l’allevamento dei bachi da seta - diesse.org · un’attività sperimentale alla scuola primaria...

65
L’allevamento dei bachi da seta un’attività sperimentale alla scuola primaria Paolo Moraschini Pesaro 24-25 ottobre 2009

Upload: buihuong

Post on 15-Feb-2019

218 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

L’allevamento dei bachi da seta

un’attività sperimentale alla scuola primaria

Paolo MoraschiniPesaro 24-25 ottobre 2009

La crescita dei bachi da seta

Occorre, in primo luogo, creare all’interno della classe uno spazio dedicato a fare esperienza, in prima persona, del rigore e dell’attenzione necessari per condurre una attività sperimentale

Allevare i bachi da seta, e studiarne alcune caratteristiche, è un lavoro complesso, ma veramente riccosia di contenuti specifici (i bambini letteralmente “toccano con mano” la forma dei bachi nei diversi momenti della loro vita, le loro abitudini, i cambiamenti di struttura che possono avvenire - pensate a quale gusto nasce nell’incontrare direttamente una realtà concreta rispetto alla visione delle fotografie su un libro di testo)sia di nessi con problematiche di ordine diverso (linguistiche, matematiche eccetera).

Fasi operative

• Occorre avere alcune conoscenze su come avviene la nascita, la crescita e la metamorfosi del baco da seta per procedere correttamente e per confrontare le informazioni possedute con gli accadimenti della sperimentazione.

• In particolare, occorre scoprire che il baco è soggetto a quattro mute prima di compiere la «salita al bosco», quando costruisce il bozzolo in cui la crisalide si trasformerà in farfalla.

All’inizio

Impostare l’esperimento

Per svolgere l’attività dell’allevamento dei bachi è necessario avere a disposizione un acquario, un termostato e una vaschetta di plastica, che sarà l’ambiente di sviluppo dei bachi.

Ai ragazzi viene spiegata l’impostazione dell’esperimento: viene scaldata l’acqua posta nell’acquario, in modo che riscaldi l’aria della vaschetta interna. Il termostato mantiene una temperatura costante di 28° C, permettendo così la vita dei bachi.

vaschetta

Materiali

• Per l’esperimento: tre vaschette di dimensioni diverse, termostato, termometro, lente d’ingrandimento, righello, 18 uova, carta anti-aderente, pellicola trasparente, pennello, dieta a base di foglie di gelso triturate.

• Per la registrazione dei dati: tabella di classe per la registrazione dei dati di massima, quadernetto personale per le annotazioni giornaliere e disegni, macchina fotografica.

Il protocollo

Per effettuare l’esperimento si devono svolgere con precisione una serie di compiti, che è opportuno distribuire tra alunni e insegnanti:

• registrazione e verifica giornaliera della temperatura, che deve essere costantemente a 28 °C

• nutrizione dei bachi dopo la loro nascita con la pappa di gelso, seguendo una tabella che detta i tempi di somministrazione (la pappa viene distribuita in quantitativi diversi, perciò le scatoline sono contrassegnate da bollini di vari colori e tenute in frigo)

• osservazione e registrazione giornaliera dei ritmi di crescita dei bachi: dobbiamo sapere se la loro crescita è regolare, confrontandola con i parametri in nostro possesso; documentazione fotografica dell’esperimento.

Scheda n. 1

Giovedì 12 Gennaio

• I biologi della Stazione Sperimentale per la Seta di Milano ci hanno portato il kit con il necessario per l’allevamento dei bachi da seta.

• In una piccola culla di plastica ci sono le uova : con una certa fatica e aiutandoci con una lente di ingrandimento contiamo 22 - 23 uova. Sono minuscole, scure e molto vicine tra loro.

• I biologi ci hanno spiegato che devono essere mantenute ad una temperatura di circa 28 °C; le vaschette non devono essere aperte durante tutto il periodo dell'incubazione perché i cambiamenti di temperatura potrebbero danneggiare lo sviluppo dei piccoli nelle uova.

Scheda n. 2

Periodo di incubazione

• Ogni giorno osserviamo le uova nella culla e controlliamo la temperatura dell'acqua : quando il termometro a striscia segna 24 °C significa che nella vaschetta interna ci sono circa 28 °C.

• Il periodo di incubazione dura 11 giorni.

• Infatti, la mattina del 23 Gennaio qualcosa si muove nella culla.

23 gennaio

Scheda n. 3: la nascita

• Lunedì 23 Gennaio

• I bachi potrebbero nascere dalle ore 8.30 di mattina controlliamo ad ogni ora.

• Verso le 10.30 vediamo il primo baco. È minuscolo e nerissimo.

• Alle ore 16.00, poco prima di uscire da scuola scorgiamo un secondo baco.

25 gennaio

Nutrire il baco

• L’attesa per la schiusa delle uova è solitamente spasmodica e in genere non tutte le uova si schiudono. Gli animaletti sono tanto minuscoli che occorre dotarsi di una lente di ingrandimento per osservarli con sufficiente chiarezza.

• Si pongono anche due problemi:– come nutrirli e poi ripulire la vaschetta– come procedere per misurare la loro lunghezza.

• In questa fase la nutrizione viene in genere affidata al maestro che deve utilizzare un pennellino per spostare i minuscoli bachi. Nonostante le cure, può accadere che alcuni bachi non crescano e muoiano, ma l’esperimento procede con i bachi superstiti.

Scheda n. 4: la prima pappaMartedì 24 Gennaio

• Nella culla si agitano 16 bachi, poi 17.• Le uova schiuse sono bianche. In altre si nota invece un

nucleo nero che sembra muoversi. • Togliamo dal frigorifero il contenitore con la pappa di gelso

contrassegnato dal bollino bianco perché possa scaldarsi. • Verso le 14.00 il maestro sbriciola nella vaschetta interna la

pappa. poi con la punta di un pennello sposta i bachi dalla culla fin sopra la pappa.

• Contiamo 20 bachi; proviamo faticosamente a misurarne alcuni: sono lunghi circa 3 millimetri.

• Risistemiamo le vaschette controllando anche la temperatura.• È iniziata la prima età.

25 gennaio

25 gennaio

Scheda n. 5: la seconda età

Domenica 29 Gennaio

• È finita la prima età. Oggi cade il periodo della prima muta. Non possiamo osservarla poiché è domenica.

Lunedì 30 Gennaio

• Alle ore 8.30 togliamo dal frigorifero la pappa contrassegnata con il bollino giallo. Lo spostamento dei bachi con il pennello è ancora difficile. I bachi sono tuttavia assai più grossi e misurano circa 6 millimetri ciascuno.

• La loro pelle è più chiara. quasi biancastra: in questo momento contiamo 20 bachi.

30 gennaio

3 febbraio

Scheda n. 6: la seconda muta

Giovedì 1 Febbraio

• È il giorno della seconda muta. I bachi si muovono poco.

• Possiamo osservare bene. con l’aiuto della lente la loro mascherina nera.

• Un baco è visibilmente più piccolo degli altri.

3 febbraio

Scheda n. 7: la terza etàVenerdì 3 Febbraio

• Durante la somministrazione della pappa contiamo i bachi. Con sorpresa notiamo che i piccoli bruchi. che sembravano della stessa misura. hanno invece misure assai diverse: i più grossi misurano 11 millimetri. i piccoli poco più della metà.

• Cresce anche il nostro rammarico quando li contiamo: i bachi vivi sono soltanto 11.

• Uno di questi è molto piccolo e sembra non muoversi.

• I bachi morti giacciono tra i resti della pappa vecchia: alcuni sono davvero minuscoli poiché non sono cresciuti.

Scheda n. 8Lunedì 6 Febbraio

• I bachi rimasti sono cresciuti. Uno di loro è assai più sviluppato e porta sulla schiena un piccolo baco morto.

• Anche a occhio nudo si vedono con chiarezza la mascherina e i punti neri sui fianchi. La pelle dei bachi è quasi bianca. Siamo in ansia per la sorte dei nostri animaletti.

Scheda n. 9: la terza muta

Martedì 7 Febbraio

• È il giorno della terza muta.

• Attraverso la vaschetta riusciamo a vedere 7 bachi. Sono cresciuti. Rimangono immobili con la testina rivolta verso l’alto.

Scheda n. 10: la quarta etàMercoledì 8 Febbraio

• Inizia la quarta età.

• Somministriamo la pappa contenuta nel contenitore con il bollino verde.

• I bachi vivi sono 7. Ne troviamo uno più piccolo degli altri ormai morto. I bachi misurano 11 - 12 millimetri. La crescita sembra inferiore alle previsioni. La loro pelle è decisamente bianca.

Giovedì 9 Febbraio .

• Dopo un giorno i bachi sono visibilmente cresciuti. Mangiano in continuazione e sono più vivaci.

Scheda n. 11: la quarta muta

Lunedì 13 e Martedì 14 Febbraio

• La quarta muta dura 2 giorni.

• I bachi sono quasi immobili e tesi verso l’alto.

• Si notano i fili di seta con i quali si aggrappano al foglio o alla pappa.

17 febbraio

17 febbraio

17 febbraio

17 febbraio

Riflessioni di metodo

• A questo punto è chiaro che non abbiamo solo effettuato osservazioni sistematiche, ma anche misurazioni e registrazioni dei dati; questo permette di comprendere meglio la necessità di seguire le regole stabilite nel protocollo.

• Anche i bambini hanno capito che un fenomeno naturale, per essere riprodotto in laboratorio, ha bisogno di adeguate conoscenze, di strumenti adatti e di qualche semplificazione.

22 febbraio

22 febbraio

Misurare

• La misurazione dei bachi può essere fatta solo utilizzando come unità di misura il millimetro e poi il centimetro; usando il righello si ottiene una misura approssimata perché i bachi si muovono e «non vogliono collaborare», ma si può ritenere sufficientemente precisa per il nostro scopo (il margine di errore risulta di 1-3 mm.; è un errore accettabile, come previsto nel metodo scientifico).

• Inoltre i bachi non sono tutti della stessa lunghezza: occorre fare una media delle lunghezze (è possibile arrivare al concetto di media matematica). Bisogna valutare anche la crescita di ogni singolo animale; anche quella del baco molto più piccolo, scuro, che si muove poco e che potrebbe avere problemi di crescita.

22 febbraio

22 febbraio

22 febbraio

28 febbraio

28 febbraio

28 febbraio

La salita al bosco

• Durante le mute i bachi perdono la pelle superficiale e diventano più morbidi e più chiari. è come se cambiassero un vestito troppo stretto. In questo periodo i bachi sono più fragili, non devono perciò essere disturbati.

• Dopo le quattro mute restano solitamente i bachi più resistenti e più grossi, lunghi ormai 8-9 cm.

• Per la «salita al bosco» occorrerebbero dei rametti, ma si può procedere ad una semplificazione. Si costruiscono dei cilindretti di carta del diametro di 4-5 cm in cui i bachi si rifugiano e cominciano a costruire il bozzolo.

28 febbraio

28 febbraio

Il bozzolo

• La vista dei bozzoli completati suscita uno stupore grandissimo nei ragazzi: qualcuno può ricordare di aver osservato nei campi dei bozzoli simili: anche le farfalle più diffuse hanno un ciclo vitale simile al baco.

• Ma la domanda che urge nei bambini è: cosa succede dentro il bozzolo? Una domanda estremamente significativa, perché pone la questione del rapporto tra l’esterno e l’interno; tra ciò che si vede e quello che, pur invisibile, ne costituisce la struttura fondamentale.

• Dentro il bozzolo avviene una trasformazione, una metamorfosi, che pone più domande di quante troveranno risposta, ma ciò basterà per tener desto il gusto per andare avanti. Un aiuto è stata la possibilità di mostrare una crisalide imbalsamata, presente nel kit.

28 febbraio

28 febbraio

15 marzo

La prima farfalla

• L’entusiasmo è notevole quando si nota la prima farfalla uscita da un bozzolo attraverso una piccola apertura. È il bozzolo di Giusy, la nostra mascotte, che avevamo contrassegnato!

• Quando le farfalle diventano sette, la speranza di avere maschi e femmine diventa concreta. Infatti le farfalle congiungono la parte finale dell’addome. Spiego che questo è l’accoppiamento delle farfalle.

• Presto notiamo molte piccolissime uova, alcune gialle, altre piùscure,sparse soprattutto sui bozzoli, individuati dalle farfalle stesse come comodi nidi .

• Il compito delle farfalle è finito. Non potranno vivere a lungo perché non sono dotate di apparato boccale; non ci resta che aspettare la loro morte. Non verrà loro negato un funerale e un posticino sotto ilnocciolo.

15 marzo

15 marzo

15 marzo

15 marzo

15 marzo

15 marzo

15 marzo

20 marzo

20 marzo

20 marzo

22 marzo

22 marzo

22 marzo

22 marzo

22 marzo

22 marzo