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1815 ALBA – Casa Madre 15 MAGGIO NOTIZIARIO maggio 2015 2015 Radici di Langa e Chiesa Parrocchiale Rebocco

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Care sorelle,

1815

ALBA – Casa Madre15 MAGGIO 2015

NOTIZIARIO maggio 2015

2015

Radici di Langa

e profumo d’Orient

Chiesa Parrocchiale Rebocco

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siamo a Maggio, oltre alla metà del pellegrinaggio del nostro bicentenario. Vogliamo ripensare alla nostra vita come VIAGGIO, come cammino di FEDE, che parte dalla testa (convinzioni chiare), passa attraverso il cuore ( sentimenti, relazioni buone), per arrivare ai piedi (comunità, luoghi di servizio). “Là dov’è il tuo cuore, i tuoi piedi non esitano ad andare” dice un proverbio africano.Alla vigilia della mia partenza per il Bangladesh e successivamente per l’India, dove giovani sorelle faranno la loro donazione finale al Signore nella nostra famiglia religiosa, voglio ringraziare con voi il Signore per il dono di tutte le sorelle luigine, le ammalate, anziane, di quelle che donano il loro tempo in Congregazione, nell’ apostolato diretto, nella scuola, tra i giovani, di quelle che pregano ed offrono le loro sofferenze, fino alle giovani sorelle in formazione. Nello stesso tempo condivido con voi la gioia e l’impegno di un “viaggio “. Quando ci si prepara per un viaggio importante, si devono tenere ben presenti alcune cose sostanziali: un occhio rivolto al traguardo, ed un occhio rivolto al sentiero. O meglio, come dice il saggio maestro al suo discepolo: due occhi al sentiero ed il cuore verso il traguardo. Nel viaggio della VITA ci sono delle informazioni importanti da tenere a mente:La preparazione di un viaggio è importante perché possiamo riscaldare sentimenti ed emozioni.

Il cuore va rivolto alla meta da raggiungere, usando la testa, il cuore e piedi. Ciò che rende davvero speciale un viaggio è il traguardo: sapere di andare in una direzione ci fa procurare l’abbigliamento adeguato e curare lo spirito giusto per viverlo in ogni suo momento.

C’è bisogno di una GUIDA; è Lui la vera guida, il compagno fedele, che non si ferma alle nostre paure e incertezze, anzi le orienta, amando tutto di noi, dubbi compresi.

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Ci sono compagni di viaggio: una sorella che aiuta l’altra; camminare insieme significa condividere la fatica del sentiero, come quando si va in montagna, dove nessuno va per conto suo, ma sovente la strada insieme diventa per noi invito e occasione a fare spazio e ad accogliere tutte quelle persone che incrociano la nostra strada, che chiedono aiuto o sono disposte ad indicare la via giusta.

Il bagaglio ha la sua importanza; le cose che ci portiamo devono essere essenziali e non ingombranti. Liberiamoci dai pesi che rallentano il passo e ci appesantiscono; buttiamo dietro le spalle il passato e guardiamo alla meta..

Ogni cammino che si rispetti è fatto di tanti passi e di soste programmate, ma anche di quelle inattese ed impreviste. Il viaggio non sempre è come ci aspettiamo; a volte le speranze di incontri, di conferme, urtano contro questi imprevisti, che però ci aiutano a non sedersi a nessuna età. Una cosa è certa: ogni viaggio – compreso quello della fede – può aiutarci a vedere con occhi nuovi quello che viviamo.

Bisogna procurarsi del cibo nutriente…..trovare sorgenti di acqua pura.

Ci sono le fatiche del viaggio, il cambiamento dei fusi orari – che possiamo identificare con il cambiamento della nostra età…

Potremmo continuare, ma lascio ad ognuna, se lo vorrà - rivedere o riprogrammare il percorso del suo viaggio di fede e di vita. Ripensiamo anche ai viaggi di Maria, da Elisabetta, in Egitto, al tempio, fino all’ ultimo viaggio ai piedi della croce.Il mese di Maggio con tutta la carità e la spiritualità mariana, è un concentrato di feste liturgiche importanti, che vivremo a mano a mano che la liturgia ce le presenterà. L’ Ascensione del Signore ci indica che non esiste nel mondo solo la forza di gravità che pesa verso il basso, ma anche una forza di gravità che punta verso l'alto, quella che

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ci fa guardare in alto, come per nostalgia di cielo. Cristo è salito al cielo, per darci la direzione verticale. Con la certezza che lo Spirito di Gesù, la comunione Trinitaria e l’esempio di Maria ci sostengono in questo nostro cammino, vi saluto con affetto, promettendo di portare i vostri saluti alle sorelle che incontrerò. Sr. Angela Madre

Nella scia dei 200 anni

Ogni martedì – nella cappella della suore – in Via Vappa, si incontra per la preghiera il gruppo “Pentecoste della Divina Misericordia”. Martedì 14 aprile è stato chiesto a noi di guidare questo incontro e di presentare un po’ la nostra realtà luigine.

I partecipanti scrivono: Il Gruppo “Pentecoste della Divina Misericordia” ringrazia le care Suore per l’ospitalità che ci hanno riservato da alcuni anni. Siamo diventate famiglia, così che le nostre preghiere si fondono con le loro….e che forza! Grazie; che il Signore

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Radici di Langa

e profumo d’Orientealcune risonanze…

14/15/16 maggio 2015

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non abbandoni mai questo bel gregge, ma che gli “agnellini” crescano in questo ovile. Grazie Gesù.

Angela a nome di tutto il gruppoMercoledì 15 aprile

Dal Vangelo secondo Matteo (5,13-16)

Vedendo le folle, Gesù salì sulla montagna e, messosi a sedere, gli si avvicinarono i suoi discepoli. Prendendo allora la parola, di ammaestrava dicendo: «Voi siete il sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderà salato? A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dalla gente. Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città che sta sopra un monte, né si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candelabro, e così fa luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli». Parola del Signore

Dall’omelia di Mons. Vescovo Ernesto Luigi Palletti

Abbiamo ascoltato questo brano di Vangelo, che ovviamente, come tutto il Vangelo, ci interpella in particolare, perché ci rivela noi stessi. Gesù rivela, l’essenza del discepolo, chi è il discepolo. Noi, con la nostra mentalità potremmo illustrare le qualità del discepolo, le funzionalità del discepolo, il discepolo come colui che va, fa, compie, agisce… Gesù, nella semplicità del Vangelo coglie l’essenza più intima, quello che il discepolo diventa – non perché lo è - ma perché viene realmente ricolmato di una novità.

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“Voi siete il sale della terra…”; il discepolo è sale perché Cristo ha posto il sale nel discepolo, perché Cristo ha fecondato il cuore del discepolo e perché il cuore di quel discepolo, ovviamente si è lasciato ricolmare di quella vita nuova…ecco perché il Fondatore don Rubino, diventa realmente “sale della terra”.Il Fondatore ha saputo essere “luce del mondo”, facendo le cose piccole, ordinarie con tanto amore; questa è la chiave dell’Evangelo. Le cose comuni, le abbiamo in mano ogni giorno e magari le facciamo anche bene ma non sempre le facciamo piene di amore. Non è detto che fare le cose ben fatte siano anche sempre fatte piene di amore meno male che le facciamo ben fatte ma qua ci viene chiesto di più, bisogna fare le cose in modo che questa “luce” si trasmetta e si diffonda, ecco il passaggio: il discepolo viene illuminato da Dio perché a sua volta chi viene illuminato possa diffondere luce. E’ questo che ha fatto don Rubino ed oggi la Congregazione, cioè le sorelle sono chiamate a fare questo.Il Vangelo dice di mettere la luce sul candelabro, questo è fondamentale, la luce deve essere vista, altrimenti rischia di non essere utile. In concreto ciò significa che non dobbiamo fare opere buone per essere visti, ma le nostre opere buone devono essere ben visibili perché l’opera buona è anche annuncio e messaggio evangelico…”perché vedano le vostre opere buone e glorifichino il Padre che è nei cieli”. Le opere dicono, dicono fatica, certamente, dicono anche il limite umano di ognuno di noi, ma non sono certamente i “cinque pani e due pesci” a mettere limite all’opera di Dio. Dall’atra parte, Dio che poteva creare tutto dal nulla, quando ha voluto venirci incontro nella dimensione della nostra umanità, ha proprio voluto avere cinque pani e due pesci, dopo ha

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sfamato cinquemila persone. Il nostro piccolo limite, posto nelle mani di Dio, diventa – non solo –sufficiente, ma ci ricorda il Vangelo che diventa addirittura abbondante… E’ in questa luce che anche il bicentenario appartiene all’opera di Dio.

Giovedì, 16 aprile

Il giorno 16 aprile 2015 in occasione del bicentenario della Congregazione, anche la “Scuola dell’Infanzia San Luigi” di Rebocco ha partecipato con una iniziativa lanciata dalla Congregazione delle Suore e mirata al coinvolgimento dei bambini e delle loro famiglie.

La giornata ha seguito due tappe. La prima, durante la mattinata, nella quale i bambini sono stati sensibilizzati all’importanza della loro unicità che diviene, consolidata all’interno di un gruppoA, espressione di una più alta progettualità nella quale il Pensiero Divino si manifesta.

Avvalendosi del canto visualizzato “la gocciolina

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Il momento dell’intronizzazione della Parola;sr. Agnes – Il Parroco don Maurizio – sr. Molly – sr. Deepa

Foto-ricordo con il Vescovo e il Parroco … e le sorelle presenti alla Veglia di Preghiera (mancano sulla Foto: sr. Dipika sr. Laura, e sr. Sumitra che

sono subito ripartite per Alba)

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d’acqua” e del canto che i bimbi già conoscevano “siamo tutti pezzettini”, le suore, venute appositamente da Alba per queste celebrazioni, hanno fatto cogliere ai bambini l’importanza dei singoli pezzettini per formare il TUTTO. Il TUTTO esiste grazie alle sue parti. Le parti vivono per il TUTTO.

La seconda tappa ha coinvolto tutte le famiglie affinché loro potessero diventare parti di questo grande puzzle e portatrici di un grande messaggio che, trascendendo le credenze religiose più intime, ci richiama ad una comunione di

valori, principi ed ideali.Il padre fondatore, don Rubino,

ha “edificato” con il suo carisma ed il suo impegno il passaggio dall’insegnamento all’educazione. Con l’esempio concreto ci ha insegnato che l’AMORE vive di gesti, vive di “presenze”.

Il dipinto esposto nell’entrata della Scuola dell’infanzia, che ritrae don Giovanni Battista Rubino con le due cofondatrici, intorno al quale tutti i

bambini hanno “incastrato” la loro foto formando così una cornice di fiori, ci serva da “richiamo” per operare in modo retto e con grande sensibilità, “facendo ogni piccola cosa ordinaria con straordinario amore”.

Nella Scuola di Rebocco, le suore Rosita, Agnes, Deepa e Nirmala continuano con umiltà e impegno ad ampliare questo puzzle iniziato da sr. Giovanna, sr. Tarcisia, sr. Ernestina, sr. Sabina, sr. Donata e tante altre sorelle che forse noi nemmeno abbiamo conosciuto.

Noi maestre Arianna, Laura e Elisa siamo orgogliose di contribuire a questa grande missione.

Nei giorni scorsi, le Suore Luigine, arrivate da Alba hanno condiviso, con tutta la comunità parrocchiale di Rebocco, vari momenti di preghiera e di festa, del loro cammino spirituale di preparazione al bicentenario della fondazione.

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È stato molto bello ed emozionante poter rivivere la loro storia, attraverso una mostra fotografica allestita presso la Scuola dell'Infanzia S. Luigi Gonzaga ed un filmato che ci ha riportato tutti un po' indietro con gli anni.Ci ha fatto ripensare ai racconti dell'allora parroco Don Oscar Di Capua, 1948 anno di arrivo a Rebocco delle Suore Luigine e al ricordo dell'operato di tante suore che si sono dedicate, come il loro carisma prevedeva, all'aiuto dei fanciulli e delle loro famiglie.Mi vengono in mente sr. Ernestina, sr. Sabina, sr. Rubina, sr. Donata, sr.Tarcisia e sr. Giovanna che hanno sempre lavorato per far vivere una scuola, anche nei momenti bui e difficili del quartiere.Secondo momento, la veglia nella chiesa parrocchiale presieduta da Mons. Luigi Ernesto Palletti e dal parroco Don Maurizio Comparoni, in un intreccio tra passato, presente e futuro, tra radici di langa e profumi d'oriente. Futuro e oriente sono il domani penso della congregazione, grazie al contributo delle tante sorelle che dal Brasile, dal Bangladesh e soprattutto dall'India hanno voluto accogliere la chiamata. Lasciare la loro terra per arrivare in Italia, a studiare e a proseguire il lavoro che le suore anziane non erano più in grado di svolgere (per età, salute, ecc...), con tanto spirito di umiltà, di sacrificio, di impegno e carità. In silenzio e in punta di piedi hanno riportato la scuola dell'Infanzia San Luigi Gonzaga in Rebocco quello che oggi è, una realtà penso, ormai unica in Italia per la Congregazione Luigina, la scuola voluta dalle consacrate e non, che ancora risponde al carisma del padre fondatore Don Rubino.Tutto questo per arrivare al terzo momento conclusivo, alla festa con i bimbi e le loro famiglie, fatta di condivisione, preghiera e di semplici gesti come piantare un ulivo nel giardino della scuola in memoria di questo bicentenario, al volo di palloncini tra gli urli di gioia dei piccini, alla recita della preghiera dei bambini a Don Rubino e alla scopertura del quadro di Don Rubino circondato dalle foto dei fanciulli dell'istituto.Tutti piccoli grandi gesti fatti con amore dalle Suore Luigine.Vorrei concludere con le parole di Papa Francesco in occasione della Giornata di Preghiera per le vocazioni: "LA VOCAZIONE È VIVERE CON AMORE E OFFRIRE LA PROPRIA TESTIMONIANZA CRISTIANA NELLE OCCUPAZIONI DI OGNI GIORNO; QUESTO CI AIUTA A DIVENTARE SANTI, AD ESSERE UN SEGNO VISIBILE DELL'AMORE DI DIO E DELLA SUA PRESENZA ACCANTO A CIASCUNO DI NOI".Un grazie di cuore alle suore Luigine che lo fanno davvero da tanti anni, ogni giorno nella loro scuola e nella parrocchia, e l'augurio che possano continuare ancora per lungo tempo, rispondendo sempre a quel carisma per cui tu Signore le hai chiamate: "Fare ogni piccola cosa ordinaria con straordinario amore. Patrizia

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Patrizia ha frequentato la nostra Scuola Materna ed oggi lo fa la sua bimba. Vogliamo ringraziare Patrizia per tutto l’aiuto che ci ha dato in questi tre giorni e insieme a lei ringraziamo anche la cuoca Linda che ha dato “man forte” a sr. Rosita affrontando con il sorriso il supplemento di lavoro che si è creato. GRAZIE a TUTTI! Sr. Maria e Sr. Molly

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Il profumo d’Oriente è riuscito a contagiare anche i più piccoli che si sono esibiti con la danza della luce…

Le nostre sorelle sr. Deepa, sr. Nirmala e sr. Agnes alle prese nel piantare l’ulivo, dono ricevuto in occasione dai parrocchiani insieme alle due vite che ci ricordano le radici di Langa

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PROSSIMO APPUNTAMENTOIN PREPARAZIONE AL BICENTENARIO

ALBA - Casa MadreVenerdì 15 maggio 2015 ore 21.00

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Le Suore Luigine, pensate e volute da don Rubino per la Pace nella Chiesa e nel Mondo…perciò non poteva mancare – a conclusione della giornata – il lancio dei palloncini con un messaggio di pace da parte di ogni bambino!

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LECTIO DIVINA guidata da sr. Rosanna Gerbino

“Ci sorridono dal cielo”

Gv 11,25-26  Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; e chiunque vive e crede in me, non morirà mai. Credi tu questo?»

Come tutte sapete, il giorno 16 Aprile u.s. mia “ zia Dina “ è volata in Cielo. Ringrazio tutte voi per le preghiere di suffragio per la sua anima.Un grazie particolare alle sorelle di Casa Madre per le premure che tutte le sorelle hanno avuto per lei, che ormai da più di 4 anni faceva parte della nostra comunità.Nella sua semplicità e bontà era diventata la zia di tutti quelli che la conoscevano personalmente o la frequentavano. Dal cielo zia Dina ci protegga e ci aiuti. Sr. Angela

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Buon Complea

nno

Ricordiamo:

il papà Michael di suor Virgin (India)

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Maggio - mese mariano:da Rosarium Virginis Mariae

(di San Giovanni Paolo II N. 33)13

Happy Birthday

ITALIA

03 sr. Isidora 9106 sr. Palmina 8723 sr. Aurelia 91

maggio 2015

BANGLADESH

18 sr. Teresa 56

INDIA

01 sr. Maymol 4202 sr. Saly 4205 sr. Prathima 3211 sr. Rosemary 2811 sr. Usha Rani 4115 sr. Swarna 4417 sr.Annamma 4121 sr. Sonia 3622 sr. Virgin 4623 sr. Trupti 4030 sr. Valsamma 39

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LE DIECI “AVE MARIA”

E’ questo l’elemento più corposo del Rosario e insieme quello che ne fa una preghiera mariana per eccellenza.Ma proprio alla luce dell’ AVE MARIA ben compresa, si avverte con chiarezza che il carattere mariano non solo non si oppone a quello cristologico, ma anzi lo sottolinea e lo esalta. La prima parte dell’ Ave Maria, infatti, desunta dalle parole rivolte a Maria dall’ Angelo Gabriele e da sant’Elisabetta, è contemplazione orante del mistero che si compie nella vergine di Nazareth. Esse esprimono, per così dire, l’ammirazione del cielo e della terra e fanno, in certo senso, trapelare l’incanto di Dio stesso nel contemplare il suo capolavoro - l’incarnazione de Figlio nel grembo verginale di Maria nella linea di quel gioioso sguardo della Genesi (cfr. Gn 1,31), di quell’ originale “pathos con cui Dio, all’ alba della creazione, guardò all’ opera delle sue mani” 36. Il ripetersi nel Rosario, dell’ Ave Maria, ci pone sull’ onda dell’ incanto di Dio: è giubilo, stupore, riconoscimento del più grande miracolo della storia. E’ il compimento della profezia di Maria: “D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata” ( Lc 1,48).Il baricentro dell’ Ave Maria, quasi cerniera tra la prima e la seconda parte è il nome di Gesù.

Talvolta nella recitazione frettolosa, questo baricentro sfugge, e con esso anche l’ aggancio al mistero di Cristo che si sta contemplando. Ma è proprio dall’ accento che si dà al nome di Gesù e al suo mistero che si contraddistingue una significativa fruttuosa recita del Rosario. Già Paolo VI° ricordò, nell’ esortazione apostolica Marialis

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cultus, l’uso praticato in alcune regioni di dare rilievo al nome di Gesù, aggiungendovi una clausola evocatrice del mistero che si sta meditando. 37

E’ un uso lodevole, specie nella recita pubblica. Esso esprime con forza la fede cristologica, applicata ai diversi momenti della vita del Redentore. E’ professione di fede e, al tempo stesso, aiuto a tener desta la meditazione consentendo di vivere la funzione assimilante, insita nella ripetizione dell’ Ave Maria, rispetto al mistero di Cristo. Ripetere il nome di Gesù - l’unico nome nel quale ci è dato di sperare salvezza (cfr. At 4,12)- intrecciato con quello della Madre Santissima, e quasi lasciando che sia Lei stessa a suggerirlo a noi, costituisce un cammino di assimilazione, che mira a farci entrare sempre più profondamente nella vita di Cristo.

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Con l’aiuto di Papa Francesco mediteremo ogni mese un dono dello Spirito Santo

Piazza San PietroMercoledì, 21 giugno 2014

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I doni dello Spirito Santo: 7. Il Timore di Dio

Cari fratelli e sorelle, buongiorno.

Il dono del timore di Dio, di cui parliamo oggi, conclude la serie dei sette doni dello Spirito Santo. Non significa avere paura di Dio: sappiamo bene che Dio è Padre, e che ci ama e vuole la nostra salvezza, e sempre perdona, sempre; per cui non c’è motivo di avere paura di Lui! Il timore di Dio, invece, è il dono dello Spirito che ci ricorda quanto siamo piccoli di fronte a Dio e al suo amore e che il nostro bene sta nell’abbandonarci con umiltà, con rispetto e fiducia nelle sue mani. Questo è il timore di Dio: l’abbandono nella bontà del nostro Padre che ci vuole tanto bene.

1. Quando lo Spirito Santo prende dimora nel nostro cuore, ci infonde consolazione e pace, e ci porta a sentirci così come siamo, cioè piccoli, con quell’atteggiamento - tanto raccomandato da Gesù nel Vangelo - di chi ripone tutte le sue preoccupazioni e le sue attese in Dio e si sente avvolto e sostenuto dal suo calore e dalla sua protezione, proprio come un bambino con il suo papà!

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Questo fa lo Spirito Santo nei nostri cuori: ci fa sentire come bambini nelle braccia del nostro papà. In questo senso, allora, comprendiamo bene come il timore di Dio venga ad assumere in noi la forma della docilità, della riconoscenza e della lode, ricolmando il nostro cuore di speranza. Tante volte, infatti, non riusciamo a cogliere il disegno di Dio, e ci accorgiamo che non siamo capaci di assicurarci da noi stessi la felicità e la vita eterna. È proprio nell’esperienza dei nostri limiti e della nostra povertà, però, che lo Spirito ci conforta e ci fa percepire come l’unica cosa importante sia lasciarci condurre da Gesù fra le braccia di suo Padre.

2. Ecco perché abbiamo tanto bisogno di questo dono dello Spirito Santo. Il timore di Dio ci fa prendere coscienza che tutto viene dalla grazia e che la nostra vera forza sta unicamente nel seguire il Signore Gesù e nel lasciare che il Padre possa riversare su di noi la sua bontà e la sua misericordia. Aprire il cuore, perché la bontà e la misericordia di Dio vengano a noi. Questo fa lo Spirito Santo con il dono del timore di Dio: apre i cuori. Cuore aperto affinché il perdono, la misericordia, la bontà, le carezza del Padre vengano a noi, perché noi siamo figli infinitamente amati.

3. Quando siamo pervasi dal timore di Dio, allora siamo portati a seguire il Signore con umiltà, docilità e obbedienza. Questo, però, non con atteggiamento rassegnato, passivo, anche lamentoso, ma con lo stupore e la gioia di un figlio che si riconosce servito e amato dal Padre. Il timore di Dio, quindi, non fa di noi dei cristiani timidi, remissivi, ma genera in noi coraggio e forza! È un dono che fa di noi cristiani convinti, entusiasti, che non restano sottomessi al Signore per paura, ma perché sono commossi e conquistati dal suo amore! Essere conquistati dall’amore di Dio! E questo è una cosa bella. Lasciarci conquistare da questo amore di papà, che ci ama tanto, ci ama con tutto il suo cuore.

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Ma, stiamo attenti, perché il dono di Dio, il dono del timore di Dio è anche un “allarme” di fronte alla pertinacia nel peccato. Quando una persona vive nel male, quando bestemmia contro Dio, quando sfrutta gli altri, quando li tiranneggia, quando vive soltanto per i soldi, per la vanità, o il potere, o l’orgoglio, allora il santo timore di Dio ci mette in allerta: attenzione! Con tutto questo potere, con tutti questi soldi, con tutto il tuo orgoglio, con tutta la tua vanità, non sarai felice. Nessuno può portare con sé dall’altra parte né i soldi, né il potere, né la vanità, né l'orgoglio. Niente! Possiamo soltanto portare l’amore che Dio Padre ci dà, le carezze di Dio, accettate e ricevute da noi con amore. E possiamo portare quello che abbiamo fatto per gli altri. Attenzione a non riporre la speranza nei soldi, nell’orgoglio, nel potere, nella vanità, perché tutto ciò non può prometterci niente di buono! Penso per esempio alle persone che hanno responsabilità sugli altri e si lasciano corrompere; voi pensate che una persona corrotta sarà felice dall’altra parte? No, tutto il frutto della sua corruzione ha corrotto il suo cuore e sarà difficile andare dal Signore. Penso a coloro che vivono della tratta di persone e del lavoro schiavo; voi pensate che questa gente che tratta le persone, che sfrutta le persone con il lavoro schiavo ha nel cuore l’amore di Dio? No, non hanno timore di Dio e non sono felici. Non lo sono. Penso a coloro che fabbricano armi per fomentare le guerre; ma pensate che mestiere è questo. Io sono sicuro che se faccio adesso la domanda: quanti di voi siete fabbricatori di armi? Nessuno, nessuno. Questi fabbricatori di armi non vengono a sentire la Parola di Dio! Questi fabbricano la morte, sono mercanti di morte e fanno mercanzia di morte. Che il timore di Dio faccia loro comprendere che un giorno tutto finisce e che dovranno rendere conto a Dio.

Cari amici, il Salmo 34 ci fa pregare così: «Questo povero grida e il Signore lo ascolta, lo

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salva da tutte le sue angosce. L’angelo del Signore si accampa attorno a quelli che lo temono, e li libera» (vv. 7-8). Chiediamo al Signore la grazia di unire la nostra voce a quella dei poveri, per accogliere il dono del timore di Dio e poterci riconoscere, insieme a loro, rivestiti della misericordia e dell’amore di Dio, che è il nostro Padre, il nostro papà. Così sia.

Notizie in breveDurante il cammino di ricerca e di

approfondimento fatto in questi ultimi due anni con le sorelle delegate all’ultimo Capitolo Generale,

abbiamo valutato alcune nostre strutture e presenze. Pur non essendo questi incontri decisionali, il Consiglio Generalizio ha accolto e rivalutato alcuni suggerimenti e così nel mese di aprile è stata portata a termine la vendita dell’appartamento in Chiavari, appartamento che è stato acquistato da una giovane famiglia con due bambine.

Sarebbe bello che queste notizie venissero comunicate dal Consiglio Generalizio a tempo opportuno e non anticipate da chi magari non condivide la scelta per motivi personali invece di mettere davanti il bene della nostra famiglia religiosa.

Sempre nello spirito di ricerca e per una valutazione obbiettiva in vista del

prossimo Capitolo Generale, nel mese di maggio ci saranno alcuni cambiamenti nella comunità di

Rebocco. 19

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Se tutto procede secondo quanto previsto, il 6 maggio arriveranno dall’India sr. Flaviana e sr. Clara che andranno ad “arricchire” la comunità di Rebocco. Suor Flaviana sostituirà sr. Rosita che per motivi di salute ha chiesto di essere sollevata dalla sua responsabilità e che dovrà sottoporsi a delle cure mediche. Sr. Clara invece, darà una mano nella scuola e in casa, questo renderà fattibile che le tre sorelle (sr. Agnes, sr. Deepa e sr. Nirmala) possano arricchirsi con un anno di Spiritualità che faranno a turno in India con altre nostre sorelle. Per questo motivi, sempre nel mese di maggio, sr. Agnes partirà per l’India dove il 2 giugno inizierà a Goa un’esperienza del tutto speciale di preghiera e di approfondimento spirituale. Ringraziamo tutte le sorelle che hanno accolto con spirito di collaborazione e per il bene della nostra famiglia luigina queste nostre richieste. Grazie e buon cammino!

Il 10 maggio invece, partirà la Madre sr. Angela, con meta Bangladesh dove incontrerà le

sorelle e il 15 maggio accoglierà la professione perpetua di sr. Liza, sr. Lina e sr. Shilpi Achari.

Il 26 maggio proseguirà per l’India e dopo la visita ad alcune comunità, il 6 giugno accoglierà anche qui i voti perpetui di tre sorelle: sr. Magdali, sr. Suhasini, sr. Jisha e i primi voti di Madhuri Kerketta e Asha Kerketta.

Mentre ringraziamo il Signore per il suo sguardo benevolo verso la nostra famiglia luigina, accogliamo e accompagniamo queste sorelle con l’affetto, la stima e la preghiera.

Anche alla Madre, assicuriamo la nostra preghiera quotidiana e oltre ad un “buon viaggio” le auguriamo di essere portatrice di serenità e di comunione tra le sorelle tutte, per il bene della Congregazione – come ci indicano le nostre Costituzioni.

Preghiera di affidamento a Maria

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Immacolata e purissimavergine Maria,

Madre di Dio, Regina dell’ universoe nostra amabile Signora,

Tu sei stata la Madredei nostri Padri nella fede,

e la gioia di tutti i Santi.Grazie alla tua maternità divina

Gesù ci ha riconciliate a Dio nostro Padre.

Sei l’ avvocata e il rifugio dei peccatori

e la speranza di tutto il mondo .O grande Signora,

Madre di Dio e sposa dello Spirito Santo,

abbi pietà di noi, tue figlie e coprici con le ali

della tua misericordia.Ci affidiamo al tuo amore,

rinnovando la consacrazionedell’ intera nostra vita al tuo Gesù,

il solo Redentore del mondo.Cara Madre e Regina,

accetta il nostro omaggiodi fede e di amore

e guidaci sulla strada della salvezzaaffinché libere da ogni male

possiamo cantare per tutta l’ eternitàla gloria del tuo figlio Gesù. Amen

Don Rubino: cfr. preghiere a Maria nel libro ” La purità di Maria”

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