il tutto si svolga nel rispetto della legalità.

“Ora – ha dichiarato Ventricelli - la Regio-ne ha sollecitato la Provincia, che è l’ente preposto a seguire le attività in oggetto, a dare riscontro di quanto sta acceden-do. Invierò una nota di sollecitazione alla Provincia per assicurarmi sullo stato delle cose e dare una risposta alla popolazione locale. La battaglia per la chiusura di questa di-scarica e la successiva bonifica è un tas-sello fondamentale per la salute e l’equi-librio del nostro territorio oltre ad essere un risarcimento per la gente che ha con-vissuto con questo pericolo”.

Discarica: a tre anni dalla chiusura, finalmente la bonificaFondamentali le sollecitazioni alla Provincia di Bari da parte del consigliere regionale Michele Ventricelli.

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persone

Ogni anno nel mese di ot-tobre la Niaf (National

Italian American Foundation) la più importante associazio-ne di italo-americani al mon-do, organizza a Washington, una nota serata di gala alla quale solitamente interven-gono il Presidente degli Stati Uniti, importanti esponenti del mondo politico, della cul-tura e della finanza, illustri italo-americani, e circa 3.000 persone provenienti dagli Stati Uniti e dall’Italia. Due altamurani, professionalmen-te differenti, ma con un mi-nimo comune denominatore, la qualità italiana nel mondo, Luigi Picerno, imprenditore titolare della Biscò, e Carlo Rotunno, giovane promessa della canzone italiana, sono stati a Washington per parte-cipare alla due giorni del Niaf.

In mostra le eccellenze italiane nel mondo, nei campi più di-sparati. Si va dall’enogastro-nomia al cinema, dalle auto alla musica. La Biscò di Luigi Picerno ha esposto i suoi pro-dotti e sono stati in tantissimi, tutti importanti personaggi, a complimentarsi per le bontà artigianali dell’azienda alta-murana. Altrettanto successo per il giovane Carlo Rotunno, che tra l’altro si è esibito saba-to 23 ottobre durante la serata di gala organizzata dal Niaf a

Due altamurani a WashingtonL’imprenditore Luigi Picerno e il giovane cantante Carlo Rotunno ospiti del Niaf di Washington, la maggiore rappresentante degli oltre 20 milioni di cittadini italo-americani che vivono negli Stati Uniti.

Di Antonio Ferrante

Da sx: Carlo Rotunno, l’imprenditore Aurelio De Laurentiis, Luigi Picerno

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persone

Quattro aziende altamurane a Dubai per “Index”Si tratta della più importante fiera mediorientale dell’arredamento.

Dopo il successo dello scorso anno, il mobile-arredo made in puglia è tornato a Dubai per partecipare alla ventesima edizione di “Index, interior design show”, il principale salone internazionale che si tiene in Medio Oriente dedicato ai settori: contract alberghiero, arredamento d’interni (tradizionale e di design) e per negozi, illuminazione, complementi d’arredo, tessuti per arredamento, mobili per l’ufficio. L’edizione 2009 di Index ha visto la partecipazione di oltre 1.000 espositori provenienti da 55 paesi e di oltre 25.000 visitatori (per la maggior parte operatori del settore), con un incremento del 5% rispetto all’edizione 2008. In quell’occasione la qualità degli oggetti pugliesi si fece notare a tal punto che gli arabi chiedevano di acquistare i pezzi destinati alla mostra. La partecipazione istituzionale della Regione (Assessorato allo Sviluppo Economico con il supporto operativo dello Sprint Puglia e in collaborazione con il Distretto produttivo regionale del Legno e Arredo), all’Index 2010 si è posto infatti l’obiettivo di valorizzare l’attenzione al design e alla continua ricerca di materiali innovativi portata avanti dagli operatori pugliesi. La Regione Puglia era presente a Dubai con uno spazio espositivo istituzionale, Spazio puglia, ubicato nel World Trade centre, nell’area Main concourse (stand Mc52). “Spazio Puglia” si è sviluppato su una superficie di 200 mq e ha ospitato “Apulia. Italian Excellence living the future”. Lo “Spazio Puglia” è stato progettato in modo da offrire alle 20 imprese pugliesi presenti a Dubai anche la possibilità di poter incontrare e dialogare (con il supporto di qualificati interpreti) con i loro potenziali partner arabi. Tra le 20 aziende pugliesi che hanno rappresentato il sistema produttivo pugliese a Index 2010, c’erano le altamurane Loiudice poltrone e Sofà , MITO 1964, Nicoline Salotti, Sistema.

cui hanno preso parte più di 2.000 invitati.In questa occasione, la Fonda-zione conferisce onorificenze ad eminenti personalità ita-liane ed italo-americane che si sono particolarmente distinte nel loro ruolo professiona-le e civico. In passato la Niaf ha onorato personalità quali Antonin Scalia, primo giudi-ce italo-americano della Cor-te Suprema degli Stati Uniti, Frank Sinatra, joe Di Maggio, Lee Iacocca, Liza Minnelli, Lu-ciano Pavarotti e Sofia Loren. Luigi Picerno e Carlo Rotun-no, sono stati poi i protago-nisti dell’importante rivista “ItALY Italy”, pubblicata in lingua inglese. “How the best bread in the world is made” (Come viene fatto il miglior pane del mondo) è il titolo del lungo articolo che la presti-giosa rivista ha dedicato alla Biscò. “A new voice in italian song” (Una nuova voce nella can-zone italiana), l’articolo de-dicato a Carlo Rotunno, ha invece sottolineato le promet-tenti doti canore e interpreta-tive del giovane altamurano.Una vetrina, quindi, ai massi-

mi livelli per due altamurani che stanno esportando ciò che di migliore la città di Altamu-ra può offrire.

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Forza ragazzi!Lab sostiene l’av-ventura dei giovani della Ultrattivi.

Di Antonio Ferrante *

Un inserto mensile dedicato ai giovani calciatori della Ultrattivi, la prima squadra di calcio in Ita-lia ad essere gestita interamente sul web. Abbiamo deciso di so-stenere mediaticamente que-sta ambiziosa avventura perchè siamo consapevoli di trovarci in

presenza di un sano e prometten-te gruppo di giovani che giocano per il puro spirito di giocare. Non manca, però, la legittima ambi-zione della società. Un in bocca al lupo, quindi, a tutti. Noi di Lab vi accompagneremo in questo percorso, sicuri che i nostri lettori apprezzeranno. * Direttore di Lab magazine

è legato al collettivo e non all’individualità. Fuori dal campo e sugli spalti si racconta di storie di pas-sione, di tifo, ma anche di esagerate esplosioni di entusiasmo non sempre positive. Mi piace il calcio giocato dal Bari, tifo e simpatizzo per la Roma.

Come ti è saltata in mente un’idea così rivoluzionaria? Come è stato possibile trasformarla in una realtà?Marzo del 2008 tutti voi ricorderete l’avventura della Leonessa Altamura che militava nel cam-pionato di Eccellenza e che a causa delle poche risorse finanziarie (elemento ad oggi fondamenta-le per la tenuta di una squadra) riusciva a tenersi in piedi sino a fine campionato nonostante avesse subito circa 300 goals. La notizia fece il giro di tut-ti i programmi televisivi tra cui Quelli che il Calcio e Striscia la Notizia. Contemporaneamente sentii parlare in Radio di un italiano che in Spagna (in un paese alle porte di Madrid) fondava una società di calcio gestita dai cittadini. La curiosità mi assalì e da una ricerca approfondita notai che anche in al-tri paesi nel mondo l’esperienza aveva già succes-so da diversi anni: Israele, Inghilterra, Germania. Di li a qualche giorno venne pubblicato il Bando Regionale Principi Attivi che candidava idee inno-vative anche nell’ambito della Cittadinanza Atti-va: un connubio perfetto! Abbiamo presentato il Progetto Tifoseria Attiva per la creazione del sito internet in grado di gestire una vera squadra di cal-cio su www.altamuracalcio.it A Marzo 2009 abbiamo fondato l’associazione sportiva dilettantistica ULTRATTIVI con l’obiettivo di avviare il progetto nel successivo campionato 2010/2011. Tutto quello che abbiamo immagina-to nel corso di questi mesi si sta “magicamente” avverando proprio perché lo abbiamo fortemente pensato e desiderato. L’alleanza di persone che nella dirigenza hanno lavorato, divertendosi, in questi mesi ha determinato la realizzazione del progetto: non ci siamo fatti mancare proprio nulla,

abbiamo anche un ufficio stampa di Monza che segue costantemente l’attività di contatto con i giornalisti. Proprio come una squadra vera!

Quali sono stati i passi che hanno contraddistinto la vita recente dell’ASD Ultrattivi?A settembre 2009 abbiamo presentato in una conferenza stampa il nostro progetto alla nazione e abbiamo raccolto molte critiche positive, alcune anche molto costruttive che ci hanno permesso di perfezionare e calibrare al meglio il tutto. Di li a pochi giorni diverse centinaia di persone avevano aderito gratuitamente al progetto manifestando la propria volontà ed interesse a seguire in prima persona il progetto: a Maggio 2010 abbiamo rag-giunto l’ambito obiettivo delle 5.000 adesioni di cittadini di tutte le città d’Italia e non solo! A segui-to di un sondaggio votato dagli aspiranti presiden-ti l’ASD ULTRATTIVI ha scelto di creare una squadra ex- novo anziché acquisirne una già esistente. Di li a poche settimane centinaia di giovani aspiranti calciatori sono stati seleziona per far parte della prima squadra di calcio in Italia gestita dai cittadini tramite internet. Solo 25 i fortunati prescelti sot-to lo sguardo attento del mister Marco LUNARE. Successivamente abbiamo chiesto agli aspiranti presidenti di votare la maglia preferita ed il kit di allenamento che è stato scelto democraticamente tramite internet. Oggi la squadra di allena regolar-mente due volte a settimana.

Come giudichi i risultati ottenuti sino ad ora?Chiaro si può sicuramente fare di più, ma mi riten-go molto soddisfatto di vedere in essere il nostro progetto, partito come una sfida. Sono molto contento che sui giornali, sul web, in televisione si parli della nostra città come fucina di idee, per una volta l’Altamura che cambia, che si ispira e che ispira altre città anche del nord Italia. Sono sicuro che il nostro progetto è monitorato a più livelli da

Il presidente Fiore: “La nostra è stata una sfida”Di Giuseppe Clemente

speciale sport

Il Presidente Giacinto Fiore è l’ideatore, assieme al suo vice Stefano Colonna, dell’innovativo progetto Tifoseria Attiva, vincitore del Bando Regionale “Principi Attivi”.

Presidente, si presenti.Ho 31 anni e nella vita di tutti i giorni sono il Di-rettore Commerciale di una Società di Informati-ca, Elettronica e Telecomunicazioni di Gravina in Puglia, la MAC&NIL , fornitore TELECOM ITALIA e Leader nel mondo dell’innovazione tecnologica nell’ambito della Localizzazione Satellitare, Mes-saggistica, Telecontrollo e Mobile Office. Mi inte-ressa il mondo delle nuove tecnologie applicate e finalizzate a migliorare la nostra esperienza terre-na; seguo con attenzione e passione le evoluzioni economiche del nostro paese; mi piace leggere libri di psicologia, ma anche romanzi storici. Il Mondo del calcio mi affascina: entusiasma milioni di persone in Italia, muove una buona percentua-le del PIL! Ritengo il calcio un ottimo esempio di lavoro di squadra, il raggiungimento dell’obiettivo

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speciale sport

chi tra qualche mese si lancerà in questa avvincente sfida! Non vediamo l’ora di sfidare la Seconda Squadra di calcio in Italia gestita dai cittadini…

Quali obiettivi sportivi e societari vi siete posti assieme a tutto lo staff?La squadra e lo staff al completo hanno condiviso un obiettivo molto importante: conquistare il titolo di Eccellenza in 5 anni! Per questa stagione contiamo di raggiungere 1.500 cittadini attivi che si trasformano in presidenti versando la quota di soli 24 euro sul sito www.altamuracalcio.it

come è possibile diventare utente del sito www.altamuracalcio.it? Quali possibilità di interazione avranno i soci della community?Per aderire al progetto e diventare presidente, diri-gente ed allenatore dell’ ASD ULTRATTIVI è necessario registrarsi gratuitamente sul sito www.altamuracalcio.it nella sezione “Diventa Tifoso Attivo”. Successiva-mente si riceve una email con l’indicazione delle mo-dalità di versamento di soli 24 euro (bonifico bancario, carte di credito, altro) per rendere attivo il proprio account. Inoltre nella città di Altamura e nelle città li-mitrofe è possibile aderire al progetto anche tramite la sottoscrizione di un modello cartaceo affidato a tutti i calciatori, alla dirigenza ed in sede in via G. Almirante 89 – per maggiori info contattare 080 214 44 11. Una volta attivo, il cittadino ha la possibilità di vedere gli allenamenti, le sintesi delle partite, può interagire con la dirigenza grazie ai forum e chattare con i calciatori. Ciascun cittadino attivo può votare la propria forma-zione preferita per ogni partita disputata dall’ ASD ULTRATTIVI. Il Martedì sera verrà proposto alla com-munity un elenco di 18 giocatori candidati a scendere in campo la domenica successiva. Gli utenti presidenti avranno la possibilità di votare la propria formazione preferita entro giovedì sera. Il software genererà in automatico la formazione più votata dai cittadini. Il Venerdì mattina sul sito www.altamutacalcio.it sarà resa nota la formazione preferita dal mister che sarà messa ai voti con quella più votata dalla community. La domenica va in campo la formazione che tra le due risulta più votata! Inoltre alla community saranno sot-toposte le tattiche operative societarie anche di tipo economico – finanziario: a breve sarà attivo sul sito, nell’area riservata, una finestra sui conti finanziari della Società con entrate e uscite, costi e ricavi anche previsionali! Insomma ce n’è per tutti i gusti: aspiranti allenatori, aspiranti manager, aspiranti presidenti … ora tocca a voi!

Cosa pensi del panorama calcistico locale?La città di Altamura è abituata a ben altri livelli calcisti-ci: quest’anno l’esperienza della serie D sicuramente ha rincuorato molti. Ammetto di non essere molto addentrato nel panorama calcistico locale! Mi risulta però che le dita di una mano non bastino a contare tutte le squadre di calcio della città. Il nostro proget-to nasce ad Altamura perché gli ideatori e i fondatori sono della città, ma i nostri obiettivi ci spingono ad agi-re a livello nazionale raccogliendo l’entusiasmo di tutti gli appassionati di calcio, partendo dagli altamurani che son certo sosterranno il progetto così come già i nostri sponsor hanno dimostrato.

Alessandro Lorusso

Angelo Colonna - Fisioterapista

Carlo Vulpio

Domenico Papangelo

Vincenzo Colamonaco.

Vincenzo Taccogna - Segretario

Vito Incampo - Dirigente

Walter Baldassarra

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Domenico Picerno Francesco Nicoletti Giovanni Clemente Giuseppe Clemente - Direttore

Donato Lisanti - Dirigente Gaetano Ditaranto Giovanni Fiore Giuseppe Lenoci

Federico Patella Giacinto Fiore - Presidente Giovanni Nuzzi Luigi Dambrosio

Francesco Converso Gianni Gramegna Giuseppe Aliano Luigi Dilerma

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Marco Lunare - Allenatore

Mario Rasetti

Sandro Giordano

Stefano Santarcangelo

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speciale sport

L’allenatore, obiettivo: “Vincere il campionato”Parla Marco Lunare, giovane ed ambizioso allenatore dell’ASD Ultrattivi. Doveva allenare i portieri, ma non è andata così.Di Giuseppe Clemente

Il suo sarà un ruolo delicato visto che sul suo capo pendono costantemente le scelte che la community voterà. Marco ha 33 anni e…Nella vita di tutti i giorni sono un semplice impie-gato tecnico di una nota impresa di costruzioni, una persona che lavora talvolta anche sino a 12 ore al giorno ma che non rinuncia e non rinunce-rà mai alla sua grande passione: il gioco del cal-cio. Sono un grande tifoso, soffro e impreco per la mia squadra del cuore che è l’Inter che seguo sin da piccolino e di cui non mi perdo mai una sola partita in TV. Negli ultimi anni sono davvero rimasto affascinato dal modo di giocare di Mou-rinho, un modulo di gioco il suo che in realtà io già ammiravo e studiavo seguendo le partite in Spagna, dove il 4-2-3-1 è un modulo già impiega-to da molti anni. Mourinho poi in Italia ne ha tira-to fuori il massimo dei risultati possibili vincendo praticamente tutto. Per me tale modulo unito al suo modo di allenare rappresentano la massima espressione del calcio moderno. Poi l’allenatore portoghese per me è un esempio stimolante in quanto già da molto giovane allenava ad alti li-velli. Per ora siamo ancora agli inizi, c’è tanto da lavorare, organizzare e da sperimentare prima di poter parlare di esperienze. Magari fra un paio di anni ti saprò rispondere a questa domanda.

Cosa ti ha spinto a proporre la tua candidatura come allenatore dell’ASD Ultrattivi.E’ proprio vero che tutte le cose più belle av-vengono sempre per caso. Fino a qualche mese avevo tutt’altri progetti per la testa, poi ho letto del progetto sul sito e mi sono candidato come al-lenatore dei portieri, il ruolo che ricoprivo anche l’anno scorso in prima categoria, anche se il mio desiderio era comunque di poter allenare una

prima squadra. Sapevo di dover cominciare dal basso ma volevo evitare squadre di terza catego-ria disorganizzate e che col calcio giocato hanno davvero poco a che fare. Così quando ho capito di trovarmi in un ambiente ben organizzato, com-posto da giovani “attivi” con tanta voglia di fare e che puntavano ad alti traguardi, ho capito che poteva essere la società giusta per un allenatore emergente ma con grandi ambizioni. Organizza-zione, mentalità vincente ed impegno costante sono fondamentali per poter raggiungere obiet-tivi importanti nel mondo del calcio. E da subito questo mio pensiero ha sposato quello della so-cietà degli Ultrattivi.

Cosa pensi dello staff dirigenziale e del lavoro condotto sino a questo punto?Come ho detto prima ho trovato ragazzi con tan-ta voglia di fare, di imparare, di sperimentare e soprattutto di vincere. Non le solite “facce” del mondo del calcio altamurano che purtroppo negli anni hanno poco giovato a questo sport nel no-stro paese. Gente nuova, giovane e con idee nuo-ve. Lo staff sta lavorando benissimo e sono certo che continuerà a migliorarsi col passare dei mesi.

come giudichi gli uomini a tua disposizione e come stai cercando di prepararli?Ad oggi ho un gruppo composto da 26 giocatori. Da quel che ricordo anche da ex giocatore non mi è mai capitato di vedere così tanti ragazzi in queste categorie. Ho a che fare con persone che hanno la mia stessa passione per questo sport, che giocano a calcio puramente per divertirsi e per raggiungere gli obiettivi che la società si è pre-fissata. Ho una varietà di ragazzi che a me piace molto, nel senso che ci sono alcuni che hanno molta più esperienza anche in categorie superiori, che io conosco molto bene e che so cosa possono dare a questa squadra, poi ci sono altri che invece hanno pochissima esperienza o addirittura nessu-na in campo agonistico, a cui invece devo anche cercare di insegnare qualcosa in più e disciplinarli tecnicamente e tatticamente e poi ci sono i ragaz-zi giovanissimi ancora tutti da plasmare che per me rappresentano anche una sfida. Spetta a me capire in quale ruolo possano rendere al massimo e per me questo rappresenta anche una grandis-sima responsabilità nei loro confronti. Ho voluto iniziare la preparazione atletica con largo anticipo rispetto all’inizio del campionato. Ho fatto questa scelta al di là di tutto solo perché trattandosi di un gruppo completamente nuovo, volevo che pri-ma di ogni tattica ci fosse la conoscenza reciproca fra gli elementi. Ho cercato di fare in modo che i ragazzi si potessero conoscere prima personal-mente e poi calcisticamente in modo da mette-re da parte gli imbarazzi fra loro e di renderli nel più breve tempo possibile un gruppo di amici prima che un gruppo di atleti. Contestualmente ho puntato molto su una preparazione atletica approfondita e lunga perché dalla mia modesta esperienza in queste categorie credo che avere

una buona preparazione atletica che ti permet-te ti tenere il campo per 95’ aiuti a vincere non poche partite. La tattica, lo studio di un modulo che per i ragazzi è completamente nuovo è invece una cosa che durerà e si perfezionerà lungo tutta la stagione e (spero!) anche negli anni successivi.

Quali obiettivi ti senti di porti per questa stagione nel campionato di Terza Categoria?L’obiettivo n.1 è senza dubbio la vittoria del cam-pionato o comunque il salto di categoria. Obiet-tivo della società e quindi anche il mio. Al di là di ciò che rappresenta in se per se una vittoria in terza categoria, tale traguardo è molto importan-te perché rappresenta il primo gradino, la prima vittoria, il superamento del primo ostacolo che è sempre il più difficile, quindi farò in modo che ciò avvenga nel più breve tempo possibile. Nel mio piccolo invece, come obiettivo strettamente per-sonale, mi auguro di fare il meglio possibile come mio primo anno, ma soprattutto mi auguro di po-ter trasmettere ai ragazzi quei valori con cui sono cresciuto io e che reputo fondamentali non solo nello sport ma anche nella vita. Lealtà, rispetto, educazione e tanta umiltà.

Ti senti pronto a condividere le tue scelte con la community dei presidenti-allenatori che nel frattempo si sta espandendo?Questa è una bella domanda… E’ un po’ come se un estraneo decidesse le sorti di un figlio al posto del padre. Perché oramai questa squadra la sen-to come una famiglia, i ragazzi li conosco molto bene e solo io posso sapere dove, come e quando farli giocare. Ma comunque queste sono le regole del gioco e io mi adeguo, ma mi auguro con tutto il cuore che la community mi aiuti e non che mi metta in difficoltà.

Qual è il tuo credo calcistico? A parte quello che ho risposto alla prima doman-da, io penso che un “credo calcistico” si ottenga con gli anni e con l’esperienza. Ora ho un modello a cui mi baso, ho tante idee da mettere in pratica, ma ho anche tanta voglia di sperimentare moduli e stili di gioco differenti da cui mi aspetto tante risposte. Anche per questa domanda mi riservo di risponderti fra qualche anno.

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PORTRAIT

Lei, attualmente, è l’unico rappre-sentante istituzionale sovra co-

munale della città. Eccessivo carico di responsabilità o grande sfida?

Intanto sono grato alla popolazione al-tamurana che ha voluto confermarmi per la terza volta in questa funzione importante per questa città e per tutto il territorio. È al tempo stesso una sfi-da e un carico di responsabilità: è ne-cessario che il mio impegno che non è mai mancato anche sulle tematiche cittadine, si moltiplichi sulle proble-matiche che in questi anni mi hanno visto protagonista: servizi, infrastrut-ture, chiusura e bonifica della vecchia discarica, finanziamenti per la città e la Murgia. Sono certo che questo con-tinuerà ad essere il mio impegno.

I fatti di cronaca degli ultimi due mesi hanno sconvolto la città. Un omicidio, sparatorie, arresti, inchieste dell’antimafia. Che idea si è fatto, cosa può fare concretamente la politica? Ma soprattutto cosa non ha fatto la politica in questi anni?I recenti fatti di cronaca hanno solo confermato ciò che da anni avevamo intuito (ma inascoltato): Altamura non è purtroppo un’isola felice ma è inserita in un coacervo di interessi assolutamente preoccupante che, a detta degli inquirenti, ha contiguità con il mondo della politica e dell’eco-nomia. La politica deve dare esempi concreti, rifiutando ogni tentativo da parte della criminalità organizzata di coinvolgerla. Non credo che chi oggi governa questa città si sia distinto in

tutto ciò; i principali protagonisti re-stano al loro posto, coloro i quali si sono distinti nell’esaltare il ruolo della criminalità organizzata e chi dovreb-be garantire un’azione di chiarimento appare, invece, responsabile di tale situazione. Le opposizioni hanno giu-stamente posto il tema della risposta da dare alla criminalità organizzata e al ben noto gruppo di interessi econo-mici che continua a condizionare gran parte della politica altamurana.

I fatti degli ultimi due mesi hanno coinvolto la politica locale. La revoca dall’incarico di Dambrosio, le dichiarazioni rilasciate alla stampa, le inchieste della magistratura. Il Sindaco avrebbe dovuto confermare le sue dimissioni?Mentre episodi analoghi, a toritto, con un Sindaco e una giunta di centro sini-stra, sono stati condannati senza alcu-na esitazione, ad Altamura, nonostan-te le richieste delle opposizioni non vi è stata alcuna seduta monotematica né si è pensato di indire una mani-festazione. Quel poco che si è fatto è perchè le opposizioni e una parte del-la società civile si sono ribellate a que-sto stato delle cose. Mi chiedo, questa amministrazione è ancora in grado di garantire la legalità e la trasparenza? Io ho molti dubbi accresciuti dalla “vi-cenda Dambrosio”, dalle mancate di-missioni del segretario del Sindaco e dell’assessore Saponaro. Sono rimaste inascoltate le preoccupazioni del Sot-tosegretario Mantovano, del Prefetto di Bari e del Procuratore capo Laudati. Il tutto rischia di ridursi ad una farsa.

Di Antonio Ferrante

“Il centro-sinistra torni a parlare alla città”

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PORTRAIT

Alessio Dipalo, c’è chi lo ama e chi lo odia. come giudica l’operato del giornalista di Radio Regio Stereo? Quando Dipalo conduceva le sue bat-taglie contro la malavita organizzata e contro il malgoverno cittadino, com-battendo anche i poteri forti, ho sem-pre condiviso e sostenuto le sue batta-glie che sono e continuano ad essere anche le mie. Quando, invece, Dipalo ha in parte abbandonato queste batta-glie pensando, e sbagliando consape-volmente, che tutta la politica è ma-lata, ha dato spazio al qualunquismo e all’anti politica. Così si dà, spero se ne accorga, più forza alla cattiva poli-tica e agli interessi più inconfessabili presenti in città. La libertà di stampa che io continuo a difendere non può prevaricare e diventare grillismo anti politico che fa regredire la coscienza cittadina. Su questo, però, sono pron-to a qualsiasi confronto, anche ad es-sere smentito.

come giudica lo stato di salute del centro-sinistra altamurano, rappresenta una valida alternativa alla stagione Stacca? Ho sempre sostenuto che il centro sinistra altamurano va rifondato af-finchè ritorni a parlare alla città e a diventare alternativa al centro destra. Nonostante gli esasperati individuali-smi, ci sono segnali positivi di ripresa del dialogo e del rapporto tra i partiti del centro sinistra. Allo stesso tempo sono convinto che il centro sinistra deve essere in grado di lanciare un messaggio politico a tutta l’opinione pubblica che ha in questo momento a

cuore il bene della città e la necessità che Altamura ritorni ad essere la città laboriosa, dinamica, colta ed immune dalla illegalità come è stato nel passa-to. Credo che coloro i quali sono inte-ressati a ciò debbano ritrovare i fili di un nuovo e più moderno rinascimen-to cittadino.

Due temi caldi: la Ztl e la bonifica della discarica in contrada “Le Lamie”. In tema di rifiuti si rileva anche una irrisoria raccolta differenziata. Qual è la sua opinione su questi temi?Sulla bonifica della discarica “Le La-mie” ho da alcuni mesi sollecitato la Provincia di Bari ad avviare la com-plessa procedura di post-gestione (bonifica). Attendo ufficialmente di conoscere gli atti concreti che si sono compiuti, nonostante ciò che afferma il Comune attraverso i soliti comu-nicati pilotati, ovvero che la bonifica sarà avviata entro novembre. Sono passati tre anni dalla chiusura della discarica e non è stato imposto alcun atto per la bonifica. Io, però, conti-nuerò la mia battaglia per la bonifi-ca di quel sito che può rappresenta-re un ristoro, sia pur minimo, per la popolazione altamurana. Credo che la vicenda della ztl sia difficile da commentare, credo che il Sindaco e il Comando dei Vigili urbani debbano chiedere scusa ai cittadini e dar conto dell’enorme sperpero di danaro pub-blico che anziché risolvere in parte la vivibilità nel nostro centro storico, l’ha invece peggiorata. La raccolta differenziata langue, e non è un bene per nessuno.

Parla il consigliere regionale Michele Ventricelli. Tra i temi affrontati: le inchieste della magistratura, gli ultimi fatti di cronaca, il mondo dei rifiuti e la politica locale.

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le foto del mese

Centro storico, l’angolo della drogaIl cosiddetto “arc vasc” dovrebbe rappresen-tare una delle attrattive turistiche del centro storico di Altamura, citato nei libri di storia e di architettura. Si presenta, invece, in un forte stato di degrado. La sua posizione isolata lo ha reso, negli anni, un ottimo punto di smercio e consumo di droga, come è documentato dalle foto. E’ auspicabile un tempestivo intervento di recupero.

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Un progetto pilota per alleggerire l’affollamento del centro urbano di Altamura e rendere più vivi-bile il territorio stenta a decollare per i soliti farra-ginosi iter burocratici che rendono difficile qualsiasi azione dei privati e che solo una forte consapevole volontà politica delle amministrazioni locali e regio-nali potrebbe superare. Un progetto che, visto sulla carta e descritto dal Presidente della Cooperativa edilizia 31., Ten. Col. Mario Morando, sembra di avere tutti i requisiti necessari per ottenere l’appro-vazione condivisa della classe politica locale, poiché in linea con il benessere del territorio in quanto ol-tre a non violentarlo lo rilancia sviluppandone tutte le sue potenzialità.

Morando, tenace quanto basta per dimostrare ad ogni livello che la sua idea progettuale si sposa per-fettamente con le direttive nazionali ed europee, è intenzionato ad agire in tutte le sedi, visto che dalle sponde comunali e regionali spirano venti contrari. Detto progetto nasce a seguito della dismissione dell’area demaniale dell’ex campo profughi, oggi a circa due chilometri dalla zona industriale e a poche centinaia di metri dalla Caserma del 31. Rgt. Carri.

Il costruendo ospedale, in fase di completamento, fungerà da bretella di collegamento tra Altamura e Gravina. Ambedue le comunità saranno destinate in un futuro molto vicino a congiungersi definitiva-mente in forma di metropoli murgiana.

Il Presidente Morando, approfittando dell’alie-nazione del suolo dell’ex campo profughi (detto anche campo 2) da parte dello Stato, si attivò un paio di anni fa presso gli organi competenti, costi-

tuendo subito una Cooperativa edilizia mutuando il nome del 31. Reggimento con l’intento di facilita-re l’assegnazione di prime case ai dipendenti delle Forze Armate. Senonchè nel 2007 fu indetta dalla regione Puglia una conferenza di servizi per adibire quell’area a “parco della pace” e conservazione dei luoghi della memoria come museo.

Purtroppo, negli ultimi due decenni delle numerose strutture esistenti nel predetto campo profughi ne sono rimaste pochissime, per di più fatiscenti e di-rute. E questo è dimostrabile da un disegno d’archi-vio dell’area militarizzata nella seconda guerra mon-diale e da una foto a colori, ambedue i documenti riportati dallo scrivente, il primo nel libro “Altamura e la Caserma del 31. Rgt. Carri”/Schena Ed. 2000; e il secondo nel libro “Altamura- La Regina della Mur-gia”/Schena Ed. 1987.

Cosa si vuol dire con queste citazioni? Va subito chiarito che l’area in questione allo stato risulta ab-bandonata; è diventata una discarica a cielo aperto e luogo di bivacco per zingari. A volte si registrano anche incendi per le carcasse di pneumatici e di altri materiali di risulta che vengono depositati. Di luogo della memoria non resta quasi più nulla, se non qualche struttura come già riferito innanzi (una palazzina del comando, due o tre baracche in pessime condizioni di staticità, un paio di torrette di avvistamento).

Le migliaia di profughi che transitarono da quel campo, ebbero una vita piena di sacrifici (1945-60); una corriera faceva da spola tra il centro abitato e il campo. Uno spaccio di generi alimentari, aperto in

un casolare di fronte alla casa cantoniera sulla S.S. 96 gestito da un certo Di Gesù, era l’unicopunto di riferimento per far fronte alle esigenze più immediate. Tutto il resto era disperazione, “apar-theid”. Queste, in sintesi, le note storiche per ca-pire cosa era il campo profughi per tanti disperati provenienti dalla penisola istriana e dalle coste set-tentrionali africane (Tunisia, Libia, Egitto) e di cui si vuole conservare la memoria storica.La Cooperativa edilizia 31. è consapevole di questa parentesi storica e ne vuole tutelare la conservazio-ne. Infatti, l’idea progettuale prevede il recupero di quelle strutture attualmente in piedi per destinarle a museo e/o contenitori didattici per i residenti.

Il complesso abitativo previsto nel piano è di realiz-zare una cittadella completamente autonoma sotto diversi punti di vista con servizi indipendenti: uso di pannelli solari per la produzione di energia elettri-ca per il proprio fabbisogno, raccolta e impianto di smaltimento rifiuti, bus navette per il centro abitato dotate di centraline elettriche, una scuola materna, un centro commerciale, un ufficio comunale distac-cato, impianti sportivi, un posto di pronto soccorso. Tutto ciò creerebbe posti di lavoro, specialmente in un momento di grave crisi economica mondiale.

Questa idea si candida a progetto modello speri-mentale; ecco la necessità di “desattellizzare” in modo intelligente. A detta del Presidente Morando potrebbe essere adottato anche da altri Comuni, se tale progetto incontrerà il favore degli Enti ministe-riali, regionali e provinciali. Ci si potrebbe avviare ad un decongestionamento dei centri urbani con for-me di delocalizzazioni abitative sufficientemente autonome sperimentando sistemi di urbanizzazio-ne futuristici.

E’ bene inteso che non si sta pensando a quartieri dormitori, ma realtà autosufficienti in tutto, un so-gno quasi impossibile dove sperimentare un futuro sostenibile,si pensi anche alle grandi città se questo quartiere dimostrerà l’autosufficienza energetica significa che possiamo adottarlo a sistema, pensan-do alla città come l’insieme di tante cellule/quar-tieri autosufficienti, liberandoci definitivamente dalla schiavitù dei combustibili fossili per produrre energia pulita senza contare il rilancio economico del tessuto sociale.

“Chi è interessato alla Coperativa Edilizia 31, può visitare il sito: www.edilizia31.it”

“Ex campo profughi”, una città satellite tra Altamura e GravinaIl Presidente Mario Morando sollecita la conferenza dei servizi Di Gianni Mercadante

la proposta

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Il 21 settembre 2010 è stata presentata, nel terzo Circolo scolastico “Maria teresa di

Calcutta”, una pubblicazione su “Cittadi-nanza e Costituzione” curata dalla dott.ssa Caterina Lauriero, Vice Presidente dell’Ai-xtud, Associazione Italiana per la tutela dei disabili e dei diritti. Alla cerimonia hanno partecipato tutte le docenti del plesso, non-ché l’Assessore provinciale alle Politiche Sociali, all’Immigrazione e al Volontariato, Pino Quarto della Giunta Schittulli. L’opera prende lo spunto dalla legge 169/2008 ema-nata da Presidente della Repubblica, Gior-gio Napolitano, mirante ad una diffusione più capillare della Costituzione italiana e ad una presa di coscienza di tutti i cittadini ita-liani in merito ai propri diritti e doveri, ma anche degli stranieri residenti sul territorio nazionale, dal momento che tutte le scuole di ordine e grado sono frequentate da figli di immigrati..

L’insegnamento della cittadinanza e della Costituzione deve essere definito sin dalla prima infanzia, in modo da inculcare nei giovani cittadini il senso di appartenenza con tutti quei valori distintivi che fanno la differenza di ogni popolo: lingua nazionale ufficiale, tradizioni, storia, cultura, ma sem-pre con un occhio attento anche alle diversi-tà presenti sul territorio nazionale, affinché queste ultime non si sentano escluse nel “villaggio globale” che ci avvolge sempre più, dovuto all’accorciamento delle distanze e al desiderio di una vita migliore per colo-ro i quali fuggono dai loro paesi d’origine a causa delle avverse condizioni politiche.

Nella premessa fatta dall’autrice Caterina Lauriero, insieme alla sua collega Angela Lorusso, viene chiarito da subito lo spirito e la finalità di questo lavoro: ”E’ un qua-derno che nasce in via sperimentale ope-rativo per la scuola dell’infanzia”: Infatti, i protagonisti di detto lavoro sono i bambini di cinque anni della Sezione “A” –Melania Calvat del 3. Circolo Roncalli. La corposa introduzione diretta all’approfondimento del senso della cittadinanza e della Costi-tuzione è affidata al sapiente linguaggio

dell’autrice che ha saputo articolare in modo esaustivo l’intero progetto. I giovanissimi cittadini in erba hanno dimostrato capacità cognitiva e semantica attraverso il linguag-gio dei segni, punto di partenza per il lin-guaggio convenzionale scritto.

Il linguaggio dei segni, quindi dei disegni, viene esteso anche a quelle forme di com-portamento che ogni cittadino modello deve seguire in una società civile: le cose che si possono fare e quelle che sono vietate per non sconfinare nella sfera della libertà altrui. I pensieri dei giovanissimi cittadini spaziano in numerosi altri esempi: il diritto di essere ascoltati anche se si è piccoli; il rispetto delle

razze, del colore, della religione. Su quest’ul-timo punto la Lauriero ha fatto presente che la sua sezione è frequentata da alcuni bam-bini di etnie e religioni diverse, i quali sono perfettamente inseriti nel gruppo.

L’Assessore Pino Quarto, nel suo interven-to finale, si è complimentato con l’autrice e la dirigente scolastica per l’ottimo lavoro svolto, assicurando il sostegno del suo As-sessorato in future iniziative. L’obiettivo del docente, ha sottolineato Quarto, non è quello di seguire i talenti, i più bravi, ma soprattutto i bambini più difficili, irrequieti, irresponsabili, plasmandoli con i dovuti ac-corgimenti didattici.

scuola

Cittadinanza e CostituzioneUn quaderno didattico per il Terzo Circolo scolastico “Maria Teresa di Calcutta”.Di Gianni Mercadante

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30 LAB MAGAZINE ottobre/novembre 2010

anteprima

Questo dipinto, conservato nell’A.B.M.C., fa bella mostra di sé in

una stanza appositamente allestita insie-me alla “vera di pozzo” su cui sono scol-pite le insegne di Carlo V, un capolavoro dell’Araldica su manufatti lapidei.

Il quadro raffigura Frà Angelo De joiosa, Cavaliere di Malta, di origine francese, del-la regione di Aquitania (sud della Francia), e l’aspetto curioso è che questo personag-gio non ha nulla a che vedere con la storia del nostro territorio. Proviene dall’ex mu-seo civico su lascito dell’ex Amministrazio-ne del ricovero di mendicità; si ignora al momento l’autore dell’opera e su questo lo scrivente ha qualche idea per ottenere indi-zi per effettuare ulteriori ricerche.La seppur breve, ma corposa didascalia riportata sul ritratto, racchiude una ric-chissima storia del personaggio. Da quasi trent’anni oggetto di mie osservazioni nel-la frequentazione dell’A.B.M.C.,mi incuriosiva il fatto che quella figura non rientrava nella storia locale, ma senz’altro rappresentava un notabile d’alto rango av-volto in un fitto mistero.

ARMAD’argento ai cinque pali di rosso, attraversati da una fascia su cui poggiano tre “idre”andanti (mostro mitologico delle paludi a sette te-ste, le cui cellule si moltiplicano in caso di uccisione).

Traduzione:*“Frate Angelo (1) di joyosa, oratore fran-cese e Definitore (2) di tutto l’ Ordine dei Cappuccinifiglio di Guglielmo di joyosa, duca della provincia di Aquitania e figlio di (Maria) di Batarnay, contessa di Bouchage in Francia, fratello di Francesco di joyosa Cardinale e Arcivescovo di tolosa, morto a Rivoli, Du-cato di torino, il 27 settembre 1608 all’età di 45 (3) anni.

Immagine austera; barba folta, rossiccia; lineamenti fini, occhi luminosi e miti; con in testa un elmo piumato al vento; corazza dorata; fisico possente avvolto in un man-tello dei Cavalieri di Malta, sul cui pettora-le nero sfoggia l’emblema dell’Ordine ed il braccio destro in mezza manica con l’indice indicante una decisione. Questa la descrizione che comunica il ri-tratto e che si rifa a quei canoni della pittura tardo-cinquecentesca.Nella precedente pubblicazione “Altamu-ra Nobilissima”/Schena Ed./1997 non fu possibile inserirlo nelle mie ricerche. Ora il mistero è stato risolto.Frà Angelo joyoso (alias Henri de joyeuse) conte di Bouchage, nasce a tolosa/Francia il 21 settembre 1563. Figlio di Guglielmo di joyeuse e di Maria de Batarnay, ed è fratello di Anna di joyeuse e del Card. François de joyeuse. Il 28 novembre 1581 (diciottenne) sposa Catherine de la Valette (quindicen-ne). Hanno una figlia il 10 gennaio 1585: Henriette Catherine de joyeuse. La morte della moglie Catherine il 10 agosto 1587 lo convince a prendere i voti come cappucci-no il 24 settembre 1587 col nome di “padre Angelo” Il re Henri III, che lo considera un suo pupillo, resta scioccato da tale decisio-ne. tuttavia, a seguito di problemi politici, Henri III lo invita ad abbandonare momen-taneamente il convento e lo nomina Gene-rale della regione Linguadoca e poi lo crea Maresciallo di Francia. Rientrato fra i cappuccini, (padre Angelo) diviene un noto predicatore e un mistico, soggetto a visioni. E’ uno dei primi a nota-re il valore di François Leclerc di trembaly, in religione Padre joseph. Padre Angelo muore il 28 settembre 1608 nel convento dei Cappuccini di Rivoli (Italia) e il suo corpo viene traslato nella cappella dei Cap-puccini a Parigi, di Rue Saint-Honoré. Coprì diversi incarichi nell’Ordine dei Cappuccini (Guardiano dei Cappuccini di Arles/1592; Guardiano del convento di Saint-Honoré; Provinciale della provincia

parigina (1601-1603); fondatore del conven-to dei Cappuccini a Nevers.Inviato a Roma nel 1608 fu nominato Defi-nitore generale del suo Ordine.Il 10 agosto 1608 muore a Rivoli a segui-to di un attacco di febbre. Il suo biografo jacques Brousse riesce a conservare alcuni frammenti dei suoi sermoni, mentre Ber-nard di Bologna, nella “Bibliotheca script. Cap.”/1747 cita una sua opera intitolata “Flamma divini amoris”.

(1) Il vero nome del frate era Henri; egli prese il nome di Angelus dopo essere en-trato nell’Ordine dei Cappuccini.(2) Chi assiste il Generale o il Provinciale nell’amministrazione delle cose dell’Ordi-ne(3) L’età indicata è 42, ma da ricerche effet-tuate, risulta essere morto a 45 anni.

Un dipinto alla ricerca d’autoreSvelata dallo scrittore e giornalista Giovanni Mercadante l’identità di un misterioso dipinto conservato nell’Archivio Biblioteca Museo Civico. Si tratta del Cavaliere di Malta Frà Angelo De Joiosa. Di Gianni Mercadante

Esclusivo

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La propostaIl Libro: Araldica nobiliare ed ecclesiasticaA breve, in tutte le librerie locali, il nuovo e prezioso volume curato dal giornalista e scritto-re Giovanni Merca-dante.

Di Grazia Valentina Deliso

Ormai sono quasi trent’anni che Giovanni Mercadante

si dedica all’Araldica locale. Un suo primo lavoro fu pubblicato nel 1997 “Altamura Nobilissima” (Schena Ed., Fasano); un volu-me di grande valenza storica che abbracciava diversi secoli di sto-ria altamurana (1400-1800), in cui furono catalogate in ordine alfabetico numerose Casate di Re, Principi, Feudatari e Famiglie nobili che illustrarono nel tempo la città. Un’opera enciclopedica (420 pp.) per la mole di ricerche, ricostruzione di stemmi, indagini a tutto campo per rintracciare i discendenti di famiglie estinte e recuperare alla memoria storica documenti che inevitabilmente potevano andare dispersi. Oggi, a distanza di quasi quindici anni, dopo una parentesi con la pubbli-cazione di altri suoi due lavori a tema (“Altamura e la Caserma del

31. Rgt. Carri” (Schena Ed., Fasa-no, 2000)”; e “Altamura - Dalla Murgia alla cultura del salotto” (Schena Ed., Fasano, 2007), ve-diamo questo prolifico autore alle prese ancora con l’Araldica che è diventato il piatto forte del-le sue ricerche. Il titolo del nuo-vo libro è “Altamura – Il codice segreto della nobiltà e il mistero dei Cavalierdi di Malta”.

Questa sua ultima fatica, che ha comportato una lunga gestazio-ne, si tradurrà praticamente in una affascinante edizione, mol-to maneggevole, ad un prezzo contenutissimo, mirata alle nuo-ve generazioni di lettori che vo-gliono scoprire le proprie radici attraverso la conoscenza e l’in-terpretazione degli stemmi, dei simboli che decorano lo scudo unitamente ai colori che possono essere simboleggiati mediante un sistema di segni nel caso di una ricostruzione scientifica, lad-dove manca il reperto fisico. Ma mirerà indubbiamente ad amare

di più la nostra città e a tutelare gelosamente il nostro centro sto-rico che è ricco di stemmi.

Va detto subito che uno stem-ma in pietra asportato dalla sua sede originaria perde il suo va-lore storico nel momento in cui è collocato in un altro sito, perché diventa anonimo. Uno stemma, con la sua simbologia, racchiude tutta la storia di un nobile, con le sue vicende e le sue parentele. L’asportazione, quindi, è un atto gravissimo che va sanzionato a termini di legge, poiché teso a spogliare il territorio delle sue antiche vestigia.

Il libro sarà presente nelle miglio-ri librerie ed edicole altamurane già dal prossimo dicembre 2010, con una seducente veste tipogra-fica di cui diamo un’anteprima. Inoltre, l’autore, primo scoprito-re di un filone storico sconosciu-to ai più eruditi di storia locale ma anche a quelli che lo hanno proceduto nei secoli scorsi, ha

portato alla luce l’amma-liante storia dell’Ordine dei cavalieri di Malta, la cui presenza sul territorio altamurano è attestata dal loro simbolo (una croce a coda di rondine) in nume-rose chiese pubbliche, pa-lazzi nobiliari, masserie e casa palazziate. Tutto ciò è documentato attraver-so un ricco corredo foto-grafico a colori, proprio a dimostrare l’attendibilità delle sue ricerche; insom-ma un fitto mistero che richiede ulteriori appro-fondimenti, data la scar-

sezza di documenti negli archivi locali (Diocesi e Abmc). Gli stem-mi presenti sulla facciata della Cattedrale sono stati minuziosa-mente “smembrati” per attribui-re le “armi” ai territori di appar-tenenza (vedi stemma Carlo V al di sopra del portale; e ancora la “vera di pozzo” sempre di Carlo V, conservata nell’Abmc).

E per finire, non poteva non mancare l’araldica ecclesiastica con tutti gli stemmi dei Prelati e dei Vescovi che hanno governato la nostra Diocesi dal 1200 fino all’attuale vescovo Mons. Ma-rio Paciello. Un altro contributo storico è stato dedicato a del-le figure attuali che onorano la nostra comunità: il Nunzio Apo-stolico, Mons. Giacinto Berloco; S.E. Mons. Michele Castoro, vescovo di Manfredonia, Vieste, S. Giovanni Rotondo; S.E. Mons. Mimmo Cornacchia, vescovo di Troia-Lucera e lo scomparso Nunzio Apostolico Mons. Donato Squicciarini.

anteprima

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32 LAB MAGAZINE ottobre/novembre 2010

libri

Un romanzo di succes-so! Non si può che de-finire così Lorodipuglia di Vito Antonio Loprie-no, edito da Il Grillo Editore, un romanzo pubblicato appena due mesi fa e che oggi è pronto per la ristam-pa dopo aver venduto quasi mille copie nelle decine di presentazioni tenutesi nella provin-cia di Bari e taranto e che ora si appresta a coprire tutta la Puglia e a raggiungere anche

la Basilicata e, udite udite! persino Milano, Roma, torino, Bologna, Napoli e chissà ancora dove!Lorodipuglia, primo romanzo dello scrittore barese, attualmente se-gretario generale della SLC CGIL di Puglia, il sindacato della co-municazione, ha visto il suo esordio presso il Foyer del teatro Pe-truzzelli di Bari per poi cominciare la sua lunga e sempre affol-

lata tournée di eventi letterari organizzati da librerie, associazioni, istituzioni che hanno di gran lunga apprezzato il suo libro. Lorodipu-glia racconta di amici, parenti, incontri e scon-tri in una masseria, la masseria Rivoli dove una generazione dopo l’altra scandisce la pro-pria quotidianità con il lavoro della terra: dalla mietitura alla raccolta delle olive alla nascita di un agnellino.

in libreriawww.ilgrilloeditore.it

“Le donne della mia vita mi hanno dato tutto quello che potevano, piacere e dolore. La vita stessa, in fondo. La vita nella sua banalità. E mia madre è stata la donna più importante della vita mia fi no alla tua comparsa”.

Un grande successoche ha nome LorodipugliaDi Filomena Pepe

Il romanzo di Vito Antonio Loprieno in tournée per tutta la Puglia e non solo

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La vita dell’ex primo ministro pakistano Benazir Bhutto, prima donna a guidare una nazione islamica, si dispiega come un racconto di dimensioni shakespeariane. Educata a Harvard e Oxford,

Benazir Bhutto decise sin dall’inizio di non vivere come una giovane ricca e viziata, ma di impegnarsi politicamente per il suo paese. Accusata di corruzione, imprigionata e poi esiliata per molti anni, Benazir Bhutto vide la sua famiglia decimata per poi venire richiamata in patria nel 2007 come unica speranza per la democrazia del suo Paese.

In una sera d’autunno del 2003, lo studente di Harvard Mark Zuckerberg, un genio dell’informatica, siede al suo computer e inizia con passione a lavorare ad una nuova

idea. Quello che prende vita nella sua stanza diventerà ben presto una rete sociale globale che rivoluzionerà la comunicazione. In soli sei anni e con 500 milioni di amici, Mark Zuckerberg è il più giovane miliardario della storia...ma per lui il successo porterà anche complicazioni sia personali, sia legali.

CULTURA

Un albero ghiacciato, di un rosso vivo, pulsante, intriso di sangue. È la prima immagine che appare a don Ermete, Zeno e Sauro. Una strage indicibile si è

consumata ai piedi di quell’albero, e solo una prodigiosa nevicata ha lenito l’orrore di quegli undici corpi straziati da undici cause di morte diverse, avvenute contemporaneamente, in un lampo. I quarantadue abitanti di Borgo San Giuda, travolti dall’onda d’urto di quel massacro, si ritrovano al centro del mondo mediatico. Semplici testimoni del male, diventano i protagonisti dimenti-cati di questa storia, e tutti insieme scivolano nella follia.

Barricato in cantina per trascorrere di nascosto da tutti la sua settimana bianca, Lorenzo, un quattordicenne introverso e un po’ nevrotico, si prepara a vivere il suo

sogno solipsistico di felicità: niente conflitti, niente compagni di scuola, niente commedie e finzioni. Il mondo con le sue regole incomprensibili fuori della porta e lui stravaccato su un divano, circondato di cocacola, scatolette di tonno e romanzi horror. Sarà Olivia, che piomba all’improvviso nel bunker con la sua ruvida e cagionevole vitalità, a far varcare a Lorenzo la linea d’ombra, a fargli gettare la maschera di adolescente difficile per accettare il gioco caotico della vita là fuori.

Trent’anni dopo Il nome della rosa, il nuovo attesissimo romanzo di Umberto Eco. La storia si svolge lungo il XIX secolo, tra Torino, Palermo e Parigi, si muove tra servizi

segreti, agenti doppi, ufficiali felloni ed ecclesiastici peccatori. Può accadere di tutto, anche che l’unico personaggio inventato di questa storia sia il più vero di tutti, e assomigli moltissimo ad altri che sono ancora tra noi.

Rosario Russo è un uomo che ha dovuto abbandonare la sua terra e fuggire dal suo passato. Si è rifatto una seconda vita con un’altra identità, un altro lavoro e un’altra

famiglia, in un altro paese, sperando che finalmente questo possa essere il corso sereno della sua vita, finché il destino non decide per lui...

3 LI

BRI

3 FI

LM

A cura di A. Ferrante

A cura di A. Ferrante

IL cIMITERO DI pRAGA, di Umberto Eco (Bompiani, pp. 528, euro 19,50)

THE SOcIAL NETWORk (Genere: biografico Regia: David Fincher 120 min)

IO E TE, di Nicolò Ammaniti (Einaudi Stile Libero, 116 pp., 10 euro)

BHUTTO (Genere: docu - drammatico Regia: Johnny O’Hara, Duane Baughman 115 min)

XY, di Sandro Veronesi (Fandango, pp. 400, euro 19,50)

UNA VITA TRANqUILLA (Genere: drammatico Regia: Claudio Cupellini 105 min)

CAMERA DEL LAVORO COMUNALE DI ALTAMURAVia M. Continisio, 9 - 70022 Altamura (Ba) Tel. 080 3104693 / 3117030

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34 LAB MAGAZINE ottobre/novembre 2010

SPORT

L’Atletic Club Altamura è senza dub-bio l’associazione più attiva e orga-

nizzata del territorio. Ascoltiamo cosa può dirci uno dei dirigenti di questa as-sociazione, Orlando Paternoster.

Sono entrato a far parte dell’Atletic Club nel 2003 e nel 2006 entro nel Consiglio Direttivo. Attualmente rivesto la carica di tesoriere, sono responsabile del sito web del quale mi sono occupato fin dall’inizio e faccio par-te del team addetti stampa. Da ragazzo ho praticato sport come tutti: calcetto, tennis, ciclismo e vedevo i podisti come sportivi ai quali mancava qualcosa, l’attrezzo con cui fare sport. Il pallone per il calcio, la racchet-ta per il tennis o la bicicletta per il ciclismo. Ricordo di aver partecipato molti anni fa a una “marcialonga di primavera” organizza-ta dalla Pro Loco di Altamura e di aver odia-to la corsa dal giorno dopo della gara perché avevo le gambe a pezzi.

Momento cruciale della vostra annata sportiva è il Trofeo Auxilium che si svolge alla fine del mese di ottobre. Com’è andata quest’anno?Il trofeo Auxilium nasce nel 1989 come gara

dedicata e realizzata per i diversamente abili della Cooperativa Auxilium. Ideatore Franco Palasciano, attualmente Presidente dell’At-letic Club. Ricordo il motto che accompagna-va le prime edizioni “Mens sana in corpore sano”. Da quando il trofeo Auxilium trovò la collaborazione della neonata Atletic Club, la gara cominciò ad assumere un’importan-za diversa, diventando una tappa del cam-pionato Regionale Pugliese, senza per que-sto mettere da parte il motivo per cui è nata. La gara della solidarietà partecipata da atleti diversamente abili rimane il centro di tutta la manifestazione. Quest’anno la 22ª edizione ha confermato i grandi numeri ai quali sia-mo abituati già da qualche anno. Oltre mille atleti hanno percorso le strade di Altamura colorando la città per un’ora. Da tutta la Pu-glia e a volte dalle regioni vicine, ogni anno tornano gli atleti che ormai apprezzano la nostra gara e la nostra organizzazione. Direi che anche quest’anno il bilancio è positivo.

Nota dolente è l’esiguità degli spazi che gli amanti dell’atletica leggera hanno a disposizione. qual è il desiderio più grande di un’amante di questo sport? Cosa vi aspettate dalla politica locale?

È vero, lo spazio a disposizione è a dir poco esiguo. Noi più grandi ci adattiamo sulle strade periferiche, specialmente dal San-tuario del Buoncammino verso il Pulo ma i ragazzi sono in pratica costretti ad allenarsi per la strada nel traffico e questo, Altamura non lo merita. Non dimentichiamo che Al-tamura è, dopo Bari naturalmente, il centro più importante ed esteso della Provincia, eppure manca quello che invece troviamo nelle vicine Acquaviva, Santeramo, Loco-rotondo Putignano…. Un campo di atletica attrezzato che può solo portare benefici alla città sarebbe la ciliegina sulla torta per i suc-cessi che riusciamo ad ottenere. Purtroppo stando così le cose, molti ragazzi altamurani in gamba devono passare a squadre di al-tri paesi più furbi di noi. Campioni Italiani che nascono ad Altamura ma che vestono le maglie di società di Locorotondo o Molfetta, solo perché in questi comuni la sensibilità delle istituzioni funziona in maniera diversa. Qual è il mio desiderio è chiaro, vorrei che Altamura diventi un riferimento importante dell’atletica pugliese con tanto di campo di atletica. Gli atleti altamurani lo meritano e noi, i campioni del futuro, possiamo prepa-rarli solo così.

L’Atletica targata Altamura Il mondo dell’atletica ad Altamura cresce a vista d’occhio. Sono diversi anni che, nelle periferie della città, è facile imbattersi in plotoni di corridori che si allenano, migliorando la propria condizione fisica e, in alcuni casi, preparano anche gare e manifestazioni di atletica leggera. Di Giuseppe Clemente

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LAB MAGAZINE ottobre/novembre 2010 35

RUBRICHE

BENESSERE A TAVOLAA cura di Domenica Incampobiologa nutrizionista [email protected]

E’ vero che coloranti e conservanti favoriscono l’iperattività nei bambini?Si è assolutamente vero che alcuni co-loranti e conservanti usati in bevande gasate, succhi di frutta, dolci, gelati e altri cibi incrementano i disordini da iperattività (disattenzione, impulsivi-tà, attività superiore alla norma) nei bambini almeno fino alla metà dell’in-fanzia. Infatti a partire dal 20 luglio 2010 gli alimenti contenenti i coloranti E 102, E 104, E 110, E 122, E 124 ed E 129, dovranno recare, accanto alla de-nominazione (E), anche la scritta “può influire negativamente sull’attività e l’at-tenzione dei bambini” come riportato nell’allegato V del regolamento euro-peo 1333/2008. Gli alimenti presenti nel mercato o etichettati prima di que-sta data possono essere commercializ-zati fino alla data di scadenza.

L’alimentazione ha un ruolo nel contrastare alcune infezioni dell’apparato urinario? Molti degli agenti patogeni respon-sabili di cistiti e/o infezioni varie dell’apparato urinario, in particolar modo in quello femminile, sono cau-sate da germi che provengono dalle feci; ne deriva che, al di là delle ope-razioni da porre in atto per curare la propria igiene intima, dovremo al

contempo prevedere che la flora bat-terica intestinale sia modificata al fine di prevenire le patologie dell’appara-to urogenitale L ’alimentazione gioca un ruolo im-portante nella modifica della compo-sizione della flora batterica del tratto intestinale seguendo particolari modi-fiche nella scelta dei cibi. Infatti ridu-cendo fortemente i prodotti dolciari, bevendo molta acqua e assumendo regolarmente frutta fresca e prodotti fermentati del latte, contenenti batteri probiotici, si assiste ad una riduzione del rischio di recidive di infezioni del tratto urinario

I broccoli hanno proprietà ntitumorali?Numerosi studi hanno dimostrato che i broccoli hanno delle significative proprietà anti-cancro. Ora un grup-po di ricercatori dell’Institute of Food Research ha individuato una sostanza chimica nei broccoli che interagisce con i geni coinvolti nello sviluppo del cancro.. La sostanza chimica in que-stione, il ‘sulforafano’, sembra contra-stare un errore nel gene PtEN coin-volto nel cancro alla prostata. Aver scoperto questa interazione del gene con il sulforafano potrebbe portare a nuovi trattamenti per questo tipo di malattia

Attenzione ai coloranti, bene i broccoli

un gruppo di ricercatori ha individuato una sostanza chimica nei broccoli che interagisce con i geni coinvolti nello sviluppo del cancro

FuoriluogoParallelo di Stato

di Cristiano Marti

Un dominio politico che dura da più di dieci anni in un Paese dove le opposizioni non sono mai riuscite ad unirsi veramente. Politiche di governo che hanno fallito nel campo del sociale; violenza e inflazione in aumento, con una corruzione diffusa che rende sempre più insostenibile il malcontento delle classi popolari, il cui voto sarà fondamentale per il giorno delle elezioni. Quel giorno tutti i partiti di opposizione decidono di unirsi in un’unica lista, rafforzati da alcuni politici che hanno lasciato il partito di governo perché stanchi della sua struttura burocratica e clientelare. Fotografia di un possibile quadro in Italia? No. E’ la realtà che vive il Venezuela di Chavez, al governo dal 1998 e da 5 anni siede da solo in Parlamento col suo Partito Socialista, a causa delle opposizioni che nel 2005 decisero di boicottare le elezioni. Nell’ultima tornata elettorale si sono presentati uniti con la Mesa de Unidad Democratica. Chavez però ha vinto ancora, ottenendo 98 seggi su 165 in Parlamento. In Italia ancora non si vota. Ma speriamo che si fermi il parallelo con il Venezuela.

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36 LAB MAGAZINE ottobre/novembre 2010

speciale viaggi

Il corpo e lo spirito: i penitenti di Guardia SanframondiUn viaggio molto particolare in una cittadina della Provincia di Benevento. Dove i “Riti Penitenziali” attirano, ogni sette anni, migliaia di fedeli e curiosi. Ecco l’altra faccia del turismo religioso. Di Anna Maria Loiudice e Giacinto FioreFotografie di Anna Maria Loiudice

A Guardia Sanframondi, in provincia di Benevento, ogni sette anni si svol-

gono i Riti Penitenziali in onore dell’As-sunta. Un modo di concepire la fede molto forte, vissuta sul proprio corpo come tipicamente accade in molte ma-nifestazioni religiose nell’area mediter-ranea. Quest’anno il 22 agosto eravamo lì e abbiamo deciso di raccontare questa singolare tradizione attraverso gli occhi di chi ama la propria terra. Abbiamo in-tervistato il signor Franco Vincenzo con cui abbiamo parlato di storia, religione, miti legati a questo paese e ai Riti.

Guardia Sanframondi è un piccolo pae-sino ma ogni sette anni viene invaso da fedeli, curiosi e giornalisti da ogni parte d’Italia in occasione dei festeggiamenti in onore dell’Assunta. Quando e come è nato il culto dell’Assunta?Guardia ha esattamente 5700 abitanti, ma in questi giorni arriva ad essere po-polata da 20.000 guardiesi, compresi gli emigranti e in totale percorsa da 150.000 persone nei giorni della penitenza e a ragion veduta ho modo di credere, che escludendo i turisti, coloro i quali sono presi da questo evento, hanno in loro la stessa passione e persino la stessa con-templazione e partecipazione religiosa che vi era alle origini. In realtà il culto e nato intorno al 1200, quando i San-framondo governavano questa fiorente cittadina, ma tutte le notizie che abbia-mo, seppur documentate, hanno tutte le caratteristiche proprie della leggen-da. Si narra, che per un editto ducale, i pastori e gli allevatori, non potessero passare con le loro greggi sulla strada

ducale, per motivi di decoro e pulizia, e di conseguenza per spostarsi a valle tra Guardia, San Lorenzo Maggiore e i dintorni si cominciò a passare per una zona incolta a sud del paese. Ivi, dato che frequente era il pascolo dei porci, al-cuni di essi ruzzolarono in maniera più insistente presso un raggruppamento di sassi e quando il pastore vi si avvicinò per disciplinarli al pascolo, notò uscire dalla terra una mano lignea.La voce si sparse in fretta, tanto da at-tirare sul posto molti guardiesi, i messi ducali e alcuni abitanti di San Loren-zo, che di lì a poco iniziarono gli scavi. Dopo tutto questo laborioso scavare, la folla potè ammirare, esterrefatta la sta-

tua lignea, assisa, di una Madonna col Bambino, e qui la faccenda entra nella leggenda. La statua, ripeto, assisa, il cui bambino probabilmente aveva in mano un globo oppure un melagrano (e non, come si dice, una spugna con gli spil-li), non si voleva proprio sollevare dal fosso, malgrado i ripetuti tentativi de-gli astanti, tanto che si crearono diverse fazioni contrapposte, divise per paesi, quando intanto erano arrivati pure quel-li di Castelvenere. Quindi, a turno tutti ci provarono, ma i guardiesi ormai sfini-ti dalla contesa si “armarono” di spugne di sughero piene di spilli e iniziarono a battersi il costato e il petto, in segno votivo e penitente, solo allora, per mi-

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speciale viaggi

Chi sono i flagellanti

L’origine del movimento dei flagellanti risale alla metà

del XIII secolo, in Italia centrale. A Perugia, Raniero Fasani, eremita francescano, influenzato dalle dottrine di Gioacchino da Fiore, fondò il primo gruppo

di flagellanti, la «compagnia dei disciplinati di Cristo». Il movimento si diffuse rapidamente nell’Italia centrale e settentrionale, organizzando processioni che arrivavano a coinvolgere fino a 10.000 persone, di ogni strato sociale, che attraversavano le città mentre i penitenti si percuotevano a sangue con una frusta, per espiare i peccati del secolo e preparare l’avvento del regno dello spirito. I flagellanti si

riunivano in compagnie, guidate da un «maestro», si lasciavano tutto alle spalle, e percorrevano il paese esercitando in pubblico la propria penitenza.

Ai nostri giorni, in Italia, la autoflagellazione in pubblico è praticata ancora in occasione delle processioni dei Vattienti a Nocera Terinese (CZ), dei Battenti a Verbicaro (CS) e dei Battenti di Guardia Sanframondi (BN).

racolo la statua si sollevò dall’originaria ubicazione per essere poi, in processio-ne, traslata in paese.

Come si svolge la processione del 22 agosto dalla messa all’incontro dei peni-tenti con l’Assunta?La mattina, prestissimo, i penitenti in-cappucciati si chiudono in chiesa per prepararsi alla processione e intanto pregano e levano canti alla Madonna, mentre fuori dalla stessa, il vescovo e i parroci celebrano la messa genera-le, alla fine della quale, aperte le porte della chiesa, i penitenti si dispongono a quadrato in attesa, fino a che appar-sa la Madonna sulla soglia si iniziano a battere violentissimamente, tanto che nel silenzio attonito della piazza esplo-de il rumore dell’impatto sul petto dei mille penitenti, alternato a qualche urlo adrenalinico di dolore degli stessi. È questo, probabilmente il momento in assoluto più emozionante e al contempo potente dell’intera manifestazione. Suc-cessivamente si dispongono “i misteri” in “quadri” dei primi tre rioni, seguiti dai sangirolamini, dai battenti, dai fla-gellanti e alla fine dagli ultimi tre rioni, che in totale vedranno “schierati”, 2000 fuguranti (anch’essi impegnati in que-sta forma di penitenza), 1300 battenti e mille penitenti cosiddetti “civili” (quelli con la corona di spine e le funi strette al petto). Battenti e Figuranti ci metteran-no 4 ore per percorrere i primi 3 km fino all’incontro con l’uscita della processio-ne dell’Assunta, poco fuori Piazza Ca-stello e lì, nel secondo momento di mas-sima tensione, in silenzio, i battenti si inchineranno alla Madonna per poi di-sperdersi e scomparire del tutto. Il resto della processione, con la parte finale dei “quadri” prima, e a seguito della statua Sacra dopo, arriverà di nuovo in Piazza

S. Filippo, all’entrata del Santuario, solo alle 19,00 della sera stessa.

Gli incappucciati sono fedeli apparte-nenti all’ordine di San Girolamo peni-tente che durante i Riti sfilano divisi in Battenti e Flagellanti. Gran parte dell’at-tenzione dei media è richiamata proprio da loro. Chi sono e da dove vengono? Mi raccontava che il fascismo cercò di far sparire quest’ordine...In realtà, questi penitenti, non seguono un ordine in particolare, se non quello che potremmo chiamare: “dei devo-ti dell’Assunta”, non a caso vestono in bianco candido, mentre, i bimbi, i cosid-detti sangirolamini, con le tuniche nere, e i volti scoperti, precedono il gruppo dei Battenti rappresentando quell’or-

dine, che in Europa, sotto le insegne di Girolamo, poi santo, innestarono questa pratica tra i cristiani penitenti. Io co-munque, rimango convinto, che data la fondatezza votiva e religiosa, nel senso più intenso del termine, di questi riti, la folla attirata dal “sangue”dovrebbe es-sere tenuta a debita distanza. Per quanto riguarda il “chi”, molti di noi sanno chi sono gran parte dei penitenti, i guardiesi soprattutto che offrono le loro case per accoglierli anche alla fine della mani-festazione, offrendo loro medicamenti e refrigerio e anche “panni puliti”. Ap-partengono a tutte le classi sociali, sono uomini e donne, giovani e vecchi, di qui e da molto lontano, che offrono il dolore della propria carne alla Madonna in se-gno di penitenza, per chiedere grazie di quello che si è ricevuto e di quello che si spera di ricevere. La loro identità resta un segreto tenace, ma il loro atto di fede, rappresenta ancora, intatto, il senso di rispetto e di totale devozione al sacro in terra e mai lontano, palese e non solo decantato. Riguardo al fascismo, più che di per se il regime, furono alcuni ottu-si “capitani” a tentare di espiantare un rito, che per quanto ne so, non si è mai fermato e non si fermerà mai!

Con quali strumenti si battono e si per-cuotono?I battenti usano la “spugna”, ovvero un disco di sughero manicato in cuoio, con tantissimi spilli inchiodati, tra la pelle, penetrati nella carne gli spilli, un sotti-lissimo strato di cera che serve per non impregnare il sughero di sangue e vino. Il vino, e non l’aceto, viene usato per tenere “viva” e aperta la ferita. Gli atri usano i flagelli a tessere di ferro con cui si percuotono a cadenza continua le reni, alcuni, dalla violenza, non si esimono dal sanguinare come chi si batte.

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OROSCOPO

OROScOpO DEL MESEA cura di Sailor Mercury

Ariete(21/03-20/04)Settembre sarà un mese che vi somiglia molto: passionale, irruento e senza limiti, anche se all’inizio avrete qualche problema con la persona amata. Dedicatevi allo sport e al relax.

Toro(21/04-20/05)Venere lascerà l’opposizione al vostro segno e migliorerà gli influssi, lasciandovi liberi di riprendere fiato nei sentimenti. Ritrovate il benessere e la stabilità alla quale tanto aspirate.

Gemelli(21/05-21/06)Molte tensioni si creeranno nelle unioni troppo soffocanti o tradizionali nei ruoli. Sappiate gestire un po’ di insoddisfazione generale, senza scaricarla nella vita a due. Meglio soprassedere. Fate attività sportive, ritrovate passioni e hobby, sesso e divertimento.

cancro(22/06-22/7)Approfittate di questo mese per sgombrare le nubi nel vostro cuore e riprendere in mano la vostra vita con maggior onestà. Molte tentazioni per i single in libera uscita.Venere vuole armonia e cercatela dove

meglio credete.

Leone(23/07-22/08)Rilassatevi in amore, ma non troppo. Qualche litigio sarà comunque inevitabile e rimanete a rischio rottura. I single si godranno qualche incontro felice o ritorni di fiamma. Troppa energia non scaricata può esplodere all’interno e quindi è molto meglio iniziare un’attività sportiva o agonistica.

Vergine(23/08-22/09)Il nuovo mese inizia con la Luna nel vostro segno e Venere positiva in Scorpione: non dovreste preoccuparvi troppo della vostra vita affettiva, ma trarre il meglio dalle opportunità che si presenteranno. Le emozioni saranno in primo piano per farvi recuperare un benessere sentimentale dimenticato.

Bilancia(23/09-23/10)Un amore lontano o dimenticato si ripresenterà sulla vostra strada di casa: che ci farete? Il fascino aumenta e consente nuove conquiste e amori passionali, che vi farebbero bene alla salute. Siate più fiduciosi e ottimisti, le cose sono meglio di quanto pensiate.

Scorpione(24/10-21/11)Non sentitevi troppo sicuri, qualche nervosismo dietro l’angolo potrebbe farvi slittare un incontro passionale o una conquista alla quale tenete molto. Il vostro mese vi regala nuovi amori nati sotto il

segno dell’ erotismo e della complicità.

Sagittario(22/11-21/12)Non fatevi abbattere dai problemi facilmente risolvibili; vi sentirete pervasi da una maggior carica sessuale e la tensione andrebbe scaricata così, attraverso un’intimità ritrovata con gli altri.

capricorno (22/12-20/01)Nelle relazioni, dovreste cercare di sopportare con pazienza, senza svelarvi troppo, senza però mettervi troppo nell’angolo. Per i single, le tentazioni sono forti, anzi fortissime, ma attenzione a non deludere chi vi sta vicino.

Acquario (23/01-19/02)Dal giorno 9 Venere torna in Bilancia e vi manderà strali luminosi per riacchiappare un legame perduto o per farvi cogliere qualcosa di nuovo, di appena conosciuto.

pesci (20/02-20/03)Tutto è dalla vostra parte nel mese di novembre e quindi dateci dentro da subito se vorrete amore, amicizia, seduzione e affetti. I figli possono dare qualche piccolo problema dopo la prima settimana e l’Amore in generale subirà una battuta di arresto nello stesso periodo.

SOUL KITCHENA cura di Grazia Valentina Deliso

AMERIcAN MUFFIN

Ingredienti:una bustina di lievito per dolci una bustina di vanilina 180 gr di burro 250 ml di latte un pizzico di bicarbonato un pizzico di sale la scorza di un limone due uova / un tuorlo 380 gr di farina 200 gr di zucchero

pREpARAZIONEAccendete il forno a 180 gradi. Fate ammorbidire il burro a temperatura ambiente e poi ponetelo in una ciotola e sbattetelo energicamente con l’aiuto di un robot da cucina o con uno sbattitore elettrico assieme allo zucchero ed alla vanilina. Aggiungete la scorza del limone grattugiata e il sale, quindi sbattere ancora per qualche minuto, fino a che il composto risulti cremoso. Rompete le uova, versatele in un contenitore assieme al latte e sbattetele con una forchetta. Unite il composto di latte e uova, poco alla volta e sempre sbattendo, alla crema di burro e zucchero e continuate fino a che la consistenza non risulterà

ben liscia, gonfie ed omogenea. Mischiate e setacciate in una ciotola la farina, il lievito ed il bicarbonato e uniteli poco alla volta setacciandoli, al composto, fino a che tutto risulterà cremoso e senza grumi. Mettete l’impasto a cucchiaiate negli stampi da muffin contenenti le pirottine di carta (oppure se non avete le pirottine , imburrate ed infarinate lo stampo stesso) fino a riempirli quasi al margine ; poneteli in forno per circa 20-25 minuti. A cottura avvenuta dei muffins, che dovranno risultare dorati, spegnete il forno e lasciateli riposare lì dentro per cinque minuti a sportello aperto, dopodichè potrete estrarli e lasciarli raffreddare completamente.

CONSIGLIO: Se volete potete cospargere i muffins con zucchero a velo, oppure appena sfornati, glassarli spennellandoli con del burro fuso e poi cospargerli con un misto di zucchero e cannella.

Per questo numero Lab magazine vi propone la ricetta di un tipico dolce anglosassone, in seguito arrivato anche negli Stati Uniti. Buon appetito!

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