lug 2010 cenni sulla storia del credito cooperativo

32

Upload: giraldo-loi

Post on 02-May-2015

217 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

Page 1: LUG 2010 Cenni sulla storia del Credito Cooperativo
Page 2: LUG 2010 Cenni sulla storia del Credito Cooperativo

LUG 2010LUG 2010

Page 3: LUG 2010 Cenni sulla storia del Credito Cooperativo

LUG 2010LUG 2010

Cenni sulla

storia del

Credito Cooperativo

Page 4: LUG 2010 Cenni sulla storia del Credito Cooperativo

LUG 2010LUG 2010

Friedrich Wilhelm Raiffeisen

Durante la crisi economica ed alimentare degli anni 1846-48, prova a porvi rimedio fondando nel 1846 una Associazione per il pane.

Il 1º dicembre 1849 fonda la Società di soccorso agli agricoltori indigenti di Flammersfeld . In questa nuova esperienza cerca di cogliere le cause del ricorso al credito dei contadini e degli artigiani.

Nel 1852 si trasferisce a Heddersdorf vicino a Neuwied nella valle del Reno e fonda l’“Associazione caritatevole di Heddersdorf” che diventa l'Associazione

"Cassa Rurale di Heddersdorf".

Page 5: LUG 2010 Cenni sulla storia del Credito Cooperativo

LUG 2010LUG 2010

NEL 1883 LEONE WOLLEMBORG FONDA A LOREGGIA

LA PRIMA CASSA RURALE ITALIANA

In Italia fin dalle origini il Credito Cooperativo si prefigge obiettivi di utilità sociale rispondendo alla necessità di liberare le fasce più umili della popolazione dalla miseria e contrastare l’usura.

Page 6: LUG 2010 Cenni sulla storia del Credito Cooperativo

LUG 2010LUG 2010

LE CASSE RURALI CATTOLICHE

Luigi Cerutti, consacrato sacerdote

nel 1888, fonda a Gambarare, nel

febbraio del 1890 la prima

Cassa Rurale cattolica.

Page 7: LUG 2010 Cenni sulla storia del Credito Cooperativo

LUG 2010LUG 2010

Il 15 MAGGIO 1891 PAPA LEONE XIII EMANA

L’ENCICLICA RERUM NOVARUM

Con essa nasce la dottrina sociale della Chiesa, cioè l’enunciazione di principi e le indicazioni del magistero cattolico in materia sociale ed economica. L’enciclica viene alla luce nel periodo in cui

si è diffusa l’industrializzazione e si è sviluppata la borghesia capitalista cui si contrappone con sempre maggiore veemenza la nuova classe sociale degli operai salariati. E’ sbocciato il socialismo

e nasce la lotta di classe.

Page 8: LUG 2010 Cenni sulla storia del Credito Cooperativo

LUG 2010LUG 2010

RERUM NOVARUM Per sintetizzare le indicazioni dell’Enciclica è sufficiente

rifarsi ai titoli di capitoli e paragrafi che ne esplicitano il senso:

Il socialismo falso rimedio Il vero rimedio: l’unione delle associazioni La proprietà privata è di diritto naturale  Difesa della proprietà privata La libertà dell'uomo Difesa del lavoro Condizioni di lavoro La questione del salario Educazione al risparmio

Page 9: LUG 2010 Cenni sulla storia del Credito Cooperativo

LUG 2010LUG 2010

LA SCELTA DELLA CHIESA

… è chiaro (…) come sia di estrema necessità venir in aiuto senza indugio e con opportuni provvedimenti ai proletari, che per la maggior parte si trovano in assai misere condizioni, indegne dell'uomo. Poiché, soppresse nel secolo passato le corporazioni di arti e mestieri, senza nulla sostituire in loro vece (…) avvenne che poco a poco gli operai rimanessero soli e indifesi in balda della cupidigia dei padroni e di una sfrenata concorrenza. Accrebbe il male un'usura divoratrice che (…) continua lo stesso, sotto altro colore, a causa di ingordi speculatori. Si aggiunga il monopolio della produzione e del commercio, tanto che un piccolissimo numero di straricchi hanno imposto all'infinita moltitudine dei proletari un gioco poco meno che servile.

Rerum novarum - introduzione

Page 10: LUG 2010 Cenni sulla storia del Credito Cooperativo

LUG 2010LUG 2010

LA RAPIDA DIFFUSIONE

Diffusione delle

Casse RuraliAnno 1897: 904

Anno 1905: 1.386Anno 1922: 3.540 numero massimo

Page 11: LUG 2010 Cenni sulla storia del Credito Cooperativo

LUG 2010LUG 2010

IL PERIODO FASCISTA 1926 Il regime fascista crea l'Ente Nazionale Fascista della Cooperazione. La legge sulla

disciplina giuridica del rapporto di lavoro impone la costituzione dell'Associazione Nazionale tra le Casse Rurali ed Enti Assimilati con un presidente per legge di nomina governativa.

1936 Nasce l'Ente Nazionale delle Casse Rurali Agrarie ed Enti Ausiliari (Encra). Viene varata la Legge Bancaria. 

1937 Entra in vigore il Testo Unico delle casse Rurali e Artigiane (Tucra) che ne disciplina l'attività: vengono definite come società cooperative aventi per oggetto principale "l'esercizio del credito a favore di agricoltori e del credito a favore di artigiani, congiuntamente e disgiuntamente". Non favorisce l'espansione numerica delle Rurali che, dopo la caduta del regime fascista, risultano notevolmente diminuite passando da 3.540 nel 1922 a 804 nel 1947.

1944 Viene sciolta la Federazione Nazionale delle Casse Rurali ed Enti Ausiliari, mentre continua ad operare l'Ente Nazionale delle Casse Rurali.

Page 12: LUG 2010 Cenni sulla storia del Credito Cooperativo

LUG 2010LUG 2010

LA COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA

Art. 45.

La Repubblica riconosce la funzione sociale della cooperazione a carattere di mutualità e senza fini di speculazione privata.

La legge ne promuove e favorisce l'incremento con i mezzi più idonei e ne assicura, con gli opportuni controlli, il carattere e le finalità.

Page 13: LUG 2010 Cenni sulla storia del Credito Cooperativo

LUG 2010LUG 2010

LO SVILUPPO

1950 Viene costituita la Federazione Italiana delle Casse Rurali ed Artigiane (Federcasse) che, dopo la liquidazione dell'Ente Nazionale delle Casse Rurali Agrarie ed Enti Ausiliari avvenuta nel 1979, è oggi l'unico organismo di rappresentanza del Credito Cooperativo.

1961 Prende avvio un periodo di intenso sviluppo del movimento. Si ricostituiscono le Federazioni locali e si ristrutturano quelle esistenti, conferendo loro funzioni di rappresentanza, tutela ed assistenza tecnica a livello regionale ed interregionale delle Casse associate.

1963 Viene fondato l'Iccrea, Istituto centrale delle CRA, con l'obiettivo di "rendere più efficace e intensa l'opera delle Casse Rurali ed Artigiane, agevolando, coordinando e incrementandone l'azione, mediante lo svolgimento di funzioni creditizie, di intermediazione tecnica ed assistenza finanziaria" (art. 2 Statuto Iccrea).

1967 Nasce la FederLUS

Page 14: LUG 2010 Cenni sulla storia del Credito Cooperativo

LUG 2010LUG 2010

LA RIVOLUZIONE DEL T.U.B.

Nel 1993 con il Testo Unico delle leggi in materia bancaria e creditizia vengono cancellati i limiti di operatività fino ad allora in vigore, consentendo alle Banche di Credito Cooperativo (questa la nuova denominazione) non solo di offrire tutti i servizi e i prodotti delle altre banche, ma anche la possibilità di diventarne socio per chiunque operi nel territorio di competenza.

Page 15: LUG 2010 Cenni sulla storia del Credito Cooperativo

LUG 2010LUG 2010

IL RECENTE PASSATO E L’ATTUALITA’

1997 Nasce il Fondo di Garanzia dei Depositanti del Credito Cooperativo (Fgd), nuovo strumento obbligatorio di tutela in linea con la direttiva dell'Unione europea, che svolge anche funzioni di prevenzione delle crisi, a differenza dell'analogo strumento operativo per il resto dell'industria bancaria.

1999 Nell'ambito del XII Convegno Nazionale di Riva del Garda viene pubblicata la Carta dei valori del Credito Cooperativo.

2003 La riforma del diritto societario riconosce e conferma alle BCC-CR la loro natura di cooperative  a mutualità prevalente.

2004 Nasce il Fondo Garanzia degli Obbligazionisti (Fgo), strumento volontario ed esclusivo delle BCC, che tutela i portatori di obbligazioni clienti delle BCC.

2005 Nell'ambito del XIII Convegno Nazionale tenutosi a Parma viene pubblicata la Carta della Coesione del Credito Cooperativo.

2008 Viene costituito il Fondo di Garanzia Istituzionale del Credito Cooperativo (FGI), con l'obiettivo di tutelare la clientela delle Banche di Credito Cooperativo salvaguardando la "liquidità e la solvibilità" delle Banche aderenti.

Page 16: LUG 2010 Cenni sulla storia del Credito Cooperativo

LUG 2010LUG 2010

LE SOCIETA’ COOPERATIVE Le società cooperative in Italia hanno un capitale sociale costituito

dalle azioni dei soci. Non hanno però come obiettivo quello di distribuire un guadagno sotto forma di dividendo, ma piuttosto quello di offrire ai soci il proprio prodotto o il proprio servizio a condizioni 'vantaggiose'.

La cooperativa è quindi una società che persegue ovviamente obiettivi di natura economica, dal momento che è sul mercato. E nel mercato potrà rimanere solo se sarà in grado di competere. Mira a raggiungere il massimo livello di produttività e redditività per assicurare, come obiettivo a lungo termine, la continuità della cooperativa. La differenza rispetto alle altre forme societarie sta nella centralità della persona, nella motivazione sociale del profitto e nel legame con valori di solidarietà, partecipazione, associazionismo.

Page 17: LUG 2010 Cenni sulla storia del Credito Cooperativo

LUG 2010LUG 2010

LE BCC SECONDO IL CODICE CIVILE

Art. 2512 Cooperativa a mutualità prevalente

Sono società cooperative a mutualità prevalente, in ragione del tipo di scambio mutualistico, quelle che: svolgono la loro attività prevalentemente in favore dei soci, consumatori o utenti di beni o servizi;…

Page 18: LUG 2010 Cenni sulla storia del Credito Cooperativo

LUG 2010LUG 2010

COME SI “MISURA” LA MUTUALITA’ PREVALENTE

Il principio della prevalenza  viene rispettato quando più del 50% delle attività di rischio (i prestiti) è destinato ai soci e/o ad attività prive di rischio.

Page 19: LUG 2010 Cenni sulla storia del Credito Cooperativo

LUG 2010LUG 2010

LA BCC OGGI E’….

Page 20: LUG 2010 Cenni sulla storia del Credito Cooperativo

LUG 2010LUG 2010

BANCA COOPERATIVA

Le Banche di Credito Cooperativo devono costituirsi sotto forma di società cooperative per azioni. La denominazione deve contenere l'espressione 'Credito Cooperativo'.

I soci devono essere almeno 200. Ciascun socio ha diritto ad un solo voto, a prescindere dall'entità della partecipazione posseduta, che non può essere superiore, per valore nominale, a 50 mila euro (si vuole impedire che una disparità tra soci possa essere di ostacolo al raggiungimento degli scopi mutualistici).

Page 21: LUG 2010 Cenni sulla storia del Credito Cooperativo

LUG 2010LUG 2010

BANCA LOCALELe BCC-CR sono banche locali, ovvero banche del territorio (i soci sono espressione del contesto in cui l'azienda opera); per il territorio (il risparmio raccolto sostiene e finanzia lo sviluppo dell'economia reale); nel territorio (appartengono al contesto locale al quale sono legate da un rapporto di reciprocità).

Zona di competenza territoriale.  Comprende i comuni nei quali la banca ha la sede legale, le succursali e i comuni limitrofi, in modo che ci sia tra questi contiguità territoriale. Per i comuni non contigui possono essere istituite sedi distaccate.

Attività di rischio. La maggior parte (cioè non meno del 95%) delle attività di rischio (prestiti) delle Banche di Credito Cooperativo deve essere effettuata nella zona di competenza territoriale.

Page 22: LUG 2010 Cenni sulla storia del Credito Cooperativo

LUG 2010LUG 2010

BANCA MUTUALISTICA

Le Banche di Credito Cooperativo sono banche mutualistiche, in quanto società cooperative che erogano il credito principalmente ai soci. Non perseguono scopi di profitto bensì obiettivi di utilità sociale.

Le Banche di Credito Cooperativo devono destinare almeno il 70% degli utili netti annuali a riserva legale; una quota pari al 3% degli utili netti annuali deve essere corrisposta ai fondi mutualistici per la promozione e lo sviluppo della cooperazione. La quota di utili rimanenti deve essere destinata a fini di beneficenza o mutualità.

Page 23: LUG 2010 Cenni sulla storia del Credito Cooperativo

LUG 2010LUG 2010

IDEE NUOVE, IDEALI ANTICHI PERUN MODO DIVERSO DI ESSERE BANCA

Page 24: LUG 2010 Cenni sulla storia del Credito Cooperativo

LUG 2010LUG 2010

FRA DNA E PROGETTOArt. 2

Principi ispiratori

Nell’esercizio della sua attività, la Società si ispira ai principi dell’insegnamento sociale cristiano e ai principi cooperativi della mutualità senza fini di speculazione privata. La Società ha lo scopo di favorire i soci e gli appartenenti alle comunità locali nelle operazioni e nei servizi di banca, perseguendo il miglioramento delle condizioni morali, culturali ed economiche degli stessi e promuovendo lo sviluppo della cooperazione, l’educazione al risparmio e alla previdenza, nonché la coesione sociale e la crescita responsabile e sostenibile del territorio nel quale opera.

La Società si distingue per il proprio orientamento sociale e per la scelta di costruire il bene comune. E’ altresì impegnata ad agire in coerenza con la Carta dei Valori del Credito Cooperativo e a rendere effettivi forme adeguate di democrazia economico-finanziaria e lo scambio mutualistico tra i soci.

Page 25: LUG 2010 Cenni sulla storia del Credito Cooperativo

LUG 2010LUG 2010

IL SISTEMA DELLE RELAZIONI

Page 26: LUG 2010 Cenni sulla storia del Credito Cooperativo

LUG 2010LUG 2010

IL SISTEMA DELLE RELAZIONI

Per una banca cooperativa, mutualistica e locale è vitale il sistema delle relazioni.

Gli interlocutori principali di ogni BCC sono:

• I SOCI

• I COLLABORATORI

• I CLIENTI

• LA COMUNITA’ LOCALE

• IL SISTEMA DEL CREDITO COOPERATIVO

Page 27: LUG 2010 Cenni sulla storia del Credito Cooperativo

LUG 2010LUG 2010

I NUMERI DEL CREDITO COOPERATIVO OGGI

Il Credito Cooperativo occupa una posizione di primo piano nel sistema bancario italiano sotto vari profili: la presenza sul territorio, la solidità patrimoniale e finanziaria, i volumi intermediati, i ritmi di crescita.

  Impieghi: 123,2 miliardi di euro (+ 8,4% annuo contro il + 1,9% del sistema bancario)

Patrimonio: 18,6 miliardi di euro con una crescita del 8%;

Raccolta diretta: 144,8 miliardi di euro (+ 10,7% annuo contro il +10,4% del sistema bancario).

Gli impieghi erogati dalle BCC italiane rappresentano il 17,1% del totale dei crediti alle Famiglie produttrici, il 9,5% alle Famiglie consumatrici, l’11,1% del totale dei crediti alle Istituzioni senza scopo di lucro (Terzo Settore).

 

*Dati al 309/2009. Informazioni provvisorie – Fonte: Matrici di Vigilanza

Page 28: LUG 2010 Cenni sulla storia del Credito Cooperativo

LUG 2010LUG 2010

LA STRUTTURA ASSOCIATIVA

FEDERAZIONI LOCALI FEDERCASSE associa a livello nazionale le Federazioni locali e

gli altri Enti e Società del Credito Cooperativo

ART. 4La Società aderisce alla Federazione del Lazio, Umbria e Sardegna e per il tramite di questa alla Federazione Nazionale e alla associazione nazionale di rappresentanza del movimento

cooperativo alla quale questa, a sua volta, aderisce.

Page 29: LUG 2010 Cenni sulla storia del Credito Cooperativo

LUG 2010LUG 2010

LA STRUTTURA IMPRENDITORIALE

Segmento Istitutional

GRUPPO BANCARIO ICCREAIl Gruppo Bancario Iccrea è costituita da un insieme di Società che forniscono, in

esclusiva, prodotti e servizi alle BCC-CR

ICCREA HOLDING

Iccrea Holding è la Società Capogruppo

Segmento Corporate Segmento Retail

Prodotti e servizi per le imprese clienti delle

BCC-CR

Prodotti e servizi per le BCC-CR

Prodotti e servizi per le famiglie clienti delle

BCC-CR

ART.4La Società si avvale preferenzialmente dei servizi bancari e finanziari offerti dagli organismi

promossi dalla categoria, nel rispetto delle norme poste a tutela della concorrenza

Page 30: LUG 2010 Cenni sulla storia del Credito Cooperativo

LUG 2010LUG 2010

LA STRUTTURA IMPRENDITORIALE

Segmento Istitutional

Segmento Corporate

Segmento Retail

Iccrea Banca, BCC Gestione Crediti,BCC Multimedia

Banca Agrileasing, BCC Factoring,BCC Lease,BCC Private Equity

Aureo Gestioni, BCC Vita,Iccrea Banca

ICCREA HOLDING

Page 31: LUG 2010 Cenni sulla storia del Credito Cooperativo

LUG 2010LUG 2010

BIBLIOGRAFIA Le Casse Rurali Italiane. Note storiche-statistiche – Giuseppe

Micheli, 1898

Manuale pratico per le Casse Rurali di prestiti - Don Luigi Cerutti

Le Casse Rurali ed Artigiane nel sistema bancario – Mario Zane, 1988

La solidarietà efficiente – Pietro Cafaro, 2001

www. creditocooperativo.it

Page 32: LUG 2010 Cenni sulla storia del Credito Cooperativo

LUG 2010LUG 2010

FINE