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Nutrire il mondo con la bellezza

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Nutrire il mondo con la bellezza

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INTRODUZIONEdell’artista

I N D I C E

In questa sezione vi è una pre-sentazione generale del pittore Francese Arcabas e di alcune sue opere.Inoltre grazie alla lettura icono-logica è possibile comprendere il significato dei simboli e colori presenti nelle sue composizioni.

SezioneDIDATTICA

I N D I C E

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H O M E

Progetto di Alternanza Scuola / Lavoro a.s. 2015/2016attivato dagli studenti del Liceo Artistico “Amedeo Modigliani” Giussano (MB).

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A R C A B A S

Arcabas è lo pseudonimo di Jean-Marie Pirot.E’ ritenuto dai critici “uno dei maestri dell’arte sacra contemporanea”.

Nasce nel 1926 in Lorena (Francia) da madre tedesca e padre francese, crescendo a Metz.Durante la seconda guerra mondiale viene arruolato nell’esercito tedesco, ma diserta e si rifugia a Parigi dove studia Belle Arti.Si diploma, dal 1950 insegna Arti Decorative a Gre-noble, dal 1960 al 1969 ottiene la cattedra di Pittura.Partecipa a numerose esposizioni in Francia e all’e-stero. Le sue opere risiedono in collezioni private così come in gallerie pubbliche, sparse nel mondo. a cura di Ro.Lu.Dal 1969 al 1972 è invitato ad insegnare in Canada e al suo rientro in Francia fonda e dirige l’atelier di arti plastiche presso l’Università di Scienze Sociali di Grenoble.In questo periodo di protesta (1969) gli studenti pro-testano contro l’allora Ministro della Cultura Mal-raux, tra le tante forme di manifestazione.

Jean-Marie Pirot (Arcabas)

BIOGRAFIAScorri le Foto

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A R C A B A S

L E T T U R A ICONOLOGICA

ORO: dalla tradizione bizantina e gotica, il colore oro indica la presenza divina.

ROSSO: indica l’aspetto umano del soggetto, nella sua carnalità.

ARANCIONE: colore secondario prodotto dall’u-nione tra rosso e giallo (oro), indica l’opera divina tra gli uomini. In genere questo colore è steso con piccoli tocchi di pennello, mai con una campitura piena: cioè una presenza mai imposta con forza, ma proposta con dolcezza e acquisita in libertà.

AZZURRO: indica la componente spirituale del soggetto.

BIANCO: indica l’innocenza.

NERO indica il vuoto, il nulla.

FORME ASTRATTE

CIRCONFERENZAsimboleggia la perfezione e l’equilibrio. E’ una forma però chiusa e autoreferenziale.

DUE SEMICIRCONFERENZE TANGENTI simboleggiano la perfezione che si apre: lo Spirito Santo.

QUADRILATERO PRIVO DI UN’AREA A CERCHIO O A SEMICERCHIO simboleggia la stabilità del Padre che ha ceduto una parte di sé, il Figlio.

CROCE simboleggia Gesù Cristo. La rotazione del-la croce attorno al suo punto centrale oc-cupa un’area circolare che va ad incastrarsi nello spazio libero interno al quadrilatero: il Figlio viene dal Padre.

COLORE COLORE FORME ASTRATTE

G A L L E R I ES C O R R I L E F O T O N E L L E

Il sole nel ventre Il mio angelo mi applaude

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A R C A B A S

S U P P L I C A

Supplica

Sono mani giunte in preghiera. Si rivolgono suppli-cando il proprio Dio alla ricerca di risposte, di cer-tezze.

Non sono mani giunte in modo ordinario: sono scomposte, ma cariche di attese ed espressione di forte emozione.Duplice l’interpretazione.

> Riconosciamo umilmente di non essere sufficienti a noi stessi, ma di avere bisogno di valori guida.> Disponiamoci all’ascolto di chi ci chiede aiuto.

O P E R E :

La tela bianca

Nell’atelier, il cavalletto sostiene la tela, pronta per essere dipinta.Tutto nella scena ci comunica degli attrezzi e del lin-guaggio della pittura.Ma leggere nell’aria, trasparenti, appena accennate, ecco le tre forme simboliche: ci indicano l’ispirazione di Arcabas

LA TELA BIANCA

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A R C A B A S

SAN FRANCESCO D ’ A S S I S I

San Francesco D’assisi

San Francesco è la figura che tutti ricordano per il suo rapporto di simbiosi con gli elementi naturali e tutte le sue forme di vita.E’ ispirato da Dio: l’oro circonda la sua testa.Gli uccellini lo accompagnano in questa scena, ma il volto non esprime gioia, anzi comunica serietà, un pensiero non sereno.Forse è preoccupazione, perché osserva quale strano e distorto rapporto abbiamo costruito con la natura.

AUTORITRATTO CON BLUSA BLU

Autoritratto con blusa blu

L’artista è pronto, nella sua blusa blu, con il grembiu-le, tiene già nelle mani il pennello, cioè lo strumento della rappresentazione pittorica.L’ispirazione è pronta ad agire: sulla sua spalla, pron-ta a sussurrare al suo orecchio.L’ispirazione è pronta a sostenere: gli circonda la te-sta, quasi a guidare i suoi pensieri.Ha uno sguardo assorto: ogni creatura esprime bel-lezza e il pittore ha il compito di osservarla e di de-scriverla.

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D I D A T T I C A

Il fresco delle prime ore di una domenica estiva

La parte delle giornate estive che prediligo è composta dalle prime ore della mattina: l’aria è tersa, le luci già in-tense, il fresco dell’aria accarezza la pelle.Mi ritrovo a condividere queste belle sensazioni con due amiche, con cui ho in comune non solo l’anno di nascita, ma anche la professione: siamo tre insegnanti di scuola secondaria di secondo grado, i nostri studenti sono liceali.Anche se ci impegniamo a non tradire i nostri ultimi gior-ni di ferie estive, proprio non riusciamo a tacere di scuola, a tacere del nostro mestiere.

Il caldo dell’estate

Già prevediamo l’apertura del nuovo anno scolastico e spontaneamente produciamo un elenco di prossimi ap-puntamenti, come un coro polifonico perfettamente ac-cordato.La bella sensazione di frescura lascia il posto ai pensie-ri e all’eccitazione sprigionati da un’automatica attività creativa – scientifica – logica – formativa – …. e quindi ci pervade un caldo afoso.Protagonista di questo quadretto l’ultima normativa uf-ficiale estiva che ci parla anche di Alternanza Scuola La-voro, progetto scolastico di cui si è tanto parlato, di cui abbiamo svolto esperienze precedenti sebbene non uf-ficializzate.

Il luogo

Entriamo nel Santuario di San Pietro Martire in Se-veso, luogo dove spesso ci troviamo la domenica mattina: bene architettonico storico artistico di cui conosciamo la storia, punto di ritrovo attivo per colo-ro i quali scelgono di praticare un’esperienza di fede cristiana cattolica. Il santuario è parte integrata della più ampia struttu-ra nota come ex Seminario Arcivescovile, oggi diven-tata sede del Centro Ambrosiano di Documentazione e Studi religiosi. Una comunità di sacerdoti mantiene attiva questa struttura, coordinata da Don Alberto Lolli.E’ proprio durante la funzione religiosa che Don Al-berto parla ai presenti dell’importante prossimo evento: una mostra delle opere di Arcabas, pittore contemporaneo riconosciuto tra i più intensi artisti sacri viventi, di cui il santuario sarà la location.Coinvolge tutti in questa opportunità per approfon-dire la conoscenza, sia essa culturale, sia essa religio-sa, e per rendere possibile la mostra pubblica.

Arcabas – Nutrire il mondo con la bellezzaProgetto di Alternanza Scuola Lavoro a.s. 2015/2016L.A.S. “Amedeo Modigliani” Giussano (MB) PREMESSA

Ma quale migliore occasione poteva cadere tra le mani di insegnanti che fino a poco tempo prima si erano ac-caldate nell’inventare percorsi formativi che riunissero la mission scolastica alla propedeutica lavorativa?Da lì nasce tutto il progetto “Arcabas – Nutrire il mon-do con la bellezza”.Le scuole, che hanno avuto le tre insegnanti quali tu-tor del progetto, hanno lavorato in rete occupandosi di organizzare diverse fasi della presenza attiva degli studenti nella mostra:studenti-guida a servizio dei visitatori studenti-progettisti del laboratorio per i bambini vi-sitatori studenti-animatori dei laboratori per le sco-laresche in visita studenti che hanno approfondito gli argomenti affrontati nel percorso espositivo e hanno messo a disposizione del Centro Ambrosiano le pro-prie riflessioniIl progetto per il Liceo Artistico Statale “Amedeo Mo-digliani” di Giussano

Gli studenti delle classi 3^H, 4^BH, 5^D, 5^H, insieme agli studenti del Liceo Scientifico e Classico “Marie Cu-rie” di Meda e del Liceo Artistico “Ettore Majorana” di Cesano Maderno, sono stati formati da persona esper-ta dell’arte di Arcabas; quindi si sono alternati durante il mese di novembre e di dicembre 2015 a piccoli grup-pi come guide per spiegare le opere in mostra ai visi-tatori.

IL PROGETTOGli studenti della classe 3^C hanno visitato in più occasio-ni la sede della mostra e si sono dedicati alle riprese fo-tografiche e filmate. Hanno quindi curato il repertorio di immagini per la redazione di prodotti audiovisivi inerenti la mostra, quali testimonianza dell’evento.Gli studenti della classe 5^G hanno studiato il materiale messo a disposizione dal docente tutor interno del pro-getto, elaborando una pubblicazione digitale di consul-tazione, un “racconto” del progetto, non solo un catalo-go personalizzato della mostra.Gli studenti della classe 3^H hanno utilizzato la propria esperienza alla mostra per confrontare riflessioni per-sonali scaturite dalle opere, per metterle a confronto in lavori di gruppo, per produrre elaborati testuali originali che parlassero di temi per loro importanti quali la bellez-za, la libertà, la libera scelta, i rapporti tra le persone, il colore e i suoi significati.Gli studenti della classe 4^G hanno utilizzato i testi pro-dotti dai loro compagni di scuola e hanno realizzato delle illustrazioni (con disegni e fotografie).Anche gli studenti delle classi 3^C, 4^G, 5^G hanno se-guito un momento di formazione tenuto dal docente tu-tor interno del progetto.

Tutto il materiale audiovisivo ed editoriale, inerente la mostra “Arcabas – Nutrire il mondo con la bellezza” svol-tasi al Santuario di San Pietro Martire in Seveso, prodot-to dagli studenti del nostro Liceo è stato consegnato al Centro Ambrosiano che potrà utilizzare come documen-tazione dell’evento.

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D I D A T T I C A

TITOLO CANZONE: FAITHFUL

INTRO E BASE: ¡Viva la Gloria! - Green DayI am a brave man, i am cowardI am vital, i am tiredI am free, i am caughtI am never concerned with what i’m notI am more than just survivingThis is my life, and this is my diamond.

I’ve become so numbI can’t feel you thereI’ve become so tiredSo much more awareAll i want to do is be more like meAnd be less like you.

Jesus Christ i’m alone againSo what did you do those three days you were dead?Because this problem gonna last more than the weekend.Jesus Christ i’m not scared to dieBut i’m a little bit scared of what comes afterDid i get the gold chariotOr did i float throught the ceiling?

You are the straight i need to fightYou are the reason i still tryI’m the moth and you are the lightUse this wings so i can flyYou make me feel so aliveI’ve got purpuse once again.I believe that we all fall down, sometimesCan’t you see, that we all fall down, sometimes? (x2)

TRADUZIONE:Sono un uomo coraggioso, sono un codardoSono vitale, e sono stancoSono libero, e sono intrappolatoNon sono mai preoccupato di ciò che non sonoIo sono più che sopravvivereQuesta è la mia vita, e questo è il mio diamante

Sono diventato così intorpiditoNon riesco a sentirtiSono diventato così stancoTanto così consapevoleTutto quello che voglio è essere più come meE meno come te

Gesù Cristo sono di nuovo soloCosa hai fatto in questi tre giorni in cui eri morto?Perché questo problema sta durando più di un we-ekend

Gesù non ho paura di morireMa sono un po’ spaventato da quello che viene dopoHo ottenuto la sedia d’oro o dovrò fluttuare in eterno?

Sei la forza che mi serve per lottareSei la ragione per cui continuo a provarciIo sono la falena e tu sei la luceUso queste ali per poter volareTu mi fai sentire così vivoHo una motivazione ancora una volta

Credo che tutti noi cadiamo, a volteRiesci a vedere, che tutti noi cadiamo, a volte?

Scussolin, Moioli, Dilonardo 3H

1^ strofa: Le tre grazie al crepuscolo: nel quadro Arcabas decide di tracciare una linea netta tra ciò che è bellezza autentica e ciò che risponde a stereotipi estetici. L’artista ha fatto la sua scelta. Nella canzone vi è un forte contra-sto tra opposti all’interno del quale avviene la scelta della strada che il cantante deve seguire.1^ ritornello: La disperazione di Tobia: il protagonista è addolorato dalla sua ciecità e dalla impossibilità di affron-tare la vita. La canzone riflette la situazione di Tobia, il sentirsi impotente e non riuscir più a percepire ciò che lo circonda.2^ strofa: Omaggio a Bernanos: ‘’Io ci sono, non abbiate paura.’’ Così la croce ricorda malgrado il male che affligge la storia e l’ipocrisia che invade la religione. La canzone riflette la fiducia che l’uomo ripone in Dio nonostante le difficoltà che la vita può porre all’individuo.2^ ritornello: Riconciliazione: il riavvicinamento di due persone, il perdono l’uno verso l’altro, l’attenzione affin-chè questa unione permanga. La canzone evidenzia la riconciliazione tra due persone, così come il legame che li unisce, la necessità di esserci l’uno per l’altro e il soste-nersi a vicenda.3^ strofa (finale): Giacobbe e l’Angelo: La lotta tra la con-dizione umana e i suoi valori, spesso è difficile vivere co-erentemente con i propri principi. Tutti possiamo cadere, ma l’importante è rialzarsi.

CANZONI:1^ STROFA: D(i am)ond, Stick With Your Guns, 20151^ RITORNELLO: Numb, Linkin Park, 20032^ STROFA: Jesus Christ, Brand New, 20072^ RITORNELLO: Ashley, Escape The Fate, 20083^ STROFA: Lost It All, Black Veil Brides, 2013

OPERE DI ARCABAS:

Elaborazioni testuali - classe 3H - corso di Scenografia

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D I D A T T I C A

Quante volte riusciamo a staccare dalla vita quoti-diana per fermarci a guardare quanto di belloabbiamo intorno?Tutto ciò che esiste e che spesso definiamo scontato e banale, in realtà, nasconde una bellezza chedobbiamo riuscire a cogliere, una bellezza che si cela in ogni particolare e che dobbiamo essere ingrado di svelare.Di ritorno dal lavoro, da scuola, da una giornata fati-cosa, molti si ritrovano bloccati in ingorghi ditraffico, ma poche persone, se non nessuna, abban-dona per qualche momento ciò che è la loro vitaquotidiana, i loro impegni, le loro frustrazioni, le loro difficoltà e i loro problemi, per ammirare iltramonto, per guardare ciò che le circonda.Questo perché vediamo tutto con superficialità e quindi notiamo le cose ma, non sappiamoguardarle.Ci si sofferma solo sulla bellezza esteriore.Il mondo ci insegna a cercare una bellezza stereoti-pata, che si ottiene con una taglia 38 o conun’intelligenza da 10. Questa però non è la bellezza vera.Immagini finte, persone mascherate che si nascon-dono per non mostrare ciò che realmente sono,che vivono con il timore che i loro difetti vengano portati a galla, ma forse ciò che nascondono lirende belli e unici.La vera bellezza sta nella luce del cuore ovvero nei

sentimenti e nelle emozioni e quindi in tutto ciòche è dentro il nostro cuore.La bellezza è tutto ciò che troviamo di straordina-rio ed esclusivo in una persona. Dobbiamo soloessere in grado di coglierla.Spesso ci si dimentica dell’unicità dell’individuo, si tende a risaltarne i difetti e gli aspetti negativi,ma ognuno, nonostante la propria storia, la pro-pria vita, le proprie origini e le proprie caratteri-sticheè speciale.

“La bellezza cammina in mezzo a noicome una giovane madre. […]La bellezza è una forza che incute pauracome la tempesta scuoteal di sotto e al di sopra di noila terra e il cielo.La bellezza è fatta di delicati sussurri;parla dentro al nostro spirito.La sua voce cede ai nostri silenzicome luce fioca che tremaper paura dell’ombra.La bellezza grida tra le montagnetra un battito d’ali e un ruggito di leoni.La bellezza sorge a oriente come l’albasi sporge sulla terra dalle finestre del tramonto. [...]”Kahlil Gibran, La bellezza

Come ispirazione a questo tema abbiamo fatto riferi-mento al dipinto di Arcabas “Le tre grazie alcrepuscolo”, perché i tre volti grotteschi rappresentati non ispirano la vera bellezza, ma sonostereotipi di fascino ingannevole. Fino ad ora, l’artista ha espresso una bellezza non del tuttovera;d’ora in poi si prefissa di far trasparire dai suoi dipinti una bellezza solo ed unicamente ver,come evidenziato dalla spessa linea rossa che egli stesso traccia. Anche nel quadro “Scene distudio”, il pittore ritrae una semplice banana spolpata, perchè vuole farci capire che anche unacreatura così semplice e apparentemente priva di uno scopo, è in realtà stata nutrimento per altri.Ogni creatura, può essere utile ad altri, o lo è in qualche modo già stato e non per questo deve esseretrascurata o considerata meno bella e preziosa.

TESTO: LA BELLEZZA OPERE DI ARCABAS

Giussani, Folloni, Di Staso 3H

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D I D A T T I C A

La mia anima e la libertà.

L’anima affronterà un lungo viaggio per trovare la liber-tà, una forza dentro di sé. Combatterà e sarà come un guerriero che non si arrende mai.

Il buio ci assale siamo il sole e le stelle noi sappiamo che un fiore non può fiorire dal sale come un canto ribelleLa mia anima sale e insieme alla libertà saranno sorelle si allontaneranno e si toccheranno pelle a pelleCombatteremo con lealtà non ci arrenderemo e ci ricorderemo sempre chi siamoIo e la libertà insieme per sempre staremo e ascolterò il suo richiamo.

Come nel film d’animazione “Spirit cavallo selvaggio” in questa poesia viene trattato il tema dell’anima di una creatura che è in cerca di libertà.

TESTO: IO E LA LIBERTA’

Arcabas all’interno di alcune delle sue opere (tra cui “Gli innocenti”, “Lettera agli artsti” e “La bambina e la morte”) inserisce la preseza di un cavallo, creatura che rappre-senta l’innocenza, la purezza d’animo e quindi la libertà. In altri quadri (“Gli innocenti”, “Gli assassini” e “Omaggio a Bernanos”) affronta temi di violenza e di guerra contro persone a cui è stata sottratta la libertà. Infine, la libertà di espressione, significa poter fare ciò che si desidera realmente, senza farsi condizionare da altri. Nel quadro “Il trio angelico” questo concetto viene espresso dai tre angeli rappresentati nell’atto di suonare con i loro diversi strumenti.

OPERE DI ARCABAS

Carraretto, Colombo e Molinaro 3H

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D I D A T T I C A

Il colore è la percezione visiva generata dai segnali nervosi che i fotorecettori della retina inviano al cervello quando assorbono le radiazioni elettromagnetiche di determinata lunghezza d’onda e intensità nel cosiddetto spettro visibile o luce. Il colore ha un ruolo determinante nella vita, negli stati d’animo, nella comunicazione e nella genesi delle idee. Solitamente il colore viene sempre associato alle arti, ma questo é presente anche nelle poesie e nei testi, apparentemente scritti in bianco e nero, e riescono a suscitare in noi innumerevoli sentimenti ed emozioni.

TESTO: LE SFUMATURE DEL BIANCO E DEL NERO

NERO: deriva dal latino negrum, scuro e in senso figurato indica il vuoto, il nulla. MAGENTA: rosso,così battezzato in memoria della famosa battaglia di Magenta, in riferimento al sangue sparso. Rappresenta l’aspetto umano del soggetto nella sua carnalità.

San Martino del CarsoDi queste caseNon è rimastoChe qualcheBrandello di muroDi tantiChe mi corrispondevanoNon è rimastoNeppure tantoMa nel cuoreNessuna croce mancaE’ il mio cuoreIl paese più straziatoG. Ungaretti

La poesia ha generato in noi emozioni dai colori cupi che trasmettono vuoto e distruzione. La guerra genera questo: vuoto, mancanza, ferite che non possono essere rimarginate. Il magenta è nel sangue dei caduti e dei feriti, ma anche nel cuore in cui è impresso il ricordo.

OPERE DI ARCABAS:“Gli Assassini” rappresenta coloro che infliggo-no dolore, che denudano l’uomo della propria dignità, che privano la libertà altrui e vengono raffigurati da mostri. “Gli Innocenti” invece ven-gono rappresentati da animali, creature simbolo d’innocenza.

BIANCO: deriva dal germanico blanc, splen-dente e brillante. È simbolo di purezza e di innocenza

“Non vale la pena avere la libertà se questo non implica avere la libertà di sbagliare.”M. Gandhi

Usando l’espressione “essere liberi” noi inten-diamo la libertà di essere se stessi, ovvero ac-cettarsi con i propri pregi e difetti, e poter dire e fare ciò che ci sembra più giusto rispettando gli altri senza avere il timore di sbagliare o essere giudicati.

OPERE DI ARCABAS:“Scene Nello Studio” ci ha trasmesso un senso di libertà: libertà di essere chi si vuol essere e di poter abbandonare ogni sensazione di colpa e di dolore, senza il timore di essere giudicati.

ARANCIONE: prende il nome dal frutto dell’aran-cio. È l’unione tra il giallo dell’oro e il rosso; indica la presenza dell’opera divina tra gli uomini.

“Il principio di ogni arte è l’amore; valore e dimensio-ne di ogni arte vengono soprattutto determinati dalla capacità d’amore dell’artista”H. Hesse

Amore è ciò che lega, crea una connessione ed è ciò che permette di concedersi con tutto ciò che si è e farsi accettare. Amore anche verso tutto ciò che non possiamo percepire con i sensi, ma che percepiamo con lo spirito e la mente. Per amore si intende anche la passione che mettiamo nelle cose che facciamo. Questo colore è l’unione tra il rosso, l’amore carnale, e l’oro, l’amore spirituale.

OPERE DI ARCABAS:“I Pellegrini di Emmaus” questo quadro raffigura l’amore verso noi stessi e verso gli altri.

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D I D A T T I C A

ORO: nome dell’elemento chimico; simbolo di purezza e di regalità e indica la presenza divina.

“Ho trovato Dio nelle pozzanghere d’acqua, nel profumo del caprifoglio, nella purezza di certi libri e persino in certi atei. Non l’ho quasi mai trovato presso coloro il cui mestie-re consiste nel parlarne”Christian Bobin

Molto spesso gli uomini di chiesa non svolgono adegua-tamente il compito loro affidato gettando così un’ombra (il nero) sulla chiesa, contrariamente a loro però molti non credenti fanno del bene.

OPERE DI ARCABAS:“Omaggio a Bernanos”, “Gerusalemme Gerusalemme” per quanto la Chiesa possa essere strumento di salvezza per i credenti, la Chiesa è formata da uomini e donne che non sempre la rappresentano e in quanto tali possono sbagliare.

Mornato, Motta e Sala 3H

TESTO: LE MASCHERE

“Imparerai che nel lungo tragitto della vita, incontrerai tante maschere e pochi volti” “Uno, Nessuno e Centomila” Luigi Pirandello

Qual è la vera bellezza? Come “Le tre grazie al crepuscolo” sono rappresentate con delle maschere, mostran-do una bellezza fasulla, così ogni persona mostra il suo stereotipo di bellezza. Anche Luigi Pirandello introduce “la teoria delle maschere, che spiega attraverso questa im-magine come l’uomo si trovi nascosto dietro a una maschera imposta dalla società e dai suoi valori. Questa non può essere tolta e quindi l’uomo non potrà mai conoscere la sua vera personalità.Nell’opera “Uno, Nessuno e Centomila” Pirandello spiega questa teoria con tre esempi” UNO: perché è la personalità che l’uomo pensa di avere. CENTOMILA: perché l’uomo nascon-de dietro le maschere tante personalità quante le persone che lo giudicano.

NESSUNO: perché, in realtà, non ne possiede nessuna.Evidentemente l’uomo si nasconde dietro a una maschera perché condizionato e per pau-ra del giudizio altrui. Ognuno però conosce se stesso, ed a volte riesce a mostrarsi vera-mente. Questo accade quando entra davvero in sintonia con un’altra persona, a volte anche inconsapevolmente, si fida, toglie la maschera ed è se stesso. Nel quadro “Le tre grazie al crepuscolo” le tre maschere che Arcabas rappresenta affollano il buio della mente dell’artista. Sono stereotipi di bellezza fasulla, imposta dalla società. Il pittore, in primo piano, traccia con un pennel-lo una linea rossa che rappresenta un momen-to: “D’ora in poi voglio rappresentare la vera bellezza e non fermarmi all’apparenza”.E così dobbiamo fare tutti. Dobbiamo lasciarci ispirare dalla bellezza che c’è in noi, quella che ci rende ciò che siamo nonostante i difetti che ognuno possiede. Trovarla non è semplice e mostrarla ancora meno. Per questo, spesso, ce ne dimentichiamo, perché tutti hanno una vera bellezza.

OPERE DI ARCABAS

Magni-Giordano-Pirovano 3H

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D I D A T T I C A

“Quando perdiamo il diritto di essere diffe-renti, perdiamo il privilegio di essere liberi” Charles Evans Hughes

Per paura del giudizio altrui tarpiamo le ali della nostra libertà, omologandoci alla società.Quante volte siamo rimasti ancorati alle idee di qualcun altro, nonostante la nostra fosse completamente diversa? Ad esempio quando una persona conside-rata superiore agli altri si differenzia con un oggetto che lo caratteristica o un’azione fuori dal comune, tutti tendono a seguirla e a uguagliarla, nella speranza di essere sem-plicemente accettati dalla società.

Sicuramente vi sarà capitato di compiere questo errore. Ma sapete cosa vi dico?Sganciamoci da queste catene nere che appesantiscono le nostre idee e la nostra libertà.Non dobbiamo avere paura della diversità di cui potremmo far parte.(Liberazione dell’apostolo Pietro)

La diversità spaventa, confonde, sbalordi-sce, ma è totalmente innocua.

TESTO: LIBERTA’ DI ESPRESSIONE – MONOLOGO DI UN’ADOLESCENTE

La libertà di ognuno di noi dovrebbe essere rispettosa della libertà degli altri e non biso-gna pensare che la diversità sia un ostacolo. Anzi è uno sbocco aggiunto. È un’opportuni-tà per migliorare e crescere.Grazie alle diversità altrui incontriamo punti di vista, realtà, ideali che possono arricchirci e ci aiutano ad osservare il mondo con mag-gior tolleranza e curiosità.(Trio angelico)

Noi, tutti noi, siamo nati per la diversità e il cambiamento.Siamo diversi da ciò che eravamo e siamo diversi da ciò che saremo. Mutiamo continuamente, ci presentiamo con una certa immagine che io poco tempo diventa qualcosa di completamente diverso.Quindi perché bloccare un processo cosìnaturale?

Siate voi stessi

Date a questo mondo un tocco di voi, una pennellata del vostro colore, così che gli altri possano prendere spunto da voi.Si, perché in questo mondo dove si tende a copiare e imitare, se qualcuno non inizia a fare ciò che davvero vuole, nessuno inizierà mai!

Siate voi i primi!

Smantellate la paura che vi rende copia de-gli altri e che vi blocca, spiccate il volo.Non importa ciò che indossate, cosa pensate o quali sono i tuoi ideali, perché non esiste e non esisterà mai qualcosa di completamente giusto o qualcosa di com-pletamente sbagliato, un’idea migliore o una peggiore, uno stile che sia più idoneo a questa società.

“Tu, che doni agli artisti di esprimere le ragioni della bellezza, permetti che le loro opere portino al mondo la speranza e la gioia” Lettera agli artisti.

Non abbiate paura!

Le opere che ci hanno ispirato e hanno reso possibile la stesura di questo testo sono:“Il trio angelico” che ci guida verso la liber-tà di espressione.“La liberazione dell’’apostolo Pietro” per il fatto di liberarci dalle catene che ci oppri-mono e non ci rendono liberi.“Lettera agli artisti” dipinto apposita-mente per la lettera che il papa indirizza agli artisti che tramite la loro arte, la loro ispirazione, dovevano creare un’opera che parlasse di verità.

OPERE DI ARCABAS

Fiorella,Bonvino,Boffi 3H

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F A I T H F U L

Matteo Dal Ben Illustrazione digitale

Kevin Girotto Illustrazione digitale

Esercitazioni didattiche - classe 4G - corso di Grafica

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L A B E L L E Z Z A

Alexander Aceti Elaborazione fotografica

Grifone Francesca Fotomontaggio

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I O E L A L I B E R T A’

Martina Gerosa Fotomontaggio

Gioia Hogberg Elaborazione fotografica

Michael Banfi Fotomontaggio e illustrazione

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L E S F U M A T U R E D E L B I A N C O E D E L N E R O

Alice Beluschi e Nespoli Beatrice Fotomontaggio e illustrazione

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L E M A S C H E R E

MIla Spada e Federica Borghi illustrazione digitale

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M O N O L O G O A D O L E S C E N Z I A L E

Elena Patrello 4^Gillustrazione

Rodolfo Castro 4^Gillustrazione

Sonia Viganò 4^Gillustrazione

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D I D A T T I C A

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PARTICOLARI OPERE

MOSTRA ESANTUARIO

Riprese fotografiche e video - classe 3C - corso di Audiovisivo Multimediale

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D I D A T T I C A

BACKSTAGE Guarda il video

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Progettazione e realizzazione grafica:

Martina VillaDesirèe Ferrò

Coordinamento: Prof.ssa Milena Manigrasso