le lingue dell’amphizona padanese - associazion linguìstica padaneisa

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    Associazion Lingustica Padaneisa

    Atti del Convegno

    Le lingue dellamphizona padanese

    Spirano, 25 maggio 2014

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    23 Luglio 2014Versione 1.0

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    Indice generale

    Premessa pag. 5

    Le lingue padanesi nella visione degli Organismi Internazionali 7

    LOlbasco de Cavriat - Ina parlada de transicion entra o Gneiso e l Pimonteiso 17Geoffrey Hull: provocatore o precursore? 35

    Chiusura del Convegno 45

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    PremessaLAssociazion Lingustica Padaneisa (ALP) ha organizzato, il 25 maggio 2014, nella ricorrenza dei10 anni della fondazione (avvenuta a Piacenza il 23 maggio 2004) un Convegno Linguistico daltitolo Le lingue dellamphizona padanese.Il convegno avvenuto nella splendida cornice della Biblioteca Comunale di Spirano (BG).

    I relatori, invitati dallAssociazion Lingustica Padaneisa, sono stati, nellordine:

    Pierluigi Servida, che ha presentato una relazione dal titolo Gli inizi dellALP. Pierluigi haillustrato, in particolare, i lavori preliminari, risalenti agli anni 1999-2000.

    Giuseppe Sanero, che ha presentato una relazione dal titolo Le lingue padanesi nella visionedegli Organismi Internazionali. Il testo dellintervento alle pagine 7-16.

    Franco Liloni, che ha presentato una relazione dal titolo La fonetica storica in relazione allatoponomastica del Lombardo Orientale. Franco Liloni ha, tra laltro, discusso dellimportanzadi studiare le singole variet linguistiche, variet che nascondono veri e propri tesori lessicali.

    Carlo Giandomenico Protto, che ha presentato una relazione dal titolo LOlbasco de Cavriat -Ina parlada de transicion entra o Gneiso e l Pimonteiso. Il testo dellintervento alle pagine17-34.

    Sergio Salvi, che ha intrattenuto il pubblico sugli argomenti che aveva esposto nel suo libro La

    lingua padana ed i suoi dialetti.

    Francesco Luigi Rossi, che ha presentato una relazione dal titolo Hull: precursore oprovocatore?. Il testo dellintervento alle pagine 35-42.

    Lissander Brasca, che ha illustrato gli argomenti che ha esposto nel suo libro ScriverLombard.

    Moderatore del Convegno stato Gianfrancesco Ruggeri.

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    Le lingue padanesi nella visione degli Organismi Internazionali

    di

    Giuseppe Sanero

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    Indice

    Sommario pag. 7

    Introduzione 7

    La definizione di lingua usata in linguistica 7

    Le linee di demarcazione 8Dettagli su intercomprensione 9

    Intercomprensione e vocabolario comune 9

    Mappe di comunit linguistiche 10

    Le lingue padanesi o reto-cisalpine 10

    Raggruppamenti delle lingue padanesi 12

    Conclusione 13

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    Le lingue padanesi nella visione degli Organismi InternazionaliBepe San (Dragont)Giuseppe Sanero per lAnagrafe

    Via Chieri, 4910022 Carmagnola (TO) email:[email protected] mobile: 335-5792884

    SommarioLautore presenta la classificazione, fatta da UNESCO e ISO, delle pi di 6.000 linguestoriche esistenti al mondo e, tra queste, la classificazione delle 9 lingue padanesi.

    IntroduzioneScopo di questo intervento presentare il sistema di classificazione delle lingue padanesi che, alivello internazionale, pu essere considerato come quello maggiormente condiviso. Si ritiene utilediffondere la conoscenza di tale sistema di classificazione, per ovviare ai seguenti problemi:1. frequentemente successo di vedere delle classificazioni fantasiose delle lingue regionali,

    addirittura nel caso di proposte di legge (ovviamente, una classificazione che facesse almenoriferimento a quella usata dagli Organismi Internazionali avrebbe gi una base consolidata);

    2. frequenti sono anche le tracciature di mappe linguistiche che seguono pi i confiniamministrativi che quelli linguistici, cosicch succede di vedere un linguaggio trentino (perindicare il lombardo parlato in Trentino) oppure un linguaggio alto-marchigiano (per indicareil romagnolo parlato nelle Marche);

    3. altre volte successo che venisse considerata solo la realt locale e viene naturale chiedersi senon sarebbe stato opportuno allargare il punto di vista (mi si permetta di portare ad esempio illavoro I cinque sistemi dellitalo-romanzo di G. B. Pellegrini [1]. Lautore prese in

    considerazione solo le lingue parlate ove si parlava italiano, cos inser il ladino nel sistemacisalpino, e cens un sistema friulano. Ma G. I. Ascoli aveva considerato ladino e friulano comefacenti parte di un unico sistema, assieme al romancio o Rumantsch-Grischun [2]. Se ilPellegrini non avesse trascurato il romancio, quanti sistemi avrebbe definito?)

    La classificazione che si vuole presentare quella dellUNESCO (Organismo delle Nazioni Uniteper la Cultura) e dellISO (Organizzazione Internazionale per gli Standard). Questi organismi hannocensito tutte le lingue esistenti al mondo; ragionevole ipotizzare che abbiano cercato di applicaregli stessi criteri a tutte le lingue della terra. Sono state censite, in tutto il mondo pi di 6.000 lingue;aggiungendo anche le lingue dei segni e le lingue morte (come egizio, accadico, latino, etc.) si

    arriva a poco meno di 7.000 lingue.

    La definizione di linguausata in linguisticaUna volta iniziato questo lavoro, mi sono reso conto che non era sufficiente fare lelenco dellelingue padanesi, cos come individuate da UNESCO e ISO, ma era necessario capire il metodo cheera stato utilizzato per censirle.Sapevo che per distinguere due o pi lingue era stato utilizzato il metodo dellintercomprensione.Cercando informazioni sullintercomprensione ho trovato anche la definizione di lingua, al primocolpo, in un manualetto universitario [3] di un autore inatteso (Tullio De Mauro):Se dal nostro ambiente consueto allarghiamo lattenzione ad altri ambienti, sempre pi distanti, le

    diversit crescono, si moltiplicano. A mano a mano che lorizzonte dellosservatore si allarga

    mailto:[email protected]:[email protected]:[email protected]:[email protected]
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    udiamo suoni che ci appaiono diversi da quelli cui siamo abituati, fino a trovarci di fronte a parole,

    frasi, discorsi di cui stentiamo ad imitare il suono e di cui non intendiamo il senso.

    Ognuno pu constatare, viaggiando, di essere capace, in un certo ambiente e raggio, di scavalcare

    le differenze linguistiche individuali e, in quel raggio, di intendere e farsi intendere.

    Cominciamo cos a scorgere dei limiti, dentro cui stanno esseri umani che tra loro sono capaci di

    scavalcare le differenze linguistiche e di intendere e farsi intendere fra di loro.

    Questi individui capaci per lo pi (anche e non sempre) di intendere e farsi intendere gli uni gli

    altri costituiscono una comunitli nguistica.

    Vediamo adesso limportantissima definizione di intercomprensione:La possibilit di un frequente intendere e intendersi la diremo dora in poi mutua comprensioneo

    intercomprensione. Lintercomprensione il collante chetiene insieme ciascuna comunit

    linguistica.

    E siamo quindi pronti per la definizione di lingua:Le persone di una stessa comunit linguistica usano in ci che dicono, leggono o odono nei

    discorsi altrui molte parole comuni e molti modi comuni di connettere le parole in frasi. Questo

    repertorio di parole e costrutti comuni lo strumento che permette allintercomprensione di

    realizzarsi. In prima approssimazione possiamo dire che una lingua questo: una li ngua un

    repertori o di parole e costrutti proprio di una particolare comuni tli nguistica. Ai suoi

    componenti, che chiamiamo parlanti o locutori, essa consente in larga misura

    lintercomprensione

    E alla fine possiamo trarre le prime, importantissime conseguenze:Il siciliano e il veneziano (ad esempio) rispondono alle caratteristiche essenziali di qualunque

    altra lingua, sono cio repertori di parole che garantiscono lintercomprensione tra i locutori di

    una comunit.

    Si stima che oggi nel mondo le lingue in uso siano circa 6.800.

    Le linee di demarcazioneCi si potrebbe chiedere se lindividuazione di una comunit linguistica sia indipendente dalsistema di riferimento. Per fare un esempio, supponiamo che, nello spostarsi da Bologna a Firenze,si individui una comunit linguistica emiliana di parecchie decine di Km attorno a Bologna ed unacomunit linguistica toscana di dimensioni simili attorno a Firenze. In parole povere, ci si potrebbechiedere se, quando siamo sul crinale appenninico, sia possibile individuare una comunitlinguistica ibrida di dimensioni confrontabili.Fortunatamente, la risposta negativa. Nello spostarsi da una comunit linguistica ad unaltra, cisono dei punti dove le variazioni linguistiche si fanno molto frequenti, dove i cambiamenti sonorepentini, dove nellambito di pochi Km, o da un villaggio allaltro, non ci si capisce pi. Alcontrario, allinterno di una comunit linguistica, pur percorrendo territori molto vasti, non si

    avvertono cambiamenti o se ne avvertono molto pochi, e comunque ci si comprende sempre.

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    I linguisti chiamano le linee di cambiamentodi determinate caratteristiche linguisticheisoglosse; tali linee possono essererappresentate graficamente sulle cartinegeografiche. Quando le linee di cambiamentosono molto ravvicinate, quando siamo cio in

    presenza di fasci di isoglosse, abbiamo unindicatore abbastanza sicuro di transizione dauna lingua ad unaltra. La mappa a fianco(estratta da [13]), ad esempio, mostra alcuneisoglosse dellItalia centrale.

    Dettagli su intercomprensioneParlando di intercomprensione, viene spontaneo chiedersi se c un metodo certo per valutarelintercomprensione tra due parlate.Manuel Barbera, docente di linguistica allUniversit di Torino, riporta nelle sue dispense online [5]i dati desunti da una ricerca effettuata in Messico.In Messico, lo stato di Oaxaca una delle zone a pi alta densit linguistica del mondo; basti

    pensare che in un territorio ampio allincirca come il Portogallo, sono parlate pi di 100 lingue.Nella seconda met del Novecento tale zona stata studiata a fondo, anche per preparareprogrammi di istruzione primaria in lingua.

    I risultati, sintetizzati da Manuel Barbera, sono i seguenti: la percentuale critica al di sotto dellaquale non c' pi comprensione accettabile si trova intorno all'80%, o poco sotto (comunque non

    oltre il 70%).C da aggiungere che lintercomprensione non si rivelata ortogonale, cio la percentuale diintercomprensione da lingua A a lingua B poteva essere diversa rispetto a quella da lingua Ba linguaA. E probabilmente, si deve aggiungere, varia anche da individuo a individuo.In ogni caso, queste ricerche permettono di definire una thumb rule di questo tipo: quando irepertori di parole e costrutti propri di due comuni tlinguistiche dif feri scono di una percentuale

    superiore al 20%-30%, non c pi mutua comprensione accettabile.

    Intercomprensione e vocabolario comuneCi si potrebbe chiedere se, per valutare lintercomprensione, sia necessario prendere inconsiderazione tutto il vocabolario di una comunit linguistica.I vocabolari comunemente possono arrivare a 100.000 lemmi, fino ad arrivare allOxford EnglishDictionary, che ne registra pi di mezzo milione.In realt, nella vita quotidiana, si usa un numero di parole molto inferiore. Il De Mauro, nel libro [1],stima che il vocabolario fondamentale dellitaliano sia costituito da circa 2.000 lemmi, e che questi

    termini coprano in media pi del 90% di qualunque testo. Anche per linglese, si stima che unvocabolario di base realistico [5] debba contenere almeno 2.000 lemmi. Per il francese, la lista delFranais fondamental [6] contiene sui 1.500 lemmi.

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    Si pu quindi valutare la mutua comprensione sul vocabolario fondamentale di ogni lingua, facendoqualche estrapolazione.

    Nella figura a fianco, il primo grafico mostrain verde e giallo i livelli di intercomprensione(70%-80%) ed in rosso i livelli accettabili dimancata comprensione.Il grafico di destra mostra la situazione, nelcaso si valuti lintercomprensionesolo sulvocabolario fondamentale. Poichquestultimo copre il 90% dei discorsi, nerisulta che il livello accettabile di mancatacomprensione si riduce al 10%-20%(comprendendo il giallo intermedio).

    Mappe di comunit linguisticheCome si visto, i confini tra comunit linguistiche non sono netti, ma avvengono entro fasce pi omeno larghe, marcate da fasci di isoglosse.La rappresentazione delle comunit linguistiche potrebbe essere fatta, pi che su carte geografiche,con dei bubble diagram.La figura qui a destra, estratta da Wikipedia[7] e basata su un libro di Y.B. Koryakov [8],

    mostra un esempio di come, con un bubblediagram, potrebbero essere rappresentate lecomunit linguistiche. La figura mostra un

    particolare relativo allarea padanese, ma mostrata solo come esempio, perch non dettagliata come sarebbe necessario.La rappresentazione con bubble diagram ha il vantaggio che non segna confini netti, che non sonorealistici. Purtroppo non molto diffusa, forse perch troppo astratta.

    Le lingue padanesi o reto-cisalpineLe lingue storiche padanesi, di origine neo-latina, censite dallUNESCO, sono le seguenti nove:

    piemontese, ligure, lombardo, emiliano-romagnolo, veneto, istrioto, friulano, ladino, romancio.LISO ha recentemente considerato la suddivisione di emiliano e romagnolo in due lingue, emilianoe romagnolo.

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    La cartina a fianco un particolare estratto dauna mappa linguistica realizzata da RomaniaMinor [9] e presenta la distribuzionegeografica delle nove lingue citate. Non ci sifermi ai confini segnati, come gi dettodovrebbero essere fasci di isoglosse e, nellacartina in questione sono state prese inconsiderazione delle isoglosse particolari.

    La cartina seguente , probabilmente, una di quelle che segue pi fedelmente la classificazione evisione dellUNESCO e dellISO, almeno per quanto riguarda le lingue padanesi.

    Come si potr notare, questa cartina presenta il problema (gi segnalato) che guarda solo entro iconfini italiani, perdendo di vista romancio ed istrioto.

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    Per avere uno sguardo dinsieme delle linguereto-romanze, usiamo questa cartina [10], che

    presenta nel dettaglio lestensione geografica diromancio, ladino e friulano.

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    La cartina a fianco, invece, presenta le zonein cui ancora parlato listrioto.

    Raggruppamenti delle lingue padanesiSolo un accenno si far ai possibili raggruppamenti interni delle lingue padanesi.

    Nel 1853 Bernardino Biondelli, nel suo Saggio sui dialetti gallo-italici, abbozza ilraggruppamento gallo-italico, che comprende le seguenti lingue:

    piemontese, ligure, lombardo, emiliano-romagnolo.

    Nel 1873 Graziadio Isaia Ascoli, nel suo Saggi ladini, abbozza il raggruppamento reto-romanzo,che comprende le seguenti lingue:

    romancio, ladino, friulano.

    Arrivando ai nostri giorni, G.B. Pellegrini, nel gi citato [1], delinea due sistemi:

    sistema cisalpino, comprendente piemontese, ligure, lombardo, emiliano-romagnolo, ladino,veneto, istrioto;

    sistema friulano, comprendente il friulano; non considera, come gi evidenziato, il romancio.

    Nel 1982, Geoffrey S. Hull, nella sua Tesi di Dottorato (The Linguistic Unity of Northern Italy andRaethia) considera un unico sistema, comprendente piemontese, ligure, lombardo, emiliano-romagnolo, veneto, istrioto, romancio, ladino, friulano.

    Nel 1999, Sergio Salvi, nel suo La lingua padana e i suoi dialetti, per le nove lingue quiconsiderate, propone il seguente schema:

    padano, che comprende:o padano continuo, distinto in:

    piemontese,

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    lombardo, emiliano-romagnolo,

    o ligure,o veneto,o istrioto,

    romancio,

    ladino,

    friulano.

    ConclusioneConsiderando tutte queste posizioni, le lingue padanesi o reto-cisalpine, potrebbero essererappresentate con questa struttura globale:

    sistema cisalpino, costituito da:o gallo-italico, distinto in:

    piemontese, ligure, lombardo, emiliano-romagnolo,

    o veneto,o istrioto,

    sistema retoromanzo, costituito da:o

    romancio,o ladino,o friulano.

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    Bibliografia[1] G. B. PellegriniI cinque sistemi dellitalo-romanzoBoringhieri (1975)[2] G. I. AscoliSaggi ladiniArchivio glottologico italiano (1873)[3] Tullio De MauroLinguistica elementareLaterza (1998-2006)[4] Manuel BarberaLinguistica generale-http://www.bmanuel.org/corling/corling2-0.html[5] Basic English-https://en.wikipedia.org/wiki/Basic_English[6] Franais fondamental-https://it.wikipedia.org/wiki/Franais_fondamental[7] https://pms.wikipedia.org/wiki/Figura:Romance-lg-classification-en.png[8] Koryakov Y.B. -Atlas of Romance languages- Moscow, 2001[9] http://www.romaniaminor.net/mapes/romania.swf[10] en.wikipedia.org -https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/5/5a/Rhaeto-Romance_languages.png[11] Bernardino Biondelli - Saggio sui dialetti gallo-italici(1853)[12] Graziadio Isaia Ascoli - Saggi ladini (1873)

    [13] Carlo TagliaviniLe origini delle lingue neolatine Patron (1982)[14] Geoffrey S. HullThe Linguistic Unity of Northern Italy and Raethia (1982)[15] Sergio SalviLa lingua padana e i suoi dialetti(1999)

    http://www.bmanuel.org/corling/corling2-0.htmlhttp://www.bmanuel.org/corling/corling2-0.htmlhttp://www.bmanuel.org/corling/corling2-0.htmlhttps://en.wikipedia.org/wiki/Basic_Englishhttps://en.wikipedia.org/wiki/Basic_Englishhttps://en.wikipedia.org/wiki/Basic_Englishhttps://it.wikipedia.org/wiki/Fran%C3%A7ais_fondamentalhttps://it.wikipedia.org/wiki/Fran%C3%A7ais_fondamentalhttps://it.wikipedia.org/wiki/Fran%C3%A7ais_fondamentalhttps://pms.wikipedia.org/wiki/Figura:Romance-lg-classification-en.pnghttps://pms.wikipedia.org/wiki/Figura:Romance-lg-classification-en.pnghttp://www.romaniaminor.net/mapes/romania.swfhttp://www.romaniaminor.net/mapes/romania.swfhttps://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/5/5a/Rhaeto-Romance_languages.pnghttps://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/5/5a/Rhaeto-Romance_languages.pnghttps://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/5/5a/Rhaeto-Romance_languages.pnghttps://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/5/5a/Rhaeto-Romance_languages.pnghttps://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/5/5a/Rhaeto-Romance_languages.pnghttps://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/5/5a/Rhaeto-Romance_languages.pnghttp://www.romaniaminor.net/mapes/romania.swfhttps://pms.wikipedia.org/wiki/Figura:Romance-lg-classification-en.pnghttps://it.wikipedia.org/wiki/Fran%C3%A7ais_fondamentalhttps://en.wikipedia.org/wiki/Basic_Englishhttp://www.bmanuel.org/corling/corling2-0.html
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    LOlbasco de CavriatIna parlada de transicion entra o Gneiso e l Pimonteiso

    di

    Carlo Giandomenico Protto

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    Indice

    Sommario pag. 19

    1. Da saveir 19

    2. l Canton Olbasco 20

    2.1 Dendst quo vena lOlbasco e s caraterstiques 213. Comparacion entra lOlbasco, l Pimonteiso e o Gneiso 27

    4. Conclusions 34

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    LOlbasco de CavriatIna parlada de transicion entra

    o Gneiso e l PimonteisoMemo di Peroti Carlo Giandomenico Protto per lAnagrafe

    Via Mazzini, 2115060 Capriata dOrba (Al)email:[email protected] mobile: 329-4873696

    SommarioLautore presenta la scrittura della parlata Orbasca e un breve confronto con il Liguree il Piemontese.

    1. Da saveirLa parlada de Cavriat lst la m leingua mare.A heu empreincho les primes parles en leingua quan que a heu comncipiat a andar a scuela dl1953 lentora que a parlar de c nstra i te deivan do njoranto e i te feivan sentir paxan.A som de longo restat tacat a la coltura do nster canton ma, da suvto, a me son rendut conto que oghst inproblema de fondo : tutj lj scritorj i han desvellupat in mtodo de scritura difereinto dacomposicion a composicion, da scritor a scritor, da paxo a paxo, encom la fissa de reinder o sondles parles drobanda de lj grafemi difereinti per tutj lj sons que i sentivan. Lj motivi dssaconfusion qu i sont de lj blj :

    O nster canton on partena ninta al canton lengstico gneiso, ninta al cantonlengstico pimonteiso e manco ao lombardo, sto lst in canton de transicion.

    A homa de lj sons que in si truevan ninta ente la leingua de la nacion e i sont difereinti dapaxo a paxo.

    O manca ina normativa unitria de scritura a soprto de la nstra parlada.sto fracionameinto qu o fa nasser bein-bein de dificoltades per lexer, ninta nemac a qui quonst ninta de mare leingua ma a colj assic qui la parlan.Donca a heu pensat de desvellupar ina grafia unitria de soprto fondada ense ltimologia perlassar capir les parles a prima vista e embossar ente la tsta l principi: lexer les letres unna perunna, capir o seinso e puei lexer la parola, encom: capir o seinso a prima vista e puei parnonciar la

    parola (per qui que l de mare leingua).

    Dajam que la scritura lst un afari de cultura a peinso que ao de denc-uei o sea pjus emportantoque in scricho i possan capir-le tutj, colj assic que in parlan ninta del psto, que i sont lj pjustantj, pjus-tsto que mostrar la parnoncia stcheta (que puei on se pol nintase neinta encom inargistracion encom manjetfono). Per qui quo laveul empreinder, la parnoncia o la deva empararlistesso, la scritura qua sea comst-s-sea.Toca :

    1. Desvellupar ina ortografia soprto unitria, que a tena conto que o nster parlar o partena algallo-roman dl poneinto, per nin isolar lOlbasco dand-ghe ina s fisionomia particolara.

    2. Ralisar ina gramtica e in dicionari a dessora do dialeto.3. Ralisar libri per les scueles da podeir drobar en tutj lj comuni do nster canton.

    mailto:[email protected]:[email protected]:[email protected]:[email protected]
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    2. l Canton Olbasco

    Ente la carta qu apruevo o se vega lj confinni en rosso de la parlada Olbasca e en juno l cantonda-qu de lj Jovi que lha ina parlada vexinna a lOlbasco.

    Canton Ocitan Canton Arpitan Canton Brigasco

    Canton pareinto de lOlbasco Canton Olbasco

    O nster parlar, encom sfumadures difereintes, o crueba tuto l canton que da o Scrvia a travrsoles vallades do Lmo, Olba, Bormia, Erro e Tani o riva finna a lOrmera al confin de la leinguaOcitanna.

    A podoma cjamar o nster parlar en pjus dina manera:a) parlar d // : a lheu dfinit paregjo per marcar que entsso canton qu, la A tnicalatinna a se parnoncia//en condicions particolares.

    b) Olbasco : prqu l cuer dl canton d lst la vallada de lOlba.

    c) Parlar dAleramo : per tener en meinto que a lj teimpi de lentora l canton que o se truevaentra la pjanna dl Pau e la cresta de lApenin lra trre dl Marqueiso dl Montferat.

    d) varietat de lanfi-canton Lgure-Pimonteiso dl Poneinto, de la leingua romanna Gall-

    padanna : dfinicion que a tena conto de lafinitat do nster parlar encom les parlades de ljcantonni vexinni.

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    2.1 Dendst quo vena lOlbasco e s caraterstiques

    LOlbasca lst ina parlada que a vena en linja dricha da o latin parlat da coll remustcjo depopolacions Lguri, Celtes, Romannes e Alemannes que i steivan ento nster canton a la fin de ljteimpi de Roma.Lvolucion dl parlar per via de lisolameinto que i paxi i viveivanao longo de lEtat da-mdzolha portat a parnonciar en manera difereinta la medema parola da paxo a paxo a spcialisar

    parles difereintes.A Cavriat per es. a homa avut in slitameinto do son dles vocalles que o porta a ina situacion

    particolara marcada ente la tablla qu apruevo :vocalles tniques > a : rba o se lexa arba

    > : cantar o se lexa cant, arbi o se lexa rbi > : clla o se lexa clao > u : lovo o se lexa luvuu > : duro o se lexa druvocales atonnesa > a : fsta o se lexa fastao > u : colleto o se lexa cultuu > i : culata o se lexa chirtae > i : cercar o se lexa sirc

    tniques

    a arbi

    // /rbi/

    rba

    rbi

    /arba/ /a/

    //

    rbi

    seco

    e

    o

    lovo

    /sku/ // u /luvu/

    u duro

    //

    /dru/

    Lvolucion dles consonantes a va ensmo encom l canton de la Ligria e l canton Padan.

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    LOlbasco on pl ninta sser dfinit Pimonteiso e manco Gneiso (ente la nstra parlada o sedixa parlar Gneiso e ninta Lgure )).Donca o ghst de mester de desvellupar ina ortografia que a pssa meter ensmo les parladesdifereintes, tenjinda conto que o nster parlar o se trueva a la randa dl canton lengstico padan,

    franceiso e ocitan.La ralisacion dina grafia soprto en comune a d l bnfici de favorir la difusion de lj scrichi entuto l canton e ninta entin paxo nemac.Donca per podeir scriver la nstra parlada a heu bandonat les formes de scritura pimonteises,gneises e lombardes e a heu tacat a desvellupar ina ortografia que a deissa ina rechesta a ina tera dedemandes e de qstjons :

    a. Comet crner i grafemi:A dovoma trovar dles solucions qui tenan conto que o nster parlar o partena al canton romandl poneinto.

    Per notar lj fonemi encom i grafemi do latin , a homa de mester de modrnisacions : lentroducionde J per i fonemi /z/ e /d/, W per /u/ semi-consonanta, lj per /j/ , nj per // e luso ente lensmo deJ per mostrar la palatalisacion de la consonanta que a lj vena da denanci: bj, dj, fj, rj, gj, tj, etc.. ).

    b. Spjanar les contradicions:les solucions grfiques que o se pl trovar in sont mas prfetes. Tutes lj envencions i fan nasserento sistema dles dificoltades en contracolpo : scriver u per il fonema // lst butar-se entelembrljo da denant a /u/.Acsic lj ortografies i se prseintan comet in sistema fonmtico densmo endenda que i sontantivisti de lj soto-sistemi que i devan dar l mnimo de contradicions que o se pl.

    c. Condicionameinti dachi da lvolucion:In sont ninta in problema dajam que a stoma enventanda ina scritura e donca a soma lberi demodrnisar. A podoma modrnisar la grafia de lj vgj scritorj padanni do 200.Auliver Lombardo o drobeiva per s, o consrva bl, pl, cl, o droba x (plaxir, palaxio), o droba ljditongui ue (cuer), ao (caosa, aor), eu (meu, eu, Deu).Sdonca a podoma crner de drobar i grafemi , , , , per mostrar lj sons stcheti do nster parlare que an trovoma ninta ente la leingua de la nacion. sti grafemi qui i han motivo dsser perlenflueina que i han avut ense lvolucion do nster parlar les leingues alemannes.

    d. Condicionameinto paradigmtico morfolgico.O spjaameinto diacrnico de lquilibri fonolgico lha avut comet consegeina que isembroljeivan i paradigmi morfolgiqui. les leingues, ent'les condicions modrnes de lagramaticalisacion scricha e do sistema de mostrar a scuela, endenda que i paradigmi i juegan inrlo bein bein grando, i refudan tuto a que o lj somelja ina distrucion de la s arquitetura.l franceiso o contraponnaparleraparl, acostandaparlerafinir; nos-atri a scrivoma parlareparlat/ parl/ per dar torna o s vstit a o nin-finit e al participi passat.

    e. Condicionameinto ideogrfico:Ina leingua a foncionna encom in mugjo domnimi. La comunicacion a voxe a stcjarissa osinjificato dur da capir. Ma o scricho lha la fissa de refudar lj omgrafi , donca besuet crcarsolucions que i spjannan l problema:

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    Parnoncia de Cavriat sinjificato Scritura Olbasca

    sar salato salat

    sar

    chiuso

    srrat

    sar salare salar

    sar chiudere srrar

    sar sar (lui) sar

    Andanda a derera a sso mtodo qui a heu desvellupat la tablla qu apruevo que a mostra les

    parnoncies pjus stchetes de la bassa e de luta vallada Olbasca drobanda lj smboli IPA(Intenational Phonetic Alphabet)

    Scritura Olbasca Vallada denuto Vallada denbasso

    fonema xeimpi sinjificato IPAparnoncia

    IPA parnoncia

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    a tnica brotar brucare brut' brut'

    c da denant e , i cimma vetta ts ts'ym:a s sima

    brau braccio ts bR'ats:u s br'su

    rba erba 'rba a arba

    e aton spellar sbucciare - pl - spl

    g da denant e , i genar gennaio z zn z zn

    h entra does vocalles mi a heu io ho j mi a j g mi a gj jugar giocare z zu': z zig'

    l ala ala r a:ra r 'ra

    u tnico duru duro y dyru y d'yru

    u atono luxir luccicare y ly'i i liz'i

    u finale tantu tanto u tantu - tantw wachar attendere

    scrutandogw gwat' w wat'

    x baxar baciare ba' z baz'

    z corzetu tipo di pasta dz kurdz't:u z kurz'tugrupi xeimpi sinjificato IPAparnoncia

    IPA parnoncia

    au tnico auru oro o oru o oru

    bj dobjar piegare bj dubj' d dud'

    ch lechu letto t l'etu t, t l'etu 1, letu2

    cj cjamar chiamare t tam' t tam'

    dj fredj-u freddo d fr'edu d fr'du

    eu frceul frittella fr' fars'

    fj fjoura (f.) fiore (m.) 'u(r)a fj fj'u(ra)gj gjaa ghiaccio d d'ats:a d d'sa

    gu guin maiale g gin g gein

    ll collu collo l kolu l k'olu

    lj palja paglia j p'aja j p'ja

    nn lanna lana n l'ana jn lajna

    nj aranju ragno aR'au ar'u

    ou routu rotto u rutu u rutu

    qu qu qui k iki k ki, tsiki

    rr trra terra r tra r tara

    ss roussa rossa s r'us:a s rusa

    ue fuegu fuoco f fgu

    Per meter en mostra la parnoncia dles parles a jontoma qu sota la tablla que a mostra laparnoncia de lj carteri IPA que in se capissan neinta dembl:

    = k = c di cane = gn dignomo = sc discena w = u di uomo

    =

    g = g digatto

    = n di anche

    = j franc. dijour

    z = s di caso

    = eu di franc.peu

    j = i di ione

    d = g digemma

    y = lombarda

    t = c di ciao

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    A la fin de la fraula

    ki kl kl n kank

    o se scriva

    qui que lst que lha in can en c

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    3. Comparacion entra lOlbasco, l Pimonteiso e o Gneiso

    Gneiso Piemonteis CaviriCruzeripide,strite,

    lastregaedarissuriondico' a

    passademin

    .

    Cruzettefraduemagefiarichezzaeda-o

    passamandefaeroedai

    lampioin.Portettemisteriosevernixaedeverdecontarghettae

    snaggin.Coppie? > cobbiefermein ticanticiappartae

    ,

    donneda-i

    portellettidi

    barcoin.

    Strarpide,streite,

    strned

    pereriondecon l

    passagidmon.Straitetradoemurajefianchegidal

    passamandferedai

    lampion.Cite prtemisteriosevrnisdverdcontarghttae

    ciochin.Cobiefermeant ijcanton

    piapart,fomneda jsportlindlefneste

    Crzerpide,strcie,

    lastrigjedrissjiarindianc ra

    paseradmgni.Cruzteantradumirjefianchezjedar

    pasamdfaruedai

    lanpigni.Portjnemisteriuzevarnizjedverdanctarghtae

    sunaj.Cubiefermeanticanti

    piapartj,donedaisportltidirfnastre.

    Per meter en mostra a que a homa dichoprima a trascrivoma qu in tsto en Gneiso

    clssico piljat da la tesi do G.Hull TheLinguistic Unity of Northern Italy andRhaetia traslat da Dragont en Pimonteisoclssico e da mi entl parlar de Cavriatscricho en scritura fontica do luego.

    En juno i sont sot-marcades les parlescatives da capir per in pimonteiso,en verdo les ninta cjares per in gneiso ,en turquin sses l ninta cjares a ljun deCavriat,Lj colorj dobji per les ninta cjares a doescatgories de prsonnes.

    [1] Fiarichezzae : a peinso a in rror de bat,idura, scambjo entra ri e n = fianchezzae

    [2] Coppie : en Gneiso o se dixa cobbie /kubje/

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    Paraules da capir

    = 30

    Ninta cjares a in

    Gneiso

    Ninta cjares a in

    PimonteisoNinta cjares a ljun

    de Cavriat

    Olbasco de

    Cavriat

    6 16 0

    Gneiso scritura

    tradicion.0 12 2

    Pimonteiso

    scritura clssica4 0 3

    Tab. 2

    LA Tab. 2 a mostra o nmero dles parles dures da capir.In Pimonteiso o fa fadiga a capir-ne dles paraules de Cavriat 16/30 = 53,3% e do Gneiso12/30 = 40,0%,In Gneiso o fa fadiga a capir-ne dles paraules de Cavriat 6/30 = 20,0% e dl Pimonteiso 4/30= 13,3%,Ljun de Cavriat o fa fadiga a capir-ne dles paraules do Gneiso 2/30 = 6,7% e dl Pimonteiso3/30 = 10%.Donca da sta prima anlisi qu o nen vena ina conclusion que les difereinces i sont pjus-tstograndes e o se vega que l parlar de Cavriat lst pjus vexin a o Gneiso que al Pimonteiso. En

    pjus o se vega que o Gneiso o capissa meljo din Pimonteiso la scritura de latro prqu lPimonteiso lha ina scritura pjus standardisada do Gneiso.

    En pjus a podoma notar que ente les scritures clssiques o se trueva motivi de confusion, per es. :

    Gneiso :appartae lst mascolin e fminin e o pol dar confusion ente la traslacion de la frasemin o veul dir molino e mattoni da Dizionario Genovese-italiano Casaccia 1876Pimonteiso :mon = mattone e mattoni,fianchegi : sing e plurCavriat :antra : o veul dir tra e anta de la fenstra

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    Gneiso(scritura Olbasca)

    Piemonteis( scritura Olbasca)

    OlbascoDe Cavriat

    Cruesesrpides,

    streites,lastregadesdariueljrdondicon la

    passerademonni.Cruesettes

    fraduesmuraljesfjanquejadesda lo

    passamandefrroeda ljlampionni.Portettesmisteriousesvrnixadesdeverdecontarguettae

    sonaljin.Coubbiesfermesente ljcanti

    pjusappartadi,dnnesda lj

    portelletide ljbalconni.

    Stradesrpides

    streitessternidesde

    peresrdondescon l

    passagjdemons.Stradtes

    tradoesmuraljesfjanquejadesdal

    passamandefreda ljlampions.Portin-emisterousesvrnixadesdeverdcontarguettae

    cjoquinCoubiesfermesente ljcantons

    pjusappartadifoumnesda lj

    sportellinsde lesfenstres

    Creusesrpides,

    streches,lastrgadesderiueljardondiencom la

    passerademonni.Crosettes

    entraduesmuraljesfjanquejadesda lo

    passamandefrroeda ljlampionni.Portinnesmisteriousesvrnixadesdeverdencomtarguettae

    sonaljin (cjoquin)Coubbiesfermesente ljcanti (cantonni)

    pjusapartadi,dnnesda lj

    sportelletidlesfenstres. (balconni)

    tab. 3tsto en scritura Olbasca

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    Paraules da capir Ninta cjares en

    Gneisu

    Ninta cjares en

    PimonteisuNinta cjares a

    CavriatGneisu 0 5 0Pimonteisu 3 0 3Cavriat 2 7 0

    Tab. 4

    La tablla 4 a mostra o nmero dles paroles que i sont de mala comprencion per qui quo lexa :In Pimonteiso o fa fadiga a capir-ne dles paraules de Cavriat 7/30 = 23,3% e do Gneiso 5/30 =16,7%,

    Un Gneiso o fa fadiga a capir-ne dles paraules de Cavriat 2/30 = 6,7% e dl Pimonteiso 3/30= 10,0%,Ljun de Cavriat o fa fadiga a capir-ne dles paraules do Gneiso 0/30 = 0,0% e dl Pimonteiso3/30 = 10%.

    A podoma veguer que la scritura Olbasca a porta a ina intracomprencion scricha pjus granda e avexinna Pimonte e Ligria.O sparissa l problema de lomofonia, la confusion entra singolaro e pluralo e mascollin e fminin.

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    Gneiso Hull Gneiso padan Piemonteis padan Olbasco padan

    Tab. 5qu de banda atrovoma o tsto

    scricho da Hull en

    padaneiso aconfronto encom la

    scritura Olbascamodificada.

    Cruoses Crueses Strades Crueses (stradetes[1])rpides rpides rpides rpides,streites, streites streites streitches,lastregades lastregades strndes lastregadesda da de deriuogl riuels peres riuels (predes)[2]redondi redondi redondes redondicon con con en conla la l la

    passiera passera passagj passerade de de demadoin. madons (mons) madons (mons) madons (mons)Cruosetes Cruesettes Stradtes Cruesettes

    fra fra tra en tradoes does does doesmuraglies muraljes muraljes muraljesflanchejades fjanquejades fjanquejades fjanquejadesda lo da lo dalo dalo

    passaman passaman passaman passamande de de defrro frro frr frre e e edagl da lj da lj da ljlampioin. lampions. lampions. lampions.Portetes Portetes Cites prtes Portinnes (portieules)misteriouses misterioses misterioses misteriosesvernixades vernixades vernixades vernixadesde de de deverde verde verd verdcon con con en contargheta targuetta targuetta targuettae e e e

    sonaglin. sonaljin. cjoquin. sonaljin (cjoquin)Copies [cobles] Cobies Cobies Cobiesfermes fermes fermes fermesent ente ente enteegl lj lj ljcanti canti cantons canti (cantons)Plui pjus pjus pjusappartadi, appartadi appartadi appartadi,dnnes dnnes fomnes dnnesdagl da lj da lj da lj

    portelleti portelleti sportellins sportelletidegl de lj de les dles

    balcoin. balcons. fenstres fenstres, balcons

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    Paraules da capir Ninta cjares en

    Gneisu

    Ninta cjares en

    PimonteisuNinta cjares a

    ljun de CavriatGneisu 0 3 0Pimonteisu 2 0 2Cavriat 0 2 0

    Tab. : 6La tablla n. 6 a mostra o nmero dles paraules que i sont de mala comprencion per quiquo lexa :Un Pimonteiso o fa fadiga a capir-ne dles paraules de Cavriat 2/30 = 6,7% e do Gneiso 3/30 =10,0%,Un Gneiso o fa fadiga a capir-ne dles paraules dl Pimonteiso 2/30 = 6,7%, e o capissa tutesles paraules de Cavriat.

    Ljun de Cavriat o fa fadiga a capir-ne dles paraules dl Pimonteiso 2/30 = 6,7% e o capissatutes les paraules do Gneiso.les difereinces i sont alljades a parles qui sont la spia dl canton dendst quo vena qui quoscriva e i podreissa sser marcades tutes entin dicionari comune.Donca a soma rivadi a ina difereina petjita da bon e lintracomprencion scricha lst salvada.La colna encom o tsto de lHull a mostra l medemo grado duniformitat, les difereinces i sont

    nemac dovudes a la difereina de lj grafemi que a homa crnut. La concordana encom Hull lstprqu que la manera que a homa drobat per desvellupar lortografia lst fondada ensles toriesde Pompeu Fabra per l Catalan e de Lois Alibert per lOcitan; tories que i i fan da fondameinto

    assic a lj sistemi desvellupadi da D. Stich per l Franco-provenal (Arpitan) e da C. Meneguin per oReto-Cisalpin.

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    Da tuto a que a homa mostrat qu a dessora o se nen tira que sta grafia qu a pl far da soporto aparnoncies difereintes : colj qui lexan i dovran conesser la cjave do lexer per podeir dstriar oscricho en foncion de la s manera de parlar.Ente la tablla n.7 qu apruevo i troveits queque dxeimpi de rgoles per o tsto que a homaanalisat:

    Gneise Pimonteis Olbasco

    -ue

    -es a la fin e e e

    -tch t

    -ades a la fin j

    -d-entra vocales

    -

    -

    j

    -r vrbo nin finit muto

    muto

    muto

    -r-entra vocalles - r r

    -rr r r r

    -l-entra vocalles - l r

    -ll-

    l

    l

    l

    -s a la fin

    -

    -

    i

    -ons

    oin

    on

    i

    -t part. pass. muto muto muto

    -j-

    z

    d

    z

    4. Conclusions

    A podoma dir que ina scritura que lha comet fondameinto de lj grafemi que i tenan conto deltimologia dles parles e dl partener dles nstres parlades al canton roman dl poneintolst assts per dar in grado duniformitat que o salva lintracomprencion scricha e les difereincesde parnoncia dles leingues de lj cantons vexinni .A la fin de lj fins a trascrivo qu ina mditacion dl Francoprovenal Alen Favro (Alain Favre): Dense je vodr contribuar a na ples granta conscience de la lengoua et avouc cen a la difusionduna grafia supradialctla. Je s ben que cen vat pas plre a ts, que los "localistos" et los"jacobins"sovent los mmosvodront criticar cl lvro, avouc srament lde de qurquesgrants "fodls", homos et enstitucions, quaront pouere de prdre lo monopolo sur lor petita rgionou lor petit sctor dactivitt. Il serat dificilo, mas mest avis quil ft fre qurque-ren ora se nosvolens pas prdre noutra lengoua ben malda, que se trove en verett sur lo revond de la disparicion.Et pus por los tors, por los crivens, penso que serat prod amusent dutilisar asse-ben na novlagrafia, ms uvrta sur lensemblo du mondo francoprovenl. Il y a ren que per la pratica que nos

    porrens vr los problmos et les dificultts que rstont a surpassar.

    stes parles qu i sont bonnes per lOlbasco assic.

    P.S.: sto o nst ninta in poncho darivo ma de parteina

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    Bibliografia[1] Robert Lafont lments de Phonetique de lOccitanVent Terral 1983[2] Pierre Bec La Langue Occitane Presses Universitaires de France 1973[3] Robrt Lafont lortografia occitana, sos principis C.E.O. 1971[4] Los Alibert Gramatica Occitana C.E.O. 1976[5] Geoffrey S. HullThe Linguistic Unity of Northern Italy and Raethia (1982)[6] Biondelli B. Saggio sui dialetti gallo-italici, 1853 Bernardoni Milano[7] Petracco Sicardi Giulia, Massobrio Lorenzo Studi linguistici sullanfizona Ligure-Padana

    ediz. dellOrso, 1992[8] Rohlfs Gerhard Grammatica storica della lingua italiana e dei suoi dialetti, 3 vol

    piccola Biblioteca Einaudi. 1949 riveduta dallautore nel 1966[9] Stich Dominique Parlons Francoprovenal , LHarmattan Paris 1998[10] Claudi Meneghin: Rebuilding the Rhaeto-Cisalpine written language: Guidelines and

    criteria. de Institud de studis Rhaeto-Cisalpins

    [11] Claudi Meneghin: Rhaeto-Cisalpine at a glance Lincom Studies in Romance Linguistics.

    [12] H. Lausberg : Romanische Sprachwissenschaft W. de Gruyter 1969[13] Harrieta Joze La Lingua Arpitana , Ferrero stampatore in Romano Canavese, 1976[14] Carlo TagliaviniLe origini delle lingue neolatine Patron (1982)

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    Geoffrey Hull: provocatore o precursore?

    di

    Francesco Luigi Rossi

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    Indice

    Geoffrey Hull: provocatore o precursore? pag. 37

    Ancora sulle classificazioni 41

    Ancora sul friulano 42

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    Geoffrey Hull: provocatore o precursore?

    Per una presentazione della vita e delle opere di Geoffrey Hull, si rimanda all'articolo di Wikipedia in

    italiano:

    https://it.wikipedia.org/wiki/Geoffrey_Hull

    Questo articolo disponibile in 18 lingue diverse. * interessante confrontare le varie versioni per il taglio

    diverso in ogni lingua. particolarmente significativa la versione nella lingua tetun di Timor Lorosae, paese

    dove Hull ha svolto un ruolo importante:

    https://tet.wikipedia.org/wiki/Geoffrey_Hull

    * Secondo i criteri di Wikipedia:

    https://it.wikipedia.org/wiki/Lingua_(linguistica)

    Per una visione delle lingue parlate in Italia, si pu consultare l'articolo:

    https://it.wikipedia.org/wiki/Lingue_parlate_in_Italia

    disponibile anche in altre lingue, sempre interessanti da consultare per il gi citato "taglio diverso".

    La cartina seguente presenta la distribuzione delle lingue romanze in Europa:

    https://en.wikipedia.org/wiki/Romance_languages

    https://it.wikipedia.org/wiki/Geoffrey_Hullhttps://it.wikipedia.org/wiki/Geoffrey_Hullhttps://tet.wikipedia.org/wiki/Geoffrey_Hullhttps://tet.wikipedia.org/wiki/Geoffrey_Hullhttps://it.wikipedia.org/wiki/Lingua_(linguistica)https://it.wikipedia.org/wiki/Lingua_(linguistica)https://it.wikipedia.org/wiki/Lingue_parlate_in_Italiahttps://it.wikipedia.org/wiki/Lingue_parlate_in_Italiahttps://en.wikipedia.org/wiki/Romance_languageshttps://en.wikipedia.org/wiki/Romance_languageshttps://en.wikipedia.org/wiki/Romance_languageshttps://it.wikipedia.org/wiki/Lingue_parlate_in_Italiahttps://it.wikipedia.org/wiki/Lingua_(linguistica)https://tet.wikipedia.org/wiki/Geoffrey_Hullhttps://it.wikipedia.org/wiki/Geoffrey_Hull
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    Citando dall'articolo su Hull in italiano:

    "La sua tesi dottorale[1] una ricostruzione della lingua che Hull chiama padanesee che sottende l'odierno

    assetto linguistico dell'Italia settentrionale, vale a dire degli idiomi gallo-italici, veneti e ladini. (Ovviamente

    questa lingua non ha alcun rapporto con i vari tipi di italiano regionale, derivati direttamente dalla lingua

    letteraria italiana, che ha una storia diversa)". *

    [1] Hull, Dr Geoffrey (1982) The Linguistic Unity of Northern Italy and Rhaetia , PhD thesis, Western Sydney

    University, MacArthur.

    * Questa frase stata evidenziata dai "redattori" di Wikipedia con il commento: [non chiaro]

    [https://it.wikipedia.org/wiki/Aiuto:Chiarezza]

    Cliccando sulla parola "padanese" [http://www.rivistaetnie.com/lingua-padanese/]si accede all'articolo di

    Hull intitolato: La lingua padanese: Corollario dellunit dei dialetti reto-cisalpini. Etnie: Scienze politica e

    cultura dei popoli minoritari, 13 1987.

    Altri links citati nell'articolo:

    https://it.wikipedia.org/wiki/Gallo-italico

    https://it.wikipedia.org/wiki/Veneti

    https://it.wikipedia.org/wiki/Italiano_regionale

    Proporrei una nuova versione:

    La sua tesi dottorale[1] una ricostruzione della lingua che Hull chiama padanesee che sottende l'odierno

    assetto linguistico dell'Italia settentrionale e delle zone di lingua romanza dei Cantoni svizzeri del Ticino e

    dei Grigioni, vale a dire degli idiomi gallo-italici, veneti e retoromanze.[2] (Questa lingua non ha alcun

    rapporto di ascendenza con i vari tipi di italiano regionale, derivati direttamente dalla lingua letteraria

    italiana, che hanno una storia diversa e sono stati influenzati dai dialetti parlati nelle varie zone).

    [2] Anche delle zone storicamente di lingua romanza dell'Istria e della Dalmazia, escluse le zone di lingua

    istroromena. Da notare che esistono dialetti gallo-italici anche nell'Italia meridionale: Basilicata,Sicilia.

    Nuovi links:

    https://it.wikipedia.org/wiki/Reto-romanzo in sostituzione di:https://it.wikipedia.org/wiki/Ladini

    https://it.wikipedia.org/wiki/Canton_Ticino

    https://it.wikipedia.org/wiki/Grigioni

    https://it.wikipedia.org/wiki/Istria

    https://it.wikipedia.org/wiki/Dalmazia

    https://it.wikipedia.org/wiki/Istroromeno

    https://it.wikipedia.org/wiki/Dialetti_gallo-italici_di_Basilicata

    https://it.wikipedia.org/wiki/Dialetti_gallo-italici_di_Sicilia

    https://it.wikipedia.org/wiki/Aiuto:Chiarezzahttps://it.wikipedia.org/wiki/Aiuto:Chiarezzahttps://it.wikipedia.org/wiki/Aiuto:Chiarezzahttp://www.rivistaetnie.com/lingua-padanese/http://www.rivistaetnie.com/lingua-padanese/http://www.rivistaetnie.com/lingua-padanese/https://it.wikipedia.org/wiki/Gallo-italicohttps://it.wikipedia.org/wiki/Gallo-italicohttps://it.wikipedia.org/wiki/Venetihttps://it.wikipedia.org/wiki/Venetihttps://it.wikipedia.org/wiki/Italiano_regionalehttps://it.wikipedia.org/wiki/Italiano_regionalehttps://it.wikipedia.org/wiki/Dialetti_gallo-italici_di_Siciliahttps://it.wikipedia.org/wiki/Dialetti_gallo-italici_di_Siciliahttps://it.wikipedia.org/wiki/Dialetti_gallo-italici_di_Siciliahttps://it.wikipedia.org/wiki/Reto-romanzohttps://it.wikipedia.org/wiki/Reto-romanzohttps://it.wikipedia.org/wiki/Ladinihttps://it.wikipedia.org/wiki/Ladinihttps://it.wikipedia.org/wiki/Ladinihttps://it.wikipedia.org/wiki/Canton_Ticinohttps://it.wikipedia.org/wiki/Canton_Ticinohttps://it.wikipedia.org/wiki/Grigionihttps://it.wikipedia.org/wiki/Grigionihttps://it.wikipedia.org/wiki/Istriahttps://it.wikipedia.org/wiki/Istriahttps://it.wikipedia.org/wiki/Dalmaziahttps://it.wikipedia.org/wiki/Dalmaziahttps://it.wikipedia.org/wiki/Istroromenohttps://it.wikipedia.org/wiki/Istroromenohttps://it.wikipedia.org/wiki/Dialetti_gallo-italici_di_Basilicatahttps://it.wikipedia.org/wiki/Dialetti_gallo-italici_di_Basilicatahttps://it.wikipedia.org/wiki/Dialetti_gallo-italici_di_Siciliahttps://it.wikipedia.org/wiki/Dialetti_gallo-italici_di_Siciliahttps://it.wikipedia.org/wiki/Dialetti_gallo-italici_di_Siciliahttps://it.wikipedia.org/wiki/Dialetti_gallo-italici_di_Basilicatahttps://it.wikipedia.org/wiki/Istroromenohttps://it.wikipedia.org/wiki/Dalmaziahttps://it.wikipedia.org/wiki/Istriahttps://it.wikipedia.org/wiki/Grigionihttps://it.wikipedia.org/wiki/Canton_Ticinohttps://it.wikipedia.org/wiki/Ladinihttps://it.wikipedia.org/wiki/Reto-romanzohttps://it.wikipedia.org/wiki/Dialetti_gallo-italici_di_Siciliahttps://it.wikipedia.org/wiki/Italiano_regionalehttps://it.wikipedia.org/wiki/Venetihttps://it.wikipedia.org/wiki/Gallo-italicohttp://www.rivistaetnie.com/lingua-padanese/https://it.wikipedia.org/wiki/Aiuto:Chiarezza
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    La parte introduttiva della tesi stata pubblicata in italiano, per uso interno per fini di studio, da ALP in

    2012 e si rimanda ad essa per informazioni pi dettagliate.

    Secondo Hull, tutte le variet linguistiche attuali di suo interesse derivano dalla stessa variet di

    "latino volgare" > galloromanzo > padanese (antico)

    Come dice bene Vittore Dreosto, "Origini della gente friulana e del suo linguaggio ladino", p. 74:

    "Gi nei primi decenni del secolo [XX] ci fu chi [gli studiosi della "scuola italiana", Salvioni, Battisti, Pellegriniet al.] neg l'unit delle parlate delle tre aree ladine [Grigioni; Trentino-Alto Adige; Friuli], neg anche laloro indipendenza dai dialetti padani; vale a dire fu affermato che sul piano linguistico, specialmente alivello lessicale, i tre gruppi ladini non ebbero nulla di cos strettamente diverso, che permetta d'isolare unalatinit alpina in netta opposizione con le sottostanti zone lombarde, trentine e venete".

    Ossia, vi sono connessioni nord-sud con le limitrofi parlate cisalpine, cio il romancio legato al lombardo

    alpino, il ladino con il trentino e il friulano con il veneto.

    Prosegue Dreosto:

    " ormai convinzione comune tra i glottologi che nella fase antica le differenze fra l'italiano [settentrionale= lingua padana di Salvi] e le parlate ladine [le lingue retoromanze generalmente riconosciute] furonominime rispetto alle attuali: infatti non esiste un solo fenomeno linguistico, considerato tipico del gruppoladino, che non affiori nelle testimonianze antiche dei dialetti italiani settentrionali. Detto in sintesi, accertata la profonda connessione che esiste tra ladino e alto italiano (= gallo-italiano + veneto); ()dall'Appenino alla cresta delle Alpi e sovente anche oltre, vi una unit linguistica inscindibile."

    Con nomi diversi, anche Hull concorderebbe con questo. Il problema che gli studiosi della scuolalinguistica "italiana", ma non Hull, erano "italianisti", anche politicamente, e il loro obiettivo non linguisticoera quello di affermare l' "italianita" dei reto-romanzi, del tutto inaccettabile, ad esempio, per i romancisvizzeri:

    "Ni italians ni tudaischs! Rumantschs vulains restar".

    Inoltre, questi studiosi non hanno dedicato lo stesso zelo allo studio del confine linguistico tra emiliano-romagnolo e toscano, la cosiddetta "linea gotica", che divide il romanzo occidentale dal romanzo orientale:

    https://it.wikipedia.org/wiki/Linea_Massa-Senigallia

    https://it.wikipedia.org/wiki/Linea_Massa-Senigalliahttps://it.wikipedia.org/wiki/Linea_Massa-Senigalliahttps://it.wikipedia.org/wiki/Linea_Massa-Senigallia
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    Nella frase successiva Dreosto dice:

    "Le parlate ladine e quindi il friulano costituivano assieme all'alto italiano ed al sardo un gruppo italo-romanzo."

    Non solo Hull non concorderebbe con questo, ma nemmeno Pellegrini, che parlava di 5 "sistemi":

    ladino [=retoromanzo], italiano settentrionale [=cisalpino], italiano, italiano meridionale e sardo.

    La questione delle classificazioni viene discussa in modo pi approfondito nella prima parte della tesi, alla

    quale si rimanda.

    Per quanto riguarda la separazione cisalpino / retoromanzo, con successiva influenza della lingua italiana

    sul cisalpino e dell'alto tedesco sugli "idiomi" retoromanzi (eccetto il friulano), in aggiunta a quanto dice

    Hull nella prima parte della tesi, penso che sia necessario valutare l'influenza della politica linguistica (anche

    inconscia) degli Stati, ad es. ipotizzo che l'attuale fisionomia del lombardo orientale sia il risultato della

    politica linguistica della Serenissima. Prima della "dedizione" vi doveva essere un continuum "puro",mentre dopo si fa sentire il peso della frontiera. (C'era la pena di morte per l'espatrio di alcune categorie di

    artigiani). Cos i dialetti lombardi "di San Marco" seguono un proprio corso di sviluppo diverso da quello dei

    dialetti occidentali. Gli effetti si possono osservare in zone di frontiera come Treviglio a sud o Calolziocorte

    a nord. I dialetti orientali erano esposti all'influenza dell'italiano nella forma venetizzata usata dalla

    Serenissima. Dove i dialetti occidentali erano esposti ad influenze "straniere" - francese, spagnolo, tedesco -

    delle varie potenze dominanti, ad est dell'Adda lo stesso ruolo era svolto dal veneziano o italo-veneziano.

    In conclusione, a spiegazione del titolo, Hull pu essere considerato un precursore per i suoi studi sulpadanese come insieme, soprattutto nella fase antica, mentre potrebbe essere considerato come un

    provocatore, ad esempio, dai romanci, dai ladini e dai friulani, che hanno dovuto lottare e faticare perottenere il riconoscimento della propria LINGUA.

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    Ancora sulle classificazioni

    L'articolo in inglese:https://en.wikipedia.org/wiki/Classification_of_Romance_languages

    propone uno schema delle lingue romanze basato su criteri strutturali e comparativi e non socio-funzionali

    (tratto da "Koryakov Y.B. Atlas of Romance languages. Moscow, 2001), citato anche da Bepe San nel suo

    intervento: Le lingue padanesi nella visione degli Organismi Internazionali

    Da notare la conferma dell'importanza della "linea gotica", nonch la contiguit delle unit costituenti il

    padanese secondo Hull, all'interno del gruppo romanzo occidentale:

    nord italiano (gallo-italico + veneto + istrioto) + retoromanzo (romancio + ladino + friulano)

    Questa nuova classificazione si aggiunge a quelle discusse nella prima parte della Tesi di Hull.

    Per contro, essa smentisce lo schema di Pellegrini, in quanto il suo "italo-romanzo" (indicato sullo schema

    da una linea tratteggiata], secondo lo schema di Koryakov, costituito da unit appartenenti a tre gruppi

    diversi:

    1) romanzo occidentale: nord italiano + retoromanzo (ma non il romancio, in quanto "svizzero") +

    2) romanzo meridionale: italiano (toscano) + italiano meridionale (ma non il corso*, in quanto "francese") +

    3) romanzo insulare: sardo

    * Eppure, secondo Wikipedia in lingua corsa:

    https://co.wikipedia.org/wiki/Lingua_corsa

    "A lingua corsa appartene u sottugruppu tuscanu, per quessa pudemu d ch ci h una grande

    sumiglianza c u talianu (tuscanu litterariu), sopratuttu per e variet cismuntiche."

    Da notare che Koryakov distingue tra "corso antico", simile al sardo, e "corso moderno" toscaneggiante.

    https://en.wikipedia.org/wiki/Classification_of_Romance_languageshttps://en.wikipedia.org/wiki/Classification_of_Romance_languageshttps://en.wikipedia.org/wiki/Classification_of_Romance_languageshttps://co.wikipedia.org/wiki/Lingua_corsahttps://co.wikipedia.org/wiki/Lingua_corsahttps://co.wikipedia.org/wiki/Lingua_corsahttps://en.wikipedia.org/wiki/Classification_of_Romance_languages
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    Ancora sul friulano

    Interessante anche un confronto tra le versioni della stessa poesia di "Andrea Blanc de San Daniel", in

    friulano e in nizzardo (con grafia italianeggiante in entrambi i casi), tratte da un'opera irredentistica "La

    nostra frontiera occidentale fra le Alpi ed il mare", di Niceo Speri (pseudonimo del nizzardo Pier Luigi Caire,),

    Torino 1919:

    friulano nizzardo

    In muart d'un usurari,Requiescat! L' usurariche per sprit umanitariil cuarante e plui per centpretindeve, in t'un momentsenza jessi preparad,

    l' partid pa' eternidad.Di ste vil schifose arpieimmortal necrologievan detand du cuanh unidsi puarets de je tradidsalternand an vari toncheste lugubre chanson:Ah va l, va l sott tire

    cr plui dur de dure pire,no par te sin ruvinads.Nuds e cruds i sin restadssenze tett e senze pan Va sott tire o disuman!E no' intant matine e sereferverose una prejerealzarin a l'Incread:

    Che pal ben de Umanitadnus concedi che altr al monda non vegni un to second.

    En muart d'un usurari,Requiescat! L' usurariche per sprit umanitarilo caranta e plu per senpretendia, en un momensenza li estre preparat

    de del se n'es anat.D'esti vili bruti arpia,immortal necrologiavan detan toi cantu unitlu pauret da elu traditalternan' mbe vari tonesta lugubra canson:Ah vai l, l sota tera

    cuor de peira, cuor de fiera,per tu nautre sien ruinat.Nut e crut sien toi restatsenza teule e senza pan Vai 'n la tera, o disuman!Nautre entan matin e serafervorosa una preghieraausseren au Creator:

    Non concede per favrche per ben dou monde entiplu non venghe un tieu pari.

    Con questo esempio l'autore voleva dimostrare l'italianit del nizzardo ma, dato che il nizzardo ormai

    riconosciuta, in quanto dialetto occitano, come una lingua regionale francese (insegnata anche a scuola), si

    potrebbe sostenere con altrettanta ragione che il friulano francese.

    Ma perch fermarsi l? Sono evidenti le somiglianze con il catalano, quindi sia il nizzardo che il friulano

    possono essere considerate dialetti catalani e, quindi secondo la costituzione spagnola, lingue spagnole.

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    Chiusura del ConvegnoDopo lultimo intervento di Lissander Brasca, il Convegno si chiuso con un rinfresco, a cui hanno

    partecipato relatori e pubblico.C stato il tempo per un ultimo scambio di battute tra relatori e tra relatori e pubblico e si approfittato delloccasione per scattare le foto ricordo dellavvenimento.

    In data 23 luglio 2014 vengono pubblicati questi Atti, in versione 1.0, con gli interventi finorapervenuti allAssociazione. Ci non esclude che gli Atti possano essere integrati, qualora pervengaallAssociazione documentazione degli altri interventi.

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