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Medicina & prevenzione Profilassi antifebbre gialla: modalità di certificazione edica enova G M Organo Ufficiale dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Genova Notizie dalla C.A.O. Novembre 2007 www.omceoge.org Anno 15 n. 11/2007 Per. Mens. - Aut. n. 15 del 26/04/1993 del Trib. di Genova - Sped. in A. P. - 45% - Filiale di Ge. 0,42 Note di diritto sanitario Obbligo del referto e responsabilità penale del medico In primo piano Accordo INAIL e rappresentanze sindacali di categoria Editoriale La cultura medica al centro del Mediterraneo In primo piano Cure intermedie: un ponte tra ospedale e territorio

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  • Medicina & prevenzioneProfilassi antifebbre gialla:modalità di certificazione

    edicaenovaG

    MOrgano Ufficialedell’Ordine deiMedici Chirurghie degli Odontoiatridella Provinciadi Genova

    Notizie dalla C.A.O.

    Novembre 2007 www.omceoge.org

    Anno 15 n. 9/2007 Per. Mens. - Aut. n. 15 del 26/04/1993 del Trib. di Genova - Sped. in A. P. - 45% - Filiale di Ge. € 0,42Anno 15 n. 11/2007 Per. Mens. - Aut. n. 15 del 26/04/1993 del Trib. di Genova - Sped. in A. P. - 45% - Filiale di Ge. € 0,42

    Note di diritto sanitarioObbligo del referto eresponsabilità penale del medicoIn primo pianoAccordo INAIL e rappresentanzesindacali di categoria

    EditorialeLa cultura medica alcentro del MediterraneoIn primo pianoCure intermedie: un pontetra ospedale e territorio

  • Bollettino dell’Ordine Provincialedei Medici Chirurghi e degliOdontoiatri della Provincia di Genova

    Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Genova:Piazza della Vittoria 12/4 - 16121 Genova Tel. 010. 58.78.46 Fax 59.35.58E-mail: [email protected]

    www.omceoge.org

    Periodico mensile - Anno 15 n° 10 novembre 2007 - Tiratura 8.950 copie - Autorizz. n.15 del26/04/1993 del Trib. di Genova. Sped. in abb. postale - Gruppo IV 45%. Raccolta pubblicità eprogetto grafico: Silvia Folco - tel. e fax 010/58.29.05 - Stampa: Grafiche G.&G. Del Cielo snc,Via G. Adamoli, 35 - 16141 Genova. In copertina: Jehan Georges Vibert (1840-1902) “Il dot-tore malato” - 1892 collezione privata. Finito di stampare nel mese di novembre 2007.

    Genova Medica 11/2007novembre

    som

    mari

    o“GENOVA MEDICA”Organo Ufficiale dell’Ordine deiMedici Chirurghi e degli Odontoiatridella Provincia di Genova

    Direttore responsabileEnrico BartoliniComitato di redazioneAlberto FerrandoMassimo GaggeroRoberta BaldiAndrea Stimamiglio

    CONSIGLIO DIRETTIVOPresidenteEnrico BartoliniVice PresidenteAlberto FerrandoSegretarioGiovanni RegestaTesoriereMaria Proscovia SaluscievConsiglieriMaria Clemens BarberisGiuseppina F. BoidiLuigi Carlo BottaroAlberto De MicheliRiccardo GhioClaudio GiuntiniLuciano LusardiGemma MigliaroGian Luigi RavettiBenedetto RattoAndrea StimamiglioGiorgio Inglese GanoraMarco OdderaCOLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTIPresidenteMatteo BassoEffettiviMaurizia BarabinoAldo CagnazzoSupplenteMaurizio GiunchediCOMMISSIONE ALBO ODONTOIATRIElio Annibaldi PresidenteMassimo Gaggero SegretarioGiorgio Inglese GanoraPaolo MantovaniMarco Oddera

    Editoriale

    2 La cultura medica al centro del Mediterraneo

    In primo piano

    3 Viaggio nella gestione del rischio clinico: il caso IST

    8 Un ponte tra ospedale e territorio

    12 Accordo INAIL e rappresentanze sindacali di categoria

    Note di diritto sanitario

    6 Obbligo del referto e responsabilità penale del medico

    Vita dell’Ordine

    10 Le delibere delle sedute del Consiglio

    Cronaca & attualità

    14 La pletora medica sul viale del tramonto?

    16 L’Ordine e l’ambiente: quale strada?

    18 Le patologie alcol correlate nell’età giovanile

    23 Scuole di specializzazioni: i posti disponibili

    Medicina & prevenzione

    15 Profilassi antifebbre gialla: modalità di certificazione

    22 Prevenzione del tumore del seno

    19 Corsi & Convegni

    20 Recensioni

    Medicina & cultura

    25 Il pepe: qualcosa di più del suo aroma

    27 Notizie dalla C.A.O. a cura di M. Gaggero

  • AGenova lo scorso anno era partita laprima manifestazione del “MareNostrum” e GIPEF allo scopo di pro-

    muovere e sostenere il progetto del medicoeuromediterraneo.Questo interessante incontro, che aveva visto ilcoinvolgimento della nostra città, era nato pro-prio allo scopo di organizzare una rete di rela-zioni stabili sulle quali costruire politiche sanita-rie comuni e per “abbattere” anche quelle invi-sibili barriere tipiche di culture diverse. Da allo-ra non è passato molto tempo dal successivoincontro tenutosi a Palermo che ne ospitò unoanalogo nel maggio scorso e recentementequello ad Algeri al quale ho partecipato in qua-lità di delegato.Una città splendida ma con ancora tanti proble-mi da risolvere così vicina ma nello stessotempo lontana dalla nostra realtà. Nel corso delconvegno, che ha radunato intorno al tavolorappresentanti medici non solo di NazioniEuropee ma anche del Nord Africa e del MedioOriente, la discussione si è focalizzata su duepunti di particolare rilevanza destinati a suscita-re grande interesse: un Codice di DeontologiaEuromediterraneo e la formazione ed armoniz-zazione dei titoli di studio nei vari Paesi, anchealla luce della Direttiva Europea sulla libera cir-colazione dei medici nell’ambito della UE che, amio parere, rappresenta sicuramente una realtàsempre più attuale che necessità di regole enormative uniformi.Relativamente al Codice è emerso comunqueche non può esistere un unico Codice, dalmomento che è necessario rispettare usi ecostumi delle diverse nazioni, fermi restandoquei principi etico-morali propri del nostro giu-ramento professionale quali l’indipendenzadella professione e il rispetto della libertà edignità della persona umana.

    Altre interessanti tematiche sono state affron-tate approfonditamente da tutti i delegati del“Mare Nostrum”, questo “neonato” soggettoprofessionale medico che ha come finalità,oltre a quella di uniformare la gestione delleinformazioni, quella di condividere esperienze,programmi comuni, azioni di partenariato e nonsolo: al centro vi è il valore sociale del medico ela voglia di una maggiore integrazione attraver-so la condivisione di iniziative e proposte. Unoscambio culturale e sociale pieno di contenutiche di volta in volta si arricchisce con nuoveesperienze e nuovi compiti come quello di unrapporto fattivo con l’Osservatorio PermanenteEuro Mediterraneo, recentemente istituito aPalermo, che si occuperà di delineare strategiedi prevenzione e riduzione dei rischi dovuti acalamità naturali e ad altre emergenze.L’importanza di una fattiva collaborazione e ladisponibilità di tutti i rappresentanti degli Ordinied Associazioni dei medici presenti ha tracciatoun percorso ben definito aprendo un dialogointerculturale per contribuire ad una più rilevan-te unione a livello internazionale nell’ambitosanitario. E’ importante sottolineare che anchese esistono difficoltà a livello politico, il presi-dente nazionale del Consiglio dei medicidell’Algeria, neoeletto presidente di “MareNostrum”, si è fatto promotore e sostenitore diquesta iniziativa dimostrando così che l’impor-tanza della cooperazione a livello sanitario fraPaesi vicini riveste un ruolo importante per ilnostro futuro, per i nostri medici e per tutti icittadini di questa parte del mondo.In ultimo, mi fa piacere riportare l’invito rivolto atutti i Governanti espresso dal collega dellaGiordania, di disinvestire i fondi destinati agliarmamenti bellici per impegnarli nella salva-guardia della salute della popolazione.

    Enrico Bartolini

    Novembre 2007

    La cultura medica al centro del Mediterraneo

    2 Editoriale GenovaMedica

  • 3In primo pianoGenovaMedica

    La Commissione Risk management (compo-nenti A. Cagnazzo, M. Leone, A. Molinelli, E.Nardelli, M. Paccione, F. Ventura) sta prose-guendo la sua attività di raccolta di informazioniriguardanti i programmi di Risk managementnelle strutture della provincia di Genova.Pubblichiamo di seguito la relazione del dr.Giovanni Battista Andreoli e dell’avv. DanielaRosmino.

    L’IST affronta datempo il proble-ma del rischioclinico anche inconsiderazionedella peculiaritàdella sua funzio-

    ne di Istituto di ricerca in campo oncologico.Gli interventi in materia di Risk managementsono connaturati e derivano da un atteggia-mento culturale proprio di chi affronta quoti-dianamente l’approccio con la ricerca e l’assi-stenza in un’ottica di integrazione e metodoscientifico.Ciò nondimeno l’intervento Regionale inmateria di rischio clinico, attraverso l’istituzio-ne della Commissione regionale e le UGRaziendali, ha avuto l’innegabile funzione dicercare di ricondurre in un’ottica unitaria e dicondivisione metodologica l’approccio e ilcoordinamento di quanto i diversi servizi estrutture interne hanno prodotto nel tempo intermini di crescita, esperienza e attivitàsull’argomento.L’IST ha costituito l’Unità gestione rischiosecondo le indicazioni della DGR e sono stateindividuate alcune linee di indirizzo e sviluppocoordinando gli interventi e cercando di

    aumentare la cultura e la sensibilità di tutti glioperatori verso gli argomenti specifici.In ambito formativo sono stati programmatied effettuati 10 corsi di formazione a curadel Servizio prevenzione e protezione nell’areadella prevenzione, sicurezza e protezione; gliargomenti trattati sono stati di ordine genera-le (antincendio, formazione preposti, videoter-minali, ecc.) ma in particolare sono statiapprofonditi i rischi specifici di un IRCCS(rischi chimici, biologici, laboratorio, ecc.).I corsi hanno garantito l’accesso alProgramma nazionale ECM, ma sono statiinformati ed incentivati alla partecipazioneanche professionisti senza obbligo di ECM.Una particolare attenzione è stata riservataall’offerta formativa relativa all’area psico-relazionale: non va infatti sottovalutato il ruoloche una buona comunicazione ha nel garantirenon solo migliori outcomes per il paziente maconsente anche il consolidamento del rapportodi fiducia e una gestione sul nascere delle pos-sibili incomprensioni che tanta parte hannonella genesi del contenzioso.Il problema del Risk management e del gover-no del rischio clinico hanno portato alla pro-grammazione di una specifica attività formati-va proposta con la formula del “laboratoriodi formazione”; la prima edizione dell’eventoè iniziata recentemente e una sessione saràdedicata alla condivisione degli strumenti perla rilevazione e la gestione del rischio cliniconelle diverse ottiche organizzative, legali edassicurative. In questa sede sarà presentata lascheda di incident reporting che in forma spe-rimentale è già stata adottata presso il bloccooperatorio dell’Istituto.E’ stato individuato il blocco operatorio in

    Novembre 2007

    Viaggio nella gestione del rischio clinico:l’esperienza dell’IST

  • Novembre 2007

    4 Risk management: l’esperienza dell’IST GenovaMedica

    quanto le procedure gestionali della sala ope-ratoria sono da tempo oggetto di studio per lastandardizzazione dei percorsi paziente, conla validazione di una check-list da parte deglioperatori relativa sia all’identificazione delpaziente e del sito chirurgico, sia alla verificadelle dotazioni strumentali di sala.Non disponendo di un sistema specifico efinalizzato già attivo per la raccolta dei datiraccolti con l’incident reporting, verrà adottatoil software presentato dalla Commissioneregionale.L’Istituto riconosce tra gli elementi strategiciper la sua mission il day-hospital oncologicoed ha attivato un percorso formativo specificoper gli operatori secondo il metodo FMEA.L’approccio FMEA mira all’individuazione edalla eliminazione delle criticità del sistemaattraverso un’analisi prospettica partendodagli eventi possibili prima che l’incidente siverifichi ed è basata sull’identificazione,descrizione studio dei processi che costitui-scono l’attività, individuandone i punti criticicon l’obiettivo di progettare sistemi sicuri.I primi processi studiati con questo metodo dianalisi nel Day-hospital oncologico dell’ISTsono stati la prescrizione e la somministrazio-ne del farmaco. Circa la prescrizione sono invia di adozione misure correttive che troveran-no attuazione con diversa tempistica: a brevis-simo termine ci saranno interventi di tipoorganizzativo, che prevedono l’implementazio-ne di sistemi informatizzati anche nell’otticadella corretta attribuzione e scaricofarmaco/paziente; in tempi successivi è previ-sto invece un intervento logistico-strutturaleche prevede la centralizzazione e la prepara-zione robotizzata dei farmaci antiblastici, conricadute molto significative anche nellagestione del rischio da esposizione per glioperatori.Il vero obiettivo di ogni intervento e dei per-

    corsi formativi, diversi tra loro per tecnicheutilizzate e target, resta comunque il cambia-mento della concezione di errore: non più fal-limento individuale ma opportunità di miglio-ramento dell’organizzazione. Anche le risposteoperative devono pertanto essere orientate atale scopo. Un grosso contributo al governodel rischio clinico è rappresentato dall’attivitàdel Gruppo operativo del Comitato InfezioniOspedaliere. Accanto alle attività classiche(studi di prevalenza delle infezioni, monitorag-gio consumo antibiotici, ecc.) vanno sottoli-neati gli interventi in materia di predisposizio-ne di protocolli operativi circa numerose pro-cedure operative di tipo medico e infermieri-stico. L’obiettivo di standardizzazione dei per-corsi assistenziali rientra in un progettoavviato di certificazione dell’IST e che prevedeuna visita ministeriale di conferma delle carat-teristiche dell’Istituto in quanto inserito nellarete nazionale degli istituti scientifici.Un altro settore oggetto di notevole attenzioneè la qualità della documentazione clinica: èstato aggiornato il Nucleo aziendale che, tra lealtre, ha la funzione di fornire periodicamenteuna valutazione delle caratteristiche qualitati-ve della documentazione clinica. Particolareattenzione viene riservata al consenso, nontanto come acquisizione formale di una sortadi “manleva” a presunta tutela del professioni-sta, quanto la manifestazione condivisa di unpercorso di informazione e di validazione con-divisa di un rapporto che vuole significareun’alleanza tra il paziente e il medico maanche con l’Istituto, garante diretto dei per-corsi assistenziali proposti.Particolare attenzione è stata altresì dedicataal settore assicurativo. L’Ente ha infatti incorso una polizza assicurativa per la coperturadei rischi RCT/RCO in regime di loss occur-rence. Tale previsione contrattuale risultaparticolarmente garantista in relazione alle

  • 5Risk management: l’esperienza dell’ISTGenovaMedicapatologie trattate dall’Ente in considerazionedell’alta percentuale dei cosidetti “sinistri tar-divi”, denunciati cioè molti anni dopo l’eventoda cui ha origine il sinistro.La normativa in vigore risulta particolarmenteadeguata e valida in rapporto al rischio rap-presentato da tutte le attività svoltedall’Istituto con una descrizione del rischioRCT/RCO molto ampia, un massimale pergaranzie di polizza di € 5.000.000,00 per sini-stro, l’estensione anche alla RC personale deidipendenti per danni cagionati a terzi, la pari-ficazione ai dipendenti dei collaboratori, deisanitari, dei tirocinanti, degli specializzandi,dei laureandi, ecc. e comunque di tutti i sog-getti di cui l’Ente si serve per lo svolgimentodella propria attività, l’inclusione del personaledipendente che svolge attività libero-profes-sionale, la rinuncia alla rivalsa, l’estensione intutto il mondo, la gestione delle vertenze di

    danno e spese legali con facoltà per il dipen-dente di nomina di legale e/o tecnico di fidu-cia il quale collaborerà con il legale e/o tecni-co nominato dalla Società assicuratrice, aspese dell’assicurazione, l’assenza di franchi-gie. Prevede inoltre un’ottima tassazione(tasso medio lordo 8 x 1.000 in regime di lossoccurrence) in un momento storico in cui ilmercato, in regime di claims made, indica tassinon inferiori al 18 x 1.000. L’UGR ha infineattivato un registro dei sinistri e del contenzio-so. Questo strumento, in attesa dell’adozionedel programma informatizzato regionale, sipotrà rivelare particolarmente utile in occasio-ne del rinnovo del contratto di assicurazionesia per quanto riguarda il momento di con-fronto con la compagnia sia per evidenziare gliambiti entro i quali indirizzare prioritariamentegli interventi formativo-educazionali nel qua-dro di un effettivo governo del rischio clinico.

    INSERZIONE PUBBLICITARIA

    Banca Sondrio pubblicità nuova

  • 6 Note di diritto sanitario GenovaMedica

    Novembre 2007

    Obbligo del referto e responsabilità penale del medico

    L’obbligo del referto trova la sua discipli-na negli articoli 365 del codice penale e334 del codice di procedura penale.

    Il primo, nel delineare un’autonoma fattispeciedi reato a carico dei sanitari, espressamenteprevede che “Chiunque, avendo nell'eserciziodi una professione sanitaria prestato la propriaassistenza od opera in casi che possono pre-sentare i caratteri di un delitto pel quale sidebba procedere d'ufficio omette o ritarda diriferirne all'autorità indicata è punito con lamulta fino a euro 516. Questa disposizione nonsi applica quando il referto esporreb-be la persona assistita a proce-dimento penale”.Il secondo, invece, indivi-dua i contenuti e lemodalità di trasmissionedel referto: “Chi hal’obbligo del referto devefarlo pervenire entro qua-rantotto ore o, se vi è peri-colo nel ritardo, immediatamen-te al pubblico ministero o a qualsiasiufficiale di polizia giudiziaria del luogo in cui haprestato la propria opera o assistenza ovvero, inloro mancanza, all'ufficiale di polizia giudiziariapiù vicino. Il referto indica la persona alla qualeè stata prestata assistenza e, se è possibile, lesue generalità, il luogo dove si trova attualmen-te e quanto altro valga a identificarla nonché illuogo, il tempo e le altre circostanze dell'inter-vento; dà inoltre le notizie che servono a stabili-re le circostanze del fatto, i mezzi con i quali èstato commesso e gli effetti che ha causato opuò causare. Se più persone hanno prestato laloro assistenza nella medesima occasione, sonotutte obbligate al referto, con facoltà di redige-re e sottoscrivere un unico atto”.

    Enucleando i tratti salienti dei succitati dispo-sti, v’è da sottolineare che l’obbligo di refertosorge nel momento in cui il sanitario viene atrovarsi di fronte a un caso che può presenta-re i connotati di un delitto perseguibile di uffi-cio. Esemplificando sul punto, ci si può riferireal reato di lesioni colpose, in linea generaleperseguibile a querela di parte ma procedibiledi ufficio laddove le lesioni siano gravi (aisensi dell’art. 583 del codice penale la lesioneè grave se dal fatto deriva una malattia chemetta in pericolo la vita della persona offesa,

    ovvero una malattia o un'incapacitàdi attendere alle ordinarie

    occupazioni per un temposuperiore ai quarantagiorni, nonchè se il fattoproduce l'indebolimen-to permanente di unsenso o di un organo) ogravissime e ricollegabili

    a fatti commessi con viola-zione delle norme per la pre-

    venzione degli infortuni sul lavoro orelative all'igiene del lavoro o che abbianodeterminato una malattia professionale.In questo panorama normativo la giurispru-denza ha, tuttavia, meglio delineato i contornidell’obbligo che qui ci occupa, sì da evitareche la responsabilità del medico nella materiarivesta natura oggettiva.La Corte di Cassazione, infatti, ha avuto occa-sione di precisare che per la sussistenza deldolo del reato di omissione di referto occorre,oltre alla coscienza e volontà di omettere oritardare il referto da parte dell'esercente laprofessione sanitaria, che questi si rendaconto di trovarsi in presenza di fatti i qualipossono presentare i caratteri di un delitto

  • 7Referto e responsabilità penale del medicoGenovaMedica

    Novembre 2007

    perseguibile d'ufficio.Ne deriva per il Giudicante la necessità diaccertare, tenendo conto della peculiarità delcaso concreto e con valutazione ora per allo-ra, se il sanitario abbia avuto conoscenza dielementi di fatto dai quali desumere, in termi-ni di astratta possibilità, la configurabilità diun simile delitto e abbia avuto la coscienza ela volontà di omettere o ritardare il referto.È escluso, quindi, il dolo quando la prospetta-zione dell'accadimento sia tale da fare ragio-nevolmente ritenere che questo si sia verifica-to per cause del tutto naturali o accidentali.Siffatta impostazione, evidentemente volta amitigare la cogenza del dettato normativo, haespressamente portato la Corte, nella verificadell’elemento psicologico del reato di omis-sione di referto, a riconoscere al sanitario unmargine di discrezionalità nell'apprezzamentodella natura dell'infortunio. Ciò, in relazione altipo di lesione riscontrata, alla rappresentazio-ne dei fatti fornita dal paziente o dai suoieventuali accompagnatori ed agli altri possibi-li elementi di riscontro.Tuttavia, un invalicabile limite al cennato mar-gine discrezionale lo si rinviene in altre deci-sioni della Suprema Corte, secondo la qualenon può ritenersi consentito all’esercente laprofessione sanitaria, quando gli risulti chel'ambiente in cui si sono verificate lesioni per-sonali gravi sia quello ove venga prestata, daparte del soggetto passivo, attività di lavorosubordinato, di valutare se il fatto lesivo sia daporre o meno in relazione all'avvenuta viola-zione, da parte del datore di lavoro, di normeconcernenti la prevenzione degli infortuni.Ed invero, sempre secondo i Giudici di legitti-mità, detta valutazione deve essere riservataal Giudice e proprio ad essa è strumentalel'obbligatorietà della segnalazione da partedel sanitario.

    Quanto, poi, al contenuto del referto, è d’uoporilevare che la Corte di Cassazione ha assuntoun approccio elastico, affermando che il man-cato rispetto dei requisiti previsti dal richia-mato art. 334 comporta la responsabilitàpenale del sanitario soltanto laddove l’inos-servanza si risolva in una sostanziale incom-pletezza o reticenza della denuncia.Dopo aver disquisito sull’obbligo di referto,pare utile una breve digressione sull’esonerodalla stesura del referto, previsto dalLegilatore nel secondo comma dell’art. 365codice penale sopra trascritto.Anche in tale ipotesi, la Suprema Corte hainteso evitare che il potere discrezionale delsanitario trovasse un’indefinita estensione e,quindi, ha statuito che l'esonero di questi dal-l'obbligo di referto di cui al comma 2 art. 365c.p. è previsto solo per il caso in cui i fatti chesi dovrebbero descrivere nel referto converga-no nell'indicare il paziente quale autore delreato, esponendolo a procedimento penale.Sulla base di tale orientamento ermeneutico,la Corte di Cassazione ha condannato unmedico per non aver redatto il referto nelcaso di ricovero di un paziente per tossicosiacuta da assunzione di droga, in quanto l'ipo-tesi che l'assistito fosse egli stesso un traffi-cante non poteva essere direttamente colle-gata al referto ma solo all'esito di ulterioriindagini che dal referto potevano prenderesolo spunto. avv. Alessandro Lanata

    A tutti gli iscritti dell’OrdineAncora una volta chiediamo ai colleghi, qua-lora non lo avessero già fatto, di fornire ilproprio indirizzo e-mail all’Ordine:[email protected] nostre comunicazioni saranno piùtempestive. Grazie.

  • Le Cure Intermedie (C.I.) rappresentanoun ponte tra le cure ospedaliere, concompito prioritario di diagnosi e tratta-

    mento delle acuzie, e le cure primarie realiz-zabili a domicilio o in presidi territoriali,rispondendo alla necessità di riduzione deiposti letto e dei tempi di degenza da un lato eall’aumento del bisogno assistenziale nell’areadella cronicità occupato da anziani e disabilidall’altro. L’obiettivo diviene la stabilizzazio-ne clinica e ove possibile il recuperodell’autonomia presente prima dell’eventomorboso per il reinserimento a domicilio, oancora il trattamento di casi domiciliari che,non necessitando di alta intensità assistenzia-le, possano usufruire di cure mediche e riabi-litative.Come noto l’utenza della rete ospedaliera ita-liana è rappresentata per oltre il 70% daanziani over 65, ricoverati per patologie croni-che riacutizzate. Di questi, oltre il 25% supe-rata la fase acuta, necessita di un periodo distabilizzazione e soprattutto di recupero fun-zionale (“post acute care”). Uno studio cana-dese del 1998 sottolineava come le patologiemediche che caratterizzano i ricoveri in undipartimento di medicina interna, rappresen-tate soprattutto da cardiopatia ischemica,BPCO, scompenso cardiaco, incidenti cere-bro-vascolari, infezioni polmonari e quellechirurgiche prevalentemente ortopediche,abbiano un peso maggiore in termini di gior-nate di degenza, ma dopo un breve periodo difase acuta, entrano in una fascia di sub-acu-zie. Tale fascia interessa oltre un quarto deipazienti ricoverati ed è, come è facile immagi-nare, occupata sostanzialmente da anziani.Criteri di definizione - I criteri ISD- AC(Severity of Illness and Discharge Screens for

    acute care – 1996) definendo da un lato lecaratteristiche delle “Acute care“ (instabilitàclinica – necessità di terapia a livello critico oacuto – necessità di controllo quotidiano dia-gnostico o invasivo, diretto da un medico),identificano dall’altro quelle delle “Subacutecare“: stabilità clinica – diagnosi definita -necessità di almeno 4 ore di trattamento pro-fessionale quotidiano coordinato da un infer-miere, con periodiche rivalutazioni mediche -senza bisogno di cure intensive.Da quanto sopra ne deriva che l’uso ottimaledelle risorse di un ospedale deve includereuna fase intermedia di cura e di riabilitazionemotorio-funzionale destinata ai pazientianziani, finalizzato al recupero della condizio-ne premorbosa. La Regione Liguria, partico-larmente sensibile al problema, ha approvatonell’ambito di una complessa manovra di rior-ganizzazione del Ssr prevista per il 2007,l’attivazione di luoghi di cura a bassa com-plessità anche attraverso la riconversione diposti letto disattivati, indirizzati verso unapopolazione anziana che rappresenta, nelcaso specifico, oltre il 26%, potenzialmentebisognosa di cure riabilitative, rafforzandocosì in parallelo il ruolo di alta complessità diAziende ospedaliere dell’area metropolitana.Ha così definito le Cure Intermedie come “uninsieme di prestazioni integrate di assistenza edi cure delle patologie e di recupero delle disa-bilità, complementari o alternative al ricoveroospedaliero per acuti, progettate per facilitare ilrecupero in caso di malattia acuta, favorire latransizione dei pazienti dai reparti ospedalieriverso il domicilio o strutture residenziali e pre-venire i ricoveri impropri”.Da ormai due anni, anche se solo da 10 mesia pieno regime, sono attivi presso l’Ospedale

    Novembre 2007

    8 GenovaMedicaIn primo pianoUn ponte tra ospedale e territorio

  • 9Un ponte tra ospedale e territorioGenovaMedica

    Celesia della Asl 3 Genovese, 20 letti di CureIntermedie, affiancate a una realtà simile percaratteristiche e obiettivi, già presente da anniall’interno dell’ Ospedale Galliera e sempreafferente al Dipartimento Interaziendale diGeriatria (Asl 3 - Ospedale Galliera ).Criteri di ammissione e di esclusioneLa tipologia dei pazienti che accedono alle C.I.è rappresentata soprattutto da ultrasessanta-cinquenni, malati chirurgici in particolareortopedici, operati per frattura di femore o,meno, per chirurgia elettiva (protesi d’anca oginocchio); da malati internistici che hannosviluppato una Sindrome ipocinetica correlataall’ospedalizzazione; da malati neurologici conictus di lieve-media entità e con esiti di disa-bilità; infine da malati cronici in fase di scom-penso che richiedono una stabilizzazione cli-nica; tutti con possibilità di recupero totale oparziale in tempi brevi (massimo 4 settimane)e con degenze medie di 20-25 giorni.Di riflesso sono esclusi i pazienti neoplastici infase terminale, gli psicotici cronici, i dementiin fase avanzata, i ricoveri sociali, i trasferi-menti dal Pronto soccorso.Metodo operativo - Le modalità di acces-so alle C.I. prevedono la segnalazione delsingolo caso da parte del reparto ospedalierodi degenza e la successiva valutazione delgeriatra: la compilazione di un’apposita sche-da di valutazione consente di identificare larispondenza ai criteri di inclusione. L’ingressodel paziente alle C.I. comprende una valuta-zione multidisciplinare con compilazione daparte dell’équipe (medico, infermiere, terapi-sta della riabilitazione, operatore addettoall’assistenza) di un piano di nursing capacedi raccogliere i bisogni assistenziali e il pro-getto riabilitativo, momento cardine di undiverso approccio organizzativo alla degenzaospedaliera. La stabilizzazione clinica, il nur-

    sing infermieristico, la riabilitazione motoriacon l’educazione all’uso di ausili, diventano lecaratteristiche della degenza e ne definisconogli outcome per il recupero funzionale.La dimissione con rientro a domicilio èaccompagnata da una lettera al curante MMGe con contemporanea attivazione di ADI/ST incaso di necessità a proseguire la fisioterapia oil trattamento delle lesioni da decubito. Per icasi che necessitano di ulteriore prosecuzionedi trattamento riabilitativo o altre problemati-che (esempio sociali), può essere proposto iltrasferimento in RSA riabilitativa.Conclusioni - Se da un lato il contenimentodei costi, la riduzione drastica dei posti letto edei tempi di degenza, l’implementazione delladegenza diurna, sembrano rappresentare unimperativo politico, con il rischio di esasperareuna semplificazione della rete sanitaria, miran-te all’ “espulsione” dai reparti per acutidell’area della cronicità, correlata a invecchia-mento e disabilità, dall’altro l’inserimento di unreparto geriatrico rieducativo e di stabilizzazio-ne in un contesto ospedaliero per acuti, desti-nato a pazienti con alto indice di comorbidità,mira a fornire una risposta in termini di econo-micità, garantendo le condizioni di protezioneper anziani fragili ed evitando che la loro vul-nerabilità si trasformi in una vera sindrome.Solo una visione olistica, frutto di un’educazio-ne culturale geriatrica, può formulare una pro-gnosi funzionale basata sul rapporto tra leriserve del paziente da un lato e il potenziale direcupero dall’altro, attraverso un approcciomultidisciplinare ai bisogni dell’anziano, nelmomento del passaggio dalla fase acuta alrientro a casa: una risposta che diviene unvero “ponte” tra ospedale e territorio.C. Pizzorni, A. Napolitano, Osp. Celesia, Asl 3

    E. Palummeri direttore del Dipartimentoassistenza anziani Asl 3

    Novembre 2007

  • 10 GenovaMedicaVita dell’Ordine

    Novembre 2007

    Riunione del 1° agosto 2007

    Presenti: E. Bartolini (presidente) A. Ferrando(vice presidente), G. Regesta (segretario), M.P. Salusciev (tesoriere). Consiglieri: M.C.Barberis, A. De Micheli, C. Giuntini, B. Ratto,G. L. Ravetti, G. Inglese Ganora, M. Oddera.Revisori dei conti: A. Cagnazzo. Assenti giusti-ficati: G. Boidi, L. Bottaro, R. Ghio, L. Lusardi,G. Migliaro, G. L. Ravetti , M. Basso, M.Barabino, M. Giunchedi. Componenti Cooptati:E. Annibaldi, M. Gaggero, M. Mantovani.

    Validazione delle linee guida regionali - IlConsiglio designa i colleghi R. Ghio, G.Regesta, J. L. Ravetti, I. Rosemberg e A.Stimamiglio quali esperti per la validazione

    delle linee guida regionali sulla appropriatez-za prescrittiva diagnostica per immagini.Commissione Ambiente - Il Consiglio deli-bera la nomina dei colleghi Gianfranco Porcilee Luigi Carozzino quali componenti dellaCommissione ambiente dell’Ordine.Il Consiglio ha concesso il patrocinio a:◗ corso di formazione per Caregiver “Dalcurare al prendersi cura” 15, 22 e 29/09/’07;◗ corso “Artrodesi Versus Protesi Tibiotarsicae primametatarso-falangea” 6/10/’07;◗ “2° Forum nazionale di medicina interna”13-15/09/’07;◗ convegno “Disabili visivi in età evolutiva;interventi riabilitativi a confronto” 12/11/’07;◗ convegno Nazionale Pronto soccorso emedicina d’urgenza” 22-24/11/’07;

    Le delibere delle sedute del Consiglio

    ALBO MEDICI - Nuove iscrizioniGabriele Cicio, Andrea Dato, AlessandroCaielli, Davide Brogi, Giacomo Ponte, PaoloFrisoni, Chuidjio Kouatang Liliane, MatteoMichel Gamba, Stefano Borzone, StefaniaBertamini, Giorgio Francesco Barisione,Stefano Gillard-Illard-Magnan, WalterPaternich, Margherita Cottafava, EleonoraCanini, Elisa Mongiardini, Cristiana Graziani,Maria-Pia Brisigotti , Valentina Savaia,Donatella Tamburini, Markeliana Taka,Francesca Vignani.

    Per trasferimento: Claudio Brigati da ReCANCELLAZIONI - Per trasferimento:Cinzia Biancardi (Fe); Kostantinos Zannis eGiorgio Gimelli per trasferimento all’estero.Per decesso: Giuseppe Franchiolo, IolandaLeonardi, Ettore De Toni, Aldo Farolfi (Mo).ALBO ODONTOIATRI - Nuove iscrizioniAlessio Buccolieri, Paolo Piccardo, StefanoBruzzone.CANCELLAZIONI - Per trasferimento:Tiziana Marfè (conserva iscrizione all’Albomedici). Per decesso: Aldo Farolfi (Mo).

    Movimento degli iscritti - (1° agosto 2007)

    Riunione del 6 settembre 2007

    Presenti: E. Bartolini (presidente), A. Ferrando(vice presidente), G. Regesta (segretario), M.P. Salusciev (tesoriere). Consiglieri: M. C.Barberis, L. Bottaro, R. Ghio, G. Inglese

    Ganora, L. Lusardi, G. Migliaro, B. Ratto, G. L.Ravetti, A. Stimamiglio. Revisori dei conti: M.Barabino. Assenti giustificati: G. Boidi, C.Giuntini, M. Micheli, M. Oddera, M. Basso, A.Cagnazzo, M. Giunchedi. Componenti coopta-ti: M. Gaggero, A. Cagnazzo, M. Mantovani

  • Novembre 2007

    11Vita dell’OrdineGenovaMedica

    Riunione dell’ 11 ottobre 2007

    Presenti: E. Bartolini (presidente), A. Ferrando(vice Presidente), G. Regesta (segretario), M. P.Salusciev (tesoriere). Consiglieri: M. C. Barberis,G. Boidi, C. Giuntini, R. Ghio, G. Inglese Ganora,G. Migliaro, M. Oddera, B. Ratto, G.L. Ravetti.Revisori dei conti: A. Cagnazzo. Componenticooptati: M. Gaggero, E. Annibaldi, M.Mantovani. Assenti giustificati: L. Bottaro, A. DeMicheli, L. Lusardi, A. Stimamiglio, M. Basso,M. Barabino, M. Giunchedi.Questioni amministrative - Il Consiglio deli-bera gli arretrati di retribuzione tabellaresecondo quanto stabilito in tab. B del CCNL,per le rispettive posizioni economiche, condecorrenza 1/1/2006 sino al 30/09/2007 e cosìcome per l’indennità di ente di cui alla tab. Ccon decorrenza 1/1/2008. Inoltre approva ilBilancio di previsione 2008, l’assestamento alBilancio di revisione 2007, l’effettuazione disgravi esattoriali e l’invio di un sollecito dellaquota di iscrizione all’Albo per gli iscritti nonancora in regola con il versamento per il 2007.

    Pubblicità sanitaria - Il Consiglio, viste leistanze per ottenere i nulla/osta alla pubblicitàsanitaria, delibera di ratificare tutte le decisioniprese nelle riunioni della CommissionePubblicità dell’Ordine dell’ 11/10/’07 contenutenei relativi verbali di seduta.Corsi di aggiornamento - Approvati i corsisu “la compilazione del nuovo ricettario nazio-nale, le esenzioni dal ticket, le note CUF e gliaspetti deontologici, giuridici e medico legali”e “la certificazione medica e le implicazionideontologiche, medico legali ed operative”che saranno accreditati a livello regionale. Talicorsi vogliono fornire al giovane medico tuttigli strumenti per una corretta compilazionedella ricetta e della certificazione.Il Consiglio ha concesso il patrocinio a:◗ iI Congresso Simeu Regionale “La sincope e iltrauma: gestione del Dea dal territorio all’ospe-dale”, Sestri Levante e Bussana di Sanremo l’11e il 18/12/’07; ◗ convegno “Il medico compe-tente e le dipendenze nei luoghi di lavoro:modelli operativi e protocolli per la gestione deiproblemi alcol correlati”, Genova il 30/11/’07.

    ALBO MEDICI - Nuove iscrizioniAnela Sabine Ursula Janicki, Maria Zigoura.

    Movimento degli iscritti - (6/09/2007)

    Ricorso CCPS - Il Consiglio direttivo, presoatto del ricorso inoltrato da un iscritto allaCommissione centrale per gli esercenti le pro-fessioni sanitarie avverso un provvedimentodisciplinare comminato dalla Commissione

    per gli iscritti all’Albo dei medici, delibera diresistere al ricorso.Il Consiglio ha concesso il patrocinio al:◗ 31° congresso nazionale della Società italia-na urodinamica, 18-20 ottobre 2007.

    ALBO MEDICI - Nuove iscrizioniPer trasf.: Anna Teresa Barone da Palermo.CANCELLAZIONI - Per trasf.: Laura Lotti aRoma, Andrea Angelo Sarale a Verbano

    Movimento degli iscritti - (11/10/2007)

    CANCELLAZIONI - Per decesso : RosaMaria Antola, Raffaella Cerri, MarioGoldberg, Tommaso Pastorino, AlfredoSchenone, Salvatore Valenti.

    Cusio Ossola. Per rinuncia: Renzo Cuffini,Piero Francesco Mencarelli, Bruno Posenti.Per decesso: Vito Mario Masio, GiovannaMaria Raso, Esfandiar Sobhani.ALBO ODONTOIATRI - Nuove iscrizioniAngela Roccatagliata.

  • 12 GenovaMedicaIn primo piano

    Novembre 2007

    Accordo INAIL erappresentanze sindacalidi categoria

    Il 6 settembre è stata stipulata una nuovaconvenzione che disciplina i rapporti coni medici di famiglia che redigono la certi-

    ficazione a favore degli assicurati INAIL.L’ accordo, che decorre dal giorno successivoalla data della sua sottoscrizione (07.09.2007),prevede una serie di obblighi a carico del“medico compilatore” che riportiamo di segui-to; il testo integrale dell’accordo, siglato alivello nazionale, invece, è consultabile sul sitowww.omceoge.org1. ModulisticaLa certificazione sanitaria deve essere redattaesclusivamente su modulistica INAIL (modelli1SS per infortunio e 5SS per malattia profes-sionale) e deve essere trasmessa tempestiva-mente entro, cioè, il primo giorno di attivitàambulatoriale successivo alla visita. Non èprevisto, pertanto, alcun compenso per cer-tificati redatti su modulistica non conformea quella predisposta dall’INAIL, incompletae non tempestiva.2. Modalità di trasmissioneLa trasmissione della certificazione sanita-ria dovrà avvenire prioritariamente tramiteInternet al fine di garantire la massima tem-pestività della “presa in carico” da partedell’INAIL oltreché un miglior servizio all’uten-za ed un contenimento dei costi generali.Qualora il medico opti per la suddetta moda-lità di invio, dovrà richiedere all’INAIL l’auten-ticazione per l’accesso alla funzione di inviotelematico della certificazione medica; la sedeInail procederà all’ abilitazione associando ilcodice fiscale del medico ad un “codice forni-tore”. Il medico, successivamente, riceverà

    dall’INAIL un certificato di autenticazionecontenente una password provvisoria e lostesso, al primo accesso, dovrà, per completa-re la registrazione, inserire tutti i dati propostidal sistema seguendo le indicazioni contenutenel “Manuale utente” nella “sezione Help”dell’applicazione.Il medico consegnerà all’assicurato due copiein formato cartaceo, di cui una per il datore dilavoro e conserverà, per tre anni dalla data dicompilazione, un’ulteriore copia, sottoscrittadall’interessato.Le modalità di trasmissione “tradizionali”(fax, consegna manuale, spedizione tramitebuste preaffrancate etc.) dovranno assume-re, quindi, carattere residuale.Se il medico ritiene ancora di adottare sud-dette modalità dovrà, comunque, rispettare latempestività nell’invio della certificazione(entro il primo giorno di attività ambulatorialesuccessivo alla visita). Per quanto riguarda laspedizione dei certificati medici mediantel’utilizzo di buste preaffrancate, il medicodovrà apporre sulle stesse l’indicazione della“data di inoltro” (il servizio postale non appo-ne più il timbro di spedizione).3. CompensiIl compenso per la redazione di ciascuncertificato è pari a 27,50 euro, ed è corrispo-sto fino ad un massimo di tre certificatinell’ambito della “prima trattazione” compresaanche la prima certificazione con eventualefranchigia. In caso di utilizzo della modalità ditrasmissione telematica è, invece, previstoun aumento del compenso pari a 5,00 europer ogni certificazione emessa sempre nellimite massimo di tre certificati.I compensi sono esclusi per i certificati suc-cessivi alla “presa in carico” del caso da partedei medici dell’Inail o per quelli redatti per ria-pertura del caso (ricadute).

  • Esigenze di confronto e “con-tatti” Inail-medici di medicina generaleQuesto il tema del convegno promosso daSlimet (Scuola ligure di formazione e preven-zione in medicina territoriale), tramite la con-sociata Metis Fimmg, sul nuovo accordoMMG - Inail che si terrà il 6 dicembre dalle20 alle 23 nella sala Convegni dell’Ordine diGenova. Saranno presentati i nuovi moduliper la certificazione INAIL, si parlerà dei con-flitti di competenza INAIL - Inps e degliaspetti medico legali della certificazione. Ilconvegno è in via di accreditamento regiona-le. La partecipazione è gratuita. Segr. scient.:dr.i N. Lagattolla, A. Stimamiglio. Per info: eiscr.: [email protected]; saranno accettatele prime 100 domande di ammissione.

    13Accordo INAIL e rappresentanze sindacaliGenovaMedica

    Novembre 2007

    E’ fatto divieto al medico di percepire diretta-mente dall’assicurato compensi a qualsiasititolo, ai sensi dell’ art. 57 ultimo comma dellaL. n. 833/1978. L’INAIL provvederà alla liqui-dazione dei compensi trimestralmente, sullabase delle distinte presentate dai medici esecondo le modalità indicate dagli stessi.L’erogazione del compenso è prevista diretta-mente al medico, anche se il certificato vieneredatto dal sostituto e/o associato che dovràin qualità di ”medico certificatore”, riportareespressamente i dati del ”medico titolare” delrapporto convenzionale con l’assistito.

    N. 3 Genovese agosto 2007 giugno, luglio giugno, luglio giugno, luglio genn., febbr.cong. 2006 e agosto 2007 e agosto 2007 e agosto 2007 e marzo ‘07settembre ‘07 cong. 2007 apr. ‘07 (ex DPR 119)

    magg. ‘07 (ex DPR 119)

    N. 4 Chiavarese settembre giugno, luglio agosto, sett. giugno, luglioe ottobre ‘07 e agosto ‘07 e ottobre ‘07 e agosto ‘07

    I versamenti delle Asl ai fondi speciali EnpamSituazione al 31/10/2007 - a cura di Maria Clemens Barberis

    A.S.L. AMBULATORIALI GENERICI GUARDIA MEDICI DEL SPECIALISTIE MED. SERVIZI E PEDIATRI MEDICA TERRITORIO CONV. ESTERNI

    Bando per la reintegrazione nelleliste dei medici di controllo

    La Commissione Inps - Ordine dei medici,valutata la carenza dei medici di controllo,ha deliberato l’inserimento di 14 medici sud-divisi per ambito territoriale: Genova e agen-zie, n. 7 - Genova Levante, n. 3 - GenovaPonente, n. 4. Gli interessati dovranno pre-sentare domanda su modulo disponibile alleSedi dell’Istituto, entro il 30/11/2007 a:Inps - Sede provinciale di Genova, Unità diprocesso prestazioni di malattia e maternità,Via G. D’Annunzio, 80 - 16121 Genova.Per maggiori info: www.omceoge.org

    BANDO

    CORSO

    4. EsclusioniIl nuovo regime, attualmente, non si applicaalle certificazioni emesse nell’ambito dei presi-di ospedalieri e delle strutture del Serviziosanitario nazionale. Saranno disciplinati consuccessivo accordo anche i rapporti con imedici che operano in tali settori.

    Si informano i colleghi che presso l’Ordineè disponibile la modulistica INAIL.

  • Novembre 2007

    14 GenovaMedicaCronaca & attualità

    La pletora medica sul viale del tramonto?

    Dal convegno nazio-nale che si è tenutoa Caserta il 28 set-

    tembre promosso dallaFnomceo sono emersi alcu-ni dati importanti sul tantodibattuto tema della pletoramedica. Non è passatotanto tempo da quando quest’ultima era con-siderata una delle iatture della professione,eppure, in prospettiva, la situazione sarà com-pletamente capovolta. I medici saranno sem-pre meno e gli assistiti in crescita, con tuttele conseguenze del caso. Secondo un studioeffettuato dalla rivista M.D. (MedicinaeDoctor), infatti, nel nostro Paese, la maggiorparte dei medici in attività andrà in pensionequando la quota di popolazione anziana saràpreponderante e quindi maggiore sarà il biso-gno di assistenza.Si prospetta quindi una e propria crisi delsistema assistenziale del nostro Ssn.Secondo un articolato studio l’incrementodelle nascite avvenuto dal 1952 al 1972 hadato all’Italia una struttura demografica ano-mala con un “eccesso” di popolazione diquasi 10 milioni di italiani di età compresa,attualmente, tra i 35 anni ed i 55 anni.Un calo demografico registratosi dal ‘74 el’allungamento della vita interagiscono tra loroe determineranno momenti di crisi dell’assi-stenza medica e dell’intero Sistema Sanitario.Occorre infatti tenere presente che il numerodegli ultra ottantenni passerà da 3 milioni del2005 a 4,5 milioni del 2025 fino agli 8 milionidel 2050. La situazione demografica attuale equella futura rapportata all'età della maggio-ranza dei medici al momento attuale (2007)compresa tra i 42 ed i 60 anni (dati Ced

    Fnomceo) verrebbe a deter-minare un “vuoto assisten-ziale”; quando i futuri anzianiavranno bisogno di assisten-za e cure non vi sarebberomedici disponibili alle effetti-ve necessità.Per confrontare la dinamica

    della popolazione con la disponibilità di medi-ci nello studio si è fatta l'ipotesi semplificativache tutti i medici attualmente disponibili eser-citino la professione fino a 70 anni e che il90% dei posti programmati a medicina (7400all’anno) diano luogo ad altrettanti medici.Con questa ipotesi si ha che i 2000 medici cheandranno in pensione fino al 2012 ogni annosaranno rimpiazzati da 6500 medici neolau-reati. Fino al 2012 si avrà un saldo attivo masubito dopo inizierà un rapido calo delnumero di medici (circa 10 mila x anno),mentre la popolazione anziana comincerà acrescere per l’arrivo alla senilità dell'onda dipopolazione determinata dal boom dellenascite del secondo dopo guerra (1952 -1972). Secondo calcoli statistici posti a con-fronto medici e popolazione anziana, a partiredal 2015 a fronte di una popolazione dianziani in forte crescita, si avrà l’assurdoche il numero dei medici inizierà a diminui-re. Secondo gli autori dello studio (GiuseppeCarnazzo Mmg Catania e Giuseppe Ferla StmMicroeletronics CT) per correggere questoproblema futuro o futuribile, solo apparente-mente presente nel 2012, occorrerà rivederefin d'ora i criteri di programmazione dei postinei corsi di laurea in medicina tenendo contoche per formare un medico necessitano alme-no 10 anni”.Centro studi e documentazione Fnomceo

  • Novembre 2007

    15Medicina & prevenzioneGenovaMedica

    Recentemente la Fnomceo ha trasmesso atutti gli Ordini una comunicazione delMinistero della salute in merito alla vacci-nazione contro la febbre gialla e al rilasciodel relativo certificato Internazionale diavvenuta vaccinazione. Considerata larilevanza medico-legale dell’argomentotrattato, riteniamo utile pubblicare diseguito e integralmente la nota a firmadella d.ssa M. Pompa, direttore dell’ufficioV malattie infettive e profilassi internazio-nale del Ministero della salute.

    Nelle ultime settimane sono pervenutenumerose richieste di chiarimento inmerito alla effettuazione della

    vaccinazione contro la febbre gial-la ed al rilascio del relativoCertificato di VaccinazioneInternazionale di avvenuta vaccinazione,riguardo le quali si ritengono opportune leseguenti precisazioni.La vaccinazione anti febbre gialla o antiama-rillica, ai sensi del Regolamento SanitarioInternazionale è l’unica vaccinazione che puòessere richiesta obbligatoriamente a tutticoloro che si rechino in paesi in cui la malattiaè presente allo stato endemico, ovvero in cuisono presenti i vettori dell’infezione.

    Riguardo quest’ultimo aspetto, molti paesirichiedono la vaccinazione a tutti i viaggiatoriche provengono da zone infette.Il Certificato Internazionale di avvenutaVaccinazione è valido solo se conforme almodello approvato dall’OMS e rilasciato daun Centro di vaccinazione contro la feb-bre gialla, legalmente autorizzato a forni-re questa prestazione dal Ministero dellasalute.Tale precisazione è riportata anche nellascheda tecnica presente in tutte le confezionidella specialità medicinale “Stamaril” unicaformulazione di vaccino antiamarillico almomento autorizzato per la commercializza-zione in Italia.I Centri di vaccinazione contro la febbregialla sono strutture sanitarie pubbliche, ein rari, selezionati casi, private accreditate,autorizzate dal Ministero della salute, su pro-posta delle Regioni e PP.AA., per mezzo di undecreto ministeriale, aggiornato annualmente.Non vengono autorizzati alla effettuazio-

    ne della vaccinazione antiamarilli-ca ai fini internazionali singolisanitari, per quanto in possesso

    dell’abilitazione professionale.Tale decreto autorizza tutti i Centri vaccinaliche ne fanno richiesta e che sono in possessodei “…requisiti strutturali, tecnologici ed orga-nizzativi minimi richiesti per l’esercizio delleattività sanitarie da parte delle strutture pubbli-che e private, riportati nell’allegato, che fa parteintegrante del presente decreto” (art. 1 delD.P.R. del 14 gennaio 1997).L’elenco dei Centri autorizzati viene comuni-cato all’OMS ai fini del riconoscimento a livellointernazionale della validità dei certificati divaccinazione emessi da questi.

    Profilassi antifebbre gialla: modalità di certificazione

  • 16 Cronaca & attualità GenovaMedica

    Novembre 2007

    Come molti di voi già sanno, l’Ordine deiMedici di Genova ha prontamenteaccolto le sollecitazioni provenienti

    dalla Fnomceo, per quanto riguarda l’attenzio-ne all’ambiente che derivano dalla osservanzadell’articolo 5 del nuovo Codice di deontolo-gia, istituendo la Commissione ambienteche da alcuni mesi ha cominciato ad operare.Sul numero di luglio/agosto 2007 di “Genova

    Medica” è stato pubblicato l’intero “documen-to ambiente” (consultabile on line sul sitowww.omceoge.org), condiviso tra Fnomceo eISDE (Associazione dei medici per l’ambiente)con la richiesta di approvazione da parte delsingolo collega.La tematica è ovviamente sterminata, ma ciònon deve impedire di comprendere con preci-sione il ruolo dei medici: non è difficile imma-ginare quale esso sia, poiché si tratta di unruolo indipendente e tecnico coerente con ladeontologia.La strada che si è deciso di intraprendere, tra-mite l’attività della Commissione ambiente, siè dipartita dall’esame della letteratura scienti-fica, al fine di individuare quale di queste,dotate di sufficiente affidabilità (“evidencebased”), permettessero di esprimere pareriequanimi senza suscitare allarmismi né cade-

    re in polemiche troppo acute. E’ desideriodell’Ordine quindi essere in grado di rispon-dere in maniera tecnicamente ineccepibilealle importanti domande che la popolazione sipone e, al contempo soprattutto, dialogareproficuamente con la gestione amministra-tiva del territorio nella elaborazione di stra-tegie di miglioramento dell’ambiente.Queste strategie devono essere mirate inmodo particolare alla diminuzione dell’inqui-namento atmosferico ed acustico, in unmomento, come l’attuale, nel quale il rischio èesattamente opposto, ovvero che tale pericoloaumenti. I segni preoccupanti riguardano ilcontinuo aumento del parco veicolare, la con-gestione del traffico in numerose occasioni, latipologia del territorio della Provincia diGenova (e di gran parte della Liguria), la pre-senza del porto e la proposta di installare uninceneritore. Non si tratta di singole proble-matiche, ma di un insieme che deve esserevalutato nella sua complessità: il rischio diassumere posizioni dettate dalla politicizzazio-ne o da personalismi deve essere assoluta-mente evitato: si tratta della salute dei cittadi-ni, di tutti i cittadini, di quelli di oggi e di quellidi domani, di quelli anziani e di quelli giova-nissimi: questi, in particolare, dovranno cre-scere percependo l’attenzione delle ammini-strazioni all’ambiente, all’aria, alla salute e svi-luppando di conseguenza comportamentisempre più virtuosi. Un futuro nel quale glispostamenti potranno essere immaginati inmolti modi, ultimo dei quali l’utilizzazione delmezzo personale a benzina o gasolio e dove laraccolta differenziata dei rifiuti possa diventa-re realtà diffusa. I medici potranno essere, inquesto percorso, fondamentali, suggerendocomportamenti idonei ai propri pazienti, sotto-

    L’Ordine e l’ambiente: quale strada?

  • 17L’Ordine e l’ambiente: quale strada?GenovaMedicalineando i benefici della ripresa di attività fisi-ca non solo in ambito sportivo. I medici nonpossono rimanere silenziosi di fronte a scel-te che possono mettere seriamente arischio i cittadini, non possono negligere idati allarmanti che provengono dalle sedi piùqualificate, come l’Organizzazione mondialedella sanità. Questi dati indicano la pericolo-sità delle polveri sottili (PM 10 e più sottili

    ancora PM 2.5) e il progres-sivo loro incremento,soprattutto nellegrandi città arri-vando a stabilireche una per-centuale dimorti è riferitaalla presenzadi questo tipo

    di inquinamento: non importa quale percen-tuale, poiché sarebbe davvero difficile stabilirequella accettabile! Ma i dati stentano adinfluenzare le scelte degli amministratori e ciòè comprensibile, poiché non è sufficiente direche gli inceneritori propagano grandi quantitàdi polveri sottili (ed altri inquinanti, come dosinon trascurabili di diossina) per risolvere

    magicamente il problema dei rifiuti. Noi medi-ci non ci consideriamo accusatori o fustigatoridi costumi: desideriamo collaborare al meglioper valutare quali percorsi adottare, tenendoconto di tutte le problematiche, esprimendochiare valutazioni e controdeduzioni, entrandoa pieno nell’agone.Per farlo, è necessario essere sicuri della fon-datezza delle proprie idee ma anche condivi-dere le esigenze cogenti, la cui impellenza hatalora portato in Italia alla soluzione di “allon-tanamento”, di rimozione del problema conl’ausilio di organizzazioni di cui si è accertatala collusione con la malavita organizzata.Come si può facilmente comprendere il com-pito che ci attende e che desideriamo affron-tare, con massima serietà e autorevolezza, èduro e non potrà essere sostenuto da unosparuto gruppo di volenterosi. Dobbiamo sen-tirci tutti partecipi ed essere pronti a collabo-rare con l’Ordine: il primo passo è una sempli-ce condivisione del Documento Ambienteche è già a vostra disposizione. Da questa con-divisione potremo capire quanto il problema èsentito e quanto siamo in grado di offrire.

    Jean Louis RavettiCoordinatore Commissione ambiente

    l sottoscritto

    Cognome..................................................................................Nome ..............................................................................

    iscritto all’Ordine provinciale dei medici chirurghi e odontoiatri di Genova al n°...................................

    sottoscrive il Documento Ambiente sottoscritto da Fnomceo, ISDE e approvato dall’Ordine dei

    medici chirurghi e degli odontoiatri di Genova.

    Genova, ....................................................................

    Firma ....................................................................

    Il Documento Ambiente può essere sottoscritto presso la Sede dell’Ordine (Piazza dellaVittoria 12/4) oppure inviando una e-mail di adesione a [email protected] oinviando il coupon via fax 010/593558

  • Il 24 novembre si è svoltoall’Auditorium del CBA dell’IST diGenova il convegno “La patologia

    alcol correlata nell’età giovanile: pre-venzione, cura e riabilitazione”. Il con-vegno, nato dalla collaborazione fraSezione ligure della Società italiana dialcologia, la Confederazione dei Centri liguriper la tutela del malato e la Commissionedell’Ordine dei medici sulle dipendenze, è statopromosso per dare un contributo all’informa-zione scientifica e sociale rivolta alla popolazio-ne del mondo sanitario.I problemi alcol correlati sono una dellemaggiori emergenze sanitarie nelle societàoccidentali. L’alcolismo è un problema grave eterribile, spesso consumato nella solitudinedelle case e, serbato, come un vergognososegreto, all’interno delle famiglie. E’ un proble-ma trasversale, non conosce barriere e puòriguardare indifferentemente maschi e femmi-ne di ogni età e classe sociale. Il problema si èevidenziato fra i giovani e lo dimostrano i datidi questi ultimi anni che hanno visto aumenta-re in Liguria i trapianti per cirrosi epatica alco-lica e, dall’altro, il calo in maniera netta dell’etàmedia dei soggetti trapiantati. Un ragazzoeuropeo su quattro, di età compresa fra i 15 e29 anni, muore per cause in qualche modolegate all’alcol (dati OMS 2000). In Italia i gio-vani iniziano a bere sempre prima. Nella prea-dolescenza si ha il primo approccio con l’alcol,di solito vino ed in famiglia, per occasioni con-viviali o per tradizione. A 17-18 anni, dopo lasperimentazione della birra con gli amici, ilsoggetto è pronto per i superalcolici.L’alcol è la prima sostanza che i giovani incon-trano e che rappresenta una “gateway drug”

    per le altre droghe. E’ una sostanza insé sufficientemente pericolosa daprodurre danni alla loro stabilitàemozionale, alle prestazioni cogniti-ve, in particolare per quanto riguarda

    i meccanismi mnemonici e di attenzio-ne. Il 35% degli studenti italiani si è ubria-

    cato almeno una volta nell’anno. Uno studioitaliano ha osservato che in città il 73% deimaschi ed il 39% delle femmine di età fra i 15ed i 24 anni sono bevitori abituali (consumo dibevande alcoliche di qualsiasi tipo almeno unavolta alla settimana) con una percentuale diforti bevitori del 5% fra i maschi e del 3.6 % frale femmine. La bevanda preferita fra i giovani èla birra (circa l’80% dei giovani bevitori abitualine fa uso), segue il vino (circa 50%) ed al terzoposto i distillati (fra il 13-17%). Uno studio con-dotto dai Sert genovesi ha recentemente dimo-strato che negli ultimi 5 anni l’età iniziale in cuii ragazzi iniziano a bere è paurosamente preci-pitata dai 15 anni ai 12. La causa di morte prin-cipale per la fascia di età che va dai 14 ai 24anni è l’incidente sulla strada determinato o dacomportamenti scorretti dei giovani o dal loroessere vittima del comportamento di altri. Perincidente si intende non solo quello automobi-listico, ma anche il semplice trovarsi nelle con-dizioni di essere un pedone. L’alcol etilico adosi non necessariamente elevate induce deglistati di disinibizione che favoriscono comporta-menti aggressivi e trasgressivi, determinandorischi per l’incolumità individuale e collettiva,con episodi di aggressione, soprattutto nelcampo della sessualità, e di maltrattamenti infamiglia coinvolgenti minori.

    Alessandro Sumberaz,Luigi Bottaro, Gianni Testino

    18 GenovaMedica

    Novembre 2007

    Cronaca & attualità

    Le patologie alcol correlate nell’età giovanile

  • 19Corsi & convegniGenovaMedica

    Novembre 2007

    Aggiornamenti in tema di malattie delfegato - Questo è il tema del convegno chesi terrà il 4 e l’11 dicembre presso l’Ordinedei medici di Genova. Responsabile: A.Picciotto. Per info e iscrizioni: Sig.ra Vitali011/505976 o e-mail [email protected]

    La sorveglianza in travaglio di parto:gestione clinica e Risk management -Questo è il titolo del convegno che si terrà il13 e 14 dicembre presso la sala convegnidell’Ordine. In questo incontro saranno illu-strate le più recenti acquisizioni scientifiche ecliniche sull’uso di un appropriato monitorag-gio elettronico fetale per arrivare ad un pro-tocollo operativo valido ed utilizzabile da tuttigli operatori sanitari. Responsabile scientifico:Salvatore Felis. Per info BC Congressi:010/597060.

    Non solo cuore: opinioni a confronto – Ilconvegno si terrà 25 gennaio 2008 alTeatro della Gioventù e il 26 gennaio aiMagazzini del Cotone. La prima giornata,aperta anche alla cittadinanza, sarà dedicataalla prevenzione cardiovascolare con partico-lare riferimento alle abitudini e alle risorsealimentari della nostra regione. La secondagiornata sarà articolata in 4 sessioni a cuicorrisponderanno altrettanti argomenti pre-sentati da esperti che saranno oggetti didiscussione di una tavola rotonda.Responsabile scientifico: Paolo Bellotti.Per info: Aristea 010/583224.

    Lebbra: una malattia dimenticata - L’Aifo(Associazione italiana amici di RaoulFollereau) celebra, il prossimo 27 gennaio2008, la 55a Giornata mondiale dei malati dilebbra, un appuntamento internazionale rico-

    nosciuto dall'Onu. Sono ancora 259.000 inuovi casi di lebbra ogni anno, pari a circa750 casi al giorno. Per l’occasione, AIFOorganizza nella stessa giornata l’iniziativa “IlMiele della Solidarietà” nelle piazze italiane.Per info: 051/4393211.

    Seminario teorico pratico ORL per MMGe infermieri territoriali (audiometria,impedenzometria) - La Scuola Ligure SLI-MET, tramite la sua consociata SIMG, pro-muove un corso teorico pratico di aggiorna-menti in ORL per MMG e per i loro infermieridi studio che si terrà il 12 dicembre ore 19-23 nella sala convegni dell’Ordine. Previsteprove pratiche impedenzometriche e audio-metriche. Docente del corso: RobertoAfricano, otorino audiologo degli ospedaliGalliera. Saranno accettate le prime 25 richie-ste di iscrizione; sono stati richiesti 4 creditiECM. L’iscrizione è gratuita. Segreteria scien-tifica: Roberto Africano, Andrea Stimamiglio.Segreteria organizzativa: Andrea Stimamiglio.Per info: 338/4416857 [email protected].

    MILLEWIN – Corso avanzato di gestionedella cartella clinica informattizata - Il 4 e11 dicembre la Simg Genovese ha organiz-zato un corso rivolto ai colleghi che già utiliz-zano Millewin e che desiderano esplorarealtre modalità per inserire dati clinici dalle ore20.00 – 23.30. Sede del corso via Pendola 7/2.Per info: ECM Service 010/505385.

    Il medico di medicina generale e il dolorecronico - Questo è il tema del corso organiz-zato dalla Simg Genovese il 5 e 12 dicem-bre dalle ore 20 alle 23.30 Sede del corso ViaPendola 7/2 Per informazioni ECM Service010/505385.

  • “Psichiatria e medicinagenerale”Blashki, Judd, Piterman35,00 euroLa traduzione di questotesto dall’originale austra-liano mette a disposizionedei medici di medicina

    generale italiani, dei medici che aspiranoa esercitare questa professione medica fre-quentando il corso di formazione specifica edegli studenti degli ultimi anni della Facoltà dimedicina, uno strumento per il miglioramentodelle loro conoscenze sui disturbi psichici.

    “Una pediatria per lasocietà che cambia”Burgio, Bertelloni39,90 euroLa pediatria di oggi si èglobalizzata e socializzata,integrando l’assistenzamedica con una forte

    necessità di supporto sociale. Gli autori, pedia-tri di chiara fama in Italia e a livello internazio-nale, hanno scritto e coordinato una serie dimonografie di argomento pediatrico per la for-mazione di “nuovi pediatri” attenti agli aspettimedici, ma anche agli stimoli ambientali chebambini e adolescenti ricevono in manierasempre più diffusa rispetto al passato.

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    dieta e i principi di baseper una corretta alimenta-zione, alimenti funzionali edietetici. L’igiene degli ali-menti: le contaminazionichimiche e fisiche, le con-taminazioni biologiche equelle biologiche. Il siste-ma HACCP. La cottura ela conservazione degli ali-menti e gli additivi. In appendice tabelle dicomposizione chimica e valore energeticodegli alimenti, pesi, dosi e misure.

    “Dizionario medico”Petrelli - 65,00 euroNel ristretto ambito deidizionari “tecnici” si viene aporre in primo pianol’edizione riveduta eaggiornata di questodizionario medico italia-no-inglese e inglese-italiano di Maria LauraPetrelli apprezzata traduttrice di testi medici.

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    20 Recensioni GenovaMedicaA cura della Libreria Internazionale Medico Scientifica “Frasconi”,

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  • Novembre 2007

    21RecensioniGenovaMedicaPREMIO LETTERARIO LILT - Il 21 settembrea Parma ha avuto luogo la premiazione deivincitori del XXVIII Premio letterario riservatoa medici scrittori organizzato dalla Lilt (LegaItaliana per la lotta contro i tumori) per unracconto sulla malattia tumorale. I vincitorisono: 1) dr. Giorgio Donini di Pavullo diModena per il racconto: “Il volo di Armando”;2) dr. Alessandro Leonardi di Genova per ilracconto: “Il paziente preferito”; 3) dr. MariaEllida Domizi di Macerata per il racconto “Iltuo cuore vive nel mio” . La redazione di“Genova Medica” si congratula con il collegaLeonardi per il prestigioso e meritato premio.

    I racconti delcapolineaDopo anni dedicati allamedicina, Luigi Robert, cul-tore fin dalla giovinezza dilettere e filosofia, muoven-dosi sul filo del pensiero edella suggestione, trova

    l’entusiasmo di spendere gli anni della terzaetà nella composizione di questi racconti rie-vocativi di un passato ricco di memorie tristi opiacevoli, di emozioni e di fatti intriganti, pre-ceduti da un preludio concettuale sulla vec-chiaia e la morte, l’eternità e l’immortalità.Il libro è un contrappunto meditativo e rinvigo-rente al tramonto della vita, un contributo criti-co all’arte di bene invecchiare che la filosofiada sempre tenta di offrire attraverso il conti-nuo confronto tra il passato e il presente conle sue sfide.

    Luigi Robert“I racconti del capolinea”,

    Edizioni OPI - Genova

    Canti per teGiuseppe Paolo Mazzarello hapubblicato questa raccoltacommovente di poesie, che vàad arricchire la collana “Poetiitaliani contemporanei” nataper dare voce a importantipoeti italiani e stranieri, rap-

    presentando un punto di riferimento nel pano-rama poetico italiano. La poesia ha bisogno dicomunicare con gli altri, di parlare alla gente,uscire dalle accademie, ed in questo contestoben si colloca l’opera del collega genovese.

    Giuseppe Paolo Mazzarello“Canti per te” Edizioni Libroitaliano

    LIBRI RICEVUTI

    Onaosi: i posti di studio ancoradisponibili - Nei Collegi universitari e neicentri formativi dell’Onaosi sono ancoradisponibili fino al 31 luglio 2008 alcuni postidi studio per coloro che frequentano corsi dispecializzazione o di perfezionamento,master, dottorati di ricerca o corsi di forma-zione specifici in medicina generale. I candi-dati dovranno essere o assistiti dallaFondazione o figli di sanitari contribuentiobbligatori o volontari in regola con la contri-buzione oppure sanitari, purchè in regola conla contribuzione. Gli aspiranti non devonoaver compiuto il 32° anno di età all’attodell’iscrizione al 1° anno del corso frequenta-to. Posti disponibili: Collegio universitario diPerugia maschile (075/5869300) e femminile(075/5869400), Centro formativo di Bologna(051/6158311), Centro formativo di Torino(011/5290500), Campus di Montebello diPerugia (075/5869520), Centro Formativo diPavia (0382/571507), Centro Formativo diPadova femminile (049/755433) e maschile(049/8560070). Per info e documentazione:075/5869275.

  • Genova è stata la sede di un evento chevoglio definire straordinario. Sabato 13ottobre possiamo dire che per una

    volta la Sanità si è aperta direttamente aibisogni dei cittadini, con un rapporto diretto

    verso la gente, prescin-dendo dai vincoli postidalle normative e dalleprocedure.Un folto gruppo dimedici genovesi ha rea-lizzato su base sponta-nea, volontaristica egratuita una iniziativache ha fornito unagrande dimostrazionedi come la nostra cate-goria, spesso criticata,quando è chiamata,dimostra sempre unagrande disponibilità

    verso i propri pazienti ed il piacere a svolgereil proprio lavoro in modo disinteressato.Questa iniziativa ha inoltre realizzato unosplendido esempio di integrazione tra medicidell’ospedale e del territorio, di continuitàassistenziale tra lo specialista e il MMG e diabbattimento delle liste di attesa.Nel mese dedicato alla prevenzione dei tumorifemminili, la Lega italiana per la lotta contro itumori in collaborazione con la Asl 3Genovese e l’ospedale Villa Scassi ha organiz-zato una giornata dedicata alla prevenzionedel tumore della mammella.Grazie alla spontanea adesione di numerosimedici di medicina generale del Ponente e delPonente-Nord della nostra città e di specialistidella Asl 3 Genovese e dell’ospedale Villa

    Scassi, sabato 13 ottobre sonorimasti aperti per tutta la gior-nata, dalla ore 10 alle ore 17,venti studi medici di medici-na generale.Circa la metà della popo-lazione femminile genove-se ha avuto la possibilità di disporre in ognidelegazione, da Cogoleto ad Arenzano, Voltri,Prà, Pegli, Sestri, Cornigliano, Sampierdarena,Certosa, Rivarolo, Bolzaneto, Ponte X,Campomorone, S. Olcese, Isola del Cantone,di uno o due studi medici dove poter fare visi-te senologiche gratuite e dove poter accederedirettamente senza la necessità di dover farealcuna prenotazione. Negli studi hanno lavo-rato insieme per tutta la giornata i MMGinsieme agli specialisti (oncologi, radiologi echirurghi) delle due Aziende ospedaliere Asl 3e Villa Scassi, realizzando una splendida inte-grazione tra le due figure professionali. Inoltrei casi dubbi sono stati avviati direttamente adun sollecito percorso diagnostico ed eventual-mente terapeutico concordato con i radiologidi Voltri, Fiumara, Villa Scassi e Gallino indi-pendentemente dalle famigerate liste di atte-sa. Chi con me ha organizzato questo eventovuole porgere un caloroso ringraziamento atutti i colleghi che hanno partecipato e chehanno consentito lo svolgimento di questamanifestazione, anche se, ne sono certo, lagratificazione personale che ognuno di noi hadentro di se quando fa una cosa bella, valepiù di qualunque riconoscimento.Dobbiamo fare tesoro di questa esperienza,non disperdere il gruppo ed essere pronti ariproporci.

    Claudio Gustavino

    Prevenzione del tumore del seno:MMG e specialisti insieme

    Novembre 2007

    22 Medicina & prevenzione

    CAMPAGNA DI PREVENZIONE PER IL T

    UMORE AL SENO

    LA PREVENZIONE

    È ROSA

    LA DIAGNOSI PRECOCE:

    L'ARMA VINCENTECONTRO I TUMORI

    DELLA MAMMELLA

    8-13OTTOBRE

    GenovaMedica

  • Novembre 2007

    23Cronaca & attualitàGenovaMedica

    Sulla Gazzetta Ufficiale n.250 del26/10/2007 sono stati pubblicati il nume-ro dei posti assegnati a ciascuna scuola

    di specializzazione in medicina e chirurgia. Iposti complessivamente assegnati a livellonazionale sono 5.000. A Genova 168 di cui 13per i medici dipendenti pubblici. Non sonostate riservate borse per stranieri provenienti

    da paesi in via di sviluppo, medici militari edella Polizia di Stato. Il decreto prevede ancheche possano essere attivati contratti finanziatidalle Regioni, da enti pubblici, nonché quelliderivanti da finanziamenti comunque acquisitidalle Università che si aggiungono ai contrattistatali. Questi contratti aggiuntivi verranno poiassegnati con successivo provvedimento.

    Scuole di specializzazioni: i posti disponibili

    Allergologia e immunologia clinica 1 0 0 0 0Anatomia Patologica 2 0 0 0 0Anestesia e rianimazione 15 0 0 0 2Audiologia e Foniatria 1 0 0 0 0Biochimica e chimica clinica 0 0 0 0 0Cardiochirurgia 2 0 0 0 0Cardiologia 5 0 0 0 1Chirurgia dell’apparato digerente 1 0 0 0 0Chirurgia generale Genova I 5 0 0 0 0Chirurgia generale Genova II 3 0 0 0 1Chirurgia generale Genova III 2 0 0 0 0Chirurgia maxillo-facciale 0 0 0 0 0Chirurgia pediatrica 1 0 0 0 0Chirurgia plastica e ricostruttiva 2 0 0 0 0Chirurgia toracica Genova I 1 0 0 0 0Chirurgia toracica Genova II 1 0 0 0 0Chirurgia vascolare 1 0 0 0 0Dermatologia e venerologia 2 0 0 0 0Ematologia 2 0 0 0 0Endocrinologia e malattie del ricambio 2 0 0 0 0Farmacologia 0 0 0 0 0Gastroenterologia 2 0 0 0 0Genetica medica 1 0 0 0 0Geriatria 5 0 0 0 0Ginecologia e ostetricia 5 0 0 0 1Igiene e medicina preventiva 5 0 0 0 0

    Assegnazione all’Università di Genova dei contratti per l’ammissione alle scuole di specializzazione,anno accademico 2006/2007.

    Scuole di Contratti Borse Medici militari: Medici Ministero 10% fabbisognospecializzazione 2006/’07 M.A.E. Difesa Interni nazionale di

    medici S.S.N.fuori reteformativa

  • Novembre 2007

    24 Scuole di specializzazioni: i posti disponibili GenovaMedicaMalattie dell’apparato respiratorio 2 0 0 0 0Malattie infettive 2 0 0 0 0Medicina del lavoro 4 0 0 0 0Medicina dello sport 1 0 0 0 0Medicina di comunità 0 0 0 0 0Medicina fisica e riabilitazione 5 0 0 0 1Medicina interna 6 0 0 0 1Medicina legale 2 0 0 0 0Medicina nucleare 3 0 0 0 0Medicina tropicale 1 0 0 0 0Microbiologia e virologia 1 0 0 0 0Nefrologia 3 0 0 0 0Neurochirurgia 2 0 0 0 0Neurofisiopatologia 1 0 0 0 0Neurologia 3 0 0 0 0Neuropsichiatria infantile 2 0 0 0 0Oftalmologia 2 0 0 0 0Oncologia 5 0 0 0 0Ortopedia e traumatologia 4 0 0 0 1Otorinolaringoiatria 3 0 0 0 0Patologia clinica 2 0 0 0 0Pediatria Genova I 4 0 0 0 0Pediatria Genova II 3 0 0 0 1Psichiatria 4 0 0 0 1Psicologia clinica 1 0 0 0 0Radiodiagnostica 11 0 0 0 2Radioterapia 3 0 0 0 0Reumatologia 1 0 0 0 1Scienza dell’alimentazione 2 0 0 0 0Tossicologia medica 1 0 0 0 0Urologia 2 0 0 0 0Totale 153 0 0 0 13

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  • Cameriere, il pepe!- Immancabilmente,con il volto un po’ contrito per ladimenticanza e l’inseparabile tova-

    gliolo sull’avambraccio, il cameriere accorrecon l’oggetto del nostro desiderio: la pepaiola,volgarmente chiamata macinino per il pepe. E’quasi una cerimonia macinare con delicatezzale piccole bacche nere e sentirne l’aromaancora prima del gusto.Neanche ci immaginiamo tutta la storia che

    sta dietro alla spontaneità del nostro gesto.Occorre risalire con la memoria storica alnostro medioevo: il pepe arrivava sulle menseeuropee dopo i lunghi viaggi dei carovanieridal lontano Oriente alle sponde delMediterraneo, attraverso i paesi arabi.Siamo agli inizi del nuovo Millennio, quandoebbe inizio l’usanza di insaporire i cibi colpepe nero; ovviamente solo per chi potevapermetterselo, data la preziosità della merce.Una arguta interpretazione dell’origine dellaprima Crociata, avanzata dal noto storicoCarlo M. Cipolla, ipotizza addirittura cheaccanto al nobile intento di liberare i SacriLuoghi dal dominio musulmano, vi fosse unmalcelato interesse a facilitare il rifornimento

    del pepe.Pietro l’Eremita, avendo simpatia per i cibipepati, si sarebbe fatto paladino di questa ori-ginale iniziativa.Sta di fatto che la conquista della Terra Santaspalancò le porte al commercio del pepe, chestava languendo: ad Alessandria d’Egitto siaprì perfino un grande mercato per rifornire dipepe le navi veneziane.I piccoli granelli divennero sempre più pregia-ta merce di scambio, anche per il fatto diessere frutti secchi non deperibili. La famadelle loro doti afrodisiache e delle capacitàeuforizzanti ne fece aumentare sempre più larichiesta. La diffusione a macchia d’olio con-quistò uomini e donne; i mariti divennero piùsospettosi quando dovevano allontanarsi perun lungo tempo, come i Crociati, dalle lorocase, temendo che le mogli ne facessero uso.Fu così, s’immagina, che per colpa del pepe sifabbricarono tante cinture di castità da incre-mentare in tutta l’Europa l’artigianato dei fab-broferrai.Si ipotizza pure un interesse economico indi-retto dei monasteri: essi infatti ricevevano ric-che donazioni dai peccaminosi commerciantidel pepe, ad espiazione dei loro profitti nellavendita di merce lussuriosa.E’, comunque certo che fra il mille ed il mille-trecento, fosse o meno l’effetto del pepe, vi fuun notevole incremento delle nascite inEuropa: l’Italia raddoppiò la sua popolazione,da cinque a dieci milioni di abitanti; e ancorpiù la Francia, la Germania e l’Inghilterra chela triplicarono. Purtroppo tale incremento fupoi falcidiato dalle pestilenze, che a partire dal1347 serpeggiarono in Europa sino alla fine

    Novembre 2007

    25Medicina & culturaGenovaMedicaIl pepe: qualcosa di più del suo aromaUn granello fu alla base della conquista del mondo

  • 26 Il pepe: qualcosa di più del suo aroma GenovaMedica

    Novembre 2007

    del ‘400. Ed è proprio nel ‘400che Enrico II il Navigatore, redel Portogallo, cominciò afinanziare imprese marinare-sche volte a scoprire una viamarittima per approdare alleIndie ed aprirvi nuove possibi-lità commerciali; in particolareera proprio il pepe, il cui prez-zo era lievitato oltre ogni limite,a stimolare questa ricerca.Progressivamente le navi portoghesi raggiun-sero lidi sempre più meridionali della costaoccidentale africana; fin quando, nel 1445, illigure Antonio da Noli e il veneziano Luigi daCadamosto scoprirono le isole del CapoVerde.La svolta decisiva avvenne nel maggio del1498, quando Vasco de Gama, dopo quasi unanno di navigazione, oltrepassato il Capo diBuona Speranza, raggiunse l’India nella baiadi Calcutta.Insieme alla scoperta di Cristoforo Colombo,avvenuta sei anni prima, si era così aperta unanuova era per tutta l’umanità: l’era delle navi-gazioni transoceaniche – l’Atlantico da unaparte, il Pacifico dall’altra - che avrebberoinaugurato l’ingresso del capitale internazio-nale nel settore dei trasporti marittimi e nellosmercio dei prodotti extraeuropei.Indubbiamente il pepe ebbe la parte del leoneper quanto attiene ai commerci con l’Oriente:il carico di pepe nero che Vasco de Gamaimbarcò per il Portogallo ricoprì tutti i costidella spedizione. I più ricchi capitalistid’Europa, tra cui Fugger di Augsburg, furonopronti a finanziare il Portogallo per organizza-re flotte di caravelle e di galeoni; ogni viaggiorendeva oltre 150 per cento di profitto. Fu cosìche la famiglia Fugger trovò due punti diappoggio commerciale: uno era il guaiaco,

    importato dall’America, e l’altroera il pepe, importatodall’Oriente. Genova fu interes-sata all’importazione del guaia-co: come è noto si credeva cheil suo decotto servisse per lacura della sifilide, per cui nelporto si affollavano i clienti. Ilpepe invece andava a Lisbona.Passerà un secolo prima che gli

    olandesi e gli inglesi riescano a spodestare ilPortogallo dal monopolio delle spezie, estesonel frattempo allo zenzero, alla cannella e allozafferano; vengono così fondate due grandicompagnie delle Indie Orientali: quella olan-dese, che presterà particolare attenzioneanche alle noci moscate, e quella inglese cheinizierà poi ad occuparsi del commercio deltè. Ovviamente questi interessi commercialicostituiranno la prima base delle conquistecolonialistiche che fino a metà del Novecentocondizioneranno la storia di tutto il pianeta.Si potrebbe dunque affermare, con suggestivaiperbole, che la conquista dell’Asia Orientaleera partita da un piccolo granello di pepe.Oggi nessuno si sognerebbe di mettere qual-che sacchetto di pepe nelle cassette di sicu-rezza della propria banca; ma viene pur sem-pre apprezzato nella preparazione dei salumie per insaporire parecchie pietanze.La medicina ayurvedica lo utilizza per alcunidisturbi gastrointestinali e dell’apparato respi-ratorio, nonché nella malaria cronica; mesco-lato al miele viene consigliato come stimolan-te dell’appetito.Però nessuno pensa più alla sua storia nasco-sta: della enorme mole dei galeoni resta sol-tanto quel piccolo oggetto, disperso tra botti-glie e bicchieri, che un cameriere distrattospesso dimentica di mettere in tavola.

    Silviano Fiorato

  • 27Notizie dalla C.A.O.GenovaMedica

    Novembre 2007

    Le crescenti responsabilità del dentista

    Anche per il dentista le responsabilitàsono in aumento: sia i laureati in medi-cina che i laureati in odontoiatria sono

    soggetti a controlli sempre più penetrantidell’attività svolta e a sanzioni sempre piùsevere.Anche il dentista, come il medico, è soggettoad un ventaglio complesso di responsabilità:penale, civile, disciplinare, amministrativo-contabile, oltre a forme ibride come quella chederiva dal mancato rispetto della normativasulla privacy. Si badi, inoltre, che i vari tipi diresponsabilità appena richiamati possonoanche coesistere e dunque sommarsi fra loro,dando come risultato sanzioni composte esevere.La responsabilità penale del dentista non sidiscosta dalle regole generali sulla responsa-bilità medica: può fondarsi su un’azione o suun’omissione, e può essere imputata all’agen-te su base dolosa o colposa. Forse vale lapena di ricordare che fra i più comuni titoli diresponsabilità penale vi sono, oltre ai reaticontro la persona (come l’omicidio e le piùdiffuse lesioni), anche reati di falso (materialeo ideologico, ad esempio connesso alla com-

    pilazione di una cartella clinica) e reati cheriguardano chi opera in una struttura pubblica(il più diffuso è quello di omissione di attid’ufficio). Fortunatamente i casi di responsabi-lità penale del dentista sono piuttosto limitati.In grande espansione, invece, è la responsabi-lità civile: normalmente si tratta di una respon-sabilità di natura contrattuale, posto chel’opera del dentista avviene dopo che si èinstaurato un accordo con il paziente volto adottenere le prestazioni concordate. Possonotuttavia esserci casi di responsabilità extracon-trattuale, cioè da fatto illecito, per ogni dannoche derivi al paziente al di fuori dall’interventoconcordato (ad esempio per qualunque dannoriportato all’interno dello studio dentistico enon direttamente connesso alla prestazionespecialistica).Quel che è discusso è se il dentista abbia neiconfronti del paziente una obbligazione dimezzi o di risultato: in altre parole, il dentista èobbligato ad ottenere il risultato sperato odeve solo effettuare l’intervento con la migliorediligenza e professionalità, senza che conti ilrisultato effettivamente raggiunto?La risposta non è semplice, e si registranosentenze che vanno in entrambe le direzioni.Se da un lato, ad esempio, un giudice ha rite-nuto che la prestazione di riabilitazionedell’arcata dentaria vada ricondotta nell’ambitodelle obbligazioni di mezzi (Trib. Monza, 24-11-2005), dall’altro lato la Corte d’appello diGenova (sent. del 12-5-2005) ha sostenuto chel’obbligazione assunta dal dentista si inquadranelle obbligazioni di risultato. Sostiene infatti il

    Riceviamo, come di consueto, l’articolo delprof. Cuocolo che, trattandosi di un argomen-to odontoiatrico che ben chiarisce alcuniaspetti connessi alla nostra professione, rite-niamo uitle inserirlo, in questo numero, nellanostra rubrica.

    Elio AnnibaldiPresidente Commissione Albo Odontoiatri

    Notizie dalla C.A.O.Commissione Albo OdontoiatriA cura di Massimo Gaggero

  • 28 GenovaMedica

    Notizie dalla C.A.O.

    Novembre 2007

    giudice genovese che “a differenza degli altrimedici, al dentista non si chiede di prestare lecure sanitarie nel modo migliore, ma di con-seguire un determinato risultato”.La prospettiva non pare condivisibile: le pre-stazioni richieste al dentista, infatti, non sonosolo volte a migliorare l’estetica oppure inter-venti routinari di poco conto. Sempre piùspesso il dentista è chiamato a praticareinterventi di alta specializzazione con com-plessità paragonabili a quelle di qualsiasiintervento chirurgico. Come si può, in questicasi, ritenere che il dentista debba per forzagarantire il risultato sperato? Un simile atteg-giamento miope, volto ad estendere a tutti icosti le frontiere della tutela del paziente, puòparadossalmente portare a ridurla, invoglian-do alla cd. “medicina difensiva”, e cioè por-tando il dentista a rifiutare gli interventi di cui

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    sia dubbio l’esito.Più prudentemente, forse, bisognerebbedistinguere in base al tipo di intervento prati-cato, chiedendo la garanzia di risultato soloper gli interventi a scopo dichiaratamenteestetico o per quelli davvero routinari.Un altro profilo di interesse nella responsabi-lità del dentista riguarda il lavoro d’équipe.Normalmente, secondo i principi consolidatidella responsabilità medica, ogni componentedell’équipe risponde anche per i fatti deglialtri membri, qualora possa interveniresull’operato dei colleghi. Per i dentisti, invece,valgono regole parzialmente diverse: unaparte della giurisprudenza, infatti, sostieneche il rapporto che si instaura tra dentista epaziente si contraddistingue per un fortecarattere personale, tanto che, anche in casodi interventi d’équipe, deve presumersi unaresponsabilità autonoma di ogni dentista,senza che le responsabilità dell’uno si esten-dano all’altro.Al di là degli effetti positivi che questo orien-tamento può avere sul carico di responsabilitàdel singolo dentista, deve seguirsi il medesi-mo percorso logico di poc’anzi. E allora non èchiaro come il lavoro d’équipe dei dentistipossa differenziarsi da quello dei chirurghi,tanto da dare origine a responsabilità diverse.Un ultimo profilo che merita attenzioneriguarda la somministrazione di farmaci: spes-so il dentista, sia in strutture pubbliche che instudi privati deve somministrare farmaci alpaziente. Tutte le somministrazioni debbonorispettare i principi del consenso informato, ein particolare il dentista deve avvisare (possi-bilmente precostituendosi una prova, e dun-que per iscritto o in presenza di testimoni, adesempio un assistente) il paziente dei possibi-li effetti collaterali del farmaco somministrato.Sul punto fa riflettere la sentenza dellaCassazione penale n. 1025 del 2006 che ha

  • Novembre 2007

    Il “Corso assistenti” AndiGenova compie 20 anniE con una punta d’orgoglio e soddisfazioneche festeggiamo questo compleanno, poichénon sempre dedicando tempo ed energie nelseguire progetti si hanno le attese gratifica-zioni. Sono trascorsi 20 anni da quando inAndi a Genova nacque e si sviluppò il proget-to di un Corso base per “Assistenti allaPoltrona”, così era denominato allora, conl’intento di offrire un servizio ai soci eun’occasione di lavoro a chi era in cerca dioccupazione.Sin dall’inizio si istituì una “Banca Dati” con-tenente i nominativi e i risultati degli esami ditutte le allieve del Corso, sempre più consulta-to dai Soci in cerca di personale opportuna-mente addestrato. Il Corso A.S.O Andi Genova,patrocinato dalla Regione Liguria, ha duratasemestrale, ed è una “full immersion” piutto-sto impegnativa; vi si accede con un esame diammissione e il Corso prevede 40 ore dilezioni teoriche bi settimanali e 100 ore diesercitazioni pratiche presso gli Studi deiDocenti e presso gli Ambulatori Odontoiatricidell’Istituto G. Gaslini e dell’Ospedale Galliera. Per essere ammessi all’esame finale non biso-gna aver fatto più di 5 assenze alle lezioni teo-riche e aver frequentato tutte le 100 ore dilezioni pratiche. E’ accessibile anche a chilavora già, nel qual caso le ore pratiche siriducono a 10.Lo staff dei docenti, che insegnano le piùsvariate discipline attinenti il comparto odon-toiatrico riguardo l’assistenza nelle nostrevarie branche, è composto per lo più da

    Consiglieri e Soci ANDI, alcuni già docentipresso l’Università, che garantiscono lo svolgi-mento del Corso per puro spirito associativodi volontariato.Ad oggi abbiamo diplomato circa 800Assistenti e con soddisfazione abbiamoconstatato che il 90% delle allieve ha poitrovato lavoro o mantenuto l’occupazione.Inoltre, abbiamo mantenuto contatti con leAgenzie del Lavoro che richiedono i nomina-tivi di chi ha concluso con successo questopercorso; i l Corso è altresì segnalatodall’Agenzia di Collocamento.Recentemente si è partecipato ad un incontroorganizzato da “Città dei