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Orzinuovi 11 Dicembre 2007 1 Lo stato dell'arte nella raccolta differenziata dei rifiuti ovvero: come rendere residuale lo smaltimento Dr. Ing. Massimo Cerani www.energ-etica.org www.ambientebrescia.it “NON GETTARE IL TUO FUTURO NEL CASSONETTO” martedi 11 dicembre ore 21.00 Centro Culturale “Aldo Moro” Via Palestro,17 Orzinuovi

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Orzinuovi 11 Dicembre 2007 1

Lo stato dell'arte nella raccolta differenziata dei rifiuti ovvero:

come rendere residuale lo smaltimento

Dr. Ing. Massimo Cerani

www.energ-etica.orgwww.ambientebrescia.it

“NON GETTARE IL TUO FUTURO NEL CASSONETTO”martedi 11 dicembre

ore 21.00Centro Culturale “Aldo Moro”

Via Palestro,17 Orzinuovi

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I riferimenti legislativi ( D.Lgs 152/06)

Reintrodotta la definizione, come fase idonea a raggruppare i rifiuti in frazioni merceologiche omogenee al momento della raccolta, e per la frazione umida anche al momento del trattamento, a condizione che tutti siano inviati a effettivo recupero

Raccolta differenziata

Costituisce fase residuale della gestione dei rifiuti, previa verifica della impossibilità tecnica ed economica di esperire le operazioni di recupero. I rifiuti destinati allo smaltimento finale devono essere il più possibile ridotti sia in massa che in volume, potenziando la prevenzione e le attività di riutilizzo, riciclaggio e di recupero.

Smaltimento

I soggetti deputati alla gestione dei rifiuti, ed in particolare gli enti pubblici, perseguono iniziative orientate alla prevenzione, anche acquistando prodotti a minor impatto ambientale mediante mediante acquisti verdi (prodotti contenenti materie riciclate) e prevedendo clausole nelle gare d'appalto che valorizzino competenze in materia di prevenzione e riduzione dei rifiuti.

Prevenzione

Tasso di RD: 40% entro 31.12.08 e 60% entro 31.12.12, pena addizionale del 20% sul conferimento rifiuti in discarica; incremento degli obiettivi di riciclo imballaggi rispetto a quelli delle direttive comunitarie

Obiettivi ambientali

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Le previsioni al 2016 … introducendo i seguenti obiettivi di ridLe previsioni al 2016 … introducendo i seguenti obiettivi di riduzione della produzione diuzione della produzione dirifiuti e incentivazione della Raccolta Differenziata:rifiuti e incentivazione della Raccolta Differenziata:

1)1) riduzione della produzione procapite totale di rifiuti del 10% rriduzione della produzione procapite totale di rifiuti del 10% rispetto al valore ispetto al valore rilevato nel 2005 (riportando quindi la produzione procapite ad rilevato nel 2005 (riportando quindi la produzione procapite ad un valore circa un valore circa 534 kg/534 kg/ab.annoab.anno, in linea con i valori rilevati nel 1997);, in linea con i valori rilevati nel 1997);

2) raggiungimento di una percentuale media provinciale di Raccol2) raggiungimento di una percentuale media provinciale di Raccolta Differenziata ta Differenziata pari almeno al 65% del totale dei Rifiuti Urbani prodotti;pari almeno al 65% del totale dei Rifiuti Urbani prodotti;

Gli obiettivi del nuovi piano rifiuti provinciale

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Differenti modelli di raccolta

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Quali modelli di raccolta differenziata per quali risultati?

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La situazione delle raccolte differenziate nei Comuni bresciani: chi differenzia e come?

Un caso emblematico

Cittadini Flussi impropriAziende

RD attuata dalla popolazione: 16%

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Con quali risultati ?

Sintesi dati Osservatorio rifiuti 2005Comune Costo pro capite € Prod. Pro capite % RD Modello R&T Specifiche

Comune con il costo di esercizio più elevato Limone s.G 437,8 6,02 20,07 Tradizionale Comune turisticoComune con il costo di esercizio inferiore Berlingo 36,5 1,45 27,57 Tradizionale

Comune Area Costo pro capite Prod. Pro capite % RDAdro Pianura 73,1 1,1 67,88Urago d'Oglio Pianura 66,5 1,06 54,62Collebeato Pianura 91,8 1,5 50,38Capriolo Pianura 79,7 1,39 48,78S.Zeno Naviglio Pianura 105,2 2,29 47,59S.Paolo Pianura 60,1 1,26 46,74Cologne Pianura 88,5 1,33 46,25Borgo S. giacomo Pianura 79,3 1,47 44,94Quinzano d'oglio Pianura 65,4 1,24 44,93Marone Montagna 60,7 1,34 44,74Media Provinciale 93,7 1,63 33,22Orzinuovi Pianura 97,6 1,78 32,56Orzinuovi 2006 (+300 ab.) 93,6 1,85 34,7

I Comuni ordinati per % di raccolta differenziata decrescente: analisi dei costi di esercizio

OsservazioniNo cassonetti - Umido domicil.No cassonetti – umido domicil.

No cassonetti -No umidoNo umido

Umido cassonettiNo umido

Campane cassonetti no umido

Umido domiciliareNo umido

No cassonetti -No umidoNo umido

I primi dieci Comuni per RD

Dati 2006

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Il punto critico: la produzione pro capite

Adro Urago d'Oglio

Collebeato Capriolo S.Zeno Naviglio

S.Paolo Cologne Borgo S. giacomo

Quinzano d'oglio

Marone Media Pro-vinciale

0

0,5

1

1,5

2

2,5

Produzione pro capite di rifiuti

Comuni

Kg/

abita

nte*

anno

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Le strade possibili1) massimizzazione dei costi e delle produzioni pro capite mediante assimilazione, dei rifiuti

aziendali, con qualche raccolta aggiuntiva che permetta di avvicinarsi o superare il 40%, quindi non impegnando l'utenza domestica che in realtà é il maggior produttore di rifiuti sul territorio, e a condizione di accettare sovra produzioni e sovra costi (tipico esempio il Comune di S. Zeno Naviglio);

2) minimizzazione dei rifiuti prodotti e dei costi, con ridotta assimilazione dei rifiuti speciali, ristrutturazione del sistema per fornire volumetrie alle frazioni riciclabili e rendendo domiciliare anche il servizio dei rifiuti indifferenziati; tariffazione puntuale ; é l'opzione che rende la massima raccolta differenziata, la produzione di rifiuti, e minimizza anche i costi (si vedano i dati di Adro e Urago d'Oglio);

3) Soluzione intermedia, che si ottiene investendo sulle raccolte differenziate, limitando l'assimilazione, curando le condizioni di affidamento dei servizi affinché permettano la scelta del soggetto che offre le condizioni economiche migliori; in questa opzione sono presenti numerosi Comuni, con sistemi differenti, e con produzioni di rifiuti molto diverse tra loro.

L'unica opzione che riduce i flussi finali destinati a smaltimento é la seconda, in quanto le altre due incrementando i flussi in ingresso, e nonostante le elevate

differenziazioni, comportano ancora un impatto ambientale rilevante sul territorio

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Il primo strumento di prevenzione: la tariffa puntuale

A Travagliato: riduzione del 30% dei rifiuti urbani e assimilati e 67% di RD

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La tariffa puntuale volumetrica: una realtà consolidata

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Come le scelte a monte incidono sull’impatto ambientale

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E i costi ?

Parametri tecnico economici ed ambientali presi a riferimento (Regione Lombardia, 2005)N.B. Le produzioni pro capite sono calcolate sul totale della popolazione residente nel territorio

Parametro U.M. Regione Lombardia Provincia di Brescia Provincia di Bergamo Provincia di Cremona

Produzione totale di rifiuti kg/ab*g 1,38 1,63 1,23 1,39Di cui ingombranti kg/ab*g 0,07 0,13 0,08 0,11Di cui spazzamento stradale kg/ab*g 0,04 0,02 0,06 0,04% di RD % 42,70 33,30 49,60 54,20Media comunale servizi attivi N 13,00 12,00 12,00 14,00Incenerimento con r.e. % 32,50 55,20 27,60 27,80Percentuale di recupero materia % 41,00 32,00 47,80 52,40Carta e cartone kg/ab*a 52,55 48,55 55,75 62,59Vetro kg/ab*a 35,69 26,05 38,28 41,30Plastica kg/ab*a 12,26 7,76 10,23 11,76Ferrosi kg/ab*a 6,19 9,04 1,90 10,73Alluminio kg/ab*a 0,60 0,84 0,30 0,61Legno kg/ab*a 13,09 16,27 13,76 16,23Verde kg/ab*a 38,67 51,16 37,43 63,27Organico kg/ab*a 35,51 16,58 41,27 43,12Beni durevoli kg/ab*a 1,94 2,01 1,70 2,51Componenti elettronici kg/ab*a 2,14 1,02 0,00 0,04Indumenti kg/ab*a 1,31 1,31 0,94 1,66Oli e grassi vegetali e animali kg/ab*a 0,15 0,10 0,23 0,69Acc. Al Pb kg/ab*a 0,45 0,37 0,45 0,79Oli minerali esausti kg/ab*a 0,09 0,12 0,10 0,18Batterie e pile kg/ab*a 0,13 0,35 0,16 0,09Cartucce esauste di toner kg/ab*a 0,15 0,08 0,04 0,02Contenitori T/F kg/ab*a 0,22 0,03 0,10 0,06Farmaci kg/ab*a 0,09 0,05 0,08 0,08Fogli polietilene kg/ab*a 0,04 0,09 1,31 0,02Neon lampade a a scarica kg/ab*a 0,03 0,02 0,04 0,02Pneumatici kg/ab*a 0,95 3,27 0,63 2,06Polistirolo kg/ab*a 0,06 0,13 0,08 0,01

Costo intera gestione rifiuti €/ab*a 80,00 93,70 68,00 80,00

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E i costi ?

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E i costi ?

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Come si riallocano i costi di gestione

APAT 2002: raffronto tra Veneto e Emilia Romagna

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Elementi di contenimento dei costi

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Uno studio su un Comune bresciano

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Obiettivi e strumenti di una politica locale dei rifiuti sostenibile

• Darsi obiettivi indipendenti dai soggetti d'offerta di servizi, che contemplino una riduzione alla fonte dei rifiuti; ridurre i volumi destinati ai settori improduttivi (smaltimento);

• individuare un modello organizzativo completo dei servizi sul territorio che consenta di superare gli obiettivi minimi di Legge in fatto di raccolta differenziata a fronte di costi inferiori o pari agli attuali;

• mantenere e potenziare le prestazioni dei servizi di igiene urbana con l'ausilio delle competenze di aziende private legate al territorio;

• rendere residuale lo smaltimento dei rifiuti in inceneritore e discarica;

• coinvolgere i cittadini nella gestione dei rifiuti responsabilizzandoli in relazione al proprio comportamento (tariffa puntuale, compostaggio domestico, iniziative sulla prevenzione);

• promuovere iniziative di sensibilizzazione, prevenzione e di partecipazione alle scelte in corso di definizione, al fine di rendere consapevoli delle finalità del progetto.

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• E’ fondamentale per i decisori locali intervenire con azioni di indirizzo sulle possibilità di valorizzare le potenzialità di riciclo ancora esistenti nell’industria (il tasso di utilizzo in settori importanti come la carta o il vetro, l’organico o gli inerti, le plastiche, ha grandi potenzialità di crescita), con accordi di programma locali, contratti finalizzati alla separazione e alla garanzia di qualità delle frazioni separate, ma anche con interventi di sviluppo e sostegno del mercato “riciclato”, appena avviati con le norme sul “Green public procurement” delle pubbliche amministrazioni (non adeguatamente implementate);

Il comparto industriale del riciclaggio dei rifiuti in Italia

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• UN ESEMPIO ECLATANTE: IL SETTORE DELLA PLASTICA SECONDO ASSORIMAP

Il riciclo della plastica, secondo stime europee, consente di risparmiare 25 milioni di tonnellate di petrolio grezzo o a ridurre l’emissione di gas serra di 105 milioni di tonnellate. Nel 2004 in Italia, in base alle indagini e ai rilevamenti statistici, su oltre 5 milioni di tonnellate di materiali termoplastici immessi al consumo, risultano avviati a riciclo meno del 7% del totale.

L’aumento della disponibilità di rifiuti è essenziale per le aziende di riciclo che hanno raggiunto, da una parte, una dimensione internazionale e una copertura dei mercati di trasformazione a valle di notevole interesse economico e ambientale e, dall’altra, una dimensione produttiva e tecnologica al di sotto della quale non è più garantita la sopravvivenza.

Il sistema industriale di riciclo rappresenta un settore strategico che in ragione delle proprie caratteristiche e peculiarità costituisce un valore per il Paese e per l’Ambiente. Il sistema italiano di riciclo dei rifiuti plastici di imballaggio post-consumo opera su rifiuti selezionati che a livello nazionale sono di esclusiva provenienza dal Consorzio COREPLA.

La raccolta differenziata e il tasso di riciclo crescono al 12,1%, ma esperienze estere dimostrano che sono perseguibili obiettivi superiori su base nazionale (Francia 44%, Svizzera 70%, Belgio 60%, Germania 80%).

Il settore della plastica

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Trend nel riciclo degli imballaggi: ancora molto finisce a smaltimento

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IMPATTO OCCUPAZIONALE DI DIFFERENTI SCENARIE’ stato analizzato dal Consorzio Priula l’impatto occupazionale della transizione dal sistema tradizionale a cassonetti a quello domiciliare: per la gestione dei servizi di raccolta svolti con personale proprio su 214.000 abitanti nel bacino Treviso 2, si è passati da 86 a 156 dipendenti, tra operativi e indiretti.

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Impatti ambientali ed energetici di differenti scenari di gestione dei rifiuti urbani

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Impatto energetico ambientale del riciclaggio dei rifiuti

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Grazie per l’attenzione!