lunario 2006

167

Upload: quiquotidiano-abruzzo

Post on 11-Mar-2016

255 views

Category:

Documents


9 download

DESCRIPTION

Lunario 2006 -L'Almanacco dei Vastesi-

TRANSCRIPT

Page 1: Lunario 2006
Page 2: Lunario 2006

1

Page 3: Lunario 2006

2

Page 4: Lunario 2006

3

a cura di

Giuseppe TaglientePaolo Calvano

Giovanni Di Rosso

Page 5: Lunario 2006

4

Vasto, città di grazia,!ore della mia terra.G. D’Annunzio

Page 6: Lunario 2006

5

Modi!cata nella forma e nell’impaginazione, nell’inquieta ricerca di un modello gra!co originale, l’edizione del Lunario 2006, si presenta tutta-via, per quanto riguarda il contenuto, di nuovo nella formula che tanto gradimento ha avuto dai lettori, seppur arricchita di schede illustrative e di un’appendice ancora più voluminosa. A rendere necessario questo ulte-riore apporto, con inevitabile aumento delle pagine del volume, è stata la concomitante ricorrenza di avvenimenti che abbiamo ritenuto di ricordare e, per certi versi, anche di celebrare. Figurano tra questi il centenario della nascita di Enrico Mattei, il leggendario fondatore dell’Eni, del quale abbia-mo segnalato lo stretto rapporto con Vasto e con alcuni vastesi “eccellenti”, e la ricorrenza del cinquantesimo anniversario della frana, che rappresenta la più grande sciagura naturale mai accaduta, superiore per vastità di danni alla frana del 1816, di cui dà notizia lo storico Marchesani. Ad essi abbiam voluto a"ancare però anche vicende minori ma pur signi!cative, come il ricordo del centenario dell’introduzione della luce elettrica, avvenuta nel marzo del 1906; del sessantesimo di un tragico episodio di teppismo po-litico avvenuto negli anni tumultuosi del primo dopoguerra, ed in!ne del quarantesimo anniversario dell’autonomia concessa all’Itis nonché della nascita di «Vasto Domani». Altra notazione importante da richiamare sin d’ora all’attenzione dei lettori è la presenza di una serie di foto d’autore cortesemente messe a disposizione da un artista fotografo, Giuseppe Ni-cola Smerilli, docente presso l’Accademia di Belle Arti di Roma, che con Vasto ha un rapporto di sangue e d’a#etto. Buona lettura, dunque, ed anche buon ascolto delle nuove canzoni vastesi che proponiamo nel ciddì allegato nelle terza di copertina.

Novembre 2005 Gli autori

Page 7: Lunario 2006

6

Nome: Vasto

(Istonio dal 1938 al 1944)

Denominazione antica: Histonium

Altitudine: 143 m. s.l.m.

Super!cie:70,63 Kmq

Denominazione abitanti:vastesi, localmente vastaroli

Numero abitanti: 37.223 al 30/09/2005

Provincia: Chieti

Economia: a prevalenza industriale, commerciale.

Fiorentissimo il turismo

Santo Patrono: San Michele Arcangelo

(dal 1827 con breve papale di Leone XII)

Gemellata conPerth (W.A.) dal 1989

Page 8: Lunario 2006

7

Il verso iniziale del canto poetico che Gabriele Rossetti dedicò alla sua città natale richiama la sua storia millenaria. Una storia che scon!nando addirittura nella leggenda la vuole fondata da Diomede, uno dei mitici eroi dell’Iliade di Omero, ma che, in realtà, ha ini zio con l’arrivo dei Frentani, una popolazione italica di stirpe sannitica dedita soprattutto al commercio della lana.

Histonium, dal greco Iston che vuol dire appunto tela di lana, fu, quindi, il nome con cui venne anticamente denominata Vasto ed isto-niesi furono detti i suoi primi abitanti.

Alleata di Roma, Histonium ne condivise gli eventi divenendo una delle città più !o-renti della costa adriatica con il privilegio della cittadinanza romana e della potestà di imporre tributi (municipium vuol dire appunto “munus capere”, ossia potestà di esigere tasse).

Con la caduta dell’impero e la invasione dei barbari la città divenne sede di guastaldato, cioè residenza di un guastaldo (amministratore di giustizia) del ducato longobardo di Benevento. Per questa ragione venne denominata “Guasto” da cui derivò il nome Vasto.

Distrutta dai Franchi di Pipino, !glio di Carlo Magno, la città venne divisa tra il Gua-staldo Aymone e il Guastaldo Gisone, conser-vando tale ripartizione amministrativa anche con i successivi feudatari.

Saccheggiata e distrutta, a più riprese, dai Saraceni e dagli Ungari, restituita, in!ne, ad unità territoriale nel 1385 per decreto di Carlo

III di Durazzo, Guasto fu feudo dapprima dei Caldora, quindi dei Guevara ed in!ne dei d’Ava-los, che la tennero ininterrottamente dal 1496 al 1806.

Per tre secoli la storia della città si confuse con quella di questa nobile famiglia di origine spagnola, i cui esponenti di maggior spicco furono Alfonso II, governatore del duca to di Milano, Ferrante Francesco, famoso condottiero vincitore della battaglia di Pavia con tro i fran-cesi di Francesco II di Valois e marito di Vittoria Colonna, Francesco Ferdinando che fu viceré di Sicilia e Cesare Michelangelo, ricordato per aver fatto coniare moneta (il tallero del Vasto, il mezzo tallero, lo zecchino ed il mezzo zecchino) e per aver ottenuto da Carlo III il diploma con il quale vennero conferiti a Vasto il 29 Marzo del 1710 il titolo di Città e l’autorizzazione a sede vescovile.

Gli avvenimenti conseguenti alla rivolu-zione francese del 1789, i moti del 1799 e l’in-staurazione della monarchia napoleonica di Gioacchino Murat che abolì le leggi feudali, ebbero un notevole in$usso sulla vita della Città, che fu uno dei centri abruzzesi più attivi nella lotta per l’indipendenza e l’unità d’Italia a cui tributò un notevole contributo.

All’inizio del nuovo secolo e dopo quello che ha visto due guerre mondiali ed una profonda e radicale trasformazione della società, Vasto è una città moderna, tra le più popolose ed industriose d’Abruzzo che guarda al futuro con !ducia e con nuove e più che legittime ambizioni.

“Antico municipio dei romani, ove apersi le luci ai rai del giorno,Tu che ornando la spiaggia dei Frentani, hai l’Adria a fronte e lieti colli intorno...”

Page 9: Lunario 2006

8

Lucio Valerio PUDENTE, incoronato poeta all’età di tredici anni in Campidoglio a Roma dall’Imperatore Traiano; Caio DIDIO, ammiraglio della $otta romana nella guerra tra Cesare e Pompeo;Riccio de PARMA, uno dei tredici cavalieri italiani che s!darono i francesi a Barletta;Bernardino CARNEFRESCA, detto il Lu-pacchino, (ca. 1490-post 1555) musicista autore di famosi madrigali e maestro del Pa-lestrina;Virgilio CAPRIOLI, (1548-1608) avvocato in Napoli si dilettò di archeologia. Fu il primo a impiantare a Vasto una tipogra!a;Orazio CRISCI, (sec. XVI) madrigalista, suoi sono alcuni componimenti inseriti nel Secon-do libro di madrigali di Domenico Sabino;Giuseppe TIBERI, (1732-1812) avvocato, archeologo, biblio!lo e poeta arcadico con il nome di Cloneso Licio;Giulio Cesare de LITIIS, (1734-1816) auto-re di dipinti a soggetto religioso;Nicola TIBERI, (1745-1805) pittore, inciso-re e poeta col nome di Orildo Apollonide;Roberto BETTI, (1780-1861) consigliere del Supremo Consiglio Amministrativo del Regno delle Due Sicilie;Gabriele ROSSETTI, (1783-1854) poeta e patriota esule in Inghilterra. Padre di Dante Gabriel, capo!la della Confraternita Prera#a-ellita, di Cristina e di William Michael;Francesco ROMANI, (1785-1852) medico, che introdusse l’omeopatia in Italia;Luigi CARDONE, (1789-1855) patriota e carbonaro;Luigi MARCHESANI, (1802-1870) medi-co, autore della Storia di Vasto;

Gabriele SMARGIASSI, (1798-1882) pitto-re della scuola napoletana.Michele GENOVA, (1802-1860) gra"ante epigrammista ha lasciato una raccolta intito-lata La Peppeide;Filippo BETTI, (1802-1877) storico, poeta e !losofo;PALIZZI Filippo (1819-1899), Giuseppe (1812-1888), Nicola (1820-1870) e Fran-cesco Paolo (1825-1870) pittori insigni di scuola napoletana;Silvio CICCARONE, (1821-1897) patriota, comandante del battaglione Vasto della Guar-dia Nazionale nel periodo risorgimentale;Valerico LACCETTI, (1836-1909) pittore e tragediografo;Giuseppe RICCI, (1844-1867) patriota ca-duto nella battaglia di Mentana;Gaetano MUROLO, (1858-1903) poeta dia-lettale autore di originalissimi sonetti in ver-nacolo;Francesco CICCARONE, (1859-1938) de-putato dal 1904 al 1919;Luigi ANELLI, (1860-1944) storico patrio e dialettologo, autore di saggi e commedie in vernacolo;Ernesto CORDELLA, (1864-1905) capi-tano di artiglieria combattente ad Adua ed esploratore nel Congo Belga;Francesco DEL GRECO, (1864-1947) psi-chiatra ed antropologo; Francesco CARDONE, (1865-1937) pitto-re, di gusto ottocentesco, erede della tradizio-ne dei Palizzi di cui fu allievo;Giuseppe MANZITTI, (1871-1925) fondò la società di assicurazioni Mutua Marittima Nazionale con sede a Genova, prima iniziativa previdenziale nel settore;

Tra i tanti concittadini che nei secoli hanno onorato la Città ricordiamo:

Page 10: Lunario 2006

9

Ettore IANNI, (1875-1956) scrittore e gior-nalista; per anni una delle !rme più prestigio-se del “Corriere della Sera”, di cui fu anche direttore; Camillo MANZITTI, (1877-1958) diresse da ingegnere la produzione di cannoni alla Ansldo durante la prima guerra mondiale, poi si specializzò del settore nautico;Romualdo PANTINI, (1877-1945) poeta e tragediografo, collaboratore della prestigiosa rivista letteraria “Il Marzocco”; Nicola GALANTE, (1883-1969) artista tra i più rappresentativi della pittura del Novecen-to, esponente del “Gruppo dei sei” operante a Torino e Genova;Florindo RITUCCI CHINNI, (1886-1955) artista eclettico e ra"nato, autore di liriche e di canzoni in vernacolo, pittore di grande sensibilità; Carlo D’ALOISIO da Vasto, (1892-1971) pittore e xilografo;Ra!aele MATTIOLI (1895-1973) il “ban-chiere umanista” che per un quarantennio di-resse la Banca Commerciale Italiana;Elena SANGRO (1897-1969) (nome d’arte di Maria Antonietta Bartoli Avveduti), attri-ce che ebbe grande notorietà nel periodo del cinema muto;Giuseppe SPATARO, (1897-1979) uomo politico, fondatore della Democrazia Cristia-na con Don Sturzo, più volte ministro nei go-verni del secondo dopoguerra;Giuseppe PERROZZI, (1899-1973) poeta dialettale tra i più noti ed apprezzati;

Vittorio d’ANELLI, (1902-1999) cultore di storia locale e di araldica;Aniello POLSI, (1905-1983) musicista, au-tore di notissime melodie popolari;Michele RONZITTI, (1905-1984) pittore del genere naif tra i più apprezzati in Italia.Espedito FERRARA, (1908-1992) giornali-sta e commediografo;Ernesto CIANCI, (1908-1992) esperto eco-nomista e dirigente industriale;Filandro LATTANZIO, (1908-1986) pittore che ha operato per decenni in Francia;Antonio CICCARONE, (1909-1983) ricer-catore e docente universitario di patologia vegetale;Giuseppe PIETROCOLA, (1909-2001) pubblicista ed appassionato cultore della sto-ria patria;Michele FIORE, (1910-1973) pittore sensi-bile e delicato che operò soprattutto a Geno-va;Luigi MARTELLA, (1911-1971) pittore ed educatore;Don Salvatore PEPE, (1915-1997) sacerdote e oratore valentissimo, cultore della parlature paisane;Carlo BOTTARI, (1921-2002) deputato; Carlo ANELLI, (1924-1997) insigne giuri-sta, professore universitario e presidente del Consiglio di Stato.

Numerosi i vastesi che si sono distinti all’estero. Tra questi:

Carlo DELLA PENNA, (1879-1971) emi-grato in Argentina, divenne uno dei più va-lenti industriali. Editore e fondatore della ri-vista culturale bilingue “Histonium”;Luigi RUZZI, (1881-1945) dopo aver fatto fortuna in Argentina come industriale fece co-struire nel 1931 il Politeama che porta il suo nome;

Franco PAOLANTONIO (1887-1979) a#er-mato ritrattista molto apprezzato in Sud Ame-rica;Juan DEL PRETE, (1897-1987) pittore di grande notorietà in America Latina;Pietro DI DONATO, (1911-1992) autore di Cristo tra i muratori e Tre cerchi di luce, ro-manzi che narrano le vicende degli emigrati vastesi in USA.

Page 11: Lunario 2006

10

dall’Unità d’Italia1860-1866 Filoteo D’IPPOLlTO

1868-1876 Silvio CICCARONE Senior

1876 Carlo NASCI

1878-1896 Francesco PONZA

1897 Luigi D’ALOISIO

1897-1919 Luigi NASCI

1919 Gelsomino ZACCAGNINI

1920-1921 Filoteo PALMIERI

1921-1923 Florindo RITUCCI CHINNI

1924-1933 Pietro SURIANI

1934-1935 Gaetano DEL GRECO

1937-1940 Erminio SCARDAPANE

1941 Francescopaolo GIOVINE

1942-1943 Silvio CICCARONE Junior

1943-1944 Emilio ZARA

1944-1945 Giuseppe NASCI

1946-1955 Florindo RITUCCI CHINNI

1955-1956 Olindo ROCCHIO

1956-1962 Idiano ANDREINI

1962-1973 Silvio CICCARONE Junior

1973-1979 Nicola NOTARO

1979-1993 Antonio PROSPERO

1994-2000 Giuseppe TAGLIENTE

2000-2001 Giovanni BOLOGNESE

2001- Filippo PIETRO-

COLA

Page 12: Lunario 2006

11

Lo stemma della città è uno scudo quadripartito a scacchiera con i colori del rosso e dell’ar gento tra di loro incrociati, circondato dalla scritta “VASTUM OLIM HISTONIUM ROMANUM MUNICIPIUM”

(Vasto l’antica Histonium Municipio Romano)

Page 13: Lunario 2006

12

di Francesco Paolo Votinelli*

M’ arecorde de lu Uaste lu paése addò so’ nate, cande jè’ pe la bbisagne a sta terra ajje migrate.Nemme puzze ma scurdaje fore la porte a lu Cuastelle, addò Sande Pandalàune vennàive ndriche e sciavunèlle.

Uaste bbèlle, terra d’éure notte e jurne penz’ a ttaje ma fa prima che mme méure te putésse arevidaje.

De la fàmmene a la Mèreche l’ome fanne nu cciudaje:ppén’ asciute da la scagne dànne satte a fà bbattaje.Se le mbiàschene la facce nghe la ciprie e lu rusciatte ma nen vàlene nu pàile de na tosta cafunàtte.

Uaste bbèlle, ecc.

Se vvulème fà le bbagne s’ ha da ije a Sàute Bbìcce ma nge sta le bbille scuje che ttinème a la Pinnicce.Aècche, l’acche de lu mare mbuzzenite de bbinzèine:a Ccasàrze sinde l’acche addurà de quarajèine.

Uaste bbèlle, ecc.

* Francesco Paolo VotinelliNasce a Vasto il 13 ottobre 1891 e dopo una giovinezza vissuta nel popoloso quartiere del “castello” a 16 anni parte da Napoli per la mitica America alla ricerca di lavoro e di un futuro migliore. A New York lavora come sarto e per il suo carattere gioviale diventa un punto di riferimento per tutta la comunità vastese. Viene chiamato “lu pelajje” proprio per la sua capacità di insaporire gli incontri dei concittadini emigranti e in una serata tra amici nasce “Uaste bbelle, terra d’eure” che diverrà l’inno dei Vastesi. Nel 1965 la nostalgia della terra natia lo spinge a tornare a Vasto dove si spegne il 14 Novembre 1969, tra l’unanime cordoglio della città.

L’inno

Page 14: Lunario 2006

13

I luoghi della memoria

Vista del convento

Matteo Tricoli, S. Elisabetta d’Ungheria

Page 15: Lunario 2006

14

Croci!sso, particolare

Tommaso Cefalo, altare ligneo

Page 16: Lunario 2006

15

Ricorre quest’anno il centenario della nasci-ta di Enrico Mattei e ricordarne la !gura in questo Lunario certamente non stona, poi-chè, sebbene non vastese, con Vasto e con i vastesi, ripetutamente s’intreccia la sua inten-sa, straordinaria vicenda umana. A comin-ciare dall’infanzia e dalla prima giovinezza. Nativo di Acqualagna in provincia di Pesaro, Mattei trascorre proprio qui gli anni della prima giovinezza, dopo aver conseguito la licenza elementare a Casalbordino1, dove il padre era stato mandato a comandare la sta-zione dei Reali Carabinieri. A Vasto, infatti, frequenta la Scuola Tecnica, anzi la Regia Scuola Tecnica, ch’era pressappoco la scuola media di oggi2, diretta dal professor Miche-le Lattanzio, e dimora stabilmente presso il Convitto Nasuti, il collegio che aveva sede a palazzo Ponza in via delle Lame, andato giù con la frana del 1956. Dell’adolescenza tra-scorsa sotto il cielo vastese il futuro presidente dell’Eni conserverà sempre un buon ricordo, come si ricava ad esempio dalla testimonianza di Giuseppe Spataro3, il quale racconta che, quando nel maggio del 1943 Mattei va a tro-varlo a Roma per chiedergli di essere accredi-tato presso gli ambienti antifascisti cattolici di Milano, gli dice subito, a mò di credenziale ed evidentemente per ingraziarsene il favore, di aver frequentato l’Istituto Tecnico a Vasto. Di spiccata intelligenza ma di carattere schivo,

Il personaggio dell’anno

Mattei non brilla però negli studi, nonostan-te abbia docenti severi come il canonico prof. Ernesto Del Frà ed il prof. Andrea Sacchetti. La pagella, ritrovata nell’archivio della “Ga-briele Rossetti”, ne fornisce la prova, che non rende, a dire il vero però, neanche giustizia

Enrico Mattei pone la prima pietra dell’impianto di Latina

Page 17: Lunario 2006

16

agli insegnanti, ai quali incomprensibilmente sfuggono le doti e la complessa personalità di quel ragazzo troppo chiuso in se stesso. Rag-giunta la famiglia a Matelica nel 1919, Mattei tornerà ad imbattersi con la città della fanciul-lezza negli anni sessanta, nel momento in cui verrà scoperto il giacimento di metano a Cu-pello. Trasferitosi intanto a Milano, dove vive l’esperienza della resistenza come capo delle formazioni partigiane democristiane e poi l’avventura dello sviluppo dell’Agip nel 1945 e della creazione dell’Eni nel 1953, curiosa-mente s’imbatte, dopo l’incontro con Spataro, con un altro vastese importante, il già miti-

co presidente della Comit Ra#aele Mattioli, con il quale simpatizza ed avvia un rappor-to che si rivela addirittura fondamentale. Se don Peppino lo aveva introdotto alla politica e gli aveva fatto persino da mentore anche dopo la liberazione, quando viene chiamato a far parte della Consulta Nazionale, primo abbozzo del Parlamento Repubblicano, e poi cooptato nella direzione nazionale della Democrazia Cristiana4, don Ra#aele diven-ta invece, nei momenti in cui si dedica alla trasformazione dell’Agip e all’edi!cazione di quel gigante delle partecipazioni statali che si chiamerà Eni, un interlocutore costante in termini di appoggio morale e soprattutto di sostegno politico e !nanziario. Del rapporto tra Mattei e don Ra#aele, che aveva pure lui da ragazzo studiato alla Regia Scuola Tecnica, si sa ch’era basato innanzitutto sulla recipro-ca considerazione, come ampiamente risulta dalle testimonianze riportate da Giancarlo Galli nel libro dedicato a Mattioli5. Signi!-cativa la circostanza riferita al prof. Ariberto Mignoli, il quale, avendo chiesto a Mattioli, de!nito “dai sentimenti rudi, sinceri”, il mo-tivo per cui nutrisse tanta simpatia nei con-fronti del presidente dell’Eni, si ebbe come risposta che Mattei era “un uomo”. Un com-plimento, anzi il massimo dei complimenti, perché, secondo il narratore, il vecchio “gat-topardo della Banca Commerciale Italiana” era solito dire che la maggioranza dell’umanità è costituita da “persone” e non da “uomini”6. Di reciproco tenore le attestazioni di stima di Mattei, che per un verso evidenziano il timore reverenziale nei confronti del banchiere, “è un gran borghese, uno studioso, ed io sono un sem-plice ragioniere”, mentre per l’altro sottolinea-no la loro stretta consonanza di idee: “quello là non è un banchiere come gli altri. Capisce.”7 La comunanza di vedute, l’amicizia e la fre-

Il Palazzo Ponza, dove Mattei è stato convittore, visto nel suo corretto posizionamento.

La cartolina era stata stampata in modo speculare e successivamente così riproposta. Il verso giusto si

evince attraverso la corretta lettura del cartello posto sul balcone che reca la scritta “Partito Nazionale

Fascista - Sezione Vasto”.

Page 18: Lunario 2006

17

quentazione tra i due non manca di dare ri-sultati e"cacissimi sotto il pro!lo economico. E’ proprio Mattioli che mette a disposizione dell’Eni appena costituita il primo miliardo di lire e che !nanzia in seguito tante iniziative rivolte alla ricerca ed allo sfruttamento degli idrocarburi in Italia ed all’estero. Su due cose s’intendono realmente dimostrando di avere lungimiranza di idee ed una visione lucida del futuro: sul concetto che uno Stato non può dirsi libero se non controlla le fonti energe-tiche e sull’altro riguardante l’atteggiamento da assumere nei riguardi delle aree del sotto-sviluppo e del Terzo mondo in particolare. Su quest’ultimo aspetto la sintonia è totale, in quanto entrambi considerano indispensabile, non tanto per spirito caritativo quanto invece per real politik, operare nella direzione del su-

peramento degli squilibri tra il nord ed il sud dell’Italia e del mondo. Illuminante risulta una dichiarazione del Mattei impegnato nella battaglia contro il cartello internazionale delle società petrolifere: [ Mattioli ] capisce che se l’Occidente deve continuare a dominare non può farlo con la forza ma espandendo la democrazia. Non credo che Mattioli sia un democratico per coscienza, ma lo è per intelligenza8”. Il rapporto tra questi due grandi italiani si sposta inevitabilmente a metà degli anni cin-quanta sino ai primi anni sessanta anche sul versante della politica, della quale diventano, secondo alcuni, i suggeritori ed i registi oc-culti in diverse occasioni, come ad esempio nel caso della nazionalizzazione dell’energia elettrica o nel 1955 dell’elezione di Giovanni Gronchi, preferito a Cesare Merzagora quale

Il piccolo Enrico con la mamma ed il papà, maresciallo degli RR.CC.. Alle spalle i carabinieri che con il padre arrestarono il brigante Musolino

Page 19: Lunario 2006

18

Presidente della Repubblica. “I due uomini – sottolinea molto incisivamente Galli – erano certamente accomunati dall’insopportazione del capitalismo tron!o, l’arroganza dei potenti, l’in-sensibilità a quella che, conoscitori del tedesco ( Mattei lo parlava alla perfezione) de!nivano la Weltanschaung, la !loso!a del mondo e della vita. Soprattutto ci credevano. Forse sono stati fra gli ultimi a privilegiare, in un ambiente economico e !nanziario vieppù caratterizzato dall’arrivismo, l’Utopia all’opportunistica gestione del potere. E quando anche all’opportunismo furono obbligati a concedere, come talvolta accadde sia a Mattioli che a Mattei, mai rinunciarono ad essere se stes-si”9. Alla !ne degli anni cinquanta, poco prima del tragico ed ancora misterioso incidente ae-reo nel quale troverà la morte, Mattei incontra Vasto di nuovo sulla sua strada e la ragione di questo nuovo rendez vous, evidentemente scrit-to nelle stelle date le circostanze sopra richia-mate, è la scoperta del metano a Cupello, ove le trivellazioni, avviate dall’Eni sin dal 1957 nel quadro di un programma di ricerca nel Mez-zogiorno, hanno dato esito positivo. In una manifestazione pubblica a Ferrandina Mattei ne dà l’annuncio a#ermando non senza enfasi:

“ L’Azienda dello Stato ha rivolto con crescente impegno le sue forze all’esplorazione del sottosuo-lo delle regioni meridionali. In questa zona l’Eni non era solo, ma in gara aperta con le imprese private. Eppure anche qui i risultati conseguiti si debbono quasi interamente all’Azienda dello Stato. Questi risultati si chiamano Gela, Fer-randina, San Salvo, Pisticci, Gagliano: i nomi

Ra#aele Mattioli presidente dalla Comit

La pagella di Mattei studente della Regia Scuola Tecnica “Rossetti” di Vasto

Page 20: Lunario 2006

19

dei giacimenti scoperti che attestano il manteni-mento di una promessa ed altre ne aprono per la futura, più prospera vita delle popolazioni meri-dionali”10. L’aspettativa che si crea in tutto il comprensorio è grande, ma con essa s’alza però anche il vento della protesta appena si di#onde la notizia, che contraddice la grande promessa, della prevista realizzazione di un metanodotto per convogliare il gas rinvenuto verso i grandi centri di consumo di Terni e Roma. Contro questa decisione, che ha il sapore dell’ennesima spoliazione a vantaggio delle zone più ricche, la popolazione di Cupello, scende in piazza dal maggio al dicembre del 1961 e s!da la classe politica locale e nazionale, alla quale contesta un totale disinteresse nei riguardi del territo-rio. Mattei diventa in quei giorni di convulse riunioni e manifestazioni pubbliche l’icona dello Stato nemico, ma anche quella del santo da invocare per chiedere che almeno una parte del metano rimanga in zona e che, com’è già stato deciso per Ferrandina in Basilicata, Eni

1 A Casalbordino ha come maestri Aida Rigi Travagli-no, Evelina Tiberio e Carlo Della Porta.

2 La Scuola Tecnica, regi!cata nel 1889, cambiò in seguito la propria denominazione, diventando pri-ma Regia Scuola Complementare, in seguito Regia Scuola di Avviamento al lavoro ed in!ne Regia Scuola Secondaria di Avviamento Professionale. La notizia è tratta da Luigi Murolo, Cosa Strana e Nuova. Istru-zione tecnica e territorio: un caso abruzzese tra Otto e Novecento, Vasto, Il Torcoliere, 2002, p. 72.

3 Giuseppe Spataro, I Democratici Cristiani dalla ditta-tura alla repubblica, Mondatori, Milano,1968. pag. 296. Un’altra testimonianza del buon ricordo che M. aveva della Scuola Tecnica si ricava dall’adesione all’appello lanciato nel 1953 dal preside Pietro Suria-ni agli ex alunni della Scuola per la cerimonia della “bandiera”. La circostanza si ricava dal volumetto curato dalla Scuola d’avviamento professionale “G. Rossetti”, Tra luci… e ri$essi. La scuola nel ricordo degli ex alunni, Vasto, Tip. Arte della Stampa, 1953, p. 13.

4 Giuseppe Spataro, op. cit. p. 3595 Giancarlo Galli, Mattioli. Il gattopardo della Banca

Commerciale Italiana, Milano, Rizzoli, 1991.6 G. Galli, op. cit. p. 93.7 G. Galli, op. cit. p. 1658 G. Galli, op. cit. p. 1659 G. Galli, op. cit. p. 16610 AA.VV., Mattei, quell’idea di libertà, Roma, Eni, 1982.11 La Siv venne costituita il 23 maggio 1962. A sotto-

scriverne l’atto di nascita furono la Finanziaria Bre-da, E!m, rappresentata da Pietro Sette e la So!d del Gruppo Eni, rappresentata dal rag. Salvatore Pisarri. Nella Società entrerà a far parte anche l’ americana Libbey-Owens Ford Glass.

12 L’Itis, già operante dall’ottobre 1962, verrà dichia-rato autonomo nell’anno scolastico 1966/67. Meri-toria fu in tal senso l’azione svolta da Carlo Boselli. Il 20 ottobre 1967, con decreto del Presidente della Repubblica, l’Istituto venne intitolato a Mattei.

ed Iri approvino la realizzazione di un’indu-stria chimica in loco. La lotta è dura, ma alla !ne il presidente non rimane insensibile alle rivendicazioni di una popolazione che conosce molto bene e decide, sulla base delle risultan-ze di una commissione di studio, di riservare all’Abruzzo metà della produzione accertata, nella misura di 400.000 mc. da destinare alla vallata del Trigno e d’altri 400mila mc. a Chie-ti e Pescara. Di lì a poco annuncia anche la prossima costruzione nella zona di un grande complesso industriale delle Partecipazioni Sta-tali, la S.i.v. - Società Italiana Vetro11, che av-via l’atteso processo di industrializzazione del Vastese e determina il miracolo economico al quale Mattei, che scompare proprio alla vigilia di ricevere la cittadinanza onoraria di Cupello, lega per sempre il suo nome. Alla sua memo-ria, per interessamento di Salvatore Pisarri, un altro vastese che gli fu amico e collaboratore all’Agip ed all’Eni, è intitolato l’Istituto tecnico industriale12.

Page 21: Lunario 2006

20

decèmbre / decèmbre / december 52ª summane

lunedì 26

martedì 27

mercoledì 28

giovedì 29

venerdì 30

domenica 1sabato 31

le Sende ‘nnucïnde

Sande Dávede

Sande Ruggiëre

Sande Silve%tre Cape d’Anne

Sande Giuvuanne

Sande &tefene

Buon Compleannola foto del mese

Il mare, un gabbiano che si libra nell’aria, acqua e cielo che simbolicamente si congiungono.

L’immagine evoca l’idea di libertà ed un verso di Charles Baudelaire: “Uomo

libero, sempre avrai caro il mare!”

Page 22: Lunario 2006

21

© 2

005

Nic

ola

Giu

sepp

e S

mer

illi

Page 23: Lunario 2006

22

lunedì 2

martedì 3

mercoledì 4

jennare / gennaio / january 1ª summane

Sand’Angela

Sanda Genuè#e

Sande Ggrigorie

La de!nizione, diventata ormai popolarissi-ma, di Abruzzo forte e gentile ha un padre che non tutti conoscono. Si chiama Primo Levi, giornalista e diplomatico nato a Ferrara nel 1853 e morto a Roma nel 1917, il quale coniò l’espressione per farne il titolo di un suo racconto di viaggio pubblicato nel 1882 con lo pseudonimo di Primo. Il libro reca il sotto-titolo impressioni di occhio e di cuore, ha 231 pagine di testo divise in ventidue capitoli e comprende un indice delle persone incontrate durante il viaggio ed un altro delle località vi-sitate o menzionate nel racconto. L’illustrazione in copertina è !rmata da Fran-cescopaolo Michetti. Il racconto di Primo comincia così: V’a nella nostra lingua, tutta, in sé stessa, semplicità ed e"cacia, una parola consacrata dalla intenzione degli onesti a desi-gnare molte cose buone, molte cose necessarie: è la parola Forza. Epperò, s’è detto e si dice il forte Abruzzo. V’a nella nostra lingua, tutta, in sé stessa, comprensi-va eleganza, una parola che vale a comprendere, de!nendole, tutte le bellezze, tutte le nobiltà.. è la parola Gentilezza. Epperò, dopo aver visto e conosciuto l’Abruzzo, dico io: Abruzzo Forte e Gentile. Visto e conosciuto. Accomiatandosi

dal lettore in!ne a#erma: Epperò, dopo aver visto e conosciuto l’Abruzzo, ho detto e ripeto io: Abruzzo Forte e Gentile.

Page 24: Lunario 2006

23

giovedì 5

venerdì 6

domenica 8sabato 7

jennare / gennaio / january

Sanda ‘Mëliene

la Bbufanéje

Sande Raimande Sande Severiane

Silenziosa ma attiva, com’è nella tradizione, opera, presumibilmente dalla !ne del ‘700, a Vasto una loggia massonica, oggi contraddistinta con il numero 198 O. R. A confermarne l’esistenza soccorrono alcune testimonianze che si rinvengono storicamente sin dai moti del 1799 e poi lungo tutto il periodo risorgimentale, nel corso del quale le vicende della Massoneria s’intrecciano con quelle della Carboneria e della Giovine Italia di Mazzini. Già dall’inizio dell’ottocento opera in città una “vendita” carbonara, denominata dei !lantropi Istoniesi – Oriente – di Vasto, che porta nel sigillo simboli indiscutibilmente di origine massonica ed ha addirittura una sede in un sotterraneo di Portone Panzotto, al vicolo Paquia, dietro la Chiesa di Santa Maria Maggiore. Nel 1842 viene quindi costituita, ad opera di Gaetano Crisci, un tenore che aveva cantato nei maggiori teatri d’Europa ed in Russia, una sezione della Giovine Italia, la quale dà origine ad un’intensa attività di riunioni segrete e di propaganda delle idee liberali. La loggia torna ad operare dal 1915 sino al 1925,

quando, costretta dal Fascismo ad abbassare le colonne, come si de!nisce nel linguaggio criptico degli iniziati la sospensione, cessa ogni attività versando, per mano del maestro venerabile Francesco Paolo Giovine, l’intero tesoro di settemila lire al Comitato per il monumento a Gabriele Rossetti. Risorta a nuova vita dopo la guerra, l’o"cina chiude nuovamente nel marzo del 1949 per riaprire ancora nel 1982. Segni della pratica massonica sono visibili su alcune vecchie tombe e cappelle gentilizie nella parte storica del cimitero vastese.

La loggia massonica “G. Rossetti”La loggia massonica “G. Rossetti”

Page 25: Lunario 2006

24

2ª summane

lunedì 9

martedì 10

mercoledì 11

jennare / gennaio / january

Sanda Unurüate

Sande Alde

Sande Adriane

Amici del LunarioUa#taréle d’adozione, felicemente sposa-to con una vastese autentica, la signora Spina Sputore, Giulio Paglione, ingegne-re ed imprenditore edile, si è fatto mol-to apprezzare per serietà, competenza, cordialità, garbo signorile ed anche per il buon gusto che caratterizza le linee architettoniche delle costruzioni che re-alizza.

Giulio Paglione

Ingredienti: linguine o spaghetti o rigatoni, gr. 750; sei scampi; campetti sgusciati, gr. 400; olio d’oliva extravergine,dl 1; due spicchi di aglio; pomodoro a pezzetti, gr 300; pomodori passati, gr. 200; mezzo bicchiere di vino bianco secco; brandy, farina 00, prezzemolo, sale e peperoncino. Pulite gli scampi e versateli in una padella, nella quale s’è fatto roso-lare l’aglio con l’olio. Versate il sale e coprite. Ap-pena rosolati, aggiungete gli scampetti sgusciati, salati ed infarinati in precedenza, e fateli rosolare aggiungendo un po’ di vino bianco. Aggiungete a questo punto il pomodoro e fate cuocere. Quindi

mettete gli scamponi da parte e teneteli in caldo. Contemporaneamente cuocete al dente le lingui-ne, versatele nella padella con gli scampi e rimet-tete sul fuoco sino all’assorbimento del liquido di cottura. Servite caldo con una spolveratina di prezzemolo tritato.

Page 26: Lunario 2006

25

giovedì 12

venerdì 13

domenica 15sabato 14

jennare / gennaio / january

Sande Mude%te

Sande Ilarie

Sande Primïane Lu GiubbullèSande Maure

Più che un mestiere era, “dai tempi che Berta !lava”, un’attività che veniva svolta in casa. All’enorme telaio, sotto la guida di mani esperte, la lana, il cotone ed il lino si trasformavano in lenzuola, tovaglie, len-zuola, asciugamani, coperte per il fabbiso-gno familiare e per il corredo nuziale delle !glie. Za’ Maria Baccalà, ritratta nella foto seduta davanti al suo attrezzo, era molto conosciuta per la sua attività di tessitrice, che la occupava per buona parte della gior-nata. – Ah ma’ – soleva dirle uno dei !gli maschi – #tì sembre aësse a fatijà pe’ ssa fëjje. Manghe fusse d’éure. E lei di rimando: –Ti puzza capetà ‘na sócera cchiù fatijatàre de ma e ‘na spéuse cchiù bbèlle de sórete, !jje me’.

LA TISSITRÈCE

A lu mèdeche- Dottó, me fa male ‘na cosse.- Pi $orze, ti’ nuvand’anne…- Mbe? Me fa male ‘na còsse, no’ tutt’e ddu !

Lu latte mmaràjje- Trisù, #tu latte mi pare nu ‘ccone mmaràjje. A chi l’acchëtte? - A Piscialulètte, ogne mmaténe. - Pi $orze ch’ è mmaràjje ! Cullù a li crápe ji’ d’ à mmagnà li frónne di li scarciófene.

Fett’ e Fettarille

Page 27: Lunario 2006

26

A la putéche de varivìre de Paulîcce Zannutìlle

3ª summane

lunedì 16

martedì 17

mercoledì 18

jennare / gennaio / january

Sanda Lebbrate

Sande Andunie

Sande Marcellëine

Pasquale, dipendente comunale, incontra un amico al bar, che insiste per o#rirgli un ca#è – Grazie, cumbuà, gli dice ri!utando l’o#er-ta – ma ni li puzze tojje, piccà nin m’inganne sîbbete lu sonne. – Ma a le otte de la matène – gli risponde sorpreso l’amico – vu durmë? – Gnorscë – replica seccamente Pasquale – Si nnà che facce a la Cummîne?

Canda t’alléve la facce, nin fa gne’ la hatte, pássete la méne arrét’a li rácchie !

– “E’ morte Bastijàne lu callaràre”. – “Mbo’, angora aëcche vuléve #tà?

Un maestro deve far capire ai piccoli allievi della scuola elementare la vocale “i”. “Mi servirò d’una immagine” – dice – come quella dell’asino usata per la “a” e dell’elefante, adoperata per la “e”. Detto fatto, disegna sulla lavagna un bell’imbuto e soddisfatto domanda agli alunni: “Ragazzi, che cos’è mai questo?” E quelli in coro: “‘Nu muttàlle”.

– T’aricùrde, Ggiuvà, canda cummèdie facia-vàme da bardèsce? Canda se jucáve a la cchîppe, a la ciunne, a sbattamîre, a mmazze, a ‘jjonda-cavalle, a la #tìcchie, a bbittîne, a mménnile, a zzopì zopà?

Paolo Di Bussolo (lu Zannutìlle)

Page 28: Lunario 2006

27

giovedì 19

venerdì 20

domenica 22sabato 21

jennare / gennaio / january

Sande Màrie

Sande Ba%tiane

Sanda ‘Gnaise Sande Vincenze

Nonostante siano passati trent’anni dal giorno della sua morte, avvenuta il 1 febbraio 1976, il ricordo di padre Alberto non s’è ancora spento tra la gente, a dimostrazione di quanto fossero vere le parole del cardinale Vincenzo Fagiolo, che lo de!nì nel momento del commiato un esempio educativo ed una tangibile testimonianza della operosità umana interpretata come strumento di elevazione. Nato a Vasto il 17 novembre 1906 da Giovanni e Rosalinda Del Borrello dedicò l’intera vita a Cristo nell’obbedienza alla Regola francescana. Padre guardiano a Sulmona ed a Pescara tornò a Vasto nel 1959 come parroco di Stella Maris, impegnandosi senza risparmio nella realizzazione di un istituto per l’ospitalità e la cura dei minorati psichici al quale diede il nome del Poverello d’Assisi. Oggi l’Istituto San Francesco, da lui fondato, è una realtà socio sanitaria tra le più importanti della regione, che fa capo ad una Fondazione Onlus intitolata a padre Alberto.

Page 29: Lunario 2006

28

4ª summane

lunedì 23

martedì 24

mercoledì 25

jennare / gennaio / january

Sand’Arcangele

Sande Frangische

Sande Bernarde

Vecchi Fusti

All’anagrafe

Fett’ e Fettarille

Page 30: Lunario 2006

29

giovedì 26

venerdì 27

domenica 29sabato 28

Sanda Paola

Sande Vitaliane

San Tumuasse lu !lósofe Sande Cu%tanze

La Differenza nasce a Vasto nella seconda metà degli anni 90. Fabio Falcone (voce), Gio Martinelli (basso), Puma (chitarra), Jak-ka (tastiere e disturbi sintetici), Max Giuliani (batteria) sono da sempre un unico suono e cinque entità differenti tra loro.Centinaia di concerti in tutta Italia e una ca-pacità comunicativa unica, fanno de La Dif-ferenza una delle band più importanti del panorama musicale italiano. Le loro canzoni sono immediate, originali, intense, esplosive, graffianti, aggressive, energiche, ispirate ed emotivamente passionali allo stesso tempo. I concerti travolgenti, coinvolgenti, comunica-tivi, estasianti, entusiasmanti, unici nel loro stile. Preso! (Sony/Smrecords), prodotto da Stefano Severini e Lucio D’Alessandro per la produ-zione esecutiva di Sandra Marini, è il pri-mo album pubblicato dalla band nel marzo 2005 dopo la partecipazione al Festival di San Remo. La Differenza si classifica seconda nella cate-goria giovani con il brano “Che farò”, che di-

venta immediatamente una delle canzoni più trasmesse dalle radio. Il Cd Singolo rimane in classifica per svariati mesi e la Differenza di-venta la nuova band fenomeno del momento. Il primo tour de La Differenza nell’estate 2005 è un vero successo. I ragazzi dal vivo sono incontenibili, esuberanti, contagiosi, sconvolgenti e soprattutto suonano davvero e il pubblico rimane colpito, a tratti sconcerta-to dal grande talento della band.

Page 31: Lunario 2006

30

Buon Compleanno la foto del mese

5ª summanefurbare / febbraio / february

giovedì 2

venerdì 3

domenica 5sabato 4

la Cannelëre

Sande Biasce

Sande Gilberte Sand’Àghete

lunedì 30

martedì 31

mercoledì 1Sanda Virdejane

Sande Giuvuánne Bbosche

Sanda Savene

In bianco e nero per sottolinearne la tristezza, la foto evoca tempi lontani

e suscita il rimpianto per una civiltà contadina che non c’è più, come il vecchio

casolare ormai in rovina, al quale gli alberi nella loro triste nudità

invernale fanno da cornice.

Page 32: Lunario 2006

31

© 2

005

Nic

ola

Giu

sepp

e S

mer

illi

Page 33: Lunario 2006

32

6ª summane

lunedì 6

martedì 7

mercoledì 8

furbare / febbraio / february

Sande Ggelòrme

Sande Rumüalde

Sande CusumëineLu Viat’Angele

La Tipografia Histonium: da Marinucci a Godi

Page 34: Lunario 2006

33

giovedì 9

venerdì 10

domenica 12sabato 11

furbare / febbraio / february

Sanda ‘Pullonie

Sanda Durutué

La Madonne de Lurde Sand’Adolfe

LU MULINÀREI mugnai in Città erano una volta sol-tanto tre: i fratelli Molino, Armando e Benito, i quali avevano il mulino nel rio-ne Croci, Menotti Garibaldi che operava nello stabilimento a lu Ddazie, nei pressi dell’attuale piazza Verdi e Cesare De Gi-rolamo, soprannominato Cascëgne, con sede in contrada Incoronata, a la‘Ngur-nate. Le tecniche di macinazione erano due, quella “a pietra”, la più di#usa sino agli anni quaranta, e quella “con i moli-ni a cilindri”. La prima consisteva nello sfregamento tra due parti in pietra dei chicchi di grano, che dava origine ad una miscela scura di farina e crusca (vrànnele o anche canëjje) dalla quale si poteva ri-cavare con il setaccio (setàcce oppure cri-vèlle) la farina bianca, detta anche !or di farina, mentre l’altro sistema di macina-zione “a cilindri”, più moderno, denomi-nato anche “ad alta macinazione”, avve-

niva in passaggi successivi di separazione e rimacina, che dava come prodotto la farina ra"nata. Nella foto l’ultimo mu-gnaio della zona, Valentino Bassi, attivo nella vicina San Salvo.

– Ma#tre Pasqua’, te va truvànne Ggisàrije…– Dëjje ca nin mi si’ vë#te.

Page 35: Lunario 2006

7ª summane

lunedì 13

martedì 14

mercoledì 15

furbare / febbraio / february

Sande Ggiacënde

giovedì 16

venerdì 17

domenica 19sabato 18

Sanda Ggiulïana

Sande Romele

Sande Liaune Sande Curradëine

Sande Valendëine

Sanda Remeggëlde

1956: il crollo della zona orientale di Vasto

Page 36: Lunario 2006

35

febbraio - marzo

agosto

il pro!lo del costoneal novembre 1959

prima dell’abbattimento della chiesa di San Pietro

Page 37: Lunario 2006

36

Carlo Marchesa-

8ª summane

lunedì 20

martedì 21

mercoledì 22

furbare / febbraio / february

Sanda Marecarëite

Sande Felëice

Sande ‘Leuterie

Page 38: Lunario 2006

37

giovedì 23

venerdì 24

domenica 26sabato 25

furbare / febbraio / february

Sande Làzzere

Sand’Ida

Sanda Cu%tanze Sanda Matëlde

E li puliticànde è ttutti huàle,ognune fa lu furbe gne la hòlpe.E di tutti li cose che va malech’à guvirnàte prime té’ la colpe. Fanne n’arte solamende, a vandàrse ogne mumende. Carnivàle appru!ttàme, ddu’ diasìlle ‘i candàme.

Nghi li prumesse e nghi li fattarillesi cerche d’attiné’ li pupuattille,ma ‘st’amministrazione à da spjigà’quale prugresse à fatte ‘sta città? Pi’ ccurnicchie e pi’ ppindùne jé cimende e jé matùne. Li privàte custrutture à da sfruttà’ la cubbatùre.

La lunga !lastrocca, che si snocciola in venti strofe, è di Fernando D’Annunzio, poeta dialettale, al quale si devono anche le storie degli ultimi dieci anni, di recente raccolte in un bel volumetto.

Di lu spidàle e di lu cuambisàndese n’ariparle sole, ogne ttande.Si passe e s’aripàssene la palle,n’ zi fa ammomde e n’ zi fa mangh’ abbàlle. E chi té cacche malanne à da jì’ spirzijènne. A chi tè’ ‘na tomba vudde ‘i li stann’ ariquisènne.

Ma pi’ $urtune oppure pi’ sfurtune,a’huànne s’arifà li vutaziùne.Augurie città nostre, tand’ amàte, che ppozza rèsse bbon’ amministràte! Li bbillezze di ‘sta terre ‘ì l’ammidie tuttiquende, ma pulìtiche e ‘ndirrèsse l’arruvìne solamende.

Page 39: Lunario 2006

38

Buon CompleannoArriva, come da una conchiglia, il

rumore della risacca attraverso questa immagine, che !ssa anche il cromatismo insospettabile dei ciotoli della scogliera.

” Il mare…è di tutti quelli che lo stanno ad ascoltare”, ha scritto Giovanni Verga

ne’ I Malavoglia, ed il nostro fotografo ha dimostrato di saperlo ascoltare davvero.

la foto del mese

9ª summanemarze / marzo / marchlunedì 27

martedì 28

mercoledì 1Li Ciánnere

giovedì 2

venerdì 3

domenica 5sabato 4

Sande Ruggïre

Sanda Camëlle

Sande Casemire Sande Usébbie

CarnëvaleSande Rumuane

Sande Habbriélede la ‘Ddulluruate

Page 40: Lunario 2006

39

© 2

005

Nic

ola

Giu

sepp

e S

mer

illi

Page 41: Lunario 2006

40

10ª summane

lunedì 6

martedì 7

mercoledì 8

marze / marzo / march

Sande Giuvuannede Ddë

Sanda Filëciatte

Sanda Rose

Due Belle Tempre di VastesiMa chi l’ha detto che i centenari si trovano perlopiù dalle parti della Russia o giù di lì? Sarà per l’aria ancora buona, per il clima, la bellezza del paesaggio, il cibo buono e sano, i centenari ci sono pure qui, come possono provare all’anagrafe le due simpatiche si-gnorine che appaiono nelle foto, delle quali

diamo nome e cognome anche per dare un riferimento a chi volesse aver da loro l’elisir della lunga vita. A destra Teresa Teti, vedova Stampone, anni 105, ancora lucidissima ed in gamba, ed a sinistra Maria Pascucci, anni 100, vedova Napoletano, sette !gli e tanti ni-poti, che dal 1971 vive a Perth.

Page 42: Lunario 2006

41

Don Caddane l’arcepredde de Sand’Bbune

Fett’ e Fettarille

giovedì 9

venerdì 10

domenica 12sabato 11

marze / marzo / march

Sanda Frangiasca Rumüane

Sande Simblèce

Sande Cu%tandëine Sand’Uriaune

Musicisti che si fanno onoreDue giovani di cui vale segnalare la bravura, a"nché siano di stimolo ai coetanei. Allievi della Scuola civica musicale, Alessandro Pensa e Giacomo Di Rosario hanno raggiunto buo-ni livelli di preparazione e si cimentano ormai in concerti, spaziando dal classico al moderno con uguale disinvoltura. Alessandro, che suo-na il violino, ha vinto quest’anno anche una borsa di studio, o#erta da Albert Di Lallo, nostro concittadino in Australia, grazie alla quale sarà quest’anno a Perth per un semina-rio di aggiornamento.

Carminîcce, dètte Varvatórte, si n’ariprijéve de lu zijàne Caddàne, arcipredde de Sande Bbune. Nu jùrne zì predde ,‘ndrattinîte a lu Ua#te pe’ lu mmale tèmbe, telèfene a Carminëcce pe’ nu piatte de minè#tre - Va bbune, Zì Caddà, vi a la casa mà, ca màjjeme Carméle ha cótte pa#t’e fasciùle. – ‘N ti ‘ngaricà - dëce lu predde - che pur’a Sande Bbune se magne li fasciùle.

A tàvela màsse, trumminde Carminîcce avé’ ‘ccu-menzate a magnà, lu vicchie l’arechiàme tutte ‘ngazzate: – Prëime la prihìre, nepàte care. Dóppe se magne. Dóppe! Ma Carminîcce Varvatórte lè#te, nghi la vocca piàine, j’arispànne: – Zijàne me’, ‘na prihì-re… schinènze pe’ #tu piatte di fasciùle? E se fusse #tate ‘nu pullastrélle ch’avevama fa’, ‘na pricissiàne?

Page 43: Lunario 2006

42

11ª summane

lunedì 13

martedì 14

mercoledì 15

marze / marzo / march

Sanda Lujëise

Sanda Matëlde

Sanda Patrëzie

Ha vissuto con la saggia e concreta modestia dell’uo-mo che quotidianamente cerca con fatica il di"col-toso equilibrio della “livella” evocata nella famosa poesia di Totò, che recitava spessissimo a memoria ad amici e colleghi. Non si è certamente fatto tro-vare quindi impreparato quando è stato strappato alle so#erenze !siche che lo hanno accompagnato nell’ultima parte di una vita interamente spesa per l’a#ermazione del Diritto ed in difesa dei più debo-li. Avvocato per vocazione, oltre che per professione, meritò la toga d’oro “per aver esercitato in maniera esemplare l’attività forense”.

Zì DumìnicheZì Dumìniche se #trascinéve nghi lu bba#táne pe jjë a la putéche a’ ccattà cacchéuse. Ba#tijàne gnà li vàite je dëce: – “zi’ Dumi’, peccà si ‘sscîte? Arivàttene a la case piane piane e rende rende a ‘ssu mîre”. – “Scë – j’arispànne lu vicchie – gne li sîrge”.

‘Na mojje ‘ngazzate‘Ndonie è sempre poco cortese con la moglie Caterina, detta Iuccia, anzi Jîcce, diminutivo di Caterina. Torna a casa con una borsa di pesce appena comperato al mercato e dice in malo modo alla donna: - O Jîcce, làsse tutte ‘sse mmascéte e vamme à sciojje #tu pa#sce. E lei, risentita:- Piccà ‘ssu pa#sce #t’attaccate ?

Fett’ e Fettarille

Page 44: Lunario 2006

43

giovedì 16

venerdì 17

domenica 19sabato 18

marze / marzo / march

Sande Ggiulïàne

Sanda Gertrude

Sande Salvataure San Giusueppe

Di artigiani del rame, calderai e ramai, ce n’erano diversi in città ed erano tutti va-lentissimi. Luigi Santarelli, Giacomino Tenaglia, Giuseppe Miscione e Michele Stampone ne sono stati tra gli ultimi in or-dine di tempo, prima che questo mestiere scomparisse del tutto. Michele Stampone, nella foto intento a lavorare al “cavallo”, l’attrezzo di legno sul quale si batteva il rame, aveva bottega alla salita di Sant’An-na e tutto il quartiere scandiva il tempo della giornata al ritmo delle sue martellate sul metallo rosso, che via via prendeva la forma di conche (cànghe), caldaie (callàre), paioli (caccavèlle) paiolini (callarìlle), baci-nelle (vaccéle) ca#ettiere (ciucculattìre), pa-delle (cuttîre) manieri, scaldaletti, sui quali con appositi punteruoli incideva poi arti-stici disegni ornamentali.

LU CALLARÀRE

Page 45: Lunario 2006

12ª summane

lunedì 20

martedì 21

mercoledì 22

giovedì 23

venerdì 24

domenica 26sabato 25

marze / marzo / march

Sande Uttävie

Sande Benedàtte

Sande Habbrìele

La ‘Nnungiaziàne Sande ‘Manuele

Sande Ermanne

Sanda Sandre

“Vecchia corteccia”, è tra gli imprenditori più conosciuti ed apprezzati per l’esperienza, la sag-gezza, la competenza. Tutt’ora in movimento, anche per testimoniare visibilmente la ragione sociale della sua Ditta, ch’è appunto quella di “movimento terra”, rappresenta un esempio da emulare per le giovani generazioni. Compli-menti, Nicola.

Nicola Jacobucci Amici del Lunario

Page 46: Lunario 2006

45

Nella cartolina d’epoca si vede la palazzina dell’o"cina elettrica inaugurata nel 1906. Concessionaria dell’appalto per l’erogazione dell’elettricità e della gestione dell’impianto era la ditta Ing. Vittorio Argnani & C. di Ancona.

La lucia lëttre accende le lampadine(1906-2006)

Page 47: Lunario 2006

46

13ª summanemarze / marzo / marchlunedì 27

martedì 28

mercoledì 29

giovedì 30

venerdì 31

domenica 2sabato 1

Sande Secundëine

Sanda Giuvuanna

Sande Beniamëine

Sand’Ughe Sande Frangischede Pavele

Sande Si%te

Sande ‘Libberte

Buon Compleanno la foto del meseIl mare unisce i paesi che separa, ha detto

il poeta inglese del XVIII sec. Alexander Pope, e l’ultimo orizzonte dell’Adriatico, armonicamente inquadrato nella cornice

del magni!co portale di San Pietro, sembra accomunare i popoli delle due

sponde nello stesso messaggio cristiano di speranza e di !ducia nella vita.

Page 48: Lunario 2006

47

© 2

005

Nic

ola

Giu

sepp

e S

mer

illi

Page 49: Lunario 2006

48

lunedì 3

martedì 4

mercoledì 5

abbrëile / aprile / april 14ª summane

Sande Vingenze Ferrare

Sand’Isidëre

Sande Rëccarde

La Filodrammatica di Vasto

Page 50: Lunario 2006

49

giovedì 6

venerdì 7

domenica 9sabato 8

abbrëile / aprile / april

Sanda Ggiulϕane

La Sanda SpéneSanda Virginie

Sande Silvene Lu Jurne de le PalmeSande Caloggere

La Confraternita del Toson D’oroCostituita nel 1996 sotto gli auspici dell’Amministrazione Comunale, sin-daco Giuseppe Tagliente, ad iniziativa di un gruppo di intellettuali come Fran-co Cardini, Renato Besana, Carlo Fa-brizio Carli, Marcello Staglieno, Lucio D’Arcangelo, Claudio Finzi, Giuseppe Sermonti, Giuliano Preparata, France-sco Gentile, Gaetano Massa e Giorgio Albertazzi, la Confraternita del Toson d’Oro, operante sino al 2000, vanta al suo attivo la realizzazione di manifestazioni cul-turali di indiscutibile spessore che hanno richia-mato l’attenzione del mondo culturale anche in-ternazionale. Assunto il Toson d’oro a simbolo della memoria, del messaggio e del signi!cato della cultura europea, la Confraternita lancia con un manifesto, de!nito del postmodernismo italia-no, un appello a tutti gli spiriti liberi un appello per una nuova rivoluzione, da combattere con la

più debole delle armi: la cultura. Obbiettivo del gruppo è la rinascita civile, culturale ed estetica contro ogni omologazione mondialistica, a"n-ché l’Europa torni a svolgere nel mondo il ruolo che le compete e che oggi sembra aver perduto. In questa direzione viene istituito un Premio In-ternazionale, che viene attribuito nelle varie edi-zioni a Ernst Nolte, a Marc Fumaroli, a Sergio Romano. Contestualmente dà vita ad un pre-mio triennale di saggistica, assegnato ad Alberto Arbasino per il libro Paesaggi italiani con zom-bi, ed organizza incontri mensili, denominati i Dialoghi del Toson d’oro, che vedono la par-tecipazione di Antonio Marzano, Luce D’Era-mo, Carlo Sgorlon, Massimo Caprara, Antonio Martino e Ferruccio Perazzoli.

Page 51: Lunario 2006

50

15ª summane

lunedì 10

martedì 11

mercoledì 12

abbrëile / aprile / april

Mercluddé SandeSande Ggilie

Sande Tibberie

Sand Pumbè

Don Michele Ron-zitti

La celebrazione della Pasqua ha inizio con la veglia, che si svolge dalla sera precedente sino allo scoccare della mezza-notte, durante la quale si rivive la Passione di Gesù Cristo e si partecipa ai Sacramenti. Ha inizio con la benedizione del fuoco e con l’accensione del cero pasquale, simbolo di Cristo-Luce, che viene introdotto in processione nella chiesa, progressivamente illuminata. Al rito fa seguito l’Annunzio del mistero pasquale di Cristo, che arriva a rischiarare la terra del Suo splendore vincendo le tenebre del peccato.

La Santa Pasqua

Page 52: Lunario 2006

51

giovedì 13

venerdì 14

domenica 16sabato 15

abbrëile / aprile / april

Giuvuddé SandeSande ‘Dduarde

Vennardé SandeSande Masseme

Sabbete SandeSande Ducudére

La PascheSand’Irene

Page 53: Lunario 2006

16ª summane

lunedì 17

martedì 18

mercoledì 19

giovedì 20

venerdì 21

domenica 23sabato 22

abbrëile / aprile / april

Sande ‘Spedëite

Sanda ‘Gnàise

Sand’Anzelme

Sanda Flavie Sande GiorgeLa Madonne

de la ‘Ngurnuate

Sanda ‘Pullonie

Sande FabbieLu Pasquane

Page 54: Lunario 2006

53

Con l’entrata in guerra dell’Italia, a Vasto Marina, allora chiamata Istonio Marina, vennero internati esponenti antifascisti. L’internamento di guerra consisteva nel soggiorno obbligato nel comune assegnato dall’autorità di polizia ed in una rigida disciplina di sorveglianza. Gli internati di guerra di Istonio Marina alloggiavano nell’albergo dell’avv. Oreste Ricci o nella villa Marche-sani, a !anco della chiesa di Stella Maris. Il servizio di vigilanza era assicurato da dodici carabinieri e quello medico dal dottor Nicola D’Alessandro. Il numero degli internati crebbe sino a raggiungere, rispetto alle prime 79 persone del giugno del 1940, il numero di 185 presenze. Tra di essi !guravano anche nomi famo-si dell’antifascismo militante, come Mario Borsa, che poi divenne nel 1945 direttore del Corriere della Sera, Ra#aello Gialli, noto critico d’arte, Giuseppe Scalarini, caricaturista dell’Avanti!, il !losofo Edmondo Cione, il critico d’arte Mattei.

Una cartolina inviata da un internato di guerra. Il suo nome è Francesco Jovenit-ti, leggibile in alto a destra sopra al timbro postale di partenza, dal quale si ricava il luogo ed il giorno della spedizione.Il testo è indirizzato alla moglie Giuseppina Ronzi Jovenitti, via A. Sciesa, 21, Milano: 28-2 = Pina, mia diletta, Anima, Pensiero e vita. Ti ricordo con forte nostalgia e ricordo te Lino e La Rita e questa cartolina bruciata. Quello che più è vivo in me è la vostra visita e da quella porta vi ò visto partire e in me vi era una cosa grande grande quanto l’a$etto che sento per voi. O’ benedetti momenti se pur dolorosi e Voi Pinuccia, cosa c’era nei nostri cuori quando la prima volta i nostri occhi si sono visti e sotto il bersò abbiamo mangiato. Come ti ò vista, amata adorata, e come ti ò vista e sentita nel tuo amore e in tutta la tua azione di sposa, di donna e di madre, come allora e più di allora, ti sento mia e tanto ti voglio bene. Francesco Jovenitti.

Gli Internati di Vasto Marina

Page 55: Lunario 2006

54

17ª summane

lunedì 24

martedì 25

mercoledì 26

abbrëile / aprile / april

Sande Marcelleine

Sande Marche

Sande Gelarde

Cristian Nicola Salvatorelli.In risposta alla richiesta dall’ONU di fronteggia-re la situazione in Somalia, stremata da anni di guerra civile, carestia e pestilenze, il 13 Dicem-bre 1992, nell’ambito dell’operazione umanitaria multinazionale Restore Hope, i primi reparti italia-ni iniziavano ad a'uire in Somalia. Il contingente italiano denominato Italfor – Ibis, incentrato sulla Brigata Paracadutisti Folgore, era stanziato su un territorio esteso tra Mogadiscio e il con!ne somalo con l’Etiopia. Tra i ragazzi italiani impegnati nella missione c’era anche il nostro caro Cristian che, animato dagli stessi valori umanitari di libertà e

di pace, accoglieva la chiamata all’azione nel corso del suo periodo di ferma, unendosi ai parà della Folgore in missione in Africa. Ci ha lasciato trop-po presto, vittima di un incidente stradale.

Giuseppe Catania, Peppino per gli amici, presidente dell’Associazione vastese della stampa ha festeggiato nel 2005 le nozze d’oro con il giornalismo, Infatica-bile, collabora ancora attivamente con varie testate nazionali e locali e vanta al suo attivo numerosi pre-mi meritati per l’impegno e per la serietà professio-nale dimostrata in ogni momento. Lo vediamo nella foto insieme a Stefano Pallotta, presidente dell’Or-dine Regionale, mentre spegne le tradizionali can-deline nel corso della festa che ha voluto celebrare accanto a tutti i colleghi vastesi.

50 ANNI DI GIORNALISMO

Page 56: Lunario 2006

55

giovedì 27

venerdì 28

domenica 30sabato 29

Sanda Zéite

Sande Vitale

Sanda Catarëine Sande Mizie

abbrëile / aprile / april

Amici del LunarioLeano Di Giacomo

C. Nel 2002, nella ricorrenza del centena-rio del calcio vastese, ha curato la realizza-zione di un cd dal titolo “Grazie Vasto”, contenente quattro inni biancorossi.

Leano è il suo “nom de plume”, perché in realtà si chiama Sebastiano ed è nato e residente a Vasto. Ha pubblicato raccol-te di poesie: Stagioni (1983), Blue-jeans (1984), La tua idea (1985), Amori (1986). Dal 1986 è iscritto alla Siae come paroliere e suoi testi sono stati incisi da Franco Toz-zi, Tony Dallara, Mal, Cristian, La Strana Società, Wilma De Angelis, Valerio Libo-ni, Gianni Drudi, Mara Meis, l’Orchestra Papillon, Alex Damiani, Orchestra Sergio Pezzi, I Mitici, Al Rangone, Dino, I Nuovi Angeli. Sue canzoni per i più piccoli sono state presentate nei festivals del Microfo-no d’oro, Cantablù, Giocamusica, Pompei Giovani, Verdinote, Bimbofestival, La Vela d’oro. Nel 1989 ha scritto “Cuore Bianco-rosso”, inno della squadra di calcio, inciso su 45 giri in occasione del ritorno in serie

... ConiugaliConsigli

... Economici

Page 57: Lunario 2006

56

18ª summane

lunedì 1

martedì 2

mercoledì 3

giovedì 4

venerdì 5

domenica 7sabato 6

maje / maggio / may

Lu Legne de la Cráce

Sande Flurïane

Sande Ninzie

Sanda Bbenedatte Sande ‘Nnucienze

Sande ‘Ttanasie

Sande Giusuéppe Arteggiane

Buon Compleanno

Dolce e chiara è la notte e senza vento, / e queta sovra i tetti e in mezzo agli orti

posa la luna… Dinanzi alla serenità che suscita questa immagine insolita

del crinale di Punta Penna, ritornano spontanee alla mente le bellissime rime

del canto di Giacomo Leopardi.

la foto del mese

Page 58: Lunario 2006

57

© 2

005

Nic

ola

Giu

sepp

e S

mer

illi

Page 59: Lunario 2006

58

19ª summane

lunedì 8

martedì 9

mercoledì 10

maje / maggio / may

Sande ‘Ndunëine

Sande Libbratàure

Sande Vittàure

Page 60: Lunario 2006

59

giovedì 11

venerdì 12

domenica 14sabato 13

maje / maggio / may

Sande Fabbïane

Sande Nerè

La Madonne de Fàteme

Sande Matté

Disponibile, ma discreto e riservato, come si conviene ad un gentiluomo per cultura e per tradizione familiare, il professor Luigi vive da tanti anni a Vasto, dove ha svolto con passione la professione di docente. Originario della vicina Pollutri, ha contri-buito allo sviluppo ed alla modernizzazio-ne di quel comune come promotore, tra i più convinti ed attivi, della realizzazione della Cooperativa vinicola “San Nicola”, proprietaria di una delle cantine sociali più dinamiche del comprensorio.

Luigi D’Agostino Amici del Lunario

Page 61: Lunario 2006

60

20ª summane

lunedì 15

martedì 16

mercoledì 17

maje / maggio / may

Sande Pasquale

Sande Ubbualde

Sanda Matalene

Non esiste più, ma sorgeva in località Selvotta la chiesetta che si vede qui di !anco in una cartolina d’epoca. Di preciso era ubicata lun-go la strada provinciale che reca a San Salvo, in corrispondenza del bivio di via Buonanot-te ed era stata eretta dai monaci francescani nel 1957 e poi demolita nel 1963. Accanto ad essa funzionava anche una scuola elemen-tare, rurale, come si diceva allora, realizzata

nel 1962 della quale la foto, ch’è di quattro anni successiva, fornisce la prova. Al centro l’insegnante signora Angelucci. In prima !la da sinistra si riconoscono: Franco Pascuc-ci, Anna Tana, Rosa Maria Jacovitti, il !glio della maestra, Nicola Troiano, Antonietta Antenucci, Bruno Pascucci. In seconda !la: Lina Giacomucci, Giuseppe Ciccotosto, Ma-ria Travaglino, Antonietta Tana, Eva Pascuc-ci, Rita Zinni, Nicola Giacomucci, Michele Tana, Rocco Antenucci.

Page 62: Lunario 2006

61

giovedì 18

venerdì 19

domenica 21sabato 20

maje / maggio / may

Sande Venanzie

Sande Cili%tëine

Sande Bernardëine Sande Sicundëine

A lu cuambisande

Fett’ e Fettarille

Page 63: Lunario 2006

62

21ª summane

lunedì 22

martedì 23

mercoledì 24

maje / maggio / may

Sanda Giuvëine

Sande Desiderie

Sanda Rëite da Cascie

Nata a Teramo sul !nire dell’800, conservò per tutta la vita, interamente trascorsa a Vasto, un aspetto ottocentesco, nel modo di essere, di porsi, d’intendere soprattutto la scuola. In-segnò francese a generazioni di giovani e lo fece ininterrottamente con dedizione assoluta per oltre quarant’anni. Severa ed esigente ver-so gli alunni, fuori dalle mura scolastiche era mite e gentile. Trascorreva a Parigi due mesi all’anno per aggiornare la sua conoscenza del-la lingua e solo alla soglia dei settant’anni, su consiglio di Padre Pio da Pietrelcina, al quale era molto devota, si ritenne esonerata da tale obbligo morale. E’ scomparsa nel 1995, ma la sua eccezionale !gura di insegnante resta nitida nella memoria di molti vastesi.

quasi matematiche

Equazioni

Page 64: Lunario 2006

63

giovedì 25

venerdì 26

domenica 28sabato 27

maje / maggio / may

Sande Gregorie

Sande Feleppe

Sande Federëiche La ‘ScenziauneSande Emëlie

Non data certamente dall’insediamento della Siv la presenza di un’industria vetraria nel vastese. Antichi documenti provano, infatti, che laboratori per la lavorazione del vetro furono impiantati a Vasto dal XVII secolo ad iniziativa di maestri vetrai venu-ti da Murano. Il sistema di lavorazione era quello, appunto, della so"atura praticato nella località veneziana, che consisteva nel trasformare il bolo di vetro in una vescica, la quale veniva poi spaccata per lungo al !ne di ottenere un vetro piano.

LU VETRÀRE

Page 65: Lunario 2006

64

24ª summane

lunedì 29

martedì 30

mercoledì 31

giovedì 1

venerdì 2

domenica 4sabato 3

maje / maggio / may

Sande Giurduane

Sande Giu%tëine

Sand’Uggenie

Sanda Clutëlde La PendecosteSande Quirëine

Sande Ferdenande

Sande Massimëine

Buon Compleanno

“La notte…ci piace perché, come il ricordo, sopprime i particolari oziosi”,

ha scritto il grande poeta argentino Jorge Luis Borges. L’inconfondibile sky-line della città illuminata che si specchia

nelle acque del mare dà un colpo d’occhio immediato della bellezza incomparabile

di quest’angolo del mondo.

la foto del mese

Page 66: Lunario 2006

65

© 2

005

Nic

ola

Giu

sepp

e S

mer

illi

Page 67: Lunario 2006

66

25ª summane

lunedì 5

martedì 6

mercoledì 7

ggine / giugno / june

Sande Robberte

Sande Feleppe

Sande Fiurenze

La foto è stata scattata a bordo di un piroscafo e, se le informazioni assunte sono veritiere, !ssa un momento felice d’una crociera in Adriatico alla volta di Pola , o forse di Zara, or-ganizzata dall’O.N.D (Opera Nazionale Dopolavoro) che suscitò tant’eco all’epoca. Una gita in mare, allora come oggi, è sempre un’occasione irripetibile di mondanità.

Page 68: Lunario 2006

67

giovedì 8

venerdì 9

domenica 11sabato 10

ggine / giugno / june

Sande Severëine

Sande ‘Rrëiche

Sande Zaccarëje La TernetèMadonne di li Merécle

Punto di stella

Giuseppe Trovarelli

Amici del Lunario

Circh’ a monde e circ’a bballe, circh’a pìte e cirche ‘n cëime, ndo stà Pippëne Trovarelli? Nzi ferme nu mu-mende, viàt’ a àsse. Li pù truvuà cacche vodde a la uattàte, mentre stà sott’a lu sàle a rinducculà nghi lu martelle lu faggiàne e la faggìje.

Page 69: Lunario 2006

68

Il Circolo Socio Culturale S. Antonio Abate

24ª summane

lunedì 12

martedì 13

mercoledì 14

ggine / giugno / june

Sande ‘Ndonie de Padeve

Sanda Alëice

Sande ‘Nufre

Sorto nel 1987 per iniziativa di un gruppo di abitanti del quartiere omonimo, dopo alcuni anni di as-sestamento, si è strutturato stabil-mente con un gruppo di dirigenti attorno al presidente Giovanni Salvatorelli (sostenuto dal dinami-co parroco Don Domenico) pro-ponendo iniziative culturali, spor-tive e ricreative per valorizzare le potenzialità della zona in continua espansione. La festa del quartiere, la sagra della pizza, i gruppi fol-cloristici organizzati per cantare le #torie e lu Sand’Andunie sono alcuni tra gli esempi di questo decennale impegno. Diventata inutilizzabile la vecchia sede i soci si sono impegna-ti, sostenendo anche gli oneri !nan-ziari, a costruirne una nuova senza attendere che strutture pubbliche risolvessero il problema. Quest’an-no, all’interno del piccolo parco giochi, è stato inaugurato l’edi!cio del “Centro”, segno tangibile del loro impegno civile e del loro attac-camento alla contrada.

Il gruppo dei dirigenti che hanno sostenuto l’iniziativa e la facciata del centro.

Page 70: Lunario 2006

69

Si ‘vvù aripaiudëOgne tande me piàce a jë a Nicole, a la Logge Am-blingh. Ci porte amëice e ‘mmigréte australiène. Pe’ $à bbèlla !hîre me vajj’ a raccummuannè prëme: “Niculà, vujje fa bbèlla !hîre nghe puche sodde”.

Canda me porte lu cuànde però, scimmadàtte, pè farme forze curagge me déce ridenne: “A tá facce pahà sole la vidìte”. ‘N grazi’a Ddë – hàjj’ arispòste l’utima vodde – accuscë aripaiudèsce sìbbete sìbbete… ‘#ta mazzanne tra cap’e colle”.

Fett’ e Fettarille

giovedì 15

venerdì 16

domenica 18sabato 17

ggine / giugno / june

Sande Veite

Sand’Ureliane

Sande Adolfe Lu Corpus ‘DdòmeneSande Curnuelie

Ha rappresentato insieme al medico, dott. Francesco Rocchio, l’istituzione sa-nitaria alla Marina, quando il rione era abitato da poche persone, dedite perlopiù alla pesca ed alla coltivazione dei campi. Farmacista a tempo pieno sino al 2000, quando ha ritenuto di dover passare il te-stimone ai !gli, è stato per la correttezza e la disponibilità sempre dimostrata nei confronti della gente un punto di riferi-mento per tanti che avevano bisogno. Un uomo che de!niremmo d’altri tempi, se non avessimo !ducia che il suo esempio nella vita e nel lavoro ha certamente pro-dotto emuli anche al giorno d’oggi.

Vincenzo Russi

Page 71: Lunario 2006

70

25ª summane

lunedì 19

martedì 20

mercoledì 21

ggine / giugno / june

Sande Lujëgge

Sanda Micchelëine

Sande Rumüalde

Immancabili, quasi statuari come don Gabrie-le, che dall’alto della stele ne controlla compli-ce movimenti e parole, Lello, Geggè e Giggine sono i veri padroni di Piazza Rossetti, dove tra-scorrono buona parte del loro tempo di pensio-nati sereni. Tra una “vasca” e l’altra del continuo andirivieni, a mond’e bbàlle, passano al setaccio tutti i fatti del giorno spaziando dalla politica, allo sport, ch’è il loro più grande argomento di discussione. Tre moschettieri, insomma, ai quali, come D’Artagnan, s’aggiunge Ca’Gian-franco, il quale smessa la livrea di commesso a Montecitorio, torna di tanto in tanto a integrare la bella e spensierata compagnia.

Vecchi Fusti

Piccola Pubblicità 1930da «Il Vastese d’Oltre Oceano»

del tempoPrevisioni

Page 72: Lunario 2006

71

Geometri e Ragionieri del 1945

giovedì 22

venerdì 23

domenica 25sabato 24

ggine / giugno / june

Sande Paulëine

Sande Nazzarie

Sande Giuuánne Batte%te

Sande Hujerme

Punto di stella

Page 73: Lunario 2006

72

lunedì 26

martedì 27

mercoledì 28

giovedì 29

venerdì 30

domenica 2sabato 1

gginîe / giugno / june 26ª summane

Sand’Irené

San’Bitre e Pavele

Sande ‘Nnuciénze

Sande &tefene Madonne di li Grazie

Sande Clemende

Sande Giuvuanne e Pavele

Punto di stella

Buon Compleanno

Oltre il limite di quel cancello, nella perfetta prospettiva disegnata dalle antiche colonne c’è l’incanto

del cielo e del mare e la vista d’un angolo di paradiso che ci fa pensare quanto

non sia esatta l’a$ermazione di Marcel Proust, secondo cui

“i veri paradisi sono i paradisi perduti”.

la foto del mese

Page 74: Lunario 2006

73

© 2

005

Nic

ola

Giu

sepp

e S

mer

illi

Page 75: Lunario 2006

lunedì 3

martedì 4

mercoledì 5

giovedì 6

venerdì 7

domenica 9sabato 8

lîjje / luglio / july 27ª summane

Sanda Filummuéne

Sanda Maréjja Guràtte

Sanda Cláudie

Sand’Adriane Sande Ggiste

Sanda Sabbette

Sande Tumuásse

Presidente della Cantina Cooperativa San Michele, che ha sede legale ed operativa in località Pagliarelli, rappresenta ed ammini-stra con encomiabile passione questa bella realtà economica creata ad iniziativa degli imprenditori agricoli locali. Docente e vice preside presso l’Istituto Commerciale e per Geometri “Filippo Palizzi”, si è comple-tamente dedicato, dopo il ritiro dall’inse-gnamento, alle attività della Cantina , che hanno registrato un notevole incremento nell’ultimo periodo.

Amici del LunarioAntonio Nocciolino

Page 76: Lunario 2006

75

Nata nel 1962 come sezione staccata dell’Indu-striale di Chieti, l’ITIS di Vasto ottiene l’auto-nomia nell’ottobre 1966. Nelle foto, momen-ti della solenne cerimonia di intitolazione ad Enrico Mattei, alla quale partecipa la Signora Margareta, vedova dello scomparso presidente dell’ENI. Nella foto a destra sono riconoscibili il prof. Edoardo Suriani, la signora Elia La Pa-lombara Boselli e don Antonio Moretta. In bas-so il preside Carlo Guazzotti e il comm. Carlo Boselli.

Saraceni, Angelo Michele Sera!ni, Francesco Paolo Sorgente, Francesco Paolo Spadaccini, Bruno Spinetti, Domenico Stivaletta, Nicola Stivaletta, Antonio Tana, Francesco Tartaglia, Nicola Tartaglia, Ercole Zulli.

I PRESIDIPrima dell’autonomia:Silvio Mele (1962-66); vice presidi, Vincenzo Russo (1964-65) e Edoardo Suriani (1965-66).Dal 1966 ad oggi: Carlo Sergio Guazzotti (1966-71); Gino Levantesi (1971-72 e 1974-76); Ennio Palucci (1972-73); Anna Maria D’Amore (1973-74); Rocco Morgia (1976-78); Gabriele Moro (1978-79); Fernando Fiore (1979-2006).

I primi diplomati del 1966/67:Giovanni Abbadessa, Antonio Aceto, Giuseppe Argentieri, Roberto Armeno, Mario Bevilacqua, Osvaldo Bozzelli, Nicolangelo Bucciarelli, Ma-rio Candeloro, Luigi Carriero, Giovanni Cian-ci, Aristide Ciavatta, Carlo Cimino, Giuseppe Cinquina, Michele Ciu", Nicola Crognale, Vitale D’Achille, Francesco Paolo D’Adamo, Nicola D’Adamo, Mario D’Amelia, Franco De Filippis, Federico Di Fabio, Nicola Di Fabio, Francesco Di Fano, Ennio Di Fonzo, Nicola Di Ninni, Antonio Di Vito, Michele Felice, Nicola Giampietro, Nicola Giuliani, Nedo Golfarini, Nicola Malatesta, Piero Mancini, Nino Mari-ni, Antonio Menna, Nicola Miscione, Michele Molino, Nicola Nocciolino, Antonio Odio, Sal-vatore Palma, Davide Perrozzi, Pietro Perrozzi, Domenico Piccinino, Mario Prosperi, Basso Ritucci, Francesco Salerno, Domenico Salle-se, Giuseppe Sanese, Dario Saraceni, Pasquale

Page 77: Lunario 2006

76

28ª summane

lunedì 10

martedì 11

mercoledì 12

lîjje / luglio / july

Sande Furtunüate

Sande Bbenedàtte

Sanda Isabella

Cosa accadde quel 7 luglio 1946? Se n’é persa memoria, ma i più anziani non hanno dimenticato che in quella “calda estate” dell’ imme-diato dopoguerra in Città si scatenò la piazza. Ad originare gli scontri, che si pro-trassero per più gior-ni, per l’esattezza dal 5 del mese, fu lo sciopero indetto dal sindacato per prote-stare contro il caro-

vita e la disoccupazione incalzanti. In quel giorno una pallottola vagante, sparata dalla mano di un oppositore, nel corso di un più acceso tumulto sotto la sede della Democrazia Cristiana, ferì una giovane donna. La successiva morte per cancrena avrebbe de!nitivamente risolto la vicenda. Su di una lapide del Camposanto “vecchio”, sotto un’ allegoria un po’ naïve con il motto Libertas in-scritto in uno scudo crociato, si legge il seguente epita"o: “Colpita da piombo fratricida / Anna Marinucci di Sal(vator)e / nata nel Vasto il 26. 6.1923 decedeva il 23.7.1946 / Dell’Idea Cristia-

na ardente assertrice / sacri!cio sublime / di una giovinezza infranta”. Sessant’anni dopo quindi la giovane donna riassume un nome ed un cognome ed i suoi uccisori vengono individuati da quell’ac-cusa incisa sulla pietra che parla di “piombo fra-tricida”. Due condanne a sette anni irrogate dalla Corte di Assise di Lanciano, o#rivano, in quanl-che modo, risposta al problema giudiziario, ma una questione, tuttavia rimaneva oscura: perché quella mano era armata?

La “Calda Estate” del ‘46

Page 78: Lunario 2006

77

giovedì 13

venerdì 14

domenica 16sabato 15

lîjje / luglio / july

Sande ‘Rreiche

Sande Camélle

Sande Bbonavendïre La Madonnade lu Cármene

Punto di stella

Con un territorio così ricco d’argilla (cri-táne) Vasto ha potuto vantare per secoli un artigianato per la produzione di vasi, tegami (tijélle), giare, orci (càndre), piatti, trù$ele e ciùcene, rispettivamente recipien-ti per l’acqua per il vino. L’attrezzo prin-cipale di lavoro era la ruota, azionata dal movimento del piede su un pedale, con la quale mani sapienti modellavano le varie forme delle terraglie (critàjje).Un laboratorio di vasai si trovava sino a cinquant’anni fa negli stessi locali in cui oggi è ospitato il ristorante “Le Cisterne” e vi lavoravano, sotto la direzione di un tal ma#te Vingenze, un paio di operai.

LU VASÀRE

medicaRicetta

Page 79: Lunario 2006

78

29ª summane

lunedì 17

martedì 18

mercoledì 19

lîjje / luglio / july

Sand’Arsenie

Sanda Marëine

Sande Cirille

La foto ritrae il dott. Francesco Rocchio in par-tenza per una visita domiciliare con la sua bor-setta di attrezzi sanitari. L’istantanea è emble-matica di un certo modo di fare medicina ch’è purtroppo ormai scomparso e di un tempo nel quale il medico era considerato più l’amico di famiglia che il professionista distaccato, stacca-ricette, al quale siamo abituati oggidì. Medici che hanno lasciato dietro di loro profumo di ga-lantuomini, tra i quali si ricordano ancora Tom-maso Cordella, Marchesani, Mucci, Marcello Sangiovanni, capostipite d’una generazione di professionisti, Filoteo Ricci, Nicola D’Ales-sandro, Giulio Colangelo, Radoccia, Vincenzo

IL MEDICO DELLA MUTUA

Martone, Silvestro Bile, Luigi Peluzzo, Elios Pe-trilli, D’Agostino.

Piccola Pubblicità 1930da «Il Vastese d’Oltre Oceano»

Page 80: Lunario 2006

79

giovedì 20

venerdì 21

domenica 23sabato 22

lîjje / luglio / july

Sand’Aurelie

Sande Claudie

Sanda Maréjja Matalene

Sanda Bbréggede

Il suo nome è Giovanni Luca Giombetti, in arte John Betti. E’ nato a Fano dove vive e lavora a tempo pieno come pittore ed illu-stratore, vignettista per “Il Resto del Carlino” ed altri giornali. I suoi dipinti fanno parte di collezioni italiane e straniere. Conosce bene Vasto ed ha saputo con spirito ed eleganza !ssare sulla tavolozza alcuni eventi di vita cittadina. Sue sono, infatti, le illustrazioni delle cartoline commemorative stampate in occasione della riapertura del Teatro Rossetti, dell’inaugurazione della piscina comunale e della Scuola Civica Musicale, dell’incontro di boxe Coggi-Hiranaka del 1989, della giorna-ta commemorativa dello scrittore italo-ameri-cano Pietro Di Donato nel 1993, delle tappe del Giro d’Italia del 1998 e del 2000.

John Betti, il vignettista amico

Page 81: Lunario 2006

80

30ª summane

lunedì 24

martedì 25

mercoledì 26

lîjje / luglio / july

Sand’Annee Giuvuacchëine

Sande Giàcheme

Sanda Cristëine

Punto di stella

Scomparso prematuramente nel 1978, fu tra gli imprenditori protagonisti nel dopoguerra della ri-nascita economica del comprensorio. La “F.lli Mo-lino” realizzò, proprio grazie a lui, ch’era il più an-ziano dei fratelli, le basi di una solidissima fortuna imprenditoriale che ancora dura. Al lavoro riusciva anche ad alternare momenti di socializzazione, che lo portarono a diventare presidente della squadra di calcio nel momento certamente più esaltante della sua storia e cioè della promozione in serie C. Agli imprenditori che con lui sostenevano la Pro Vasto amava ripetere: “ Il pallone è tondo, si sa, ma dob-biamo far di tutto, a cifre tonde, perché la Città abbia la squadra che merita”.

30 luglio 1905Nelle elezioni provinciali nel manda-mento di Vasto viene eletto l’avvocato Erminio Boschetti di Cupello, il quale sconfigge per 758 voti a 498 l’avvocato Edoardo Suriani di Monteodorisio, che intendeva sostituire nella carica lo zio morto da poco.

La varicàtte avë smarrate e da li mîure di li Láme le fámmene se raccummuannàvene: “ Ca Ddë t’accumbagne, ‘nnómmene Patre, Fëjje e Spirde Sande, Madonna de le Grazie, Sande Micchè, Sand’Andrà, Sande Scimàune e tutti li Sende…

Page 82: Lunario 2006

81

giovedì 27

venerdì 28

domenica 30sabato 29

lîjje / luglio / july

Sande Celestëine

Sanda Serene

Sanda Marte Sanda Biatrëice

Il “campionissimo” all’Aragona

La foto ritrae Fausto Coppi durante la riunione ciclistica del 5 maggio 1953 a Vasto. Nell’istantanea si riconosco-no, in alto, Gelardo Gagliardi, Mi-chele Di Rosso e Salvatore Verre; in

basso, il corridore Milano, Angelo Di Marco (giovanissimo) e l’organizzato-re della manifestazione, il commissa-rio della Federazione Ciclistica, Luigi Colamarino.

Page 83: Lunario 2006

82

31ª summane

lunedì 31

martedì 1

mercoledì 2

giovedì 3

venerdì 4

domenica 6sabato 5

ahâ%te / agosto / august

Sand’Usebbie

Sanda Lèdie

Sande Giuvuanne

Sand’Osvalde Sand’Uttaviane

Sande ‘Li#anze

Sande ‘Gnazie

Punto di stella

Buon Compleanno

“Il mare non è stato mai amico dell’uomo. Tutt’al più è stato complice della sua

irrequietezza”. Lo ha scritto Joseph Conrad e lo conferma questa immagine che con il forte ed intenso contrasto dei

colori pare sottolineare proprio il senso di mistero che fortemente attrae gli spiriti

liberi ed irrequieti.

la foto del mese

Page 84: Lunario 2006

83

© 2

005

Nic

ola

Giu

sepp

e S

mer

illi

Page 85: Lunario 2006

84

32ª summane

lunedì 7

martedì 8

mercoledì 9Sande Rumüane

Sande Ddumuéneche

Sande Caddane

ahâ%te / agosto / august

Scambi culturali con l’AustraliaContinuano, coronati da un successo crescente, gli scam-bi culturali tra le scuole di Vasto e di Perth. E#etto migliore non poteva scaturire dal gemellaggio tra le due Città, che è davvero ormai proiettato nel futuro rappresentato dai tantissimi giovani coinvolti in questo progetto. Nella foto, l’ultimo gruppo di giovani intorno a Silvio Petroro, ideatore del gemellaggio.

H())*+,-. /( 0122.34,.Nella foto: olio su tela di Florindo Ritucci Chinni degli anni Venti che, in una suggestiva ambientazione vastese, ritrae il personaggio.

Page 86: Lunario 2006

85

giovedì 10

venerdì 11

domenica 13sabato 12

ahâ%te / agosto / august

Sande Lurenze

Sanda Chiare

Sand’Erculüane Sand’Ippolete

Mestiere antico che si perde nella notte dei tempi, quello del canestraio, e che richiede tempi di preparazione piuttosto lunghi. Lu canestràre, infatti, doveva pri-ma far provvista di canne e poi passare alla lavorazione vera e propria. La scelta era fatta di solito in periodo di mman-ganze, cioè di luna calante. Alle canne si dovevano aggiungere quindi i ramet-ti scelti dagli alberi di salice o di olmo. Nella fase esecutiva si cominciava a rea-lizzare la base del canestro con le stecche più robuste per dare solidità e poi man mano, utilizzando i rametti più $essibili, se ne confezionavano le pareti. Sante Di Nicola, detto Senzasanghe, è stato l’ul-timo canestràre di cui s’abbia memoria. Colto in $agranza dal proprietario di un campo ove s’era furtivamente introdotto nelle prime ore del mattino per procu-

LU CANESTRÀRE

rarsi canne e rami, gli vennero richiesti a titolo risarcitorio tre canestri.- Pover’a mma ! M’ajj’azzàte de notte, so’ senza san-ghe e me fì pahà tande salàte ? Che mmala jurnàte, scimmadàtte.

Page 87: Lunario 2006

86

Amici del Lunario

33ª summane

lunedì 14

martedì 15

mercoledì 16

ahâ%te / agosto / august

Sande Rocche

L’Assunzianede Sanda Maréjje

Sande Massemiliane

Punto di stella

Con un padre come Remo, s’è praticamen-te nutrita sin da bambina di pane e impre-sa e non poteva non diventare una giovane manager. Nunzia Salvatorelli ha infatti un ruolo di primo piano nel gruppo Vastarredo srl, azienda che opera nel settore dell’arreda-mento per scuole d’ogni ordine e grado, presente sul mercato internazionale con uno stabilimento persino in Polonia. Il suo credo professionale è condensato in queste poche parole: conoscenza, tenacia e capacità di mettersi in discussione ogni giorno.

Nunzia Salvatorelli

Page 88: Lunario 2006

87

giovedì 17

venerdì 18

domenica 20sabato 19

ahâ%te / agosto / august

Sande Settëmie

Sand’Elene

Sanda Sare Sande Bernarde

Ma#t’Andonie Furtàzze, al se-colo Antonio Ritucci, fale-gname in via Barbarotta, era uno spirito allegro, estroverso ed un grande sportivo. Ave-va soprattutto passione per il calcio (lu futtebballe) e per la Pro Vasto innanzitutto. Della squadra, che s’era guadagnata ai suoi tempi la de!nizione di “Fiorentina d’Abruzzo”, fu sempre un accanito sostenito-re, come prova la foto che lo ha colto insieme a Nicola Fer-rara ed a Carmine Costantini, presidente e segretario del club biancorosso. Coltivava anche l’hobby della musica e fece parte come batterista di bande e complessi musicali. Durante la guerra par-tecipò persino a spettacoli viaggianti destinati ai campi di prigionia in Francia come orche-strale dello “Special Show American”. Dotato di senso dell’humor, aveva sempre la battuta pronta e di lui si racconta che un tal giorno, dopo aver ascoltato l’apprendista che giusti-

Vecchi Fusti

!cava il ritardo in bottega con lo studio pro-lungato dei verbi, chiese a costui il presente indicativo del verbo essere. Non avendo avuto risposta, provvide ad incoraggiarlo lui stesso avviandone la coniugazione con uno stra-scicato “io sono”, al quale l’apprendista fece però seguire subito un terri!cante “tu soni”, che suscitò la risposta feroce di ma%t’Andonie: - …e màmmete abbàlle” .

Page 89: Lunario 2006

88

34ª summane

lunedì 21

martedì 22

mercoledì 23

ahâ%te / agosto / august

Sanda Réuse

Sanda Maréjje Riggëine

Sande Fabbrézie

Alain Delon

al Film Festival

2005

Page 90: Lunario 2006

89

Figlia di Nicola e di Giulia Pracilio è nata a Perth, dove è considerata una vera propria star della tele-visione. Lavora infatti per diversi canali televisivi ed è testimonial del “Nulsen Haven Association” e di “Canale 7 Telethon”. Dal 1999 al 2002 è stata ripetutamente eletta “presentatrice dell’anno”. In-segna public speaking training a politici, impren-ditori e manager di importanti aziende come Mc-Donalds e BHB Billiton. Abita nella capitale del West Australia, in pieno centro, a poca distanza dal Vasto Lake, il grande parco intitolato alla città d’origine dei genitori .

Tina Altieri

giovedì 24

venerdì 25

domenica 27sabato 26

ahâ%te / agosto / august

Sande Bartlummué

Sanda Lucille

Sande ‘Lessandre Sanda Mòneche

Costituito negli anni ottanta come Circolo Pensio-nati Vastesi, è stato intelligentemente trasformato in Centro di aggregazione anziani, diventando un punto di riferimento per le generazioni meno gio-vani, che ad esso si rivolgono per assistenza socio sanitaria e per consulenza. Intitolato alla memoria di Michele Zaccardi, che all’assistenza sociale de-dicò tutta la vita, promuove, grazie all’infaticabile opera del direttivo presieduto da Dalmata Fabbri (nella foto con Angela Poli Molino), anche mani-festazioni culturali e ricreative.

Il Centro di aggregazione anziani “Michele Zaccardi”

Page 91: Lunario 2006

90

35ª summane

lunedì 28

martedì 29

mercoledì 30

giovedì 31

venerdì 1

domenica 3sabato 2

ahâ%te / agosto / august

Sanda Sabbëine

Sande Marëine

Sand’Eggedie

Sande ‘Lpedie Sande Durutué

Sanda Candede

Sande ‘Hu%teine

Buon Compleanno la foto del meseAerea, leggera la musica sale direttamente

al cielo, a questo sembra voglia alludere quest’immagine scattata dalla cassarmonica che viene posizionata in piazza durante le

festività del Santo Patrono. Tornano alla mente le parole di Johann Sebastian Bach:

“per tutta la musica, il suo !nis e la sua causa !nale non dovrebbero mai essere altro

che la gloria di Dio e la ricreazione della mente. Se non si bada a questo, in verità, non c’è musica, ma solo grida e strepito”.

Page 92: Lunario 2006

91

© 2

005

Nic

ola

Giu

sepp

e S

mer

illi

Page 93: Lunario 2006

92

36ª summane

lunedì 4

martedì 5

mercoledì 6

settèmbre / settembre / september

Sanda Eve

Sanda Riggëine

Sanda Rosalie

Page 94: Lunario 2006

93

giovedì 7

venerdì 8

domenica 10sabato 9

settèmbre / settembre / september

Sande Sticchenicchje

Cand’è nateSanda Maréjje

Sanda Sarafëine Sanda Nichëuleda Tulundëine

LU VUTTÀRE

La Carnarëjje, la Carneria, è una contrada distante sei o sette chilometri dal vecchio centro, in direzione nord, tra Collemartino, Erce e Velluto. Nella zona c’è una caverna nella quale

secondo un’antica leggenda, è sepolto un tesoro custodito addirittura da un diavolo. Di qui il detto: Vá’ a chiamá’ lu dijàvele a la gràtte di la Carnarëjje”, che viene pronunciata all’indirizzo di chi desidera arricchirsi.

Di bottai e tinai i meno giovani ricordano Ange-lo Di Sario, che aveva bottega il via Vittorio Ve-neto, Felice Di Sario in via Valloncello e Saverio Di Rosso in via Po. Il mestiere è ormai scomparso, tanto che l’unico artigiano che rimane in tutto il Vastese si trova addirittura a Castiglione Messer Marino e si chia-ma Lino Di Tullio (nella foto). A determinarne la !ne è stata, l’introduzione di nuove e più eco-nomiche tecniche di conservazione del vino, che hanno indotto a sostituire il legno con la plastica, con il cemento o con la vetroresina. E’ auspicabile però che nel prossimo futuro, in considerazione dei nuovi orientamenti che spin-gono verso la qualità del prodotto, si torni a riu-tilizzare questo antichissimo contenitore. Perché, come si sa, una buona botte fa il vino buono.

Page 95: Lunario 2006

94

37ª summane

lunedì 11

martedì 12

mercoledì 13

settèmbre / settembre / september

Sande Lebborie

Sande Guide

Sanda Ggiacënde

13 settembre 1946 : Terminano i lavori di costruzione del muraglione del “Muro delle Lame” in via Adriatica.

30 settembre 1946: Alla presenza del ministro dell’Agricoltura Antonio Segni viene inaugurata la prima Rassegna Ippica.

Page 96: Lunario 2006

95

Il Premio San Michele

Taglia il traguardo della decima edizione ilo premio San Michele di quest’anno, che è di-ventato uno degli appuntamenti più attesi del panorama culturale cittadino. Nell’edizione 2005 sono stati premiati: Italo Carfagnini, un vastese titolare di una nota industria del Forlivese operante nel settore chimico; Stefa-

giovedì 14

venerdì 15

domenica 17sabato 16

settèmbre / settembre / september

Sande Crescenze

La Madonne de le Sette Dilïure

Sande Cipriane Sande Robberte

no Rocchio, manager che ha collaborato con importanti aziende italiane ed internazionali; Luigi Murolo, docente ed autore di pubbli-cazioni storiche; Mario Pachioli, scultore con atelier a Firenze; l’Associazione “Vita & Soli-darietà”, impegnata nel campo della coopera-zione e dell’assistenza ai Paesi sottosviluppati.

Page 97: Lunario 2006

38ª summane

lunedì 18

martedì 19

mercoledì 20

giovedì 21

venerdì 22

domenica 24sabato 23

settèmbre / settembre / september

Sanda ‘Usebbie

Sande Mattè

Sande Maurëzie

Sande Lëine Sande Pacëfeche

Sande Gennere

Sanda Sufuëje

Page 98: Lunario 2006

97

Page 99: Lunario 2006

98

39ª summane

lunedì 25

martedì 26

mercoledì 27

giovedì 28

venerdì 29

domenica 1sabato 30

settèmbre / settembre / september

Sande Terrenzie

Sande Fauste

Sande MicchélePatrone de lu Ua%te

Sande Gelòrme Sanda Trisëine de Ggisì

Sande Coseme e Damïane

Sande Sérge

Buon Compleannola foto del mese

Simmetria di archi: quelli delle !nestre alla veneziana di palazzo

Ritucci-Chinni, quelli “posticci” delle luminarie del dì consacrato a

San Michele, quello del portale della cattedrale. Eleganza di linee uniformi, analogia di geometrie che non sfuggono

all’occhio dell’artista fotografo.

Page 100: Lunario 2006

99

© 2

005

Nic

ola

Giu

sepp

e S

mer

illi

Page 101: Lunario 2006

100

40ª summane

lunedì 2

martedì 3

mercoledì 4

uttabbre / ottobre / october

Sande Frangische

Sande Mude%te

Sande Remegie

L’ Arciconfraternita della Carità e della Morte

Page 102: Lunario 2006

101

giovedì 5

venerdì 6

domenica 8sabato 7

uttabbre / ottobre / october

Sande Sande

Sande Brune

la Madonnede lu Rusuarie

Sande Scimàune

Figlio di don Florin-do, dopo la laurea in medicina conseguita in Italia e la specializ-zazione in ostetricia e ginecologia a Genova si trasferisce in Ame-rica dove consegue, nel “New York Policli-nic Medical School et Hospital”, il diploma di anestesiologia. Al culmine di una presti-giosa carriera diviene direttore generale del servizio sanitario della “Hanover Trust Company”. Membro di prestigiose as-sociazioni e istituti (Georgia Institute of Tecnology, Albert Einstein College of Medicine, New York Academy of Scien-ce, World Medical Association) è ancora sulla breccia e si dedica a ricerche in cam-po medico – biologico.Nonostante il successo professionale nel

Amici del LunarioFranz Ritucci Chinni

suo animo permane la nostalgia di Vasto dove torna con grande piacere appena può per ritrovare gli amici d’infanzia e rivivere la struggente atmosfera della vec-chia casa paterna, dove ha vissuto gli anni dell’adolescenza e della giovinezza.Nella foto, lo vediamo con l’allora presi-dente degli U.S.A. Bill Clinton e il suo vice Al Gore.

Page 103: Lunario 2006

102

41ª summane

lunedì 9

martedì 10

mercoledì 11

uttabbre / ottobre / october

Sande Sandëine

Sande Ciatté

Sanda Sare

Zì Frangische attìzze lu calláre, uarde llu mmo#te che vòlle. Zà Lucè, trumminde s’aripése mette ‘na bbella cipullate a la tijèlle e jétte uatte uatte ‘na duzzéne de melechitàgne a lu calláre: se spanne nu prufîume senza pare. Nghi piatte e tazzitélle, arréve bardèsce e vicinate pe’ n’assagge de lu cùtte prelibbàte. Zì Frangische accundende tutte quen-de. Arrive schinenze Senzasanghe e je ne dà nu tragne, sichïre ca fa risajje la pressiàne. A Sande Martène ugne mmo#te devènde huìne e zì Fran-gische se le cale nu vùcale rase rase. Po’ s’assétte saziate e bbelle e se le fa ‘na bbona sbambatèlle.

LU CERAJÈLEUn mestiere anticamente molto di#uso ma di cui s’è perduto per!no il ricordo è quello di ceraio. I cerai vastesi erano mol-to apprezzati, insieme a quelli di Lanciano, nell’intera regione e dalle loro botteghe uscivano ceri per uso liturgico, ma anche candele e lumini d’ogni sorta. Una delle ul-time industrie artigianali rimaste sulla piaz-za, come s’apprende dal settimanale Istonio dell’agosto del 1905, fu quella del signor Gaetano Celano e di suo !glio Michele. Fino agli anni Cinquanta, in via Giulia era in attività l’artigiano Vincenzo De Rosa.

Page 104: Lunario 2006

103

giovedì 12

venerdì 13

domenica 15sabato 14

uttabbre / ottobre / october

Sande Serafëine

Sande ‘Duarde

Sanda Furtunüate Sanda Trèse

Accennammo, già, alla Società A.C.A.C.E. di Roma che nello scorso anno venne qui a trattare con l’illustre nostro podestà per la cessione del suolo da parte del Municipio e costruzione di case e villini, alle stesse condizioni di centri importanti, e cioè con pagamento di un quarto della spesa alla stipula del contratto e gli altri tre quarti a rate mensili nel periodo di venticinque anni. Annunziamo ora, con vivo compia-cimento che i primi due palazzi a sinistra del nuovo corso Littorio sono a buon pun-to, e saranno, certo, abitati in settembre dell’entrante anno. Progettista sapiente e direttore dei lavori è l’ing. cav. Giuseppe Peluzzo. E non basta. Prima dei due pa-lazzi in costruzione vi sono due altri suoli

edi!catori. Ora siamo lieti di apprendere che nel primo di essi sorgerà presto il se-condo edi!cio scolastico con un importo spesa di lire ottocentotrentacinquemila e dell’altro, la spettabile Società ACACE ha, già, avanzato domanda di cessione, per un altro palazzo. In!ne, a destra del corso Littorio, e subito dopo il magni!co primo edi!cio scolastico si sta costruendo un bel palazzo, su progetto dell’ing. agronomo Giulio D’Adamo. Con la costruzione del secondo edi!cio scolastico e dei quattro palazzi su accennati, la città nostra (che ha, già, una piazza degna di gran centro, là dove è il monumento a Gabriele Ros-setti) avrà un corso egualmente degno ed invidiabile.

12 ottobre 1971. Muore Luigi Mar-tella, architetto, preside dell’Istitu-to magistrale, pit-tore di buona fa-ma ed animatore di manifestazioni culturali ed arti-stiche.

13 ottobre 1929

Piccola Pubblicità

1930da «Il Vastese

d’Oltre Oceano»

Page 105: Lunario 2006

104

42ª summane

lunedì 16

martedì 17

mercoledì 18

uttabbre / ottobre / october

Sande Lìuche

Sande Ruduolfe

Sanda Marecarëite

Schierato nell’aula consiliare del Palazzo di Città l’intero corpo dei Vigili Urbani. La foto è del 1977 e si riconoscono da sinistra in basso: Cesare Florio, Giuseppe Casanova, il vice co-mandante Paolino Di Lello, l’assessore alla polizia municipale Ra#aele Petroro, il comandante Evandro Sigismondi, il brig. Pietro Palombo, Carlo Bosco, Mario Giampietro. In seconda !la, da sinistra: Mario Jubatti, Anna Camilla Vecchiotti, Ivana Zendri, Angela Stivaletta, Cesare Marino, Antonio Di Vito, Errico Ronzitti. In Alto: Elvezio Giancristoforo, Nicola Mastrago-stino. Paolo Bruno, Antonio Parisi, Giuseppe Vicoli, Nicola Stivaletta.

Vecchi Fusti

Page 106: Lunario 2006

105

Lo chiamano professor Salvataggi, e questo titolo lo inorgoglisce più dell’altro di pro-fessore in matematica, perché s’è meritato la medaglia d’oro al valor civile dal Presidente della Repubblica per aver tratto prontamen-te in salvo cinque persone che nell’estate del 1988 rischiavano di annegare. In acqua è un vero e proprio portento e non c’è nessuno in grado di tenergli testa. Basta pensare che ancora oggi, fedele ad un appuntamento che ricorre da cinquant’anni e che è entrato a forza nel calendario delle manifestazioni estive, entra ogni anno in mare per compie-re a nuoto la traversata di dieci chilometri da Punta D’Erce sino al pontile della Marina .

Costanzo Mari-

giovedì 19

venerdì 20

domenica 22sabato 21

uttabbre / ottobre / october

Sanda Lauratte

Sanda ‘Delëine

Sand’Ursulëine Sande Dunüate

E con un tempo davvero da Guinnes dei primati per uno che non ha più vent’anni.

Page 107: Lunario 2006

106

43ª summanelunedì 23

martedì 24

mercoledì 25

uttabbre / ottobre / october

Sanda Grazie

Sande Ra#ajele

Sande Giuvuanne de Cape%trane

Ottobre 1956: Viene aperta al culto la nuova chiesa di S. Lorenzo.Ottobre 1966: Viene costituita l’Associa-zione Civica Vastese “Il Faro”.Ottobre 1976: Posa della prima pietra del Palazzo di Giustizia.16 ottobre 1946: Si svolge a vasto Marina il decimo congresso provinciale delle ACLI.22-23 ottobre 1946: Al Politeama Ruzzi XI congresso provinciale della Democrazia Cristiana.

Piccola Pubblicità

1930

da «Il Vastese d’Oltre Oceano»

Page 108: Lunario 2006

107

giovedì 26

venerdì 27

domenica 29sabato 28

uttabbre / ottobre / october

Sand’Umbüerte

Sande Crispëine

Sande Taddè Sand’Unurüate

Una istituzione per la città di Vasto; la prima struttura moderna che si propose come risposta alle esigenze dei turisti. L’albergo aperto al pub-blico il 24 marzo 1929 in via Bebbia in un pa-lazzina costruita e arredata dal signor Francesco Paolo Desiati. L’edi!cio ha una facciata essen-ziale nella parte inferiore, impreziosita al piano superiore da balconi in ferro battuto e da inte-ressanti fregi e decorazioni liberty. La struttura viene inizialmente gestita da Alessio Di Paolo, un cuoco di Villa S. Maria, per poi passare sotto la direzione di don Ciccio Nardizzi. Fiore all’oc-chiello dell’albergo erano i gustosi manicaretti

della tradizione locale preparati dalla signora Maria Saveria Di Lello. Nei pressi della piazza della fontana, dove Frangische Mmassciàte scari-cava dalla sua “vettura” i viaggiatori provenienti dalla stazione ferroviaria declamando il fatidico “Vasto centro”, i coniugi Nardizzi accoglievano con squisita ospitalità operatori commerciali, viaggiatori e, nel periodo estivo, turisti. L’attivi-tà è stata continuata dal !glio Emilio !no alla chiusura avvenuta nel 1986. Nella foto, che ri-sale ai primi anni di attività, vediamo l’interno della cucina con tutta la famiglia Nardizzi e il personale addetto al ristorante.

Albergo “Nuova Italia”: e arrivano i turisti

Page 109: Lunario 2006

108

44ª summane

lunedì 30

martedì 31

mercoledì 1

giovedì 2

venerdì 3

domenica 5sabato 4

nnuvembre / novembre / november

Tutte li Sende

L’Alme di li Murte

Sande ‘Ggisarie

Sande Carle Burrumué

Sande Giude

Sande Quindëine

Sanda Duruté

Punto di stella

Buon Compleanno la foto del meseL’architettura, ha scritto

Johann Wolfgang Goethe è “musica congelata”. L’elegante geometria delle linee

architettoniche del Palazzo d’Avalos, che si stagliano nitide nell’azzurro del cielo come nel verde del seicentesco giardino

napoletano, conferma la musicalità di cui parla il grande scrittore tedesco.

Page 110: Lunario 2006

109

© 2

005

Nic

ola

Giu

sepp

e S

mer

illi

Page 111: Lunario 2006

45ª summane

lunedì 6

martedì 7

mercoledì 8

giovedì 9

venerdì 10

domenica 12sabato 11

nnuvembre / novembre / november

Sande Gu#rede

Sanda Déure

Sanda Germane

Sande Martëine Sande Giusa#átte

Sand’Erne%te

Sande Fau%te

Funerali di... classeUn misto di tristezza e di ilarità suscitano que-ste foto sbiadite dal tempo, scattate dinanzi all’ingresso del Camposanto. Fa ridere soprat-tutto l’enorme di#erenza di trattamento tra le tre classi di servizio e la meticolosa descrizione delle opzioni che assicura la sconosciuta ditta de lu carejamùrte. Fa stringere il cuore il freddo richiamo all’o#er-ta praticata per i bambini, che testimonia d’una mortalità altissima tra i giovani, falcidiati dalle cattive condizioni igienico sanitarie di allora e

da malattie, come il tifo, la tisi, il vaiolo, che soltanto più tardi verranno scon!tte. Strug-genti questi versi di Luigi Anelli, che evocano per l’appunto il dramma d’una madre per la morte del !glioletto: “Piccá ni’ m’arispînne, !-jje mé’?… Piccà ‘ssa vocca belle sì’ ‘mbirrate ?… Accùndeje cacchêuse a mamma tè’!… Cunzùleje lu core #trazijate!…Dëjje ca #tè’ cchiù mäjje!…Ni’ li sé’ ca tè’ soltande a tä?… ‘N è nu puccate ca mê’, alu dagge di la vëita tè’, di jërte a fracità’ sì cunnannate” .

Page 112: Lunario 2006

111

Page 113: Lunario 2006

112

46ª summane

lunedì 13

martedì 14

mercoledì 15

nnuvembre / novembre / november

Sande ‘Libberte

Sande Giuquànde

Sande Bonomme

Page 114: Lunario 2006

113

giovedì 16

venerdì 17

domenica 19sabato 18

nnuvembre / novembre / november

Sanda Marecarëite

Sanda Sabbette

Sande Cri%tejìane Sanda Tëlde

Pessciaréle a riposo ma con ancora tanta vitali-tà, partecipa attivamente ad iniziative sociali e soprattutto alle manifestazioni religiose nel-le quali la sua voce si fa notare per il timbro inconfondibile che fa quasi da eco a quella degli altri fedeli. Tra ricordi più belli che ama raccontare, c’è l’incontro con San Pio da Pie-trelcina a San Giovanni Rotondo, nel corso del quale, non riuscendo a trattenere la com-mozione, si rivolse a Lui dicendogli: “Padre, un giorno Lei diventerà santo”. Una predizio-ne di cui Antonio va giustamente !ero.

Vecchi Fusti

Piccola Pubblicità 1905da «Istonio»

Page 115: Lunario 2006

114

Piccola Pubblicità

1905da «Istonio»

47ª summane

lunedì 20

martedì 21

mercoledì 22

nnuvembre / novembre / november

Sanda Cecëlie

Sande Diàghe

Sand’Uttavie

A Vasto, negli anni immedia-tamente successivi al secondo con$itto mondiale, ha porta-to il senso della concretezza, che spesso manca ai vastesi , la cultura d’impresa e la geniali-tà di certe sue intuizioni. Creò la Salto, azienda operante nel mondo della produzione del Tabacco, che dava lavoro a centinaia di persone in que-gli anni di"cili, ma estese il suo impegno anche nel so-ciale divenendo un attivo e brillante ideatore di iniziative e di eventi che hanno lasciato un segno positivo nella storia della Città. Tra le sue realizzazioni !gura so-prattutto il Festival della Canzone Abruzzese e Molisana, che calamitava a Vasto celebrità

artistiche e presenze gior-nalistiche importanti, come ad esempio quella di Gianni Grazzini del “Corriere della Sera”. Fu a capo della neonata Azienda di Soggiorno e Turi-smo, presidente della Pro Va-sto e della Società Operaia di Mutuo Soccorso, sodalizio al quale teneva moltissimo e che nel periodo della sua gestione ottenne brillanti risultati so-prattutto in termini di parte-cipazione alla vita associativa.

Presidente del Consiglio di amministrazio-ne dell’Itis , fu uno degli arte!ci maggiori dell’iter che portò nel 1966 al riconoscimento dell’autonomia dell’Istituto intitolato ad En-rico Mattei.

Page 116: Lunario 2006

115

giovedì 23

venerdì 24

domenica 26sabato 25

nnuvembre / novembre / november

Sande Clemende

Sanda Flére

Sanda Catarëine Crë%te RràSande Lunuarde

LU SPACCALÉNEFar provvista di legna pe’ lu fuculàre era un’at-tività alla quale si provvedeva per tempo ogni anno in vista dell’inverno. A svolgerla era appunto lu spaccalène, che dopo aver ri-dotto i tronchi alla giusta pezzatura li imma-gazzinava dentro lu funacàtte dell’abitazione del cliente. Antonio Carabba (nella foto) era lo spaccalegna più conosciuto nella zona, il quale per questo duro lavoro si accontenta-va di poco: qualche liretta, una bottiglia di vino buono ed una robusta colazione consi-stente in una frittata d’una dozzina d’uova, farcita di salsiccia o pancetta. Ecco spiegato ilo motivo per cui quando, alla vigilia della stagione fredda, Carabba chiedeva di casa in casa: “- Cumbuà, canda spaccàme ‘ssa làne ?”- la gente gli rispondeva sorridendo - Canda la hallëne fète dudice òve”.

11 novembre 1956: muore don Giustino Cianci canonico - cantore della Cattedrale. 27 novembre 1906: giunge a Vasto per un’ispezione la Commissione tecnica del pia-no regolatore dei porti.

27 novembre 1926: viene inaugurata la loca-le sezione dell’ANMI intitolata alla medaglia d’oro Ra#aele Paolucci.

Page 117: Lunario 2006

116

48ª summane

lunedì 27

martedì 28

mercoledì 29

giovedì 30

venerdì 1

domenica 3sabato 2

nnuvembre / novembre / november

Sande Saturnëine

Sand’André

Sanda ‘Ligge

Sanda Bibbïane Sande Frangische Saverie

Sande Giácheme

Sande Virgëlie

Buon Compleanno

Un tramonto che “…’ntenerisce il core”, tanta la serenità d’animo che suscitano i colori del cielo e del mare, le suggestioni

del chiaroscuro, i ri%essi sulle pietre lambite dalla risacca che annunciano il

prossimo arrivo delle stelle.

la foto del mese

Page 118: Lunario 2006

117

© 2

005

Nic

ola

Giu

sepp

e S

mer

illi

Page 119: Lunario 2006

118

49ª summane

lunedì 4

martedì 5

mercoledì 6

decèmbre / decèmbre / december

Sanda Nichële de Bbare

Sande Vasse

Sanda Barbere

Page 120: Lunario 2006

119

giovedì 7

venerdì 8

domenica 10sabato 9

decèmbre / decèmbre / december

Sand’Urbane

la Cungiuzïane

Sanda Valerie la Madonne de Lurète

LU ‘RROTACURTÌLLENei mesi di ottobre e novembre cala-vano a Vasto dai centri di montagna, soprattutto dal vicino Molise, arrotini (arrutacurtìlle) ed ombrellai. Giravano per le vie cittadine, portan-dosi appresso gli attrezzi del mestiere in una cesta, e per farsi riconoscere lancia-vano con un caratteristico grido stridulo l’annunzio del loro arrivo. Il lavoro avveniva quindi in strada, per-lopiù sotto gli occhi del cliente, al qua-le l’oggetto veniva riconsegnato subito dopo la riparazione. Un arrotino “a posto !sso” si trovava in-vece all’incrocio di via Marchesani con corso de Parma.

Piccola Pubblicità

1905da «Istonio»

Page 121: Lunario 2006

120

50ª summane

lunedì 11

martedì 12

mercoledì 13

decèmbre / decèmbre / december

Sanda Lucëie

Sanda Amalie

Sande Sabbëine

Tempra inossidabile, grinta da ventenne, lucidità di pensiero e d’azione, don An-giolino, senza malùcchie, non mostra dav-vero l’età che ha. Classe 1912, si muove come se non avesse novant’anni e lavora con un ritmo ed un entusiasmo che ha dell’incredibile. Soprattutto non vive di ricordi. Al suo attivo tuttavia ha una vita trascorsa all’impronta dell’impegno lavo-rativo nell’azienda di trasporti su gomma che porta il suo nome e che sotto la sua guida sapiente è diventata una delle più importanti dell’Abruzzo. Tutt’altra cosa

dall’aziendina a conduzione familiare che, con il mezzo antidiluviano che si vede in fotogra!a, trasportava persone da Gissi a

Angelo Cerella

Page 122: Lunario 2006

121

giovedì 14

venerdì 15

domenica 17sabato 16

decèmbre / decèmbre / december

Sande Giuvuannede la Crauce

Sanda Silvia

Sand’Adelaide Sande Làzzere

Ecco un vero campione d’altri tempi. di quel-li che vivevano lo sport con passione e senza ingaggi miliardari. Nato a Vasto nel 1917, Spallini è stato ripetutamente campione pro-vinciale d’atletica leggera nella corsa sulla di-stanza dei 1.500 metri. Nel 1936 a Roma ed a Torino trionfò nei 3000 siepi. Nel 1938 fu inserito nella formazione degli atleti che do-vevano rappresentare l’Italia a Tokio, ma gli eventi bellici che si annunciavano all’orizzon-te fecero annullare la manifestazione interna-zionale.

Vecchi Fusti

In sostituzione del dimissionario comm. prof. Pietro Suriani che per lungo tempo ricoprì ed assolse con fermezza e dignità il delicatissimo u"cio, è stato in questi giorni nominato segre-tario politico di Vasto il sig. Romolo Marcan-toni. Ecco come egli ne ha dato oggi l’annun-zio alla cittadinanza: “ Chiamato dalla !ducia del segretario federale provinciale comm. Tom-maso Bottari a rappresentare politicamente questa ospitale e ridente città dell’Adriatico, nel prendere possesso della carica, porgo il mio deferente saluto a tutti i cittadini di Va-

sto. Nutro piena !ducia che tutti i fascisti di questa sezione, consci dell’ intendimenti del Partito, lo serviranno senza ambizioni ma con sacri!cio e con abnegazione. Ispirato a questi principi, con la fede di squadrista provato della prima ora dedicherò tutta la mia attività mode-sta, serena ed obbiettiva al servizio dell’Italia e del Duce e voi mi aiuterete. Per l’Italia e per il Duce alalà.” Dalle colonne de La Tribuna vada al signor Marcantoni il nostro cordiale saluto ed al comm. Bottari il nostro compiacimento per la scelta indovinata.

Page 123: Lunario 2006

122

51ª summane

lunedì 18

martedì 19

mercoledì 20

decèmbre / dicembre / december

Sande Libbrate

Sande Darie

Sande Ggraziane

Un thè danzante ebbe luogo l’altra sera, dal-le 17 alle 20, per gentile concessione fatta dal Principe di Pescara Carlo D’Avalos a mezzo del suo procuratore e vostro corrispondente, cav. u#. A. di Michele, nella sala più grande del Palazzo. La serata riuscì come non poteva me-glio. Intervenne tutta la “elitè” nostra in abiti elegantissimi. Molte e belle gentili signorine. Ecco, fra i tanti, qualche nome: Signore . Mar-cantoni, Di Stefano,Giuliani, Calmieri e signo-rine, Ritucci-Chinni, Fanti, Laccetti, Cardone, Tana, Marchesani, Nasci, Colangelo, Anellini, Martone, Cancellieri, Palombara, De Pompeis, Giacomucci, Zara, Nazzaro e signorina Scot-ti e signorina Muzi, Martini e signorina. E le signorine: prof. Bonarelli, Angeli, Marchetti, Olivieri, Monacelli, Boraschi, Martone, Cieri, Bernardini, Cordella, Di Lorenzo, Del Negro, Muzi, Miscione, Scotti, Di Fonzo, Rocchio, D’Ettorre, Sangiovanni, Carmenini, Laccetti, Umile, Giacomucci, Marrollo, Chinni, D’Er-cole, Della Penna,Trivelli, Murolo, Di Fonzo, Malatesta, Razionale, Spataro. E fra gli uomi-ni: comm. prof. Pietro Suriani, nostro Podestà, Romolo Marcantoni neo segretario politico del Fascio (assai complimentato e festeggiato) prof. Gioacchino Di Stefano direttore della R. Scuola commerciale; il tenente dei RR Carabinieri Giu-liani; il ten.di Finanza Michele Seo e signora; l’avv. Ritucci Chinni; centurione prof. Fanti, cav.

Giuseppe Laccetti, rag. Luigi Laccetti; dott. Prof. Giulio Cardone; Michele Spataro; tenente Tana, rag. Ulrico Marchesani, cav. Avv. Luigi De Pom-peis; cav. Avv. Giuri, dott. Cav. Vincenzo Marto-ne, avv. Domenico La Palombara; Guido Zara; dott. Cordella; N. Scotti, dott. Cav. Marcello Sangiovanni, Giacomo Marrollo, il prof. Sbroc-co e signora, il cap. Alessandrini, il dott. Corra-dini, prof. Di Rocco, cap. Olivieri, avv. Ciavatta, Di Salvio, dott. D’Angelo, rag. Trivelli, dott. M. D’Ettorre, C. Santarelli, dott. Ernesto Cianci, ten. Russo e il vostro corrispondente. L’orchestra locale, composta dei signori Vincenzo Perrozzi, Michele Parente, Giuseppe Cilli, Ettore Anelli, il maestro Dragoni, Cesario Fiore, e diretta come sempre e gentilmente dall’avv. cav. Florindo Ri-tucci Chinni, è stata inappuntabile. La iniziativa, e, insieme la riuscita di così bella festa si deve alla Segretaria del Fascio femminile Amalia Roberti-Palmili, coadiuvata dalla signora Lidia Cardone e dalle signorine Irene Cieri, prof. Maria Mo-nacelli e Leonilde Martone, nonché dai giovani del R. Istituto commerciale Giuseppe Lazzaro e i fratelli Turilli. Un bel numero del simpatico trattenimento è stato la dizione di versi in dia-letto vastese di Carlo Palmili. Autore e dicitore Izzi Vittorio sono stati assai applauditi. In!ne un gruppo di studenti e studentesse del R. Istituto commerciale contribuì a dare alla festa un’accen-tuata nota di vivacità.

Page 124: Lunario 2006

123

Quando a S. Giuseppe c’erano le scuole elementari

giovedì 21

venerdì 22

domenica 24sabato 23

decèmbre / dicembre / december

Sande Severëine

Sande Flaviane

Sanda Vittorie Sanda Irmëine

Page 125: Lunario 2006

124

52ª summane

lunedì 25

martedì 26

mercoledì 27

decèmbre / decèmbre / december

Sande Giuvuanne

Sande &tefene

la Sanda Natale

Page 126: Lunario 2006

125

giovedì 28

venerdì 29

domenica 31sabato 30

decèmbre / decèmbre / december

le Sende ‘nnucïnde

Sande Davede

Sanda Ilarie Sande Silve%tre

Ni n éme li cignutte!Il senso della locuzione è il seguente: «non siamo noi i masnadieri!». È così che il carissimo Tonino Ritucci mi ha restituito il signi!cato della proposizione dopo avermela più volte riferita. Ma chi fossero in realtà questi cignutte, il mio ottimo amico non mi ha saputo dire. Qualche piccola ricerca sul campo mi ha portato a concludere che, in senso spregiativo, gli abitanti della città chiamavano i pescatori duggenòtte a Giulianova, dulgignòtte a Silvi e cignutte lungo la costa del Chietino. Ne consegue allora che, con questo termine, erano indicati gli abitanti di Dulcigno, la Ulcinj del Montenegro posta al con!ne con l’Albania. E proprio perché, tra i secc. XVI e XVII, il sito era considerato un luogo di pirati, cignutte veniva a coincidere con quest’ultimo signi!cato. La perorazione di Tonino era chiara. Pirati, semmai, erano gli altri.

Na lîsce d’accheNell’ormai quasi obsoleto lessico marinaresco vastese la locuzione designa l’‘acquazzone’. Il valore semantico del termine lîsce coincide con quello del toponimo plurale Lîuce (Luci) [sing. lîce], l’area extraurbana su cui insisteva la ‘sorgente’

dell’antico acquedotto romano. Prestito lessicale del lombardesco lüscia (‘acqua’) – con$uito nella lusce (‘acqua’) del gergo vastese – ha il corrispettivo nel francese deluge.

a cura di Luigi Murolo

Pasquale Celommi, Partenza della lancetta

Page 127: Lunario 2006

126

L’A--*2*53,16*72. C7-(21/.

Sindaco: Filippo PIETROCOLAVice Sindaco: Vincenzo OTTAVIANO

Assessori: Antonio Catalano Dario Ciancaglini

Guido Giangiacomo - Nicola SoriaVincenzo Sputore - Nicola Traino

C725*8/*7Michele Notarangelo - Camillo Litterio Giovanni Claudio Conti - Lino Naglieri Alfonso De Filippis - Angelo Spatocco

Saverio Scampoli - Andrea Bischia - Roberto Suriani - Sabrina Bocchino - Lorenzo Russo

Ethelwardo SigismondiPiero Cipollone - Paolo Leonzio

Mario Olivieri - Francesco Paolo D’Adamo Fernando Fiore - Sabrina Scampoli Nazario Augelli - Nicola Del Prete

Nicola D’Adamo - Roberto Molino Fabio Giangiacomo - Antonio Di Santo Lucio Basso Ritucci - Gaetano Fuiano Francesco Piccolotti - Nicola Tiberio

Rocco CerulliSegretario Generale: Michele Memmo

D*,*8.23*Giacinto Palazzuolo (Direttore Generale)

Michele D’Annunzio (Urbanistica)Roberto D’Ermilio (Lavori pubblici, Servizi)

Evandro Sigismondi (Polizia urbana)Mariapia D’Ugo (Anagrafe)

Vincenzo Marcello (Pubblica istruzione, Cultura, Beni culturali)

Domenico Smerilli (Commercio, Annona, Turismo)Nicola Bevilacqua (Ragioneria)

Caterina Barbato(Direttrice della Istituzione dei Servizi Sociali)

M18*53,13(,1Presidente Tribunale

Guido GhionniProcura della Repubblica - Procuratore Capo

Vincenzo Colantonio

A.S.L.Dir. Generale - Elio Tilli

I53*3(6*72* S97/153*9:.:D*,*8.23*

Liceo Scienti"co “R. Mattioli” - Nicola D’AdamoIst. Tec. Industriale “E. Mattei” - Fernando Fiore

Liceo Classico “L.V. Pudente” e Ist. d’Arte - Franco PalomboIst. Tec. Comm. e Geom. “F. Palizzi” - Luigi Sabatini

Ist. Magistrale “R.Pantini” - Francesco SantulliScuola Media “G. Rossetti” - Letizia Daniele

Scuola Media “R. Paolucci” - Florindo MarchioneI Circolo Didattico “G. Spataro” - Maria Manso

III Circolo Didattico - Amelia Zaccardi

F7,6. ;.//’O,;*2.Commissariato Polizia di Stato Vice Questore UgoTerracciano

Compagnia CarabinieriGiuseppe Loschiavo

Tenenza Guardia di FinanzaCosma Porta

U#cio Locale MarittimoAndrea Zanghì

Distaccamento Vigili del FuocoAntonio Ottaviano

Corpo Forestale dello StatoDomenico Racciatti

C7.A.S.I.V.CdA - Fabio Giangiacomo, Nicola Del Prete,

Manuele Marcovecchio

C7257,6*7 ;* B72*<*91Commissario - Giuseppe Torricella

P1,,799:*. . P1,,79*Concattedrale di S. Giuseppe - Giovanni Pellicciotti

S. Maria Maggiore - Decio D’Angelo S. Pietro in S. Antonio - Stellerino D’Anniballe

S. Paolo Apostolo - Gianni Sciorra S. Maria Incoronata - Eugenio Di Giamberardino

S. Maria del Sabato SantoTommaso Di Stefano e Domenico Larcinese

Stella Maris - Agostino FrezzaS. Giovanni Bosco - Francesco Labarile

S. Lorenzo - Andrea Sciascia S. Marco Evangelista - Luigi Smargiassi

Page 128: Lunario 2006

127

Page 129: Lunario 2006

128

Elvira Cancellieri e Camilla Grilli. Foto Nicola Anelli, 1925.

Page 130: Lunario 2006

129

… Non mi propongo qui di esaminare in dettaglio il pensiero o le concezioni di Enrico Mattei, né di cercare di evocare sia pur sinteticamente la !gura di Mattei quale imprenditore di fama mondiale, gran-de capitano d’industria, oppure alto funzionario dello Stato che iniziò un dibattito importante sul ruolo dell’impresa pubblica in un’economia mista ed una società democratica. Storici, biogra! ed altri intellettuali, molti dei quali ebbero il privilegio di conoscere e di lavorare con quest’uomo eccezionale, hanno già espresso e pubblicato le loro valutazioni e i loro giudizi, ed è probabile che ancora altre ope-re sull’argomento compaiano in futuro. Mi sembra più opportuno, in questa occasione, esporre alcu-ne considerazioni sull’Eni, sul suo ruolo presente e futuro in Italia e nell’economia mondiale, e porre in rilievo alcuni dei problemi che attengono al suo sviluppo futuro. La prima e più importante questio-ne riguarda la natura dell’impresa pubblica, il suo ruolo nella società democratica contemporanea e la struttura della sua pubblica responsabilità. Nel caso di Mattei è ampiamente accertato che il suo orien-tamento fu condizionato da due sue caratteristiche personali strettamente correlate tra loro, cioè il suo nazionalismo e la sua decisa avversione per il potere monopolistico. Il suo non era un nazionalismo me-schino o ristretto: ri$etteva, piuttosto, la sua acuta comprensione della natura del potere economico e di come tale potere potesse essere usato da estranei a detrimento del suo stesso paese. La recente storia dell’Italia, negli anni della seconda guerra mondiale e in quelli successivi, gli aveva insegnato, come a molti altri, che la condizione necessaria per lo status di grande potenza a#onda le radici nell’economia. Fin dai primi anni del dopoguerra, pertanto,egli concepì l’impresa pubblica che dirigeva come uno

strumento per assicurare che, in un mondo costitui-to da Stati nazionali più forti e più deboli, la sua na-zione potesse crearsi una base economica su"ciente a garantirle un minimo di autonomia nel tracciare il proprio destino. Il modo in cui egli gestì l’Agip, le sue alleanze politiche in Italia, la sua meticolosi-tà nel preparare il terreno per la creazione dell’Eni nel 1953, come anche il modo in cui egli diresse

di Joseph La Palombara

La straordinaria vicenda umana di Enrico Mattei dal giorno della scomparsa, avvenuta il 27 ottobre 1962, è stata materia di studio per storici, biogra!, economisti, giornalisti e persino fonte d’ispirazione per registi cinema-togra!ci e televisivi. Tra le tante pubblicazioni a lui dedicate abbiamo selezionato quella di Joseph La Palombara, uno dei più noti studiosi di politica internazionale, docente alla Yale University, il quale si so$erma ad analizzare il ruolo che l’Eni ha avuto nel contesto politico ed economico nazionale e mondiale. Il saggio di La Palombara, che, com’è noto, è un italo-americano di origine vastese, è contenuto nel volume Mattei, quell’idea di libertà, con il titolo: Multinazionali e ambiente politico: da Mattei ai nuovi equilibri – Responsabilità nazionali ed inter-nazionali delle imprese del settore pubblico: alcune ri%essioni su Mattei. Eccone uno dei passi più signi!cativi

Mattei con il Presidente Luigi Einaudi

Page 131: Lunario 2006

130

questa pubblica impresa negli anni che seguirono, dimostrano tutti chiaramente questa preminen-te preoccupazione. Se Mattei rinunciò a un ruolo formale nella politica, non fu certamente perché non si rendesse pienamente conto dell’importanza centrale del processo politico nel futuro della nuova impresa. Piuttosto, la sua concezione dell’Eni era così innovatrice e le probabilità che essa venisse compresa, per non dir poi accettata e attuata, erano così problematiche che Mattei giustamente decise di dedicare all’Eni quell’attenzione concentrata ed univoca che divenne il suo contrassegno. Per oltre un decennio, l’idea dell’Eni come forma nuova di impresa pubblica divenne per Enrico Mattei un interesse predominante, che a volte quasi rasen-tava l’ossessione. Cosa signi!ca esattamente tutto ciò? Tanto per cominciare, almeno in Italia, l’Eni

rappresentò veramente qualcosa di nuovo, e ricor-do ancora con quale entusiasmo alcuni miei coeta-nei presero a lavorare nel suo U"cio Studi. L’Eni era, infatti, una grande società che avrebbe dovuto svolgere un’attività imprenditoriale non in vista del ristretto interesse del pro!tto, o nell’interesse di co-loro che avrebbero potuto essere chiamati a diriger-la, bensì a bene!cio della società in genere. Dalla legislazione con cui l’Eni fu creato risulta chiara-mente che quelli che avevano compilato, discusso e !nalmente pilotato la legge in Parlamento si aspet-tavano che esso divenisse un grande strumento di cui lo Stato potesse avvalersi per sviluppare un’attiva e dinamica politica economica… Abbiamo visto come, sia prima che dopo la creazione dell’Eni, il concetto di responsabilità sociale corresse il rischio di degenerare rapidamente nella pericolosa idea che le imprese industriali pubbliche sono principalmen-te strumenti di salvataggio, sia che si tratti di salvare industrie marginali, ine"cienti o arcaiche, oppure i posti di lavoro che ad esse sono legati. La responsa-bilità sociale delle imprese pubbliche non può essere stoltamente confusa con il concetto, di per sé vali-do, che il moderno Stato democratico è anche un “welfare state”, cioè uno Stato assistenziale che deve garantire ai suoi cittadini taluni minimi diritti ma-teriali ed altri ad essi collegati. Anche se le conside-razioni fondamentali dei pro!tti e delle perdite non debbono arrivare a dominare il modo di pensare dei managers della pubblica impresa, in un’economia mondiale altamente competitiva, esse non posso-no, tuttavia, essere trattate come se fossero solo di marginale importanza, come se rispecchiassero solo gli interessi di coloro che dirigono le industrie del settore privato. Come ritengo fosse stata concepita da Mattei, e dagli altri pionieri dell’Eni, responsabi-lità sociale signi!cava soprattutto ricerca dei mezzi per assicurare che la pubblica impresa operasse in modo da stimolare la crescita economica, da ridurre le sperequazioni geogra!che nei livelli di sviluppo economico, da introdurre nuove forme di relazio-ni industriali e, nel corso del processo, realizzare un’integrazione degli sforzi del settore pubblico e di quello privato per modernizzare l’economia e la società. Tutto questo, inutile dirlo, avrebbe dovuto aver luogo in vista di assicurare una duratura vitalità dell’Italia nell’economia internazionale…

Mattei ad una cerimonia d’inaugurazione

Page 132: Lunario 2006

131

Il nome nella Bibbia è sempre inteso come la chiave di una vocazione, il segno di un destino: quello del Patrono rivela la vocazione e il destino di un popo-lo. Che signi!ca dunque che l’Arcangelo Michele è “patrono” di Vasto, compatrono dell’intera nostra Arcidiocesi? “Michele” - “Mi ka - ‘El”, “Chi è come Dio?” - è un nome singolare: esso è un’a#ermazio-ne in forma di domanda, una domanda, cioè, che porta già in sé l’abissale risposta. Proprio così, Michele è il messag-gero – ovvero l’“angelo” – di un grande messaggio, di quel mes-saggio che a sua volta è “arché”, cioè principio e forma di ogni altro che venga da Dio. Perciò è detto “Arcangelo”, angelo del messaggio che è inizio, sorgente e modello d’ogni altro messaggio, che sia buona novella. A partire dal nome il messaggio fonda-mentale annunciato dall’Arcan-gelo Michele richiama tre verità decisive: l’assoluta sovranità di Dio; la condizione “agonica”, ov-vero di lotta e di battaglia propria dell’uomo; e la !nale vittoria dell’Eterno, già ora anticipata nella forza che Egli dona ai suoi servi fe-deli.1. “Mi ka - ‘El” – “Chi è come Dio?”: sta qui, in questa domanda semplice e grande il primo mes-saggio di cui Michele si fa portatore. Dio è Dio e nessuno è come Dio: non lo è il creato in tutte le sue pur meravigliose espressioni; non lo è l’uomo, che pure è vertice e signore del creato secondo il racconto biblico della creazione. “Dio è Dio e l’uo-mo non è Dio!” (“Gott ist Gott und der Mensch ist kein Gott!”): così il grande teologo evangelico Karl Barth compendiava questo messaggio. Nessu-na pretesa umana può emulare Dio. Nessuna mania di grandezza, nessun protagonismo storico può so-stituirsi alla signoria di Dio sul cuore e sulla vita. La pretesa dell’uomo di fare tutto da sé ha avuto negli ultimi secoli una portentosa espressione: le ideolo-

gie. Esse pensavano di cambiare il mondo a partire dalla misura e dalla forza esclusiva della ragione: due secoli di ebbrezza ideologica, però, non han-no a#atto prodotto un mondo più libero, giusto e felice. L’enorme cumulo di violenza che ha segnato la stagione dei grandi racconti ideologici basta da solo a provare come l’uomo – anche e specialmen-te nella sua illusione di essere come Dio – non è

Dio e non può sostituirsi a Lui. L’Arcangelo San Michele – col messaggio di cui è portatore, in-ciso nel suo nome – ci richiama tutti ad una radicale umiltà, alla certezza di non essere tutto, ma piccola parte di un disegno che ci sovrasta e al quale è possibile cor-rispondere solo se ci si pone in at-teggiamento di ascolto !ducioso e obbediente. “Chi è come Dio?” è per eccellenza la domanda anti-idolatrica, il pensiero semplice e grande che viene a liberarci da tutte le illusioni dell’auto-esalta-zione dell’uomo, vaccinandoci rispetto ai miti ideologici e alle

utopie assetate di dominio e portatrici di violenza. Proprio così, l’interrogativo “chi è come Dio?” che l’Arcangelo pone, è invito alla fede umile e !ducio-sa, che sa costruire la vita giorno dopo giorno in ascolto di Dio, totalmente riposta nelle sue mani e nutrita di preghiera e di con!denza in Lui.2. Davanti all’assoluta sovranità di Dio, sta la sce-na vasta e terribile della storia del mondo: una sce-na di lotta, di agonia e di passione. Sembra che la storia avanzi attraverso il con$itto: popoli e gruppi sociali, intere culture e singoli individui sembrano incapaci di coesistenza paci!ca. Anche l’immediato presente, questo inizio del Terzo Millennio, è let-to da molti con lo schema interpretativo tragico e sempli!cante dello “scontro delle civiltà” (“the crash of civilizations”, di cui parla Samuel Huntington): l’Occidente cristiano sarebbe inesorabilmente de-stinato al con$itto con l’Oriente islamico. Dopo il

Omelia per la Festa di San Michele 2005di † B,(27 F7,3.

Arcivescovo Metropolita di Chieti-Vasto

Page 133: Lunario 2006

132

secolo dello “scontro delle Nazioni”, l’Ottocento, dopo quello dello “scontro delle ideologie”, il No-vecento, il XXI secolo sarebbe inevitabilmente il secolo dello scontro fra i mondi religiosi e le civil-tà in cui essi si esprimono. La barbarie terroristica, ma anche la tragica risposta di guerra ad essa data, sembrerebbero confermare questa analisi. Essa però è sempli!cante e fuorviante, perché dimen-tica che il con$itto originario è in ciascuno di noi: è la grande lotta fra il bene e il male, fra l’egoismo e l’amore. Questa è la condizione tragica dell’uo-mo: la percezione di trovarsi nell’impossibilità di fare il bene che vorrebbe, come fosse schiavo della seduzione del male. Ed è qui che il messag-gio dell’Arcangelo è luminoso e salutare: nessuno potrà liberarci dalla nostra condizione di morte se non Colui che è il Signore della vita! Miche-le ci dice che Dio è con tutti coloro che lottano perché il male non vinca, perché l’amore trion! e la giustizia si faccia. Dio soccorre il debole nella prova e impedisce che la tentazione lo schiacci: nessuno è come Dio, perché solo Dio può abi-tare nel cuore di ognuno di noi e darci la forza necessaria e su"ciente per vincere la lotta della fedeltà e scegliere in ogni istante la comunione con Lui. Perciò, nelle tre volte in cui appare nel Primo Testamento, precisamente nel libro di Da-niele (10,13.21; 12,1), Michele è indicato non a caso come il difensore del popolo ebraico e il capo supremo dell’esercito celeste che sta dalla parte dei deboli e dei perseguitati: “Or in quel tempo sorgerà Michele, il gran principe, che vigila sui !gli del tuo popolo. Vi sarà un tempo di angoscia, come non c’era mai stato dal sorgere delle nazioni !no a quel tempo; in quel tempo sarà salvato il tuo popolo, chiunque si troverà scritto nel libro” (Dn 12,1).3. In questa vicinanza che nella lotta l’Eterno garantisce ai suoi servi fedeli è anticipata la Sua !nale vittoria, oggetto della speranza che non de-lude: l’Arcangelo Michele con la domanda di cui è portatore – “Chi è come Dio?” – è il messag-gero della speranza, Colui che ne accende e ne alimenta la !amma nei cuori. Che vi sia bisogno di speranza oggi come e più di sempre è sotto gli occhi di tutti: la tentazione sottile di non spera-re più si di#onde come un tarlo negli animi di questa società ammaliata dal nichilismo e dalla ri-nuncia ad amare. Il relativismo di#uso e suaden-te toglie alle menti e ai cuori ogni àncora ferma, cui aggrappare e su cui fondare la vita. Senza un

orizzonte ultimo, senza una patria della speran-za, non c’è cammino che valga la pena di essere vissuto, non c’è senso che tenga. L’Arcangelo è il custode del grande messaggio: possiamo sperare, perché Dio è con noi e nel Suo Figlio fatto uomo per noi ha vinto e vincerà la morte. La vita e la storia non vanno a precipitare negli abissi del nul-la, ma a riposare sulla sponda dell’eternità, nelle braccia amorose di un Padre – Madre della vita, il cui volto ci è stato rivelato ed o#erto in Gesù, il Redentore dell’uomo. Con l’aiuto dell’Arcangelo, perseverando con fedeltà nella lotta che pervade la vita, possiamo essere i testimoni della speran-za, i portatori della buona novella che Dio ci ha donato e che illumina di senso il cuore e la storia. Ce ne rende sicuri la visione del capitolo 12 del li-bro dell’ Apocalisse: “Scoppiò una guerra nel cie-lo. Michele e i suoi angeli combattevano contro il drago. Il drago combatteva insieme con i suoi angeli, ma non prevalsero e non ci fu più posto per essi in cielo. Il grande drago, il serpente an-tico, colui che chiamiamo diavolo e satana e che seduce tutta la terra fu precipitato sulla terra e con lui furono precipitati anche i suoi”. La speranza è poter cantare già ora con le labbra e con la vita il cantico della vittoria degli umili e dei redenti da Dio: “Ora si è compiuta la salvezza, la forza e il regno del nostro Dio e la potenza del suo Cristo, poiché è stato precipitato l’accusatore dei nostri fratelli, colui che li accusava davanti al nostro Dio giorno e notte… Essi lo hanno vinto per mezzo del sangue dell’ Agnello e grazie alla testimonian-za del loro martirio, poiché hanno disprezzato la vita !no a morire. Esultate, dunque, o cieli, e voi che abitate in essi”. Le tre verità decisive, veicolate nel nome del nostro Patrono, l’Arcangelo Miche-le, divengono allora un progetto di vita e un’in-vocazione per ciascuno di noi e per l’intera nostra comunità di Chieti - Vasto: che ciascuno di noi e noi tutti insieme possiamo sempre riconoscere e proclamare con la parola e con la vita l’assoluta sovranità di Dio; che accettiamo di vivere con !-ducia la condizione “agonica”, ovvero di lotta e di battaglia propria della nostra esistenza, sapendo di non essere soli, ma accompagnati, custoditi e sostenuti dalla fedeltà dell’amore divino, rivelato in Gesù; e che la !duciosa speranza nella !nale vittoria dell’Eterno, già ora anticipata nella forza che Egli dona ai suoi servi fedeli, illumini tutti i nostri passi e le nostre scelte, facendole aurora di sempre nuovo futuro, di vita, di gioia e di bellezza

Page 134: Lunario 2006

133

In vacanza, settimanale umoristico-letterario, 1878, dir. Ra#aele De Luca e Luigi Anelli. Istonio, corriere della domenica; 1887, dir. Emilio Monacelli. Il Vasto, 1889. Abruzzo dei giovani, 1890. Il Frizzo, 1902, dir. Ernesto Giovine.L’Abruzzo umoristico, rivista, 1912, dir. Carlo D’Aloisio L’Indipendente, settimanale di politica, scienza, arte, letteratura, 1914, dir. Andrea Saviello. La rivista d’oggi, periodico quindicinale di politica e d’arte, 1913, dir. Roberto Roberti.Il Littorio, quindicinale politico amministra-tivo,1922, dir. Giuseppe Mattioli. Tic-Tac, numero unico, stagione balneare 1922. Il Vastese d’oltre oceano, foglietto quindici-nale,1922, dir. Luigi Anelli. Il Gragnoletto, 1927, dir. Giuseppe Perrozzi (?). La Botta Marina, 1928, dir. Giuseppe Per-rozzi (?) Lo Scudo, quindicinale della D.C., 1944, dir. Luigi Muzii. Histonium, voce d’Abruzzo giornale d’infor-mazione,1945, dir. Espedito Ferrara. Lavoro Arte e Libertà, giornale indipenden-te, 1951, dir. Luigi Del Greco. Rinnovamento Abruzzese, quindicinale di informazione,1955, Vasto, dir. Lelio Sciolè. Il Solco, mensile di cultura, arte e vita; 1957, dir. Mario Sacchetti. Pomeriggio Palizziano, Vasto, 1961, dir. At-tilio Grosso. Iniziativa, periodico Società Operaia Vasto, 1962, dir. Luigi Zimarino.

Vasto Domani, Giornale degli Abruzzesi nel mondo, 1966, dir. Angelo Cianci. La Feluca, organo della Repubblica Studen-tesca vastese, 1967.Alfa, numero unico di operai e studenti, 1968.Il Corriere del Vasto, periodico di informa-zione a cura della sez. DC di Vasto,1969, dir. Roberto Bontempo. SIV Spa, San Salvo periodico trimestrale, 1971, dir. Aldo Pellissoni. L’Informazione del Contribuente, trime-strale, 1971, dir. Francescopaolo Molino.Gazzetta del Vasto, periodico di cultura, 1973, dir. Costantino Cavallini. Il Diavolo a Quattro, periodico del Fronte della Gioventù. Msi-Dn, Vasto, 1972, dir. Giuseppe Tagliente.Vasto, notiziario del Comune, bimestrale; 1974, dir. Valeriano Moretti. Presenza e Azione, periodico mensile di poli-tica e informazione,1976, dir. Valeriano Mo-retti. Presenza e Azione d’Abruzzo, periodico mensile di informazione e vita politica, 1981, dir. Valeriano Moretti. Il Nuovo, mensile di informazione (poi quin-dicinale), 1982, dir. Alfonso Di Virgilio.Gong, mensile di attualità e informazione politica,1982, dir. Gino Di Tizio. Il Progetto, periodico,1982, dir. Valeriano Moretti. Il Taschino, settimanale, 1983, dir. Lorenzo Russo. Il Notiziario del Vastese, periodico di attua-lità, arte, cultura, turismo, folklore,1984, dir. Giuseppa Rosa Di Marco ed Eugenio D’Al-berto.

Giornali e Periodici Vastesi dall’800 ad Oggi

Intensa è sempre stata l’attività giornalistica in Città. Riportiamo qui di seguito l’elenco delle testate con l’indicazione dell’anno di iscrizione e del nome del direttore responsabile, desunto dal relativo Registro presso il Tribunale a partire dal 1983.

Page 135: Lunario 2006

134

In|contro, dir. Valeriano Moretti. Puntoaccapo, dir. Anna Giacomucci.Io, dir. Giovanni Gaetano Quagliarella. Rinnovare, 1994, dir. Giuseppe Tagliente.

1997. Suppl. a VitAlba, Dir. Sandro Di LiberatoreI quaderni dell’Hosteria del Pavone, 1997, dir. Pino JubattiAenne, dir. Giuseppe Buscemi. Valore Csi News, dir. Michele Tana. Interno ed oltre, dir. Nicola Del Prete.Herpes, dir. Anna Giacomucci. 2000 Anno Zero-Nuovi Annunci e A!ari, dir. Michele Tana. Lo Sguardo, dir. Miriam Giangiacomo. Il Giullare, dir. Gabriele Cerulli. Vasto 2001 Piccola Srl. Coop arl, dir. Gabrie-le Cerulli. Rivista Erreesse Gulliver, periodico mensile, dir. Claudio Vecchio. Rivista Progetto Tre Sei Gulliver, periodico mensile, dir. Claudio Vecchio. Rivista Il Ca!e, periodico mensile, dir. Mi-chele Tana. Rivista Vastonline, quotidiano, dir. Michele Tana. Bimensile La nota, dir. Giuseppe Forte. Prima Pagina, edizione Abruzzo e Molise, dir. Michele Tana. Scuolando, quaderno per la comunicazione dei docenti, dir. Clotilde Muzii e Luigi Mu-rolo. Quiquotidiano, 2003, dir. Giuseppe Ta-gliente. Diogene, mensile, dir. Luca Zappalorto. Riforma Liberale, 2004, dir. Miriam Gian-giacomo, La Rosa, 2004, dir. Gianni Quagliarella

Piazza Rossetti, agenzia di notizie politi-che,1984, dir. Giovino Scogno e Giuseppe Tagliente. Vetro Siv, periodico di informazione per il personale del gruppo Siv, 1987, dir. Nicola D’Adamo. Mostralfonso, mensile di umorismo, fumet-ti, giochi, musica, sport e informazione pub-blica, 1987, dir. Romano Garofano. Lo Sguardo, mensile politico di attività e cul-tura, 1987, dir. Marcello Bertoncini.Il Vastese Volante, quindicinale di utilità pubblica, 1987, dir. Antonio Ragni. Vasto notiziario del Comune, 1988, dir. Va-leriano Moretti. La Città, dir. Giuseppe Jubatti. La Corsea, 1988, dir. Giuseppe Cavuoti. Vasto Notizie, dir. Nicola D’Adamo.Il Nuovo sport Vasto, dir. Di Virgilio Alfon-so.Forum Vasto, dir. Giuseppe Cavuoti. Asso Vasto Notizie, dir. Giuseppe Cavuoti. First Network News Vasto, dir. Anna Bon-tempo. Per Ricominciare a crescere, dir. Giuseppe Cavuoti. Diogene, dir. Giovanni Gaetano Quagliarel-la. Orizzonte Gabrielista, dir. Carlo Necci.Il Vastese, dir. Nicola Carmenini. Lean Informazione Denso News, dir. Nico-la D’Adamo. Nuovo Vasto Notizie, dir. Giuseppe Forte.Il Popolo di Vasto, dir. Giuseppe Cavuoti. La locandina d’Abruzzo e Molise, dir. Ma-rina Recinelli. Il Balocco vastese, dir. Giovanni Gaetano Quagliarella.

Page 136: Lunario 2006

135

e le voci di...Carmela Camperchioli

Albert Di LalloMichele Di Casoli

I testi delle canzoni contenute nel cd

Page 137: Lunario 2006

136

di G. Perrozzi - A. Polsi

Tinghe ‘mpette nu gran foche che m’abbrusce poche a poche. I’ vulesse pijjà mojje, mo mi more de ‘sta voje.

‘Na belle giuvinettenen mi fa cchiù campà; i’ cerche la ricette chi che mi pò risanà’.Le sa pure Mariucce, che la ricetta me è ‘llu curucce.

Notte e jurne n ‘aripose,tenghe sempre stu nirvose.i’ le sacce ch’ajja fa’ pe’ guarì:: m’ajja spusà’.

Ma po’, si cià ripenseJ pense ma ca mi sa?A me che tiuglie fretteChi mi po’ capità?Si po’ stutà nu focheS’i n’appice naddre a poco a poco.

di Luigi Anelli

- Tu ‘na vodde a ‘stu quardille tanda bene ‘i vulive,ore e ore ci pirdive a sindirele a candà’.

Canda dendr’ ala cajole nghi chiss’ ucchie li cuveve, lu cillete ti faceve nu zumbette e nu ci-ci;

e da ‘m bacce ala cajolema ti ni vulive i’.Si dapù ‘i li stinnive‘na cirasce u ‘na pirucce,nghi lu picche la manucce ti minive a pizzica.

Si nghi me stive ammusete e sindive ca candave,li paturnie ti passave, nu vasciucce dive a me;e la vocia so’ la pace mi faceve fa’ nghi te.

Ma da cand’ a ‘stu quardilleni’ ‘i fe’ chiù ‘na carezze, à pirdiute l’alligrezze, ‘n dè’ chiù vojje di candà.

Pi’ passione li pinnucce sta ittanne a une a une; ma tu manghe ti n’ addune, chiù nu sguarde ni’ ‘i dè’;mo’ chi ni’ vu’ bene a esse, ni’ vu’ bene mangh’ a mè!

di Florindo Ritucci Chinni

Ah. Ah. Ah. / Ah. Ah. Ah.Quanta gente pi la vigne vè e vàAh. Ah. Ah. / Ah. Ah. Ah.Li canistre d’uva piene nzi mantè:

Cujje nu Vasce, mittili mocche ujje t’attocche nin ci pinzà,Quest’è lu tempe di la vinnegneMentre ti tegne l’amor si fà.

Ah. Ah. Ah. / Ah. Ah. Ah.Cand’ è bbone l’uva d’ore fa ncantàAh. Ah. Ah. / Ah. Ah. Ah.L’aspettame ntere l’anne pi magnà

Cujje nu vasce, mittili mmoccheujje t’attocche nin ci pinzà,Quest’è lu tempe di la vinnegneMentre ti tegne l’amor si fà.l’amor si fà...

Page 138: Lunario 2006

137

di Tilli - Zaccardi

Si coglie !ure da li giardine,se coglie frutte da lu vicinema nen se coglie le vasce belle senza la vocche de Mariuccelle. Ritornello

Mariucce’, nen li si la nuvutà’? mamme ha dette scij, ca te puzze spusà’,m’ave’ già stanghate d’aspettà; Mariuccelle Manucce’, pecché se’ tu l’amore me!

Da quande ggente sso mmidiate pe quest’arnore che è fortunate:scibbinidette la sorte belle che’ m’ha dunate sta madunnelle.

RitornelloLu !ume scegne da la muntagne,la ggente corre a la cuccagne, vulesse saghe !n’a’ le stelle pe la vuccucce de Mariuccelle. Ritornello

Aje fatte na pinzate proprie a fantasieaje jute a fà na case mbacce ala marine:e bone e belle la case a quattre murema sarà cchiu belle si c’intrasse j pure!

e tuppe e tuppe lu cor’è paszziarelletuzzul’a a’ la porte pi nu pustarelle!...

Ma vite a chi st’amore cand’è cirvilline.Se jute a fà la case mbacce al la marine:na palummelle sopr’a lu tette volegne na nuvulette... tente da lu sole!...

e tuppe e tuppe lu cor’è paszziarelletuzzul’a a’ la porte pi nu pustarelle!...

Dentr’a sa case ci sta tre pirzonela lune nghi lu sole nzimbre ala la patrone!... nghi la scalette ci saje zitte zittea ssa !nistrelle... piene di !uritte!...

e tuppe e tuppe lu cor’è paszziarelletuzzul’a a’ la porte pi nu pustarelle!...

di O. Giannangeli e B. Bianchi

I’ me recorde ancore la casetteQuasce arragnate ‘n pette alla muntagne‘sceve lu sole e tutte la campagnese culureve d’re là per là. E passe l’anne e passe... Gna facce a scurdarme de te ? Paese mé luntane, Se te putesse arvedé ! Paese mé famm’armenì : alla casetta mé vojje murì!Recorde ‘na caiole allla !nestreAddò cantè ‘na coppie de cardille:recorde élle vicine ‘na franguélleche me facé sta l’ore a reguardà. E passe l’anne e passe… Me pese sta vite pecché È triste, è triste assale A sta luntane da te! Paese mé ...Recorde mammarosse a lu telareChe me diceve: !jje, tu mò perte, :chi sa se facce a tempe a revederte:leste a ‘rmenì ca nen me trove chiù: E passe l’anne e passe… Ma la vecchierelle addò sta? E’ ferme a lu tilare E piagne mamme e tatà. Paese mé ...E mò quatrara belle, me sce scrittePe tante tanta tempe so ‘spettate,passe la primavere e po’ l’estate,fa feste li cardille e tu n’gi stì. E passe l’anne e passe… Vulesse li scenne tené

Pe’ revulà a ‘ssa case Pe’ riabbracciarme nghi tté. Paese mé ...

Page 139: Lunario 2006

138

di S. D’Ercole - A. Polsi

Cande la vede st’ucchie ma’ si stracche e nin si sazie di guardarle ma’:camina pronta-pronte a punte e tacche nghe tanta grazie che ti fa ‘ngantà’.

Ticche-tti... ticche-tta,è na musica che passee fa tutte arivuddà’.

‘Ss’ucchiune bbelle e chisse cijja niree ‘ssi ba"tte che ti vo’ spuntà’ sopr ‘a ‘ssi labbre rusce, che pinzire maliziuse spesse mi fa fa’!...

Ticche-tti.... ticche-tta, ecc., ecc...Brunetta me’, si vu’ che nin ‘mpazzisce j’aveme a lu chiù preste da spusa... Si !’ la sustinute e nin capisce, tu cacche mattitate mi !’ fa’.

Ticche-tti... ticche-tta, ecc., ecc...

di R. Pantini - F. Ritucci Chinni

L’acque che cande... è belle cchiù belle... è lu candoreSpuntate è nu !ore che nterre e nciele stà.

Trallalalà TrallalalàL’amore vè e vàTrallalalà Trallalalà l’amore vè e và.

L’acque che passe... cande femmene... belle avande gajarde è l’amante l’amore vè e và

Trallalalà trallalalà l’amore vè e vàTrallalalà trallalalà, l’amore vè e và.

Ogne !ore ... addoreSe... mbette a tè uajonaSi pone la passione di lu piccione tè

Trallalalà trallalalàL’amore vè e vàTrallalalà trallalalà, l’amore vè e và.

Se po’ na ... rosa rosceTe dà... lu nnammurateLa vite t’ha dunate e la felicità

Trallalalà trallalalàL’amore vè e vàTrallalalà trallalalà, l’amore vè e và.

di F. Ritucci Chinni

J chi sò na giuvunette e sò la prima cantarineE nisciune mi te pete, da li lame a la marine...N’hai piante di nuttate, n’hai passate di pene amare...Chi sti !je, ma làssate, nghi stu mare triste e care.

Sant’Andrea binidette, Binidicime la sca#ette Na cianghetta pi cambà, na cianghetta pi cambà...Tralla la la, la la la, la la la, tralla la la, la la la, la la llà.

J chi sò na vicchiarella e la rete mi s’jmbruje‘Nghi sti maje lesche e cjche, l’ucchie e l’anime se strujeN’hai piante di nuttate, n’hai magnate di pan’amare...Chi sti !je, ma lassate, ‘nghi stu mare triste e care.

Sant’andrea binidette, Binidicime la sca#ette, na cianghette pi cambàna cianghette pi cambà...Tralla la la, la la la, la la la, tralla la la, la la la, la la llà.

Page 140: Lunario 2006

139

Le edizioni precedenti possono essere richieste

telefonando al n. 0873.69733

Page 141: Lunario 2006

140

Page 142: Lunario 2006

141

Page 143: Lunario 2006

142

Page 144: Lunario 2006

143

Page 145: Lunario 2006

144

Page 146: Lunario 2006

145

Page 147: Lunario 2006

146

Page 148: Lunario 2006

147

Page 149: Lunario 2006

148

Page 150: Lunario 2006

149

Page 151: Lunario 2006

150

Page 152: Lunario 2006

151

Page 153: Lunario 2006

152

Page 154: Lunario 2006

153

Page 155: Lunario 2006

154

Page 156: Lunario 2006

155

L(*8* A2.//*, Fujj ‘ammesche, Vasto, Anelli & Manzitti, 1892L(*8* A2.//*, Origine di alcuni modi di dire popolari del dialetto vastese, Vasto, Anelli & Manzitti, 1897L(*8* A2.//*, Proverbi vastesi, Vasto, Anelli & Manzitti, 1897L(*8* A2.//*, Vocabolario vastese, Vasto, Anelli & Manzitti, 1901L(*8* A2.//*, Ricordi di storia vastese, Vasto, Anelli & Manzitti, 1906L(*8* A2.//*, Histonium ed il Vasto attraverso i secoli, Guglielmo Guzzetti, 1929R1<<1./. A,3.5., Lu Mazzemarelle, Vasto, CannarsaAA.VV. Mattei, quell’idea di libertà, Eni 1982.V. B133*531, L. N122*, La cultura degli oggetti, Collana di Studi Abruzzesi, Consiglio Regio-nale dell’Abruzzo, 1984M*9:./. B.2.;.33* (a cura), Arte sacra a Vasto, Vasto, D’Adamo, 1995 Z(/*1 B.2.//*, Gabriele Rossetti, Avezzano, Adelmo Polla, 1982C.51,*7 B.591, Le Verità nel Pozzo, Cannarsa 2001A2372*7 B.=*/19>(1, Don Felice Piccirilli un testimone del nostro tempo, Vasto, Arte della stampa, 1993 A2372*7 B.=*/19>(1, Storia religiosa di Vasto e del suo territorio, Vasto, Il Nuovo, 1998L(*8* B,199*/*, Quegli Strani Mestieri nell’Abruzzo di un tempo che fu. Artigianato locale e prodotti di qualità nelle ultime botteghe artigiane d’Abruzzo. Adelmo Polla editore, Cerchio, 1991.C12;*;7 C1/10,.5., La cucina abruzzese, Villa S. Maria, Mauria, 2000M. C1/=127, L. C1/=127, Vasto, un mare di colori, Vasto, Il Nuovo, 2003P. C1/=127, R. D’A,;.5 (a cura), Archivi Vastesi, Vasto, Assoc. Cult. S.Michele, 2003P. C1/=127, R. D’A,;.5, Per una vita più

umana, Vasto, Ass. Pro Emigranti Abruzzesi, 2003 P. C1/=127, C. M1,9:.512*, M. C1/=127, S. C1/=127, Vasto tesori da scoprire, Vasto, Il Torcoliere, 2004G*(5.??. C1312*1, Natale, Capodanno, Epifania, Lanciano, Botolini, 1987C. C.,,.3*, A. C1,;.//* A23*27,*, M. C. R*99*1,;*, P. C1/=127, M. C*1,-1, Afriche. Tre esploratori abruzzesi, Chieti, Medium, 2001F,129.597 C*991,72., Ricordi. Società e politica a Vasto dall’unità d’Italia al fascismo, a c. di C. Felice, Vasto, Cannarsa, 1998M1,*7 C*-*2*, Giornalismo di provincia dall’Unità al secondo dopoguerra: il caso Vasto. In Abruzzo Contemporaneo 3\1996, rivista semestrale di storia e scienze sociali, Istituto abruzzese per la storia d’Italia dal Fascismo alla resistenza.P*.3,7 C(?*;7, Trabocchi, traboccanti & Briganti, Ortona, D’Abruzzo libri, ed. Menabò, 2003F,129.597?17/7 D’A;1-7, Testimonianze storiche di cultura vastarola, Vasto, Histonium, 1993N*97/1 D’A;1-7, Felice Piccirilli sacerdote, Vasto, Cannarsa, 1988V*337,*7 ;’A2.//*, Histonium ed il Vasto, Vasto, Cannarsa, 1977V*337,*7 ;’A2.//*, Ricerche di araldica vastese, V*337,*7 ;’A2.//*, La collazione del Toson d’oro al Connestabile Fabrizio Colonna nella città del Vasto, in “La Rivista Araldica”, anno LVIII n. 10, Roma, Ottobre 1960F.,212;7 D’A22(26*7, ‘Nghi t tutte lu core, Vasto, Ed. Histonium, 2001 G10,*./. D’A22(26*7, Alla Piacente, a c. di L. Sciascia, Milano, Nuovo portico-Bompiani, 1988N*27 D’A2372*7, Pittura e costume a Napoli fra otto e novecento, Fausto Fiorentino, 1995

Page 157: Lunario 2006

156

N*27 ;’A,7-1, Mussolini- storia d’un uomo, Editrice Meridiana, Milano P12<*/7 D. F*/*??*5, Arie de casa nostre, Roma, Ed. La Conca, 1997N*97/1 D./ C151/., Lu Vuaste dumane, Pescara, Ferretti, 1970A. D* L.//7 - A. S3126*12*, Cucina marinara abruzzese, Pescara, CARSA, 1999 G*7=1221 D* M133.7 (a cura), Ecce Agnus Dei, testamento di un’artista, Teramo, Edigra!tal, 1999A/<7257 M1,*1 D* N7/1, Le superstizioni degli italiani, Bari, Laterza, 1993F,129.597 F.7/1, Paranze. Fatti, dati e miti, Lanciano, Carabba, 1997E5?.;*37 F.,,1,1, Calendario Vastese, dattiloscritto ineditoE5?.;*37 F.,,1,1, Aria di Città, Roma, RESB.2*1-*27 F*7,. (1 9(,1), Centoventi anni di vita in immagini fotogra!che (Voll. I-II-III-IV), Vasto, Cannarsa, 1999 - 2000 - 2001 - 2002B.2*1-*27 F*7,. (1 9(,1), I primi 100 anni del calcio vastese, Vasto, Graphic Art, 2002N*97/1 G1/123. (a cura di Luigi Murolo), Diario di un ebanista, Vasto, Il Torcoliere, 2003G*1291,/7 G1//*, Mattioli, il Gattopardo della Banca Commerciale Italiana, Rizzoli,1991A. G12;7/<* - E. M133*7997, Ori e argenti d’Abruzzo. Dal medioevo al XX secolo, Pescara, Carsa, 1996E-*/*127 G*129,*537<1,7, Le supestizioni degli abruzzesi, Quaderno 46 della Rivista Abruzzese, Lanciano, 2003E. G*129,*537<1,7, P. J(0133*, Le tradizioni produttive e culturali dell’Abruzzo, Vasto. Il Nuovo, 2003E. G*129,*537<1,7, P. J(0133*, Cibo e gastro-nomia tradizionali nel territorio chetino, Lan-ciano, Rivista Abruzzese, 2004L*1 G*129,*537<1,7, Cultura popolare abruzzese. Storia letteraria e metodologia della ricerca, Regione Abruzzo, assessorato alla promozione culturale, 1999

L*1 G*129,*537<1,7, Rocco Carabba una vita per l’editoria, Lanciano, Ed. Carabba, 2004G10,*.//1 I66* B.2.;.33*, Luigi Marchesani, Vasto, Cannarsa, 1992E337,. J122*, In piccioletta barca, Milano, ed. Alpes, 1921 P*27 J(0133*, La cucina di tradizione in Abruzzo, Vasto, Il Nuovo, 2000P*27 J(0133*, Il dialetto Vastese, nelle 40 mac-chiette di Luigi Anelli, Vasto, Ed. Radio Vasto, 2004C. M1,9:.512*, P. C1/=127, Stemmario di Vasto 1a parte, Vasto, F. Mechi ed., 2004 C. M1,9:.512*, Il Crine, Vasto, Il Torcoliere ed., 2005 L(9*7 M1,3.//1, Florindo Ritucci Chinni, Carissima anima di artista, in “Immagini di Vasto. Vastophil 1987”, Roma, Istituto Poligra!co e Zecca dello Stato, 1988 G1.3127 M(,7/7, Sonetti Dialettali (1886-1898), a c. di Tito Spinelli, Vasto, Cannarsa, 1979L(*8* M(,7/7, Teatro Rossetti, Vasto, Histonium, 1987L(*8* M(,7/7, Le muse tra i negozi, Roma, Bulzoni, 1992L(*8* M(,7/7 (a cura), Cominciammo a suonar le chitarre, Vasto, Amm. Comunale, 1992L(*8* M(,7/7, Le sorprese della “poubelle”, in Vastophil 1999, Vasto, Histonium, 1999 L(*8* M(,7/7, Cammini abituali, Vasto, Il Torcoliere, 1998L. M(,7/7, C. M1,9:.512*, L. D* T(//*7, Nostra Signora del Vasto, Vasto, Il Torcoliere, 2001 L(*8* M(,7/7, Cosa strana e nuova. Istruzione tecnica e territorio: un caso abruzzese tra Otto e Novecento, Vasto, Il Torcoliere, 2002 L(*8* M(,7/7, Dalle stanze del tempo, Vasto, Il Torcoliere, 2003E,253 N7/3., Coscienza Europea e coscienza Nazionale, Vasto, Di Rico, 1998G*122* O/*=1 (a cura), Romualdo Pantini, tutte le poesie, Vasto, Marinucci Editore, 1975

Page 158: Lunario 2006

157

G*122* O/*=1, Il verismo di Gaetano Murolo e di Luigi Anelli, in Vastophil, Roma, Ist. Poligra!co e Zecca dello Stato, 1985G*122* O/*=1 (1 9(,1), Romualdo Pantini nella cultura italiana ed Europea tra Otto e Novecento, Vasto, Il Torcoliere, @AABR7-(1/;7 P123*2*, Antifonario, Vasto, Arte del libro, 1905R7-(1/;7 P123*2*, Canti inediti, Vasto, Amici dell’Arte, 1946G*7=122* P./(667 (a cura), 1864 Un secolo di Civismo, Vasto, Soc. Operaia di Mutuo Soccorso, 1964G*7=122* P./(667, Scrittori a Vasto, Vasto, A. D’Adamo, 1981G*(5.??. P.,,766*, Dicémele a la nostre, Vasto, Histonium, 1966G*(5.??. P.,,766*, Luigi Anelli, nella vita e nelle opere, Vasto, Histonium, 1968G*(5.??. P*.3,797/1, L’occhio della memoria, in Vastophil, Roma, Ist. Poligra!co e Zecca dello Stato, 1986G*(5.??. P*.3,797/1 (a cura), Ettore Janni, poesie, Roma, Ist. Poligra!co e Zecca dello Stato, 1992 A2*.//7 P7/5*, Vaje dicenne dendre di me, Lanciano, Ed. Itinerari, 1974S.,1<*27 R166*, Cronaca vastese (1576-1577), a cura di Luigi Anelli, Vasto, Anelli e Manzitti, 1897M*9:./. R726*33*, Don Romeo Rucci e la vita religiosa di Vasto nel 1900, Vasto, 1999M*9:./. R726*33*, Memorie religiose - sociali - artistiche Vasto 1900, Vasto, Di Cicco, 2002M*9:./. R726*33*, Chiesa e Parrocchia di San Pietro in Vasto,Vasto, Di Cicco, 2003 M*9:./. R726*33*, Chiesa del Carmine Vasto, Tipogra!a Di Cicco 2005.W.M. R755.33*, T. P*.3,797/1 R755.33* (1 9(,1 ;* L(*8* M(,7/7), Rossetti autobiogra!a di famiglia, Vasto, Ass. Cult. S. Michele, 2004;V*,8*/*7 S1-0(97, Padre Valeriano Mileno, cappuccino, Terni, E.F.I.P15>(1/. S?1;199*2*, La morte che viene dal cielo, in “Il Nuovo”, Vasto, 2000

P15>(1/. S?1;199*2*, Pietro Muzii, un protagonista della storia vastese nella prima metà dell’Ottocento, Vasto, Cannarsa, 2002G*(5.??. S?131,7, I democratici cristiani dalla dittatura alla repubblica, Mondadori, 1968T*37 S?*2.//*, Il Teatro Dialettale di Espedito Ferrara, Vasto, 1981T*37 S?*2.//*, Pro!lo storico della pittura vastese, Vasto, Cannarsa, 1998A2;,.1 R. S31<<1, La Necropoli Italica del Tratturo di Vasto, Roma, Accademia Nazionale dei Lincei, 2000D7-.2*97 S(,*12*, Reliquia del Santo Legno della Croce, Vasto, Arte della Stampa, 1930G*(5.??. T18/*.23., Le immagini e la memoria. I bagni di mare, Vasto, Il Nuovo, 1994G.T18/*.23. - P. C1/=127, Ernesto Cordella. L’uomo, il soldato, l’esploratore, Vasto, Il Torcoliere, 2001G. T18/*.23. - M. G*(;*9*, Memorie di Vasto: un secolo di storia nelle cartoline d’epoca, Milano, Arti gra!che Caggioni, 1990G. T18/*.23., F.P. D’A;1-7, G. D* R7557, Lunarie de lu Uaste 2001G. T18/*.23., P. C1/=127, F.P. D’A;1-7, G. D* R7557, Lunarie de lu Uaste 2002G. T18/*.23., P. C1/=127, F.P. D’A;1-7, G. D* R7557, Lunarie de lu Uaste 2003G. T18/*.23., P. C1/=127, G. D* R7557, Lunarie de lu Uaste 2004G. T18/*.23., P. C1/=127, G. D* R7557, Lunarie de lu Uaste 2005.R.2137 T.,?7/*//*, Vele e fantasmi, Vasto, Cannarsa, 1983L(9*7 T,7)127, I Frentani, Lanciano, O"cine Gra!che Anxanum, 1985P*.,*27 U01/;(99*, Li suprannume di lu Uaste, Vasto, Cannarsa, 199555 ricette del cuore, Vasto, Associazione amici degli anziani e Tele Radio Vasto,Filandro Lattanzio, Catalogo delle 20 opere donate al comune di Vasto, Vasto, A. D’Adamo,

Page 159: Lunario 2006

158

1988 L’Abruzzo a tavola. Annuario dei ristoranti e delle aziende vinicole d’Abruzzo, Pescara, Abruzzo Promozione Turismo, 2001Comune di Vasto, Carlo D’Aloysio da Vasto, Catalogo opere, Vasto, 1981Associazione Culturale S. Michele, Albo d’onore, Vasto, Histonium, 2002Azienda Autonoma Soggiorno e Turismo, Decimo premio Vasto, Vasto, Histonium, 1968Azienda Autonoma Soggiorno e Turismo, Ippocampo 1972, Torino, T.E.C.A., 1972

Città del Vasto, Ricordo di Carlo Della Penna, Vasto, Histonium, 1995Città del Vasto, Quaderni del Toson d’Oro I e II, Vasto, Graphic Art, 1999C7-*3137 ;’A,3. . C(/3(,1, Vasto per l’Unità d’Italia, Arte della Stampa- Vasto 1961Congrega del SS. Sacramento in S. Pietro, Manna del cielo, Vasto, Ed. G. Guzzetti, 1920Istituto Italiano di Storia delle Tradizioni Popolari, Atti del Settimo Congresso nazionale delle Tradizioni Popolari, Firenze, Leo S. Olschki Editore, 1959

Page 160: Lunario 2006

159

Page 161: Lunario 2006

160

Page 162: Lunario 2006

161

Page 163: Lunario 2006

162

Martone, Vincenzo 78

Page 164: Lunario 2006

163

Page 165: Lunario 2006

164

Page 166: Lunario 2006

165

Premessa. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .p. 5

Carta d’identità . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .p. 6

Cenni storici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .p. 7

Figli illustri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .p. 8

I Sindaci. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .p. 10

Lo stemma araldico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .p. 11

L’Inno . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .p. 12

I luoghi della memoria . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .p. 13

Il Personaggio dell’anno . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .p. 15

Il Lunario . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .p. 20

Le Istituzioni Cittadine . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .p. 126

Mattei e l’Eni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .p. 129

Chi è come Dio? di † Bruno Forte. . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 131

Giornali e Periodici Vastesi dall’800 ad Oggi . . . . . . . . . . . . . .p. 133

Canzune di lu Ua%te . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .p. 135

Glossario . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .p. 143

Bibliogra!a . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .p. 155

Indice dei nomi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .p. 159

Page 167: Lunario 2006

166