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Materiali di lavoro di Economia trentina

Collana periodica di studi e ricerche sull’economia del Trentino

della Camera di CommercioIndustria Artigianato e Agricoltura di Trento

Anno IV - n. 2Agosto 2010

Editore e redazioneCamera di Commercio I.A.A. di Trento

via Calepina, 13 – 38122 Trentotel. 0461-887269 – fax 0461-887285e-mail: [email protected]

http://www.tn.camcom.it

Reg. Tribunale di Trento n. 1248del 13 aprile 2005

Presidente: Adriano DalpezDirettore responsabile: Marco Zanoni

Responsabile redazionale: Mauro Marcantoni

A cura di: Mauro Leveghi

Hanno collaborato:Consorzio di tutela vini del Trentino

via Segantini, 23 – 38122 Trento

Gruppo di ricerca: Erman Bona, Enzo Mescalchin, Claudio Tonon

e

Osservatorio delle Produzioni trentine Palazzo Roccabruna

via SS Trinità, 24 – 38122 Trento

Gruppo di ricerca: Marco Del Frate, Serena Bandini, Michela Rizzi,

Adriano ZanotelliUfficio agricoltura ambiente:

Giovanni Clementel, Luciano Davidovich, Eugenia Nicolussi

Revisione testi: Rita Cappelletti, Roberto Giampiccolo

Progetto grafico e impaginazione: ArtimediaStampa: Litografia Effe e Erre SNC

Foto: Archivio fotografico della Camera di Commercio I.A.A di Trento;

Agf Bernardinatti Foto

La vitivinicoltura in Trentino 2009

Materiali di lavoro di Economia trentina

In questo numero

Presentazione pag. 5

1. Il settore viticolo

1.1 Il territorio vitato » 8

1.2 Le aziende viticole » 15

1.3 La produzione di uva » 20

2. Il settore vinicolo

2.1 Le aziende vinicole » 30

2.2 La produzione di vino » 31

3. L’economia e il mercato

3.1 Quadro economico di settore » 50

3.2 I prezzi delle uve e i costi di produzione » 58

3.3 I prezzi dei vini » 64

3.4 I vini rappresentativi del territorio

nel mercato » 66

3.5 Il vino trentino nel canale GDO di vendita » 81

3.6 Esportazioni » 106

La vitivinicoltura in TrentinoDati 2009

5

Nel 2009 la crisi si è fatta molto pesante e ne sono conferma il drastico calo del prezzo medio riconosciuto ai viticoltori per l’uva vendemmiata nel 2008 a fronte di costi di produzione crescenti. Molte imprese vitivi-nicole del Trentino hanno registrato un calo di fatturato in valore e questa riduzione dei ricavi ha fatto emergere anche delle serie difficoltà in alcune imprese che si sono inde-bitate fortemente con le banche per attuare i loro investimenti.Nel mercato mondiale del vino c’è da tempo una grande forbice tra l’offerta di vino e la domanda. Offerta di vino che negli anni è sempre stata grande, anche perché a livello mondiale il numero di imprese del settore è aumentato.L’OCM vino in Europa poi, eliminando una serie di sostegni economici alla distillazio-ne, ha acuito i problemi dell’offerta di vino. Il legislatore nazionale con molti dei suoi provvedimenti invece di semplificare i costi amministrativi per le imprese li sta aumen-tando. In questo contesto molto difficile e in un territorio montano che rappresenta ve-ramente una nicchia del prodotto nazionale, che il Trentino sta affrontando la crisi molto meglio di molti altri territori storici del vino

Presentazione

e che annovera molte sue imprese ai vertici nazionali siano esse imprese cooperative, industriali e o vignaioli.Questa osservazione peraltro non fa venire meno l’esigenza:– in una forte situazione di crisi di porre ve-

locemente in essere da parte delle aziende azioni per eliminare inefficienze gestionali e di sistema interne;

– di realizzare un nuovo patto tra gli ope-ratori del settore e l’Ente Pubblico per un rilancio del territorio. È inoltre importante ricercare sinergie con gli altri comparti che del territorio Trentino fanno il loro punto di forza come il turismo e la ristorazione e valorizzare il lavoro dei viticoltori che viene svolto anche nell’interesse dell’intera Comunità.

Da ultimo si deve lavorare con forza nell’am-bito della comunicazione e della informazione per promuovere i prodotti e il sistema di produzione.

1. Il settore viticolo

1.1 Il territorio vitato1.1.1 Andamento della superficie vitata1.1.2 La superficie vitata per Comuni e Comprensori1.1.3 Evoluzione della superficie per varietà di vite1.1.4 Raffronto con superfici di altre colture1.1.5 Superficie vitata per età del vigneto

1.2 Le aziende viticole1.2.1 Suddivisione delle aziende viticole per dimensione1.2.2 Età dei conduttori dei vigneti e superficie vitata coltivata1.2.3 Forme di conduzione dei vigneti1.2.4 Suddivisione delle aziende con vite per Comprensorio1.2.5 Distribuzione delle aziende con vite per indirizzo produttivo

1.3 La produzione di uva1.3.1 Andamento climatico e stato fitosanitario della vite nel 20091.3.2 La produzione di uva della vendemmia 20091.3.3 La produzione di uva negli ultimi 35 anni1.3.4 Evoluzione fra varietà bianche e varietà nere1.3.5 La produzione viticola integrata

8

1.1 Il territorio vitato

La superficie vitata rilevata nell’anno 2009 in provincia di Trento ammonta a 10.035 ettari, tutti in coltura specializzata e tutti destinati alla produzione di uve da vino.Il 93,2% della superficie vitata è iscritta agli Albi dei vigneti DOC, il 3,6% è iscritta agli E-lenchi dei vigneti per la produzione di uve ad indicazione geografica tipica (IGT), mentre la rimanente quota (3,2%) non risulta iscritta ad alcun Albo o Elenco.La forma di allevamento prevalente è rappre-sentata dalla tradizionale “pergola trentina” (circa 80%) nella variante semplice (ad un’u-nica ala) o doppia (a due ali opposte). Di più recente introduzione ed in via di diffusione in occasione dei rinnovi di vigneti sono le forme di allevamento a parete verticale.Le superfici vitate risultano dislocate per il 39% in fondovalle, per il 41% in collina e per il 20% in montagna.Negli anni fra il 1970 e il 1980 la superficie coltivata a vite è scesa dagli 11.860 agli 8.880 ettari. In tale periodo la viticoltura trentina ha perso, per cause diverse (conversione al-la frutticoltura, urbanizzazione, abbandono), quasi 3.000 ettari di estensione. Peraltro tale riduzione della superficie non è imputabile all’adesione a misure di estirpa-zione definitiva finanziate dall’Unione euro-pea alle quali i produttori della provincia di Trento non hanno mai aderito, contrariamen-te a quanto avvenuto in gran parte delle altre regioni italiane.Dalla metà degli anni ’90 in poi si è registrata un’inversione di tendenza che ha determinato un recupero della superficie vitata, dovuta ad una più favorevole congiuntura del mercato vinicolo. Tale condizione ha indotto l’Unione europea a concedere circoscritte autorizza-zioni alla messa a dimora di nuovi vigneti in deroga al vigente divieto di impianto di nuove superfici.

La nuova OCM del settore vitivinicolo, entra-ta in vigore il 1° agosto 2008, ha confermato il divieto di impianto di nuove superfici fino al 31 dicembre 2015.Per far fronte all’esigenza di nuove superfici da mettere a dimora, i produttori locali han-no attinto ai diritti di reimpianto disponibili presso produttori di altre zone viticole nazio-nali che hanno estirpato una superficie vitata equivalente.Le particolari condizioni orografiche e morfo-logiche del territorio Trentino rappresentano peraltro un effettivo limite alla eccessiva diffusione della coltivazione della vite; an-che per questo motivo notevole è l’impegno dei produttori locali volto al mantenimento ed al miglioramento del patrimonio viticolo esistente.In tale ottica si inquadrano gli aiuti che l’U-nione europea eroga ai produttori che pongo-no in essere interventi di rinnovo dei vigneti finalizzati ad un miglioramento del potenzia-le produttivo. Tali aiuti sono stati inseriti nel Piano nazionale di sostegno e confermati fino alla campagna viticola 2012/2013.Allo scopo di ripartite tali risorse fra i pro-duttori interessati la Provincia autonoma di Trento già nel 2001 ha adottato un Piano di ristrutturazione e riconversione della viti-coltura nel quale sono stabiliti i criteri e le priorità di assegnazione di tali interventi. Analogo Piano è già stato emanato dalla Pro-vincia autonoma di Trento per gli interventi di ammodernamento dei vigneti che saran-no realizzati nelle campagne viticole dalla 2008/2009 alla 2012/2013.Di seguito si riportano i dati relativi agli aiuti alla ristrutturazione e riconversione dei vi-gneti erogati in provincia di Trento negli anni di applicazione del Piano.

9

CampagnaAiuti alla ristrutturazione e riconversione vigneti

(Euro)

Superficie a vigneto interessata

(ettari)

Domande accolte e finanziate

(n°)

2001-02 1.194.832 243 5472002-03 1.513.411 304 6682003-04 975.520 278 4452004-05 967.677 158 4292005-06 839.375 183 4272006-07 796.238 177 3642007-08 734.724 161 334

2008-09* 840.019 114 2252009-10* 566.000 70 107TOTALE 8.427.736 1.688 3.546

Fonte: Assessorato all’agricoltura della PAT* Dati provvisori

1.1.1. L’andamento della superficie vitata

Anno Ettari

1970 10.860

1975 10.104

1980 8.880

1985 8.967

1990 8.734

1995 8.756

2000 9.518

2005 9.845

2008 10.140

2009 10.035

Fonte: Assessorato all’agricoltura PAT - Consorzio Vini del Trentino.Evoluzione della superficievitata (in ettari)

0

2.000

4.000

6.000

8.000

10.000

12.000

Ettari

1970 1975 1980 1985 1990 1995 2000 2005 2009

10

1.1.2. La superficie vitata per Comuni e Comprensorio

I dati desunti dalle dichiarazioni delle su-perfici vitate (DSV) dell’anno 2005 hanno evidenziato che la coltivazione della vite si estende in 104 Comuni della provincia di Trento. Di seguito si riportano i dati relativi ai principali Comuni viticoli.

Comuni Superficie (Ettari)

Trento 1.031,9581

Ala 720,7127

Mezzocorona 620,4317

Avio 564,7192

Arco 444,3692

Mori 440,3489

Rovereto 433,8121

Lavis 429,5923

Mezzolombardo 347,8443

Giovo 311,4025

Volano 294,2285

Dro 277,6880

San Michele all’Adige 256,3119

Isera 245,7095

Roveré della Luna 236,7414

Faedo 230,5066

Calavino 188,6333

Besenello 184,8533

Cembra 177,8015

Aldeno 176,8519

Lasino 167,0031

Nogaredo 152,4334

Nomi 140,4261

Villa Lagarina 139,8373

Cavedine 138,0819

Pomarolo 127,5517

Riva del Garda 126,6896

Altri Comuni 1.238,8895

Totale superficie 9.845,4295

Superficie vitata per Comune – anno 2005

1 1

0 200 400 600 800 1000 1200

TRENTO

ALA

MEZZOCORONA

AVIO

ARCO

MORI

ROVERETO

LAVIS

MEZZOLOMBARDO

GIOVO

VOLANO

DRO

SAN MICHELE a/A

ISERA

ROVERÉ DELLA LUNA

FAEDO

CALAVINO

BESENELLO

CEMBRA

ALDENO

LASINO

NOGAREDO

NOMI

VILLA LAGARINA

CAVEDINE

POMAROLO

RIVA DEL GARDA

CALLIANO

BRENTONICO

NAGO TORBOLE

LISIGNAGO

FAVER

VEZZANO

CIVEZZANO

SEGONZANO

NAVE SAN ROCCO

ZAMBANA

TERLAGO

TENNO

PERGINE VALSUGANA

Superficie vitata dei principali Comuni viticoli

1.031,9581

720,7127

620,4317

564,7192

444,3692

440,3489

433,8121

429,5923

347,8443

311,4025

294,2285

277,6880

256,3119

245,7095

236,7414

230,5066

188,6333

184,8533

177,8015

176,8519

167,0031

152,4334

140,4261

139,8373

138,0819

127,5517

126,6896

93,1794

88,1066

74,5327

73,5661

71,2601

69,9148

65,2396

55,9274

51,3505

48,2413

46,4904

45,6386

40,3716

12

Superficie vitata per Comprensorio

I dati relativi alla presenza della vite nei di-versi Comprensori della provincia di Trento indicano la seguente distribuzione della su-perficie a vigneto:

Superficie vitata 2005 per Comprensorio

Comprensorio Ettari %

C1 - Valle di Fiemme - -

C2 - Primiero - -

C3 - Bassa Valsugana e Tesino 98,5385 1,00

C4 - Alta Valsugana 150,3892 1,53

C5 - Valle dell’Adige 4.852,1460 49,28

C6 - Valle di Non 29,9410 0,30

C7 - Valle di Sole 0,4967 0,00

C8 - Giudicarie 58,0482 0,59

C9 - Alto Garda e Ledro 998,8167 10,14

C10 - Vallagarina 3.657,0532 37,14

C11 - Ladino di Fassa - -

Totale ettari 9.845,4295 100,00

Fonte: Assessorato all’agricoltura PAT - Consorzio vini del Trentino.

1.1.3. Evoluzione della superficie per varietà di vite

A partire dagli anni ’80 la composizione va-rietale della superficie viticola trentina si è costantemente e profondamente modificata a favore delle varietà bianche, che attualmente rappresentano il 64,7 % della superficie tota-le. I dati relativi alle superfici oggetto di rin-novo confermano la tendenza a un aumento delle uve bianche.

Varietà di vite 1980 1990 2000 2005 2009

Merlot 9,4 7,9 9,6 9,1 7,9

Teroldego 7,0 6,6 6,2 6,7 6,6

Cabernet (franc e Sauv.) 3,6 3,4 5,1 5,3 4,6

Schiava 34,0 23,6 13,0 5,7 4,5

Marzemino 1,6 2,1 3,4 3,7 3,6

Lagrein 1,2 1,5 2,0 2,4 2,3

Pinot nero 0,4 0,9 2,0 2,2 2,2

Enantio 12,6 9,3 4,3 0,9 0,5

Rebo - - 0,1 0,5 0,5

Groppellodi Revò - - - - 0,2

Moscato rosa - 0,1 0,1 0,1 0,1

Altre nere 10,2 4,1 2,2 0,7 0,3

Totale nere 80,0% 59,4% 48,0% 38,3% 33,3%

Chardonnay 8,7 21,6 26,0 26,2 27,6

Pinot grigio 1,6 6,4 13,0 19,5 22,6

Müller Thurgau 1,4 3,7 6,0 8,4 8,7

Tramineraromatico 0,5 1,2 0,5 2,3 2,8

Moscato giallo 0,9 1,2 1,1 1,2 1,2

Sauvignon - 0,7 0,9 1,1 1,1

Pinot bianco 0,9 2,0 1,7 1,0 0,9

Nosiola 1,1 1,3 1,2 1,0 0,9

Riesling (renano) 0,3 0,3 0,2 0,4 0,4

Manzoni bianco - - - - 0,2

Altre bianche 4,2 2,5 1,2 0,6 0,3

Totale bianche 20,0% 40,6% 52,0% 61,7% 66,7%

Fonte: Assessorato all’agricoltura PAT - Consorzio vini del Trentino.

C9 - Alto Garda e Ledro 10,1%

C4 - Alta Valsugana 1,5%

C3 - Bassa Valsugana e Tesino 1,0%

C6 - Valle di Non 0,3%

C5 - Valle dell'Adige 49,3%

C10 - Vallagarina 37,1%

C8 - Giudicarie 0,6%

Composizione varietale della superficieviticola (in percentuale)

13

Varietà di vite Ettari

Merlot 790

Teroldego 660

Schiava 450

Cabernet Sauvignon 380

Marzemino 360

Lagrein 235

Pinot nero 225

Cabernet franc 80

Enantio 55

Rebo 50

Groppello di Revò 20

Moscato rosa 8

Syrah 6

Altre nere 20

Totale nere 3.339

Chardonnay 2.770

Pinot grigio 2.270

Müller Thurgau 875

Traminer aromatico 285

Moscato giallo 120

Sauvignon 110

Pinot bianco 90

Nosiola 85

Riesling (renano) 40

Manzoni bianco 20

Kerner 6

Trebbiano toscano 5

Altre bianche 20

Totale bianche 6.669

Totale superficie 10.035

Fonte: Assessorato all’agricoltura PAT. - Consorzio vini del Trentino.

Composizione varietale della superficieviticola - anno 2009

14

1.1.4 Raffronto con superfici di altre colture

Di seguito si riporta in tabella l’evoluzione delle superfici coltivate con le principali colti-vazioni legnose, in provincia di Trento, negli anni dal 1980 al 2009.

Anno Vite Melo Pero Drupacee Actinidia Olivo

1980 8.802 10.000 258 147 2,5 350

1990 8.850 12.255 220 388 80 334

2000 9.518 11.931 32 392 107 379

2009 10.035 9.800 31 210 67 384

Fonte: Assessorato all’agricoltura PAT.Ulteriori 378 ettari sono interessati alla coltivazione di piccoli frutti.

Melo 48%

Altre colture 3%

Vite 49%

Superficie delle colture legnose - anno 2009

1.1.5 Superficie vitata per età del vigneto

Età del vigneto Ettari %

fino a 3 anni 1.548,0903 15,7

da 4 a 10 anni 2.336,1322 23,7

da 11 a 20 anni 2.735,8790 27,8

da 21 a 30 anni 1.772,5173 18,0

oltre 30 anni 1.452,8107 14,8

totale superficie vitata 9.845,4295 100,0

Fonte: Assessorato all’agricoltura PAT - Consorzio Vini del Trentino.

oltre 30 anni 15%

da 11 a 20 anni 28%

da 4 a 10 anni 24%

fino a 3 anni 15%

da 21 a 30 anni 18%

Età dei vigneti

Superficie vitata per età del vigneto -anno 2005

I dati sopra riportati evidenziano una conti-nua opera di miglioramento delle superfici, in parte favorita dagli aiuti comunitari alla ristrutturazione e riconversione dei vigneti; si stima che annualmente sia oggetto di rin-novo una quota pari al 4-5% della superficie vitata provinciale.

15

1.2 Le aziende viticole

In occasione del 5° Censimento generale dell’agricoltura, tenutosi nell’anno 2000, sono state rilevate in ambito nazionale 767.763 aziende con vite, pari al 41,6% delle azien-de con coltivazioni permanenti. Rispetto al precedente Censimento del 1990 il numero di aziende viticole presenti in Italia risulta diminuito del 35,2%.La riduzione è rilevante e omogenea in tutte le Regioni, fatta eccezione per le province di Trento (-13,6%) e Bolzano (-5,4%) nelle quali tale tendenza risulta meno accentuata.

Nonostante il numero di aziende viticole rile-vato negli ultimi Censimenti sia in costante riduzione, si può, tuttavia, ritenere sostan-zialmente stabile il numero di aziende che in Trentino sono professionalmente interessate alla produzione di uva destinata alla vinifica-zione per il commercio.I dati relativi alle Dichiarazioni delle super-fici vitate (DSV) del 2005 indicano infatti in 8.434 unità le aziende che coltivano la vite per la produzione di vino destinato al com-mercio.L’elevato numero delle aziende viticole e-videnzia come la coltivazione della vite sia estremamente frazionata e interessi spesso una superficie aziendale molto ridotta. Ciò è dovuto alla diffusa presenza di aziende a

Censimento Aziende con vite n°

1970 20.340

1982 14.860

1990 12.197

2000 10.544

conduzione “part-time”, ma anche alla limi-tata disponibilità di superfici sul mercato e all’elevato valore dei terreni vitati, fattori che rendono difficoltoso l’ampliamento della superficie aziendale.Dalle DSV presentate nell’anno 2005 è emer-so che la superficie vitata media aziendale in Trentino è pari a 1,17 ettari.

I dati relativi alla superficie vitata aziendale rilevati in occasione dei Censimenti generali dell’agricoltura evidenziano la tendenza a un progressivo aumento della superficie media delle aziende viticole trentine.

Aziende con vite rilevate in provincia di Trento dai Censimenti generali

dell’agricoltura

Censimento anno Superficie media

1970 0,53 ha

1982 0,59 ha

1990 0,71 ha

2000 0,86 ha

Superficie media delle aziende con vite rilevate in provincia di Trento

dai Censimenti generali dell’agricoltura

Fonte: Assessorato all’agricoltura PAT. Fonte: Assessorato all’agricoltura PAT.

16

1.2.1 Suddivisione delle aziende viticole per dimensione

Nonostante la tendenza in atto ad un au-mento delle superficie media aziendale, oltre il 69% delle aziende viticole locali dispone ancora di una superficie vitata non superio-re all’ettaro. I dati relativi alle DSV 2005 offrono infatti la seguente ripartizione delle aziende viticole, in base alla superficie vitata aziendale:

Superficie media aziendale 1,17 ettari

Superficie vitata aziendale - 2005Aziende Superficie rappresentata

n° % Ettari %

Fino a 0,5 ettari 4.030 47,8 1.004,2155 10,2

> a 0,5 e ≤ a 1 ettaro 1.823 21,6 1.298,5037 13,2

> a 1 e ≤ a 2 ettari 1.326 15,7 1.884,7893 19,2

> a 2 e ≤ a 5 ettari 985 11,7 3.055,4037 31,0

> a 5 e ≤ a 10 ettari 205 2,4 1.360,8885 13,8

> a 10 ettari 65 0,8 1.241,6288 12,6

TOTALE 8.434 100,0 9.845,4295 100,0

da 0,5 a 1 ettaro 21,6%

da 1 a 2 ettari 15,7%

da 2 a 5 ettari 11,7%

da 5 a 10 ettari 2,4%

sopra i 10 ettari 0,8%

fino a 0,5 ettari 47,8%

Suddivisione delle aziende per superficie vitata aziendale - anno 2005

Suddivisione della superficie vitata per dimensione delle aziende - anno 2005

aziende da 5 a 10 ettari 13,8%

aziende da 2 a 5 ettari 31,0%

aziende sopra i 10 ettari 12,6%

aziende fino a 0,5 ettari 10,2%

da 0,5 a 1 ettaro 13,2%

aziende da 1 a 2 ettari 19,1%

Fonte: Archivio PAT.

17

1.2.2 Età dei conduttori dei vigneti e superficie vitata coltivata

Età media dichiarante 58 anni

Età del dichiarante - 2005Aziende Superficie coltivata

n° % Ettari %

Fino a 30 anni 304 3,6 501 5,4

da 31 a 40 anni 838 10,0 1.355 14,7

da 41 a 60 anni 3.499 41,9 3.893 42,2

oltre 60 anni 3.718 44,5 3.481 37,7

TOTALE 8.359 100,0 9.230 100,0

Il dato che si ricava dalla tabella evidenzia che, così come sta succedendo nella società italiana, esiste un problema demografico do-vuto all’innalzamento dell’età dei viticoltori. Se questa tendenza proseguirà, nell’arco di un decennio oltre il 50% dei viticoltori trenti-ni avrà più di 60 anni. La mancanza di giovani in agricoltura impo-ne una attenta riflessione, per individuare delle possibili forme di conduzione dei terreni che possono essere abbandonati dagli attuali viticoltori che raggiungono ormai delle età ragguardevoli.

oltre 60 anni 44,5%

da 41 a 60 anni 41,9%

da 31 a 40 anni 10,0%

fino a 30 anni 3,6%

Età dei conduttori dei vigneti - anno 2005

Fonte: Archivio PAT.

18

1.2.3 Forme di conduzione dei vigneti

Sempre secondo i dati delle DSV 2005 relativi alla provincia di Trento, il tipo di conduzione preponderante in viticoltura è rappresentato dalla coltivazione diretta dei vigneti di pro-prietà:

Forme di conduzione Superficie (ettari) %

in proprietà 7.674,5308 78,0

in affitto 1.096,2481 11,1

altre forme 1.033,0261 10,5

a mezzadria 38,8541 0,4

non specificato 2,7704 0,0

Totale superficie vitata 9.845,4295 100

in proprietà 78,0%

in affitto 11,1%

altre forme 10,5%

a mezzadria 0,4%

Tipo di conduzione di vigneti -anno 2005

Fonte: Archivio provinciale.

19

1.2.4 Suddivisione delle aziende con vite per comprensorioAziende iscritte all’Albo provinciale degli imprenditori agricoli al 31.12.2008

Comprensorio I sezione II sezione Tot. aziende

C3 - Bassa Valsugana 35 33 68

C5 - Valle dell’Adige 876 788 1.664

C6 - Valle di Non 19 14 33

C8 - Valli Giudicarie 12 19 31

C9 - Alto Garda e Ledro 132 193 325

C10 - Vallagarina 376 666 1.042

Altri Comprensori - - -

Totale aziende 1.513 1.797 3.310

1.2.5 Distribuzione delle aziende con vite per indirizzo produttivoAziende iscritte all’Albo provinciale degli imprenditori agricoli al 31.12.2008

Comprensorio viticolo fruttiviticolo viticolozootecnico

fruttiviticolozootecnico

C3 - Bassa Valsugana 20 29 12 7

C4 - Alta Valsugana 30 89 13 15

C5 - Valle dell’Adige 722 864 36 42

C6 - Valle di Non 2 30 - 1

C8 - Valli Giudicarie 17 11 2 1

C9 - Alto Garda e Ledro 122 163 23 17

C10 - Vallagarina 769 189 70 14

Altri Comprensori - - - -

Totale aziende 1.682 1.375 156 97

2004 2005 2006 2007 2008

Aziende con vite iscritte all’Alboprovinciale degli imprenditori agricoli 3.264 3.293 3.303 3.292 3.310

Fonte: Archivio provinciale delle imprese agricole - PAT.

Fonte: Archivio provinciale.

20

1.3 La produzione di uva

1.3.1 Andamento climatico e stato fitosanitario della vite nel 20091

Il 2009 si può definire nel complesso un’annata molto buona per la qualità delle produzioni viticolo-enologiche in Trentino.I primi mesi del 2009 sono stati caratterizzati da una copertura nevosa che si è protratta sulle montagne fino a tutto aprile, conseguente ad un inverno con frequenti ed abbondanti preci-pitazioni nevose, accompagnate da un mese di gennaio rigido (0,54 di T° media a San Michele a/A). Successivamente sia febbraio che marzo hanno registrato valori nella norma (3,21°C e 8,42°C).Il mese di aprile ha registrato una temperatura media di 13,3 °C, inferiore solo alle temperature eccezionali del 2007 dove si sono registrati oltre 16 °C di media. La piovosità si è attestata su 120 mm di pioggia, ben inferiore ai 242 mm del 2008.Il mese di maggio è stato il più caldo dell’ultimo decennio con 19,3 °C di temperatura media, superiore anche al 2007 e al 2003 che rispet-tivamente si attestavano a 18,5 e 18,3 °C. La piovosità di questo mese è stata ben al di sotto della media con valori di circa 40 mm.Nel mese di giugno si conferma una ridotta piovosità con 60 mm e temperature fresche per il periodo con una media di 20,5° C, superiore alla media del trentennio di riferimento 1959-1988 (19,1°C), ma inferiore a quanto registrato nell’ultimo decennio.Nel mese di luglio a San Michele si registrano 22,2 °C di media, un valore medio basso rispet-to a quanto registrato nell’ultimo decennio. La piovosità di questo mese, solitamente caratte-

1 Le sopra esposte valutazioni sull’andamento climatico e sullo stato fitosanitario della vite sono state cortesemente fornite dal Centro per l’Assistenza Tecnica della Fondazione Edmund Mach di San Michele.

rizzato da violenti eventi temporaleschi, varia notevolmente a seconda delle zone; nella zona nord della provincia si sono registrate in media piovosità superiori ai 150 mm di pioggia, a sud 50-60 mm.Il mese di agosto invece si attesta fra i più caldi (22,7°C), secondo solo al 2003 eccezionalmente caldo (24,8°C). La piovosità è ridotta in tutte le zone e si attesta mediamente su 50 mm.Nel mese di settembre si sono susseguite delle giornate con temperature mediamente elevate, soprattutto nelle prime due decadi. La tempera-tura media è stata di 18,08 °C, con una piovosi-tà scarsa attorno ai 50 mm.Il mese di ottobre è stato poco piovoso, con circa 50 mm a seconda delle zone e una temperatura nella media (12,13°C).Il mese di novembre è stato, per il periodo, caldo con temperatura media di 6,42°C e una piovosità di oltre 100 mm di pioggia. Il mese di dicembre ha fatto registrare una temperatura media di 1,08 °C e una piovosità media di 180 mm, quest’ultimo dato sicuramente elevato per il periodo.Il germogliamento nel 2009 è stato inferiore in percentuale rispetto al 2008 e difforme da varietà a varietà. Le due cultivar che ne hanno risentito negativamente sono Pinot grigio e Chardonnay. Nella prima parte della stagione vegetativa, lo stadio fenologico raggiunto era perfettamente in media rispetto al decennio precedente. Poi le eccezionali temperature della seconda e terza decade di maggio hanno determinato un antici-po sulla data di fioritura mediamente di 5 gior-ni. La fertilità delle gemme è risultata di 1,64 grappoli per germoglio, la più bassa dell’ultimo decennio.Anche la formazione di germogli doppi è risul-tata bassa, al contrario di quanto avvenuto nel 2008 e quindi il lavoro di scacchiatura manuale è risultato più agevole.La fioritura è stata molto veloce seguita da una buona allegagione. Ad inizio invaiatura sono

21

MeseTemperatura media (°C) Piovosità (mm) Umidità relativa (%)

2009 2006-2008 2009 2006-2008 2009 2006-2008

Gennaio 0,5 1,3 86,2 42,5 76 71,6

Febbraio 3,2 3,4 101,4 33,3 62 67,0

Marzo 8,4 8,1 106,0 43,1 53 57,2

Aprile 13,3 13,1 123,4 87,4 67 61,8

Maggio 19,1 17,2 40,4 100,2 58 63,0

Giugno 20,5 21,3 61,0 54,2 62 63,0

Luglio 22,4 22,9 170,6 72,7 68 61,8

Agosto 23,1 21,0 72,0 102,2 66 66,6

Settembre 18,1 17,7 43,8 64,2 73 70,8

Ottobre 12,1 13,0 48,8 108,8 70 80,4

Novembre 6,4 5,3 111,8 102,9 84 76,0

Dicembre 1,1 1,0 185,8 76,5 76 77,0

Totale 1151,2 888,1

Fonte: Unità operativa agrometereologia – IASMA.

Andamento climatico dell’annata 2009. Raffronto con dati medi mensili del quinquennio 2004-2008 (Stazione di rilevamento - S. Michele a/A)

stati mantenuti i cinque giorni di anticipo rile-vati anche in fioritura.La crescita fogliare ha raggiunto un picco in prossimità della fine di maggio – prima decade di giugno, per poi via via ridursi, con una legge-

ra ripresa a carico delle femminelle nella prima decade di luglio. La crescita poi si è quasi arre-stata e quindi anche l’operazione di cimatura non è stata particolarmente onerosa. Anche l’a-gostamento è iniziato relativamente in anticipo.

22

1.3.2 La produzione di uva della vendemmia 2009

Dai dati relativi alle uve raccolte nella ven-demmia 2009 è emersa una produzione pari a 1.308.304 quintali di uva.In termini di valori assoluti la vendemmia 2009 ha fatto registrare un aumento medio pari al 10,2% rispetto all’annata 2008. L’in-cremento della produzione è risultato pari al +12,8% per le uve bianche, mentre è stato più contenuto per le uve nere con solo il +4,7%. Tendenze differenziate sono state osservate a carico delle diverse varietà coltivate come evidenziato nella tabella riportata nella pa-gina successiva.Il rapporto percentuale fra uve nere e uve bianche si è ulteriormente evoluto a favore di queste ultime di oltre due punti percentuali. Le uve bianche rappresentano il 69,2% della produzione, mentre le uve nere il rimanente 30,8%.In termini di valori assoluti le varietà mag-

giormente rappresentate si confermano nell’ordine: lo Chardonnay (28,8%), il Pinot grigio (25,0%), Müller Thurgau (9,0%), il Te-roldego (7,9%) ed il Merlot (7,7%).

Nella tabella seguente sono riportati i dati relativi alla raccolta delle singole varietà di vite con indicazione delle variazioni rispetto alla precedente annata.

Pinot grigio 25%

Müller T. 9%

Traminer 2,5%

Pinot bianco 0,9%

Moscato giallo 0,9%

Sauvignon 0,9%

Nosiola 0,7%

Altre bianche 1,3%

Merlot 7,7%

Teroldego 7,9%

Schiava 3,5%

Cabernet 3,6%

Marzemino 3,1%

Lagrein 2,2%

Pinot nero 1,8%

Enantio 0,4%

Altre nere 1%

Chardonnay 28,8%

Incidenze delle diverse varietà di vite sulla produzione 2009

23

Uve raccolte nella vendemmia 2009

Varietà di viteTOTALE Variazioni

sul 2008

in quintali in % in %

Teroldego 102.773 7,86% 6,90%

Merlot 101.225 7,74% 5,70%

Schiava 45.155 3,45% -4,60%

Cabernet Sauvignon 40.677 3,11% 3,00%

Marzemino 39.719 3,04% 0,20%

Lagrein 29.007 2,22% 9,80%

Pinot nero 23.952 1,83% 19,50%

Cabernet franc 7.532 0,58% 4,90%

Enantio 5.436 0,42% 3,00%

Rebo 4.320 0,33% -8,90%

Syrah 1.245 0,10% 130,60%

Moscato rosa 451 0,03% -11,40%

Groppello di Revò 387 0,03% -2,80%

Altre nere 1.409 0,11% -8,10%

Totale nere 403.288 30,83% 4,7%

Chardonnay 376.287 28,76% 13,80%

Pinot grigio 326.812 24,98% 12,90%

Müller Thurgau 117.887 9,01% 9,90%

Traminer aromatico 32.631 2,49% 25,50%

Sauvignon 11.610 0,89% 9,10%

Moscato giallo 11.493 0,88% 2,70%

Pinot bianco 11.421 0,87% 5,10%

Nosiola 8.549 0,65% -1,60%

Riesling (renano) 4.773 0,36% 23,70%

Manzoni bianco 1.209 0,09% 23,50%

Trebbiano 929 0,07% 4,00%

Riesling italico 232 0,02% -31,60%

Altre bianche 1.183 0,09% -4,40%

Totale bianche 905.016 69,17% +12,8%

Totale uve 1.308.304 100% +10,2%

Fonte: Consorzio vini del Trentino.

24

1.3.3 La produzione di uva negli ultimi 40 anni

Tenuto conto delle alternanze produttive do-vute a fattori climatici, in grado di incide-re anche sensibilmente sull’entità e sulla qualità del raccolto, la produzione di uve in provincia di Trento negli ultimi venti anni

risulta stabile su valori attorno al milione di quintali; quota pari a circa l’1,6% della pro-duzione nazionale di uve da vino.Dopo una flessione della produzione iniziata negli anni ’80 e protrattasi negli anni ’90, la potenzialità produttiva media registrata negli ultimi anni è salita su valori superiori a quelli degli anni ‘70.

80

90

100

110

120

1971-75 1976-80 1981-85 1986-90 1991-95 1996-00 2001-05 2006-09

IndiceIndi

ce

Periodo Produzione media uva (in q.)

1971-75 1.120.900

1976-80 1.098.900

1981-85 1.042.700

1986-90 1.063.600

1991-95 1.021.000

1996-00 1.068.100

2001-05 1.094.600

2006-09 1.238.600

Fonte: Consorzio vini del Trentino.

Negli ultimi dieci anni la produzione di uve in provincia di Trento è stata mediamente

pari a 1.152.480 quintali ed in una sola anna-ta è risultata inferiore al milione di quintali.

Produzioni medie di uva (1971-75=100)

25

Uve raccolte in provincia di Trento nel periodo 2000-2009

Anno Uva raccolta (q.)

2000 1.097.036

2001 1.144.861

2002 978.035

2003 1.030.448

2004 1.266.453

2005 1.053.438

2006 1.225.712

2007 1.233.436

2008 1.187.074

2009 1.308.304

Fonte: Consorzio vini del Trentino.

1.3.4 Evoluzione fra varietà bianche e varietà nere

A seguito del processo di riconversione viti-cola il profilo ampelografico della viticoltura trentina si è profondamente modificato ed orientato alla coltivazioni di vitigni interna-zionali e di alcune varietà autoctone (Terol-dego, Marzemino, Lagrein, Müller Thurgau e Nosiola). Delle 47 varietà la cui coltivazione è autorizzata in provincia di Trento (vedi elenco pagina successiva), solo una ventina sono quelle di principale interesse qualitativo ed economico. Al loro interno si è assistito ad una progressiva espansione delle varietà a frutto bianco che nel 2009 hanno raggiunto il 69,2% della produzione.

Anni uva prodotta(q.)

di cui bianca(q.) %

1970 1.503.129 205.884 13,7

1975 1.108.955 157.952 14,2

1980 1.350.516 221.602 16,4

1985 1.209.669 300.118 24,8

1990 985.105 390.063 39,6

1995 829.853 443.436 53,4

2000 1.097.036 617.269 56,3

2005 1.053.438 653.897 62,1

2009 1.308.304 905.016 69,2

Fonte: Consorzio vini del Trentino.

26

27

1.3.5 La produzione viticola integrata

La produzione integrata è un metodo di colti-vazione che prevede l’applicazione ragionata dei fattori, sia agronomici che chimici, al fine di conseguire la migliore qualità possibile nel rispetto dell’operatore agricolo, dell’ambiente e del consumatore. Con tale metodo di produ-zione l’impiego di prodotti chimici è limitato al minimo indispensabile compatibilmente con lo stato della conoscenza scientifica e con l’esigenza di ottenere un prodotto dalle eleva-te caratteristiche qualitative.In Trentino l’adozione su vasta scala di tale metodo di difesa, risale alla fine degli anni ’80 ed è stata promossa dalla Provincia au-tonoma di Trento attraverso un “Protocollo d’Intesa” sottoscritto dai Produttori dei di-versi comparti agricoli. Tale Protocollo ha rappresentato la prima esperienza del genere in Italia, alla quale sono seguite analoghe iniziative da parte di altre realtà agricole nazionali.Con l’iniziativa del Protocollo il settore viti-colo e quello agricolo trentino in generale si propongono di:– favorire la diffusione di tecniche di colti-

vazione ecosostenibili, riducendo in modo generalizzato l’impatto ambientale in viti-coltura;

– proporre indirizzi tecnici che consentano di migliorare il livello qualitativo della produzione viticola e di quella enologica;

– dare ulteriori possibilità di qualificazione del prodotto.

Il settore viticolo, coordinato e rappresentato dal Consorzio di tutela Vini del Trentino, a-derisce al “Protocollo” dal 1990; attualmente l’iniziativa conta circa 7.500 viticoltori ade-renti per una superficie vitata interessata di circa 9.500 ettari.Da tali valori si stima che il 95% della pro-duzione vitivinicola trentina sia ottenuta

seguendo i principi della difesa integrata, mentre un ulteriore 1% circa (153 ettari; Fonte PAT, Servizio Vigilanza e Promozione Attività Agricole) è ottenuto secondo le più rigorose norme dell’agricoltura biologica.

produzione convenzionale 4%

produzione biologica 1%

produzione integrata 95%

Produzione viticola trentina in base al metodo di produzione

2. Il settore vinicolo

2.1 Le aziende vinicole

2.2 La produzione di vino2.2.1 Le denominazione di origine dei vini2.2.2 Sviluppo della produzione di vini DOC in provincia di Trento2.2.3 Produzioni abilitate per singola DOC: 2005-20082.2.4 Produzioni abilitate di vini DOC: annate 2008 e 20092.2.5 Produzione di vini IGT2.2.6 Produzione di spumante2.2.7 Produzione di vino Novello

30

2.1 Le aziende vinicole

Le aziende vinicole in attività in provincia di Trento ammontano a circa 185 unità così rappresentate:

Cantine sociali e altre associazioni cooperative 16

Commercianti, industriali 40

Aziende agricole vinificatrici 130

Totale 186

Mediamente la produzione di vino risulta così distribuita fra le diverse categorie di vinificatori:

Cantine sociali e altre associazioni cooperative 83%

Commercianti, industriali 11%

Aziende agricole vinificatrici 6%

Totale 100%

aziende agricole 6%

commercianti industriali 11%

cooperative 83%

Distribuzione della produzione vinicola trentina

Fonte: Consorzio vini del Trentino.

31

2.2 La produzione di vino

La produzione di vino in provincia di Trento ammonta mediamente a circa 800.000 ettolitri annui, rappresentati per il 60% circa da vini bianchi e per il 40% circa da vini rossi e rosati.

Produzione di vino in provincia di Trento (in hl)

Anno vino bianco vino rosso e rosato Totale vino

1989 - - 730.000

1990 - - 712.000

1991 - - 776.000

1992 - - 871.000

1993 - - 728.000

1994 - - 700.000

1995 304.400 287.000 591.400

1996 406.000 358.000 764.000

1997 341.000 282.000 623.000

1998 424.000 360.000 784.000

1999 453.020 389.220 842.240

2000 426.000 364.000 790.000

2001 448.300 382.000 830.300

2002 392.000 313.000 705.000

2003 434.000 309.000 743.000

2004 561.000 348.000 909.000

2005 457.262 280.258 737.520

2006 446.717 364.555 811.272

2007 544.819 320.156 864.975

2008 506.682 297.745 804.427

2009* 622.400 293.400 915.800

Fonte: ISTAT. *

Con tali valori la produzione di vino della provincia di Trento costituisce in media l’1,8 % della produzione vinicola nazionale.

(in ettolitri) 2006 2007 2008 2009

prov. di Trento 811.272 864.975 804.427 950.000

Italia 49.631.257 42.559.271 46.245.353 46.810.0002*

% TN/Italia 1,60% 2,00% 1,70% 2,00%

Fonte: ISTAT. * Valore provvisorio

32

L’incidenza della produzione di vini DOC della provincia di Trento sulla produzione nazionale DOC e DOCG evidenzia invece il seguente rapporto:

Produzione vino DOC e vino IGT in provincia di Trento

0

100.000

200.000

300.000

400.000

500.000

600.000

700.000

800.000

900.000

1.000.000

etto

litri

1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006

Vino DOC Vino IGT

2007 2008 2009

La quota di vini trentini imbottigliata da o-peratori locali è compresa fra il 60-65% della produzione (a livello nazionale la quota di vino imbottigliato è di poco inferiore al 40%).Stante il notevole impegno profuso dalle aziende per lo sviluppo di tale attività, si ritiene che nei prossimi anni la percentuale di vino imbottigliato si collocherà su valori ancora più elevati, con favorevoli risvolti sul-la valorizzazione economica e sull’immagine della produzione vinicola locale.

(in ettolitri) 2006 2007 2008 2009

prov. di Trento 614.731% 706.195% 727.709 704.342

Italia 15.020.109 15.280.190 14.246.967 13.031.070

% TN/Italia 4,10% 4,60% 5,10% 5,40%

Fonte: elaborazione su dati ISTAT, ISMEA, CCIAA di Trento

33

2.2.1 Le denominazioni di origine dei vini

A seguito dell’emanazione del DPR “930” re-lativo alla tutela delle DOC avvenuta nell’an-no 1963, la viticoltura trentina si è progressi-vamente orientata verso la produzione di vini a denominazioni di origine.Le DOC riconosciute in provincia di Trento sono le seguenti:

Denominazione anno riconoscimento

DOC Lago di Caldaro 1970

DOC Teroldego rotaliano 1971

DOC Trentino 1971

DOC Casteller 1974

DOC Valdadige 1975

DOC Trento 1993

DOC Valdadige Terra dei forti 2006

Grazie a tali denominazioni la produzione di vini trentini si avvale del marchio DOC per l’85% della produzione; è questa una delle più elevate percentuali di utilizzo a livello nazionale, dove la categoria di vini DOC rappresenta mediamente il 30% circa della produzione, benché conti 368 diverse deno-minazioni.

Numero DOCG, DOC e IGT in Italia al 25.03.2010

IGT 118

DOC 320

DOCG 48

IGT DOC DOCG

Notevole è anche il peso che la produzione trentina di VQPRD ha in termini di valori assoluti; le denominazioni di origine trentine costituiscono infatti mediamente il 4-5% del-la produzione italiana di vini DOC e una di esse, la DOC Trentino, rappresenta la quinta denominazione nazionale per quantitativo di vino prodotto.

34

0

100.000

200.000

300.000

400.000

500.000

600.000

700.000

800.000

900.000

DO

CG M

onte

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DO

CG C

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DO

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DO

C A

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dige

Le prime dieci italiane per quantitativi prodotti - 2007

La potenzialità produttiva delle denominazioni locali risulta mediamente sfruttata per il 82 % del suo potenziale:

Denominazione Utilizzo 2007 Utilizzo 2008 Utilizzo 2009

DOC Trentino 72,80 % 77,70 % 100,00 %

DOC Trento 100,00 % 100,00 % 94,60 %

DOC Teroldego rotaliano 90,20 % 81,70 % 89,40 %

DOC Caldaro 94,40 % 89,40 % 86,30 %

DOC Casteller 71,10 % 62,00 % 100,00 %

DOC Valdadige Terra dei forti 70,20 % 48,10 % 24,10 %

Utilizzo medio 77,40 % 76,30 % 82,40 %

35

rivendicata 100%

Produzione potenzialeDOC Trentino

non rivendicata 3,6%

rivendicata 96,4%

Produzione potenzialeDOC Trento

non rivendicata 10,6%

rivendicata 89,4%

Produzione potenzialeDOC Teroldego rotaliano

Produzione potenzialeDOC Caldaro

non rivendicata 13,7%

rivendicata 86,3%

Produzione potenzialeDOC Casteller

Produzione potenzialeDOC Valdadige Terra dei “Forti”

non rivendicata 75,9%

rivendicata 24,1%

rivendicata 100%

36

2.2.2 Sviluppo della produzione di vini DOC (in hl)

Periodo produzione media (hl) di cui DOC (hl) in %

1971-75 850.350 143.730 17%

1976-80 799.560 312.500 30%

1981-85 703.060 327.500 47%

1986-90 766.700 365.700 48%

1991-95 745.000 397.400 55%

1996-00 767.200 522.200 68%

2001-05 784.960 615.400 78%

2006-09 857.670 726.770 85%

Fonte: elaborazione Consorzio Vini del Trentino su dati ISTAT e CCIAA Trento.

400.000

300.000

200.000

100.000

01976-80

500.000

600.000

800.000

1981-85 1986-90 1991-95 1996-00 2001-05 2006-09

Etto

litri

700.000

Sviluppo produzione di vini DOC in provincia di Trento

37

2.2.3 Produzioni abilitate per singola DOC 2005-2009 (in hl)

DOC 2005 2006 2007 2008 2009

Trentino 433.925 501.943 506.152 512.583 618.528

di cui Trentino superiore 10.837 11.902 10.392 9.993 8.514

Trento 63.798 76.926 82.747 83.115 58.521

Valdadige 48.220 52.880 64.525 46.118 21.755

Teroldego rotaliano 43.209 49.423 51.089 42.897 50.211

Caldaro 17.332 17.547 16.394 14.320 14.333

Casteller 8.587 7.476 6.615 5.002 5.197

Valdadige Terra dei forti - - 187 307 292

Totale (in hl) 615.071 706.195 727.709 704.342 768.837

Fonte: Ufficio agricoltura ambiente - CCIAA di Trento.

Trentino 79%

Casteller 1%

Caldaro 2%

Teroldego rotaliano 7%

Valdadige 3%

Trento 8%

38

750.000

450.000

02005 2006 2007 2008 2009

150.000

300.000

600.000

Evoluzione DOC Trentino: 2005-2009

Evoluzione DOC Trento: 2005-2009

100.000

75.000

50.000

25.000

02005 2006 2007 2008 2009

Evoluzione DOC Teroldego Rotaliano: 2005-2009

80.000

60.000

40.000

20.000

02005 2006 2007 2008 2009

etto

litri

etto

litri

etto

litri

39

Evoluzione DOC Valdadige: 2005-2009

80.000

60.000

40.000

20.000

02005 2006 2007 2008 2009

Evoluzione DOC Caldaro: 2005-2009

40.000

30.000

20.000

10.000

02005 2006 2007 2008 2009

etto

litri

etto

litri

Evoluzione DOC Casteller: 2005-2009

40.000

30.000

20.000

10.000

02005 2006 2007 2008 2009

etto

litri

40

2.2.4 Produzioni abilitate di vini DOC: Annate 2008 e 2009 (in hl)

segue >>>

Denominazione di origine 2008 2009

Trentino Cabernet 5.053,10 4.751,30

Trentino Cabernet franc 906,01 1.031,28

Trentino Cabernet Sauvignon 23.406,64 22.728,77

Trentino Chardonnay 135.132,81 183.723,48

Trentino Lagrein 16.507,21 17.234,34

Trentino Marzemino 23.933,43 25.909,26

Trentino Merlot 53.994,10 56.237,49

Trentino Moscato giallo 5.520,75 6.056,71

Trentino Moscato rosa 164,44 165,04

Trentino Müller Thurgau 63.758,69 70.171,42

Trentino Nosiola 4.137,03 4.392,35

Trentino Pinot bianco 5.743,19 6.797,28

Trentino Pinot grigio 122.793,93 165.635,46

Trentino Pinot nero 8.161,45 7.972,67

Trentino Rebo 2.654.01 2.491,41

Trentino Riesling 2.140,19 2.376,84

Trentino Sauvignon 6.497,13 7.171,97

Trentino Traminer aromatico 17.122,59 20.576,64

Trentino bianco 590,22 567,19

Trentino rosso 1.354,12 1.314,63

Trentino kretzer o rosato 207,27 Nd.

Trentino Sorni bianco 885,42 860,68

Trentino Sorni rosso 1.792,90 1.818,40

Trentino Vino Santo 33,62 29,61

DOC Trentino (totale parziale) 502.589,84 610.014,19

41

Denominazione di origine 2008 2009

Trentino Superiore Cabernet franc 2,31 6,83

Trentino Superiore Cabernet Sauvignon 846,92 773,13

Trentino Superiore Chardonnay 1.306,80 890,72

Trentino Superiore Lagrein 188,82 Nd.

Trentino Superiore Marzemino 404,67 226,80

Trentino Superiore Marzemino d’Isera 1.969,43 254,23

Trentino Superiore Marzemino dei Ziresi 226,31 2.081,62

Trentino Superiore Merlot 1.197,95 1.116,49

Trentino Superiore Moscato giallo Nd. 11,13

Trentino Superiore Moscato rosa 4,77 22,50

Trentino Superiore Müller Thurgau 19,08 860,62

Trentino Superiore Nosiola 1.179,65 Nd.

Trentino Superiore Pinot grigio 175,56 666,47

Trentino Superiore Pinot nero 746,50 460,67

Trentino Superiore Riesling (renano) 629,22 Nd.

Trentino Superiore Sauvignon 232,19 102,27

Trentino Superiore Traminer aromatico 46,55 Nd.

Trentino Superiore bianco 718,62 741,94

Trentino Superiore rosso 61,25 242,79

Trentino Superiore Vino Santo 36,65 55,69

DOC Trentino Superiore (totale parziale) 9.993,25 8.513,88

DOC TRENTINO (totale) 512.583,09 618.528,07

segue >>>

42

Denominazione di origine 2008 2009

DOC TRENTO 82.746,62 58.521,01

Valdadige bianco 7.671,92 2.282,52

Valdadige rosso e rosato 4.594,30 3.355,97

Valdadige Schiava 15.238,12 13.053,54

Valdadige Pinot grigio 31.716,19 1.399,15

Valdadige Chardonnay 5.304,21 1.663,34

DOC VALDADIGE (totale) 64.524,73 21.754,51

DOC TEROLDEGO ROTALIANO 51.088,73 50.210,88

DOC LAGO DI CALDARO 16.394,22 14.333,17

DOC CASTELLER 6.615,39 5.197,42

Valdadige Terra dei Forti Enantio 29,40 292,25

Valdadige Terra dei Forti Pinot grigio 157,64 Nd.

DOC TERRA DEI FORTI VALDADIGE (totale) 187,04 292,25

TOTALE GENERALE 727.708,69 768.837,31

Fonte: Uffico agricoltura ambiente - CCIAA di Trento.

Rapporto vini DOC bianchi e rossi

DOC bianco 70%

DOC rosso 30%

43

2.2.5 Produzione vini IGT

L’elevato numero di nomi geografici un tem-po in uso per designare i vini da tavola si è ridotto negli anni a favore di indicazioni geo-grafiche territorialmente sempre più ampie e rappresentative. Con il riconoscimento della categoria di vini a Indicazione geografica ti-pica, introdotta dalla già citata “Legge 164”, le sole IGT autorizzate per la provincia di Trento sono le seguenti:

> “Vigneti delle Dolomiti”, che comprende anche il territorio delle province di Bolzano e Belluno;

> “Vallagarina”, che comprende anche parti del territorio della provincia di Verona;

> “delle Venezie”, che comprende anche il territorio delle regioni Veneto e Friuli-Venezia Giulia.

Di seguito si riportano i quantitativi di uve per i quali negli anni dal 2005 al 2009 sono state effettuate rivendicazioni per le suddette IGT.

Rivendicazioni di uve a Indicazione geografica tipica (in q.)

IGT 2005 2006 2007 2008 2009

VIGNETI delle DOLOMITI 130.297 174.957 153.259 176.430 196.050

VALLAGARINA 28.604 25.785 21.369 18.973 23.224

delle VENEZIE 3.847 5.630 3.813 1.940 3.957

TOTALE 162.748 206.373 178.441 197.343 223.231

Fonte: Ufficio agricoltura ambiente - CCIAA di Trento.

L’incidenza della produzione di vini IGT della provincia di Trento sulla produzione nazionale evidenzia il seguente rapporto:

(in ettolitri) 2006 2007 2008 2009

Trento 130.200 165.100 142.750 141.816

Italia 12.857.244 12.734.832 12.034.357 13.702.551

% TN/Italia 1,0 % 1,3 % 1,2 % 1,0 %

Fonte: elaborazione su dati ISTAT, ISMEA CCIAA di Trento

44

IGT 2008 2009

delle Venezie Chardonnay 565,6

delle Venezie Lagrein 251,39 532,85

delle Venezie Moscato Rosa 40,24 39,90

delle Venezie Merlot 36,86

delle Venezie Müller Thurgau 80,00

delle Venezie Negrara 6,40 10,00

delle Venezie Pavana 24,41 41,00

delle Venezie Pinot bianco 123,20 112,50

delle Venezie Pinot grigio 127,20 516,00

delle Venezie Riesling 119,69 143,79

delle Venezie rosso 36,00 121,33

delle Venezie rosato 24,00

delle Venezie Sauvignon 7,07

delle Venezie Traminer aromatico 856,29 1.773,27

Totale delle Venezie 1.671,89 3.960,14

Vallagarina bianco 403,36 354,57

Vallagarina Cabernet 181,26 309,43

Vallagarina Cabernet franc 120,80 242,60

Vallagarina Cabernet Sauvignon 336,72 530,01

Vallagarina Casetta 32,48 33,00

Vallagarina Chardonnay 2.275,66 3.995,26

Vallagarina Enantio 337,28 907,21

Vallagarina Lagrein 723,83 1.160,43

Vallagarina Manzoni bianco 234,24 451,59

Vallagarina Merlot 1.658,51 2.660,33

Vallagarina Moscato giallo 584,07 886,61

Vallagarina Moscato rosa 77,69 196,65

Vallagarina Müller Thurgau 413,85 230,01

Vallagarina Nosiola 66,48 120,40

Vallagarina Pinot bianco 118,42 174,70

Vallagarina Pinot grigio 4.737,10 6.740,52

Vallagarina Pinot nero 152,17 204,40

Vallagarina Riesling 20,08 58,50

Vallagarina rosato 15,49 14,15

Vallagarina rosso 1.262,81 1.609,39

Vallagarina Sauvignon 209,52 217,63

DETTAGLIO DELLE PRODUZIONI 2008 – 2009 (in ettolitri)

45

Vallagarina Schiava 503,36 617,34

Vallagarina Sennen 12,00 17,00

Vallagarina Syrah 17,20 19,00

Vallagarina Teroldego 74,16 957,50

Vallagarina Traminer aromatico 220,00 302,08

Vallagarina Trebbiano Toscano 213,51

Totale Vallagarina 15.188,54 23.223,82

Vigneti delle Dolomiti bianco 2.873,45 4.313,93

Vigneti delle Dolomiti Cabernet 331,78 641,84

Vigneti delle Dolomiti Cabernet franc 98,12 208,21

Vignetidelle Dolomiti Cabernet Merlot 39,60

Vigneti delle Dolomiti Cabernet Sauvignon 860,87 1.833,62

Vigneti delle Dolomiti Chardonnay 15.171,83 28.721,04

Vigneti delle Dolomiti Enantio 111,92 182,98

Vigneti delle Dolomiti Goldtraminer 106,08 100,05

Vigneti delle Dolomiti Groppello di Revò 220,00 598,79

Vigneti delle Dolomiti Kerner 312,63 507,30

Vigneti delle Dolomiti Manzoni Bianco 402,90 530,16

Vigneti delle Dolomiti Merlot 3.290,02 7.077,49

Vigneti delle Dolomiti Moscato giallo 2.362,98 2.832,06

Vigneti delle Dolomiti Moscato rosa 111,80 56,89

Vigneti delle Dolomiti Müller Thurgau 9.810,18 15.934,40

Vigneti delle Dolomiti Nosiola 930,30 993,93

Vigneti delle Dolomiti Pinot bianco 358,01 997,97

Vigneti delle Dolomiti Pinot grigio 70.128,15 83.499,24

Vigneti delle Dolomiti Pinot nero 1.198,86 4.107,12

Vigneti delle Dolomiti Rebo 470,70 624,50

Vigneti delle Dolomiti rosato 2.026,45 3.810,84

Vigneti delle Dolomiti Rossara 52,32 48,75

Vigneti delle Dolomiti rosso 3.011,16 3.839,83

Vigneti delle Dolomiti Sauvignon 1.278,50 1.293,15

Vigneti delle Dolomiti Schiava 5.073,20 8.350,13

Vigneti delle Dolomiti Syrah 349,74 494,67

Vigneti delle Dolomiti Teroldego 20.191,91 24.411,06

TotaleVigneti delle Dolomiti 141.133,86 196.049,55

Totale complessivo 157.994,29 223.233,51

Fonte: Ufficio agricoltura ambiente della CCIAA di Trento.

46

0

20

40

60

80

100

%

DOC IGT

Produzione IGT e DOC in provincia di Trento

Fonte: Ufficio agricoltura ambiente della CCIAA di Trento.

Rapporto vini IGT bianchi e rossi

IGT bianco 70%

IGT rosso 30%

47

2.2.6 Produzione di spumante

In Trentino, nell’anno 2008, sono state pro-dotte in totale 13,8 milioni di bottiglie di spumante, delle quali 9,9 milioni messe in “tiraggio” per il metodo classico e 3,1 milioni realizzate con il metodo Charmat della rifer-mentazione in grandi recipienti.Lo spumante ottenuto con il metodo della rifermentazione in bottiglia è individuabile quasi per intero nella “DOC Trento” e rap-presenta il 40% della produzione nazionale di spumante classico, che ammonta a circa 24 milioni di bottiglie. Le Commissioni di

SpumanteN. bottiglie con destinazione:

TotaleItalia Estero

Metodo Charmat 133.300.000 171.500.000 304.800.000

Metodo classico 22.300.000 1.390.000 23.690.000

Totale 155.600.000 172.890.000 328.490.000

degustazione della CCIAA di Trento hanno ritenuto idonei, nel 2008, 59.942 ettolitri, per un equivalente indicativo di 7,1 milioni di bottiglie, mentre nello stesso anno ne sono stati commercializzati 7,8 milioni.La produzione nazionale di spumante (Char-mat + classico) ammonta a circa 328 milioni di bottiglie.Per quanto riguarda le destinazioni dello spumante italiano si rileva il quasi esclusivo consumo interno nel caso dello spumante classico e una prevalente destinazione all’e-sportazione per gli spumanti metodo Char-mat (Asti, Prosecco, ecc.).

Le aziende locali interessate alla produzione di spumante con il metodo classico sono circa trentacinque, per la maggior parte di esse l’attività è a carattere artigianale; il 95% circa della produzione è infatti concentrato in quattro principali case.

Fonte: Uffico agricoltura ambiente - CCIAA di Trento.

Seppure con una certa alternanza nei volu-mi di bottiglie prodotte, il settore – non solo locale – manifesta una certa difficoltà nell’in-crementare significativamente la produzione, ciò principalmente a causa della staticità dei consumi di spumante, pari, in ambito nazio-nale, ad appena 2,8 bottiglie pro capite. In tale quadro la produzione locale consolida le proprie quote di mercato mantenendo ele-vata la qualità del prodotto e destinando no-tevoli risorse all’innovazione delle strutture e alla promozione del prodotto.Allo scopo di promuovere lo spumante DOC Trento, in particolare sul mercato nazionale, è stata avviata una campagna promozionale e di comunicazione istituzionale avente per oggetto il marchio:

48

Anno Metodo classico Metodo charmat

1999 6.500.000 2.750.000

2000 5.900.000 2.750.000

2001 5.978.000 2.140.000

2002 6.797.700 2.200.100

2003 5.438.500 2.280.800

2004 7.140.000 2.278.500

2005 7.316.000 2.433.600

2006 7.981.500 2.417.500

2007 9.116.100 3.118.800

2008 9.597.500 3.807.300

2009 9.990.400 3.801.000

Fonte: Consorzio vini del Trentino.

8

4

3

2

1

02005

5

6

7

2006 2007 2008 2009

9

10 Classico Charmat

mili

oni d

i bot

tiglie

Produzione di spumante in provincia di Trento: 2005-2009

Produzione di spumante classico e Charmat in Trentino (dati in bottiglie da 0,75 l)

Fonte: Consorzio vini del Trentino (Charmat dato provvisorio non riportato per il 2009)

49

2005 2006 2007 2008 2009

Trentino 1.634.200 1.563.100 1.266.000 1.176.300 978.200

Fonte: Consorzio vini del Trentino.

2.2.7. Produzione di vino novello

La produzione del vino “novello” è disciplina-ta in Italia dal Decreto 13 luglio 1999 il quale stabilisce precise norme relative alla tecnica di vinificazione, alla commercializzazione ed alla immissione in consumo, comuni a tutta la produzione nazionale di vino novello.In sostanza tale disciplina prevede che il vino “novello”:– provenga per almeno il 30% da vino otte-

nuto per macerazione carbonica delle uve;– sia sottoposto ad un processo di vinifica-

zione della durata di almeno 10 giorni;– possegga un titolo alcolometrico totale

non inferiore a 11 gradi;– sia immesso al consumo a partire dal 6

novembre di ciascun anno;– sia imbottigliato entro il 31 dicembre

dell’anno di produzione.

Oltre a tali norme di carattere generale, i locali produttori di vino “novello” si sono dati alcune regole produttive, più rigorose, fina-lizzate ad ottenere una precisa connotazione qualitativa per il vino “novello” trentino; tra queste si ricorda l’individuazione del Teroldego come vitigno, fra quelli coltivati in provincia di Trento, ritenuto più idoneo alla produzione di questa tipologia di vino. La produzione trentina di “vino novello” del 2009 è risultata pari a 978.200 bottiglie. Il “novello” trentino viene commercializzato con le seguenti IGT “Vigneti delle Dolomiti”, “Val-lagarina” e “delle Venezie”.Attualmente le Aziende locali interessate alla commercializzazione del vino “novello” sono 14. Il Trentino rappresenta mediamente l’ 8-10% della produzione nazionale di vino “novello”.

Produzione trentina di vino novello(dati in n. di bottiglie)

3. L’economia e il mercato

3.1 Il quadro economico di settore3.1.1 La Produzione lorda vendibile (PLV)3.1.2 Andamento della PLV del settore vitivinicolo3.1.3 Composizione della PLV del settore vitivinicolo3.1.4 Produzione lorda vendibile 2007 per varietà di vite

3.2 I prezzi delle uve e i costi di produzione3.2.1 Fattori che concorrono alla formazione del prezzo delle uve3.2.2 Prezzi delle uve determinati dalla Commissione camerale3.2.3 Andamento dei prezzi per le varietà più rappresentative3.2.4 Prezzo medio delle uve liquidato dalle cantine sociali3.2.5 I costi di produzione delle uve

3.3 I prezzi dei vini3.3.1 Prezzi dei vini all’ingrosso3.3.2 Andamento dei prezzi dei vini trentini più rappresentativi3.3.3 Confronto con i prezzi all’origine dei vini di altre denominazioni

3.4 I vini e gli spumanti trentini nella gD e Do nazionale3.4.1 Il mercato e il posizionamento dei vini e degli spumanti trentini nella GDO nazionale3.4.2 Il disegno di ricerca3.4.3 I vini e gli spumanti trentini nella GD nazionale3.4.4 I vini e gli spumanti trentini nella DO nazionale3.4.5 Considerazioni conclusive

3.6 Esportazioni3.6.1 Esportazione nazionale di vini3.6.2 Esportazione di vini dal Trentino

52

3.1 Il quadro economico di settore

Le superfici vitateProseguono anche nel 2009 gli effetti della crisi economica mondiale che influiscono pesante-mente sull’andamento dei consumi interni e sulle importazioni da parte dei principali paesi consumatori (USA ed Europa)Anche per far fronte agli effetti della crisi e per cercare un livello di equilibrio del mercato del vino, nel 2009 l’Unione Europea ha approvato il nuovo regolamento comunitario che fino al 2011 propone un premio per l’abbandono definitivo su base volontaria. Gli obiettivi sono di ridurre il vigneto comunitario di 175.000 ettari in 3 anni. Secondo le stime dell’OIV (Organisation inter-nationale du vin) anche nel 2009 è proseguita nell’UE a 27 la diminuzione delle superfici totali dei vigneti, che si valutano oggi attorno ai 3.704.000 ettari. Solo nella campagna 2008-2009 sono stati estirpati in Europa circa 92.000 ettari di vigneto, a cui si sommano i 73.000 ettari dell’anno precedente. In totale nell’arco di 2 anni il vigneto comunitario è calato di 165.000 ettari. Si stima che nel 2009 la superficie vitata italia-na si sia ridotta di circa 16.000 ettari (-1,9%), di cui 12.000 attribuibili alle nuove misure comu-nitarie. Le regioni italiane che hanno estirpato di più sono state: la Puglia, le Marche, l’Emilia Romagna e la Sicilia.La diminuzione del vigneto europeo ha trasci-nato al ribasso anche quello mondiale che si stima nel 2008, sempre secondo l’OIV, in circa 7.636.000 ettari (- 1,2% ).In controtendenza rispetto alla situazione gene-rale in provincia di Trento, le domande di abban-dono sono dimezzate rispetto agli anni passati e la superficie coltivata è pressoché stazionaria con 10.035 ettari, contro i 10.140 ettari1 del 2008

1 Cfr. paragrafo 1.1.1.

(-1,0%). La vite rappresenta il 49% della SAU2 del Trentino e i comuni dove si coltiva sono 104 (su 223 totali): 39% in fondovalle, 41% in collina e 20% in montagna. Il 49% delle viti si trovano nella Valle dell’Adige, il 37% in Vallagarina e il 10% nell’Alto Garda e nella Valle dei Laghi.

La produzione vitivinicolaL’OIV stima la produzione mondiale di vino del 2009 tra i 262,4 e i 269,6 milioni di etto-litri, con un calo di circa l’1,9 % rispetto al 2008; quella europea a 27 Paesi in circa 159,8 milioni di ettolitri, praticamente invariata rispetto al 2008, pari a circa 159,3 milioni di ettolitri. La produzione italiana rappresenta, in media, tra il 17 e il 18% della produzione mondiale e tra il 29% e il 30% di quella dell’Unione europea (UE a 27). Nonostante gli incentivi agli abbandoni secondo i dati ISTAT la pro-

2 Superficie agricola utile

53

duzione di vino in Italia è cresciuta rispetto all’anno precedente del 3,3%, e si è attestata sui 47,3 milioni di ettolitri, leggermente su-periore (+ 1%) alla media degli ultimi 5 anni. Si tenga in considerazione tuttavia che la produzione 2008 è da classificare, con quelle del 2007 e del 2002, fra le produzioni di vino più deboli di questi ultimi quindici anni per l’UE a 15, come per l’UE a 27. Si sottolinea inoltre una inversione di tendenza del Sud italiano che incrementa del 4,4% rispetto all’anno precedente, contro una leggera fles-sione delle regioni settentrionali in relazione ad un’annata non ottima (- 3%).Per quanto riguarda il prodotto a DOC/DOCG, il Trentino, nel 2009, si pone in controtendenza con la contrazione produtti-va delle regioni settentrionali, registrando un incremento del 10,2% nella produzione di uva: le DOC (che sono circa l’85% della produzione trentina) hanno visto una con-siderevole crescita della DOC Trentino (+

20,6%) correlata ad una decisa contrazione del Valdadige DOC (- 52,8%). E’ evidente che gli adempimenti previsti dalla nuova OCM Vino abbiano orientato i produttori a una scelta vendemmiale che favorisca la DOC Trentino, probabilmente per evitare aggravi amministrativi. La DOC trentina più cospicua è quindi la generica “Trentino” che, con le sue 25 specificazioni varietali, a cui si aggiungono le specificazioni Superiore (19), rappresenta nel suo insieme quasi l’80% delle DOC trentine (79% per la precisione) con i suoi 618.528 ettolitri complessivi abilitati (di cui 8.514 di Superiore). Seguono poi le DOC minori, come Lago di Caldaro (1,9 %, 14.333 hl) e Casteller (0,7 %, 5.197 hl).Anche i vini IGT subiscono un cospicuo incre-mento che si attesta al +13% rispetto al 2008 e al +15% rispetto alla media degli ultimi 5 anni. I vini da tavola sono stazionari all’1% della produzione totale.Il rapporto uve bianche e nere sale a quasi l’80% a favore delle prime consolidando un trend oramai più che decennale. I vini da ta-vola rimangono fermi all’1% della produzione complessiva.

Consumi e mercati esteriComplessivamente il decremento del con-sumo mondiale di vino dovrebbe attestarsi tra il -5,5% e il -2,8%. La crisi economica è stata particolarmente negativa per l’UE a 15 dove il consumo di vino si contrae in modo abbastanza marcato soprattutto nei paesi tradizionalmente produttori e consumatori, come la Spagna e la Francia (-12% e -3% sul 2008). Segnali timidamente positivi arrivano da oltreoceano con gli Stati Uniti che, nono-stante le aspettative negative abbiamo subito solo lievi decrementi si sono confermati uno tra i primi mercati mondiali allungando le distanze con l’Italia e insidiando il primato della Francia che per la prima volta scende sotto i 30 mio Hl di consumo interno.

54

Mai come prima il commercio estero ha dato un contributo determinante al bilancio del vino italiano, registrando uno dei picchi mas-simi nell’export nazionale con quasi 19,5 mio hl, presumibilmente il massimo storico delle esportazioni nazionali (+9,4% 2009/2008 e +24,3% 2009/2005 – dati ICE). Purtroppo i dati relativi al valore generato fanno segnare un decremento del 4% da 3,58 a 3,44 miliardi di euro. La crisi quindi ha sensibilmente mo-dificato gli equilibri produttivi e si presume abbia inciso notevolmente sul valore aggiunto generato dalle esportazioni con una corsa al ribasso dei prezzi medi (che oggi raggiungono l’1,77 euro litro). L’andamento per categoria evidenzia ancor di più questa tendenza: i vini sfusi valgono 6,4 miliardi di euro e crescono del 18% perdendo il 18% del valore generato mentre gli spumanti pur crescendo anche loro in quantità (+6%) arretrano di quasi del 20% del loro prezzo medio. I vini imbottigliati, che hanno la quota maggiormente rilevante (ora a 11,6 mio hl) perdono il 7% del loro valore con un prezzo medio per bottiglia di 2,38 euro per i vini fermi e 2,47 per gli spumanti (che subiscono il calo più consistente visto che nel 2008 si attestavano a 3,09 euro)Il Trentino, nonostante il calo in valore re-gistrato in ambito nazionale, mantiene la quota di esportazione che vale circa il 10% del totale3, rimanendo stabile sui 390 milioni di euro commercializzati all’estero (+0,6%). Il Trentino quindi si conferma un’area ove ope-rano importanti gruppi specializzati nell’ex-port. In attesa di dati definitivi per il 2009, nel 20074 le esportazioni di vino dalla provin-cia di Trento hanno interessato 1.431.346 hl e hanno rappresentato, sul totale nazionale, circa il 7,8% vol. e l’8,7% val. Rispetto all’an-no precedente, le esportazioni di vini 2006-07 dalla provincia di Trento hanno registrato un

3 Compreso l’Alto Adige – dati Istat provvisori 2009

4 Ultimo saldo disponibile

incremento dell’11,1% in quantità e del 10,5% in valore.

Consumi e mercato in ItaliaSul lato della domanda nazionale5 si registra nel 2009 un ulteriore decremento comples-sivo dell’1,3% in volume, che segue il -1,7% già registrato nel 2008. Ma il vero e proprio crollo riguarda il valore generato sul mercato che ha subito un calo del 9,0% (secondo i dati del panel Ismea/Nielsen). Il calo riguarda so-prattutto i vini fini (che in passato hanno ca-ratterizzato la crescita di settore) che hanno contenuto la perdita in volume commercia-lizzato (-1,7%) grazie alla discesa del prezzo mix (-9,8%) per una tendenza generalizzata sul mercato nel preferire prodotti meno cari, che ha influito pesantemente sui fatturati generati (-11,3%) dalla categoria.

5 Vendite di vino al dettaglio – dati Ismea 2009

55

A questa performance negativa si affianca quella del vino da tavola con un decremen-to in volume del 2,2% e in valore del 1,5%. Anche i vini spumanti passano da un +4% sui primi 9 mesi a un decremento del 2% in alta stagione, a fine anno. Va ricorda che la categoria aveva già perso 3 punti percentuali nel 2008, tuttavia sono l’unica categoria che tiene le vendite sui livelli del 2006.In base alla ripartizione geografica del peso delle vendite di vini DOC e DOCG si può fare un approfondimento relativo a tutto il territorio nazionale. In Italia settentrionale si commercializza il 62,1% di tutto il vo-lume nazionale: per la precisione il 42,8% nel Nord-Ovest (var. 2009/2008 -4,8% vol. e -15,4% val.) e il 19,3% nel Nord-Est (var. 2009/2008 -1,5% vol. e -4,0% val.). Seguono il Centro (comprensivo della Sardegna) e il Sud, che rappresentano rispettivamente in volume il 23,9% (var. 2009/2008 +0,5% vol. e -10,5% val.) e il 14,1% (var. 2009/2008 -1,0% vol. e -6,0% val.) del mercato.Per quanto riguarda i canali distributivi si segnala la crescita di peso della GDO sul mercato complessivo (contrade/off trade) e la sofferenza del canale Ho.Re.Ca. dovuta a diversi fattori (cali consumi, cambio stile di vita, verifiche applicazione codice della stra-da, etc.).Su questo punto la recente indagine Medio-banca sul settore delle grandi imprese vitivi-nicole, che prende a campione 100 aziende di grandi dimensioni, calcola che per il canale di vendita diretta aziendale il peso dei risto-ranti si contare di un punto percentuale sia per i grandi gruppi (dal 23 al 22%) che per le cooperative (dal 11% al 10%), e anche per i prodotti alta gamma il trend è decisamente negativo (dal 46 al 41%, e dal 45 al 38% per le cooperative).In questo contesto, come anticipato, si evi-denzia un rafforzamento della GDO come luogo di acquisto per i consumi domestici.

Secondo i dati Iri Infoscan il volume di vino complessivo commercializzato dal supermer-cati, ipermercati e superette è cresciuto del +2,5% e conserva l’unico dato di crescita in valore (+0,1%) di tutti i dati di mercato nazio-nale, per un totale di 5,8 milioni di bottiglie e 1,4 miliardi di euro. L’offerta della GDO continua ad orientarsi verso la qualità dei prodotti offerti; le bot-tiglie sopra i 5 euro crescono in valore del 9% (178 mio euro) mentre il vino da tavola scende del -1,4% (536 mio euro). La fascia intermedia dei vini fini sotto i 5 euro, che è la più consistente in termini di valore generato (700 mio euro) segna comunque un risultato positivo (+4%). Escludendo il canale discount, che parimenti alla GDO ottiene risultati posi-tivi (+7,8% in Vol. e +7,9 Val.) per il consumo domestico e ricopre una significativa fascia di mercato (12,9% in Vol. e 7,2% in Val.), il libero servizio soffre molto, segnando picchi negativi che raggiungono un calo vicino al 30% (es. negozi tradizionali -28,4% in Vol. e -23,3% in Val.). Le enoteche tradizionali, pur mantenendo inalterata la loro quota di mer-cato, non sono la soluzione alla grande crisi (secondo Mediobanca rappresentano l’8% per i vini di media qualità e il 29% per i vini di alta gamma dei canali di vendita diretta a-ziendali delle grandi realtà).

56

0

40

120

160

240

280

Frutticoltura Viticoltura Zootecnia Colture erbacee

1990 2007

200

80

Sviluppo della PLV nei settori dell’agricoltura trentina

3.1.1 La produzione lorda vendibile (PLv)

Nel periodo che va dal 1990 al 2007 la PLV del comparto agricolo nel suo insieme ha rad-doppiato il proprio valore passando da 374,5 a 754,5 milioni di Euro. Nel medesimo inter-vallo di tempo la PLV della viticoltura ha re-gistrato un aumento pari a circa il 151%; tale incremento è peraltro maturato fra il 1990 e il 2001 mentre nel periodo successivo i valori sono rimasti sostanzialmente stabili.

All’interno della PLV agricola l’incidenza della viticoltura rappresenta circa il 27% del totale.

57

Frutticoltura 48%

Viticoltura 27%

Zootecnia 20%

Colture erbacee 5%

PLV dei vari settori - 2007

Rispetto all’anno precedente la PLV 2007 del comparto viticolo registra una riduzione dei valori relativi alla viticoltura (-5%) ed un aumento del valore attribuito alla prima trasformazione (+22%).Il confronto fra la PLV a prezzi correnti e la PLV a prezzi costanti (determinata prenden-

do a riferimento i prezzi delle uve dell’anno 2000) evidenzia come il valore della PLV nel periodo 2000/2007 sia stato influenzato fino al 2003 dall’andamento delle quotazio-ni delle uve, mentre negli anni successivi abbia seguito l’andamento dei volumi di uve prodotti.

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 20070

40

80

160

200 a prezzi correnti a prezzi costanti

Mili

oni d

i eur

o

120

Confronto PLV viticoltura trentina a prezzi correnti e a prezzi costanti (rif. 2000)

58

3.1.2 Andamento della PLv del settore vitivinicolo

(a prezzi correnti - in migliaia di euro)

AnnoPLV settore vitivinicolo

viticoltura prima trasformazione

1980 18.280 4.974

1985 33.233 11.203

1990 57.196 23.319

1995 64.753 39.278

2000 119.979 51.972

2001 144.794 51.890

2002 145.179 46.830

2003 151.428 42.280

2004 153.128 40.045

2005 126.265 43.313

2006 151.047 49.647

2007 143.598 60.829

Fonte: Servizio Statistica della PAT.

Totale PLVagricoltura

Incidenza PLV settore vitivinicolo sul totale

151.730 15,3 %

240.826 18,4 %

374.541 21,5 %

478.757 21,7 %

574.256 29,9 %

663.319 29,6 %

634.721 30,2 %

629.098 30,8 %

611.427 31,6 %

601.152 28,2 %

655.043 30,6 %

754.493 27,1%

1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 20070

20

40

60

80

100

120

140

160

Mili

oni d

i eur

o

Evoluzione PLV viticoltura 1997-2007

59

3.1.3 Composizione della PLv del settore vitivinicolo

(a prezzi correnti in migliaia di euro)

2005 2006 2007

Uve da vino nere 35.036 43.704 38.415

Uve da vino bianche 83.569 97.037 91.896

Totale uva 118.605 140.741 130.311

Autoconsumo 1.186 1.407 1.303

Indennizzo avversità 774 332 1.642

Vivaismo 5.700 8.567 10.340

TOTALE 126.265 151.047 143.596

(in percentuale)

2005 2006 2007

Uve da vino nere 27,75 29,0 26,8

Uve da vino bianche 66,19 64,2 64

Totale uva 93,94 93,2 90,8

Autoconsumo 0,94 0,9 0,9

Indennizzo avversità 0,61 0,2 1,1

Vivaismo 4,51 5,7 7,2

TOTALE 100,00 100,00 100,00

PLV della prima trasformazione (a prezzi correnti in migliaia di euro)

2005 2006 2007

Vino 43.313 49.647 60.829

Fonte: Servizio Statistica della PAT.

60

3.1.4 Produzione lorda vendibile 2007 per varietà di vite

Varietà Quantità (q.) Euro al q. Totale euro

Merlot 112.489 53,07 5.969.882

Teroldego 102.745 133 13.653.766

Schiava 55.751 67 3.725.308

Cabernet 53.654 64 3.429.136

Marzemino 40.827 133 5.425.446

Lagrein 30.219 74,75 2.258.953

Pinot nero 20.105 144,97 2.914.631

Enantio 7.524 45,84 344.924

Altre nere 10.439 66,34 692.477

Totale PLV uve nere 38.414.523

Chardonnay/Pinot bianco 363.421 89,87 32.661.114

Pinot grigio 269.347 142,9 38.490.150

Müller Thurgau 102.648 107,07 10.990.806

Traminer aromatico 24.250 223,5 5.419.772

Sauvignon 10.508 117,19 1.231.408

Moscati 12.037 106,52 1.282.204

Nosiola 9.636 91,9 885.464

Riesling (renano) 3.032 130,25 394.901

Riesling italico 370 130,25 48.198

Altre bianche 4.435 111 492.254

Totale PLV uve bianche 91.829.271

TOTALE PLV UVE 130.310.794

Fonte: Servizio Statistica della PAT.

La realtà vitivinicola locale è caratterizzata dalla presenza preponderante del sistema cooperativo che raccoglie una quota attorno all’85% della produzione di uve. Tale condi-zione fa si che i prezzi liquidati dalle cantine sociali fungano da riferimento anche per la rimanente quota di prodotto disponibile.

Presso la Camera di Commercio di Trento è inoltre presente una apposita Commissio-ne la quale determina annualmente, sulla base dell’andamento del mercato, il “prezzo aperto” da liquidarsi ratealmente per le uve disponibili sul libero mercato.

3.2 I prezzi delle uve e i costi di produzione

61

I prezzi delle uve evidenziano talvolta varia-zioni anche sensibili da un’annata all’altra, da una zona di provenienza all’altra, da una varietà all’altra e non di rado anche all’interno di ciascuna di tali variabili.È pertanto evidente che il prezzo delle uve rap-presenta il risultato di un insieme di fattori in parte intrinseci, riconducibili alla qualità delle uve, ed in parte esterni, non controllabili dal produttore. Fra i primi si possono annoverare i principali parametri sulla base dei quali viene normalmente valutata la qualità delle uve:– appartenenza o meno a determinate deno-

minazioni (DOC - IGT)– grado zuccherino– sanità delle uve

– produzione ottenuta per unità di superficie– provenienza da zone di produzione partico-

lari (progetti qualità - sottozone)– rispondenza a determinati parametri chi-

mici (pH, acidità, ecc.)– modalità di raccolta e conferimento.Altri fattori, altrettanto importanti, si indivi-duano essenzialmente nel risultato economico della gestione della cantina di conferimento e più in generale nella congiuntura del mercato vitivinicolo.Nelle pagine che seguono si riportano i prezzi delle uve determinati dalla Camera di Com-mercio di Trento per le singole varietà di vite ed il prezzo medio liquidato dalle cantine socia-li per quintale d’uva.

3.2.1 Fattori che concorrono alla formazione del prezzo delle uve

62

3.2.2 Prezzi delle uve determinati dalla Commissione camerale

Prezzo aperto delle uve nella campagna 2008/2009

Varietà di vite Grado Babo min.

Uve DOC Uve IGT

FondovalleEuro/q.

CollinaEuro/q.

FondovalleEuro/q.

CollinaEuro/q.

Uve bianche

Chardonnay 18 60 85 - -

Pinot bianco 17 60 85 - -

Pinot grigio 18 100 130 50 -

Riesling 17 85 120 - -

Sauvignon 17 - 90 - -

Müller Thurgau 16 - 85 - -

Traminer aromatico 19 - 160 - -

Nosiola 16 - 80 - -

Moscato giallo 15,5 75 100 - -

Uve Trento DOC 16 - 120 - -

Chardonnay base spumante 16 - - 40 50

Müller Thurgau base spumante 15 - - - 50

Uve nere

Teroldego rotaliano 17,5 100 - -

Teroldego 17,5 60 85 - -

Cabernet franc 17 40 55 - -

Cabernet Sauvignon 17,5 45 65 - -

Lagrein 17 55 70 - -

Marzemino 17 90 - -

Merlot 17,5 35 50 - -

Pinot nero 17,5 - 115 - -

Enantio 17 35 50 - -

Schiava gentile 15,5 - 50 - -

Schiava 16 - 130 - -

Uve Trento DOC 17,5 60 85 - -

Fonte: Ufficio commercio e regolazione del mercato - CCIAA di Trento.

NB:- I prezzi indicati sono comprensivi di IVA (4%).- Le gradazioni sono intese come minime per avere diritto al prezzo stabilito. Gradazioni inferiori saranno liquidate proporzionalmente alla diffe-

renza di grado.- Per la tipologia “Superiore” viene stabilita una maggiorazione del 30% rispetto ai prezzi fissati per le relative varietà.

63

Varietà 2004 2005 2006 2007 2008

Chardonnay DOC (collina) 100,00 100,00 100,00 95,00 85,00

Pinot grigio DOC (collina) 160,00 150,00 150,00 150,00 130,00

Müller Thurgau DOC (collina) 100,00 100,00 100,00 100,00 85,00

Nosiola DOC (collina) 90,00 90,00 90,00 85,00 80,00

Marzemino DOC 110,00 110,00 110,00 110,00 90,00

Teroldego DOC 115,00 110,00 110,00 110,00 100,00

Merlot DOC 60,00 60,00 60,00 60,00 60,00

Cabernet Sauvignon DOC (collina) 80,00 75,00 75,00 75,00 65,00

Enantio DOC 50,00 50,00 50,00 50,00 50,00

Schiava gentile DOC (collina) 68,00 68,00 68,00 68,00 -

Fonte: Ufficio Commercio e regolazione del mercato - CCIAA di Trento.

3.2.3. Andamento dei prezzi per le varietà più rappresentative

(valori determinati dalla Commissione prezzi uve e graspati della CCIAA di Trentoeuro/quintale)

3.2.4 Prezzo medio delle uve liquidato dalle cantine sociali

Esercizio Prezzo medioeuro al quintale

1997-98 104,85

1998-99 97,62

1999-00 94,07

2000-01 102,61

2001-02 118,35

2002-03 134,71

2003-04 133,12

2004-05 108,90

2005-06 121,28

2006-07 114,82

2007-08 105,65

2008-09 83,00

Fonte: Federazione trentina della Cooperazione.

6 4

1996

-97

1997

-98

1998

-99

1999

-00

2000

-01

2001

-02

2002

-03

2003

-04

2004

-05

2005

-06

2006

-07

2007

-080

20

40

60

80

100

120

140

Euro

/q.le

2008

-09

Andamento del prezzo medio liquidato dalle cantine sociale per quintale d’uva

65

3.2.5 Costi di produzione delle uve

Costo medio di produzione delle uve in situazioni di fondovalle, collinare (Val di Cembra) per l’annata 2006 (valori espressi in euro).

Voci Costoad ettaro

Costo per q. d’uva(stimato su una produzione

di 150 q. ettaro)

Ammortamenti:- ammortamento spese d’impianto 772,00 5,15

Protezione delle colture:- antiparassitari- diserbanti- fertilizzanti- assicurazione e altre

284,2929,00

204,00182,00

5,230,201,361,22

Macchine agricole:- ammortamento- carburanti e lubrificanti- manutenzione- assicurazione e altre

2.291,00342,00238,00115,00

15,282,281,590,77

Spese generali e fondiarie:-- imposte fondiarie*-- assicurazione azienda-- altre spese generali**

291,0088,00

298,00

1,940,591,99

Fabbricati:-- ammortamento-- manutenzione-- assicurazione

598,0035,0036,00

3,990,240,24

Totale costi 6.303,00 42,07

* comprendono anche i contributi consortili per spese irrigue (dove presenti)

** spese varie aziendali, ad esempio: consulenze tecniche e fiscali, energia elettrica, telefono, ecc.

Fonte: elaborazione dati Rete d’Informazione Contabile Agraria - Istituto Agrario di San Michele a/A, su sei aziende viticole specializzate di fondo

valle.

A tali costi espliciti vanno aggiunti i costi opportunità calcolati per le risorse possedute e utilizzate dal proprietario dell’impresa agri-

cola: beneficio fondiario, interessi sui capitali, costo manodopera familiare.

66

3.3 I prezzi dei vini

Per quanto riguarda la formazione dei prezzi, per i vini valgono sostanzialmente le conside-razioni in parte già esposte per le uve, nelle quali si sono sottolineate le variabili delle politiche commerciali perseguite dalle singole realtà e della congiuntura del mercato nazio-nale e internazionale.

3.3.1 Prezzi dei vini all’ingrosso

(rilevati dalla Commissione prezzi CCIAA sulla piazza di Trento)

Segue >>>

VINI(franco partenza, merce nuda, imposte escluse)

Quotazioni accertate in data

13 gennaio 2009 12 gennaio 2010

minimo massimo minimo massimo

VINI BIANCHI

Chardonnay Trentino DOC al litro € 1,2 1 1,1 1,2

Chardonnay Trentino DOC base sp. “ 1 2 1 1

Chardonnay IGT Vigneti d. Dolomiti “ 1 1 1 1

Trento DOC (base spumante) “ 2 2 2 2

Pinot bianco Trentino DOC “ 1 2 1 1

Riesling Trentino DOC “ 1,7 2 1,3 1,4

Müller Thurgau Trentino DOC “ 1,3 2 1,15 1,25

Müller Thurgau IGT Vigneti d. Dolomiti 1,2 1 0,9 1

Pinot grigio Trentino DOC “ 1,6 2 1,5 1,6

Pinot grigio IGT Vigneti d. Dolomiti “ 1,1 1 1,1 1,2

Traminer aromatico Trentino DOC “ 2,6 3 2 2,4

Moscato giallo Trentino DOC “ 1,2 1 1,3 1,4

Nosiola Trentino DOC “ 1,3 2 1,1 1,2

Sauvignon Trentino DOC “ 1,2 1 1,1 1,3

Sorni Trentino DOC “ 1,8 1,7

Pinot grigio Valdadige DOC “ 1,7 -

Chardonnay Valdadige DOC 1,1 1,2 - -

67

VINI(franco partenza, merce nuda, imposte escluse)

Quotazioni accertate in data

13 gennaio 2009 12 gennaio 2010

minimo massimo minimo massimo

VINI ROSSI

Cabernet Sauv. Trentino DOC al litro € 1 1,2 0,9 1,1

Cabernet Trentino DOC “ 0,8 1 0,7 0,9

Marzemino Trentino DOC “ 1,5 1,6 1,2 1,4

Pinot nero Trentino DOC “ 2,1 2,3 2 2,1

Pinot nero (base spumante) “ 1,7 2 1,6 1,7

Lagrein Trentino DOC “ 1,4 1,6 1,2 1,4

Merlot Trentino DOC “ 0,8 1 0,8 1

Merlot IGT “ 0,5 0,7 0,55 0,65

Teroldego rotaliano DOC “ 1,5 1,6 1,3 1,5

Sorni Trentino DOC “ 1,7 1,5 1,7

Lago di Caldaro scelto DOC “ 1,2 1,3 1,2 1,3

Lago di Caldaro DOC “ 1,1 1,15 1 1,1

Schiava Valdadige DOC (C1b) “ 0,9 1 0,9 1

Schiava IGT “ 0,9 1 0,8 1

Fonte: Ufficio commercio e regolazione del mercato della CCIAA di Trento

3.3.2 Andamento dei prezzi dei vini trentini più rappresentativi

(valori massimi rilevati dalla Commissione prezzi della CCIAA di Trento - in euro/litro)

Vino 2005 2006 2007 2008 2009

Trentino Chardonnay DOC 1,50 1,30 1,50 1,50 1,4

Trentino Pinot grigio DOC 2,60 2,20 2,20 2,20 1,8

Trentino Müller Thurgau DOC 1,70 1,50 1,50 1,60 1,5

Trentino Nosiola DOC 1,50 1,30 1,50 1,50 1,5

Pinot grigio IGT 1,70 1,50 1,70 1,70 1,3

Trento DOC (base spumante) 1,80 1,80 1,95 1,95 1,9

Trentino Marzemino DOC 1,90 1,80 1,70 1,70 1,6

Trentino Merlot DOC 1,20 1,40 1,30 1,30 1

Trentino Cabernet Sauvignon DOC 1,70 1,60 1,50 1,50 1,2

Teroldego rotaliano DOC 1,90 1,80 1,70 1,70 1,6

Schiava IGT 1,10 1,00 1,00 1,00 1

Fonte: Ufficio commercio e regolazione del mercato della CCIAA di Trento.

68

Vino 2004-05 2005-06 2006-07 2007-08 2008-09

DOC Alto Adige Chardonnay 182,71 195,26 195,26 221,85 229,5

DOC Trentino Chardonnay 121,83 122,92 122,92 139,55 121

DOC Grave del Friuli Chardonnay 60,94 62,71 62,71 70 49

DOC Alto Adige Pinot grigio 250 254,31 254,31 265,9 256,82

DOC Trentino Pinot grigio 211,04 202,08 202,08 210,88 162,5

DOC Grave del Friuli Pinot grigio 117,31 108,75 108,75 128,75 92,13

DOC Valdadige Pinot grigio 185,86 190 190 190 160,83

DOC Teroldego rotaliano 173,05 166,67 160,21 164 152,08

DOC Barbera d’Alba 164,17 109,44 120,58 119,58 101,04

DOCG Chianti 85,21 86,25 106,88 131,67 92,92

DOCG Chianti classico 159,38 178,33 290 308,33 266,67

Fonte: ISMEA.

3.3.3 Confronto con i prezzi all’origine dei vini di altre denominazioni

(valori franco partenza cantine dei produttori, in cisterne - euro/ettolitro)

3.4 I vini e gli spumanti trentini nella GD e DO nazionale

3.4.1 Il mercato e il posizionamento dei vini e degli spumanti trentini nella GDO nazionale

Oggi la Grande distribuzione organizzata è il canale di vendita più importante, in ter-mini di volume, per il commercio del vino a uso domestico. Nel 2009 si è distinta per u-na dinamica positiva che nel suo complesso non solo ha visto una sostanziale tenuta dei valori commerciali generati nell’anno prece-dente, ma anche rafforzando la leadership nella vendita off-trade (quelle da asporto) con oltre il 40% del mercato complessivo del vino. La GDO vale da sola, per il segmento del vino fine e spumantizzato, circa 5,8 milioni di bottiglie e 1,4 miliardi di euro. Nel 2009, nonostante le cattive prestazioni di tutto il settore del vino (-9% in volume) e nono-stante le aziende abbiano adeguato verso il basso i loro listini per stimolare la domanda

(-13% in valore), la GDO è cresciuta nelle vendite del 2,5% in volume, rafforzando la sua leaderschip nella commercializzazione del vino (anche fine e DOC) e mantenendo gli stessi livelli di fatturato dell’anno prece-dente (+ 0,1% in valore).Il Trentino, con la presenza di grandi gruppi e cooperative di secondo livello, è un prota-gonista maturo della distribuzione italiana che genera risultati commerciali soddisfa-centi e remunerativi per tutta la filiera e distribuisce prodotti negli scaffali di tutti i punti vendita nazionali. L’impegno nella gestione di politiche pro-duttive appropriate e un sistema capace di rispondere alle esigenze dimensionali con dinamicità commerciale richiesta da un sistema di gruppi protagonisti del mercato

69

GDO hanno fatto si che il territorio Trentino divenisse nel tempo modello di riferimento nella produzione e distribuzione del vino fine e DOC, nei segmenti di medio prezzo, e dello spumante a metodo classico nelle fasce alte. Una ricerca di mercato condotta dall’Osser-vatorio delle produzioni trentine nel 2008 si è posta l’obiettivo di misurare l’indice di posizionamento dei prodotti trentini nei display commerciali del nord Italia ed ha e-videnziato il buon risultato del lavoro svolto in ambito nazionale dai gruppi e consorzi della provincia di Trento. Nel retail management, infatti, il posizio-namento (cioè la posizione dei prodotti sul-

lo scaffale e la loro profondità, nonché il rapporto con altre referenze similari) è un indicatore di sintesi di tutte le dinamiche commerciali del punto vendita e del siste-ma dei punti vendita considerati nel loro complesso. I risultati emersi da questo studio hanno messo in luce che, soprattutto per quanto riguarda il TRENTODOC, che la GDO è il primo canale di vendita del segmento dei metodi classici. Lo spumante trenti-no ottiene risultati migliori rispetto alla concorrenza diretta (vedi Franciacorta) e ottime performance in termini di indice di posizionamento (indice sintetico dei livelli di presenza e visibilità sugli scaffali).

Confronto con altri spumanti – indice di posizionamento

0

0,05

0,1

0,15

0,2

0,25

0,3

0,35

SPUMANTE

SECCO

SPUMANTE

DOLC

EPROSEC

COASTI

DOCGTR

ENTO

DOC

PROSECCO D

I VALD

. DOC

FRANCIA

CORTA D

OCGCHAM

PAGNE

OLTREP

O' PAVES

E DOC

SPUMANTE

MET

ODO CLASSIC

O

BRACCHETTO

D'A

CQUI DOCG

PROSECCO D

I CON. D

OCALT

RI

SPUMANTI

TREN

TINI

CAVA

OLTREP

O' PAVES

E DOCG

MOSCATO

D'A

STI DOCG

051015202530354045ind espo indice posizionamentoind scaff

70

Come evidenziato dal grafico precedente, non solo il TRENTODOC ha un numero maggiore di presenze (linea gialla) rispetto al concor-rente diretto Franciacorta, ma ottiene questo risultato soprattutto grazie ad un miglior posizionamento sugli scaffali (l’indice scaffale è tanto più elevato quanto le referenze sono posizionate in aree maggiormente visibili e accessibili delle zone cantine dei punti vendi-ta). E’ evidente che questo risultato è l’esito di un capillare lavoro di commercializzazione dei gruppi spumantistici presenti nella GDO nazionale.Per quanto riguarda i vini fini si ricorda l’am-pia diffusione della DOC Trentino presente con una media di 6,8 referenze sui 90 punti vendita a campione e con la DOC Teroldego rotaliano che conta ben 110 referenze.

Vini trentini fermi e passiti

0

100

200

300

400

500

600

700

Trentino doc Teroldego Rotaliano doc Valdadige doc Vigneti

delle dolomiti IGT Altro

2004 517 103 147 14 29

2006 599 118 146 26 10

2008 617 110 88 43 9

71

3.4.2 Il disegno di ricerca

L’indagine è stata svolta sui due segmenti che compongono la grande distribuzione organiz-zata, cioè: – GD (grande distribuzione); grosse strutture

centrali di propietà di un unico soggetto proprietario, che gestisce punti i vendita propri;

– DO (distribuzione organizzata), medi e pic-coli dettaglianti che, aderendo ad un mar-chio seguono e adottano standard comuni e possono ottenere agevolazioni economiche in termini di approvvigionamento, derivanti dal maggior potere contrattuale delle cen-trali (CEDEC) nei confronti dell’industria.

Per la GD è stato adottato un metodo di tipo qualitativo con intervista semistrutturata in profondità a 32 buyer dei centri decisionali di diverse categorie in particolare, vini, spumanti e grappe. L’obiettivo dell’azione di ascolto è la ricostruzione dello scenario complessivo del vissuto e delle attese dei responsabili di ac-quisto rispetto alle modalità di proposta e di valorizzazione dei prodotti territoriali, sia dal punto di vista personale, che dal punto di vista degli organismi territoriali (esperienze, inizia-tive di Regioni, Province, CCIAA, ecc.) nonché l’esplorazione della loro conoscenza, dell’imma-gine che percepiscono e del loro posizionamento attraverso: - l’individuazione delle peculiarità ricono-

sciute ai prodotti, - la valutazione complessiva dell’andamento

(trend) dell’immagine e del trattamento dei prodotti rispetto al passato,

- la verifica delle dinamiche di scambio di informazioni tra PV e Centri Decisionali riguardo alle richieste/feedback da parte della clientela sui prodotti trentini,

- la ricostruzione delle motivazioni legate alle eventuali barriere o resistenze verso l’introduzione dei prodotti trentini nell’as-sortimento.

Per la DO, invece, considerata la maggiore disomogeneità delle centrali di acquisto e la minore coerenza dei sistemi di approvvigiona-mento, si è proceduto con un campionamento da un universo di 112 CEDEC (centri decisio-nali) precedentemente selezionati tra quelli che gestiscono spazi commerciali per una superficie totale minima di almeno 5.000 metri quadrati. Sono state somministrate interviste telefoniche strutturate a 82 responsabili di acquisto di ca-tegorie merceologiche diverse1. Tra queste, 23 hanno riguardato responsabili del settore be-vande che si occupano dell’approvvigionamen-to di vini e spumanti per i punti vendita che servono. Le aree di indagine hanno riguardato:- i prodotti tipici trentini (della propria ca-

tegoria merceologica) e la loro conoscenza spontanea e quella sollecitata con un elenco appositamente realizzato;

- la quantità di prodotti trentini trattati nei punti vendita rispetto al totale dei prodotti gestiti;

- le ragioni di scarso utilizzo o non utilizzo dei prodotti trentini;

- le opinioni dei buyer su alcuni argomenti inerenti i prodotti e i produttori del Trenti-no.

1 Il campione rappresenta in totale 5.070 punti vendita distribuiti

su tutto il territorio nazionale ad esclusione della provincia di

Trento.

72

3.4.3 I vini e gli spumanti trentini nella GD nazionale

Iniziando dagli esiti delle interviste con i buyer della GD, presentiamo le principali evidenze che emergano dai colloqui. Innanzitutto, si sottolinea che, tendenzial-mente, la centrale d’acquisto sceglie i prodot-ti da inserire nell’assortimento di tutti i punti vendita dell’insegna e concede al buyer locale margini piuttosto contenuti (talvolta nulli) per muoversi all’interno di un piccolo grup-po di referenze (comunque anch’esse scelte, di solito, a monte) da far ruotare accanto a quelle fisse. Tuttavia, sulla predisposizione delle linee guida per la composizione dell’as-sortimento fisso possono influire sia i dati di vendita rilevati sul PV e trasmessi alla cen-trale (e i dati Nielsen) che le richieste della clientela, raccolte attraverso compilazione di schede o a voce dagli addetti, che vengono riportate al buyer centrale attraverso proce-dimenti strutturati.I vini e gli spumanti sono la categoria di prodotto dall’ immagine più positiva insieme alle mele. Considerando che i vini DOC rap-presentano il 4% della produzione nazionale il numero di referenze presenti è elevato e tendenzialmente uguale a quello dei vini pro-venienti da altre ‘zone vocate’. In particolare, l’eccellenza in questa categoria è rappresen-tata dallo spumante metodo classico, molto richiesto dal consumatore, mentre le grappe monovitigno, nonostante l’altissima qualità, rimangono un prodotto di nicchia. Il contesto di origine è una cornice positiva per la maggioranza dei prodotti trentini di questo comparto: viene, infatti, riferito che, negli ultimi anni, il consumo di vino e spumante di qualità è aumentato. Tutti i prodotti maggiormente rappresentativi (Te-roldego, Marzemino e Müller Thurgau) sono conosciuti dai buyer di categoria, che spesso li citano spontaneamente e, nella maggioran-

za dei casi, li comprendono nell’assortimento fisso dell’insegna.Nello specifico, tutte le insegne hanno in assortimento Teroldego, Marzemino e Müller Thurgau di almeno due consorzi trentini e, talvolta anche di tre.Il livello di soddisfazione per i vini e gli spu-manti trentini nell’insieme appare buono: lo standard qualitativo è alto, accettabile il rapporto qualità-prezzo, soddisfacenti le ro-tazioni, con un andamento complessivo delle vendite costante e positivo. “I vini trentini sono facili da bere perché piacciono a tutti, a diverse tipologie di con-sumatori sia per età che per livello sociale” si dice, o “sono adatti alla grande distribuzione perché il consumatore ne riconosce la buona qualità ad un prezzo ragionevole”.C’è soddisfazione, invece, per la competenza e la qualità della forza vendita; “è un’industria che ha saputo creare negli anni dei modi di trattare il vino tali da dare un prodotto che sembra provenire da un piccolo produttore, per quanto è curato e ricercato”.Passando alle criticità, un’area di possibi-le miglioramento riguarda l’attuale rigidità della forza vendita a non concedere sconti: i produttori trentini, a differenza di molti competitor, fanno poche offerte e non brillano per flessibilità negli accordi commerciali, an-che per quanto riguarda i vincoli inerenti ai quantitativi. Più dei vini è lo spumante trentino a rappre-sentare il prodotto di punta, la vera eccellen-za del comparto. “I produttori trentini sono attenti, hanno le idee chiare, si impegnano a fare le cose bene, senza sofisticazioni; e il risultato è uno spumante superbo”.Il successo è frutto soprattutto della reputa-zione dei “marchi” degli spumanti trentini, che per molti intervistati sono, a livello

7 3

d’immagine, vicini a quelli dello champagne francese, e sono acquistati per le grandi oc-casioni o per rendere speciale un momento da ricordare. Più difficoltoso è trovare cita-zioni che richiamano il marchio collettivo TRENTODOC che stenta ancora ad essere riconosciuto come “veicolatore” dei valori del prodotto spumante metodo classico di origine trentina.In molte insegne il ruolo del Trentino nella promozione dei propri prodotti è percepito come debole o, in qualche caso, assente. Le carenze che si attribuiscono al Trentino ri-guardano soprattutto l’atteggiamento atten-dista dei produttori. Risultano essere seri e affidabili e forse un po’ chiusi ed orgogliosi; più concentrati sulla produzione che sulla vendita. Raramente si dimostrano attivi e

propositivi (“...aspettano che li andiamo a cercare noi!”). Si segnalano, inoltre, rigidità sul prezzo, es-sendo le aziende trentine consapevoli dell’ele-vata qualità dei loro prodotti. Penalizzate da un modello di produzione in molti casi ancora manuale/artigianale, tendono a non essere elastiche negli accordi commerciali e a non accollarsi i costi delle promozioni. A differenza di altri territori o altre Regioni – si citano Piemonte, Toscana, Lazio, Sarde-gna, Calabria e Campania – le aziende tren-tine partecipano agli eventi promozionali ma in maniera meno fluida e sistematica, l’orga-nizzazione è spesso carente, le iniziative sono estemporanee e, spesso, ad opera di produt-tori singoli che possono creare problemi per eccessivo protagonismo.

74

3.4.4 I vini e gli spumanti trentini nella DO nazionale

Il campione composto da 21 CEDEC è equa-mente distribuito per aree geografiche (6 nord ovest, 4 nord est, 6 centro, 5 Sud e Iso-le) e per superficie media dei punti vendita serviti (10 tra i 100 e i 1000 mq, e 11 fino ai 6000 mq). La maggioranza di essi (16), comunque, serve tra i 7 e i 50 punti vendita, mentre gli altri gestiscono un numero più elevato di aree commerciali.Rispetto ai buyer della GD, appare evidente un livello di conoscenza meno approfondita del territorio trentino e dei suoi prodotti. Più della metà del campione (52,4%) pensa al Trentino come alla Regione Trentino - Alto Adige e fa fatica a distinguere i due territori provinciali. Quasi un quarto (23,8%) degli intervistati

non ha saputo citare spontaneamente un vino del territorio. La metà circa (47,6%) cita il Müller Thurgau. Il numero medio di cita-zioni tra i vini rappresentativi è di 3,25, dei quali solo 1,5 di vini rappresentativi (Müller Thurgau, Teroldego rotaliano, Marzemino e Nosiola). Il metodo di ricerca prevedeva anche una “sollecitazione” alla risposta, successiva alla richiesta spontanea, attraverso la lettura di un elenco di citazioni da parte dell’intervi-statore. In questo caso, come si può leggere nel grafico successivo, i risultati ottenuti sono positivi. Unica nota dolente riguarda il TRENTODOC che è sconosciuto a più di un terzo degli addetti di settore i quali riconosco-no il “prodotto” solo attraverso i noti marchi aziendali.

Notorietà buyer DO vini, spumanti e grappe (spontanea e sollecitata), marzo 2010

47,6

23,8

9,5

19,0

52,4

90,5

76,2

90,5

95,2

95,2

61,9

23,8

4,8

ALMENO UNA DELLE 6 MARCHE

ALMENO UNO DEI 4 VINI

Müller-T hurgau

T eròldego rotaliano

Marzemino

Nosiòla

S pumante “T R E N T O DOC”

Marchio di qualità “T rentino Grappa”

NES S UNO DI QUES T I

notorietà spontanea colore sfumato: notorietà sollecitata

Ottimi i dati inerenti alla penetrazione di mercato.

75

Tutti i soggetti intervistati trattano vino e spumante italiano; la maggioranza di essi tratta vino rosso (76,1%) e vino bianco (81,0%) trentino, che rappresentano in media dall’10 all’11% del totale dei vini nazionali trattati. Circa 3 buyer su 4, quindi, trattano i vini rossi trentini; in particolare, circa la metà tratta tra 6 e 10 etichette e il rimanente 25% fino a 5 etichette. Per 3 su 4 i rossi rappresentano nel paniere delle offerte fino al 5% di tutte le etichette di vino rosso italiano. Per i 17 buyer (sui 21 intervistati) che trattano poco i vini rossi trentini (fino al 5% sul totale delle etichette di vini rossi italiani venduti) o non li trattano. La ragione principale dichiarata è che c’è una scarsa richiesta da parte della clientela.

Percentuale di etichette di vino rosso trentino

L’andamento dei vini bianchi segue in modo similare quello dei vini rossi. Per poco più della metà degli intervistati essi rappresen-tano dal il 5,1% al 10% di tutte le etichette di vino bianco italiano; mentre la rimanente metà si suddivide in due parti omogenee per i due range “fino al 5%” e “più del 10%”. In modo similare alle dinamiche registrate per i vini rossi, i buyer che decidono di non privilegiare i vini trentini (43%) nella offerta complessiva dei bianchi dichiarano di aver avuto poco riscontro da parte della clientela dei punti vendita che gestiscono. Un quarto dei buyer che li trattano dichiara che nel 2009 ha aumentato il numero di etichette trattate, rispetto al 2008. Per i rimanenti il numero è rimasto costante.

Percentuale di etichette di vino bianco trentino

Ottimi risultati dal punto i vista dello spu-mante trentino che rappresenta almeno il 25% di tutte le etichette proposte alla clientela.

Fino a 5 - 23,8 %

Oltre a 5 - 52,4 %

Non trattato 23,8 % Fino a 5 - 19 %

Oltre a 5 - 61,9 %

Non trattato 19 %

76

Percentuale di etichette di spumante trentino

Tutti i punti vendita seguiti dai CEDEC in-tervistati trattano spumanti italiani e tren-tini. Il 29% dei referenti gestisce oltre 3 etichette,

In conclusione, si può dire che la presenza e penetrazione di prodotti vinicoli e spumanti-stici nella GD/DO ha raggiunto la maturità. Si tratta di una posizione che vale il 10/11% degli scaffali per quanto riguarda i vini fini e che sale a quasi il 24% per gli spumanti. La reputazione dei prodotti è ottima sia nella GD che nella DO (vedi grafico), soprattutto per i vini bianchi e per gli spumanti.

3.4.5 Considerazioni conclusive

un terzo dice di gestire 3 etichette e il rima-nente 38% al massimo 2.Per quanto riguarda le dinamiche di mer-cato, per la maggior parte degli intervistati (70/80%), il volume commercializzato è rima-sto costante, anche se un quarto dei buyer, di-chiara che, nel 2009, ha aumentato il numero di etichette trattate rispetto al 2008. In quasi tutte le aree commerciali che tratta-no spumanti trentini, il numero di etichette vendute è rimasto invariato tra il 2008 e il 2009.

Tra il 10,1e il 20 % - 33,3 %

Fino a 10% - 33,3 %

Più del 20% - 33,3 %

%

38,1 52,4 9,5

Spumanti

38,1 52,4 4,8 4,8

Vini bianchi

14,3 38,1 14,3 33,3

Vini rossi

Media

4,29

4,19

3,33

Il Trentino è una terra di ottimi:

Molto = 5 Abbastanza = 4 Ne’ Ne’ = 3 Poco = 2 Per niente = 1Buyer Vini

77

Nonostante la crisi economica e la forte con-trazione complessiva del mercato del vino, la GDO è l’unico canale di vendita che ha man-tenuto costanti i valori di mercato, anche se vi è stata una forte pressione sul prezzo mix dei prodotti. Su questo punto si segnala la buona immagi-ne di cui godono le case vinicole e spumanti-stiche trentine e il buon lavoro che svolgono anche sul fronte del posizionamento dei prodotti nei punti vendita. Nonostante ciò, come già ricordato in precedenza, i buyer se-gnalano l’assenza di un sistema complessivo di promozione istituzionale e la mancanza di azioni massicce e sistematiche rivolte ai prodotti trentini, nonché una mancanza di flessibilità sui prezzi e un atteggiamento un po’ attendista da parte della forza vendita. Pur essendo piuttosto incerte le attese nei confronti del mercato del vino, il sentiment per il futuro della commercializzazione dei

prodotti vitivinicoli della provincia è buono ed è sostenuto e stimolato da consolidate relazioni di fornitura e da recenti esperienze positive di promozione organizzate da singo-li produttori trentini.I buyer ricordano, tuttavia, che nel recente passato i risultati migliori sono stati ot-tenuti con uno stimolo alla domanda, sia attraverso il taglio prezzo che con formule promozionali più articolate capace di creare valore sul punto vendita. Su questo si richiama il fatto che i respon-sabili commerciali delle aziende fornitrici spesso non dispongono delle risorse suffi-cienti per avviare e finanziare con continuità le attività di promozione e valorizzazione dei propri prodotti presso le insegne, per avere una adeguata continuità nonché per ottenere risultati soddisfacenti al di fuori delle vendite stagionali su tutto il territorio nazionale.

78

3.5 Esportazioni

3.5.1 Esportazione nazionale di vini

Le esportazioni di vini italiani nel 2008 han-no interessato circa 17,8 milioni di ettolitri, per un valore pari a circa 3,6 miliardi di euro.Rispetto all’anno 2007 si è verificata una flessione dei volumi di prodotto esportati pari a -3,7%; per quanto riguarda il valore dell’esportato si è osservato invece un au-mento pari al 3,1%. Il calo delle esportazioni

si è concentrato nei Paesi dell’Unione euro-pea, mentre un rafforzamento dei quantita-tivi esportati si è registrato nei mercati dei Paesi terzi.A livello nazionale il prezzo medio del vino esportato è risultato pari 2,01 euro al litro (+6,9% rispetto al 2007).Le principali destinazioni dei vini italiani hanno interessato i seguenti Paesi:

per quantità:Germania 5.640.205 hl pari al 31,6%

Regno Unito 2.677.376 hl “ 15,0%

Stati Uniti 2.478.160 hl “ 13,9%

Francia 937.459 hl “ 5,3%

Svizzera 606.947 hl “ 3,4%

Canada 583.020 hl “ 3,3%

Repubblica Ceca 557.741 hl “ 3,1%

per valore:Stati Uniti 798.186.428 € pari al 22,2%

Germania 763.650.066 € “ 21,3%

Regno Unito 490.508.190 € “ 13,7%

Svizzera 227.095.878 € “ 6,3%

Canada 201.927.090 € “ 5,6%

Giappone 101.462.103 € “ 2,8%

Danimarca 92.334.613 € “ 2,6%

2004 2005 2006 2007 2008

Quantità (ettolitri) 14.289.280 15.746.620 17.803.726 18.265.596 17.823.292

Valore (000 €) 2.865.078 2.967.389 3.175.501 3.459.397 3.585.975

Fonte: ISTAT (valori provvisori).

Export vinicolo nazionale 2004-2008

79

3.5.2 Esportazione di vini dal trentino

Il Trentino ha per sua tradizione una spicca-ta propensione al commercio vinicolo con l’e-stero, attività che si è inizialmente affermata nei Paesi di lingua tedesca e successivamen-te allargata ai principali mercati mondiali.

Nel 2007 le esportazioni di vino dalla provin-cia di Trento hanno interessato 1.431.346 hl e hanno rappresentato sul totale nazionale circa il 7,8% in quantità e l’8,7% in valore.

In quantità (ettolitri) 2004 2005 2006 2007 2008

Prov. di Trento 1.142.047 1.228.532 1.285.507 1.431.347 1.261.991

Italia 14.289.280 15.746.620 17.803.726 18.265.596 17.823.292

% TN/Italia 8,00% 7,80% 7,20% 7,80% 7,10%

In quantità (ettolitri) 2004 2005 2006 2007 2008

Prov. di Trento 259.389 273.257 272.775 301.510 271.992

Italia 2.865.078 2.967.389 3.175.501 3.459.397 3.585.975

% TN/Italia 9,00% 9,20% 8,60% 8,70% 7,60%

Fonte: ISTAT

Rispetto all’anno precedente, le esportazioni di vini 2008 dalla provincia di Trento hanno registrato una flessione dell’11,8% in quanti-tà e del 9,8% in valore.

Secondo i dati rilevati dall’ISTAT sulle e-sportazioni di vini dalla provincia di Trento le spedizioni nei diversi Paesi risultano così distribuite:

Segue >>>

80

Esportazioni di vino dalla provincia di Trento in quantità e valore*

Paese di destinazioneQuantità

2005 2006 2007 2008Valore

Stati Uniti EttolitriEuro(000)

554.663148.661

582.832149.568

669.020160.195

465.935115.912

Germania EttolitriEuro(000)

386.59264.615

400.49459.989

440.19566.656

426.26873.041

Regno Unito EttolitriEuro(000)

142.38727.353

137.67028.597

152.54033.058

191.50339.156

Austria EttolitriEuro(000)

36.3988.512

34.8428.147

35.2818.538

33.7698.533

Svezia EttolitriEuro(000)

10.9763.341

23.2074.261

20.7964.338

25.8204.690

Canada EttolitriEuro(000)

14.0244.047

26.2966.093

33.9987.661

23.5636.641

Paesi Bassi EttolitriEuro(000)

12.1533.480

9.8432.753

9.3532.763

13.9063.706

Svizzera EttolitriEuro(000)

6.5401.747

4.4401.562

5.8942.161

8.6522.731

Norvegia EttolitriEuro(000)

5.7971.121

7.5431.352

6.8031.346

7.2841.661

Francia EttolitriEuro(000)

4.971715

5.505661

5.375705

6.643836

Finlandia EttolitriEuro(000)

3.074960

3.887962

5.6881.463

6.2941.474

Belgio EttolitriEuro(000)

1.744501

1.999495

3.438537

6.223979

Danimarca EttolitriEuro(000)

8.6951.729

7.6321.686

6.1522.002

5.6561.836

Lussemburgo EttolitriEuro(000)

822123

4.486290

4.611313

4.989471

Giappone EttolitriEuro(000)

4.4801.820

3.6941.837

5.3712.527

4.9402.663

Irlanda EttolitriEuro(000)

2.637742

3.307838

3.239891

3.8611.099

Australia EttolitriEuro(000)

7927

222104

--

3.535771

Repubblica Ceca EttolitriEuro(000)

7.314577

5.933447

3.923517

2.800393

Spagna EttolitriEuro(000)

229100

772143

1.095195

2.489355

Corea del Sud EttolitriEuro(000)

8957

34689

3.8231.581

1.798824

Nuova Zelanda EttolitriEuro(000)

24688

378121

1.255268

1.596365

Altri Paesi EttolitriEuro(000)

24.6622.941

20.1792.780

13.4963.796

14.4673.785

TOTALE ExPORT EttolitriEuro(000)

1.228.532273.257

1.285.507272.775

1.431.347301.510

1.261.991271.922

Fonte: ISTAT

* I dati comprendono sia vini di origine locale, sia vini di altre provenienze.

81

Stati Uniti 36 %

Germania 34 %

Regno Unito 15 %

Austria 3 %

Svezia 2 %

Canada 2 %

Altri paesi 8 %

Stati Uniti 43 %

Germania 27 %

Regno Unito 14 %

Austria 3 %

Svezia 2 %

Canada 2 %

Altri paesi 9 %

Export vinicolo provinciale 2008 in quantità

Export vinicolo provinciale 2008 in valore

Appendice normativa

84

L’organizzazione comunedel mercato vitivinicolo

Uno dei principi fondamentali sui quali si ba-sa l’Unione europea è la creazione di un mer-cato unico all’interno del quale non sussistano vincoli alla circolazione e alla vendita dei beni provenienti dai vari Paesi membri.Condizione indispensabile per la creazione e lo sviluppo di tale mercato unico è l’avvicina-mento delle politiche economiche delle singole nazioni, obiettivo che nel settore agricolo è stato perseguito mediante l’adozione di una Politica agricola comune (PAC).La realizzazione della PAC ha reso neces-saria una regolamentazione dei vari settori attraverso l’adozione di una Organizzazione comune del mercato (OCM), intervento dai contenuti diversi in relazione al settore agri-colo di interesse. Nel giugno 2008 l’Unione eu-ropea ha emanato il Regolamento n. 479/2008 relativo alla nuova OCM vino.

I principali contenuti della riforma del settore vitivinicolo riguardano i seguenti aspetti:

Dotazioni finanziarie nazionali: tali do-tazioni consentiranno agli Stati membri di adattare le misure alla loro situazione parti-colare. Le misure ammissibili comprendono la promozione nei Paesi terzi, la ristrutturazio-ne/riconversione dei vigneti, gli investimenti destinati all’ammodernamento della catena di produzione e all’innovazione, il sostegno alla vendemmia verde, nuove misure di gestione delle crisi e il semplice sostegno disaccoppia-to.

Misure di sostegno rurale: una parte dei fondi verrà trasferita a misure di sviluppo rurale e riservata alle regioni viticole. Tali misure possono includere l’insediamento dei giovani agricoltori, il miglioramento della commercializzazione, la formazione profes-

sionale, il sostegno alle organizzazioni dei produttori, ecc.

Diritti di impianto: è prevista la loro abo-lizione entro la fine del 2015, ma potranno essere mantenuti a livello nazionale fino al 2018.Eliminazione progressiva delle distillazioni: gli aiuti per la distillazione di crisi e la di-stillazione di alcol per usi alimentari saranno progressivamente soppressi e gli importi cor-rispondenti, ripartiti in dotazioni nazionali, potranno essere destinati alle misure di inter-vento previste (promozione nei Paesi terzi, ri-strutturazione/riconversione dei vigneti, ecc.)

Estirpazione dei vigneti: è introdotto un regime di estirpazione volontaria su un pe-riodo di tre anni, con premi decrescenti, per una superficie totale di 175.000 ettari a livello comunitario.

Pratiche enologiche: l’incarico di approva-re nuove pratiche enologiche o di modificare quelle esistenti verrà trasferito alla Commis-sione UE, che valuterà le pratiche ammesse dall’Organizzazione internazionale della vi-gna e del vino (OIV).

Norme sull’etichettatura: i vini con In-dicazione geografica protetta (IGP) e quelli con Denominazione di origine protetta (DOP) costituiranno la base del concetto di vini di qualità dell’Unione europea. Sarà garantita la tutela delle politiche nazionali consolidate in materia di qualità. A tale proposito il Mi-nistero delle politiche agricole e forestali ha chiarito che le menzioni tradizionali DOCG, DOC e IGT potranno continuare ad essere utilizzate in sostituzione delle menzioni DOP e IGP. L’etichettatura verrà semplificata: sarà ad esempio concesso ai vini dell’UE, senza indicazione geografica, di riportare il vitigno e l’annata.

85

Zuccheraggio: questa pratica continuerà ad essere autorizzata, ma verrà imposta una riduzione dei livelli massimi di arricchimento con zucchero o mosto. In condizioni climati-che eccezionali, gli Stati membri potranno chiedere alla Commissione UE un aumento di tali livelli.

Aiuto per l’uso dei mosti: tale aiuto potrà essere versato nella sua forma attuale, ma con entità decrescente, per quattro campagne viticole. Una volta trascorso tale periodo, la spesa corrispondente potrà essere convertita in pagamenti disaccoppiati ai produttori di uve.

Principali fonti normative

Il 1 agosto 2008 è entrata in vigore la nuova OCM vino. Una riforma importante che con i suoi provvedimenti applicativi innoverà profondamente l’ordinamento giuridico del comparto economico vitivinicolo.Di seguito si riportano le principali fonti nor-mative del settore europee, e nazionali, oggi vigenti.

Norme comunitarie quadro– Reg. CE n. 1234/07 del Consiglio recante

Organizzazione comune dei mercati agri-coli e disposizioni specifiche per taluni pro-dotti agricoli (Regolamento unico OCM).

– Reg. CE n. 479/08 del Consiglio relativo all’Organizzazione comune del mercato vitivinicolo (ora ricodificato nel Reg. CE n. 1234/07).

– Reg. CE n. 491/09 del Consiglio che modi-fica il Reg. CE n. 1234/07.

Regolamenti comunitari applicativi del-la nuova oCM– Reg. CE n. 555/08 della Commissione

recante modalità di applicazione del Reg. CE n. 479/08 in ordine ai programmi di sostegno, agli scambi con i Paesi terzi, al potenziale produttivo e ai controlli nel set-tore vitivinicolo.

– Reg. CE n. 436/09 della Commissione recante modalità di applicazione del Reg. CE n. 479/08 in ordine allo schedario viti-colo, alle dichiarazioni obbligatorie e alle informazioni per il controllo del mercato, ai documenti che scortano il trasporto dei prodotti e alla tenuta dei registri nel setto-re vitivinicolo.

– Reg. CE n. 606/09 della Commissione re-cante modalità di applicazione del Reg. CE n. 479/08 per quanto riguarda le categorie di prodotti vitivinicoli, le pratiche enologi-che e le relative restrizioni.

– Reg. CE n. 607/09 della Commissione recante modalità di applicazione del Reg. CE n. 479/08 per quanto riguarda le DOP e le IGP, le menzioni tradizionali, l’etichet-tatura e la presentazione di determinati prodotti vitivinicoli.

Norme nazionali– L. n. 164/92, “Nuova disciplina delle deno-

minazioni di origine dei vini”.– D. Lgs. n. 260/00 recante sanzioni per le

violazioni ai Reg. CE.– L. n. 82/06 recante norme nazionali in ma-

teria di OCM vino.

Vale la pena ricordare che in questi giorni sta prendendo forma un Decreto legislativo che sostituirà la legge n. 164/92.