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Corrado Muscarà (a cura di)LIBRI E LETTURE PER BAMBINI ED ADOLESCENTI

Riflessioni e proposte pedagogico-didattiche

Lecce, PENSA MULTIMEDIA EDITORE s.r.l., 2010ISBN 978-88-8232-???-?

© 2010 - PENSA MULTIMEDIA EDITOREs.r.l. Tel 0832.230435 • fax 0832.230489

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Indice

11 Introduzione Corrado Muscarà

E dopo Emerec? Multimedialità e comunicazione formativaAntonio Michelin Salomon

Sull’apprendimento della letturaAngela Catalfamo

Libri per l’infanzia e pedagogia della lettura: un investimento educativo tra il narrativo e l’immaginaleLetterio Todaro

I nuovi temi della letteratura adolescenzialeFiorella Bongiorno

I libri illeggibili di Bruno Munari e le prime esperienze di lettura dei bambiniMaria Grazia Breda

Il “filo” della lettura. Linee didattiche per promuovere il gusto della lettura nei bambiniValeria Lorefice

Il supporto della musica nel racconto. Spunti per una pedagogia musicaleAlessio Annino

Riferimenti bibliografici

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INTRODUZIONE

di Corrado Muscarà

Quando parliamo di libri e di letture per bambini ed ado-lescenti siamo nel campo della “letteratura giovanile”, chenon può che essere considerato da un’angolazione pedagogica.Esso costituisce, infatti, un ambito di ricerca e di riflessioniove confluiscono linee di pensiero di molti studiosi, impegna-ti sul significato educativo della narrativa rivolta ai bambini eai ragazzi. È questo un settore di studi decisamente conside-revole ed essenziale, a nostro avviso, per la formazione di edu-catori, sia in ambito scolastico che extrascolastico.La letteratura giovanile è nata in Europa, tra la fine del Sei-

cento e l’inizio del Settecento1 e si è sviluppata celermentegrazie all’impegno di scrittori che, con la loro fantasia, si so-no rivolti ad un pubblico di bambini e di ragazzi consideran-done la ricchezza esistenziale, i vissuti costellati di emozioni,di affetti, di immaginazioni, ma soprattutto la curiosità, i bi-sogni esistenziali, il desiderio di conoscere e di interpretare larealtà, di cui questa fascia di età è portatrice. Essi hanno cosìdato vita ad una ricca produzione di scritti diversi: fiabe, fa-vole, novelle, racconti, romanzi, filastrocche, poesie, ecc.

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1 Si ricordano, a tal proposito: Lo cunto de li cunti overo lo trattenimento dèpeccerille, una raccolta di fiabe in dialetto napoletano scritte da Gian-battista Basile ed edite nel 1674 a Napoli, con il titolo di Pentamero-ne; Favole di La Fontaine (1668); Contes de ma mère l’Oye (I racconti dimamma Oca) di Charles Perrault (1697); Le avventure di Telamaco diFenelon (1697). Per un approfondimento si veda: S. Blezza Pichere-le, Libri, bambini, ragazzi. Incontri tra educazione e letteratura, Vita ePensiero, Milano, 2004.

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Scritti o testi che, per dirla con E. Beseghi, possiamo consi-derare come lenti di ingrandimento, tracce di una sempre più in-dispensabile decifrazione del mondo dell’infanzia e dell’adole-scenza e, altresì, strumenti per indagare gli atteggiamenti de-gli adulti nei confronti dei giovani2. La letteratura giovanileindicata, in generale, come un insieme di «opere letterarieprevalentemente destinate alla lettura da parte di lettori dietà infantile, adolescenziale o giovanile; per estensione, ancheopere originariamente destinate al pubblico dei lettori, chehanno trovato particolare accoglienza da parte del pubblico diminore età»3, rappresenta, oggi, uno dei campi di studio e diricerca più interessanti della cultura contemporanea. Essa è,però, allo stesso tempo, come evidenzia P. Boero, un settoreancora poco conosciuto, persino da persone di “buona” cultu-ra4, scarsamente considerato dal mondo universitario e daquello della formazione diffusa. La scarsa presenza e, in molticasi, la totale assenza di cattedre di “Letteratura per l’infanzia”o di “Letteratura giovanile” nei corsi di laurea in “Scienze del-l’educazione e della formazione” è indice di quanta poca at-tenzione, almeno nel nostro paese, sia riservata alla ricercascientifica su questo tema che, a nostro avviso, invece necessi-ta di essere sempre più indagato e dibattuto.È per questo motivo che l’otto novembre 2008, in occa-

sione della manifestazione Volalibro, organizzata dal comunedi Noto e dall’associazione turistica “Pro Noto”, in collabora-zione con il C.U.M.O. (Consorzio Universitario Mediterraneo

Corrado Muscarà

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2 Cfr. E Beseghi, Letteratura per l’infanzia e sue intersezioni, in A. Ascen-zi (a cura di), La letteratura per l’infanzia oggi, Vita e Pensiero, Milano,2003, p. 70.

3 A.M. Bernardinis, Letteratura giovanile, in M. Laeng (a cura di), Enci-clopedia pedagogica, La Scuola, Brescia, 1990, p. 6718.

4 P. Boero, C. De Luca, La letteratura per l’infanzia, Editori Laterza, Ro-ma-Bari, 2005, p. VII.

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Orientale), abbiamo organizzato una giornata di studi sul te-ma della Letteratura giovanile: un tema, appunto, che riguardaun aspetto importante dell’educazione, della formazione, del-la crescita dei giovani che, in quanto tali, hanno continua-mente bisogno di essere valorizzati, arricchiti e, ancora piùdegli adulti, come direbbe F. d’Arcais, di essere coltivati con eper la cultura dell’uomo in quanto uomo5: soggetti che, a no-stro avviso, necessitano di più attenzioni pedagogiche per es-sere orientati a costruire il loro progetto esistenziale.L’idea di affrontare la suddetta tematica, dedicata appunto

ai giovani, è scaturita anche dal desiderio di rispondere aduna serie di interrogativi formulati da chi, come noi, lavoranel campo della ricerca pedagogica e didattica, ma anche daidubbi che alcuni educatori ed insegnanti di scuole, situate nelnostro territorio, hanno manifestato, insieme a perplessità eallarme sulle letture a cui si dedicano i ragazzi.

Barbablù, Pelle d’asino, Alice nel Paese delle meraviglie, La ca-panna di zio Tom, i Ragazzi di via Pal, Le avventure di Pinocchio,Gianburrasca, I viaggi di Gulliver, Hansel e Gretel, CappuccettoRosso, Il brutto anatroccolo, Biancaneve, Cenerentola, La Bella Ad-dormentata nel bosco, Cuore, queste e tante altre ancora sono lestorie che, per anni, hanno accompagnato generazioni dibambini e di ragazzi nel loro viaggio esistenziale: storie, perdirla con B. Bettelheim, create appositamente per aiutare lapersona, sin dall’infanzia, a ricercare, attraverso le fascinazio-ni, l’immaginario del mondo incantato, il significato della pro-pria esistenza6.

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Introduzione

5 Cfr. F. d’Arcais, Le «ragioni» di una teoria personalistica dell’educazione,La Scuola, Brescia, 1987, p. 7.

6 Cfr. B. Bettelheim, The Uses of Enchantment. The Meaning and Impor-tance of Fairy Tales¸tr. It., Il mondo incantato. Uso, importanza e signifi-cati psicoanalitici delle fiabe, Feltrinelli Editori, Milano, 1977, p. 9.

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Che fine hanno fatto queste storie tradizionali? Sono, forse,depositate nelle vecchie biblioteche, nelle soffitte delle case deinonni? Costituiscono, ancora, esse parte del mondo incantato deigiovani di oggi? E se non sono queste le storie lette, vissute eimmaginate, cosa leggono i nostri giovani? Quali sono, attual-mente, i generi letterari di riferimento? Chi sono gli scrittoripreferiti dai ragazzi? E ancora, cosa leggono le mamme, glieducatori, gli insegnanti ai bambini? I bambini e i ragazzi leg-gono libri? Leggono racconti, favole, fiabe, romanzi adatti allaloro età? Hanno ancora il desiderio di comprendere i segniscritti o forse vi sono altri oggetti culturali che li allontananodalla lettura e che, quindi, indeboliscono in essi il “gusto” perla lettura? In sintesi: dove và la letteratura giovanile?Sono questi i principali quesiti che ci siamo posti e che ci

hanno indotto ad organizzare, appunto, una giornata di studisul tema della letteratura giovanile, in cui alcuni studiosi edinsegnanti attenti hanno espresso idee su questo tema alquan-to complesso e delicato.Il presente volume raccoglie alcune delle relazioni di stu-

diosi e di insegnanti che hanno partecipato a questa giornatae che hanno contribuito a far luce su certi aspetti riguardanti,appunto, il tema della letteratura giovanile, ma, anche, a por-re nuovi dubbi, perplessità e nuovi quesiti. La ricchezza di ta-li contributi e il vivace interesse suscitato non solo in noi, maanche in coloro i quali hanno partecipato a vario titolo all’ini-ziativa (studiosi e studenti dei corsi di laurea in Scienze del-l’educazione e della formazione, in Scienze della comunicazio-ne, in Materie letterarie e filosofiche), ci hanno indotto a rac-coglierli ed a pubblicarli.Il contributo di Antonio Michelin Salomon, dal titolo E

dopo Emerec? Multimedialità e comunicazione formativa, apre laraccolta di questo volume. L’autore muove da un’analisi so-ciologica sul contesto comunicativo attuale, caratterizzatodalla presenza dei new media nella vita di tutti noi e, in parti-

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colare, in quella dei bambini e dei ragazzi. A tal proposito lostudioso, mettendo in risalto alcuni aspetti relativi agli effet-ti prodotti dal multimedia, suggerisce di alzare il livello diguardia nei confronti dei surrogati di esperienza che i new me-dia, grazie al loro potenziale seducente, garantiscono. Per evi-tare che tali surrogati assorbano le esperienze vitali dei bam-bini e dei ragazzi, in particolare quelle relative al “piacere dileggere”, occorre non solo attuare nuove forme di relazionieducative, basate su forme di comunicazione partecipativa, ingrado di stimolare i più giovani a consumare e a produrreinformazioni, ma anche sollecitare una maggiore attenzionecritica nei confronti di quanto viene proposto loro.A questa analisi introduttiva, al tema dei libri e delle let-

ture per bambini ed adolescenti, segue il contributo di An-gela Catalfamo, dal titolo Sull’apprendimento della lettura.L’Autrice, dopo una preliminare riflessione riguardo all’ap-prendimento della lettura nei più piccoli, conduce il lettorealla scoperta delle molteplici dimensioni che riguardano, ap-punto, l’apprendimento della lettura, a partire dall’infanzia edelle difficoltà che possono ostacolare tale processo. La stu-diosa evidenzia come il successo dell’apprendimento della let-tura non è dovuto esclusivamente ad una scelta didattica, macome, piuttosto, in tale processo concorrono diversi fattori: ildesiderio dei bambini di comprendere i segni scritti; le abi-lità cognitive e, soprattutto, le sollecitazioni e le agevolazio-ni alla lettura che una società offre in un determinato mo-mento storico. Vi sono, però, oltre a questi fattori, una miria-de di interferenze che decisamente non rendono l’apprendi-mento della lettura semplice o facile, ma altresì denso di pro-blematiche aperte. Si tratta principalmente dei codici audio-visivi prodotti e offerti, in modo massiccio, dai new media, cheriescono ad alimentare abbondantemente l’immersione neimondi magici da parte dei bambini e che, quindi, si pongo-no come concorrenziali alla lettura ed alla suggestione che la

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Introduzione

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lettura può offrire. Da qui l’emergenza didattica, soprattuttoda parte delle scuole, di ricondurre la funzione della letturadei testi scritti, ad una posizione di centralità, di snodo, ingrado di mediare, di collocare e di integrare tutti gli altri co-dici, con le loro caratteristiche.Il contributo di Letterio Todaro, Libri per l’infanzia e peda-

gogia della lettura: un investimento educativo tra il narrativo e l’im-maginale, sottolinea come l’ambito della ricerca storico-peda-gogica rappresenti uno spazio di riferimento privilegiato perla trattazione del tema che riguarda, appunto, la letteraturaper l’infanzia e per l’adolescenza. Il ricorso alla pedagogia nonserve, però, per indagare la natura dei contenuti e/o dei mes-saggi di tale letteratura, ma specificatamente per affrontare laquestione relativa alla formazione del soggetto-lettore. Permeglio cogliere il nesso intercorrente tra la pedagogia e la let-teratura per i bambini e per i ragazzi, il contributo offre unquadro generale della situazione attuale relativa alla produ-zione ed alla circolazione del libro per i più piccini in Italiaed alle linee di tendenza riguardanti i principali settori edito-riali. A tal fine, il contributo prende in esame alcuni datiquantitativi, sui comportamenti e sulle abitudini di consumoculturale, elaborati sulla scorta di indagini svolte da alcuneimportanti agenzie nazionali: le indagini nazionali su La let-tura dei libri in Italia (sezione de I cittadini e il tempo libero),condotte dall’ISTAT e pubblicata nel maggio 2007; le ricer-che ed i reports informativi condotti, e pubblicati nel 2008,dall’AIE (Associazione Italiana Editore), sul “cambiamentonella produzione dei libri per bambini e per ragazzi in Italiadagli anni ’80 in poi”; le indagini condotte dai ricercatori-os-servatori della rivista LIBER, sul tema del “rapporto prodot-to nazionale/prodotto estero. Si tratta di dati che la pedagogianon può non considerare se vuole stabilire le direzioni di sen-so di un percorso longitudinale di natura formativa, ai fini diun investimento educativo. A tal fine, proprio in riferimento

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alla fruizione letteraria e all’esercizio della lettura, l’autore in-dividua due principali nuclei di natura formativa: il narrativoe l’immaginale.A questo ordine di riflessione si aggancia il contributo di

Fiorella Bongiorno, I nuovi temi della letteratura adolescenziale,che tratta, appunto, come si evince dal titolo, delle nuove te-matiche preferite dai giovani di oggi. L’Autrice, dopo aver of-ferto delle riflessioni sulla funzione attuale della letteraturaper l’infanzia e per l’adolescenza, si sofferma in particolare sulcambiamento significativo che la letteratura giovanile ha su-bito a partire dagli anni ‘80, periodo in cui gli scrittori co-minciano ad epurare questo genere letterario da quei messag-gi ottocenteschi sentenziosi ed esortativi. Gli anni ’80 vedo-no un proliferare di collane per tutte le età e sono gli anni incui gli scrittori per l’infanzia si liberano dal giudizio “crocia-no”. Oggi, per fortuna, la letteratura giovanile, contrassegna-ta da una scrittura moderna accattivante, originale, leggera,artistica, tale da sorprendere ed attrarre i giovani lettori, nonha più quell’intenzionalità istruttivo-educativa, ma piuttostooffre un tipo di comunicazione volta a favorire il processoeducativo-formativo della persona. La letteratura di oggi,educa e forma, offrendo un variegato ventaglio di temi che ar-ricchiscono la conoscenza, supportano l’esperienza, stimolanola creatività e l’immaginazione di chi legge: dall’amore al di-vorzio, alla morte e alla guerra. I temi che la letteratura gio-vanile affronta sono tanti. Si tratta di tematiche, sottolinea laBongiorno, che toccano l’intimità dei giovani, che provocanoin essi interrogativi e, soprattutto, che suscitano interessi. Enon bisogna trascurare il fatto che la letteratura per l’infanziaoffre, per i più piccoli, libri che si presentano in forme accat-tivanti, che racchiudono una polisemia di immagini e di fi-gure, libri anche profumati o sonori, facilmente manipolabi-li che hanno il compito di avvicinare i bambini, che ancoranon sanno leggere, al libro e alla lettura, sotto forma ludica,

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con lo scopo precipuo di seminare il piacere della lettura. Peravvicinare il bambino molto piccolo al libro è indispensabilela presenza di un adulto che, nel ruolo di mediatore, sappiaorientarlo in questi suoi primi passi verso la lettura. Infine,l’Autrice sottolinea che coloro che scrivono per i bambini nondevono mai dimenticare di essere stati bambini, perché sola-mente il ricordo della propria infanzia può dare vita a testi dinarrativa, interessanti, ma soprattutto legati all’esperienza delgiovane lettore. Ricordare il proprio vissuto, ritornare indie-tro negli anni sono i presupposti fondamentali di una scrittu-ra vincente, sia sotto il profilo letterario che pedagogico.Di particolare interesse si rivela anche il contributo di Ma-

ria Grazia Breda, I libri illeggibili di Bruno Munari e le primeesperienze di lettura del bambino, in cui l’Autrice, per risponde-re ad un quesito-problema pedagogico (come accendere nellepersone l’interesse per la lettura?), sollevato da editori, da pe-dagogisti, da docenti e da molti studiosi di scienze umane,propone al lettore una rivisitazione pedagogica delle origina-li creazioni di Bruno Munari dedicate ai bambini. Si tratta deilibri illeggibili e dei pre-libri, veri e propri giocattoli per l’in-fanzia che, costruiti con materiali particolari, narrano senzal’utilizzo delle parole. I messaggi, infatti, non consistono inracconti compiuti come le fiabe, ma piuttosto contengonocontenuti, informazioni, stimoli utili per il sano sviluppo psi-cologico e anche fisico del bambino. Ma, soprattutto, sono li-bri che consentono di accedere ad una “lettura sensuale”, unalettura che coinvolge tutti i sensi: “un momento importante,propedeutico alla formazione del piacere della lettura in ge-nerale”. Questi libri, che sollecitano nel bambino una lettura“definalizzata”, sono decisamente diversi rispetto a quelli pro-posti attualmente dalle scuole e dalle istituzioni educative delnostro Paese. L’Autrice ricorda, in una seconda parte del con-tributo, che attualmente ci sono altri libri simili a quelli diMunari: sono i libri-gioco, libri ricchi di immagini che, per es-

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sere letti dal bambino, presuppongono abilità cognitive simi-li a quelle impiegate per leggere un testo. E poiché si tratta,comunque, di libri con immagini statiche e non dinamiche,al contrario di quelle proposte continuamente dai new media,che maggiormente catturano l’attenzione del bambino, l’Au-trice suggerisce che, per soddisfare le aspettative del bambi-no, questi libri devono essere proposti da un adulto, nel ruo-lo di tutor, nelle vesti di scrittore-illustratore, di promotoredella lettura.Come promuovere la lettura, a livello operativo, viene col-

to nel contributo di Valeria Lorefice, Il filo della lettura. Lineedidattiche per promuovere il “gusto” per la lettura nei bambini, ela-borato attraverso l’utilizzo di un metodo riflessivo-argomen-tativo ed anche empirico-sperimentale. Il suddetto contribu-to ha l’indubbio merito di far luce su alcuni aspetti inerenti,appunto, alla lettura, ai modi di leggere dei bambini che, nel-l’odierna realtà storico-culturale altamente alfabetizzata, frui-scono quotidianamente di una sorta di narrativa multisensoria-le. Nella prima parte del contributo l’Autrice espone, con unapproccio squisitamente pedagogico, le sue riflessioni riguar-do al rapporto che i bambini costruiscono con i libri e al loromodo di approcciarsi alla lettura. Segue, inoltre, una brevema significativa ricognizione dei contributi di alcuni studio-si, in merito, appunto, alla lettura, in cui l’Autrice evidenziale molteplici funzioni della stessa. Consapevole dell’impor-tanza della lettura nella formazione del soggetto-persona, acominciare proprio dall’infanzia, e del decalage di interesse edi motivazione da parte dei bambini e dei ragazzi di oggi neiconfronti della lettura, l’autrice propone ancora, in una se-conda parte del contributo, alcune indicazioni pedagogico-di-dattiche utili alla progettazione di percorsi educativo-forma-tivi miranti a promuovere nei bambini il “gusto” per la let-tura. Dopo aver descritto le fasi, i momenti, le metodologie,i mezzi, gli strumenti tecnologici, i sistemi di valutazione

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che, in ambito scolastico, si devono tener in conto per elabo-rare e per attuare progetti di promozione alla lettura, nonchéaver evidenziato gli aspetti da evitare, l’Autrice conclude ilcontributo sostenendo che la lettura deve essere considerataun momento di gioia, di emozione, di amore e soprattutto cheessa può essere trasmessa semplicemente “per contagio”.La raccolta si chiude con il contributo di Alessio Annino,

Il supporto della musica nel racconto. Spunti per una pedagogia mu-sicale, ove si propone, come si evince appunto dal titolo, lamusica come una sorta di strategia didattica per consentire aibambini di negoziare nel giusto modo i valori proposti neiracconti. Il contributo si articola principalmente in due parti.Nella prima parte l’autore delinea i “lineamenti” della peda-gogia musicale, presentandola come un settore che considerala musica come una vera e propria disciplina, fondamentaleper l’educazione e la formazione della persona, a partire dallaprimissima infanzia. Attraverso la musica (le melodie, i tim-bri, i suoni, ecc.) il bambino, oltre ad essere stimolato sul pia-no della sensazione, della percezione e, di conseguenza, dellacomunicazione, viene educato all’ascolto. Ed è proprio su que-sto punto che la musica, come disciplina, può essere di soste-gno all’apprendimento della lettura. Nella seconda parte,l’autore propone, prendendo in esame un classico della fiabamusicale, Pierino e il lupo (scritta dal musicista russo SergejProkofiev, nel 1936), come un’attenta selezione delle melodiee dei timbri degli strumenti musicali possa essere impiegataper rappresentare le emozioni e le personalità dei personaggidei racconti. È, appunto, attraverso l’educazione al suono e al-la musica, in particolare attraverso l’ascolto, che la lettura di-venta piacevole e il bambino riesce ad apprendere con entu-siasmo i messaggi veicolati dai racconti, sviluppando imma-ginazione e creatività, quali risorse essenziali per lo sviluppodel processo di personalizzazione.Da quanto fin qui ricostruito, si evince come il volume,

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nel suo complesso, si offra al lettore come occasione per ri-flettere sul tema della letteratura giovanile, sulla compren-sione delle molteplici immagini che questo settore di studipresenta, ma anche come occasione, nei nostri intenti, di sen-sibilizzare alle problematiche della lettura: chi lavora a diret-to contatto con e per i bambini ed i ragazzi e all’orientamentodel loro progetto di vita; chi si trova nel ruolo di proporre, dilegiferare soprattutto modelli e percorsi ideali di formazionenella scuola e nell’extrascuola; e, anche, chi organizza offerteformative per i futuri professionisti che devono operare intutti quei contesti destinati all’educazione e alla formazionedei giovani.Non resta che ringraziare: gli Autori, per aver partecipato

alla realizzazione di questo volume; il comune di Noto, l’As-sociazione “Pro Noto”, il C.U.M.O. e tutti coloro che, a di-verso titolo, hanno reso possibile l’evento.

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