l'elfo stagione 13/14 molto da scoprire

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MOLTO DA SCOPRIRE ANNO IV 3 / 2013 STAGIONE 13/14 L’ELFO_

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Periodico a cura del Teatro dell'Elfo

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Page 1: L'ELFO STAGIONE 13/14 Molto da scoprire

moltodascoprire

anno IV 3 / 2013stagIone 13/14l’elFo_

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l’elFo_ 2

eDUCaZIonesIBeRIana

PeRFaVoRenIenteeRoI

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l’elfo è un periodico edito da Teatridithalia Società Cooperativa Teatro dell’Elfo Impresa Socialecorso buenos aires 3320124 milano

direttore responsabile barbara caldarini

redazione flora cucchi, nicola manfredi veronica pitea, diana sartori

progetto grafico plum (plumdesign.it)

registrazione tribunale di milano, n. 5 del 4 gennaio 2010

stampa arti grafiche bianca e voltavia del santuario – 20060 trucazzano (milano)

settembre 2013distribuzione gratuita

I tItolI RaCContano Dal VIVola PassIone Che CI mUoVe:PeR glI aUtoRI, PeR glI aRtIstI,PeR l’aRte e PeR la VIta;PeR I gIoVanI Che sI aFFaCCIanoal monDo e PeR l’esPeRIenZaDI ChI ha VIssUto; PassIonePeR Il monDo In CamBIamentoe PeR mIlano, motoRe PosItIVoDI qUesto mUtamento, PassIone PeR Il nostRo BellIssImo PUBBlICo, l’aRteFICe PRImo Della nostRa lIBeRtà e InDIPenDenZa DI aRtIstIe Della FoRZa Del teatRo Dell’elFo Come ImPResa soCIale.

FeRDInanDo BRUnI elIo De CaPItanI FIoRenZo gRassI

Festeggiamoi nostri primi 40 annima siamo Fatti di Futuro_

addèlaole!

la miaVita

era unFucilecarico

lola cHedilati lacamicia

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l’elFo_ 4

L'autore punta i riflettori sul primocaso storico di "giornalismo-spettacolo", ripercorrendo l'avventuroso progetto di David Frost, il coraggioso giornalista inglese che nel 1977 decise di realizzare - anche senza l'aiuto dei grandi network - unaserie d'interviste a Richard Nixon.Nucleo della pièce è il loro ultimo faccia-faccia, terminato con la clamorosa confessione dell'ex-Presidente, mai ottenuta prima, sul suo coinvolgimento nello scandalo del Watergate (ovvero sulle attività

elFo PUCCInIsala shakesPeaRe

18 ott / 10 noV oRe 20.30 (DomenICa 16)

tutte le Bugiedel presidente_

Bugie e potere, responsabilità e potere. Frost/Nixon è un match teatrale che mette a confronto il potere politico e quello mediatico. Scritta nel 2006, questa commedia di Peter Morgan ha ottenuto un vastissimo successo e numerosi premi, tra cui il Tony Award per Frank Langella come miglior attore protagonista nel ruolo di Nixon. Ron Howard ne ha tratto un film nel 2008, che ha sfioratoi 30 milioni di dollari d’incasso.

: la storia siamo noi / lettURe Del PResente

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Frost/niXondi peter morganregia Ferdinando Bruni/elio de capitani

PRoDUZIone teatRo Dell’elFo - teatRo staBIle Dell’UmBRIa

illegali messe in atto dal suo staff ai danni degli avversari politici e sul suo tentativodi insabbiare le indagini). Il clamore dello scandalo fece montare una campagna per l'impeachment di Nixon che preferì, primo presidente nella storia americana, dimettersi. Riuscì così a evitare di rispondere delle sue responsabilità in tribunale, essendo stato graziato dal "perdono presidenziale" del suo successore Gerald Ford. La confessione di Nixon - sempre lucidoe combattivo - a David Frost fu dunque uno scoop senza precedenti. Il giornalista, con l'aiuto di uno staff di cronisti di prim'ordine, riuscì a metterlo alle corde dopo sei ore di intervista, negli ultimi secondi della trasmissione, grazie alla precisione delle domande, dei riscontri e alla sua abilitàdi entrare in sintonia con gli ospiti.Ferdinando Bruni ed Elio De Capitani lavorano ancora una volta insieme per allestire un testo inedito in Italia, che aprela stagione dell'Elfo Puccini per poi replicare in quella del Teatro Stabile dell'Umbria che lo co-produce. Bruni-Frost e De Capitani-Nixon si spartiscono anche i due magnifici ruolidei protagonisti e si sfidano in un duellodi rara intensità scenica.Con loro un cast di sei attori a interpretare produttori, reporter, lo staff dell'ex-Presidentee il suo leggendario agente 'Swifty' -lo svelto - Lazar.Lo spettacolo è dedicato a Sir David Frost, morto lo scorso 1° settembre dopo 50 annidi giornalismo, dagli esordi con un programma satirico sulla BBC fino alle recenti interviste per Al Jazeera.

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elFo PUCCInIsala FassBInDeR

22 ott / 03 noV oRe 21 (DomenICa 16.30)

Elena Russo Arman, dopo il felice esitodi Dove sei, o musa dai sonetti di Shakespeare, arricchisce la ricerca sul rapporto parola-musica che condividecon la musicista Alessandra Novaga.Questo nuovo spettacolo su Emily Dickinson segna una tappa importante nel suo percorso artistico: vestita di un bianco abito ottocentesco, in una scena altrettanto candida, si cala nell’immaginario poetico

: l’altra metà del cielo / stoRIe DI Donne stRaoRDInaRIe

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Essere Emily Dickinson

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la mia Vita era un Fucile carico(Being emily dickinson)regia elena russo armanmusicHe alessandra noVaga

PRoDUZIone teatRo Dell’elFo

ed esistenziale della poetessa americana,fino a rivelare una sorprendente somiglianza. «Ma la mia Vita era un

Fucile carico non è una biografia, né una ricostruzione filologica», precisa l’attrice. «Dalla sua opera (1775 poesie e circaun migliaio di lettere) ho scelto quei testiche restituiscono l’essenza di un’esistenza unica di una donna ribelle e anticonformista.Le sue parole sono riunite in un unico flusso allucinatorio dal quale emergono diverse maschere: quelle “tante Emily” checon astuzia e senso dell’ironia prendevano vita a seconda degli interlocutori ai qualisi rivolgeva. In questo mi aiuta l’amplificazione, che moltiplica le possibilità espressive della mia voce. E mi aiuta il lavoro sul suono fatto da Giovanni Isgròe quello sulle luci di Cristian Zucaro.La chitarra elettrica crea anche un tessuto sonoro che permette di passare dalla melodia ai suoni della natura, nella quale Emily era immersa, fino alla riproduzione del ‘ringhio’ nella sua testa. Dalla sua piccola stanzanel New England, la Dickinson continua a lanciare il suo messaggio al mondo e le risposte risuonano forti attraverso generazioni di “compatrioti” futuri.La mia vita era un fucile carico diventa l’affresco dell’America cantata dai poetidella Beat Generation, dagli artisti pop,da Jimi Hendrix, la stessa America che ha visto nascere i primi sogni di giustizia, libertà, uguaglianza e democrazia».

teatRo e mUsICa, lIngUaggI InsePaRaBIlI_Un intreccio di musica, sonorità e voci si ritrova anche in elena, tragedia lirica sulla deriVa del mito.In scena il Coro vocale Calycanthus (soprani, contralti, tenori e bassi, diretti da Pietro Ferrario) canta polifonie a cappella su spartiti originali di Azio Corghi e due attrici, Elena Russo Arman e Sara Urban, interpretano i ruoli di Elena e Medea per una rivisitazione in chiave contemporanea del celebre mito. Echi classicie quotidianità coesistono:la guerra di Troia scivolain piccole storie di ordinario adulterio. Elena si tramutain un’annoiata casalinga della provincia italiana, alle prese con amanti, figlia e rivali in amore, esseri fragili che si affannano a cercare una vacua felicità e che del mito conservano i nomi e il destino di lutto, ma non l’eroismo. A rendere ragione del mito e dell’ispirazione classica, resta la forma: i cori si alternano in un dialogo polifonico sapientemente calibrato tra voci cantatee voci recitate.

elFo PUCCInI – sala BaUsCh

5 / 9 noV – oRe 19.30

elenatRageDIa lIRICa sUlla DeRIVa Del mItodi maddalena mazzocut-mis musicHe azio corgHi, regia alessia gennari

aRteVoX/aCCaDemIa PeRosI DI BIella

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l’elFo_ 8l’elFo_ 8

elFo PUCCInIsala shakesPeaRe

11 / 17 noV oRe 20.30 (DomenICa 16)

: senza tempo / ClassICI Da VeDeRe, RIVeDeRe, stRaVeDeRe

Natalino Balasso e Jurij Ferrini si sono incontrati sulle scene de I Rusteghi di Goldoni, un successo firmato da Gabriele Vacis che hanno portato in tour per due anni. Ne è nata un’intesa scenica molto forte e la voglia di lavorare ancora insieme mettendo in gioco la loro speciale affinità comica.

«Abbiamo cercato a lungo un testo che potesse rappresentare una coppia comica così equilibrata e la scelta si è indirizzata sul grande capolavoro di Beckett. I protagonisti di aspettando godot non hanno più nulla da dire e nulla da fare e involontariamente raccontano la loro misera attesa di un destino (migliore?) solo perché si trovano in un teatro davanti ad un pubblico, sera dopo sera.

COMICI STRALUNATI

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aspettando godotdi samuel Beckett regia di JuriJ FerrinicopyrigHt editions de minuit – paris

PRoDUZIone U.R.t - teatRIa

Due atti strutturalmente molto simili: passano sulla scena Pozzo e il suo servo Lucky, che preferisce restare legato da una corda al suo padrone piuttosto che prendere in mano la propria esistenza e doversene in qualche modo preoccupare, e alla fine di ogni giorno un misterioso ragazzo annuncia che “il signor Godot non arriverà oggi,ma di sicuro domani”. Così che i due protagonistisi appenderanno nuovamentea una sempre più flebile speranza di ottenere dal signor Godot qualcosa di nuovoo almeno diverso… pur avendo le idee poco chiare su ciò che davvero vorrebbero ottenere. Questo plot è un immenso materiale meta-teatrale per gli attori, essi possono entrare ed uscire dal gioco, lasciando sfumati i contorni di raccontoe immedesimazione, attraverso la ricchezza di una lingua incredibilmente poetica che restituisce un disagio esistenziale assoluto. Si tratta di un teatro ben poco assurdo ma semmai estremamente allegorico, almeno da quando l’assurdità della vita ha di gran lunga superato il non senso apparente di ciò che viene detto in scena. In questa versione di Aspettando Godot – ci dicono gli spettatori - si ha la sensazione d’aver capito qualcosa in più, divertendosi molto. Questa è per noila migliore recensione chesi possa ricevere».

Jurij Ferrini

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l’elFo_ 10l’elFo_ 10

l’impresario delle smirne è una commedia grottesca e divertente che ritrae l’ambiente degli artisti di teatro, ambiente di cui Goldoni può “parlarne per fondamento”, come egli stesso dichiara nella prefazione.Protagonista di questa cantata corale è un gruppo di attori - pettegoli, invadenti, boriosi e intriganti, ma disperati e affamati - che vivono per un attimo l’illusione di una favolosa tournée in Oriente con Ali, ricco mercante delle Smirne. ‘Come Alberto Sordi e Monica Vitti in Polvere di stelle fantasticano un futuro di gloria’.Facili prede di mediatori intriganti, di impresari rapaci, i poveri artisti scoprono a loro spese che le regole del teatro sono eterne.

Distratti dalle loro piccole beghe e rivalità, non si accorgono di essere marionettenelle mani di chi il potere veramente ce l’ha. L’impresario delle Smirne è un grande affresco in cui ogni personaggio, dal Turcoal servitore, si rivela incisivo e necessarioper restituire il clima libertino e decadentedi allora e di oggi.Roberto Valerio sceglie un altro classicodi grande attualità per il suo ritorno all’Elfo, dopo il Vantone pasoliniano e il Marito ideale. In scena accanto a lui, a ‘litigarsi’ le battute, alcuni attori già complici dei suoi successi: Valentina Sperlì, Antonino Iuorio, Nicola Rignanese.

: senza tempo / ClassICI Da VeDeRe, RIVeDeRe, stRaVeDeRe

elFo PUCCInIsala FassBInDeR

12 / 24 noVoRe 21(DomenICa 16.30)

l’impresario delle smirnedi carlo goldoni adattamento e regia roBerto Valerio

PRoDUZIone assoCIaZIone teatRale PIstoIese/ValZeR sRl

Polvere di stelle _

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nUDa ContRo tUttI _Si deve ridere. È una tragedia in tre tempi:Le Cosce, Il Cazzo, La Fama.E un controtempo: L’Italia.Nella sua nudità e intimità pubblica,l’attrice costruisce una maschera fisica/vocale sfidando un testo scandaloso, provocatorio e rabbioso. La scritturaè cantabile, ma il canto non emerge maied è invece preponderante la chiave dell’invettiva, del grido, del corpo che sussulta la sua storia personale.Urla assordanti e contratte. Sopite. Implose. La femmina si offre dal vivo come in un banchetto, pronta a venire sbranata da tutti. Una partitura poetica che nasce così dalla carne e alla carne ritorna, pur dentro a una rigidissima confezione estetica. la merda ha come spinta propulsiva il disperato tentativo di districarsi da un pantano o fango, ultimi prodotti di quel genocidio culturale di cui scrisse e parlòPier Paolo Pasolini all’affacciarsi della società dei consumi. Quel totalitarismo, secondo Pasolini, ancor più duro di quello fascista poiché capace di annientarci con dolcezza.Una versione filmica de La Merda è in fasedi realizzazione.Già tradotto in inglese, danese e ceco,il testo è in corso di traduzione in francese e portoghese brasiliano ed è pubblicato in edizione bilingue italiano-inglese dalla Oberon Books di Londra.

: gioco d’azzardo / nUoVI lIngUaggI, nUoVI PRotagonIstI

elFo PUCCInIsala BaUsCh

12 / 17 noVoRe 19.30(DomenICa 15)

la merdadi cristian ceresoli con silVia gallerano

PRoDUZIone CRIstIan CeResolIe maRta CeResolICon RIChaRD JoRDan PRoDUCtIons, PRoDUZIonI FUoRIVIa

SilviaGallerano

Premio The STaGe

for acTinG

excellence

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l’elFo_ 12

: gioco d’azzardo / nUoVI lIngUaggI, nUoVI PRotagonIstI

taking care oF BaBy testimonia l’interesse della compagnia per la drammaturgia anglosassone. Il testo, che ha consacrato Dennis Kelly sulla scena mondiale, è una sorta di Medea contemporanea, una ‘fiction’ costruita utilizzando reali interviste e materiali relativi a casi di cronaca. Una donna - la bravissima Isabella Ragonese - viene accusata di aver assassinato i suoi due bambini.Una voce, la cui origine è sempre incerta (dentro o fuori dalla storia, o dallo spettacolo), pone domande ai protagonisti, nel tentativo di ricostruire la vicendae rimettere insieme i pezzi di un incerto mosaico.

elFo PUCCInI, sala FassBInDeRoRe 21(DomenICa 15.30)

accademia degli arteFatti regie FaBrizio arcuri

27 noV / 1 DIC

sangue sul collo del gatto di rainer Werner FassBinderIn CoPRoDUZIone Con ResIDenZ theateR “FestIVal Post PaRaDIse FassBInDeR now”

RIsChIo DI ContamInaZIone _

Tre spettacoli dell’Accademia degli Artefatti,il gruppo che dall’inizio degli anni ‘90 lavora sulle contaminazioni fra arte figurativa, performance e installazioni.

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Spostando l’attenzione dalla Gran Bretagna alla Germania, Fabrizio Arcuri e gli Artefatti sono approdati a Fassbinder e al suo sangue sul collo del gatto, chenon poteva mancare nella sala dell’Elfo.«La sua poetica dura, necessaria incarna il senso di un teatro, che è politico o non è, anche quando non parla ‘politico’. Fassbinder, come Pasolini, illumina e scandalizza il suo presente. Fassbinder, come Pasolini, illuminerebbe e scandalizzerebbeil nostro. È una questione non solo d’impegno lucido, ma anche di sentimento spudorato».

Chiude il trittico lo sHoW dei tuoi sogni dove le parole dello scrittore Tiziano Scarpa dialogano con i suoni e le musiche di Luca Bergia e Davide Arneodo dei Marlene Kuntz per raccontare di un uomo che riesce a ipnotizzare un’intera nazione facendola sognare quello che vuole lui. «All’inizio il narratore sembra quasi una voce esterna alla vicenda, e la musica un commento ironico. Ma progressivamente - sottolinea l’autore - le parole e la musica convergono in un crescendo di percussioni, batteria, tastiere, suoni campionati, loop station, chitarree violini elettrici».

3 / 5 DIC

taking care oF BaBy di dennis kellycon isaBella ragoneseIn CoPRoDUZIone Con teatRo staBIle DI toRIno, naPolI teatRo FestIVal ItalIa

6 / 8 DIC

lo sHoW dei tuoi sogni di tiziano scarpasUonI lUCa BeRgIa e DaVIDe aRneoDo (maRlene kUntZ) In CollaBoRaZIone Con Dna ConCeRtI

RIsChIo DI ContamInaZIone _

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elFo PUCCInIsala shakesPeaRe

7 / 31 DIC oRe 20.30 (DomenICa 15.30)

Ferdinando Bruni e Francesco Frongia portano in scena le avventure di Alice e, ripercorrendo la realtà ‘insensata’ raccontata nei due romanzi di Lewis Carroll, riescono a incantare il pubblico con invenzioni sospese tra tecnologia video e arte del disegno. Una lanterna magica d’acquerelli ed effetti “speciali”, una sorta di cartoon teatrale proiettato su di un fondale bianco che si anima di animali, piante e personaggi coloratissimi, che a loro volta interagiscono con gli attori in carne e ossa per rivelare i lati nascosti di una storia che credevamo di conoscere.

: senza tempo / ClassICI Da VeDeRe, RIVeDeRe, stRaVeDeRe

ALICe MAgIC bOx

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«E si rimane a bocca aperta. Come bambini. alice underground colpisce per la capacità di creare meraviglia. La precisione dei dettagli. Ma in realtà, al di là dei (notevoli) risultati artistici, è la totalità del progetto che sorprende. La passione che traspare nel concretizzare un’idea vagamente folle, di chi decide di portare in scena Lewis Carroll rendendolo un gioiello di talenti e maestranze, intergenerazionale per gusto, leggibile da qualsiasi tipo di pubblico».

Diego Vincenti, Hystrio

Divertente, sorprendente, esilarante. Un’orae mezzo di puro piacere visivo, di sorpresa continua, di suspence reiterata. Non solo:il mondo disegnato daFerdinando Bruni, animato da Francesco Frongia (che l’ha trasformato in un vero e proprio cartone animato) e interpretato da una perfetta - perfettissima! - Elena Russo Armannella parte di Alicee dal formidabile trio Bruni, Ida Marinelli, Matteo De Mojana in tutti gli altri ruoli, è un mondo magicamente «sovrapposto» come non l’avete mai visto a teatro.

Maria Giulia Minetti,La Stampa

alice undergroundda leWis carrolluno spettacolo scritto, diretto e illustrato da Ferdinando Bruni e Francesco Frongia

PRoDUZIone teatRo Dell’elFo

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elFo PUCCInIsala FassBInDeR

10 / 31 DIC oRe 20.30 (DomenICa 16)

: maestri, principi, eroi / geneRaZIonI a ConFRonto

LA CoMMEDIA DI ALAN BENNEtt NELLA vERSIoNE DI FERDINANDo BRUNI ED ELIo DE CAPItANI è StAtA SALUtAtA DAI CRItICI CoME “UNo DEGLI SPEttACoLI PIù IMPoRtANtI ED EMozIoNANtI” FIRMAtI DAI DUE REGIStI. E I PREMI NoN HANNo FAtto ALtRo CHE CoNFERMARE IL SUCCESSo:AGLI UBU 2011 HA vINto CoME MIGLIoR SPEttACoLo, MIGLIoR AttRICENoN PRotAGoNIStA (IDA MARINELLI), NUovo AttoRE UNDER 30 (AL GRUPPo DEGLI 8 RAGAzzI); PoI MIGLIoR REGIA AL PREMIo LE MASCHERE DEL tEAtRo ItALIANo 2012 (Ex PREMIo EtI).

Gli studenti di storia

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Dopo Angels in America non era facile per il teatro dell’Elfo avvicinarsi a quel meritatissimo successo. Se Bruni eDe Capitani ci sono riusciti il merito va anche agli otto giovani attori che per originalità, irruenza, varietà somatica, precisione nel definire i caratteri, ritmano un coinvolgente spettacolo. Quanto a De Capitani è indimenticabile come tutti gli Hector che abbiamo avuto la fortuna di incontrare, che ci hanno insegnato ad arredare la mente magari non per oxbridge ma semplicemente per la nostra vita.

Rita Cirio, l’Espresso

tHe History Boysdi alan Bennettregia di Ferdinando Bruni e elio de capitani

PRoDUZIone teatRo Dell’elFo

tHe History Boys mette in scena un gruppo di adolescenti all’ultimo anno di college, impegnati con gli esami di ammissione all’università. L’insegnante d’inglese, Hector (“irresistibile”, “strabiliante e memorabile” Elio De Capitani) e quella di storia, Mrs Lintott (interpretata da Debora Zuin dal 2013), cercano di stimolare la loro curiosità al di là dei percorsi preconfezionati, infischiandosene del prestigio, delle tradizioni, dei primati scolastici, mentre il preside (Gabriele Calindri), per buon nome della scuola, li vorrebbe tutti a Oxfordo Cambridge. Si apre così uno scontro che vedrà scendere in campo anche un giovane e ambizioso professore (Riccardo Bocci nell’edizione 13/14), incaricato dal preside di dare una ‘ripulita’ allo stile dei ragazzi, renderlo più brillante e più spendibile al ‘supermercato del sapere’. In scena - accanto ai ‘prof’ - un gruppo di otto giovani che ha conquistato collettivamente il premio Ubu: Giuseppe Amato, Marco Bonadei, Angelo Di Genio, Loris Fabiani, Andrea Germani, Vincenzo Zampa, Alessandro Lussiana (che sostituisce Alessandro Rugnone) e il giovane pianista Giacomo Troianiello (che sostituisce Andrea Macchi).

Gli studenti di storia

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La danzadei padrie dei figli _

Giulio e Stefano D’Anna tornano all’Elfo Puccini, dopo la calda accoglienza ricevuta al Festival MilanOltre nel 2012, per esplorare ancora la loro relazione attraverso il corpo.«L’urgenza e l’idea di questo spettacolo nascono da mie necessità personali - racconta in un’intervista Giulio D’Anna. Mentre io facevo base in Olanda a mio padre è stato diagnosticato il morbo di Parkinson. Come figlio volevo fare qualcosa e c’erano solo due possibilità: tornare a casa, oppure trasportare lui nel mio mondo. Ho scelto la seconda strada. Il Parkinson si combatte con aiuti farmacologici, ma anche coltivando grandi interessi, quindi è stata una scelta esistenziale e, se vogliamo, egoistica. Corpi danzanti non convenzionali sono la mia scelta: corpi che esistono e che sanno raccontare in maniera più diretta. Così storie individuali sono diventate universali. Poi ho chiesto a mio padre quali fossero le sue motivazioni e mi ha risposto, con chiarezza, che questa potrebbe essere una delle ultime possibilità attraverso cui farmi sentire il suo sostegno».

elFo PUCCInIsala BaUsCh

17 / 22 DICoRe 19.30 (DomenICa 17)

parkin’sonconcept e direzione giulio d’anna

PRoDUZIone FonDaZIone mUsICa PeR RomastIChtIng gIllen

: maestri, principi, eroi / geneRaZIonI a ConFRonto

acclamaTo

all’edinburGh

frinGe feSTival

2013

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César Brie attraversa in punta di piedi, insieme a un cast di giovani attori, Il piccolo principe di Antoine de Saint Exupéry, capovolgendo il ruolo del protagonista. Nella rilettura del regista argentino il Piccolo Principe diventa “Vecchio”, un paziente anziano di un ospedale geriatrico che dice di venire da una stella dove ha lasciato un fiore. E la sua storia con i suoi incontri

immaginifici viene raccontata ad Antoine, un infermiere che lo ascolta, perdendoa volte la pazienza, ma arrivando infinea capire che Vecchio è fedele ai propri ricordi e che il mondo gli sembra assurdo senza amicizia, amore e tempo per guardarsi intorno. Quando Antoine comincia a imparare a vivere in un'altra forma, Vecchio si accorge che è ora di tornare al suo pianeta.

elFo PUCCInIsala FassBInDeR

7 / 12 genoRe 21 (DomenICa 16)

il VeccHio principetesto e regia césar Brie

PRoDUZIone aRtI e sPettaColo

Addomesticami disse la volpe_

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l’elFo_ 20

elFo PUCCInIsala shakesPeaRe

10 gen / 2 FeB oRe 20.30 (DomenICa 15.30)

«Un commesso viaggiatore con i piedi sui gradini dellametropolitana e la testa nelle stelle». Sono le parole di Arthur Miller per il suo personaggio, Willy Loman, protagonista di morte

di un commesso Viaggiatore e sintetizzano tutta la grandezza e la miseria di un ‘eroe’ moderno, nel quale potrebbe riconoscersi chiunque, nell’America del dopoguerra come oggi.

: senza tempo / ClassICI Da VeDeRe, RIVeDeRe, stRaVeDeRe

sognoamericano_

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morte di un commesso Viaggiatoredi artHur millerregia elio de capitani

PRoDUZIone teatRo Dell’elFo

Un classico del Novecento (andatoin scena per la prima volta nel 1949) cheElio De Capitani, regista e protagonista, affronta dopo il lavoro su Tennessee Williams, per proseguire una personale riflessione sulla drammaturgia americanae sul tema dei rapporti tra giovani e adulti. La scelta degli interpreti è conseguente: affida il ruolo di Linda Loman a Cristina Crippa, protagonista dei suoi recenti allestimenti di Improvvisamente, l’estate scorsa e della Discesa di Orfeo; i due figli sono Angelo Di Genio e Marco Bonadei, giovani attori che sono già stati al suo fianco in The history boys, come anche Andrea Germani che è Bernard, il figlio di Charlie, l’amico-antagonista (interpretato da Federico Vanni).Miller racconta gli ultimi due giorni di vita di un commesso viaggiatore, riuscendo a mettere in luce, oltre alla precarietà della sua condizione socio-economica, il dramma di un fallimento esistenziale. Brillante venditore dalla lingua sciolta che ha fondato la sua vita sulla rincorsa del successo e della “popolarità”, Loman si ritrova escluso dal sogno americano: a 63 anni non riesce più a piazzare la merce, non regge più la fatica dei viaggi attraverso l’America. Soprattutto vede sgretolarsi il castello di grandi sogni e piccole bugie che ha faticosamente costruito: «Ormai è ridicolo, fuori moda, ma è così», ammette la moglie. Nei figli ha alimentato le stesse illusioni, proiettando su di loro aspettative e fallimenti, fino a minarne la felicità. Ormai incapace di stare nella realtà, Willy non distingue più tra presente e passato, sogni e ricordi, tra quanto si agita nella sua testa (il titolo avrebbe dovuto essere proprio The inside of his head)e la vita vera.

«Un commesso viaggiatore con i piedi sui gradini dellametropolitana e la testa nelle stelle». Sono le parole di Arthur Miller per il suo personaggio, Willy Loman, protagonista di morte

di un commesso Viaggiatore e sintetizzano tutta la grandezza e la miseria di un ‘eroe’ moderno, nel quale potrebbe riconoscersi chiunque, nell’America del dopoguerra come oggi.

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: la storia siamo noi / lettURe Del PResente

elFo PUCCInIsala FassBInDeR

14 / 19 genoRe 21(DomenICa 16)

l.i. / lingua imperiiVIolenta la FoRZa Del moRso Che la ammUtolIVadrammaturgia simone derai, patrizia Vercesiregia simone derai

PRoDUZIoneanagooR

27 gen / sala shakesPeaRe

il torto del soldatodi erri de luca con cristina crippa e elio de capitani

Un romanzo dalla struttura singolare che sembra narrare due storie indipendenti. Nel prologo parla uno scrittore che riceve l’incarico di tradurre dall’yiddish alcuni racconti e s’impegna a imparare questa lingua che rischia di scomparire. Nella seconda parte la voce narrante è quella di una donna austriaca che vive con il padre, un criminale nazista per il quale prova repulsione, ma che continua ad accudire. L’anziano soldato è appassionato di kabbala ebraica e questo porterà i due uominia un fortuito incontro.

Lingue della memoria _lingua imperii è quasi una storia del potere della lingua nel mondo occidentale. «È la lingua dell’impero inteso come dominio coercitivo.È la lingua povera, bruta e ingannevole delle propagande fasciste. Sono gli alfabeti e le lingue insegnate a forza. Ma è ancheil bavaglio imposto come un dono violento dai dominatori. Infine èil linguaggio stesso della violenza».Il lavoro di Simone Derai e dei suoi compagni è partito dalle prime pagine dei Sommersi e i salvatidi Primo Levi e dalle sue riflessioni sulla memoria dell’Olocausto per costruire «un percorso teatrale in grado di riattivare la memoria su un piano diverso da quello dell’informazione o della narrazione attraverso i documenti; in grado di suscitare l’immemorabile, quel sepolto che lascia sgomenti e che proprio per questo è sottopostoa un processo di oblio». Architettura e arti visive, letteratura e filologia, danza e musica, più un lungo apprendistato teatrale, è ciò di cui si nutre la ricerca di Anagoor, gruppo nato nel 2000 e oggi tra i più maturi e innovativi del teatro italiano.

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Dura e ironica, ma mai parodistica. Intima nei toni e vera nel dare corpo al dolore, leggera e profonda, Giuliana Musso è una delle più brave autrici-interpreti italianee non si tira indietro di fronte a temi scomodi, taciuti e negati. seXmacHine, lo spettacolo che l’ha segnalata, racconta di sesso e potere, del misconosciuto universo di che cerca nelle prostitute quello che i rapporti gratuiti e reciproci non possono soddisfare. Parlano sei personaggi che, visti in sequenza, formano un quadro di contemporanea umanità, complessa, multiforme, ridicola, sincera.

la FaBBrica dei preti, il suo ultimo lavoro d’indagine e scrittura, è un reportage della vita nei seminari nel quale dà voce ai tabù e alle frustrazioni dell’indottrinamento, come alla fede sincera di chi crede in Dio o semplicemente nell’uomo e nella vita. tanti saluti affronta il tema del morire in questi nostri giorni, che hanno smarrito ‘il senso del congedo’. Porta in scena tre clown e a loro consegna il non dicibile: il racconto delle paure, degli smarrimenti e delle soluzioni paradossali che mettiamo in atto di fronte alla morte.Per ridere degli atteggiamenti di un’umanitàche si pensa eterna.

: irriVerenti / e molto DIVeRtentI

PRoDUZIoneanagooR

elFo PUCCInIsale BaUsChe FassBInDeR

14 / 19 genoRe 19.30(DomenICa 17.30)

la FaBBrica dei preti

21 / 23 genoRe 21

tanti saluti regia massimo somaglino

24 / 26 genoRe 21(DomenICa 16)

seXmacHinecon “igi” gianluigi meggiorinregia massimo somaglino

trespettacolidi e congiulianamussoPRoDUZIonIla CoRteosPItale

attRICe, aUtRICe, RICeRCatRICe _

Page 24: L'ELFO STAGIONE 13/14 Molto da scoprire

l’elFo_ 24

elFo PUCCInIsala FassBInDeR

5 / 9 noV DoPPIa RePlICa oRe 19 e 21.30

milano audiodays un progetto di sergio FerrentinoPRoDUZIone FonDeRIa meRCURy

5 noV

la gentile clientela di andrea BaJani

7 noV

il giardino di gaia di massimo carlotto

6 noV

l’etica del parcHeggio aBusiVo di elisaBetta Bucciarelli

8 noV

le madri atroci di sandrone dazieri

9 noV

radiogiallo di carlo lucarelli

ON AIR ON STAge ON LINe

Cinque giorni in sala Fassbinder dedicati alle produzioni di audiodrammi della Fonderia Mercury. milano audiodays ripropone la formula già collaudata nelle precedenti stagioni con AutoreVole: i testi originali che Andrea Bajani, Elisabetta Bucciarelli, Massimo Carlotto, Sandrone Dazieri e Carlo Lucarelli hanno scritto per questo progetto (e che Sergio Ferrentino ha adattato e diretto) vengono nuovamente recitati in teatro per tutti quegli spettatori che, muniti di cuffie, vogliono lasciarsi incuriosire da “radio da vedere”.

Ma attenzione: nessuna di queste storieviene trasmessa per radio, in realtà diventa una registrazione, un podcast scaricabiledal sito www.fonderiamercury.it.

L’intreccio di tecniche e linguaggi di questi audiodrammi coinvolge Feltrinelli Editore, che pubblica in book ed e-book i testi originali e gli adattamenti radiofonici, Salani Editore che pubblicherà i radiodrammi in un’audio-collana e Liquid che ha sviluppato l’applicazione per smartphone e tablet.

: gioco d’azzardo / nUoVI lIngUaggI, nUoVI PRotagonIstI

Page 25: L'ELFO STAGIONE 13/14 Molto da scoprire

elFo puccini_

Gli a unta enti con autori, reGisti e Gru i e erGenti in sala Bausch

13-14

22 / 27 ottoBRe

grasse risate, lacrime magreDI e Con Paolo FaRonIe FaBIo PaRonIBlUsClInt

19 / 24 noVemBRe

il martedì al monopriXDI emmanUel DaRleyRegIa DI RaFFaella moRellICon enZo CURCURùPRoDUZIone laContemPoRanea

3 / 8 DICemBRe

io sono il proiettiletesto, RegIa e InteRPRetaZIone eDoaRDo RIBattoassoCIaZIone CUltURale masCa In langa

10 / 15 DICemBRe

semBra ma non soFFroDI e Con RoBeRto sCaPPIn e Paola VannonIqUotIDIana.Com

7 / 12 gennaIo

sHitz. pane, amore e… salameDa hanoCk leVIn RegIa FIlIPPo RenDaCon maURo lamantIa, matthIeU PastoRe, ValentIna PICello, mattIa saRtonI, sImone tangoloIDIot saVant/lUDwIg

11 / 16 FeBBRaIo

tHree imaginary BluesDa tennessee wIllIams RegIa gIUsePPe IsgRòCon elena RUsso aRman, maRgheRIta oRtolanI, FaBIo PaRonIPhoeBeZeIgeIstteatRo

18 / 23 FeBBRaIo

peliDI CaRlotta CoRRaDIRegIa VeRonICa CRUCIanICon alessanDRo RICeCI, aleX CenDRonComPagnIa qUattRoqUInte

1 / 6 aPRIle

orlando orlandoDa oRlanDo DI VIRgIna woolFRegIa steFano PagInCon steFano sCanDalettIInDIgena teatRo

3 / 21 gIUgno

teatro staBile di genoVapresentafraTelli di SanGueDI aXel hellstenIUsRegIa maURo PaRRInelloCon nIColò gIaCalone, alessIo PRatICò, FIlIPPo gIUstI, ValentIna BaDaRaCCo

SemPre inSiemeDI anCa VIsDeIRegIa matteo alFonsoCon BaRBaRa alesse, IRene VIlla

la loTTa nella STallaDI maURICIo RosenCoFRegIa maRIo JoRIoCon sIlVIa BIanCalana, elIsaBetta maZZUllo, ValeRIo PUPPo

Page 26: L'ELFO STAGIONE 13/14 Molto da scoprire

l’elFo_ 26

28 set / 13 ott

milanoltre XXVii edizione

18 oTT / 10 novFerdinando Bruni elio de capitani

Frost/niXondi PeTer morGanreGia bruni/de caPiTani

22 oTT / 3 nov elena russo arman alessandra noVaga

la mia Vita era un Fucile caricoda emily dickinSon

5 / 9 noVmilano audiodaysPRogetto DI seRgIo FeRRentIno

5 / 9 noVelena tRageDIa lIRICa sUlla DeRIVa Del mItoDI maDDalena maZZoCUt-mIs RegIa alessIa gennaRI

11 / 17 noVnatalino Balasso e JuriJ Ferrini

aspettando godotDI samUel BeCkett

12 / 24 noV

l’impresario delle smirneDI CaRlo golDonIRegIa RoBeRto ValeRIo

12 / 17 noV silVia galleranocristian ceresoli

la merda

27 noV / 8 DIC accademia degli arteFatti

sangue sul collo del gattotaking care oF BaBylo sHoW dei tuoi sogni

7 / 31 dicalice underground da lewiS carrollreGia ferdinando bruni e franceSco fronGia

10 / 31 dictHe History Boysdi alan benneTTreGia ferdinando bruni e elio de caPiTani

17 / 22 DICgiulio d’anna

parkin’son

7 / 12 gen

il VeccHio principe di césar Brie

10 Gen / 2 febelio de capitanicristina crippa

morte di un commesso Viaggiatoredi arThur millerreGia elio de caPiTani

14 / 26 gengiuliana musso

la FaBBrica dei preti tanti saluti seXmacHine

14 / 19 gen

anagoor

l.i. lingua imperii

28 gen / 2 FeB

kronoteatro

orFani _la nostRa Casapater Familias _DentRo le mURa

Hi mummy_ FRUtto Del VentRe tUo

4 / 9 FeBmarco Balianie steFano accorsi

giocandocon orlando

: stagIoneelFo puccini_

Page 27: L'ELFO STAGIONE 13/14 Molto da scoprire

5 / 16 FeB la pace perpetuaDI JUan mayoRgaRegIa JaCoPo gassmann

15 / 23 FeB

paolo poli

aQuiloni

18 / 23 FeBtindaro granata

inVidiatemi comeio Ho inVidiato Voi

24 FeB / 2 maR daniele timpano

aldo morto / tRageDIa

25 FeB / 2 maR

educazione siBerianaDI nIColaI lIlIn e gIUsePPe mIale DI maURo

4 / 9 maR per FaVore niente eroiDa RaymonD CaRVeR RegIa CoRRaDo aCCoRDIno

4 / 16 maR – 7 / 16 aPRantonio rezza e FlaVia mastrella

FotoFinisH, BaHamutH7-14-21-28, Fratto_X

5 / 23 marzo ida marinelli

cassandrada chriSTa wolf reGia franceSco fronGia

18 / 30 maR

il serVitoredi due padroniDa CaRlo golDonIRegIa antonIo latella

24 / 29 maR linda marloWe

BerkoFF’s WomenDa steVen BeRkoFF

1 / 13 aPrelio de capitanirenato sarti

goli otok

2 / 6 aPRmaurizio lastrico

Facciamo cHe io ero ioRegIa gIoele DIX

25 aPr / 4 maG – 20 / 25 maG ViVa l’italiadi roberTo ScarPeTTireGia céSar brie

29 aPR / 18 magcristina crippa

la discesa di orFeodi TenneSSee williamS reGia elio de caPiTani

5 / 18 mag umBerto orsini

la leggenda del grande inQuisitoreDa DostoeVskIJRegIa PIetRo BaBIna

5 / 25 mag ida marinelli

addèla ole!da elsa morantedi agnese grieco

21 / 25 mag

non si uccidono così ancHe i caValli?DI hoRaCe mCCoyUno sPettaColo DI mIChela lUCentI e gIgI Dall’aglIo

3 / 21 Giu cristina crippapatricia saVastano

lola cHe dilati la camiciareGia marco baliani

3 / 13 gIU

alessandro BergonzoninUoVa PRoDUZIone

moltodascoprire

Page 28: L'ELFO STAGIONE 13/14 Molto da scoprire

l’elFo_ 28

Biglietteria elFo pucciniC.so BUenos aIRes 33mIlano

tel. 02.00.66.06.06

lUn/saB 10:30 / 19:30 Dom 14:30 / 17:30

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mm1 lImaPassante FeRRoVIaRIo PoRta VeneZIatRam 33, aUtoBUs 60

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RIDUZIone gIoVanI(FIno aI 25 annI ComPIUtI) € 16

RIDUZIone anZIanI(DaI 65 annI ComPIUtI) € 16

Il maRteDì Posto UnICo € 20

nUoVe stoRIe Posto UnICo € 15

*PeR otteneRe le RIDUZIonIè neCessaRIo PResentaRe tesseReo DoCUmentI al momento Del RItIRo

**Il maRteDì non sono PReVIste UlteRIoRI RIDUZIonI

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InteRo € 196 (€ 14 a taglIanDo)

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Page 29: L'ELFO STAGIONE 13/14 Molto da scoprire

carneT

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2 IngRessI Da UtIlIZZaRe senZa VInColI PeR tUttI glI sPettaColI Della stagIone

glI aBBonamentI sono ValIDI PeR la stagIone 2013/2014 Dell’elFo PUCCInI e PeR la Rassegna nUoVe stoRIe. non sono ValIDI PeR Il 31 DICemBRe e PeR RePlIChe sPeCIalI.glI aBBonamentI Danno DIRItto alla RIDUZIone PeR Il FestIVal mIlano oltRe e PeR glI eVentIFUoRI PRogRamma.

per le scuole InteRo € 12

aBBonamento sCUola 3 sPettaColI€ 30 (€ 10 a taglIanDo)

aBBonamentI Con tItolI FIssI 3 sPettaColI€ 27 (€ 9 a taglIanDo) ClassICI (aspettando godot+ l’impresario delle smirne+ alice underground)

teatRo ameRICano (Frost/niXon

+ la mia Vita era un Fucile carico+ morte di un commesso Viaggiatore)

sPeRImentatI (Frost/niXon+lingua imperii+ tHe History Boys)

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acQuisti online I BIglIettI e glI aBBonamentI Possono esseRe aCqUIstatI onlIne sUl sIto www.elFo.oRge sU www.VIVatICket.It Con CaRta DI CReDIto o BanComat(RItIRo la seRa stessa, entRo 30 mInUtI Dall’InIZIo Dello sPettaColo)

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Page 30: L'ELFO STAGIONE 13/14 Molto da scoprire

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: irriVerenti / e molto DIVeRtentI

elFo PUCCInIsala shakesPeaRe

15 / 23 FeBoRe 20.30 (DomenICa 16)

aQuilonidue tempi di e conpaolo poli

PRoDUZIonI teatRalI Paolo PolI assoCIaZIone CUltURale

Oh Valentino vestito di nuovo...

La fantasia di Paolo Poli vola sulle rime di Pascoli, sulle ali della poesia Aquilone che dà il titolo al suo ultimo successo. Ridendo e giocando smonta e rimonta i testi ‘sacri’ della cultura dei nostri genitori e dei nostri nonni, dissacrante e corrosivo come sempre: «Perché Pascoli? Era il mio cavallo di battaglia alle elementari quando arrivava la preside». Ma niente tragedie famigliari, Cavallina storna o poesia del fanciullino.Nello spettacolo prevalgono le rime più leggere, dove Pascoli sa dare voce a tutto e tutti, ai suoni della natura, ai versi degli animali ai dialetti e alle lingue straniere.Sempre seguendo quella che ormaiè riconosciuta come la ‘formula Poli’: «L’impianto scenico fisso con fondali e quinte dipinte del grande Emanuele Luzzati, le musiche birichine e colte di Jacqueline Perrotin, i costumi di Santuzza Calì, sempre colmi di fantasia e colore, le coreografie ironichee straniate di Claudia Lawrence e le canzonette d’epoca che si intrecciano con alte parole coeve di poeti e scrittori. Quattro boy, sgambettano, cantano e recitano... ».

Magda Poli, Corriere della Sera

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le Donne, I CaVallIeR, l’aRme e glI amoRI _

Stefano Accorsi e Marco Baliani di nuovo insieme a giocare con i versi dell’Ariosto, dopo il successo del Furioso Orlando.Un nuovo spettacolo che vedrà il regista salire in scena a incalzare e accompagnareil prode Accorsi-Orlando nel suo instancabile giostrare.«La posta in gioco è l’amare e l’amore,amore braccato, tradito, sbagliato, amore amato, dimenticato, sempre ostacolato...I due compagni saltano su e scendono giù dai cavalli in corsa nella giostra in un ludico e ironico carosello di corpi e voci, dandosi l’un l’altro a volte la spinta dell’abbrivioa volte l’inciampo dell’ostacolo, cambiando modi e toni del parlare, narrando, monologando e dialogando.Stefano è il cavalier narrante che tiene le fila dei tanti percorsi, incarnando in mutevole trasformismo tutti i personaggi, giostrando da par suo con sentimenti e passioni, risa furia e pianto in ciel volando tra delusionee incanto. Marco è un folletto saltellante che commenta, insinua, interrompe, suggerisce e spiazza, entrando e uscendo dalla tessitura del racconto, girando in tondo come un jolly errabondo».

: senza tempo / ClassICI Da VeDeRe, RIVeDeRe, stRaVeDeRe

elFo PUCCInIsala shakesPeaRe

4 / 9 FeBoRe 20.30 (DomenICa 16)

giocando con orlando adattamento teatrale e regia di marco Baliani

PRoDUZIone nUoVo teatRo DIRetta Da maRCo Balsamo

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Chi di noi non ha vissuto conflittualmente i rapporti con i genitori, almeno nell’adolescenza? chi non ha avuto momenti in cui si è sentito sopraffatto da insicurezze e paure o schiacciato dal potere degli adulti nella sua ricerca di un identità? Kronoteatro con la trilogia Familia - di cui gli spettatori dell’Elfo hanno già visto lo sconvolgente e struggente Pater familias - indaga con coraggio proprio questi temi, individuando nel conflitto intergenerazionale il percorso principale che conduce alla coscienza di sé. Per i protagonisti dei tre spettacoli la famiglia, l’unico elemento che sembra certo e sicuro, si trasforma ora in prigioneche suscita irrefrenabili e violenti desideridi evasione, ora in gabbia dorata, fontedi protezione e sostituto di una vita realmente vissuta.Un “teatro del martello” volto a spazzarvia, senza esitazioni, le placide certezzee convenzioni in cui siamo soliti rifugiarci. Un teatro che ci invita a guardare dentro noi stessi, per sbarazzarci di quella collezione di immagini sacre che funge da pilastro alla nostra auto comprensione.

: gioco d’azzardo / nUoVI lIngUaggI, nUoVI PRotagonIstI

elFo PUCCInIsale BaUsCh e FassBInDeR

28 / 29 genoRe 21

orFani_la nostra casa

30 / 31 genoRe 19.30

pater Familias_dentro le mura

1 / 2 FeB oRe 21 (DomenICa 17)

Hi mummy_Frutto del Ventre tuo

PRoDUZIone kRonoteatRotestI FIammetta CaRenaRegIemaURIZIosgUottI

Il teatRo DelmaRtello_

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Dopo Antropolaroid, applaudito come “una delle rivelazioni più interessanti” della stagione teatrale ‘11/12, Tindaro Granata ha debuttato al Festival delle Colline Torinesi 2013 con il nuovo spettacolo, inVidiatemi come io

Ho inVidiato Voi, conquistando di nuovo pubblico e critica. Il testo è basato su una storia vera, spiega il trentaquattrenne attore siciliano, ‹‹ma il riferimento che c’è sotto è puramente metaforico››. Nel raccontare un caso di pedofilia accaduto qualche anno fa in provincia di Perugia, Granata non si limita alla restituzione della vicenda giudiziaria o

alla denuncia, ma cerca di far emergere,con la sensibilità che lo contraddistingue,i moti interiori e i sentimenti che muovonoi protagonisti: vittime e carnefici.«Il suo teatro ha una vocazione al popolare, ma nel suo contenuto più profondo.Egli incarna quel tipo di autore-interprete, praticamente estinto sui nostri palcoscenici, capace di attingere i suoi personaggi e le sue storie direttamente dalla terra, come nel caso di Antropolaroid, o da una terra cementificata, come nel caso di Invidiatemi». Carmelo Rifici

: gioco d’azzardo / nUoVI lIngUaggI, nUoVI PRotagonIstI

elFo PUCCInIsala FassBInDeR

18 / 23 FeBoRe 21

(DomenICa 16.30)

inVidiatemi come io Ho inVidiato Voiscritto e diretto da tindaro granata

PRoDUZIoneBIBoteatRo e PRoXIma Res

PeR la tematICa tRattatalo sPettaColo è ConsIglIatoaD Un PUBBlICo maggIoRe DI annI 14

PremiomarianGela

melaTo 2013

come aTTore

emerGenTe

L’invidia mangial’anima _

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l’elFo_ 34

Jacopo Gassmann si misura con questo testo di Juan Mayorga - il più importante drammaturgo spagnolo contemporaneo -per la sua “prima vera regia teatrale”.Il più giovane dei figli del grande Vittorio, cresciuto a Roma ma diplomato a New York in regia cinematografica e poi alla Royal Academy di Londra, fa rivivere sulla scena questa metafora del mondo contemporaneo dirigendo quattro attori (Pippo Cangiano, Enzo Curcurù, Giampiero Judica, Davide Lorino) nei difficilissimi ruoli di quattro cani.«Il grande dono di Mayorga, racconta nelle sue note di regia, è quello di sapere offrire a

tutti noi, senza mai volerci educare,delle possibili chiavi di lettura, dei possibili spunti di riflessione rispetto ai conflittie ai paradossi che ci abitano e che ci dominano. Immanuel, John-John, Odìne Casius, i cani della pace perpetua,sono tutti parte e parti di noi stessi.Sono cani parlanti e pensanti, comein una moderna allegoria kafkiana,che però preservano il loro istinto, il loro fiuto e il loro cuore animale, e il cui silenzio ci pone di fronte alla nostra impotenza (vergogna?) di non avere risposte, alle nostre contraddizioni, alla nostra zona grigia».

: maestri, principi, eroi / geneRaZIonI a ConFRonto

elFo PUCCInIsala FassBInDeR

5 / 16 FeBoRe 21 (DomenICa 16.30)

la pace perpetuadi Juan mayorgaregia di Jacopo gassmann

PRoDUZIone soCIetà PeR attoRI

VIta Da CanI _

Page 35: L'ELFO STAGIONE 13/14 Molto da scoprire

: maestri, principi, eroi / geneRaZIonI a ConFRonto

elFo PUCCInIsala shakesPeaRe

25 / 2 maRoRe 20.30 (DomenICa 16)

educazione siBeriana di nicolai lilin e giuseppe miale di mauroregia giuseppe miale di mauro

PRoDUZIone FonDaZIone Del teatRo staBIle DI toRIno/teatRo metastasIo staBIle Della tosCana, emIlIa Romagna teatRo FonDaZIone

la mala-educazione_

L’esordio letterario di Nicolai Lilin, educazione siBeriana, è stato travolgente: venduto in 24 paesi stranieri e tradotto in 19 lingue, è diventato un film diretto da Gabriele Salvatores e interpretato da John Malkovich. Il libro è il crudo resoconto di ciò che significa far parte degli Urka siberiani: uomini che si definiscono “criminali onesti”, gente animata da un’etica forte e antica, capace di brutalità ma anche di esprimere un codice di comportamento che paradossalmente si dichiara incorrotto.Il regista Giuseppe Miale di Mauro e l’autore del romanzo hanno firmato insieme un adattamento teatrale «che si muove intorno alla storia di due fratelli molto diversi tra loro: il primo è Boris, il giusto. Legato agli insegnamenti della tradizione, rispetta gli anziani e cerca di somigliare in tutto a loro. Il secondo è Yuri, il ribelle. Ha lo sguardo proiettato nel futuro, pronto a infrangere ogni regola e a tradire la sua stessa famiglia per amore del denaro, così rapito nel suo sogno americano. In mezzo il vecchio Nonno Kuzja, che cerca di far resisterela tradizione dei criminali onesti, nonostante il devastante impatto della societàcon il moderno delirio del consumismo occidentale».

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Un attore nato negli anni ‘70, che diquegli anni non ha alcun ricordo o memoriapersonale, ripercorre la vicenda delsequestro di Aldo Moro, trauma epocaleche ha segnato la storia della RepubblicaItaliana e si confronta con l’impatto chequesto evento ha avuto nell’immaginario collettivo. In scena, assieme al suo corpoe a pochi oggetti, solo la volontà di affondare fino al collo in una materia spinosae delicata senza alcuna retorica o pietismo.«Desolato, io non c’ero quando è morto Moro» precisa Daniele Timpano.«Aldo è morto senza il mio conforto.Era il 9 maggio 1978. Non avevo ancora quattro anni. Quando Moro è morto,non me ne sono accorto... Che un certoMoro fosse morto l’ho scoperto allatelevisione una decina di anni dopo,grazie a un film con Volontè. Un filmcon Aldo morto. Ci ho messo un po’ a capire fosse tratto da una storia vera. E quando? Perché? E come? Lo hanno trovato nel bagagliaio di una Renault 4 rossa, undici colpi sparati a bruciapelo addosso. Oh, mio Dio! Hanno ammazzato Moro! E vabbè, pazienza. Niente di importante. Cose che capitavano negli anni ‘70. Bisognava farela rivoluzione. Chi? Brigate rosse.Era il 9 maggio del 1978. Non avevo ancora quattro anni. Brigate rosse, sì. Ma rossein che senso?».

: la storia siamo noi / lettURe Del PResente

elFo PUCCInIsala FassBInDeR

24 FeB/ 2 maRoRe 21 (DomenICa 16.30)

aldo morto tragediadrammaturgia, regia, interpretazione daniele timpano

PRoDUZIone amnesIa VIVaCe Con Il sostegno DI aRea06

Anni di piombo _

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elFo PUCCInIsala BaUsCh

4 / 9 maRoRe 19.30 (DomenICa 15.30)

per FaVore niente eroidrammaturgia e regia corrado accordino

PRoDUZIonela DanZaImmoBIle

AMeRICA OggI

Raymond Carver (1938-1988) è stato un maestro della narrativa breve americana, capace, con la sua scrittura lineare, asciutta e incisiva, di portare il lettore nellaquotidianità più grigia per svelargli quel poco di poesia che resta nella vita di provincia. I suoi racconti hanno per protagonisti individui umili, spesso disperati, che si trascinano tra mille difficoltà. Storie minimali, come la sua scrittura, che si sviluppano sulla scena come in un film di Robert Altman, che proprio ai suoi racconti e a una sua poesia s’ispirò peril capolavoro America oggi.

«Mi interessava raccontare la forza di Carver - spiega Corrado Accordino - le sue storiein apparenza molto piccole, ma ricche di una grandissima vitalità. Non quelle di eroi da prima pagina, ma di personaggi normalissimi che splendono nella loro quotidianità».In scena si presenta nelle vesti di Carver,in una sorta di conferenza-confessione.Racconta di sé e accanto a lui simaterializzano le sue storie, in un continuo alternarsi tra autobiografia e personaggiche prendono vita.

: la storia siamo noi / lettURe Del PResente

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Eroina classica per eccellenza, Cassandra rivive nella scrittura di Christa Wolf, la più nota scrittrice dell’ex DDR (scomparsa lo scorso 1 dicembre 2011) autrice di un romanzo che ha commosso e ispirato generazioni di lettori. La sacerdotessa troiana, figlia di Ecuba e Priamo, attende la morte nella fortezza di Micene, dove l’ha condotta prigioniera Agamennone. Nelle pagine della Wolf il suo racconto scivola all’indietro, lungo i dieci anni della guerra

di Troia, dalla rovina della sua città fino alla fanciullezza, attraverso gli orrori della guerra e i suoi inarrestabili meccanismi. Le sue parole rivelano la potenza del suo sguardo, la capacità di vedere e prevedere - seppure inascoltata - di sognare e immaginare una società incruenta e femminile. Ida Marinelli, dopo il debutto nel gennaio 2012, torna in scena con la sua intensa Cassandra diretta da Francesco Frongia, autore anche di scene, costumi e video.

: l’altra metà del cielo / stoRIe DI Donne stRaoRDInaRIe

elFo PUCCInIsala FassBInDeR

5 / 23 maRoRe 20.30 (DomenICa 16)

cassandrada cHrista WolFregia, Video, scene e costumi di Francesco Frongia

teatRo Dell’elFo

mitocontemporaneo_

«Il regista Francesco Frongia porta in scena Cassandra in un’atmosfera onirica e gravida di tensioni, protagonista la bravissima Ida Marinelli che dà voce e corpo a una partitura di sentimenti e ragioni in un fluire pacato, semplice e inarrestabile come il pensiero, acuto e dolente, come la pena del capire, del ‘vedere’ può diventare».

Magda Poli, Corriere della Sera

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: l’altra metà del cielo / stoRIe DI Donne stRaoRDInaRIe

elFo PUCCInIsala FassBInDeR

24 / 29 maRoRe 21

PRoDUZIone lInDa maRlowe PRoDUCtIons e teatRo Della ContRaDDIZIone

spettacolo in lingua inglese con soVra-titoli in italiano

Linda Marlowe, attrice dallepotenzialità interpretativestraordinarie, musa di Steven Berkoffe icona del teatro inglese porta all’Elfo Puccini un suo cult, forse il lavoro più poetico e scandaloso. BerkoFF’s Women è un’esplorazione teatrale nell’universo dell’autore inglese per indagare e incarnarne con ironia i suoi più apprezzati personaggi femminili: dalla donna epica della tragedia greca fino alla moderna femminista vendicatrice, otto frammenti estratti dai suoi lavori più celebri.La Marlowe prosegue la sua permanenza milanese spostandosi al Teatro della Contraddizione, nella Stagione Sperimentale Europea del piccolo ma tenace luogo in Porta Romana, dove da anni viene ospitata.Dall’1 al 6 aprile propone The World’s Wife, della poetessa e drammaturga scozzese Carol Ann Duffy, ironica carrellata delle donne, vere o immaginarie, di uomini famosi: dalla signora Faust a Frau Freud,da Queen Kong, moglie di King Kong,alla signora Mida. Si celebra così la sinergia tra Teatro dell’Elfo e Teatro della Contraddizione per ribadirela rottura dei confini tra teatro ufficialee indipendente.

BerkoFF’s Women da steVen BerkoFFregia Josie laWrence

mitocontemporaneo_

one womanshow _

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Antonio Latella riparte ‘da’ Goldoni.Come lui stesso spiega, questoserVitore di due padroni è una riscrittura che prende forza dalla nostra tradizione per lanciarsi in avanti, nel tempo che deve venire. Parlare della tradizione all’uomo contemporaneo: «Goldoni è il nostro teatro scritto, la nostra origine... Arlecchino è il nostro Amleto, non si può non incontrarlo nel proprio cammino teatrale, almeno per me.La menzogna è il tema che appartiene totalmente a questa commedia.Dietro la figura di Arlecchino (Truffaldino)la commedia si nasconde a se stessa, mente. Dietro agli inganni, ai salti, alle capriole del servitore più famoso del mondo la commedia

mente agli spettatori: il personaggioche tanto li fa ridere è insieme tutte le menzogne e i colori degli altri personaggi.È uno specchietto per le allodole e spostail punto di ascolto dell’intera commedia.Non c’è una figura onesta, tutto è falsoè baratto, commercializzazione di animee sentimenti». Nel cast Latella ha riunito alcuni degli attori di Un tram che si chiama desiderio (successo con cui ha conquistato tutti i premi del teatro italiano), insieme ad altri protagonisti della generazione dei quarantenni: Marco Cacciola, Giovanni Franzoni, Federica Fracassi, Roberto Latini, Annibale Pavone, Lucia Perasa Rios, Massimiliano Speziani, Rosario Tedesco, Elisabetta Valgoi.

: senza tempo / ClassICI Da VeDeRe, RIVeDeRe, stRaVeDeRe

elFo PUCCInIsala shakePseaRe

18 / 30 maRoRe 20.30(DomenICa 16)

il serVitoredi due padronida carlo goldonidrammaturgia ken ponzioregia antonio latella

emIlIa RomagnateatRo FonDaZIone, teatRo staBIleDel Veneto,teatRo metastasIostaBIle Della tosCana

Goldoni nel tempo presente _

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elFo PUCCInIsala shakesPeaRe

2 / 6 aPRIle oRe 21 (DomenICa 16.30)

Facciamo cHe io ero io di e con maurizio lastricoregia di gioele diX

FaCCIamo Che eRa maURIZIo lastRICo _

Torna il comico genovese targato Zeligche ha vinto la sfida del palcoscenico della sala Shakespeare, conquistando oltre5000 spettatori in pochi giorni conlo spettacolo Facciamo cHe io ero io, un compendio del suo talento e della sua arte comica. Tra acute riflessioni sul nostro presente, dubbi esistenziali e filosofici, acrobazie verbali e una dose di buona cultura mai esibita in modo saccente, Lastrico ha rivelato tutte le sue qualità attoriali, sospinto dagli endecasillabi danteschi che lo hanno reso celebre.

«Solo per tutto il tempo sulla scena, Lastrico va a briglia sciolta sul filo d’una scapigliata autobiografia ‘on the stage’, un po’ finta e un po’ vera, che l’attenta regia di Gioele Dix sorveglia da dietro le quinte. Fra gag esilaranti, finte improvvisazioni che sembrano vere e vere improvvisazioni così ben calcolate da sembrare finte, lo spettacolo gira come una trottola per un’ora e mezzo di risate a ritmo vorticoso, con standing ovation finale».

Roberto Barbolini, Il Giorno

PRoDUZIone Bananas

: irriVerenti / e molto DIVeRtentI

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Per chi già non può fare a meno di vederlee rivederle e per chi fino a ora se le era perse, vanno in scena le ultime quattro opere della coppia Mastrella/Rezza, (mai) scritte da Antonio Rezza, negli allestimenti scenicie negli habitat di Flavia Mastrella, con la collaborazione di Fabio Camilli e le lucidi Mattia Vigo. Un percorso nel tempo che chiarisce ancora meglio il legame inconfutabile tra l’arte contemporanea e la performance. Come aveva scritto Franco Quadri, prevedendo chiaramente anche gli esiti più attuali del loro lavoro: «Qualcuno poteva forse pensare che, col trascorrere degli anni, il fenomenoAntonio Rezza-Flavia Mastrella fosse destinato a trovare un po’ di pace, se nonil senso della ragione; e invece questa ragione ha sviluppato i suoi artigli fino a raggiungere la follia pura, ma elaborando il pensiero con un’acutezza così forsennatamente logica da fare a pezzila sedicente realtà, assunta e cavalcata con criteri rigorosamente matematici».

: irriVerenti / e molto DIVeRtentI

elFo PUCCInIsala shakesPeaReoRe 21(DomenICa oRe 17)

4 / 9 maR

FotoFinisH11 / 16 maR

BaHamutH

Quattro spettacoli(mai) scrittida antonio rezzanegli allestimentidi FlaVia mastrellacon antonio rezza,iVan BellaVista,giorgio gerardi

RezzAMASTReLLA

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FotoFinisH è la storia di un uomo che si fotografa per sentirsi meno solo. Apre così uno studio dove si immortala fingendosi ora cliente ora fotografo esperto. L’allestimento scenico è costituito da Cinque elementi, i TOTEM, che sviluppano le braccia e tentano di contenere il circostante.

In BaHamutH un uomo steso fa le veci del tiranno. E cede il passo all’atleta di Dio che volteggia sulle sbarre con le braccia della disperazione. La scatola, giocattolo di metallo, legno, stoffa verde e aria, determina un vincolo formale e un’urbanizzazione dello spazio composto di piani d’aria definiti da rette quasi mai parallele.

ovvero civiltà numeriche a confronto. La sconfitta definitiva del significato. Malesseri in doppia cifra che

si moltiplicano fino a trasalire: siamo a pochi salti di distanza dalla sottrazione checi fa sparire. Oscillazioni e tentennamentiin ideogramma mobile.

Fratto_X pone domande fondamentali.Si può parlare con qualcuno che ti dà la voce? Si può rispondere con la stessa vocedi chi fa la domanda? L’habitat Fratto_Xè un impeto da suggestioni fotografiche.Le immagini raccontano la strada che corre e l’impossibilità di agire.

11 / 16 aPR

Fratto_X 7 / 16 aPR

7, 14, 21, 28

PRoDottI Da mastRella ReZZa Con FonDaZIoneteatRo PIemonte eURoPa, tsI la FaBBRICa Dell’attoRe teatRo VasCello (7, 14, 21, 28 CoPRoDotto anChe Da teatRo 91)

RezzAMASTReLLA

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Luoghi a noi vicini e una terribile paginadi storia che pochi ormai ricordano.Renato Sarti ed Elio De Capitani riportano sotto i riflettori Goli Otok, oggi solo un’isola della costa dalmata, all’epoca di Tito il peggiore dei campi di internamento della Jugoslavia, dove furono rinchiusi - dopo la rottura fra la Jugoslavia e l’URSS – quei “traditori” che rimasero fedeli a Stalin.Lì finì una parte importante della Resistenza jugoslava, uomini comuni, ma anche eroi di Spagna, comandanti partigiani, membri del

Partito Comunista, scrittori, poeti, artisti... Lo spettacolo segue la testimonianza di Aldo Juretich, nato a Fiume negli anni venti, internato nell’isola-lager dopo la Seconda Guerra Mondiale e poi trasferitosi a Monza. Nello spettacolo Aldo (Elio De Capitani) viene visitato da un medico (Renato Sarti) che, dopo aver letto il libro di Giacomo Scotti Goli Otok, riesce a convincerlo a raccontare la sua terribile esperienza. Un affresco storico da cui emerge un ritratto umano intenso e indimenticabile.

: la storia siamo noi / lettURe Del PResente

elFo PUCCInIsala FassBInDeR

1 / 13 aPRoRe 20.30(DomenICa 16)

goli otokisola dellaliBertàdi renato sartiregia di elio de capitani

PRoDUZIoneteatRo Dell’elFo In CollaBoRaZIone Con teatRoDella CooPeRatIVa

L’isola degli orrori _

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: la storia siamo noi / lettURe Del PResente

elFo PUCCInI, sala FassBInDeR

25 aPRIle / 4 maggIo

20 / 25 maggIooRe 21 (DomenICa 16)

ViVa l’italiale morti di Fausto e iaio di roBerto scarpettiregia di césar Brie

PRoDUZIone teatRo Dell’elFo

due ragazzicometanti_

Azione, testo, immagini, materiale scenico povero, luce, musica, ritmo, tutto in perfetta osmosi. E i cinque attori coinvolti a rispondere con bravura ai dettami registici e a contribuire a fare di questo viva l’Italia uno degli spettacoli fra i più vividi di questo scorcio di stagione.

Domenico Rigotti, Avvenire

Non pretendendo di essere cronaca, lo spettacolo riesce perfettamente a diventare tragedia civile, mettendo in scena passioni personali e politiche, sul filo della vita e della morte.César Brie riesce a dare un vigoroso corpo teatrale al bel testo di Scarpetti, ripetendo il miracolo già realizzato con la sua straordinaria messa in scenadei Fratelli Karamazov di Dostoevskij.

Gianni Barbacetto, Il fatto quotidiano

ViVa l’italia ha debuttato all’Elfo Puccini il 18 marzo 2013, a trentacinque anni esatti dalla morte di Fausto Tinelli e Lorenzo Iannucci, uccisi al quartiere Casoretto.È stato in scena un mese, commuovendoe coinvolgendo spettatori di ogni generazione: dai famigliari dei due giovani,a chi conserva vivo il ricordo di quei giorni del 1978, fino agli studenti che oggi, come allora, frequentano le scuole, i concerti,i parchi e i teatri e vogliono essere liberidi immaginare il proprio futuro.

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Le nostre stagioni regalano anche la scoperta di opere novecentesche mai rappresentate in Italia, ma che all’estero sono quasi dei classici, e che s'impongono con la stessa forza di testi inediti di nuovi autori.È il caso de la discesa di orFeo di Tennessee Williams che Elio De Capitaniha portato al successo nel 2012: un dramma che condensa temi cari all’autore americano (da quello del sognatore represso da una comunità che non tollera la sua irriducibilità,

ai ritratti di donne indimenticabili, fortie indomite o fragili, nevrotiche e viziate),ma che ha sempre rappresentato una sfida per i registi che l’hanno affrontato.De Capitani ha smontato e rimontato il testo con gli occhi di chi ha assorbito il teatroe il cinema di Fassbinder, il suo melò sociale sospeso tra realismo e aperture oniriche,così da restituire a Williams e ai suoi personaggi la tragica tenerezza e il furore esistenziale che li consuma.

: senza tempo / ClassICI Da VeDeRe, RIVeDeRe, stRaVeDeRe

elFo PUCCInIsala shakesPeaRe

29 aPR / 18 magoRe 20.30 (DomenICa 16)

la discesa di orFeodi tennessee Williams drammaturgia e regia elio de capitani

PRoDUZIone teatRo Dell’elFo

Dal mississippi al mediterraneo _«Superbi il ritmo e la prova dei dodici interpreti, tra cui bisogna ricordare almeno Cristina Crippa, Edoardo Ribatto e Elena Russo Arman».

Masolino D’Amico, La stampa

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elFo PUCCInI, sala FassBInDeR

5 al 18 maggIooRe 21 (DomenICa 16)

la leggenda del grande inQuisitore da i Fratelli karamazoV di dostoeVskiJregia pietro BaBina

InqUIsIZIone ContemPoRanea _

«Vivo da quarant’anni col Grande Inquisitore di Dostoevskij, da quando cominciai ad occuparmene in occasione dello sceneggiato che alla fine degli anni sessanta fu realizzato da Sandro Bolchi per la Rai-TV e che fu seguito da più di venti milioni di personeper otto settimane di seguito. Qualcosadi inimmaginabile oggi». Umberto Orsini oggi, partendo da questa memoria, portain teatro un immaginario Ivan Karamazov, un uomo maturo che sdoppiandosisi misura, attraverso uno specchio, conse stesso giovane. In scena, accanto a questo doppio, Leonardo Capuano, un Mefistodi eco faustiana con il quale l’Inquisitoresi industria a classificare ossessivamente temi quali la fede, il mistero, l’autorità,il peccato e la libertà. Un testo che è soprattutto un manifesto sulla mancanza di libertà degli uomini che demandano l’arbitrio ad altri e solo in questo modo paradossalmente di sentono liberi.

«Enorme performance, attraversostili ed espressioni, di un orsini prima ragionatore e poi scatenato. Leonardo Capuano è un preciso, speculare Mefisto. La regia di Pietro Babina smonta Dostoevskij ma ce lo ridàcome un incubo d’adesso».

Rodolfo Di Giammarco, La Repubblica

PRoDUZIone ComPagnIaUmBeRto oRsInI s.R.l.

: senza tempo / ClassICI Da VeDeRe, RIVeDeRe, stRaVeDeRe

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La storia, ‘uno scandalo che dura da diecimila anni’, recitava il sottotitolo della prima edizione del romanzo di Elsa Morante. La regista Agnese Grieco torna collaborare con l’Elfo e con Ida Marinelli con un progetto a due voci tra testo e canto che segue il filo di questa riflessione. ‹‹La storia non rispetta la vita e la vita si rifiuta di riconoscere la necessità della storia. Mentre Roma è occupata dai soldati di Hitler un bimbo viene concepito nella violenza. La madre, Ida, è una donna ebrea. Il padre Günther, un soldato tedesco. Stupro. Annunciazione. Caso. Testimonianza.addèla ole! ripercorre il mistero doloroso della maternità di Ida e il miracolo della nascita di Useppe, bimbo, poeta per natura

e piccolo Buddha romano, che pronunciando "bandiera tricolore" lo storpia nel più musicale "addèla ole". La Storia è anche una delle grandi narrazioni ebraiche del Novecento italiano. La lingua morantiana libera una resistenza poeticae innocente, antica e sapiente, che in scena si incontra con i suoni della tradizione musicale sefardita e spagnolo ladina.Un dialogo in cui la cantante Anne Lisa Nathan (mezzo soprano classico che ama sperimentare) recita quello che non può essere detto e l’attrice racconta quello che la memoria deve registrare. Un progetto tra teatro e canto, duetto ed evocazione››. Agnese Grieco

: l’altra metà del cielo / stoRIe DI Donne stRaoRDInaRIe

elFo PUCCInIsala BaUsCh

5 / 25 magoRe 19.30 (DomenICa 15.30)

addèla ole! da la storia di elsa moranteprogetto e regia agnese grieco

PRoDUZIone teatRo Dell’elFo

la storia _

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elFo PUCCInI, sala FassBInDeR

3 / 21 gIUgnooRe 21

lola cHe dilati la camicia dall’autoBiograFia di adalgisa contia cura di luciano della mearegia di marco Balianicon cristina crippa e patricia saVastano

La voce di Adalgisa Conti, internata in manicomio a ventisei anni nel 1914, coinvolge gli spettatori in una sorta di intenso rito della memoria: Cristina Crippa è una protagonista intensa e commovente che ripercorre tra afasie e illuminazioni improvvise, parole smarrite e ritrovate, le lettere che la donna indirizzò al suo dottore nella speranza di venire dimessa.Ma il labirinto della memoria di Adalgisaera destinato a sfociare in una disperata follia.

Cristina Crippa e Patricia Savastano, in questo “Lola che dilati la camicia”, sono eccezionali. La Crippa, nei panni di Adalgisa Conti, rievoca brandellidel passato con un’intensità taleda non lasciar niente all’incompiuto.Da vedere.

Patrizia Pertuso, Metro

Un classico dell’Elfo, Lola è ancheuna delle primissime prove, datata 1996, di un regista e attore, Marco Baliani, che poi è diventato unodei punti di riferimento della scena teatrale italiana. Spettacolo chevedere è dovere, e bisogno.

Stefania Vitulli, il Giornale

PRoDUZIone teatRo Dell’elFo

: l’altra metà del cielo / stoRIe DI Donne stRaoRDInaRIe

Gentilissimo sig. Dottore, questa è la mia vita _

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L’Ensemble Attori Teatro Due e Balletto Civile uniscono le forze per portare in scena non si uccidono così ancHe

i caValli?, tratto dall’omonimo romanzodi Horace McCoy del 1935, noto per la versione cinematografica di Sydney Pollack. Il palcoscenico diventa una pista da ballo, circondata dagli spettatori (il pubblicoreale) venuti per seguire la maratona di22 performer e un quartetto di musicisti.Un talent/reality show in cui i partecipanti, ieri come oggi, inseguono l’effimero sogno della fama e del denaro facili, rinunciando alla dignità. Uno spettacolo che coinvolge tutte le energie artistiche possibili per metterle al serviziodi un testo mai proposto in Italia.

talent show DI IeRIe DI oggI _

Superbamente diretto da Gigi Dall’Aglio. La compagnia è magnifica per dinamismo e aderenza fisica, le coreografie sono impeccabili quanto è commuoventeil dilettantismo dei poveretti chece la mettono tutta, le musiche d’epoca sono maneggiate con accattivante ironia, e insomma le due ore filate offrono quanto di meglio e di più generoso ha saputo fare finorail teatro.

Masolino D’Amico, La Stampa

PRoDUZIone FonDaZIoneteatRo DUeIn CollaBoRaZIone ConBalletto CIVIle

elFo PUCCInIsala shakesPeaRe

21 / 25 magoRe 20.30(DomenICa 16.30)

non si uccidono così ancHe i caValli? di Horace mccoyregia gigi dall’aglio - scrittura Fisica micHela lucenti

: la storia siamo noi / lettURe Del PResente

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elFo PUCCInI, sala shakesPeaRe

3 / 13 gIU

alessandro BergonzoninuoVo spettacolo

Voto di Vastità _

Se indovinare prima del debutto gli argomenti e la struttura del prossimo spettacolo di Alessandro Bergonzoniè sempre stata una vera e propria impresa, dopo Urge, il suo ultimo successo e L'amorte, il suo primo libro di poesie edito nel settembre 2013 da Garzanti, è diventatauna previsione realmente impossibile vistala vastità che circonda questo artista.La visione stereoscopica di Bergonzoniè diventata in questi anni materia sempre più complessa, poetica, comicamente eccedente e intrecciata in maniera sempre più stretta tra creazione-osservazione-deduzione. Ma certamente la qualità delle visioni bergonzoniane, e la conseguente messa in scena, ci porteranno a quel personalissimo disvelamento, di fatto la vera cifra stilistica di questo artista, che porta, molte volte anche grazie ad una risata, dallo stupore alla rivelazione.

sala shakesPeaRe 19 noV 22˚FestiVal di milano musica PeRCoRsI DI mUsICa D’oggIdanza preparata DI John Cage

teatro e carceresala shakesPeaRe 9 DIC se BetlemmeaVesse lu mare Un PRogetto DIgIanFelICe FaCChettIPeR Il CaRCeRe DI monZa

sala shakesPeaRe 13 FeBterra e acQuaUn PRogetto DI mImmo soRRentIno PeR Il CaRCeRe DI VIgeVano

sentieri selVaggi In ResIDenZa all’elFo PUCCInIConCeRtI DI mUsICa ContemPoRanea

Fantasia al poterestagIone 2014 www.sentIeRIselVaggI.oRg

masterclass di canto masteRClass DI Canto tenUto Da FRanCesCa BResChIInFo: [email protected]

: fuori ProGramma

: irriVerenti / e molto DIVeRtentI

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