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L'ambito di intervento è costituito dagli ambienti delle Scuderie borboniche che sono stati di recente oggetto di restauro finalizzati a renderli fruibili per finalità espositive. Lo spazio, di notevole impatto dal punto di vista della configurazione architettonica si articola in due grandi navate scandite da arconi longitudinali e trasversali e volte a vela. Sono presenti inoltre alcuni spazi accessori che, pur di dimensioni modeste rispetto agli ambienti principali, sono caratterizzati da un significativo impatto visivo. Si tratta di un lungo camminamento con ingresso su via Filangieri di Candida per il quale è previsto il restauro negli interventi generali.

Un altro camminamento, parallelo alle navate, è situato sul lato delle scuderie contiguo al terrapieno dei giardini di Palazzo Reale. La sua funzione originaria era quella di intercapedine per l'isolamento da eventuali infiltrazioni di umidità dal terreno. Al termine di quest'ultimo camminamento è situata l'originaria scala di collegamento fra le Scuderie ed il Palazzo.

Gli spazi delle Scuderie sono caratterizzati dalla presenza di elementi propri della funzione originaria; fra questi i più significativi sono rappresentati dalle mangiatoie e dalla configurazione del pavimento caratterizzato da pendenze, canali di scolo, anelli in pietra in cui erano infissi cippi lignei per la definizione delle aree destinate allo stallo dei cavalli. Tali elementi, nel corso dei recenti interventi, sono stati in gran parte recuperati e restaurati insieme a tutti gli altri elementi significativi ed agli spazi accessori. La parete esterna, caratterizzata da ampie finestre consente la visione dell'ambito urbano contiguo, caratterizzato dalla presenza di Castelnuovo con l'arco trionfale eretto da Francesco Laurana in onore di Alfonso d'Aragona.

Le funzioni da insediare negli spazi descritti corrispondono, oltre che alla esposizione vera e propria che si articolerà nelle due grandi navate e nei due camminamenti già descritti, anche ad ambienti di servizio quali la sala di controllo degli impianti e della TVCC, i servizi igienici, i depositi. L'articolazione funzionale e, soprattutto, il percorso di visita, di cui si dirà nel successivo capitolo, sono stati organizzare in maniera da corrispondere a tutte le esigenze normative sia dal punto di vista dell'accessibilità che della sicurezza antincendio. Sono previsti, come rappresentato nell'elaborato grafico allegato (P 01), due ingressi: uno da via Filangieri di Candida attraverso una porta esistente situata quasi all'incrocio con Via Acton, l'altro dalla spianata di Palazzo Reale attraverso la scala descritta nel paragrafo precedente. Quest'ultimo blocco è predisposto per l'inserimento di un ascensore di dimensioni adeguate ad un'utenza allargata mentre l'ingresso da Via Filangieri di Candida sarà reso accessibile mediante una serie di rampe con pendenza dell'8% e, nei punti dove ciò non è possibile, per evidenti impedimenti determinati dalle quote esistenti, mediante gradini con dotazione di servoscala. Le uscite sono costituite dalla scala/ascensore verso Palazzo Reale e da una porta situata sempre su Via Filangieri di Candida, più a monte di quella utilizzata per l'ingresso. Tale scelta è determinata dal fatto che il tratto compreso fra le due porte (ingresso ed uscita) è piuttosto stretto e non consente il doppio flusso di visitatori. Si è privilegiata come porta d'ingresso quella più a valle in quanto più ampia, con un portale in pietra ben visibile e più vicina ad eventuali flussi di visitatori provenienti dal porto. Sono previste inoltre due ulteriori uscite, ai fini della sicurezza antincendio, che sono situate una sulla rampa esterna, l'altra su scala esterna da installare su una delle ultime campate contigue alla parete esterna.

Gli interventi descritti saranno attuati nell'ambito del progetto generale mentre il progetto di allestimento ne considera la presenza come elementi condizionanti rispetto alle scelte di dettaglio che saranno descritte nei successivi capitoli.

Manuale d'Uso

Comune di: Napoli

Provincia di: Napoli

Oggetto: Progetto di allestimento degli spazi espositivi e multimediali nelle Scuderie borboniche di Palazzo Reale di Napoli

Elenco dei Corpi d'Opera:

° 01 Scuderie borboniche di Palazzo Reale

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Manuale d'Uso

Unità Tecnologiche:

° 01.01 Allestimenti

° 01.02 Arredi

° 01.03 Pavimentazioni interne

° 01.04 Impianto di illuminazione

° 01.05 Impianto apparecchiature informatiche

Scuderie borboniche di Palazzo Reale Corpo d'Opera: 01

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Page 4: Napoli - MiBAC...Manuale d'Uso Unità Tecnologica: 01.01 Gli allestimenti sono maufatti che consentono, nel rispetto degli standar museali del MiBAC, la corretta esposizione e fruizione

Manuale d'Uso

Unità Tecnologica: 01.01

Gli allestimenti sono maufatti che consentono, nel rispetto degli standar museali del MiBAC, la corretta esposizione e fruizione di opere, reperti lungo un percorso museale, nonchè tutto l'apparato didattico-divulgativo atto a spiegare ed illustrare i contenuti scientifici.

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: ° 01.01.01 Vetrine espositive

° 01.01.02 Basamenti espositivi

° 01.01.03 Pareti espositive/attrezzate

Allestimenti

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 01.01.01

Vetrine espositive

Unità Tecnologica: 01.01

Modalità di uso corretto:

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.01.01.A01 Depositi di polvere

Depodito di polvere su tutte le superfici dell'espositore.

01.01.01.A02 Difetto di serraggio

DIfetto di serraggio di tutte le brugole di collegamento della struttura metallica e di quelle di collegamento con i pannelli in solid surface.

01.01.01.A03 Scarsa stabilità

Scarsa stabilità dell'espositore dovuto alla mancata messa in livello dei piedini regolabili.

01.01.01.A04 Scheggiature

Distacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli dei manufatti.

01.01.01.A05 Perdita di trasparenza

Perdita di trasparenza ed aumento della fragilità del cristallo a causa dell'azione di agenti esterni.

01.01.01.A06 Accensione irregolare

Mancata accensione dei pianiluminosi a led.

01.01.01.A07 Guarnizioni secche

Usura e conseguete rottura delle guarnizioni di tenuta.

Devono assolvere ai criteri di buona progettazione ed esecuzione al fine di poter essere, secondo le indicazioni fornite dal MiBAC, idonei ad ospitare reperti e opere. Devono essere manutenuti costantemente, puliti in modo tale che i fruitori del museo possano goedere della miglior visione del materiale esposto. I meccanismi di apertura non devono essere manipolati dai visitatori e devono essere il più sicuri possibili.

Le vetrine espositive sono i contenitori progettati per poter esporre e proteggere le opere ed i reperti da esporre. Lungo il percorsomuseale gli espositori sono articolati in blocchi aventi sia espositori orizzontali che verticali. Esse sono costituite da struttura in tubolare di alluminio con giunti a brugola, su piedini regolabili. Il volume esterno è definito mediante pannelli con finitura superficiale in solid surface composto da minerali di roccia e metacrilato termoformabile, incombustibile, di facile manutenzione, giuntati fra loro con termosaldatura. I vetri antisfondamento di mm. 8 che definiscono il volume espositivo sono giuntati fra loro con terminale a 45°. Il piano espositivo è dotato di un dispositivo di scorrimento verticale e/o orizzontale su binari che consente di posizionarlo in corrispondenza della base dove è reso accessibile sul lato lungo mediante scorrimento solidale con una delle facce laterali. L’espositore è dotato di un sistema di illuminazione costituito da piani luminosi a led, con relativi trasformatori ed alimentatori.

Allestimenti

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 01.01.02

Basamenti espositivi

Unità Tecnologica: 01.01

Modalità di uso corretto:

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.01.02.A01 Depositi di polvere

Deposito di polvere su tutte le superfici dell'espositore.

01.01.02.A02 Difetto di serraggio

Difetto di serraggio di tutte le brugole di collegamento della struttura metallica e di quelle di collegamento con i pannelli in solid surface.

01.01.02.A03 Scarsa stabilità

Scarsa stabilità dovuto alla mancata messa in livello dei piedini regolabili.

01.01.02.A04 Scheggiature

Distacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli dei manufatti.

Devono assolvere ai criteri di buona progettazione ed esecuzione al fine di poter essere, secondo le indicazioni fornite dal MiBAC,idonei ad ospitare reperti e opere. Devono essere manutenuti costantemente, puliti in modo tale che i fruitori del museo possano goedere della miglior visione del materiale esposto. I meccanismi di apertura non devono essere manipolati dai visitatori e devono essere il più sicuri possibili.

I basamenti espositivi sono strutture atte ad ospitare reperti, nel rispetto dei dettami degli standar museali del MiBAC. I basamenti espositivi sono costituiti da struttura in tubolare di acciaio di spessore adeguato al peso dei reperti da esporre Il volume esterno è definito mediante pannelli con finitura superficiale in solid surface composto da minerali di roccia e metacrilato termoformabile, incombustibile, di facile manutenzione, giuntati fra loro con termosaldatura. La struttura interna alla base si sviluppa in altezza lungo due facce dell’espositore in modo da sorreggere il reperto. Sulle medesime facce i due pannelli di finitura esterna si sviluppano per tutta l’altezza del reperto.

Allestimenti

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 01.01.03

Pareti espositive/attrezzate

Unità Tecnologica: 01.01

Modalità di uso corretto:

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.01.03.A01 Depositi di polvere

Deposito di polvere su tutte le superfici dell'espositore.

01.01.03.A02 Difetto di serraggio

Difetto di serraggio di tutte le brugole di collegamento della struttura metallica e di quelle di collegamento con i pannelli in solid surface.

01.01.03.A03 Scarsa stabilità

Scarsa stabilità dovuto al cedimento della struttura di sostegno.

01.01.03.A04 Scheggiature

Distacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli dei manufatti.

Devono assolvere ai criteri di buona progettazione ed esecuzione al fine di poter essere, secondo le indicazioni fornite dal MiBAC, idonei ad ospitare reperti e opere. Devono essere manutenuti costantemente, puliti in modo tale che i fruitori del museo possano goedere della miglior visione del materiale esposto. I meccanismi di apertura non devono essere manipolati dai visitatori e devono essere il più sicuri possibili.

Le pareti espositive/attrezzate sono manufatti atti a esporre e/o ospitare opere, reperti e/o apparati didattico-divulgativi del museo. Esse sono cosituite da pannelli in in solid surface di spessore mm. 6, composto da minerali di roccia e metacrilato incombustibile, di facile manutenzione, giuntati fra loro con termosaldatura, termoformati, giuntati ed agganciati mediante i necessari supporti su struttura in tubolare metallico o ad L con giunti a brugola, su piedini regolabili. La struttura è costituita da montanti verticali, traversi ed elementi distanziatori da fissare a parete. Inoltre le pareti per sostegno delle opere/reperti sono dotate di elementi di sostegno costituiti da due elementi in acciaio inox sagomati ad L e bullonati alla struttura retrostante. L’elemento inferiore è sostenuto da piedini ed è dotato di asole per l’alloggiamento dei pioli di sostegno e bloccaggio, anch’essi in acciaio inox e con terminali in teflon nella parte a contatto con i reperti. La fascia superiore è dotata di batterie di fori per la regolazione degli elementi di bloccaggio.

Allestimenti

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Manuale d'Uso

Unità Tecnologica: 01.02

Si tratta di attrezzature utilizzate nella sistemazione degli spazi pubblici. Esse devono relazionarsi con gli spazi creando ambienti confortevoli e gradevoli sotto i diversi profili. Negli arredi urbani va controllato periodicamente l'integrità degli elementi e della loro funzionalità anche in rapporto ad attività di pubblico esercizio.

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: ° 01.02.01 Sedute

° 01.02.02 Blocco attrezzato bookshop e accoglienza

° 01.02.03 Armadiatura/guardaroba

° 01.02.04 Balaustre

° 01.02.05 Teli frangiluce

Arredi

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 01.02.01

Sedute

Unità Tecnologica: 01.02

Modalità di uso corretto:

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.02.01.A01 Alterazione cromatica

Variazione di uno o più parametri che definiscono il colore degli elementi.

01.02.01.A02 Deposito di polvere

Depodito di polvere su tutte le superfici dell'espositore.

01.02.01.A03 Macchie e graffiti

Imbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale del manufatto.

01.02.01.A04 Scheggiature

Distacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli dei manufatti.

Prevedere cicli di pulizia continui e di rimozione di depositi per consentirne la fruizione giornaliera. Controllare l'assenza di eventuali anomalie che ne possano compromettere l'uso.

Si tratta di elementi di seduta, con o senza schienali, singoli o accoppiati ad altri manufatti per adagiarsi in prossimità di spazi o aree attrezzate. Le tipologie, le dimensioni, i materiali, ecc. Sono presenti due tipologie di sedute: 1) panca costituita da struttura in lamiera di acciaio inox satinato sagomato e giuntato. I due elementi laterali di appoggio sono collegati da un traverso anch’esso in acciaio sagomato saldato alle estremità. Il piano seduta, fissato alla struttura sottostante è costituito da MDF con finitura superficiale in solid surface composto da minerali di roccia e metacrilato termoformabile, incombustibile, di facile manutenzione. Gli appoggi sono dotati di finitura in teflon sagomato. 2) sedia costituita da struttura in massello di ciliegio americano i cui elementi sono sagomati e giuntati con pioli in legno di colore scuro appaiati, visibili sul piano di finitura e con funzione di incastro. Gli elementi in massello sono ricavati da un'unica sagoma a sezione varabile e si differenziano fra loro per lunghezza. Il piano seduta, in multistrato rivestito in pelle, è sostenuto da longheroni di collegamento incastrati ai montanti, come quelli alla base. Lo schienale in multistrato impiallacciato in ciliegio americano è fissato ai montanti posteriori tramite pioli a vista e rivestito con fodera in pelle rimovibile.

Arredi

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 01.02.02

Blocco attrezzato bookshop e accoglienza

Unità Tecnologica: 01.02

Modalità di uso corretto:

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.02.02.A01 Depositi di polvere

Depodito di polvere su tutte le superfici dell'espositore.

01.02.02.A02 Scheggiature

Distacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli dei manufatti.

01.02.02.A03 Perdita di trasparenza

Perdita di trasparenza ed aumento della fragilità del cristallo a causa dell'azione di agenti esterni.

01.02.02.A04 Accensione irregolare

Mancata accensione dei pianiluminosi a led.

01.02.02.A05 Guarnizioni secche

Usura e conseguete rottura delle guarnizioni di tenuta.

Devono assolvere ai criteri di buona progettazione ed esecuzione al fine di poter essere, secondo le indicazioni fornite dal MiBAC, idonei ad ospitare reperti e opere. Devono essere manutenuti costantemente, puliti in modo tale che i fruitori del museo possano goedere della miglior visione del materiale esposto. I meccanismi di apertura non devono essere manipolati dai visitatori e devono essere il più sicuri possibili.

Il blocco attrezzato per area biglietteria ed orientamento alla visita è costituito da: 1a - Elemento bifacciale con ripiani sul lato operatori con funzione di espositore. Sul lato opposto saranno collocati contenitori per i pieghevoli di orientamento alla visita della città corredati da immagini e didascalie. 1b - Espositore a vetrina per gadgets costituito da struttura in tubolare di alluminio con giunti a brugola, su piedini regolabili. I piani sono giuntati fra loro con terminale a 45° come il vetro antisfondamento di mm. 8 che definisce il piano superiore. Uno dei pannelli, dotato di chiusura a chiave di sicurezza, è apribile mediante dispositivo di scorrimento su binari per l'estrazione del piano espositivo interno ricoperto da vetro satinato opaco. L’espositore è dotato, sui lati brevi, di barre luminose a led puntiformi con relativi trasformatori ed alimentatori ed è predisposto per l'alloggiamento, al di sotto del piano espositivo, di un pannello luminoso a led, con relativi trasformatori ed alimentatori. 1c - Espositore con ripiani inclinati a scalare verso il pubblico per la esposizione di libri e riviste, Sul lato posteriore ha funzione di contenitore per il deposito dei prodotti medesimi. 1d - Banco biglietteria costituito da montanti e piani rivolti al pubblico, a doppia altezza. La base è attrezzata con ripiani e cassetti. La struttura di tutti gli elementi è costituita da MDF con finitura superficiale in solid surface composto da minerali di roccia e metacrilato termoformabile, incombustibile, di facile manutenzione.

Arredi

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 01.02.03

Armadiatura/guardaroba

Unità Tecnologica: 01.02

Modalità di uso corretto:

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.02.03.A01 Alterazione cromatica

Variazione di uno o più parametri che definiscono il colore degli elementi.

01.02.03.A02 Deposito di plovere

Depodito di polvere su tutte le superfici dell'espositore.

01.02.03.A03 Macchie e graffi

Imbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale del manufatto.

01.02.03.A04 Scheggiature

Distacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli dei manufatti.

Devono assolvere ai criteri di buona progettazione ed esecuzione al fine di poter essere, secondo le indicazioni fornite dal MiBAC, idonei ad ospitare reperti e opere. Devono essere manutenuti costantemente, puliti in modo tale che i fruitori del museo possano goedere della miglior visione del materiale esposto. I meccanismi di apertura non devono essere manipolati dai visitatori e devono essere il più sicuri possibili.

Armadiatura attrezzata quale deposito automatico di borse ed oggetti ingombranti per il pubblico. Costituito da struttura verticale ed orizzontale formante box con ante dotate di chiave magnetica. La struttura è costituita da MDF con finitura superficiale in solid surface composto da minerali di roccia e metacrilato termoformabile, incombustibile, di facile manutenzione È compresa nel prezzo la realizzazione del prototipo da sottoporre all’approvazione della D.L. Sono altresì comprese eventuali conseguenti variazioni formali o dimensionali di piccola entità.

Arredi

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 01.02.04

Balaustre

Unità Tecnologica: 01.02

Modalità di uso corretto:

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.02.04.A01 Perdita di trasparenza

Perdita di trasparenza ed aumento della fragilità del cristallo a causa dell'azione di agenti esterni.

01.02.04.A02 Depositi di polvere

Depodito di polvere su tutte le superfici dell'espositore.

Devono assolvere ai criteri di buona progettazione ed esecuzione al fine di poter essere, secondo le indicazioni fornite dal MiBAC, idonei ad ospitare reperti e opere. Devono essere manutenuti costantemente, puliti in modo tale che i fruitori del museo possano goedere della miglior visione del materiale esposto. I meccanismi di apertura non devono essere manipolati dai visitatori e devono essere il più sicuri possibili.

Balaustra, con anima costituita da tre strati di vetro chiaro temperato stratificato accoppiati fra loro con film in materiale plastico, di spessore 10+10+10 mm, formanti un corpo unico di spessore 30 mm.

Arredi

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 01.02.05

Teli frangiluce

Unità Tecnologica: 01.02

Modalità di uso corretto:

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.02.05.A01 Difetto di apertura

Sistema di apertura/raccolta del telo non funzionante.

01.02.05.A02 Macchie

Imbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale del manufatto.

01.02.05.A03 Difetti del sistema di ancoraggio

Difetti del sistema di ancoraggio dei teli alle pareti.

Devono assolvere ai criteri di buona progettazione ed esecuzione al fine di poter essere, secondo le indicazioni fornite dal MiBAC, idonei ad ospitare reperti e opere. Devono essere manutenuti costantemente, puliti in modo tale che i fruitori del museo possano goedere della miglior visione del materiale esposto. I meccanismi di apertura non devono essere manipolati dai visitatori e devono essere il più sicuri possibili.

Fornitura e posa in opera di telo frangiluce, completo di piattine e piastre, da fissare a parete in corrispondenza delle aperture esterne. Il telo sarà dotato di telaio fisso in corrispondenza della lunetta e di meccanismo di apertura verticale in corrispondenza del tratto rettilineo. Il telo frangiluce sarà di materiale ignifugo, resistente all'usura ed omologato ai fini della normativa antincendio con classe 1 di reazione al fuoco per la densità e tossicità dei fumi. Resistenza del 65% dei raggi UV.

Arredi

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Manuale d'Uso

Unità Tecnologica: 01.03

Le pavimentazioni fanno parte delle partizioni interne orizzontali e ne costituiscono l'ultimo strato funzionale. In base allamorfologia del rivestimento possono suddividersi in continue (se non sono nel loro complesso determinabili sia morfologicamente che dimensionalmente) e discontinue (quelle costituite da elementi con dimensioni e morfologia ben precise). La loro funzione, oltre a quella protettiva, è quella di permettere il transito ai fruitori dell'organismo edilizio e la relativa resistenza ai carichi. Importante è che la superficie finale dovrà risultare perfettamente piana con tolleranze diverse a secondo del tipo di rivestimento e della destinazione d'uso degli ambienti. Gli spessori variano in funzione al traffico previsto in superficie. La scelta degli elementi, il materiale, la posa, il giunto, le fughe, gli spessori, l'isolamento, le malte, i collanti, gli impasti ed i fissaggi variano in funzione degli ambienti e del loro impiego. Le pavimentazioni interne possono essere di tipo: - cementizio; - lapideo; - resinoso; - resiliente; - tessile; - ceramico; - lapideo di cava; - lapideo in conglomerato; - ligneo.

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: ° 01.03.01 Pavimentazioni sopraelevate

° 01.03.02 Rivestimenti lignei a parquet

° 01.03.03 Rivestimento in vetro

Pavimentazioni interne

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 01.03.01

Pavimentazioni sopraelevate

Unità Tecnologica: 01.03

Modalità di uso corretto:

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.03.01.A01 Alterazione cromatica

Variazione di uno o più parametri che definiscono il colore.

01.03.01.A02 Degrado sigillante

Distacco e perdita di elasticità dei materiali utilizzati per le sigillature impermeabilizzanti e dei giunti.

01.03.01.A03 Deposito superficiale

Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficie del rivestimento.

01.03.01.A04 Disgregazione

Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.

01.03.01.A05 Distacco

Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati dalla loro sede.

01.03.01.A06 Erosione superficiale

Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essere

Nel caso si proceda allo smontaggio di zone di pavimento, sarebbe opportuno rimuovere soltanto gli elementi strettamente necessari al tipo di intervento; è bene comunque numerare gli elementi smontati per poterli poi riassemblare correttamente. Nel caso di spostamenti sul pavimento sopraelevato di arredi o altri oggetti, effettuare questi su apposti tavolati. Per quanto riguarda la manutenzione si riduce essenzialmente alla pulizia da effettuarsi con prodotti idonei al tipo di rivestimento. Effettuare lavaggi a secco o con panni umidi; evitare l'uso di acqua in abbondanza.

Pavimentazione sopraelevata costituita da sottostruttura per pavimento in pannelli di solfato di calcio anidro legato e rinforzato con fibre minerali caratterizzato da alta densità (circa 1450 Kg/mc), elevata resistenza alle sollecitazioni meccaniche, supporto in classe di reazione al fuoco “0” elevata stabilità dimensionale e bassa igroscopicità. I pannelli lungo il perimetro saranno lavorati con apposita maschiatura atta a permettere la formazione di un piano monolitico tramite l'utilizzo di apposito collante lungo i bordi maschio femmina. Compreso la fornitura di collante per i bordi maschio-femmina. Dimensione di ogni singolo pannello di mm 600 x 600x sp. 30.Finitura della faccia superiore primerizzata per consentire la perfetta presa dell’adesivo per l’incollaggio del parquet. Le pannellature saranno poggiate su una struttura di sopraelevazione formata con piedini in acciaio regolabili in altezza per una escursione max del pavimento finito di + 200 mm dal piano di appoggio. Ogni piedino avrà una base di semplice appoggio al piano di sottofondo ed una testa atta al corretto posizionamento del pannello in solfato di calcio. Il pavimento sopraelevato è costituito da diversi strati funzionali: - struttura in acciaio con piedini regolabili; - sottostruttura in pannelli in pannelli di solfato di calcio anidro legato e rinforzato con fibre minerali; - pavimentazione in legno/parquet in Rovere e parti in vetro strutturale.

Pavimentazioni interne

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Requisiti da verificare: 1) Regolarità delle finiture per pavimentazioni sopraelevate; 2) Resistenza agli agenti aggressivi; 3)

Resistenza meccanica.

Anomalie riscontrabili: 1) Alterazione cromatica; 2) Degrado sigillante; 3) Deposito superficiale; 4) Disgregazione; 5) Distacco; 6)

Erosione superficiale; 7) Fessurazioni; 8) Macchie e graffiti; 9) Mancanza; 10) Perdita di elementi; 11) Scheggiature._

Manuale d'Uso

utilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (cause chimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).

01.03.01.A07 Fessurazioni

Presenza di discontinuità nel materiale con distacchi macroscopici delle parti.

01.03.01.A08 Macchie e graffiti

Imbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale.

01.03.01.A09 Mancanza

Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto.

01.03.01.A10 Perdita di elementi

Perdita di elementi e parti del rivestimento.

01.03.01.A11 Scheggiature

Distacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli delle lastre.

CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

Cadenza: ogni 12 mesi

Controllo dello stato di conservazione delle finiture e verifica del grado di usura, di erosione e di brillantezza delle parti in vista. Controllare l'uniformità dell'aspetto cromatico delle superfici e verifica della planarità generale. Riscontro di eventuali anomalie (depositi, macchie, graffiti, abrasioni, efflorescenze, microfessurazioni, ecc.).

Tipologia: Controllo a vista

01.03.01.C01 Controllo generale delle parti a vista

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Page 17: Napoli - MiBAC...Manuale d'Uso Unità Tecnologica: 01.01 Gli allestimenti sono maufatti che consentono, nel rispetto degli standar museali del MiBAC, la corretta esposizione e fruizione

Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 01.03.02

Rivestimenti lignei a parquet

Unità Tecnologica: 01.03

Modalità di uso corretto:

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.03.02.A01 Alterazione cromatica

Alterazione di uno o più parametri che definiscono il colore.

01.03.02.A02 Affezione da funghi

Infezione da funghi con conseguente formazione di muffe, variazione di colore e disgregazione degli strati lignei.

01.03.02.A03 Apertura di giunti

Comparsa di fessure in prossimità dei giunti dovute agli spostamenti degli elementi lignei.

01.03.02.A04 Attacco da insetti xilofagi

Comparsa di fori o cavità sulla superficie e negli spessori degli elementi.

01.03.02.A05 Azzurratura

Colorazione del legno in seguito ad eccessi di umidità scavo o rigetto degli strati di pittura.

01.03.02.A06 Crosta

Deposito superficiale di spessore variabile, duro e fragile, generalmente di colore nero.

01.03.02.A07 Decolorazione

Alterazione cromatica della superficie

I pavimenti in legno richiedono interventi di manutenzione diversi a secondo del tipo di finitura superficiale. Per le finiture a vernice consistono principalmente nella pulizia con aspirapolveri ed applicazione a panno morbido o lucidatrice di speciali polish autolucidanti con funzione detergente-protettiva. Per le macchie è preferibile usare un panno umido con detergenti appropriati. La verniciatura invece avviene previa levigatura del rivestimento, a base di vernici epossidiche, formofenoliche o poliuretaniche. Le frequenze manutentive variano a secondo delle sollecitazioni a cui i pavimenti sono sottoposti. Lo strato di vernice va rinnovato comunque almeno ogni 10 anni circa. Per le finiture a cera si effettua la lucidatura con panno morbido o lucidatrice. L'applicazione di cere liquide per il mantenimento della protezione superficiale avviene periodicamente. In caso di rinnovo dello strato protettivo di cera, bisogna rimuovere i vecchi strati di cera ed applicare un nuovo strato di cera liquida (applicazione a caldo) o di cera solida (applicazione a freddo). Per le finiture ad olio la manutenzione avviene a secco con spazzola a disco (del tipo morbido). Si può comunque applicare una mano di cera autolucidante. In particolare per i rivestimenti prefiniti evitare di applicare cere ma prodotti lucidanti specifici.

Pavimento in legno tipo "Listone Giordano "Listone 90, finitura Naturplus2 pigmentata, verniciato con prodotti acrilici a residuo secco 100% con prestazioni antibatteriche Crystalcare, specie legnosa Rovere, selezione Fibramix con venatura mista e presenza di piccoli nodi. Realizzato su disegno speciale come da progetto e con colorazione grigio a campione. Dimensione di sezione dei listoni spessore totale 11 mm, larghezza 90 mm.

Pavimentazioni interne

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Page 18: Napoli - MiBAC...Manuale d'Uso Unità Tecnologica: 01.01 Gli allestimenti sono maufatti che consentono, nel rispetto degli standar museali del MiBAC, la corretta esposizione e fruizione

Requisiti da verificare: 1) Regolarità delle finiture per rivestimenti lignei a parquet; 2) Resistenza agli attacchi biologici per

rivestimenti lignei a parquet; 3) Resistenza meccanica; 4) (Attitudine al) controllo della condensazione superficiale._

Manuale d'Uso

01.03.02.A08 Deposito superficiale

Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficiedel rivestimento.

01.03.02.A09 Disgregazione

Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.

01.03.02.A10 Distacco

Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati dalla loro sede.

01.03.02.A11 Fessurazioni

Presenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto.

01.03.02.A12 Inarcamento e sollevamento

Sollevamento e deformazione del rivestimento con successivo distacco degli elementi.

01.03.02.A13 Macchie e graffiti

Imbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale.

01.03.02.A14 Muffa

Si tratta di un fungo che tende a crescere sul legno in condizioni di messa in opera recente.

01.03.02.A15 Penetrazione di umidità

Comparsa di macchie di umidità e disgregazione del legno dovute ad infiltrazioni e relativo degrado delle finiture di superficie.

01.03.02.A16 Polverizzazione

Decoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli.

01.03.02.A17 Rigonfiamento

Variazione della sagoma che interessa l’intero spessore del materiale e che si manifesta soprattutto in elementi lastriformi. Ben riconoscibile essendo dato dal tipico andamento “a bolla” combinato all’azione della gravità.

01.03.02.A18 Scheggiature

Distacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli degli elementi in legno.

CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

Cadenza: ogni anno

Controllo dello stato di conservazione delle finiture e verifica del grado di usura, di brillantezza delle finiture. Controllare l'uniformità dell'aspetto cromatico delle superfici e della loro planarità. Riscontro di eventuali anomalie (abrasioni, presenza di rigonfiamenti e sfaldature, macchie, rotture, perdita di elementi ecc.) e/o difetti di esecuzione.

Tipologia: Controllo a vista

01.03.02.C01 Controllo generale delle parti a vista

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Page 19: Napoli - MiBAC...Manuale d'Uso Unità Tecnologica: 01.01 Gli allestimenti sono maufatti che consentono, nel rispetto degli standar museali del MiBAC, la corretta esposizione e fruizione

Anomalie riscontrabili: 1) Alterazione cromatica; 2) Azzurratura; 3) Crosta; 4) Decolorazione; 5) Deposito superficiale; 6)

Disgregazione; 7) Distacco; 8) Fessurazioni; 9) Inarcamento e sollevamento; 10) Macchie e graffiti; 11) Muffa; 12) Penetrazione di

umidità; 13) Polverizzazione; 14) Rigonfiamento; 15) Scheggiature._

Ditte specializzate: Pavimentista (Parquet)._

Manuale d'Uso

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

Cadenza: quando occorre

Pulizia con aspirapolveri ed applicazione a panno morbido o lucidatrice di speciali polish autolucidanti con funzione detergente-protettiva. Per le macchie è preferibile usare un panno umido con detergenti appropriati.

01.03.02.I01 Pulizia

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 01.03.03

Rivestimento in vetro

Unità Tecnologica: 01.03

Modalità di uso corretto:

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.03.03.A01 Decolorazione

Alterazione cromatica della superficie.

01.03.03.A02 Deposito superficiale

Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficie del rivestimento.

01.03.03.A03 Distacco

Distacco di parti del rivestimento dal sistema di pavimentazione sopraelevata.

01.03.03.A04 Frantumazione

Riduzione della lastra di cristallo in frammenti per cause traumatiche.

01.03.03.A05 Penetrazione di umidità

Penetrazione di umidità all'interno degli elementi edilizi connessi, dovuta alla rottura del sigillante siliconico.

01.03.03.A06 Perdita di trasparenza

Perdita di trasparenza ed aumento della fragilità del cristallo a causa dell'azione di agenti esterni.

Particolare attenzione va posta nei punti di connessione con gli altri subsistemi della pavimentazione e rispetto al transito dei sistemi impiantistici connessi. Dal punto di vista manutentivo non bisogna compromettere l'integrità delle superfici mediante azioni (urti violenti, fonti di calore elevate, ecc.). Controllare periodicamente il grado di usura delle parti in vista e dei giunti siliconici.

E' una tecnologia che prevede l'incollaggio dei vetri (lastre di cristallo) ai telai portanti tramite un giunto o sigillante siliconico.

Pavimentazioni interne

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Manuale d'Uso

Unità Tecnologica: 01.04

L'impianto di illuminazione consente di creare condizioni di visibilità negli ambienti. L'impianto di illuminazione deve consentire,nel rispetto del risparmio energetico, livello ed uniformità di illuminamento, limitazione dell'abbagliamento, direzionalità della luce, colore e resa della luce. L'impianto di illuminazione è costituito da lampade a LED.

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: ° 01.04.01 Faretti a LED

° 01.04.02 Sistemi modulari a LED

° 01.04.03 Piani e pannelli luminosi a LED

° 01.04.04 Binario elettrificato

Impianto di illuminazione

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 01.04.01

Faretti a LED

Unità Tecnologica: 01.04

Collocazione nell'intervento dell'elemento

Modalità di uso corretto:

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.04.01.A01 Abbassamento livello di illuminazione

Abbassamento del livello di illuminazione dovuto ad usura dei trasformatori e/o impolveramento delle ottiche

01.04.01.A02 Avarie

Possibili avarie dovute amal funzionamento dei trasformatori.

01.04.01.A03 Difetti agli interruttori

Difetti agli interruttori magnetotermici e differenziali dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o alla presenza di umidità ambientale o di condensa.

Tutte le eventuali operazioni, dopo aver tolto la tensione, devono essere effettuate con personale qualificato e dotato di idonei dispositivi di protezione individuali quali guanti e scarpe isolanti. Evitare di smontare le lampade quando sono ancora calde; una volta smontate le lampade queste vanno smaltite seguendo le prescrizioni fornite dalla normativa vigente e conservate in luoghi sicuri per evitare danni alle persone.

Vi sono tre tipologie di faretti LED: 1) faretto Optec LED 12W 1200lm lente Spherolit spot 16° DALI 4000K; 2) faretto Optec LED 12W 1200lm lente Spherolit flood 30° DALI 4000K; 3) faretto Optec LED 12W 1200lm lente Spherolit wide flood 51° DALI 4000K Si differenziano esclusivamente per le ottiche, ma hanno in comune tutte le seguenti caratteristiche: Testata cilindrica: fusione di alluminio,verniciato a polvere. Orientabile da270°. Corpo: materiale sintetico, girevole di 360° sull’adattatore DALI. Componentistica DALI, per Plug and Play. Adattatore ERCO DALI per binario elettrificato DALI: materiale sintetico. Modulo LED: LED ad alta potenza su circuito stampato a nucleo metallico. Collimatore ottico in polimero ottico.

Impianto di illuminazione

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 01.04.02

Sistemi modulari a LED

Unità Tecnologica: 01.04

Modalità di uso corretto:

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.04.02.A01 Abbassamento livello di illuminazione

Abbassamento del livello di illuminazione dovuto ad usura dei trasformatori e/o impolveramento delle ottiche

01.04.02.A02 Avarie

Possibili avarie dovute amal funzionamento dei trasformatori.

01.04.02.A03 Difetti agli interruttori

Difetti agli interruttori magnetotermici e differenziali dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o alla presenza di umidità ambientale o di condensa.

Tutte le eventuali operazioni, dopo aver tolto la tensione, devono essere effettuate con personale qualificato e dotato di idonei dispositivi di protezione individuali quali guanti e scarpe isolanti. Evitare di smontare le lampade quando sono ancora calde; una volta smontate le lampade queste vanno smaltite seguendo le prescrizioni fornite dalla normativa vigente e conservate in luoghi sicuri per evitare danni alle persone.

Sono presenti due differenti sistemi modulari a LED: 1) Sistema modulare a LED tipo "miniflux" di dimensioni L 105, 205 e 305 cm 4,5 W warm white con struttura in profilato di alluminio su cui è posizionata una striscia di LED 12V a media emissione. Diffusore in policarbonato trasparente diam.1,6 cm completa di staffe di fissaggio in policarbonato trasparente. Il sistema si completa di tappo di alimentazione e tappo terminale. IP65. Alimentatore escluso. IK08. 2) Sistema monulare a LED tipo "eW Fuse Precision dimming Philips" L 305 e 1220mm LS515X LED5/2700 100-240V NB PD.

Impianto di illuminazione

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 01.04.03

Piani e pannelli luminosi a LED

Unità Tecnologica: 01.04

Modalità di uso corretto:

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.04.03.A01 Abbassamento livello di illuminazione

Abbassamento del livello di illuminazione dovuto ad usura dei trasformatori e/o impolveramento delle ottiche

01.04.03.A02 Avarie

Possibili avarie dovute amal funzionamento dei trasformatori.

01.04.03.A03 Difetti agli interruttori

Difetti agli interruttori magnetotermici e differenziali dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o alla presenza di umidità ambientale o di condensa.

Tutte le eventuali operazioni, dopo aver tolto la tensione, devono essere effettuate con personale qualificato e dotato di idonei dispositivi di protezione individuali quali guanti e scarpe isolanti. Evitare di smontare le lampade quando sono ancora calde; una volta smontate le lampade queste vanno smaltite seguendo le prescrizioni fornite dalla normativa vigente e conservate in luoghi sicuri per evitare danni alle persone.

Sono presenti due tipi di piani luminosi a LED: 1) piano luminoso monofacciale a LED di spessore 8 mm, alimentato a bassa tensione, costituito da una base in alluminio sagomato con funzioni riflettenti e di dispersione termica, uno strato di metacrilato con funzione di guida luminosa per i LED a bassa tensione e ad alta luminosità montati sui lati del pannello ed uno strato di metacrilato satinato con altissima capacità di trasmissione luminosa. I tre strati montati a sandwich costituiscono un pannello che emette una luminosità uniforme per tutta la sua superficie; 2) pannello luminoso monofacciale a LED di spessore 18 mm, alimentato a bassa tensione, costituito da una base in alluminio sagomato con funzioni riflettenti e di dispersione termica, uno strato di metacrilato con funzione di guida luminosa per i LED a bassa tensione e ad alta luminosità montati sui lati del pannello ed uno strato di metacrilato satinato con altissima capacità di trasmissione luminosa. I tre strati montati a sandwich costituiscono un pannello che emette una luminosità uniforme per tutta la sua superficie. Ciascun pannello è dotato di trasformatore, adeguato alla dimensione, con terminale a jack. Sulla base in alluminio sono montati due elementi cilindrici cavi predisposti per essere montati sugli agganci fissati opportunamente alle pareti o sulle quinte. Nella parte inferiore è fissato un elemento a C che funge da distanziatore con brugola per il livellamento.

Impianto di illuminazione

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 01.04.04

Binario elettrificato

Unità Tecnologica: 01.04

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.04.04.A01 Avarie

Malfunzionamento dei canai di distibuzione elettrica

01.04.04.A02 Deposito di polvere

Accumuli di polvere sulle connessioni che provocano malfunzionamenti.

Binario elettrificato tipo “ERCO” L2000/ 3000/4000 mm in profilato in alluminio, verniciato a polvere. Superficie di montaggio con fustellature facilmente estraibili ad una distanza di 0,4m, 4 conduttori in rame isolati e conduttore di terra compresso. Applicazione come binario elettrificato DALI: un circuito elettrico 16A e due conduttori per il collegamento al cavo dati DALI. Collaudato ai sensi della norma IEC 60570 (EN 60570/VDE 0711 parte 300).

Impianto di illuminazione

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Manuale d'Uso

Unità Tecnologica: 01.05

L'impianto delle apparecchiature informatiche consente la trasmissione di dati, suoni, immagini (statiche e dinamiche)i consente la diffusione, nei vari ambienti, di dati ai fruitori del museo. Generalmente è costituito da una rete di trasmissione (denominata cablaggio) e da una serie di punti di presa ai quali sono collegate le varie postazioni.

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: ° 01.05.01 Hardware (pc, video proiettori, lettori multimediali, ecc.)

° 01.05.02 Cablaggio

Impianto apparecchiature informatiche

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 01.05.01

Hardware (pc, video proiettori, lettori multimediali, ecc.)

Unità Tecnologica: 01.05

Modalità di uso corretto:

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.05.01.A01 Anomalie dei rivestimenti

Difetti di tenuta dei rivestimenti di protezione.

01.05.01.A02 Depositi di polvere

Accumuli di polvere sulle connessioni che provocano malfunzionamenti.

01.05.01.A03 Difetti di serraggio

Difetti di serraggio delle connessioni e dei pressacavi.

01.05.01.A04 Presenza di umidità

Eccessivo livello del grado di umidità degli ambienti.

01.05.01.A05 Scheggiature dei vetri

SCheggiature dei vetri

Tutto l'hardware deve essere fornito completo del certificato del costruttore che deve dichiarare che la costruzione è stata realizzata applicando un sistema di controllo della qualità e che i componenti siano stati selezionati in relazione allo scopo previsto e che sono idonei ad operare in accordo alle specifiche tecniche. In caso di guasti o di emergenza non cercare di aprire le apparecchiature senza aver avvisato i tecnici preposti per evitare di danneggiare l'intero apparato. Eseguire periodicamente una pulizia delle connessioni per eliminare eventuali accumuli di materiale.

Le apparecchiature hardware sono tutto quelle componenti fisiche, come pc od altre periferiche, che consentono il funzionamento della parte softawre, ovvero delle cosidette applicazioni. Le apparecchiature hardware previste sono: - videoproiettori; - lettori video multimediali; - computer; - diffusori audio; - mixer; - schermi olografici; - schermi per videoproiezioni; - rilevatori di movimento; - ecc.

Impianto apparecchiature informatiche

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 01.05.02

Cablaggio

Unità Tecnologica: 01.05

Modalità di uso corretto:

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.05.02.A01 Anomalie degli allacci

Difetti di funzionamento delle prese di utenza e dei pannelli degli armadi di permutazione.

01.05.02.A02 Anomalie delle prese

Difetti di tenuta delle placche, dei coperchi e dei connettori.

01.05.02.A03 Difetti di serraggio

Difetti di serraggio di viti ed attacchi dei vari apparecchi di utenza.

01.05.02.A04 Difetti delle canaline

Difetti di tenuta delle canaline porta cavi.

Evitare di aprire i quadri di permutazione e le prese di rete nel caso di malfunzionamenti. Rivolgersi sempre al personale specializzato.

Per la diffusione dei dati occorre una rete di supporto che generalmente viene denominata cablaggio. Pertanto il cablaggio consente agli utenti di comunicare e scambiare dati attraverso le varie postazioni collegate alla rete di distribuzione.

Impianto apparecchiature informatiche

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Scuderie borboniche di Palazzo Reale_

Allestimenti_

Vetrine espositive_

Basamenti espositivi_

Pareti espositive/attrezzate_

Arredi_

Sedute_

Blocco attrezzato bookshop e accoglienza_

Armadiatura/guardaroba_

Balaustre_

Teli frangiluce_

Pavimentazioni interne_

Pavimentazioni sopraelevate_

Rivestimenti lignei a parquet_

Rivestimento in vetro _

Impianto di illuminazione _

Faretti a LED_

Sistemi modulari a LED_

Piani e pannelli luminosi a LED_

Binario elettrificato_

Impianto apparecchiature informatiche_

Hardware (pc, video proiettori, lettori multimediali, ecc.)_

Cablaggio_

Manuale d'Uso

INDICE 01 pag. 3

01.01 4

01.01.01 5

01.01.02 6

01.01.03 7

01.02 8

01.02.01 9

01.02.02 10

01.02.03 11

01.02.04 12

01.02.05 13

01.03 14

01.03.01 15

01.03.02 17

01.03.03 20

01.04 21

01.04.01 22

01.04.02 23

01.04.03 24

01.04.04 25

01.05 26

01.05.01 27

01.05.02 28

IL TECNICO arch. Giovanni Di Vito

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