mondo giovanile, globalizzazione e istanze della … · si raggiunge una maggiore consapevolezza di...
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© 2015 Ipsos.
1. LE FONTI
2. BREVI CENNI AL CAMBIAMENTO
ANTROPOLOGICO
3. CHI SONO I GIOVANI: le figure di
riferimento, la famiglia, la felicità e il
lavoro
4. LE ISTITUZIONI E LA DOPPIA FRATTURA
SOCIALE
5. LE ISTANZE DELLA POLITICA
6. DIO A MODO MIO
7. CONCLUSIONI
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Vengonodi seguito presentati i risultati di più ricerche:
Banca dati ricerche Ipsos
“Rapporto Giovani” promosso dall’Istituto Toniolo e realizzato da Ipsos
“Dio a modo mio”, realizzata dall’Istituto Toniolo
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CHE COS’E’
Oggi Rapporto Giovani può essere definito un vero e proprio
Osservatorio della condizione giovanile, fornendo dati, analisi e notizie che esplorano a fondo una componente essenziale della nostra società, contribuendo così a meglio orientare politiche, servizi e progettualità.
Rapporto Giovani nasce nel 2012 e diventa la ricerca
disponibile più estesa nel nostro Paese sull’universo giovanile.
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IL METODO DELLA RICERCA
La rilevazione è strutturata in cicli triennali. Durante ciascuno di questi cicli viene effettuata un’indagine principale LONGIDUTINALE (una all’anno, mirata a ripercorrere l’evoluzione del percorso biografico dei giovani) e in parallelo altre indagini tematiche di approfondimento
su temi specifici (5 ogni anno).
Nel triennio
2012-2014
Le indagini hanno visto il
coinvolgimento di 9.000giovani dai 18 ai 29 anni.
Nel triennio
2015-2017
Il campione viene rinnovato e
l’indagine principale di
partenza vede la
partecipazione di 9.358giovani dai 18 ai 33 anni.
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I TEMI TRATTATI NELLE LONGITUDINALI
I giovani e le istituzioni I giovani e la felicità
I giovani e il lavoro I giovani e le figure di riferimento
I TEMI TRATTATI NEGLI APPROFONDIMENTI
I giovani e l’Europa
I Focus su:
Pianeta «Neet»
Garanzia Giovani
Il volontariato
Expo 2015
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COM’E’ CAMBIATA L’ITALIA
Negli ultimi decenni il paese ha fatto registrare un profondo cambiamento antropologico.
3 gli aspetti emersi con grande nettezza:
E, in aggiunta, si evidenziano altri due elementi che influenzano opinioni e comportamenti degli individui:
1. La crescita di importanza delle emozioni sulla razionalità
2. Il prevalere della percezione sulla realtà
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TUTTO CIÒ INVESTE LE DIVERSE DIMENSIONI IN CUI DIPANA LA
VITA QUOTIDIANA
Rapporto con la
FAMIGLIA Rapporto con gli ALTRI
(vicini e lontani/ uguali e diversi)
Rapporto con le ISTITUZIONI,laPOLITICA e la
RAPPRESENTANZA
Rapporto con la
RELIGIONE e la CHIESA
Rapporto con
l’EUROPA
Il senso CIVICO, le LEGGI, le
TASSE
Rapporto con l’AMBIENTE
Rapporto con i MEZZI DI
INFORMAZIONE
Emerge il ritratto di un paese, ricco di AMBIVALENZE e di CONTRADDIZIONI
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I VALORI SOCIALI AL TERZO POSTO DI UNA SCALA IDEALE
Famiglia
Amore
Amicizia
Relazioni
1° GLI AFFETTI
Salute
Sicurezza per il futuro
Lavoro
Autorealizzazione
2° LA QUALITA’ DELLA VITA
Il rispetto delle regole
La solidarietà
L’impegno per l’ambiente
L’impegno sociale
3° I VALORI
Fonte: Banca Dati Ipsos
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CHI E’ LA TUA FIGURA DI RIFERIMENTO?
La mamma rimane in testa alle classifiche per le figlie (38%), mentre per i figli maschi un amico
batte di un punto la madre (28% contro il 27%).
Un giovane su venti (il 5%) dichiara di non avere figure di riferimento: il 60% di questi non la trova anche se ne sente il bisogno mentre il 30% pensa di cavarsela da solo.
Fonte: Indagine Toniolo/Ipsos
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L’aiuto maggiore che cercano è quello disinteressato (22%), che ascolta senza giudicare (21%) e che riesca a far capire loro
dove sbagliano (16%)
garantendo il massimo della comprensione (16%).
L’amico ascolta senza giudicare
(54%) e capisce realmente i problemi da affrontare (42%). La mamma e il partner sono
disinteressati e pensano solo al bene del figlio/a o del compagno/a (entrambe al 42%). E’ il partner a trasmettere
serenità ed entusiasmo per la vita (35%), il padre è invece simbolo di autorevolezza (30%) e di esperienza (26%).
CHE CARATTERISTICHE DEVE AVERE?
Fonte: Indagine Toniolo/Ipsos
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IL RAPPORTO CON I GENITORI
55%
48%
44%
37%
34%
32%
Il percorso di studio
La tua carriera professionale
Di credere o non credere inDio
Di sposarsi o di non sposarsi
Il partito per cui votare
Di fare o non farevolontariato
92%
76%
76%
75%
72%
72%
Saper rispettare le regole
Stare bene con gli altri
Perseguire i tuoi obiettivi
Guardare con fiducia la vita
Trovare un modo per affermarsi
Coltivare le tue passioni
In che misura la tua famiglia è stata importante per te nel decidere… Quanto la tua famiglia ti ha aiutato a…
Fonte: Banca dati Ipsos. 1.000 giovani dai 18 ai 29 anni . Interviste CAWI svolte dal 30 giugno al 7 luglio 2015
L’importanza del ruolo della famiglia in alcuni aspetti della vita
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I GIOVANI E LA FAMIGLIA
A sua volta, il rinvio reiterato del primo figlio
riduce il tempo disponibile, aumentando così
le probabilità di non avere figli per tutta la
vita, o riducendo le possibilità che nascano
secondogeniti e terzogeniti. Nel complesso,
tutto questa fa sì che il nostro Paese si
caratterizzi per un tasso molto basso di
fecondità, addirittura fra i più bassi
d’Europa.
Nel nostro Paese l’età media di
uscita dalla casa dei genitori è
pari a circa 30 anni: la
conquista “ritardata”
dell’autonomia fa slittare in
avanti anche la formazione di
una propria famiglia, ed
eventualmente la scelta della
maternità e paternità.
Dobbiamo dedurne che tra i giovani italiani si sta
diffondendo una crescente disaffezione verso l’idea di
diventare genitori?
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I GIOVANI E LA FAMIGLIA
Se poi si guarda a una prospettiva di breve periodo, solo il 20% degli uomini (contro il 30% delle
donne) prevede di avere un figlio entro i prossimi tre anni. Di tale quota, solo il 30% dei rispondenti
prevede di averlo entro i dodici mesi. Una delle variabili di maggior interesse nella scelta di avere
figli è l’occupazione: il possesso di un impiego mostra un impatto decisamente positivo, rispetto a chi
è disoccupato o inoccupato. Un altro fattore influente è il titolo di studio: chi ha un titolo di studio
elevato tende a essere maggiormente impegnato nella valorizzazione del proprio capitale umano nel
mondo del lavoro, e questo porta a ridurre le intenzioni di fecondità nel brevissimo termine.
In una situazione ideale
l’80% di uomini e donne
vorrebbero 2 o più figli (in media poco più di 3 figli)
…alla luce delle condizioni
reali
Si scende ad
ipotizzare di avere 1
figlio solo
MA…
Fonte: Indagine Toniolo/Ipsos
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per nulla 5%
poco24%
abbastanza58%
molto13%
Si tratta di una felicità unita alla consapevolezza
della difficile situazione in cui versa il nostro Paese: l’85% dei giovani ritiene che l’Italia offra limitate o scarse possibilità per chi entra oggi nel mercato del lavoro.
Sono i giovani che riescono a far conciliare lo studio con qualche lavoro part-time ad avere una maggiore
percezione di benessere (80%), seguiti da chi lavora (76,7%) e in ultimo da chi studia (74,9%).
I livelli più bassi vengono toccati dai Neet (59%), gli
under 30 che non studiano e non lavorano. Si tratta di una categoria di giovani che vede le proprie capacità e competente inutilizzate, lasciate deperire, con il rischio di marginalizzazione non solo economica ma anche
sociale. A lungo andare, la permanenza in tale
condizione può minare la fiducia in sé stessi e la possibilità di raggiungere obiettivi desiderati di vita.
QUANTO SONO FELICI I GIOVANI?
Fonte: Indagine Toniolo/Ipsos
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LA DIMENSIONE INDIVIDUALE
Il senso di fiducia. I giovani hanno fiducia …
Fonte: Indagine Toniolo/Ipsos
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IL LAVORO MANUALE
Quanto saresti disponibile a fare un lavoro manuale se…
Molto Abbastanza Poco/per nulla TOT…ben pagato 29% 55% 16% 100%
…creativo 34% 44% 22% 100%… con orario flessibile 21% 46% 33% 100%
Quanto saresti disponibile a fare un lavoro manuale se…
Grado di importanza dei seguenti fattori nel determinare il successo professionale:
Molto Abbastanza Poco/per niente TOT
L’impegno 71% 23% 6% 100%Le competenze 64% 30% 6% 100%
Le capacità relazionali 61% 35% 4% 100%La disponibilità 61% 34% 5% 100%
La rete dei contatti 47% 42% 11% 100%La reputazione 41% 46% 13% 100%
Il titolo di studio 27% 43% 30% 100%Fonte: Indagine Toniolo/Ipsos
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L’ITALIA E LE OPPORTUNITA’ DI LAVORO
A tuo parere, l’Italia quante possibilità di trovare lavoro offre ad un giovane con la tua preparazione?
GENERE CLASSE SOCIALE
Maschi Femmine Bassa Media AltaAdeguate 15% 9% 9% 14% 19%
Limitate 33% 33% 32% 32% 40%Scarse 52% 58% 59% 54% 41%
Qual è il motivo principale per cui l’Italia NON offre a giovani molte opportunità di trovare lavoro?
29%
19% 16% 16%8% 6% 5% 2% 1%
Mercato offresolo impieghi
precari
Situazioneeconomica
Minoresperienza dei
giovani
Vengonopreferiti i
raccomandati
Mancanza diinvestimenti
Concorrenzadegli immigrati
Regole tropporigide per
assunzione
Formazionescarsa
Giovani nonaccettano
alcuni lavoriFonte: Indagine Toniolo/Ipsos
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MENO DISOCCUPATI RISPETTO ALLA MEDIA ITALIANA
FONTE: Indagine Intercultura (2016)FONTE per i confronti: Istat (2015)
vs.
valori percentuali %
base: tutti gli intervistati - ex partecipanti ad un programma di mobilità studentesca con Intercultura (886 interviste)
vs.
* Disoccupati e persone in cerca di lavoro sulla popolazione attiva (cioè escludendo gli altri non lavoratori - che non cercano lavoro)
La mobilità facilita l’occupazione al termine degli studi
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LA SODDISFAZIONE NON È SOLO A LIVELLO LAVORATIVO
valori percentuali %
base: tutti gli intervistati
FONTE: Indagine Intercultura (2016)FONTE per i confronti: European Social Survey (2013)
Quanto ti ritieni FELICE?
Il 69% è molto felice
Il 47% è molto felice
74%
Una carica di positività proviene dagli ex-partecipanti
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NELLA QUOTIDIANITÀ E NELLE DIFFICOLTÀ
Grazie ai mesi di studio all’estero durante le scuole secondarie… (spontanea)
…è cambiato il mio modo di affrontare la vita – 73%
Sono più aperto
So di poter affrontare qualsiasi cosa
27%
24%
Il mondo è la mia «patria»
12%
So scegliere/agire in autonomia
23%
base: tutti gli intervistatiFONTE: Indagine Intercultura (2016)
Mobilità, madre di un modo di vivere diverso
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SI RAGGIUNGE UNA MAGGIORE CONSAPEVOLEZZA DI SÈ
Grazie ai mesi di studio all’estero durante le scuole secondarie… (spontanea)
…è cambiata la percezione che avevo di me– 41%
base: tutti gli intervistati
Sono più sicuro di me e consapevole dei miei punti di forza
27%
Ho maggior consapevolezza della mia identità
Mi sento più maturo / adulto
…e non solo:
FONTE: Indagine Intercultura (2016)
La mobilità fa bene all’autostima
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NEI RAPPORTI INTERPERSONALI
Grazie ai mesi di studio all’estero durante le scuole secondarie… (spontanea)
…è cambiato il modo di rapportarmi agli altri– 32%
Sono più socievole/mi rapporto più facilmente
12%
Non mi metto sempre «al centro» della relazione
11%
base: tutti gli intervistati
Sono più aperto agli altri
11%
FONTE: Indagine Intercultura (2016)
È più facile «aprirsi e dialogare» con gli altri
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IL PROFILO ATTITUDINALE CAMBIA DI RITORNO DALLE DIVERSE AREE
valori percentuali %
base: tutti gli intervistati
È importante che tutti siano trattati equamente
Gli stranieri sono un mondo da scoprire senza paure
64
50
È importante provare cose nuove e differenti58
È importante aiutare gli altri
30
FONTE: Indagine Intercultura (2016)
Andare «lontano»: più inclusività e voglia di cambiamento
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0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
90%
100%
IN TUAMADRE
IN TUO PADRE NEI TUOIAMICI
IN TESTESSO/A
IN PAPAFRANCESCO
NEI TUOIINSEGNANTI
NELLA CHIESACATTOLICA
NEL PARROCODELLA TUA
CHIESA
NEL TUOCOMUNE
NELLO STATOITALIANO
Totale
14-16 anni
17-19 anni
Base casi: totale adolescenti
In una scala da 1 a 10 (dove 1 indica nessuna fiducia e 10 moltissima fiducia) quanta fiducia hai…
% voti 8-10 (molta fiducia)
Adolescenti
Fonte: Banca Dati Ipsos
La difficoltà di alcune istituzioni ad interagire con i giovani, unita all’atteggiamento svalutativo dei genitori ha come risultato una situazione in cui la fiducia riposta dai ragazzi nelle istituzioni è piuttosto limitata
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LA FIDUCIA NELLE ISTITUZIONI DEI GIOVANI
% voti
positivi
(2014)
% voti
positivi
(2016)
Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale giovani Totale adulti Totale adulti
Forze dell’ordine 4,9 5 5 44% 46% 45% 78% 73%
Scuola e Università 4,7 4,5 4,6 42% 39% 33% 69% 56%
Chiesa Cattolica 4,2 3,8 4 36% 30% 33% 69% 54%
Unione Europea 3,9 3,7 3,8 30% 27% 29% 48% 35%
Sindacati 3,5 3,3 3,4 22% 20% 21% 34% 30%
Comune 3,6 3 3,3 25% 18% 21% 47% 43%
Presidente della Repubblica 3,5 2,9 3,2 25% 18% 22% 58% 58%
Regione 3,4 2,9 3,1 23% 16% 20% 37% 34%
Governo Nazionale 2,9 2,1 2,5 18% 8% 13% 43% 37%
Senato delle Repubblica 2,9 2,1 2,5 16% 8% 12% 32% 25%
Camera dei Deputati 2,9 2,1 2,5 16% 7% 11% 33% 26%
Partiti Politici 2,6 1,9 2,3 15% 1% 11% 19% 14%
Media voti (2014) % voti positivi (2014)Media del grado di fiducia e
percentuale di voti positivi per
sesso
Fonte: Indagine Toniolo/Ipsos
Giovani dai 18 ai 32 anni
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Il 58% degli interpellati concorda con l’affermazione che l’Unione Europea appaia un
esperimento sostanzialmente
fallito. Chi la boccia senza
appello è uno su quattro (il 22,4% è “Del tutto d’accordo” con tale affermazione) ma molti sono i dubbiosi (35% chi si dichiara “Abbastanza d’accordo”).
Esistono però forti differenze sociali e per titolo di studio. Chi concorda con il fallimento sono circa due giovani su tre tra chi ha titolo basso e tra i Neet(66%), invece meno della metà tra i laureati.
PER I GIOVANI L’EUROPA, COSÌ COM’È, NON VA
Quanto concordi con l’affermazione che l’Unione Europea è un
esperimento fallito? % di chi ha risposto “Molto” o “Abbastanza”
58%
67%
53%
49%
Fonte: Indagine Toniolo/Ipsos
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37%
23%
30%
9% 1%Molto negativo
Abbastanza negativo
Né negativo né positivo
Abbastanza positivo
Molto positivo
Se nei giovani esiste la visione e il desiderio di un processo europeo che arrivi a piena realizzazione, prevale attualmente un giudizio negativo
sull’attuale guida, non
considerata all’altezza delle sfide che l’Europa ha davanti.
La responsabilità di un esperimento che una larga parte considera fallito, viene quindi soprattutto attribuita all’inadeguatezza delle
istituzioni politiche.
BOCCIATE LE ISTITUZIONI EUROPEE
Quanto, secondo te, le istituzioni politiche europee sono
complessivamente all’altezza?
Fonte: Indagine Toniolo/Ipsos
© 2015 Ipsos.
Rispetto ai valori che si considera più specificamente legati all’identità europea, al livello più elevato viene posto il binomio cultura e libertà. Molto
elevato anche il riconoscimento alla singola persona umana,
indicato da due giovani su tre.
La religione cristiana è indicata
da poco più del 40% degli intervistati, questo suggerisce che per la maggioranza dei giovani a contare in modo distintivo più che la religione in sé sono i valori che ne stanno alla base e che devono diventare patrimonio comune anche per chi arriva dall’esterno e professa altre fedi.
MA L’EUROPA RIMANE UN’OPPORTUNITA’
In generale, secondo te, per un giovane l’Europa è più un
vincolo o più un’opportunità?
under 25 25 o più TOTALEUN VINCOLO 25% 28% 26%UN’OPPORTUNITA’ 63% 61% 62%NON SO 12% 11% 12%
41%59% 65% 69% 69%
religione cristiana sistema sociale valore dellapersona
libertà cultura
Fonte: Indagine Toniolo/Ipsos
© 2015 Ipsos.
40
89
92
79
77
68
...l’Unione Europea
...l’Italia
...la tua città/il tuo paese
EUROPEISTI VS. ITALIANI «LOCALISTI»
valori percentuali %
base: tutti gli intervistatiFONTE: Indagine Intercultura (2016)
FONTI per i confronti: Eurobarometro (2015)
SENSO DI APPARTENENZA a…(molto + abbastanza)
Vivono all’estero
83
73
61
48%
28%
14%
8%
2%
La c ittà in c ui vivi
L'Italia
Il mo ndo intero
L'E urop a
No n s o
Il localismo caratterizza anche i giovani, a
sottolineare l‘importanza della mobilità durante gli
studi
Fonte: Banca dati Ipsos – 1.000 giovani dai 18 ai 32 anni (2016)
Sommano l’identità comunitaria a quella italiana
© 2015 Ipsos.
KEY:
Agree 2016 Disagree 2016
55%
82%
79%
77%
72%
72%
70%
65%
57%
56%
56%
54%
53%
52%
49%
49%
45%
45%
45%
41%
41%
36%
31%
30%
32%
14%
13%
19%
24%
17%
24%
26%
32%
34%
27%
27%
37%
29%
31%
31%
45%
41%
37%
36%
41%
51%
53%
57%
Total
India
China
Peru
Indonesia
S Africa
Brazil
Argentina
Sweden
S Korea
GB
Canada
Turkey
Australia
Japan
U.S.
Germany
Mexico
Poland
Russia
Spain
Italy
France
Belgium
T
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
Base: 18,180 adults across 23 countries, online, 12th Sep – 11th Oct 2016
GLOBALISATION IS GOOD FOR MY COUNTRY
36%
40%
46%
31%
32%
34%
34%
30%
41%
59%
51%
42%
41%
62%
52%
54%
51%
61%
45%
13%
Totale Italia
16-24
25-34
35-44
45-59
60-64
Baby Boomers
Gen X
Millennials
Gen Z
© 2015 Ipsos.
50
59
45
50
55
60
2016 2005
Gran parte della gente e' degna di fiducia
46
43
40
45
50
2016 2005
Gli altri sono sempre corretti nei miei confronti
89
82
75
80
85
90
2016 2005
Non si e' mai troppo prudenti nel trattare con la gente
8368
0
50
100
2016 2005
Gli altri approfitterebbero della mia buona fede+7 +15
-9 +3
% Molto + abbastanza d’accordo
Base: Totale campione
%
%
%
%
%
%
%
In quanto prudenza e sfiducia regolano i rapporti con gli altri
Fonte: Banca Dati Ipsos
© 2015 Ipsos.Base casi: totale adolescenti
Mi sapresti dire, utilizzando una scala da 1 a 10 (dove 1 significa per niente importante e 10 molto importante)
l’importanza che rappresentano per la tua vita …
% voti 9-10 (molto importante)
ragazze
ragazzi
Totale
Adolescenti
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
“la famiglia: un porto sicuro dove so
che posso sempre andare “
L’amico: ti da una mano a vicenda, ti aiuta a
pensare, a capire delle cose che da solo non
riusciresti
I valori importanti per gli adolescenti
© 2015 Ipsos. Fonte: Banca Dati Ipsos
Qual è per lei il primo problema, il più grave e urgente dell'Italia? E il problema che metterebbe al secondo posto? E quale altro mi direbbe?
87%
43%
16%
31%
17%
3% 3%
86%
43%
23%
33%
17%
4% 3%
86%
44%
24%
32%
20%
5%2%
85%
39%
30%33%
19%
5%3%
82%
38%35%
31%
23%
5%2%
occupazione edeconomia
isituzioni immigrazione welfare sicurezza ambiente mobilità
primo semestre 2015 secondo semestre 2015 primo semestre 2016 secondo semestre 2016 primo semestre 2017
Risposta spontanea – Totale citazioniTrend 2015-2017
81%
34%33%
27%
21%
7%
3%
18-34enni
I problemi dell’Italia: aggregazione per aree
© 2015 Ipsos. Fonte: Banca Dati Ipsos
Qual è per lei il primo problema, il più grave e urgente nel suo Comune? E il problema che metterebbe al secondo posto? E quale altro mi direbbe?
50%
32%
17%20%
14%
21%
9%
49%
35%
20% 20%18%
22%
11%
51%
33%
25%23%
20%23%
12%
49%
34%
23% 22%20% 20%
15%
48%
33%
23% 22% 21% 20%17%
occupazione edeconomia
mobilità ambiente isituzioni sicurezza welfare immigrazione
primo semestre 2015 secondo semestre 2015 primo semestre 2016 secondo semestre 2016 primo semestre 2017
Risposta spontanea – Totale citazioniTrend 2015-2017
52%
32%
23%19% 20% 18%
15%
18-34enni
I problemi locali: aggregazione per aree
© 2015 Ipsos.
I GIOVANI E L’IMPEGNO POLITICO
Giovani che hanno fatto spesso o molto spesso le seguenti attività
Fonte: Indagine Toniolo/Ipsos
© 2015 Ipsos.
hanno fatto VOLONTARIATO (negli ultimi 12
mesi)48
hanno fatto VOLONTARIATO (negli ultimi 12
mesi)16
48
28
64
58
50
È importante che tutti siano trattati equamente
È importante provare cose nuove e differenti
Gli stranieri sono un mondo da scoprire senza paure
DECLINA L’ALTRUISMO IN FORMA «ATTIVA»
SI ADATTA MOLTO al mio modo di essere e pensare
n.d.
valori percentuali %
base: tutti gli intervistatiFONTE: Indagine Intercultura (2016)FONTE per i confronti: European Social Survey (2013); indagine Ipsos «Italia che dona» (pop. 18-64enni)
Aperta e curiosa, è oggi una Generazione Inclusiva
© 2015 Ipsos.
I GIOVANI E L’IMPEGNO POLITICO
46%
18%
13%
7%
3%
3%
2%
4%
5%
Corruzione
Sdegno
Rabbia
Impegno
Passione
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Non risponde
Fonte: Indagine Toniolo/Ipsos
Qual è la parola che i giovani associano alla politica
© 2015 Ipsos.
I GIOVANI E L’IMPEGNO POLITICO
Fonte: Indagine Toniolo/Ipsos
Votano? Cosa votano?
36%64%Totale Italia
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Vi è ancora posto per Dio?
Viviamo in un’epoca in cui tutto
deve essere conciso ed immediato.
Le lettere sono state sostituite dai
tweet, gli album di famiglia sono
on-line su facebook e non serve più
uscire con gli amici in quanto li si
trova tutti nel gruppo su
whatsApp.
In una società in cui il tempo viene
misurato in byte vi è ancora posto
per Dio?
(Luisa, 19 anni)
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VERSO LA PERIFERIA DELLA COMUNITÀ
CRISTIANA Alcuni dati
Chi è giovane oggi vive la propria condizione in un mondo diverso dalla generazione dei propri genitori e dei propri educatori. Non solo il sistema di vincoli e
opportunità cambia con le trasformazioni economiche e sociali, ma mutano, sottotraccia, anche desideri, bisogni, sensibilità, modo di relazionarsi con
gli altri. (Doc .Prep. Sinodo, 2)
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Lei crede a qualche tipo di religione o credo filosofico?
% 2013
%2014
%2015
%2016
Sì, alla religione cristiana cattolica 55,9 52,2 49,0 50,7
Sì, a una religione cristiana non cattolica 2,4 2,6 2,5 2,6
Sì, mi sento cristiano ma senza nessuna specificazione
6.4 7,8 5,4 5,1
Sì, a religioni non cristiane monoteiste (ebraismo, islam,…)
1,4 1,6 1,1 1,5
Sì, a religioni orientali (buddismo, induismo…)
0,8 0,9 1,4 1
Sì, credo a un’entità superiore senza riferimento a nessuna religione
10.1 9,2 7,7 6,2
No, non credo a nessuna religione o filosofia trascendente
15.2 17,7 23,6 23,5
Credo che sulla religione non ci si possa esprimere
7.8 8 9,3 9,2
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Una realtà mescolata con i propri
stati d’animo.
«Una persona, un bambino può essere in un momento DIO.
Ma anche una montagna, cioè… non so come dire.
Un’atmosfera particolare. So che
è molto strano…però lo vedo più così.»
«La fede nasce dal rapporto personale che hai tu con DIO, un DIO indeterminato... che
può essere cristiano come non. Io con il mio DIO ho un rapporto personale che è dentro
di noi. Ognuno di noi ha un rapporto singolare col proprio DIO. Ognuno di noi è
unico e quindi ognuno di noi ha la sua idea di DIO.
I giovani pensano a Dio dentro la
relazione che hanno con Lui.
Dio
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«Sono una ragazza agnostica, nel senso che mi affido solamente alla
potenzialità della mia ragione e dato che essa non è in grado di
comprendere tutto ciò che riguarda il metafisico, tutto ciò che comunque è
trascendentale, io ritengo che un DIO,
un essere superiore, possa esistere, però non ne nego neppure la totale
assenza.»
Chi non crede, si affida solo alla ragione
Il Dio di chi non crede
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Il Dio degli «altri»
«Credo che ognuno sia libero di credere in ciò che vuole. Si deve trovare un dialogo comune, però l’importante è che ci sia rispetto reciproco».
Le religioni non cristiane: rispetto, tolleranza, interesse
“Ci sono cose splendide in ognuna delle grandi religioni sulla terra, è un po' come un prisma: la luce entra ed esce di mille colori, ma è la stessa luce. L'uomo che crede e si mette in dialogo con il trascendente è una cosa spettacolare, siano i muezzin in Marocco e gli aborigeni che cantano in Australia. La luce è una e il mondo è come un prisma...”
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È un dialogo personale e interiore con Dio.
«La PREGHIERA è qualcosa di intimo. È
come quando tu parli privatamente con una tua amica, con una persona cara, hai delle cose da dire che magari preferisci tenere per te e per quella persona. Preferisco sempre la PREGHIERA in camera
mia o comunque in posti privati e preferisco le PREGHIERE non prestabilite… l’ave Maria, il padre nostro sono PREGHIERE
bellissime, e ovviamente non si toccano, però mi piace anche un discorso diretto con Dio .
«Io penso di non aver bisogno di andare a messa la domenica per
essere vicino a DIO.»
La preghiera
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Non si capisce che cosa c’entri la Chiesa con il proprio rapporto con Dio.
Fanno problema gli errori e i difetti della Chiesa.
Mi sono allontanata dalla Chiesa cattolica, soprattutto dall’istituzione, più che dal DIO in sé,
dopo aver studiato la storia della Chiesa, la faccenda della simonia e ho avuto un rigetto nel
momento in cui ho iniziato ad emanciparmi a livello culturale
La Chiesa
«secondo me le riunioni di fede dovrebbero essere più libere non con regole che magari vengono imposte così a discrezione del capo».
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Papa Francesco
lui ascolta, ha voglia di ascoltare, e soprattutto si è spogliato di tutte queste cose sfarzose che avevano gli altri.»
«quest’estate a Cracovia, … a parte che io ho pianto per una settimana, perché quando parla ti smuove proprio tutto,
tutte le viscere, tutto, perché va proprio a toccare quei punti fragili che abbiamo, e poi problemi concreti, non so mi è rimasta in mente la frase che ha detto lui “ vivete
con le vostre nonne, godetevi i vostri nonni” è una cosa che non ci si aspetta
di sentire da un Papa, però è la semplicità più bella che ci sia, … E poi
quello che secondo me colpisce di più è che è povero, semplice, schietto, e forse
questo lo rende più vicino».
Piace il suo modo diretto e semplice di comunicare, il suo amore ai poveri e per la pace
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La fede è un cammino personale
«Tre anni fa ho cominciato a domandarmi: ma questa fede che mi è stata
insegnata ma... la vivo oppure è un'esperienza così... ? Ho cominciato a ricercare un cammino personale di fede che andasse oltre quello
che mi era stato insegnato alla catechesi, quindi ho... vabbé, sono rimato a frequentare la parrocchia, ma ho anche cercato l'aiuto di un padre spirituale per farmi aiutare in questo cammino. Quindi piano piano, ho anche scoperto l'importanza di determinati gesti, ad esempio la messa domenicale, se prima la vivevo come una sorta di tradizione, adesso ho scoperto nella celebrazione
un incontro, e...
Ecco comunque man mano che vado avanti mi aumentano i problemi, perché mi trovo davanti alla realtà, tante volte mi scontro con... proprio con DIO
tante volte mi ci arrabbio... e... però so alla fine che quello che lui mi chiede lo chiede perché ha una volontà di amore, perché poi io man mano ci arrivo, ci
arriverò piano piano».
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Credere dà un senso alla vita, dà speranza e soprattutto fa sentire che non si
è mai soli
È come se avessi sempre qualcuno vicino, non sei da solo, sei supportato in ogni momento da un qualcosa vicino che è come se ti aiutasse sempre, è essere convinti che ci sia sempre qualcuno che ti sta vicino, che quando ti senti solo e ti senti perso nel mondo, c’è qualcuno, sono tranquillo, non sono mai solo.
Il bello di credere
Mi fa sentire abbracciato, mi fa sentire anche un po'
arrabbiato quando magari ci parlo e... sto in una situazione
un po' triste e la risposta è... abbandonati...,
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“Io mi sento di vivere la mia fede come
piace a me, nel senso che sono
assolutamente certa che non sia necessario andare in Chiesa tutte le
domeniche per credere, è necessario il pensiero di un minuto e mezzo nella
giornata, mi basta il pensiero”
Dio a modo mio
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“Mi sono riavvicinata pensando che da sola non ce l’avrei fatta … vivo dei momenti difficili, ho pensato che se sono riuscita a superare
determinati momenti, è anche perché qualcuno mi ha aiutato (…), e questo è il
motivo fondamentale per il quale ho pensato che qualcosa deve esistere …”
Qualcosa deve esistere…
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I percorsi formativi I giovani intervistati hanno in genere frequentato i percorsi di iniziazione cristiana in parrocchia.
Di questa esperienza hanno un cattivo ricordo perché:
❖ si sono sentiti costretti a frequentare il catechismo,
❖ L’hanno vissuto come un’esperienza simile a quella della scuola,
❖ Hanno vissuto come un obbligo andare a Messa, rito che hanno
avvertito come anonimo e freddo.
Dopo i sacramenti, hanno lasciato la pratica religiosa e la comunità
cristiana.
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A che cosa è servito il catechismo?
Ha dato ai giovani un bagaglio di conoscenze e di prospettive, alle quali attingono
al bisogno e
in modo
soggettivo
Non ha dato loro una comunità
«Non diciamo che oggi è più
difficile; è diverso!
Dobbiamo riconoscere che il
contesto dell’Impero romano non
era favorevole all’annuncio del
Vangelo, né alla lotta per la
giustizia, né alla difesa della
dignità umana….”
(Papa Francesco, EG 263).
Oggi è più difficile di un tempo educare i giovani alla fede!???
© 2017 Ipsos.
Chi saprà
soffiare via la
cenere che
copre la brace
e far
riaccendere il
fuoco?
Dov’è la brace?
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2. Frammentazione identitaria la fede, se c’è, è una delle componenti
dell’identità, talora neppure la più importante (religione “fai da te”, affievolimentodel senso della colpa, la riconciliazione è sacramento più in crisi)
1. Individualismo, investimento nelle relazioni sociali ristrette, affievolimento del senso
di appartenenza sociale
3. Ripiegamento difensivo, tutto è minaccioso, lo sguardo sul mondo è sfiduciato e diffidente omofilia
Il cambiamento antropologico che ha caratterizzato il mondo adulto riguarda
anche i giovani
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2. La competizione in contrapposizione alla cooperazione
1. L’uomo che si fa da sé in contrapposizione al valore delle relazioni
3. Le regole in contrapposizione all’anomia
I giovani respirano lo stesso clima del Paese, non possono essere molto diversi,
anche perché sono venute meno le fratture generazionali, le età di passaggio
con i loro riti e i loro simboli e, molto più che nel passato, siamo interconnessi.
I modelli e i valori sono trasversali
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2. Dall’altro gli adulti li sostengono con una rete di protezione che li preservi daqualsiasi rischio. Come si può immaginare che affrontino sfide e i rischiconseguenti se non contempliamo “inciampi” e non consentiamo loro di cadere erialzarsi?
1. Da un lato si impone uno sguardo severo, deluso, giudicante: “ai miei tempi”,rinfacciamento di modelli culturali e valoriali diversi (i famosi sacrifici), di ununiverso simbolico diverso
3. Come si può dare loro fiducia e speranza?
Forteambivalenza del mondo adulto nei confronti dei giovani
© 2015 Ipsos.
Forteambivalenza del mondo adulto nei confronti dei giovani
4. Emblematico il caso della convivenza, spesso vero e proprio “rodaggio” del matrimonio. Intal senso è proprio il contrario del principio che sta alla base del matrimonio, laico oreligioso: ci si affida reciprocamente, senza calcoli, con un po’ di incoscienza, desiderosi direalizzare un progetto di vita comune, il cui valore aiuta a superare tutto, anche le piccoleo grandi difficoltà della vita quotidiana
5. In generale si osserva una diffusa generalizzazione di una realtà, quella giovanile,articolata e complessa
6. Appare necessaria l’uscita dal “quadrilatero” che definisce il mondo dei giovani:bamboccioni-choosy-sdraiati-martiri