notiziario anno 4 - numero 8

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P. A. CROCE VERDE CASTELNOVO NE’ MONTI ANNO 4 - N. 8 Notiziario della P.A. Croce Verde, via Boschi 22, 42035 Castelnovo ne’ Monti – Tel.0522.612164 – Cell.: 327.1610236 – www.croceverdecm.it – [email protected] Il Volontario, questo sconosciuto. La realtà, però, è ben diversa, se si considera che nel solo Comune di Castelnovo né Monti esistono circa 80 Associazioni, dunque, ci troviamo di fronte ad una realtà flo- ridissima. Eppure nemmeno questa affermazione è veritiera, perché a volte esistono realtà che sono operative solo sulla carta. Resta il fatto che sono pur sempre numerosi i gruppi di persone che sentono il bisogno di associarsi, per supportare ed aiutare il bisognoso che non sempre viene raggiunto dal sistema pubblico. Dopo questa premessa, vorrei ora entrare nello specifico e parlare dell’Associazione di cui faccio parte: la Pubblica Assistenza Croce Verde. Inizialmente vorrei spiegare l’ambito dove operiamo con il no- stro servizio: siamo in convenzione con l’Ausl territoriale per quanto riguarda il servizio di emergenza/urgenza ed i cosiddetti trasporti or- dinari che svolgiamo anche per i privati cittadini, mentre la novità di quest’anno è la convenzione stipulata con il Comune per il servizio di trasporto ai diversamente abili. Dove operiamo, invece, è presto detto: ovunque per quanto riguarda i trasporti privati che ci spingono persino all’estero, ma questo avviene anche per i servizi Ausl - se riferiti ai trasporti di organi vitali - che a volte ci portano a solcare gli ingressi dei principali ospedali italiani. Per l’emergenza/urgenza, invece, il confine territoriale è quello dei comuni di Castelnovo ne’ Monti e Vetto. Vorrei ora approfondire il titolo dell’articolo e cercare di motivare il maggior numero di persone a compiere questa scelta. I motivi per entrare a far parte della Croce Verde credo siano molteplici, anche se penso che principalmente vi sia la volontà di aiutare chi soffre, unendo l’impegno professionale a tanta umanità e disponibilità per alleviare le altrui sofferenze. Rimane anche l’arricchimento della co- noscenza sanitaria e la capacità a gestire i rapporti interpersonali con persone spesso sconosciute, ma che arricchiscono il nostro ba- gaglio umano e culturale. Fra le altre cose, la Nostra Associazione è diventata in questi anni anche un punto di aggregazione e di ritrovo per i giovani (e non solo) della nostra montagna. I rapporti al nostro interno sono improntati all’amicizia e quando si entra ci si sente un poco come a far parte di una grande famiglia: chi non condivide que- sti valori arriva praticamente ad autoescludersi, perché non trova l’appoggio della parte restante del gruppo. Tuttavia, non tutti sono forse portati a questa scelta: uno dei motivi per cui non è opportuno aderire ad un’associazione di soccorso è la mancanza di predisposizione ad operare in situazioni a volte mol- to delicate, che presentano scenari anche non facili da affrontare o semplicemente da vedere. Altra problematica è la mancanza di una certa dose di “sangue freddo”: l’agitazione è la peggior nemica di chi svolge operazioni in ambiti particolari e che richiedono la maggiore lucidità possibile. Detto questo, rimango con- vito che vuole mettersi a di- sposizione de- gli altri, arriva con la dovuta preparazione ad abituarsi a tutte le si- tuazioni e a sopperire alle eventuali lacu- ne di partenza. Ne sono una conferma le tante attestazioni di stima e di ringrazia- mento provenienti dal mondo della Sanità – verso il quale abbiamo obblighi e doveri - e dalla stessa popolazione, forse qualche vol- ta “disturbata” dal nostro consueto vociare dovuto alle “processioni commemorative” ed ai continui passaggi a sirene spiegate per le vie del paese. Ringrazio chi ha creduto in Noi e chi lo vorrà fare nel futuro, certo che sarà sempre più ricco di soddisfazioni per l’intera collettività della nostra amata montagna. Andrea Zini PRO E CONTRO DELLA SCELTA DI DIVENTARE UN VOLONTARIO DEL SOCCORSO Intervista al dottor Sergio Alboni: responsabile centrale operativa118 segue in seconda Il dottor Sergio Alboni, è nato a Modena il 13 luglio del 1957 e si è laureato in Medicina e Chirurgia con lode nel 1983 presso la locale università; specializzatosi in Endocrinologia nel 1987, si affaccia al mondo dell’emergenza territoriale nel 1991, partecipando alla fase sperimentale e in seguito alla fase iniziale - che potremmo definire pionieristica - della istituzione del primo servizio di “automedica” a Reggio Emilia. Entrato nell’organico del reparto di pronto Soccorso dell’ospedale S.Maria Nuova di Reggio Emilia, dal 1994 è responsabi- le della Centrale Operativa 118. 1) Dottor Alboni, ci descriva brevemente la storia del sistema di soc- corso che fa capo al cosiddetto “118”. “Il sistema 118 è nato da una legge del 1992, dove sono stati previsti i criteri per la costruzione di un sistema territoriale di risposta alle emer- genze medico-sanitarie. Sino ad allora ogni unità elementare (comu- ne, ospedale, provincia) aveva cercato una propria via, che tuttavia non valicava i limitati confini di un allertamento locale; nelle realtà più fortunate erano già attive da tempo associazioni ed enti di volontaria- to, che comunque non erano unite in una rete efficiente. Occorre però ricordare che nonostante siano passati venti anni dall’emanazione della legge istitutiva, persistono notevoli differenze organizzative tra le regioni italiane. L’Emilia Romagna non fa eccezione da questo punto di vista: il sistema in essere nella parte est è profondamente diverso dall’organizzazione consolidata nell’Emilia occidentale, dove la figura del volontario del soccorso ha mantenuto un ruolo fondamentale.” 2) Come potremmo definire la situazione generale del servizio di emergenza/urgenza sul territorio provinciale? “Nella nostra provincia, sin dai primi anni ’90, si è realizzata una sorta di alleanza fra le forze appartenenti al volontariato e le professionisti sanitarie. Nei primi tempi, indubbiamente, i due settori nutrivano re- ciproche diffidenze, ma credo di poter affermare che allo stato que- ste siano in grande parte superate: il modello “solidale” che abbiamo inteso promuovere, ovvero una rete a maglie molto fitte, costituite dalle associazioni e dagli enti di volontariato (26 posta- zioni diffuse sul territorio, ognuna con il proprio territorio di competenza de- terminato sulla base dei tempi di soc- corso), su cui è sovrapposta una rete a maglie molto più larghe, costituita dalla rete delle “automediche” (sei po- stazioni, una per distretto, a supporto delle forze del volontariato ogni volta che le condizioni cliniche del paziente Intervista a cura di Roberto Rocchi

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Notiziario Anno 4 - Numero 8

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P. A. CROCE VERDE CASTELNOVO NE’ MONTI

ANNO 4 - N. 8

Notiziario della P.A. Croce Verde, via Boschi 22, 42035 Castelnovo ne’ Monti – Tel.0522.612164 – Cell.: 327.1610236 – www.croceverdecm.it – [email protected]

Il Volontario, questo sconosciuto. La realtà, però, è ben diversa, se si considera che nel solo Comune di Castelnovo né Monti esistono circa 80 Associazioni, dunque, ci troviamo di fronte ad una realtà flo-ridissima. Eppure nemmeno questa affermazione è veritiera, perché a volte esistono realtà che sono operative solo sulla carta. Resta il fatto che sono pur sempre numerosi i gruppi di persone che sentono il bisogno di associarsi, per supportare ed aiutare il bisognoso che non sempre viene raggiunto dal sistema pubblico.Dopo questa premessa, vorrei ora entrare nello specifico e parlare dell’Associazione di cui faccio parte: la Pubblica Assistenza Croce Verde. Inizialmente vorrei spiegare l’ambito dove operiamo con il no-stro servizio: siamo in convenzione con l’Ausl territoriale per quanto riguarda il servizio di emergenza/urgenza ed i cosiddetti trasporti or-dinari che svolgiamo anche per i privati cittadini, mentre la novità di quest’anno è la convenzione stipulata con il Comune per il servizio di trasporto ai diversamente abili. Dove operiamo, invece, è presto detto: ovunque per quanto riguarda i trasporti privati che ci spingono persino all’estero, ma questo avviene anche per i servizi Ausl - se riferiti ai trasporti di organi vitali - che a volte ci portano a solcare gli ingressi dei principali ospedali italiani. Per l’emergenza/urgenza, invece, il confine territoriale è quello dei comuni di Castelnovo ne’ Monti e Vetto.Vorrei ora approfondire il titolo dell’articolo e cercare di motivare il maggior numero di persone a compiere questa scelta. I motivi per entrare a far parte della Croce Verde credo siano molteplici, anche se penso che principalmente vi sia la volontà di aiutare chi soffre, unendo l’impegno professionale a tanta umanità e disponibilità per alleviare le altrui sofferenze. Rimane anche l’arricchimento della co-noscenza sanitaria e la capacità a gestire i rapporti interpersonali con persone spesso sconosciute, ma che arricchiscono il nostro ba-gaglio umano e culturale. Fra le altre cose, la Nostra Associazione è diventata in questi anni anche un punto di aggregazione e di ritrovo per i giovani (e non solo) della nostra montagna. I rapporti al nostro interno sono improntati all’amicizia e quando si entra ci si sente un poco come a far parte di una grande famiglia: chi non condivide que-sti valori arriva praticamente ad autoescludersi, perché non trova l’appoggio della parte restante del gruppo.Tuttavia, non tutti sono forse portati a questa scelta: uno dei motivi per cui non è opportuno aderire ad un’associazione di soccorso è la mancanza di predisposizione ad operare in situazioni a volte mol-to delicate, che presentano scenari anche non facili da affrontare o semplicemente da vedere. Altra problematica è la mancanza di una certa dose di “sangue freddo”: l’agitazione è la peggior nemica di chi svolge operazioni in ambiti particolari e che richiedono la maggiore lucidità possibile.

Detto questo, rimango con-vito che vuole mettersi a di-sposizione de-gli altri, arriva con la dovuta preparazione ad abituarsi a tutte le si-tuazioni e a sopperire alle eventuali lacu-ne di partenza.

Ne sono una conferma le tante attestazioni di stima e di ringrazia-mento provenienti dal mondo della Sanità – verso il quale abbiamo obblighi e doveri - e dalla stessa popolazione, forse qualche vol-ta “disturbata” dal nostro consueto vociare dovuto alle “processioni commemorative” ed ai continui passaggi a sirene spiegate per le vie del paese.Ringrazio chi ha creduto in Noi e chi lo vorrà fare nel futuro, certo che sarà sempre più ricco di soddisfazioni per l’intera collettività della nostra amata montagna. Andrea Zini

pro e contro della scelta di diventare un volontario del soccorso

Intervista al dottor Sergio Alboni:responsabile centrale operativa118

segue in seconda

Il dottor Sergio Alboni, è nato a Modena il 13 luglio del 1957 e si è laureato in Medicina e Chirurgia con lode nel 1983 presso la locale università; specializzatosi in Endocrinologia nel 1987, si affaccia al mondo dell’emergenza territoriale nel 1991, partecipando alla fase sperimentale e in seguito alla fase iniziale - che potremmo definire pionieristica - della istituzione del primo servizio di “automedica” a Reggio Emilia. Entrato nell’organico del reparto di pronto Soccorso dell’ospedale S.Maria Nuova di Reggio Emilia, dal 1994 è responsabi-le della Centrale Operativa 118. 1) Dottor Alboni, ci descriva brevemente la storia del sistema di soc-corso che fa capo al cosiddetto “118”.“Il sistema 118 è nato da una legge del 1992, dove sono stati previsti i criteri per la costruzione di un sistema territoriale di risposta alle emer-genze medico-sanitarie. Sino ad allora ogni unità elementare (comu-ne, ospedale, provincia) aveva cercato una propria via, che tuttavia non valicava i limitati confini di un allertamento locale; nelle realtà più fortunate erano già attive da tempo associazioni ed enti di volontaria-to, che comunque non erano unite in una rete efficiente. Occorre però ricordare che nonostante siano passati venti anni dall’emanazione della legge istitutiva, persistono notevoli differenze organizzative tra le regioni italiane. L’Emilia Romagna non fa eccezione da questo punto di vista: il sistema in essere nella parte est è profondamente diverso dall’organizzazione consolidata nell’Emilia occidentale, dove la figura del volontario del soccorso ha mantenuto un ruolo fondamentale.” 2) Come potremmo definire la situazione generale del servizio di emergenza/urgenza sul territorio provinciale?“Nella nostra provincia, sin dai primi anni ’90, si è realizzata una sorta di alleanza fra le forze appartenenti al volontariato e le professionisti sanitarie. Nei primi tempi, indubbiamente, i due settori nutrivano re-ciproche diffidenze, ma credo di poter affermare che allo stato que-ste siano in grande parte superate: il modello “solidale” che abbiamo inteso promuovere, ovvero una rete a maglie molto fitte, costituite dalle associazioni e dagli enti di volontariato (26 posta-zioni diffuse sul territorio, ognuna con il proprio territorio di competenza de-terminato sulla base dei tempi di soc-corso), su cui è sovrapposta una rete a maglie molto più larghe, costituita dalla rete delle “automediche” (sei po-stazioni, una per distretto, a supporto delle forze del volontariato ogni volta che le condizioni cliniche del paziente

Intervista a cura di Roberto Rocchi

La “Victor 71”Nuovo numero, nuovo mezzo per questa rubrica. Dopo aver parlato di due autoambulanze, la Victor 70 e 74, parliamo di un’auto dedica-ta ai servizi speciali, la Victor 71. Acquistata nel gennaio 2011 grazie al progetto “ Un’auto per Fe’ ”, grazie al contributo della popolazione, del supermercato Conad e della Banca di Cavola e Sassuolo, questo mezzo allestito sempre dall’EDM nasce con lo scopo di trasportare organi vitali, sangue cor-donale ed equipe medica per i trapianti. Fino ad ora ha compiuto circa 70 servizi di questo genere, percorrendo oltre 13000 chilometri nel solo primo anno. La Victor 71 è un’Audi A6 Avant 3000 TDI e monta al suo interno vari accessori optional come un impianto audio e video per offrire la massima efficienza all’equipe anche in viaggi a lunga percorrenza; dispone inoltre di alcuni fissaggi per dare la più alta sicurezza ai con-tenitori degli organi e di una barra di segnalazione sonoro-luminosa che permette di identificare il mezzo a notevole distanza.Secondo alcuni “critici” non vi era la necessità di una macchina del genere, ma si tratta di commenti che non derivano da persone del “mestiere”: sebbene il mezzo abbia un costo in apparenza elevato, resta pur sempre un veicolo che trasporta organi destinati a persone che necessitano di trapianti vitali urgenti.Per questo motivo il mezzo deve essere sicuro, stabile e veloce,

in grado di proteggere conducente e trasportati e giungere a felice destinazione. Matteo Ferri

I nostri volontariA partire da questo numero, nel giornale della Croce Verde di Ca-stelnovo ne’Monti comparirà una nuova rubrica: i personaggi della CVCM. Intendiamo così dare uno spazio (e soprattutto un volto) ai tanti volontari che, gratuitamente, prestano la loro opera a favore della collettività. Per cominciare abbiamo scelto:Monica lisanti. E’ una donna dalle mille ri-sorse, che anche attraverso semplici cose sa sempre distinguersi e dare un tocco di origi-nalità a tutto ciò che fa. Il 2012 per lei sarà una grande anno, perché al momento dell’u-scita di questo notiziario sarà una donna spo-sata (l’ha presa in felice dote Corrado Parisoli detto “Cola”) e fra pochi mesi diventerà anche mamma. Tutta l’associazione coglie l’occasio-ne per stringersi intorno a questa ragazza e augurargli ogni bene e tanta felicità, anche per il suo futuro da volontaria.ivan Fioroni. Il tuttofare della nostra associazione, sempre reperibile

a qualsiasi ora del giorno e della not-te, non si tira indietro ed è in grado di soddisfare ogni richiesta. Per la Croce Verde ha realizzato, a mano e in legno, la struttura portante del centralino, gli armadi dei volontari, le mensole dell’ufficio di presiden-za, la pavimentazione del furgone adibito a postazione radio mobile e tanto altro. Ragazzo di buona com-pagnia, sempre pronto alle battute,

porta buon umore a tutti i volontari. Grande Ivan.claudio Ferrari. Persona ope-rosa e disponibile e braccio de-stro del responsabile dei servizi ordinari, quando viene chiamato raramente dice “no”. Attivo su più fronti e impegnato anche in altri settori del volontariato, è un trai-ner e un vero esempio per tutti i volontari. Non rimane che dire: Claudio continua così.

Arianna Ferrari

ViTA AssOCiATiVA i NOsTri Mezzi

segue dalla primapresentano elementi di criticità), con la regia della Centrale Operativa 118 che dispone le caratteristiche del dispositivo, ha ottenuto nel tempo risultati di eccellenza.”3) In questo ambito la parte più appariscente è il servizio di soccorso prestato dai volontari che fanno capo alle pubbliche assistenze. Come si è sviluppato questo servizio nel tempo e quale ruolo ricopre nel sistema complessivo?“Le Pubbliche Assistenze attive nel territorio provinciale sono dieci e svol-gono una quota dei servizi di emergenza che si aggira intorno al 40% dell’intero numero dei servizi in emergenza-urgenza che il nostro territo-rio genera. Si tratta di una percentuale rilevante, ma al di là dei numeri, per quanto importanti, la capacità delle Pubbliche Assistenze di coprire settori del territorio provinciale disagiati, con lunghe percorrenze e con bassa densità abitativa va nella direzione di cercare di offrire a tutta la popolazione le stesse opportunità. Sottolineerei, poi, che riuscire a ga-rantire il servizio 24/24 deve essere preso come indicatore della grande capacità, propria del volontariato, di allacciare un rapporto diretto con la popolazione, premessa indispensabile per avere riconosciuto il proprio ruolo nell’ambito della comunità. In questi anni, nonostante la richiesta di acquisire sempre maggiori competenze (richiesta che nasce dalla stessa popolazione), abbiamo sempre trovato il mondo del volontariato apparte-nente alle Pubbliche Assistenze disponibile a sacrificarsi per migliorare il livello del servizio offerto.”4) Particolare riguardo viene data, all’interno della Croce Verde castelno-vese, alla formazione dei volontari, all’accrescimento delle conoscenze legate al soccorso ed ai moduli operativi che governano i sistemi di emer-genza/urgenza. Quanto è importante agire in tal senso?

“L’evoluzione delle conoscenze ha portato ad un progressivo innalza-mento dell’asticella del cosiddetto soccorso competente: se all’inizio degli anni ’90 soccorrere significava sostanzialmente - accompagnare in fretta all’ospedale - ora le cose non stanno più così. È la stessa popo-lazione che spinge verso la necessità di acquisire sempre maggiori com-petenze. Fra queste, acquisiscono un peso progressivamente maggiore le competenze organizzative relative ai percorsi-paziente, soprattutto per le cosiddette patologie “tempo – dipendenti”, espressione più evidente dell’evoluzione delle tecniche di cura e dell’evoluzione dell’organizzazio-ne ospedaliera. La Croce Verde di Castelnovo Monti ha da subito puntato sulla formazione e sull’aggiornamento, acquisendo anche agli occhi dei professionisti una sempre maggiore credibilità, elemento non pesabile ma di fondamentale importanza soprattutto nelle situazioni di emergen-za.”5) A suo parere, cosa su quali orizzonti si deve ancora lavorare per ga-rantire un soccorso veloce, competente e sopratutto omogeneo su tutto il territorio anche d’oltreprovincia?“La disomogeneità fra sistemi provinciali non favorisce le interazioni fra territori vicini. La necessità di allargare l’orizzonte andando oltre la di-mensione provinciale è ormai sentita da molti e probabilmente siamo alla vigilia di importanti riorganizzazioni dell’intero sistema. A livello locale occorre non fare calare la tensione verso il miglioramento: non bisogna mai pensare di “essere arrivati”; come nell’economia di mercato non cre-scere significa perdita di quote di mercato, per un’Associazione di volon-tariato non rinnovarsi coincide con l’inizio del declino.”

Roberto Rocchi

i NOsTri serViziEmergenza urgenzaInteventi di primo soccorso, coordinati dalla Centrale Operativa 118 di Reggio Emilia, 24 ore su 24.Servizio di Automedica sette giorni al mese, in collaborazione con le altre associazioni di soccorso del territorio.Trasporti OrdinariTrasporto di persone per visite mediche, ricovero o dimissione ospedalieri, da domicilio o da struttura, in qualsiasi ospedale del territorio nazionale.Trasporto dializzatiTrasporto di persone che necessitano del servizio di dialisi da e verso il domicilio o la struttura di degenza.Trasporto sangue urgente e sangue donatori AVISSu richiesta della struttura ospedaliera, effettuiamo l'approvvi-gionamento di sangue urgente dal Centro Trasfusionale di Reg-gio Emilia e tutti i sabato mattina trasportiamo allo stesso centro il sangue che viene donato dai volontari della locale AVIS.Servizi SocialiTrasporto di persone con difficoltà motorie verso strutture d'ac-coglienza o posti di lavoro.Servizi ordinari a lunga percorrenzaTrasporti di persone con necessità di viaggi a lunga percorrenza in tutta Europa, con la possibilità di assistenza medica e infer-mieristica.Il tutto con mezzi ad elevati standard di confort e tutti equipag-giati con le strumentazioni sanitarie più avanzate.Protezione CivileInterventi di soccorso ed aiuto in caso di calamità naturali o ri-cerca dispersi su tutto il territorio nazionale, nell'ambito del co-ordinamento regionale e nazionale delle pubbliche assistenze.Assistenza SanitariaAssistenza ad eventi sportivi e altre manifestazioni che richiedo-no un equipaggio di pronto intervento.Trasporto organi e materiale ematicoP.A. Croce Verde Castelnovo ne’ Monti è fornitore di veicoli ad uso speciale per il servizio di trasporto organi e materiale emati-co per l’AUSL locale e per il 118 Reggio Emilia.

tesseramento 2012Socio Amico (contributo minimo € 25,00)

- tessera socio personalizzata - sconto 15% sui servizi erogati a tutto il nucleo famiglia-

re fino ad un massimo di dieci servizi- calendario annuale in omaggio- partecipazione ai momenti di vita associativa

Socio Onorario (contributo minimo € 50,00)- tessera socio personalizzata- sconto 25% sui servizi erogati a tutto il nucleo famiglia-

re fino ad un massimo di quindici servizi- calendario annuale in omaggio - sconti dedicati nei negozi convenzionati- attestato personalizzato e gadget in omaggio- partecipazione ai momenti di vita associativa

Il PulsiossimetroIniziamo con questo numero la nuova rubrica dedicata alla descri-zione dei presidi e degli elettromedicali, cioè di quegli strumenti che sono in dotazione alla nostra associazione. Uno strumento importante per rilevare alcuni parametri vitali è il pulsiossimetro. Come noto, infatti, durante il primo intervento occorre rilevare al paziente la frequenza cardiaca, ventilatoria, la pressione e la sa-turazione (cioè la quantità di gas legata all’emoglobina) e parte di questo avviene per l’appunto con il pulsiossimetro. Questo presidio è formato da un sensore applicabile ad un dito, composto da due led che emettono un fascio luminoso e da una fotocellula che riceve il segnale riflesso dalla cute, successiva-mente elaborato da un’unità di calcolo che fornirà così i dati ri-levati. Il pulsiossimetro permette quindi di misurare in modo non invasivo (cioè senza fare uso di aghi e siringhe) la frequenza cardiaca e la saturazione periferica, ovvero, la quantità di emo-globina legata ai gas contenuti nel sangue come ossigeno e ani-dride carbonica.Purtroppo, il pulsiossimetro non riesce a distinguere il tipo di gas, quindi risulta ineffi-cace il suo utilizzo nei casi di intossi-cazione da anidride carbonica. Inoltre, per funzionare cor-rettamente è ne-cessario che le dita siano pulite e calde, dato che il freddo - restringendo i vasi sanguigni - altera la circolazione, impe-dendo al sensore di rilevare i dati corretti. Un esempio classico di malfunzionamento è lo smalto sulle un-ghie, in grado di falsare i risultati secondo percentuali abbastan-za elevate, oppure, l’avere utlizzzato a lungo guanti da lavoro a causa dei quali la mano ha sudato in maniera rilevante e risulta ancora bagnata.Il pulsiossimetro è quindi uno strumento importante poiché la saturazione non è rilevabile in altro modo – eccezion fatta per i sistemi invasivi - ma impone grande professionalità da parte dell’operatore per saperne interpretarne i dati in modo corretto ed attendibili. Matteo Ferri

i NOsTri Presidi

Comitato di Redazione: iacopo Fiorentini, responsabile del noti-ziario; arianna Ferrari, Matteo Ferri, andrea Zini, redattori; roberto rocchi, coordinatore di redazione; Stampa: centrostampa GaF, via Monari, 17/a, Reggio Emilia; Impaginazione: daniela torelli; Finito di staMpare in reGGio eMilia in data 26 MarZo 2012

La Croce Verde di Castelnovo Monti in missione ad Amsterdam

E’ stato un servizio delicato e di particolare impegno - effet-tuato fra l’altro assieme alla pubblica assistenza “Busnago Soccorso” - quello che si è svolto lo scorso gennaio e che ha visto i volontari della “Croce Verde di Castelnovo ne’ Monti” effettuare un rimpatrio sanitario “protetto” di un ragazzo ap-pena pocopiù che ventenne.Partiti dall’ospedale civile di Viterbo a bordo della nuovis-sima “Victor 74” - dotata di equipaggiamenti avanzati con elettromedicali di monitoraggio, ventilazione e infusione da terapia intensiva - l’equipe era composta da due autisti, un tecnico di viaggio ed un anestesista rianimatore. Punto di arrivo il medical center che si trova presso la clinica univer-sitaria di Amsterdam.La missione, che ha preso avvio sabato 14 gennaio, si è conclusa il lunedì successivo dopo avere attraversato mezza Penisola italiana, Svizzera, Germania ed essere approda-ta in Olanda. Alla fine sono stati percorsi oltre 3.700 chilometri in 42 ore di servizio effettivo ed in regime di massi-ma sicurezza. Unico momento di riposo per i ragazzi: la visita alla piattaforma di atterrag-gio per elicotteri della clinica olandese.

Terza puntataNella precedente puntata abbiamo illustrato come si è giunti all’insediamento del nuovo Consiglio direttivo ed alla nomina del nuovo Presidente, mossa rivelatasi vincente per l’Associazione. A dimostrarlo il fatto che in quel periodo si svolgevano ciurca 600 servizi l’anno, contro gli attuali 6.000 (tanti ne sono stati fatti nel corso del 2011). Si era ripartiti (si fa per dire) dalle fondamenta, anche si vi erano ancora rimaste alcune “macerie” da rimuovere, cioè problemi che avevano portato l’allora situazione allo sban-do, confondendo screzi e problemi di carattere personale con problematiche legate allo svolgimento dei servizi.Rimuovere persone che avevano dato il proprio tempo libero alla causa - e nello stesso tempo minavano la stabilità dell’associa-zione stessa - non fu un’operazione facile e nemmeno indolore,

ma nostro malgrado era un prezzo da pagare per rilanciare sul piatto le novità che ci attendevano.Il cambio delle divise sociali fu una delle prime scelte che venne-ro adottate per dare una nuova immagine in tutti i sensi, mentre si cominciò contestualmente a pensare al rinnovamento del par-co veicolare. Nel frattempo sopravvenne anche un progetto mol-to ambizioso: la ristrutturazione della sede. Punto fermo, questo, già dal primo insediamento del nuovo Consiglio direttivo, quando tutti furono d’accordo nel cercare una sistemazione migliore di quella fino ad allora utilizzata. L’attività associativa, infatti, si svol-geva in una struttura dotata di sole due stanze con un piccolo bagno ed un cucinino. Risultava difficile studiare, riposare o più semplicemente anche colloquiare e si avvertiva la necessità di avere spazi più ampi e adeguati a svolgere i tanti momenti di aggiornamento. Essendo il primo e più importante progetto tra quelli pianificati ciò assorbì gran parte delle forze, unitamente al fatto di trovare un numero di volontari sufficienti a coprire tutti i turni ed a svolgere un servizio permanente sull’intera giornata, cioè le ventiquattrore consecutive. A dare man forte ai nostri volontari fu, inizialmente, la collaborazione instauratasi con la “Croce Verde Reggio Emi-lia” e la “Croce Verde Villa Minozzo”, che desideriamo anche in questa sede ringraziare, sia nella persona dei due presidenti che in quella di tutti i volontari.Alla prossima puntata, dunque, la tappa successiva del’apertura della nuova sede. A presto. Andrea Zini

lA NOsTrA sTOriA NuMeri uTilisoccorso medico di urgenza/emergenzacentrale operativa: 118ospedale castelnovo ne’ Monti: 0522.617111Guardia medica: 848.880.261servizio prenotazione autoambulanze: 0522.612164servizio prenotazione cuptel: 0522.617100Farmacia Baldini castelnovo ne’ Monti: 0522.611390Farmacia Manfredi castelnovo ne’ Monti: 0522.812348Farmacia comunale di Felina: 0522.814108comune di castelnovo ne’ Monti: 0522.610111polizia stradale castelnovo ne’ Monti: 0522.612911carabinieri castelnovo ne’ Monti: 0522.728500corpo Forestale dello stato (cast.vo Monti): 0522.812272polizia Municipale castelnovo ne’ Monti: 0522.610218vigili del Fuoco castelnovo ne’ Monti: 0522.611211soccorso alpino 800.848.088soccorso stadale (aci cast.vo Monti) 329.4175014taxi (noleggio con conducente): 335.8053005

Una foto di gruppo dei primi anni Duemila

assemblea annuale: un momento di ampia condivisione

Si è svolta lo scorso marzo l’annuale assemblea della Croce Verde, che come sempre ha trovato ospitalità presso la sala consiliare del comune di Castelnovo ne’ Monti. Alla presenza di numerosi volontari e del consiglio direttivo, il presidente Iacopo Fiorentini ha illustrato l’attività svolta da tutti i volontari nel corso dell’ultimo anno: più di 6.000 i servizi prestati non soltanto nel comprensorio montano ma anche al di fuori dei confini provinciali e persino nazionali. A questi si è aggiunta la presenza fissa di un centralinista in sede, che ha garantito una maggiore efficienza nella gestione dei servizi quotidiani ed una risposta celere alle diverse richieste dell’utenza. Con l’avvio del nuovo progetto “ser-vizi sociali” (teso a favorire le persone più bisognose o portatrici di disabilità), il numero complessivo dei servizi potrebbe raggiun-gere - nel corso del 2012 – l’impensabile cifra di 10 mila.Nel frattempo si è anche pensato di rendere più agevoli i locali e la struttura della sede, progettando un ampliamento dell’ufficio di presidenza e la creazione di una tettoia in uno spazio adia-cente la sede, così da incrementare il numero di parcheggi per i mezzi di servizio.Il concetto di solidarietà sociale è stato rafforzato dal presidente Fiorentini anche attraverso la decisione di aderire alla nascente sezione Aido (Associazione Italiana Donatori Organi) che pren-derà il nome di “Appennino Reggiano” e che permetterà di aderi-re ancor più alle finalità statutarie.Una parola di compiacimento anche per il notiziario dell’Asso-ciazione, che diventerà a colori e che ha dimostrato di saper pe-netrare nel collettivo castelnovese, grazie anche all’aiuto fornito nella distribuzione dal Comune di Castelnovo ne’ Monti (il nostro giornale è distribuito con il notiziario del Comune).La parola è poi passata al commercialista Danilo Costetti, che ha sintetizzato la situazione contabile al 31 dicembre 2011. Anche in questo senso la “salute” economica della Croce Verde di Castel-novo ne’ Monti è risultata ottima, grazie agli aiuti forniti dai soci, dalle numerose donazioni e da quanto raccolto a seguito dei tanti servizi svolti, con un bilancio finale in parità che rende ancor più trasparente la gestione associativa.La convention assembleare è stata poi l’occasione per un mo-mento fortemente aggregativo fra tutti i volontari e per rinsaldare l’amicizia e la conoscenza dei tanti che prestano servizio nella pubblica assistenza Croce Verde di Castelnovo ne’ Monti.

Roberto Rocchi

Ufficio di Reggio Emilia - Via Pizzetti, 2 Tel. e Fax 0522 934596 – 366970Ufficio di Villa Minozzo - Via della Vittoria, 14 - Tel. e Fax 0522 720042

Ufficio di Castelnovo ne’ Monti - Via Prampolini, 2/B - Tel. e Fax 0522 612016 - 611270Ufficio di Cavola di Toano - Via Roma, 21 - Tel. e Fax 0522 806488