noi siamo qui! · vesuvio e i campi flegrei in campania, l’etna in sicilia, le isole eolie con...
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I rischi naturali del tuo
territorio. Conoscerli per
prevenirli e imparare a
difendersi
NOI SIAMO QUI!NOI SIAMO QUI!
Uno dei posti meno adatti su cui
costruire è certamente un
torrente!
Genova
San Vito di Cadore
I rischi naturali del tuo territorio. Conoscerli per prevenirli e imparare a proteggersi
Messina 2009: il torrente si riprende i suoi spazi!
La Natura modella il territorio. Come convivere con frane e alluvioni.
Nella notte tra il 13 e 14
settembre 2015, precipitazioni
meteoriche straordinarie hanno
provocato l’esondazione del fiume
Nure in provincia di Piacenza, che
ha asportato interi tratti della
strada statale, raggiungendo le
abitazioni.
PRIMA DOPO
PRIMA
I rischi naturali del tuo territorio. Conoscerli per prevenirli e imparare a proteggersi
PRIMA DOPO
GENTE CHE OSSERVA LA PIENA DAL PONTE
DOPO QUANTO AVETE VISTO FIN QUI, CI STARESTE VOI?
I rischi naturali del tuo territorio. Conoscerli per prevenirli e imparare a proteggersi
www.iononrischio .it è il programma della
Protezione Civile che, con semplici concetti,
fornisce indicazioni sui rischi presenti sul territorio
e illustra i criteri, i metodi e i comportamenti per
affrontare le piccole e grandi emergenze.
I rischi naturali del tuo territorio. Conoscerli per prevenirli e imparare a proteggersi
I rischi naturali del tuo territorio. Conoscerli per prevenirli e imparare a proteggersi
Negli altri paesi il risarcimento dei danni ai
cittadini avviene quasi esclusivamente
attraverso le assicurazioni. I cittadini
pertanto sono invogliati ad investire per
ridurre la vulnerabilità dei propri beni,
riducendo così il rischio complessivo e, di
ATTREZZARSI CONTRO IL RISCHIO DI ALLUVIONE
La Natura modella il territorio. Come convivere con frane e alluvioni.
riducendo così il rischio complessivo e, di
conseguenza, il premio dell’assicurazione.
In Italia l’effetto di delega totale alle
istituzioni si coniuga con la tendenziale
deresponsabilizzazione dei singoli, con
atteggiamenti di assuefazione e fatalismo,
con ciò disincentivando la capacità collettiva
di “attrezzarsi” alla convivenza con il rischio.
In Italia ci sono 3 zone vulcaniche attive: il
Vesuvio e i Campi Flegrei in Campania, l’Etna
in Sicilia, le Isole Eolie con Vulcano e
Stromboli.
Il vulcano più pericoloso è il Vesuvio che nel
79 d.C. seppellì i paesi di Ercolano, Pompei e
Stabia uccidendo 3.360 persone. La sua ultima
esplosione risale al 1944.
L’Etna è il vulcano più alto d’Europa e la sua
attività continua da almeno 3.000 anni. In
RISCHIO VULCANICO
attività continua da almeno 3.000 anni. In
aggiunta a questi esistono vulcani sottomarini
attivi nel Canale di Sicilia e nel Tirreno
meridionale.
Poi ci sono i complessi vulcanici estinti, di cui
la maggior parte si trovano nel Lazio.
Le eruzioni vulcaniche sono prodotte dalla
risalita dall'interno della Terra di materiale
fuso e gas (magma) a temperatura variabile
tra 800 e 1000ºC, e possono essere di tipo
effusivo (colate di lava) o esplosivo
(sbriciolamento del magma in frammenti
chiamati piroclastiti).
I rischi naturali del tuo
territorio. Conoscerli per
prevenirli e imparare a
proteggersi
Non ci sono opere in grado di
difenderci dalle eruzioni
vulcaniche. L’unico mezzo per
mettersi in sicurezza è
allontanarsi dalle zone pericolose
fino a quando i fenomeni effusivi
ed esplosivi saranno terminati.
E’ importante evitare di costruire
in prossimità di un vulcano attivo
RISCHIO VULCANICO
in prossimità di un vulcano attivo
perché, anche se per lungo
tempo sembra essersi interrotta
ogni manifestazione di attività,
dopo un periodo più o meno
lungo di quiescenza saranno
nuovamente eruttate lave, ceneri
e lapilli.
Altri rischi possono essere connessi alle attività del vulcano, come le emanazioni gassose attraverso il
suolo di anidride carbonica, idrogeno solforato, metano e radon.
A volte questi gas possono interferire con le persone e diventare pericolosi per la salute umana, se non
addirittura mortali.
Il rischio vulcanico nel Lazio è presente sotto
forma di fenomeni di vulcanismo secondario:
alcune zone della Regione sono infatti
interessate da emanazioni di gas endogeni
quali anidride carbonica (CO2), idrogeno
solforato (H2S), metano (CH4) in tracce e
Radon (Rn). L'emissione dei gas dal suolo
avviene in maniera pressoché continua, ma
può subire un incremento in concomitanza di
eventi sismici o per cause antropiche (scavi o
realizzazione di pozzi che permettono la
fuoriuscita dei gas confinati nel sottosuolo).
RISCHIO VULCANICO NEL LAZIO
fuoriuscita dei gas confinati nel sottosuolo).
Questi gas sono più pesanti dell'aria, per
questo tendono a stratificarsi nella parte più
vicina al suolo.
I gas (CO2, H2S e Rn) che risalgono dal
profondo possono formare bolle in acqua
stagnante o in pozze di fango o essere emessi
per diffusione dal suolo, in modo
impercettibile all'occhio umano. All'aria
aperta tali accumuli possono essere dannosi
soprattutto per la vegetazione o provocare la
morte di animali e di persone cadute
accidentalmente in zone depresse del
terreno
I rischi naturali del tuo
territorio. Conoscerli per
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proteggersi
I gas possono affluire nelle parti basse delle abitazioni, risalendo lungo
piccole fratture nel suolo o da tubi e condutture. Sono più pesanti
dell'aria e, in mancanza di ventilazione, ristagnano presso il pavimento.
Il radon può anche essere rilasciato dalle pareti se queste sono
costituite di rocce vulcaniche ricche di uranio ed altri elementi
radioattivi, come il tufo.
REGOLE DI COMPORTAMENTO
areare sempre i locali, chiusi da molto tempo, prima di accedervi (cantine, garage, lavatoi);
non utilizzare locali interrati e seminterrati per attività abitative, lavorative, ricreative e
soprattutto per ricovero notturno;
vietare l’accesso negli scantinati ai bambini, se non accompagnati da adulti;
dotare i locali interrati di un impianto di ventilazione forzata, per garantire un’adeguata
circolazione dell’aria e impedire pericolosi accumuli di gas tossici negli ambienti chiusi;
evitare la permanenza prolungata in strutture depresse, eventualmente
presenti all’esterno delle abitazioni (piscine vuote, canali di raccolta delle acque, cisterne
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proteggersi
interrate, pozzi, ecc.) e accedervi con grande prudenza, avendo l’accortezza che all’esterno
della struttura vi sia qualcuno in grado di portare soccorso;
segnalare con la massima urgenza al comune di appartenenza la presenza di situazioni
potenzialmente pericolose per la salute pubblica, come: presenza di animali morti senza
motivi apparenti, ingiallimento e repentino appassimento di alberi e piante, o impossibilità di
attecchimento e crescita di erba, colture e piante in giardino o in terreni agricoli, fuoriuscita di
gas da pozzi o scavi.
RISCHIO SINKHOLE
Sprofondamenti naturali e improvvisi del suolo
Sinkhole nel
centro di
Guatemala (la
voragine ha
inghiottito tre
palazzi nel
maggio del
2010)
I rischi naturali del tuo
territorio. Conoscerli per
prevenirli e imparare a
proteggersi
Chiesa di San Vittorino (RI) Lago di Paterno (RI)
Molto pericolose sono
le voragini dovute al
crollo di cavità
antropiche presenti
nel sottosuolo di
molte aree urbane
italiane, che
provocano e hanno da
I rischi naturali del tuo
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prevenirli e imparare a
difendersi
provocano e hanno da
sempre prodotto
danni alle
infrastrutture, al
patrimonio edilizio,
con perdita talvolta di
vite umane
via Attilio Ambrosini altezza incrocio via Accademia degli Agiati.
Il maremoto è un anomalo moto ondoso del mare, originato da un terremoto sottomarino o da altri eventi che
comportino uno spostamento improvviso di una grande massa d'acqua quali, per esempio, una frana,
un'eruzione vulcanica sottomarina o un terremoto.
Rischio maremoto
I rischi naturali del tuo
territorio. Conoscerli per
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proteggersi
Un violento terremoto nel 2004, di Magnitudo 9,3, ha provocato uno tsunami che si è abbattuto sulle coste
dell’Indonesia con onde alte fino a 15 metri. Una bambina inglese di 10 anni che giocava sulla riva, vedendo il
mare che si ritirava ha capito che si trattava di uno tsunami perché l’aveva studiato a scuola, e si è ricordata che
il professore aveva detto che dal momento in cui il mare comincia a ritirarsi ci sono poche decine di minuti di
tempo prima che l'onda si abbatta sulla costa. Ha perciò avvisato i bagnanti che sono riusciti a mettersi in salvo.
Si sono avute più di 240.000 vittime.
Tsunami (tsu=onda nami=porto)
I rischi naturali del tuo
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Disegna in sezione e in pianta la tua casa, e indica i luoghi sicuri dove ti potrai riparare in caso di
terremoto (T), di frana (F) e di alluvione (A).
I rischi naturali del tuo
territorio. Conoscerli per
prevenirli e imparare a
proteggersi
Dobbiamo imparare
a convivere con il
rischio!
Grazie per l’attenzione
I rischi naturali del tuo territorio. Conoscerli per prevenirli e imparare a proteggersi