l’equilibrio della gestione

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L’equilibrio della gestione Equilibrio reddituale: il valore della produzione deve essere in grado di remunerare tutti i fattori produttivi impiegati, compreso il capitale (struttura costi/ricavi); Equilibrio finanziario: mantenere con continuità l’equilibrio tra i flussi di cassa in entrata ed in uscita; l’importanza è tanto maggiore tanto più rilevante è l’attività di trasformazione delle scadenze; Equilibrio patrimoniale: mantenere con continuità un’eccedenza dell’attivo rispetto al passivo, cioè un capitale netto positivo e commisurato ai rischi assunti (oggetto di regolamentazione e vigilanza). Interdipendenza

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L’equilibrio della gestione. Equilibrio reddituale: il valore della produzione deve essere in grado di remunerare tutti i fattori produttivi impiegati, compreso il capitale (struttura costi/ricavi); - PowerPoint PPT Presentation

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Lequilibrio della gestione

Lequilibrio della gestioneEquilibrio reddituale: il valore della produzione deve essere in grado di remunerare tutti i fattori produttivi impiegati, compreso il capitale (struttura costi/ricavi);Equilibrio finanziario: mantenere con continuit lequilibrio tra i flussi di cassa in entrata ed in uscita; limportanza tanto maggiore tanto pi rilevante lattivit di trasformazione delle scadenze;Equilibrio patrimoniale: mantenere con continuit uneccedenza dellattivo rispetto al passivo, cio un capitale netto positivo e commisurato ai rischi assunti (oggetto di regolamentazione e vigilanza).Interdipendenza

La misurazione della redditivitIl ROE (risultato netto/capitale netto) rappresenta il pi semplice indicatore dellequilibrio reddituale, ma una misura contabile (determinata con i criteri utilizzati per la stesura del bilancio); per tali ragioni presenta alcuni limiti:Poco utilizzato dallazionista che utilizza i dividendi;Non pu essere confrontato con il rendimento di investimenti alternativi (es. valori mobiliari);I dati contenuti nei bilanci sono influenzati da norme civilistiche, fiscali e da procedure contabili;Le rilevazioni di esercizio possono talvolta riflettere fenomeni congiunturali.Modelli di economicit specifici per ogni intermediario (margine di interesse, da commissione, da plusvalenze, assicurativo).

Il margine reddituale della bancaMargine di interesse: ricavi interessi attivi costi interessi passivi (valore lordo dellintermediazione creditizia, non rettificato per il rischio);Margine da commissioni: ricavi netti da servizi (la banca sostiene anche delle commissione passive ad esempio nella negoziazione di valori mobiliari);Margine da plusvalenze: risultato netto dellattivit di negoziazione e utile (o perdita) da cessione o riacquisto di crediti e di altre attivit e passivit finanziarie (derivante sia dalla negoziazione di valori mobiliari sia per la cessione di crediti, es. cartolarizzazione).

segueMargine di interesse +/- margine da commissione = margine di intermediazione di primo livelloMargine di intermediazione di primo livello +/- margine da plusvalenze = margine di intermediazione totaleMargine di intermediazione totale +/- rettifiche e riprese di valore su crediti e altre attivit finanziarie = risultato della gestione finanziariaRisultato della gestione finanziaria +/- costi operativi = risultato lordoRisultato lordo +/- imposte = risultato nettoLequilibrio finanziario della bancaLa banca deve conseguire una sequenza di saldi di flussi finanziari costantemente positivi (capacit di far fronte agli impieghi di pagamento), ma non eccessivi (impiego inefficiente delle risorse);I flussi finanziari non sempre producono contropartite monetarie (es. pagamento degli interessi attivi avviene per accredito su conto e genera un aumento delle passivit non corrispondente ad unentrata di cassa); Lequilibrio finanziario fornisce una valutazione ex-post sulle capacit della banca di creare le condizioni ottimali per mantenere un equilibrio dei flussi, deve essere accompagnato anche da tecniche previsionali (tengono conto anche dei comportamenti della clientela).La misurazione prospetticaStato patrimoniale riclassificato per grado di liquidit: Attivit monetizzabili: moneta legale, credito verso banche, prestiti in scadenza, presti a scadenza indeterminata, titoli non impegnati, Passivit volatili: debiti verso banche, depositi in scadenza depositi a vista di clientela; il saldo rappresenta la disponibilit di liquidit disponibile;Rilevazione dei flussi di cassa ordinati secondo una scalettatura temporale predefinita e crescente: distinzione fondamentale tra attivit e passivit con scadenza contrattuale o con scadenza a vista;Metodi ibridiLe riserve di liquiditLa banca deve mantenere una scorta di moneta legale (o di attivit immediatamente e certamente convertibili in moneta) per far fronte alle situazioni temporanee di eccedenza delle uscite di cassa;Lammontare delle riserve obbligatorie stabilita dalla Banca Centrale Europea (in percentuale rispetto alla dimensione e composizione delle passivit), le riserve obbligatorie possono essere mobilitate a certe condizioni; lammontare delle riserve libere dipende dai metodi di previsione dellequilibrio finanziario (riserve di prima e di seconda linea a seconda del loro grado di liquidit).Liquidit e solvibilitLiquidit: capacit della banca di far fronte continuamente e tempestivamente alle obbligazione assunte verso i suoi creditori: Lato del passivo: depositanti (senza scadenza), titolari di derivati (esempio opzioni put vendute dalla banca);Lato dellattivo: contratti di apertura di credito (di solito c la possibilit di revoca incondizionata).Solvibilit: il bilancio della banca deve evidenziare che il valore complessivo delle attivit possedute sia superiore a quello delle passivit (patrimonio netto contabile positivo).I rischi caratteristici della bancaRischio di insolvenza della controparte: la parte obbligata a fornire una certa controprestazione si rivela insolvente cio non disposta o non capace di adempiere;Rischio di mercato: possibilit che le variazioni dei prezzi di mercato influenzino il risultato reddituale;Rischio operativo: possibilit che lorganizzazione aziendale presenti disfunzionalit e determini o subisca dei danni;Rischio di variazione del livello generale dei prezzi: possibilit che linflazione influenzi la redditivit della gestione.Il rischio di creditoIl rischio di credito fa parte dei rischi di insolvenza; il cliente finanziato alle scadenze previste si rivela insolvente in misura totale o parziale. Lo stato di insolvenza non consente di valutare immediatamente la perdita effettiva poich prima devono essere svolte le attivit di recupero credito o di realizzo delle eventuali garanzie. La perdita definitiva pu essere determinata solo in tempi non brevi. Al fine di prevenire il pi possibile il rischio di credito gli intermediari attuano una specifica politica dei prestiti che determina sia la dimensione che la composizione del portafoglio prestiti. Per il controllo sono rilevanti quattro profili:

Tasso di sviluppo dei prestiti in essere: si definisce una soglia massima di accettazione del rischio per ciascuna posizione di affidamento; se la politica di sviluppo del portafoglio prestiti prevede tassi di crescita aggressivi inevitabile avvicinarsi molto alla soglia stabilita.Composizione del portafoglio prestiti: diversificare le diverse posizioni di affidamento in funzione ad esempio del settore di appartenenza, della localizzazione geografica e anche delle forme tecnico-contrattuali.Metodi di valutazione e selezione dei singoli affidamenti: lattenzione va concentrata soprattutto sulle valutazione svolte prima della concessione degli affidamenti e non nei casi di revoca. Lobiettivo migliorare lefficienza allocativa ex-ante.Determinazione del prezzo del credito: il prezzo applicato al credito deve remunerare dia le risorse finanziarie impiegate, sia i costi operativi, sia il rischio di perdita implicito nella concessione del credito.

Il processo di concessione del creditoRicerca di nuovi clienti richiedenti;Raccolta e analisi delle informazioni;Valutazione dei risultati delle analisi;Attribuzione al cliente della relativa classe di rischio;Selezione delle richieste sulla base dei criteri stabiliti;Definizione dei profili tecnici e contrattuali del finanziamento;Determinazione del prezzo e contrattualizzazione;Concessione e utilizzo;Monitoraggio (rinegoziazione, revoca/recupero).Il rischio di regolamentoSi configura come rischio di insolvenza della controparte obbligata a consegnare una certa somma di denaro in contropartita di determinati strumenti finanziari;Nel caso di contestualit tra prestazione e controprestazione il rischi di regolamento limitato, maggiore nel caso di contratto a termine;Nella maggior parte dei casi la contestualit impossibile, anche per motivi tecnici; il rischio di regolamento a carico della parte che per prima ha dato corso alla prestazione. I rischi di mercatoRischio che le variazioni dei prezzi nei mercati finanziari influenzino il risultato reddituale, tipicamente: tasso di interesse, tasso di cambio, prezzi dei valori mobiliari o altre attivit negoziabili;Riguardano tutti gli intermediari, sia creditizi che mobiliari;La composizione del portafoglio di attivit dellintermediario pu determinare una compensazione tra i rischi di mercato;Levoluzione dinamica del portafoglio di attivit dellintermediario ricerca una minimizzazione del rischio di mercato complessivo (tecniche di risk management).

Il rischio di interesseLe variazione dei tassi si interesse influenzano sia lattivit creditizia, che il prezzo delle obbligazioni e degli altri titoli di debito;Il rischio di interesse dipende da :Esistenza di un disallineamento tra le scadenze delle attivit e delle passivit;Esistenza di attivit e passivit con tassi rivedibili prima della scadenza;Per misurare lesposizione al rischio di tasso bisogna analizzare le condizioni contrattuali che regolano la rinegoziabilit dei tassi degli impegni e della raccolta in essere (riclassificazione di bilancio che tiene conto di questa caratteristica).

Il rischio di cambioLesposizione al rischio di cambio deriva dalloperativit in moneta diversa da quella nazionale;Bisogna analizzare la posizione netta in cambi, cio la differenza tra attivit e passivit in valuta;Le plusvalenze/minusvalenze realizzate sulle posizioni in valuta sono potenziali e non realizzate: solo lestinzione e conversione in euro determina i guadagni/perdite;Contribuiscono alla definizione della posizione netta anche gli strumenti di impegno (swap, future);Le attivit e passivit in valuta possono essere fruttifere di interessi quindi la gestione del rischio di cambio si combina con quella del rischio di interesse.Il rischio di prezzoLattivit di negoziazione in proprio di valori mobiliari produce profitti o perdite a seconda dellandamento del prezzo di vendita rispetto a quello di acquisto;La posizione netta, relativa ad uno specifico titolo, si calcola come somma tra:Valore complessivo dellinvestimento nel titolo;Valore totale degli impegni a ricevere il medesimo titolo;Meno il valore totale degli impegni a consegnare il medesimo titolo;Le variazione dei prezzi possono essere dovute a mutamenti generali delle condizioni di mercato o a circostanze particolari riguardanti il singolo emittente.

Il rischio operativoNon un rischio caratteristico dellintermediazione finanziaria, ma si manifesta per tutte le imprese;Il rischio operativo pu derivare da:Profili interni allorganizzazione aziendale (inadeguatezza procedure, delle risorse umane, dei sistemi informatici);Responsabilit aziendale verso i clienti (performance dei servizi e prodotti offerti, frodi a carico dei clienti);Rischio reputazionale;Eventi esogeni che mettono a repentaglio il funzionamento dellazienda (frodi informatiche, eventi catastrofici).Il rischio di inflazioneRischio di variazione del livello generale dei prezzi: la stessa quantit di moneta consente di comprare, in periodi successivi, quantit minori di beni e servizi;I crediti ed i debiti nominali subiscono, a scadenza, la svalutazione del potere di acquisto della moneta in caso di inflazione;Lesposizione dellintermediario dipende dalla differenza tra attivit fruttifere di interessi e passivit onerose di interessi; di norma tale differenza e positiva quindi diventa cruciale che il tasso di interesse attivo sia superiore del tasso di inflazione.La gestione del rischio di interesseLe tecniche di gestione del rischio di interesse da parte della Banca fanno parte dellarea dellAsset and Liability Management (ALM);La pi diffusa la Gap Analysis: individua il differenziale (gap) tra attivit e passivit sensibili al tasso di interesse;La banca pu decidere di adeguare il gap in base ad un predefinito livello di esposizione al rischio;Limiti: misura la sensibilit del margine di interesse al rischio, ma non considera limpatto patrimoniale della variazione dei tassi (ci sono titoli a cedola fissa il cui corso risente dellandamento dei tassi);segueUna tecnica alternativa il duration gap: la variabile controllata il valore di mercato del patrimonio della banca espresso come differenza tra i valori di mercato dellattivo e del passivo;Il gap in questo caso la differenza in termini di durata temporale tra le poste dellattivo e del passivo dello stato patrimoniale.Calcolato il duration gap possibile evidenziare e prevedere leffetto sul patrimonio della banca di una variazione dei tassi di interesse.Il Risk ManagementLe banche percepiscono limportanza del capitale, non solo come garanzia, ma come risorsa che condiziona lo sviluppo dellattivit; aumenta la complessit delle tecniche di valutazione dei rischi; nasce la necessit di strumenti di sintesi in gradi di misurare lesposizione complessiva.Nasce il metodo del Value at risk (VAR): il VAR di unattivit definito su un dato orizzonte temporale come la perdita massima di valore dellattivit che non sar ecceduta con un certo livello di confidenza. (es. titolo con Var giornaliero di 10.000 euro e confidenza 95%)Il calcolo del VARIpotesi di basa: le variazioni percentuali dei fattori di mercato (tassi, corsi azionari,) seguono una distribuzione normale, lanalisi delle serie storiche consente quindi di stimare i parametri di tale distribuzione e quindi il valore del VAR;I VAR delle singole posizioni devono essere aggregati in un VAR complessivo di portafoglio (bisogna non sommare i valori, ma tenere conto delle correlazione tra i diversi elementi del mercato).Limiti: nasce per le attivit di negoziazione, difficilmente applicabile in altri ambiti; non d informazioni sulle perdite che eccedono il VAR al di fuori dellintervallo di confidenza.Gli indicatori di redditivit corretta per il rischioRAROC (Risk-Adjusted Return on Capital): la correzione riguarda il reddito;RORAC (Return on Risk-Adjusted Capital): la correzione riguarda il capitale allocato;RARORAC (Risk-Adjusted Return on Risk-Adjusted Capital): la correzione riguarda sia il reddito che il capitale impiegato;Eterogeneit di calcolo dovuta alle diverse tecniche di correzione per il rischio utilizzate.Necessit di un sistema informativo capillare e articolato e risorse umane con competenze specifiche, applicazione di unottica di portafoglio (interazione tra i vari strumenti).La cartolarizzazioneE una tecnica finanziaria, che da origine ad uno strumento finanziario complesso, progettata per trasformare strumenti finanziari non trasferibili in strumenti finanziari trasferibili; si compone dei seguenti elementi:Individuazione di pool di strumenti finanziari non trasferibili omogenei (ad es. per forma tecnica o per stato di solvibilit);Il proprietario, detto originator, ne effettua la cessione pro soluto per un dato prezzo (stima del valore attuale dei crediti) ad una societ veicolo (SPV);seguea fronte dellacquisto la SVP emette titoli obbligazionari (Asset Backed Securities) che sono collocate sul mercato mobiliare, lentrato corrispettiva copre il pagamento del prezzo di acquisto del pacchetto di strumenti.NB: il rischio viene trasferito agli acquirenti delle ABS.

Gli effetti positivi della cartolarizzazione sono:Opportunit di smobilizzo di attivit non liquide;Contributo al processo di diversificazione degli strumenti finanziari.