livio pascoli - saggio antiromantico e romantico di livio pascoli dedicato agli amatori...
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A satirical poem by Livio Pascoli (1818).TRANSCRIPT
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1
SAGGI()
ANTIBÓMANTICQ Е ROMANTICO
DI
ÍL. P.
DEDICATO
AGLI AMATORI DELL’ ODIEBNO
GUSTO POETICO.
La même justes-le ¿esprit qui пои: fait écrire
de bonnes choses , mmslfait арт-Лает!” gliel/ee
ne le soient pmsl assez pour тёти- «Mtn lûes.
LA-Bnm'ànl. Des ouvrages de l'esprìb.
MILANO
DA1 товснп n1 сто. гявоттл
1818.
и.
*c*
„lv
La presente Opera è sono la protezione delle гада.
PROTESTA.
Nè genio- di `farsi nome , nè spirito
di contraddizione о parzialitrì per le
odierne opinioni dei gusto poetico in
dussero l’ autore a pubblicar questo
Saggio col titolo di antz'romantico e
romantico. Egli ha steso liberamente i
suoi pensieri colla sola Íusinga di po
ter esser letto dagli amatori d’ ambe
le specie di poesia , a’ quali ha consa
crato il suo opuscolo.
908’
--- __
*il “_i-...
LA VENDETTA;
Spero trovar pietà , non elle' peraoń'q.’
Pan.'
О п'Ёзса юпшайпе';
Balle -Scosces'e , e selvè ,'
Antri romiti inospiti
Ricoveri di belve ';
Ímpurb suol che' adombrand
Ciglioni torŕe'ggian ti ,
Ove furtivi 'su'isciano
Angui nemioi erranti , .
Óve d’ un guardo Zéfird
Avvivator n-on degna д
Ove. perpetuo l’ acre'
Gàliginoso regna 1
yal' l17N!
Finchè pietosa accolgami
La cimba al torbo Вetе,
'Voi testimon, voi giudici
Del mio dolor sarete.
Fra voi potrò divellere
Lo stral che porto in seno ,
Potrò sfogar qui libero
L’ acuta doglia almeno.
Qui lungi da perfidia
Movrò gl’ incerti passi ,
E scuoterò co’ gemiti
I freddi tronchi, i sassi.
Qui di colei che ferrea
Così .miannoda il core ,
Cedrà la viva immagine
Al crudo mio dolore.
Già un tetro orror diffondesi
Per queste orrende valli ,
Or che s’ attuffa Apolline
Ne’ liquidi cristalli.
Già la volubil Cinzia
Con debil raggio sporge
Fra l’ atra nube instabile,
Che l’ emisfero avvolge.
О della notte placida
Madre propizia e Diva ,‘
La cui sembianza all’ anima
Voluttuosa arriva!
Tu che gli amanti fervidi
Nella dolcezza immergi,
Е i fortunati talami
Di dolce oblio cospergi ,
Vedi qual foco indomito
M°empie le vene , e quale
Dissecca le mie lagrime
Disperazion mortale!
lVedi a qual prezzo , ahi misero!
L’ aura vital respiro; '
Vedi qualcrudo straziami ‘ъ
Divorator martiro! "
Numi spietati! Orribile'
E troppo la mia sorte.
Quanto il furor che m’ agitae .
E superior di morte! '
Oh rabbia! О truce Nemesi,
Minosse , о Badamante I . .
S’ apran gli abissi, e ingoino
Un furibondo errante.
j/’L
Morir! che dissi?. . Ah forano
Le ree nefande brame
Paghe cosidelre'mpia,
Della spergiura infame.'
Vivasi pure , e il despota
Della Possanza inferna
A lei propizio invochisi,
A mia vendettaeterna.
Possan le'd'urie' gelide ь -
Col' 'più mortal tormento ‚
Ешр1гчиel core , e` ìnfondergli.
Tutto il furor che sento.
Ma quai .raddoppiati tenebreL7 orror di questal grotta!
Colne fra lampi assidui
Bapidamente ‘аниона !
Fuggon le belve, e annidansi
Negli antri~più profondi
All’' apparecchio lugubre
De’ nembi furibondi.
L"augel sinistro e' querulo
Il pigro carine' arresta.
заносе rombante fremito
La tacita foresta...
Già s’ urtano , е confondonsi
In lotta gli elementi:
Densi vapor disciolgonsi
In rapidi torrenti.
Guizza per fl’ aura il folgore ,
Tuona'la nube nera ‚
Е scavernata sibila
Nembifera bufera.
Abbagliano ' meteore
Sanguigne luminose ,
Е flagellate gemono
Curve le piante annose.
Ecco uno stral mortifero
Bade l’ alpestre masso l
Tutto travolve e stritola
Con orrido fracasso.
Nembi , procelle ignivome ,
Tutti su me tuonate ,
Meno al mio cor terribili
Dell’ anime spietate.
Giove , per cui nell’ orbite
Temi possente impera ,
Che vedi il più. recondito
Dalla supema sfera,
am»
10
I tuoi roventi fulmini,
I tuoi Навет invoco ,
Or che di morte aggravano
Quest’.esecrato loco.
Strisci il più orrendo , е penetri
Là dove in calma e pace , .
De’ sacri giuri immemore
Quella crude! sen giace :`
L’ investi , е in la voragine
La piombi Acherontea.
Pera il suo nome,r e perane
La rimembranza rea.;
ALGERI BOMBARDATA
NEL 1816.
Che su’ vinti nemici
Le crude gare, i sanguinari sdegni
Delle Bomulee destre domatrici
Foran costumi indegni
Dell’ appurata età che ne rischiara ,
Lo vuol ragion: ma che li merti l’ empio
Di sangue mercator barbaro sciame ‚
Che fra neri delitti
Calpesta i giuri ed i più sacri dritti,
Lo mostra un natural grido frcmente,
L’ universal ragion , che ne risente.
,7M
Г!
Alta Diva immortal, pel cui sembiante
Vesti , conquiso , le taurine forme
L’ Egioco Tonante ,
Fausto balen vedoilambirti ilcrine
Dalle palme difficili innestate!
Al braccio tuo possente
Dona propizio fato
All’ oppressor comun dettar confine.
L’ unica speme è nel tuo brando sculta
Della вeдente umanitade inulta.
Già il provocato folgore Britanno
Provò qual possa un giorno
уедeт, e impallidire il vil tiranno.
Oh! come il gran soggetto
Fra recente splendor di cetra degno
Mi si presenta all’ agitato ingegno;
Per cui l’ Anglo col fulmine di Giove .
Tuonò, e il superbo vinse!
Chi dir potrà le rinovate prove
D’ alto valor , l’ eccidio ,
Le stragi luttuose, i vasti incendi,
I Гeй scoppi impetuosi , orrendi?
Selva d’ abeti ondeggia
Per lo spumoso Egeo;
Aura vittrice la sospinge e` aleggia
IJ
Intorno al prode Exmouth, che altero sorge
Qual figlio di Pelèo ,
Е ail'retta 1’ ostil balza, e la misura
Con impaziente ciglio.
Già appressan l’ ardue mura;
Già a fronte dell’ insegne
Vario-Pinte шпаге all’ aura sciolte,
Le rocche fluttuanti ecco raccolte! .
Ессо spirante audacia .
Sul vigile ripar , d’ Algeri il sire
Sogguata il Condottier che lo minacia,
Poi con feroce ardire
Balza dal lido al {iancbeggiato spalto,
Ed animando i suoi contro il temuto'
Urto primier dell’ imminente assalto ,
Babido i ceppi addoppia
Alle dogliose vittime innocenti,
Che fra Ponte moleste
Invocano l’ ultrice ira celeste.
Quale di nubi avanza '
Nembifera coorte , ecco spiegarsi
In tatica. ordinanza г ‚д
Le pregne di martir fulminee moli.
Contro il fellon spietato ecco scagliarsi
Morte , terribil morte ‚ ‚ . . ..
14 `
E ferro diluviar, е foco , e quanta ,
In onta all’ uom, rinserra
Materia combustibile la terra.
Al ruinoso scoppio
Assiduo , profondo ,
On tutto si direbbe
Da cardini tremar , scuotersi il mondo;
Tanto mitraglia striscia
Sul formidabil lito.
Dall’ igneo sen dell’ ampie moli uscito
L’ orribile fragore
Fere il percosso orecchio , e piomba al core.
Quale al Sebeto in riva
Tartarea spuma esce talor fremendo
Dal cavo masso in sua temuta piena ,
Luce infausta spargendo
Fra bitumi roventi 'ed arsa arena ,
Е col solfureo vortice '
Oscura e involve spaziosi campi,
Tal cade impetuoso ,
A memorabil danno ,
Sulla cervice ostíl nembo Britanno.
Ve’ come la nascosta
Fiamma scoppiando da robusta nave,
Свае la turba opposta,
E come a un tratto mille. .
Son folgori vibrati!
Vedi le vorticose ampie Тише . ' .
Spargersi fuor da concavi metalli,
E l’ Algerine antenne infrante e враги,
Metà sommerse e curve,
Е lе divelte travi, e remi e зане
Entro gorghàsanguigni alto nuotare ,
Mezzo preda alle flamme e mezzo al mare.
Vedi il Dey feroce al gran periglio
Saldo qual rupe in mezzo a ria' procella',
Oppor valor, consiglio
All’Anglico furor che lo'ilagella!
Е dove più rapace infuria morte
Ratto , precipitevole lanciarsi ,
Indi imprecar `la sorte .
Scelte vedendo munsulmanne schiere è
Nell’ orrido .cadere '
Voraginoso turbine di guerra , '
Che tutto inonda , щи, rovescia , atterra!
Ессо roventi globi `
Sparger funereo lampo .,
E col fiscbiante rombo .
Fendere il curvo ciel tra fumo е' vampo,
Entro i ripar cadendo
›20
.",—.\..‘г '
16
Ove l’ incerta appar striscia' d’ elmetti
De’ battaglion ristretti
D’ Algeri altera e forte,
Che invan di spessi colpi
Lampeggia torreggiante mezzo ascesa.
Entro nube di fumo vorticose!
Spettacol miserando! Ecco repente
Su quanti ha legni il porto`
Crescer l’ incendio distruttor, fremente ,
Che tutto invade e incalza!
Chi semivivo sbalza
Dalla vorace fiamma in mezzo all’ onda!
Chi la fuggente vita
Alla ritrosa sponda
Appoggiar tenta colla man smarrita ,
Е chi, aggrappato а fune ,
Lotta con lena disperata e 'forte
Coll’orrida che il cinge ombra' di morte!
¢ .
Già d’ arse rocche e d.i crollanti mura
Sorge l’infausto aspetto
Là dove inaccessibile natura
Sembra che a uman poter neghi ricetto.
Già fra le strida e pianti
Scemon gli ostili folgori тощий;
Е il gigantesco orgoglio
I7
Abbrividito , i prodi suoi discerne
Зрeлый, malvivi, disanguati, odiarsi,
Sulle vermiglie onde bollenti sparsi.
Nè sol preda. di bellici' tormenti
Bestan gl’ iníidi in la fatal tenzone ,
.Clie ancor da strage avviluprpati e spenti
,Vede caderei suoi l’' Anglo campione;
Quindi' raddoppia ardir ,’ curaI ingegnosa ,
Tanto che tregua e posa ,
Unico mezzo e scampo
A estreme irreparabili ruine ,
A1 supplice predon s’ accorda alfine.
Già volan mille per le vie spumose
Soccorrevoli remi ,' onde a’ martiri
Fian tolte l’ angosciose
Vittime di nequizia e rei deliri ,
Che respinte gli son dall’ onda e Sparte.
Eroica umanità,- quanto risplendi
Sull’ orrida caligine di Marte!
Come più grata appare ,
Più fulgida pietade in mezzo all’ armi,
вeзла di storia e di sublimi carmi!
.Ahi se memoria tanta
A scuotere il feroce ancor non basta;
Se di perfidia i sacri patti ammanta ,'
‘22
x8
E il marittimo dritto ancor contrasta;
Che più si tarda a ravvivar l’ immago
Dell’ emula di Roma alta Cartago!
Umanità risorga , e la perversa
Besti esecrabil turba
Qual polve al soffio aquilonar dispersa,
Lega concorde alla grand’ opra intenda,
E nel tempio di gloria eterna splenda,
IL PASSAGGIO DEL MAR ROSSO.
Invan gridava, alto la spada Евклида,
Buina e morte , l’Egizian tiranno
Colla, terror spirante, anima cruda;
Che le fuggenti turbe intorno stanno
A1 'prode Condottier pieno del Nume,
La cui vendetta è irreparabil danno.
Е già quel doppio folgorante lume,
Che il fe legislator dal sacro monte ,
Gli appar là dove ha del saper l’ acume.
Dell’ Eritreo agitato eccolo a fronte:
Placido il Ева , e le ferventi ciglia
Itivolge al Ciel, che de’ prodigi è il fonte.
mi,h
zo
Timor misto врете е meraviglia
Empie l’ eletto stuol , tolto al servaggid
Di Faraon che il segue a sciolta briglia;
Quando Mosè, non da terren coraggio
Spirito', ma invaso di celeste ardore
S’ accinge al memorabile passaggio.
Alza la verga po'rtentosa. Il core'
Palpita а ognun' quando' l’ab‘bassa д e' intinge'
Ñello scorrente vorticose umore.
Ratto si squarcia Fonda , e si restringe
In due gran masse’ , un ampio varco aprendo
Al popolo, che in quel tutto si spinge.
Premon' le terme, al Creator plauden'do ,
Il facil calle ,Г ove la°Íp0ssaappare
Del.. Braccio impercettibile ‘ trem'etido.
Ecco per l’ onda' scarsa.' un boccheggiare'
Di squamme , un'. ŕluttuar леи interrotto
Di quanti .mostri ha negli abissi il mare.
I.’ ammassoy d’ acque bipartite e rottoBigurgita cantato-mitoäsplŕmdso'ïk '
.. Forzato" a regger l’ indomabil'fiotto.
Avanza. Faraonel precipitoso' ,'
Il fuggitivo' popolo i'ncalzando',
.Е 3г1‹1а_е sprona il' palafren focoso'.
Ma impallidi,l l’ aperto mar fissando,
In mezzoalla coorte cheil seguía
Con arco teso` ed affilato brando.
E già s’ inoltra in la stupenda via.
Follel.. ed ignora ancor quanto per lui
Raccolta la celeste ira vi sia.
Fissò l’ Eterno , a lunghi falli sui
Che debita arrecar' pena s’ avesse,
Tremendo esempio alla perfidia altruil
Quando l’ opposto lido si concesse
Di premere a Mosè, ritoccò Fonda ,
E tosto l’onda,a `sè medesma cesse.
Vortice immenso Faraon circonda ,
L’ investe , lo rovescia , e co’ suoi fidi
Lo sommerge, l’ingoja , lo sprofonda.
Già tutto inabissò. Sparîr gl’ infidi,
Al rapido cader delle rubelle
Acque tremaro i più remoti lidi.
I flutti, più che in orride procelle ,
Sì in. alto ribalzâr , che spuma lieve
Spruzzò le nubi, e si confuse in'quello.
Ecco rigonfia ,'ecco fa mostra breve ,
L’ onda, di que’ che. van gridando aita l
Ma 1 voti lor solo Satan riceve.
paz/r
И?
Nuotan ne’ gorghi, ma la fronte ardita
Роты; ad abbassar verso del petto,
Vanno lena perdendo, e spirto e vita.
Chi, il corridor , d’ abbandonar , costretto ‚
А1 di cui collo avviticchiò le braccia;
Chi l’ aureo carro , dove s’ era eretto.,
Ecco il perduto Sir. L’ altera faccia
Tiene imprecando , ad Israel rivolta ,
Israello , morendo, anco minaccia.
Vedi l’ empia cervice ora sepolta
Nelle spume spezzate , or galeggiante ,
La negra dimostrar chioma sconvolta!
Vedi l’ informe bocca gorgogliante
Confonder rauche strida di demone
Col fremer di feroce onda rugghiante!
Già il copre orrenda morte. Faraone
Livido , rigonfiato , contraifattol ..
Miser colui che muove al Ciel tenzone.
Veda il freddo tiranno ancora in atto
Di minacciar co’ foschi lumi spenti;
Veda il temuto Re , cadaver fatto.
Nol chiude alcuna tomba. Agli elementi
Esposto, inonorato, è preda all’ onde,
Ribrezzo alla natura ed a’ viventi.