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L'esposizione permanente

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Facciata dello stabilimento di Fontivegge, dall'album fotografico "Angora Luisa Spagnoli", Perugia, poligrafico Buitoni, 1940 ca

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Nicoletta SpagnoliAmministratore delegato della Luisa Spagnoli S.p. A.

L'esposizione permanente Luisa Spagnoli è nata dall'intento di documentare in modo duraturo la storia di una grande azienda dell'abbigliamento, protagonista della realtà produttiva nazionale. Lo spazio espositivo è stato ricavato all’interno della sede di Santa Lucia a Perugia, utilizzando una vasta porzione di un padiglione in altri tempi adibito ad una fase della lavorazione dei modelli.

Attraverso un’articolazione in quattro sale, corrispondenti ad una ben precisa periodizzazione (le origini, il dopoguerra, l'era di Lino Spagnoli, dagli anni '80 a oggi), è illustrato lo sviluppo della Luisa Spagnoli dai primi esperimenti di filatura della lana d'Angora negli anni Venti fino ai giorni nostri, mediante una raccolta di documenti cartacei, oggetti, capi e macchinari, con le riproduzioni fotografiche ad occupare un ruolo centrale, evocativo e informativo a un tempo.

Ne emerge il profilo di un’azienda impegnata in un costante sforzo di aggiornamento tecnologico e al tempo stesso fedele alla sua tradizione di stile ed eleganza, di cui l’esposizione vuole offrire un riflesso, attraverso un’accurata selezione di immagini e la suggestione delle luci e delle tonalità di colore scelte per l’ambiente. Il percorso espositivo mosso e vario e la cura dell'estetica e dei dettagli hanno risposto infatti all'esigenza, tutt'altro che secondaria, di rendere l'allestimento il più possibile gradevole e armonico, in sintonia con lo stile Spagnoli rappresentato in questa sintesi storica.

L'esposizione permanente è stata realizzata da Valerio Corvisieri (autore di una biografia della famiglia Spagnoli), che ha potuto valersi della preziosa collaborazione di vecchi e nuovi dirigenti e dipendenti della società.

Esemplare di coniglio d'Angora dell'allevamento Spagnoli(collezione Mariella Spagnoli)

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La prima sala è dedicata alle origini dell’azienda, che risalgono alla fine degli anni Venti. A quell’epoca Luisa Spagnoli, la quale già si cimentava con ottimi risultati nell’allevamento avicolo, ebbe l’intuizione di selezionare esemplari di coniglio d’Angora (specie domestica mai allevata sistematicamente in Italia) per raccoglierne la lana e con essa mettere a punto un filato da utilizzare nell’abbigliamento. Il successo di questi primi tentativi fu tale che i capi prodotti artigianalmente nel laboratorio di Luisa vennero presentati in mostre ed esposizioni, attirando quasi da subito l’interesse del governo.

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Stand della ditta Spagnoli al V Congresso Mondiale di pollicoltura, sezione coniglicoltura, Roma, 6 - 15 settembre 1933(da "Rivista di coniglicoltura", 1933, Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze)

Le prime operaie del laboratorio di Luisa Spagnoli (anni '30)

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Visita del sottosegretario all'Agricoltura, A. Marescalchi, al laboratorio di Luisa Spagnoli (25 giugno 1932; foto Fratticioli)

Luisa Spagnoli in automobile con il figlio Armando, 1924 (collezione Mariella Spagnoli)

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Una ricca documentazione fotografica illustra gli esordi dell’allevamento condotto sui terreni di famiglia, a partire dal “Giardino Avicolo Santa Lucia”, nonché immagini relative alla pettinatura dei conigli eseguita dalle operaie della ditta, negli anni immediatamente successivi alla sua nascita ufficiale (che risale al 1937). Altre suggestive immagini – raccolte in un’apposita teca – mostrano Luisa colta in alcuni momenti della sua vita privata.

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Annuncio pubblici tario da “La Domenica dell’agricoltore” (Biblioteca Alessandrina, Roma)

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Completano il corredo della sala, pubblicazioni, oggetti e parti di macchinari originali impiegati nella lavorazione della lana d’Angora, ivi compresi due brevetti Spagnoli: il pettine per la raccolta della lana e la pinza da tatuaggio, entrambi inventati da Mario Spagnoli nel 1942.

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Una piccola sezione fotografica ricorda la nascita e gli sviluppi iniziali della Perugina, l’industria dolciaria nota in tutto il mondo, frutto anch’essa della creatività e dello spirito imprenditoriale di Luisa Spagnoli che ne fu, col marito Annibale, co-fondatrice nel 1907, insieme a Francesco Andreani, Leone Ascoli e Francesco Buitoni. Fu appunto l’esperienza della Perugina – insostituibile scuola di imprenditorialità - a fornire le basi, anche finanziarie, per la nascita della “Luisa Spagnoli”.

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Corteo pubblicitario di auto della Perugina (Archivio Storico Buitoni-Perugina)

Ritratto giovanile di Luisa Spagnoli

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Lino Spagnoli bambino, protagonista di una pubblicità della Buitoni (anni '30). A sinistra si distingue la scatola di cottura. Con questo brevetto suo padre Mario (dal 1925 nel Consigli o di Amministrazione della Buitoni), intendeva favorire la diffusione della pasta alimentare italiana all'estero, consentendo anche ad un inesper to di cucinarl a in modo appropriato e senza difficoltà.

“Norme pratiche sull’allevamento del coniglio Angora” (1943) di Mario Spagnoli - copertina del volume

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Nel passaggio tra la Sala 1 e la Sala 2 è documentata l’attività della neonata azienda fino alla distruzione dello stabilimento di Fontivegge (Perugia). Nel fabbricato, preso in affitto dalla Perugina nel 1939, furono impiegati centinaia di lavoratori - soprattutto donne, come si vede nella selezione di belle immagini qui esposte - impegnati nel ciclo completo della lavorazione, dalla pettinatura dei conigli al confezionamento dei capi. Parallelamente si estendeva la rete degli allevatori in Umbria e nel resto d’Italia, i quali, assistiti dall’azienda, fornivano la preziosa materia prima alla casa-madre. L’ “Angora Luisa Spagnoli”, ormai condotta da Mario, figlio primogenito della fondatrice, conquistava allora i mercati italiani ed esteri, tanto da risultare nel 1943 la maggiore del continente nel suo settore, potendo contare su 525 dipendenti e 8.000 allevamenti da essa diretti e controllati.Dentro le vetrine che si aprono nella parete opposta, sono raccolti strumenti di piccole dimensioni, testimonianze varie dell’attività produttiva dell’azienda nei suoi primi decenni di vita.

Operaie al lavoro in reparto (anni '40)(collezione Mariella Spagnoli)

Addetta alla stiratura nello stabilimento Spagnoli1940 circa (collezione Mariella Spagnoli)

Modello per sciatrici Luisa Spagnoli, da “Il Focolare”, rivista degli anni ’40

Nella pagina accanto: Lo stabilimento Spagnoli di Fontivegge distrutto (1944)(Istituto per la Storia dell’Umbria Contemporanea, collezione Severini)

Pacchi postali contenenti lana d’Angora spediti dagli allevatori di ogni parte d’Italia presso l’ufficio ricevimento dell’Angora Luisa Spagnoli(da Mario Spagnoli, “L’allevamento e la lana del coniglio d’Angora”, Milano, 1940)

Modello "Valinco" Luisa Spagnolidal catalogo primavera-estate 1958

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In questa sala è presentata una fase cruciale della “Luisa Spagnoli”, quella che va dalla ricostruzione al boom economico. Saldamente guidata dall’intraprendente Mario, l’ “Angora Luisa Spagnoli”, ormai trasferita nella nuova sede di Santa Lucia, mutò la sua ragione sociale nel 1952, divenendo “Luisa Spagnoli Confezioni a Maglia s.r.l.”, in concomitanza con l’inizio della diversificazione produttiva: nuovi articoli in tessuti diversi, di cui alcuni brevettati dall’azienda (come l’angolmere), si affiancarono ai tradizionali capi in lana d’Angora. Armi vincenti di questo periodo furono l’accentuata meccanizzazione, lo sviluppo dell’organizzazione commerciale, con apertura di negozi diretti in molte città italiane, l’offerta di capi con la qualità e il taglio dell’haute-couture a prezzi contenuti e la grande varietà di campionario.

Operaie al lavoro nel reparto confezione A, dall’album fotografico “Luisa Spagnoli. Città dell’Angora” (fine anni ’40)(foto Franci, Perugia)

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Mentre si ampliava lo stabilimento e cresceva il numero degli occupati, Mario Spagnoli attuava alcuni provvedimenti volti a rendere la fabbrica il centro di una vera e propria comunità autosufficiente, dotata di asili nido, doposcuola, chiesa, strutture sportive e ricreative. Il progetto, solo parzialmente realizzato, prese il nome di “Città dell’Angora” e costituì il nucleo attorno a cui si sviluppò il nuovo quartiere perugino di Santa Lucia.Nella sala è possibile ammirare un’ampia documentazione fotografica della vita quotidiana di fabbrica – dalle varie fasi di lavorazione alle attività ricreative e dopolavoristiche. Cataloghi, modellini, fotografie, oggetti (tra i quali spicca un capo originale) documentano invece l’evoluzione dello stile Spagnoli, con alcuni riferimenti all’attività del laboratorio e dei negozi.Una speciale sezione dedicata alle macchine presenta pezzi originali, attorniati da foto d’epoca ed altre di macchinari già appartenenti all’azienda, tuttora esistenti presso piccole imprese del circondario perugino.

Dipendenti in relax nella piscina aziendale, dall’album fotografico “Luisa Spagnoli. Città dell’Angora” (fine anni ’40)(foto Franci, Perugia)

Grafico con incremento del numero dei dipendenti, dall’opuscolo “Benvenuto alle maestranze della Luisa Spagnoli”, 1957

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Disegno firmato Sara, mod. “Benozzo” e “Andrea Del Sarto”collezione primavera - estate 1955

Una veduta interna dello stabilimento di S. Lucia, dall'album fotografico "Luisa Spagnoli. Città dell’Angora" (fine anni ‘40)(foto Franci, Perugia)

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Cartoncino di auguri disegnato da Giovanni Angelini

Copertina del catalogo Luisa Spagnoli collezione primavera - estate 1967

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Nel 1960 Annibale detto Lino, figlio di Mario, fu nominato amministratore delegato della Luisa Spagnoli. Sotto la sua ferma guida non solo l’azienda continuò nel suo trend positivo nel corso degli anni Sessanta, ma riuscì a superare indenne e addirittura rafforzata la crisi economico-industriale italiana del decennio successivo. Alla lungimiranza della sua direzione si deve soprattutto l’idea fondamentale di creare un gran numero di imprese artigiane satelliti, gestite in prevalenza da personale proveniente dall’impresa madre e da questa dotate del know-how e della tecnologia necessari. Oltre al decentramento produttivo, che anticipò tendenze manifestatesi in anni molto posteriori tra le aziende italiane del settore, altri punti qualificanti della nuova strategia furono i considerevoli investimenti in tecnologia, il passaggio dal metodo di lavorazione a capo completo alla catena di montaggio e il potenziamento della rete dei negozi diretti in Italia. Questi ultimi erano 15 nel 1959, cifra che ascese a 62 in soli dieci anni (1969), mentre alla fine del periodo qui considerato se ne contavano ben 128.

Interno del negozio di Perugia, Corso Vannucci (anni '60)

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Negozio di Firenze, Via dei Calzaiuoli (aperto nel 1968)

Negozio di Kiel, Germania (aperto nel 1969)

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Negozio di Dallas, Texas, USA (anni ’60), foto laboratorio Francis, Dallas

La sala 3 offre una carrellata di immagini evocanti l’atmosfera di questo intenso periodo, che vide tra l’altro la “Luisa Spagnoli” diventare una società per azioni (1969): alle accattivanti immagini delle attrici che predilessero lo stile Spagnoli (come Sofia Loren, Esther Williams, Virna Lisi) si affiancano quelle degli eleganti negozi in Italia e all’estero, compreso il punto vendita di Dallas - immortalato in un filmato dell’attentato a John Fitzgerald Kennedy (1963), di cui è proposto un fotogramma ingrandito.Una teca raccoglie cataloghi ed altra documentazione cartacea, mentre un elegantissimo abito originale e il front-end di un elaboratore IBM utilizzato per il collegamento con la rete dei punti vendita, collocati in due punti focali della sala, sembrano simboleggiare la conciliazione tra due aspetti apparentemente lontani della realtà della “Luisa Spagnoli”: il gusto delle sue creazioni di moda e la capacità di accogliere con grande prontezza le innovazioni tecnologiche. Nell’ultima parte della sala sono presentate una serie di foto di modelli dalle collezioni degli anni Sessanta e Settanta, ed alcune immagini di Lino Spagnoli - del quale un pannello sintetizza il profilo biografico - rievocanti la sua brillante carriera di pilota di motonautica.

Sofia Loren indossa un modello Spagnoli (dal catalogo primavera-estate 1956)

Esther Williams indossa un pullover Spagnoli(dal catalogo autunno-inverno 1956/57)

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Anna Magnani visita la "Luisa Spagnoli" (dal catalogo autunno-inverno 1962/63)

Rosanna Schiaffino, Kirk Douglas e consorte in visita alla L. Spagnoli(dal catalogo autunno-inverno 1962/63)

Modello “Abbida”(collezione autunno-inverno 1967-68)

Modello “Attieda” e “Attiese”(collezione autunno-inverno 1967-68)

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La famosa mannequin Veruska indossa il mod. "Nieppe"(catalogo primavera-estate 1964)

Veruska indossa il modello “Pinella”(catalogo primavera-estate 1968)

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Prematuramente scomparso Lino Spagnoli (1986), i figli Nicoletta e Mario ne riprendono e ne portano avanti gli indirizzi strategici nelle aree produttiva e commerciale. L’ultima sala e il corridoio che conduce verso l’uscita rendono in modo suggestivo un’idea dell’azienda di questo periodo. La contemporaneità è sottolineata anche dal passaggio da una prevalenza del bianco e nero, caratterizzante le fotografie del resto dell’esposizione, al colore. Catturano subito l’attenzione del visitatore una grande veduta aerea della sede di Santa Lucia e alcune belle immagini di modelle, inserite in una struttura ottagonale al centro della sala.

Nella pagina a lato e nelle seguenti:Alcune immagini dell'impianto automatico per la gestione dei capi (realizzato nel 1999) presso la sede della “Luisa Spagnoli”, Perugia

Su una parete sono invece presentati - me- diante foto e parti di struttura - il grande magazzino autoportante e l'impianto computerizzato per la logistica dei capi, che in forma completamente automatizzata esegue le operazioni di identificazione, registrazione, controllo della qualità, immagazzinamento, stoccaggio, prelievo, suddivisione per negozio,trasferimento alle spedizioni e caricamento sul camion, di ogni singolo capo.

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Un posto di rilievo è stato attribuito alle immagini dei punti vendita dopo il restyling, dei quali una singolare carta geografica indica la diffusione in Italia. La rete dei negozi, insieme alla pubblicità, a cui la Società è tornata alla fine degli anni Novanta, rappresentano due punti di forza dell’attuale strategia dell’azienda, contraddistinta dall’utilizzo di un’avanzata tecnologia, sia nello sviluppo dei modelli che nella gestione amministrativa.L’ultimo settore dell’esposizione propone un flash sempre aggiornato sulla “Luisa Spagnoli” del presente, giustificando in tal modo la scelta del termine esposizione permanente dato alla raccolta, preferito a quello di museo. Lo spazio antistante l’uscita presenta infatti a sinistra tre modelli - scelti di volta in volta dall’ultima collezione - affiancati da una tabella con i dati essenziali più recenti riguardanti l’azienda; a destra una vetrina, contenente esemplari degli ultimi cataloghi assieme a numeri recenti di riviste che hanno dedicato articoli o copertine alla “Luisa Spagnoli”, oltre a premi e riconoscimenti assegnati alla Società.

Nuovo negozio di Perugia, Corso Vannucci

Negozio di Milano, Galleria Vittorio Emanuele, esterno Negozio di Pordenone, esterno

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Negozio di Marsala, vetrina Negozio di Messina, Viale San Martino, vetrina

Alcune copertine di cataloghi delle collezioni “Luisa Spagnoli”, dal primo in ordine cronologico (autunno – inverno 1951/52) ai giorni nostri

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Ritratto di Luisa Spagnoli, 1920 ca. (collezione Mariella Spagnoli)

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LUISA SPAGNOLI (1877-1935)Luisa Sargentini nacque a Perugia il 30 ottobre 1877. Nel 1899 sposò Annibale Spagnoli, dal quale avrà tre figli, Mario, Armando e Aldo.Due anni dopo gli Spagnoli rilevarono una drogheria in via Alessi, dove producevano confetture a mano. Nel 1907 insieme a Francesco Buitoni, Leone Ascoli e Francesco Andreani fondarono la “Società Perugina per la Fabbricazione dei Confetti”, che in pochi anni s’impose sul mercato nazionale. Luisa iniziò a far valere le sue capacità imprenditoriali durante la Grande Guerra. Ormai la Perugina, che produceva anche cioccolato, era una solida realtà industriale con un efficiente stabilimento a Fontivegge. Luisa entrò a far parte del Consiglio d’amministrazione nel 1923, quando la Perugina divenne una società per azioni . Il mutamento coincise con una crisi dei rapporti coniugali e con l’uscita di Annibale dalla società. Nel frattempo lei, che inventava in quegli anni prodotti di successo come il celeberrimo “Bacio”, stringeva una relazione sentimentale con Giovanni Buitoni, con il quale aveva già una perfetta intesa professionale.Fu intorno al 1928 che cominciò a prendere corpo l’attività nel settore tessile che ancora oggi porta il suo nome. L’intuizione di Luisa Spagnoli consisté nell’utilizzare la lana del coniglio d’Angora per creare filati e confezioni quando in Italia questa fibra era quasi sconosciuta. Dai primi esperimenti, condotti avvalendosi di operaie “prestate” dalla Perugina e rifornendosi di lana dell’allevamento di famiglia, si giunse a realizzare prodotti di elevata qualità per stile e caratteristiche del tessuto.In pochi anni l’Angora Luisa Spagnoli si affermò sui mercati italiani ed esteri, anche se la fase del vero decollo dell’azienda si dovette all’opera del primogenito di Luisa, Mario. Sua madre infatti non riuscì a vedere i frutti della propria creatività, perché, ammalatasi di tumore, si spense a Parigi il 21 settembre 1935. Non aveva ancora compiuto 58 anni.Il suo nome restò indissolubilmente legato a quelli delle due più famose realtà industriali perugine, a testimonianza d’uno spirito d’iniziativa e di una creatività che la pongono a buon diritto tra le più dotate imprenditrici del secolo.

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Mario Spagnoli sotto il ritratto a mosaico della madre (collezione Mariella Spagnoli )

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MARIO SPAGNOLI (1900-1977)Mario Spagnoli nacque a Mantova, dove il padre stava svolgendo il servizio militare, il 12 gennaio 1900. Giovanissimo entrò alla Perugina, della quale divenne direttore tecnico nel 1923; in quello stesso anno sposò Eugenia Sarti, dalla quale avrà quattro figli: Luisa, Annibale (detto Lino), Mariella ed Augusto (detto Eugenio, prematuramente scomparso nel ‘53).Mario fu il principale artefice della riorganizzazione produttiva della Perugina, che alla fine degli anni Venti era considerata l’industria dolciaria più meccanizzata d’Europa. Geniale sperimentatore, vinse nel 1928 il premio ENIOS e scoprì il fenomeno dell’inversione dello zucchero nella fase di lavorazione del cioccolato detta concaggio.Dopo la morte della madre riprese e sviluppò le intuizioni di lei nel campo della filatura della lana del coniglio d’Angora, mettendo in piedi in pochi anni una promettente attività industriale nel settore dell’abbigliamento, sostenuta da una rete di piccoli produttori organizzata dalla Spagnoli, che forniva loro la necessaria assistenza.La “Luisa Spagnoli” , nata ufficialmen te nel 1937, si affermò presto a livello nazionale e internazionale, grazie alla qualità ed eleganza dei suoi capi, superando anche la crisi bellica e la distruzione dello stabilimento (1944). Nel dopoguerra la produzione riprese nel nuovo insediamento di Santa Lucia, mentre Mario lasciava la Perugina per dedicarsi interamente alla Spagnoli, che si caratterizzò per la rapida espansione della rete dei negozi e l’attenzione alle esigenze dei dipendenti.Negli anni Cinquanta e Sessanta, lo Spagnoli si misurò con successo anche in altre attività: la conduzione di un’azienda agricola alla periferia di Perugia, ove applicò metodi e tecnologie all’avanguardia; la creazione della Città della Domenica, primo parco di divertimenti in Italia; la guida dell’Azienda autonoma di turismo cittadina; il mecenatismo sportivo e la messa a punto di invenzioni, che gli fruttarono numerosi brevetti, soprattutto nel campo delle vivande espresse congelate.Quando morì, l’11 maggio 1977, la “Luisa Spagnoli” era già brillantemente guidata da diversi anni dal figlio Lino.

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Foto sopra: Lino Spagnoli prima della ga ra, al XII Concorso motonautico internazionale, Venezia, 7-8 giugno 1958

A lato: Lino Spagnoli ai tempi della presidenza dell' A.C. Perugia

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LINO SPAGNOLI (1927-1986)Nato a Perugia il 1° novembre del 1927, Annibale Spagnoli, meglio noto con il diminutivo di Lino, fu imprenditore abile e lungimirante, artefice del rinnovamento della “Luisa Spagnoli” con cui furono gettate le basi dell’attuale assetto dell’impresa.Entrato presto in azienda, già nel ’52 ne fu nominato vicepresidente, per poi rivestire anche la carica di amministratore unico della S.I.A.L.T. (Società Italo-Americana Lane e Tessuti) e di titolare della Elegantia, due società minori del gruppo Spagnoli. Nel 1960 assunse la guida della “Luisa Spagnoli”, prendendo definitivamente il posto del padre in qualità di amministratore delegato.Alla sua oculata gestione e preveggenza è da ascrivere la capacità dell’azienda di superare indenne le difficoltà del contesto socio-economico italiano della fine degli anni Sessanta, grazie al tempismo nel cambiamento di strategie ed alla precoce adozione di innovazioni tecnologiche. Tale impostazione fu coerentemente mantenuta dallo Spagnoli anche nei decenni successivi, fin quando, con la sua prematura scomparsa nel 1986, la società passò ai figli Nicoletta e Mario.L’industriale perugino non fu solo un geniale capitano d’industria, ma anche un valente sportivo. Nel 1957 iniziò a praticare la motonautica, raggiungend o in breve risultati eccezionali , fino ad aggiudicarsi il titolo mondiale nella categoria “Racers” nel 1959, e quello europeo della categoria “Racers 800 kg” nel 1960. La sua brillante carriera fu interrotta da un terribile incidente in gara, a Castelgandolfo, il 20 maggio 1962.Scampato al grave pericolo, anche se l’incidente non fu privo di conseguenze per la sua salute, il “perugino volante” si occupò ancora di sport, divenendo presidente dell’Associazione Calcio Perugia. Nei sette anni in cui ricoprì questa carica (dal 1966 al 1973), portò la società umbra dalla serie C alla B e pose le premesse per il salto nella massima divisione, che il suo successore.

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sarebbe avvenuto di lì a poco sotto

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In questa sezione sono presentate immagini rappresentative dell’Esposizione Permanente Luisa Spagnoli. La loro sequenza rispetta l’ordine logico del percorso espositivo, dall’ingresso alla quarta ed ultima sala.

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Valle d’AostaAOSTA

PiemonteALBA ALESSANDRIA ASTI BIELLACUNEO NOVARA TORINO VERCELLI

LiguriaALASSIO GENOVA LA SPEZIA SANREMO SAVONA

LombardiaBERGAMO BRESCIA CREMA CREMONA LECCO LEGNANO MANTOVA MILANO MONZA PAVIA VARESE VIGEVANO VOGHERA

TrentinoBOLZANO TRENTO

VenetoMESTRE PADOVATREVISO VENEZIA VERONA VICENZA

Friuli Venezia GiuliaPORDENONETRIESTEUDINE

Emilia RomagnaBOLOGNA

CESENA CARPI

FERRARA MODENA PARMA PIACENZA RAVENNA REGGIO EMILIA RIMINI

MarcheANCONA ASCOLI PICENOMACERATA PESARO SAN BENEDETTO

ToscanaAREZZO FIRENZE LIVORNOLUCCAPISA PISTOIA PRATOSIENA

UmbriaCITTA' DI CASTELLOFOLIGNOPERUGIATERNI

LazioAPRILIACASSINOCIVITAVECCHIAFROSINONELATINAOSTIA LIDORIETIROMAVITERBO

CampaniaAVELLINOBENEVENTOCASERTANAPOLISALERNO

Abruzzi - MoliseLANCIANOL’AQUILAPESCARACAMPOBASSO

PugliaANDRIABARI BRINDISI FOGGIALECCE MONOPOLI TARANTOTRANI

BasilicataMATERA POTENZA

CalabriaCATANZARO COSENZACROTONE LAMEZIA TERME REGGIO CALABRIA

SiciliaAGRIGENTO CALTAGIRONE CALTANISSETTA CANICATTÌ CATANIA GIARRE MARSALA MAZARA DEL VALLO MESSINA PALERMORAGUSASIRACUSATRAPANI

SardegnaCAGLIARI SASSARI

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Esposizione permanente Luisa Spagnoli,

Testi: Valerio Corvisieri

Realizzazione e grafica: Gruppo GrafiConsul - Aziende grafiche

Si ringrazia la sig.ra Mariella Spagnoli per la collaborazione

Strada Santa Lucia, 71, Perugia

Un particolare ringraziamento ad Enzo Castraberte, memoria storica dell'azienda

Veduta aerea della sede della “Luisa Spagnoli”, Perugia. (foto Ficola, Perugia)