lezioni di mnemotecnica tradizionale

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Lezioni di mnemotecnica tradizionale

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Mnemotecnica

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Page 1: Lezioni Di Mnemotecnica Tradizionale

Lezioni di mnemotecnica tradizionale

Page 2: Lezioni Di Mnemotecnica Tradizionale

Mnemotecnica

Bisogna imparare a imparare.

La Mnemotecnica (tecnica della memoria) è l'arte che si studia, per mezzo di varie regole o artifici, di aumentare la facoltà colta naturale della memoria.

Tutta l'arte della memoria potrebbe definirsi Mnemotecnica. In, tal caso potremmo dividerla in:

1 Mnemotecnica razionale (quella che noi chiamiamo più propriamente « Arte della Memoria» (*), e che applica le leggi naturali della memoria);

(*) Vedi Biblioteca Hermes N. 35: L'Arte della Memoria, I , 6.-.

2. Mnemotecnica convenzionale, cioè quella che si vale di artifici, e che forma l'oggetto del presente metodo. La Mnemotecnica artificiale, nota sin dall'antichità e pregiatissima nel Medio Evo, fu dapprima oggetto di insegnamenti orali impartiti sotto il suggello del segreto. Più tardi essa venne rivelata in libri scritti in varie lingue e ancor oggi di difficile acquisto, infarciti di bislaccherie e di presunzione. Noi abbiamo procurato di estrarne quel tanto che può realmente riuscire utile ai nostri Lettori. La Mnemotecnica si serve di tre procedimenti:

1. Omofonico

2. Aritmogrammatico

3. Topografico.

Questi tre procedimenti sono eretti su un principio unico: quello dell'associazione delle idee o delle forme delle idee.

1. PEOCEDIMENTO OMOFONICO. - E' quella parte della Mnemotecnica che si studia di aiutare la memoria per mezzo dei suoni e della forma (grafia). Il suono suscita l'idea. La grafia del suono suscita l'idea del suono e questa l'idea pura.

2. PROCEDIMENTO ARITMOGRAMMATICO. - (Sistema Erigoniano). Comprende la memorazione dei numeri. Generalmente i numeri eccitano poco l'immaginazione, e quando constano di molte serie di cifre riesce quasi impossibile ricordarli tutti. Per ricordare le cifre, si trasformano queste in una parola ; oppure, se questo è impossibile, in una frase. Questa parola o frase deve rappresentare un'idea relativa alla cosa la cui quantità è espressa dal numero.

3. PROCEDIMENTO TOPOGRAFICO. - Serve per facilitare la memoria di ogni complesso di cose ordinate nel tempo e nello spazio, suscettibili di essere numerate correlativamente : ad es. serie di papi o dinastie di re, o suddivisioni storiche, relazioni geografiche, descrittive, classificazioni botaniche o zoologiche, ecc. Anche gli ignoranti usano incoscientemente tale procedimento : nodo nel fazzoletto, manica rovesciata, oggetti capovolti, ecc., associandovi i concetti che desiderano ricordare.

Page 3: Lezioni Di Mnemotecnica Tradizionale

INDICE

L'ARTE DI RICORDARE LE PAROLE

L'ARTE DI RICORDARE I NUMERI

L'ARTE DI RICORDARE LE IDEE.

Page 4: Lezioni Di Mnemotecnica Tradizionale

L'ARTE DI RICORDARE LE PAROLE

1. L'associazione delle idee.

Abbiamo visto in opere precedenti (*) quale importanza pratica abbia la facilità di associare fra loro le idee. Qui studieremo le applicazioni che l'associazione delle idee offre all'arte di ricordare.

(*) Vedere: N. 35 L'Arte della Memoria; N. 37: La Ginnastica Intellettuale; N. 55 L'Educazione della Fantasia; N. 59 L'Arte di parlare in pubblico; N. 61 Meccanica Letteraria.

Ciò che noi vogliamo tener a memoria e che non vogliamo dimenticare ci è sempre più o meno sconosciuto. Per arrivare gradatamente da quanto conosciamo a quanto ignoriamo, bisogna confrontare, paragonare e trovare dei rapporti di somiglianza, di differenza, ecc.

E' quindi importantissimo avere in mente un quadro comprendente tutte le relazioni che le idee possono avere tra di loro,cioè i vari modi mediante i quali si possono collegare tra di loro.

Ecco le principali leggi dell'associazione delle idee:

1°. Quando due idee si sono presentate congiunte davanti al pensiero o quando due fatti sono accaduti contemporaneamente, lo spirito acquista la tendenza a pensarli congiunti, e questa tendenza è proporzionale all'importanza del vincolo che connette queste idee o questi fatti. (Per es. conservo' in salotto un prezioso vaso cinese rabberciato. Questo vaso mi si ruppe in venti pezzi scivolando sulle scale proprio mentre rincasavo dopo l'acquisto, La vista del vaso rotto mi ricorda sempre la mia caduta. Un mazzolino di fiori appassiti ricorda alla fanciulla chi glie lo diede e in quali circostanze).

2°. Le idee simili si richiamano ogni volta che la mente ne scorge la somiglianza. (Per es. un Napoletano che veda l'Etna penserà al Vesuvio; un Pisano che veda la Garisenda penserà al campanile della sua città).

3°. I fatti si presentano alla nostra mente come se fossero divisi in seri e, per cui basta conoscere il primo termine perchè gli altri lo seguano, essendo legati dal vincolo di continuità della coscienza (Per es. se il professore suggerisce: « Dagli atri muscosi», lo scolaro tosto ricorda : « Dai fori cadenti » ).

4°. Per ricordare è necessario che esista l'impressione primitiva e che si sia formata una connessione tra le impressioni da manda re a memoria. - Non basta dunque leggere a casaccio o ascoltare o vedere distrattamente, ma bisogna che sulle cose lette o udite o viste si eserciti l'analisi, la riflessione. Una nozione iso-lata nel campo del pensiero è perduta; se vogliamo assicurarcene il ritorno dobbiamo collegarla con altre cognizioni, dobbiamo cioè ordinare nel nostro pensiero una serie d'immagini, dì idee, di fatti di cui essa faccia parte, in guisa tale che una di queste nozioni ci richiami spontaneamente l'altra in conseguenza del nesso che esiste tra loro.

Diamo un quadro dell'Associazione delle Idee :

I. RELAZIONE NECESSARIA fra due idee colle seguenti suddivisioni:

a) Sinonimi quando due parole esprimono la stessa cosa ed hanno quindi la stessa essenza

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(substantia) come: sovente, spesso; sedia, scranna; ricchezza, sostanza;, uguale, pari.

b) Genere e specie (genus, species) : uomo, negro; albero, abete; fiore, giglio; pesce, trota (*).

(*) Specie e indivìduo, come: Re, Vittorio Emanuele; Porto, Genova, ecc., appartengono pure a questa suddivisione. (Genere e specie).

c) Specie dello stesso genere (differentia specifica) : viola e mughetto (entrambi sono fiori) ; barbone e botolo (entrambi sono cani) ; stallone e puledro (entrambi sono cavalli).

d) Intero e parte (quantitas) : Cavallo, testa; testa, muso; muso, dente; Lombardia, Milano; casa, finestra.

e) Oggetto e qualità caratteristica (qualitas) : neve, bianca ; ghiaccio, freddo ; fuoco, caldo ; osso, duro.

f) Causa ed effetto (attivo e passivo) : veleno, morte; luce del sole, vegetazione; regalo, piacere; piovere, bagnarsi; morte, lutto.

g) Parentela (relatio) : genitori, figli; zia, nipote.

II. ANTITESI (differentia e proprium) : odio, amore ; vecchio, nuovo ; luce, buio ; povero, ricco.

III. COLLEGAZIONE FORTUITA, quando non esiste una necessaria relazione fra due idee e che questa avviene casualmente (ubi, quando, situs, habitus, accidens), quando due idee pel tramite della storia, della esperienza ecc., vengono accolte contemporaneamente dal nostro spirito : Colombo, America ; Napoleone, St. Siena; Dante, Divina Commedia.

IV. SOMIGLIANZA DEL SUONO, quando due parole, che sovente non hanno significato comune, hanno però almeno in una sillaba accentuata,un suono somigliante come: lira, pira; monte, ponte; palco, falco; armento, sarmento, ardente, ardimento; però, sarò.

2. Il " Correlatore ".

Ora dedichiamoci alla pratica applicazione di queste regole, comparando ogni volta due parole e stabilendo la loro immediata relazione, senza aver riguardo alle parole precedenti nè alle susseguenti:

Una filza di parole derivanti le une dalle altre secondo le leggi d'associazione delle idee, è detta Correlatore.

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Causa ed effetto

{ lingua parlare

} oggetto e qualità caratteristica

Intero e parte { lingua bocca

} Intero e parte Intero e parte { testa

cervello

} oggetto e qualità caratteristica

Causa ed effetto (*)

{ intelletto scienza

} specie dello stesso genere

Genere e specie

{ arte dipingere

} causa ed effetto (**) Oggetto e qual. car.

{ ritratto somigliante

} antitesi Genere e specie (***)

{ dissimile più piccolo

} antitesi. Oggetto e qual. car.

{ grande elefante

(*) Le scienze sono un prodotto del pensiero, dell'intelligenza.

(**) 11 ritratto è il prodotto della pittura.

(***) Una cosa piu piccola è differente dall'originale riguardo alla grandezza, precio l'essere più piccolo fa nascere una certa disuguaglianza.

Cominciate ora a parlare e recitare a memoria queste 16 parole (solo le parole senza le relazioni) dunque: lingua, parlare, lingua, bocca ecc.

Quando avrete fatto ciò, cominciate coll'ultima parola e dite dunque, (naturalmente sempre a memoria) : Elefante, grande ecc. Senza la disposizione adottata occorrerebbe dieci volte più tempo e fatica per apprendere queste 16 parole.

Scrivete quindi le parole che troverete più sotto, e accanto a loro annotate le relazioni come indicammo più sopra: p. es. genere e specie, senz'altra spiegazione. Cercate però di rammentarvi chiaramente non soltanto le relazioni fra elefante e ani-male o uomo e donna, amare e odiare ecc., ma anche fra animale e uomo, donna e amare, odiare e cattivo ecc. Ogni qual volta avrete determinate le relazioni di ogni 10 parole ripetete quest'ultime avanti e indietro e viceversa.

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elefante mare misurare fedele calzolaio animale nuvola pesare amico stivale uomo pioggia bilancia nemico calza donna fertile stella guerra lavorar di

maglia amare sterile cielo pace fanciulla odiare deserto Dio felice treccia cattivo sabbia ufficio

divino triste capelli

buono sasso chiesa morte bianco madre duro altare vita nero fanciullo tenero prete breve carbone scuola pasta frate lungo fuoco maestro pane monaca eternità fumare bastone acqua dolce tempo sigaro albero liquido feroce ora coltello bosco sodo sanguinario tasca spada montagnadado tigre abito elmo valle triangolo gatto sarto penna. fiume geometria cane

Procedete ora nello stesso modo colla serie degli imperatori romani.

Imperatori romani

crudele titolo dedico

regno Nerone Tito battezzare Augusto nero titubare nave gusto capello fato Adria lingua testa incendio Adriano tibia gamba domicilio Adrianopoli Tiberio Galba Domiziano Costantinopolidiffidente Alba zia mare amico sole madre via ottima calice giallo donna virtù Caligola Ottone nervosa Sant' Antoniogola utensili di

cucina Nerva Antonino Pio

arida carne di vitello

nero Santo

diplomazia Vitello tinger dl nero

San Marco

clausola vite buffa Marco Aurelio

Claudio uva bufalo a cavallo (*) claustrale vespa traino seduto cantare Vespasiano Traiano comodo lira vescovo Giano Commodo. dolee oblazione

(*) La celebre statua equestre di M. Aurelio sul Campidoglio.

Provatevi ora a formare da voi una fila di cento parole collegate in tal guisa e potrete agevolmente ripeterle a memoria non appena scritte, dal principio alla fine e dalla fine al principio, o da un punto qualunque a un altro punto qualunque, avanzando o arretrando.

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3. Connessioni tra due parole.

Una delle leggi della memoria è che la potenza del ritenere e in ragione diretta della compattezza della serie di cui la parola o l'idea dì ricordare fa parte e in ragione inversa della estensione della serie stessa. In termini chiari, più una parola è collegata in una serie compatta e breve, e più facile riuscirà il ricordo. Capo mi suggerisce subito cappello perchè non vi sono intermedi: la serie non ha che i due termini estremi. Ma alcune volte dobbiamo collegare tra loro due parole che non hanno nulla di comune tra loro. Come faremo?

Intercaleremo fra le due parole degli accordi retti dalle leggi dell'associazione delle idee, come abbiamo visto nella serie degli imperatori romani.

Siano da collegare tra loro le parole :

veleno - cristallo ombrello - castità galline - socialismo.

Possiamo scrivere:

veleno - velo - trasparente - cristallo ombrello - pioggia - siccità - castità galline - pollaio - operaio - socialismo

Un altro potrà scrivere:

veleno - flacone - cristallo

ombrello - bastone - basto - casto - castità

galline - animale - capitale - capitalismo - socialismo

Quali saranno i collegamenti migliori ? Per quanto si è detto, saranno i più logici e brevi.

Ecco altri esempi di collegamenti:

quaderno - quaterno - lotto ricordo - accordo - patto - gatto matrimonio - amore - odio -Diogene penna - strenna - Natale bottiglia - botte - lotte - lottatore - atleta valigia - viaggio - aggio - moneta pendola - orologio - elogio - elogio funebre - cimitero fiore - ore - orario carabinieri - bicchieri - vetro - vetraio - mugnaio pioggia - loggia - portico - porta - torta diuretico - etico - etica - filosofia Sardegna - sardella - pesce

avvenente - vago - immago - imagine - pagine - libro veleno - velo - stelo - fiore gioielli - anelli - catena - galeotto

Dovete fare molti esercizi da voi, imparando a collegare parole disparatissime. Provatevi a collegare;

cane-lattuga; fieno-stella; mamma-oceano; luce-calamaio; libro-gatto; scena-chicchera; vapore-oca; ecc. ecc.

4. Applicazioni pratiche.

1) Ricordare nomi di persone.

Abbiamo già visto come si possa far servire il correlatore per ricordare la serie degli

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imperatori romani. Studiamone altre utilissime.

Volete ricordare il nome di una persona che vi è stata presentata. Sia il sig. Belli. L'associazione più comune sarebbe quella di osservare se l'aspetto corrisponde al nome. E' chiaro che se il sig. Belli fosse un Adone, o viceversa fosse un mostro, vi sarebbe facile ricordarne il nome senza altri grattacapi. Ma ammettiamo che il sig. Belli non sia né bello né brutto. Come si fa?

Prendiamo una particolarità qualsiasi della sua persona. Quella che più vi ha colpito, quella che credete di poter ricordare più facilmente: per es. il sig. Belli è rosso in viso. Colleghiamo allora:

Rosso - belletto - Belli

E se il sig. Belli fosse nero come un africano : Nero - Fumo - Vulcano (dio) - Adone - Belli

O partiamo dalla sua professione. 11 sig. Belli fa l'ombrellaio:

Ombrelli - Belli

Fa lo spedizioniere :

Spedizioniere - Carri - Carrelli - Belli Fa il salumiere:

Salumiere - Salami - Budelli - Belli Fa... lo strozzino:

Strozzino - farabutti - brutti - Belli

N. B. — Per ricordare un nome proprio si può ricorrere a vari altri mezzi: 1° Fissare l'attenzione sul numero di sillabe che lo compongono (è nome breve? lungo?) - 2° Ricordare auditivamente la terminazione : eli, ali, ini, oni, ari, eri, asco, esco (notare se nome meridionale o settentrionale, ecc.) -Ricordare la lettera iniziale. E' come quella del vostro nome ? o quanto ne è distante nell'alfabeto?

2). Ricordare autori di invenzioni, scoperte, opere, sentenze, ecc. :

Telalo - acquaio - Jacquard

Magnetismo - magnete - prete - messa - Mesmer

Bussola - ago - filo - cesoia - Gioia

Pila - pilastro - Volta

Camera oscura - finestra - Porta

Aerostato - ascensione - monti - Montgolfier

Raggi X - ruota - Roentgen

Radium - raggio divino - chiesa - curato - Curie

Telegrafo senza fili - fili - cordoni - Marconi

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Stampa - stampatore - fattore - castaido - Castaldi

Barometro - baro - faro - torre - Torricelli

Fonografo - musica - diapason - Edison

Telegrafo - martello - tenaglia - morsa - Morse Vaccinazione - vacca - avena - iena - Jenner Sonnambula - sonno - sonetto - Belli (*) - Bellini Barbiere - barba - peli - rossi - Rossini

(*) Belìi Gioachino, famoso autore di sonetti in dialetto romanesco.

« Volli, sempre volli, fortissimamente volli »... volere - comando - araldo - re - Alfieri.

« Libera Chiesa in libero Stato »... statua - marmo - cava -Cavour.

3). Ricordare un elenco : Siano da ricordare le dodici paia di nervi del cranio : olfattivo, ottico, motore oculare comune, patetico, trigemino, motore oculare esterno, facciale, auditivo, glosso-faringeo, pneumogastrico, spinale, grande ipoglosso.

Si prende la prima lettera di ogni parola e si combina una frase bizzarra:

Oh, oh, mio paltò, tu mi facesti abbastanza gelare per sei grandi inverni!

Volete ricordare le sette meraviglie del mondo ? Collegatele opportunamente : :

1. Le Piramidi d'Egitto, deserto, giardino,

2. I giardini pensili di Babilonia, babbo, figlio, giovane,

3. Giove Olimpico di Fidia, olimpo, limbo, morte, tomba,

4. Tomba di Mausolo, pietra, pesante, fardello,

5. Faro di Alessandria, Alessandro il Grande, colosso,

6. Colosso di Rodi, Rodomonte, fanfarone, fanfara, diana,

7. Tempio di Diana in Efeso.

4). Ricordare parole di lingue straniere o morte:

FRANCESE

Stancare - rilasciatezza - lasser

Casa - cassazione - avviso - messo - maison

Unghione - griffone - griffe

Avvezzar male - cagnolino - gatta - gàter

Stanza - ape - sciame - chambre.

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TEDESCO

Lavare - acqua - vascello - waschen Seggiola - sessola - Sessel

Stanza - vestibolo - zimarra - Zimmer Aperto - ferita - offendere - offen Carrozza - cocchio - Kutsche Cenere - legno - albero - ascia - Asche.

LATINO

Bocca - denti - ossa - os Carne - caro viveri - caro Donna - moglie - mulier Pietra - lapide - lapis Alleanza - federazione - foedus.

N. B. — Queste associazioni devono essere ripetute parecchie volte avanti e indietro.

5) Imparare la grammatica.

a) Declinazione.

Supponiamo di dover imparare la 1a declinazione latina rosa-rosae.

Colleglleremo nel modo seguente :

N. B. — Per forza il correlatore si deve basare come se l'accento cadesse sull'ultima sìllaba delle parole latine.

SINGOLARE: Nom. rosa, rose gen. rosae

dat. rosae, rose, fiori, amore acc. rosam, sampogna, amorosa voc. rosa, sabato, settimana, mese.

PLURALE: Nom. rosae, severo, allegro, ubbriaco, rum

gen. rosarum, ruminante, tremante, terremoto, sismico dat. rosis, istmo, roccia, sasso acc. rosas, asino, cardi, rose voc. rosae, fiori, applausi, bis abl. rosis.

b) Gradi degli aggettivi.

Sia l'aggettivo greco calòs (bello) calè (bella) colon (bello, genere neutro).

BELLO, bella scrittura, calligrafia, callo, Calòs, Losanna, Parigi, Calais, Calè; leggere, leggenda, Oberon, calòn; Londra, Francia, Lion, calibri; Callista, callistòs, callisté, callistòn, come nel grado positivo.

c) Coniugazioni. Sia da coniugare il verbo essere, in tedesco : ich bin (io sono) :

io sono - un uomo - un bimbo - ich bin,

tu sei, sei, giuoco, bisticcio - du bist

egli è, educazione, geografia, istmo, er ist

noi siamo, amo, pesca vietata, legge, sindaco, wir sind

voi siete, siepe, mare, Portosaid, ihr seid (pr. said)

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essi sono, sonno, sveglia, carica, sindaco, sie sind.

SANSCRITO : essere, star assieme, giuoco, asso, astronomia.

Sing. I. asmi, millantare, quasi

II. asi, (invece di assi) Assisi, Asti III. asti, astio, Colombo, Vasco de Gama.

Dual. I. svas, asino, stalla II. sthas, stassera III. stas, tasto, battere, masso.

Plur. I. suras, mazza, ammazza, ha II. stila, stato, Chiesa, santi, III. santi.

I vocaboli in lingua straniera si possono però imparare anche col sistema dei nessi logici o illogici o strambi; cioè stringendo in una sola frase il vocabolo straniero, oppure la sua approssimazione fonica, e la traduzione in italiano o la sua approssimazione fonica.

Es. FRANCESE:

Acquazzone - Averse.

La pioggia dirotta è « avversa » al viaggiatore. Felicità - Bonheur.

L'ora della felicità è la «buon'ora». Matrimonio - Mariage.

Nel matrimonio « Maria geme ».

TEDESCO :

Spalla - Schulter

La spalla è scolpita dallo «scultore» (*).

(*) Si può anche imaginarsi, figurarsi di vedere uno scultore che scolpisce una spalla da un grande blocco di marmo. Per chi ha vivida l'imaginazione visiva, il procedimento è efficacissimo.

Azione - Handlung

L'azione non deve «andare a lungo». Disubbidiente - Ungehorsam

Perchè non sia disubbidiente «ungi l'orsa». Ferro - Eisen

Carico di ferro «ei sen» va.

INGLESE :

Quadrato - square

Un quadrato militare è difficile da «squarciare». Lenzuola - Sheet

Delle lenzuola di «seta». Tappeto - Carpet

Sul tappeto si cammina in «scarpette». Strada - Street

Strada « stretta ».

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6). Anatomia.

La carotide ha 8 ramificazioni, e precisamente 3 rivolte all'avanti: Tiroidea superiore, linguale e facciale; due all'indietro: occipitale e auricolare posteriore; tre rivolte all'insù: faringea ascendente, temporale e mascellare interna.

Carotide, carro, spingere, avanti, nave, timone, tirane, Tiroidea, idea, parola, lingua, linguale, lingua, volubile, facile, faccia, facciale, faccia, nuca, all indietro, occipite, occipitale, occaso, aurora, auricolare, aureo, scintillante, guardare all'insù, sole, fecondare, grano, farina, faringea, faraone, antico, tempo, temporale, rovina, croce, Massenzio (*), mascellare.

(*) Costantino vide la croce nella battaglia contro Massenzio.

7) Telegrafia.

Richiamiamo l'attenzione del lettore su questa applicazione la quale permette di compiere un tour de force pressoché incredibile. E' infatti noto che un buon telegrafista impiega non meno di 2 mesi per impadronirsi dell'alfabeto Morse. Col nostro sistema basta una mezz'ora.

Il sistema Morse per segnare le lettere usa le linee e i punti. Noi adopreremo P per indicare il punto, L per indicare la linea. Per es. l'a è indicato da un punto e una linea. Non importa se nella parola scelta vi sono altre consonanti noi non terremo conto che del p e dell'i.

Per es. in galoppo non terremo nessun conto del g e avremo :

lpp. - La parola scelta potrebbe essere gialappa, giuleppe, Lapponia, ecc. Il collegamento delle parole si fa nel modo solito.

Avremo :

A - Alfabeto Morse - Telegrafo - pila •—

B - Bevanda - cibo - la pappa — •••

C - Cavallo -lupo lepre — • — •

E - epoca •

F - fede - popolo pio ••—•

G - grosso - magro - Allampanato— —•

H - accattabrighe - pugno - appioppare ••••

I - imperatore - papa ••

J - jota - idiota - ignorante - pallottoliere •— — —

K - capponi - li pelo —•—

L - limosina - obolo - pel papa •—••

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Page 14: Lezioni Di Mnemotecnica Tradizionale

M - mille——

N - nuvolo - lampo —•

O - 1' olla — — —

P - pelle - pelle di pesce •— —•

Q - Quaresima - Pasqua - Agnello pasquale — —•—

R - ragno - polipo •—•

S - scodella - pappa •••

T - tela —

U - utopia - socialismo - popolo ••—

V - versi - favola - pappolata •••—

W- Waterloo - battaglia - palle •— —

X- Xères - vino - birra - luppolo —••—

Y - yacht - mare - azzurro - lapis lazzuli —•— —

Z - zio - regalo - bella pipa — —••

88) Stenografia (sistema Gabelsberger).

t ... Thè (pianta del)... linea verticale ... | r ... rotondo ... anello O

a... principio ... fine... punto ... ■

l ... Ida... monte... altezza (scritto in alto)... bene retribuito... viver bene... ingrossare... (scritto grosso).

SIGLE

«Tutto »... tre ... t ... |

«Alcuno »... alfabeto ... prima lettera ... a ... ■

5. Trucchi vari.

Elenchiamo sotto questa rubrica parecchi trucchi, cioè dei mezzucci, uno o l'altro dei quali può riuscire comodo in una determinata circostanza.

Incominciamo cogli acrostici mnemonici.

Supponiamo di dover andare da un parente, da un amico, I -li dovergli parlare di parecchie cose. Per es. si debba ricordi :

1. Chiedere l'indirizzo di una scuola per il proprio figliuolo.

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Page 15: Lezioni Di Mnemotecnica Tradizionale

2. Avvisarlo che arriva un amico.

3. Consigliarsi sulla scelta di un vestito.

I. Indicargli una rivista che gli occorre pei suoi studi. 5. Pregarlo di suggerirvi una campagna per l'estate.

Come farete a ricordare queste cose mentre camminate verso casa sua e non vi è possibile annotarle? E; se si trattasse di persona autorevole presso la quale sarebbe ridicolo cavare di tasca degli appunti ? Ecco.

Avete cinque parole caratteristiche, una per punto : scuola; arrivo, vestito, rivista, estate.

Prendete le iniziali delle 5 parole: s - a - v - r - e.

Poiché l'ordine in cui le cose devono dirsi non è rigoroso, cercate di invertire l'ordine di queste iniziali, costruendo così

una parola. Sarà per es. SERVA.

Voi camminate ripetendovi: serva, serva, serva.

E allora s vi ricorderà scuola, e estate, r rivista, v vestito, a arrivo. Oppure adottate la parola versa.

Se le iniziali non si prestassero a comporre una parola significativa, poco importa. Fabbricatene una bislacca, che anzi sarà ricordata meglio: per es. nel vostro caso potete adottare: vresa, revas, sarev, ecc.

Invece delle singole iniziali potete raggruppare sillabe iniziali e costruire con esse una frase mnemonica.

Ecco per es. che cosa ha escogitato l'Aurelj per far ricordare agli scolaretti la divisione della catena delle Alpi. Le Alpi si dividono in Marittime, Cozie, Graie, Pennine, Lepontine, Eetiche, Garniche, Giulie, dalla riviera ligure all'Adriatico.

L'Aurelj immagina la faticosa calata delle schiere barbariche di Annibale attraverso le Alpi e riferendosi al condottiero, dice: Ma con gran pena le reca giù (cioè le schiere) : Ma... rittime, con... Cozie, gran... Graie, pe... nnine, le... pontine, re... tiche, ca... miche, giù... lie.

Vogliansi ricordare i nomi delle nove Muse : Polinnìa, Erato, Calliope, Clio, Euterpe, Talia, Tersicore, Urania, Melpomene, Basterà riunire le lettere iniziali nella bislacca parola Peccettum.

Nello stesso modo si possono mnemonizzare le cosiddette «scalette» degli oratori, cioè quelle filze di parole che formano una piccola scala graduata delle idee capitali da svolgersi colla loro scorta (*). Per es. un oratore incaricato della commemorazione di qualche persona illustre, sa che gli elementi di una biografia sono : Genitori, nascita, educazione, istruzione, ritratto, opinioni, parenti, amici, condizione economica, amori, sventure, morte, uomini somiglianti. Egli potrà ricordare tutti questi elementi stringendone insieme le iniziali nella sola parola : Gneiropocasu.

(*) Vedere la teoria delle idee-vedetta in Biblioteca Hermes N. 59: L'Arte di parlare in pubblico, L. 6.—.

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Page 16: Lezioni Di Mnemotecnica Tradizionale

Ecco la serie degli imperatori romani dall'80 a C. al 60 d. C. : Augusto, Tiberio, Caligola, Claudio, Nerone, Galba, Ottone, Vitellio, Vespasiano, Tito, Domiziano. Volete ricordarli? Combinate una frase colla prima sillaba di ciascun nome :

Auticaclanegalovivestido

Per facilitare il ricordo di questo nome barbaro potete dividerlo in tre pezzi :

Auticacla - Negatovi - Vestido.

Ecco l'ordine dei pianeti secondo l'antica astronomia: Saturno - Giove - Marte - Sole - Venere - Mercurio - Luna. Ecco tre parole... cabalistiche per ricordarveli : Sagioma, Sove, Merlu.

I colori dello spettro solare sono sette: Violetto (v), Indaco

(i). azzurro (az), verde (ve), giallo (gi), arancio (ar), rosso

Volete ricordarli subito nel loro ordine? Fondete alcuni loro elementi in una parola sola: Viazvegiarro.

Un piccolo trucco per ricordare in quali mesi non sono nocive le ostriche (da settembre ad aprile) consiste nel ricordare che le ostriche non si possono mangiare nei mesi senza r : Maggio,

Giugno, Luglio, Agosto... (in Gennaio, sì, naturalmente! : ma il trucco è di origine francese, e in questa lingua Janvier segue la regola).

Un imbarazzo perpetuo è quello di capire quando la Luna è crescente o calante. Volete saperlo subito? Ricordate la lettera x. Il primo quarto ha la forma di un c rovesciato (o), il secondo quello di un c regolare. Dunque la luna cresce quando la falce è voltata come la prima metà dell'x, e cala quando è come la seconda metà.

Si può anche ricordare che la luna crescente ha la gobba a destra, poiché la destra è il simbolo della forza, del vigore, mentre la gobba è a sinistra, simbolo di debolezza, quando la luna scema.

Volete ricordare da qual parte della nave è babordo e da quale tribordo?

Basta immaginare in mezzo al bastimento una batteria di cannoni indicata da un'iscrizione: BAT - TERIA e leggere questa iscrizione volgendosi verso l'avanti della nave. Allora avete BAT a sinistra (babordo) e il resto a destra (tribordo).

Di notte sulle navi si accendono a babordo i fuochi rossi e a tribordo i fuochi verdi. Come ricordarlo? Ricordatevi la parola BARO (ba-bordo, ro-sso).

Potete fabbricarvi una frase storico-ritmica. Supponiamo di dover ricordare le otto province lombarde: Milano, Bergamo,

Brescia, Como, Cremona, Mantova, Pavia, Sondrio.

Una, studentello di Ginnasio sovvenendosi dell'eroismo dei cremaschi contro il Barbarossa potrà fabbricarsi i seguenti due versi dove le sillabe iniziali ricordano i nomi dei capoluoghi:

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Bella Padania mia, come son bravi a Crema !

Be... rgamo, Pa... via, Mi... lano, Co... mo, Son... drio, Br... escia, Gre... mona, Ma... ntova!

Quirico Filopanti ha ricordato con una breve e armoniosa poesia i nomi delle 12 costellazioni :

Ariete, Toro, Gemini la bella primavera ; Cancro, Leone, Vergine ci dan l'estate intera : il mite autunno formano Libra, Scorpione, Arcier.

Poi son le lunghe tenebre ed il più breve giorno, quand'entri, o Sol, nel gelido segno del Capricorno. L'Acquario e i Pesci chiudono l'immenso tuo sentier.

E l'arte di ricordare i giorni di un mese colla popolare poesiola :

Trenta dì conta Novembre Trenta Aprii, Giugno, Settembre, di ventotto ve n'ha uno, tutti gli altri ne han trentuno.

Altri autori hanno messo in versi la storia sacra e profana, la geografia, la botanica, la matematica e persino la chimica!

Ecco per es. una strofa che fa ricordare i re di Roma e le loro caratteristiche :

Fu Romolo il primiero re di Roma, Numa Pompilio poi, gran sacerdote, e Tullio Ostilio che Albalonga doma, quindi Anco Marzio il Lazio intero scuote. Tarquinia Prisco usurpator, dal figlio d'Anco fu ucciso, e Servio Tullio anch'esso. Poi Tarqainio il Superbo andò in esilio: dei sette re di Roma ecco il complesso.

Versi barbini, ma che possono raggiungere lo scopo.

Eeco alcuni esempi di applicazioni mnemoniche ail'aritmetica e alla geometria (*).

(*) G. Canevelli - L'arte dei numeri e delle misure, Roma, 1883.

Regola dei fattori primi:

Se un numero dividi pel minore numero primo che il divide, e dai al quoto in simil guisa un divisore, ed uno agli altri pur, fin che non hai per quoto una unità; primi fattori di quel numero son tai divisori.

Massimo cornuti divisore:

II massimo comune divisore all'uopo troverai facendo questo: Dividi pria il maggiore pel minore, e, successivamente, per il resto dividi il divisor, finché sii giunto a esatto divisor, che è desso appunto.

Superfici delle figure geometriche:

Moltìplica fra lor la base e mezza altezza o viceversa, nel triangolo; Moltiplica fra lor base ed altezza nel quadrato, nel rombo, nel rettangolo, nel parallelogrammo, e di figure siffatte ti fian note le misure.

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Volumi del solidi:

Il cubo, il prisma ed il cilindro sono dell'area per l'altezza misurati ; Valgono un terzo piramide e cono, d'un prisma e d'un cilindro a pari dati ; con un terzo del raggio per l'intera superficie misurarsi la sfera.

Ecco l'esempio di alcuni trucchi, se cosi si possono chiamare, che il prof. Rosenthal applica all'insegnamento della grammatica tedesca.

In tedesco, la terminazione in m degli articoli, dei pronomi e degli aggettivi declinati, indica il terzo caso; e l'autore dice che la m è composta di tre aste; deve perciò ricordare il terzo caso; e il terzo caso, perchè terzo, deve terminare in m perchè la m vale 3.

La declinazione dell'articolo determinativo maschile singolare, è in tedesco der, des, dem, den, e l'autore dice : sarà facile ricordarle pensando che la s viene nell'alfabeto dopo la r, e la n dopo la m.

In tedesco sono maschili i nomi sostantivi dei mesi e i nomi delle frutta sono femminili; dunque, dice l'autore, la m iniziale della parola maschile e della parola mese, aiuterà a ricordare il genere dei nomi dei mesi; e per la stessa combinazione la f iniziale della parola frutta ricorderà che i nomi delle frutta sono femminili.

Tornando alla poesia, osserveremo che l'associazione delle idee si può sfruttare per facilitare il trapasso dall'uno all'altra strofa, che — come tutti sanno — è il punto più difficile.

Prendiamo tre terzine qualsiasi della Divina Commedia (Inferno, Canto X) :

Ora sen va per uno stretto calle tra il muro della terra e li martiri lo mio Maestro, ed io dietro le spalle.

O virtù somma, che per gli empi girl mi volvi, cominciai, com'a te piace parlami e soddisfammi a' mìei desiri.

La gente che per li sepolcri giace.

potrebbesi veder? Già son levati tutti i coperchi, e nessun guardia face.

Alla fine della 1a terzina, lo scolaro ripete : spalle... spalle... spalle e non sa trovare la parola seguente. Supponiamo che egli abbia fatto la correlazione tra spalle e virtù :

spalle - soma - pazienza - virtù

ecco che subito si sovverrà:

...O virtù somma... ecc.

Alla fine della 2a terzina, cerchi la correlazione tra desiri e gente. Potrà per es. escogitare :

destro - ardente - gente (*)

(*) Però uno scolaro più progredito e avveduto, anziché ricorrere a questi mezzucci, potrà ricordare che il 1° verso della terzina seguente deve per forza deve terminare colla rima in iri, e allora probabilmente ricorderà giri e con ciò il verso a cui la parola appartiene.

- Emilio De Marchi raccomandava di applicare allo studio dellelingue estere la memoria

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visuale. Egli racconta (L'Età preziosa) che due studenti amici avevano attaccato a ogni oggetto delle loro stanze dei cartellini col nome dell'oggetto stesso in lingua tedesca, sicché a forza di vederseli davanti impararono in brevissimo tempo la nomenclatura di tutta la casa (*).

(*) Un'estensione di tale sistema si possono considerare i quadri Delmas consistenti in grandi tavole che raffigurano la casa, la strada la scuola, la stazione, l'officina, ecc. col nome di ogni oggetto e azione stampato al luogo opportuno.

—Per imparare a memoria un brano, vi sono due metodi principali : il frammentario e il globale.

Il metodo frammentario consiste nel ripetere ogni verso o farse parecchie volte prima di passare al brano successivo:

Nel mezzo del cammin di nostra vita, nel mezzo del cammin di nostra vita, mi ritrovai per una selva oscura. Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura che la diritta via era smarrita...

Il metodo globale consiste invece nel leggere tutto il brano da cima a fondo come un tutto unico, poi tentar di ripeterlo e senza preoccuparsi di riparare alle dimenticanze e agli errori fare ancora e sempre una lettura globale, cioè intera, da un capo all'altro. Si tratta in certa guisa di fotografare mentalmente il brano.

E' questo un metodo faticoso, dovendo utilizzare più la memoria delle idee che quella dei suoni, ma permette di imparare un po' più presto ed è nettamente superiore all'altro per la conservazione dei ricordi. Il metodo frammentario appartiene alla mnemotecnica; il globale appartiene invece all'arte della memoria psicologicamente considerata.

—Per ricordare versi o prose, G. Art consiglia di analizzare il raggruppamento per famiglia dei gruppi di consonanti in uno stesso inciso o verso, la ripetizione di una stessa consonante. Es. sia il 1 verso della Divina Commedia :

Nel mezzo del cammin di nostra vita.

Vediamo in questo verso tre m, tre n, due d, due t.

Nel secondo :

mi ritrovai per una selva oscura

vediamo quattro e, due v, due s.

Confrontando il 1° col 2° verso, troviamo ripetuto in entrambi il gruppo tr (nostra - ritrovai).

Nel terzo e quarto : ;

... che la diritta via era smarrita.

Ahi, quanto a dir qual'era è cosa dura

troviamo ripetuta la voce verbale era.

Un'estensione di questo sistema è il metodo Robichon che ora esporremo.

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6. Il metodo Robichon.

Per aiutare la memoria delle parole bisogna imparare a considerarle sotto vari punti di vista. Noi le considereremo sotto due punti :

1). La forma esteriore o scritta della sillaba.

2). La forma interiore o di movimento e sonorità della sillaba che costituisce la parola. Chiamiamo perciò il metodo «Sillabario mnemonico». La parola non è più un blocco, una cosa inerta; i suoi elementi si dividono ed entrano in movimento sotto i nostri occhi, noi impariamo a conoscerne tutta la potenza espressiva.

Una parola viene così ritenuta non solo per l'idea che esprime, ma anche per l'impressione delle sillabe che la compongono. La successione di parole che costituisce la frase si incide nella memoria pel carattere ritmico dei piedi che rappresentano queste parole e per le idee che esse significano allo spirito. Col sistema Robichon l'atto della memoria dipende da gesti fisiologici ben precisati e conosciuti. Come si comprende facilmente, il metodo Robichon è in fondo una mnemotecnica estetica, alla portata delle sole persone colte e dotate di senso musicale. Esso non potrà mai servire a chi è sordo all'armonia.

Il metodo Robichon si fonda sulla teoria del sillabario mnemonico.

Di ogni vocale si considera il centro di sonorità determinato dalla posizione, cioè dall'altezza assunta dalla lingua nella cavità orale per pronunciare detta vocale e dall'apertura più o meno orizzontale delle labbra.

Disponiamo quindi le vocali (per la lingua italiana) in una scala come segue:

Giunta in i la voce non può più andar oltre perchè la voceurtacontro il sommo del palato, in linea diritta; giunta in u non può più scendere perchè si elabora nella gola prima che la sua sonorità esca dalle labbra allungate.

Unendo ogni vocale a se stessa e successivamente a tutte le altre vocali con un ordine meccanico, si avranno tutte le combinazioni possibili. Avremo due gamme : 1°. Una gamma discendente, unendo la la vocale a se stessa e poi, discendendo, alla 2a e successivamente a tutte le altre,così :

e per tutte le vocali:

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2a. Una gamma ascendente formata unendo l'ultima vocale a se stessa, poi alla penultima, e risalendo successivamente a tutte le altre.

e per tutte le altre vocali:

Come si vede, giustaponendo delle vocali differenti, si uniscono insieme o una vocale più alta o una vocale più bassa della seguente (ia - ai) e la voce va dall'una all'altra salendo1 o discendendo e movimentandosi in mezzo agli elementi della parola. E' facile accorgersi chesi pronunciano più rapidamente le vocali nel loro ordine discendente che nell'ordine ascendente, come le scale si discendono più rapidamente che non si salgano. Dunque l'arsi (arsis = levare il piede) è più lento della tesi (tesis = abbassamento).

Fin da ora si vede che le parole, considerate sotto questo punto di vista, non sono più statiche, immobili, ma vanno movimentandosi.

Procediamo. Passiamo alle consonanti.

Si ritenga il seguente schema che indica i centri di formazione delle consonanti.

(Non occorre il concorso della lingua)

Trovato così l'ordine delle vocali e delle consonanti, combineremo un quadro nel quale vocali e consonanti siano messe fra loro in parallelo per avvicinare sinotticamente gli elementi della sillaba.

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N. B. - Da questo quadro, dove le altezze rappresentano l'altezza della lingua per pronunciare una vocale o una consonante, si ricava la suddivisione sillabica delle parole. Questa articolazione meccanica che pesa sulla lingua e sulla laringe, permette di mnemonizzare coll'organo della voce.

Scandendo ad alta voce le sillabe prese in blocco e a due a due, ci si occupa del contrasto delle sonorità sillabiche che fanno una impressione sull'organo dell'udito.

Prendiamo per es. la parola Italia.

Col nostro sistema analitico noi pronunciamo ad alta voce tutti gli elementi di una parola (o di una frase).

Bisogna dunque enunciare lentamente ogni lettera della parola (i -t - a -l - i - a) figurandosi esattamente la posizione di ciascuna vocale e di ciascuna consonante. Bisogna vedersi articolare a uno a uno gli elmenti della sillaba semplice o composta. Bisogna sentire le manovre della lingua e della voce che vanno dall'una all'altra lettera.

Pronunciando Italia bisogna vedere I poi t incontrati dalla voce che scende da i a t. Da t la voce scende ad a, risale a t, risale aie ridiscende da i in a.

Per precisare il movimento della lingua e della voce, bisogna eseguire ciò che noi chiamiamo la « manovra ausiliare dell'indice». Se noi pronunciamo i, bisogna dunque, mentre la lingua e la voce sono al sommo della scala, elevare parallelamente l'indice. Pronunciando u, l'indice deve abbassarsi colla lingua e colla voce.

Così, per tutte le vocali intermedie, si eleva o si abbassa più o meno l'indice parallelamente al movimento linguale. Questa manovra parallela della lingua e dell'indice, incide nella memoria muscolare l'altezza della lettera. Essa ci aiuterà ugualmente a incidere la sillaba e la parola (*).

(*) Per la superiorità della memoria muscolare su tutte le altre forme, vedere Biblioteca Hermes N. 51 : La ginnastica dei sensi. L. 6.—.

Per praticare questa manovra si chiudono gli occhi, poi si leva o si abbassa l'indice per riprodurre come su un quadro le lettere, le sillabe pronunciate nelle loro posizioni sovrapposte. L'effetto è irresistibile, giacché questa formula si rivolge al senso muscolare insieme, e anche perchè le articolazioni meccaniche che essa impone alla parola esteriore, moltiplicano l'energia della parola interiore.

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Si impara in tal modo, senza costrizione cerebrale, con una pressione sul sistema nervoso. Le parole del testo da mandare a memoria vengono così impresse nella laringe mediante questi esercizi metodici e si è stupiti di vederseli sorgere come un'imagine consecutiva allorché ripassando il testo lo si recita regolarmente dopo una o due ripetizioni fatte a mo' dagli scolari.

L'ordine delle tavole di vocali e consonanti deve perciò essere familiarissimo ; dobbiamo averlo quasi impresso nella bocca. Le parole di una lezione pronunciata meccanicamente secondo la nostra formula, ci ritorneranno allo spirito con una sensazione più forte che non le parole altrimenti imparate. Noi possiamo recitare mentalmente la nostra lezione rivedendo la parola come articolata nel nostro organismo cerebrale. Quando è stata ben analizzata (*) e fortemente articolata due o tre volte, questa parola è come dinanzi a noi. Le tracce molto vive e nette che ne abbiamo, somigliano alle tracce che lasciano in noi certe arie musicali che ci fanno canterellare a nostro malgrado; esse aumentano la potenza dei nostri discorsi cerebrali a un punto tale chenoi possiamo recitare mentalmente le nostre lezioni colla sensazione della parola articolata presente al nostro spirito.

(*) Un buon sistema d'analisi della parola è lo studio della sua etimologia.

Passiamo ora a considerare lo scandimento.

Collo scandimento (scandere = salire) studieremo le sillabe a due a due e le sovrapporremo l'una sull'altra secondo l'ordine di sovrapposizione delle vocali o dai dittonghi di cui questa sillabe si compongono; oppure, se queste due sillabe hanno la stessa vocale, secondo l'ordine della loro intensità sonora.

Il principiante deve scandire lentamente e ad alta voce ogni frase che vuol imparare, senza seguire troppo da vicino il senso delle parole. D'altronde, pronunciando la parola scandita, il sillabizzante non ne comprende il senso che vagamente. Questa stessa parola, se pronunciata naturalmente, senza insistere sulla sua forma e sonorità, produce subito nel nostro spirito una luce, una immagine, un pensiero. Questa luce che noi sentiamo nascere come il germe del nostro spirito, come il figlio della nostra intelligenza, ma la cui formazione istantanea sfugge alla nostra osservazione, succedendo alla oscurità momentanea prodotta dallo scandimento, eccita intellettualmente il nostro senso mnemonico e determina l'atto della memoria.

Da un altro punto di vista lo scandimento, che divide la parola nei suoi elementi, impedendoci di formare questa parola con una velocità normale, ci permette di esaminare il contrasto delle sonorità sillabiche e determina così l'atto mnemonico mediante impressioni auditive ravvivate l'una coll'altra.

Per scandire, come per analizzare esattamente, il principiante terra sott'occhio il quadro delle parallele dato a pag. 27 e su questo quadro dovrà andare dall'uno all'altro degli elementi di di ogni sillaba pronunciata nella scandimento. Questo andirivieni fa decomporre e sentire i movimenti imposti della parola. Dopo poche lezioni imparate coll'aiuto di queste figure di movimenti esattamente controllati, il sillabizzante si contenterà di immaginare per ogni sillaba, la direzione generale dei suoi elementi e questa immaginazione gli basterà per rendere sufficientemente sensibile il contrasto delle sonorità sillabiche.

Esempi di direzione generale.

Siano da scandire i versi di Carducci (Canzone di Legnano) :

Vi sovvien, dice Alberto da Giussano, la domenica triste degli ulivi?

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Combinazione delle due formule. - Si può insieme articolare, cioè vedersi analizzare gli elementi di ogni sillaba (come nella parola Italia, pag. 28) e scandire, cioè sovrapporre le sillabe a due a due secondo l'ordine delle vocali che esse contengono.

Così, nell'esempio precedente, dopo aver analizzate le prime due sillabe.

le sovrapporremo secondo l'ordine delle vocali:

poi le altre due :

sovrapporremo :

(Qui è la consonante alta che dà l'intensità sonora superiore a vocali eguali).

Ciò fatto, reciteremo normalmente le quattro sillabe delle due prime coppie :

Vi sovvien di...

Si attacca allora la 3a coppia:

e la 4a:

Vi sovvien, dice Alberto...

Si continua così, di due in due sillabe, lo studio di ogni frase ribelle del nostro testo.

Di primo acchito questo metodo potrà sembrarvi una bislaccheria, ma se avete gusto acustico esso vi aprirà orizzonti nuovi, non solo nel campo mnemonico, ma anche nell'arte di giudicare l'armonia dei versi e delle belle prose.

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APPENDICE.

Daremo altri accorgimenti tratti dal metodo Robichon:

Per imparar versi.

a) Divideteli in emistichi (mezzi versi). Coprite alternativamente la 2» e la 3a meta e richiamate l'altra.

Per es.: nei versi citati di Carducci:

Vi sovvien, dice... la Domenica triste... oppure:

...Alberto da Giussano, ...degli ulivi?

b) Sostituite al verso (ma si può fare anche in una prosa) la semplice parola di valore, cioè la parola più significativa del verso o della frase.

Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura

............................ cammino.............................................

................................... selva ..................................

Rilegate poi tra loro queste parole di valore, servendovi del Correlatore Per es. nel caso citato:

calumino - sentiero - selva.

Esercitatevi operando per es. su tutto il 1canto dell'Inferno

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L'ARTE DI RICORDARE I NUMERI

1. L'alfabeto mnemonico.

Una delle più curiose applicazioni della mnemotecnica è la traduzione delle cifre in parole e delle parole in cifre. Essa consente di ritenere senza sforzo delle filastrocche infinite di numeri, di ricordare facilmente una data storica e biografica, una misura geometrica o< astronomica, una formula chimica, ecc.

Per tradurre i numeri in parole ci si serve di un alfabeto convenzionale, che varia dall'uno all'altro autore.

Citiamo quello dell'Avv. Aurelj che è il più semplice e pratico di tutti (*).

(*) Il prof. Fassio inventò un alfabeto misto di vocali e consonanti che non manca di pregi. In esso ogni cifra è tradotta nella vocale o consonante iniziale della parola che serve a nominare tale cifra (somiglianza fonetica). Avremo:

1 = u... no 6- s...ei

2 = d... uè 7 = r (eccezione per non confondere col 6)

3 = t... re 8 = o... tto

4 = q... uattro 9 = n...ove

5 = c.inque 0 = z ..ero

L'alfabeto Aurelj è, fondato sulla somiglianza grafica delle cifre colle lettere:

1 = t (L'I è un t senza il taglio)

2 = n (l'n ha due gambe)

3 = m (l'm ha tre gambe)

4 = L (l'i. maiuscola manoscritta somiglia al 4, omesso il tratto verticale sottoposto)

5 = S (analogia evidentissima, specie nel manoscritto)

6 = b (analogia evidentissima, specie nel manoscritto)

7 = r (l'r manoscritto somiglia a un 7 a cui manca la parte inferiore della gamba)

8 = f (immaginiamo un f manoscritto i cui occhielli siano di gomma elastica e vengano stirati orizzontalmente, e avremo un 8)

9 = g (analogia di forma, simile a quella del 6 col b) 0 = c (il c è la metà a sinistra dell' 0).

Si noti che l'alfabeto è composto di sole consonanti.

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2. Traduzione delle parole in numeri e viceversa.

Per impratichirsi di questo alfabeto bisogna eseguire due sorta di esercizi.

1° Tradurre le parole in numeri.

Date le parole del verso:

Nel mezzo del cammin dì nostra vita

scriviamo sopra o sotto ciascuna delle consonanti significative dell'alfabeto le cifre numeriche corrispondenti. Avremo :

Il primo verso della Divina Commedia corrisponde quindi al numero 2.434.033.225.171.

La parola Mnemotecnica corrisponderà alla cifra 3231020.

La Ditta Istituto Hermes corrisponderà alla cifra 5111735.

Non v'è italiano mediocremente colto che non conosca a memoria il 1° canto dell'Inferno, o il canto di Francesca, quello del Conte Ugolino, ecc.

La traduzione in numeri del 1° canto della Divina Commedia fatta col sistema usato per il 1° verso, darebbe una filza di centinaia e centinaia di numeri, o se volete, un solo numero colossale.

Ecco già una scommessa che potete fare.

Preparate scritti questi numeri su un pezzo di carta e, consegnato il foglio ad un amico, scommettete che siete in grado di ripetere tutte le cifre a memoria, senza sbagliarvi di una sola.

Allora mentalmente, traducete il canto in cifre e... vincerete la scommessa.

Potrete per es. consegnare ai vostri colleghi d'ufficio, di lavoro, di scuola, di reggimento, un biglietto contenente i numeri corrispondenti al nome e cognome di ciascuno di essi e sbalordirli colla prova di ripetere i numeri di ciascun biglietto a richiesta, e quel che è ancor più meraviglioso dopo settimane o anni di tempo.

2°. Tradurre i numeri in parole.

Anche questi esercizi si possono fare in iscritto o a mente. Si incominci dai numeri di due cifre. Prendiamo il numero 10. Noi segneremo sulla carta le corrispondenti lettere t, e, e poi interporremo, anteporremo, posporremo delle lettere che non abbiano valore numerico, sicché quel 10 sia tradotto nel maggior numero possibile di parole.

Ecco per es. le parole che si possono trovare :

Teco - Etica - Etico - Topico - Tace - Taceva - Ti dice -Ti dedica - Diteci ■ Dateci - Tua vece - Tua voce - Tuo vice -Derideteci, ecc.

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Proviamo coll'11 :

Patata - Tito - Vietato - Vetta - Atto - Otto - Zitto - Vitto

- Dotto - Adatto - Patto - Petto - Ditta - Detto - Potuto - Po tete, ecc.

Proviamo col 12 :

Tuono - Atene - Tiene - Tana - Tino - Vietano - Topino -Tenia - Date pane - Ti pone, ecc.

Proviamo ora coi numeri di 3 cifre. Ecco il 100: (t c c)

Tacco - Tocco - Tocca - Tacca - Ticchio, ecc. Ecco il 200: (n c c)

Nocca - Pinocchio - Incapace - Vinaccia, ecc.

Proviamo coi numeri di quattro cifre.

1923=tgnm

tu genio mio - tu Giove nume - tu giovane mio - tu giovane uomo

- Patagone mio - Dovunque è Giove nume - Ti pago equanime

- Date guai nume.

Proviamo con una filza di numeri buttati giù a caso :

Aprile mi fe' guai ; subii sevizie Ridevole pompa fa gaudioso obeso.

Riassumendo, gli esercizi da fare si riducono a quattro : l°. Tradurre parole in numeri scrivendo o leggendo ; 2°. Tradurle a mente, prima le brevi, poi le lunghe, e persino un intero canto.

3°. Tradurre i numeri in parole o frasi scrivendo, da quelli

di due cifre a quelli di molte. 4°. Tradurli a mente.

3. Applicazioni pratiche.

Le applicazioni pratiche di questo1 alfabeto sono pressoché infinite. Il principio che le regge è unico: trasformare il numero in una parola, collegare la parola trovata colla parola alla quale il numero si riferisce, mediante il Correlatore o in un altro modo qualsiasi.

Supponiamo di dover ricordare DATE STORICHE.

Nerone imperatore - Anno 54 d. C. 54 = s 1 = sedile, sale, solio, ecc.

Servendoci del Correlatore potremo dire :

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Nerone imperatore - trono - sedile » » - » - solio

oppure costruiremo una frase:

Nerone ascende il regal solio (o il regal sedile).

Eruzione del Vesuvio ----------------------------- anno 79 d. C.

79 = rogo, orgia, purga, ecc. Correlatore : Vesuvio - vulcano - fuoco - rogo Frasi : Col Vesuvio Pompei sconta le orgie.

Pompei così le sue baldorie purga (*).

Origine della Casa Savoia ------------------------------- 999

999 = Veggo gioie, veggo già, vagheggia. Frasi : Savoia l'Italia in suo pensier vagheggia.

(*) V'è interesse a creare una frase che costituisca un verso; per es. un endecasillabo. In tal modo l'orecchio aiuta la memorazione e inoltre è evitato il pericolo di non ricordare quale sia la parola da trasformare in data. I versi possono essere bruttissimi: l'importante è che abbiano alcuni elementi fissi, e cioè:

1°. Siano di un metro determinato (per lo più endecasillabi, giacché evidentemente, più la frase è lunga e più il raccordo è facile da trovare).

2°. La 1a parola, a esclusione dell'eventuale articolo, indichi la cosa, o persona, o luogo, o avvenimento di cui si tratta.

3°. L'ultima parola memorizzi la data.

4°. Per quanto è possibile l'intero verso abbia attinenza all'argomento proposto.

Ricordare nascita e morte di uomini illustri.

Il sistema qui consiste nel comporre una frase la cui prima parola determina la data della nascita e l'ultima la morte. Avvertiamo che il millesimo è omesso, ritenendosi sottinteso. Nessuno infatti metterà la nascita di Dante nel 265 dopo Cristo! La seconda data, cioè quella della morte, è ridotta a due sole cifre. Il secolo in fatti si indovina facilmente dalla data della nascita.

Si possono collegare le date col Correlatore o con una frase ad hoc.

Alighieri 1265-1321 (n b s - n t). Un bis di lui non è ancor nato

Boccaccio 1313 - 1375 (m t m - r s). Imitami se vuoi applausi e rose.

Goldoni 1707-1793 (r c r - g m). Ricrea anche quando Lindoro geme

Manzoni 1785-1873 (r f s - r m). Rifuse prose e rime.

Ariosto 1474- 1533.

Ariosto ebbe faconda la parola (474) .. . ...la, parola che il fé' poeta sommo (533).

Jenner 1749- 1823.

Jenner sul figlio suo l'arma rivolge (749) rivolge e dice: Il dubbio orsù finiamo (823) (*).

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(*) Jenner provò sul proprio figlioletto l'innesto del vaiolo da lui scoperto.

Si può servirsi del Correlatore :

Jenner - Jena - vetro - orologio (749)...

....orologio - tempo - nascere - morire - finiamo (823).

Siccome il nome proprio è quasi sempre privo di senso, bisogna formare il primo intermedio con un'analogia fonica.

Silvio Pellico 789 - 854.

Pellico - pellicano - uccello - nido - rifugio (789) rifugio - ospizio - ospedale - risipola (854).

Per memorizzare una data completa serve bene il sistema del Dott. Rafales.

Bisogna anzitutto fissare un ordine immutabile, e cioè:

1. Fatto

2. Giorno della settimana

3. Giorno del mese

4. Mese dell'anno

5. Anno.

Si scrivano quindi gli appunti in colonna per facilitazione :

Colombo nominato ammiraglio Colombo.... ecc., ecc.

dell'armata, salpò da Palos salpò da Palos

— venerdì v arcando il

— 3 di m are

— Agosto dell' anno a bordo di una nave di

— 1492 legno

dove v indica venerdì, l'm un 3, la Agosto e la parola legno l'anno. (Non è possibile confondersi perchè né v né a sono lettere mnemoniche).

Date dì invenzioni.

Si possono adottare formule in versi o servendosi del Correlatore.

Carta ------------- 1340.

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La carta ci conduce a tomi e luce

Carta - Cartone - duro - porcellana - maiolica

Fiammiferi--------------- 1805

Tascabil luce fecesi Fiammiferi - fuoco - focoso.

Alcuni mnemonisti messi su questa via hanno spinto l'ingegnosità e la pazienza fino a combinare formule che ricordino il giorno, il mese e l'anno della nascita e morte di un uomo celebre, scoperte, ecc, ma noi siamo avversi a tali giochetti ritenendo che tali acrobatismi non compensino la rara necessità di ricordare date in modo così esatto, e anche perchè più le cose si complicano e più si corre il rischio di... dimenticare la formula.

Ricordare popolazioni di paesi.

Milano------------------ 718.000

Milano - Industrie - Artifizi

Torino ------------------ 500.000

Torino - Città pulita - limpido - specchio

Roma ------------------ 671.000

Roma - Imperatore - Cesare - Bruto.

Crediamo inutile fare altre applicazioni che si potrebbero indicare facilmente per ogni altro ramo dello scibile (anatomia, astronomia, chimica, botanica, medicina, giurisprudenza, geometria, ecc.). Capito il principio, ognuno può fare tutte le applicazioni che meglio gli convengono.

Ricordiamo che, più che essere logiche, le applicazioni devono essere personali, originali. Così si ricordano meglio.

Alcuni per es. per ricordare date storiche combinano delle parole strambe, dove la prima parte è l'abbreviazione dell'argomento da ricordare e la seconda parte rappresenta la data che vi si riferisce. Per es. :

Morte di Napoleone I° - 1821 (coll'alfabeto Fassio: Odu).

Napoleonodu

Vespasiano sale al trono (69 - Alfabeto Fassio: sn)

Vespaseno

Nascita di Mozart - 1750' (Alfabeto Aurelj : rsc)

Mozarsico

(Non è possibile confondere le lettere appartenenti al personaggio con quelle appartenenti alla memorizzazione. Infatti nel caso di Mozart come negli altri le cifre rappresentative

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devono essere né più ne meno di tre, posto che la nascita nel 50 non significherebbe nulla, e che non si può certo collocarla nel 3750 (mrsc).

Il rapporto tra diametro e circonferenza è 3.141.592.653.897... e altri 116 decimali!Ma la cifra surriferita basta ampiamente a ogni calcolo. Per ricordarla trasformatela in lettere :

m. tlt. sgn. bsm. fgr

e pasticciate una frase di questo genere : v

Mutilato sdegna di obeso uomo figura.

Se è facile ricordare il nome della via dove abita un vostro amico; meno facile è ricordare il numero.

Collegate il nome della via alla parola che rappresenta la traduzione del numero, e tutto è fatto.

Es. : Il mio amico Fratellini abita in via Moscova 96 (gb).

Moscova - Mosca - Uccello mosca - Gabbia Abita in via Moscova, 18 - (t f) Moscova - mosca - infezione - tifo

ecc. ecc.

Il numero di casa del mio avvocato, che è il 19, mi sfuggiva sempre di mente, ma traducendolo in toga coll'alfabeto Aurelj, non mi sfuggì più. L'avvocato richiama l'idea di toga.

Considerando di quanto aiuto sia l'Istituto Hermes per le persone volenterose di progredire, potrete ricordare il numero del suo telefono (13-111) esclamando: TU MI AIUTI, DITTA!

Questi esempi fanno comprendere quante applicazioni feconde si possono ricavare con un po' d'ingegnosità.

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Page 33: Lezioni Di Mnemotecnica Tradizionale

L'ARTE DI RICORDARE LE IDEE.

1. La Topologia.

Il terzo grande procedimento mnemotecnico è la topologia o «scienza dei luoghi». Non si tratta - come si potrebbe credere — di ricordare delle località, ma di servirsi della memoria locale, o plastica, generalmente più estesa e sicura perchè appoggiata a cose concrete, per ricordare idee astratte e conoscenze fuggevoli.

La topologia, che è si può dire la sola parte della mnemotecnica nota agli antichi, fu inventata, o per dir meglio, casualmente scoperta dal poeta greco Simonide.

Avvenne in un convito pubblico nel quale anche Simonide era intervenuto, che costui venisse chiamato fuori della sala dove si svolgeva il banchetto, e che nel frattempo il pavimento della sala crollasse travolgendo tutti i banchettanti.

Nella confusione seguita coll'accorrere dei parenti di convitati o supposti tali, tutti volevano sapere chi fosse e chi non fosse presente al banchetto; ma come sempre accade in tali frangenti, le notizie erano assai contraddittorie.

Simonide, richiesto come l'unico scampato, si industriò di sovvenirsi ordinatamente dei banchettanti immaginando la sala dove il banchetto si svolgeva e rivedendo mentalmente il posto occupato da ciascun convitato. Egli potè in tal modo ricordarli tutti e rapidamente senza ometterne alcuno o ingannarsi.

Da ciò Simonide trasse questa naturale conseguenza, che se i luoghi successivi possono successivamente far ricordare le persone che vi sonò collocate, potrebbero anche far ricordare una serie di idee che una dopo l'altra si immaginassero collocate negli stessi luoghi.

E poiché, come ciascuna persona ha la sua forma e le sue qualità e le sue attinenze, e a ricordare ciascuna persona si ricordano pure di ciascuna persona queste forme e qualità e attinenze, così potendo, per lo stesso mezzo, ricordare una serie d'idee, si ricorderà pure di ciascuna idea, quanto a ciascuna idea è pertinente per la sua natura o per i rapporti che ha con altre.

Non v'è maestro o scolaro che non sia in grado di ricordare i nomi dei suoi discepoli o condiscepoli procedendo banco per banco, posto per posto, e che quindi non possa fare un discorso lunghissimo, parlando successivamente di ciascun individuo e dicendo di ciascuno, per esempio, con questo ordine : la fisionomia, la statura, il vestito, la condotta, gli studi, il profitto, ecc. (*). Sono dunque i luoghi, o posti, che aiutano a ricordare successivamente tutte queste cose.

(*) Per l'arte di discorrere a lungo su un oggetto, vedere Biblioteca Hermes, N. 61 : Meccanica Letteraria, L. 6.—.

Ora, se invece di scolari, ai posti loro, realmente o immaginariamente, si collocassero un lapis, un libro, un quadro, un microscopio, una statua, un pane, un vaso, un coltello, un abito, un compasso, ecc, collegando ciascun oggetto al luogo per mezzo del Correlatore, è chiaro (chi legge faccia la prova) che si ricorderà successivamente e con quell'ordine, ciascuno di questi oggetti e tutto quello che di ciascuno di essi si sa.

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Chi non ricorda, cominciando da sinistra (tanto per cominciare da una parte) verso destra, e dall'alto in basso, tutti gli oggetti della sua camera o delle sue camere ? e insieme, di ciascun oggetto, donde l'ha avuto, e a che serve, e quanto vale, e così via?

Simonide, dopo la sua scoperta, fissò nella sua memoria delle serie di luoghi, come le case di una via, le città di un litorale, i paesi e le altre cose notevoli che si incontrano sulla strada di un lungo viaggio. Dopo questo, collocò in ciascun luogo successivamente un'immagine, un'idea, un pensiero, associandolo mentalmente col luogo in cui lo collocava; sicché poi ricordando la sua serie di luoghi, per mezzo dei luoghi ricordava pure le idee che vi aveva poste e associate.

2. Esempi pratici.

Per non confonderci in seguito, facciamo subito una breve applicazione pratica.

Fisso nel mio salotto diesi oggetti che naturalmente possono variare e che ciascuno varierà a convenienza sua. Ma poiché una supposizione bisogna pur farla, supponiamo che i dieci punti fissati siano i seguenti incominciando dalla porta d'ingresso e andando da sinistra a destra:

1. Porta

2. Pianoforte

3. Quadro

4. Mobile porta-musica

5. Buffet

6. Calorifero

7. Finestra

8. Libreria

9. Tavolo

10. Lampadario.

Questi oggetti che vedo dieci volte al giorno, da anni, sono ben presenti in ogni momento alla mia memoria. Osserviamo però che la mia stanza contiene cento e non dieci oggetti, ma che io fio convenienza a 'fissarne dieci soli, immutabili. Altri dieci li avrò dall'anticamera, dieci dalla sala da pranzo, dieci dalla camera da letto, ecc. ecc. Mi sarà facile avere cento punti di ricordo, per appiccicarvi in ordine cento idee diverse.

Supponiamo ora di dover ricordare una poesia. Eccone una qualunque scelta dal volume di Liriche cinesi (Nuvole Bianche) tradotte da Mario Chini.

Diamo qui la poesia: la spiegazione verrà dopo.

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Cerca di non offendere il ragno del mattino e guardati dal nuocere al seral moscerino.

{ Ragno = fa la tela sull'uscio.

Moscerino : ronzio come d' un piano scordato.

Sebbene essi non compiano che un umile lavoro fa che nessun ostacolo trovi 1' opera loro.

{ lavoro = quadro rappresentante

buoi al lavoro. ostacolo = difficoltà di imparare

certi pezzi di musica chiusi

nel porta-musica. Un breve spazio separa il nascere e il morire: gli insetti come gli uomini, ne debbono perire.

{ breve spazio = nel buffet vi è troppo breve spazio.

Giunge 1' autunno ; arrivano - i turbini gelati... gli insetti, come gli uomini, - vengono via spazza

{ autunno — dovrò presto accendere il calorifero.

turbini = per paura dei turbini ti tengo chiusa la finestra.

Dunque in ogni strofa io significativa. Non occorre che debba ho scelto qualche parola sceglierne dieci; se me ne occorrono meno, tanto meglio. Fatto ciò, collego ciascuna parola scelta con uno' dei punti, incominciando dal primo.

Quando ho ottenuto i raccordi: ragno-porta, moscerino-piano, lavoro-quadro, ostacolo-porta-musica, berve spazio-buffet, autunno-calorifero, turbini-finestra, posso ricordare la mia poesia colla massima facilità, se non letteralmente, almeno nelle sue linee generali, senza confondere ciò che vien prima, con ciò che vien dopo, perchè il piano non può venire prima dell'uscio, né il calorifero dopo la finestra, e ciò perchè la disposizione degli oggetti della mia stanza mi è famigliarissima e non posso equivocare.

Invece degli oggetti di una stanza posso scegliere dieci monumenti di una strada familiare. Per es. un Milanese che percorra ogni giorno per i suoi affari la strada da Largo Cairoli a Porta Venezia potrà scegliere questi dieci punti:

1. Castello - 2. Monumento a Parini - 3. Broletto - 4. Monumento a V. E - 5. Arco della Galleria - 6. Duomo - 7. Chiesa di 8. Carlo - 8. Chiesa di 8. Babila - 9. Giardini Pubblici -10. Porta Venezia.

Ohi conosce dieci città, scegliendo dieci luoghi per città avrà cento punti di ricordo.

Potete scegliere dieci negozi successivi della contrada dove abitate incominciando1 dalla porta di casa vostra e andando a destra o a sinistra, sul vostro marciapiede o su quello di fronte : calzolaio, salumiere, fornaio, orefice, caffè, farmacista, ecc. ecc.

3. Luoghi numerati.

Prendiamo dal nostro corpo alcune parti, il cui nome incominci bolle consonanti corrispondenti all'alfabeto mnemonico (vedi pagina 32).

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0 Collo - 1 Testa ■ 2 Naso - 3 Mani - 4 Labbra - 5 Sangue

- 6 Braccia - 7 Beni - 8 Fronte - 9 Gambe.

Poi raddoppiamo questi dieci termini con parole, ad una ad una, analoghe o connesse che ci serviranno per continuare la serie :

0 Collo-Mannaia - 1 Testa-Cappello - 2 Naso-Fazzoletto - 3 Mani-Guanti - 4 Labbra - Baci - 5 Sangue - Salasso – 6 Braccia-Maniche - 7 Reni-Cintura - 8 Fronte-Benda - 9 Gambe - Calzoni. ,

Avremo con ciò non più 10 ma 20 punti di ricordo. Una tavola analoga si può cavare da una casa.

0 Cantina 10 Vino

1 Tetto 11 Tegole

2 Nottola 12 Gatto

3 Magazzino 13 Sorci

4 Lucernario 14 Luce

5 Scala 15 Pietra

6 Balcone 16 Ringhiera

7 Refettorio 17 Pietanze

8 Finestre 18 Cristalli

9 Giardino 19 Fiori

Abbandonando l'alfabeto mnemonico e ricorrendo all'alfabeto ordinario da cui si scartano le lettere meno usate, si possono trovare altri punti di ricordo. Ecco per es. 19 punti ricavati in tal guisa dal corpo umano:

A. Anima - B. Barba - 0. Capelli - D. Denti - E. Epigastro - F. Fegato - G. Gola - I. Indice - L. Lingua - M. Mento - N. Naso - O. Occhi - P. Petto - E. Rotule - S. Spalle - T. Tempie -V. Vene - Z. Zigomi.

Si può trasformare un Correlatore verbale di 100 punti in dieci quadri grafici, ciascuno dei quali contenente dieci nomi. Per es. ecco le prime 10 parole di un Correlatore qualsiasi:

1 Vino - 2 Vano - 3 Camera - 4 Cameriera - 5 Grembiale

- (i Lavandaia - 7 Stiratrice - 8 Ferro - 9 Acciaio - 10 Penna.

Disponetele in un quadro così :

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1 Vino 2 3

Vano

4

Camera Cameriera 5

Grembiale

6

Lavandaia

7

Stiratrice 8 9

Ferro

10

Acciaio Penna

Con dieci d uesti qu , concatenati fra loro, avrete cento luoghi da servire per i q adrimemorazione di un discorso o altro. I 10 luoghi-indice dei 10 quadri serviranno egregiamente a ricordare le diecine, mentre quelli interni facilmente ricorderanno le unità. Sarà dunque agevole sapere se un luogo è il 53°, il 72° ecc.

Posso immaginare dieci uomini celebri o da me conosciuti e avere altri punti di ricordo.

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4. La tavola di cento punti.

Diamo ora una tavola di cento punti che poi spiegheremo.

1 Tazza —18 Staffa 34 Male 2 Nave 19 Tago 35 Massa 3 Mazza —20 Un'accia =36 Madia 4 Lava 21 Natta 37 Mare 5 Sazia 22 Nano 38 Mafia 6 Bava —23 Un amo 39 Mago 7 Razza —24 Canale 40 Laccio 8 Fava 25 Naso 41 Lato 9 Gazza —26 Un abbi 42 Lava —10 Tacco 27 Nari 43 Lama 11 Tatto —28 Una fé 44 L'ala 12 Tana —29 Un ago 45 L'Asia —13 Stame 30 Macchia 46 Labbia 14 Talia 31 Matto 47 L'ara 15 Tassa 32 Mano 48 L'afa 16 Tabe 33 Mamma 49 Lago 17 Tara 50 Sacco — 51 Usatti 68 Baffi 85 Fase 52 Sanie 69 Baggeo 86 Fabio 53 Samo — 70 Braccio 87 Faro 54 Sale 71 Ratto = 88 Favo 55 Sasso 72 Rana 89 Faggio 56 Sabbia 73 Ramo — 90 Dogaccia 57 Sara 74 Mali 91 Gatto 58 Saffo 75 Raso — 92 Organo 59 Saggio 76 Rabbia 93 Gamma 60 Baco — 77 Erario 94 Gallo — 61 Abate — 78 Orafo 95 Gas — 62 Ebano 79 Raggio 96 Gabbia — 63 Alabama 80 Faccia 97 Gara 64 Balia 81 Fato = 98 Caffè 65 Base 82 Fano 99 Gaggìa 66 Babbo 83 Fama 67 Bara 84 Fallo

Ecco alcune rego tive. le esplica

La tavola è com eno il n. 5). posta di soli sostantivi (m

I nomi dall'1 al 9 sono tutti femminili, tutti incominciano dalla consonante corrispondente al numero, seguita immediatamente dalla vocale a ; la vocale a in tutti i numeri dispari è seguita da due z, meno che al n. 5; in tutti i numeri pari è seguita dalla consonante v.

Nei numeri di due cifre la regola è che la parola incominci colla consonante corrispondente alla prima cifra, seguita subito dalla vocale a, dopo questa dalla consonante corrispondente alla seconda cifra, ancorché raddoppiata; dimodoché le due consonanti del numero hanno in mezzo costantemente la vocale a.

Siccome però non si troverebbero a tutti i numeri parole sempre conformi a questa regola, si son dovute fare alcune eccezioni. La prima è che, ove non vi sia una parola che

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incominci colla voluta consonante, si premette una sillaba, come al 24 ecc., o una consonante senza valore numerico, come al 13, al 18, ecc. Tali eccezioni sono tutte contrassegnate con una lineetta.

Una seconda eccezione è quella di tre soli numeri pei quali non si ha nome colla consonante, subito dopo l'a, corrispondente alla seconda cifra. Ciò avviene al 36, all'88 e al 98 che sono contrassegnati da due lineette. Al 36 si è sostituito al b il d perchè è un 6 rovesciato; e all' 88 il v all'f perchè si pronunciano in modo analogo. Al n. 98 però manca la consonante g corrispondente alla prima cifra 9 e le si è sostituita la e per analogia di suono.

Dove poi si troverebbero due parole, si è, preferita quella che meglio si è reputata atta alle associazioni, perchè o più comune o più generica. Come al 55 sale piuttostochè sala, e al 73 ramo piuttostochè rame.

Altre quattro tavole di cento punti si possono fare sul modello di questa : una colla vocale e, una coll'i, la terza coll'o e la quarta coll'u.

Le regole sono le medesime, sennonché non sempre si riesce ad avere sostantivi e bisogna ricorrere a parole di ogni specie.

Ciascuna di queste cinque tavole si può raddoppiare facilmente, col sistema già visto per raddoppiare i 10 punti di una casa (pag. 43). Avremo così delle tavole di 200 punti di ricordo.

Per es. ecco il raddoppiamento dei primi dieci numeri della tavola dei cento punti in a già data:

1 Tazza — 101 Brodo

2 Nave — 102 Vela

3 Mazza — 103 Bastone

4 Lava — 104 Vulcano

5 Sazia - 105 Cibo

6 Bava — 106 Lumaca

7 Razza — 107 Cavalli

8 Fava — 108 Legumi

9 Gazza — 109 Uccelli 10 Tacco — 110 Stivale

Ecco i primi numeri della 4a Tavola, fatta colla vocale o e i relativi raddoppi :

401Tozzo — 501 Pane

402Novo — 502 Neonato

403Mozzo — 503 Marinaio

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404L'ovo — 504 Gallina

405Sozzo — 505 Maiale

406Bove — 506 Vacca

407Rozzo — 507 Montanaro

408Fovea (fossa) — 508 Leoni

409 Gozzo — 509 Gioppino

410 Tocco — 510 Campana

Ciascuno può procurarsi in tal modo quanti punti di ricordo desidera. Queste cinque tavole di cento punti ciascuna, col loro raddoppiamento, darebbero per es. 1000 punti.

5. Applicazioni pratiche.

Prima di continuare sarà bene che il lettore si formi un concetto dell'utilità che si può ricavare dallo studio di queste tavole.

Il punto di partenza è sempre l'associazione delle idee.

Bisogna dunque abituarsi a prendere delle idee a casaccio e associarle rapidamente a questo o quel punto della tavola, sia col sistema del Correlatore sia mediante il collegamento in una frase di propria fattura e di proprio gusto, assennata o bislacca poco monta. Ciò a cui si deve badare è che la frase per un verso o per l'altro sia facilmente ricordabile. Ora nulla si ricorda meglio di una invenzione individuale. Ecco dunque perchè le associazioni sono qui riportate a puro titolo di esempio, ma in realtà lo scolaro deve esercitarsi a farne moltissime per conto proprio.

Facciamo degli esempi pratici, viventi, servendoci delle solite 10 parole della tavola di 100 punti:

1 Tazza - 2 Nave - 3 Mazza - 4 Lava - 5 Sazia - 6 Bava - 7 Razza - 8 Fava - 9 Gazza - 10 Tacco.

Prendo il primo giornale che mi capita.

E' La Sera di Milano, giorno in cui scrivo (14 Luglio 1923).

Prendiamo a casaccio dei titoli di notizie. Ecco in prima pagina ultima colonna. Sono cinque notizie svariate e noi le diamo qui ciascuna colla relativa associazione buona o cattiva che sia. Il Lettore si industrii in due modi: a cercare delle associazioni migliori e cercare delle associazioni diverse, non più su questa notizie, ma da quelle che caverà dal giornale che avrà in tasca al momento in cui legge questo libretto.

Sopratutto non bisogna scamotare, non bisogna cioè rifiutarsi di fare un associazione perchè è difficile e passare a un'altra. Bisogna saper associare tutto a tutto se si vuol ritrarre un utile dalla mnemotecnica.

Ecco dunque che cosa trovo :

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1. I monarchici polacchi cercano un re. Il mio punto di riferimento è tazza.

Che cosa posso inventare? La prima associazione che mi viene in niente, fulminea, è una deformazione della parola altezza che riduco in altazza, e dico :

Re - Altezza - Altazza - Tazza

o viceversa

Tazza - Altazza - Altezza - Re (*)

(*) Anzi altezza non mi serve neppure: io salto addirittura da tazza ad altazza-re.

Un altro potrà fare un'associazione culturale ricordando la favola delle rane che cercano un re:

Popoli liberi - cercano un re - il re metterà la tassa.

E combino mentalmente :

Tazza - Tassa - re - re travicello - rane - monarchici polacchi.

Seconda notizia.

Suicidio di un generale russo.

Punto di ricordo : nave. Associazione facilissima:

Nave - ammiraglio - generale.

Pel momento mi basta generale per ricordare che si tratta di un generale russo suicidatosi. Volendo però potrei avere :

Nave - Neve - Russia - Czar - Generale - Guerra -Eccidio - Suicidio.

Terza notizia.

Congresso nazionale africano.

Punto di ricordo : Mazza.

Altra associazione ultra-facile :

Mazza - Bastonate - Schiavitù - Congresso africano.

Quarta notizia.

106 Aviatori morti in 6 mesi.

Punto di ricordo : Lava Io faccio:

Lava - vola (metatesi bizzarra) - Aviatore.

O meglio :

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Lava - Caduta dal cielo - Aviatori morti.

Supponiamo ora di voler ricordare che gli aviatori morti sono 106. Il nostro alfabeto ci dà:

106= tcb (ti ciba, teso beve, tipico boja).

Io mi arresto a quest'ultima che è la più caratteristica e facile da associare. Infatti immaginoche l'areoplano è un tipico boja.

Ci manca di ricordare che i 106 aviatori sono morti in 6 mesi. Il 6 mi darà : Bada, baja, bipede, bizza, boa, bove, buio, beve, oibò.

Mi fermo a bada e combino :

Lava - lapillo - caduta - caduta dal cielo - Aeroplano bada tipico boia.

Quinta notizia.

Le vicende degli scioperi in Spagna.

Punto di ricordo : Sazio. Sciopero - miseria - fame - sazio

e viceversa: ' '

Sazio - fame - miseria - sciopero.

Se osservate che ho fatto un raccordo con sciopero e non con « Scioperi in Spagna », eccovi accontentati :

Sciopero - far niente - oriente - Spagna.

Rivedendo ora le parole della Tavola: Tazza, Nave, Mazza, Lava, Sazia; vi accorgerete che ricordate immediatamente i titoli delle cinque notizie.

ESEMPIO SU UN LIBRO DI NOVELLE

Prendo il vol. Novelle Valdostane di Giuseppe Giacosa e suppongo di voler ricordare, servendomi sempre della stessa tavola, i titoli delle novelle di cui il libro si compone.

Limitiamoci alle prime cinque, per non allungare inutilmente la nostra esemplificazione.

1. Novella. E' intitolata: La Concorrenza. Punto di ricordo : Tazza. Mi servo del correlatore e continuo :

Concorrenza - Commercio - Tassa - Tazza Tazza - Tassa - Commercio - Concorrenza

2 Novella : Storia di due cacciatori. Punto di ricordo : Nave. a

Nave - Mare - Pesca - Caccia - Cacciatori

3a Novella : Una strana guida. Punto di ricordo : Mazza. ;

Mazza - Bastone - Guida

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Page 43: Lezioni Di Mnemotecnica Tradizionale

4a Novella : Miserere. Punto di ricordo: Lava.

Lava - Catastrofe - Miserere

5 Novella : La Miniera di Cogne. Punto di ricordo : Sazia. a

Sazia - Alsazia - Minatori - Miniera di Cogne

ESEMPIO SU UNA BIOGRAFIA

Prendo il vol. Rubens di Gustavo Geoffroy e memorizzo anche qui i primi 5 capitoli:

1. Vita privata di Rubens. Punto di ricordo: Tazza.

Tazza - Birra - Belgio - Anversa - Rubens

2. L'avventura di Rubens. Punto di ricordo : Nave.

Nave - Viaggio avventuroso - Avventure

3. I maestri di Rubens. Punto di ricordo : Mazza.

Mazza - Pedagogo - Maestro

4. In Italia.

Punto di ricordo: Lava.

Lava - Vesuvio - Italia

5. Missione in Spagna. Punto di ricordo : Sazia.

Sazia - Carpazia - Pirenei - Spagna (*)

(*) L'esempio dimostra l'utilità del correlatore per omofonia. Tali correlazioni si possono ottenere con tutta facilità se si dispone di un buon Rimario. Raccomandiamo i due migliori: quello del Giovannetti (Roma) e quello del Platania (Acireale).

ESEMPIO SU UN LIBRO TECNICO

Prendiamo il vol. Chun: Manuale del Rappresentante di Commercio, e si vogliano anche qui ricordare i titoli dei primi cinque capitoli:

1. Cos'è il vero rappresentante di commercio. Punto di ricordo : Tazza.

Tazza - Schiamazza - Venditore ambulante - Rappresentante

2. Contratti di rappresentanza. Punto di ricordo: Nave.

Nave - Nolo - Contratto

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3. Organizzazione interim di studio. Punto di ricordo : Mazza.

Mazza - Legnata - Disciplina - Organizzazione

4. Rapporti colla clientela. Punto di ricordo : Lava.

Lava - Lavativo (!) Cliente (*)

(*) Come si vede, un raffronto anche umoristico può servire eccellentemente. Ma l'invenzione di tali accostamenti dipende dall'esercizio della facoltà, imaginativa. Vedi Biblioteca Hermes N. 55: L'Educazione della Fantasia, L. 4.—.

5. Proposte e offerte alla clientela. Punto di ricordo : Sazia.

Sazia - Sazietà - Ingombro (di merci) - Offerte (di merci)

Riteniamo con ciò di aver dimostrato che con un poco di agilità mentale è facilissimo trovare dei raccordi. Alcuni lettori giudicheranno che quelli trovati da noi sono stupidi, puerili. Tanto meglio! Essi possono sempre migliorarli. Ohi fa un raccordo non deve ubbidire che a una sola norma : Farlo tale che sia « per lui» di ricordanza facilissima. Si tratta quindi di una operazione cerebrale personalissima e quindi insindacabile. Non importa a nessuno se il raccordo da me trovato è puerile o anche idiota, dal momento che io mi guardo bene dal rivelare con quali mezzi riesco ad eseguire le mie acrobazie mnemoniche I Riteniamo anzi di dover insistere su questo punto, che la mnemotecnica è un'arte affatto individuale, e che la stoltezza consisterebbe se mai nell'andare all'incontro delle nostre attitudini o abitudini cerebrali.

Supponiamo di dover raccordare tazza a zia-Chi non ha una zia o non si ricorda di averne avuto, dovrà inventare per es. :

Tazza - Tazza di eredità - Morte della Zia - Zia

Ora se uno avesse una zia di poco cervello, chi gli vieterebbe di fare la correlazione, tanto più spiccia e ricordabile:

Tazza - Pazza - Zia

E chi avesse una zia beona:

Tazza - vino - Zìa

Dal che si vede che, in fondo, il correlatore è! affare psicologico.

Per dimostrare l'infinita estensione che si può dare ai punti di ricordo, riprendiamo la Tavola di cento punti (pag, 44).

Abbiamo già visto che questa tavola può essere raddoppiata (pag. 46) e che con ciò si possono ottenere 200 punti di ricordo.

Abbiamo pur visto (pag. 46) che dalla prima tavola se ne possono ricavare agevolmente altre 4 sostituendo ad a, le vocali e, i, o, Meda ciascuna di queste tavole, potendo esser raddoppiata e quindi resa capace di 200 punti, abbiamo in totale per le cinque tavole 1000

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punti di ricordo. Vale a dire, abbiamo la possibilità di ricordare mille cose, ordinatamente, senza possibilità di confonderci : per es. mille paragrafi di un'opera, mille quadri di una Pinacoteca, mille nomi di persone, ecc.

Perchè il lettore si impratichisca del sistema, ecco la prova di quanto asseriamo.

Prendete i quadri della Pinacoteca di Brera (Milano) quali risultano elencati nella Guida d'Italia del Touring Club Italiano (*).

(*) Guida d'Italia del T. C. I. - Piemonte-Lombardia-Canton Ticino. (Vol. II, pag. 85 della 3a edizione 1923).

Seguiamo il solito sistema. Prendiamo i primi 5 quadri della 1a sala, servendoci dei primi 5 punti della Tavola dei 100 punti a pag, 44. In tal modo il lettore che vede applicati i soliti 5 sostantivi, a un'infinità di esempi, potrà essere perfettamente certo dell'efficacia del metodo. Ripetiamo però che per imparare bisogna fare da sé.

Sala 1a - Quadro 1. Madonna e Santi del Vivarini. Punto di ricordo : Tazza.

Tazza - Pazza - Savia - Santa - Madonna

Quadro 2. Incoronazione di Maria e Santi. Punto di ricordo : Nave.

Nave - Navone - Incoronazione

Quadro 3. San Domenico risuscita un fanciullo. Punto di ricordo : Mazza-Mazza. - Passeggiata - Domenica - S. Domenico

Quadro 4. Madonna col Bambino, santi, angeli musicanti. Punto di ricordo : Lava.

Lava - Lavare - Suonare - Musica - Angeli Musicanti

Quadro 5. Otto Santi. Punto di ricordo : Sazia.

Sazia - Grazia - Santi

Ecco ora 5 cognomi pescati a caso nella Guida di Milano (Savallo: Ediz. 1922 - pag. 373).

1. Bonomi - Punto di ricordo : Tazza.

Tazza - Offrir da bere - Cortese - Bonomi

2. Farioli - Punto di ricordo : Nave.

Nave - Bussola - Oriolo - Fariolo - Farioli

3. Savina - Punto di ricordo : Mazza.

Mazza - Marina - Ravina

4. Canali - Punto di ricordo : Lava.

Lava - Lavatoio - Acqua - Canale

5. Valtorta - Punto di ricordo : Sazia.

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Sazia - Dalmazia - Costa frastagliata - Valtorta

Il punto 5 offre una difficoltà eccezionale di collegamento. Bisogna insistere e rifarsi colla ripetizione del collegamento trovato.

Si possono, combinando variamente gli elementi fonici, fabbricare cento tavole e cioè diecimila punti di ricordo, ma noi riteniamo questi esercizi degli inutili rompicapo, poiché non vi è più vantaggio a ritenere un rebus che una nozione appresa in modo normale. Ricordiamo che è sempre preferibile ricorrere sin dove si può all'aiuto della memoria naturale.

Si potrebbe dire che la mnemotecnica deve stare all'arte naturale della memoria come la medicina all'igiene. La formula mnemonica è una necessità in certi casi, una comodità sempre; così come un'iniezione di caffeina è un eccitante sul cuore depresso; ma ciò non toglie che sia meglio regolare il cuore con eccitanti fisiologici e non patologici e la memoria col rafforzamento diretto1 della facoltà di attenzione, di raziocinio e di comparazione.

Per ricordare libri col sistema delle Tavole, bisogna anzitutto dividere i singoli capitoli in un numero fisso e determinato di punti, poi associare ciascun punto a un punto della tavola,

Facciamo un ultimo esempio, servendoci del 1° Canto dell'Inferno. Possiamo dividere questo canto in 5 punti :

1. Dante una notte, smarrito in una selva intricatissima.

2°. Ne esce alla fine della notte per salire un colle illuminato.

3°. Tre bestie feroci gli attraversano e vogliono impedirgli il cammino.

4°. L'ombra di Virgilio gli appare e lo conforta.

5°. Gli promette un viaggio con lui per l'Inferno e il Purgatorio, con Beatrice in Paradiso.

Occorre riassumere maggiormente i punti. Avremo :

1. Dante nella selva - 2. Il colle illuminato - 3. Le tre belve - 4. Virgilio - 5. Viaggio ai tre regni.

Questi sono i punti da associare alla tavola. Potete adottare una tavola qualunque, a piacer vostro : tavola della camera, o della casa, o della strada, o prima tavola di cento punti o l'orologio mnemonico, (v. pag. 57) o, meglio di tutto, approfittare dell'occasione per fabbricarvi una tavola vostra personale, che varrà mille volte più delle tavole già fatte, poiché meglio di ogni altra si adatterà alle vostre abitudini mentali, alla vostra psicologia.

Per ricordare discorsi uditi, si può usare un procedimento topologico. Prima che il discorso incominci, esaminate accuratamente il luogo dove sarà pronunziato e annotatevi i punti che possono servire di località; poi man mano il discorso si svolge, procurate di sunteggiarlo mentalmente a lunghi tratti, sintetizzarlo in una breve frase al luogo designato.

Inversamente, esaminando la sala, un conferenziere potrà appiccicare all'ambiente la traccia del suo discorso ed evitare in tal modo i penosi smarrimenti così facili a verificarsi.

Altre applicazioni pratiche della topologia si possono fare in circostanze speciali : quando

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si tratti per es. di ricordare nomi di persone viste una sola volta in società, le visite da fare, una conversazione interessante, le faccende da sbrigare durante il giorno.

II metodo delle figurine.

Il Robichon, l'autore della Mnemotecnica Letteraria, è inventore di un altro metodo mnemonico che si intitola delle figurine (silhouettes). Per sfruttare questo metodo non occorre affatto conoscere il disegno: bastano degli scarabocchi. Si tratta di trasformare il testo grafico in testo ideografico, quasi supponendo di trascriverlo in caratteri egiziani. Naturalmente si schematizzano e si riducono a ideografie solo le grandi linee del testo.

Supponiamo, per dare un'idea i seguenti versi:

1 { Vil tiranno ! Dieci anni a faccia a faccia gli stetti contro in guerra :

2 { volto in bruto, ei fuggì dalle mie braccia tremando per la terra!

(Carducci - I due titani).

Ed ecco l'ideografia che se ne può cavare:

7. La Mnemotecnografia.

Un'estensione del metodo delle Silhouettes è la Mnemotecnografia dello spagnolo dott. Ros Ràfales. Ne daremo un'idea succinta.

La mnemotecnografia si può definire una ideografia mnemotecnica (ideografia = espressione diretta del pensiero con mezzi grafici).

Essa può estrinsecarsi con due mezzi :

l° Ritratto (per cose materiali).

2° Simbolo (per cose immateriali).

Nella storia dell'arte di scrivere si possono considerare due periodi : uno ideografico (si disegnano le idee) e uno fonografico (si disegnano i suoni).

I simboli sono semplici o composti :

Simboli semplici. — Si formano per sineddoche (la parte per il tutto : pupilla per occhio, testa per corpo) ; per metonimia (causa per effetto e viceversa : disco solare per giorno, luna per notte, penna per scrittura o strumento per opera) ; per metafora (disegnando oggetti reali o supposti somiglianti all'idea o cosa esprèssa: una fiera per ferocia, ecc.).

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Simboli composti. — Formati da aggruppamenti di simboli semplici (ape e vaso significano miele o dolce; un agnello che corre verso il segno [acqua] dà l'idea della sete).

Premesso ciò, ecco la traccia da seguire nella pratica mnemotecnografica :

1°. Esame attentissimo della realtà o della sua riproduzione più approssimativa;

2°. Appunti semplificati;

3o. Collegamento di questi appunti;

4°. Riduzione dei medesimi alla minima espressione lineare ;

5°. Assimilazione mnemonica.

L'ideografia serve magnificamente per fare sunti letterari, di opere di un determinato autore, autori di una determinata epoca, sunti storici.

L'applicazione più caratteristica del metodo Ràfales è l'orologio mnemotecnico.

Si diano alle 10 cifre i seguenti simboli convenzionali (ricordabili per assonanza tra la cifra e la parola corrispondente) ;

1 uva 4 quadro 7 seno 2 daga 5 cima 8 oca 3 treno 6 sedia 9 nave

Costruiremo un orologio ideografico dove al posto dei 9 primi numeri si troveranno le figure rispettive. Al posto delle ore 10-11-12 abbiamo un circolo che raffigura il quadrante dei minuti secondi nei comuni orologi, e qui rappresenta le decine, e le centinaia, in modo che se immaginiamo le figure dell'orologio grande trasportate nel piccolo, esse vai-ranno rispettivamente 10, 20, 30,

ecc. E così, se ci figuriamo inscritto nel circoletto un altro circolo più piccolo, questo rappresenterà le centinaia: 100 - 200 -300,ma non i numeri intermedi fra l'una e l'altra diecina, fra l'uno e l'altro centinaio.

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Come fare per questi ?

Noi possiamo immaginare le figure del grande orologio colorate o trasfigurate in modo che ogni modificazione indichi una cifra speciale:

Rotondo= 0 Giallo = 3 Bruno = 6 Rosso = 1 Verde = 4 Nero = 7 Arancio = 2 Azzurro = 5 Grande = 8 Piccolo = 9

In questo modo, ogni località il cui numero sia di due cifre e termini in zero sarà rappresentata da qualche cosa di rotondo; quella che termina in 1 da qualche cosa di rosso, quella in 2 da qualche cosa di arancio, ecc.

Conveniamo ora di dare alle figure dell'orologio un significato più generale, di modo che:

Ogni vegetale sia 1 Ogni mobile sia 6 » arma » 2 » membro » 7 » veicolo » 3 » animale » 8 » opera d'arte » 4 » acqua » 9 » terra » 5

Ogni vegetale sia 1 Ogni mobile sia 6

» arma » 2 » membro » 7

» veicolo » 3 » 8 animale »

» opera d'arte 9 » 4 » acqua »

» terra » 5

L'iconografia della prima sfera o unità, qualificata cogli aggettivi succitati ci dà un totale di 99 imagini:

Es. 13 = vegetale - giallo (limone) 28 = arma - grande (cannone) 35 = carro - azzurro (orsa maggiore) 46 = opera d'arte - bruno (statua di legno) 59 = roccia - piccola (sassolino).

Avremo in tal m c to ordo, cioè, più di quanti per solito non occorrano.odo rea 99 punti di ric

Queste immagi s tate o delle diecine diventeranno rispettivamente 130, ni tra por nel cerchi280, 350, ecc. e u lo de e centinaia 1300, 280.0, 3500, ecc. in q el ll

Possiamo fare della mnemotecnografia immaginaria, per nostro uso e consumo, estemporanea, collegando in una scena, in un quadro disegnato, semplicemente immaginato, un determinato numero di faccende da compiere, cose da sapere, ecc.

Suppongo di dover ricordare:

« Andar a trovare mio zio e dirgli che domenica l'aspetto a pranzo dove troverà quel signore che vuol vendergli la casa. Portare fiori alla zia e un libro al loro bambino ».

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Idee da ricordare :

zio - pranzo - signore - casa - fiori - zia - libro - bambino.

Immagine da costruire:

« Figurarmi la tavola della mia sala da pranzo, collo zio che discorre col signore il quale gli mostra la pianta della casa. Lo zio è distratto e guarda la zia che fiuta un mazzo di fiori reggendo sulle ginocchia il bambino che sfoglia un libro ».

Il quadro guadagnerà ad essere a tinte cariche e reso caricaturale anche nelle linee.

La memorazione al rovescio.

Capita spesso di dover ricordare quanto avete fatto il giorno prima e di non riuscirvi. Un sistema che aiuta assai la memorazione consiste nel ricordare per concatenazione a rovescio. Incominciate dunque a ricordare ciò che avete fatto prima d'andare a letto, come avete occupato la serata, in casa, o fuori, o a teatro, Subito l'occupazione del dopo pranzo vi suggerirà il ricordo del pranzo : se si svolse regolarmente, se eravate invitato o invitante, ecc. -Rivedendo il momento di sedere a tavola vi sarà facile ricordare dov'eravate prima, se per mangiare siete rientrato di fuori o vi siete alzato dallo scrittoio. Come avete dunque occupato il pomeriggio ?

Così continuando a rovescio arriverete alla colazione, alle occupazioni della mattina e finalmente al vostro risveglio.

Lo stesso sistema si può applicare in svariatissime circo-stanze. Faticate a ricordarvi la trama d'un romanzo, d'una commedia? Partite dall'ultima scena e risalite verso il principio, Volete ricordare un viaggio? Non incominciate dalla partenza, ma dal vostro arrivo, al ritorno.

— FINE —