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N E W S DALL’ORDINE CORSI/CONVEGNI L’Ordine è stato informato dei seguenti corsi e convegni: 1) Congresso Nazionale SIB La Società Italiana di Buiatria ci ha inviato il programma preliminare del XLVIII Congresso Nazionale SIB, che si terrà a Montichiari (BS), presso il Centro Fiera del Garda nei giorni 8 e 9 settembre 2016. Chi fosse interessato, ce lo può richiedere per email ([email protected]) oppure può visualizzarlo sul sito www.buiatria.it L’iscrizione è da inviare tramite il seguente form online: http://mvcongressi.onlinecongress.it/Cod1712 Per informazioni: [email protected]; tel. 0521/290191 2) SCIVAC: www.scivac.it http://registration.evsrl.it Chirurgia dei tessuti molli e duri: conoscere le complicanze e imparare a gestirle 28/30 ottobre Arezzo Il cane sportivo: un cane speciale che necessita attenzioni speciali 5/6 novembre San Donato Milanese (MI) SCUOLA DI MEDICINA OMEOPATICA DI VERONA da email Scuola Di Medicina Omeopatica di VR 06/07/16 La Scuola di Medicina Omeopatica di Verona (Vicolo Dietro Santi Apostoli, 2– tel 0458030926 – fax 0458026695– email [email protected]www.omeopatia.org) presenta le attività per l'Anno Accademico 2016-2017, che inizieranno nel prossimo mese di ottobre. Corso biennale per Medici Veterinari. Partendo dai contenuti metodologici e farmacologici fondamentali della Medicina Omeopatica, verranno affrontate le patologie proprie alla clinica veterinaria, con lo scopo di dare gli elementi necessari ad arricchire le potenzialità terapeutiche del Medico Veterinario. Gli obiettivi del corso sono infatti l’acquisizione delle capacità tecniche atte ad affrontare una prescrizione omeopatica efficace sia per gli animali da reddito che per gli animali da compagnia. E’ possibile iscriversi al corso completo o alla singola giornata d’interesse. Verrà rilasciato un attestato di partecipazione a chi avrà frequentato il corso nella sua interezza. Calendario: Sabato 15 ottobre, 6 novembre, 18 dicembre 2016, 15 gennaio, 5 marzo, 2 aprile e 14 maggio 2017 http://omeopatia.org/corso/corso-biennale-per-medici-veterinari-anno-2016-2017/ Corso triennale di formazione in omeopatia per medici, veterinari, odontoiatri, farmacisti e studenti degli ultimi due anni delle rispettive facoltà. Il corso fornisce le competenze professionali necessarie ad affrontare e gestire la comune pratica ambulatoriale nonché casi cronici complessi. Gli insegnamenti si sviluppano in 8 fine settimana annuali di lezione, completati da seminari, pratica ambulatoriale e supervisioni cliniche, studio domiciliare. Il monte ore ed i programmi seguono le indicazioni date dall’ECH (European Committee for Homeopathy) e dalla FIAMO (Federazione Italiana delle Associazioni e dei Medici Omeopati) le due principali associazioni del settore in ambito rispettivamente europeo e nazionale. L’organizzazione delle lezioni è rigorosa, puntuale e con contenuti altamente qualificati. Ogni anno gli studenti devono sostenere gli esami su tutte le materie insegnate e alla fine del triennio è prevista una valutazione approfondita con la presentazione di una tesi su argomenti che riguardano la metodologia e la clinica medica omeopatica. L’accesso è a numero chiuso e per accedere all’anno successivo è necessario avere seguito almeno l’80% delle lezioni dell’anno in corso. Calendario: 15-16 ottobre, 5-6 novembre, 17-18 dicembre 2016, 14-15 gennaio, 4-5 febbraio, 4-5 marzo, 1-2 aprile, 13- 14 maggio 2017. http://omeopatia.org/corso/corso-triennale-di-formazione-base-in-omeopatia-anno-2016-2017/

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N E W S

DALL’ORDINE

CORSI/CONVEGNI L’Ordine è stato informato dei seguenti corsi e convegni:

1) Congresso Nazionale SIB La Società Italiana di Buiatria ci ha inviato il programma preliminare del XLVIII Congresso Nazionale SIB, che si terrà a Montichiari (BS), presso il Centro Fiera del Garda nei giorni 8 e 9 settembre 2016. Chi fosse interessato, ce lo può richiedere per email ([email protected]) oppure può visualizzarlo sul sito www.buiatria.it L’iscrizione è da inviare tramite il seguente form online: http://mvcongressi.onlinecongress.it/Cod1712 Per informazioni: [email protected]; tel. 0521/290191

2) SCIVAC: www.scivac.it http://registration.evsrl.it Chirurgia dei tessuti molli e duri: conoscere le complicanze e imparare a gestirle 28/30 ottobre Arezzo Il cane sportivo: un cane speciale che necessita attenzioni speciali 5/6 novembre San Donato Milanese (MI)

SCUOLA DI MEDICINA OMEOPATICA DI VERONA da email Scuola Di Medicina Omeopatica di VR 06/07/16

La Scuola di Medicina Omeopatica di Verona (Vicolo Dietro Santi Apostoli, 2– tel 0458030926 – fax 0458026695– email [email protected] – www.omeopatia.org) presenta le attività per l'Anno Accademico 2016-2017, che inizieranno nel prossimo mese di ottobre. Corso biennale per Medici Veterinari. Partendo dai contenuti metodologici e farmacologici fondamentali della Medicina Omeopatica, verranno affrontate le patologie proprie alla clinica veterinaria, con lo scopo di dare gli elementi necessari ad arricchire le potenzialità terapeutiche del Medico Veterinario. Gli obiettivi del corso sono infatti l’acquisizione delle capacità tecniche atte ad affrontare una prescrizione omeopatica efficace sia per gli animali da reddito che per gli animali da compagnia. E’ possibile iscriversi al corso completo o alla singola giornata d’interesse. Verrà rilasciato un attestato di partecipazione a chi avrà frequentato il corso nella sua interezza. Calendario: Sabato 15 ottobre, 6 novembre, 18 dicembre 2016, 15 gennaio, 5 marzo, 2 aprile e 14 maggio 2017 http://omeopatia.org/corso/corso-biennale-per-medici-veterinari-anno-2016-2017/ Corso triennale di formazione in omeopatia per medici, veterinari, odontoiatri, farmacisti e studenti degli ultimi due anni delle rispettive facoltà. Il corso fornisce le competenze professionali necessarie ad affrontare e gestire la comune pratica ambulatoriale nonché casi cronici complessi. Gli insegnamenti si sviluppano in 8 fine settimana annuali di lezione, completati da seminari, pratica ambulatoriale e supervisioni cliniche, studio domiciliare. Il monte ore ed i programmi seguono le indicazioni date dall’ECH (European Committee for Homeopathy) e dalla FIAMO (Federazione Italiana delle Associazioni e dei Medici Omeopati) le due principali associazioni del settore in ambito rispettivamente europeo e nazionale. L’organizzazione delle lezioni è rigorosa, puntuale e con contenuti altamente qualificati. Ogni anno gli studenti devono sostenere gli esami su tutte le materie insegnate e alla fine del triennio è prevista una valutazione approfondita con la presentazione di una tesi su argomenti che riguardano la metodologia e la clinica medica omeopatica. L’accesso è a numero chiuso e per accedere all’anno successivo è necessario avere seguito almeno l’80% delle lezioni dell’anno in corso. Calendario: 15-16 ottobre, 5-6 novembre, 17-18 dicembre 2016, 14-15 gennaio, 4-5 febbraio, 4-5 marzo, 1-2 aprile, 13-14 maggio 2017. http://omeopatia.org/corso/corso-triennale-di-formazione-base-in-omeopatia-anno-2016-2017/

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Corso di Perfezionamento in omeopatia Il corso è indirizzato ai colleghi che hanno già conseguito una formazione di base e che vogliono acquisire maggiore competenza nella presa e nella conduzione dei casi clinici. Consta di 8 giornate intere e prevede che le mattine siano dedicate ad uno studio approfondito della materia medica, con rimedi raggruppati per affinità cliniche; ad approfondimenti metodologici nella gestione dei casi; ad aggiornamenti scientifici sui meccanismi d’azione dei farmaci omeopatici. I pomeriggi saranno invece dedicati alla Clinica dal vivo di pazienti con disturbi cronici condotta da docenti esperti della Scuola e alla Supervisione di casi portati dai partecipanti. Vi faranno seguito l’analisi e la discussione comune di quanto avvenuto, l’inquadramento diagnostico e prognostico dal punto di vista omeopatico oltre che medico generale, le tappe prevedibili della terapia, la scelta del rimedio con le sue diagnosi differenziali. Svolgeremo inoltre una intera giornata seminariale col dr. Massimo Mangialavori, omeopata dei più seri e competenti della scena internazionale. La partecipazione all’intero corso viene certificata ed è riconosciuta come curriculum. Calendario: 15 ottobre, 5 novembre, 17 dicembre 2016, 14 gennaio, 4 febbraio, 4 marzo, 1 aprile, 13 maggio 2017. http://omeopatia.org/corso/perfezionamento-in-omeopatia-anno-2016-2017/ Seminari Ogni anno la Scuola, a completamento delle sue attività didattiche, organizza dei seminari, obbligatori per i suoi iscritti e aperti a tutta la comunità omeopatica. Per l’Anno Accademico 2016-2017 ne sono previsti 3: • Sabato 26 novembre 2016 – Seminario “La ricerca scientifica in omeopatia oggi” che farà il punto sulle più recenti acquisizioni, in particolare in ambito clinico, nazionale ed internazionale, sull’argomento. http://omeopatia.org/seminario/la-ricerca-scientifica-in-omeopatia-oggi-verona-26112016/ • Sabato 28 e domenica 29 gennaio 2017 - Seminario su “La gestione dell’errore clinico”. Centrato sul confronto metodologico partendo dalle evidenze della pratica ambulatoriale, vedrà l’intervento di docenti delle diverse Scuole operanti in Italia, proponendosi come aiuto alla attività quotidiana dei tanti colleghi omeopati. http://omeopatia.org/seminario/la-gestione-dellerrore-clinico-verona-28-2912017/ • Sabato 4 febbraio 2017 - Seminario “La presa del caso: il concetto di campo terapeutico secondo il Metodo della

Complessità” con il dottor Massimo Mangialavori http://omeopatia.org/seminario/la-presa-del-caso-il-concetto-di-campo-terapeutico-secondo-il-metodo-della-complessita-verona-4-febbraio-2017/ Per qualsiasi altra informazione e per i programmi dettagliati consultare il sito www.omeopatia.org alle pagine CORSI e

SEMINARI.

IN VIAGGIO CON VETERINARI SENZA FRONTIERE da email VSF Italia 07/07/16

Anche quest’anno Veterinari Senza Frontiere (VSF) ha organizzato un viaggio assieme a ViaggieMiraggi, agenzia che si occupa di turismo solidale. Dal 10 al 21 settembre un veterinario VSF accompagnerà (assieme ad un mediatore culturale) i partecipanti in uno splendido tour del Marocco (Marrakech, Aglou, Akka, Foum Zguid, Marrakech) di 11 giorni in corrispondenza della festa dell’Eid al-Adha, una festa con la quale i Musulmani rendono grazie a Dio sacrificando per lui un montone. Durante la permanenza si avrà la possibilità di scoprire le bellezze del Marocco e di partecipare assieme alle famiglie locali alla festa, senza distogliere l’attenzione da quello che è il rischio igienico-sanitario legato a queste tradizioni. Il soggiorno infatti prevede incontri formativi/divulgativi sia per i partecipanti al viaggio che per i locali, attraverso lezioni frontali sulle principali zoonosi e patologie a trasmissione alimentare presenti nell’area, con campagne incentrate sulla prevenzione dell’Echinoccocosi, patologia negletta che ancora causa milioni casi nel mondo. Inoltre, essendo il 28 settembre il Word Rabies Day verrà effettuata una campagna di sensibilizzazione anche nei confronti di tale malattia. Ancora verranno affrontati i temi del pastoralismo, della macellazione rituale e tanto altro… il viaggio fornisce sempre l’occasione di approfondire temi nuovi anche in base alle richieste dei partecipanti. Info: www.veterinarisenzafrontiere.it/2016/07/06/in-viaggio-con-veterinari-senza-frontiere-destinazione-marocco1 Link dell'agenzia per richiedere un preventivo: www.viaggiemiraggi.org/veterinari-senza-frontiere

COMUNE DI MANTOVA: E' ATTIVO IL SERVIZIO ALERT SYSTEM DA www.comune.mantova.gov.it 10/07/16

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E' in funzione a Mantova Alert System, un servizio di informazione telefonica con cui verranno comunicate notizie riguardanti eventuali rischi di allerta. I rischi possono riguardare il meteo, la sospensione di servizi, l'interruzione di strade, chiusure scuole, eccetera, ma anche notizie utili di interesse generale riguardanti le diverse iniziative del Comune di Mantova. "La sfida - ha detto il sindaco Mattia Palazzi - è quella di rendere moderna ed efficace la pubblica amministrazione. Con i normali strumenti di comunicazione è impossibile coniuga re la velocità delle cose da fare con la corretta informazione ai cittadini, ma da ora ci sarà molta più rapidità. L'obiettivo è la mappatura via per via in modo che, in caso di lavori, vengano avvisati solo i residenti della zona e non tutti i cittadini. Ci vorrà qualche settimana perché il servizio parta, ci lavoreremo con Apam, Tea, Aster e le altre partecipate, oltre che con polizia locale e sportello unico. Faccio un appello ai cittadini affinchè si iscrivano in massa". Il messaggio sarà inviato con una voce preregistrata che comunicherà la notizia direttamente al numero telefonico indicato. La società che ha fornito il servizio, la ComunicaItalia di Roma, è già in possesso di una banca dati telefonica con i numeri fissi che risultano dagli elenchi pubblici, ma affinché il servizio sia più efficace può essere molto utile ampliare i recapiti a disposizione. Chi vuole essere raggiunto da questi messaggi anche sul suo cellulare o su altri numeri di rete fissa non presenti nell'elenco telefonico può iscriversi compilando l'apposito modulo che si aprirà cliccando sull'icona "Alert system" che si trova sulla home page del nostro sito istituzionale: www.comune.mantova.gov.it Alert system è un servizio operativo per la tutela della popolazione efficace ed economico. E' in grado di comunicare ai cittadini in completa autonomia ed in totale sicurezza 24 ore su 24, di effettuare telefonate sia a telefoni fissi che mobile, fax, email, telegrammi e raccomandate e permette di fare oltre 200mila chiamate ogni ora. Esiste anche la possibilità di creare liste di utenti telefonici del Comune per poter raggiungere in maniera efficace il cittadino, le liste possono essere geolocalizzate in frazioni, quartieri, vie, piazze, scuole, attività commerciali oppure su iscrizione diretta dei cittadini che vorranno essere informati su particolari tematiche, iscrivendosi in un apposito form sul sito del Comune oppure attraverso l'App dedicata. L'App è scaricaribile gratuitamente da tutti i cellulari sia Apple, Android, e Windows, ed è una piattaforma di comunicazione tra l'amministrazione comunale e i cittadini dove potranno trovare i numeri utili, le reperibilità 24 su 24 ore, le norme di comportamento in caso di frane, alluvioni, incendi, terremoto e qualsiasi altra informazione. La novità di questo sistema è anche il servizio app non app, per cui chiamando il numero verde gratuito 800.18.00.28 si riceverà un sms con il link per poter visualizzare il contenuto della app sul normale browser del cellulare. In questo modo anche i telefoni non compatibili con le app dei vari store, potranno comunque usufruire del servizio.

CERCASI VETERIARIO/A PICCOLI ANIMALI Centro Veterinario Mantovano ricerca collega per collaborazione. Chi è interessato contatti il Dr Cantoni: 345/3062531.

CERCASI VETERIARIO/A PICCOLI ANIMALI Cercasi collaboratore/trice, inizialmente part-time, da inserire in struttura avviata situata a Volta Mantovana. Non si esclude la possibilità di collaborazione continuativa. Chi è interessato contatti la Dr.ssa Alessia Laba: 349/8382831

CHIUSURA UFFICIO La sede dell’Ordine resterà chiusa da venerdì 22 a venerdì 29 luglio.

FISCO/SENTENZE/NORMATIVE

DISCIPLINA FISCALE DELLE AUTO IN USO AI PROFESSIONISTI da Professione Veterinaria n. 13/maggio 2016

Ai fini delle imposte dirette la norma che regola la deducibilità dei costi relativi alle autovetture, compresi i costi di tutti i servizi connessi, è contenuta nell’art. 164 del DPR 22 dicembre 1986, n. 917 (TUIR). Detto articolo detta le

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percentuali di deducibilità per alcune tipologie di mezzi di trasporto a motore utilizzati nell’esercizio di imprese, arti e professioni, come segue: a) veicoli per i quali le spese e gli altri componenti negativi sono integralmente deducibili (100%). Si tratta dei veicoli esclusivamente strumentali nell’attività propria dell’impresa, dei veicoli adibiti ad uso pubblico; b) veicoli per i quali le spese e gli altri componenti negativi sono parzialmente deducibili (70%). Sono i veicoli dati in uso promiscuo ai dipendenti per la maggior parte del periodo d’imposta (di cui non diremo oltre per la ridotta eventualità che il caso si applichi ai professionisti); c) veicoli per i quali le spese e gli altri componenti negativi sono parzialmente deducibili (20%). Sono tutti gli altri veicoli esclusi quelli indicati alla precedente lettera a) e b). I veicoli utilizzati dai professionisti, dei quali ci occuperemo, rientrano tra quelli indicati alla lettera c). La deduzione è ammessa nella misura del 20%: – limitatamente ad un solo veicolo se la professione viene svolta in forma individuale; – se l’attività è svolta da associazioni professionali la deducibilità è consentita solo per un veicolo per ogni associato. Costo di acquisto Il limite massimo di costo di acquisto riconosciuto ai fini fiscali non può eccedere: – euro 18.075,99 per le autovetture; – euro 4.131,66 per i motocicli; – euro 2.065,83 per i ciclomotori. Quindi anche se l’autovettura ha un costo maggiore di euro 18.075,99 l’ammortamento verrà calcolato sul minore tra i due importi. Si ricorda però che per i beni acquistati nel periodo dal 15 ottobre 2015 al 31 dicembre 2016 il limite massimo fiscale andrà aumentato del 40% per effetto dell’agevolazione introdotta dall’articolo 1, commi 91-94 e 97 della L.208/2015 (legge di stabilità 2016). Gli importi maggiorati saranno quindi i seguenti: – euro 25.306,39 (invece di 18.075,99) per le autovetture; – euro 5.784,32 (invece di 4.131,66) per i motocicli; – euro 2.892,16 (invece di 2.065,83) per i ciclomotori. Locazione finanziaria Per l’utilizzo dei beni con contratti di locazione finanziaria non si tiene conto dell’ammontare dei canoni proporzionalmente corrispondente al costo di detti veicoli che eccede i limiti di costo fiscalmente rilevante come sopra indicati. In altre parole, per determinare la parte di costo deducibile occorre moltiplicare il canone di leasing per il rapporto tra il limite di costo fiscalmente rilevante e il costo del veicolo sostenuto dal concedente. Il risultato deve poi essere moltiplicato per il limite generale di deducibilità (20%). Locazione/noleggio Nei contratti di locazione (non finanziaria) non si tiene conto dell’ammontare dei costi di locazione/noleggio eccedente: – euro 3.615,20 per le autovetture; – euro 774,69 per i motocicli; – euro 413,17 per i ciclomotori. Per il noleggio non è prevista alcuna agevolazione (maggiorazione del 40%) diversamente dalle ipotesi di acquisto o leasing. I limiti sopra indicati vanno ragguagliati ad anno. Quindi nel caso di locazione di un’autovettura per 6 mesi l’importo di euro 3.615,20 ragguagliato alla durata della locazione sarà di euro 1.807,60. Nel caso di esercizio della professione svolta in forma associata i limiti sia per la locazione finanziaria sia per locazione e noleggio sono riferiti a ciascun associato. Spese e altri componenti negativi Rientrano nella nozione di spese e altri componenti negativi relativi ai mezzi di trasporto: – le spese per l’acquisto di carburanti e lubrificanti; – le spese di custodia (ad esempio autorimessa); – le spese di manutenzione e di riparazione; – l’IVA (relativa ai costi di acquisto, ecc.) oggettivamente indetraibile; – la tassa di immatricolazione e di possesso; – i costi per l’assicurazione; – le spese autostradali. Tutti i predetti costi saranno deducibili nella misura del 20%. Per quanto riguarda in particolare l’acquisto di carburanti si ricorda che l’obbligo di istituzione della scheda carburante e di annotazione dei singoli acquisti sostituisce la fattura e quindi sarebbe necessaria solo per i contribuenti che intendono effettuare la detrazione dell’IVA ai sensi dell’art. 19 del DPR 633/72. La circolare ministeriale numero 205 del 12 agosto 1998 e la circolare n. 42 del 9 novembre 2012 hanno precisato che la scheda

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carburanti costituisce anche il documento necessario per operare la deduzione del costo di acquisto ai fini delle imposte dirette indipendentemente dall’esercizio del diritto alla detrazione dell’IVA. Recentemente l’art. 7 co. 2 lettera p) del D.L. 13.5.2011 n. 70 ha previsto l’esonero dalla tenuta della scheda carburante per i soggetti passivi IVA che acquistano carburante per autotrazione esclusivamente mediante carte di credito, bancomat e carte prepagate. Quindi sarà sufficiente effettuare tutti gli acquisti di carburante pagandoli come sopra indicato per evitare la (scomoda) tenuta della scheda carburanti. IMPOSTA SUL VALORE AGGIUNTO La norma che stabilisce le percentuali di detraibilità dell’imposta sul valore aggiunto per quanto riguarda i veicoli a motore è contenuta nell’articolo 19-bis 1 del DPR 26 ottobre 1972, n. 633. Il predetto articolo, al comma 1, lettera c), stabilisce che, l’imposta relativa all’acquisto o all’importazione di veicoli stradali a motore e dei relativi componenti e ricambi è ammessa in detrazione nella misura del 40% se tali veicoli non sono utilizzati esclusivamente nell’esercizio dell’impresa, dell’arte o della professione. Risulta invece totalmente indetraibile l’IVA sugli acquisti di motocicli (e relativi componenti e ricambi) con motore di cilindrata superiore a 350 centimetri cubici. La lettera d) dello stesso comma uno stabilisce inoltre che l’imposta relativa all’acquisto o all’importazione di carburanti e lubrificanti destinati a veicoli stradali a motore, nonché alle prestazioni dipendenti da contratti di locazione finanziaria di noleggio e alle prestazioni di custodia, manutenzione, riparazione e impiego, compreso il transito stradale, dei beni stessi, è ammessa in detrazione nella stessa misura in cui è ammessa in detrazione l’imposta relativa all’acquisto o all’importazione di detti veicoli stradali a motore. IN SINTESI Le detrazioni ammesse sono le seguenti: Imposte dirette: – 20% del costo di acquisto (con i limiti di costo sopra indicati); – 20% del costo per l’utilizzo di ogni veicolo a motore (carburanti, lubrificanti, spese di manutenzione, custodia, assicurazioni, ecc). Imposta sul valore aggiunto: – 40% dell’IVA sull’acquisto di veicoli stradali a motore (e relativi componenti e ricambi); – 40% dell’IVA relativa a tutti i costi sostenuti per l’utilizzo di detti veicoli a motore; – indeducibilità assoluta per l’acquisto di motocicli (e relativi componenti e ricambi) con motore di cilindrata superiore a 350 centimetri cubici. ■

FATTURAZIONE ELETTRONICA GRATUITA DALL’AGENZIA DELLE ENTRATE da www.federfarma.it 09/07/2016

E’ accessibile la prima “release” dell’applicazione web realizzata gratuitamente dall’Agenzia delle Entrate (www.agenziaentrate.gov.it/wps/portal/entrate/home) per i contribuenti con partita iva che vogliono generare, trasmettere e conservare fatture in formato elettronico. Il servizio, realizzato in collaborazione con Sogei, può essere utilizzato da imprese e professionisti sia per le fatture destinate a privati (B2B), sia per quelle rivolte alla Pubblica amministrazione: basta accedere alla web application dal portale delle Entrate con le credenziali fornite agli utenti dei servizi telematici della medesima Agenzia, di Spis e della Carta nazionale dei servizi (Cns). Nel caso, è anche possibile consultare il sito di assistenza messo a disposizione dall’Agenzia per illustrare procedure e modalità d’impiego dell’applicazione (https://assistenza.agenziaentrate.gov.it/ServiziIva/KanaFattElettr.asp?New,Kb=FattElettr,t=startup.tem,Company=%7B8F8CE7C5-EDD2-45E8-9CE2-61A45234EDBF%7D). Come noto, il principale vantaggio offerto dalla fatturazione elettronica è la digitalizzazione dei processi amministrativi, da cui un apprezzabile risparmio nei costi (carta, stampa, spedizione eccetera) e una più rapida gestione delle fatture, con riduzione degli errori e dei relativi oneri. Nei prossimi mesi, avverte ancora l’Agenzia delle Entrate, sarà rilasciata una versione dell’app per smartphone e tablet, in modo da consentire fatturazione e gestione dei documenti anche in mobilità. da Newsletter FNOVI n. 25/13.07.16

CONVENZIONE FNOVI PER RC PROFESSIONALE: AGEVOLAZIONE PER I NUOVI ADERENTI ALLA POLIZZA Molto si è già scritto circa l’obbligo per i professionisti di dotarsi di una polizza professionale che copra dagli errori personalmente commessi nell’esercizio della professione. La RC professionale è una polizza assicurativa obbligatoria per tutti i professionisti iscritti agli albi professionali, la cui copertura deve risultare attiva nel momento in cui il professionista assume l'incarico verso il cliente. Va poi ricordato che non adempiere a tale

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disposizione e non informare il cliente circa l’assicurazione professionale costituiscono illecito disciplinare deontologico che sarà valutato dall’Ordine professionale di competenza. La Federazione Nazionale ha da tempo attivato una piattaforma informatica (www.fnovi.it/convenzioni/assicurazione-rc-professionale) per procedere all'emissione diretta della polizza di Responsabilità Civile Professionale per Medici Veterinari Liberi Professionisti e Dipendenti Pubblici, sulla base dell'accordo quadro tra FNOVI, Marsh e HDI Assicurazioni ed oggi informa che è stata ideata un’iniziativa promozionale volta ad incentivare la prima sottoscrizione della copertura assicurativa con HDI Assicurazioni per i Veterinari nuovi aderenti. L’agevolazione, valida solo per i nuovi aderenti e per la prima annualità di polizza, opera tramite una riduzione percentuale del premio iniziale, differente in funzione del periodo di sottoscrizione della polizza, come di seguito indicato: 1) Periodo 1 Agosto 2016 – 30 Settembre 2016 - Riduzione del 20% del premio 2) Periodo 1 Dicembre 2016 – 31 Gennaio 2017 - Riduzione del 10 % del premio La riduzione del premio verrà automaticamente applicata dalla piattaforma informatica per le nuove adesioni in relazione a tutte le Opzioni di Garanzia previste. Si confida che questa iniziativa possa contribuire ad incentivare concretamente l’adozione della copertura assicurativa della RC Professionale per il Medico Veterinario a condizioni economiche di assoluto favore, con garanzie contrattuali adeguate alla copertura del rischio. Con l’occasione si rammenta che la FNOVI ha contratto una polizza di Responsabilità Civile Professionale - sostenendone completamente i costi - in favore dei Veterinari iscritti per la prima volta agli Ordini Provinciali nel corso dell’intera annualità 2016: www.fnovi.it/convenzioni/rc-professionale-fnovi-per-i-neo-iscritti-2016 La copertura assicurativa è differenziata a seconda del momento dell’iscrizione dei giovani professionisti all’Albo professionale.

CASI PARTICOLARI DI ESONERO O RICONOSCIMENTO DI CREDITI ECM L'Agenas ha pubblicato il modulo (http://ape.agenas.it/professionisti/moduli-documenti.aspx) che potranno utilizzare i professionisti sanitari nei casi non disciplinati dalla Commmissione ECM. Si tratta di fattispecie (esonero, esenzione o riconoscimento del tutoraggio individuale) non previste dalla delibera del 17 luglio 2013 della Commissione Nazionale per la Formazione Continua (CNFC), nella quale erano stati disciplinati gli esoneri dall’obbligo formativo ECM, che, regolamentati a seconda dei casi, possono riguardare i professionisti sanitari che frequentano, in Italia o all’estero, corsi di formazione post-base propri della categoria di appartenenza; le esenzioni, invece, attengono principalmente ai casi di maternità, congedo parentale e adozioni; in caso di tutoraggio individuale, la Determina del 2013 riconosce crediti ECM ai tutor che svolgono attività di tutoraggio all’interno di tirocini formativi e professionalizzanti pre e post laurea previsti dalla legge; sono inoltre riconosciuti crediti ECM nella misura del 50% dei crediti attribuiti dal singolo evento accreditato all’estero. Infine ai liberi professionisti sono riconosciuti crediti formativi per attività di autoapprendimento. Il modulo pubblicato ora dall'Agenas serve a sottoporre le istanze di esonero, esenzione o riconoscimento di tutoraggio individuale per fattispecie non previste dalla delibera del 2013. Il modulo deve essere compilato digitalmente e sottoscritto con firma autografa, pena il rigetto dell’istanza; andrà poi inviato- con i relativi allegati- in formato .pdf a [email protected] La Commissione valuterà l’istanza nella prima riunione utile e trasmetterà l’esito al professionista sanitario.

COPPIE SEPARATE: CHI DETRAE LE SPESE MEDICHE DEI FIGLI? da www.donnamoderna.com luglio 2016

“Mi sono appena separata e ho ottenuto l’affidamento di mio figlio di 8 anni. In vista della dichiarazione dei redditi, il mio ex marito sostiene che la detrazione per le spese mediche del bambino spettino a lui, come negli anni passati, perché ha uno stipendio più alto del mio. È vero?” Vediamo di fare chiarezza con l’aiuto del commercialista Luca Ravelli: nel caso di una coppia separata legalmente, e in assenza di differenti accordi, la detrazione spetta al genitore che ha l’affidamento del figlio, quindi a te, cara Marina. In caso di affidamento congiunto, invece, lo sconto fiscale va diviso al 50%. Lo prevede l’art. 12 del Testo unico delle imposte sui redditi. Attenzione: può succedere che il genitore affidatario abbia un reddito così basso da non poter detrarre la spesa. A quel punto la detrazione spetterà all’altro genitore, che però dovrà versarla interamente a chi ha l’affidamento esclusivo del figlio. Da sapere: Per fruire delle detrazioni fiscali Irpef sulle spese mediche e sanitarie sostenute per i figli a carico, bisogna inserire le voci nel quadro E, rigo E1 della dichiarazione dei redditi. Puoi trovare tutte le informazioni sui bonus fiscali consultando il sito dell’Agenzia delle entrate all’indirizzo agenziaentrate.it oppure puoi chiamare l’848800444.

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MULTE: LE NOVITA’ SE LE PAGHI COL BONIFICO Da www.donnamoderna.com

Per saldare una multa ci sono 60 giorni di tempo dalla notifica. Fino ad oggi però chi usava un bonifico ne aveva meno perché a fare fede era la data di accredito, cioò quella in cui la banca riceveva il denaro. Ora un comma inserito nel nuovo decreto banche, elimina questa penalizzazione. D’ora in poi per il calcolo dei 60 giorni fa fede la data in cui si fa il bonifico, che sia on-line o allo sportello. Per lo stesso motivo, se vuoi lo sconto del 30% sulla sanzione, ora puoi ottenerlo pagandola con un bonifico entro 5 giorni dalla notifica anziché 3. Questa norma vale anche se vuoi usufruire dello sconto senza fare code: infatti puoi utilizzare il Mav elettronico che ti mette a disposizione il tuo conto corrente online.

SEGNALAZIONE CERTIFICATA DI INIZIO ATTIVITÀ (SCIA): LE NOVITÀ DELLA NUOVA DISCIPLINA da Gazzetta Informa News del 7 luglio 2016

Approvato dal Consiglio dei ministri il decreto legislativo recante attuazione della delega di cui all’articolo 5 della legge 7 agosto 2015, n. 124: si potrà presentare presso un unico ufficio, anche in via telematica, un unico modulo valido in tutto il paese. La pubblica amministrazione destinataria delle istanze e richieste pubblica sul proprio sito istituzionale il modulo. E’ previsto un unico ufficio a cui rivolgersi, che avrà il compito di interagire con tutti gli altri uffici e/o amministrazioni interessate. La richiesta al cittadino di documenti ulteriori rispetto a quelli previsti è considerata inadempienza sanzionabile sotto il profilo disciplinare. In particolare, è stata disciplinata la ricevuta che viene rilasciata a seguito della presentazione di istanze, segnalazioni o comunicazioni: la ricevuta – che costituisce comunicazione di avvio del procedimento - deve indicare i termini entro i quali l’amministrazione è tenuta a rispondere o entro i quali il silenzio dell’amministrazione equivale ad accoglimento dell’istanza; il provvedimento di sospensione dell’attività intrapresa è ora limitato ai soli casi di attestazioni non veritiere o di coinvolgimento di interessi sensibili (ambiente, paesaggio, ecc.); nel caso di Scia unica la possibilità di iniziare subito l’attività è circoscritta ai casi in cui non siano presupposte autorizzazioni o altri titoli espressi; è introdotta una disposizione transitoria che consente a Regioni ed enti locali di adeguarsi al nuovo regime entro il 1º gennaio 2017.

FARMACI

ANTIBIOTICORESISTENZA NEI SUINI ORGANICI E CONVENZIONALI Da Vet.journal 4 luglio 2016

L’allevamento organico del suino differisce da quello convenzionale in molti aspetti, tra cui l’utilizzo di antibiotici, la struttura della mandria, il regime alimentare, l’accesso agli spazi esterni e la disponibilità di spazio per suino. Uno studio ha indagato se tali differenze determinassero una minore comparsa di antibioticoresistenza nei suini organici in Danimarca, Francia, Italia e Svezia. Si prelevavano campioni di contenuto del colon e/o di feci e si determinava la minima concentrazione inibente (MIC) di 10 antibiotici in isolati di Escherichia coli. Inoltre, si determinava la percentuale di E. coli resistenti alla tetraciclina (TET) nel contenuto del colon e/o nelle feci di singoli suini. In tutti i quattro i paesi, la percentuale di resistenza ad ampicillina, streptomicina, sulfonamidi o trimetoprim era significativamente inferiore in E. coli dei suini organici. In Francia e in Italia, anche la percentuale di isolati resistenti a cloramfenicolo, ciprofloxacina, acido nalidixico o gentamicina era significativamente inferiore in E. coli dei suini organici. In nessuno dei paesi si riscontrava resistenza a cefotaxime. La percentuale di isolati di E. coli resistenti a TET così come la percentuale di E. coli TET-resistenti era significativamente inferiore nei suini organici rispetto a quelli convenzionali, fatta eccezione per la Svezia in cui la resistenza a TET era ugualmente bassa in entrambi i sistemi produttivi. Si osservavano inoltre differenze tra i paesi all’interno dei sistemi produttivi nella percentuale di resistenza ai singoli antibiotici così come nella percentuale di E. coli TET-resistenti, con percentuali mediane minori in Svezia e Danimarca rispetto a Francia e Italia. Lo studio indica che, in ciascuno dei 4 paesi analizzati, la resistenza di E. coli intestinale era meno frequente nei suini organici rispetto a quelli convenzionali, ma si osservavano anche evidenti differenze di resistenza tra i paesi all’interno di ciascun sistema produttivo,

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indicando che fattori specifici sia relativi al paese sia alla produzione influenzano la comparsa di resistenza, concludono gli autori.

PICCOLI ANIMALI

INFEZIONI IN CHIRURGIA ORTOPEDICA: LA PREVENZIONE POSTOPERATORIA Da Professione Veterinaria N. 22/giugno 2016

La prevenzione delle infezioni chirurgiche richiede un approccio sistematico a livello di struttura. Anche se la responsabilità per ciò che concerne la prevenzione non dipende esclusivamente dai chirurghi, essi sono tenuti ad assumere un ruolo di leadership nell’istituire dei protocolli adeguati, utilizzando un approccio multidisciplinare. I chirurghi o il responsabile del team chirurgico devono impedire l’indolenza e l’inerzia in tutti i membri team chirurgico e adottare i protocolli più rigorosi con l’obiettivo di prevenire le infezioni, potenzialmente devastanti in chirurgia ortopedica. PREVENZIONE POSTOPERATORIA: Un’attenta gestione del paziente dopo l’intervento sarà di aiuto anche nella prevenzione delle infezioni. Si raccomanda l’applicazione di una medicazione sterile sulla ferita chirurgica per 24-48 ore per consentire una prima cicatrizzazione. I chiodi dei fissatori esterni devono essere protetti con medicazioni adeguate. È richiesto l’utilizzo di un collare elisabettiano fino a 1-2 giorni dopo la rimozione dei punti di sutura per evitare il leccamento della ferita e la sua deiscenza. Esistono scarse evidenze mediche a supporto dell’utilizzo di antibiotici oltre le 24 ore dopo l’intervento. Antibiotici postoperatori a somministrazione orale possono essere prescritti per 5-7 giorni per limitare le conseguenze della contaminazione delle ferite causate da leccamenti o graffi, ma non ci sono prove chiare riguardo l’utilità del trattamento antibiotico al di là delle prime 24 ore dopo l’intervento.

IPOADRENOCORTICISMO ACUTO: TRATTAMENTO CON IDROCORTISONE IN 30 CANI Da Vet.journal 4 luglio 2016

Uno studio retrospettivo ha descritto l’efficacia, l’esito e gli effetti avversi dell’idrocortisone endovenoso e della fluidoterapia per il trattamento dell’ipoadreocorticismo acuto del cane. Si includevano 30 cani. Si osservava una risposta clinica eccellente e tutti i cani sopravvivevano fino alle dimissioni, effettuate entro un tempo mediano di 2 giorni. In 23 casi con dati completi, il tasso medio di modificazione del sodio in 24 ore era di 0,48 (±0,28) mmol/L/ora, mentre il tasso medio di modificazione del potassio era di -0,12 (±0,06) mmol/L/ora. Il potassio circolante si normalizzava nel 68,4 e 100% dei casi rispettivamente entro 12 e 24 ore. Non si riteneva necessario un trattamento aggiuntivo per l’iperkaliemia. La concentrazione plasmatica del sodio aumentava >12 mmol/L/24 ore in 7 casi su 23 (30,4%). Un cane mostrava segni neurologici temporanei associati. L’infusione endovenosa di idrocortisone e la fluidoterapia per il trattamento dell’ipoadrenocorticismo acuto si associano a una rapida risoluzione dell’iperkaliemia e sono ben tollerate, con pochi effetti avversi. È necessario un regolare monitoraggio degli elettroliti per evitare rapidi incrementi della concentrazione di sodio, concludono gli autori. DA La Settimana Veterinaria - N°964/giugno 2016

OTODECTES, L’ACARO DELL’ORECCHIO... E NON SOLO Otodectes cynotis è l’acaro dell’orecchio e si ritrova nei gatti, nei cani e in altri carnivori. È un parassita localizzato nel condotto uditivo esterno, ma non sono rari i casi in cui viene ritrovato anche in altre parti del corpo, in particolare sul collo, come si riscontra in caso di infestazioni massive. Questo ectoparassita evolve da uovo ad adulto nell’arco di 3 settimane, passando attraverso uno stadio larvale e due ninfali e l’infestazione avviene per contatto diretto. L’acaro provoca irritazione e reazioni infiammatorie dovute, principalmente, alla perforazione della cute e alle sue modalità alimentazione, oltre che al rilascio di sostanze antigeniche. Il prurito può essere assente fino a intenso; in tal caso, l’animale si gratta ripetutamente e violentemente, fino ad autotraumatismi che sfociano in escoriazioni, eritemi ed ematomi. L’otocariasi è una parassitosi molto diffusa, ma i numeri potrebbero essere sottostimati a causa delle infestazioni subcliniche, riscontrabili soprattutto nel gatto, che funge da reservoir.

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La diagnosi può essere effettuata mediante esame diretto del canale uditivo con un otoscopio oppure con l’osservazione al microscopio di un campione prelevato dalla cavità auricolare, che generalmente mostra un accumulo di cerume scuro e prodotti di secrezione dell’acaro stesso, simili a fondi di caffè.

LE ZECCHE, VETTORI DI INNUMEREVOLI PATOGENI Le zecche sono artropodi appartenenti al sottordine Ixodida. Sono ectoparassiti ematofagi obbligati non permanenti, con una forma piriforme e dimensione variabile in base allo stadio di sviluppo, al sesso e alla specie. In genere, le femmine adulte si accoppiano dopo il pasto di sangue, ma in alcuni casi l’accoppiamento può avvenire anche prima. Terminata la suzione, si lasciano cadere al suolo, dove, nell’arco di pochi giorni, iniziano a deporre le uova (anche fino diverse migliaia) che, in condizioni ottimali, schiudono in 2-3 settimane. Le larve salgono quindi sulla vegetazione in attesa dell’ospite, su cui effettuano il pasto di sangue; al pasto segue la fase di muta, che consente loro di raggiungere lo stadio di ninfe. E dopo un ennesimo pasto di sangue, le ninfe si trasformano in adulti e il ciclo può ricominciare. In base al numero di animali che parassitano per completare il ciclo e riprodursi, le zecche possono essere classificate in zecche a uno, due o tre ospiti, che possono appartenere sempre alla stessa specie oppure a specie differenti. Essendo parassiti ematofagi, il loro potenziale patogeno è associato a gravi forme di anemia, soprattutto in soggetti fortemente infestati e debilitati, e al loro potere vettoriale. Infatti, possono veicolare batteri (generi Borrelia, Ehrlichia, Anaplasma, Rickett-sia, Francisella, Bartonella ed Haemobartonella), virus (soprattutto Flavivirus, responsabili, ad esempio, della tick-borne encephalitise del louping-ill), protozoi (come Babesia spp. ed Hepatozoon spp.) e nematodi (ad esempio, Achantocheilonema spp.). Il pericolo maggiore è sicuramente rappresentato dalle zecche a tre ospiti e dalla possibilità di trasmissione transtadiale, transovarica e per co-feeding di alcuni patogeni. Inoltre, alcuni studi hanno evidenziato percentuali variabili di zecche in grado di albergare almeno un patogeno e casi non infrequenti di co-infezioni, con grave pericolo per la salute animale e dell’uomo. In Europa, le zecche di maggior interesse veterinario appartengono a quattro generi: Ixodes, Rhipicephalus, Dermacentor ed Haemaphysalis, mentre la specie maggiormente diffusa sul territorio italiano è sicuramente I. ricinus, zecca con una bassissima specificità d’ospite e un’elevata capacità vettoriale. La vasta distribuzione geografica di questa zecca sottolinea la sua elevata capacità di adattamento a diverse condizioni ambientali. Anche i cambiamenti climatici stanno favorendo la sua diffusione, tanto che sempre più elevate sono le altitudini alle quali può tranquillamente sopravvivere.

TARTARUGHE MARINE da Professione Veterinaria n. 16 - maggio 2016

Il Ministero della Salute ha istituito il Centro di Referenza nazionale sul benessere, monitoraggio e diagnostica delle malattie delle tartarughe marine. Con decreto, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, il Centro viene istituito - a seguito dell’istanza presentata dall’Izs della Sicilia - "considerata l’esperienza acquisita dall’Istituto. Lo zooprofilattico è infatti già stato nominato dalla Regione Sicilia Centro di monitoraggio e controllo di tartarughe marine e cetacei nonchè Centro regionale di recupero di tartarughe marine. www.izssicilia.it

I VACCINI E LE REAZIONI AVVERSE NEI GATTI da Professione Veterinaria N. 17 - maggio 2016

Le reazioni post-vaccinali sono solitamente di scarso rilievo e variano da sintomi locali quali dolore o gonfiore nel punto di inoculo a sintomi più generali quali febbre e debolezza; talvolta possono comparire dei fenomeni di zoppia. Purtroppo la presenza di processi infiammatori cronici nel sottocute in conseguenza dei protocolli vaccinali è uno degli elementi che possono favorire, in soggetti geneticamente predisposti, l’insorgenza di effetti collaterali quali lo sviluppo di un tumore, il fibrosarcoma. È noto in tal senso che gli adiuvanti presenti in molti vaccini possono determinare nel sito di iniezione lo sviluppo di un processo infiammatorio più profondo e diffuso che non quelli privi di adiuvanti. In base alle ricerche più recenti, anche se non si è trovata alcuna correlazione con uno specifico tipo di adiuvante, viene suggerito comunque, quando possibile ed in base alle condizioni cliniche dei pazienti, di utilizzare preferibilmente vaccini senza adiuvanti. È comunque importante sottolineare che l’uso di questi prodotti non elimina completamente il rischio di sarcomi iniezione-indotti. Alcuni ricercatori hanno infatti confermato che anche preparazioni ritardo iniettabili sono associate allo sviluppo di queste neoplasie. Sulla base dei dati in nostro possesso sappiamo anche che alcuni tipi di vaccini sono più a rischio di altri per lo sviluppo di FSA, quindi è necessario basarsi su criteri di effettiva necessità clinica quando essi vengono adoperati. Ad esempio, un gatto che vive in appartamento ai piani alti e non esce mai non ha la minima possibilità di contrarre il virus FeLV, quindi vaccinare questo tipo di soggetti non è assolutamente necessario. Se però l’animale è esposto a rischi reali di contrarre l’infezione dobbiamo considerare il fatto che un animale infetto da FeLV mediamente muore per

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varie malattie correlate entro 3 anni dall’inizio dell’infezione (circa il 70%); in questo caso è chiaro che il rischio di sviluppo di un sarcoma risulta essere molto più basso dei rischi connessi alla mancata vaccinazione. Ultimo, ma non ultimo, voglio ricordare che la vaccinazione non deve essere presa dal proprietario del gatto come un evento dannoso o stressante, questo anche perché si ripercuote negativamente sul gatto stesso. Una buona norma è considerare anche la vaccinazione come parte del gioco della vita naturale del gatto. Se il gatto non si stressa per la vaccinazione, la stessa sarà più facile e più efficace, perché lo stressimmunosopprime il sistema immunitario del paziente. Di seguito analizzeremo le medesime nozioni basandoci sull’ultimo PANEL PER LE VACCINAZIONI, 2013-15, pubblicato sul JFMS 2013-2015. Qui di seguito vengono riportate le principali linee guida per la pianificazione di un corretto protocollo vaccinale ricavate per il cane dal report dell’American Animal Hospital Association Canine Vaccine Task Force (2011, allegate ai presenti atti) e per il gatto dal report dell’American Association of Feline Practitioners and Academy of Feline Medicine Advisory Panel of Feline Vaccines (2013), completate da informazioni tratte da altre fonti. Per la maggior parte delle malattie più importanti, tali linee guida mondiali suggeriscono di ripetere la stimolazione antigenica con richiami triennali e non più annuali. Tali indicazioni nascono dalla volontà di non eseguire trattamenti immunizzanti non necessari, sulla base sia di studi che, valutando la durata dell’immunità conseguente alla vaccinazione (espressa come DOI, Duration Of Immunity), indicano la persistenza della risposta immunitaria ben oltre un anno dalla precedente vaccinazione, sia di altri che sottolineano la possibilità di conseguenze indesiderabili, quale ad esempio lo sviluppo di sarcomi nel sito di iniezione per i gatti. Ogni medico veterinario è quindi tenuto a seguire gli sviluppi scientifici di questi concetti e gli effetti dell’applicazione dei nuovi protocolli, al fine di offrire sempre un piano vaccinale efficace e associato al minor numero possibile di effetti indesiderati. Come già precedentemente ricordato, anche questi report dividono i vaccini disponibili in vaccini di base (core vaccines) e in vaccini accessori (non-core vaccines): i primi sono considerati essenziali in quanto hanno lo scopo di prevenire importanti malattie caratterizzate da elevata morbilità e mortalità e ampiamente distribuite; i secondi, invece, sono consigliati solo in determinate circostanze, quando esiste realmente il rischio di contrarre una determinata malattia e quando ci sono specifiche esigenze epidemiologiche. Fra questi sono compresi anche vaccini che, più che accessori, possono essere definiti “non raccomandati”, in quanto il loro uso apporta solo pochi benefici o al contrario è legato allo sviluppo di pesanti effetti collaterali indesiderati.

NUOVA RISONANZA MAGNETICA FUNZIONALE A ROMANENGO da email LA CITTADINA Fondazione Studi e Ricerche Veterinarie 04/07/16

La Cittadina Fondazione Studi e Ricerche Veterinarie informa che nei giorni scorsi è entrata in funzione a Romanengo la nuova Risonanza Magnetica Funzionale. Il secondo magnete superconduttivo da 1.5T affianca quello già presente, oltre alla TC64s. Trattandosi di una novità in ambito veterinario che apre a nuove prospettive diagnostiche, alleghiamo una prima nota illustrativa di ciò che differenzia un esame condotto con questo apparecchio rispetto ad una risonanza tradizionale. I punti salienti sono:

• esami ancora più rapidi (2-5 minuti lo studio completo dell’encefalo, 8 minuti lo studio della colonna di un cane di grossa taglia)

• esami panoramici (localizzazioni multiple, quadro clinico complesso o poco chiaro) • possibilità di sedazione semplice (paziente critico) • esami eseguibili anche in regime di urgenza • elevata risoluzione spaziale, utile nelle diagnosi più impegnative (plesso brachiale, nervi periferici, corpo

estraneo, ipofisi, menischi, etc) • elevata risoluzione di contrasto, utile nell’evidenziare lesioni non repertabili con esame a basso campo,

riducendo i falsi negativi. Le novità maggiori riguardano le applicazioni cliniche della diagnostica funzionale:

• sequenze BOLT, che evidenziando il consumo di ossigeno cerebrale permettono studi neurofisiologici (mappe di attivazione cerebrale) e la visualizzazione dei focolai epilettogeni

• immagini tensoriali e trattografia, utili nello studio dei fasci nervosi della sostanza bianca e dei nervi periferici (mielopatia degenerativa, sindrome della cauda equina, pianificazione chirurgica e radioterapica)

• diffusione, per patologia infartuale, infiammatoria e neoplastica • perfusione, per la caratterizzazione delle lesioni epatiche, spleniche e cerebrali • spettroscopia, ovvero la “biopsia metabolica”.

Auspichiamo che esiti diagnostici ancora più approfonditi possano essere un ulteriore aiuto nella pratica clinica dei Medici referenti. Data l’importanza delle ricadute in ambito neurologico ed oncologico, nelle prossime settimane

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verranno inviate alcune note informative dedicate. Nel frattempo vogliate gradire un’immagine di Beta vulgaris, meglio nota come bieta costa, realizzata con la nuova apparecchiatura (FFE3D T1, colorMIP).

ARITMIE SOPRAVENTRICOLARI La Settimana Veterinaria - N°963/giugno 2016

CARATTERISTICHE: La tachicardia sinusale proviene dalla stimolazione dell’automatismo sinusale la cui origine è spesso extracardiaca o che accompagna una malattia valvolare con un tono ortosimpatico elevato. Si manifesta in caso di frequenza cardiaca superiore a 160 battiti al minuto (bpm) nel cane e 180 bpm nel gatto. Questi valori sono influenzati dallo stress, dal dolore e dall’età. Tuttavia, la forma dell’animale non ha alcun impatto sulla frequenza cardiaca, a differenza di quanto a lungo ipotizzato. Le extrasistoli sopraventricolari sono contrazioni precoci originate da focolai ectopici situati all’in terno del nodo atriale o atrio-ventricolare. Sono caratterizzate dalla loro prematurità e da un complesso QRS stretto. Sono associate nella maggior parte dei casi a una malformazione strutturale cardiaca, in particolare la dilatazione atriale. La fibrillazione atriale corrisponde a una completa disorganizzazione dell’attività elettrica atriale: si tratta dell’anomalia più comune nel cane. È di origine lesionale (dilatazione atriale) nella maggioranza dei casi (soprattutto in cani di piccola taglia e gatti), ma nei cani grossa taglia si può anche osservare senza modifiche della morfologia cardiaca. TRATTAMENTO: Il trattamento della tachicardia sinusale è eziologico. Le extrasistoli sopraventricolari raramente sono sintomatiche al punto da richiedere un trattamento. La fibrillazione atriale può essere gestita con un trattamento di defibrillazione o con un trattamento medico che miri a ridurre la frequenza della fibrillazione. La cardioversione elettrica porta un miglioramento per 3-4 mesi; tuttavia, è poco praticata per ragioni di indisponibilità del materiale. La cardioversione farmacologica è possibile, ma raramente efficace, tranne in caso di fibrillazione atriale peranestetica. Nei cani, la fibrillazione è tollerabile fino a 120 bpm e non richiede trattamento. Oltre, la combinazione di diltiazem e digossina (5 μg/kg/12 h) è attualmente il trattamento di riferimento. Esso riduce la frequenza cardiaca in modo efficace per l’85% del tempo (contro il 12% con le stesse molecole in monoterapia). Nel cane, contrariamente a quanto osservato nell’uomo e nel gatto, e senza che si possa dare alcuna spiegazione, la fibrillazione non è generalmente un fattore di rischio per tromboembolia e la prescrizione di anticoagulanti non è necessaria. Prima della realizzazione del trattamento, l’esame ecocardiografico ricerca una disfunzione sistolica e una dilatazione atriale. Poiché l’effetto tossico della digossina può essere aumentato in caso di disfunzione renale o disturbi della kaliemia, si dovrebbe eseguire prima un bilancio biochimico. CONTROLLO: Va eseguito un controllo dopo una settimana di trattamento. La frequenza cardiaca deve essere inferiore a 140 bpm (idealmente compresa tra 90 e 110 bpm). Si devono ricercare gli effetti secondari (aritmie ventricolari o disturbi digestivi). I controlli successivi vanno programmati ogni 6 mesi per gli animali asintomatici e ogni 3 mesi per gli individui sintomatici. La qualità dell’esame stetoscopio è inferiore a quella dell’elettrocardiogramma (ECG) o dell’Holter. Il monitoraggio biochimico include il bilancio renale e la misurazione della kaliemia. La digossinemia va tenuta sotto controllo: la concentrazione terapeutica è di 0,5 - 1,5 ng/dl. Successivamente, se i risultati non sono soddisfacenti la dose può essere aumentata del 10-20%.

NUOVO CERTIFICATO PER L'INVIO DI CANI E GATTI IN BRASILE Da nota DGSAF 0016260 del 07/07/2016

La Direzione Generale della Sanità Animale ha diffuso il nuovo certificato veterinario per l’esportazione di cani e gatti verso il Brasile, reperibile sul portale web del Ministero della Salute: www.salute.gov.it/portale/temi/p2_6.jsp?id=1626&area=veterinariaInternazionale&menu=esportazioneesportazione Il nuovo modello di certificato internazionale- in doppia lingua italiano/portoghese- è valido per l'invio di canidi e felidi domestici verso il Brasile. Firmato dal Veterinario Ufficiale, contiene dichiarazioni di tipo anagrafico e

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sanitario dell'animale (vaccinazioni, eventuali trattatamenti e condizioni cliniche per attestare l'idoneità al trasporto) oltre che informazioni sul proprietario, luoghi di origine e di destinazione e sul mezzo di trasporto.

LEPTOSPIROSI: SORVEGLIANZA SIEROLOGICA IN ITALIA Da Vet.journal 11 luglio 2016

La leptospirosi è una malattia infettiva diffusa riemergente spesso sottostimata a livello mondiale. Uno studio dell’IZS della Lombardia e dell'Emilia Romagna ha valutato la distribuzione di questa zoonosi in Italia. Si raccoglievano i dati sierologici dei laboratori ottenuti tra il 2010 e il 2011. Si analizzavano mediante test di agglutinazione microscopica (MAT) i campioni di siero prelevati da 43.935 animali, utilizzando come antigeni un pannello di 8 sierogruppi (Australis, Ballum, Canicola, Grippotyphosa, Icterohaemorrhagiae, Pomona, Sejroe, Tarassovi). Si utilizzava un valore soglia di 1:100 per identificare le sieropositività. Mostravano titoli positivi 6279 sieri. I campioni di bovini (46,9%), suini (27,5%), ovicaprini (7,4%), cani (6,9%) e cinghiali (4,5%) erano più numerosi rispetto ai campioni di equini e altre specie. L’analisi dei dati indicava che i sierogruppi più comuni in Italia erano: Australis, presente in cani, cinghiali, cavalli, lepri, suini, volpi e roditori; Sejroe, identificato in bovini, pecore, capre e bufali; Icterohaemorrhagiae, presente in cani, capre e volpi; Pomona, identificato in suini, bovini e fauna selvatica; Grippotyphosa, identificato nelle lepri.

LEISHMANIA: SPECIE PRESENTI IN ITALIA E RISCHIO DI SPECIE ESOTICHE da La Settimana Veterinaria N. 966/giugno 2016

Settimana Veterinaria ha intervistato Gianluca Rugna, dirigente veterinario presso la sede di Modena dell’IzsLER. Quali sono le specie presenti in Italia e qual è il rischio che arrivino anche specie esotiche? GR: In Italia è attualmente presente solo Leishmania infantum, responsabile della leishmaniosi canina e delle forme viscerali e cutanee umane. Esiste certamente un rischio di introduzione di specie esotiche con pazienti infettatisi in Paesi endemici, ma per instaurare un ciclo di trasmissione autoctono è necessario che sul territorio sia presente anche l’insetto vettore specifico e la specie serbatoio. Paul Ready, ricercatore che si occupa di patologie trasmesse da flebotomi, ha scritto un’interessante pubblicazione sull’argomento. Ha affrontato per esempio il rischio di introduzione in Europa di specie come L. tropica, occasionalmente già segnalata in Grecia, e di L. donovani. Entrambe hanno un ciclo prevalentemente antroponotico, cioè non hanno bisogno di un passaggio in un animale serbatoio, ma hanno comunque bisogno di un vettore adatto alla trasmissione. È fondamentale un sistema rapido di diagnosi e trattamento farmacologico. SV: Si arriva così a un tema importante, quello delle specie serbatoio... GR: La specie serbatoio è in pratica quella che permette, per vari motivi, al parassita di superare il periodo invernale di assenza del flebotomo. È riconosciuto ormai da tempo che per L. infantum il serbatoio principale è rappresentato dal cane. Esistono altre specie animali sensibili a Leishmania e alcune potrebbero anche svolgere un ruolo di serbatoio secondario. Comunque sia, prima di attribuire un ruolo di serbatoio a una specie sono necessarie evidenze scientifiche. A tal proposito, anche le tecniche molecolari possono aiutare, confrontando ceppi da uomo e da animali, a individuare eventuali altre specie serbatoio. In ogni edizione delle News troverete un articolo in Inglese, una buona occasione per informarsi ripassando un pò la lingua

ZYGOMATIC ARCH-ATLAS WING STABILIZATION IN 5 DOGS WITH ATLANTO-OCCIPITAL DISLOCATIONS Da email La Cittadina Fondazione Studi e Ricerche Veterinarie 12/07/16

The Journal of Veterinary Medical Science ha pubblicato il recente lavoro sviluppato presso La Cittadina Fondazione Fondazione Studi e Ricerche Veterinarie di Romanengo (CR) dal titolo Zygomatic arch-atlas wing stabilization in 5

dogs with atlanto-occipital dislocations riservandogli lo spazio in copertina. Lo studio descrive una tecnica chirurgica

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originale per la correzione della lussazione traumatica atlanto-occipitale nel cane. Per garantirne un'ampia fruizione, il testo integrale è liberamente consultabile dal portale PubMed:

www.jstage.jst.go.jp/article/jvms/78/6/78_15-0421/_pdf www.lacittadina.org

FACEBOOK, REPERIBILITA’, COSTI: APPROCCI STRATEGICI PER LA SODDISFAZIONE DEI CLIENTI Da Professione Veterinaria n° 23/giugno 2016

Alison Lambert (BVSc MMRS MRCVS Special Lecturer in Business) è stata la guest speaker del III Management Forum organizzato da ANMVI nel contesto del Congresso SCIVAC di Rimini. Dopo la laurea in Medicina Veterinaria a Liverpool ha anche praticato la professione nel settore degli animali da compagnia, è la fondatrice della Onswitch, una società di consulenza che elabora le strategie di management sul comportamento del cliente. SOCIAL NETWORK: si sta come pagina professionale (della struttura), tenendola il più possibile separata dal profilo personale (il professionista come persona, marito, padre, ecc.). Mescolare i ruoli è sconsigliabile. Se il pubblico scrive sul profilo personale, meglio rispondere riportandolo sulla pagina della struttura. Non è solo una questione di professionalità (gli elementi personali possono influenzare negativamente il cliente), ma anche di strategia: «Si va su Facebook con la struttura – ha spiegato Alison - per generare referral traffic, cioè traffico on line da dirottare sul nostro sito web, cioè per farli entrare virtualmente nella nostra struttura, dove troveranno informazioni diverse da quelle pubblicate sui social e dove soprattutto troveranno il nostro numero di telefono per chiamarci. “The phone must ring”- ha insistito la relatrice. Il telefono che squilla è un obiettivo che si può raggiungere postando almeno due foto al giorno sulla pagina FB della struttura, orientate al caring (mai postare foto di ecografi!). Quando? Si può cercare di orientare il referral traffic scegliendo i momenti più efficaci per postare sui social. Fateci caso - ha fatto notare la Lambert – il telefono squilla soprattutto di lunedì e di lunedì mattina, dalle 8 alle 11. Preparatevi alle telefonate». PHYSICAL TOUCH POINT: si può avere il più bel sito web e la più bella pagina Facebook, ma non serviranno a nulla se una volta contattati di persona non ci si presenta come persone attrattive ed emotional. Interessante - fra i molti momenti di interazione con la platea - la domanda sulla reperibilità 24 ore su 24: SE IL CLIENTE CHIAMA LA DOMENICA PER UNA VACCINAZIONE, MENTRE NOI INTENDIAMO LA REPERIBILITÀ SOLO PER CASI DI EMERGENZA, COME RISPONDERE? Il cellulare della struttura o del professionista che si sono dichiarati reperibili (sul sito, sui volantini, sulle pagine gialle, ecc.) devono esserlo davvero. Oppure devono essere molto chiari nel precisare i termini del servizio. Ma oggi la domenica si avvia a diventare una giornata di open service, l’apertura domenicale è diventata un’opzione anche per le strutture veterinarie. Ancora una volta il telefono costringe alla prova dei fatti. Suggerimenti? Mostrarsi interessati al pet. E poi, gentilezza e disponibilità. Fanno sempre la differenza: First impression count. Last impression endure. I COSTI: Alison ha messo l’accento sull’importanza primaria della soddisfazione del cliente. “Non preoccupatevi troppo dei costi”- ha spiegato. Se un veterinario soddisfa tutti i requisiti attesi dal cliente, il problema del conto da pagare “diventa meno importante”. Al proprietario interessa prima di tutto l’approccio ‘care’ della struttura veterinaria. Quando l’ha individuata, spesso è perché ha già fatto un’ampia ricerca on line (“Pet Owners use Internet a lot”) per trovarne una vicina (“Pet owners use local vet”) e dunque si aspetterà che la sua fatica venga premiata. Per non bruciare il vantaggio così conquistato, occorre tenere presente una regola aurea: il pagamento va chiesto al momento giusto, agevolandolo con più opzioni e soprattutto tenendo sempre informato il cliente, fin dall’inizio, della spesa a cui andrà incontro e delle variazioni di costo che si possono rendere necessarie. Il problema sorge quando il proprietario non viene informato per nulla delle prospettive di spesa. Il cliente che sceglie in base alla vicinanza è più probabile che ritorni, quindi “stay local” è stato l’invito di Alison Lambert. “Molti proprietari vivono molto vicini a voi - ha aggiunto - pertanto il vostro target principale risiede in una zona vicina e ristretta”. Lo confermano le ricerche su Google Map, in virtù delle quali è molto importante essere ben geolocalizzati e rintracciabili.

GRANDI ANIMALI

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CALDO, SOS ANIMALI SOTTO STRESS DA MUCCHE AD API È ALLARME PRODUZIONE da http://giovanimpresa.coldiretti.it/ 12/07/16

Stress da caldo anche per gli animali nelle case e nelle fattorie dove le mucche che con le alte temperature stanno producendo fino al 15% di latte in meno rispetto ai circa periodi normali. E’ l’allarme lanciato dalla Coldiretti sulla base dei dati dell’Osservatorio agroclimatico del Ministero delle Politiche Agricole (www.politicheagricole.it/flex/FixedPages/Common/miepfy700_Osservatorio.php/L/IT) che parlano di massimo grado di emergenza produttiva in molte aree del Paese con rischi elevati di mortalità sulla base del Thi (Temperature Humidity Index), l’indice bioclimatico che permette di valutare la temperatura ambientale percepita dagli animali in relazione ai valori dell’umidità relativa dell’aria. Per le mucche – riferisce la Coldiretti – il clima ideale è fra i 22 e i 24 gradi, oltre questo limite gli animali mangiano poco, bevono molto e producono meno latte. In soccorso nelle stalle sono già scattate le contromisure anti afa nelle stalle dove gli abbeveratoi lavorano a pieno ritmo perché ogni singolo animale è arrivato a bere con le alte temperature di questi giorni fino a 140 litri di acqua al giorno contro i 70 dei periodi piu’ freschi. In funzione anche ventilatori e doccette refrigeranti per aiutare a sopportare meglio la calura. Al calo delle produzioni di latte si aggiunge dunque anche – conclude la Coldiretti – un aumento dei costi alla stalla per i maggiori consumi di acqua ed energia che gli allevatori devono sostenere per aiutare gli animali a resistere all’assedio del caldo. A soffrire sono anche i maiali, che mangiano meno nonostante ventilatori, doccette e sistemi di raffreddamento misti con acqua e aria che lavorano a pieno regime mentre le api, considerate un indicatore dello stato di salute della natura, per il caldo volano meno e tendono a rimanere a terra senza riuscire più a prendere il polline. A rischio è così anche la produzione di miele secondo la Coldiretti che segnala difficoltà anche nei pollai dove si è sta registrando un calo fra il 5 al 10% nella deposizione delle uova. Una situazione di difficoltà che dovrebbe presto attenuarsi con I’arrivo di perturbazioni che porteranno auspicabilmente un abbassamento delle temperature ma che conferma il cambiamento climatico in atto con ripetuti sfasamenti stagionali ed eventi estremi anche con il rapido passaggio dalla siccità all’alluvione, con pesanti effetti sull’agricoltura italiana che negli ultimi dieci anni – conclude la Coldiretti – ha subito danni per 14 miliardi di euro a causa delle bizzarrie del tempo.

IL "REGOLAMENTO SULLA RIPRODUZIONE DEGLI ANIMALI" PUBBLICATO IN GAZZETTA EUROPEA da SIVeMP OnLine nr. 120 del 4 luglio 2016

E' pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione europea il Regolamento (UE) 2016/1012 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'8 giugno 2016, relativo alle condizioni zootecniche e genealogiche applicabili alla riproduzione, agli scambi commerciali e all'ingresso nell'Unione di animali riproduttori di razza pura, di suini ibridi riproduttori e del loro materiale germinale, che modifica il regolamento (UE) n. 652/2014, le direttive 89/608/CEE e 90/425/CEE del Consiglio, e che abroga taluni atti in materia di riproduzione animale. Il "regolamento sulla riproduzione degli animali” stabilisce: a) le norme zootecniche e genealogiche applicabili agli scambi commerciali di animali riproduttori e del loro materiale germinale, nonché al loro ingresso nell'Unione; b) le norme per il riconoscimento degli enti selezionatori e degli enti ibridatori e l'approvazione dei loro programmi genetici; c) i diritti e gli obblighi degli allevatori, degli enti selezionatori e degli enti ibridatori; d) le norme relative all'iscrizione di animali riproduttori in libri genealogici e registri suini ibridi e all'ammissione alla riproduzione di animali riproduttori e del loro materiale germinale; e) le norme relative alla prova di performance e alla valutazione genetica di animali riproduttori; f) le norme relative all'emissione di certificati zootecnici per gli animali riproduttori e il loro materiale germinale; g) le norme relative all'esecuzione dei controlli ufficiali, e in particolare quelle sugli enti selezionatori e sugli enti ibridatori, e le norme relative allo svolgimento delle altre attività ufficiali; h) le norme relative all'assistenza amministrativa e alla cooperazione, nonché le norme relative alla corretta applicazione della legislazione da parte degli Stati membri; i) le norme che disciplinano l'esecuzione dei controlli da parte della Commissione negli Stati membri e nei paesi terzi. Si applica agli animali riproduttori e al loro materiale germinale qualora tali animali o i discendenti ottenuti da quel materiale germinale siano destinati a essere iscritti o registrati come animali riproduttori di razza pura in un libro genealogico o registrati come suini ibridi riproduttori in un registro suini ibridi.

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Non si applica agli animali riproduttori e al loro materiale germinale qualora tali animali e tale materiale germinale siano destinati a sperimentazioni tecniche o scientifiche eseguite sotto la supervisione delle autorità competenti. Il si applica a decorrere dal 1 novembre 2018. L'articolo 65 ( Modifiche al regolamento UE n. 652/2014) si applica a decorrere dal 19 luglio 2016. Il Regolamento (UE) 2016/1012 pubblicato in GUUE: http://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:32016R1012&from=IT

IZS VE: VALUTAZIONE DEL BENESSERE VITELLI E MANZE NEGLI ALLEVAMENTI DI VACCHE DA LATTE da www.izsvenezie.it 04/07/16

Lo stato sanitario ed il benessere delle vitelle e delle manze negli allevamenti di bovine da latte vengono spesso trascurati dagli allevatori, nonostante l’importanza della fase di svezzamento e preparazione della rimonta, per il costo economico in sé, e per l’impatto a lungo termine sulla qualità e la produttività della futura vacca da latte. Questi soggetti ricevono poche attenzioni dall’allevatore in quanto non sono produttivi e pertanto rappresentano solo un costo in termini di lavoro, spazi di stabulazione occupati, ed alimenti ingeriti. Il basso livello di attenzione che i vitelli e le manze ricevono ha inoltre una notevole influenza sul benessere di questi animali. Analogamente a quanto avviene con i soggetti adulti, (EFSA, 2009) diversi fattori possono influenzare lo stato di salute ed il benessere del giovane bestiame, come una gestione inappropriata degli animali, l’impiego di strutture inadeguate, di attrezzature non idonee, l’applicazione di piani di razionamento errati, o l’uso di alimenti poco adeguati. I potenziali fattori di rischio (Vasseur et al., 2010) che possono indurre la comparsa di patologia o modificare le condizioni di benessere nelle manze e nei vitelli sono: • errata gestione del parto (es. mancanza di box parto, assenza di assistenza al parto); • errata gestione dei vitelli neonati (es. mancata disinfezione del cordone ombelicale, decornazione eseguita in modo erroneo); • sistemi di stabulazione inappropriati (es. spazi insufficienti, scarsa pulizia dei box e delle mangiatoie); • cattiva gestione degli animali (mancanza di relazione con gli animali, scarsa o nulla registrazione dei trattamenti e degli eventi patologici). Questo progetto si propone di effettuare una valutazione dello stato di sanità e benessere delle vitelle e delle manze presenti nelle aziende di vacche da latte di media e grande dimensione, in modo mirato rispetto agli animali adulti. Per la realizzazione di questo obiettivo verrà applicato un approccio innovativo usando una nuova metodologia di rilevazione, il sistema Welfare Quality® adattato in modo specifico a vitelli e manze, che include valutazioni cliniche e comportamentali attraverso l’osservazione diretta degli animali. Verranno poi effettuati dei rilievi di laboratorio per valutare lo stato metabolico e la condizione immunitaria degli animali. I principali obiettivi del progetto sono: • verificare, lo stato di salute e benessere dei vitelli e delle manze in un campione di allevamenti di bovine da latte del Veneto; • raccogliere informazioni relative alle carenze ed alle problematiche presenti negli allevamenti con specifico riferimento al giovane bestiame; • identificare i fattori di rischio ed i punti critici nella gestione aziendale che possono modificare in modo significativo le condizioni sanitarie e di benessere della rimonta; • individuare le soluzioni pratiche più opportune per migliorare le condizioni sanitarie e di benessere del giovane bestiame; • definire una serie di raccomandazioni per facilitare l’adozione delle misure idonee a migliorare la salute e garantire il bene ssere degli animali giovani nelle aziende.

PARTO ASSISTITO E NATURALE: EFFETTI SULL’ESITO E SULLA SALUTE DELLA BOVINA Da Vet.journal 13 luglio 2016

Uno studio ha analizzato gli aspetti sanitari dell’assistenza ostetrica alle bovine Holstein-Friesian multipare (n = 176) con (1) parto non assistito in box individuale (UCIP; n = 42), (2) parto non assistito in box di gruppo (UCG; n = 48), (3) parto assistito con assistenza ostetrica puntuale (ACAP; n = 50) e (4) parto assistito con assistenza ostetrica non puntuale (prematura) (ACIN; n = 36). Si registravano la durata delle diverse fasi del parto, la prevalenza e il grado di distocia, la frequenza di natimortalità, la vitalità del neonato e lo sviluppo di problemi di salute post-partum (ritenzione placentare e lacerazione vulvovaginale). Il tempo intercorso tra comparsa del sacco amniotico e

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zoccoli e la nascita, e la durata totale del parto (dall’inizio dell’irrequietezza fino alla nascita), erano minori nelle bovine UCG rispetto a tutti gli altri gruppi. L’incidenza complessiva della distocia era del 31,3%. La prevalenza della distocia era inferiore al 10% nei parti non assistiti. La percentuale di distocie gravi era maggiore nel gruppo ACIN rispetto al gruppo ACAP (rispettivamente 47,2 vs. 12,0%). La prevalenza di natimortalità era più elevata nel gruppo ACIN (22,2%), seguito dal gruppo ACAP, UCI e UCG (rispettivamente, 8,0, 4,8 e 0,0%). I vitelli nati dalle bovine ACIN avevano punteggi di vitalità inferiori rispetto ai vitelli nati dalle bovine ACAP, UCG e UCIP immediatamente dopo il parto e 24 ore dopo la nascita. Benché i vitelli ACAP avessero punteggi di vitalità inferiori rispetto a quelli UCG e UCIP alla nascita, la ritardata ripresa della vitalità era seguita da punteggi di vitalità soddisfacenti 24 ore dopo la nascita. La ritenzione placentare e le lacerazioni vulvovaginali si verificavano più spesso nelle bovine con parto assistito (ACAP e ACIN) rispetto alle bovine UCIP, con la maggiore prevalenza nelle bovine ACIN. Nelle bovine UCG, non si sviluppavano lesioni vulvari o vaginali e si notavano solo tre casi di ritenzione placentare (8,3%), proporzioni inferiori a quelle delle bovine con parto non assistito nel box da parto. I risultati dello studio suggeriscono che il parto in gruppo può avere benefici rispetto al parto in box individuali in termini di facilità del parto, durata del processo di espulsione, salute della madre post-partum e vitalità della prole. L’assistenza ostetrica prematura comporta una prevalenza elevata di distocia, influenza negativamente la salute post-partum della madre e comporta potenziali rischi per la sopravvivenza del vitello, concludono gli autori.

NUOVI VIRUS CHE SI STANNO ISOLANDO CON UNA MAGGIOR FREQUENZA NEI SUINI: PTV,PSV E APPV da www.3tre3.it 29 giugno 2016

Recentemente, il numero di segnalazioni di suini in accrescimento che mostrano una vasta gamma di segni di malattia neurologica possibilmente correlati con tre virus poco noti, sono in aumento. I veterinari degli Stati Uniti hanno riportato suini con sintomi che vanno da lievi tremori muscolari, letargia e atassia, casi più estremi che possono portare alla paralisi e alla morte in crescita. I report di morbilità sono solo del 5% fino al 20%. Il tasso di letalità ha spaziato dal 30% al 100%. Le possibili cause dei suini infetti sono il Teschovirus suino (PTV), il sapelovirus suino (PSV) ed il Pestivirus suino atipico (APPV). Anche se questi virus non sono una novità negli Stati Uniti, storicamente sono stati confermati casi solo di rado. Ci sono importanti lacune nella conoscenza della patogenicità e dell'epidemiologia di queste tre virus. I dati provenienti da laboratori diagnostici veterinari devono determinare se queste recenti comunicazioni sono parte di una tendenza crescente o una parte dei focolai sporadici. Anche se i singoli casi possono apparire per essere isolati, incidenti sporadici, potrebbero essere indicativi di una tendenza di una malattia emergente. Per questa ragione, è importante che tutti quelli che riscontrano un focolaio lo comunichino tempestivamente.

www.swinehealth.org

LINEE GUIDA AVMA SULLA MACELLAZIONE “UMANA” DEGLI ANIMALI Da www.vetjournal.it 08/07/16

Gli animali devono essere trattati umanamente in ogni stadio della loro vita, incluso il momento dell’induzione della morte, che sia tramite eutanasia, macellazione o per il controllo della popolazione. Le nuove linee guida AVMA per la macellazione umana degli animali (Guidelines for the Humane Slaughter of Animals) hanno l’obiettivo di assicurare che il trattamento degli animali durante ogni stadio della loro vita sia il più possibile umano e rispettoso e che eviti dolore o stress non necessari. Sono state sviluppate dal Panel on Humane Slaughter, composto da veterinari ed esperti di scienze ed etica animale. Il documento fornisce una guida per i veterinari per la prevenzione del dolore e dello stress degli animali che devono essere macellati, senza addentrarsi nella discussione degli aspetti morali dell’uccisione degli animali per l’alimentazione umana, bensì focalizzandosi su ciò che dovrebbe succedere agli animali per proteggerne al meglio il benessere quando la macellazione è il loro destino finale. Il documento considera la macellazione umana di diverse specie animali, quali bovini, ovini, suini, equini, pollame, pesci, conigli ecc., non tralasciando aspetti correlati alla macellazione religiosa (kosher e halal). www.avma.org/KB/Resources/Reference/AnimalWelfare/Documents/Humane-Slaughter-Guidelines.pdf

SUINI BIOLOGICI: NON È SOLO L’ASSENZA DI ANTIBIOTICI ALLA BASE DELLA MINORE RESISTENZA BATTERICA da www.ilfattoalimentare.it 14/07/16

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Uno studio coordinato da ricercatori svedesi e danesi, pubblicato dalla rivista PLOS One, ha indagato sulla differenza nella resistenza agli antibiotici tra suini allevati in modo biologico e quelli cresciuti in modo convenzionale. L’obiettivo dello studio verificare la presenza di altri fattori, oltre al minor uso di antibiotici negli allevamenti biologici, in grado di influenzare l’antibiotico resistenza. L’indagine, a differenza di altre, non è stata condotta a livello regionale ma in 4 paesi: Danimarca, Francia, Italia e Svezia. Nell’Unione europea, gli allevamenti bio sono sottoposti a maggiori restrizioni per quanto riguarda l’utilizzo degli antibiotici e varie sostanze chimiche, presentano una diversa struttura della mandria, una dieta differenziata oltre a mettere a disposizione l’accesso ad aree esterne. Lo studio ha evidenziato una minore resistenza agli antibiotici dell’Escherichia coli intestinale negli allevamenti bio. Lo studio ha esaminato in che modo queste differenze contribuiscono a determinare una minor resistenza agli antibiotici nei suini. Nei quattro paesi oggetto della ricerca, la percentuale di resistenza del batterio dell’Escherichia coli intestinale ad ampicillina, streptomicina, sulfamidici o trimetoprim è risultata significativamente più bassa nei suini biologici. In Francia e in Italia, è stata rilevata una minore resistenza significativa anche a cloramfenicolo, ciprofloxacina, acido nalidixico o gentamicina. In nessun paese è stata riscontrata resistenza alla cefotaxima. Gli autori delle studio evidenziano come in ciascuno dei quattro paesi analizzati la resistenza agli antibiotici del batterio dell’Escherichia coli intestinale è risultata meno frequente nei suini biologici, anche se con evidenti differenze all’interno di ciascun sistema produttivo. Tutto ciò indica che la comparsa della resistenza è influenzata da fattori specifici, relativi sia al paese sia all’allevamento.

COLLEGATO AGRICOLO: ESENTI DA PASSAPORTO I BOVINI COMMERCIALIZZATI IN ITALIA da AnmviOggi 11 luglio 2016

Gli animali della specie bovina- comprese le specie Bison bison e Bubalus bubalus- qualora destinati alla sola commercializzazione nazionale, sono esentati dall'obbligo di accompagnamento del passaporto previsto dal regolamento (CE) n. 1760/2000. Lo prevede l'articolo 1 (Semplificazioni in materia di controlli) del Collegato Agricolo definitivamente approvato dal Parlamento. La semplificazione si è resa possibile a seguito del riconoscimento della piena operatività della banca dati informatizzata nazionale da parte della Commissione europea. Il detentore di animali di specie bovina sarà responsabile della tenuta dei passaporti per i soli animali destinati al commercio intracomunitario.

Ente Nazionale Previdenza Assistenza Veterinari

SONO ISCRITTO ANCHE ALLA CASSA DEI FARMACISTI, POSSO ISCRIVERMI ALL’ENPAV? Aalcuni veterinari sono laureati anche in altre discipline, è possibile iscriversi all’Albo dei Veterinari e di conseguenza all’ENPAV, essendo già iscritti ad un altro Albo Professionale e relativa cassa previdenziale? Il Regolamento di attuazione allo statuto dell’ente nazionale di previdenza ed assistenza veterinari prevede, all’art. 2: 1. L’iscritto all'Ente, iscritto o che si iscriva anche in Albi relativi ad altre professioni, deve optare per uno degli Enti o Casse di Previdenza della professione nel cui Albo è iscritto entro 6 mesi dalla data di nuova iscrizione. 2. La mancata opzione di cui al comma 1 comporta la cancellazione d'ufficio dall'Ente di Previdenza ed Assistenza per i Veterinari e la restituzione dei contributi, relativi al periodo di doppia iscrizione, senza maggiorazione di interessi. 3. Il reddito professionale denunciato ai fini dell'IRPEF si considera comunque interamente conseguito nell'ambito della professione nel cui Ente o Cassa il veterinario permane iscritto. 4. In deroga alle norme di qualsiasi Ente o Cassa di Previdenza relativa a libere professioni, le contribuzioni soggettiva ed oggettiva sono dovute esclusivamente all'Ente o Cassa per cui il professionista ha optato e nella misura stabilita dalle norme relative all'Ente o Cassa stessi Dunque è possibile iscriversi in 2 Albi ma non in 2 casse di previdenza professionali. Per quanto riguarda il pagamento dei contributi previdenziali, tutti i veterinari iscritti agli Albi professionali e non all’Ente devono versare il “contributo di solidarietà”

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MISURA MINIMA DEL CONTRIBUTO (anno 2016): I veterinari che hanno rinunciato all’iscrizione all’ENPAV perché svolgono esclusivamente attività di lavoro dipendente o autonomo e sono iscritti ad altra forma di previdenza obbligatoria, sono tenuti al versamento di un contributo minimo di solidarietà di importo non inferiore ad € 219,50 annui. MISURA PERCENTUALE DEL CONTRIBUTO: I veterinari iscritti all’Albo professionale, che siano iscritti anche in Albi relativi ad altre professioni ed abbiano optato per l’iscrizione ad altro Ente, nonché i veterinari che hanno rinunciato all’iscrizione all’Ente in quanto hanno compiuto i 68 anni di età senza aver maturato il diritto a pensione, sono obbligati a versare all’Enpav un contributo di solidarietà pari al 3% del reddito professionale netto di veterinario prodotto nel corso dell’anno precedente, oltre al 2% del volume d’affari dichiarato ai fini IVA. DEDUCIBILITA’ DEL CONTRIBUTO DI SOLIDARIETA’: Con la nota n. 954-197049/2009 del 31 dicembre 2009, l’Agenzia delle Entrate ha riconosciuto la deducibilità del contributo di solidarietà dal reddito complessivo dichiarato ai fini IRPEF. SERVIZI PER CHI VERSA IL CONTRIBUTO DI SOLIDARIETA’: il versamento di tale contributo, pur non prevedendo l’erogazione della pensione, risponde a finalità di solidarietà intra-categoriale e consente anche di usufruire di una serie di benefici:

- Indennità una tantum: per chi versa in precarie condizioni economiche a causa di infortuni, malattie o altri eventi di particolare gravità

- Mutui: l’Enpav ha sottoscritto convenzioni con alcuni Istituti di credito per l’erogazione di mutui a condizioni agevolate

- Polizza Sanitaria - ENPAV Card

FAQ DAL SITO WWW.ENPAV.IT Non esercito l’attività professionale e pertanto dichiaro ogni anno un reddito professionale pari a zero. Mi

spetterà comunque la pensione?

Sì, alla maturazione dei requisiti avrà comunque diritto ad una pensione minima. Qual è l’importo massimo concedibile con i prestiti dell’ENPAV?

L’importo massimo stabilito è pari a € 50.000,00 da restituire in un periodo massimo di 7 anni, con rate trimestrali posticipate, fatta eccezione per i prestiti con cessione del quinto dello stipendio dove le rate sono mensili. L’importo concedibile comunque non può essere superiore al totale della spesa, effettuata o da effettuare, debitamente documentata, che il richiedente deve sostenere in riferimento alla causale per la quale si chiede il prestito. Per gli importi superiori a € 40.000 occorre prestare esclusivamente la garanzia ipotecaria o procedere con la cessione del quinto dello stipendio.

ALIMENTI

ASSEGNATI I PREMI BENESSERE ANIMALE 2016 da Settimanale della Veterinaria Preventiva nr. 20/10.07.16

Il 28 giugno scorso si è tenuta a Berlino la cerimonia dei Premi Benessere Animale 2016, conferiti ogni anno dall'associazione Compassion in world farming-CIWF, durante la quale aziende alimentari provenienti da tutto il mondo hanno celebrato il loro impegno a migliorare gli standard di benessere animale nelle loro filiere. Varie le aziende italiane premiate: Fumagalli Industria Alimentari e Primavera, hanno ricevuto il Premio Good Pig, per il loro impegno ad allevare scrofe e suini da carne in sistemi maggiormente rispettosi del loro benessere. Il Gruppo Barilla si conferma all’avanguardia tra le aziende italiane nel settore delle uova: ha ricevuto il quarto Premio Good Egg per la decisione di smettere di utilizzare uova da galline allevate in gabbia nell’importante marchio francese Harry’s. Menzione d’Onore Good Pig al marchio Madeo Tenuta Corone per dare un riconoscimento al rispetto del benessere delle loro scrofe, allevate sempre all’aperto durante tutte le fasi del loro ciclo produttivo. Leggi tutto sul sito CIWF: www.compassionsettorealimentare.it/news/2016

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L'USO DELL'OZONO NEL SETTORE DELLE CARNI da www.foodandtec.com 01.07.2016

Si è svolto a Cuneo il seminario dal titolo Innovazione nel settore della carne organizzato dal Polo Agrifood, al fine di presentare e diffondere le potenzialità, i limiti e l’efficacia di alcune tecnologie innovative in tale ambito, grazie all’intervento di relatori provenienti dalle diverse aziende ed enti specializzati. Il seminario ha visto la partecipazione di aziende del territorio, PMI, multinazionali, associazioni ed enti, oltre a esperti e rappresentanti di istituzioni scientifiche. Per De Nora, Cristian Carboni, Food Market & Applications Manager, ha presentato le soluzioni della linea NEXT Care Technologies, a base di trattamenti con ozono e acqua elettrolizzata, per prevenire la contaminazione lungo tutto la filiera dell’industria della carne, proponendo una carrellata di casi di successo. "La sanificazione dell’aria con ozono, in sinergia con la sanificazione delle superfici e dell’acqua - ha dichiarato Cristian Carboni - è la chiave per garantire la riduzione di contaminazioni microbiologiche dannose e pericolose come E.

Coli, Salmonella, Aeromonas, Campylobacter, Listeria". Utilizzando l’ozono il processo di sanificazione non porta alla creazione di batteri resistenti e non lascia residui sulle superfici o sui prodotti. Inoltre una riduzione di batteri, muffe e lieviti nell’aria e sulle superfici ha effetti positivi sulla shelf life del prodotto finale. "I test effettuati - ha puntualizzato Carboni - hanno dimostrato anche una significativa riduzione di acari e mosca casearia (o Piophila

casei) sugli speck, sui salumi, in particolare nei prosciutti crudi, in sole sei ore di trattamento. Nei salami in stagionatura (45 giorni), il trattamento dell’aria con ozono può consentire invece la riduzione delle muffe indesiderate (pericolose e fonte di micotossine) senza intaccare gli starter o le muffe gradite". "La sanificazione dell’aria, dell’acqua e degli ambienti è importante anche in allevamento perché la qualità e la sicurezza di un prodotto deriva da un processo di filiera e non solo da alcune azioni isolate in alcuni punti del processo", ha inoltre sottolineato Carboni. Per quanto riguarda la sanificazione dell’acqua, i sistemi a base di ozono e di acqua elettrolizzata della linea NEXT Care Technologies, possono contribuire all’abbattimento della carica microbica delle acque di processo, anche se provenienti dalla rete idrica poiché non sterile, ridurre la contaminazione incrociata di microorganismi e impedire la formazione di biofilm o rimuoverlo. Nelle camere bianche e negli ambienti di lavorazione di carne e pesce, la sanificazione di tutte le superfici, anche quelle più difficili da raggiungere (soffitti, ganci, sistemi di aerazione e raffreddamento) può invece essere garantita tramite l’azione sinergica di più sistemi: acqua elettrolizzata, acqua ozonizzata e aria ozonizzata. A titolo di esempio, Cristian Carboni ha dimostrato come un ambiente contaminato da Listeria, possa essere sanificato in sole 2,5 ore con una produzione on-site e on-demand. I sistemi a ozono della linea NEXT Care Technologies possono essere usati anche nel trattamento delle acque di scarico per ridurre i livelli di COD (Chemical Oxygen Demand) e BOD (Biological Oxygen Demand), rimuovere una vasta gamma di microrganismi, ridurre la quantità di fanghi prodotti a beneficio dei costi di smaltimento e la quantità di sostanze chimiche richieste per la sanificazione. Il Gruppo De Nora sta di recente proponendo la cosiddetta tecnologia on demand, vale a dire delle applicazioni su richiesta, per un utilizzo immediato in ambito di sanitizzazione. L’obiettivo è servire tutta la filiera agroalimentare e ogni tipo di processo del settore caseario, frutta, verdura, carne, pesce, proponendo soluzioni integrate al problema dell’igienizzazione nel settore food.

VARIE

API VARROATOSI, LINEE GUIDA PER IL CONTROLLO PER L’ANNO 2016 da nota DGSAF n. 15790 del 01/07/2016

Il Ministero della Salute ha diffuso con la nota n. 15790 le linee guida 2016 per i trattamenti anti-varroa, redatte dal Centro di referenza nazionale per l’apicoltura dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie. Come evidenzia la nota, per fare fronte a questo parassita è di fondamentale importanza la programmazione dei trattamenti, con l’obbiettivo di sincronizzare gli interventi in tutti gli apiari presenti di una determinata area territoriale. Le linee guida hanno quindi lo scopo di indicare le strategie di intervento contro questa malattia da realizzare nel territorio nazionale. Nota del Ministero: www.izsvenezie.it/documenti/temi/api/varroasi/2016/varroasi-2016-nota-ministeriale.pdf Linee guida: www.izsvenezie.it/documenti/temi/api/varroasi/2016/varroasi-2016-linee-guida.pdf

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FORNITURE AGLI APICOLTORI DI PRESIDI SANITARI SENZA OBBLIGO DI RICETTA da Notizie ANMVI 11 luglio 2016

Il Collegato agricolo ha introdotto alcune novità in materia di anagrafe e prodotti apistici. Reintegrabili gli alveari colpiti da Aethina Tumida. "Non sono considerati forniture di medicinali veterinari distribuiti all'ingrosso gli acquisti collettivi e la distribuzione agli apicoltori, da parte delle organizzazioni di rappresentanza degli apicoltori maggiormente rappresentative a livello nazionale, di presìdi sanitari per i quali non è previsto l'obbligo di ricetta veterinaria". Lo prevede l'articolo 34 (Disposizioni in materia di apicoltura e di prodotti apistici) del Collegato Agricolo approvato la scorsa settimana dal Parlamento (N. 1328-B). Il Capo IV del provvedimento interviene anche sull'anagrafe apistica nazionale (BDA) facendo "obbligo a chiunque detiene alveari di farne, a proprie spese, denuncia e comunicazione di variazione alla banca dati dell'anagrafe apistica nazionale (BDA)", disciplinata dal decreto 4 dicembre 2009, "Chiunque contravviene all'obbligo di denuncia della detenzione di alveari o di comunicazione della loro variazione all'anagrafe apistica nazionale è soggetto al pagamento della sanzione amministrativa pecuniaria da 1.000 euro a 4.000 euro". Lo stesso articolo 34 riconosce agli apicoltori la possibilità di reintegrare gli alveari perduti a causa del parassita Aethina tumida: agli apicoltori che, a seguito dei provvedimenti adottati dall'autorità sanitaria, hanno distrutto la totalità dei propri alveari è infatti "consentita l'immediata reintroduzione dello stesso numero di alveari perduti nella zona di protezione". Tali alveari "devono provenire da allevamenti dichiarati indenni dalla presenza del parassita Aethina tumida ed essere accompagnati da idoneo certificato sanitario dei servizi veterinari territorialmente competenti".

SALMONELLA NELLE SPECIE SELVATICHE DI UN’AREA DENSAMENTE POPOLATA DEL NORD-EST ITALIA Da Vet.journal 6 luglio 2016

Salmonella è un patogeno ubiquitario che può infettare diverse specie ospite, tra cui uccelli e roditori selvatici e/o artropodi che possono trasmettere l’infezione agli animali domestici e all’uomo. Al fine di valutare i rischi correlati, è stato effettuato uno studio su 1114 carcasse di animali selvatici, quali garze, volpi, corvi, lepri, porcospini, ricci, anatre, cigni, fagiani, storni, colombi, piccioni ecc., di un’area nordorientale dell’Emilia-Romagna. Durante l’esame autoptico si effettuava la coltura di campioni intestinali. L’analisi statistica dimostrava che non vi erano correlazioni tra la presenza di animali con infezione subclinica e una maggiore densità della popolazione umana. In contrasto, si osservava una correlazione significativa tra il numero di carcasse positive a Salmonella spp. e una maggiore densità spaziale di allevamenti di suini, pollame e bovini. Lo studio indica che gli animali selvatici con abitudini alimentari onnivore sono particolarmente esposti alla colonizzazione da parte di Salmonella e, conseguentemente, alla diffusione dell’organismo. Inoltre, lo studio conferma l’aumento della antibioticoresistenza negli isolati commensali e ambientali, concludono gli autori.

FONDAGRI DISPONIBILE A STENDERE PROGETTI SULLA MISURA 16 da Newsletter FNOVI n. 24-06/07/2016

La Misura 16, inserita nel PSR di tutte le regioni italiane, è una grande opportunità per le aziende agricole e per i consulenti che operano nelle aziende agricole e zootecniche. Ha l’obiettivo di stimolare la nascita di partenariati tra attori che normalmente collaborano tra loro, finalizzati al raggiungimento di uno specifico obiettivo o al soddisfacimento di fabbisogni collettivi, ad esempio favorendo gli investimenti per la logistica e tutti gli interventi finalizzati ad incrementare i benefici economici derivanti dalla gestione comune di servizi a supporto delle aziende (innovazione, energia, rifiuti, azioni formative, infrastrutture strategiche, sicurezza). Nella sola Emilia Romagna sono stati stanziati 4 milioni di euro. I finanziamenti in base alla focus - area possono essere erogati al 70-80-90 e 100%. La misura concorrerà a superare gli svantaggi della frammentazione e a realizzare quelle economie di scala difficili da raggiungere singolarmente, consentendo benefici non solo economici, ma anche ambientali e sociali. La Misura 16 del Psr 2014 /2020, finanzia progetti specifici di innovazione in agricoltura, spaziando dai progetti di filiera, tipici dei vecchi Piani Integrati di Filiera e con un forte aggancio agli aspetti mercantili, fino ai temi della misura 124 del vecchio PSR i progetti pilota per l’implementazione di nuove tecniche e nuove applicazioni in campo agricolo e zootecnico e con una maggiore connotazione sui temi della sostenibilità. Lo strumento di attuazione sarà in questo caso un’associazione temporanea tra almeno tre imprese. Sarà necessario avere come partner un polo scientifico, che potrebbe essere una Università o un IZS. Fondagri, la Fondazione voluta dalla

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Fnovi, dal Collegio degli agrotecnici e dal Consiglio nazionale degli Agronomi ha sottoscritto accordi con CEDRA e CRPV per tutto il territorio nazionale. In generale, la misura sostiene rapporti di cooperazione tra diversi operatori del settore agricolo, del settore forestale,del settore zootecnico, della filiera alimentare nell’Unione, e altri soggetti che contribuiscono alla realizzazione degli obiettivi e della priorità della politica di sviluppo rurale, tra cui le associazioni di produttori, le cooperative e le organizzazioni interprofessionali; sostiene, altresì, la creazione di poli e reti, nonché la costituzione e gestione dei gruppi operativi, centrali nell’attuazione del Partenariato Europeo per l’Innovazione in materia di produttività e sostenibilità (operazione “Sostegno alla creazione e al funzionamento dei gruppi operativi del PEI”). Ciascuna forma di cooperazione dovrà dotarsi di un proprio regolamento interno, che garantisca una corretta e puntuale attuazione delle attività prefissate e sia in grado di evitare possibili conflitti di interessi. Possono accedere alla misura partenariati costituiti nelle forme previste dalla legge (ATI, ATS, ecc) e dotati di affidabilità economica. Fondagri è disponibile per ogni informazione ed eventualmente stesura del progetto: www.fondazioneconsulenza.it

N.B.: L’Ordine declina ogni responsabilità sulla precisione delle informazioni contenute in questo servizio di rassegna stampa, messo

a disposizione dei propri iscritti. Inoltre si evidenzia che le notizie che compongono le News sono per ovvi motivi sintetiche; per

approfondimenti si rimanda alle fonti degli articoli.

Mantova, 16 luglio 2016

Prot.: 394/16