le tappe dal web1 al web2

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Page 1: Le tappe dal web1 al web2

Unità 3 Le tappe delle strutture telematiche dal Web1.0 al Web 2.0 È riconosciuto il ruolo che le ICT hanno nel processo di modernizzazione delle pubbliche amministrazioni e delle istituzioni di governo, in particolare nel fornire servizi ai cittadini e alle imprese e nell'estendere processi di inclusione sociale (Schuler, 2001) L'estensione dell'accesso telematico e della partecipazione è considerata una condizione per contrastare il digital divide, che riguarda i cittadini e inibisce la crescita di molte piccole e medie imprese e per superare discontinuità e squilibri territoriali, sociali e istituzionali. La diffusione delle reti civiche, i progetti di realizzazione dell’e-government con i portali per i servizi ai cittadini, le varie possibilità per l’utente di fruire in un futuro molto vicino di servizi multicanale e multimediale, evidenziano una crescita e uno sviluppo della telematica pubblica che segna il passaggio da una fase di telematica spontanea ad una di integrazione istituzionale. In questo contesto le istituzioni del governo locale - principalmente i comuni, ma anche le regioni e le province - possono giocare un ruolo importante nel sostenere la nascita di un ambiente favorevole allo sviluppo di applicazioni e servizi sia per quanto riguarda la diffusione di infrastrutture e tecnologie, ma ancora di più per la realizzazione di servizi per i cittadini e per le imprese che li utilizzano. Com’è noto, le strutture telematiche territoriali, nelle loro diverse articolazioni (reti civiche, servizi telematici comunali, reti provinciali e regionali), permettono di costruire un sistema che abbia una forte referenzialità locale negli obiettivi e nelle applicazioni perseguite, nell’offerta di informazioni e di servizi e, nello stesso tempo, consenta un veloce interscambio a livello regionale, nazionale e internazionale. Utilizzando, infatti, le nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione si possono promuovere iniziative volte a diffondere la conoscenza e la crescita di nuovi servizi integrati. Nella storia dell'uso delle reti telematiche e di Internet da parte delle comunità locali, associazioni non-profit, cittadini, istituzioni pubbliche e amministrative, si possono distinguere tre fasi (De Cindio, 2004)

1. La prima rappresenta l'effervescente nascita di molti progetti spontanei o di iniziative da parte di amministrazioni illuminate, per favorire pratiche di discussione bilaterale e interattiva fra i cittadini e fra questi e la pubblica amministrazione. Le tecnologie usate sono inizialmente povere e rudimentali.

2. La seconda è quella dei progetti di governo elettronico. È la fase connessa ad una riorganizzazione e modernizzazione dei sistemi amministrativi. Un esempio importante è il progetto di costruzione di autostrade informatiche e di riorganizzazione amministrativa, promosse da Al Gore, ex vice presidente degli Stati Uniti, nell'amministrazione Clinton.

3. La terza fase, che oggi, è indicata, in sintonia con la filosofia d’interazione del Web 2.0, Technology Building Democracy (TBD), non definisce un modello preciso. Le tecnologie e i meccanismi di regolazione devono orientare il difficile passaggio istituzionale dall'e-government all'e-governance.

E' un modello che dovrebbe integrare le forme di partecipazione della fase “stato nascente” a quella di consolidamento dell'e-government per costruire forme di democrazia rappresentativa nella gestione sociale, economica e politica del territorio.

Page 2: Le tappe dal web1 al web2

Schema 5.1.

Web (1990-2000) Web1.0 (2000-2005) Web.2.0 (2005 …)

Community e Civic networks Città digitali

TBD (Technology Building

Democracy)

Bottom-up e top-down Modello istituzionale Democrazia deliberativa

E- partecipation E- government E-governance

Elaborazione da Fiorella De Cindio

Tav. 5.2 – La cronologia della telematica civica secondo le indagini sulle Città Digitali in Italia

1994 Nascono la Rete Civica di Milano e il Servizio telematico del Comune di Siena

1995 Nasce la rete civica Iperbole a Bologna

1996 L’anno della sorpresa (esplode il fenomeno delle reti civiche)

1997 L’anno della consapevolezza (il fenomeno non è più conosciuto da pochi iniziati)

1998 L’anno del raddoppio (le città digitali sono ormai una realtà diffusa)

1999 Prevalere della logica istituzionale; successo delle città medie

2000 Piano nazionale di e-government

2001 Saturazione: tutti gli enti istituzionali on line

2002 Affermazione della logica di servizio; 1° bando

2003 Avvio della seconda fase di e-government

2004 La ricerca della cooperazione; 2° bando nazionale

2005 Introduzione della P.E.C. (Posta Elettronica Certificata) D.Lgs. 11 febbraio 2005, n. 48

Istituzione del S.P.C. (Sistema Pubblico di Connettività) e della rete internazionale della pubblica amministrazione (D.Lgs. 28 febbraio 2005, n. 42)

Istituzione del C.A.D. (Codice dell'Amministrazione Digitale) (D.Lgs. 7 marzo 2005, n. 82, aggiornato dal D.Lgs. n. 159 del 4 aprile 2006)

2006 Regolamento per il trattamento dei dati sensibili e giudiziari del CNIPA (D.P.C.M. 28 dicembre 2006, n. 318)

Fonte: dati Rur-Censis, 2004 aggiornati 2007.

Page 3: Le tappe dal web1 al web2

Fig. 5. 3 Le quattro fasi dell'e-government

1. PRESENZA 2. INTERAZIONE

3 3. TRANSAZIONE

4. TRASFORMAZIONE

Fonte: dati A.M Consulting - 2002

Costruzione di un avamposto (sito, portale) su internet per informazioni varie

Attivazioni di funzione di ricerca semplici, documenti e modelli scaricabili, link, e-mail

Ridefinizione di modalità di erogazione dei servizi

Attivazione di transazioni complete (end-to-end)