l’integrazione delle professioni sanitarie nell’ospedale...
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L’integrazione delle professioni sanitarie nell’Ospedale di Comunità:
tra sogno e realtà
15 marzo 2014 10 maggio 2014 07 giugno 2014
Avis-Croce Rossa Via F.lli Cairoli, 10 San Secondo P.se
L'OSPEDALE DI COMUNITÀ E’ UN NUOVO MODELLO ORGANIZZATIVO CHE SI PONE COME
STRUTTURA INTERMEDIA FRA L’OSPEDALE TRADIZIONALE E I SERVIZI TERRITORIALI. E' GESTITO
DAI MEDICI DI MEDICINA GENERALE ED E’ RISERVATO A QUEI PAZIENTI CHE PUR NON
PRESENTANDO PATOLOGIE ACUTE AD ELEVATA NECESSITA’ DI ASSISTENZA MEDICA, NON
POSSONO ESSERE ASSISTITI ADEGUATAMENTE A DOMICILIO.
SI SODDISFA COSI’ UNA NECESSITA’ SENTITA ED ESPRESSA DALLA POPOLAZIONE, E CIOE’ LA
PRESA IN CARICO GLOBALE DEI BISOGNI DEI CITTADINI.
Ospedale di Comunità di San Secondo Parmense
Ospedale di Comunità di San Secondo Parmense
Sono una modalità di intervento che pone al centro la persona ed i suoi
bisogni, che necessita di un forte processo di valutazione e di raccordo
tra i diversi attori coinvolti (integrazione) e che assicura ai pazienti la continuità dell’assistenza
ADI Ospedale di Comunità RSA Case di
Riposo
cure intermedie
Ospedale di Comunità di San Secondo Parmense
La rete dei Servizi territoriali:
un continuum di assistenza e cura
Paziente
ODC
Ambulatorio della
cronicità
RSA Case di riposo
A.D.I.
H
Ospedale di Comunità di San Secondo Parmense
Ospedale di Comunità di San Secondo Parmense
Ospedale di Comunità di San Secondo Parmense
Il nuovo modello si configura come il completamento della gamma dei servizi della rete, occupando lo spazio intermedio tra l’ospedalizzazione tradizionale e le cure domiciliari: tale strumento, con baricentro di responsabilità a livello delle Cure Primarie, amplia significativamente la possibilità di realizzare un efficiente ed efficace governo clinico dell’intero sistema e rappresenta l’anello di completamento della rosa di servizi gestibili dai Gruppi delle Cure Primarie.
Ospedale di Comunità di San Secondo Parmense
Ospedale di Comunità di San Secondo Parmense
In particolare l’OdC valorizza tutti i ruoli professionali. I MMG infatti svolgono una funzione cardine del sistema “Ospedale di Comunità”, come responsabili del percorso diagnostico terapeutico, tuttavia gestiscono l’intero percorso sanitario in modo integrato con il dirigente infermieristico, che organizza gli accessi e le dimissioni secondo i parametri indicati, e gli infermieri, aumentandone la responsabilità e l’autonomia professionale.
L'Ospedale di Comunità nasce da un progetto condiviso tra l’Azienda USL , i Medici di Medicina Generale dei 3 NCP (San Secondo, Fontanellato e Busseto) e la dirigenza del Complesso Sanitario Integrato di San Secondo con l'intento di perseguire i seguenti obiettivi: SUPERARE in parte il disagio dovuto alla lontananza dalla sede sanitaria centrale di Vaio con la conseguente ed altrettanto utile diminuzione del pendolarismo assistenziale; FAR FRONTE ad un sentito disagio della popolazione dovuto alla carenza di servizi sociali e sanitari in determinate situazioni di particolare fragilità; FAVORIRE il consenso, il senso di sicurezza e di appartenenza di una popolazione che viene tutelata attraverso tipologie di intervento integrate tra sanitario e sociale; GESTIRE attraverso un percorso sanitario che punta alla qualità, quelle patologie difficilmente trattabili a domicilio e che non necessitano di indagini diagnostiche complesse; RICERCARE una modalità erogativa attraverso un rapporto costo - beneficio equilibrato.
obiettivi
Ospedale di Comunità di San Secondo Parmense
obiettivi
RIDURRE i ricoveri impropri ospedalieri; FAVORIRE l'accesso e la collaborazione dei familiari e del volontariato;
GARANTIRE maggiore continuità assistenziale attraverso la creazione di Equipe territoriali che favoriscano la massima integrazione professionale e la maggior presenza sul territorio;
VALORIZZARE il ruolo del MMG nell'ambito delle Cure Primarie
VALORIZZARE il ruolo infermieristico aumentandone le responsabilità e rivalutandone la professionalità;
SODDISFARE le necessità della popolazione che richiede assistenza in particolari condizioni di rischio e fragilità.
Ospedale di Comunità di San Secondo Parmense
L’OdC non è solo il frutto dell’integrazione TRA DIVERSI PROFESSIONISTI DELLA SALUTE, ma ne è anche l’effetto. L’integrazione si attua con un lavoro comune e di equipe tra il personale medico, infermieristico, specialisti e ospedalieri e assistenti sociali, che nell’insieme costituiscono una squadra multiprofessionale e multidisciplinare, atta a erogare servizi, progettualità e percorsi, nell’ottica della presa in carico globale del cittadino, che è e deve essere al centro dei nostri obiettivi, secondo i paradigmi del CCM e l’evoluzione di questo cioè il CCM patient centered.
integrazione
Ospedale di Comunità di San Secondo Parmense
Epidemiologia della BPCO
L'alta prevalenza della patologia e la sua cronicità, il ruolo primario degli stili di vita e dell'educazione sanitaria nella prevenzione, la diffusa disabilità temporanea o permanente che la malattia comporta, i costi, il carico economico ed organizzativo e la grande variabilità dei trattamenti farmacologici sono i presupposti per una corretta gestione territoriale della BPCO con tutti gli strumenti e le risorse a disposizione.
FT
Epidemiologia della BPCO nel mondo
In tutto il mondo, la BPCO colpisce 329 milioni di persone e quasi il 5% della popolazione. Nel 2011 è classificata come la quarta causa di morte, essendo responsabile di oltre 3 milioni di decessi. Il numero dei morti è destinato ad aumentare per gli alti tassi di fumatori e per l'invecchiamento della popolazione riscontrabile in molti paesi Il fumo di tabacco è la causa più comune della condizione insieme ad altri fattori quali l’inquinamento dell’aria e la genetica che rivestono un ruolo minore. Globalmente, a partire dal 2010, si stima che la BPCO comporti costi economici per 2.100 miliardi dollari.
Epidemiologia della BPCO in Italia
La BPCO in Italia nel 2010 era al tredicesimo posto per numero di ricoveri ordinari per acuti (68.897 ricoveri pari allo 0,9% del totale) e al decimo posto per giornate di degenza (1.2% del totale), con una degenza media di 8,5 giorni. La BPCO fa parte di quelle patologie classificate come ACSC (Condizioni sensibili al trattamento ambulatoriale). Le ACSC sono da tempo identificate dalla letteratura scientifica internazionale come suscettibili di un ricovero potenzialmente evitabile. Sono, infatti, considerate condizioni per le quali un’appropriata e tempestiva assistenza primaria può ridurre il rischio di ospedalizzazione mediante la prevenzione della condizione morbosa,
Epidemiologia della BPCO in OdC
Dall’apertura (marzo 2013) ad oggi nel nostro OdC sono stati ricoverati 15 pz con BPCO riacutizzata, per una percentuale di circa il 22% dei pz.
Epidemiologia della BPCO in OdC
Dall’apertura (marzo 2013) ad oggi nel nostro OdC sono stati ricoverati 15 pz con BPCO riacutizzata, per una percentuale di circa il 22% dei pz.
Caso Clinico
Lorenzo
Uomo di 75 anni Nazionalità italiana
Caso Clinico
Anamnesi familiare: Padre e madre deceduti per motivi non precisati
2 fratelli deceduti di cui uno per IMA 2 sorelle decedute di cui una per neoplasia mammaria
Caso Clinico
Anamnesi fisiologica: Ex fumatore ( da circa 10 anni) di 40 sigarette al giorno per 45 anni
Pensionato. Ex lavoratore in fonderia e fruttivendolo.
Dieta varia. Digestione e alvo regolari.
Nicturia Allergia ai chinolonici.
Caso Clinico
Anamnesi patologica remota: Ipertensione arteriosa
Epatite B Sovrappeso
Da circa 10 anni tosse cronica produttiva e dispnea da sforzo IMA 2004
Caso Clinico
Anamnesi patologica prossima: Nel 2011 ricoverato in pneumologia per peggioramento della dispnea, presente al minimo sforzo, aumento della tosse con escreato mucopurulento, non febbre; nella diagnosi di dimissione non c’è menzione di BPCO. Nel 2013 (gennaio) nuovo e breve ricovero in pneumologia per focolaio b.p. durante il quale viene diagnosticata una BPCO al secondo stadio; terapia consigliata: tiotropio e indicazione, da parte del MMG, di aumentare gradualmente l’attività motoria per avviare un recupero funzionale. Giugno 2013 viene per normale visita e si nota uno stato di stabilità respiratoria e CV e viene rilevato anche un discreto recupero funzionale.
Caso Clinico
In giugno 2013 entra nel percorso di
Gestione Integrata della BPCO
Il Sig. Lorenzo è nell’elenco dei pazienti ad alto rischio di ospedalizzazione (Jefferson University) e
questo è il criterio di arruolamento dei pz. nella prima fase.
Caso Clinico
Viene contattato il pz. per renderlo edotto sul percorso in gestione integrata e, ottenendone il consenso, viene preso in carico nell’ambulatorio per le cronicità
ed inizia il percorso di
Gestione Integrata della BPCO
Casa della Salute di San Secondo Parmense
• Scheda di segnalazione MMG e condivisione del caso
Chiamata proattiva
• Chiamata proattiva (giugno 2013): presentazione
personale, atteggiamento di ascolto, informazione, rapporto di fiducia
• Consapevolezza del paziente rispetto il suo inserimento nel percorso delle patologie croniche Gestione Integrata BPCO.
• Appuntamento presso ambulatorio infermieristico (documentazione sanitaria, farmaci …).
Ambulatorio infermieristico per le cronicità
Casa della Salute di San Secondo Parmense
Presa in carico Incontro il signor Lorenzo accompagnato dalla moglie signora Anna , ben disposti al colloquio e all’inserimento nel percorso proposto. Al momento dell’accesso il signor Lorenzo si presenta: • Orientato e collaborante • Deambula in modo autonomo
• Accurato nella descrizione del suo problema di salute
• Compilazione della cartella integrata
Ambulatorio infermieristico per le cronicità
Casa della Salute di San Secondo Parmense
ANAMNESI PATOLOGICA REMOTA: 2004 IMA; epatite B; ipertensione arteriosa; da circa dieci anni tosse cronica produttiva e dispnea da sforzo; sovrappeso ANAMNESI PATOLOGICA PROSSIMA: 2011 Ricovero per peggioramento della dispnea; 2013 ricovero in Pneumologia, alla dimissione diagnosi BPCO II stadio Gold; 2 riacutizzazioni bronchiali (ultimo anno) SINTOMI E INDICI DI GRAVITA' Sintomi dispnea a riposo __/__ dispnea da sforzo : __ si__ Le attività quotidiane provocano affanno ? Allacciarsi le scarpe /Salire i gradini. Ha facilmente affanno di notte ? No, dorme con l’uso di un cuscino. Stima della dispnea con Scala MRC ( Medical Research Council ) 0 = nessuna dispnea 1 = dispnea camminando in salita 2 = dispnea camminando sul piano 3 = necessità di fermarsi camminando in piano 4 = dispnea al minimo sforzo
Presa in carico
Casa della Salute di San Secondo Parmense
SINTOMI E INDICI DI GRAVITA’ Tosse NO SI (al mattino) Escreato NO SI Cianosi NO SI Sonnolenza diurna NO SI Edemi NO SI PARAMETRI VITALI P.A. 140/70 F.C. 82 F.R 20 /min. Saturazione in A.A 96% CONTROLLO STILE DI VITA Peso Kg 90 Altezza 1.75 BMI 29.39 (sovrappeso) C.Vita 92
Presa in carico
Casa della Salute di San Secondo Parmense
TERAPIA ALL’INGRESSO Tiotropio: 1 inalzione /DIE - AMLODIPINA 10MG - FUROSEMIDE 25MG - Statina 20mg - bisoprololo 2,5 mg Vaccinazione antinfluenzale : eseguita il__11/11/12 FATTORI DI RISCHIO Nessuno □ Fumo □ Ex Fumo □ Alcool □ Obesità □ Sovrappeso □ Sedentarietà □ Esposizione lavorativa □ polveri □ vapori irritanti □ fumi □ Il Sig. Lorenzo fumava 40 sigarette al GIORNO, ha lavorato per 30 anni in fonderia. SCALE DI VALUTAZIONE SCALA SPMSQ (valutazione breve dello stato mentale): Data / Punteggio giugno 2013 10 /10 SCALA ADL (autonomia nelle attività della vita quotidiana): Data / Punteggio giugno 2013 6/6 SCALA/ IADL (autonomia nelle attività del vivere quotidiano): Data / Punteggio giugno 2013 19/19
Presa in carico
Casa della Salute di San Secondo Parmense
CONDIZIONI SOCIALI Vive solo □ Vive con la badante □ Vive in famiglia □ Convive con coniuge anziano/familiare disabile □ Problematiche familiari : la moglie soffre di depressione poliartrosica Presenza di care-giver di riferimento: nipote coniugato residente a Parma Presenza di parenti tenuti alla cura SI □ NO □ Descrizione rete familiare: il nucleo è senza figli SITUAZIONE ABITATIVA centro abitativo □ frazione □ casa colonica □ presenza di barriere architettoniche SI □ NO □ Il Sig. Lorenzo vive in paese, in un appartamento al 1° piano climatizzato e senza ascensore. ASSISTENZA PRECEDENTE LA PRESA IN CARICO AMBULATORIALE Nessuna □ familiare □ servizi sociali □ infermiere domiciliare □ ADI □ altro □ Nuova segnalazione all'assistente sociale: consenso SI □ NO □
Presa in carico
Casa della Salute di San Secondo Parmense
Stili di vita
Obiettivo Calo ponderale (perdita di almeno 3 kg al prossimo follow up) Interventi Consigliare : regime alimentare iposodico, ipocalorico, dieta integrata di frutta e verdura, evitare bevande alcoliche . Assunzione di liquidi almeno 1,5 litri al giorno per fluidificare le secrezioni.
Alimenta Alimentazione
Casa della Salute di San Secondo Parmense
Stili di vita
Obiettivo Migliorare la tolleranza allo sforzo Interventi Consigliare passeggiate /cyclette almeno 30 minuti al giorno avendo cura di non esagerare nello sforzo.
Attività fisica
Casa della Salute di San Secondo Parmense
Stili di vita
Obiettivo Garantire un ambiente favorevole al paziente affetto da BPCO
Interventi Consigliamo: - di non frequentare luoghi affollati e per fumatori. - di aerare gli ambienti domestici e fare attenzione all’utilizzo dell’aria condizionata. - di garantire una buona umidificazione. - il lavaggio sociale delle mani.
Consigli ambientali
Casa della Salute di San Secondo Parmense
Obiettivo Corretta assunzione farmacologica e utilizzo adeguato dei device Interventi Assunzione corretta della prescrizione farmacologica (orario e dosaggio). Non sospendere e\o modificare la terapia prescritta Educazione all’utilizzo e alla pulizia dei dispositivi inalatori Sciacqui del cavo orale dopo la somministrazione dell’inalatore (prevenzione delle micosi )
Alleanza terapeutica
Obiettivo Riconoscimento precoce di possibili segni e sintomi di
riacutizzazione della patologia e segnalazione all’Infermiera dell’Ambulatorio per patologie croniche.
SEGNI E SINTOMI DI RIACUTIZZAZIONE • Peggioramento della dispnea • Senso di costrizione toracica • Aumento della tosse e delle secrezioni bronchiali. • Viraggio del colore dell’escreato. • Comparsa di rialzo della temperatura corporea • Comparsa di eventuali edemi agli arti declivi. • Comparsa di eventuali segni di cianosi.
Casa della Salute di San Secondo Parmense
Riconoscimento della riacutizzazione
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Registrazione della presa in carico su diario assistenziale e sull’applicativo in rete del MMG Appuntamento per follow-up
Presa in carico
VALUTAZIONE
FUNZIONALE
FISIOTERAPICA
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Razionale
Forte evidenza scientifica che i programmi di fisioterapia respiratoria comprendenti esercizi e riallienamento
allo sforzo sono costo/efficaci e riducono le riospedalizzazioni
soprattutto nei pazienti con BPCO in stadio 2 e 3
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ESAME OBIETTIVO Esame fisico del paziente, analisi posturale e del grado
di motricità complessiva del paziente (motricità ai quattro arti,al rachide ed eventuali limitazioni
funzionali e/o articolari significative)
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6MWT
Esecuzione del Test dei 6 minuti
Valore del test che simula lo sforzo
cardiopolmonare basilare per eseguire la
maggior parte delle ADL
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Conclusioni della Valutazione Fisioterapica Individuazione precoce di pazienti con BPCO in stadio 2 o 3 da poter includere in programmi di trattamento ambulatoriale di Fisioterapia Respiratoria (Esercizi a corpo libero per la riespansione polmonare e Riallenamento allo sforzo con cyclette o tapis roulant)
Casa della Salute di San Secondo Parmense
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1° FOLLOW-UP DICEMBRE 2013 SINTOMI E INDICI DI GRAVITA'
Sintomi
dispnea a riposo __/__ dispnea da sforzo : __ si__
Le attività quotidiane provocano affanno ?
Salire i gradini.
Ha facilmente affanno di notte ?
No, dorme con l’uso di un cuscino.
Stima della dispnea con Scala MRC ( Medical Research Council )
0 = nessuna dispnea
1 = dispnea camminando in salita
2 = dispnea camminando sul piano
3 = necessità di fermarsi camminando in piano
4 = dispnea al minimo sforzo
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1° FOLLOW-UP FEBBRAIO 2014
SINTOMI E INDICI DI GRAVITA’
Tosse NO SI (al mattino)
Escreato NO SI
Cianosi NO SI
Sonnolenza diurna NO SI
Edemi NO SI
PARAMETRI VITALI
P.A. 140/70 F.C. 82 F.R 20 /min. Saturazione in A.A 96%
CONTROLLO STILE DI VITA
Peso Kg 87 ALTEZZA 1.75 BMI 28.38 (sovrappeso) C.Vita 90
Follow-up Dicembre 2013 (dopo 6 MESI)
Verifica degli obiettivi concordati con il paziente attraverso la valutazione degli interventi. • Alimentazione: calo ponderale raggiunto di 3 Kg, • Attività fisica: eseguita secondo le indicazioni concordate, • Aderenza terapeutica: ha acquisito abilità nella corretta assunzione
della terapia e all’uso dei device. • Riconoscimento precoce di possibili segni e sintomi di
riacutizzazione della malattia Valutazione: al controllo odierno il paziente si presenta stabile rispetto
la prima presa in carico; i parametri vitali sono rimasti invariati dall’ultimo controllo.
Informo il MMG del follow-up eseguito.
Casa della Salute di San Secondo Parmense
• Nel mese di gennaio 2014 il Sig. Lorenzo mi telefona: avverte uno stato d’ansia, riferisce dispnea aumentata, difficoltà a salire le scale,difficoltà ad addormentarsi e incremento della tosse con aumento di secrezioni che virano al colore giallo, da qualche giorno riferisce anche lieve rialzo termico serale (37,5°)
• invito il Sig. Lorenzo ad un accesso immediato presso l’Ambulatorio Infermieristico per una valutazione.
Riacutizzazione della BPCO
Casa della Salute di San Secondo Parmense
Il Sig.Lorenzo si presenta presso l’ambulatorio accompagnato dalla moglie. Rilevo: ●un forte stato di preoccupazione e di ansia, deambula con appoggio, inoltre si presenta tachipnoico (FR 30), tachicardico (FC 94), dispnoico (scala MRC= 4 dispnea al minimo sforzo), saturazione pari a 92% in A.A, TC 37,5 °C.
●tosse persistente con abbondante escreato di colore giallo. A questo punto consiglio il sig. Lorenzo di presentarsi dal proprio
medico curante, già da me informato.
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Riacutizzazione della BPCO
il sig. Lorenzo giunge nell’ambulatorio. Il MMG, dopo averlo visitato, decide per il ricovero presso l’Ospedale
di Comunità visto il peggioramento dei sintomi e la fragilità familiare.
Casa della Salute di San Secondo Parmense
Riacutizzazione della BPCO
Prendo contatti con il Dirigente infermieristico dell’Ospedale di comunità e avvio il procedimento per la proposta di ricovero.
1) Pazienti con bisogni complessi che necessitano di monitoraggio assistenziale nelle 24 ore o con necessità di tipo riabilitativo, non gestibili a livello domiciliare.
2) Pazienti anziani affetti da patologie acute o croniche riacutizzate, che per esigenze cliniche o diagnostiche, disagio sociale, scarso supporto familiare, non possono essere efficacemente seguiti al domicilio, ma possano giovarsi, a giudizio clinico del curante, di degenza alternativa al ricovero ospedaliero.
3) Pazienti sottoposti ad interventi di chirurgia ortopedica e bisognosi di trattamento riabilitativo dopo intervento di Protesizzazione d’anca o di ginocchio, di sintesi per frattura di femore o di bacino.
4) pazienti internistici, non neurologici, con necessità di interventi di tipo riabilitativo o di riattivazione motoria, per consentire il rientro al domicilio dopo episodio di ricovero in Reparto per acuti.
5) Pazienti affetti da patologie in fase terminale che, per motivi familiari o ragioni sociali, non siano
disponibili a ricovero presso il Centro Cure Palliative di Vaio;
6) Pazienti “grada” qualora la rete provinciale non riesca a sopperire per pazienti residenti nei nuclei cure primarie di riferimento.
Accesso in OdC
dalla delibera:
Il sig Lorenzo arriva in reparto accompagnato dai famigliari in carrozzina. •Accompagnato presso l'unità gli vengono spiegate le attività e le relative figure. •Viene registrato il ricovero con invio al Progetto Sole •Si compila : cartella infermieristica, scala Conley( p: 2), scala Braden (p:20), raccogliendo i dati dal pz, dalla documentazione personale e dalla cartella gestione integrata.
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Ricovero in odc
Il pz si presenta:
•Dispnoico con difficoltà alla comunicazione •agitato/ansioso •Pallido, a tratti disorientato •Cute integra •Necessità di aiuto per la mobilizzazione e igiene personale •Pz continente con alvo regolare
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Si rilevano i p.v.
•P.A= 180/100 •Spo2 = 92% in aa •FC=100 bpm •TC= 37,5
Ospedale di Comunità di San Secondo Parmense
– Ho informato il MMG del nuovo ingresso il quale raggiunge l’ODC e provvede a compilare C/C e FUT previa visita del pz.
– Il medico richiede inoltre esami ematici e strumentali ( ega, rx torace, routine ematica)
– In collaborazione, si compila il PAI evidenziando gli obiettivi e pianificando gli interventi condivisi.
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PAI PER BPCO
Obiettivi per BPCO
1. migliorare la dispnea
Interventi per BPCO 1. predispozione ausili per O2 tp 2. somministrazione farmaci 3. posizionare il pz in posizione
ortopnoica con aa inferiori sollevati 4. monitorare i pv con attenzione alla
Spo2 ogni 2 ore giorno di ingresso, durante la degenza 3 vv/gg, comunque sempre secondo andamento clinico
5. controllo qualità/quantità escreato e tosse
6. controllo posizionamento delle canule nasali
7. giusto utilizzo dei farmaci inalatori
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Ospedale di Comunità di San Secondo Parmense
• Dieta alimentare adeguata • Dieta ipocalorica e iposodica • Controllo del peso • Ripristino della temperatura corporea fisiologica • Monitoraggio della temperatura corporea • Somministrazione dei farmaci prescritti
INTERVENTI
Rispetto alla postura obbligata dovuta alla patologia, si rilevano ulteriori seguenti problemi:
•Rischio di compromissione dell'integrità cutanea •Difficoltà alla deambulazione •Deficit della cura di sé •Riposo inadeguato causato dalla postura obbligata e dalle cannule dell' O2 tp
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Decorso Clinico
Nei primi tre giorni: • di ricovero il pz si presenta stabile, tc controllata, Spo2 94% 2 l/min con canule nasali •Ripete ega, migliorato rispetto all'ingresso e dall'esame rx si rileva accentuazione della trama bronchiale. •Il pz rimane allettato. • grazie ai farmaci e agli accessi programmati del MMG migliora lo stato d'ansia e agitazione.
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DECORSO CLINICO
Tra il terzo e il quarto giorno : • il pz si presenta apiretico. • ulteriore aumento dei valori della Spo2 che si
mantengono tra 94 % e 96% con O2 tp 2l /min con cannule nasali
• Valori pressori nella norma • Si incentiva il pz alla mobilizzazione e lo si aiuta
nell'igiene autonoma educandolo a movimenti consoni alla patologia respiratoria
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RIVALUTAZIONE PAI
Tra la prima e la seconda settimana viene rivisto il PAI in collaborazione con il MMG, basandosi sull’analisi delle attività di vita alterate analizzate in precedenza. Il paziente si presenta migliorato attraverso il raggiungimento di alcuni obiettivi prefissati: • Respirazione • P.V. • mobilizzazione
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Nella seconda settimana: •il valore della Saturazione è in aumento 96 % con O2 tp come da FUT.
In accordo con mmg si consiglia dopo visione del secondo rx torace di controllo ed ega il posizionamento dell'O2 tp da 2 lt/min iniziali a 1 lit/min fino a tempo 0
in prossimità della dimissione. Nella settimana il pz riacquista l'autonomia completa.
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DIMISSIONE
Si concorda con il medico la data di dimissione ed informato il paziente e i famigliari si compila: •Lettera di dimissione medico/infermieristica •Il medico fa richiesta dei farmaci personali per il domicilio •Il medico compila la scheda dei farmaci con la modalità di somministrazione.
Ospedale di Comunità di San Secondo Parmense
L’Ospedale di Comunità dispone di 10 posti letto di degenza collocati al terzo piano del corpo A del Complesso Sanitario di San Secondo ed è adiacente alla Lungodegenza Post-acuzie . Possono accedere all’ ospedale di Comunità pazienti provenienti da: -TERRITORIO (domicilio), ma residenti nei NCP di San Secondo, Fontanellato, Busseto - STRUTTURA OSPEDALIERA
Ospedale di Comunità di San Secondo Parmense
ORGANIZZAZIONE
PAZIENTI ELEGGIBILI :
• Pazienti con bisogni complessi che necessitano di monitoraggio assistenziale nelle 24 ore o con necessità di tipo riabilitativo, non gestibili a livello domiciliare • Pazienti anziani affetti da patologie acute o croniche riacutizzate, che per esigenze cliniche o diagnostiche, disagio sociale, scarso supporto familiare non possono essere efficacemente seguiti al domicilio, ma possono giovarsi, a giudizio clinico del Curante, di degenza alternativa al ricovero ospedaliero. • Pazienti sottoposti ad interventi di chirurgia ortopedica e bisogni di trattamento riabilitativo dopo intervento di Protesizzazione d’anca o do ginocchio, di sintesi per frattura di femore o di bacino. • Pazienti internistici , non neurologici, con necessità di interventi di tipo riabilitativo o di riattivazione motoria, per consentire il rientro al domicilio dopo episodio di ricovero in reparto per acuti. • Pazienti affetti da patologie in fase terminale che per motivi familiari o ragioni sociali, non siano disponibili a ricovero presso il Centro Cure Palliative di Vaio. • Pazienti “ grada” qualora la rete provinciale non riesca a sopperire, per pazienti residenti nei nuclei cure primarie di riferimento
Ospedale di Comunità di San Secondo Parmense
ORGANIZZAZIONE
CRITERI DI PRIORITA’:
• Pazienti provenienti dal domicilio • Residenza nei NUCLEI CURE PRIMARIE di San Secondo, Busseto, Fontanellato • Assenza di alternative assistenziali al ricovero in Ospedale di Comunità
• Mancata possibilità di eseguire ADI per: - inappropriatezza del domicilio - assenza di supporto familiare ( care giver ) che possa garantire una idonea assistenza - sintomatologia non controllabile a domicilio - sollievo temporaneo alla famiglia
Ospedale di Comunità di San Secondo Parmense
ORGANIZZAZIONE
MODALITA’ DI ACCESSO: L’ammissione in OSPEDALE DI COMUNITA’ può avvenire con due modalità: - Su proposta del MMG, direttamente dal domicilio, con trasmissione della richiesta al Dirigente Infermieristico di Struttura, il quale registra la proposta e di conseguenza viene inserito in lista d’attesa. - Su proposta del Medico di reparto Ospedaliero in accordo con il Case Manager Ospedaliero che informa ed acquisisce il consenso del Curante, con successiva trasmissione della richiesta al Dirigente Infermieristico di Struttura il quale registra la proposta e lo inserisce in lista di attesa. Il paziente deve essere informato riguardo la tipologia assistenziale offerta presso l’Ospedale di Comunità e dare il proprio consenso.
Ospedale di Comunità di San Secondo Parmense
ORGANIZZAZIONE
Accesso in OdC
inviare a: [email protected]
Il MMG è il responsabile clinico-terapeutico del proprio paziente ricoverato Nel caso in cui un MMG non possa assistere il proprio paziente in struttura questi verrà assegnato dallo stesso MMG, previo accordo con il paziente stesso, ad un MMG di cui si è acquisita la disponibilità all’assistenza nell’ O. di C. Il MMG che assiste il proprio paziente nell’O.di C. o il MMG suo delegato informa il Dirigente infermieristico in merito al programma di accesso settimanale e si rende disponibile a rispondere alle richieste assistenziali diurne da parte dell’infermiera/e di turno, a favore del proprio assistito, dalle ore 8.00 alle ore 20.00 dei giorni lavorativi, dal lunedì al venerdì. In caso di indisponibilità del Curante a rispondere , l’infermiera/e provvede a chiamare il MMG in turno di reperibilità che ricopre la stessa fascia oraria, 8.00 – 20.00 dal lunedì al venerdì. L’assistenza notturna, prefestiva e festiva è garantita dai Medici di Guardia della Lungodegenza.
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ORGANIZZAZIONE
Gestione territoriale del Diabete tipo II
Il diabete è una delle patologie croniche a più larga diffusione e, con le sue complicanze, rappresenta un problema sanitario per le persone di tutte le età e di tutte learee geografiche. La situazione è allarmante e molti Paesi occidentali stanno orientando la loro politica sanitaria verso l’adozione di modelli assistenziali di gestione integrata che, nel caso del diabete, si sono dimostrati efficaci nel migliorare aspetti della qualità dell’assistenza sanitaria ed esiti clinici rilevanti. Questi approcci sono accomunati dal fatto di essere sistemi organizzati, integrati, proattivi, orientati alla popolazione, che pongono al centro dell’intero sistema una persona informata/educata a giocare un ruolo attivo nella gestione della patologia da cui è affetta.
NCP San Secondo NCP Fontanellato
L’AMBULATORIO INFERMIERISTICO
“PATOLOGIE CRONICHE”
CARATTERISTICHE
Casa della Salute di San Secondo P.se
N. 4 Comuni per un bacino d’utenza indicativo di 17000 persone (21% > 65
anni)
Attiguo e fortemente integrato con la Medicina di Gruppo, la PLS, con gli
specialisti e altri professionisti della CDS
Aperto dal Lunedì al Venerdì per complessive 30 ore settimanali
La programmazione settimanale prevede che l’équipe infermieristica
assicuri le attività:
– dell’ambulatorio infermieristico
– dell’assistenza domiciliare
– della specialistica ambulatoriale
Casa della Salute di San Secondo Parmense
ATTIVAZIONE PERCORSO GESTIONE INTEGRATA DIABETE
DIABETOLOGO= Attiva la gestione integrata e fa firmare al paziente il consenso informato M.M.G = Riceve la segnalazione su appositi report e passa la segnalazione all’infermiera INFERMIERA = Riceve la segnalazione e attua la CHIAMATA PROATTIVA presentazione motivo della chiamata appuntamento chiede di portare documentazione farmaci,glucometro
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CHIAMATA PROATTIVA
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Da RAI 3 - Presa diretta in "La meglio sanità": l'esperienza della Casa della Salute di San Secondo – 23 marzo 2013
stick glicemico Rilevazione dei parametri peso corporeo pressione arteriosa
VALUTAZIONE
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esami ematici Valutazione visite specialistiche
VALUTAZIONE
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Corretta alimentazione Mantenimento o riduzione peso corporeo Importanza del movimento Stili di vita Segni dell’ipoglicemia Complicanze e piede diabetico Comorbilità Utilizzo glucometro e diario
EDUCAZIONE SANITARIA
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Assegnazione prossimo appuntamento con apposito modulo e trascrizione sul planning Registrazione nelle note della cartella personale del paziente sull’applicativo gestionale del MMG
REGISTRAZIONE
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Valutazione congiunta tra MMG e infermiera dei parametri rilevati e degli esami Presentazione al MMG di eventuali problematiche emerse Prescrizione da parte del MMG degli esami e delle visite specialistiche previste dal protocollo
COLLEGAMENTO M.M.G.
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Il diabetologo è presente nella CdS una volta al mese Presentazione del paziente al diabetologo alla visita di controllo biennale Rilevazione di problematiche presentate Chiamata telefonica per problematiche urgenti e valutazione di come procedere
COLLEGAMENTO CENTRO ANTIDIABETICO
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Paziente in Gestione Integrata da due anni con esiti di ictus ischemico che le consente di raggiungere l’ambulatorio con l’ automobile guidata dal marito coetaneo ( 80 anni ). Ultimo controllo due mesi fa
Un figlio che vive fuori casa
Un lunedi mattina reduce da un Weekend a casa dei genitori il figlio telefona da Milano e richiede una visita domiciliare per la propria madre che riferisce non stare bene
Alla visita domiciliare successiva la signora viene trovata a letto, il marito dice che la paziente viene alzata solo il sabato e la domenica se e quando torna il figlio
Invece le medicine le vengono date ( repaglinide 2mg x3 , gli antiaggreganti e i farmaci per la pressione e il colesterolo )
Alla visita la paziente è soporosa, ha un decubito sacrale iniziale ed estese lesioni sanguinanti da pannolone al bacino. La glicemia ( ore 11 ) è di 375
1) Pazienti con bisogni complessi che necessitano di monitoraggio assistenziale nelle 24 ore o con necessità di tipo riabilitativo, non gestibili a livello domiciliare.
2) Pazienti anziani affetti da patologie acute o croniche riacutizzate, che per esigenze cliniche o diagnostiche, disagio sociale, scarso supporto familiare, non possono essere efficacemente seguiti al domicilio, ma possano giovarsi, a giudizio clinico del curante, di degenza alternativa al ricovero ospedaliero.
3) Pazienti sottoposti ad interventi di chirurgia ortopedica e bisognosi di trattamento riabilitativo dopo intervento di Protesizzazione d’anca o di ginocchio, di sintesi per frattura di femore o di bacino.
4) pazienti internistici, non neurologici, con necessità di interventi di tipo riabilitativo o di riattivazione motoria, per consentire il rientro al domicilio dopo episodio di ricovero in Reparto per acuti.
5) Pazienti affetti da patologie in fase terminale che, per motivi familiari o ragioni sociali, non siano
disponibili a ricovero presso il Centro Cure Palliative di Vaio; 6) Pazienti “grada” qualora la rete provinciale non riesca a sopperire per pazienti
residenti nei nuclei cure primarie di riferimento.
inviare a: [email protected]
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Entra in ospedale per :
compenso glicemico ( clinico )
gestione del decubito ( clinico-assistenziale )
recupero della autonomia perduta ( riabilitativo )
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Ospedale di comunità percorso di ingresso…
1. Motivo di ricovero 2. Accoglienza presso il setting ospedaliero 3. Decorso clinico 4. Dimissione 5. Rientro al proprio domicilio
Caso clinico : febbraio 2014
Paziente anziana fragile con diabete mellito tipo II e patologia acuta intercorrente, disidratazione e febbre.
Età 80 anni Coniugata Vive con il marito coetaneo Condizione sociale critica, il figlio vive a Milano e di
conseguenza fa loro visita solo nei week end
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Patologia di ingresso Diabete mellito II tipo Pregresso ictus Decubito sacrale Lesioni estese sanguinanti da pannolone Autocontrollo glicemico inesistente ( paz. Riferisce che
glucometro si è rotto) Lieve deterioramento cognitivo Febbre 37,5 °C Disidratazione
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Motivo di ricovero
Chiamata da parte del figlio al MMG per stick glicemico eseguito dal medico a domicilio : 375mg/dl Lesione da allettamento Disidratazione Febbre
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Percorso di ricovero
1. Attivazione del MMG mediante chiamata del figlio
2. Invio di richiesta di ricovero da parte del MMG al dirigente infermieristico
3. Disponibilità di letto libero in reparto 4. Accettazione di richiesta e attivazione di
ricovero
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Accoglienza presso l’O.d.C.
Raccolta dati attraverso intervista al figlio della paziente.
Compilazione della cartella infermieristica (scale…) ,rilevazione parametri vitali, peso all’ingresso 72 kg
Chiamata al MMG e ricovero con Invio a Sole.
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PAI : PIANO DI ASSISTENZA INDIVIDUALE
Compenso glicemico : rischio di instabilità glicemia Disponibilità di migliorare la nutrizione, attivazione
servizio della nutrizionista : dieta per diabetici Calo ponderale Efficace perfusione tissutale/ compromissione
mobilità nel letto Recupero autonomia perduta N.B. il PAI verrà poi condiviso con il MMG
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Decorso clinico Prima settimana : controllo/ monitoraggio Dxt 3 vv/gg: insulina secondo FUT peso 1vv/settimana 72 kg P.V. 2 vv per turno. L.D.D.: ingresso 2° grado con medicazioni secondo schema app.ne C.V. app.ne MAD (braden .15) Esami ematici di routine, Hb glicata, urocoltura (antibiotico vedi FUT) Mobilizzazione: attivazione FKT Aiuto all’alimentazione
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Seconda settimana : continuo monitoraggio Valori glicemici nella norma, DXT tra 120 – 160 mg/dl, sospensione
insulinoterapia, prescrizione di ipoglicemizzante orale Peso 73 kg P.V. nella norma, PA 120/70 mmHg L.D.D. : presenta lieve escoriazione in fase di guarigione rimozione C.V. due giorni prima della dimissione rimozione MAD. Esami ematici nella norma, sospesa terapia antibiotica. Alzata in carrozzina / deambula assistita con girello / FKT Si alimenta da sola
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Decorso clinico
«Il ruolo del Fisioterapista nell’Ospedale di Comunità»
15 marzo 2014
Ft. Marcella Incerti Casa della Salute di San Secondo
MMG
fisioterapista Medico fisiatra
Richiesta scritta di visita fisiatrica
Case manager Infermiera OdC
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Visita fisiatrica
Macro obiettivi
Compilazione cartella
riabilitativa
Case manager o
coordinatrice
fisioterapista
Medico fisiatra
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fisioterapista Valutazione funzionale
fisioterapica
Obiettivi
Raggiungibili
Informare il MMG e la Case Manager
Indicazioni terapeutiche a famiglia/ caregiver/
personale IP
PRESA IN CARICO
Cartella riabilitativa:
-Progetto -Tempistiche
-Modalità
NON raggiungibili
Possibile consulenza
fisiatrica
Ricerca e raggiungimento del massimo obiettivo
per quel paziente
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Paziente non più in trattamento, con
miglioramento delle condizioni durante la
degenza:
Nuova attivazione del fisioterapista
Casi particolari:
Se il fisioterapista ritiene necessario l’intervento
del fisiatra:
Può attivarlo direttamente, deve avvisare il MMG
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Riabilitazione
Trattamento tradizionale
Assistenza rivolta alla presa in carico per il
RECUPERO delle POTENZIALITA’ della
persona
- EDUCAZIONE paziente, famiglia, caregiver - CONSULENZA ridefinizione dei setting riabilitativi, le
valutazioni abitative e l’utilizzo, la gestione e la sperimentazione degli ausili
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Sorge spontanea una domanda….
Su che basi il MMG sceglie il
«destino riabilitativo» del proprio paziente???
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-Sindrome ipocinetica -Allettamento prolungato -Artropatie croniche - valutazione ausili - addestramento - …
-PTG e PTA -Fratture di femore -Esiti di ictus -Pazienti neurologici -Pazienti ad alta complessità PAC - …
BISOGNI RIABILITATIVI
COMPLESSI
SEMPLICI
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Livelli di bisogno riabilitativo:
COMPLESSO: prevede l’elaborazione in team di un progetto riabilitativo individuale e l’intervento di diversi professionisti della riabilitazione (fisioterapista,
logopedista, terapista occupazionale) coordinati dal medico specialista (FISIATRA).
SEMPLICE:
sistema integrato di interventi sanitari e socio-assistenziali destinati alla gestione riabilitativa di disabilità lievi, alla continuità assistenziale post
degenza e alla gestione della cronicità.
Team di riferimento: MMG, Infermiere, Fisioterapista, Operatori socio sanitari Nucleo di Cure Primarie
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alla base della scelta del Ft:
RIATTIVAZIONE:
l’alzata in carrozzina, il cammino assistito o in
autonomia, la riattivazione
all’autonoma gestione delle attività di vita (es.
l’igiene personale e l’alimentazione)
RIEDUCAZIONE:
Ha come obiettivo il ripristino di funzioni
andate perse per svariate cause, grazie a tecniche specifiche che operano
su muscoli, articolazioni, nervi, fasce ecc.
Fisioterapista Personale IP e O.S.S. Ospedale di Comunità di San Secondo Parmense
Tornando al nostro caso…. Cleonice, 80 anni,
Diabete mellito II, pregresso ictus,
Condizione caregiver NON idonea alla gestione familiare Piaga sacrale Allettamento
Sindrome ipocinetica Usava il rolletor
………
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Obiettivamente non si riscontra la necessità di un team coordinato dal medico specialista
in quanto la paziente non presenta alcuna modificazione corporea recente
(neurologica o ortopedica)
Bisogno semplice
fisioterapista Ospedale di Comunità di San Secondo Parmense
1° giornata: La paziente entra in OdC, disidrata, febbre nei gg precedenti.
3° giornata: Miglioramento delle condizioni generali QUINDI attivazione fisioterapista
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- Livello di vigilanza, coscienza, orientamento spazio-tempo, collaborazione - ROM articolare e esame muscolare - controllo del tronco da seduto - stazione eretta e equilibrio - deambulazione - analisi della situazione globale precedente al ricovero
Valutazione funzionale fisioterapica
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ALL’INGRESSO (3° giornata): Stato di coscienza: vigile, disorientata nel T grado di collaborazione: buono ROM articolare: limitazione nella flessione d’anca a causa del dolore sul sacro forza muscolare: sufficiente (quadricipiti, tricipiti e glutei = 3/5) tenuta del tronco da seduta: discreta, retropulsione grado di autonomia nei passaggi posturali: necessita di aiuto del Ft nel passaggio supina seduta nel passaggio seduta stazione eretta. nel passaggio letto carrozzina stazione eretta: raggiungimento difficoltoso, mantenuta per tempi molto brevi appoggiandosi ad un girello, poi si esaurisce e necessita di sedersi deambulazione: non possibile Barthel I. modificato = 6 / 20
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OBIETTIVI:
- Recupero della forza muscolare e dell’articolarità - Recupero della stabilità del tronco in posizione
seduta - Recupero della stazione eretta - Tentativo di deambulazione - Ripresa dell’esecuzione delle ADL - Aumento dell’autonomia personale globale
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Riattivazione motoria della paziente intervento fisioterapista: giorni alterni, secondo obiettivi istruzioni e addestramento del personale OSS e IP per interventi giornalieri di: - semplici mobilizzazioni - cambi e passaggi posturali (sicurezza) - deambulazione (se possibile) Ospedale di Comunità di San Secondo Parmense
colloquio telefonico con il figlio: dati i medesimi consigli da attuare quando è con la madre
Colloquio diretto con la paziente e il 1° caregiver (marito): Condividere gli obiettivi Aumentare la compliance Stimolare attività, concentrazione e responsabilità Renderla partecipe delle attività e delle modalità di esecuzione
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obiettivo principale comune:
disallettamento e recupero del maggior grado di autonomia possibile
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Proposta riabilitativa:
- Rinforzo selettivo dei principali gruppi muscolari - Mobilizzazione articolare passiva/ attiva-assistita - Stretching globale - Incentivare l’esecuzione di cambi e passaggi
posturali - Mantenimento della postura eretta - Miglioramento della forza e della resistenza durante
la deambulazione Consegnato opuscolo di esercizi da poter eseguire con i
familiari/caregivers durante la giornata.
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ALLA DIMISSIONE: Stato di coscienza: vigile, leggermente più orientata nel T grado di collaborazione: buono ROM articolare: dolore diminuito mobilità dell’anca migliorata. forza muscolare: discreta (quadricipiti, tricipiti e glutei = 4/5) tenuta del tronco da seduta: discreta, retropulsione annullata grado di autonomia nei passaggi posturali: minimo aiuto nel sia passaggio supina seduta e nel passaggio seduta stazione eretta. Esegue passaggio letto carrozzina in autonomia servendosi del girello stazione eretta: passaggio posturale possibile con supervisione, permane eretta in appoggio agli ascellari deambulazione: possibile con girello e ascellari per brevi tratti Barthel I. modificato = 13 / 20
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Al momento della dimissione dall’Ospedale di Comunità il Ft avrà:
redatto la cartella riabilitativa, aggiornata.
prodotto una breve relazione finale, presente in cartella
coinvolto il medico fisiatra per la prescrizione dell’ausilio più idoneo per la
paziente
suggerito la valutazione ambientale del domicilio
informato il medico di base sulla situazione attuale della paziente e sulle proposte da effettuare una volta rientrata al domicilio
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Rivalutazione PAI
Tra la prima e la seconda settimana vengono analizzate tutte le attività di vita
alterate e la loro evoluzione, in condivisione con il MMG.
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LETTERA DI DIMISSIONE INTEGRATA DATI ANAGRAFICI DEL PAZIENTE Cognome Nome Data di Nascita: Luogo di Nascita: Residenza: Medico curante: Data ricovero in OdC Motivo del ricovero in OdC: Diagnosi di dimissione: Data dimissione dall’OdC Obiettivo del PAI
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Il PAI risulta con gli obiettivi prefissati raggiunti. Il MMG decide per la dimissione Si contatta il figlio Si compilano richiesta di farmaci per il domicilio lettera medica ed infermieristica di dimissione, scheda assunzione farmaci. Si dimette la paziente al proprio domicilio con reinserimento nella Gestione Integrata.
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I casi clinici sono stati descritti da:
Inf. Silvia Bianchi Inf. Barbara Dalboni Inf. Hasna Hamsas Ft. Marcella Incerti
Inf. Patrizia Martano Dr. Remo Piroli
Dr. Paolo Maria Rodelli Ft. Giorgia Squeri
la relazione organizzativa è stata descritta da:
Inf. Ornella Orsi
paziente