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Le tappe del processo di integrazione europea, della politica e dei diritti sociali: Da Roma a Lisbona

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Page 1: Le tappe del processo di integrazione europea, della politica e dei diritti sociali: Da Roma a Lisbona

Le tappe del processo di integrazione europea, della politica e dei diritti sociali:

Da Roma a Lisbona

Page 2: Le tappe del processo di integrazione europea, della politica e dei diritti sociali: Da Roma a Lisbona

Le tappe dell’allargamento • Trattato di Roma istitutivo della CEE - 25.3.1957 (firma di

6 Stati: Belgio, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi)

• 1973 6 + 3: Gran Bretagna, Danimarca, Irlanda• 1981 9 + 1: Grecia• 1986 10 + 2: Spagna, Portogallo• 1992 accordo tra CEE e Paesi della cd. EFTA • (European Free Trade Association) 5: Austria, Finlandia,

Svezia Norvegia, Islanda• 1995 12 + 3: Svezia, Finlandia, Austria• 2004 15 + 10: Cipro, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia,

Rep. Ceca, Slovacchia, Slovenia, Ungheria • 2007 25+ 2: Bulgaria, Romania

Oggi l’Unione europea, costituita a partire dal 1° novembre 1993 con la firma del Trattato di Maastricht (febbraio

1992), vede l’adesione di 27 STATI MEMBRI.

Paesi candidati all'adesione UE:Croazia - Ex Repubblica jugoslava della Macedonia - Turchia

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Le principali tappe di revisione dei Trattati istitutivi dal punto di vista della politica e dei diritti sociali (dopo il Trattato di

Roma del 1957/58)

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Prima della CEE…la CECA

Il primo mercato unificato – quello Ceca - si costituisce con il Trattato di Parigi del 1951 nei settori del carbone e

dell’acciaio (settori, allora, di decisiva rilevanza economica)

la matrice dell’avvio del processo di integrazione deve essere ricercata non tanto in una inclinazione europea verso la riduzione delle sovranità politiche, quanto in

una pluralità di comprensibili inclinazioni nazionali verso la realizzazione delle rispettive aspirazioni economiche, mediante la costituzione di istituzioni

sopranazionali

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Il Trattato di Roma (1957) La genesi economica del Trattato: mercato

comune, espansione economica, incremento spontaneo dell’occupazione e

del tenore di vita.

Il modello originario punta sulla c.d. integrazione negativa, tralasciando il modello della integrazione positiva.

L’assenza di un sistema coeso di norme sociali (la “frigidità sociale” dei padri

fondatori)

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La Comunità (Unione) europea: gli scopi originari e quelli attuali

• Il TCE – nelle versione originaria del 1957 la Comunità perseguiva lo scopo di “promuovere (…) uno sviluppo armonioso delle attività economiche” (art. 2 TCE)

• obiettivi attuali (art. 3 TUE): crescita economica equilibrata; economia sociale di mercato fortemente competitiva, che mira alla piena occupazione e al progresso sociale; lotta all’esclusione sociale; coesione economica e sociale

originaria asimmetria tra politica economica e sociale

della Comunità

Page 7: Le tappe del processo di integrazione europea, della politica e dei diritti sociali: Da Roma a Lisbona

Due concetti chiave

• Integrazione negativa La logica iniziale è quella

della cd. integrazione negativa: l’abolizione di

tutti gli ostacoli che potevano frapporsi allo sviluppo di un mercato

transnazionale

• Integrazione positiva costruzione di un assetto

regolativo comune per evitare distorsioni della

concorrenza (armonizzazione di tipo funzionalista tipica delle direttive degli anni ‘70) o

interventi volti alla correzione del mercato

comune (armonizzazione di tipo coesivo).

le quattro fondamentali libertà di circolazione previste

dal TCE [persone, merci, capitali e servizi: art. 3 c)].

Page 8: Le tappe del processo di integrazione europea, della politica e dei diritti sociali: Da Roma a Lisbona

L’articolo 117 del Trattato istitutivo e la “parificazione nel progresso”

Integrazione negativa La regolazione sovranazionale

come “market making” e non come “market correcting”

“Gli stati membri ritengono che una tale evoluzione risulterà dal funzionamento

del mercato comune, che favorirà l’armonizzazione dei sistemi sociali”

sarà il funzionamento del mercato comune che favorirà

l’ “armonizzazione dei sistemi sociali”

Page 9: Le tappe del processo di integrazione europea, della politica e dei diritti sociali: Da Roma a Lisbona

Le 4 aree originarie di competenza

della Comunità(1957)

a) libera circolazione dei lavoratori

(art. 45 TFUE)

b) Fondo sociale Europeo

(art. 162 TFUE)

c) formazione professionale

(art. 166 TFUE)

d) parità di trattamento (soltanto in campo)

retributivo tra uomini e donne(art. 157 TFUE)

Le competenze attribuite alla Comunità in materia sociale sono all’inizio molto limitate; verranno ampliate e precisate con l’APS allegato

al Trattato di Maastricht

Page 10: Le tappe del processo di integrazione europea, della politica e dei diritti sociali: Da Roma a Lisbona

L’art. 119 TCE (157)sulla parità di trattamento retributivo fra

uomo e donna

è l’unica norma che incide direttamente sulla materia sociale

La norma è figlia della principale ispirazione di fondo del Trattato di Roma che è quella economica ed, in particolare, quella di parificare le condizioni di

concorrenza ed è voluta dalla Francia (che aveva già introdotto il principio nel proprio ordinamento) più per evitare effetti di dumping sociale che per autentiche

ragioni di progresso sociale art. 120 TCE sui congedi retribuiti

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La limitatezza delle “basi giuridiche” per l’adozione di direttive in materia sociale

solo in materia di libera circolazione dei lavoratori si provvede mediante

regolamenti o direttive.

Per il resto, si utilizzano le BASI GIURIDICHE GENERALI

. art. 100 TCE attuale 115 TFUE: le

direttive sociali in funzione

di raddrizzamento delle

distorsioni del mercato…

….e l’art. 235 TCE, ora art. 352 TFUE

Page 12: Le tappe del processo di integrazione europea, della politica e dei diritti sociali: Da Roma a Lisbona

Originario art. 235:

“Quando un’azione della Comunità risulti necessaria per raggiungere, nel

funzionamento del mercato comune, uno degli scopi della Comunità, senza che il

presente Trattato abbia previsto i poteri di azione a tal uopo richiesti, il Consiglio,

deliberando all’unanimità su proposta della Commissione e dopo aver consultato il

Parlamento europeo, prende le disposizioni del caso”.

cd. “clausola di flessibilità”

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La fase dell’ “ottimismo liberale”

• Forte prudenza nel processo di produzione della normativa sociale.

• L’attenzione verso la dimensione sociale dell’Europa riceve significativi stimoli dal clima di forte tensione sociale della fine degli anni ‘60

• Vengono così impiantati gli embrioni dei futuri sviluppi della politica sociale (prime prassi di consultazione sistematica degli attori sociali)

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Dalla Conferenza intergovernativa di Parigi (1972)

nella quale i governi nazionali nella quale i governi nazionali concordavano sul fatto che occorresse concordavano sul fatto che occorresse

un’azione vigorosa in ambito sociale …un’azione vigorosa in ambito sociale …

…al Programma d’azione sociale del 1974, adottato dal Consiglio su proposta della Commissione

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Il Programma indicava tre obiettivi prioritari:

• a) pieno e migliore impiego; • b) miglioramento delle condizioni di vita e

di lavoro; • c) partecipazione delle parti sociali.

Comincia a farsi strada l’idea della integrazione positiva come modalità di

armonizzazione nel progresso. L’iniziativa viene bollata come “senza

precedenti e senza avvenire”.

Page 16: Le tappe del processo di integrazione europea, della politica e dei diritti sociali: Da Roma a Lisbona

Anni 1975-1977

Il ruolo dell’art. 100 del TCEIl Consiglio, deliberando all’unanimità, stabilisce direttive volte al

ravvicinamento delle disposizioni legislative, regolamentari ed amministrative che abbiano una incidenza diretta sulla instaurazione ed il funzionamento del mercato interno.

Vengono approvate alcune direttive in materia sociale, sulla base dell’art. 100 TCE (unanimità), e 119 TCE (maggioranza):

si tratta delle 3 direttive in materia di parità di trattamento fra uomo e donna e delle 2 direttive sulla tutela dei lavoratori

in caso di crisi aziendale (dir. 75/117 sulla parità retributiva; 76/207 sulla parità nell’accesso, la formazione e le condizioni di lavoro; 79/7 sulla

parità in materia previdenziale; dir. 77/187 sul trasferimento di impresa e 75/129 sui licenz. collettivi)

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L’EUROSCLEROSI

DEGLI ANNI ’80…

Lo stallo decisionale comunitario in materia sociale: il

ruolo decisivo dei governi

conservatori inglesi

…E LE CONSEGUENTI INNOVAZIONI nel TCE

L’Atto Unico del 1987: tre importanti novità:

1. si introduce il concetto di “coesione economica e sociale” (art. 130A);

2. si prevede, con riferimento al miglioramento dell’ambiente di lavoro per proteggere la salute e la sicurezza dei lavoratori, il potere del consiglio di approvare direttive a maggioranza qualificata (art. 118A);

3. si introduce il “dialogo sociale” (art. 118B impegna la Commissione a sviluppare il dialogo fra le parti sociali a livello europeo).

Page 18: Le tappe del processo di integrazione europea, della politica e dei diritti sociali: Da Roma a Lisbona

La previsione delle decisioni a maggioranza qualificata

«per promuovere il miglioramento in particolare dell’ambiente di lavoro per tutelare la sicurezza e la salute dei lavoratori» (art. 118 A)

Una escamotage volta a sbloccare la “trappola” del voto all’unanimità, innescata in ambito

comunitario dal ricorrente veto britannico sulle iniziative di politica sociale

Direttive quadro sulla salute e sicurezza (89/391/CE) , sulla salute e sicurezza dei lavoratori interinali (91/383/CE) e sull’orario di lavoro (93/104/CE)

Page 19: Le tappe del processo di integrazione europea, della politica e dei diritti sociali: Da Roma a Lisbona

La direttiva quadro sulla tutela della salute e sicurezza dei lavoratori nei

luoghi di lavoro (n. 391/89)

simbolo del “modello armonizzazione” – alternativo al (più recente) metodo

del coordinamento attuato attraverso la promozione della convergenza delle

politiche sociali (metodo utilizzato, per es., in materia occupazionale ed ulteriormente rafforzato dal Trattato

di Lisbona: a. 153, § 2)

Page 20: Le tappe del processo di integrazione europea, della politica e dei diritti sociali: Da Roma a Lisbona

La Carta comunitaria dei diritti sociali fondamentali dei lavoratori

(1989)Adottata come dichiarazione solenne, rimane

priva di effetti giuridici per l’opposizione, principalmente, della Gran Bretagna.

Esercita comunque una considerevole influenza sugli sviluppi futuri dell’intervento

normativo: quasi tutte le direttive degli anni ’90 faranno riferimento, nei preamboli,

alle dichiarazioni solenni della Carta comunitaria.

La Carta, esempio tipico di fonte giuridicamente non vincolante, diventa «trampolino di lancio» per un ricco programma di azione legislativa

in materia sociale (Sciarra, 2009)

Page 21: Le tappe del processo di integrazione europea, della politica e dei diritti sociali: Da Roma a Lisbona

I problemi di fondo dell’armonizzazione legislativa in materia giuslavoristica, al di la delle contingenze politiche degli anni ‘80

–Diversità storica, culturale e sociale dei sistemi sociali come dato forse insuperabile

–Difficoltà di trapianto di istituti (legal transplant) da un paese all’altro come esito della comparazione

– Difficoltà di tenuta del metodo armonizzazione

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1992 - Il Trattato di Maastricht

la c.d. “politica sociale a due vie”: l’adozione dell’Accordo (o Protocollo) sulla politica

sociale (APS) limitato ad undici Stati.

Page 23: Le tappe del processo di integrazione europea, della politica e dei diritti sociali: Da Roma a Lisbona

Il Trattato di Maastricht e

l’escamotage del Protocollo

socialeL’Accordo sulla

Politica sociale a 11

Innovazioni principaliRiformulazione art.

117 TCE Allargamento delle basi giuridiche della legislazione sociale comunitaria; Estensione della procedura a maggioranza qualificata Riconoscimento di un ruolo istituzionale per la contrattazione collettiva

Page 24: Le tappe del processo di integrazione europea, della politica e dei diritti sociali: Da Roma a Lisbona

Ex art. 118 e 137 (attuale 153)1) Competenze sociali più ampie – ampliamento delle materie in

cui è possibile la decisione a maggioranza qualificata (già ambiente di lavoro +):

• “condizioni di lavoro” (formula ampia: intero trattamento normativo del lavoratore)

• informazione e consultazione dei lavoratori • integrazione delle persone escluse dal mercato del lavoro• parità tra uomini e donne.

Rimangono ferme alcune materie su cui deliberare all’unanimità nonché certe esclusioni: diritto di sciopero, serrata, diritto di

associazione sindacale

• 2) Pieno riconoscimento della contrattazione collettiva europea : artt. 3 e 4 APS (attuali artt. 154-155 TFUE)

Page 25: Le tappe del processo di integrazione europea, della politica e dei diritti sociali: Da Roma a Lisbona

• sicurezza sociale e protezione sociale dei lavoratori, • protezione dei lavoratori in caso di cessazione del rapporto di

lavoro• rappresentanza e difesa collettiva degli interessi dei lavoratori

e dei datori di lavoro, inclusa la codeterminazione; • condizione di impiego dei cittadini di paesi terzi residenti

legalmente nella comunità;• contributi finanziari per la promozione dell’impiego e della

job creation.

Restano affidate al principio della unanimità le materie relative a:

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L’articolo è stato modificato dal Trattato di Nizza ma è rimasto

sostanzialmente immutato dopo Lisbona

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Le novità del Trattato di Nizza (2000/03)

Vengono aggiunte due nuove lettere (j; k) all’elenco delle materie:

• j) lotta contro l’esclusione sociale;

• k) modernizzazione dei regimi di protezione sociale

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Le novità del Trattato di Nizza (2000/03)

Più che materie si tratta di obiettivi

Perché?

non è possibile adottare in queste materie direttive, ma solo «misure destinate a

incoraggiare la cooperazione tra Stati»: misure di “coordinamento” piuttosto che di

“armonizzazione”.

Page 29: Le tappe del processo di integrazione europea, della politica e dei diritti sociali: Da Roma a Lisbona

si può parlare di un definitivo “declassamento” dello strumento dell’armonizzazione tramite

direttive a vantaggio del cd. “metodo aperto di coordinamento” (MAC)?

anche nelle materie sociali in cui è possibile l’ adozione di direttive (per es. condizioni di lavoro,

misure di protezione contro i licenziamenti), è possibile adottare misure di “coordinamento”

(alle quali l’articolo fa riferimento prioritario nella lett. a del § 2)….

Page 30: Le tappe del processo di integrazione europea, della politica e dei diritti sociali: Da Roma a Lisbona

Maggioranza qualificataa decorrere dal 2014…

…approvazione del 55 per cento degli Stati che rappresentino almeno il 65 per cento della

popolazione

Page 31: Le tappe del processo di integrazione europea, della politica e dei diritti sociali: Da Roma a Lisbona

Come cambiano la politica e il diritto

sociale comunitario

Page 32: Le tappe del processo di integrazione europea, della politica e dei diritti sociali: Da Roma a Lisbona

Il trattato di Amsterdam (1997/99)

• 1° Incorporazione dell’APS nel TCE (titolo XI, Capo I sulle disposizioni sociali) con conseguente estensione della politica a 14 alla Gran Bretagna

• 2° introduzione, nel TCE, del titolo VIII sull’occupazione (ora IX)

• 3° il nuovo art. 136 (attuale 151): il richiamo ai diritti sociali fondamentali contenuti nella Carta sociale del 1961 e nella Carta comunitaria del 1989

Quali novità?

Page 33: Le tappe del processo di integrazione europea, della politica e dei diritti sociali: Da Roma a Lisbona

Art. 136 TCE (post Trattato Art. 136 TCE (post Trattato Amsterdam)Amsterdam)

La Comunità e gli Stati membri, tenuti presenti i diritti sociali fondamentali, quali quelli definiti nella Carta sociale europea firmata a

Torino il 18 ottobre 1961 e nella Carta comunitaria dei diritti sociali fondamentali dei lavoratori del 1989, hanno come obiettivi la

promozione dell'occupazione, il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro, che consenta la loro parificazione nel progresso, una

protezione sociale adeguata, il dialogo sociale, lo sviluppo delle risorse umane atto a consentire un livello occupazionale elevato e duraturo e

la lotta contro l'emarginazione.

A tal fine, la Comunità e gli Stati membri mettono in atto misure che tengono conto della diversità delle prassi nazionali, in particolare nelle relazioni contrattuali, e della necessità di mantenere la competitività

dell'economia della Comunità

Essi ritengono che una tale evoluzione risulterà sia dal funzionamento del mercato comune, che favorirà l'armonizzarsi dei sistemi sociali, sia

dalle procedure previste dal presente trattato e dal ravvicinamento delle disposizioni legislative, regolamentari e amministrative

Page 34: Le tappe del processo di integrazione europea, della politica e dei diritti sociali: Da Roma a Lisbona

Una breve digressione in

tema di diritti sociali

fondamentali

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Le due Carte: la Carta sociale europea e la Carta comunitaria dei diritti

fondamentali dei lavoratori

La Comunità e gli Stati membri, tenuti presenti i diritti sociali fondamentali, quali quelli definiti nella Carta sociale europea firmata a Torino il 18 ottobre

1961 e nella Carta comunitaria dei diritti sociali fondamentali dei lavoratori del

1989, hanno come obiettivi…

I diritti sociali nell’art. 136 TCE(attuale 151 TFUE)

Page 36: Le tappe del processo di integrazione europea, della politica e dei diritti sociali: Da Roma a Lisbona

Le due Carte… • Pur essendo

documenti “non vincolanti” hanno assunto, nel tempo, un rilievo giuridico (sia pure limitato) attraverso l’interpretazione della Corte di giustizia …

• …e sono finalmente “entrate”, dopo il Consiglio europeo di Amsterdam, nel TCE, pur con la debole formulazione dell’art. 136 TCE

Si è, in tal modo, introdotta «una novità di notevole significato simbolico e di indubbio rilievo pratico»

Page 37: Le tappe del processo di integrazione europea, della politica e dei diritti sociali: Da Roma a Lisbona

“L’Unione rispetta i diritti fondamentali quali sono garantiti dalla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti

dell’uomo e delle libertà fondamentali, firmata a Roma il 4 novembre 1950, e quali risultano dalle tradizioni

costituzionali comuni degli stati membri, in quanto principi generali del diritto comunitario ”

Sino al Trattato di Lisbona, che ha conferito alla Carta di Nizza, “lo stesso valore giuridico del trattati”, tali diritti non sono mai stati direttamente riconosciuti e proclamati nei

Trattati istitutivi

I diritti sociali fondamentali già venivano richiamati dall’art. 6, § 2, TUE

Page 38: Le tappe del processo di integrazione europea, della politica e dei diritti sociali: Da Roma a Lisbona

I diritti sociali nei Trattati dopo Lisbona

• L’art. 136 non viene modificato (ora art. 151 TFUE)

• Cambia, significativamente, il testo dell’art. 6 TUE

Page 39: Le tappe del processo di integrazione europea, della politica e dei diritti sociali: Da Roma a Lisbona

1. La Carta di Nizza ha “lo stesso valore giuridico del trattati”;

2. L’Unione aderisce alla CEDU

3. I diritti fondamentali garantiti dalla CEDU e risultanti dalle tradizioni costituzionali comuni agli Stati membri fanno parte del diritto dell’Unione in quanto principi generali (come nel precedente testo)

Il nuovo art. 6 TUE (lettura)

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CEDU e tradizioni costituzionali comuni

• CEDU e tradizioni costituzionali comuni sono fonti esterne dalle quali devono essere tratti i principi generali del diritto comunitario relativi ai diritti fondamentali,

• si evita di attribuire a queste fonti una propria valenza giuridica all’interno dell'ordinamento dell’Unione come si fa, invece, con la Carta di Nizza

Page 41: Le tappe del processo di integrazione europea, della politica e dei diritti sociali: Da Roma a Lisbona

La Carta di Nizza

• Anche la Carta è una fonte esterna

• Tuttavia, l’art. 6, § 2, attribuisce il valore di norme di treaty law a norme contenute in un atto che non fa parte dei trattati

Page 42: Le tappe del processo di integrazione europea, della politica e dei diritti sociali: Da Roma a Lisbona

• le Corti d'Europa ad ogni livello potranno attingere alla Carta per valutare la legittimità dei provvedimenti dell‘Unione e di quelli degli Stati

• Le vie privilegiate per l'imposizione delle fonti comunitarie all'interno degli Stati - applicazione conforme e disapplicazione - sono quindi aperte per le norme della Carta.

Page 43: Le tappe del processo di integrazione europea, della politica e dei diritti sociali: Da Roma a Lisbona

PROTOCOLLOSULL'APPLICAZIONE DELLA CARTA DEI DIRITTI

FONDAMENTALI DELL'UNIONE EUROPEA ALLA POLONIA E ALREGNO UNITO

Articolo 1• 1. La Carta non estende la competenza della

Corte di giustizia dell'Unione europea o di qualunque altro organo giurisdizionale della Polonia o del Regno Unito a ritenere che le leggi, i regolamenti o le disposizioni, le pratiche o l'azione amministrativa della Polonia o del Regno Unito non siano conformi ai diritti, alle libertà e ai principi fondamentali che essa riafferma.

• 2. In particolare e per evitare dubbi, nulla nel titolo IV della Carta crea diritti azionabili dinanzi a un organo giurisdizionale applicabili alla Polonia o al Regno Unito, salvo nella misura in cui la Polonia o il Regno Unito abbiano previsto tali diritti nel rispettivo diritto interno.

Articolo 2• Ove una disposizione della Carta

faccia riferimento a leggi e pratiche nazionali, detta disposizione si applica alla Polonia o al Regno Unito soltanto nella misura in cui i diritti o i principi ivi contenuti sono riconosciuti nel diritto o nelle pratiche della Polonia o del RegnoUnito.

Page 44: Le tappe del processo di integrazione europea, della politica e dei diritti sociali: Da Roma a Lisbona

Il trattato di Amsterdam (1997/99)

Introduzione di una clausola generale di non discriminazione (non più solo basata sul sesso e sulla nazionalità): razza, origini etniche, religione, convinzioni personali,

handicap, età, tendenze sessuali(art. 13 TCE; attuale 19 TFUE)

Page 45: Le tappe del processo di integrazione europea, della politica e dei diritti sociali: Da Roma a Lisbona

2. Il Consiglio elabora annualmente degli orientamenti di cui devono tener conto gli Stati membri nelle rispettive politiche in materia di occupazione.

3. Ciascuno Stato membro una relazione annuale sulle principali misure adottate per l'attuazione della propria politica in materia di occupazione, alla luce degli orientamenti di cui al paragrafo 2.

4. Il Consiglio, sulla base delle relazioni di cui al paragrafo 3 procede annualmente ad un esame dell'attuazione delle politiche degli Stati membri. Il Consiglio, deliberando a maggioranza qualificata su raccomandazione della Commissione, può, se lo considera opportuno, rivolgere raccomandazioni agli Stati membri.

5. Sulla base dei risultati di detto esame, il Consiglio e la Commissione trasmettono al Consiglio europeo una relazione annuale comune in merito alla situazione dell'occupazione nella Comunità

Page 46: Le tappe del processo di integrazione europea, della politica e dei diritti sociali: Da Roma a Lisbona

2004: il Trattato costituzionale Europeo (firmato nell’ottobre 2004)

• Il dibattito: una Costituzione senza Stato?

• La Parte II del Trattato costituzionale del 2004 recepiva la Carta di Nizza – libertà professionale e diritto di lavorare;– parità di trattamento e uguaglianza;– solidarietà (Titolo IV, interamente dedicato ai diritti individuali e

collettivi dei lavoratori);– diritto di cittadinanza europea, libertà di circolazione e

soggiorno;– rapporti fra le disposizioni costituzionali europee e le Costituzioni

nazionali

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2004: il Trattato costituzionale Europeo (firmato nell’ottobre 2004)

• L’esito negativo della consultazione referendaria in Francia e nei Paesi Bassi voto contrario (2005)

• Dopo due ani di riflessione, il progetto costituzionale viene abbandonato e viene dato mandato ad una conferenza intergovernativa per la riforma dei Trattati istitutivi

• Il 19 ottobre 2007 il Consiglio europeo informale di Lisbona ha adottato il testo definitivo del trattato elaborato nell’ambito della conferenza intergovernativa.

• Il 13 dicembre 2007 i capi di Stato e di governo dei 27 Stati membri dell'Unione europea hanno firmato il trattato di Lisbona.

• Il termine “Costituzione” scompare dal lessico dei nuovi Trattati

Page 48: Le tappe del processo di integrazione europea, della politica e dei diritti sociali: Da Roma a Lisbona

Dalla Costituzione alla riforma dei Trattati del 2007 (Lisbona)

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Il Trattato di Lisbona (2007/09)

Le principali novità in ambito “sociale”:

a) Dialogo sociale (art. 152 TFUE)b) Nuova norma sugli obiettivi dell’U.E. (art. 3 TUE)

c) Artt. 9 e 10 TFUEd) Organizzazione delle competenze dell’U.E. e degli

Stati in materia sociale ed occupazionale

Page 50: Le tappe del processo di integrazione europea, della politica e dei diritti sociali: Da Roma a Lisbona

Il Trattato di Lisbona (2007/09)

a) Dialogo sociale: art. 152 TFUE (rinvio)

Page 51: Le tappe del processo di integrazione europea, della politica e dei diritti sociali: Da Roma a Lisbona

Il Trattato di Lisbona (2007/09)

b) Nuova norma sugli obiettivi dell’U.E. (art. 3 TUE):

valorizzazione della dimensione sociale: gli obiettivi dell’Unione vengono riscritti con riferimenti espliciti

all’economia sociale di mercato, alla piena occupazione, al progresso sociale, alla lotta

all’esclusione sociale e alle discriminazioni, alla parità tra donne e uomini, alla solidarietà e alla coesione sociale (sono tutti nuovi riferimenti

importanti per la dimensione sociale).

Page 52: Le tappe del processo di integrazione europea, della politica e dei diritti sociali: Da Roma a Lisbona

Il Trattato di Lisbona (2007/09)

b) Nuova norma sugli obiettivi dell’U.E. (art. 3 TUE):

• Si elimina il riferimento a «un regime inteso a garantire che la concorrenza non sia falsata nel mercato interno» [prima contenuto nell’art. 3, par. 1, lett. g), TCE] e si trasferisce tale obiettivo nel Protocollo (n. 27) sul mercato interno e sulla concorrenza allegato al Trattato

• Vengono confinati nel Tit. VIII del TFUE, dedicato alla politica economica e monetaria (e, segnatamente, negli artt. 119 e 120 TFUE), gli unici riferimenti alla «economia di mercato aperta e in libera concorrenza».

• Si sostituisce il primo riferimento con quello ad «un’economia sociale di mercato fortemente competitiva»

formula nella quale un ruolo particolarmente incisivo viene assegnato all'aggettivo "sociale", collocato tra i sostantivi "economia" e "mercato"

Page 53: Le tappe del processo di integrazione europea, della politica e dei diritti sociali: Da Roma a Lisbona

d) Le competenze dell’Unione

• I precedenti trattati istitutivi non contenevano disposizioni specifiche sulle competenze, tanto è

vero che nei lavori della Convenzione sul Trattato costituzionale il tema era stato al centro

di importanti riflessioni e proposte.• Nel Trattato costituzionale (parte I) era stata,

così, inserita una serie di disposizioni sulle competenze dell’Unione e degli Stati che distinguevano le prime in competenze

“esclusive”, “concorrenti”, “di coordinamento” e “di sostegno”

Page 54: Le tappe del processo di integrazione europea, della politica e dei diritti sociali: Da Roma a Lisbona

Le competenze dell’Unione dopo il Trattato di Lisbona

Le relative norme sono distribuite fra

TUE (artt. 1, 4 e 5) e TFUE (artt. 2-6)

Page 55: Le tappe del processo di integrazione europea, della politica e dei diritti sociali: Da Roma a Lisbona

Le competenze dell’Unione dopo il Trattato di Lisbona

• competenze “esclusive”,

• “concorrenti”,

• “di coordinamento/ sostegno/completa-mento” dell’azione degli Stati membri

Artt. 2-6

TFUE

La politica sociale è materia di competenza concorrente

Page 56: Le tappe del processo di integrazione europea, della politica e dei diritti sociali: Da Roma a Lisbona

• sia l'UE che gli Stati membri possono adottare atti giuridicamente vincolanti.

• Gli Stati membri, però, non possono più esercitare le loro competenze a partire dal momento in cui I'U.E. abbia esercitato le proprie

Cosa significa competenza concorrente?

Page 57: Le tappe del processo di integrazione europea, della politica e dei diritti sociali: Da Roma a Lisbona

• Art. 5 TFUE (lettura) • Benché anche nell’art. 5 ricorrano le espressioni “coordinano” e

“coordinamento” le materie “politiche occupazionali” e “politiche economiche” non sono ricomprese nell’art. 6 – che elenca i settori in cui l’UE esercita competenze di sostegno, coordinamento e completamento.

• politiche occupazionali ed economiche costituiscano due specifici ambiti di competenza di coordinamento, che il TL ha inteso isolare in ragione dell’ampiezza della disciplina successivamente dedicata dal TFUE alle due materie in oggetto (titoli VIII e IX).

…e le politiche occupazionali?