livelli e tipi di prevenzione primaria, secondaria e terziaria
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Livelli e tipi di prevenzione primaria, secondaria e terziaria
Prevenzione primaria
Iniziative per impedire lo sviluppo delle malattie
Promozione e mantenimento della salute attraverso interventi individuali e collettivi sulla popolazione sana
Prevenzione secondaria
E’ di natura clinico-diagnostica Utilizzata soprattutto per malattie
cronico-degenerative Identificazione precoce di malattie
o condizioni a rischio (pre-cancerosi, ipercolesterolemia,...)
Prevenzione terziaria
Prevenzione delle complicanze di una malattia già in atto
Tipica delle malattie croniche inguaribili, delle patologie infettive che possono cronicizzare (AIDS, epatite B, C, TBC,…)
Attuazione di misure mediche, sociali e psicologiche per ridurre danni, invalidità, migliorare la qualità della vita
Prevenzione primaria
Esempi di interventi di prevenzione primaria
Malattie infettive Malattie croniche Incidenti e infortuni
Vaccinazioni
Disinfezione
Sterilizzazione
Notifica e accertamento casi
Controlli alimenti
HACCP
Controlli acque potabili
Educazione alimentare
Norme antinquinamento
Lotta alla droga
Campagna contro il fumo
Limitazione all’uso di alcool
Barriere anti-rumore
Divieto all’uso di materiali pericolosi
Limiti di velocità
Cinture di sicurezza
Uso del casco
Norme antincendio
Protezione dei lavoratori
Impianti elettrici a norma
Educazione stradale
Nei paesi in via di sviluppo le iniziative di prevenzione primaria sono relative alle vaccinazioni, alla bonifica dell’ambiente (acqua potabile, servizi igienici, smaltimento rifiuti,…)
Nei paesi industrializzati si rivolgono alle malattie croniche e alla prevenzione di incidenti e infortuni
Figure professionali coinvolte
Medico ospedaliero MMG Pediatra di libera scelta Personale non medico Personale dei servizi di Medicina
Preventiva delle Ausl Legislatori, amministratori pubblici Sociologi Genitori ….
La prevenzione primaria si avvale anche di campagne di informazione ed educazione sanitaria e di interventi di promozione della salute
Informazione sanitaria
È il primo passo verso una buona educazione sanitaria
Si avvale della divulgazione di informazioni soprattutto tramite i mass-media
Educazione sanitaria
“Processo educativo che tende a responsabilizzare i cittadini, singoli e a gruppi, nella difesa della salute propria e altrui” (1970, Igienista Alessandro Seppilli, Perugia)
Coinvolge diverse figure: insegnante, personale socio-sanitario,…
Gli interventi delle campagne di educazione sanitaria tendono a modificare consapevolmente e in modo durevole il comportamento della popolazione
Come attuare campagne di educazione sanitaria
Solida preparazione di base Privilegiare interventi atti a
perseguire obiettivi di salute Avere un obiettivo specifico,
concreto, non in contrasto con la realtà socio-culturale
Coinvolgimento di scuole e gruppi sociali presenti nella comunità
Promozione della salute
Processo che conferisce alle popolazioni i mezzi per assicurare un maggior controllo sul proprio livello di salute e migliorarlo
“Carta per la promozione della salute” Ottawa, 1986
Costruire una politica pubblica per la salute
Creare ambienti favorevoli Rafforzare l’azione comunitaria Sviluppare capacità individuali Riorientare i Servizi Sanitari Promuovere idee, fornire i mezzi e
mediare
Campagne di educazione sanitaria in Italia
Mammografia e pap-test Vaccinazioni obbligatorie Rischi del fumo, alcool Prevenzione incidenti stradali Malattie professionali ….condotte da Aziende USL, Regioni,
Ministero della Salute, Ambiente, Lavoro, Affari Sociali,….
PREVALENZA DI FUMATORI
Numeratore Persone di 15 anni e più, per abitudine al fumo__________________________________________________ x 100
Denominatore Popolazione dell’indagine DOXA
Validità e limiti. L’indagine campionaria è stata effettuata dalla DOXA per conto dell’Istituto Superiore di Sanità, in collaborazione con l’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri e la Lega Italiana per la lotta contro i Tumori.I dati sono stati messi a confronto con quelli rilevati, con la stessa metodologia, nelle edizioni precedenti.Le informazioni sono state raccolte nel periodo 15 marzo-30 aprile 2005 in 149 comuni di tutte le Regioni italiane, attraverso 3114 interviste condotte su un campione rappresentativo, costituito da soggetti adulti di almeno 15 anni di età.
Confronto internazionalePrevalenza di fumatori nella popolazione adulta delle
Regioni WHO
J. Mackay, M. Eriksen, The Tobacco Atlas - WHO 2002
0%
5%
10%
15%
20%
25%
30%
35%
40%
Grecia
Distribuzione percentuale del campione in base all’abitudine al fumo
MACROAREE Nord%
Centro%
Sud/Isole
%
Totale%
Mai Mai fumatori 54,0 51,8 60,5 55,8Ex fumatori 19,6 24,8 13,7 18,6Fumatori di sigarette totali di cui:
26,4 23,4 25,8 25,6
-meno di 15 sigarette/ die
14,8 12,5 9,7 12,3
-15-24 sigarette / die
10,3 8,5 12,9 10,9
-più di 25 sigarette/die
1,3 2,4 3,2 2,4
Fonte dei dati ed anno di riferimento. Il fumo in Italia- Indagine DOXA per l’ISS- Maggio 2005
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
1957 1965 1975 1990 2001 2002 2003 2004 2005
Anno di indagine
maschi femmine
Prevalenza del fumo di sigarette negli uomini e nelle donne - indagini DOXA condotte fra il 1957 ed il 2005-
CENTRI ANTIFUMO
Numeratore Numero Centri Antifumo_________________________________ x 100000
Denominatore Popolazione regionale
Validità e limiti. L’indicatore non tiene conto delle attività svolte in ambito privato, volontaristico o di altre realtà che non hanno formalizzato l’offerta.
Le strutture censite sono eterogenee nelle modalità di accesso, nell’iter di valutazione del fumatore, nella formazione culturale degli operatori e, di conseguenza, nella tipologia di approccio terapeutico.
Fonte dei dati ed anno di riferimento. Osservatorio Fumo, Alcol e Droga-Istituto Superiore di Sanità. Dati aggiornati a maggio 2005.
Regioni Centri (SSN) Centri (LILT) Totale centri centri/popolazione
Piemonte 14 5 19 0,4Valle D'Aosta 1 1 2 1,6Lombardia 36 7 43 0,5P.A.Bolzano 4 1 5 1,0P.A Trento 6 1 7 1,4Veneto 29 7 36 0,8Friuli Venezia Giulia
6 2 8 0,7
Liguria 8 4 12 0,7Emilia Romagna 30 6 36 0,9Toscana 25 8 33 0,9Umbria 9 2 11 1,3Marche 9 4 13 0,8Lazio 16 5 21 0,4Abruzzo 9 1 10 0,8Molise 2 2 4 1,2Campania 13 4 17 0,3Puglia 15 5 20 0,5Basilicata 1 1 2 0,3Calabria 3 3 6 0,3Sicilia 8 6 14 0,3Sardegna 4 4 8 0,5ITALIA 248 79 327 0,5
Centri Antifumo, del Sistema Sanitario Nazionale e della Lega Italiana per la Lotta ai Tumori
Numeratore Soggetti con BMI tra 25 e 30 e >30__________________________________________________ x 100
Denominatore Popolazione dell’indagine Multiscopo
Validità e limiti. Il Body Mass Index (BMI) è il parametro più utilizzato per la determinazione del peso ideale e viene definito come il rapporto tra il peso ed il quadrato dell’altezza. Per la sua semplicità d’uso rappresenta uno strumento agevole per conoscere la diffusione dell’obesità nella popolazione.
Benchmark. Secondo la classificazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, una persona si definisce “obesa” se il suo indice di massa corporea è >30; in “sovrappeso” per valori compresi tra 25 e 30 Kg/m2.
SOVRAPPESO ed OBESITA’
Fonte dei dati ed anno di riferimento. ISTAT- Indagine Multiscopo sulle famiglie “Stili di vita e condizioni di salute”- Anno 2002
0
5
10
15
20
25
Amer
iche
Confronto internazionalePrevalenza di obesità nella popolazione adulta delle
Regioni WHO
Nutrition for health and development, World Health Organization 2000.
REGIONI Soggetti sovrappeso %
Soggetti obesi %
Piemonte Piemonte 28,9 8,1
Valle d’Aosta 32,0 8,4
Lombardia 31,2 7,2
Bolzano 26,6 5,8
Trento 27,8 7,1
Veneto 33,9 8,6
Friuli Venezia Giulia 32,1 8,1
Liguria 33,6 7,6
Emilia Romagna 33,2 8,7
Toscana 30,8 8,3
Umbria 36,9 7,9
Marche 32,0 7,3
Lazio 33,8 8,2
Abruzzo 36,3 10,9
Molise 34,8 10,8
Campania 37,2 9,3
Puglia 36,3 9,6
Basilicata 35,0 9,6
Calabria 37,6 8,4
Sicilia 36,8 9,9
Sardegna 30,8 8,8
Italia 33,5 8,5
Prevalenza di sovrappeso ed obesità in persone di 18 anni e più, per Regione.
CLASSI D’ETA’ UominiUomini%
Donne%
18-24 1,6 1,5
25-34 3,9 2,3
35-44 8,1 4,0
45-54 12,1 10,5
55-64 12,9 13,7
65-74 14,3 16,0
75 e più 8,3 11,0
Totale 8,7 8,3
Prevalenza obesità in soggetti di 18 anni e più, per sesso e fascia di età.
PERSONE DI 3ANNI E PIU’, CHE PRATICANO ATTIVITA’ FISICA
Num. : Persone di tre e più anni che praticano attività fisica _______________________________________ x 100
Den.: Popolazione dell’indagine Multiscopo
Validità e limiti. Le informazioni vengono rilevate dall’Istat annualmente mediante l’indagine multiscopo sulle famiglie “Aspetti della vita quotidiana”. L’indagine campionaria rileva circa 21.000 famiglie per un totale di oltre 50.000 individui. I dati sono raccolti per intervista diretta. Alle persone di 3 anni e più viene chiesto se praticano uno o più sport con continuità o saltuariamente (attività sportiva) e se gli capita di svolgere nel tempo libero qualche attività fisica come passeggiate di almeno due chilometri, nuotare, andare in bicicletta o altro almeno qualche volta nell’anno. Si tratta quindi di informazioni soggettive
riportate direttamente dagli intervistati.Fonte dei dati. ISTAT- Indagine Multiscopo sulle famiglie “Cultura, socialità e tempo libero”- Anno 2002
REGIONI Sport inmodo
continuativo %
Sport inmodo
saltuario %
Qualcheattività fisica %
Non praticano sport %
Non indicato %
Piemonte Piemonte 21,2 11,5 30,6 36,3 (..)
Valle d’Aosta 25,7 15,4 25,9 32,9 (..)
Lombardia 23,5 11,0 29,9 35,2 (..)
Trentino Alto Adige
28,8 18,7 35,4 16,7 (..)
P.A. Bolzano 33,8 20,8 28,4 16,3 0,6
P.A. Trento 23,9 16,7 42,1 17,1 (..)
Veneto 24,4 13,9 33,8 27,6 (..)
Friuli Venezia Giulia
22,1 10,9 35,9 30,6 (..)
Liguria 21,1 9,0 34,1 35,6 (..)
Emilia Romagna 22,3 11,0 30,8 35,4 (..)
Toscana 23,1 9,5 31,0 35,9 0.6
Umbria 19,3 8,0 29,4 42,8 (..)
Marche 22,0 8,3 28,5 40,3 0,9
Lazio 20,2 10,7 26,5 41,5 1,0
Abruzzo 16,6 9,6 23,3 50,0 (..)
Molise 15,4 8,1 26,2 49,6 0,7
Campania 12,3 6,7 27,4 52,5 1,1
Puglia 16,9 8,6 25,3 48,4 0,7
Basilicata 14,8 8,4 24,2 52,3 (..)
Calabria 14,5 8,0 20,8 55,6 1,1
Sicilia 14,1 7,4 21,7 56,3 0,6
Sardegna 20,5 9,8 32,3 37,3 (..)
Italia 19,8 10,0 28,6 41,0 0,6
Ripartizione geografica
Attività fisica regolare 1997 2001
Nessuna attività fisica1997 2001
Italia nord occidentale
37,6 36,6 29,4 32,9
Italia nord orientale 42,5 41,0 24,9 29,7
Italia centrale 33,0 34,1 37,8 39,8
Italia meridionale 29,4 26,8 42,5 51,0
Italia insulare 27,8 28,2 46,8 52,0
Italia 34,4 33,6 35,5 40,3
Persone di tre anni e più che praticano attività fisica. Anni 1997 e 2001.
Fonte dei dati: Ministero della Salute- D.G. della Programmazione Sanitaria.-Anni 1997-2001.
COPERTURA VACCINALE ANTINFLUENZALE
Numeratore Numero di soggetti vaccinati (Regione, età)_________________________________________________ x 100
Denominatore Popolazione residente (Regione, età)
Validità` e limiti. La copertura vaccinale rappresenta uno dei principali indicatori di efficienza ed efficacia dell’offerta della vaccinazione.I dati non includono le dosi somministrate in strutture differenti da quelle del Servizio Sanitario Nazionale.
Benchmark Il PSN 1998-2000 ha indicato la soglia del 75% per la copertura vaccinale nella popolazione di età > 65 anni.
* La circolare del Ministero della Salute del 5/08/2005, relativa alla prevenzione e al controllo dell'influenza per la stagione 2005-2006, conferma la necessità di raggiungere almeno il 33% di copertura nella popolazione.
Fonte dei dati ed anno di riferimento: elaborazione del Ministero della Salute, Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria, Ufficio V Malattie Infettive, sui dati forniti dalle Regioni e Province Autonome. Dati aggiornati al 29/12/2004.
REGIONI 1999-2000%>65 anni
2000-2001%>65 anni
2001-2002%>65 anni
2002-2003%>65 anni
Piemonte 33,8 44,7 48,3 51,5Valle D’Aosta 35,8 56,6 54,5 56,0Lombardia 39,6 46,7 53,8 58,7P.A. Bolzano Non disponibile 43,3 38,8 46,8P.A. Trento 42,4 48,3 50,5 54,6Veneto 47,3 60,7 63,5 Non disponibileFVG 63,5 70,0 71,1 72,2Liguria 37,7 42,3 54,2 59,6Emilia Romagna
46,2 58,4 61,9 66,5
Toscana 36,0 51,9 51,7 56,7Umbria 45,5 51,7 58,1 59,3Marche 53,5 60,8 62,9 65,3Lazio 26,7 46,5 60,5 67,5Abruzzo 42,5 50,2 53,7 64,0Molise 46,7 61,4 61,4 66,9Campania 38,1 62,3 Non disponibile 75,6Puglia 38,0 49,0 62,9 64,8Basilicata 45,6 42,3 46,7 61,8Calabria 23,6 29,7 Non disponibile 43,9Sicilia 41,4 47,8 47,4 61,2Sardegna 30,0 39,4 46,9 52,4Italia Italia 40,7 50,7 55,2 60,3
Trend storico della copertura vaccinale >65 anni
Regione/ P.A. <5 aa. 5-14 aa. 15-24 aa. 25-64 aa. >= 65 aa.
Totale
Piemonte 2,2 1,8 2,5 5,3 55,7 15,5
Valle D’Aosta 1,5 1,2 3,9 4,5 55,3 13,9
Lombardia n.p. n.p. n.p. n.p. 60,9 14,7
P.A. Bolzano 1,9 1,2 1,4 4,4 51,1 10,9
P.A. Trento 2,2 1,6 0,9 0,2 57,8 n.p.
Veneto 0,4 0,4 6,3 6,3 70,9 17,4
FVG n.p. n.p. n.p. n.p. 72,4 23,6
Liguria 4,1 3,1 3,0 9,3 62,5 22,0
Emilia Romagna 4,4 3,9 3,8 9,1 70,3 21,8
Toscana 6,2 5,0 6,0 7,4 61,5 19,4
Umbria 2,7 1,8 1,6 7,1 62,2 18,6
Marche 3,6 3,1 4,6 7,2 67,1 19,6
Lazio 1,9 2,0 1,9 8,1 69,5 17,9
Abruzzo 6,0 4,4 3,2 6,5 67,9 18,7
Molise 7,7 6,1 7,4 9,8 73,7 22,7
Campania 7,4 5,4 4,7 8,9 72,3 17,0
Puglia 7,7 6,1 3,6 7,4 68,4 16,7
Basilicata 1,2 1,7 2,3 8,4 69,9 18,3
Calabria 3,2 2,9 2,8 6,3 55,1 13,8
Sicilia 4,3 3,8 4,2 8,0 63,8 16,4
Sardegna 6,6 4,0 2,9 6,2 43,9 11,8
Italia Italia 4,0 3,1 3,5 6,9 63,4 17,5
Copertura vaccinale antinfluenzale- Stagione 2003-2004
Prevenzione secondaria
(WHO)
Screening is the process by which unrecognised diseases or defects are identified by tests that can be applied rapidly on a large scale. It sorts out apparently healthy people from those who may have a disease.
DEFINIZIONE DI SCREENINGDEFINIZIONE DI SCREENING
Affinchè un programma di screening sia:
• Sicuro per i soggetti a cui è proposto
• Eticamente accettabile• Positivo in termini di costo/efficacia
devono essere rispettati alcuni requisiti (di malattia, del test, del servizio sanitario)
CRITERI PER INTRAPRENDERE UNA
CAMPAGNA DI SCREENING
Requisiti di malattia• Malattia grave o comunque di rilevanza
sociale• Deve essere disponibile un trattamento
efficace nello stadio pre-sintomatico della malattia
• Deve essere conosciuta la storia naturale della malattia in modo da sapere se esiste un margine di tempo dopo la diagnosi precoce per poter intervenire in modo risolutivo
• Se la malattia è rara, per poter avere un buon impatto costo/efficacia , occorre che l’efficacia sia molto elevata
• (es.test di Guthrie alla nascita è in grado di individuare tutti i bambini con fenilchetonuria, condizione molto rara)
CRITERI PER INTRAPRENDERE UNA
CAMPAGNA DI SCREENING
Requisiti del test
• Rapido e di facile esecuzione, economico
• Sicuro e ben accettato dai soggetti su cui deve essere effettuato (non invasivo)
• Affidabile e valido
Tipi di screening
Diagnosi precoce della malattia in fase pre-clinica (es. carcinoma in situ)
Diagnosi di condizioni a rischio per la malattia (precancerosi, displasia grave)
TEST DI SCREENING
Un test è affidabile se fornisce risultati coerenti, ripetibili
Un test è valido se divide correttamente le persone nel gruppo con malattia e nel gruppo senza malattia in base alle sue caratteristiche di SENSIBILITA’ e SPECIFICITA’
Risultati possibili del test
malattia+
malattia-
Test + a b a+b
Test - c d c+d
Totale a+c b+d N
Sensibilità e specificitàM+ M-
-
Test + a b a+b
Test - c d c+d
Totale a+c b+d N
SENSIBILITA’: probabilità del test positivo nelle persone con malattia: a/(a+c)SPECIFICITA’: probabilità del test negativo nelle persone senza malattia: d/(b+d) VPP: probabilità di essere affetti dalla malattia quando il test è positivo: a/ (a+b)VPN: probabilità di non essere affetti dalla malattia quando il test è negativo: d/(c+d)
Sensibilità
• La sensibilità è la proporzione dimalati che risultano positivi al
test• La sensibilità è la capacità dellamisura di identificare i malati• La sensibilità è la probabilità dirisultare positivi al test quando si
è malati
Specificità
• La specificità è la proporzione di sani
che risultano negativi al test• La specificità è la capacità
dellamisura di identificare i sani• La specificità è la probabilità dirisultare negativi al test quando
si è sani
Sensibilità e specificità (I)M+ M-
-
Test + 90 50 140
Test - 10 950 960
Total 100 1000 1100
SENSIBILITA’: 90/100 = 0,9 = 90%
SPECIFICITA’: 950/1.000 = 0,95 = 95%
VP (+): 90/140 = 0,643 = 64,3%
Sensibilità e specificità (II)M+ M-
-
Test + 90 500 590
Test - 10 9500 9560
Total 100 10000 10100
SENSIBILITA’ : 90/100 = 0,9 = 90%
SPECIFICITA’: 9.500/10.000 = 0,95 = 95%
PV (+): 90/590 = 0,152 = 15,2%
glucosio
Personesane
Persone condiabete
11090 130
Valutazione efficacia screening (1)
Valutazione efficacia screening (2)
Test di screening più comuni
Pap-test Mammografia Screening pediatrici per:
fenilchetonuria, displasia congenita dell’anca, galattosemia,…
Programmi nazionali screening previsti dal PSN 1998-2000
Screening mammografico con periodicità biennale per le donne tra 50 e 69 anni;
Screening tramite pap test con periodicità triennale per le donne tra 25 e 64 anni;
Diagnosi precoce delle patologie tumorali eredo-familiari invasive e preinvasive nei soggetti riconosciuti ad alto rischio, limitatamente alle patologie per le quali la diagnosi precoce si è dimostrata efficace nel modificare la storia naturale della malattia.
I programmi di screening dovranno prevedere (cfr PSN 98-00):
La predisposizione di Linee guida per la conferma diagnostica dei casi sospetti identificati ed il trattamento tempestivo dei casi confermati;
L’istituzione di un sistema di controllo di qualità dei programmi di diagnosi precoce.
Mammografia:caratteristiche
Sensibilità: 77-97%.Diminuzione(51-83%) nelle donne sotto i 50 anni o in terapia ormonale sostitutiva
Specificità: 94-97%. Falsi positivi soprattutto nelle donne sotto i 50 anni(7-8%)
Screening for breast cancer. What’s new from tha USPSTF. AHRQ Pubblication N° APPIP 02-0011, April 2001. Agency for Helthcare Research and Quality, Rockville, MD.
Mammografia: aspetti positivi
Lo screening mammografico effettuato ogni 1-2 anni puo’ ridurre la mortalità per carcinoma mammario del 20-25%
Effetto maggiore per donne dai 50 ai 69 anni (l’ elevato rischio neoplastico aumenta con l’età dalla 4° decade in poi)
Screening for breast cancer. What’s new from tha USPSTF. AHRQ Pubblication N° APPIP 02-0011, April 2001. Agency for Helthcare Research and Quality, Rockville, MD.
Mammografia:aspetti negativi
Ad oggi vi sono dati contrastanti riguardo gli effetti sulla mortalità per carcinoma mammario
Lo screening mammografico non cambia in modo significativo la mortalità complessiva
E’ presente un aumento della mortalità associato allo screening:
- radioterapia
- eccesso di morti cardiovascolari
Olsen O, Goetzsche PC, Screening for breast cancer with mammography (Cochrane Rewiew), The Cochrane Library, Issue 4, 2001 Oxford, Update Software
PAP-TEST Sensibilità:
- 80% CIN pre-invasivo
- 85% stadio pre-clinico 1a - 1b
- 90% stadio pre-clinico 2
Specificità:
- 99,94% (0,06% falsi positivi) Conferma con colposcopica e biopsia
- 93,74% con borderline classificati positivi (6,2% risultati borderline con necessità di ripetere il test)
Van der Akker-van Marle ME, Van Ballegooijen M, et al :Cost-Effectiveness of cervical cancer screening: Comparison of screening policies, J Natl Cancer Inst, 2002 Feb 6 vol 94,N°3, pp 193-204
PAP TEST
Scopi: - identificare neoplasie in fase pre-invasiva
- ridurre la mortalità da Ca cervice uterina Effetti: riduzione del rischio di morte
- 80% stadio 1a
- 20% stadio 2 Periodicità: triennale per le donne tra i
25 e i 64 anni
Van der Akker-van Marle ME, Van Ballegooijen M, et al :Cost-Effectiveness of cervical cancer screening: Comparison of screening policies, J Natl Cancer Inst, 2002 Feb 6, vol 94,N°3, pp 193-204
FOBT :
- Sensibilità: variabile dal 40%1 al 92%2 a seconda dello studio considerato (media 70%)
- Specificità: 90%
ENDOSCOPIA* :
- Sensibilità : 90%
- Specificità : 100%
* per il segmento intestinale esplorato
2 Bond JH, Screening Guidelines for Colorectal Cancer, Am J Med , 1999 Jan 25, vol 106, pp 7s-10s1 Farina A, Gaiti L, Pisano G, Zambelli A, Lo screening della popolazione a rischio per cancro del colon retto nella provincia di Cremona
PSA
Raccomandato ogni anno Bassa sensibilità e specificità
SENSIBILITA': 80% SPECIFICITA': 28-35%
Biopsia per valori di PSA > 4 ng/ml
Hoedemaeker RF, Van der Kwast TH, Vis AN, Boer R et al, Pathologic Faetures of Prostate Cancer Found at Population-Based Screening With a Four-Year Interval, J Natl Cancer Inst, 2001 Aug 1, Vol 93, N° 15, pp 1153-1158
PSA
Assenza di prove di una riduzione di mortalità negli uomini sottoposti a screening
Elevato numero di falsi positivi Rischio di lead-time bias (pura
anticipazione diagnostica senza benefici dimostrati)
Sperimentazione di Québec
42% degli uomini di 50 anni svilupperà un (micro) carcinoma della prostata nel resto della vita
9% di essi avrà sintomi a causa del tumore
3% morirà a causa del tumore
Conclusioni
Non vi è riduzione della mortalità
Impatto negativo sulla qualità della vita sembra superare i benefici
Screening per Ca colon-retto: FOBT* + ENDOSCOPIA
La lunga fase preclinica rende il tumore adatto particolarmente a test di screening per i soggetti di età superiore ai 50 anni a rischio per:
storia personale o familiare di Ca colon precedenti resezioni di adenomi anamnesi positiva per patologia infiammatorie croniche
(Chron,RCU) Periodicità: - FOBT ogni 2 anni circa
- ENDOSCOPIA ogni 5 anni (FOBTneg) Bond JH, Screening Guidelines for Colorectal Cancer, Am J Med , 1999 Jan 25, vol 106, pp 7s-10s
* Foecal occult blood test (ricerca sangue occulto fecale)* Foecal occult blood test (ricerca sangue occulto fecale)