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COM(97) 623 LIBRO VERDE SULLA CONVERGENZA TRA I SETTORI DELLE TELECOMUNICAZIONI, DELL’AUDIOVISIVO E DELLE TECNOLOGIE DELL’ INFORMAZIONE E SULLE SUE IMPLICAZIONI NORMATIVE V ERSO UN APPROCCIO ALLA SOCIETÀ DELLINFORMAZIONE Commissione europea Bruxelles, 3 dicembre 1997

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COM(97) 623

LIBRO VERDE SULLA CONVERGENZA TRA I SETTORIDELLE TELECOMUNICAZIONI, DELL’AUDIOVISIVO E

DELLE TECNOLOGIE DELL’INFORMAZIONE E SULLESUE IMPLICAZIONI NORMATIVE

VERSO UN APPROCCIO ALLA SOCIETÀ DELL’INFORMAZIONE

Commissione europea Bruxelles, 3 dicembre 1997

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SINTESI

Il contesto della convergenza

Tutti sono oramai d'accordo sul fatto che a livello tecnico si stia andando verso laconvergenza: in altri termini, che la tecnologia digitale permetta ora di fornire su moltereti diverse i servizi tradizionali e quelli nuovi (trasmissione di segnali vocali, dati, suoni oimmagini).

L’attività nel mercato mostra che gli operatori dei settori interessati dalla convergenzastanno cogliendo le opportunità offerte dai progressi tecnologici per migliorare i servizitradizionali e per lanciarsi in nuove attività. Telecomunicazioni, media e tecnologiedell’informazione vedono svilupparsi prodotti e piattaforme multisettoriali e assistono allanascita di partecipazioni incrociate. Tra i nuovi prodotti e servizi disponibili, citeremo atitolo d’esempio:

- telebanca e teleacquisti da casa via Internet;

- comunicazioni vocali via Internet;

- accesso alla posta elettronica e al WWW via reti mobili di telefonia e uso dicollegamenti senza fili, a casa o sul lavoro, per allacciamenti con le reti fisse ditelecomunicazioni;

- servizi dati su piattaforme di radiotelecomunicazioni digitali;

- servizi on-line e servizi televisivi in comune, grazie a sistemi quali la WebTv, ediffusione a mezzo satelliti digitali e modem collegati alle reti cablate;

- diffusione via Web di informazioni, notizie sportive, concerti e altri servizi audiovisivi.

Si tratta di sviluppi che forniscono esempi concreti di Società dell’informazione inEuropa, ne mostrano la possibile influenza sulla vita di tutti i cittadini e sottolineano ilsignificativo cambiamento nella varietà e diversità di offerta dei tradizionali servizi ditelecomunicazioni e informazione.

I temi in discussione: la posta in gioco per l’Europa

Gli sviluppi in corso hanno implicazioni profonde. La convergenza non riguardaesclusivamente la tecnologia; riguarda anche i servizi e i nuovi modi di lavorare einteragire con la società. I cambiamenti descritti nel Libro verde potrebbero miglioraresensibilmente la qualità di vita dei cittadini europei, permettere alle regioni dell’Europa dimeglio integrarsi nel cuore dell’economia europea, rendere le attività produttive piùefficienti e concorrenziali sui mercati mondiale e nazionali.

La nascita di nuovi servizi e lo sviluppo di quelli esistenti dovrebbero ampliare il mercatomondiale dell’informazione e aprire nuove strade ai cittadini, sfruttando il ricco patrimonioculturale europeo, il suo potenziale innovativo e le sue ambizioni creative.

La natura globale delle odierne piattaforme di comunicazione (e in particolare di Internet)fornisce la chiave per spalancare la porta alla futura integrazione dell’economia mondialee creare opportunità e sfide non solo per l’Unione europea ma anche per i suoi vicinidell’Europa centrale e orientale, del bacino mediterraneo e, in senso più ampio, del terzomondo. D’altra parte, grazie ai limitati investimenti necessari per essere presenti sulWWW, le imprese di qualsiasi dimensione sono ora in grado di essere presenti a livelloregionale o mondiale e i consumatori possono profittare di una più ampia offerta di beni eservizi: la globalizzazione sarà quindi la chiave di volta dei futuri sviluppi, e i cambiamentiin Europa si riflettono negli sviluppi a livello globale

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Se saprà assimilare i cambiamenti e creare un contesto favorevole, piuttosto che ostile,al processo evolutivo, l’Europa avrà messo a punto un potente strumento perl’occupazione e la crescita, per una maggiore scelta dei consumatori e per favorire ladiversità culturale. Se non saprà assimilare i cambiamenti, o se non lo farà consufficiente rapidità, è molto probabile che mondo del lavoro e cittadini dovranno usare lacorsia “per veicoli lenti” per andare verso quella rivoluzione dell’informazione cheimprese, utenti e politici del mondo intero stanno già affrontando.

I politici e i responsabili avranno un ruolo fondamentale nel garantire che tale contestovenga creato, ma al di là del quadro normativo che rappresenta l’argomento centrale delLibro verde sarà necessario, come sottolineato nella recente riunione al verticesull'occupazione, cercare di fornire ai lavoratori europei le conoscenze richieste dallaSocietà dell’informazione. Bisognerà continuare a sostenere le attività di ricerca esviluppo: politici, autorità regionali e locali e istituzioni europee dovranno essere in primalinea, ad esempio adottando le tecnologie e i servizi messi a disposizione dal processodi convergenza.

È fondamentale disporre di un quadro normativo adatto

Il futuro quadro normativo avrà un’importanza fondamentale. L’Unione europea ha giàmesso a punto un quadro di riferimento globale per gestire il passaggio delletelecomunicazioni da una situazione di monopolio a una di piena concorrenza, il 1°gennaio 1998, e un quadro di riferimento per il mercato unico delle emissioniradiotelevisive: è importante che il futuro nuovo quadro normativo sia saldamente situatonel contesto dei risultati già raggiunti. Il Libro verde rappresenta inoltre una tappa crucialeper consentire alla Comunità di lanciare uno sguardo al di là della data limite del 1998 edi valutare le implicazione nei settori interessati dalla convergenza.

Il Libro verde ritiene che lo sviluppo dei nuovi servizi potrebbe essere ostacolato dalsopravvivere di un certo numero di barriere (incluse quelle di tipo normativo) a differentilivelli di mercato, ma esistono punti di vista contrastanti sulla capacità degli attuali quadrinormativi di far fronte a un contesto in evoluzione. Secondo alcuni, lo sviluppo di nuoviservizi e prodotti viene frenato dall’incertezza normativa; le norme attuali sono stateinfatti create in un contesto nazionale, analogico e monomediale, ma i servizi vannosempre più spesso al di là dei tradizionali limiti di settore e geografici e possono esserediffusi su una gran varietà di piattaforme. Viene quindi rimessa in discussione la filosofiaalla base degli approcci normativi nei differenti settori interessati dalla convergenza. Isostenitori di questo punto di vista affermano che l’incertezza normativa ostacola gliinvestimenti e mette in pericolo le possibilità di realizzazione della Societàdell’informazione.

Un punto di vista alternativo considera che le caratteristiche specifiche di ciascun settoreattuale limiteranno la portata della convergenza dei servizi e che l’industria dei media hail compito di custodire i valori sociali, etici e culturali della nostra società,indipendentemente dalla tecnologia cui si affida per arrivare sino al consumatore. In altritermini, condizioni economiche e contenuto dei servizi d’informazione debbono essereregolamentati separatamente se se ne vogliono garantire l’efficacia e la qualità.

È necessario affrontare i problemi e indicare soluzioni, tenendo conto di tutti gl’interessinei vari settori toccati dalla convergenza. Le possibilità di cambiamento verranno altempo stesso individuate con mezzi differenti e a livelli diversi (tecnologia, industria,servizi e mercati). La digitalizzazione significa che la convergenza è già a buon punto alivello tecnologico, ma il Libro verde non dà per scontato che la convergenza a un livelloporti inevitabilmente a uno stesso grado di convergenza ad altri livelli. In ogni caso, non èdetto che la convergenza nelle tecnologie, nelle industrie, nei servizi e/o nei mercatirichieda necessariamente un contesto normativo uniforme.

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Forum di discussione sul Libro verde

Il Libro verde risponde a un bisogno di discussione: s’interroga, analizza i problemi,indica le alternative e pone domande sulle quali sollecita punti di vista. Non assume inquesta fase posizioni definitive e non trae conclusioni.

I capitoli I e II analizzano il fenomeno della convergenza: i presupposti tecnologici, gliattuali sviluppi del mercato, i possibili contraccolpi nei settori delle telecomunicazioni, deimedia e delle tecnologie dell’informazione.

Il capitolo III individua le barriere, esistenti e potenziali, che potrebbero ostacolare glisviluppi tecnologici e di mercato: alcune riflettono i problemi attuali del mercato odell’industria dei settori interessati dalla convergenza, altre gli approcci normativi invigore. Alcune barriere vengono già affrontate dalle iniziative comunitarie (diritti diproprietà intellettuale, commercio elettronico e firma digitale) e vengono allora segnalatele iniziative in atto; in altri casi, servono da spunto per studiare l’eventuale necessità diadattare gli attuali quadri normativi alla luce del fenomeno della convergenza.

Il capitolo IV fornisce un dettagliato esame dei problemi legati agli attuali e eventualifuturi quadri normativi o approcci, che possiamo suddividere in otto grandi categorie:

• definizioni

• accesso al mercato e licenze

• accesso alle reti, ai sistemi di accesso condizionato e al contenuto

• accesso allo spettro di frequenze

• norme

• fissazione dei prezzi

• interessi dei consumatori

Il capitolo si chiude con una discussione sugli obiettivi d’interesse pubblico, i possibilimodelli di futuri quadri normativi e i problemi sollevati sul piano internazionale.

Il capitolo V, infine, definisce un assieme di principi per la futura politica normativa neisettori interessati dalla convergenza e identifica le opzioni possibili per i futuri approccinormativi da usare come base di discussione.

La Commissione ritiene che cinque mesi di consultazioni permetteranno un’ampiapartecipazione e un approfondito dibattito sui temi fondamentali per i cittadini, il mondoimprenditoriale e l’ulteriore sviluppo della Società dell’informazione. I commenti possonoessere inviati per lettera o per via elettronica; per favorire il dibattito è stato creato un sitoWeb specifico, che permette di prendere conoscenza dei commenti trasmessi per viaelettronica1, e sono state inoltre previste sedute pubbliche. La Commissione intendepreparare entro giugno 1998 una comunicazione, alla luce dei commenti ricevuti.

1 L’indirizzo web è http://www.ispo.cec.be/convergencegp. Al momento della pubblicazione della comunicazione suirisultati della consultazione, tutti i commenti ricevuti (tranne quelli per i quali sia stata chiesta la riservatezza)saranno resi disponibili su supporto cartaceo.

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Conclusione: andare avanti

Il Libro verde costituisce un passo sulla strada per garantire allo sviluppo sociale edeconomico dell’Europa i vantaggi della convergenza. La comunicazione di giugnoriassumerà i risultati della consultazione pubblica, permetterà al Parlamento europeo, alConsiglio dei ministri, al Comitato economico e sociale e al Comitato delle regioni didefinire le posizioni politiche e consentirà di delineare chiaramente gli obiettivi della futurapolitica.

Il Libro verde - che inizia una nuova fase dell’approccio politico dell’Unione europea allarealtà delle comunicazioni e rappresenta quindi un elemento fondamentale del quadro diriferimento globale creato per sostenere lo sviluppo di una Società dell’informazione - sicolloca nel contesto dei risultati attuali del quadro per le telecomunicazioni (avviato con lostorico Libro verde sulle telecomunicazioni del 19872 e per i media (lanciato da varieiniziative comunitarie) e costruisce sui risultati già ottenuti, offrendo a tutte le partiinteressate l’opportunità di esprimere il proprio punto di vista sulla futura portata dellanormativa nei settori interessati dalla convergenza e nella realtà delle comunicazionidopo il 1998.

Questo primo passo intende aprire la strada allo sviluppo di un appropriato contestonormativo che renda più facile, all’avvicinarsi del 21° secolo, cogliere appieno leopportunità offerte dalla Società dell’informazione, nell’interesse dell’Europa e dei suoicittadini.

2 COM(87)290 def.

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INDICE

INTRODUZIONE vii

Capitolo I - Definizioni e sviluppi della convergenza 1

1 Convergenza : campo di applicazione

2 Il ruolo motore della tecnologia

3 Gli attuali sviluppi del mercato

4 Sintesi e domande

Capitolo II - Impatto della convergenza nei settori interessari 9

1 Il contesto socio-economico

2 Le tendenze del mercato

3 La prospettiva dei consumatori

4 Sintesi e domande

Capitolo III - Barriere alla convergenza 17

1 Barriere esistenti

2 Barriere potenziali

3 Domanda

Capitolo IV - Implicazioni normative 21

1 Sfide agli attuali approcci normativi

2 Eliminare le barriere: i problemi normativi

3 Soddisfare gli obiettivi d'interesse pubblico

4 Opzioni per un futuro modello normativo

5 Problemi sul piano internazionale

Capitolo V - Principi e opzioni per il futuro 39

1 Principi per una futura politica normativa nei settori interessati dallaconvergenza

2 Opzioni per uno sviluppo normativo

3 Calendario delle azioni future

4 Conclusioni

ALLEGATO - Normativa esistente 43

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Introduzione

La Società dell'informazione sta diventandouna realtà: il suo sviluppo riceve impulso dairapidi cambiamenti tecnologici chetrasformano le industrie dell'informazione conuna velocità e con caratteristiche tali da porrenuove sfide ai responsabili politici.

Uno dei fattori più significativi è il crescentericorso a tecnologie identiche da parte disettori differenti (in particolaretelecomunicazioni, media e tecnologiedell'informazione), reso sempre più evidentenegli ultimi anni dall'emergere di Internet edalla maggiore capacità delle reti esistenti disupportare servizi di telecomunicazioni e ditrasmissione.

Esistono punti di vista differenti sulleimplicazioni della convergenza, fenomenorelativamente nuovo, per la società e l'attivitàeconomica: si è in genere concordi sul fattoche gli sviluppi dell'elettronica digitale e delsoftware stanno creando il potenzialetecnologico per un nuovo approccio alladiffusione e all'uso dei servizi d'informazione,ma si è molto meno d'accordo sulla portata esui cambiamenti di tali sviluppi nelle praticheattuali e sui tempi richiesti. Alcuni ritengonoche la convergenza porterà a unatrasformazione rapida e completa degli attualisettori delle telecomunicazioni, dei media edelle tecnologie dell'informazione, al puntoche aree oggi indipendenti finiranno colconfluire in una sola, annullando in sostanzale reciproche differenze, prima ben nette.

Altri ritengono che le caratteristichespecifiche di ciascun settore limiteranno laportata della convergenza dei servizi, e chel’industria dei media ha il compito di custodirei valori sociali, etici e culturali della nostrasocietà, indipendentemente dalla tecnologiacui si affida per arrivare sino al consumatore.In altri termini, condizioni economiche econtenuto dei servizi d’informazione debbonoessere regolamentati separatamente se se nevogliono garantire l’efficacia e la qualità. Altri,infine, pensano che, qualora si verifichi, laconvergenza avverrà in ogni caso su un arcodi tempo relativamente lungo.

È comunque evidente che le implicazioniinsite in tali sviluppi sono potenzialmentemolto profonde: la nascita di nuovi servizi e glisviluppi di quelli già esistenti amplieranno ilmercato globale dell’informazione e offrirannocosì ulteriori opportunità di crescitaeconomica e di occupazione. Al tempostesso, il mutato contesto dei servizi di

comunicazione permetterà di migliorare laqualità di vita dei cittadini europei, grazie auna maggiore possibilità di scelta deiconsumatori, a un più facile accesso aibenefici della Società dell’informazione e allatutela della diversità culturale.

Le prospettive di sviluppo economico esociale dell’Europa sono quindi positive edovrebbero essere incoraggiate: la politicadovrà creare un contesto favorevole allaconvergenza, affinché le opportunità potenzialipossano essere colte in tempo.

Come punto di avvio per formulare leappropriate politiche è ora necessarioprocedere a un dibattito ampio e approfonditosul fenomeno della convergenza e sulle sueimplicazioni, e l’obiettivo del Libro verde èappunto quello di provocarlo.

Il dibattito - che dev’essere inquadrato nelcontesto delle altre azioni portate avanti dallaCommissione nei settori delletelecomunicazioni, dei media e delletecnologie dell’informazione - è fondamentaleper il futuro panorama delle comunicazioniche comincerà a delinearsi dopo la completaliberalizzazione dei servizi e delleinfrastrutture di telecomunicazioni (1° gennaio1998): il processo avviato dal Libro verde dovràgarantire che il riesame globale (da effettuarea fine 1999) dell’efficacia del pacchettonormativo 1998 per le telecomunicazionitenga conto dell’impatto della convergenza nelsettore. Una comunicazione dellaCommissione affronta inoltre il problema delriesame della direttiva sulle reti via cavo(condotto alla luce della liberalizzazione e piùin particolare per rispettare l’impegno ribaditonelle direttive sulle reti via cavo3 e sullacompleta concorrenza nelletelecomunicazioni4. L’analisi mira a dar vita auna struttura aperta e competitiva per lafornitura delle telecomunicazioni e delle retitelevisive via cavo, con un probabilesignificativo impatto sui mercati interessatidalla convergenza, e intende in particolareincoraggiare la concorrenza, evitando ilnascere di nuove barriere e strozzatureanticoncorrenziali: una concorrenza vigorosanei settori in questione incoraggerà lo sviluppodi nuovi servizi innovativi a vantaggio deiconsumatori della Comunità europea e darà

3 Direttiva della Commissione 95/51/CEE, GU L256,del 26.11.95

4 Direttiva della Commissione 96/19/CE, GU L74, del22.3.96

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alle industrie e ai fornitori di servizi europei ilknow-how necessario per competere suimercati mondiali.

Dato per scontato l’obiettivo di fondo digarantire una strutture di base del mercatoconcorrenziale, la necessità di procedererapidamente a un'analisi della situazione sideve al fatto che possono nascere in tempibrevi nuovi mercati, di natura essenzialmenteglobale: qualora i quadri normativi applicabiliin ciascuno Stato membro, o addirittura inEuropa, non dovessero essere idonei allosviluppo dei nuovi mercati, e dovessero quindiostacolarlo, l'Europa si troverebbe insvantaggio competitivo rispetto ai concorrentimondiali più flessibili.

Una scelta limitata e una minore fiducia neinuovi servizi potrebbe ridurre la partecipazionedei consumatori e avere conseguenzenegative sulla crescita economica el’occupazione.

Il Libro verde analizza la natura dellaconvergenza e si occupa in particolare dellafornitura dei servizi e delle reti soggiacenti chepermettono di trasferirli; esamina inoltre leimplicazioni, sostanziali e apparenti, dellanormativa cui il fenomeno potrebbe dar luogo.Affronta inoltre alcuni aspetti del quadronormativo per la fornitura di servizi, ma lefuture iniziative nel settore non dovrannopregiudicare il lavoro attualmente in corsonella Commissione per l’applicazione dellavigente legislazione comunitaria.

Il Libro verde non assume una posizionedefinitiva sulle nuove strutture normative(riconosce anzi che la convergenza dovrebbeportare a una normativa più "leggera" neisettori delle telecomunicazioni e dei media ea una normativa quantomeno non più"pesante" in quello delle reti); analizzapiuttosto la convergenza così come simanifesta nel mercato, identifica i probleminormativi creati da tali sviluppi e s'interroga inproposito.

Le parti interessate sono invitate a contribuireal dibattito, rispondendo agl'interrogativisuscitati e offrendo il contributo ritenuto utile.La consultazione si prolungherà per i cinquemesi successivi alla data di pubblicazione delLibro verde e si concluderà con la stesura

entro giugno 1998 di una relazione sui risultatiraggiunti.

Le proposte (in quattro copie) possono esseretrasmesse per e-mail, telefax o posta a:

Commissione europea, DG XIII A4

All’attenzione del Sig. E. Lalor

200, rue de la Loi, BU31 0/62

B-1049 Bruxelles (Belgio)

Telefax: (+32 2) 296 90 09

e/o

Commissione europea, DG X C1

All’attenzione del Sig. G. Paulger

200, rue de la Loi, L-102 5/25

B-1049 Bruxelles (Belgio)

Telefax: (+32 2) 299 92 01

e/o

E--mail: [email protected]

Copie dei contributi trasmessi sarannodisponibili dopo la conclusione dellaconsultazione, salvo quando sia stato chiestodi considerarli riservati. Per la pubblicazionedel Libro verde e dei contributi ricevuti è statoaperto un sito Web all'indirizzo:

http://www.ispo.cec.be/convergencegp

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Capitolo I

Definizioni e sviluppi della convergenza

Il Libro verde, ulteriore passo verso la Societàdell’informazione in Europa, esamina i temipolitici fondamentali legati in senso lato alleinfrastrutture di telecomunicazioni, ai media e alletecnologie dell’informazione, che in buona partedel documento verranno chiamati per comodità i“settori pertinenti”.

Il Libro verde non esamina i temi politici legati alpiù ampio pacchetto di servizi che trasformerannola Società dell’informazione in realtà (ad esempioil commercio elettronico, che ingloba una serie diattività capaci di rivoluzionare settoriestremamente differenti, quali il commercio aldettaglio, il turismo e i servizi finanziari) e cheincludono aree nelle quali l’azione comunitaria ègià ben avviata (diritti di proprietà intellettuale,diritto d'autore e i diritti connessi, pluralismo deimedia, riservatezza e protezione dei datipersonali, cifratura e firma digitale): rientrando nelpiù ampio quadro di riferimento che si stadelineando per i nuovi servizi e le nuove attivitànella Società dell’informazione, vengonoconsiderati estranei all’obiettivo del Libro verde evengono semplicemente citati, se necessario aifini della trattazione.

Il Libro verde si sofferma piuttostosull’infrastruttura soggiacente che aiuterà a crearee a diffondere tra i consumatori i servizi dellaSocietà dell’informazione: sistemi di componenti,reti e servizi associati ai settori pertinenti. Nei tresettori i sistemi stanno subendo cambiamentiradicali, soprattutto grazie all’uso della tecnologiadigitale, con prevedibili conseguenze politiche enormative.

Il Libro verde si occupa in particolare delladiffusione on-line dei servizi e affronta il problemadell'editoria off-line solo nei limiti in cuirappresenta un mercato potenziale del settore on-line.

Il Libro verde tratta le tendenze future in sensogenerale e non cerca di definire i mercati ai finidell’applicazione della legislazione comunitaria.Le posizioni analizzate nel documento nonpregiudicano quelle che, alla luce delle norme diconcorrenza, la Commissione potrà assumere nelvalutare i casi allo studio o futuri.

In tale ottica, il capitolo 1 descrive la convergenzae gli sviluppi tecnologici ad essa legati, individuagli attuali sviluppi nel mercato e descrive lareazione dei fornitori di servizi e dei consumatori,considerata un indice significativo della possibiledirezione dei cambiamenti. Come semprequando si tratta di nuovi mercati, le reazioni deiproduttori e fornitori di servizi danno una prima

indicazione sui possibili futuri sviluppi, anche setemperate da quelle dei consumatori, che devonoaccettare e adottare i nuovi servizi prima che imercati possano diventare realtà.

I.1 Definire la portata della convergenza

Il termine "convergenza" sfugge a una definizioneprecisa ma viene di solito indicata come:

• la capacità di differenti piattaforme di rete digestire servizi di tipo fondamentalmentesimile, o

• l'unificazione di apparecchiature di largoconsumo (ad esempio telefono, televisione ecomputer).

La seconda definizione è quella piùfrequentemente citata nella stampa popolare: iconsumatori ne comprendono facilmente il sensoe inoltre riflette la più generale battaglia per ilcontrollo dei futuri mercati attualmente in corsotra le industrie dei computer, delletelecomunicazioni e delle emissioniradiotelevisive.

Anche se colpisce la fantasia popolare,l'unificazione delle apparecchiature di largoconsumo è però per il momento molto meno realedella convergenza delle reti: gli operatori ditelecomunicazioni cominciano a distribuire (anchese solo su base sperimentale) programmiaudiovisivi attraverso le loro reti e sono adesso trai leader nella fornitura di accesso a Internet e alleinfrastrutture dorsali. Le emittenti offrono già daqualche anno servizi di dati sulle loro reti emiglioreranno i servizi nel corso dei prossimi 12-18 mesi grazie all’emissione digitale deiprogrammi radiofonici e televisivi e all’offerta diopzioni interattive.

Gli operatori di reti via cavo non si limitano allatradizionale diffusione dei programmi televisivi mapropongono anche un'ampia gamma di servizi ditelecomunicazioni (inclusa, in alcuni Statimembri, la telefonia vocale) e cominciano a offriremodem per collegamenti via cavo che permettonoun accesso a Internet a velocità più elevata. Letecnologie audio e video non si limitano allafornitura di servizi al pubblico, ma cominciano adessere usate nelle reti aziendali “Intranet” comeulteriore possibilità di distribuzione delleinformazioni in tempo reale. Applicazioni di

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questo tipo cominciano ad apparire anche in sitiWeb destinati a utenze mirate5.

La piattaforma di rete e l'ambienteconsumatore/utilizzatore rappresentano dueelementi della fornitura della "catena di valore"che spazia dalla creazione del contenuto alla suapresentazione, alla fornitura del servizio e alladiffusione finale tra i consumatori (cfr. fig. 1). La"catena di valore" è un concetto utile peranalizzare il comportamento di aziende e mercatialla luce della convergenza.

Fonte: Squires Sanders Dempsey LLP andAnalysys Ltd.

Le aziende tendono oggi ad essere presenti inuno o più elementi della catena di valore e,secondo alcuni, la convergenza può incitarne unaparte a studiare l'opportunità di estendere leproprie attività al di là di quelle tradizionali, comeapparirebbe già chiaro da alcune recenti fusioni eacquisizioni (cfr. sotto).

Il cambiamento potenziale indotto dal fenomenodella convergenza può essere considerato a tredifferenti livelli (tecnologico, industriale ecommerciale) (cfr. fig. 2), ma non bisogna dareper scontato che la convergenza a un livello portiinevitabilmente a uno stesso grado diconvergenza ad altri livelli o che la convergenzanelle tecnologie, nelle industrie, nei servizi e/o neimercati richieda necessariamente un contestonormativo uniforme.

La convergenza tecnologica, di cui gli esempisopra citati sono una buona dimostrazione, sibasa sull'applicazione comune delle tecnologiedigitali a sistemi e reti associate alla diffusionedei servizi. Come indica la sezione 1.2, laconvergenza tecnologica è già in atto e i continuiprogressi rafforzeranno ulteriormente il processonei differenti elementi della catena di valore.

Diversi commenti individuano una tendenza versola convergenza industriale nelle alleanze, fusioni e

5 Cfr. Webcasting and convergence: policyimplications. OCSE, DSTI/ICCP/TISP (97)6; di prossimapubblicazione dicembre 1997.

joint ventures costruite sull'esperienza tecnica ecommerciale dei partner per sfruttare i mercatiattuali o quelli futuri. Alleanze, fusioni e jointventures continueranno ad essere esaminatedalla Commissione alla luce delle norme diconcorrenza. Molte alleanze sono "orizzontali"(cioè tra aziende che operano nello stessosegmento della catena di valore), mentre a quelledestinate a sfruttare le potenziali opportunità dellaconvergenza del mercato partecipano in genereaziende che operano in segmenti differenti dellacatena di valore, con una maggiore integrazioneverticale. In alcuni casi, le alleanze hanno giàdovuto far fronte a difficoltà che dimostranol'incertezza dei mercati e i rischi associati.

____________________________

Scelte politiche e normative

Mercati e servizi

Alleanze industriali e fusioni

Tecnologia e piattaforme di rete

Fig. 2: le fasi della convergenza

_____________________________

È anche difficile essere precisi sui servizi cui laconvergenza potrà dar vita: molti, di nuovo tipo,saranno il risultato dei progressi tecnologici neisettori interessati e potrebbero essere del tuttoindipendenti dall'attività intersettoriale; altrisaranno invece il risultato diretto della reciprocainfluenza tra settori quali, ad esempio, quellodelle telecomunicazioni e delle emissioniradiotelevisive. In casi come quest'ultimo, ildocumento parlerà di "servizi convergenti";quando sia più utile far ricorso ad una definizionegenerale parlerà invece semplicemente di "nuoviservizi", senza far riferimento ad una precisadefinizione giuridica.

I.2 Il ruolo motore della tecnologia

Il Libro verde si occupa non tanto di tecnologiaquanto dei nuovi fenomeni commerciali eindustriali, resi possibili dagli sviluppi tecnologiciche stanno modificando il tradizionale rapportofornitore/consumatore. Capirne la natura puòpermettere una migliore valutazione del potenzialedel cambiamento.

Le tecnologie digitali agevolano laconvergenza

Come già detto, la tendenza soggiacente èl'adozione comune di tecnologie digitali nei settoripertinenti: le tecnologie digitali riguardano unagamma di discipline associate in genere alleindustrie dei computer e delle telecomunicazioni

Creazione

contenuto

Presentazioneservizio e

contenuto

Fornitura

servizio

Fornitura

infrastruttura

Attività

Fornitura contenutoProgettazione e

marcatura

Piattaforma e

connettivitàDiffusione Controllo accesso

UtentiVendita

finale

Funzione

Fig.1: la nuova catena di valore

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(microelettronica digitale, software e trasmissionedigitale) che, applicate separatamente nelcorrispondente settore, hanno già dimostrato laloro maggiore efficienza, flessibilità e economicitàe hanno provato fino a che punto possanomigliorare il potenziale creativo e favorirel'innovazione.

La tecnologia informatica svolge un ruoloessenziale nella creazione e nella produzione delcontenuto, sia per il settore cinematografico cheper quello delle emissioni radiotelevisive. Il modoin cui viene prodotto, distribuito e consumato ilmateriale audiovisivo sta evolvendo: il contenutodiventa "scalabile" e può dunque essere usato incontesti diversi e distribuito su infrastrutture di retidifferenti. La chiave di volta è la famiglia di normetecniche MPEG per la codifica digitale delleimmagini in movimento6 che, codificate in questoformato, possono essere modificate, trasformate,o trasmesse alla stregua di qualsiasi altrainformazione digitale: i sistemi e le reti chegestiscono l'informazione sono naturalmenteindifferenti alla natura del materiale d'origine(immagine, suono o testo che sia). La codificadigitale della fonte rappresenta dunque la basedella convergenza tecnica.

La trasmissione digitale può essere diffusa su retivia etere o su infrastrutture terrestri, cablate omeno. Nel primo caso, l'impatto più significativodella digitalizzazione è l'immediato aumento dicapacità e quindi la fine di una scarsità che halimitato la crescita del settore fin dagli albori; mapotenza di trattamento e software stanno anchepermettendo la diffusione di apparecchiature dilargo consumo quali le periferiche esterne (set-topbox). Una migliore funzionalità del software aiutaa eliminare i problemi di durata del prodotto legatiall'hardware, a ridurre l'inerzia nel mercato e adagevolare l'innovazione; fornisce inoltre aidispositivi una capacità logica tale da permetterealle emittenti di emulare le capacità dicommutazione che normalmente caratterizzanole telecomunicazioni. Ad esempio, gli operatori ditelevisione a pagamento (pay-tv) satellitarepossono oggi dirigersi ai singoli utenti grazie asistemi di accesso condizionato, spessocombinati con le reti terrestri di telecomunicazioniche offrono un percorso di ritorno "ibrido" per iservizi interattivi.

Tecnologie di rete per la convergenza

Con la progressiva diffusione delle infrastrutturealternative di telecomunicazioni, le reti ad alta

6 MPEG - Motion Picture Experts Group: la famiglia dinorme tecniche che va da MPEG-1 a MPEG-4, dellequali MPEG-2 (televisione ad alta qualità e canali audioe multipli a qualità CD) è quella più largamente diffusa.

velocità su fibre ottiche diventano capaci, incombinazione con la moderna tecnologia diserver, di operare in trasmissione virtuale7 a costieconomicamente sostenibili: la notevole efficienza(di dati e spettrale) delle trasmissioni digitali aprela possibilità di diffondere segnali audio e video dielevata qualità su un'ampia gamma diinfrastrutture di rete differenti, le tecnologie ditrasmissione a banda stretta (ad esempio, ISDN8,xDSL9 e ATM10) garantiscono alle strutture attualie future un ruolo importante nella gestione ediffusione dei nuovi servizi, le tecniche dicompressione previste dalle norme tecnicheMPEG permettono di migliorare le capacità dellereti attuali e consentono a quelle con capacità ditrasmissione limitata di supportare servizi primaconsiderati possibili esclusivamente susofisticate e molto più costose infrastrutture abanda larga.

Tra le tecnologie di trasferimento multimedialedesta notevole interesse l'ATM, una tecnologia acommutazione ad alta velocità in grado di gestiresulla stessa rete traffico di telecomunicazioni concaratteristiche differenti (voce, dati, immagini) cheè stata scelta dall'UIT come base dell'ISDN alarga banda (la generazione destinata asuccedere all'attuale ISDN a banda stretta).

La continua concorrenza tra tecnologie differentipuò modificare la posizione di un approcciorispetto agli altri e non permette di prevedere consicurezza le future architetture di rete. Il problemapotrebbe comunque rivelarsi relativamentesecondario, dato che applicazioni e servizi stanno

7 Lo stesso contenuto viene diffuso a più utenti, ma suloro specifica richiesta e non necessariamente nellostesso momento.

8 ISDN: Integrated Services Digital Network. Laversione a banda stretta delle norme tecniche è statadefinita nel corso degli ultimi 30 anni dagli operatori ditelecomunicazioni che desideravano digitalizzare larete di accesso degli utilizzatori. Il rischio diobsolescenza tecnica dovuto al lungo periodo digestazione è stato attenuato da altre tecnologie (inparticolare la compressione dei dati) e dall'emergere diapplicazioni ad hoc (in particolare l'accesso Internet).

9 xDSL : x-Digital Subscriber Loop (in cui x indica latecnologia del momento). Si tratta di tecnologie chesfruttano le reti di telecomunicazioni esistenti (ildoppietto in rame) per la trasmissione di dati ad altavelocità. I dati vengono trasferiti a valle a 1,5 Mbps nelcaso dell'ADSL (A per asimmetrico) o a 6 Mbps nelcaso dell'HDLS (H per high-speed); entrambe sono orastate superate da tecnologie a più alta velocità.

10 ATM: Asynchronous Transfer Mode. Una tecnologia dicommutazione ad alta velocità che lavora a livello ditrasferimento di base. Si differenzia dai protocolliapplicativi a livello più alto (ad esempio IP, InternetProtocol) che possono funzionare a livello superiore aquello dei protocolli di trasferimento come l'ATM.

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diventando sempre più indipendenti dallasoggiacente infrastruttura di trasferimento.

Indipendenza dalla piattaforma grazie allatecnologia Internet

L'esempio più evidente di una tale indipendenzadalla piattaforma è quello dell'IP (InternetProtocol), il protocollo di rete de facto perInternet, capace di indirizzare e trasferire tutti glielementi di un servizio multimediale (testo,immagine, video e suono) e utilizzato anche neiprodotti Intranet, grazie ai quali le aziende o igruppi chiusi dispongono di un'infrastruttura per leapplicazioni multimediali interne.

Internet può essere descritta come una rete di retiinterconnesse su base aperta, che usa ilprotocollo IP e che gestisce link di trasmissioneaffittati dagli operatori di telecomunicazioni.Nell'ultima decade la rete, all'inizio sponsorizzatadal mondo universitario e governativo, si èsviluppata con grande rapidità: da una capacità didorsale di 56kbit/s nel 1986 è passata a 45Mbit/snel 1993 e a 155Mbit/s nel 1996. Il considerevoleaumento di capacità dell'infrastruttura di Internet èla risposta alla folgorante crescita del numero diutenti e alla gamma di applicazioni e strumentisoftware appositamente sviluppata.

L'approccio aperto e non esclusivo agli standardInternet ha permesso alle aziende di adottare imiglioramenti introdotti da terzi e di introdurne aloro volta; ad esempio, molti ritengono che ilrapido sviluppo delle capacità WWW (World WideWeb) sia stato accelerato dall'approccio apertoallo sviluppo dei browser adottato da fornitori qualiNetscape, Microsoft e Sun. Lo sviluppo deinumerosi protocolli (nuovi o potenziati) che ifornitori di servizi prevedono di attivare entro iprossimi tre anni migliorerà ulteriormente lepossibilità di Internet come sistema ditrasferimento multimediale.

Questa sintetica descrizione degli sviluppitecnologici salienti non ha la pretesa di essereesauriente e vuole solo sottolineare il ruolo dellatecnologia come motore del cambiamento. Latecnologia si sviluppa senza soste: l'applicazioneai servizi innovativi e il trasferimento di questiultimi al mercato lascia intravedere cambiamentiancora più stupefacenti.

I.3 Gli attuali sviluppi del mercato

L'applicazione di nuove tecnologie ai singolisettori sta introducendo cambiamenti significativi,esaminati qui di seguito uno per uno. Talicambiamenti non segnalano di per se unaconvergenza, ma, come sopra detto, la basecomune delle tecnologie applicate dovrebbefornire un punto di partenza per il suo sviluppo.

I servizi di radiotelevisione digitale stannomodificando l'odierno panorama audiovisivo

Agl'inizi degli anni '90 divenne evidente che latecnologia digitale poteva essere usata in manieraefficiente ed economica per diffondere i segnaliradiotelevisivi: sembrava particolarmentepromettente la possibilità di far ricorso allacompressione digitale (piuttosto che allatrasmissione analogica utilizzata in quelmomento) per diffondere un numero moltomaggiore di programmi sulle stesse infrastrutture(cavi televisivi, transponder satellitari, spettroterrestre).

Nel settore televisivo sono stati recentementelanciati in Europa i primi servizi di televisionedigitale, a partire dal lavoro realizzato nel quadrodel progetto DVB (Digital Video Broadcasting)11 enel contesto del quadro normativo creato con ladirettiva sulla televisione senza frontiere, ladirettiva sull'impiego di norme per l'emissione disegnali televisivi e le altre misure12 adottate; sulpiano mondiale, altri paesi stanno adottando latecnologia DVB e gli standard europei. Ai primiservizi commerciali, inaugurati in Francianell'aprile 1996, hanno poi fatto seguito numerosialtri e attualmente oltre 200 emittenti digitali sonodisponibili in Francia, Germania, Spagna, Italia,Benelux e nei paesi dell'Europa settentrionale. Siritiene che attualmente funzionino in Europa oltre1.000.000 di televisori digitali, e la cifra potrebberaddoppiare entro la fine del 1998.

Anche se il mercato comincia appena asvilupparsi, è già possibile osservare un certonumero di fenomeni interessanti (nuovi sviluppi nelsettore televisivo o perfezionamenti importanti ditecniche consolidate) che appaiono man manoche la compressione digitale offre soluzioniredditizie per eliminare le limitazioni di capacità:

– Bouquet di programmi e canali tematici: leemittenti commercializzano i propri servizidigitali sotto forma di bouquet di programmiche completano i programmi "generali" conaltri (centrati, ad esempio, sulle informazioni,gli sport o i film) in grado di offrire agli

11 Il DVB è un organismo cui partecipano oltre200 organizzazioni di 30 paesi, europei e terzi(emittenti pubbliche e private, fabbricanti di materialeprofessionale o per il grande pubblico, operatori di retisatellitari, cablate o terrestri e responsabili politici) cheha definito un pacchetto completo di specifiche per leemissioni televisive digitali sui diversi supporti (inclusicavo, satellite, reti terrestri e sistemi a microonde).L'ETSI ha poi trasformato le specifiche in standard.

12 La direttiva 89/552/CEE "Televisione senza frontiere"(del 1989) è stata recentemente modificata eaggiornata (direttiva 97/36/CE). La direttivasull'impiego di norme per l'emissione di segnalitelevisivi (95/47/CE) è stata adottata nell'ottobre 1995.

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spettatori una maggiore scelta e la coperturadelle loro aree d'interesse specifico. Giàapparsi nell'era analogica, grazie allatecnologia digitale i canali tematicicontinueranno ad aumentare e giungeranno alivelli di specializzazione ancora più elevati.Per essere redditizi, i canali dovranno attirareun pubblico più vasto, e il funzionamento alivello paneuropeo potrebbe essere un sistemaper arrivare al risultato.

– NVOD (Near-video-on-demand, video quasia richiesta): La disponibilità di grandi capacitàdi trasmissione a prezzi contenuti renderà trapoco possibili i servizi NVOD

Esempio: 60 canali satellitari permettonodi trasmettere simultaneamente 10 film di90 minuti, ognuno dei quali riparte aintervalli di 15 minuti.

– PPV (Pay-per-view, televisione pagata aconsumo): è anche possibilecommercializzare avvenimenti specifici oritrasmissioni di film sulla base diabbonamenti individuali. Si tratta di un serviziogià attivo nel Regno Unito con la tecnologiaanalogica (campionati di pugilato) e in Spagnacon la tecnologia digitale (incontri delcampionato di calcio). La maggiore capacitàdella televisione digitale permette laritrasmissione simultanea di numerosiavvenimenti (l'esempio più ovvio è quellodegl'incontri del campionato di calcio) chepermettono agli spettatori di sceglierne unopagando per la trasmissione specifica.

Tali tecniche - che introducono un cambiamentoradicale nel tradizionale sistema diprogrammazione radiotelevisiva e possonoaumentare la scelta del consumatore -permettono, grazie all'intrinseca maggioreflessibilità del canale digitale rispetto a quelloanalogico, di offrire altri servizi (dati, grafici,animazioni o una loro combinazione). Si tratta dicaratteristiche che si ritrovano nelle emissioni siatelevisive che radiofoniche (che offrono agliascoltatori una qualità di suono comparabile aquella dei CD). La trasmissione di datimultimediali già permette di telecaricareprogrammi informatici (come i videogiochi),trasferire file di dati e accedere direttamente aInternet grazie al proprio televisore o computer inrete.

Esempio: nel 1996 Hughes Olivetti Telecomha lanciato DirectPC, un servizio di accessovia satellite, che collega 2000 siti europei aInternet con una velocità fino a 20 voltesuperiore a quella dei tradizionali modem.

L'arrivo della radio digitale lascia intravedereeccitanti prospettive per il combinarsi di audio e

video e per i collegamenti ai siti Internet chevendono CD o biglietti per la trasmissione divideobande 13. CNN e BBC stanno cominciando arendere disponibile parte del loro materiale radiosu Internet, ampliando la loro area d'interessetradizionale, e stanno nascendo nuove emittentiWeb che ritrasmettono dal vivo avvenimenti qualilo sport, i concerti, l'attualità.

Esempio: I cittadini irlandesi hanno potutoseguire in tutto il mondo le elezioni nel loropaese grazie a un sito web (www.itv.com)

Tra le altre innovazioni nel settore, da ricordare latelevisione in formato 16:9 e la possibilità tecnicadi immagini a più elevata definizione.

La liberalizzazione delle telecomu-nicazioniaumenta le possibilità di scelta e riduce icosti

In meno di dieci anni il settore europeo delletelecomunicazioni è passato da un regimemonopolistico rigido e inefficiente a un contestoindustriale dinamico e competitivo e allaliberalizzazione totale dei servizi e delleinfrastrutture, che nella maggior parte degli Statimembri sarà effettiva da gennaio 1998; le radici diquesta radicale trasformazione vanno cercate,almeno in parte, in una prima fase di convergenza(tra informatica e telecomunicazioni) avvenutaoltre dieci anni or sono, cui hanno fatto benpresto seguito quella del mercato e l'apparizionedi servizi innovativi "ad elevato valore aggiunto"ispirati a entrambi i settori, che hanno permessoalle aziende di ampliare la potenza di calcolo benoltre i limiti fisici del sito in cui hanno sede.

Le tradizioni normative del settore delletelecomunicazioni erano in netto contrasto conquelle del settore informatico, cresciuto in uncontesto di mercato libero; per consentire ai duesettori di svilupparsi, la convergenza richiedevaquindi una qualche forma previa dirazionalizzazione delle due diverse filosofie. IlLibro verde del 1987 14 era arrivato allaconclusione che una maggiore armonizzazione euna progressiva apertura del mercato delletelecomunicazioni avrebbero dato vita al contestopiù favorevole per tale sviluppo; le prime misuresono state adottate nel 1988 e sono culminatenella completa liberalizzazione del settore delle

13 Radio with Images, Financial Times, 11.11.9714 Verso una economia europea dinamica. Libro verde

sullo sviluppo di un mercato comune dei servizi edapparati di telecomunicazioni (COM(87)290, Bruxelles,30.06.1987).

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telecomunicazioni dal 1° gennaio 199815. Ilgraduale processo di liberalizzazione delletelecomunicazioni e di apertura del mercatomondiale sta già ricompensando con sostanziosibenefici industrie e consumatori: prezzi più bassi,servizi migliori e di nuovo tipo per gli utenti. Anchecosì, il livello globale e la struttura dei costicontinuano a condizionare pesantemente ildecollo commerciale dei nuovi servizi.

Quello delle comunicazioni mobili costituisce unsettore particolarmente dinamico.

Esempio: in Scandinavia quasi un cittadino su tredispone di un telefono portatile e in Europa sicontano circa 37 milioni di utenti della telefoniamobile.

Sempre di più i sistemi mobili stannoincorporando una componente multimediale. Uncaso particolare di convergenza del mercatoall'interno del settore delle telecomunicazioni èquello tra telefonia fissa e mobile: in alcuni Statimembri e in alcune fasce di popolazione (adesempio studenti e piccoli imprenditori) i telefoninistanno prendendo il posto degli apparecchi fissi.

L'esempio di convergenza in atto tra reti mobili efisse mostra comunque solo una parte di una piùampia tendenza alla piena integrazione delletecnologie via cavo e via etere, obiettivofondamentale della prossima generazione disistemi mobili digitali di comunicazione: sarà cosìpossibile offrire agli utenti, ovunque si trovino, unapiattaforma adatta a ricevere senza soluzione dicontinuità servizi vocali, di dati, multimediali eaudiovisivi. L'obiettivo, con importanti implicazionisui settori interessati dalla convergenza, è statomesso per la prima volta in evidenza dal Libroverde sulle comunicazioni mobili del 199416 esuccessivamente affrontato nelle due recenticomunicazioni della Commissione sullecomunicazioni mobili universali17.

Internet offre nuovi servizi all'utenza d'affarie al pubblico in generale

È tuttavia in un terzo settore, quello di Internet,che i cambiamenti sono stati più radicali. Internet,allo stesso tempo simbolo e motore principaledella convergenza, è un supporto per distribuireagli utenti servizi già esistenti (ad esempio posta

15 Direttiva della Commissione 96/19/CE e pacchetto didisposizioni legislative adottate dal PE e dal Consiglio.Son state concesse proroghe ad alcuni Stati membri.

16 Verso l' ambiente delle comunicazioni personali: Libroverde relativo ad un comune orientamento nel settoredelle comunicazioni mobili e personali nell' Unioneeuropea (COM(94)145 def., del 27.4.94).

17 COM(97)217, del 29.5.97, e COM(97)513, del 15.10.97.

elettronica, video, audio e telefonia vocale) oradicalmente nuovi (ad esempio il WWW),trasformatosi fulmineamente da rete governativa euniversitaria in formidabile piattaforma dicomunicazioni e commercio. Contraddistinto daun tasso di sviluppo senza precedenti (il numerodi utilizzatori raddoppia ogni anno), Internet hacominciato a influenzare un certo numero disettori economici e ha dato vita a un'economia inrapido sviluppo basata sul commercio elettronico.

Internet mette fuori gioco le tradizionali reti dielaboratori, dando una prima indicazione di comepuò fornire una piattaforma capace di sostituire infuturo i metodi di vendita classici (ad esempio, ilcommercio sulle reti aziendali chiuse stacedendo il passo al commercio multidimensionalesu reti aperte globali); ma sta anche fornendo unsistema alternativo per accedere all'attività dibase delle telecomunicazioni (anche se esistonoancora differenze dal punto di vista qualitativo)grazie alla telefonia via Internet, che in certi casinon richiede nemmeno il ricorso al computer.Internet rappresenta inoltre una valida piattaformaper i servizi di radiodiffusione.

Esempio: Attualmente esistono su Internet 18 650stazioni radio via Web e 250 stazioni in"animazione reale", che offrono programmi delleemittenti europee e americane.

Le nuove tecniche Internet (ad esempio ilmulticasting, emissione multipla) offrono lapossibilità di diffondere contenuti audio e video adun massimo di 50.000 utenti con un solo invio enon più con 50.000 messaggi diversi ed eliminanocosì gradualmente le differenze tra settori primaben distinti. Molti ritengono che sia ormai solouna questione di tempo e poi Internet diventerà ilpiù importante canale per la diffusione video eaudio (in particolare musica).

Come piattaforma, Internet si è tuttavia sviluppatain modo diverso dalle forme tradizionali diemissione e comunicazione: è stata pilotataessenzialmente dagli utenti e sono i dispositiviprivati (router che svolgono le funzioni centrali, enon periferiche di rete) e gli utenti stessi checontinuano a fornire in buona parte il contenuto.La natura decentrata di Internet è vista da molticome il fattore singolo più importante del suosuccesso e come un insegnamento per ilcontesto della convergenza. Una caratteristicache rivela in modo chiaro la tendenza allaconvergenza è il fatto che Internet funzionisimultaneamente da strumento editoriale e dastrumento di comunicazione, supportando, a

18 www..timecast.com (citato nella relazione OCSE,op.cit., note 5)

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differenza dei mezzi tradizionali, un'ampia gammadi modi di comunicazione, transazionali edistribuiti allo stesso tempo: da singolo a singolo,da singoli a molti, da molti a molti. Un utilizzatoredi Internet può indifferentemente "parlare" o"ascoltare", mischiando comunicazione pubblica(il cui contenuto è, almeno nel caso delleradiodiffusioni, tradizionalmente regola-mentato) ecomunicazione privata (tradizionalmente libera); ilcontinuo alternare tra un modo all'altro, ciascunobasato su principi differenti, rappresenta una dellemaggiori sfide normative di Internet.

Fusioni e alleanze stanno ridisegnando larealtà industriale

Il processo di convergenza in atto, l'apertura delsettore delle telecomunicazioni alla pienacompetitività in Europa e nel mondo e il rapidosviluppo di Internet e dei servizi on-line stannoportando alla nascita di nuove strutture di mercatoe di nuovi ruoli per gli operatori. Nel 1996, oltre il15% del valore totale delle fusioni e delleacquisizioni a livello mondiale (mille miliardi didollari) è stato generato dall'attività di quelle chein senso lato possono essere definite "industriedelle informazioni e della comunicazione": sitratta di un'ampia gamma di operazioni che vannodalle alleanze orizzontali (per ripartire i rischi eassimilare conoscenze supplementari)all'integrazione verticale (quando gli operatori diun segmento di mercato cercano di ottimizzare laconvergenza tecnologica, di entrare in segmenti apiù alto valore aggiunto o di ottenere economie discala). Uno studio condotto per conto dellaCommissione europea ha analizzato i motivi allabase di alcune delle più importanti operazioni(non tutte conclusesi in modo positivo) elencatenelle tabelle 1 e 2 qui sotto.19 Anche se nonriflettono necessariamente il punto di vista dellaCommissione e non debbono essere considerateuna valutazione di conformità alle norme diconcorrenza, forniscono tuttavia utili esempi dellamutevole situazione di mercato.

Tabella 1: Fusioni e alleanze orizzontali

Filosofia Esempi

Maggior potere dimercato / economie discala

Vebacom - Urbana

Systemtechnik, Cableand WirelessCommunications

Demon - Cityscape

Costo elevato dellenuove tecnologie

Canal Plus - Nethold

19 Adapting the EU Regulatory Framework to theDeveloping Multimedia Environment, Squire, Sanders& Dempsey LLP and Analysys Ltd., di prossimapubblicazione (dicembre 1997)..

(digitali)

Incerta domanda di nuoviservizi

Multimediabetriebsgesellschaft (Kirch,Bertelsmann, etc.)

Internazionalizzazione BT-MCI, Global One,UUNet - Unipalm Pipex

Opportunità offerte dallariforma normativa

MFS/Worldcom, TelenetFlanders, NYNEX/BellAtlantic

Tabella 2: Fusioni e alleanze verticali

Filosofia Esempi

Domanda incerta Hughes Olivetti Telecom(DirecPC), @Home

Posizionamento sulmercato e accesso anuove specializzazioni

Bertelsmann - AOL,BBC WorldWide - ICL,STET - IBM

Controllo dei canali didistribuzione alconsumatore

BT - BSkyB, Disney -ABC - Capital Cities

Riposizionamento in puntidella catena di valore apiù alto margine

Microsoft Network -NBC (MSNBC Internetnew channel)

Spiazzamento dellaconcorrenza di aziendedei settori di mercatocollegati

US West - TimeWarner, Oracle - Sun -Netscape (NetworkComputer)

Lo studio è arrivato alla conclusione che nelletendenze in atto possono essere individuati duefiloni: uno verso il consolidamento delle attualiattività e l'altro verso la diversificazione, perrispondere alle nuove opportunità offerte dallaliberalizzazione dei mercati comunitario emondiale e a quelle che potrebbero nascere dallaconvergenza. L'attività di fusione verticale vieneconsiderata un indicatore più importante deicambiamenti delle strutture industriali imposti dalfenomeno della convergenza.

Alla base dell'analisi vi è una realtàincontrovertibile: poiché pochi (se non proprionessuno) degli attuali operatori di mercatoavranno le capacità e le risorse necessarie agestire l'intera catena di valore in un contestoconvergente, l'emergere di nuovi protagonisti neisettori toccati dalla convergenza dipenderàinevitabilmente da alleanze di vario tipo. In talesituazione, le norme di concorrenzacontinueranno a svolgere una funzione di primopiano nella valutazione delle nascenti fusioni.

Politica della concorrenza: la necessità diproteggere la competitività dei mercati

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In passato la Commissione ha applicato le normedi concorrenza anche ai casi di convergenza20 ,inclusi alcuni di quelli sopra menzionati. Adesempio, in base alle norme di concorrenza laCommissione ha approvato, dopo alcunemodifiche apportate per proteggere la liberaconcorrenza, le operazioni di BT/MCI e diGlobalOne, considerate tali da incoraggiare ilprogresso tecnico, ma ha agito contro altre chechiudevano indebitamente il mercato ed eranoquindi incompatibili con le norme comunitariesulla concorrenza: in particolare si è opposta agliaccordi MSG e Nordic Satellite, dato che laposizione degli operatori nei mercati convergenti ela posizione che avrebbero verosimilmenteoccupato in futuro erano tali da poter condurrealla chiusura dei mercati, e di conseguenza a unatariffazione probabilmente troppo elevata e a unaperdita d'innovazione e diversificazione deiprodotti, a tutto detrimento del rapido sviluppo ditali settori in Europa. Gli accordi sono statiproibiti perché non era possibile rimediare allasituazione apportando loro dei semplici ritocchi.

In futuro la Commissione intende continuare afavorire gli accordi che incoraggiano il progressotecnico e l'ingresso di nuovi operatori sul mercato;d'altra parte intende continuare a opporsi agliaccordi e alle fusioni che chiudono i mercati, cherafforzano o danno vita a posizioni dominanti, oche danno infine alle parti la possibilità d'impedirel'ingresso di nuovi operatori sul mercato. Come hagià fatto nel caso di Microsoft o degli operatori ditelecomunicazioni nei mercati liberalizzati, laCommissione intende inoltre impedire aglioperatori che sfruttano una posizione dominantegià esistente di abusarne.

I.4 Sintesi e domande

Il capitolo ha cercato di definire il fenomeno dellaconvergenza tra telecomunicazioni, media e TI,ha descritto le tecnologie di base che lo hannoreso possibile e ha ricordato il suo primomanifestarsi nelle piattaforme di rete destinatealla diffusione e alla trasmissione on-line diservizi. La conclusione sottolinea che esiste unconsenso generale sulla nozione di convergenzatecnologica, ma vi è una certezza molto minoreper quanto riguarda l'opportunità e il calendario diuna convergenza completa dei servizi e deimercati.

Domanda n° 1: Natura e impatto dellaconvergenza, oggi

Il capitolo I sottolinea la natura del fenomeno

20 Per ulteriori particolari, consultare la Relazione annualesulla concorrenza della Commissione europea per glianni 1994, 1995 e 1996.

della convergenza, gli sviluppi tecnologici e dimercato, la soggiacente sfida per l'Europa.

(A) La convergenza è una realtà sulpiano tecnologico, ma in che misurae a che velocità sta operando a livellodell'industria, dei servizi e deimercati?

(B) Gli effetti della convergenza sono giàpercepiti nel mondo del lavoro e nellanostra esistenza quotidiana? E incaso affermativo, in che modo?

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Capitolo IIImpatto della convergenza nei settoriinteressatiDopo aver discusso il contesto socioeconomicodella convergenza, il capitolo II esamina letendenze di mercato per valutare l'impattopotenziale nei settori esaminati e si chiude conuna discussione sulle possibili risposte deiconsumatori a tali sviluppi.II.1 Il contesto socioeconomicoAspetti socialiLa base politica della convergenza è fornita dalconcetto di Società dell'informazione, che permeal'attuale maniera di vedere il futuro sviluppoeconomico e che dovrebbe avere sulla società el'occupazione lo stesso impatto della rivoluzioneindustriale nel secolo scorso.In tale contesto, i nuovi servizi e attività resipossibili dalle diverse tendenze tecnologiche e dimercato sopra indicate possono potenzialmenteinfluire su tutte le fasi della nostra esistenza:dalla vita familiare a quella lavorativa, dallamaniera di condurre gli affari alla maniera divivere, dall'accesso al sistema sanitario allagestione e diffusione dei servizi pubblici e al modoin cui i cittadini partecipano alla societàdemocratica. Al giorno d'oggi, in alcuni Statimembri la gente usa i servizi telefonici percollegarsi alla banca, trattare con l'assicurazione,acquistare un computer o prenotare i bigliettiteatrali. Arrivare a effettuare tali operazioni viatelevisore o Pc è oramai solo questione di tempo.È dunque indispensabile fare in modo che gliutilizzatori si sentano a proprio agio e usino confacilità le nuove tecnologie e servizi, e comevedremo più avanti il quadro normativo ha uncompito importante da svolgere per far sì che gliutilizzatori abbiano fiducia nella nuova realtà.

Dopo lo storico Libro bianco del 199321 e ilrapporto Bangemann dell'anno successivo22, unaserie d'iniziative comunitarie ha tentato diconcretizzare l'impatto delle implicazioni sociali dellaSocietà dell'informazione: iniziative pilota più o menosimili sono state intraprese quasicontemporaneamente negli Stati Uniti e in altre partidel mondo, e con la riunione dei G7 a Bruxelles,indetta nel 1995 per mettere a punto una strategiaglobale di sviluppo verso la Società

21 Crescita, competitività, occupazione: le sfide e le vieda percorrere per entrare nel XXI secolo (Crescita,competitività, occupazione: le sfide e le vie dapercorrere per entrare nel XXI secolo, (COM(93)700,Bruxelles, 5 dicembre 1993.

22 L' Europa e la società dell' informazione planetaria,raccomandazioni del gruppo Bangemann al Consiglioeuropeo (26 maggio 1994).

dell'informazione, è stata poi aggiunta unadimensione internazionale.

Iniziative comunitarie a favore della Societàdell’Informazione

Le profonde implicazioni sociali vengono affrontateda una serie di iniziative cui partecipa anche laCommissione: il Forum della Societàdell'informazione,23 il Gruppo ad alto livello diesperti sugli aspetti sociali della Societàdell'informazione24, il Libro bianco dellaCommissione sull'insegnamento e l'istruzione25, ilLibro verde "Vivere e lavorare nella Societàdell'informazione"26 e il gruppo Bangemann,nuovamente riunito per esaminare i progressi dopoil rapporto del 1994. Sin dall'inizio la Commissioneha riconosciuto l'importanza della convergenza perl'industria audiovisiva europea dei programmi, ilprincipale supporto di diffusione dei valorisocioculturali27, e due suoi recenti documenti (unLibro verde e una comunicazione) hanno affrontato ilproblema del contenuto illegale o potenzialmentenocivo per i minori28. Anche il Parlamentoeuropeo29 e il Consiglio30 sono attivi nel settore, ein una comunicazione recentemente adottatamostrano come la Società dell'informazione debbainfluire su un'ampia gamma di politiche dell'UE.31

Le molte iniziative ora in corso per la Societàdell'informazione sono coordinate in un piano

23 Networks for people and their Communities, primorapporto annuale alla Commissione europea del Forumper la Società dell'informazione, giugno 1996

24 Building the European Information society for us all,relazione finale del Gruppo ad alto livello di esperti,aprile 1997.

25 Apprendere nella Società dell'informazione: pianod'azione per una iniziativa europea nell'istruzione(1996-'98 (COM(96)471, 2.10.1996).

26 Libro verde " Vivere e lavorare nella societàdell'informazione: priorità alla dimensione umana"(COM(96)389, 22.7.1996).

27 Libro verde " Scelte strategiche per potenziare l'industria europea dei programmi nell' ambito dellapolitica audiovisiva dell'Unione europea" (COM(94)96,6.4.1994).

28 Libro verde "Tutela dei minori e della dignità umananei servizi audiovisivi e d'informazione"(COM(96)483, 16 ottobre 1997) e Comunicazionedella Commissione al Consiglio, al Parlamentoeuropeo, al CES e al CdR: informazioni di contenutoillegale e nocivo su Internet (COM(96)487, 16.10.97).

29 Relazione Herman, 19.9.199630 Risoluzione del Consiglio Nuove priorità politiche per

la Società dell'informazione del 21.11.96 (GU C 386,12.12.96, p.1)

31 Comunicazione della Commissione "L'impatto dellasocietà dell'informazione sulle politiche dell'Unioneeuropea: preparare le prossime tappe" (COM(96)395def, del 24.7.96).

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d'azione evolutivo 32 che rappresenta la secondafase della risposta della Commissione alRapporto Bangemann: la prima si è occupata distruttura normativa, reti, servizi e contenuto,questioni socioculturali33; la seconda, un risultatodel vertice di Corfù34,35, si fonda su una serieaggiornata di priorità (contesto professionale,istruzione e formazione, salvaguardiadell'interesse pubblico, dimensioneinternazionale).

Impatto sulla competitività economica eindustriale

Il dibattito sulla convergenza avviato dal Libroverde è molto più di un semplice esercizioaccademico o teorico: nei prossimi anni, lacapacità della Comunità europea di sfruttare laconvergenza e di dar vita a una versione europeadella Società dell'informazione sarà l'elementodecisivo per la crescita, la competitività e lacreazione di nuovi posti di lavoro. Il pericolo è chel'Europa non sia in grado di profittare delleopportunità offerte dalla convergenza e che vengaquindi superata da altre forti aree commerciali,attente a capitalizzare i benefici di un approcciopiù positivo.

Le implicazioni socioeconomiche e professionalidella Società dell'informazione vengonoattualmente esaminate in differenti forum36 alivello comunitario: l'impatto dei nuovi servizi chenasceranno dalla convergenza verrà sentitodall'economia nel suo insieme e dai singoli settoriinteressati.

L'esempio più significativo è quello del nascentesettore del commercio elettronico che, in formadiretta (ordini elettronici di merci tangibili) oindiretta (ordini on-line e distribuzione dei servizi),permette di vendere a basso costo superando iconfini regionali e nazionali.

32 Comunicazione della Commissione "L'Europa in primalinea nella Società dell'informazione globale: pianod'azione evolutivo" (COM(96)607 def., 27.11.1996).

33 Comunicazione della Commissione "La via europeaverso la Società dell'informazione: piano d' azione"(COM(94)347, 19.7.94).

34 Comunicazione della Commissione "La societàdell'informazione da Corfù a Dublino: le nuovepriorità emergenti COM(96)395, 24.7.96.

35 Comunicazione della Commissione "L'impatto dellaSocietà dell'informazione sulle politiche dell'Unioneeuropea: preparare le prossime tappe" (COM(96)395,24.7.1996).

36 Cfr ad esempio L'azione per l'occupazione: un patto difiducia CSE/1262/96, (GU C 56, del 24.2.97) , eCoesione e Società dell'informazione (COM(97)7 def,22.1.97)

Nel ricordare le potenziali opportunità offerte dalcommercio elettronico ai consumatori e al mondodel lavoro (in particolare alle PMI37) in Europa,una recente comunicazione della Commissioneha sottolineato che le sue entrate globali siavviano a superare i 200 miliardi di ECU entro il2000 e ha ribadito che una struttura normativafavorevole, a livello sia comunitario che mondiale,rappresenta il presupposto indispensabile perogni ulteriore sviluppo.

Fig. 3: Distribuzione delle entrate globali1996 (1750 miliardi di ECU) dei settoriinteressati

ElectronicInformationServices

2% Publishing19%

ConsumerElectronics

9%TelecomsServices

26%

TelecomsEquipment

9%

ComputerHardware

12%ComputingServices

15% AudiovisualServices

8%

(Fonte: IDATE)

Per quanto riguarda l'impatto della convergenzasui settori interessati, uno studio ha indicato chese il mercato non si svilupperà in modo dapermettere di trarre pienamente vantaggio dalfenomeno38, le entrate potrebbero subire entro il2005 una perdita pari a circa il 40%. Per avereun'idea dell'ordine di grandezza in gioco, siosservi la figura 3: le entrate dei settori interessatisono state nel 1996 di circa 1750 miliardi di ECU,508 dei quali sono stati attribuiti ai mercatidell'UE.39

L'espansione del mercato dei servizi e dei mezzidi distribuzione avrà probabilmente un effettomoltiplicatore sulla produzione di contenuto,anche se spesso solo a causa degli obblighinormativi imposti a emittenti particolari: sembraad esempio provato che il successo del canale

37 Comunicazione della Commissione "Un'iniziativaeuropea in materia di commercio elettronico"(COM(97)157 def., aprile 1997).

38 Cfr. KPMG, Public Policy Issues arising fromTelecommunications and Audiovisual Convergence,Settembre 1996.

39 Fonte: Market developments in telecommunicationsand integrated communications services to the year2010, Studio dell'IDATE per la Commissione, 12/97

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televisivo francese a pagamento Canal+ abbiaavuto una positiva influenza sull'industriacinematografica francese e che l'arrivo sullascena inglese di Channel4 abbia impresso unformidabile impulso ai produttori indipendenti dicontenuto nel Regno Unito.

I futuri sviluppi possono rendere problematicosvolgere la missione di servizio pubblico. In primoluogo, man mano che si sviluppa il mercato dellatelevisione a pagamento gli operatori potrebberodover aumentare i propri investimenti nelcontenuto locale per mantenere la qualità e ladifferenziazione del prodotto: ad esempio, BSkyB(l'operatore britannico di televisione a pagamentovia satellite) è ora un investitore di primo pianonell'industria cinematografica britannica e Canal+sta acquistando i diritti delle cineteche francesi.In secondo luogo, la concorrenza tra i mezzi didiffusione (terrestre, cavo, satellite, ecc.)sposterà, specialmente in ambiente digitale, lastrozzatura dalla diffusione al contenuto eprovocherà un aumento dei costi per i diritti sulcontenuto.

Effetti sull'occupazione

I segnali tramessi dal mercato sembrano indicareuna tendenza verso maggiori investimenti, equindi posti di lavoro, nel settore del contenutoper soddisfare la crescente richiesta. L'Europa èin buona posizione per rispondere alla sfida,utilizzando le proprie capacità creative nelladiversità dei contesti culturali che coesistono sulsuo territorio: la produzione non sta tuttaviaaumentando con sufficiente rapidità e l'UE devequindi sviluppare la competitività delle proprieaziende, in modo che il pubblico possa trarre ilmassimo beneficio dalle opportunità offerte dainuovi media e che la crescita del mercato possatrasformarsi in nuovi posti di lavoro, in misurasufficiente a portare il numero di addetti al settorein Europa (1,8 milioni) al livello americano (2,6milioni).

Indipendentemente dagli effetti moltiplicatori comemotore della Società dell'informazione, laconvergenza avrà probabilmente un impattodiretto e positivo sull'occupazione nei settoriinteressati: l'espansione del mercato e la previstadomanda di nuovi contenuti e servizi faràaumentare la richiesta di gente con le capacitàcreative necessarie, sia nelle grandi impreseintenzionate a riorientare le proprie attività verso inuovi mercati che nelle PMI interessate asfruttare le nicchie di mercato. Queste ultimepotranno aggiungere all'uso di piattaforme digitalistandardizzate (ad esempio Internet) l'abilità disviluppare applicazioni software e servizi perl'utenza professionale e privata. L'obiettivodev'essere quello di sfruttare appieno laconvergenza tecnologica e integrare le differenti

componenti delle telecomunicazioni, dei media edelle tecnologie dell'informazione per dar vita aservizi innovativi.

La riconversione del personale rappresenterà unpunto cruciale: per vincere sui nuovi mercati sarànecessaria gente con le conoscenze adatte, e ciòrichiederà una formazione specializzata. LaCommissione ha lanciato un certo numerod'iniziative nel settore della formazione (inparticolare il piano d'azione "Apprendere nellaSocietà dell'informazione: piano d'azione per unainiziativa europea nell'istruzione"40) e alcuneattività nell'ambito dei programmi "Leonardo"(formazione) e "Socrate" (istruzione).

Ricerca e sviluppo

L'appoggio europeo alle attività di R&S incooperazione (con i programmi ACTS, Esprit eApplicazioni telematiche) ha avuto un ruolofondamentale in molti degli sviluppi tecnici chehanno reso possibile la convergenza,contribuendo a rafforzare le industrie europeedelle tecnologie dell'informazione, delletelecomunicazioni e del software. Buona parte dellavoro è servito a permettere lo sviluppo distandard tecnici (poi adottati dall'industria eformalizzati dagli organismi europei dinormalizzazione) e a contribuire alla messa apunto di piattaforme tecniche e di strumenti per ilcommercio elettronico.

Le attività di RST del 4° programma quadro hannoinoltre incoraggiato una maggiore partecipazionedelle PMI, che possono ad esempio giovarsi disistemi e servizi per favorire il telelavoro: in questosenso l'IADS (Integrated Applications for DigitalSites, applicazioni integrate per siti digitali)41

rappresenta un buon esempio specifico diapproccio integrato ai sistemi e servizi utili per lePMI. Le applicazioni multimediali on-line e off-linediffondono servizi integrati delle autorità centrali elocali (gestione dei trasporti, telemedicina,istruzione e formazione) all'utenza (professionalee privata) e agli altri organismi, con un sistema difacile uso ed economicamente efficace.

Dopo l'adozione della proposta per il Quintoprogramma quadro (aprile 1997), la Commissioneha riesaminato le attività di ricerca nei settori TI,telecomunicazioni e telematica, per raggrupparlein un unico programma integrato che, nelcontesto della convergenza, include l'attività di

40 Op.cit. (nota 25).41 Oggetto nel 1997 di un bando di gara, nel quadro del

programma Applicazioni telematiche. I siti digitali sonositi fisici in aree geografiche (zone rurali, le cittadine, ipaesi o le regioni) nelle quali le esigenze dell'utenzaprivata e professionale possono essere soddisfatecon applicazioni TI e di telecomunicazioni multimediali.

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R&S nel settore del contenuto multimediale eaudiovisivo 42

II.2 Le tendenze del mercato

La presente sezione esamina le tendenze dimercato, senza tuttavia fornire una valutazionealla luce delle norme di concorrenza. Le attività ele strategie d'investimento degli operatori delmercato per far fronte ai nuovi sviluppi si vannoora chiarendo e forniscono un buon indizio dicome siano percepite i futuri orientamenti. Unindicatore di convergenza è la volontà deglioperatori di mercato di sfruttare le possibilitàofferte dalle nuove piattaforme (in particolareInternet) per espandere le proprie attività al di làdei confini (in senso geografico e produttivo) deimercati in cui sono tradizionalmente attivi: buoniesempi sono le emissioni via Web sopra citate el'ingresso degli operatori di telecomunicazioninell'area di attività di Internet con la fornitura diservizi di telefonia vocale in rete. Si tratta diservizi nuovi soltanto nel senso che sono ilrisultato di un'incursione in aree nuove per ilfornitore in questione: alcuni servizi sono peròrealmente innovativi.

Nuovi servizi

Le flessibilità dell'informazione digitale rendepossibile offrire non solo servizi tradizionali piùricchi e in numero maggiore (ad esempio radio etelevisione digitali o comunicazioni mobili dimigliore qualità) ma anche un'ampia gamma dinuovi servizi e applicazioni: dai giornali elettroniciai mercati e ai cataloghi on-line, dalla banca adomicilio all'uso di siti Web multimediali comemezzo di comunicazione interna o strumento dilavoro.

Esempi:

• emittenti radiotelevisive si stanno espandendo in nuovearee (trasmissione dati, emissioni web via Internet eservizi di telecomunicazioni);

• operatori di telecomunicazioni offrono servizi audiovisivi(video-on-demand e televisione via cavo);

• fornitori di servizi Internet cominciano a diffonderemateriale audiovisivo, fornitori di accesso Internetmettono a disposizione programmi per la telefoniavocale.

Nonostante i limiti attuali, una serie diapplicazioni sta eliminando il divario tratelevisione intelligente e video via Internet. L'areain cui i due settori stanno convergendocostituisce il terreno più fertile per l'innovazione e

42 Quinto programma quadro di ricerca e sviluppotecnologico (1998-2002) - Documento di lavoro dellaCommissione sui programmi specifici: primi elementidi discussione (COM(97)553 def. del 5.11.97)

l'attività imprenditoriale, così come per lacreazione di tipi di contenuto radicalmente nuovi.Si stanno sviluppando forme innovative di "canaliInternet" a grafica avanzata che mettono a fruttola creatività in aree di attività prima distinte(produzione video, grafica computerizzata egestione dell'-informazione). Videogiochi in retead alte prestazioni stanno d'altra parte dando vitaa gruppi di giocatori senza tener conto dellefrontiere. In un ambiente digitale omogeneo escalabile, stanno facendo la loro apparizioneinnovative applicazioni multimediali ibride (adesempio: la televisione digitale a base di "spotd'informazione commerciale" con meccanismiInternet che permettono di ordinare in modointerattivo, i cataloghi su CD-ROM concollegamento a Internet per aggiornare ilcontenuto o i prezzi, i siti Web commerciali conestensioni locali su CD-ROM per dimostrazionimultimediali ad alto uso di memoria).

All'altra estremità della catena di valore, quelladella diffusione, gli operatori si stannoriposizionando in aree di attività per loro nuove.Su tutte le reti vengono aggiunte nuove possibilitàai servizi esistenti, e i servizi stessi evolvono eriuniscono in sé prestazioni prima offerteseparatamente. I programmi televisivi sonomigliorati con l'aggiunta di dati che permettono didisporre al tempo stesso di testo e immagine: adesempio un progetto pilota arricchisce latrasmissione delle corse di cavalli con testisupplementari e con la possibilità di scommettereon-line. La radio digitale offre gli stessi vantaggi.

Nuovi operatori

Se la convergenza permette di ampliare le proprieattività agli operatori in posizione dominante deisettori telecomunicazioni e emissioni, permetteperò anche l'ingresso di nuovi potenti operatoridelle industrie editoriale e della TI. Per i fornitorid'informazioni (ad esempio gli editori, gli operatoridi basi di dati e i servizi d'informazione finanziaria)Internet rappresenta un'estensione cruciale delproprio know-how tradizionale e un mezzo idealeper riciclare e “riorientare" i ricchi archivid'informazioni.

In modo analogo, le aziende di TI - che siriposizionano nella distribuzione on-linegeneralizzata del software e del contenutomultimediale, investono somme sostanziose neisettori cavi e televisione e agiscono da integratoridegli esperimenti televisivi avanzati in Europa -stanno significativamente influenzando lecaratteristiche del mercato dei nuovi servizi inEuropa. Non bisogna sottovalutare il contributo ele possibilità dell'industria della TI di pilotare in unprimo tempo la convergenza e di sfruttarne poi ivantaggi, sostenuta dalla crescita esponenzialedella potenza di calcolo, resa sensibile ai

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cambiamenti dall'accorciarsi della durata deiprodotti, abituata a operare in situazioni di

spietata concorrenza, storicamente esente danormative ingombranti.

______________________________________________________________________________

Fig.4: Posizionamento nella catena di valore degli operatori più importanti e rapporti reciproci

a EmittentiEditoriaelettronica

IFornitura serviziInternet

Creazionecontenuto

Svilupposoftware

Creazione contenuto

Presentazione

Fornitura servizio

Forniturainfrastruttura

Fornitura finale

Attività di base

Competenza parziale Potenziali legami contrattuali con altri partner

Rapporti o legami contrattuali esistenti

(Fonte: Squires, Sanders Dempsey LLP and Analysys Ltd.)

Nuove strutture del mercato

La vivace attività di fusioni, acquisizioni e alleanzedescritta nel capitolo I è giustificata da tutta unaserie di fattori commerciali e strategici. Latendenza alla convergenza è uno di questi, e nontrascurabile: alcuni ritengono che le nuovestrutture di mercato riflettono una sostanzialevariazione nella catena di valore, che si spostadalla semplice diffusione alla produzione epresentazione del contenuto o all'offerta on-line diservizi e transazioni. La liberalizzazione e laconcorrenza, associate alla digitalizzazione e aisignificativi aumenti di capacità (sia di emissioneche di telecomunicazioni) delle reti, stannotrasformando la diffusione e la consegna di serviziin articolo di consumo, un'attività commerciale adalto volume e basso margine. Le aziende cheattualmente operano nella fascia inferiore dellacatena di valore cercano dunque d'incrementare ilvolume della propria attività principale conalleanze orizzontali o con una crescita organicain nuovi mercati geografici.

Al tempo stesso, ricorrono a concentrazioniverticali per riposizionarsi in punti più alti dellacatena di valore che permettono attività a più alto

margine di guadagno: l'acquisto da parte diTelefónica di Antena3 in Spagna, la creazione diStream da parte del gruppo STET in Italia el'acquisizione dell'operatore televisivo via cavoComcast da parte di Microsoft negli USA sonoesempi di aziende che si muovonotrasversalmente tra i settori, più per ragioni siastrategiche che commerciali e di profitto. Latabella 4 illustra le strategie, per tipo di operatoresul mercato ed elemento della catena di valore ingioco, e i tipi di relazione commerciale che sistanno creando tra i differenti attori; si trattatuttavia di una schematizzazione che rendetavolta difficile fare una netta distinzione tracreazione di contenuto, presentazione e fornituradel servizio.

La situazione è rafforzata dall'emergere di nuoveindustrie, che colmano i vuoti tra settori adiacenti;alcune delle aziende che 10 fa anni erano nateper fare da battistrada nel settore dei servizicomputerizzati on-line si sono ora trasformate ingruppi il cui valore si calcola in miliardi di dollari.CompuServe e America on-line sono due esempiconcreti e la recente fusione delle due attività inWorldcom è un'ulteriore dimostrazione dellasituazione fluida delle attuali strutture di mercato.

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II.3 La prospettiva dei consumatori

La natura e la crescita potenziale delladomanda di mercato dei nuovi servizirappresenta la maggiore incertezza cuidebbono far fronte gli operatori. I segnali cheprovengono dal mercato sono infatticontraddittori: gl'indicatori dell'offerta, intermini di attività di fusione e acquisizione ed'investimenti nello sviluppo di nuovi servizi,forniscono una positiva impressione delpotenziale di mercato, ma d'altra parte,anche se i tassi di crescita dei serviziInternet sono impressionanti, solo circa l'8%dei cittadini europei utilizza la rete per lavoroe solo circa il 4% la utilizza a casa. Si trattadi una percentuale minima del consumototale di materiale audiovisivo, settore nelquale la diffusione dei televisori supera quelladei telefoni. Inoltre molti fanno osservare chela visione passiva di spettacoli televisivi infamiglia farà la parte del leone nel consumoaudiovisivo dell'immediato futuro.43

Esistono tuttavia segnali di un possibilecambiamento nelle tendenze al consumo diservizi in ambito familiare, in parte dedottidall'espandersi del mercato negli Stati Uniti,ove la presenza di PC nelle case èattualmente di gran lunga superiore rispettoall'Europa. Un parallelo con la situazioneamericana è valido solo se l'Europaraggiungerà un paragonabile grado didiffusione dei PC.

Evoluzione delle tendenze al consumo

I nuovi prodotti e servizi offerti dallaconvergenza verranno probabilmente utilizzatidai consumatori solo nella misura in cui liriterranno utili: il loro decollo non può dunqueessere lasciato semplicemente all'offerta madeve tener conto della domanda, e inparticolare del punto di vista dei consumatori,come appare chiaro nelle tendenze alconsumo, che cominciano a mostrare i primisegni di una convergenza in ambito familiare:

– nel 1998 per la prima volta si venderannonel mondo più PC che televisori; la notiziadev'essere naturalmente valutata tenendopresente il livello estremamente alto didiffusione dei televisori nelle case e il fattoche i PC vengono venduti sia per lavoroche per svago;

43 Cfr. Economic Implications of NewCommunication Technologies on the audiovisual markets, studio condotto per conto dellaCommissione europea da Norcontel (Irlanda) Ltd.,marzo 1997.

– nel 1995 gli americani dedicavano al uncomputer meno della metà del tempototale trascorso dinanzi ad uno schermo;recenti indagini di audience negli USAmostrano che il tempo passato dagliutilizzatori Web a guardare la televisione èinferiore del 59% rispetto a quello mediostimato dei telespettatori e che nel 2005la parte della televisione sarà inferiore allametà del totale; d'altra parte i graficidell'audience per il 1995-1996 mostranoche il tempo medio trascorsogiornalmente dinanzi a un televisore èaumentato di 4 minuti in Europa, mentresi è ridotto di 2 minuti negli USA;

– ricerche sulle attività influenzatedall'accresciuto uso di PC mostrano che"guardare la televisione" ha sofferto piùche "leggere libri e riviste" o "giocare con ivideogiochi". Secondo Price Waterhouse,i giovani americani tra i 18 e 35 anni,abituati a trascorrere 4 ore al giornoguardando la televisione, dedicano adessouna di queste ore alla "navigazione inrete".

In termini di tempo di svago disponibile e dispesa, il segmento giovane ha già optato perl'interattività: secondo Arthur Andersen44, inalcuni mercati i videogiochi rappresentano dasoli circa il 20% del consumo totale mediodei minori di 16 anni.

Cambiare il contesto familiare delconsumo

Il grado di penetrazione dei PC (in particolaredi quelli multimediali e adatti a Internet) neinuclei familiari costituirà un fattore decisivoper il decollo dei nuovi servizi: il 30% didiffusione dei PC già raggiunto nella maggiorparte degli Stati membri scende infatti dimolto se si prendono in considerazione i PCmultimediali e, come sopra detto, l'accessoa Internet per uso privato si sta largamentediffondendo ma è partito da un nucleo inorigine molto limitato. D'altra parte la vitamedia attuale di un PC (tre anni) lasciaprevedere che l'attuale parco diventeràmultimediale in breve tempo e che lacrescente familiarità, al lavoro e in privato,con le nuove tecnologie aiuterà ulteriormenteil decollo delle utilizzazioni private.

Uno dei più grandi cambiamenti nella famigliaè stato il passaggio dalla visione collettiva didue o tre canali televisivi generali alla scelta

44 He who hesitates has no audience, JolyonBarker, Broadcast, 10 maggio 1996.

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individuale in una gamma estremamente piùampia di spettacoli offerti dall'odiernocontesto multicanale, che è già inconcorrenza con i media preconfezionati, leregistrazioni video e i videogiochi e checompeterà sempre di più con il computer, inparticolare con il suo uso in rete.

Coscienti della tendenza evolutiva deiconsumi, le industrie televisive e di computerstanno cercando di catturare l'attenzionedegli spettatori, le emittenti radiotelevisive e ifabbricanti di televisori stanno potenziando lecapacità interattive dei servizi e delleapparecchiature offerte. I terminali periferici(set-top box) dell'odierna televisione digitalesono già capaci di unire le funzionalità delletelevisioni e delle comunicazioni: gliapparecchi televisivi possono funzionareanche come monitor se collegati adapparecchiature Internet a basso costo.Nell'industria dell’elettronica di consumo moltiprevedono che gli apparecchi televisivi conprestazioni di PC, incluso l'accesso aInternet, diventeranno a medio termine unacaratteristica importante nel mercato diconsumo.

All'altra estremità della catena, l'industria deicomputer sta già offrendo PC multimedialiche permettono di guardare i programmitelevisivi: terminali ibridi (Web/TV) permettonola ricezione di Internet e della TV digitale edispongono di opzioni per archiviare e trattareil contenuto video che consentonoapplicazioni diverse (ad esempio telecaricarefilm o inviare videoclip per posta elettronica).

Per il momento non è del tutto chiaro se labattaglia verrà vinta dal PC/TV o dalla TV/PC;appare tuttavia certo che la "piattaformafamiliare" dei consumatori è destinata neiprossimi anni a un'evoluzione significativa. Altempo stesso, e parallelamente, le domandedei consumatori e le necessità di un miglioreaccesso all'informazione permetteranno laconvergenza di quei prodotti tecnologici delletelecomunicazioni, dei media edell'informazione e di quei servizi destinati asettori d'interesse pubblico quali l'istruzione,la sanità, l'ambiente e i trasporti.

II.4 Sintesi e domande

Il capitolo si è occupato del contesto globalepolitico ed economico della convergenza,situandolo sullo sfondo della Societàdell'informazione e descrivendo la gamma diattività sul piano comunitario condotte nelsettore.

Ha poi discusso le tendenze di mercatonell'ottica dell'offerta e della domanda,unendo la visione ottimistica sui futuri risultatidella convergenza alla visione realistica delleattuali tendenze di consumo e dei punti dipartenza delle diverse piattaforme, adesempio Internet e l'emissione via etere.

Domanda n° 2: Impatto dellaconvergenza nei settori socioeconomico,industriale e del consumo

Il capitolo II sottolinea il significativo impattoche la convergenza potrebbe avere sullasocietà, l'occupazione, la crescita e lacompetitività dell'industria europea e sulnostro modo di accedere a una gamma diservizi (per informazione, divertimento ocultura).

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(A) La convergenza avrà un impattosignificativo sulla creazione di nuoviposti di lavoro, l'istruzione e laformazione nell'Unione europea? Inche modo potrà influire sul nostromodo di lavorare? Gli effetti si farannosentire uniformemente in tutta laComunità europea?

(B) Quali possono essere i prevedibilieffetti degli attuali sviluppi nei settoritelecomunicazioni, media etecnologie dell'informazione, intermini di economia soggiacente, diservizi offerti e di probabili fornitori diservizi?

(C) Quali sono in Europa i segni dicambiamento nel modo di accedere,a casa o in ufficio, ai servizi,all'informazione, ai divertimenti e allacultura? Quali sono le implicazionidell'attuale diffusione dei PC, diInternet e di televisori per il decollo dinuovi servizi? Quali azioni possonoeventualmente essere intraprese perovviare alla scarsa diffusione di PCmultimediali e di accesso a Internet?

(D) Nel contesto della convergenza e allaluce delle posizioni indicate neldocumento di lavoro dellaCommissione sul 5° programmaquadro45, quali progetti sarebbeopportuno intraprendere?

Capitolo III

Barriere alla convergenza

La convergenza sta già mostrandochiaramente di essere una forza trainante perl'attuale sviluppo delle industrie delletelecomunicazioni, dei media e delletecnologie dell'informazione. L'insieme disviluppi e tendenze identificate nei capitoli I eII, e per i quali si sollecitano commenti,possono incidere in modo decisivo sul

45 Op.cit. (nota 42)

decollo della Società dell'informazione inEuropa.

Per formulare un'appropriata risposta aglisviluppi attuali è importante lanciare un ampiodibattito sulle barriere, attuali o potenziali,eventualmente esistenti che potrebberoostacolare la tendenza alla convergenza.

Il capitolo III cerca d'individuare tali barriere esollecita commenti sul loro impatto. Non tuttele barriere identificate sono di naturanormativa, né la soluzione normativarappresenta la sola risposta per risolvere iproblemi potenziali; nel contesto globale delLibro verde sembra tuttavia importantesollecitare commenti su un'ampia gamma difattori che potrebbero influire sul processo diconvergenza.

Non tutte le barriere normative identificaterichiedono automaticamente una rispostanormativa: come prima detto, è importanteapplicare al settore le norme di concorrenzae spesso potranno dimostrarsi più efficaci lesoluzioni di mercato in grado di eliminareautonomamente le barriere alla conver-genza.

Sul piano comunitario, le barriere attuali opotenziali debbono essere valutate inrapporto agli obiettivi di base del trattato (adesempio la realizzazione e il funzionamentodel mercato unico, la promozione di unsistema di concorrenza non distorto, larealizzazione di reti transeuropee o lasalvaguardia di un alto livello di protezione deiconsumatori), alle libertà specifiche previstedal trattato (ad esempio le norme relative allalibertà di fornire servizi o al diritto distabilimento).

Norme che creassero restrizione potrebberoessere accettabili solo se giustificate daragioni d'interesse pubblico generale (comeindicato dal trattato CE o dalla Corte europeadi giustizia) e se proporzionate agli obiettivida raggiungere. Al tempo stesso, anche leazioni comunitarie (incluse quelle destinatead armonizzare le norme nazionali divergenti)dovrebbero perseguire gli stessi obiettivid'interesse pubblico generale ed esseresubordinati al principio di sussidiarietà.

III.1 Barriere esistenti

Nella sezione che segue cercheremod'individuare le barriere, attuali e potenziali,allo sviluppo della convergenza e, in ultimaanalisi, alla realizzazione della Societàdell'informazione in Europa.

Accesso agli utilizzatori. Per quantoriguarda la proprietà e il funzionamento dellereti, gli approcci nei differenti settori sono

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diversi e ciò significa che molti serviziavranno poche alternative per l'instradamentoverso gli utilizzatori. Anche nei casi in cui ilmonopolio legale è stato eliminato, in moltimercati la struttura economica della retelocale può dare agli attuali proprietari dellereti di telecomunicazioni e di televisione viacavo una posizione predominante neicollegamenti ai consumatori. Se i punti distrozzatura sono controllati da operatoriintegrati verticalmente, esiste una limitazionepotenziale della concorrenza a livello diservizi.

Restrizioni normative sull'uso delleinfrastrutture. Le restrizioni esistenti inalcuni Stati membri (e non in altri) sui tipi diservizi che possono essere instradati sulledifferenti infrastrutture potrebbero renderedifficile agli operatori formulare una strategiaunificata per i mercati paneuropei e impedireinoltre le economie di scala. I più elevati costiunitari, e quindi costi tariffari, che nerisulterebbero potrebbero ritardare ladiffusione di servizi innovativi.

Costi dei servizi di telecomunicazioni.Costi elevati dei servizi di telecomunicazionie delle soggiacenti infrastrutture di reti usateper la diffusione dei servizi potrebberoinfluenzarne significativamente la richiesta. Ilsuccesso di Internet in Nord America vienetra l'altro ascritto all'applicazionegeneralizzata di strutture forfettarie, checonsentono chiamate locali "gratuite", e atariffe contenute per le capacità di reteaffittate 46, rese possibili dalla concorrenza; ilrisultato è un costo significativamente piùbasso per i fornitori di accesso.

Disponibilità del contenuto. Come indicatonella sezione II.1, l'espansione dei mezzi didiffusione resa possibile dai miglioramentitecnologici e dalla convergenza potrebbespostare la strozzatura dalla distribuzione alcontenuto, e creare a medio termine unacarenza di contenuto adeguato; il contenutodi qualità è quindi già oggi un fattore chiavedel successo sui mercati televisivi, sia digitaliche analogici, e una sua mancanzaprolungata potrebbe inibire l'arrivo di nuovioperatori sui mercati (e di conseguenza laconcorrenza e l'innovazione).

Frammentazione del mercato dell'UE.L'espansione del numero di canali di

46 Secondo un rapporto OCSE del 1997, 20 ore diuso di Internet costano $38 in Finlandia, $64 nelRegno Unito e $74 in Germania, rispetto ai $29degli USA.

telediffusione avverrà probabilmente a spesedelle quote di mercato delle emittenti attuali;la perdita di quote potrebbe essere evitataaumentando l'audience al di là delle frontierenazionali. Man mano che i servizi sisviluppano, una parte importanted'innovazione verrà dai piccoli operatori chesfruttano nicchie di mercato o dai grandioperatori che investono massicciamente nellaricerca e nello sviluppo. In un modo onell'altro, per recuperare i costi, entrambiavranno bisogno di un'audience più numerosadi quella che potranno fornire i mercatinazionali. Grazie alla direttiva "Televisionesenza frontiere", le emittenti televisive sono ingrado di raggiungere un più vasto pubblico; lagrande sfida cui debbono far fronte èl'esistenza di spettatori di lingue e culturedifferenti e non di potenziali barriere al loroinsediamento in paesi in cui potrebbero voleravere una presenza commerciale.

Insufficiente protezione dei diritti diproprietà intellettuale. Se i diritti di proprietàintellettuale verranno sufficientemente difesi, ifornitori di contenuto saranno ben felici dimettere a disposizione il materiale in loropossesso; allo stesso modo, gli operatoriinvestiranno in servizi innovativi solamente sesaranno sicuri che i nuovi mezzi di diffusionedell'informazione e/o dei servizi sono in gradodi proteggere adeguatamente gli sforziintellettuali e industriali delle proprie strutturee dei fornitori di contenuto. Una protezionel'insufficiente rappresenta già una barriera peril contenuto elettronico off-line e potrebberipercuotersi sul mondo della diffusione on-line. I recenti accordi WIPO (cfr. il Libroverde, più oltre) stanno contribuendo amettere in chiaro la situazione attuale.

Considerato lo stato di avanzamento delleattuali iniziative comunitarie, che adattano ilquadro legislativo esistente nel settore alcontesto digitale, il Libro verde non affronta iproblemi normativi legati al diritto d'autore e aidiritti connessi; si tratta di problemi particolarigià ampiamente trattati nel Libro verde suldiritto d'autore e i diritti connessi nellaSocietà dell'informazione e nellacomunicazione che vi ha fatto seguito47, el'approccio che ne deriva tiene in debito contol'evoluzione delle tecnologie verso laconvergenza.

III.2 Barriere potenziali

47 COM(95)383, del 19.7.95, e COM(96)568, del20.11.96

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Incertezza normativa. L'incertezzanormativa è dovuta ai limiti delle definizioniattuali; le modalità di applicazione dellenorme, e il modo in cui rispondono allestrutture del mercato in evoluzione o allecaratteristiche del servizio, possonorappresentare un'importante barrieraagl'investimenti degli operatori di mercato. Ledefinizioni in uso sul piano nazionale ecomunitario (ad esempio per letelecomunicazioni, la telefonia locale, leemissioni radiotelevisive o i servizi dellaSocietà dell’informazione) resteranno inmassima parte valide per molte attività, mase dovessero lasciare l'industria incertaquanto al trattamento normativo chericeveranno i servizi finirebbero comunquecon l'ostacolare la fornitura di servizi.

In alcuni casi ciò significherebbesemplicemente che, nonostante le attualidefinizioni a livello comunitario per le attivitàradiotelevisive e di telecomunicazioni, gliorganismi di regolamentazione potrebberoincludere un nuovo servizio da un certoregime normativo in alcuni Stati e da unregime normativo differente in altri48.

All'interno degli Stati membri si potrebberoinoltre creare barriere dovute al diversotrattamento riservato a servizi simili (adesempio in base alle piattaforme sulle qualivengono diffusi).

In altri casi le caratteristiche dei servizi futuripotrebbero farli rientrare, in base alledefinizioni attuali, in più aree normative ecreare per alcuni di essi un carico normativosproporzionato.

Dulcis in fundo, le tendenze tecnologiche dimercato indicate nei capitoli I e II potrebberoa loro volta minacciare le basi su cui sonocostruite le definizioni attuali.

Un esempio dell'incertezza normativa ci vienedalla recente campagna elettorale in Francia,paese nel quale il divieto di diffonderesondaggi sulle tendenze dell'opinionepubblica nella settimana che precede il votosi applica ai tradizionali media off-line ma nona Internet. Un certo numero di editori ha finito

48 Un esempio è quello della Video-on-Demand, chesecondo uno studio di Squire Sanders Dempseyviene considerato un servizio ditelecomunicazioni a valore aggiunto e non è statoancora formalmente definito dagli Stati membri (adeccezione della Francia e del Regno Unito, in cuiricade nella normativa quadro per leradioemissioni, e in Germania, dove rientra nellanuova categoria di "teleservizi").

con l'ignorare il divieto, che poneva i mediatradizionali in posizione di svantaggio49.

Esistenza di più organismi diregolamentazione. La procedura perottenere il nulla osta regolamentare per uncerto pacchetto di servizi in tutti gli Statimembri, e magari da organismi normatividifferenti, può creare seri problemi a chiintende operare su una base paneuropea: lafornitura di servizi può essere ostacolata segli operatori di mercato vengono sottoposti aregimi normativi differenti o se debbonotrattare con vari organismi di normazione (adesempio, quando una rete è obbligata adottenere la licenza sia come struttura ditelecomunicazioni che come rete diradiodiffusione perché viene usata per offrireentrambi i servizi).

Accesso al mercato e licenze. Nei settoridelle telecomunicazioni, dei media e delle TIesistono differenze a seconda che l'accessoal mercato sia libero, limitato oppuresottoposto a monopolio o a diritti speciali. Ilsettore TI è generalmente esente daprocedure di licenze.

Licenze o limitazioni normative per l'ingressonel mercato rappresentano una barrierapotenziale per la fornitura di servizi,gl'investimenti e l'equa concorrenza edovrebbero quindi essere limitate a casi bengiustificati. Per equilibrare le condizioni dimercato, bisognerebbe in particolare cercaredi limitare la normativa ai casi in cui esistanopotenziali barriere piuttosto che di estendereuna normativa "soffocante" a settori regolatiin maniera più "leggera".

Quando la licenza continua ad essereimportante, si notano differenze notevoli tra isettori e tra gli Stati membri sui tempinecessari per ottenerla; sulla trasparenzadelle procedure, sulla durata dellaconcessione e le spese da sostenere. Moltelicenze per le reti di telecomunicazioni e diemissione radiotelevisiva permettono unacopertura nazionale ma altre, in particolareper la diffusione di programmi televisivi viacavo, sono regionali o locali. Si tratta di fattoriche, anche se accettabili nel contesto disettori specifici, possono rendere più difficileo più cara l'offerta di pacchetti integrati diservizi, particolarmente se transfrontalieri, ecostituire un onere eccessivo per gliorganismi, soprattutto se si considera che latecnologia favorisce le offerte integrate e che

49 OCSE, op.cit. nota 5

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l'utenza privata e professionale ne faràprobabilmente crescere la domanda.

Accesso alle reti, ai sistemi di accessocondizionato e al contenuto. Quellodell'accesso è soprattutto un problema diaccordi commerciali, sottoposto allasalvaguardia globale delle norme diconcorrenza, ma esiste attualmente unasituazione di squilibrio dato che unanormativa di accesso esiste solo per alcunereti: ad esempio le norme d'interconnessionee di reti aperte si applicano alle reti ditelecomunicazioni ma non alle infrastruttureper le emissioni radiotelevisive, e il quadro diriferimento per i sistemi di accessocondizionato si applica alla televisionedigitale ma non a tutti i tipi di servizi digitali.(Si noti che in questo ultimo caso il RegnoUnito viene attualmente consultato sulladefinizione di un quadro comune diriferimento per i sistemi di accessocondizionato a tutti i servizi digitali).

Se gli operatori di mercato controllanol'accesso ai consumatori, ad esempio perchésono proprietari della rete locale o perchécontrollano le tecnologie di accessocondizionato, l'azienda in questione puòessere in condizioni di discriminare a favoredei propri servizi.

Per quanto riguarda i problemi di accessolegati al contenuto, in genere si applicano lenormali regole commerciali, temperatesolamente dalle norme di concorrenzaapplicabili: un'eccezione è rappresentata daltrattamento negli Stati membri di certicontenuti "ad alto valore aggiunto" (adesempio gli eventi sportivi nazionali), per iquali l'adozione della direttiva "Televisionesenza frontiere" ha fornito il riconoscimentoreciproco a livello comunitario di eventi che gliStati membri riservano all'emissioneradiotelevisione libera.

Attribuzione della frequenza radio e dellealtre risorse. La fornitura di servizi (e losviluppo di una vera concorrenza)dipenderanno dalla disponibilità di unasufficiente capacità di rete, il che per moltiservizi significa l'accesso allo spettro radio: lacontemporanea espansione delletrasmissioni radiotelevisive e delleapplicazioni mobili multimediali e vocali, el'uso di tecnologie senza filo all'interno dellereti fisse, porterà ad un significativo aumentodella domanda. Se esistono marcatedifferenze nella qualità di spettro disponibile,o nella maniera in cui viene assegnato,possono nascere potenziali barriere cheinfluiscono sul funzionamento delle reti dei

differenti settori orientato ai costi,incoraggiando l'eventuale ingresso diconcorrenti in un settore piuttosto che unaltro.

Differenze negli approcci per conseguiregli obiettivi d'interesse pubblico. I quadrinormativi per ciascuno dei settori interessatidalla convergenza contengono misure pergarantire gli obiettivi d'interesse pubblicospecifici a tali settori e coerenti con gliobiettivi comunitari. La Commissioneattribuisce ovviamente una grande importanzaalla diffusione di servizi d'interessegenerale50, in particolare per garantire lacoesione sociale e regionale nella Comunità:nel settore delle telecomunicazioni le misureprese per garantire il servizio universale alivello nazionale nascono adesso in unquadro di riferimento fissato a livellocomunitario. Il modo in cui tali obiettivivengono perseguiti, più che gli obiettivistessi, costituiscono però un onerepotenziale per gli organismi che sottopostiall'obbligo di rispettarli. Nel contesto dellafornitura transfrontaliera di servizi, tensionidovute ad approcci (tra settori o tra Statimembri) differenti potrebbero scoraggiare laloro fornitura o gl'investimenti in serviziinnovativi o in reti.

Fiducia del pubblico nel nuovo contesto.Se il livello di protezione dei consumatori, iltrattamento legislativo delle transazionielettroniche o la protezione dei dati e dellavita privata variano nei differenti settori, gliutilizzatori e i consumatori potrebbero nonaver fiducia nei servizi e nei sistemidisponibili e ostacolare così lo sviluppo deiservizi convergenti.

Mancanza di standard che supportinol'intera operabilità e l'interconnessionedelle reti convergenti. L'obiettivo di garantirea ogni utilizzatore la possibilità di comunicarecon tutti gli altri utilizzatori verrebbeostacolato se l'azione di mercato non fossein grado di garantire la diffusione di prodotti eservizi interoperabili. Norme privatecontrollate dagli operatori in posizionedominante potrebbero limitare taleinteroperabilità.

III.3 Domanda

Domanda n° 3: Barriere alla convergenza

Il capitolo III indica le barriere, reali epotenziali, alla convergenza.

50 Cfr. COM(96)443

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qual è il possibile impatto delle barriereindividuate? Esistono altre barriere o fattoriche potrebbero avere un impatto significativosul processo di convergenza in Europa?

Capitolo IV

Implicazioni normative

Il capitolo IV esamina l'impatto delle barrieresopra identificate e s'interroga sulle nuove especifiche sfide alla normativa che alcunecaratteristiche del fenomeno dellaconvergenza potrebbero porre.

La sezione IV.2 identifica i possibili approcciai temi normativi fondamentali. La sezioneIV.3 si preoccupa di salvaguardare gli obiettivid'interesse pubblico. La sezione IV.4esamina le alternative per i possibili futurimodelli normativi. La sezione si chiude conuna panoramica dei temi internazionalipertinenti.

IV.1 Sfide agli attuali approccinormativi

Qui di seguito vengono indicate le aree in cuiil fenomeno della convergenza potrebbemette in difficoltà gli attuali approccinormativi, con sfide che riguardano sia lasostanza della normativa che la suaapplicazione pratica. Le possibili soluzionisono discusse nelle sezioni IV.3, IV.4 e IV.5.

Il ruolo della normativa

La normativa non è un fine; è semplicementeuno strumento per conseguire, grazie anchealle parallele forze di mercato, più ampiobiettivi sociali, economici e di politicagenerale, come ad esempio quelli indicati nelcapitolo II. Il principio, già riconosciuto dallaCommissione nella sua comunicazione sulcommercio elettronico, nella quale sisosteneva la necessità di "evitare laregolamentazione fine a se stessa"51, siapplica mutatis mutandis a tutte le aree diconvergenza. Gli obiettivi fondamentali allabase della normativa degli Stati membri nonvengono minacciati dalla convergenza:modificati e adattati ai bisogni specifici deidifferenti settori, includono comunque gliscopi che ci si prefigge a livello nazionale (adesempio favorire l'efficienza, il benessereeconomico e l'interesse pubblico e deiconsumatori). A livello comunitariodisposizioni e obiettivi del trattato CEriflettono preoccupazioni del tutto simili.

51 Op.cit. Anche gli altri tre principi enunciati nellacomunicazione (la regolamentazione deve esserebasata sulle libertà che caratterizzano il mercatounico, tener conto delle realtà commerciali esoddisfare in modo efficace ed efficiente gliobiettivi d'interesse generale) interessano ilcontesto della convergenza.

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Tuttavia, la natura e le caratteristiche dellaconvergenza esaminate più sotto, così comele esigenze avvertite dagli operatoridell'industria di un intervento normativolimitato e strettamente mirato, dovrebberospingere le autorità nazionali e comunitarie ariesaminare il ruolo e il peso della normativain un mercato convergente. È opportunosottolineare tre punti fondamentali:

• Funzione delle forze di mercato. Alcunicommenti ribadiscono con particolareenfasi la necessità di fare più affidamentosulla capacità delle forze di mercato digarantire gli obiettivi normativi. Si potrebbearguire che tale filosofia è ripresanell'approccio evolutivo di molti Statimembri al servizio universale delletelecomunicazioni, o nei settori TI edell'emissione radiotelevisiva, con losviluppo pilotato dall'industria deglistandard e dei software interoperabili. Altridubitano della capacità delle forze dimercato di fornire ex ante garanzieadeguate per i consumatori e riconosconoalla normativa un ruolo importante diprotezione degli obiettivi d'interessepubblico.

• Equilibrio tra normative specifiche delsettore e norme di concorrenza. Unsecondo punto fondamentale è l'equilibriotra le norme di concorrenza e le normespecifiche al settore; molti ritengono chedebba essere favorita l'applicazioneefficace delle norme di concorrenza a casiindividuali nel quadro di un mercatomarcato dalla convergenza e non unulteriore sviluppo delle norme generali.

• Ricerca di soluzioni funzionali. Lanormativa eventualmente esistentedev'essere applicata in modo realistico e atempo debito. La natura globale di Interneto quella regionale dei servizi diffusi viasatellite sottolineano la difficoltàpotenziale d'imporre la normativa di unoStato membro in altri paesi; il ritmo rapidodei cambiamenti (in termini di servizi eprodotti) si misura in mesi e settimane erappresenta una vera sfida per chi cercauna soluzione legislativa a un problemaparticolare, soluzione che a livellocomunitario tende a misurarsi in mesi eanni.

La sfida alla coerenza normativa

Un elemento fondamentale del contesto dellaconvergenza è la possibilità di usare unaqualsiasi rete per diffondere una gammamolto più ampia di servizi di quanto sia oggifattibile, ma ciò non significa ipso facto chela diffusione di servizi differenti su una solarete o piattaforma di servizi li renda eguali, néche gli obiettivi dell'interesse pubblico allabase della normativa possano esseretrasferiti automaticamente d un servizioall'altro.

Ad esempio, è possibile trasferire in formadigitale film, musica, orari ferroviari econversazioni telefoniche; non per questol'utilizzatore li giudica servizi/attivitàintercambiabili. Allo stesso modo, anche sepotenzialmente basati su norme generalisimili, gli approcci normativi a ciascunservizio continueranno probabilmente adessere adattati alle caratteristiche specifichedi ciascuno di essi.

Ciononostante, come indicato nel capitolo III,approcci normativi differenti a serviziessenzialmente simili possono (specialmentese basati sul tipo di tecnologia usato per laloro diffusione) rappresentare un trattamentodiscriminatorio capace di ritardare laconcorrenza, gli investimenti e la fornitura diservizi. Un buon esempio è quello già citatodel trattamento riservato ai sondaggid'opinione dalla legislazione francese sulleelezioni; un altro è quello della portatalimitata dell'attuale regime d'interconnessionenel settore telecomunicazioni, che offre dirittid'interconnessione agli organismi chegestiscono una rete di telecomunicazionipubblica ma non a quelli che gestisconoemittenti radiotelevisive. L'interconnessionetra i due tipi di rete può essereparticolarmente importante nel caso deiservizi che utilizzano sistemi radio percaricare informazioni o servizi e reti ditelecomunicazioni come canale di ritorno.

Nel valutare le differenze nel trattamentonormativo, trasversalmente tra i settori e negliStati membri, le analisi a livello comunitariodebbono chiedersi se mantenerle èaccettabile alla luce degli obiettivi d'interessepubblico indicati dal trattato e dalla Corte digiustizia e se le norme in vigore sonoproporzionate all'obiettivo prefissatosi. Incaso di risposta negativa alle due domande,le norme in questione debbono essereimpugnate dinanzi alla Corte di giustizia.

In caso di barriere dovute a misure non inconflitto con il trattato, e qualora non siapossibile applicare i principi diriconoscimento reciproco, si giustifica invece

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pienamente il ricorso a misure comunitarie(ad esempio, la legislazione diarmonizzazione).

La sfida della globalizzazione

Il nuovo panorama è caratterizzato dallaglobalizzazione dei servizi: la televisione viasatellite rappresenta un buon esempio, maInternet può essere considerata la reteglobale per eccellenza. La sua struttura eonnipresenza le permettono di sfidare ognitentativo di applicare gli obiettivi normativioggi esistenti a livello nazionale.

Nel nuovo contesto globale, il modo in cui retie servizi sono regolamentati nelle differentiaree geografiche può avere conseguenzesostanziali sugl'investimenti locali: unanormativa eccessiva o inadeguata in unaregione può provocare la migrazione delleattività economiche altrove, con conseguenzenegative sullo sviluppo della Societàdell'informazione nella prima area.

La sfida dell'abbondanza alla normativabasata sulla scarsità

La convergenza può rappresentare una sfida(particolarmente nella concessione di licenzedi reti e nell'allocazione delle risorse) agliattuali approcci normativi, se questi riflettonouna sentita scarsità di frequenze radio e dicontenuto.

Le attuali tendenze tecnologiche del mercato(ad esempio il consistente aumento dellecapacità di rete, la possibilità di diffonderecontenuto e servizi su varie piattaforme, ilmaggior numero di alternative per iconsumatori e i progressi nella compressionedigitale) suggeriscono che in un contestopienamente digitale la scarsità potrebbe conil tempo diventare un problema secondario erichiedere un diverso orientamento degliattuali approcci normativi.

Eliminare la scarsità nelle reti di trasmissionenon significa però necessariamenteaumentare in parallelo il contenuto o i servizi(in particolare per quel riguarda il contenuto"ad alto valore aggiunto" o i servizi necessariper i canali), e in ogni caso, in attesa di unacompleta migrazione del settoreradiotelevisivi dai servizi analogici a quellidigitali, la strozzatura di capacità dovrebbecontinuare anche nel futuro prevedibile.

La sfida alla distinzione tra attivitàpubbliche e private

La convergenza non impedirà che venganoemanate altre norme fondate sulla distinzionetra privato e pubblico ma potrà spostare iconfini tra i due settori, con possibili

conseguenze sul livello di normativa applicataa un certo servizio: nella misura in cui sonostate formulate partendo dal principio chereti, servizi o attività particolari sonopubbliche e non private52, sarà forsenecessario riesaminare gli attuali confini trapubblico e privato per vedere se continuanoad aver senso alla luce degli sviluppi tecnici.Ad esempio, i nuovi mezzi di diffusione deiservizi, l'interattività e la possibilità ditransazioni bancarie potrà rendere più arduoin futuro tracciare tali linee.

Un esempio pratico è quello dei due recentiaccordi WIPO, che riguardano, tra l'altro, ilcopyright e secondo i quali, ai fini della leggesui diritti d'autore, la "comunicazionepubblica" include il caso in cui un lavorovenga messo a disposizione del pubblico inmodo interattivo (ad esempio su un sitoWeb).

La sfida alle strutture normative

Frammentazione, complessità e diversitàdelle strutture normative dei settori interessatidalla convergenza sono stati alcuni dei puntisottolineati nella sezione III.2. Nella misura incui esiste un rischio di sovrapposizione dellenormative o la necessità di rispettarenormative multiple negli o tra gli Statimembri, gli operatori di mercato possonoinvocare una razionalizzazione delle struttureattuali che eviti il nascere d'inutili barriereamministrative: ad esempio, per i serviziofferti su una sola rete, gli operatori possonotrarre vantaggio dal fatto di dover trattare conun solo organismo di regolamentazione e inun solo Stato membro i problemi della rete,indipendentemente dai servizi su di essaofferti.

Domanda n° 4: Impatto dellaconvergenza sulla normativa attuale

Il capitolo IV.1 esamina le sfide poste daglisviluppi attuali all'equilibrio tra normativa,norme di concorrenza e forze di mercato.Esamina inoltre le possibili conseguenze delprocesso di convergenza sui principi alla

52 Ad esempio, nelle telecomunicazioni le reti ditelecomunicazioni pubbliche sono sottoposte acondizioni legate agli obiettivi d'interesse pubblicoe alle esigenze tecniche mentre le reti ditelecomunicazioni private possono esseresottoposte a condizioni legate solo alle esigenzetecniche. Nel settore radiotelevisivo, in un certonumero di Stati membri la definizione di emissioneusa specificamente la diffusione al pubblico comeelemento di categorizzazione dei servizi cherientrano nel regime di radiodiffusione.

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base dell'attuale normativa nei settoritelecomunicazioni, media e TI.

(A) Per raggiungere gli obiettivi indicatinei capitoli precedenti, gli sviluppiattuali nei settori interessati dallaconvergenza, richiedono più o menonormativa e più o meno interventodelle forze di mercato?

(B) In tal caso, in che misura laconvergenza pone una sfida aiprincipi alla base degli attualiapprocci normativi nei settoritelecomunicazioni, media e TI?

IV.2 Eliminare le barriere: i probleminormativi

La sezione esamina sette grandi aree in cuisono state individuate potenziali barrierenormative:

• definizioni;

• ingresso sul mercato e licenze;

• accesso alle reti, ai sistemi di accessocondizionato e al contenuto;

• accesso allo spettro di frequenza;

• norme;

• fissazione dei prezzi;

• interessi del singolo consumatore.

Le sezione non tratta alcuni temi che sonoattualmente oggetto di iniziative separatenell'ambito della Commissione (tra questi:proprietà dei media, firma digitale e cifratura,e, come sopra detto, diritti di proprietàintellettuale, diritti d'autore e diritti collegati).

IV.2.1 Sono necessarie nuovedefinizioni?

Le attuali definizioni marcano i confini tradifferenti normative settoriali e differentiorganismi di regolamentazione. La normativaè legata alla definizione dell'attività; anche sepuò essere "neutrale dal punto di vistatecnologico" (ad esempio nel settore delleradiotrasmissioni e, in misura semprecrescente, nel settore delletelecomunicazioni) può però essere legataalla tecnologia utilizzata per offrire i servizi(ad esempio, tra aree regolamentate e aree ingran parte libere da normative dettagliate).

Il processo di convergenza non renderàsuperflue le definizioni, ma l'incertezza sullanormativa applicabile alle attività o definizioniche differiscono a livello nazionali potrebbero

creare barriere agl'investimenti o alla fornituradi servizi.

Al tempo stesso, si noti che la possibilità didiffondere servizi differenti su una stessa retenon ne altera necessariamente il carattere alpunto da farli diventare unici e indistinguibili.

Alla luce delle possibili barriere sopraidentificate, bisognerà riesaminare gli attualiapprocci alle definizioni normative (e il modoin cui vengono applicate dagli organismi diregolamentazione) per valutare se:

• sono difendibili alla luce degli sviluppitecnologici;

• fanno sì che uno stesso servizio possarientrare in più regimi normativi, e in talcaso se ciò si giustifica;

• creano discriminazioni, permettendo a retio servizi simili di essere regolamentati inmaniera differente.

Alcuni Stati membri hanno creato definizioniper certe nuove attività: in Germania sonostati creati i concetti di "teleservizi" e i"servizi via media" (basati sulla naturadell'attività piuttosto che sulla tecnologiasoggiacente), in Francia la leggesull'audiovisivo si è concentrata sulla naturadel servizio piuttosto che sulla suapiattaforma soggiacente.

Opzioni possibili

Una prima opzione può essere quella dicontinuare a usare le definizioni attuali,riconoscendo che restano valide per lamaggioranza dei servizi offerti, e diestendere, ove necessario, i principi alla basedella normativa attuale, con le modalità diapplicazione adattate per tener conto dellecaratteristiche specifiche dei "nuovi" servizi.

Una seconda opzione può essere quella dicreare una categoria separata di "nuovi"servizi che dovrebbe coesistere con ledefinizioni rese attuali.

Una terza opzione può essere quella diadattare le definizioni oggi usate nel campodelle telecomunicazioni e/o delle emissioniradiotelevisive, in modo che riflettano letendenze attuali e i futuri sviluppi.

IV.2.2 Accesso al mercato econcessione delle licenze

Alcune potenziali barriere individuate nelcapitolo III sono legate all'impatto dicondizioni differenti di accesso al mercato, diconcessione delle licenze e di funzionamentonei settori interessati dalla convergenza. Ciò

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fa nascere un certo numero di domande, quidi seguito indicate:

Accesso al mercato

Anche se limitano la concorrenza ocostituiscono un ostacolo alla liberacircolazione dei servizi, i diritti speciali edesclusivi concessi dagli Stati membri nonsono incompatibili con le norme del trattatoquando sono giustificati dall'adempimento difunzioni d'interesse economico generaleassegnate all'impresa in oggetto e sonoproporzionati al raggiungimento dell'obiettivoprevisto.

In tale contesto, alcuni possono sostenerel'obbligo delle autorità di fare in modo che lanormativa non crei ostacoli alle reti, quandoqueste hanno la possibilità di diffondere unservizio, e che permettere restrizioni artificialinell'uso delle reti, o mantenere in vitamonopoli quando altre parti del contestoconvergente sono completamente aperte allaconcorrenza, può impedire agli utilizzatoril'accesso a servizi innovativi, creandodiscriminazioni ingiustificate. Un taleapproccio verrebbe da loro considerato comecontrario alle tendenze tecnologiche e dimercato identificate precedentemente nelLibro verde.

Le barriere possono essere di vario tipo:

(i) concessione di un monopolio o di dirittispeciali sulle reti e i servizi a una o apoche aziende (impedendo così alle altredi fornire lo stesso servizio);

(ii) limitazione del servizio che può essereofferto su una certa rete (impedendo così,ad esempio, a un operatore ditelecomunicazioni di utilizzare la propriarete per offrire servizi d'intrattenimento);

(iii) richiesta di diffondere servizi (ad esempiocanali radiotelevisivi via etere) cheriducono la portata di altri servizi offerti.

Altri possono argomentare che concessionedi diritti limitati e limitazione di uso delle retia fini particolari sono strumenti importanti perincoraggiare gl'investimenti.

Altri ancora possono argomentare cherestrizioni di questo tipo sono particolarmenteimportanti nelle prime fasi della concorrenza,o quando un operatore specifico gode di unaposizione estremamente forte (ad esempio,rispetto a una rete concorrente o per quantoriguarda il contenuto "ad alto valoreaggiunto"). In tali casi, clausole di protezionespecifiche possono garantire che i potenzialiconcorrenti non vengano discriminati o cheesistano incentivi adeguati per spingerli ad

entrare sul mercato. In questa ottica, leclausole di protezione appropriate possonoprevedere separazione contabile, requisiti ditrasparenza, separazione strutturale oseparazione totale delle attività commerciali.

Concessione delle licenze

Molte attività e aree nei settori informatico edelle TI non sono sottoposte a obblighi dilicenza; è probabile che la situazionerimanga immutata anche in futuro e laCommissione non vede ragioni per modificareuna tale situazione se vengono efficacementerisolti i problemi legati ai diritti di proprietàintellettuale.

Al tempo stesso, la concessione dellalicenza rimarrà un strumento normativofondamentale, grazie al quale le autoritàpotranno esercitare un controllo dei mercatinazionali (in particolare per la fornitura di retie servizi di telecomunicazioni e di emissioniradiotelevisive).

È nel contesto del settore specifico al qualele norme si applicano che bisogna dapprimavalutare ragionevolezza e efficacia delleprocedure di concessione delle licenze, mala gamma di possibili barriere indicate nelcapitolo III e legate alla loro concessionesuggerisce la necessità di esaminare ilproblema più in dettaglio alla luce delletendenze tecnologiche e di mercato.

Alcuni commenti sottolineano che renderepiù facile l'accesso al mercato, con obblighipiù "leggeri" e applicati in modo coerente nelcontesto della convergenza, è un obiettivofondamentale. Il punto di vista è d'altra parteribadito dagli esempi fornitici dalle industrieinformatiche, da Internet e dall'editoria on-line, nel cui caso un certo livello diautoregolamentazione (ad esempio, per quelche riguarda il contenuto nocivo o illegale suInternet) ha sopperito all'applicazione dinorme generali, come quelle sullaconcorrenza o sulla protezione deiconsumatori applicate all'intera gamma diattività economica. L'autoregolamentazionenon è comunque esente da rischi per ilmercato unico, dato il pericolo, in assenza diuna qualche forma di coordinamento a livellocomunitario, di approcci divergenti nel suosviluppo.

Al tempo stesso, anche quando non sonorichiesti regimi di concessione delle licenze eviene proposta come soluzionel'autoregolamentazione, i consumatoripossono chiedere che i propri interessivengano adeguatamente salvaguardati e chevengano chiaramente definite le

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responsabilità verso i consumatori dei fornitoridi servizi e degli operatori. I consumatoridebbono partecipare a pieno titolo allosviluppo e al funzionamento di ogni approccioche si richiami all'autoregolamentazione.

La dimensione globale di Internet e degli altriservizi di comunicazione e radiodiffusioneavrà un impatto sugli approcci al regime diconcessione delle licenze e potrebbe anchemettere in forse l'importanza delleconcessioni nazionali per le attività gestiteall'interno di uno Stato membro o diffuse dapiattaforme regionali (ad esempio viasatellite).

Le licenze come mezzo per incoraggiarel'innovazione e l'efficienza operativa. Leautorità che concedono le licenze potrebberodecidere di abbandonare quegli approccibasati sulle licenze che impedisconol'innovazione o limitano l'efficienza operativa:nel settore delle telecomunicazioni sipotrebbe legare la diffusione dei servizi a unaparticolare piattaforma tecnologica, (adesempio richiedendo licenze separate, eindipendentemente dalle procedure diassegnazione delle frequenze, agli operatoridi rete fissa che vogliano usare sistemi viaetere in rete locale). È possibile che sianecessario un nuovo approccio anche nellaconcessione di licenze per i servizi diradiodiffusione, cui attualmente gli organismiresponsabili degli Stati membri concedono inlinea di massima la licenza o l'autorizzazionesulla base dei singoli canali. In un contestocon più canali digitali, sistemi di questo tipo,prodotto della tradizione e dello sviluppostorico dei servizi di diffusione radiotelevisiva,possono dover essere rivisti, valutandol'opportunità di concedere alle emittentilicenze per pacchetti di servizi (ad esempiovia satellite o multiplex terrestre) piuttostoche per singoli canali. Un esempio di quelloche è forse l'inizio di una tendenza daincoraggiare è il Broadcasting Act inglese del1996, che prevede la concessione di licenzeper servizi multiplex di televisione terrestredigitale.

Principi comuni per la concessione dellelicenze. Come segnalato nel capitolo III,condizioni divergenti di concessione dellelicenze possono scoraggiare l'accesso almercato e agire da barriera al mercato unico.Le barriere identificate debbono esseregiustificate da motivi d'interesse pubblico eproporzionate all'obiettivo da raggiungere.

Per evitare ogni divergenza, bisogneràattenersi in tutta la Comunità a una seriecomune di principi:

• le autorità che rilasciano l'autorizzazionedebbono essere indipendenti daglioperatori del settore;

• le procedure debbono essere trasparenti enon discriminatorie, con un calendario diattuazione ben definito, e impugnabili;

• i costi associati alla concessione dellelicenze debbono essere proporzionaliall'impegno a livello amministrativo per laprocedura e non debbono rappresentareun strumento discriminatorio per i profittiattesi;

• nonostante quanto detto al puntoprecedente, i costi delle licenze diradiofrequenza possono essere fissati alivelli tali da favorire l'uso efficienti dellerisorse allocate.

IV.2.3 Accesso alle reti, ai sistemi diaccesso condizionato e alcontenuto.

Ci si può chiedere se le norme di accessoaperto attualmente applicate alleinfrastrutture di telecomunicazioni e accessocondizionato alla televisione digitale debbanoessere usate più largamente nei settoriinteressati dalla convergenza. Se le tendenzedi mercato e tecnologiche si sviluppano comeprevisto nei capitolo I e II del Libro verde, laconvergenza vedrà probabilmente unoslittamento della catena di valore: produzionedi contenuto, presentazione e fornitura delservizio (anche se non necessariamentecome attività commerciali separate) potrannovedere aumentare il proprio valore, mentre ladiffusione dei servizi su reti fisse o senza filopotrà, come già alcune fusioni lascianopensare, diventare un'attività relativamente abasso valore. In parallelo, si registrerà latendenza degli attuali operatori di reti diestendere le proprie attività in aree a più altovalore aggiunto.

L'accesso ai due punti terminali della rete ditrasmissione (la diffusione del servizio agliutenti grazie al telefono, al PC o al televisoree la possibilità di accedere alla rete per offrireservizi o contenuto) rivestirà un'importanzacruciale.

In linea di massima, i termini dellaconcessione di accesso alle reti, ai sistemidi accesso condizionato o al contenutospecifico sono oggetto di accordocommerciale tra gli operatori sul mercato e lenorme di concorrenza continueranno asvolgere una funzione fondamentale nelrisolvere gli eventuali problemi.

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Si pone a questo punto il problema del ruolodelle norme di settore a livello comunitario edelle disposizioni generali del trattato, pergarantire una concorrenza non falsata e lalibera circolazione dei servizi.

La legislazione CE attualmente in vigoreappoggia gli accordi commerciali perl'interconnessione e l'interoperabilità delle retie dei servizi di telecomunicazioni, e unalegislazione simile è in vigore anche per latelevisione digitale, in particolare perl'accesso di operatori di radiodiffusione deipaesi terzi ai sistemi di accessocondizionato53.

Il mercato emergente vedrà la presenza diattori di taglia estremamente differente, ma visaranno anche, come sopra indicato,operatori dei settori telecomunicazioni,audiovisivi (soprattutto emittentiradiotelevisive) e software/TI fortementeintegrati in senso verticale e che sfrutterannoi propri punti di forza tradizionali e le proprierisorse finanziarie. I possibili problemi"trasversali" tra i differenti settori riguardanotra l'altro uso comune di contenuto e servizi,o di capacità di rete e servizi, prezziesorbitanti, sovvenzioni incrociate di servizi oapparecchiature, discriminazioni in favoredelle proprie attività.

Inoltre la posizione dominante degli attualioperatori di telecomunicazioni fisse e diemittenti radiotelevisive sul mercatoresidenziale significa che nel futuroprevedibile continueranno a controllare i puntidi passaggio obbligato per l'accesso aiconsumatori: la rete di abbonati locali,l'accesso condizionato e i sistemi dinavigazione.

Accesso alle reti

Come sopra indicato, i problemi di accessoalle reti o al contenuto sono in linea generalerisolti con accordi commerciali, sottopostiall'applicazione delle norme di concorrenza.Ciò nonostante in alcune aree vi è stato unintervento normativo all'interno del quadroattuale per appoggiare il processocommerciale.

Nel settore delle telecomunicazioni, il quadrodi riferimento concordato perl'interconnessione permette agli utenti dientrare in contatto con tutti gli altri utenti e ai

53 Direttiva 95/47/CE del Parlamento europeo e delConsiglio, del 24 ottobre 1995, relativa all'impiegodi norme per l'emissione di segnali televisivi (GUL281, del 23.11.95, p.51).

fornitori di servizio di accedere ai consumatorisu basi eque, non discriminatorie,proporzionate. Inoltre, è stato concesso agliorganismi di regolamentazione nazionali lapossibilità d'intervenire e dirimere lecontroversie nel campo delletelecomunicazioni e sono state definiteclausole di salvaguardia che garantisconouna maggiore trasparenza e uncomportamento non discriminatorio.

Come indicato nel capitolo III, il fatto che unquadro di riferimento aperto venga applicato aun pacchetto di infrastrutture ma non ad altripuò creare barriere e distorceregl'investimenti, in particolare se le tecnologiedella convergenza si diffondono col tempo ailivelli industriale, di mercato e dei servizi. Nelcontesto della possibile convergenza, ilproblema può quindi riguardare l'opportunitàdi estendere i principi di accesso aperto (adesempio quelli applicati alle infrastrutture ditelecomunicazioni) anche ad altre reti o disviluppare invece altri principi.

All'interno stesso del settore telecom-unicazioni, lo sviluppo di Internet sta facendonascere una serie di problemi sulle condizionialle quali i fornitori di accesso Internetaccedono alle attuali reti fisse e mobili: ilprimo riguarda la possibilità di godere deglistessi diritti di interconnessione degli altriattori sul mercato e di accedere a elementiseparati del servizio, il secondo riguardal'obbligo dei fornitori che offrono anche servizidi telecomunicazioni di farsi carico di unaparte degli obblighi di fornire servizi ditelecomunicazioni54.

Il problema dell'accesso ai sistemi diaccesso condizionato potrebbe diventare piùimportante di quello sul controllo della lineafino al punto in cui si collega tale sistema.

Nel settore delle telecomunicazioni, lacomunitaria non richiede una pienaseparazione della rete locale, o laseparazione strutturale delle infrastruttureassociate, dalla fornitura dei servizi su essatrasferiti; ma ciò non esclude che in base allenorme di concorrenza possano essereintrodotte appropriate clausole disalvaguardia. In realtà, il problema dellaseparazione della terminazione locale delle

54 Per ulteriori discussioni, cfr. la relazione OCSEcitata nella nota5. Alcuni problemi legati allafornitura di telefonia via Internet vengono inoltreaffrontati nell'imminente comunicazione dellaCommissione sulla situazione della telefonia viaInternet nel contesto della direttiva 90/388/CEE.

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reti di trasmissione è complesso e dev'esserestrettamente legato al grado di concorrenzaglobale del mercato in questione, alladisponibilità di validi canali alternativi didistribuzione e al punto di partenza dellaconcorrenza in un mercato specifico. Alcuniritengono che, eliminando gl'incentivieconomici offerti agli organismi per creare leproprie reti cablate o via etere, la separazionepotrebbe a più lungo termine andare controgl'interessi dei consumatori.

Sistemi di accesso condizionato

Il sistema di accesso condizionatorappresenta lo strumento tecnico grazie alquale i fornitori di contenuto e di servizipossono recuperare i propri investimenti conabbonamenti o quote per il consumoindividuale. La direttiva sulle norme televisivefornisce un quadro normativo per l'accessocondizionato ai servizi di televisione digitale,nel quale viene chiesto agli operatori di talisistemi di offrire servizi tecnici di emissioneradiotelevisiva su basi eque, ragionevoli e nondiscriminatorie. La direttiva assume unaposizione deliberatamente equilibrata per lafase di avvio di questo nuovo settoreindustriale; le sue disposizioni sonosufficientemente limitate da incoraggiareinnovazione e investimento in un contestotecnico e commerciale in rapida evoluzionema sufficientemente forti da proteggere unaconcorrenza equa e il benessere deiconsumatori. La Commissione sorveglia ilritmo di trasposizione della direttiva nellelegislazioni nazionali degli Stati membri e staattivamente utilizzando i poteri concessi daltrattato per fare in modo che sia esatta etempestiva. In caso di trasposizioneincorretta, la Commissione ha agitovigorosamente per garantire la pienaconformità al trattato.

I sistemi di navigazione sono nati comestrumento per aiutare gli utenti a gestirel'aumento in numero e varietà d'informazioni eservizi della Società dell'informazione. Fra gliesempi citeremo i browser (Netscape,Microsoft Explorer, ecc.), i motori di ricerca(Altavista, Yahoo, ecc.) e i programmi diguida elettronica (PGE).

Attualmente i sistemi di navigazionerappresentano due differenti segmenti dimercato: i browser e i motori di ricerca sonostrumenti per esplorare le pagine Web diInternet, i programmi di guida elettronicarappresentano gli "zapper" elettronici delfuturo perché aiutano gli spettatori adorientarsi in una miriadi di programmi e canalidigitali televisivi. Molti considerano che

questo nuovo modo di selezionare iprogrammi porterà alla morte del concetto dicanale come lo conosciamo oggi, sostituitoda un'ampia offerta "alla carta" nella quale ilconsumatore potrà scegliere.

I browser e i motori di ricerca sonoessenzialmente indipendenti, capaci diesplorare l'universo Internet senza limitarsi aparticolari fonti d'informazione o a particolarisistemi software e hardware. Recentemente,tuttavia, sono stati sorti problemi diconcorrenza per la possibilità di offrire ibrower insieme ad altri software o di integrarlidirettamente nel software stesso.

Il successo dell'accesso condizionato e deisistemi di navigazione dipende dallacooperazione degli operatori di mercatopresenti in differenti punti della catena divalore e lascia presagire la possibilità chealcuni attori sul mercato, in particolare quelliintegrati verticalmente, possano assumere unruolo di doganiere e abusarne per sbarrare aterzi l'accesso al mercato. Bisognerebbeprendere in considerazione l'estensione deiprincipi già applicati alla televisione digitale,per fare in modo che i nuovi operatori nonvengano esclusi dall'accesso a tali sistemi.

A differenza dei browser, gli EPG sono legatialla informazione cui si accede per lorotramite e vengono sviluppati come dispositividi appoggio per specifici pacchetti diprogrammi televisivi digitali o per offrire diservizi televisivi e interattivi. Garantirel'ascolto di servizi o di programmazione diterzi, e la qualità di tale ascolto, avràun'importanza critica55. Gli accordi diesclusività che legano specifici GEP aspecifici pacchetti di servizi possonodiventare un problema tale da richiedere unintervento normativo che garantisca l'accessodi terzi su basi eque, trasparenti e nondiscriminatorie.

Una nuova possibilità dei terminali domesticiè l'API (Application Programming Interface,Interfaccia per programma applicativo), unpacchetto di software (inserito nel terminale)che ricorda il sistema operativo di un PC eche viene usato per gestire le applicazioniinterattive (incluse quelle EPG) diffuse dalterminale e per fornire un'interfaccia specifica

55 Problemi simili sono già stati affrontati nelcontesto delle norme europee di concorrenza, adesempio a proposti dei sistemi computerizzati diprenotazione di biglietti aerei (regolamenti delConsiglio 2299/89 e 3089/93, riesaminati nelCOM(97)246 def. del 9 luglio 1997).

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per lo sviluppo delle applicazioni di terzi.L'industria dei PC deve il suo successo inbuona parte al fatto che lo standard de factoAPI rende più agevole creare un'ampia varietàdi applicazioni software sviluppate da terzi. Almomento di scrivere, in Europa le perifericheesterne utilizzano differenti API, col rischio diframmentare il mercato e di creare problemid'interoperabilità. Inoltre l'uso combinato diAPI privato, GEP e accesso condizionatoaumenta i rischi di abusi da parte deglioperatori che controllano l'accesso ai servizi.

La nascita di un mercato della televisionedigitale sta avendo luogo in un contesto dirapidi cambiamenti tecnologici, il cui risultatofinale non è ancora chiaro. Commenti suquesto punto aiuterebbero dunque laCommissione a decidere se la direttiva sullenorme televisive è sufficiente per far fronte aicambiamenti tecnologici e alle sueconseguenze sul mercato.

Accesso al contenuto

In linea generale quelli tra fornitori dicontenuto, proprietari dei diritti e gestori delcontenuto sono accordi che rientrano nellasfera commerciale e possono esseresottoposti alle norme di concorrenza se èprevista la concessione dell'esclusività. Gliaccordi di esclusività tra fornitori e gestori dicontenuto possono limitare la scelta delconsumatore, escludendo l'accesso alcontenuto fornito da concorrenti,specialmente nella fase che precede la realeconcorrenza nella fornitura di canali didiffusione all'utente. Il possesso di diritti suicontenuti fondamentali (ad esempio sui piùimportanti avvenimenti sportivi) può fornire aglioperatori sul mercato una poterecommerciale particolare.

L'industria del contenuto dipende fortementedalle sue dimensioni e generalmente sfruttale economie di scala con un'attenta gestionedelle finestre di distribuzione (salecinematografiche, affitto e vendita divideocassette, pay-tv o pay-per-view,televisione via etere): l'esclusività didistribuzione è spesso un sistema pergarantire il processo ai proprietari dicontenuto. La convergenza può influire sullebasi attuali di gestione delle finestre e puòcondurre a una maggiore dipendenza dasistemi di distribuzione elettronica nonesclusivi, strumento più efficiente perottimizzare i guadagni.

La convergenza può dunque avere l'effetto dieliminare le strozzature: ad esempio, i dirittidi distribuzione esclusiva concessi alleaziende di televisione via cavo possono non

trasformasi più automaticamente in poteremonopolistico a livello di servizi. Le aziendeche operano su cavo dovranno probabilmentecompetere con i satelliti digitali e le emittentidi televisione terrestri, i fornitori di accessoInternet e gli operatori di telecomunicazioni.

IV.2.4 Accesso allo spettro di frequenza

Anche se la tecnologia digitale alla basedella convergenza amplia significativamentela capacità potenziale delle reti ditrasmissione, la crescita della domanda, intermini di operatori sul mercato e dilarghezza di banda, fa si che i problemi dirisorse, e primo tra tutti quello dell'accessoallo spettro radio, continuino a essereproblemi normativi fondamentali.

Lo spettro di frequenza resta anche nell'eradigitale una risorsa fondamentale ma limitata.Negli ultimi tempi si sono ottenuti significativiincrementi grazie al passaggio, nei settoridella telefonia mobile e delle emissioniradiotelevisive, dalle tecnologie analogiche aquelle digitali; ma la transizione è comunquelenta. Nel caso dell'accesso a Internet e deglialtri servizi on-line, la diffusione via satelliteoffre la possibilità di trasmettere ad elevatacapacità ai PC e ai televisori e di usare larete fissa di telecomunicazioni comepercorso di ritorno. Il decollo commercialedelle reti locali senza filo e l'arrivo dell'UMTS(Universal Mobile TelecommunicationsSystem, Sistema universale ditelecomunicazioni mobili) all'inizio delprossimo secolo lasciano inoltre presagireuna forte crescita della domanda di spettro.

Vista l'importanza dello spettro, le differenzetra i settori indicate nel capitolo III, e basatesulla quantità e il costo dello spettrodisponibile, possono avere un impattoconsiderevole sullo sviluppo dei canali didiffusione nuovi o già esistenti. Le allocazioniglobali sono determinate a livellointernazionale o regionale; le attuali differenzetra settori nella fissazione dei prezzi dellefrequenze possono invece creare potenzialidistorsioni della concorrenza. Si pensi adesempio a una emittente che offra servizimultimediali o on-line usando lo spettroottenuto gratuitamente o a basso costo, inconcorrenza con operatori del settoretelecomunicazioni che hanno invece dovutopagare un prezzo proporzionato al valorecommerciale delle risorse allocate.

Molti commenti sottolineano che, da unpunto di vista economico, la fissazione deiprezzi dello spettro può incoraggiarne un usopiù efficiente e favorirne l'allocazione ad areeche ne hanno più bisogno. Affermano inoltre

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che principi commerciali di questo tipodovrebbero anche influenzare le politichedelle frequenze al momento di decidernel'allocazione nelle WRC o a livello regionale;le decisioni di allocazione dovrebbero cercaredi rendere lo spettro disponibile per usi adalto valore piuttosto che a basso valore.

Valutare commercialmente tutto lo spettrocommerciale potrebbe avere un effettosalutare nell’incoraggiare gli attuali utilizzatoripubblici, per esempio l’esercito o la polizia, ausare soluzioni tecnologiche più efficienti e aliberare bande di frequenza da destinare anuovi servizi.

Molti economisti sono favorevoliall’attribuzione per contrattazione, checonsiderano il miglior sistema per soluzioniche favoriscano l’interesse dei consumatori.Altri esprimono invece timori che un talesistema di fissazione dei prezzi vengascaricato sugli utilizzatori.

Per quanto riguarda l’uso efficiente dellospettro, un approccio potrebbe consisterenell’abbandonare l’attuale sistema checonsiste nell’assegnare specifici blocchi dispettro a servizi particolari o all’uso ditecnologie specifiche per diffondere taliservizi, anche se sarebbero comunquenecessarie alcune precauzioni tecniche (adesempio per evitare interferenzeelettromagnetiche tra sistemi differenti). È unproblema che si è presentato nel quadrodell’introduzione dell’UMTS, ma potrebbeessere affrontato su un piano più generale. Sitratterebbe in pratica di non assegnare unabanda specifica di spettro esclusivamente perla fornitura di comunicazioni mobili o diemissioni radiotelevisive ma piuttosto per iservizi scelti dall’utilizzatore.

La crescente domanda di spettro, inparticolare per l’UMTS e per i servizi viasatellite, mette sotto pressione gli attualimeccanismi di coordinamento dellefrequenze a livello regionale.

Il capitolo I e II hanno mostrato come idifferenti settori interessati dalla convergenzastiano passando dalle tecnologie analogichea quelle digitali. Gli Stati membri possonosvolgere un ruolo decisivo in tale processo,fornendo un preciso calendario per lamigrazione che permetta di pianificare inmodo chiaro il servizio. Altri ritengono che sitratta di scelte dell’utilizzatore da lasciare inbalia delle forze di mercato. Il livello didomanda di spettro è tuttavia tale dasuperare le risorse di frequenza attualmentedisponibili; le autorità possono dunque avereun ruolo decisivo nel modificare l’odierno

equilibrio tra telecomunicazioni,radioemissioni e uso civile/pubblico dellerisorse disponibili.

Inoltre bisognerebbe riflettere sull’-opportunitàdi coordinare a livello europeo un taleriequilibrio. Si può pensare che un calendariochiaro per la migrazione dalla trasmissioneanalogica alla trasmissione digitale dei serviziche usano frequenza di spettro eviterebbenon solo la frammentazione del mercatounico ma anche ritardi nel mettere adisposizioni di altri utilizzatori parti di spettrooggi usate dai servizi analogici. Altriritengono che i problemi di allocazione dellefrequenze di questo tipo ricadono nelprincipio di sussidiarietà e che la lorosoluzione non rientra tra i compiti dellaComunità.

IV.2.5 Standard

È stato sostenuto nel Libro verde che unadelle conseguenze più importanti dellosfumare dei confini tecnologici tra tecnologiedell’informazione, telecomunicazioni eelettronica di consumo è la crescenteglobalizzazione dei servizi. La naturaessenzialmente globale della Societàdell’informazione sollecita lastandardizzazione, affinché anche il suosviluppo sia globale. Gli utilizzatori debbonopoter accedere a ogni servizio da ogniterminale, indipendentemente dallatecnologia usata o dalla località dalla quale sicollegano, in un contesto di distribuzionemultiplo.

Uno degli obiettivi principali dellastandardizzazione è dunque ottenerel’interoperabilità tra reti e servizi.L’armonizzazione tecnica non è un obiettivo.La standardizzazione rappresenta tuttaviauno strumento che può rinsaldare gli obiettivipolitici generali, ad esempio la creazione diun mercato unico per i servizi dicomunicazione, e il quadro normativo diriferimento. La standardizzazione e la ricercadel consenso nell’ambito di un appropriatoquadro normativo di riferimento56 possonoinoltre favorire la promozione delle miglioripratiche commerciali in aree legate allaprotezione dei dati e alla sicurezza dellefirme digitali.

È nel legittimo interesse pubblico fornireall’industria, agli utilizzatori e alle autoritàefficienti piattaforme per la ricerca delconsenso a livello europeo e internazionale.

56 Op. cit. (cfr. nota 60).

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Anche se la Società dell’informazione èglobale, la standardizzazione può cominciarea livello regionale, a condizione che glioperatori di altre regioni possano parteciparealle attività. Il meccanismo puòpotenzialmente offrire la piattaforma per laricerca del consenso e permettere aglioperatori europei di aumentare le propriecapacità d’impatto nel campo dellastandardizzazione a livello internazionale.

IV.2.6 Fissazione dei prezzi

I mercati delle TI e dell’editoria on-lineoperano quasi interamente al di fuori di ognicontrollo specifico dei prezzi. Nel settoredelle emissioni radiotelevisive, il controllo deiprezzi (ad esempio sui costi di concessionedella licenza) è in genere giustificato, nei casiin cui viene applicato, dagli obiettivid’interesse pubblico, che cercano dimantenere il servizio entro limiti abbordabiliper gli spettatori e gli ascoltatori; i canaligratuiti via etere hanno quindi ottenuto altilivelli di diffusione. L’esigenza di abbordabilitàdel servizio universale nelletelecomunicazioni si giustifica in base allestesse premesse e si concretizza, in alcuniStati membri, sotto forma di meccanismo dilimitazione del tetto dei prezzi applicato a unpaniere di servizi al dettaglio e/o per l’utenzaprofessionale o sotto forma di tariffe socialiper gruppi mirati di utilizzatori. I canali ditelevisione a pagamento, inclusi i servizi “adalto valore aggiunto”, e le attività commercialidelle emittenti via etere non sono in generesottoposti a norme di fissazione dei prezzima subiscono la concorrenza degli altrioperatori sul mercato.

Inoltre, in base alle normative specifiche delsettore telecomunicazioni e come parte delpacchetto di transizione verso i mercatipienamente liberalizzati, vengono effettuaticontrolli sugli operatori che detengono unaquota significativa di mercato per verificareche i prezzi per l’interconnessione, i servizivocali e le infrastrutture affittate sianoorientati ai costi. In tale contesto, laregolazione dei prezzi agisce indirettamentesulla concorrenza. Non esiste un’analogiadiretta nel caso delle emissioni da punto apiù punti, ma con l’introduzione di elementiinterattivi o transazionali (e l’accessocondizionato ne è il primo esempio) si stannoora manifestando problemid’interconnessione.

Pacchetti innovativi di prezzi avranno un ruolofondamentale nella Società dell'informazione:il decollo di molti servizi on-line etransazionali è direttamente influenzato dal

costo delle soggiacenti infrastrutture. Unmessaggio chiave sul piano commercialedovrebbe indicare che una sistema difissazione dei prezzi innovativo è cruciale perun più rapido decollo e uso dei servizi, on-lineo di altro tipo.

Può inoltre essere necessario valutare lepossibili distorsioni quando si applichinonorme di fissazione dei prezzi differenti perreti diverse anche se, dopo la convergenza,tutte le reti saranno in grado di offrire tutti iservizi. Al tempo stesso l'esistenza di canalidi diffusione in concorrenza può limitare lapossibilità di fissare i prezzi, ad esempio perl'accesso alla rete, indipendentemente daglialtri operatori, la qual cosa renderebbesuperfluo l'intervento normativo.

La convergenza, infine, può col tempoesporre le emittenti pubbliche alle pressionicommerciali. L'esperienza nel settore delletelecomunicazioni è illuminante: gli operatorihanno finito col fissare i prezzi dei servizi infunzione di un ambiente sempre piùcompetitivo, nonostante i relativi limitinormativi. Se ne conclude che le modifichenella struttura dei prezzi possono avvenire inmodo da non influenzare negativamentel'abbordabilità complessiva del serviziodiffuso. Il sistema attuale di finanziamentodelle emittenti pubbliche (costi diconcessione delle licenze, pubblicità, aiuti distato) non permette un'analogia diretta con ilsettore telecomunicazioni. Se poi possabloccare le emittenti interessate a introdurrestrutture di prezzi differenti è tutto da vedere,così come è da studiare l'impatto di approccitariffari più commerciali sull'ammissibilità agliaiuti di stato o sull'accesso ad altre fonti direddito (ad esempio pubblicità, abbonamentio sfruttamento di diritti).

Domanda n° 5: Abbattere le barriere:offrire il giusto quadro normativo diriferimento all'utenza d'affari e aiconsumatori.

Il capitolo IV.3 esamina un certo numero diaree cruciali in cui potrebbe esserenecessario ricorrere a soluzioni di tiponormativo per abbattere le barriere esalvaguardare la concorrenza.

(A) Le definizioni usate nella legislazionecomunitaria per i settoritelecomunicazioni, media e TI sonoadatte al contesto dellaconvergenza?

(B) Per quanto riguarda i problemi diaccesso al mercato, di concessionedelle licenze, di accesso alle reti

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degli utenti (inclusi i sistemi diaccesso condizionato), di contenutoe definizione dei prezzi, il fenomenodella convergenza impone di adattaregli attuali approcci o di adottarnealtri?

(C) La convergenza richiedecambiamenti negli approcci allaconcessione e alla fissazione deiprezzi dello spettro di frequenze? Intal caso, quale approccio adottare,alla luce della convergenza, percompletare la transizione dai servizianalogici a quelli digitali e comefissare una data di chiusura deiservizi analogici?

(D) Alla luce della convergenza, qualidebbono essere gli obiettivi dellastandardizzazione e quale dev'essereil rapporto tra standardizzazioneregionale e internazionale?

(E) Alla luce della convergenza, qualeeventuale ulteriore azione ènecessario intraprendere pergarantire il rispetto delle esigenze deiconsumatori e degli utenti disabili?

IV.2.7 Interessi individuali deiconsumatori

L'obiettivo di massimizzare i benefici eminimizzare i rischi per i consumatori implicala necessità di dar vita a strumenti normativiatti a proteggere gl'interessi fondamentali e leresponsabilità dei consumatori che derivanodall'ampia circolazione d'informazioni neisettori interessati dalla convergenza.Riservatezza, responsabilità del contenuto eprotezione dei minori, libertà di parola ma nondi diffamazione, competenza giurisdizionale erappresentanza dei consumatori: ecco alcuniproblemi da risolvere nel nuovo contesto.

IV.3 Soddisfare gli obiettivi d'interessepubblico

In tutti i settori interessati dalla convergenzaesistono norme per garantire ilconseguimento di un certo numero di obiettivid'interesse pubblico e generale, in pienacoerenza, come già detto, con l'importanzaattribuita a livello europeo al ruolo dei servizid'interesse economico generale nella visionecomunitaria di Società europea. La tendenzamessa in luce nei capitoli I e II non rimette ingioco il valore della normativa per il serviziouniversale nelle telecomunicazioni o lafunzione del servizio pubblico nel campo delleemissioni radiotelevisive. Anzi, le possibilità

ora offerte dalla tecnologia rafforzanol'esigenza di norme chiare ed efficaci perobiettivi specifici quali la riservatezza e laprotezione dei dati personali, la promozionedella diversità culturale o la necessità di unquadro di riferimento per la protezione deiminori e la difesa dell'ordine pubblico.

L'impatto della convergenza potrebbe tuttaviainfluire sul modo di ottenere tali obiettivi e suchi dovrebbe occuparsene. Come detto nelcapitolo III, le diverse norme, anche se adattealle caratteristiche specifiche di ciascunsettore, potrebbero però creare potenzialibarriere alla fornitura di servizi integrati o alleoperazioni intersettoriali.

Esigenza di definire chiaramente gliobiettivi d'interesse pubblico

In linea di massima, gli obblighi di serviziouniversale garantiscono la disponibilitàuniversale e a prezzi abbordabili di alcuni bendefiniti servizi; la missione di serviziopubblico delle emittenti radiotelevisive vainvece al di là della disponibilità universale edei prezzi e prevede disposizioni sulcontenuto dei servizi forniti. Date perscontate tali premesse, il punto di partenzadi un'analisi degli obiettivi d'interesse pubblicoalla luce della convergenza dovrebbe mirare adefinirli in maniera tale da fornire agli attori dimercato un'idea chiara degli obblighi cuidebbono adempiere. Alcuni ritengono cheuna simile valutazione è essenziale ancheper misurare fino a che punto gli obiettivirestano validi in un contesto di comunicazionie media in rapida evoluzione; altri pensanoinvece che gli obiettivi restano sempre validi eche solo il modo di soddisfarli può cambiare.In ogni caso, una valutazione corretta sembrarichiedere una chiara definizione degli obiettivisoggiacenti.

Per garantire il raggiungimento di alcuniobiettivi in settori differenti, sono stati impostiobblighi specifici a uno o più operatori: adesempio ai vettori del servizio universale nelsettore telecomunicazioni o alle emittenti cuiè stata affidata una missione di serviziopubblico. Nel caso delle telecomunicazioni, ilcosto degli obblighi può, se rappresenta uncarico eccessivo per l'operatore in oggetto,essere ripartito con gli altri attori del mercato.

Secondo alcuni, il fatto che un tale quadro diriferimento esista nel settoretelecomunicazioni ma sia invece assente perla missione di servizio pubblico nel settoreemissioni scoraggerà le aziende interessatea operare su una base integrata o favorirà laposizione di coloro che arrivano sul mercatodelle telecomunicazioni a partire dai media.

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Altri rispondono che la convergenza nonmette in forse l'esistenza di approcci diversi,dato che gli obiettivi soggiacenti sono deltutto differenti, e argomentano inoltre che èdel tutto impossibile valutare il costo degliobblighi della missione di servizio pubblico inmodo utile e che, in questo senso il paragonecon quanto fatto nel settoretelecomunicazioni non aiuta.

Un ulteriore problema riguarda il soggetto chein futuro dovrebbe adempiere la missione diservizio pubblico o mettere a disposizione ilservizio universale. Gli obblighi sonotradizionalmente ricaduti su un singoloorganismo designato (anche se, per quantoriguarda il servizio universale, la situazionesta adesso cambiando in alcuni Statimembri), ma la possibilità di offrire servizi ditelefonia vocale via computer e tv, o di usareInternet per leggere, guardare e ascoltareprogrammi delle emittenti radiotelevisiveindica che le nuove piattaforme potrebberosvolgere un ruolo nel soddisfare tali obblighi.Il problema è di sapere se ciò rappresenta unulteriore motivo per volerli identificarechiaramente.

Il problema è inoltre di valutare l'opportunità dimodificare gli esistenti quadri di riferimentoper crearne uno coerente e adatto allo stessotempo per le emittenti radiotelevisivepubbliche e private, in modo, ad esempio,che organismi differenti (inclusi quelli al difuori del settore tradizionale) possano fareun'offerta per assumere tali obblighi. Laddoveper la fornitura dei servizi è disponibile unappoggio specifico, sotto forma difinanziamento all'industria o al settorepubblico, si pone, inter alia, il problema didecidere se il meccanismo dev'essere apertoa ogni organismo che voglia essere designatocome soddisfacente gli obblighi d'interessepubblico.

Obiettivi orientati al contenuto

La convergenza sta già dando luogo a unriesame degli approcci ai mezzi perconseguire gli obietti legati al contenuto,come nel caso del contenuto nocivo e illegalesu Internet (cfr. sezione IV.1).Fondamentalmente, il problema cruciale nonè la validità di norme particolari ma didecidere se l'impatto della tecnologia suservizi specifici richiede un riesame deimezzi per conseguire gli obiettivi inquestione.

Si tratta, in sintesi, di un'applicazione delprincipio di proporzionalità, secondo cui gliapprocci correnti debbono essere valutati allaluce delle caratteristiche specifiche del

servizio interessato. Ciò significa che allostesso contenuto non dev'essere applicato unsolo standard, indipendentemente dal canaleusato per la sua diffusione, ma standarddifferenti. Ad esempio, è probabile che icontrolli applicati alla pubblicità diffusa dalleemittenti radiotelevisive via etere sarebberoconsiderati sproporzionati se applicati a unprogramma di tv a pagamento o a un servizioInternet, viste le caratteristiche specifiche delservizio in questione.

Il ruolo delle emissioni di serviziopubblico

La missione di servizio pubblico affidata alleemittenti del servizio pubblico vieneconsiderata d'importanza culturale e gliorganismi con responsabilità nel settorehanno il diritto di sollecitare appropriatifinanziamenti, a condizione che sianocompatibili con le norme del trattato, comeconfermato anche dal recente protocollo sulleemittenti pubbliche allegato al trattato diAmsterdam57.

La convergenza potrebbe permettere aglispettatori di accedere a molte più fontid'informazione audiovisiva. Le autoritàdovranno controllare con continuità in chemisura i voluti obiettivi politici vengonoconseguiti dalla normale attività di mercato,incluso l'impatto degli altri media, e se diconseguenza gli obblighi normativi impostialle emittenti possono essere ridotti.

Le emittenti pubbliche tradizionali ripensare ilproprio ruolo nel contesto della convergenza.D'altra parte è probabile che la loro quota dimercato diminuisca all'aumentare dellepossibilità di scelta dei consumatori, in unmercato già prossimo alla saturazione intermini di potenziale individuale di consumodei servizi audiovisivi sull'arco delle 24 ore.L'aumento dei prezzi del contenuto "ad altovalore aggiunto" potrebbe inoltresottometterle a pressioni di bilancio tali dasuperare le possibilità degli attualimeccanismi di finanziamento. Il problema èdi vedere se, nei limiti imposti daimeccanismi per finanziarle, le emittentipubbliche possono ancora accedere acontenuti interessanti e far fronte alla feroceconcorrenza per l'acquisto dei diritti diprogrammazione. Per resistere alle nuoveemittenti di televisione a pagamento, molte si

57 Protocollo 32 sul sistema di emissioneradiotelevisiva pubblica negli Stati membri.Allegato al trattato CE.

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stanno attrezzando in modo da sfruttare lapropria fama e la "fedeltà" dei consumatori.

D'altra parte, la convergenza tecnologica offrealle emittenti pubbliche una serie di nuovepossibilità (in termini di attività e collegamentipotenziali con gli spettatori e gli ascoltatori)che potrebbero incrementarne il ruolo attualee fornire nuove interessanti entrate, incomplemento ai finanziamenti odierni. Ilquadro di riferimento normativo dovrebbepermettere alle emittenti di profittare di talinuove opportunità e di avvantaggiarsi delleeconomie di scala e di obiettivi, a tuttobenefico anche dei consumatori. Tuttavia,quando vengono usati per sostenere e forniresussidi incrociati alle nuove attività o all'usodi nuove piattaforme tecnologiche (adesempio Internet), i finanziamenti di statoper aiutare una emittente pubblica asoddisfare la missione di servizio pubblicosono sottoposti alle norme di concorrenza deltrattato e alle norme di libera prestazione diservizi.

Altri obiettivi d'interesse generale

Tutela della vita privata e protezione deidati personali. Affinché i servizi convergentipossano svilupparsi è necessario garantireagli utilizzatori un'adeguata tutela della vitaprivata e, in particolare, la sicurezza dei datiche trasmettono sulla rete. A livellocomunitario è già stato raggiunto l'accordo suuna direttiva che si occupa della protezionedei dati personali58, presto completata danorme specifiche per la protezione dei datipersonali e la tutela della vita privata nelletelecomunicazioni59.

Cifratura e firme digitali. Una recentecomunicazione della Commissione sullefirme digitali e la cifratura60 ha suggerito uncerto numero di azioni per garantire la

58 Direttiva 95/46/CE del Parlamento europeo e delConsiglio del 24 ottobre 1995 relativa alla tuteladelle persone fisiche con riguardo al trattamentodei dati personali, nonché alla libera circolazionedi tali dati (GU L 281, del 23.11.95).

59 Proposta di direttiva sul trattamento dei datipersonali e sulla tutela della vita privata nelsettore delle telecomunicazioni con particolareriferimento all'ISDN (rete digitale di serviziintegrati) e alle reti digitali radiomobili.Posizione comune definita dal Consiglio il12.9.1996 (GU C 315, del 24.10.96, p.6).

60 Comunicazione della Commissione "Garantire lasicurezza e l'affidabilità nelle comunicazionielettroniche: verso la definizione di un quadroeuropeo in materia di firme digitali e di cifratura(COM(97)503, ottobre 1997).

sicurezza e l'affidabilità delle comunicazionielettroniche. Considerato il carattere globaledel commercio elettronico, l'accento vieneposto sulla necessità di rendere disponibile alivello internazionale i prodotti e servizi dicrittografia che soddisfano le differentiesigenze dell'utenza professionale e privata.

Diversità culturale. In un caso storico checoinvolgeva il settore dei media ("TV10", caso23/9 del 9.10.94)), la Corte di giustizia dellecomunità europee ha riconosciuto che gliobiettivi di politica culturale rappresentanoobiettivi d'interesse pubblico che uno Statomembro può legittimamente perseguire. Ilservizio pubblico di emissioni radiotelevisive èun degli strumenti tradizionalmente usati atale scopo. Il protocollo sul tema, che verràallegato al trattato CE, emendato per ultimodal tratto di Amsterdam, sottolinea che "ilsistema di radiodiffusione pubblica negliStati membri è direttamente collegato alleesigenze democratiche, sociali e culturali diogni società, nonché all'esigenza dipreservare il pluralismo dei mezzi dicomunicazione".

A livello comunitario, l'articolo 128 del trattatoCE afferma che la Comunità "contribuisce alpieno sviluppo delle culture degli Statimembri", incluso nel settore audiovisivo, eche "tiene conto degli aspetti culturalinell'azione che svolge ai sensi di altredisposizioni del presente trattato". Nel corsodel 1998, la Commissione intende pubblicareun Libro verde specificatamente dedicato allosviluppo degli aspetti culturali dei nuovi serviziaudiovisivi e d'informazione.

Protezione dei minori e ordine pubblico.Gli obiettivi d'interesse pubblico relativi allaprotezione dei minori e all'ordine pubblicosono stati tradizionalmente considerati alivello nazionale e comunitario (cfr. a titolod'esempio l'articolo 22 della direttiva"Televisione senza frontiere"), ma la naturatransazionale di alcuni servizi convergentiobbligherà a modificare le procedure perconseguirli, così da rispettare il principio diproporzionalità.

La difficoltà di creare misure di salvaguardiaper il contenuto nocivo e illegale su Internetfornisce inoltre un ulteriore esempio dellasfida che la convergenza lancia ai tradizionaliapprocci normativi di attuazione, anche senon invalida il principio che le norme

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intendono proteggere61. La natura globaledella piattaforma e la difficoltà di esercitareun controllo all'interno degli Stati membristanno spingendo l'industria verso soluzionibasate sull'autoregolamentazione, e non suuna normativa formale, e su soluzionitecnologiche che garantiscano una maggioreassunzione di responsabilità dei genitori. È apartire da queste premesse che laCommissione ha adottato una proposta diraccomandazione del Consiglio sulla tuteladei minori e della dignità umana62 che mira afavorire orientamenti comuni per l'attuazione alivello nazionale di una quadro di riferimentoper l'autoregolamentazione che tuteli i minorie la dignità umana nei servizi audiovisivi ed'informazione, usando i mezzi più opportuni.

Domanda n° 6: Garantire gli obiettivid'interesse pubblico alla luce dellaconvergenza

Come visto anche nel capitolo IV.3, lalegislazione comunitaria risponde a un certonumero di obiettivi d'interesse pubblico, perottenere i quali gli sviluppi in corso potrebberofornire nuovi mezzi. Nei casi in cui gli obiettivisono oggi conseguiti imponendo obblighi auno o più operatori sul mercato (obblighi diservizio universale nelle telecomunicazioni osi missione di servizio pubblico per alcuneemittenti radiotelevisive), le nuove tecnologiee servizi possono arricchire i servizi offerti.

(A) Il fenomeno della convergenzafavorisce o minaccia il modo in cuivengono conseguiti gli obiettivid'interesse pubblico nei settoritelecomunicazioni, media e TI?

(B) Bisogna identificare più chiaramentetali obiettivi, e gli obblighi particolaricui possono dare eventualmenteluogo debbono essere presi in caricoda un gruppo più ampio di operatori?

IV.4 Opzioni per un futuro modellonormativo

Opzioni per la struttura normativa

Il capitolo III ha sottolineato che l’esistenza dinormative molteplici e distinte crea unapotenziale incertezza, percepita come unabarriera per gli attuali operatori che

61 Comunicazione della Commissione " Pianod’azione per promuovere l’uso sicuro di Internet"(COM(97)583, del 26.11.97).

62 Proposta di raccomandazione del Consiglio sullatutela dei minori e della dignità umana, adottata il18.11.97 (COM(97)570).

desiderano agire trasversalmente nei settoriinteressati dalla convergenza e per una piùampia diffusione sulle piattaforme convergentidi servizi quali il commercio elettronico o leattività finanziarie (attività bancarie,assicurazione, titoli, ecc.).

Alcuni commenti ammettono l'esistenza dibarriere, ma non le giudicano insormontabili oin contrasto con il trattato CE (le consideranoin pratica alla stregua di normali suddivisionidi attività presenti in qualsiasi tipo di attivitàche interessi allo stesso tempo vari settorieconomici) e ritengono che gli attualiapprocci normativi verticali sono accettabili eforniscono un elevato livello di sicurezza allamaggior parte degli operatori del mercato.

Un punto di vista alternativo considera lebarriere contrarie alla logica delle attualitendenze tecnologiche, e ritieneindispensabile un unico modello normativoper tutti i settori in uno stesso contestoconvergente, basato su principi comuni(anche se magari conservando alcunielementi distinti e centrati sugli specificiservizi offerti).

Altri sostengono che qualsiasi approccioorizzontale dovrebbe riflettere la realtàtecnologica che rende possibile a qualsiasirete trasferire qualsiasi servizio, e dunquelimitare l'elaborazione di un approccioorizzontale ai temi che influisconosull'infrastruttura soggiacente, permettendo intal modo un trattamento distinto dei serviziforniti dalla rete in oggetto. Le normeapplicate a livello di servizi potrebbero seguirele attuali divisioni verticali a livello di servizio oridefinirle per riflettere i cambiamenti nelletecnologie e nei mercati.

In entrambi i casi, si tratta essenzialmente dipassare da un modello verticale di normativasettoriale a un approccio orizzontale che miria distinguere all'interno dei settori convergentitra reti o strati di trasmissione e servizitrasferiti da tali reti.

Due studi effettuati per la Commissione63

suggeriscono che la sostituzione delle attualistrutture verticali con divisioni orizzontali trafornitura del servizio/del contenuto etrasferimento sembra offrire una possibilesoluzione alle barriere identificate nel capitoloIII.

Sussistono i problemi per definire le categoriein cui i servizi possono rientrare, madovrebbero essere più legati al futuro e meno

63 Op. cit, 19

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collegati alle tecnologie soggiacenti. Ladistinzione tra i due strati orizzontalipermette comunque di applicare a ciascunodi essi differenti criteri normativi, a condizionedi riconoscere i legami tra ogni strato.

Il capitolo III ha messo in evidenza l'impattosulle società del dover trattare con organismidi regolamentazione differenti per i diversirisvolti delle loro attività integrate. Garantirel'abolizione di tali barriere sarà importante percreare un clima favorevole all'innovazione eagl'investimenti.

Se accettata, l'idea di passare dalle divisioninormative verticali a un approccio piùorizzontale permetterebbe al mondo dellavoro di profittare più facilmente di unsistema a "sportello unificato".

Un punto importante è di sapere se talerazionalizzazione dovrebbe dar vita a ununico organismo di regolamentazione chetratti tutti gli aspetti (contenuto e servizi difornitura e diffusione) o se non sarebbe piùadatta una struttura che ripartisca leresponsabilità tra servizi e attività ditrasmissione o, naturalmente, se la soluzionemigliore non sarebbe una pluralità diorganismi di regolamentazione a ciascunlivello. Alcuni considerano un organismounico più adatto a mantenere un approcciocoerente, integrando in maniera più uniformegli aspetti d'interesse pubblico e di efficienzaeconomica della normativa in un unico quadrodi riferimento. Altri preferirebbero conservarela separazione per evitare il rischio chel'interesse pubblico venga messo in pericolodalle priorità economiche.

Tuttavia, nell'idea di convergenza è insito ilfatto che una separazione netta tra fornituradi servizi da un lato e trasmissione ediffusione dall'altro non è possibile e potrebbecreare difficoltà nell'affrontare i problemi legatial potere di mercato e all'integrazioneverticale.

Suddividere in modo equilibrato leresponsabilità tra Comunità e Statimembri

Nell'esaminare le opzioni per un possibilefuturo modello normativo, bisogna tener contodel modo in cui continueranno a esseresuddivise le responsabilità tra Comunità eStati membri e, in seno a questi ultimi, traautorità nazionali, regionali e tavolta locali.Da un punto di vista comunitario, il trattatoCE definisce sulla base della sussidiarietà learee in cui la Comunità ha un compito dasvolgere. Nel caso di un'area che rientra tra lesue competenze, la Comunità può

intraprendere azioni solo e nei limiti in cui gliobiettivi dell'azione proposta non possonoessere soddisfacentemente raggiunti dagliStati membri e possono dunque, perl'ampiezza e per gli effetti dell'azioneproposta, essere meglio conseguiti dallaComunità.

Domanda n° 7: Il futuro modello dinormativa

Il capitolo IV.1 ricorda la sfida che il processodi convergenza lancia ai principi alla basedell'attuale normativa; i capitoli IV.2 e IV.3discute invece una gamma di sostanzialiproblemi normativi

Il capitolo IV.4 esamina la possibileapplicazione di tali principi in futuro,separatamente a ogni settore o"orizzontalmente" tra i differenti settori dimercato. Solleva inoltre il problema delnumero di organismi di regolamentazione edell'equilibrio tra azioni a livello comunitario ea livello nazionale.

(A) Gli sviluppi odierni richiedono unriesame del modo in cui le normevengono applicate ai settoritelecomunicazioni, media e TI?

(B) Alla luce della convergenza, ilcoesistere di differenti organismi diregolamentazione o ministeriresponsabili dei vari aspetti delletelecomunicazioni, dei media e delleTI offre una struttura adatta allasupervisione normativa?

(C) La convergenza esige un riesamedelle responsabilità normative a livellonazionale, comunitario ointernazionale? In caso positivo, inquali aree?

Tenuto conto della natura regionale e globaledi molti servizi offerti, la sussidiarietà puòessere utilmente invocata: approcci nazionalidifferenti possono compromettere e nonpromuovere gl'interessi degli utenti, possonominare la diversità offerta dal mercato unico epossono introdurre distorsioni tali da favorirela produzione in regioni nelle quali si applicaun regime più "leggero".

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IV.5 Problemi sul piano internazionale

La globalizzazione amplifica la dimensioneinternazionale della convergenza, comedimostra chiaramente la continua rapidaespansione di Internet in tutto il mondo,senza dubbio alla base di ulteriori sviluppitecnologici e trasformazioni industriali e distimolanti opportunità sociali, culturali e inultima analisi commerciali. Gli effetti nonresteranno confinanti alla Comunità europeae al Nord America e causerannoprobabilmente cambiamenti fondamentalianche tra i nostri vicini dell'Europa centrale eorientale e, in senso più ampio, dei paesi invia di sviluppo. La portata globale di Internetha già messo in luce l'esigenza di soluzioniinternazionali per una serie di problemifondamentali (sicurezza, diritti di proprietàintellettuale, riservatezza, interoperabilità,criminalità informatica)

Al contrario, molti temi normativi del settoretelecomunicazioni e emissioni radiotelevisivesono stati finora affrontati nella Comunità alivello nazionale o regionale, vistol'orientamento nazionale delle licenze neisettori.

In numerosi forum internazionali vieneattualmente portato avanti un dialogomultilaterale, cui partecipano governi eindustrie, su un quadro che copre i diversiaspetti delle telecomunicazioni e dellatecnologia dell'informazione. Con una serie diconferenze internazionali sulla Societàdell'informazione, la Commissione haattivamente promosso una serie di iniziativenormative nei paesi dell'Europa centrale eorientale.

Le organizzazioni internazionali esistenti (adesempio WIPO, Organizzazione mondialedella proprietà intellettuale, UIT e OCSE)hanno sentito la necessità di studiarel'impatto potenziale della convergenza eavviare azioni su Internet e sulle attivitàcorrelate di commercio elettronico. Laconvergenza è stata anche al centro delSesto colloquio sulle normative dell'UIT64. Inalcuni casi, queste attività hanno giàcondotto a accordi di principio o a normeminime (ad esempio il Wipo Copyright Treatye il Wipo Performance and Phonograms

64 The Regulatory Implications ofTelecommunications Convergence, Chairman’sReport of the Sixth Regulatory Colloquium on thechanging role of government in an era of Telecomderegulation, ITU, Ginevra, 11-13 dicembre 1996.

Treaty, o la dichiarazione di Bonn del luglio1997).

Il Consiglio d'Europa sta attualmentelavorando sugli aspetti della Societàdell'informazione legati ai diritti umani, aivalori democratici e alla libertà di espressionee dovrebbe adottare le risoluzioni sui questitemi nel corso della 5° conferenzaministeriale europea sulla politica dei media(Salonicco, dicembre 1997).

Anche altri accordi globali di portata storica(ad esempio l'ITA, Information TechnologyAgreement, i MRA, Mutual RecognitionAgreements onf conformity assessment, el'accordo OMC/GATT sui servizi di base delletelecomunicazioni del febbraio 1997) hannocontribuito a una nuova visione globale suitemi normativi. L'accordo OMC non si applicaalle emissioni radiotelevisive.

Man mano che gli sforzi aumentano, puòdiventare evidente la necessità di tener contodi nuovi fattori, quali la convergenza e laglobalizzazione, e dell'impatto deicambiamenti sulle economie del mondoindustrializzato. Ad esempio, Internetpotrebbe rendere parzialmente comuniproblemi affrontati da organismi differenti einclude adesso importanti nuovi e menoconvenzionali protagonisti, ad esempio laSocietà di Internet65. Inoltre, principi formali enormative dovranno molto probabilmentestrutturarsi sull'autoregolamentazione deglioperatori dell'industria.

In tale contesto, potrebbe essere giudicatopiù appropriato lanciare un processo didialogo internazionale che permetta diarrivare (quando e se nasceranno difficoltàlegate agli sviluppi tecnologici, sociali eindustriali) a soluzioni concordate. Ilprocesso - flessibile e adattabile, senza uncalendario formale prefissato e aperto a tuttele parti interessate (incluse le organizzazioniinternazionali, i diversi organi d'Internet, adesempio l'Internet Engineering Task Force el'Internet Advisory Board, e gli esperti tecnici)- potrebbe dar vita a gruppi di lavoro ad hocche si occupi di problemi specifici, quali lefirme digitali o le dogane e le imposte.L'obiettivo globale del processo, una voltalanciato, potrebbe essere quello di elaborareuno statuto internazionale sullecomunicazioni globali, anche se campo di

65 Una organizzazione professionale nongovernativa che si propone di accrescerel'accettazione di soluzioni che favoriscono ilprogresso di Internet.

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applicazione e obiettivi di un tale statutorestano da definire.

Domanda n° 8: Gli aspetti internazionalidella convergenza

Il capitolo IV.5 esamina un certo numero diattività internazionali in corso, legate allaconvergenza, e gli aspetti specifici che leinfluenzano (ad esempio Internet, i diritti diproprietà intellettuale, il commercioelettronico). Sottolinea inoltre le opportunitàofferte dalla convergenza ai partnerdell'Europa centrale e orientale, e in sensopiù ampio dei paesi in via di sviluppo.

(A) Alla luce della convergenza, ènecessaria un'ulteriore azione alivello internazionale?

(B) Quali sono gli eventuali ulteriori passinecessari per incoraggiare altri paesi(in particolare quelli dell'Europacentrale e orientale) a crearecondizioni che permettano diprofittare degli sviluppi attuali?

Capitolo V

Principi e opzioni per il futuro

In base all'analisi precedentemente condotta,il Libro verde, che in questa fase si proponedi sollecitare commenti e stimolare undibattito e non di assumere una posizionidefinitiva, indica nella sezione V.1 una seriedi principi che potrebbero rappresentare labase comune di un futuro approccio neisettori interessati influenzati dallaconvergenza, e nella sezione V.2 tre opzioniche, secondo la Commissione, potrebberostimolare il dibattito sull'adattamento, senecessario, degli attuali approcci normativialla luce del fenomeno della convergenza.

V.1 Principi per una futura politicanormativa nei settori interessatidalla convergenza

Indipendentemente dalla realizzazione omeno della completa convergenza, tutti isegni premonitori - le numerose tendenzetecnologiche e di mercato, i potenzialiostacoli e i problemi normativi menzionati nelLibro Verde - sembrano indicare un contestoin evoluzione sulla base del quale gli obiettivipolitici dei settori debbono essere esaminati.Le future decisioni, dunque, non solodovranno essere prese in base ad approccinormativi strettamente adeguati ai settori incausa, ma dovranno anche scaturire da unacomprensione comune dei principi chepotrebbero sostenere la futura azione.

In questa sezione, la Commissione presentaa titolo indicativo cinque principi, sui qualisollecita commenti.

1. La normativa dovrebbe limitarsi allostretto necessario per conseguireobiettivi chiaramente identificati.

Considerata la velocità, il dinamismo e lacapacità innovativa dei settori interessatidalla convergenza, le autorità debbonoevitare approcci che portino a unanormativa eccessiva o anchesemplicemente che cerchino di estenderele norme esistenti nei settori delletelecomunicazioni e dei media ad aree eattività oggi in buona parte nonregolamentate.

Le norme adottate dovrebbero esserestudiate per raggiungere obiettivichiaramente identificati in modoproporzionato,

2. I futuri approcci normativi dovrebberosoddisfare le esigenze degli utenti

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La priorità fondamentale di qualsiasistruttura normativa dovrebbe essere quelladi cercare di soddisfare le esigenze degliutenti (in termini di scelta più ampia, dilivelli di servizio più elevati e di prezzi piùbassi), salvaguardando interamente i dirittidei consumatori e l'interesse pubblico.L'approccio è coerente con i più generaliobiettivi politici, che riconoscono il ruoloimportante di molti dei settorinell'introdurre la Società dell'informazionenella vita quotidiana dei cittadini.

3. Le decisioni normative dovrebberoessere guidate dall'esigenza di unastruttura chiara e prevedibile.

I legislatori dovrebbero cercare di garantireuna struttura chiara e prevedibile nel cuiambito gl'investitori possano agire.Dovrebbero essere chiaramente indicati icasi in cui l'iniziativa è lasciata aglioperatori di mercato e dovrebbero esseresottolineati i casi in cui non è ben certose le nuove attività debbano o meno (ecome) essere regolamentate.

Ciò non significa che il quadro diriferimento non possa cambiare ma chedeve poterlo fare in casi particolari,mantenendo per quanto possibile laflessibilità necessaria per rispondere aicambiamenti di un mercato in rapidaevoluzione.

4. Bisogna garantire la pienapartecipazione in un contestoconvergente.

Partendo dai concetti esistenti di serviziouniversale nelle telecomunicazioni e lamissione di servizio pubblico nellaradiodiffusione, le autorità dovrebberocercare di fare in modo che tutti possanopartecipare alla Società dell'informazione.In questo contesto la convergenza offriràprobabilmente nuovi mezzi dipartecipazione.

5. Organismi normativi indipendenti edefficaci saranno fondamentali in uncontesto convergente.

La tendenza generale tende a unanormativa più "leggera", ma l'accresciutaconcorrenza creata dalla convergenzasottolinea l'esigenza di organismi diregolamentazione efficienti e indipendenti.L'indipendenza normativa èparticolarmente importante nei casi in cuilo stato conserva una partecipazioneazionaria in una delle aziende cheoperano sul mercato.

V.2 Opzioni per uno sviluppo normativo

Esistono diversi modi per modificarel'approccio normativo globale, qualora sigiunga alla conclusione che le tendenzeverso la convergenza lo impongono.

Una formula di successo per considerare ipossibili approcci richiederà probabilmentepiù di una semplice struttura flessibile per inuovi tipi di servizi: imporrà anche un ruolinodi marcia che permetta alla strutturaesistente di adattarsi o di essere adattata acondizioni che continuino a garantirecondizioni di mercato eque e nondiscriminatorie e che soddisfino nel migliormodo possibile gl'interessi degli utenti.

La rapidità dei cambiamenti e come gestirlisono al centro delle discussioni sullatransizione. Il Libro verde non può proporre uncalendario specifico, ma la Commissioneritiene che il dibattito si concentrerà su treopzioni fondamentali di sviluppo normativo,anche se la lista non pretende di essereesaustiva o definitiva.

Opzione 1: Costruire sulle strutture attuali

In questo scenario, verrebbero conservati gliattuali modelli normativi "verticali" : ciòsignifica che ai settori telecomunicazioni eaudivisivo/ radiodiffusioni (e in misura minoreai settori editoria e TI) sarebbero applicatenorme differenti e che, a partire da principiben precisati, sarebbe prevista un'estensionead hoc (soprattutto a livello nazionale) deiquadri di riferimento che esistono attualmentea livello nazionale e comunitario, in modo dasoddisfare le esigenze di un mercatocompetitivo e rispondere alle sfide delle nuovetecnologie e servizi.

Caso per caso, verrebbero applicati i normaliprincipi interpretativi per decidere il settore incui collocare attività specifiche. Si potrebberafforzare, nei limiti del necessario, ilcoordinamento a livello europeo per tentare diminimizzare i rischi di frammentazione dovutialla diversa applicazione delle normenazionali ai servizi emergenti nei singoli Statimembri.

Il ritmo del cambiamento verrebbe fissatodalla velocità dell'innovazione e dall'efficaciadella concorrenza; la struttura normativapotrebbe così adattarsi per rispondere alleforze di mercato e si eviterebbe la necessitàdi nuovo ciclo di liberalizzazione/regolamentazione.

Un simile approccio ridurrebbe al minimol'esigenza di cambiamento nell'immediatofuturo e potrebbe efficacemente fornire una

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struttura normativa prevedibile pergl'investimenti, evitando il formarsi di barriereingiustificate nel mercato unico. Rischierebbeperò di lasciar sopravvivere alcune anomalieche oggi frenano gl'investimenti.

Se non coordinati a livello europeo, ritmi eportata dei cambiamenti rischierebbero di darvita a nuove significative barriere tra gli Statimembri e rallentare la transizione allaSocietà dell'informazione.

Opzione 2: Sviluppare un modellonormativo separato per le nuove attivitàche coesisterebbe con la normativa per letelecomunicazioni e le emissioniradiotelevisive

In base a questa opzione, gli Stati membri"stralcerebbero" i nuovi servizi e attività chesuperano le tradizionali suddivisioni, ecreerebbero per loro un nuovo pacchetto dinorme, ammesso che siano necessarie.Sarebbe così possibile sviluppare unapproccio coordinato per molte attività adelevato valore che caratterizzano il mercatoconvergente, creando una nuova categoria diservizi a fianco degli attuali modelli normativiper le telecomunicazioni e le emissioniradiotelevisive.

In pratica si tratterebbe di superare, nel casodi un'ampia gamma di servizi, i confini deimercati orientati alla tecnologia o allepiattaforme e di adattare con maggioregradualità la struttura pensata per letradizionali attività di telecomunicazioni eradiodiffusioni.

La principale difficoltà di tale approccioconsiste nel determinare la linea didemarcazione tra ciò che può fare parte di ununiverso di nuovi servizi sottoposti a unanormativa "leggera" e ciò che deve invecerestare sottoposto alla normativa tradizionale.Un possibile approccio potrebbe consisterenell'identificare alcuni tipi di servizi (adesempio il Web, Internet o il funzionamentodei sistemi di accesso condizionato) "insenso negativo" (come non facenti parte,cioè, del settore delle telecomunicazioni odelle radiodiffusioni), ma l'esperienza fatta nelsettore delle telecomunicazioni, in cui si èvoluto definire i servizi liberalizzati indicandosoltanto ciò che resta sottoposto amonopolio, mostra le difficoltà pratiche di untale modo di procedere.

Opzione 3: Introdurre gradualmente unnuovo modello normativo che copral'insieme dei servizi, nuovi o esistenti

È l'opzione più ambiziosa e richiederebbeuna radicale ristrutturazione e riformadell'attuale contesto normativo.

Ciò non implica necessariamente unpacchetto di norme completamente nuove,ma piuttosto un'analisi sul modo migliore dimodificare l'attuale quadro di riferimento perfavorire la flessibilità, eliminare lecontraddizioni, evitare ogni discriminazionenei e tra i settori, continuare a garantire lasalvaguardia dell'interesse pubblico. Invece dicoprire solo alcuni servizi (come nel casoprecedente) l'opzione darebbe vita a unquadro di riferimento per tutti i settori.

L'opzione obbligherebbe a introdurre nellalegislazione comunitaria una definizione piùampia dei servizi di comunicazione chesostituisca quella per i servizi ditelecomunicazioni e audiovisivi. Nel nuovocontesto, la proporzionalità costituirebbe unfattore fondamentale per adattare, nell'ambitodi una definizione così ampia, il livellonormativo alla natura del servizio e al grado diconcorrenza.

Una tale opzione potrebbe essereconsiderata troppo ambiziosa, ma nonimplicherebbe necessariamente un repentinoe distruttivo cambiamento: l'approcciopotrebbe essere graduale e concentrarsidapprima sui settori prioritari per i quali èindispensabile un approccio normativocoerente (ad esempio operazioni di rete oaccesso). In questo approccio sarebbe inoltrefondamentale concedere tempo sufficienteper migrare dal vecchio al nuovo regime.

Domanda n° 9: Principi e approccipossibili alla luce della convergenza

Il capitolo V identifica un certo numero diprincipi politici fondamentali che potrebberoessere alla base dei futuri approcci normativialla luce della convergenza. Propone inoltre

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tre possibili alternative per adattare gli attualiapprocci normativi nei differenti settori, inmodo da includervi gli sviluppi in atto.

(A) Quali saranno gli effetti dellaconvergenza sui principi per lanormativa futura applicata ai settoritelecomunicazioni, media e TI? Iprincipi dovrebbero essere adattatialla luce della convergenza?

(B) Se la convergenza impone diadattare gli attuali approcci normativi,il cambiamento dovrebbe:

(i) tendere a usare, e se opportuno aestendere, i quadri di riferimentoodierni invece di crearne di nuovi;

(ii) creare un nuovo quadro di riferimentoper la maggior parte dei servizi on-line e interattivi, che dovrebbecoesistere con quelli oggi applicatialle attività tradizionali ditelecomunicazioni e emissioniradiotelevisive;

(iii) tendere a creare un quadro diriferimento globale che applichiapprocci normativi simili ai tre settori

V.3 Calendario delle azioni future

Per le azioni future è stato previsto ilseguente calendario :

• cinque mesi di consultazione pubblica:dicembre 1997-aprile 1998 (inclusi)

• stesura di una relazione sullaconsultazione pubblica: entro giugno 1998

• adozione da parte del PE e del Consigliodi risoluzioni sul tema: secondo trimestre1998

• messa a punto da parte dellaCommissione di un eventuale pianod'azione sulla convergenza, in rispostaalle risoluzioni: entro fine 1998

• riesame, già annunciato, delletelecomunicazioni: 1999.

Tra questa date fondamentali saranno poiintercalate alcune importanti attività nelsettore dei media: entro settembre 1998 ilgruppo ad alto livello Oreja sulla politicaaudiovisiva (già al lavoro) dovrebbe fornire lasua relazione e nell'aprile 1998 è prevista aBirmingham un'importante conferenzasull'argomento, sponsorizzata congiun-tamente dalla presidenza inglese e dallaCommissione.

V.4 Conclusioni

Il Libro verde analizza il fenomeno dellaconvergenza e le sue implicazioni per leattuali strutture normative che regolano ilsettore delle telecomunicazioni, dei media edelle TI.

Gli sviluppi in corso hanno implicazioniprofonde. La convergenza non riguardaesclusivamente la tecnologia; riguarda anchei servizi e i nuovi modi di lavorare e interagirecon la società. I cambiamenti descritti nelLibro verde potrebbero miglioraresensibilmente la qualità di vita dei cittadinieuropei, permettere alle regioni dell’Europa dimeglio integrarsi nel cuore dell’economiaeuropea, rendere le attività produttive piùefficienti e concorrenziali sui mercatimondiale e nazionali.

La nascita di nuovi servizi e lo sviluppo diquelli esistenti dovrebbero ampliare il mercatomondiale dell’informazione e aprire nuovestrade ai cittadini, sfruttando il riccopatrimonio culturale europeo, il suopotenziale innovativo e le sue ambizionicreative.

La natura globale delle odierne piattaforme dicomunicazione (e in particolare di Internet)fornisce la chiave per spalancare la porta allafutura integrazione dell’economia mondiale ecreare opportunità e sfide non solo perl’Unione europea ma anche per i suoi vicinidell’Europa centrale e orientale, del bacinomediterraneo e, in senso più ampio, del terzomondo. D’altra parte, grazie ai limitatiinvestimenti necessari per essere presentisul WWW, le imprese di qualsiasidimensione sono ora in grado di esserepresenti a livello regionale o mondiale e iconsumatori possono profittare di una piùampia offerta di beni e servizi: laglobalizzazione sarà quindi la chiave di voltadei futuri sviluppi, e i cambiamenti in Europasi riflettono negli sviluppi a livello globale

Se saprà assimilare i cambiamenti e creareun contesto favorevole, piuttosto che ostile, alprocesso evolutivo, l’Europa avrà messo apunto un potente strumento perl’occupazione e la crescita, per una maggiorescelta dei consumatori e per favorire ladiversità culturale. Se non saprà assimilare icambiamenti, o se non lo farà con sufficienterapidità, è molto probabile che mondo dellavoro e cittadini dovranno usare la corsia “perveicoli lenti” per andare verso quellarivoluzione dell’informazione che imprese,utenti e politici del mondo intero stanno giàaffrontando.

I temi sul tappeto sono complessi erichiederanno una approfondita discussione

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prima che sia possibile proporre nuoveiniziative comunitarie. Il Libro verde èdestinato a dare il via a tale discussione, cuisono invitate a partecipare tutte le partiinteressate, nella speranza che sia profondae ricca di risultati. I risultati di questaconsultazione pubblica saranno riportati inuna Comunicazione della Commissione delgiugno 1998.

Il Libro verde costituisce un passo sullastrada per garantire allo sviluppo sociale edeconomico dell’Europa i vantaggi dellaconvergenza. La comunicazione di giugnoriassumerà i risultati della consultazionepubblica, permetterà al Parlamento europeo,al Consiglio dei ministri, al Comitatoeconomico e sociale e al Comitato delleregioni di definire le posizioni politiche econsentirà di delineare chiaramente gliobiettivi della futura politica.

Il Libro verde - che inizia una nuova fasedell’approccio politico dell’Unione europeaalla realtà delle comunicazioni e rappresentaquindi un elemento fondamentale del quadrodi riferimento globale creato per sostenere losviluppo di una Società dell’informazione - sicolloca nel contesto dei risultati attuali delquadro per le telecomunicazioni (avviato conlo storico Libro verde sulle telecomunicazionidel 198766 ) e per i media (lanciato da varieiniziative comunitarie) e costruisce suirisultati già ottenuti, offrendo a tutte le partiinteressate l’opportunità di esprimere ilproprio punto di vista sulla futura portata dellanormativa nei settori interessati dallaconvergenza e nella realtà dellecomunicazioni dopo il 1998.

Questo primo passo intende aprire la stradaallo sviluppo di un appropriato contestonormativo che renda più facile, all’avvicinarsidel 21° secolo, cogliere appieno leopportunità offerte dalla Societàdell’informazione, nell’interesse dell’Europa edei suoi cittadini.

ALLEGATO

Normativa esistente

L'allegato descrive i contesti normativinell'Unione europea per i settoritelecomunicazioni e media. Viene anchesottolineata l'assenza di normativa nel settoreTI.

La normativa delle telecomunicazionipunta alla piena liberalizzazione

66 COM(87)290 def.

Un chiaro quadro di riferimento per una veraconcorrenza in tutta la Comunità europea èstato ora messo in opera, e attualmente,all'approssimarsi della scadenza del 1998, sitrova in una fase avanzata di recepimentonelle legislazioni nazionali. In realtà, latransizione dal monopolio a una veraconcorrenza ha richiesto una riforma profondadella normativa nel settore delletelecomunicazioni, con un accordo perfissare le date della liberalizzazione delsettore e per fornire un quadro normativocomune, che copre, inter alia:

– le condizioni di accesso al mercato(quadro comune per le licenze e leprocedure, calendario e condizioniannesse);

– la salvaguardia dell'interesse pubblico(quadro di riferimento che garantisce ladiffusione del servizio universale especifica i diritti dei consumatori perquanto riguarda - ad esempio - il serviziodi telefonia vocale; normativa sullaprotezione dei dati e della vita privata);

– l'interconnessione e l'interoperabilità deiservizi e delle reti e l'attribuzione equadelle risorse (accesso ai numeri,disponibilità dello spettro diradiofrequenza).

Una considerazione fondamentale è stata lanecessità di limitare la normativa al minimoindispensabile per salvaguardare l'interessepubblico globale e consentire un ingressoeffettivo sul mercato e una concorrenzasostenibile.

Il quadro normativo per le telecomunicazionisi è concentrato sulla fornitura di reti e servizi(inclusi gli aspetti legati alla salvaguardiadell'interesse pubblico) e non sullaregolamentazione del contenuto trasferitosulle reti. L'attenzione al mercato unico delletelecomunicazioni ha portato tra l'altro a treconclusioni da sottolineare:

– eliminare gli ostacoli agli investimenti eall'innovazione all'interno del mercatounico;

– creare condizioni che favoriscano le reti ei servizi paneuropei;

– mantenere un livello predefinito di serviziper i consumatori.

L'accordo OMC/GATT sui servizi ditelecomunicazioni di base, raggiunto il 15febbraio 1997, è perfettamente in linea con ilquadro normativo della CE nel settore, nonsolo per quanto riguarda le scadenze dellaliberalizzazione ma anche i principi normativi

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soggiacenti. L'accordo non riguarda leemissioni radiotelevisive e si applicaesclusivamente ai servizi ditelecomunicazioni (trasferimento); non copredunque i "servizi di contenuto"67 chepossono essere trasferiti con i servizi ditelecomunicazioni.

Normativa nel settore audiovisivo

A livello comunitario l'attuale normativa nelsettore audiovisivo si propone di arrivare allalibera circolazione dei servizi, conformementeall'articolo 59 del trattato. È un esempio diapplicazione del principio di sussidiarietà: siè adottata una legislazione comunitariasolamente quando asso-lutamentenecessaria per ottenere gli obiettivi sopramenzionati e le norme nazionali sono statecoordinate al livello necessario per rimuovere,salvo se giustificate da interessi pubblicilegittimi, le barriere create da disparità tra ledifferenti normative.

Dal punto di vista storico, la Corte di giustiziaha riconosciuto che in assenza diarmonizzazione a livello comunitario gli Statimembri possono imporre ai fornitori di servizidegli altri Stati membri la propria normativanazionale, se persegue obiettivi d'interessegenerale ed è proporzionale al lororaggiungimento68 . La sentenza ha portatoall'adozione di uno strumento comunitariofondamentale nel settore, la cosiddettadirettiva Televisione senza frontiere (TVWF),che coordina le norme nazionali in un certonumero di settori legati alla fornitura di servizidi emissione radiotelevisiva (criterigiurisdizionali, pubblicità, sponsorizzazione,televendita, protezione dei minori, ordinepubblico, diritto di risposta, promozione deiprogrammi europei).

La direttiva si basa sul principio del controllo"nel paese di origine", cioè il controllo daparte delle autorità del paese di origine sottola cui giurisdizione ricade l'emittente, e hadimostrato la propria efficacia nell'attuale

67 Gl'impegni CE/GATS sui servizi ditelecomunicazioni di base escludono l'attivitàeconomica che consiste nella fornitura dicontenuto da trasferire a mezzo di servizi ditelecomunicazioni (sottoposta a impegni specificisottoscritti dalla CE negli altri settori interessati).La CE non ha sottoscritto impegni GATS suiservizi audiovisivi e di emissione radiotelevisiva.Per salvaguardare i valori culturali esistonoalcune eccezioni al principio di "Nazione piùfavorita" nei servizi audivisivi..

68 Caso C52/79 del 18/3/80: Procuratore del Recontro Marc J.V.C. Debauve

contesto delle emissioni radiotelevisive69 .Recentemente è stata adottata unadirettiva70 , che dev'essere recepita entro fine1998, per modificare il testo originale del1989 e adattare il quadro legislativo aicambiamenti nel panorama audiovisivo; laCommissione farà il necessario affinché itempi vengano rigorosamente rispettati.

La direttiva lascia agli Stati membri alcunecompetenze, tra cui le licenze: le disparitànel settore non sono state ritenute tali dacreare ostacoli al funzionamento del mercatounico, cioè alla libera circolazione delleemissioni radiotelevisive. Agli Stati membriviene chiesto di fare in modo che le emittentiche ricadono sotto la propria giurisdizionesoddisfino la normativa minima definita dalladirettiva ma - conformemente all'articolo 189,paragrafo 3, del trattato - possono deciderecome applicare gli obblighi a livello nazionale.

Sono state adottate due ulteriori iniziative, inparte per completare la direttiva Televisionesenza frontiere creando un quadro giuridico diriferimento per "l'area audiovisiva europea":nel 1993 il Consiglio ha adottato la direttivasul coordinamento di certe norme relative aicopyright e ai diritti legati al copyright(applicabile alle emissioni radiotelevisive viasatellite e alle ritrasmissioni via cavo71 )e piùrecentemente la Commissione ha propostouna direttiva sulla protezione legale dei serviziad accesso condizionato72 .

A parte le iniziative comunitarie sopra citate,la normativa del settore audiovisivo rientra inmassima parte tra le competenze nazionali:per i servizi, la tipologia è in genere positiva(obbligo di fornitura, di offrire cioè una grigliaequilibrata di programmazione) o negativa(per limitare alcuni tipi di materiali, adesempio l'incitamento all'odio razziale). Gliobblighi positivi sono spesso soddisfatti, condifferenze da uno Stato membro all'altro, dalleemittenti radiotelevisive sottoposte agliobblighi di servizio pubblico. La normativaesistente, in parte basata sulla ampiadisponibilità di offerta televisiva (la"pervasività") e orientata a un criterio di

69 Cfr. “Seconda relazione della Commissionesull'attuazione della direttiva 89/552/CEE«Televisione senza frontiere»” COM(97)523 def.,24.10.97

70 Direttiva 97/36/CE che modifica la direttiva89/552/CEE "Televisione senza frontiere" (GU L202, del 30.7.97, p.60).

71 Direttiva 93/83/CEE (GU L 248, del 6.10.93).72 COM(97)356 def., del 9.7.97

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proporzionalità, dovrebbe (e in realtà lo stagià facendo) evolvere nell'era digitale: ciòsignifica un che un approccio più "leggero"potrebbe essere appropriato alla natura delservizio (la televisione pay-per-view satellitareo via cavo è in genere sottoposta a unanormativa più "leggera" della televisionegratuita via etere, probabilmente la piùpervasiva).

Editoria e TI

Nel settore dell'editoria - che opera in uncontesto normativo molto più limitato diquello delle telecomunicazioni e delleemissioni radiotelevisive ed esistono menobarriere normative (obblighi formali di licenze)all'ingresso di nuovi operatori, anche se siapplicano norme molto più severe.

Numerosi controlli sui media radiotelevisivi(pluralismo, proprietà straniera e diritto dirisposta) si applicano al tempo stesso, in unaforma o nell'altra, anche al settore dell'editoria(in particolare, alla stampa), perché riflettonogli obiettivi d'interesse pubblico comuni aentrambi i settori. Nell'editoria, alcuni principivengono tuttavia applicati da organismi diautoregolamentazione (albi professionali ocodici di comportamento), in contrasto con ipiù ampi poteri d'intervento normativo nelcampo delle emissioni radiotelevisive, e lanormativa generale (morale pubblica,pubblicità, etichettatura, vita privata,protezione dei diritti intellettuali, accesso aidocumenti pubblici) si applica in buona parteanche al settore dell'editoria.

Le industrie TI e del software hanno unatradizione di normativa specifica al settoreancora più limitata, ma anche in questo casosi applicano le norme orizzontali (ad esempioper il controllo delle esportazioni e leinterferenze elettromagnetiche) o quellegenerali per la protezione dei consumatori ela concorrenza.

Internet è in contatto più stretto con leindustrie della TI e del software che non conquelle delle telecomunicazioni, di cui usal'infrastruttura. La rete su cui scorre buonaparte del traffico Internet è sottoposta a unanormativa dettagliata, ma l'organizzazione, lagestione e l'assegnazione delle risorse al suointerno sono state in gran parte pilotatedall'industria e dagli utilizzatori. Nel suolavoro sul contenuto nocivo e illegale diInternet, e più in generale dei media73 , la

73 Si veda la nota 28. Libro verde sulla tutela deiminori e della dignità umana nei servizi

Comunità ha appoggiato attivamente unapproccio pilotato dall'industria.

Mentre gli approcci possono cambiare, inparticolare in aree fondamentali qualil'indirizzo e il nome, esiste in Europa benpoca normativa specifica al settore Internet.74

audiovisivi e d'informazione (COM(96)483, 16ottobre 1997) e Comunicazione dellaCommissione al Consiglio, al Parlamentoeuropeo, al CES e al CdR: informazioni dicontenuto illegale e nocivo su Internet(COM(96)487, 16.10.97).

74 In contrasto con l'approccio di Singapore, delVietnam e della Cina (che applicano restrizioni).

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