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Meetup “Amici di Beppe Grillo – Quartu Sant’ Elena” http://www.meetup.com/it/amicidiBeppeGrilloQuartuSantElena/ e-mail: [email protected] Al Sindaco di Quartu Sant’Elena Al Consiglio Comunale di Quartu Sant’Elena Oggetto: Proposta di Deliberazione per l’ ATTRIBUZIONE DELLA CITTADINANZA ONORARIA AL MAGISTRATO ANTONINO DI MATTEO, DETTO NINO. RILEVATO CHE Antonino Di Matteo, detto Nino, è un magistrato italiano, nato a Palermo nel 1961, entrato in magistratura nel 1991 come sostituto procuratore presso la DDA di Caltanissetta. Divenuto pubblico ministero a Palermo nel 1999, ha iniziato ad indagare sulle stragi di mafia in cui sono stati uccisi Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e gli agenti delle rispettive scorte, oltre che sugli omicidi di Rocco Chinnici ed Antonino Saetta; per l'omicidio Chinnici ha rilevato nuovi indizi sulla base dei quali riaprire le indagini e ottenere in processo la condanna anche dei mandanti, riconosciuti in Ignazio e Antonino Salvo, mentre per l'omicidio Saetta otteneva l'irrogazione del primo ergastolo per Totò Riina; Antonino Di Matteo, detto Nino, vive sotto scorta dal 1995. Per proteggere Di Matteo e i Magistrati che come lui sono in prima linea nella lotta alla mafia, oltre alla scorta, è necessario che questa senta forte l'impegno dei cittadini onesti in difesa della Legalità, della Giustizia e dei Testimoni di Giustizia, ciò che ha fatto scoppiare di rabbia Totò Riina che in un'intercettazione afferma: «Mi viene una rabbia, ma perché questa popolazione non vuole ammazzare a nessun magistrato? A tutti … ammazzarli, proprio andarci armati e vedere … Si ingalluzziscono, proprio si ingalluzziscono … perché c'è la popolazione che li difende, che li aiuta». In tale ottica sono sorti i movimenti spontanei delle Agende Rosse e di "Scorta Civica", di cui fanno parte cittadini appartenenti a diverse associazioni antimafia che hanno promosso l'iniziativa del presidio permanente di fronte al Palazzo di Giustizia a Palermo (e in diverse altre manifestazioni in varie piazze italiane) proprio per sensibilizzare l'opinione pubblica sui gravi rischi che corrono quotidianamente i PM come Nino Di Matteo. Nella medesima ottica è auspicabile che siano molti i Comuni e le comunità cittadine che proclamino in maniera solenne la propria solidarietà, con un gesto simbolico e sostanziale allo stesso tempo, quale è quello del conferimento della Cittadinanza Onoraria. In seguito alle minacce ricevute, Di Matteo è stato sottoposto ad eccezionali misure di sicurezza (compresa l'assegnazione del dispositivo Bomb Jammer), annunciate alla stampa dallo stesso ministro dell'interno Angelino Alfano nel dicembre 2013, elevando il grado di protezione al massimo livello. Purtroppo dietro l’ipocrisia delle dichiarazioni ufficiali, le cose non stanno così: da mesi Salvatore Borsellino, fratello del giudice ucciso in via D’Amelio, porta avanti una battaglia per ottenere che sulla jeep blindata di Di Matteo possa essere montato il jammer, meccanismo che intercetterebbe i segnali radio scongiurando così l’eventuale deflagrazione di un esplosivo azionato da un telecomando. RILEVATO ALTRESI' CHE E’ recente la notizia che, dopo due anni di continue intimidazioni, il tritolo per il pm della “trattativa” è pronto, nascosto da qualche parte nelle borgate di Palermo, e che il neo-pentito Vito Galatolo ha raccontato come il piano di morte per Nino Di Matteo sia pronto a scattare.

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e-mail: [email protected]

Al Sindaco di Quartu Sant’Elena Al Consiglio Comunale di Quartu Sant’Elena Oggetto: Proposta di Deliberazione per l’ ATTRIBUZIONE DELLA CITTADINANZA ONORARIA AL

MAGISTRATO ANTONINO DI MATTEO, DETTO NINO.

RILEVATO CHE

Antonino Di Matteo, detto Nino, è un magistrato italiano, nato a Palermo nel 1961, entrato in magistratura nel 1991 come sostituto procuratore presso la DDA di Caltanissetta. Divenuto pubblico ministero a Palermo nel 1999, ha iniziato ad indagare sulle stragi di mafia in cui sono stati uccisi Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e gli agenti delle rispettive scorte, oltre che sugli omicidi di Rocco Chinnici ed Antonino Saetta; per l'omicidio Chinnici ha rilevato nuovi indizi sulla base dei quali riaprire le indagini e ottenere in processo la condanna anche dei mandanti, riconosciuti in Ignazio e Antonino Salvo, mentre per l'omicidio Saetta otteneva l'irrogazione del primo ergastolo per Totò Riina; Antonino Di Matteo, detto Nino, vive sotto scorta dal 1995. Per proteggere Di Matteo e i Magistrati che come lui sono in prima linea nella lotta alla mafia, oltre alla scorta, è necessario che questa senta forte l'impegno dei cittadini onesti in difesa della Legalità, della Giustizia e dei Testimoni di Giustizia, ciò che ha fatto scoppiare di rabbia Totò Riina che in un'intercettazione afferma: «Mi viene una rabbia, ma perché questa popolazione non vuole ammazzare a nessun magistrato? A tutti … ammazzarli, proprio andarci armati e vedere … Si ingalluzziscono, proprio si ingalluzziscono … perché c'è la popolazione che li difende, che li aiuta». In tale ottica sono sorti i movimenti spontanei delle Agende Rosse e di "Scorta Civica", di cui fanno parte cittadini appartenenti a diverse associazioni antimafia che hanno promosso l'iniziativa del presidio permanente di fronte al Palazzo di Giustizia a Palermo (e in diverse altre manifestazioni in varie piazze italiane) proprio per sensibilizzare l'opinione pubblica sui gravi rischi che corrono quotidianamente i PM come Nino Di Matteo. Nella medesima ottica è auspicabile che siano molti i Comuni e le comunità cittadine che proclamino in maniera solenne la propria solidarietà, con un gesto simbolico e sostanziale allo stesso tempo, quale è quello del conferimento della Cittadinanza Onoraria. In seguito alle minacce ricevute, Di Matteo è stato sottoposto ad eccezionali misure di sicurezza (compresa l'assegnazione del dispositivo Bomb Jammer), annunciate alla stampa dallo stesso ministro dell'interno Angelino Alfano nel dicembre 2013, elevando il grado di protezione al massimo livello. Purtroppo dietro l’ipocrisia delle dichiarazioni ufficiali, le cose non stanno così: da mesi Salvatore Borsellino, fratello del giudice ucciso in via D’Amelio, porta avanti una battaglia per ottenere che sulla jeep blindata di Di Matteo possa essere montato il jammer, meccanismo che intercetterebbe i segnali radio scongiurando così l’eventuale deflagrazione di un esplosivo azionato da un telecomando.

RILEVATO ALTRESI' CHE E’ recente la notizia che, dopo due anni di continue intimidazioni, il tritolo per il pm della “trattativa” è pronto, nascosto da qualche parte nelle borgate di Palermo, e che il neo-pentito Vito Galatolo ha raccontato come il piano di morte per Nino Di Matteo sia pronto a scattare.

Page 2: Meetup “Amici di Beppe Grillo – Quartu Sant’ Elena” …files.meetup.com/4302132/Cittadinanza Onoraria Nino di...l'assegnazione del dispositivo Bomb Jammer), annunciate alla

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CONSIDERATO CHE

Già i Comuni di Torino, Messina, Rozzano hanno conferito la cittadinanza onoraria al Magistrato Antonino Di Matteo, detto Nino, ed altri Comuni, tra i quali Bologna, hanno deliberato per conferirla. Per quanto sopra narrato, poiché il Magistrato Nino Di Matteo rischia, per noi tutti, quotidianamente la vita per la ricerca della Verità, della Legalità e l'affermazione della Giustizia; affinché giunga forte alla mafia, a ogni altra organizzazione criminosa ed alle Istituzioni Regionali e Nazionali il sentimento di solidarietà e di vicinanza degli onesti cittadini Quartesi a quanti coraggiosamente combattono per estirpare il cancro del crimine mafioso, richiamate tutte le motivazioni sopra esposte e vista la biografia del Magistrato Antonino Di Matteo, detto Nino

SI CHIEDE Al Consiglio Comunale di voler deliberare Il conferimento della “Cittadinanza Onoraria” del Comune di Quartu Sant’ Elena al Magistrato Antonino Di Matteo, detto Nino. Si propone infine che il Consiglio comunale dichiari l’eventuale ed auspicata deliberazione de quo immediatamente esecutiva. I CITTADINI ADERENTI AL MEETUP “AMICI DI BEPPE GRILLO – QUARTU SANT’ ELENA”