miodesopsie nella degenerazione vitreale: studio

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MIODESOPSIE NELLA DEGENERAZIONE VITREALE: STUDIO OSSERVAZIONALE

ISBN: 978-88-97840-63-3copyright 2020

Lavoro realizzato in collaborazione con l'azienda OPTAFARMA srlwww.optafarma.it

Ateneapoli srlvia Pietro Colletta, 12 (80139) Napoliwww.ateneapoli.it

BOOKSTOREwww.ateneapoli.it/libri

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MIODESOPSIE NELLA DEGENERAZIONE VITREALE: STUDIO OSSERVAZIONALE

“MIODESOPSIE NELLA DEGENERAZIONE VITREALE: STUDIO OSSERVAZIONALE”

Coordinatore: Dott. Paolo Lepre (Napoli)

• Dott.ssa Elena Bova Acerra (NA)

• Dott. Ettore Canale Day Surgery, Napoli

• Dott. Antonio Catapano San Giuseppe Vesuviano (NA)

• Dott. Annibale Del Re Studio Del Re, Salerno

• Dott. Claudio Marra Asl NA 1, Napoli

• Dott.ssa Renata Marturano Distretto 38, Marano (NA)

• Dott. Mehdi Zahmatkesh Shahrastani Asl NA Nord, Napoli

• Dott. Bruno Migliore Centro Glaucoma U.O.S.D. Oculistica, P.O. S.M. delle Grazie di Pozzuoli (NA)

• Dott. Pasquale Palmese Napoli

(Tutti i medici su elencati sono Specialisti Oftalmologi)

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MIODESOPSIE NELLA DEGENERAZIONE VITREALE: STUDIO OSSERVAZIONALE

INTRODUZIONE

Il corpo vitreo è un tessuto connettivo trasparente, non innervato e non vascolariz-zato, che occupa l’80% del volume oculare; è costituito dal 99% di acqua e solo per l’1% da sostanze solide come fi bre collagene (principalmente di tipo II e IX), proteine (albumina e globulina); mucopolisaccaridi (ac. Ialuronico, glucosamina e condroitin solfato), sostanze naturalmente presenti nell’organismo, che rinfor-zano la matrice connettivale, aiutandola a trattenere acqua e proteggendola dal logorio; elettroliti (sodio, potassio, calcio, cloruri, bicarbonato, fosfati, ecc.), la cui presenza favorisce l’idratazione del gel vitreale; zuccheri (glucosio, fruttosio e ac. glucuronico); cellule vitree (ialociti) e una piccola quantità di altre sostanze. Il contenuto di acqua tende a ridursi fortemente con l’età.

I mucopolisaccaridi s’intersecano, insieme con gli altri costituenti, negli spazi compresi tra le fi bre di collagene in modo da consentire una perfetta trasmissione della luce all’interno del mezzo. Le cellule (ialociti) presenti in gran quantità verso la periferia del corpo vitreo e pressoché assenti in vicinanza del disco ottico, sono in grado di sintetizzare acido ascorbico e di produrre acido ialuronico.

Le principali funzioni del vitreo sono:

1) costituire un mezzo diottrico2) mantenere la sfericità del bulbo oculare3) proteggerlo da eventuali traumi da impatto4) favorire, attraverso la sua elasticità, le variazioni di curvatura

del cristallino.

Il collagene tipo II è la componente basilare della cartilagine ialina (in partico-lare quella articolare) e del corpo vitreo dell’occhio, costituisce il 50% di tutte le proteine della cartilagine in generale e l’85-90% del collagene della cartilagi-ne articolare. Le fi brille di collagene II sono associate ai proteoglicani presenti nella matrice tramite legami crociati. Il collagene tipo I è formato da due catene polipeptidiche α1 e da una α2. ed è presente in misura ridotta. Entrambi i tipi di collagene sono immersi in un’abbondante sostanza amorfa intercellulare, sinte-tizzata dai vitreociti, formata da fi bre collagene e da una matrice gelatinosa ricca di proteoglicani (Condroitina Solfato e Glucosamina).

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Le sottili fi bre di collagene, orientate in modo casuale, hanno il vantaggio di fa-vorire gli scambi metabolici tra le cellule vitreali e gli elementi nutritivi che, dal settore vascolare corioretinico, si diffondono nel corpo vitreo.

Il gel vitreale si caratterizza inoltre per la presenza, al suo interno, di enzimi pro-teolitici, metalloproteinasi, enzimi prodotti da cellule del tessuto connettivo, in grado di “pulire” il collagene vitreale.

Le metalloproteinasi vengono suddivise in 4 classi:

- Collagenasi: degradano le fi brille collagene tipo I, II- Gelatinasi e Stromelisina: degradano le fi brille collagene tipo IV- Metalloproteasi di membrana (MMP)

Le prime degradano le fi bre di collagene del vitreo; hanno come funzione prima-ria quella di degradare le proteine, della matrice extracellulare per permetterne il rinnovo (turn-over), necessario a seguito dell’invecchiamento dei vari componen-ti, svolgendo così un fondamentale ruolo strutturale. Normalmente questi enzimi (così come tutte le metalloproteasi) sono già presenti nella matrice ma in forma inattiva in quanto legate ad una sostanza, il TIMP (inibitore tissutale delle metal-loproteasi). Quando il TIMP si stacca dalla molecola le MMP entrano in azione passando dallo stato inattivo a quello attivo; le MMP attivate possono digerire proteoliticamente elastina, gelatina (collagene denaturato) e altri tipi di collagene e, infi ne, attivare specifi ci fattori di crescita. Terminato il proprio lavoro le MMPtornano a legarsi ai TIMP e stazionano nuovamente in uno stato di inattività. Questo meccanismo è di importanza cruciale, dal momento che permette di avere un pool di enzimi già pronti all’uso che devono solo essere attivati e che non de-vono quindi essere sintetizzati ex-novo ogni volta che sono necessari ed ogni al-terazione del suo equilibrio può avere conseguenze a livello tissutale e sistemico.

Le patologie primitive del corpo vitreo, escluse quelle congenite, sono spesso legate alla degenerazione ed alla relativa disidratazione della sua delicatissima microstruttura tubulo-reticolareLa degenerazione del gel vitreale è favorita da un aumento cospicuo, all’inter-no del bulbo oculare, di alcune Metalloproteasi, legato ad uno squilibrio tra inibitori delle metalloproteasi e le stesse metalloproteinasi che, in carenza o

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assenza degli inibitori si attivano attuando fenomeni di proteolisi a carico del collagene vitreale.

È proprio un difetto del collagene che causa un’imperfezione secondaria nella visione molto diffusa e nota come miodesopsia, o più comunemente come “mo-sche volanti”.

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Miodesopsie

La presenza di lievi opacità più o meno diffuse o lievi addensamenti fi brillari che vengono percepiti dall’occhio come immagini fi liformi, reticolari, puntiformi, (miodesopsie), rappresentano tra i più frequenti esempi di degenerazione vitre-ale; a volte estremamente fastidiosi, ma solo raramente rappresentativi di grave patologia. Per le loro caratteristiche vengono defi niti “corpi mobili” o “mosche volanti” e, specie in campo chiaro, si stagliano fastidiosamente al centro o alla periferia della visuale. Molto frequenti nei miopi, tendono ad aumentare come numero e grandezza con l’età a causa della concomitante disidratazione del gel vitreale. Tutti i fenomeni infi ammatori corioretinici e l’improvvisa disidrata-zione (emorragie importanti, perdita iatrogena di liquidi corporei, ecc.), associati ad una attivazione massiccia delle metalloproteinasi vitreali, possono provocare un cospicuo aumento della sintomatologia. Più del 50% dei soggetti con più di 70 anni di età e la gran parte dei soggetti miopi, riferisce di vedere mosche volanti quando guardano il cielo sereno o sfondi chiari, come neve o una pagina di un libro, e ciò è dovuto al fatto che le fi bre alterate e mobili si inseriscono nel cono di luce della visione e vengono cosi proiettate sulla retina.

Scopo dello studio

Alcuni prodotti, classifi cati come “integratori alimentari”, agendo in maniera si-nergica tra loro, favoriscono il metabolismo cellulare e la fi siologica composi-zione del tessuto vitreale, e questo potrebbe determinare un miglioramento della degenerazione vitreale e ridurre la presenza di “miodesopsie”. Abbiamo voluto verifi care se, nei pazienti affetti da “miodesopsie”, una tale integrazione alla die-ta, possa migliorare la degenerazione vitreale ed ottenere un miglioramento della sintomatologia attraverso una riduzione della presenza di “miodesopsie”.Il prodotto testato ha il nome commerciale di OPTAVITREO, viene sommini-strato per os, come granulare diluito in acqua alla dose di una bustina di micro-granulato al giorno per periodi di circa 60-90 giorni.La sua composizione è riportata appresso: Collagene di tipo II: 200mg; Con-droitin Solfato: 120 mg; Glucosamina: 120 mg; Vitis Vinifera Semi: 90 mg; Glicina: 120 mg; L-Lisina: 50 mg; L-Arginina: 80 mg; Prolina: 60 mg; Idrossiprolina: 60 mg; Alanina: 60 mg; L-Carnitina: 35 mg; Istidina: 10 mg;

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Ginseng: 100 mg; Ananas: 40 mg; Guaranà: 25 mg; Magnesio: 50 mg; Po-tassio: 100 mg; Vitamina PP: 18 mg; Acido Pantotenico: 6 mg; Vitamina B6: 2 mg; Viatamina B1: 1,4 mg; Vitamina B2: 1,6 mg; Vitamina B12 : 1 mcg; Vitamina C: 60 mg; Vitamina E: 10 mg.

Materiali e Metodi

Lo studio, osservazionale, partito nel Maggio 2018, è stato condotto da 9 oftal-mologi. Ognuno di essi ha arruolato 10 pazienti, di età compresa tra i 20 e gli 80 anni, di entrambi i sessi, affetti in modo variabile da “miodesopsie”. Tutti i pazienti hanno assunto per os, per 90 giorni, una bustina di OPTAVITREO, nelle ore mattutine, diluita in ½ litro di acqua oligominerale. Al fi ne di ottenere una valutazione dell’effetto terapeutico del prodotto nei confronti del sintomo “mio-desopsie”, ogni paziente è stato invitato a rispondere liberamente ad una serie di quesiti relativi ad esso ed articolati in molteplici opzioni; inoltre, abbiamo ag-giunto un quesito relativo alla sintomatologia articolare, se presente, per valutare l’effetto del trattamento sul tessuto connettivo cartilagineo in corso di fenomeni degenerativi articolari.

1) Presenza di mosche volanti percepite2) Presenza di fl ashes percepiti3) Presenza di sintomatologia articolare (dolore, tensione, ecc.)

Per le voci n. 1) e 2) si annotava:- frequenza di comparsa, valutata tra tre opzioni: raramente, spesso, sempre- intensità di sintomo, valutata con valore numerico crescente da 1 a 10

Per la voce n. 3) si annotava:- intensità di sintomo, valutata con valore numerico crescente da 1 a 10

Le valutazioni cliniche venivano effettuate al tempo 0, a 60 gg, a 90 gg

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Per ogni paziente, in una scheda personale contenente i quesiti su riportati (vedi Schede all.), venivano annotate le relative risposte, aggiornate secondo la regola-re programmazione stabilita. A termine studio mancavano 4 schede di altrettanti pazienti per i quali non era stato possibile effettuare i controlli clinici previsti.A fi ne periodo di osservazione veniva chiesto al paziente un commento sul sapore del prodotto, valutato attraverso tre opzioni: piacevole, neutro, sgradevole.Ai risultati dello studio, veniva applicata, quale valutazione statistica, la T di Stu-dent, sicuramente l’indice più adatto a stimare il valore medio di una subpopola-zione di dati, in un campione di non rilevanti dimensioni.

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Risultati

Qui sotto è riportato l’elenco completo delle risposte ai quesiti relativamente a:

1) frequenza sintomo “mosche volanti” ODX e OSXal tempo 0 (in nero)al tempo 60 (in rosso)al tempo 90 (in blu)

accanto alle voci: sempre, spesso, raramente, compare il numero di pazienti interessati, in valore assoluto ed in valore percentuale rispetto al totale.

I valori sono riportati nei grafi ci n. 1 (A-B-C)

FREQUENZA MOSCHE VOLANTIOCCHIO DESTRO

TEMPO 0 TEMPO 60 TEMPO 90SEMPRE: 26 30% 10 12% 6 7%SPESSO: 39 45% 41 48% 30 35%RARAMENTE: 21 25% 35 40% 50 58%TOTALE 86 86 86

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FREQUENZA MOSCHE VOLANTIOCCHIO SINISTRO

TEMPO 0 TEMPO 60 TEMPO 90SEMPRE: 20 23% 13 16% 9 10%SPESSO: 46 54% 38 44% 21 24%RARAMENTE: 20 23% 35 40% 56 66%TOTALE 86 86 86

2) intensità sintomo “mosche volanti” ODX e OSXal tempo 0 (in nero)al tempo 60 (in rosso)al tempo 90 (in blu)

accanto alla voce: numero di pazienti, compare, in parentesi, il livello di inten-sità in ordine numerico crescente da 1 a 10.

I valori medi sono riportati nei grafi ci n. 2 (A-B)

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INTENSITÀ MOSCHE VOLANTIOCCHIO DESTRO

Tempo 0: 7(1), 4(2), 8(3), 12(4), 16(5), 8(7), 11(8), 7(9), 5(10). 86 pazienti intensità totale: 472 intensità media: 5,5 deviazione standard: 27,4

Tempo 60: 13(1), 11(2), 14(3), 7(4), 10(5), 7(6), 8(7), 6(8), 3(9), 2(10). 81 pazienti intensità totale: 348 intensità media: 4,3 deviazione standard: 14,6

Tempo 90: 19(1), 18(2), 21(3), 9(4), 6(5), 3(6), 4(7), 2(8), 1(9), 0(10). 83 pazienti intensità totale: 255 intensità media: 3,1 deviazione standard: 17,5

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INTENSITÀ MOSCHE VOLANTIOCCHIO SINISTRO

Tempo 0: 10(1), 4(2), 7(3), 10(4), 15(5), 11(6), 9(7), 10(8), 6(9), 4(10). 86 pazienti intensità totale: 457 intensità media: 5,3 deviazione standard: 26,2

Tempo 60: 14(1), 10(2), 16(3), 7(4), 13(5), 7(6), 8(7), 4(8), 3(9), 1(10). 83 pazienti intensità totale: 342 intensità media: 4,1 deviazione standard: 18,1

Tempo 90: 18(1), 20(2), 22(3), 6(4), 5(5), 4(6), 4(7), 1(8), 1(9), 0(10). 81 pazienti intensità totale: 242 intensità media: 3 deviazione standard: 18,6

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3) frequenza sintomo “fl ashes” ODX e OSXal tempo 0 (in nero)al tempo 60 (in rosso)al tempo 90 (in blu).

accanto alle voci: sempre, spesso, raramente, compare il numero di pazienti interessati, in valore assoluto ed in valore percentuale rispetto al totale.I valori sono riportati nei Grafi ci n. 3 (A-B-C)

FREQUENZA FLASHESOCCHIO DESTRO

TEMPO 0 TEMPO 60 TEMPO 90SEMPRE: 0 0 0SPESSO: 27 32% 9 11% 3 4%RARAMENTE: 57 68% 75 89% 77 96%TOTALE 84 84 80

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FREQUENZA FLASHESOCCHIO SINISTRO

TEMPO 0 TEMPO 60 TEMPO 90SEMPRE: 0 0 0SPESSO: 22 26% 9 11% 6 8%RARAMENTE: 62 74% 73 89% 73 92%TOTALE 84 82 79

Grafi ci 3B e 3C

4) intensità sintomo “fl ashes” ODX e OSXal tempo 0 (in nero)al tempo 60 (in rosso)al tempo 90 (in blu)

accanto alla voce: numero di pazienti, compare, in parentesi, il livello di inten-sità in ordine numerico crescente da 1 a 10.

I valori sono riportati nei grafi ci 4A - 4B

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INTENSITÀ FLASHESOCCHIO DESTRO

Tempo 0: 18(1), 14(2), 10(3), 10(4), 15(5), 6(6), 6(7), 3(8), 1(9), 1(10). 84 pazienti intensità totale: 312 intensità media: 3,7 deviazione standard: 19,2

Tempo 60: 31(1), 13(2), 12(3), 5(4), 12(5), 2(6), 5(7), 1(8), 2(9), 1(10). 84 pazienti intensità totale: 256 intensità media: 3 deviazione standard: 15,8

Tempo 90: 56(1), 8(2), 12(3), 2(4), 2(5), 0(6), 0(7), 0(8), 0(9), 0(10). 80 pazienti intensità totale: 126 intensità media: 1,6 deviazione standard: 19

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INTENSITÀ FLASHESOCCHIO SINISTRO

Tempo 0: 19(1), 14(2), 10(3), 10(4), 15(5), 6(6), 6(7), 3(8), 1(9), 0(10). 84 pazienti intensità totale: 311 intensità media: 3,7 deviazione standard: 20,4

Tempo 60: 43(1), 13(2), 7(3), 4(4), 9(5), 2(6), 0(7), 0(8), 0(9), 0(10). 78 pazienti intensità totale: 163 intensità media: 2,1 deviazione standard: 17,47

Tempo 90: 55(1), 6(2), 9(3), 3(4), 4(5), 0(6), 0(7), 0(8), 0(9), 0(10). 77 pazienti intensità totale: 126 intensità media: 1,63 deviazione standard: 17,8

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5) intensità sintomatologia articolareal tempo 0 (in nero)al tempo 90 (in blu)

accanto alla voce: numero di pazienti, compare, in parentesi, il livello di inten-sità in ordine numerico crescente da 1 a 10.I valori sono riportati nel grafi co n. 5

INTENSITÀ SINTOMATOLOGIA ARTICOLARE

Tempo 0: 1(1), 9(2), 14(3), 7(4), 11(5), 7(6), 5(7), 4(8), 1(9), 2(10). 61 pazienti intensità totale: 282 intensità media: 4,6 deviazione standard: 16,5

Tempo 90: 26(1), 12(2), 15(3), 10(4), 4(5), 6(6), 3(7), 3(8), 0(9), 0(10). 79 pazienti intensità totale: 263 intensità media: 3 deviazione standard: 15

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SAPORECOMMENTO DEL PAZIENTE COMPLESSIVO

PIACEVOLE: 42

NEUTRO: 36

SGRADEVOLE: 6

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Valutazioni conclusive e statistiche

1) frequenza sintomo “mosche volanti” ODX e OSXNel passaggio dal Tempo 0 al Tempo 90, nella categoria “Sempre” si osserva, una riduzione signifi cativa del numero di occhi affetti (T Student 4,6212-p 0,0438); anche nella categoria “Raramente”, il numero di occhi interessati aumenta in modo statisticamente signifi cativo (T Student 10,6859-p 0,0086)

2) intensità sintomo “mosche volanti” ODX e OSXIn occhio destro, l’intensità media del sintomo passa da un valore di 5,5 al tempo 0 ad un valore di 3,1 al tempo 90, con una riduzione statisticamente signifi cativa (T Student 2,11-p 0,0493). Anche in occhio sinistro l’intensità media si riduce fortemente dal tempo 0 al tempo 90, da 5,3 a 3, in modo statisticamente signifi ca-tivo (T Student 2,1133-p 0,0488). Per entrambi gli occhi, al tempo 60 si apprezza una riduzione evidente della intensità media del sintomo che però non raggiunge la signifi catività statistica.

3) frequenza sintomo “fl ashes” ODX e OSXNel passaggio dal Tempo 0 al Tempo 90, nella categoria “Spesso” si osserva, una riduzione signifi cativa del numero di occhi affetti (T Student 6,8599-p 0,0206); anche nella categoria “Raramente”, il numero di occhi interessati aumenta in modo statisticamente signifi cativo (T Student 4,8414-p 0,040)

4) intensità sintomo “fl ashes” ODX e OSXIn occhio destro, l’intensità media del sintomo passa da un valore di 3,7 al tempo 0 ad un valore di 1,6 al tempo 90, con una riduzione statisticamente signifi cativa (T Student 2,1753-p 0,0432). Anche in occhio sinistro l’intensità media si riduce fortemente dal tempo 0 al tempo 90, da 3,7 a 1,63, con una riduzione statisti-camente signifi cativa (T Student 2,11575-p 0,0447). Per entrambi gli occhi, al tempo 60 si apprezza una riduzione evidente della intensità del sintomo che però non raggiunge la signifi catività statistica.

5) intensità sintomatologia articolareL’intensità media della sintomatologia articolare, dal tempo 0 al tempo 90, passa dal valore di 4,8 a quello di 3

La valutazione globale dei dati in nostro possesso ci ha permesso di evidenziare, nei pazienti che hanno utilizzato con regolare continuità per 60-90 giorni OPTA-VITREO, alla dose di una bustina sciolta in ½ l di acqua oligominerale, un netto miglioramento di tutti i parametri sintomatologici della degenerazione e della di-sidratazione vitreale. In particolare sia la frequenza che l’intensità delle “mosche volanti”, già dopo 60 giorni, appariva francamente ridotta, raggiungendo la signi-

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fi catività statistica al tempo 90. Lo stesso dicasi anche per il sintomo “fl ashes”, che dopo 90 giorni di terapia, appare fortemente ridimensionato, in modo stati-sticamente signifi cativo sia in termini di frequenza che di intensità. L’effi cacia terapeutica dell’integratore alimentare OPTAVITREO, appare già evidente dopo due mesi di regolare utilizzo; tuttavia dopo 90 giorni quasi tutti i parametri studia-ti raggiungono un miglioramento statisticamente signifi cativo. Appare evidente che l’utilizzo regolare e continuo di OPTAVITREO, abbia avuto un effetto forte-mente favorevole sul miglioramento del metabolismo del corpo vitreo, riducen-done la degenerazione e favorendone l’idratazione. Possiamo supporre che tale favorevole effetto trovi origine nella azione sinergica positiva svolta dai numerosi componenti di OPTAVITREO sul gel vitreale. Anche la sintomatologia artico-lare viene infl uenzata positivamente da OPTAVITREO sia a 60 che a 90 giorni dall’inizio della somministrazione. È plausibile che il tessuto connettivo cartila-gineo articolare così come quello vitreale subisca una favorevole reidratazione responsabile del miglioramento della sintomatologia. Evidentemente legato ad un favorevole effetto sinergico dei componenti il prodotto, sul metabolismo vitreale.

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Schede allegate:

PROTOCOLLO PER STUDIO OSSERVAZIONALEPROSPETTICO E APERTO

“OPTAVITREO NEL TRATTAMENTO DELLE MIODESOPSIE”

SPERIMENTATORE: ________________________STRUTTURA: ______________________________PAZIENTE (Iniziali):____ ETÁ:____ SESSO:___

1) PREMESSALe numerose esperienze cliniche effettuate sulle Miodesopsie, mostrano che l’assunzione di acqua integrata con sostanze ad attività idratante, antiossidante e bioenergetica nonché arricchita da collagene, amminoacidi ed elettroliti nella dieta è in grado di determinare un miglioramento dei parametri clinico/visivi dei pazienti affetti da Miodesopsie. Questo studio clinico osservazionale si prefi gge di studiare, attraverso la verifi ca di parametri clinici, lo stato delle miodesopsie dopo la somministrazione quotidiana di una bustina giornaliera del prodotto OP-TAVITREO per un periodo di mesi tre (3).

2) ENDPOINT DELLO STUDIOaccertare una stabilizzazione/miglioramento dei parametri clinico-visivi in sog-getti affetti da miodesopsie.

3) CASISTICA10 pazienti di ambo i sessi, affetti da miodesopsie.

4) RECLUTAMENTOSaranno scelti e trattati tutti i pazienti afferenti allo sperimentatore che soddisfi no i criteri di inclusione.

5) CRITERI DI INCLUSIONE- Sesso: entrambi, Maschile e Femminile- Età: compresa tra 20 e 80 anni- presenza di miodesopsia (anche in pseudoafachici).

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MIODESOPSIE NELLA DEGENERAZIONE VITREALE: STUDIO OSSERVAZIONALE

6) CRITERI DI ESCLUSIONEmalattia diabetica conclamatagravi opacità a carico di mezzi diottrici (cataratta avanzata, emovitreo, ….).

7) DURATA DELLO STUDIO: 3 mesi.

8) METODICATutti i pazienti selezionati dovranno essere visitatiDovrà essere stilata una cartellina che comprenda:

AVNAVCRIFRAZIONECompilazione di Questionario Clinico.

Tutti i pazienti praticheranno trattamento con: OPTAVITREO BUSTINEDosaggio: una bustina a digiuno mezz’ora prima di colazione o pranzo x 90 giorni

Protocollo controlli:- tempo 0: AVN AVC RIFRAZIONE

COMPILAZIONE QUESTIONARIO CLINICO- tempo 60

COMPILAZIONE QUESTIONARIO CLINICO- tempo 90 AVN AVC RIFRAZIONE

COMPILAZIONE QUESTIONARIO CLINICO

9) VALUTAZIONIValutazione statistica su:

- QUESTIONARIO CLINICO

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MIODESOPSIE NELLA DEGENERAZIONE VITREALE: STUDIO OSSERVAZIONALE

Questionario Clinico

“OPTAVITREO NEL TRATTAMENTO DELLE MIODESOPSIE”

SPERIMENTATORE: ________________________

STRUTTURA: ______________________________

PAZIENTE (Iniziali): ____ ETÁ: ____ SESSO: ___

Presenza di mosche volanti percepite dal pazienteODx □ Sempre □ Spesso □ RaramenteIntensità da 1 a 10 _________________________________

OSx □ Sempre □ Spesso □ RaramenteIntensità da 1 a 10 _________________________________

Presenza di fl ash percepiti dal pazienteODx □ Sempre □ Spesso □ RaramenteIntensità da 1 a 10 _________________________________

OSx □ Sempre □ Spesso □ RaramenteIntensità da 1 a 10 _________________________________

Sintomatologia articolare:Intensità da 1 a 10 _________________________________

Commento del paziente sul prodotto utilizzatoSapore: □ Piacevole □ Neutro □ Sgradevole

Questionario ripetuto con la seguente tempistica: 0 gg.; 30 gg.; 60 gg.; 90 gg.