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ANNO XXVII SETTEMBRE 2019 QUADRIMESTRALE DI BANCA DELLA MARCA Poste Italiane spa · Spedizione in abbonamento postale, 70% · DCB TV 79 ECONOMIA TERRITORIO DALLE SEDI E DALLE NOSTRE FILIALI periodico di Marca Solidale Siamo gruppo ICCREA Salute e sostenibilità nel commercio e turismo Venezia città unica o Disneyland? Una lezione di vita Vittorio Veneto, Jesolo Il servizio marketing centrale SOCIALITà Lo scrigno di Sacile

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AnnO XXVIISETTEMBRE 2019

qUADRIMESTRALEDI BAnCA DELLA MARCA

Poste Italiane spa · Spedizione in abbonamento postale, 70% · DCB TV79ECONOMIA

TERRITORIO

DALLE SEDI EDALLE NOSTRE FILIALI

periodico di Marca Solidale

Siamo gruppo ICCREA

Salute e sostenibilitànel commercio e turismo

Venezia città unica o Disneyland?

Una lezione di vita

Vittorio Veneto, Jesolo

Il servizio marketing centrale

SOCIALITàLo scrigno di Sacile

Vittorio Veneto

Jesolo

SEDE CENTRALEil servizio Marketing

inquestonumero

IN COPERTINA ANNO XXVIIN. 79 · SETTEMBRE 2019

Le colline del Proseccodi Coneglianoe Valdobbiadene sonoPatrimonio Unesco.

FOTOVittorio Janna

Quadrimestraledi informazione bancaria e di cultura locale

della Banca della MarcaCredito Cooperativo. Società Cooperativa

Direzione e redazionevia G. Garibaldi, 4631010 Orsago (Tv)

Direttore responsabileSergio Dugone

Segretaria di redazioneMariapia Biscaro

RedazioneFrancesca Janna, Vittorio Janna,

Mario Meneghetti

Hanno collaboratoStefano Artico, nicola Bernardi,

Tommaso Bisagno, Lorenzo Buffon,Stefano Mattiuzzo, Loris Rui

FotografieArchivio Banca della Marca,

foto Jefwa, Vittorio Janna

Progetto e videoimpaginazione Janna comunicazione creativa_Pn

Stampa Tipografia Carlet_Orsago (Tv)

Registrazione Tribunale Treviso n. 911 del 27 maggio 1993

Le opinioni esposte in articoli di natura generaleesprimono il punto di vista dei singoli autori

e non quello dell’Amministra zione della Banca.Gli articoli inviati alla redazione,

anche se non pubblicati, non si restituiscono.È consentita la riproduzione dei testi

purché venga citata la fonte.L’Editore si rende disponibile ad assolvere

agli obblighi in materia di diritto d’autore con i soggetti interessati non individuati

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potranno essere consultati, modificati, integratio cancellati in ogni momento

dagli interessati inoltrando richiesta al responsabile, nominato per la carica,

all’indirizzo della redazione. [email protected]

La rivistain versione digitaleè disponibile subancadellamarca.it

Il numero precedenteè stato diffuso in 14.230 copie.

3EDITORIALE

Lettera ai Soci 28DALLE SEDI EDALLE NOSTRE FILIALI

18NEWS DALLA BANCA

DAY BY DAY

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SOCIALITÀ

Venezia,una città unicao una Disneyland?

20Fuochi artificiali,aziende secolari

23Red Dragon Magicha 17 anni emigliaia di followers

Lo scrignodi piazza Duomoa Sacile

On line il nuovo sitodella Banca

Al «Piccolo Rifugio»è realtà viverein autonomia

Toniolo nel travagliodella storia

I 500 annidi Palazzo Sarcinelli

Liceo Marconi,crescereda protagonisti

Il tempo guadagnato:la Banca investein tre percorsi

Sostenibilitàed investimentiresponsabili24

A Montebellunal’Antica offelleriaBernardi

27Una lezionedi vita,Alessandra Cortesia

ECONOMIA

Autonomiacomunale

9SOCIETÀ

5Notizie in breve

TERRITORIO

33

Il Gruppo Iccrea,radici localipiù forti

15

Salutee sostenibilitànel commercioe nel turismo

12

3

diLORIS SOnEGO

Presidente

Cara Socia, caro Socio,

il 3 luglio scorso il Consiglio di Ammini-strazione di Banca della Marca mi haaffidato la presidenza della nostra Ban-ca in successione al presidente ClaudioSernagiotto a cui rivolgo, anche a no-me dell’intero Consiglio di Amministra-zione, un sincero ringraziamento per illavoro svolto e per quanto concretizza-to nel suo periodo di gestione, sottoli-neando, in particolare, la unione con laBCC di Marcon e l’entrata nella capo-gruppo ICCREA.Ho assunto l’incarico con la dovuta de-terminazione e con le forti motivazioniche questo richiede e sento quotidiana-mente la responsabilità verso voi Soci everso i nostri clienti: una clientela fattadi migliaia di persone, famiglie, profes-sionisti, imprese di ogni tipo, in unarea l tà geografica nella quale costruia-mo ogni giorno, con la straordinariadedizione dei nostri quasi quattrocentodipendenti, una storia di relazioni e dirapporti fiduciari tesi a generare svilup-po e sicurezze sociali.Sono convinto che, pur in questo perio-do di forti cambiamenti, innescati dallariforma del Credito Cooperativo e daisempre continui e nuovi vincoli norma-

tivi, si debba continuare a trarre l’ispi-razione del nostro agire dai forti valorifondanti del nostro essere Banca locale,vissuti come «missione» sempre rivoltaal servizio di Soci, clienti e territorio,esclusive peculiarità delle banche coo-perative e, in particolare, della nostraBanca della Marca!«Pensa globale, agisci locale!».Questa frase è considerata la vera es-senza dell’era contemporanea. Tradur-re le nuove tendenze e le innovazioniglobali in un linguaggio comprensibilea chi vive e opera nella propria terra,che qui ha le sue radici. Questo è il no-stro compito ed è il segreto per vincerele sfide quotidiane.

L’APPARTENENZAAL GRUPPO ICCREA

Costituisce un valore aggiunto, ma lanostra vocazione è di essere riconosciuticome artefici di un’economia circolare,capace di reinvestire nella nostra comu-nità, tra la nostra gente, quanto vieneraccolto per l’operosità della stessa.

LETTERA AI SOCI

AGIRE CONLA COMUNITÀTERRITORIALE,CONSAPEVOLI

DEGLISCENARIGLOBALI

EDITORIALE79INSIEMECOn FIDUCIA

4

Occorrerà riprendere a coinvolgere itanti che hanno fatto nel tempo la sto-ria di questo credito cooperativo, risco-prire e valorizzare la forza dell’associa-zionismo come motore di socialità nellenostre realtà di vita comunitaria.«Marca solidale» ad esempio rappre-senta una risorsa non solo per i suoiaderenti ma per l’articolato tessuto difamiglie e realtà che rappresenta e po-ne in rete.

CONSOLIDAREIL LEGAME CON I SOCIE IL TERRITORIO

Significa attivare processi generativi incui i nostri servizi e gli strumenti di ge-stione e di comunicazione di cui dispo-niamo siano capaci di produrre restitu-zioni, realizzando valore aggiunto pertutti.In ciò possiamo contare su una Direzio-ne Generale, un gruppo dirigente, il per-sonale di sede e su una diffusa rete diresponsabili e di collaboratori impiega-ti presso le aree e le filiali.

EDITORIALE79INSIEMECOn FIDUCIA

Una forza operativa che ritroviamo intutti gli sportelli in cui si alimentano re-ti fiduciarie, soluzioni ai problemi, unclima di famiglia che collabora per ilbene comune di una comunità ampiaed articolata.La situazione nuova di governancede-ve pertanto produrre una carica dina-mica che motiva la forza operativa del-la Banca alla positività delle relazioniche consolidano la nostra diversità.

AVERE «VISION»,COLTIVARE UN SOGNO

Una Banca che agisce nelle normativeattuali, che sa fare Banca, e che sa es-sere attore di comunità, rinforzo alle ra-dici territoriali di persone e imprese. È un costo? No, è un investimento: si in-contrano identità che si riconoscono, sicammina insieme. Ognuno si senta ri-sorsa per sé e per gli altri.Entro fine anno organizzeremo degliincontri con i Soci in modo di poterciconoscere, ponendoci così in un atteg-giamento di ascolto reciproco: un cam-mino forte nasce da un incontro di per-sone, di storie, di idee da condividere.

W BAnCA DELLA MARCA!

PresidenteSonego Loris

Vice PresidenteMarcolin Pietro

ConsiglieriBasso Alessandro Antonio Bonotto Antonio Ceolin Paolo Dufour Michele Michielin Gianpiero Miotto Andrea Padovan Maurizio Rasera Amerino

COn

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Tomasella Giuseppe

Sindaci effettiviTauro Mario Battistella Marzio

Sindaci supplentiBosco Marco Sambo Marco

PresidenteBonotto Antonio

Vice PresidenteRasera Amerino

Ceolin Paolo Marcolin Pietro Michielin Gianpiero CO

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5

DAYBYDAY

a c u r a d i

M a r i o M e n e g h e t t i

NOTIZIE IN BREVE79INSIEMECOn FIDUCIA

VITTORIO VEnETO

Il casuale ritrovamento nel 2003, aCeneda, di ben 505 lastre fotografichedi vetro, murate in un edificiocinquecentesco, è una notizia che meritadi essere ripresa per il forte interesse edil fascino che le foto d’epoca destanoin molti. Le immagini del passatoriguardanti persone e territorio sono unmateriale molto ricercato dai collezionistiche frequentano i negozi d’antiquariatoed i mercatini domenicali d’oggettisticad’epoca. Le lastre di Vittorio Veneto, risalentiagli inizi del Novecento, sono di diversiformati e quasi tutte in buono statodi conservazione; sono state rinvenute

Le foto d’epoca ritrovate

Manifatturaveneta.

ECOnOMIA

L’ISTAT ha pubblicato di recente la«fotografia» dell’andamento del P.I.L.del 2018, ripartito per le grandi areegeografiche dell’Italia ed i dati sono statiuna conferma che, malgrado tutto,il Nord sta bene ed il Sud continua, suomalgrado, ad arrancare.Il Nord-Est ha registrato una crescitadell’1,4% in linea con l’Europa,il Nord-Ovest ed il Centro Italia hannoavuto un incremento dello 0,8%,vicino alla media nazionale dello 0,9%,ed il Sud si è fermato allo 0,4%.Il risultato positivo della nostra areageografica è stato possibile grazie,in particolare, ai settori dell’agricoltura(+3,6%) e dell’industria (+3,2%).Sono comunque validi anche i datirelativi al P.I.L. del settore che comprendecommercio, pubblici esercizi, trasportie telecomunicazioni (+2%) e quello dellecostruzioni (+1,6%).I numeri si commentano da soli, c’èda aggiungere, però, che a questaimportante crescita ha sicuramentecontribuito anche la presenza capillaresul territorio del Credito Cooperativoche ha saputo intercettare le attese delmondo imprenditoriale e delle famiglie,creare sinergie e dare risposte concreteed in linea con il dinamismo che dasempre lo caratterizza.

Il Pil a Nord-Est

nella casa un tempo abitata dallafamiglia Omboni, il cui capofamigliaAlessandro fu il primo fotografo in città.Il proprietario di questo materiale,rinunciando ad un facile guadagno,ha scelto di donarlo alla città di VittorioVeneto e, con lo sviluppo di queste lastre,l’Amministrazione ha organizzatouna mostra con la speranza di trovarela collaborazione dei visitatoriper identificare le persone ritratte edi momenti fissati nelle foto.Il gesto del donatore è senz’altroencomiabile perché, con la donazione, neha evitato la dispersione ed ha permessoa molti vittoriesi, e non, di conoscere una

La mostra.

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NOTIZIE IN BREVE79INSIEMECOn FIDUCIA

VILLE VEnETE

Edifici storici: nella regione Veneto nesono censiti ben 3.807 ed in Friuli VeneziaGiulia 436. Un patrimonio inestimabile displendide ville che caratterizzano moltinostri paesi. Alcune sono perennementechiuse ed altre, circaun centinaio, sono in uno stato di totaleabbandono ed a rischio crollo.La maggior parte di queste ville è diproprietà privata (l’86% in Veneto e l’81%in Friuli), il 5% appartiene al mondoecclesiastico ed il rimanente è pubblicoo pubblico/privato.Sovraintende a questa realtà l’IstitutoRegionale Ville Venete il cuifunzionamento è regolamentato danormative emanate oltre quarant’anni fae che sono finalmente in fase di revisione.Le nuove norme sono finalizzate arendere più efficace la tutela di questarealtà tipica del nostro Venetocon interventi non solo nelle struttureresidenziali ma anche sui relativi parchie giardini e sulle pertinenze.Queste ville possono diventareun ulteriore strumento di promozioneturistica del territorio, così come giàavviene lungo il fiume Brenta.

Un patrimonio da salvare

AMBIEnTE

Due sono state le recenti confermeinconfutabili del ritorno del lupo sullePrealpi Trevigiane. La prima è quella di una foto-trappolache, in Cansiglio, ha ripreso una coppiadi lupi marcare il territorio, si tratta diun maschio, censito già dal 2017,e di una femmina proveniente, con moltaprobabilità, dal Col Visentin. Di questianimali sono stati registrati anche gliululati.

La presenza del lupo

La seconda è avvenuta a metà marzo,in zona Longhere, periferia di VittorioVeneto, quando è stata ritrovatauna giovane lupa, investita ed uccisada un’auto, animale che faceva partedegli esemplari presenti sul Col Visentin,ove i lupi sono attestati da tempo.A margine di queste cronache locali,diviene importante la notizia cheil Ministero dell’Ambiente ha presentatoalla Conferenza delle Regioni,per l’approvazione, il «Piano diconservazione e gestione del lupo inItalia» ove non sono previsti abbattimenti.Certamente la presenza dei lupi, comepure quella dei cervi, crea difficoltà agliallevatori che con enormi sacrifici vivonoed allevano lassù il bestiame. In Provinciadi Treviso sono stati accertati oltre una

decina di episodi di capi di bestiamepredati dal lupo. La pubblicaamministrazione risarcirà i danni. L’argomento interessa da vicino coloroche operano in quelle zone ma è ancheuno spunto per suggerire a tuttiun’attenzione diversa per il nostroterritorio prealpino ed alpino, un rispettopiù attento dell’ambiente che ci circonda.Tutta la fauna vive e prospera inun habitat sicuro e, quindi, chi frequentala montagna è invitato a prendernecoscienza ed evitare atti sconsiderati chepossono arrecare danni enormiall’ambiente, agli animali ed a chi ci vivee lavora. Il riferimento, in particolare,è agli incendi che si sono sviluppati a finemarzo sulle colline tra Cordignanoe Caneva, ad Aviano, sul Col Visentined altrove, non per cause naturali ma permano dell’uomo, di un piromane.

briciola della loro storia recente.Gli amministratori locali dovrebberocreare, nelle biblioteche comunali, unfondo speciale con carteggi, ritagli digiornale e foto d’epoca del loro territorio,e possibilmente digitalizzarli e renderlivisibili online, per permetterne aglistudiosi la consultazione.Un esempio in questo senso vienedal comune di Trevignano e dal FASTdella Provincia di Treviso.

Villa Marcello a Fontanelle.

Castello di Roncade.

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ALTInO

Altino, oggi una piccola frazione conpoche case e due musei, in epoca romanaè stata un centro di rilevante importanza,attraversata da strade importanti comel’Annia e l’Augusta ed è stata la «culla»di Venezia in quanto da qui migraronole popolazioni verso Torcello.Ben si conosceva la specificitàarcheologica del sito ma sino ad ogginon aveva avuto alcuna protezione.A colmare questa lacuna è intervenutala commissione regionale del territorioche ha approvato, ad inizio marzo,il vincolo archeologico di valenzanazionale. Il provvedimentoha riguardato un’area vasta di circaottanta ettari.

L’area protetta da vincoloarcheologico

LEGALITà

L’Autorità garante della concorrenza edel mercato ha pubblicato una classificadelle imprese che operano nel massimorispetto della legalità. Nella provincia diTreviso ben 171 società hanno ottenutoquesto riconoscimento portandolaad essere la prima provincia in Veneto el’ottava a livello nazionale.Treviso è il comune con maggioripresenze: 11 imprese, Castelfranco neha 10 e Villorba 9.Questa certificazione, istituita nel 2012,è uno strumento per la promozionedi una condotta etica nel fare impresa egiustamente è riportata nelle banche datidel Registro Imprese delle Camere diCommercio. Di questo si tiene contoanche nella concessione di finanziamentida parte delle pubbliche amministrazionie per l’accesso al credito bancario.Nel 2017 avevano ottenuto il titolo 109imprese trevigiane. La crescita, in questidue anni, conferma che c’è la volontàsempre più diffusa di creare un sistemaimprenditoriale sano, una scelta che allafine premia tutti.

La Marca prima in Veneto

SACILE

Il 29 maggio scorso a palazzo Ovio Gobbidi Sacile i Carabinieri del Comando Tuteladel Patrimonio Culturale di Udine hannoconsegnato alla parrocchia del Duomoil materiale d’antiquariato recuperatopresso un collezionista. Nello specifico sitrattava di due volumi risalenti al XVIIIsecolo, esemplari di una certa rarità,un manoscritto notarile redatto conriferimento ad alcune proprietà inOrsago e cinque antifonari membranaceidel XVI secolo, materiale appartenutoal soppresso monastero dei Cappuccini,presenti in città fino agli inizi del 1800.Il materiale era detenutoimpropriamente da un appassionato che,quasi sicuramente, l’aveva acquistato sul

Documenti d’archivio

È stato grazie ad una serie di fotografieaeree che nel 2007 si è scopertoche sotto pochi centimetri di terra sonoancora presenti le tracce di edificiimportanti: templi, un teatro, un anfiteatroe molto altro.Quest’area è particolare perché l’anticacittà non ha avuto seguito in epocamedioevale e moderna, diversamente damolte altre, e quindi le vestigia esistentipotrebbero donarci nuovi repertie nuove notizie sulla storia di quelterritorio e dell’intero Veneto.

CLIMA

Rimane negli occhi di tutti il disastroambientale che, a fine ottobre,la tempesta Vaia ha causato nei boschidel Cansiglio, del Cadore, della ValleAurina ed altrove. Per questo eventoanche Banca della Marca ha promossouna raccolta fondi da destinarea sostegno delle popolazioni colpite. Da novembre 2018 a marzo 2019 lapiovosità in Veneto è calata di ben il 54per cento ed il manto nevoso del 40 percento. A questa anomalia ne è seguitauna contrapposta: pioggia, grandine,neve e freddo fino a tutto maggio: era dal1939 che non pioveva cosìabbondantemente in primavera.

Anomalie meteorologiche

mercato antiquario e che ora, oltre alsequestro, si trova a dover subireun’azione giudiziaria e pesanti sanzioni.Questo è il rischio a cui incorrono moltiricercatori che, spesso con il solo intentodi evitare la dispersione o la distruzionedi documenti riguardanti la nostra storia,in buona fede acquistano materialeche è di esclusiva proprietà dello Stato. Per l’archivio parrocchiale è un indubbioarricchimento, non tanto per il valoreeconomico non certo importante,quanto per avere la possibilità di metterea disposizione degli studiosi un ulterioretassello della storia della città.

Museo di Altino.

Cambi repentini di tempo.

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NOTIZIE IN BREVE79INSIEMECOn FIDUCIA

ARTE A TREVISO

Il 4 luglio è stato presentato nel Museodi Santa Caterina a Treviso il volume«Musei Civici di Treviso. La Pinacoteca.Vol. 2. Pittura rinascimentale e barocca»,promosso e finanziato dai Musei Civicie dall’Associazione degli Amici dei Museie Monumenti di Treviso.È una pubblicazione importante che fa

Una pubblicazione sulle teledal ’400 al ’600

RIFIUTI

Le notizie negative sull’argomento rifiutici vengono proposte per fatti davveroscandalosi con una frequenza a volteinopportuna, di quelle positive se neparla poco: dovrebbe essere il contrarioper stimolare tutti, privato e pubblico,ad affrontare con responsabilità la lorogestione. Nei comuni del nostro territorio il serviziodi raccolta rifiuti funziona bene già datempo e le famiglie hanno imparato eprovvedono ad un conferimento correttoed attento. Lo dimostrano i fatti.La città di Treviso è al primo postoassoluto in Italia come capoluogo diprovincia virtuosa. Nella premiazionedei comuni ricicloni 2019 è emerso cheTreviso ha una raccolta differenziatapari all’85,7% ed una produzione di seccoresiduo non riciclabile pari a 66,9 kgper abitante.

La raccolta differenziata

Un’ulteriore conferma viene dallaclassifica dei comuni veneti oltre i 15 milaabitanti. Il comune di Vedelago è alprimo posto, al secondo c’è Paese, alterzo Preganziol e quinto è VittorioVeneto.Anche nella classifica dei comuni sotto i15 mila abitanti quelli trevigiani hannoprimeggiato: sul posto più alto del podioc’è Ormelle. A Colle Umberto è stataassegnata la Medaglia d’oro. Savno, che in varie iniziative collaboracon Banca della Marca, è stato premiatocome il «Miglior Consorzio in Italia». Quando il pubblico funziona è giustodirlo perché chi è inadempiente capiscache con la buona volontà e l’impegno irisultati positivi sono possibili per tutti.

Giugno è stato caratterizzato dauna prolungata siccità e, verso la fine,da temperature che hanno superatoi 40° e che hanno battuto ogni recordprecedente (fatti che convalidanoil proverbio dei nostri vecchi che recitava:«dopo una stravaganza ‘del tempo’ nearriva un’altra»).Tutto questo succedersi di anomalie èuna conferma dei cambiamenti climaticiin atto sul nostro Pianeta. Tutti siamochiamati a comportamenti piùresponsabili ed attenti per contribuire,per quanto possibile, ad un indispensabilecambio di rotta, per porre un tempestivorimedio.L’acqua diviene sempre più un beneprezioso che deve essere gestito almeglio per garantire sia gli usi domesticie sia quelli agricoli. In agricoltura vienecalcolato un consumo del 30 per centodelle risorse idriche disponibili.La Regione Veneto ha programmatoper il 2019 investimenti per ottimizzarela rete idrica e contrastare la siccitàcon un piano che prevede cantieriper oltre 160 milioni di euro, di cui oltre20 in provincia di Treviso. BAnCA DELLA MARCA

Anche quest’anno Banca della Marca haprovveduto alla stampa ed a renderedisponibile per il Soci il BilancioEconomico ed il Bilancio Sociale del 2018.Sono due documenti importanti che tuttii Soci sono chiamati a conoscerecompresi coloro che per vari motivi nonhanno potuto partecipare all’Assembleaordinaria del 26 maggio scorso.I due documenti sono disponibili pressotutte le Filiali.

Bilancio Economicoe Bilancio Sociale

conoscere 317 quadri antichi cherientrano nel patrimonio museale diTreviso, molti già noti ed altri riscoperti eristudiati per l’occasione. Il periodo presoin esame è dalla metà del quattrocentoalla metà dei seicento, un periodo d’oroper la città che in quegli anni ha ospitatoartisti importantissimi, basti citareTiziano, Cima da Conegliano,Paris Bordone, Lorenzo Lotto e molti altri.L’opera ha coinvolto per anni benventinove studiosi ed esperti d’arte.È uno strumento che fa conoscere ancormeglio Treviso, definibile senza temadi smentita città d’arte.

9

SOCIETÀ79INSIEMECOn FIDUCIA

La storia millenaria dei comu-ni italiani ha vissuto, nell’ ulti-mo ventennio, riforme, sfide,paradossi e forti difficoltà eco-nomiche.

Il grande cambiamento indiretto è giuntodall’Unione Europea. Dal 1997 a tutti gli Statimembri – in linea con il Trattato di Maastricht –ha imposto un forte piano di rientro finanziario,chiamato Patto di stabilità e crescita, per prepa-rare una base economica più solida per i Paesicome l’Italia, in vista del loro ingresso nella mo-neta unica.nel caso italiano però questa regolamentazioneeuropea non è stata di facile applicazione: si ar-rivava da almeno un decennio di forti tensionidapprima sociali ed economiche, quindi politi-

che e parlamentari, di una buona parte del-l’elettorato del nord Italia, che rivendicavamaggior autonomia amministrativa e la crea-zione di un federalismo fiscale fra Stato, Regio-ni ed enti locali. Il tutto si tradusse con la gran-de riforma co stituzionale dei governi dicentro-sinistra dei primi anni Duemila, che ridi-segnò l’intero Titolo V della Carta, fra cui i cru-ciali articoli 116, 117, 118 e 119, orientando inforte senso federale l’ordinamento costituzio-nale della nostra Repubblica.Ciononostante, i governi che si susseguirono,con alternanze fra centro-destra e centro-sini-stra, non furono capaci di adeguare la strutturaamministrativa e fiscale dello Stato e degli entialla nuova Costituzione, dovendo nel contempofar rispettare i limiti di spesa che l’Ue richiedeva

AUTONOMIACOMUNALE

UNA STORIA DI DOVERIE RESPONSABILITÀ

d i D a n i e l e M e r c a d a n t e

I Comunisono il luogo

della democraziapiù vicinoai cittadini

ed allecomunità locali.

>

10

SOCIETÀ79INSIEMECOn FIDUCIA

in modo sempre più rigido.Per questo motivo lo Stato at-tivò lo strumento del Patto distabilità interno, un sistema dicontrollo fiscale previsto dallaannuale legge di bilancio checalava dall’alto il rispetto, daparte dei comuni, di rigidi parametri di spesa,senza distinguere fra enti di piccole o grandi di-mensioni, fra virtuosi o in dissesto finanziario.questi parametri vennero calcolati dapprimacon massimi di spesa consentiti, quindi con saldi

Pattodi stabilitàIl patto di stabilità e crescita (PSC)è un accordo, stipulato e sottoscrittodai paesi membri dell'Unioneeuropea, inerente al controllodelle rispettive politiche di bilanciopubbliche, al fine di mantenerefermi i requisiti di adesioneall'Unione economica e monetariadell'Unione europea (Eurozona)cioè rafforzare il percorsod'integrazione monetaria intrapresonel 1992 con la sottoscrizionedel trattato di Maastricht.

L’UNIONE EUROPEAVINCOLA

GLI STATI MEMBRIAL PATTO

DI STABILITà

1997ANNO

> di bilancio rispetto alla mediadel triennio precedente, e perfinire con saldi di bilancio ri-spetto ad un anno determina-to, il tutto attraverso il riferi-mento al sistema della spesastorica.

Senza entrare nel dettaglio è intuitivo immagi-nare come molti comuni, spesso piccoli e con iconti in ordine, si fossero trovati sempre di piùcon l’acqua alla gola, con i servizi essenziali daerogare come spesa corrente, e nel contempocon la difficoltà sempre crescente nel program-mare e fare investimenti in conto capitale, conle risorse in cassa ma congelate da questo algo-ritmo fiscale. Contemporaneamente venne at-tuata una minima parte della nuova Costituzio-ne, quella che all’art. 119 interessava solo alloStato: la diminuzione dei trasferimenti finanziariagli enti locali, stabilendo – in modo distorto –il criterio dell’autonomia finanziaria, non dandopossibilità ai comuni di mettere in atto il princi-pio «tanti tributi riscuoto, tanto spendo!». Allo stato attuale i nostri comuni possono peròcontare su due vittorie recenti: l’abolizione del

CENTINAIA DI PERSONESONO IMPEGNATE NELLE

AMMINISTRAZIONI COMUNALI:SINDACI, ASSESSORI,

CONSIGLIERI.

Consiglio comunale dei ragazzi: educare alla cittadinanzae alla responsabilità.

11

@ [email protected]

Patto di stabilità interno, convertito nel 2016con un nuovo sistema di controllo della spesafondato sul pareggio di bilancio annuale, e checonsente l’utilizzo degli avanzi di amministra-zione, e le recenti vittorie giudiziarie in sede am-ministrativa per quanto riguarda la riscossionedell’IMU da parte dello Stato, che sta portandodiversi comuni a procedere contro il Ministerodelle Finanze mediante decreti ingiuntivi di pa-gamento per ottenere l’effettivo risarcimentodell’importo ancora non versato, confermandole forti ritrosie dell’amministrazione centrale nelsottomettersi alle giuste rivendicazioni deglienti locali.C’è di più: in seguito al successo elettorale delReferendum consultivo indetto dalle RegioniVeneto e Lombardia il 22 ottobre 2017, la richie-sta di attivazione dell’autonomia differenziataex art. 116 della Carta non può più essere igno-rata. Infatti in Veneto la vittoria dei «Sì» al quesitoha superato l’intera affluenza alle ultime elezioniregionali del 2015. Ora la trattativa che le Regio-ni stanno portando avanti con il Governo, vedequest’ultimo frenante e diviso sui contenuti esull’interpretazione da dare alla procedura indi-

cata dalla Carta. nessuna risposta è stata invecedata all’approvazione della legge 158 del 2017sui piccoli comuni, di cui mancano i decreti at-tuativi, ma l’applicazione dell’autonomia diffe-renziata darebbe comunque la possibilità alleRegioni di redistribuire le risorse trattenute aglienti locali e al mondo associativo, secondo iprincipi di sussidiarietà espressi dell’art. 118 del-la Costituzione. A prescindere da tutte le possibili considerazio-ni, vogliamo concludere questo breve affrescoaffermando che l’importanza e la centralità dellefunzioni comunali sono per il nostro Paese undato di fatto. Una cultura nella gestione del po-tere pubblico della «Polis» che risale a molti se-coli addietro che va coltivata, migliorata e diffu-sa con una politica che riparta dal basso e che sirivolga con dialogo concreto e sostanziale allenuove generazioni, spesso assenti dal dibattitoperché disinteressate o non opportunamentecoinvolte. Il dare spazio a nuove voci civiche cheriempiano strategicamente il vuoto lasciato dai

7.914I COMUNIITALIANI

563I COMUNI

VENETI

215I COMUNIFRIULANI

partiti nazionali è il primo passo da affrontare, eserve il contributo di tutti: famiglie, istituzioni,partiti politici, parrocchie, associazioni.Solo in questo modo potremmo raggiungere iltraguardo che i nostri Padri Fondatori si eranoprefissati, quello di una vita pubblica e ammi-nistrativa orientata alla responsabilità e al do-vere civico, ciò che dovrebbe significare in mo-do intrinseco il concetto di autonomia, al nettodi tutte le rivendicazioni meramente economi-che e fiscali.

Il Comune di Conegliano in piazza Cima.

12

Dal 4 marzo scorso il Gruppo Bancario Coopera-tivo Iccrea è diventato realtà: 142 Banche di Cre-dito Cooperativo, Iccrea Banca e le società diret-tamente e indirettamente controllate hannodato origine al primo gruppo bancario italianoa capitale interamente nazionale e detenutodalle nostre comunità locali, attraverso la nostracompagine sociale. Un gruppo che mantiene leproprie radici strettamente legate alle comunitàin cui le Banche di Credito Cooperativo sono in-serite e operano, che valorizza appieno le carat-teristiche distintive di queste ultime e che miraad assicurare ad esse stabilità prospettica e quel-la capacità di innovazione oggi appannaggioprevalentemente dei grandi gruppi nazionali.

LE SFIDE RILEVANTI

Il nostro Gruppo e il Credito Cooperativo, oggi,si trovano ad affrontare alcune sfide particolar-

mente rilevanti che stanno interessando tutto ilsistema bancario, ma che, per una Cooperativadi Credito, assumono significati e contenuti deltutto particolari. Mi riferisco in particolare:

all’evoluzione della regolamentazione banca-ria che ha spostato il baricentro sempre di piùverso regole a carattere internazionale e mecca-nismi di supervisione a carattere europeo e nonpiù solo nazionale;

alle esigenze di cambiamento del mercatobancario indotte dal progresso tecnologico.Si tratta di sfide che devono essere affrontateperseguendo 4 valori: la mutualità, la solidità,l’innovazione e la tutela delle persone.La mutualità impone un duplice obiettivo: es-sere una Buona Banca ed essere una BuonaCooperativa, coniugando il rispetto del princi-pio della sana e prudente gestione con l’obiet-tivo di preservare il proprio spirito mutualisticodi servizio a favore dei Soci e dei territori dicompetenza.

SIAMO GRUPPO ICCREA

RADICI LOCALIPIÙ FORTI,UN’OPERATIVITÀDI ALTOPROFILO

di

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INSIEME ECONOMIA79INSIEME

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DA BASILEA IIIAGLI ATTUALI TRAGUARDI

nel contesto di crisi economica che ha interes-sato l’intero sistema dell’economica finanziariae reale, la risposta che il legislatore europeo hadato, – con l’accordo di Basilea III, con la nor-mativa che istituisce il Sistema Unico di Vigilan-za imperniato sulla Banca Centrale Europea econ le norme sulla risoluzione delle crisi ban-carie, – è stata quella di far leva sulla necessitàche le Banche e gli intermediari siano dotati diun patrimonio più che adeguato a coprire i ri-schi assunti e abbiano strumenti che consen-tano di incrementare il proprio capitale rapida-mente in caso di necessità.Ma una Banca di Credito Cooperativo non èuna società capitalistica, il valore del propriopatrimonio non si ricollega a meccanismi di au-tofinanziamento che raccolgono denari in bor-sa e in mercati quotati. Infatti, il Valore del Pa-

trimonio della Cooperativa di Credito è neces-sariamente quello di adottare politiche di ri-schio misurate sulla effettiva capacità di creditoe di reddito della Banca in un contesto di Siste-ma fondato su meccanismi di mutuo sostegnoper la soluzione delle situazioni di difficoltà al-l’interno del settore che riducano al minimo leripercussioni sui creditori e sulla stabilità finan-ziaria delle singole Banche. In tal senso, anchea fronte della crisi di alcune Banche di CreditoCooperativo sia in Veneto che in altre Regioni,il Credito Cooperativo, che è tra i sistemi più pa-trimonializzati in Italia, è riuscito a gestire la si-tuazione senza l’intervento né dello Stato, co-me è ovvio, ma nemmeno delle altre banche,risolvendo positivamente le crisi emerse, ga-rantendo la tutela di clienti, depositanti e inve-stitori.

LO SVILUPPO TECNOLOGICOCI INTERPELLA

Un’altra sfida di carattere strategico è quella del-lo sviluppo tecnologico. C’è la consapevolezzada parte del nostro Gruppo che la digitalizzazio-ne non è semplicemente la moda del momento,ma un’esigenza di Soci e clienti che non è in con-trasto con le caratteristiche della relazione tra laBCC e i propri clienti, fondata su un vincolo fidu-ciario e la conoscenza reciproca delle persone,ma semplicemente una nuova modalità per ren-dere servizi sempre più efficienti e rapidi, mache evidentemente richiede investimenti di pe-so che una singola BCC non potrebbe in ogni ca-so sostenere se non all’interno del Gruppo Ban-cario Cooperativo.

PROMUOVERE IDENTITÀ,COMPETERE NEL MERCATO

È in un contesto così complesso che va letta lariforma del Credito Cooperativo, che si basa

BCC ADERENTI

MILA SOCI

MILIONI DI CLIENTI

142

750

2.600

4

FILIALI

ABBIAMOA CUOREIL NOSTROTERRITORIO ELE FAMIGLIENOSTRE CLIENTI.SAPPIAMORISOLVERELE DIFFICOLTÀDA SOLI SENZARICORRERE ALLOSTATOO AD ALTRI.

IN ITALIA

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a tutela della stabilità del gruppo stesso e dellesue componenti. La Banca capogruppo ha i po-teri necessari per indirizzare le Banche che fannoparte del gruppo secondo criteri di proporzio-nalità legati al rischio delle singole BCC.Il nostro Gruppo Bancario Cooperativo che fa ri-ferimento a Iccrea Banca, Istituto Centrale delleCasse Rurali e Artigiane fondato nel 1963, è statopensato e costruito con l’obiettivo di favorire losviluppo sostenibile e il rafforzamento patrimo-niale delle 142 Banche di Credito Cooperativoche vi hanno aderito, creando i presupposti perassicurare condizioni di stabilità, sana e pruden-te gestione, efficienza e competitività delle sin-gole BCC.

È UN PUNTO DI PARTENZAFORTE, CARICODI PROGETTUALITÀ

Si tratta di una sfida che non può essere consi-derata come un punto di arrivo di una storia lun-ga oltre 130 anni, ma come un punto di parten-za. E questo punto di partenza è quello dicontribuire affinché ciascuna BCC continui aoperare nella mutualità, lavorando prevalente-mente con i propri Soci e nell’ambito territorialedi competenza, secondo quanto previsto dai ri-spettivi statuti.Si tratta di una sfida che tutte le componentidel nostro Gruppo, sia a livello nazionale sia alivello territoriale, hanno raccolto con una cer-tezza: che questo contesto non deve e non puòfar disperdere i valori della cooperazione, dellafedeltà della Banca di Credito Cooperativo alleproprie comunità e della mutualità che con-traddistinguono le BCC e che, anche in questafase di profondo cambiamento, assumono unagrande valenza.Perché è il valore delle persone con cui costruia-mo rapporti che fa la banca. La nostra rete fidu-ciaria certifica la nostra affidabilità e tutela il la-voro ed il risparmio delle persone.

@ [email protected]

sull’aggregazione delle BCC in Gruppi BancariCooperativi ampi, fortemente integrati e coesi,adeguatamente patrimonializzati e capaci di at-trarre investitori. L’elemento chiave della riformaè il gruppo bancario cooperativo, a valle dellacapogruppo, di cui fanno parte le BCC affiliateattraverso un contratto di coesione e le altre so-cietà bancarie, finanziarie e strumentali control-late dalla capogruppo. Il meccanismo è biunivoco, da un lato il capitaledella Banca capogruppo è detenuto in misuramaggioritaria dalle BCC del Gruppo stesso e,dall’altro, la Banca capogruppo ha la responsa-bilità di definire indirizzi strategici e obiettivioperativi comuni a tutte le banche del gruppo,

BANCA DELLA MARCA È LA PIÙ GRANDEREALTÀ DEL VENETO E FRIULIAD AVER ADERITO AL GRUPPO ICCREA

IN VENETO

13BANCHE DI CREDITO COOPERATIVO

403SPORTELLI

271I COMUNI INTERESSATI

nomi: il pane mezzo sale tra gli scaffali dei panifi-catori (utile per la prevenzione cardiovascolare), ipanini da 40 grammi con uvetta e semi per le «me-rende sane» dei bambini, il «Mangia sano in pausapranzo», o «Bere consapevole» e molti altri.In questo contesto dinamico, tre sono i progetti chestanno destando grande interesse tra le imprese inquesto periodo.

STILE ITALIANO: UN FIOREALL’OCCHIELLO PER SCEGLIEREIL LOCALE SALUTARE

Il primo è «Stile Italiano», non un semplice mar-chio, ma per Confcommercio, Fipe e le catego-rie dell’alimentare, è il «nuovo paradigma cherende la centralità del cibo una imperdibile oc-casione di crescita delle imprese del food eduna formidabile opportunità di salute e di pre-venzione per i consumatori, col vantaggio di ri-durre rischi, costi e burocrazie inutili».Risultato di una proficua e progressiva collabo-razione instaurata tra Confcommercio, Azienda

Food Policy, Mangiar Sano, Buone pratiche:per chi produce, vende, somministra e manipolacibo e alimenti, il cambiamento in atto fa rima consostenibilità, un valore che la Confcommercio del-la provincia di Treviso ha tradotto in progetti spe-cifici per bar, ristoranti, pizzerie, negozi di alimen-tari e che sta dando ottimi risultati.Tutti i progetti partono da un’unica premessa: laqualità dei prodotti e dei servizi non è solo impostadalle normative, ma frutto di un percorso impren-ditoriale maturo che pone al centro la salute deiconsumatori ed il rispetto per l’ambiente. Col van-taggio che – per chi ha aderito e colto per tempoquesto aspetto del cambiamento – ha potuto su-perare con una marcia in più gli inevitabili picchidi lavoro dovuti alla crisi economica.È questo il motivo per cui, negli anni post-crisi(nell’ultimo quinquennio in particolare), Confcom-mercio ha iniziato ad avviare alleanze con leAziende sanitarie della provincia di Treviso al finedi condividere metodi, percorsi formativi degli ope-ratori e laboratori che sono poi diventati progettiche, negli anni, i consumatori trevigiani hanno vi-sto ed apprezzato nei negozi e nei locali con vari

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SALUTE E SOSTENIBILITÀNEL COMMERCIOE NEL TURISMO

di

Sil

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ECONOMIA79INSIEMECOn FIDUCIA

CONFCOMMERCIO HA AVVIATOTRE PROGETTI PER MICRO,PICCOLE E MEDIE IMPRESEPER INTRODURRE PRATICHE BUONE,PRATICHE DI SOSTENIBILITÀ E SALUTEALIMENTARE

89MILIONI DI TONNELLATELO SPRECO ALIMENTAREALL’ANNO IN EUROPA

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INSIEMECOn FIDUCIA ECONOMIA79INSIEMECOn FIDUCIA

un anno, è ampiamente riconoscibile in locali e ristorantidal materiale di comunicazione ed intende sensibilizzarei consumatori sul tema dello spreco alimentare e del ri-spetto dell’ambiente.quella contro lo spreco alimentare è una delle battagliepiù importanti nell’ambito della riduzione dei rifiuti, ma èanche una sfida con un alto valore sociale. Si stima (fonte:Contarina) che in Europa lo spreco sia di 89 milioni di ton-nellate, pari a 180 kg/pro capite all’anno. Lo spreco dome-stico maggiore pro capite si registra in Inghilterra, con 110kg a testa, seguono Stati Uniti (109 kg) e Italia (108 kg),Francia (99 kg), Germania (82 kg), Svezia (72 kg).Lo spreco del cibo è un tema di grande attualità che vienepercepito come un problema etico, oltre che ambientale,

108kILOGRAMMIA TESTAIN ITALIA

sanitaria Ulss 2 Marca Trevigiana ed il contributo fonda-mentale di EbiCom (Ente Bilaterale) e Ciset, «Stile Italiano»è, in sostanza, una food policy efficace che può dare unrilevante contributo a migliorare la vita e la salute dellepersone, offrendo al contempo nuove opportunità di la-voro e di formazione.E non poteva che nascere nella Marca trevigiana, univer-salmente nota come terra di buon cibo e buon gusto, conun’Azienda sanitaria all’avanguardia nei progetti di preven-zione, perché mette insieme ed a «sistema» tutte le «bestpractice del food fino ad ora collaudate», stabilisce nuovimetodi di lavoro per gli operatori e definisce processi for-mativi per: garantire efficacia alla sicurezza alimentare neinegozi di alimentari e nei pubblici esercizi – elevandone laqualità dei servizi offerti – avviare percorsi virtuosi che con-sentano la riduzione del rischio igienico sanitario, con dueobiettivi fondamentali che mirano al successo.Il primo: rassicurare i consumatori ed attrarre nuove fascedi pubblico anche da altri territori (turismo), ed il secon-do: contribuire concretamente alla prevenzione di tantediffuse pa tologie con vantaggi evidenti per i costi sanitarie la società tutta. Senza contare il vantaggio burocraticoacquisito dalle imprese (anche micro) aderenti che, di-mostrando di saper ridurre in maniera virtuosa e consa-pevole il rischio igienico sanitario, si auto-ga rantisconouna posizione lim pida e trasparente rispetto ai control liistituzionali.«L’adesione al progetto è su base volontaria da parte delgestore o del negoziante e prevede l’inizio di un percorsoformativo «a tappe» che, partendo dall’autovalutazione, perla quale c’è il supporto sia dell’Azienda sanitaria che dellaConfcommercio, si qualifica sempre più e diventa una im-portante proposta di salute complessiva per la comunità.Il fiore all’occhiello di «Stile Italiano» aiuta i consumatoria scegliere i negozi ed i locali ad alta qualità, è già ancheun brand turistico.

TENGA IL RESTORIDURRE GLI SPRECHI ALIMENTARI

Ha preso il via l’iniziativa «Tenga il resto», un progetto dicarattere nazionale contro lo spreco alimentare ideato epromosso da Contarina spa in collaborazione con CIAL(Consorzio Imballaggi Alluminio), Confcommercio e Fipe(Federazione Pubblici esercizi).Il progetto è già partito con successo a Monza, Arezzo ePordenone, ed è approdato a Treviso e Provincia da oltre

Formazione per «Stile Italiano».

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responsabile di circa il 5% delle emissioni che causano ilriscaldamento globale e del 20% della pressione sulla bio-diversità. Per questo Contarina, attenta a promuovere buo-ne pratiche per ridurre la produzione di rifiuti e limitare glisprechi, ha deciso di aderire a «Tenga il Resto», una cam-pagna nazionale contro lo spreco alimentare, promossa incollaborazione con CiAl e FIPE-Confcommercio.nei locali aderenti è possibile richiedere gratuitamenteuna vaschetta in alluminio personalizzata per portare a ca-sa i pasti non completamente consumati, diminuendo cosìla produzione di rifiuto.La scelta di utilizzare un imballaggio in alluminio è statadettata non solo dalla sua qualità, resistenza e praticità perconservare il cibo, ma anche perché si tratta di un mate- @ [email protected] @ www.marcaterziario.it

riale riciclabile all’infinito e al 100%. La vaschetta infatti,dopo più utilizzi, se correttamente separata in casa attra-verso la raccolta differenziata, può rinascere e trasformarsiin tanti oggetti di uso comune, come una classica moka ouna bicicletta.

LA SPESA NON PESA SOTTOCASA: LA BORSA RISPETTOSA

Una borsa «rispettosa» dell’ambiente e dei consumatori,con un messaggio di fondo: la spesa, sotto casa, non pesa.È questo un piccolo – ma significativo – progetto del Grup-po Unico Alimentare di Confcommercio, volto a sottoli-neare il ruolo del piccolo commercio di vicinato che pro-pone una spesa quotidiana sana ed equilibrata, datrasportare con la borsa a bassissimo impatto ambientale,riutilizzabile, che ricorda al consumatore l’importanza delrapporto di fiducia col negoziante sotto casa, quello checonosce le abitudini e che presidia la vita dei quartieri edelle strade.La borsa «sottocasa» ha medie dimensioni, immagini egrafica di Tiziano Scaffai e si presta alla spesa quotidiana osettimanale di prodotti sani, freschi e genuini. È distribuitanei negozi alimentari aderenti a Confcommercio. Studi ericerche dimostrano come la spesa nel negozio di vicinatoconsenta non solo risparmi (si evitano gli acquisti di quan-titativi inutili) ma anche una maggiore conoscenza deipro dotti e della loro tracciabilità.

OCCORRE ANCHE FAR CRESCERE IL RECUPEROCOLLETTIVO DEL CIBO IN ECCESSO DA FAR PERVENIREIN MODO UTILIZZABILE ALLE FAMIGLIE PIÙ POVEREATTRAVERSO MENSE, DOMICILIO...

Per aderire a tutti i progetti, i ristoratori, negozianti,alimentaristi e pubblici esercenti possonomettersi in contatto con la segreteriaFipe-Confcommercio, telefonando al numero0422 580361 o scrivere a: [email protected]

Il neo presidente Federico Capraro e il suo team.

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ECONOMIA79INSIEMECOn FIDUCIA

nella sua fragile bel -lezza, Venezia con -tinua a lottare tral’essere destinazio-

ne unica e irresistibile o l’essere defi-nita la Disneyland sul mare.I recenti studi elaborati da Ca’ Foscariparlano di una capacità di carico di 52mila persone al giorno, ad oggi sonooltre 70 mila gli accessi in città. E percapacità di carico intendiamo il nu-mero massimo di visitatori che posso-no utilizzare un sito, senza causare ladistruzione dell’ambiente fisico, eco-nomico, socio-culturale, insommasenza diminuire la qualità di soddisfa-zione del turista.La capacità di carico turistica deve ap-punto tenere in considerazione la di-mensione ecologica (l’inquinamentoambientale), la dimensione fisico-strutturale (rete di trasporti, serviziidrici, sistema raccolta rifiuti, ecc), ladimensione economica basata su do-manda/offerta e, non da ultimo, la di-mensione psico-sociale: quale è il li-

VENEZIA

d i M a t t e o F a v a l e s s a

mite di tolleranza residenti-visitatori?Ad ogni modo non possiamo consi-derarla una formula scientifica con laquale risolvere qualsiasi problema disovraffollamento di una destinazione,ma sicuramente un dato sul quale va-le la pena riflettere per un attimo.L’obiettivo per la città di Venezia deveessere quello di promuovere un turi-smo più sostenibile e consapevole inquanto la sua fragile bellezza e il suofascino unico dipendono da un deli-cato equilibrio. Le domande da porsisono: quale Venezia vogliamo e qualeruolo ha il turismo in questa visionestrategica? Il turismo così denominato«mordi e fuggi» è un bene o un maleper la città? non sarebbe più opportu-no attuare delle politiche che disin-centivino l’escursione di qualche ora afavore di un turismo più residenziale?Due sono gli aspetti attuabili cheporterebbero ad avere un beneficioimmediato: nuovi percorsi e regola-zione degli accessi. I turisti a Veneziaconoscono e si distribuiscono sola-

UNA CITTÀ UNICAO UNADISNEYLAND?

PERSONE AL GIORNO.È LA CAPACITà

DI CARICO

52.000

GLI ACCESSIIN CITTà

OGNI GIORNO

70.000

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mente lungo le principali direttrici ditraffico, dove sono collocate le mol-teplici attività commerciali. ne risultaun affollamento di queste calli e con-seguente desertificazione delle zonepiù periferiche. La regolazione degli accessi invece èun tema molto caldo: l’attuale sindacoBrugnaro ha posticipato l’introduzio-ne del nuovo contributo di sbarco al2020 e ci tiene a ribadire che non saràstrumento per «far cassa» ma bensì digestione dei flussi in arrivo a Venezia.Tale rinvio è dovuto sia al dibattito incorso che all’implementazione delsoftware per la riscossione della tassada parte di tutti i vettori di trasportocoinvolti.

La speranza è che il clamore mediati-co una volta attivata la procedura nonrappresenti un danno d’immaginedella destinazione con conseguentecalo di visitatori.negli ultimi anni si è visto un cambia-mento nella modalità di acquisto delviaggio, con una finestra di prenota-zione che si è ristretta (data prenota-zione-data di arrivo) e un calo signi-ficativo dell’ADR (prezzo mediocamera) dovuto sia all’esplosione delfenomeno Airbnb sia alle locazioni tu-ristiche oltre che alla massiccia cam-pagna di informazione attuata dalleOTAs, Booking.com in primis che di-chiara di avere sempre il miglior prez-zo garantito nel proprio portale, inne-

NELLA SUA FRAGILE BELLEZZA,VENEZIA CONTINUAA LOTTARE TRA L’ESSEREDESTINAZIONE UNICAE IRRESISTIBILEO L’ESSERE DEFINITALA DISNEYLAND SUL MARE.

Ponte degli Scalzia Venezia.

Lo splendore aggreditodi piazza San Marcocon la Basilicae il Palazzo Ducale.

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scando una guerra al ribasso moltodannosa non solo per gli albergatori.In continua crescita sono i viaggiatoriche prediligono esperienze enoga-stronomiche, ma è la possibilità di cre-arsi tour unici e irripetibili con una va-canza tailor made, cucita ad hocsull’ospite, ad essere maggiormenteapprezzata.

@ [email protected]

d i S e r g i o D u g o n eFUOC

HI AR

TIFICIALI

AZIENDESECOLARI, SPETTACOLIAD ALTATECNOLOGIAE SICUREZZA

Ma più che dell’offerta, oggi si devetener conto dei nuovi metodi di pa-gamento e dei nuovi strumenti usatiormai dalla maggioranza della po -polazione. Il mobile sta diventandosempre più protagonista per la ricercadei viaggi (voli aerei, hotel, agenzie diautonoleggio etc.) e chi offre il percor-so di prenotazione più semplice e in-tuitivo ha maggiori chance di aggiudi-carsi il cliente. L’accettare pagamentionline con carte di credito o Paypal èbasilare, ma attenzione alla diffusionedella moneta virtuale. L’ambiente turi-stico internazionale sta discutendo sulprogetto di Facebook (registra 2.38miliardi di utenti attivi al mese) di lan-ciare nel 2020 Libra, la propria cripto-valuta basata sulla Blockchain, un pro-getto molto ambizioso ma chepotrebbe stravolgere il metodo di ac-quisto da parte degli utenti di tutto ilmondo.

Riva degli Schiavoni.

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ECONOMIA79INSIEMECOn FIDUCIA

LA FAMIGLIA STEVANATOED IL PIROTECNICOFRIULVENETO

Gli Stevanato sono il filo conduttore della storiadi quello che oggi è lo Stabilimento PirotecnicoFriulveneto srl con sede a Salzano (Ve) ed anchea Molin nuovo (Ud).Roberto Stevanato, con il fratello Lucio, il papàGiovanni e la famiglia attorno, ci dice una storianata nel marzo 1920, fusa nel 2006 tra due mar-chi che hanno dato vita alla realtà di oggi.C’è una targa appesa al muro che mostra il rico-noscimento di un secolo di vita: l’iscrizione al re-gistro delle imprese storiche italiane.La caratteristica che distingue questa famiglia èche il passaggio tra generazioni ha incrementa-to la forza della conduzione familiare condivisa,capace di gestire la passione per il risultato e isacrifici relativi.Oggi il Pirotecnico Friulveneto (www.stabili-mentopirotecnico.it) impegna 8 dipendenti che

L’alta stagione per i fuochi pirotecnici va damarzo a ottobre.Un’arte antica, artigiana, fatta di poche realtàfamiliari, caratterizzate da passione e spiritodi sacrificio. Gestiscono esplosivi, sono fuoricasa tutte le notti necessarie a realizzarequanto lavorato di giorno, non conosconofeste, hanno elevata tensione versole innovazioni elettroniche e la sicurezza deglispettacoli, gestiscono una burocraziacon le istituzioni al fine dei permessi che ha oggi passaggi complicati e delicati.Nel territorio di operatività della Banca sonorimaste due realtà che costituiscono un puntodi riferimento per chi organizza eventi,.Due realtà che vivono anche il cambiamentoin atto nel settore.Siamo tutti incantati quando i botti coloranoil cielo con le loro magìe straordinarie,ma aprire la finestra di questa realtàci fa capire la fatica, il lavoro, la dedizione,l’impegno di chi ci dedica la vita.

arrivano anche a trenta in alta stagione, ha unaprogrammazione di oltre trecento spettacolil’anno non solo in Veneto e Friuli ma in diverseregioni italiane ed all’estero.nel nostro territorio è molto conosciuto sia peri «foghi de Santa Gusta» il 21 agosto che per tan-te presenze da Cordignano a San Pietro di Felet-to, San Fior, Marcon, noale, Jesolo… con 8-10spettacoli a settimana.Fabbricanti dei fuochi artificiali, produttori deglispettacoli, gli Stevanato sono molto attenti agliallestimenti, alla attività preparatoria – sempre

Lucio, Giovanni, Roberto Stevanato.

concordata con i committenti – agli spettacolipiù suggestivi. Oggi l’elettronica con i lanci co-mandati da centrali computerizzate non sologarantisce la sicurezza degli spari ma – con soft-ware sofisticati – anche gli spettacoli piromusi-cali con i botti a tempo di musica.I fuochi pirotecnici hanno oggi una macchinadella sicurezza complessa: stima del rischio, cri-teri di sicurezza, distanze, vigilanza antincendi,volontari mobilitati.«Tanti sacrifici, ma anche tante emozioni e sod-disfazioni – sottolinea Roberto – sia per gli spet-tacoli a terra, che per quelli acquatici o aerei, cheper i piromusicali. Siamo attenti al mercato, male scelte tengono conto della nostra capacità or-ganizzativa, del meglio che possiamo fare conle nostre forze».E poi a Salzano ed Udine ci sono i negozi, la nuovafrontiera. Il Pirotecnico Friulveneto ha alcune mi-gliaia di clienti tra Salzano ed Udine. «Siamo par-titi con gli spettacoli familiari di fine anno – sotto -linea Roberto Stevanato – ed oggi dai matrimoniai compleanni, agli eventi più diversi cerchiamodi dare un servizio unendo sicurezza e qualità».Il fratello Lucio sta lavorando al computer per unprogetto piromusicale, la moglie Michela è pre-sa dall’amministrazione… Un’impresa artigianadi famiglia, lunga oltre un secolo ormai.

LA PIROTECNICA PAPAALLA QUARTA GENERAZIONE

Angelo Papa, il trisavolo, falegname, avvia l’atti-vità di produzione estiva ed utilizzo dei fuochiartificiali. I registri contabili e quelli sui materiali

sonalizzazione degli spettacoli, adempimentiamministrativi, realizzazione degli spettacoli esuccessiva bonifica ambientale.A questo si unisce la costante ricerca di nuoviprodotti, la formazione e l’aggiornamento pro-fessionale, gli investimenti tecnologici e sulla si-curezza.negli anni poi, all’attività degli spettacoli piro-tecnici, si è affiancata quella del negozio: daibotti di fine anno per un pubblico limitato, aglioltre mille clienti per eventi diversi.Così la passione iniziale dell’artigiano Angelo vi-ve nei Papa di oggi.

@ [email protected]

La famiglia Papa.

impiegati, ritrovati, indicano l’anno 1885. Ma lastoria potrebbe essere più antica. La passione per girandole e fuochi di luce diven-terà storia di famiglia se da allora – passando per4 generazioni – si è arrivati ad oggi, in quel diSan Polo di Piave (www.pirotecnicapapa.it), incui passione, tradizione, innovazione tecnologi-ca e sicurezza si integrano tra loro.nella provincia di Treviso, la famiglia Papa è statala prima famiglia di pirotecnici, facendone unvero e proprio lavoro esclusivo. Una famiglia chesi fa garante di originalità e tradizione. negli anni la semplice attività di fabbricazione esparo si è evoluta seguendo l’evoluzione norma-tiva, le stringenti complessità burocratiche e lepuntuali e precise esigenze/richieste dei clienti.Sparare i botti non è un gioco da ragazzi: richie-de sopralluoghi, analisi di rischio, studio e per-

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e

bGIUGNO - NOVEMBRELa pratica dell’attività sportiva comporta numerosi benefici a livello fisico e psichico, ma sottopone l’organismo ad un impegno cardiovascolare, respiratorio, metabolico e nervoso importante, che varia a seconda dello sport praticato e delle condizioni fisiche dell’individuo.

Affinché i benefici, ed il successo nell’attività sportiva, siano evidenti è necessario che l’atleta sia in piena salute. In alcuni casi, infatti, lo sport può indurre disturbi e rendere evidenti anomalie sino ad allora passate inosservate. Per verificare lo stato di salute ed evitare rischi è opportuno sottoporsi, periodicamente, ad un controllo medico-sportivo, in particolare per tutti i giovani atleti, anche in caso di semplice attività amatoriale.

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TERRITORIO79INSIEMECOn FIDUCIA

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Mi chiamo Roberto, in arte Red Dragon Magic,ho 17 anni e sono entrato in contatto con il mon-do dell’illusionismo all’età di 10 anni. La mia pas-sione nasce ad un matrimonio dove un mago fa-cendomi qualche gioco è riuscito ad incantarmie ad appassionarmi. Ho iniziato il mio percorsoda autodidatta, come spesso fanno molti ragazziguardando video su youtube e solo successiva-mente iniziando a leggere diversi libri. Un annodopo circa ho iniziato uno studio e un approcciopiù serio a questa arte, frequentando delle ap-posite lezioni a Venezia.

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REDDRAGONMAGIC

In preda alla mia nuova passione mi dilettavo incontinuazione ad allenarmi con i miei genitori,parenti e amici fino a quando ho trovato il co-raggio di estendere un pochino il mio pubblico.Ho iniziato a fermare le persone per strada fa-cendo dei semplici giochi delle carte, noto come«street magic». È proprio in quel momento cheho iniziato a mettermi in gioco, sono sempre sta-to un ragazzo molto timido e queste esperienzemi hanno notevolmente aiutato ad essere piùestroverso con le altre persone.Acquisita una certa sicurezza ho iniziato con

A Treviso esiste il più antico circolo di maghied illusionisti d’Italia. L’arte dei giochidi prestigio, dell’illusionismo, affascinaancora oggi e in tante occasioni si presentanoal pubblico artisti che affascinano piccolie grandi con l’abilità delle mani, l’artedi incantare, le mille domande sul «comeha fatto...?».A Conegliano, un ragazzo ci raccontala sua originale storia, oggi seguita da migliaiadi fans sui canali social.

Antica offelleria Bernardi di Montebelluna, valea dire oltre centoquarant’anni di dolcezza.Un luogo senza tempo e fitto di memorie dove,generazione dopo generazione, abilissimi pasticcerihanno saputo deliziare il palato di tanti montebellunesie non solo. Ubicata in una palazzina ottocentesca di piazzaGuglielmo Marconi, la pasticceria Bernardi è un luogo

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spettacoli/feste private, e posso assicurare cheogni spettacolo è sempre diverso dall’altro, si in-contrano sempre persone diverse con caratteridiversi che mettono alla prova la mia esibizione,ogni spettacolo insomma per me è sempre una«sfida» con me stesso. qualche anno dopo hodeciso di iniziare anche con un’altro tipo di pub-blico, un pubblico più vasto e facilmente rag-giungibile, quello dei social. Il mio primo video su Youtube fu pubblicato il 22giugno 2015, e mi ricordo che inizialmente fu unfiasco totale. negli anni successivi invece ho ini-ziato ad aumentare il numero di visualizzazionie a collaborare con altri ragazzi più conosciuti eche condividevano la mia stessa passione. Ora per quanto riguarda il pubblico virtuale hofocalizzato la mia attenzione su Instagram inquanto si tratta del social attualmente più utiliz-zato. Proprio su Instagram posto ogni giorno vi-deo di miei effetti o video/foto dove integro lamia vita con la mia arte e dove documento lemie avventure e viaggi. Una delle parti più belle di quello che faccio so-no sicuramente gli eventi, che chiamiamo «ra-duni». I raduni sono i momenti in cui abbiamo lapossibilità di incontrarci con tutti i ragazzi che ciseguono sui social, a tutti gli effetti un ritrovo trai ragazzi che condividono la stessa passione. nelcorso degli anni ho partecipato a diversi eventiin diverse parti di Italia tra cui Venezia, Firenze,Milano e Varese. nel 2017 inoltre c’è stata la pub-blicazione del mio primo mazzo di carte, unmazzo di carte personalizzato con il mio nomed’arte al quale è seguito il firmacopie nei princi-pali punti vendita. A questa mia passione dedico tutto il mio tempolibero, e compatibilmente allo studio scolastico,cerco di fare in media un allenamento minimodi due ore al giorno. All’allenamento va però ag-giunta l’esperienza, è un’arte che si basa moltosulla sperimentazione e sull’adattamento in ba-se alla reazione e all’approccio che ha una per-sona nei confronti di quello che fai, ma allo stes-so tempo è secondo me una delle arti che da inassoluto più soddisfazioni.

@ [email protected]

L’ANTICAOFFELLERIABERNARDI

A MONTEBELLUNA

d i I n g r i d F e l t r i n J e f w a

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simbolo per la città, dove incontrarsi e degustarespecialità dolciarie caratterizzate non solo da unapreparazione sapiente ma anche da ingredientidi prima scelta. Sfogliate, bavaresi, meringhe e croissantfanno bella mostra negli espositori dell’elegante localeil cui arredamento è rimasto coerente con le originistoriche dell’offelleria (nome con cui nell’Ottocentovenivano definite le pasticcerie). Ma oltre ai dolci tradizionali non mancano particolaritàcome le Angeliche, frutto della creatività di BrunoCernuschi, pronipote dei fondatori che ebbe la feliceintuizione di creare dei pasticcini friabili e profumati,riscuotendo un successo tale da doverli brevettare.Tutto ha avuto inizio nel 1877 quando il bassaneseBortolo Bernardi e la moglie Caterina Tasca aprironol’Offelleria a Montebelluna: impegno e dedizionegrazie anche alle conoscenze apprese dal padre di lei,titolare della pasticceria Tasca di Bassano, ne feceroda subito un’attività di successo. Al timone si succederanno poi il figlio Bellinocon la moglie neri Stella, successivamenteil nipote Bruno Cernuschi, conla consorte Alba Incerti e le figlieStefania e Serena.Attualmente la gestione dell’Anticaoffelleria Bernardi è affidata all’abilecollaboratore storico della famiglia,il signor Fabio Feltrin che con la moglieMara tiene viva una tradizione quanto maiapprezzata a Montebelluna.

OffelleriaPasticceria.Il nome deriva da offelladiminutivo di offa,piccola focaccia.

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OLTRE140 ANNIDI DOLCEzzA

1877DAL

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d i A l e s s a n d r a C o r t e s i a

@ [email protected]

TERRITORIO79INSIEMECOn FIDUCIA

Alessandra Cortesia ha 18 anni, abita a SantaLucia di Piave ed è campionessa olimpica dibreakdance, una disciplina new entry nel panie-re dei cinque cerchi.Dal 24 febbraio, il Presidente Mattarella l’hanominata – con altri 29 ragazzi – «Alfiere dellaRe pub blica», per avere sconfitto il bullismo di cuiera vittima con impegno e passione per la vita.Così questa ragazza or-gogliosa e testarda, in-telligente e determina-ta, ha realizzato unalezione di vita non soloper quei suoi compagniche l’avevano presa dimira a scuola per sfoga-re la loro insipienza, maper tutti noi. Lei si rac-conta così.

Tra la fine delle elementari e l’inizio delle mediehanno iniziato a puntarmi. Ero la più piccola, ve-stivo hiphop, avevo i capelli un po’ strani, ma eroanche brava a scuola e nella danza. Invidia? Mi scrivevano lettere con insulti ed ordini daeseguire, tipo portar loro gli zaini, prendere votipiù bassi, prendere note a scuola al posto loro.Dentro di me pensavo che qualche favore in piùper rimanerci amica era un prezzo da pagare.Però , con il passare dei giorni, capii che non era

una cosa giusta e che se fossero stati davveromiei amici avrebbero voluto il meglio per me enon tutto questo.quindi ho iniziato ad ignorarli e ad avvicinarmiad altre persone.nel percorso compiuto in questa situazione nonfacile ho avuto la straordinaria vicinanza dei mieigenitori, di alcuni insegnanti della scuola e di al-

cuni amici veri.Oggi mi sento libera eresponsabile, sono con-tenta di come ho gestitoquesta situazione e deirisultati raggiunti. nonho ancora un progettoche mi affascina per ilmio futuro, non lo so be-ne, è una scelta difficile erichiede tempo. Ci stopensando seriamente.

non ho mai pensato di scrivere la mia storia, mavorrei insegnare, far capire ai miei coetanei chese una cosa ti sembra sbagliata, non farla perfar... piacere agli altri, fai il giusto per te stesso,vivi la tua vita inseguendo i tuoi sogni, perché –prima o poi – il regalo arriverà.

UNA L

EZION

E DI

VITA

ALESSANDRA CORTESIA18 ANNI,CAMPIONESSA OLIMPICADI BREAKDANCE.

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DALLE SEDI E DALLE NOSTRE FILIALI79INSIEMECOn FIDUCIA

Nati a Serravalle, ora siamo in centro

Vittorio Veneto è una ridente cittadina dislocataa metà strada tra Venezia e Cortina d’Ampezzo, alcentro di un’area urbana di circa 29 mila abitantie di un comprensorio di 70 mila, di fatto è il capo-luogo delle Prealpi Trevigiane.Sede vescovile da oltre mille anni, è medagliad’oro al valor militare per il suo impegno nel pe-riodo della Resistenza ed è universalmente cono-sciuta quale città simbolo della fine della PrimaGuerra Mondiale (1915-18) che si concluse con lavittoria dell’Esercito Italiano su quello Austro-Un-garico ed ebbe come conseguenza la resa au-striaca e la fine della Grande Guerra.nasce formalmente nel 1866, dalla fusione deidue centri distinti di Ceneda e Serravalle. Dap-prima nominata Vittorio, in onore del nuovoRe d’Italia, nel 1923 le fu accostato il termine«Veneto».Le antiche fabbriche manifatturiere, dell’acciaioe del tessile, che da sempre l’hanno caratterizzatae che seguivano per la maggior parte il vivace

corso del fiume Meschio, oggi sono state sostitui-te da altre e più numerose, legate alle diverse pro-duzioni richieste da un’economia globale. Le prin-cipali attività sono collocate nella zona industrialedi San Giacomo, uno dei maggiori poli industrialiregionali, non solo per la molteplicità delle pro-duzioni, ma anche per l’importanza e la qualitàconsolidata di Aziende note a livello nazionale einternazionale.

95SOCI

900RAPPORTI ATTIVI

VITTO

RIO VEN

ETO

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La filiale di Vittorio Veneto è stata aperta il 15 no-vembre 2005 occupando il piano terra di uno sto-rico palazzo nella splendida Piazza Minuccio Mi-nucci nel quartiere di Serravalle, nel contesto diun ambizioso progetto di riqualificazione dell’in-tero quartiere che vide allora rinascere l’ex Ospe-dale Civile e Piazza del Foro Boario.Insieme alla filiale di San Giacomo di Veglia, ubi-cata all’altro capo della città, aveva lo scopo di da-re un’adeguata copertura di servizio a tutta la po-polazione secondo i principi cooperativi chehanno sempre caratterizzato il nostro operare perla comunità territoriale.In questi quattordici anni per merito dei vari re-

sponsabili che si sono succeduti – Stefano Casa-grande, Roberto Buzzati, Emma Mellano, – insie-me a tutti i loro collaboratori, la filiale ha iniziatoa radicarsi nel territorio manifestando la massimadisponibilità verso le persone, le famiglie, le par-rocchie e le numerose associazioni cittadine cheoperano in ambito culturale, sportivo ed assisten-ziale offrendo oltre ad eccellenti prodotti bancarie finanziari, servizi di primo livello, in particolareai nuclei familiari, come convenzioni sanitarie,con palestre e piscine, contributi per viaggi studioe sostegno alla maternità mediante l’attività diMarca Solidale.Per poter ancora migliorare questi servizi e ulte-riormente diffonderli nel territorio vittoriese dalloscorso 20 maggio la filiale è stata trasferita in cen-tro città nella via Divisione nino nannetti, 47 alpiano terra del Condominio Agribella su di un lo-cale più ampio e totalmente rinnovato, dotato diservizi all’avanguardia ed un’area self interna chepermette al cliente di poter operare autonoma-mente 24 ore su 24 per l’esecuzione di versamen-ti, prelievi, bonifici e pagamento di bollette o ri-cariche telefoniche. non mancherà comunque sempre la presenza ela disponibilità del nostro team composto dall’at-tuale direttore Stefano Artico, che lo scorso no-vembre è succeduto ad Emma Mellano, ora im-pegnata presso l’Ufficio Crediti Alto Rischio inDirezione Generale, e dagli operatori Diana za-nella e Maurizio Parisotto.

S.A.

IL 20 MAGGIO 2019LA FILIALEÈ STATATRASFERITAIN CENTRO CITTÀIN LOCALITOTALMENTERINNOVATI

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DALLE SEDI E DALLE NOSTRE FILIALI79INSIEMECOn FIDUCIA

La filiale di Jesolo di Banca della Marca, nasce il24 settembre 1994 come filiale n. 4 dell’alloraBanca di Credito Cooperativo di Marcon-Veneziache, con tale apertura, metteva radici sul litoraleveneziano.La filiale è attiva in Jesolo Centro, proprio permantenere forte quel collegamento alla tradi-zione della Cassa Rurale ed Artigiana, ovveronon solo spiagge, hotel e ristoranti ma anche ar-tigiani, agricoltori e piccole imprese. nel 2017 la fusione con Banca della Marca haconsolidato una più fitta rete di servizi e moltipli-cato proposte e progettualità sul territorio. La fi-liale oggi conta circa 1.800 correntisti e 128 Soci. Jesolo si caratterizza per la crescita progressivae continua della filiale che rappresenta un puntodi riferimento per gli jesolani ma non solo. Im-portanti infatti sono anche le imprese e le fami-glie dell’entroterra (San Donà di Piave, Musile diPiave, Eraclea) clienti della Banca.

Operativi da 25 anni

JESOLOJesolo (il cui nome è strettamente legato alla sto-ria veneziana in quanto deriva dall’antica città la-gunare di Equilio), è una realtà di oltre 26 milaabitanti, parte attiva della Città Metropolitana diVenezia.È una delle spiagge italiane più popolari che, coni suoi 15 km di litorale, attrae ogni anno oltre 5milioni di turisti in prevalenza europei. Oltre 350gli alberghi, innumerevoli i servizi offerti legatiall’attività ricettiva, dagli appartamenti, ai cam-peggi, ai ristoranti e negozi di ogni genere,anch’essi distribuiti lungo il litorale affacciati sulladirettrice parallela al mare unica in Italia per lun-ghezza del percorso che d’estate diventa pedo-nale ogni giorno dalle 20.00. negli ultimi due anni si registra un nuovo e po-deroso ritorno all’immobiliare attraverso peròuna intelligente opera di ristrutturazioni e riqua-lificazioni di case e di edifici anni ’70/’80 oggi tra-sformati in residence e condomini di nuova ge-

128SOCI

1.800RAPPORTI

IN ATTO

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Oggi il termine marketing assume significatoperché connesso a concetti di ascolto, comuni-cazione, creazione di valore e relazione. non èsolo un processo manageriale, ma anche unprocesso sociale, basato sulla relazione tra chivende e chi acquista. Per un Credito Cooperativorappresenta l’insieme di tutte le attività volte apromuovere valori e soddisfare i desideri e i bi-sogni delle persone e delterritorio.Tra le strutture centraliche operano nella sededi Banca della Marca c’èanche l’area marketing,una struttura peculiareche svolge funzioni piùampie di quanto il solonome potrebbe far in-tendere.L’organizza zio ne strate-gica della Banca ha vo-luto infatti tenere all’in-terno di un unico ambitosia l’anima tecnica che sioccupa di assicurazioni,risparmio gestito, pro-dotti, marketing, comu-

SEDE

CEN

TRALE

Il marketingL’arte di promuovere valorie soddisfare bisogni

nicazione e gestione del modello distributivo,con quella più propriamente sociale che si oc-cupa di Soci, erogazione contributi, Marca Soli-dale e gestione degli eventi sul territorio, in pri-mis «Cooperativamente».L’opportunità creata da questa unione è quelladi permettere un continuo scambio e confronto

nerazione, energeticamente auto-sostenibili esicuramente di forte impatto estetico. Tutto que-sto sostenuto da una domanda crescente daparte di clientela che continua a trovare in Jeso-lo una meta molto attraente per il classico sog-giorno estivo ma non solo. In tale contesto sempre ricco di stimoli e di nuo-ve iniziative si inserisce il lavoro della filiale jeso-lana. È un lavoro che i numerosi colleghi che sisono alternati negli anni hanno sempre gestitocon competenza e professionalità in un piace-

vole clima di collaborazione con i Soci e clienti.La squadra attuale è capitanata dal direttoreStefano Mattiuzzo validamente supportato daSilvano De Pieri, Roberta Trolese, Tania Scattolin,Andrea Boscariolo e Giuseppe Capobianco.Oggi, per la filiale, si aprono anche altre prospet-tive: l’acquisto dell’immobile a fianco dell’attualesede è presupposto di un ampliamento dei ser-vizi erogati e della qualità del lavoro con i Socie clienti.

S.M.

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tra queste culture (quella tecnica e quella socia-le) mantenendo sempre viva quella tipica pe-culiarità del Credito Cooperativo dove «l’utileserve ad essere utili» e dove non è facile distin-guere dove finisce una e dove inizia l’altra.L’area marketing è stata creata da soli due anniin occasione della fusione con Bcc Marcon ed ècoordinata da uno dei quattro dirigenti dellaBcc, nicola Bernardi, che è anche il riferimentodiretto per il risparmio gestito ed è stato recen-temente nominato dal CdA Responsabile delladistribuzione assicurativa di tutta la Bcc.Lo staff dell’area è giovane e dinamico, moltoaperto alle innovazioni e orientato ad uno spi-rito di servizio nei confronti della rete com-merciale. nell’ambito della Banca Assicurazione operanoRiccardo Tonon, Serena Bet ed Alessandro Mar-chetti. Per la Bcc è un comparto storico e conso-lidato (Banca della Marca è stata tra le prime apartire, negli anni ‘90)ma in ogni caso negliultimi due anni sonomigliorate in modoconsiderevole le perfor-mance soprattutto suicomparti della prote-zione della persona edella famiglia.Il marketing operativo ècoordinato da Lucia Rossato che può contare suAlessandro Colla ed Eleonora Miotto.Di qui passa tutta l’impostazione informatica diogni singolo prodotto e le relative incombenzelegate alla normativa di trasparenza. L’ufficio sioccupa anche di raccordare al sistema informa-tico, i prodotti del Gruppo e delle Società terze,la rete informatica efficente rimane infatti ilcentro nevralgico di tutta l’operatività.Da circa un anno in questo ufficio è stato svi-luppato anche un modello di reportistica com-merciale che aiuta le filiali a capire meglio le ti-pologie di clientela con cui si opera, ledinamiche dei volumi e dei prodotti, il tutto fi-nalizzato a supportare i consulenti nei loroobiettivi di maggiore proattività.

L’ambito sociale è coordinato da Loris Rui connives Modolo e Barbara Romano. Da quest’an-no questo settore è particolarmente impegna-to sul fronte del Welfare Aziendale, altro ambitodi innovazione che rappresenta una opportu-nità ancora poco conosciuta dagli imprendito-ri. Banca della Marca ne stimola la diffusione elo propone per il tramite di una piattaforma digestione denominata CreaWelfare, particolar-mente indicata per realtà di piccole dimensio-ni. Da quest’anno alle consuete funzioni diquesto ufficio (gestione di Marca Solidale, con-tributi ed erogazioni) si sono aggiunte anchela gestione amministrativa dei Soci e delle ini-ziative a loro collegate (gite, «Lode al profitto»).Infine l’ambito comunicativo, che si poggia suDiego Tortato, esperto di grafica e del mondodigitale. Anche qui sono stati fatti investimentioculati in un mondo rispetto al quale non sipuò rimanere totalmente estranei.

Ad oggi, dopo un soloanno di attività, sono ol-tre 5.000 le persone cheseguono la pagina Face-book con una crescitamensile che è la più so-stenuta tra tutte le Bccdel nordest, ogni filialeè facilmente individua-bile su Google e questo

rende immediatamente fruibili le informazionibasilari (orari, percorso per raggiungerla, flussoclienti per ottimizzare i tempi di attesa). Anchele recensioni che ci lasciano gli utenti sono im-postate a soddisfazione.queste in sintesi alcune delle attività «dietro lequinte» che sono necessarie ad un buon funzio-namento della macchina complessiva.Uno dei segreti di successo del futuro per Bancadella Marca sarà quello di riuscire ad interpretarei cambiamenti della società e delle tecnologiefacendoli diventare delle opportunità, il tuttosenza il venir meno dei principi valoriali che han-no fatto grande il Credito Cooperativo.È una sfida da vincere. noi dell’area marketingci siamo!

n.B.

DALLE SEDI E DALLE NOSTRE FILIALI79INSIEMECOn FIDUCIA

5.000PERSONE SEGUONOLA PAGINA FACEBOOkAD 1 ANNODALL’ATTIVAzIONE

OLTRE

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NEWS

DALLA

BANC

AUn modo più diretto di comuni-care? Certo che sì, www.banca-dellamarca.it provare per crede-

re. L’estate 2019 ci ha visti raggiungere unobiettivo importante: la realizzazione del nuo-vo sito di Banca della Marca.Il percorso che ha portato alla realizzazione delnuovo portale è iniziato mesi fa, quando è sor-ta la necessità di ridefinire completamente lanostra presenza online, allo scopo di renderele informazioni più facilmente fruibili da partedegli utenti.Ci siamo quindi affidati all’agenzia Linkness diVenezia che è stata nostro partner in questopercorso evolutivo.Come primo step, siamo partiti dalla definizio-ne del target, quindi chi sono le persone allequali attualmente la nostra banca si rivolge equali sono le loro esigenze. questo per garan-tire agli utenti un’esperienza più fluida e infor-

ON LINEIL NUOVO SITODELLA BANCA

5.524NUMERO UTENTI

NUOVI

2.120IN DATA USCITA

NUOVO SITO

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NEWSDALLA BANCA

AL «PICCOLO RIFUGIO»È REALTÀVIVEREIN AUTONOMIA

Andare a vivere da soli è un mo-mento di svolta nella vita. Una sfi-da, delle difficoltà da superare...

ma soprattutto una gioia. Il traguardo di unacrescita.È così per ogni giovane che diventa adulto. Ed è cento volte così quando a fare il gran passosono persone con disabilità.Cristina, Denise e Irene lo hanno fatto. Per moltianni hanno vissuto al Piccolo Rifugio di VittorioVeneto, e giorno dopo giorno, con il supportodell’equipe educativa, hanno imparato l’auto-nomia. Da inizio 2019, invece, abitano da sole,in un appartamento in un condominio in centrocittà. Sanno cavarsela: dal fare la spesa al muo-versi con i mezzi pubblici, dall’andare al lavoroa organizzarsi il tempo libero, dallo stirare al vi-vere assieme alle amiche,.È il progetto «La vita possibile» che la Fonda-zione Piccolo Rifugio ha forgiato per loro e peraltre donne e uomini pronti a superare i limiti

mazioni accessibili più facilmente,anche dai meno esperti.

Abbiamo poi portato in evoluzione l’aspettocomunicativo di Banca della Marca, ridefinen-do la struttura del sito e studiando il giustocompromesso tra le necessità attuali e gliobiettivi futuri ancora da sviluppare.La veste grafica è stata completamente rinno-vata e i contenuti sono stati sviluppati in ma-niera più semplice e trasparente: un modonuovo di comunicare i servizi bancari, più vici-no all’utente e alle sue esigenze, allo scopo diaumentare la fiducia e la relazione con la nostrabanca.Come sottolinea Davide Cini, titolare dell’agen-zia Linkness «Il nuovo sito di Banca della Marcaè stato studiato con una visione customer cen-trica ovvero mettendo l’utente al centro e fa-cendo ruotare attorno a lui tutti i contenutispecifici per il suo profilo».Portare l’utente ad interagire con noi e condur-lo in uno spazio web dove trovare tutte le in-formazioni di cui ha bisogno sono gli obiettiviche ci siamo dati con il nostro nuovo sito, per-ché non sia solamente una bella vetrina mauno strumento vivo e utile per la persona e ilterritorio.Adesso non resta che scoprire il nuovo sito daparte di tutti i nostri clienti, partendo dai Sociche ci leggono.Basta cliccare www.bancadellamarca.it e la Ban-ca è a casa/ufficio ed interagisce con noi.La messa on-line del nuovo sito ci consente an-che, per i primi mesi, di testare il prodotto cosìcome strutturato ed organizzato acquisendopareri, consigli, indicazioni degli utenti allo sco-po di migliorarlo sempre più e farne uno stru-mento di relazione efficace.

n.B.

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della propria disabilità. Lo ha fatto grazie allalegge nazionale sul «Dopo di noi» e a supportiistituzionali, tra cui quelli dell’associazione Lu-cia Schiavinato, i volontari del Piccolo Rifugio,ed anche di Banca della Marca. Il concorso So-cial Start di Cooperativamente, infatti, ha pre-miato proprio la Fondazione Piccolo Rifugio edil suo progetto «Una casa per crescere», che of-fre il supporto professionale di psicologhe aCristina, Denise, Irene e le altre del Piccolo Ri-fugio che si cimentano con l’autonomia: per-ché «mettere su casa» può portare anche mo-menti di crisi e difficoltà.

«STIAMO FACENDOUN PASSO GIGANTE»

Così Cristina ha raccontato la grande novità nel-la sua vita: lei, sua sorella Denise e l’amica Irene,tutte e tre da molti anni ospiti del Piccolo Rifu-gio, sono andate a vivere da sole. «La vita pos-sibile» è il loro nuovo percorso: da febbraio vi-vono in un appartamento in centro a VittorioVeneto, sperimentano la gioia dell’autonomia edell’indipendenza superando i limiti della lorodisabilità.Cristina ha parlato del passo gigante suo e dellealtre due donne di fronte a decine e decine dipersone che vogliono loro bene: l’occasione èstata sabato 30 marzo 2019, alla festa di inau-gurazione di «La vita possibile» nel salone delPiccolo Rifugio di Vittorio Veneto.«Vi aspettiamo a piccoli gruppi per un caffè o unamerenda», ha aggiunto rivolta a tutti Cristina.Per accompagnare la vita quotidiana del PiccoloRifugio, c’è la sua omonima pagina Facebookoppure www.piccolorifugio.it Per sostenere iprogetti a favore delle persone con disabilità,chiamare 347 3677957.

TOMMASO BISAGnO

@ [email protected]

C’era anche ilnostro presi-dente Claudio

Sernagiotto tra gli interventiannunciati mercoledì 8 mag-gio scorso, nell’aula Ranon del Seminario vesco-vile di Vittorio Veneto.L’occasione era costituita dalla presentazione delvolume «Giuseppe Toniolo. Un cristiano nel tra-vaglio della storia» che raccoglieva gli articoli didon Gianpietro Moret – docente di magisterosociale della chiesa – sul celebre economista tre-vigiano apparsi su L’Azione lungo tutto il 2018,anno tonioliano. L’edizione del libro è stata so-stenuta anche da Banca della Marca.Toniolo è stato insigne docente universitario edautore di opere che conservano una straordina-ria attualità anche oggi, basti pensare a tutto ilsuo pensiero sull’economia sociale e sulla coo-perazione.Ma fu anche uomo che caratterizzò il dibattito ele iniziative del movimento cattolico per tutta lasua vita. Egli è poi patrimonio di questa terra essendo na-to a Treviso, sposato ad una Schiratti di Pieve diSoligo, realtà dove sempre tornava nelle pausedagli impegni e nel cui Duomo sono venerate lesue spoglie.Che cosa del suo pensiero ha ancora valore epuò aiutare chi si impegna oggi nel cambia-

TONIOLONEL TRAVAGLIODELLASTORIA

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NEWSDALLA BANCA

Palazzo Sarci-nelli, uno deipiù bei palaz-

zi della Contrada Granda, ilcentro storico di Coneglia-no, è stato nei secoli luogodi vita delle famiglie nobilidel territorio, ha ospitatopersonaggi illustri ed eventi che hanno segna-to il tempo di Conegliano.Dopo l’utilizzo scolastico e bibliotecario del se-condo dopoguerra, è diventato sede espositivae culturale di alto profilo a partire dalle mostredi Marco Goldin fino a quelle di Civita Tre Ve-nezie ed a quelle contemporanee.Gli interventi di restauro condotti dalla civicaamministrazione ne hanno preservato e valo-rizzato le caratteristiche architettoniche e fun-zionali.Il 23 marzo scorso – nell’ambito della mostra suipaesaggi della famiglia Ciardi – sono stati cele-brati i 500 anni di vita del palazzo con la diffu-

mento sociale e che cosa resta lega-to al suo tempo in cui i cattolici era-

no ancora molto incerti sul come collocarsi di-fronte alle sfide di allora? È la domanda cuil’autore della pubblicazione ha tentato di dareuna risposta.Don Gianpietro Moret, in dialogo con il diret-tore de L’Azione, don Alessio Magoga, ha pre-sentato i principali contenuti del libro. Signifi-

cativi ed interessanti gli interventi del vescovoCorrado Pizziolo, del presidente dell’Associa-zione famiglie rurali, Alessandro Toffoli, del pre-sidente di Banca della Marca Claudio Serna-giotto con specifico riferimento al patrimonioattuale del Credito Cooperativo nell’economiasociale del territorio e di altri.Il testo è reperibile presso il settimanale «L’Azio-ne» (tel. 0438 940249).

S.D.

I 500 ANNI DIPALAZZO SARCINELLI

La presentazione del libro e l’intervento di Claudio Sernagiotto.

Conegliano, Liceo Marconi. Primi digiugno. All’interno delle grigie mu-ra scorre tra gli studenti un’atmo-

sfera frizzante. Siamo al termine dell’anno scola-stico, per molti è vicina l’agognata libertà ed èbello guardarsi indietro, ancora col fiato in gola,e contemplare la strada percorsa. Risate e preoccupazioni ci hanno accompagnatotra quelle mura, tra professori e compagni. Pen-siamo però che la scuola sia più che una semplicepreoccupazione, è un’opportunità di crescita: an-che quest’anno l’istituto ha proposto varie espe-rienze extrascolastiche. Proprio ora che incombono maggiori tagli eco-nomici c’è ancora chi ha coraggio di scommetteresui giovani e sul futuro: Banca della Marca que-st’anno ha finanziato diverse nostre attività.Abbiamo intervistato alcuni ragazzi che vi hannopartecipato:Alessandra «Faccio parte del gruppo «Attiviamola solidarietà». L’obiettivo del progetto è portareun sorriso alle persone meno fortunate del nostro

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sione della pubblicazione «500 anni di PalazzoSarcinelli» pubblicata in tre lingue (italiano, te-desco ed inglese) e scritta a più mani, con unampio corredo fotografico (traduzioni di Elo-quia Conegliano e molte foto di Francesco Ga-lifi e altre dall’archivio fotografico del Comunedi Conegliano). Il testo verrà divulgato attraver-so i canali istituzionali del comune e del siste-ma turistico, anche con l’obiettivo di attirare unturismo internazionale sempre più colto e raffi-

nato, cercatore di atmosfere e luoghi del cuore. Elisa Bottega, presidente di Europa Arte e Cul-tura – Amici di palazzo Sarcinelli, la critica d’ar-te Lorena Gava, gli altri autori Loris Balliana,Marco Ceotto, Roberto Silvestrin sono stati trai protagonisti della serata.Alla pubblicazione – nel solco di una tradizio-ne consolidata – ha contributo anche Bancadella Marca.

L.R.

LICEO MARCONI,CRESCERE DA PROTAGONISTI

Il Liceo «Marconi» a Conegliano.

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NEWSDALLA BANCA

IL TEMPOGUADAGNATO.LA BANCA INVESTEIN TRE PERCORSI

Tre diversi percorsi di autonomiarivolti alle persone con disabili-tà, in particolare disturbi dello

spettro autistico ed alle rispettive famiglie,per i 28 comuni del distretto di Pieve di Soli-go già Ulss 7.È in estrema sintesi il grande progetto presentatoil 1° aprile scorso a Conegliano che ha avuto co-me sostenitori l’Ulss 2 Marca Trevigiana, il localeComitato dei Sindaci, le associazioni Anffas Sini-stra Piave, Angsa Treviso e Genitori «La nostra Fa-miglia», la Regione del Veneto, Banca della Marcae Fondazione di Comunità Sinistra Piave.Destinatari degli interventi 120 ragazzi da sensi-bilizzare ai percorsi, 45 volontari da formare inmodo strutturale, 45 persone con disabilità traminori ed adulti e le relative famiglie, 16 volontaricon funzione di facilitatori.

territorio e aiutarle concretamentecon il ricavato della «merenda solida-

le», che organizziamo mensilmente. questo miha aperto gli occhi sul mondo, ho conosciuto i so-gni dei bambini malati di cancro e la generositàdei medici che li curano».Matteo «Dedico parte del mio tempo ad aiutarenello studio alcuni compagni dei primi anni.L’innovazione del progetto peer to peer è di offri-re un aiuto da studente a studente, uno scambiobasato sul rapporto di confidenzialità: tra pari èpiù facile intercettare le difficoltà».Teresa e Sara lo scorso 16 aprile hanno recitato inSogno di una notte di mezza estate. «Il laboratorioteatrale si svolge da ottobre ad aprile e culminacon la messinscena di un’opera. Siamo entusiaste,è stata un’opportunità di crescita umana. nono-stante un drastico taglio ai fondi scolastici, graziea Banca della Marca il laboratorio si è potuto rea-lizzare anche quest’anno».Arabella «Mi sento fortunata di essere studentedel Liceo Musicale. Amo la musica e grazie a que-sta scuola la posso vivere. Purtroppo l’indirizzonecessita di strumentazione costosa: se possiamorealizzare il nostro sogno è grazie ai finanziamen-ti. Forse i soldi non regalano la felicità ma è graziea persone e aziende che investono sui giovaniche progetti come questi diventano realtà».

LOREnzO BUFFOn1B Liceo Classico

@ www.liceoconegliano.edu.it

La presentazione del progetto «Il tempo guadagnato».

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Partendo dai dati distrettuali (1.980 minori in etàevolutiva in carico ai servizi di cui 71 con diagnosidi spettro autistico, 825 adulti di cui 26 con dia-gnosi di autismo) e da altrettanti numeri degliutenti in carico ai centri «La nostra Famiglia», ilprogetto prevede tre piste di proposta:

pomeriggi in libertà a piccoli gruppi da realiz-zare a Cison di Valmarino e Codognè da aprile anovembre, con presenza di educatori qualificatiallo scopo di far socializzare i partecipanti e do-nare tempo ai genitori;

percorsi educativi per famiglie rivolti a genitoridi bambini 5-11 anni con lo scopo di attrezzarli agestire le difficoltà ed a vivere più serenamentenelle criticità domestiche. nove incontri in pro-gramma per genitori ed altrettanti per i bambinicoinvolti con specialisti attrezzati a dare strumen-ti, cassetto degli attrezzi per vivere le difficoltà. Glialtri figli delle coppie coinvolte avranno attività dianimazione e accoglienza a parte;

pomeriggi e weekend insieme per giovaniadulti, una proposta per gli ultra18enni con di-sabilità per attrezzarli a vivere esperienze di au-tonomia e relazioni interpersonali dirette. Duegruppi di dieci persone ciascuno, con disabilitàdiversa, avranno a disposizione un appartamentoattrezzato gestito dall’Anffas Sinistra Piave e mes-so a disposizione dal comune di Vittorio Veneto.Allo start up del progetto a Conegliano è interve-nuto il nostro presidente dr. Claudio Sernagiotto,confermando l’impegno di Banca della Marca asostegno dell’iniziativa (30 mila euro l’anno pertre anni), evidenziando come il lavoro sul socialee sulle fragilità di un ampio territorio incontrinol’attenzione del Credito Cooperativo per comu-nione di valori e condivisone delle finalità. La cen-tralità della persona è misura di civiltà nei serviziterritoriali e Banca della Marca sa scegliere pro-getti come questi. Il 9 maggio un grande spetta-colo al Teatro Accademia ha coinvolto centinaiadi persone sugli obiettivi del progetto.

S.D.

Serata su temi di grande attualitàquella realizzata da Banca dellaMarca al salone Ruffo di Sacile

venerdì 5 aprile. Tema dell’incontro che avevaattratto un pubblico numeroso e motivato «In-vestire responsabilmente. Il valore della soste-nibilità.Perché il dibattito sulla sostenibilità è nell’Agen-da 2030, perché di tale tema stiamo parlandocon le categorie produttive, con le istituzioni,perché gli stili di vita sono oggetto di riflessione,perché le risorse non sono infinite… e quindianche per i risparmiatori non è ininfluente sce-gliere dove orientare risparmi ed investimenti.La serata è stata utile – grazie anche alla compe-tente illustrazione degli scenari dell’attuale svi-luppo – per comprendere come intervenire con-sapevolmente (considerando ambiente, acqua,energia; le condizioni lavorative di chi opera; labuona gestione aziendale; ecc.).L’agire con lungimiranza – questo il motivo con-duttore – rappresentato a Sacile dalle opportu-nità di Raiffeisen Capital Management, ha unimpatto positivo sulle dinamiche delle aziendee pone il protagonismo dei risparmiatori dentrogli obiettivi dell’Agenda mondiale 2030.

SOSTENIBILITÀED INVESTIMENTIRESPONSABILI

Il salone Ruffo a Sacile.

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Ci si può arrivare in vari modi in piazzaDuomo a Sacile... Ci si può arrivare in auto, di solito davia Gasparotto, di solito di corsa, percercare un parcheggio. E quasi ci abbaglia, soprattutto nellemattine di sole, la facciata ocra delDuomo con quella porta socchiusache invita a sbirciare dentro: la si vedebene perché è rialzata rispetto allastrada e le auto parcheggiate non lanascondono. Ma l’occhio non si fermacorre verso la macchia gialla di palaz-zo Carli e in sequenza veloce scorretutti gli edifici della piazza fino al rosso

di palazzo Ovio Gobbi... e niente, nonc’è parcheggio e si correre via. Piacepensare che resti nell’occhio un po’ delcolore degli edifici più importanti, diquella porta che racconta tante storiee invita ad entrare in Duomo.

«ABITARE» LA PIAZZA

Ma a piazza Duomo si addice un ap-proccio lento, arrivando a piedi dapiazza del Popolo, ad esempio. Ed eccola, «la Pietà». Chiesetta amatis-sima dai sacilesi che forse non sanno

LO SCRIGNODI PIAZZA DUOMO

d i G r a z i a n a M o d o l o

A SACILE

SOCIALITÀ79INSIEMECOn FIDUCIA

OCRA, GIALLOE ROSSO: I COLORIDEGLI EDIFICIDELLA PIAZZACHE INCANTANOLO SGUARDODEI PASSANTI

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nemmeno che il nome esatto è «SantaMaria Addolorata», che da oltre 400anni veglia su Sacile e i sacilesi. La chie-sa è stata costruita per dare degna col-locazione ad una immagine della Ver-gine che «diede grandi sudori» (ma latradizione narra pure di guarigioni mi-racolose...). Era il 1609 e di lì a pochi an-ni la città si arricchì di questo piccologioiello, di forma esagonale che custo-disce un prezioso Vesperbild della finedel quattrocento. Un doppio colonna-to esce direttamente dalle acque dellaLivenza e costituisce il portico di que-sto edificio che è frequentato da due

categorie di persone. Ci sono quelliche entrano ed escono in pochissimiminuti: non sono «turisti mordi e fug-gi» ma persone che entrano per unapreghiera veloce, per un saluto alla«loro» Madonna. Ci sono poi i turistiche si soffermano un po’ di più, nonsolo per fare una foto ma anche, per-ché no, per provare l’acustica partico-lare di questa piccola chiesa. Appena più in là, svetta il campaniledel Duomo cittadino. Costruito a par-tire dal giugno del 1568 da Domenicoda Como e terminato nel 1582 è alto52 metri. Sulla guglia c’è la statua diun angelo, opera bronzea del 1957dello scultore friulano Max Piccini. All’interno è stata allestita una picco-la mostra che ne narra la storia; ilcampanile è visitabile quando il tem-po (meteorologico e dei volontari)consente.

IL CENTRO STUDI BIBLICIE IL PATRIMONIODI ARTE E FEDE

Dal campanile in poi si svela in tutta lasua ricchezza di colori piazza Duomo:il rosso di palazzo Ovio Gobbi, che nel

corso del ’700 da modesta dimora dicommercianti è diventato uno dei pa-lazzi più belli della città. I tesori al suointerno sono molteplici, tangibili e in-tangibili. Il piano nobile racconta deifasti della famiglia Ovio, con stucchi difinissima fattura e affreschi che fannopensare al Tiepolo. Ma non c’è solo questo: due sale rac-colgono gli oltre 13.500 libri della Bi-blioteca di Studi Biblici, una delle 10biblioteche speciali del Friuli VeneziaGiulia. Vi si trovano Bibbie in moltis-sime lingue, compreso cinese e giap-ponese, e da qualche anno ancheBibbie coloratissime: insieme ai testialtamente specializzati (alcuni im-possibili da reperire in altre bibliote-che del territorio) si trovano anche li-bri dedicati ai più giovani, per far siche questo «best seller» sia avvicina-bile da chiunque. E proprio per avvicinare tutti allo stu-dio della Bibbia in questo piano operal’Associazione Centro di Studi Biblici:anche questo un piccolo tesoro diquesta piazza, soprattutto per le rela-zioni umane che nel corso degli oltrequarant’anni di attività ha saputo tes-

Saladel Patriarca

a palazzoOvio Gobbi.

FotoArchivio

Parrocchiale.

13.500I LIBRI

DELLA BIBLIOTECADI STUDI BIBLICI

A PALAzzOOVIO GOBBI

52I METRI

IN ALTEzzADEL CAMPANILE

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sere con biblisti e teologi famosi intutto il mondo e il particolare legameche unisce il Centro e la parrocchia delDuomo con il Patriarcato Latino di Ge-rusalemme (la sala degli stucchi sichiama «sala del Patriarca» in onoredel cittadino onorario di Sacile cheguida la Chiesa di Terra Santa).Anche l’ultimo piano del palazzo riser-va delle sorprese: proprio dove non tiaspetti ti trovi davanti una serie note-vole di paramenti sacri, arredi liturgici,opere di scultura e tanto altro.500 anni di storia della Chiesa narratadalle suppellettili che non si usano più(o che si usano poco) e qui custodite.Si passa dal piatto da elemosine allastatua lignea quattrocentesca dellaMadonna del Colera, dai paramenti inseta del ’600 alle cartegloria... un an-golo che racconta della fede traman-data dai nostri padri. E guardi sotto evedi il giardino e il Livenza e, costruitosu un tratto delle mura quattrocente-sche della città, l’edificio che conserval’archivio antico della parrocchia.Vi si trovano i nomi, anche un pochinodella loro storia, dei sacilesi degli ulti-mi 500 anni (o giù di lì...), ma anchepergamene della fine del ’300, libridelle spese che svelano la storia delduomo dal 1474. Ma non solo questo:in una trentina di grandi contenitori lavita e l’opera di Pino Casarini attraver-so la sua corrispondenza, i suoi studi,le sue fotografie.

IL DUOMO E L’OPERADI PINO CASARINI

Tornando in piazza, attraversando igrandi portoni di palazzo Ovio (ci pas-savano i carri, per questo sono così al-ti), ci troviamo ancora di fronte allaporta del Duomo, quella che raccontatante storie.E non solo della Bibbia (si parte con lacreazione di Adamo ed Eva, in bassoa destra e si arriva in alto all’Apocalis-se), ma anche la storia di un artista checonsiderava gli affreschi eseguiti inDuomo il suo capolavoro e voleva«chiuderli» con una sua porta. Ma Pi-no Casarini questa soddisfazione nonl’ha avuta: è morto prima di conclude-re il lavoro (che venne portato a ter-

SOCIALITÀ79INSIEMECOn FIDUCIA

SACILE,GIARDINO DELLA SERENISSIMA,INCONTRO DI STORIATRA TERRA E ACQUA.

Interno del Duomo.

LA DATAzIONEDI ALCUNEPERGAMENE

’300fine

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varie sale sono state adattate, nel cor-so degli anni, agli usi più disparati. Re-stano visibili gli stucchi del salone delpiano nobile, dove troviamo le operedi Pino Casarini che la moglie Elide hadonato alla parrocchia di San nicola:per amore del marito ha deciso chequesto era il luogo dove conservarnela memoria, nel palazzo che guarda ilDuomo con il suo capolavoro.Ci sono ancora tanti libri, anche a pa-lazzo Carli, in due sale una di storialocale e una che conserva i fondi delpastore valdese Ronchi e del l’Ac -cademico dei Lincei nonché Cavalieredi Cappa e Spada di Sua Santità Fer-ruccio De Carli e altri minori. Salendo ancora un po’ dall’ultimo pia-no del palazzo «Radio Palazzo Carli»porta la voce della parrocchia e delladiocesi dai monti al mare... e anche unpochino più in là! Raccontata così questa piazza sembraun museo deserto: non è così. que-st’isola di Sacile è riempita da persone,anche quelle che non ci sono più, chehanno creato edifici ed opere d’artema anche luoghi dove crescere cultu-ralmente e umanamente. Persone chehanno intessuto relazioni, personeche hanno operato in silenzio; perso-ne che continuano a fare tutto questo.E forse sono loro il vero tesoro...

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mine dallo scultore trentino LucianoCarnessali). E allora bisogna entrareper vedere il capolavoro di Casariniche riempie di colori l’abside di questachiesa, severamente semplice nelle li-nee delle tre navate e così brillante dicolori e della storia della nostra salvez-za nel presbiterio. Il Duomo ti avvolge con una storialunga mille e più anni (non si vedonotutti nelle pietre di adesso, ma le ori-gini della chiesa risalgono a prima del1000) e ti racconta le sue vicende conla lapide che ricorda la consacrazioneavvenuta il 6 novembre 1496, con ilSan Nicolò di Francesco Bassano, pas-sato dagli onori dell’altar maggiore al-la navata di sinistra, e poi con il dop-pio San Pietro Martire, scoperto con irestauri degli anni ’80, e ancora con letracce degli affreschi che decoravanola chiesa nel ’400 e adesso conservatinella cappella del Crocifisso... e cosìvia con tanti altri tesori da scoprire.

PALAZZO CARLI,IL LIVENZA...

Le sorprese di questa piazza non fini-scono con le opere d’arte del Duomo:uscendo dalla cappella del Crocifissoci si trova di fronte al giallo dell’impo-nente facciata di palazzo Carli. Al suointerno non ci sono più i segni del po-tere e dello splendore di un tempo: le

Una saladella Galleriad’arte modernaPino Casarini.FotoArchivioParrocchiale.