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Anno 2008-09 n.2 in questo numero pag. 2-3 innocenti evasioni pag. 4 a scuola di scrittura pag. 5 poesie pag. 6 spazio li pag. 7 non solo musica pag. 8 attenti al libro pag. 9 ri-strettamente utile pag.10 SOS stranieri Donne-Dentro pag. 11 pag. 12-14 Direttore responsabile: Direzione C. C. Agrigento Redazione I professori del CTP: Ginetta Gambino, Giovanna Alaimo, Concetta Bellia. I detenuti: G. B. G. C. M. C. M. C. M. J. M. P. G. P. F. S. N. V. V. Z.

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Page 1: ORIZZONTI - ristretti.it · I puntini di sospensione, sempre in numero di tre, (Manzoni ne usa però sempre quattro) si usano per indicare: l'interruzione di un discorso lasciato

Anno 2008-09 n.2

in questo numero

pag. 2-3

innocenti evasioni pag. 4

a scuola di scrittura pag. 5

poesie pag. 6

spazio li pag. 7

non solo musica pag. 8

attenti al libro pag. 9

ri-strettamente utile pag.10

SOS stranieri Donne-Dentro

pag. 11 pag. 12-14

Direttore responsabile: Direzione C. C. AgrigentoRedazione I professori del CTP: Ginetta Gambino, Giovanna Alaimo, Concetta Bellia. I detenuti: G. B. G. C. M. C. M. C. M. J. M. P. G. P. F. S. N. V. V. Z.

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ORIZZONTI 2

ANCHE IL CARCERE PUÒ SERVIRE

Mi trovo recluso presso la Casa Circondariale di Agrigento. Durante la mia permanenza in questo Istituto, ho costatato di persona con quale onestà il personale addetto alla custodia e al trattamento dei detenuti compie il proprio lavoro. Anzi

penitenziaria ed i professori che si impegnano per la nostra istruzione e per darci la possibilità di avere una buona riabilitazione sociale. Con questo mio scritto vorrei arrivare ai cuori dei miei compagni di sventura, e invitarli a riflettere come dentro il carcere ci si accorge che spesso fuori a certe cose , come la famiglia, il lavoro, la libertà, si da poco valore e, invece,

Facciamo un esempio: se prima mi fosse capitato di avere rso certo

moglie; se certe volte mi annoiavo ad andare al lavoro, ora ci andrei anche gratis; quando mia moglie mi diceva di andare a fare una passeggiata, io le rispondevo che ero stanco, ora invece farei chilometri abbracciato a lei gridandole quanto è bella la libertà. Immaginate un uomo nel momento più bello della sua vita, mentre si sente realizzato, tutto ad un tratto il Male bussa alla sua porta. Sia per ignoranza che per ingenuità quella por

sono io. Non sprechiamo la vita perché è bella , e soprattutto ne abbiamo solo una. Se si vuole, si può cambiare e per me sarebbe una vittoria sapere di avere scritto qualcosa di utile agli altri.

E. C.

SPERANZA

Durante il nostro breve percorso terreno, tante sono le parole che ci accompagnano ma una su tutte ci accompagna per la vita

la speranza

La speranza di terminare gli studi

La speranza di trovare un lavoro

La speranza di avere una buona salute

La speranza di trovare la donna giusta

La speranza di avere dei figli

La speranza di vederli crescere sani

La speranza di poter giocare con i nostri nipotini

La speranza che sulla terra non vi siano più guerre

La speranza che la fame nel mondo sia debellata

La speranza di invecchiare senza tanti acciacchi

La speranza che la scienza trovi le cure per tante malattie

La speranza di vincere alla lotteria

La speranza di vivere sereni

La speranza di svegliarsi domani

La speranza di vedere che qualcuno si ricordi di te

Non è vero che la speranza morire, essa ci sopravvive, infatti i nostri figli avranno la speranza che papà e mamma possano godere della visione di Dio.

Io dal carcere spero spero

Sì speriamo, perché la speranza ci aiuta a vivere!

G. B.

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ORIZZONTI 3

IL RAPPORTO TRA DETENUTI ALL INTERNO DEL CARCERE Cosa significa essere costretto a trascorrere tutti i giorni sempre con le stesse persone? Quale

rapporto si instaura con i compagni di cella e con coloro con cui ci si trova a condividere la ripetitiva arcere? Nella maggior parte dei casi il rapporto tra detenuti è solo un rapporto

di convenienza sopravvivenza. Anche la stessa solidarietà tra detenuti a volte, forse quasi sempre, non è una solidarietà disinteressata, ma una convenienza che garantisce il quieto vivere.

disposizione gli stessi spazi diventa difficile evitarsi e allora la politica del detenuto diventa far finta di niente perchè prima o poi si può avere bisogno di tutti. E comunque, sempre per la solita teoria del quieto vivere, un Buongiorno o un Buonasera non si nega a nessuno.

suo.

M. C.

QUESTA È LA MIA STORIA. D

Sudan sono venuto a contatto con i ribelli e quando sono riuscito a raggiungere la Libia sono stato trattato come uno schiaraccattare il denaro necessario per poter arrivare in Italia.

Quindi ho raccolto il denaro e sono partito alla volta di Lampedusa, ma poi, sapete, sono stato rinchiuso in prigione. In prigione, grazie al cielo, sono stato trattato come un essere umano, perché ho frequentato la scuola, i miei insegnanti mi hanno aiutato a superare questo momento e i miei amici anche,

Francesco ed Eduardo, cercano di aiutarmi nelle attività scolastiche e in quelle extrascolastiche. E io apprezzo enormemente tutto quello che i miei insegnanti e gli agenti stanno facendo per me, darmi cioè

Vorrei che tutti mi aiutassero a cantare un inno di ringraziamento, vi voglio bene, grazie, vi sono molto grato. Grazie a tutti gli insegnanti della mia scuola, ai miei compagni di scuola, grazie, vi

voglio bene, tanto, vi sono tanto grato. Grazie anche a tutti gli agenti, e grazie al Governo Italiano, grazie, vi voglio bene, grazie, non vi dimenticherò mai, vi voglio tanto bene, mi mancherete. Questa è la mia storia. F. A.

Nel 1998 una guerra di confine con l'Etiopia per la città di Badme ha portato alla morte di circa 19.000 soldati eritrei, ad una pesante migrazione delle popolazioni eritree, oltre che a un disastroso contraccolpo economico.

Durante e dopo il conflitto il governo eritreo ha espulso tutti i residenti di nazionalità o provenienza etiope, confiscandone le proprietà. Il conflitto Eritreo-Etiope ha avuto fine nel 2000, con un negoziato noto come

"Accordi di Algeri", con i quali si è affidato ad una commissione indipendente delle Nazioni Unite il compito di definire i confini tra le due nazioni. L'EEBC (Eritrea-Ethiopia Boundary Commission) ha terminato la sua

indagine ed il suo arbitrato nel 2002, stabilendo che la città di Badme debba appartenere all'Eritrea. Tuttavia il governo etiope non ha a tutt'oggi ritirato il suo esercito dalla città, per la quale si temono nuovi possibili conflitti.

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ORIZZONTI 4

Pur senza rendercene conto tutti noi siamo immersi in un mondo magico di colori, dai quali siamo attratti o respinti a seconda che il nostro animo abbia un determinato orientamento. Chi è depresso non vede più i colori e in lui si spengono le emozioni che prima aveva di fronte a un prato fiorito, a un panorama variopinto.

Il colore e la personalità

Senza rendercene conto a livello inconscio, noi scegliamo colori che esprimono o confermano i nostri aspetti nascosti. La neurofisiologia e la psicologia conferiscono ai colori particolari significativi.

Scegli il colore che più ti piace fra quelli elencati sotto e leggi la descrizione corrispondente, forse scoprirai qualcosa della tua personalità che non conosci

[Tabella tratta da http://www.paginainizio.com/test/colori.htm]

La cromoterapia è una medicina alternativa che fa uso dei colori come terapia per la cura delle malattie. L'utilizzo dei colori è normalmente regolato da principi comuni, analoghi a quelli che portano a scegliere il colore dell'abito da indossare o la tinta delle pareti di casa per abbinarli a una determinata personalità e favorire o contrastare un certo stato d'animo. Secondo la cromoterapia, i colori aiuterebbero il corpo e la psiche a ritrovare il loro naturale equilibrio, e avrebbero effetti fisici e psichici in grado di stimolare il corpo e calmare certi sintomi. Il rosso è in grado di accelerare il polso, aumentare la pressione arteriosa e la frequenza respiratoria. L'arancione

sentimenti, sinergia fisica e mentale. Il giallo viene associato alla parte sinistra del cervello e in genere al lato intellettuale, con effetti di stimolazione e aiuto nello studio. Il verde è un colore neutro, rilassante, favorisce la riflessione e la calma. Il blu è un colore che calma e modera e che fa dimenticare i problemi di tutti i giorni, per questa ragione le pareti tinteggiate di blu tranquillizzano.

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ORIZZONTI 5

Lezioni e consigli per migliorare la qualità della scrittura

Il discorso diretto

Nel discorso diretto il narratore riporta fedelmente le parole del personaggio in forma diretta (prima persona), cedendogli la parola e limitandosi ad introdurre il suo discorso con un verbo dichiarativo (dire, chiedere, rispondere, raccontare,etc). La corretta grafia prevede che il discorso diretto sia preceduto dai due punti e racchiuso dalle virgolette. Esempio: Marco mi chiese: «Vuoi venire con me?» Nella trasformazione da discorso diretto a quello indiretto si eliminano i due punti e le virgolette. Esempio: Marco mi chiese se volevo andare con lui.

Le virgolette italiane

Le virgolette italiane (« ») , dette anche caporali o sergenti, devono essere usate:

nel discorso diretto; nelle citazioni nel testo (brani o parole di qualsiasi lingua o dialetto che abbiano valore di

citazione); nei titoli giornali, riviste, libri, collezioni, ecc.; . nei saggi ed altre opere che facciano

parte di un testo il cui titolo è già citato in corsivo; nei termini tecnici (a seconda della trattazione dell'opera) di qualsiasi lingua.

Le virgolette inglesi

Si usano le virgolette inglesi ("...") :

per le parole evidenziate; se nella citazione già evidenziata dalle virgolette italiane, è contenuta un'altra.

Esempio: «A Renzo intanto gli vennero in mente que' pani che aveva trovati vicino alla croce, nell'altra sua entrata in Milano, e pensava: "ecco: è una restituzione".»

Per evidenziare le parole straniere. I puntini di sospensione

I puntini di sospensione, sempre in numero di tre, (Manzoni ne usa però sempre quattro) si usano per indicare:

l'interruzione di un discorso lasciato in sospeso per imbarazzo, dubbio, incertezza, reticenza o per convenienza;

l'interruzione di un discorso che chi legge o ascolta può finire da solo; l'interruzione di una enumerazione che potrebbe continuare, ma che si ritiene utile

terminare; l'omissione di un passo nelle citazioni d'autore. In questo caso i puntini sono chiusi nelle

parentesi quadre. Esempio: [...]

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ORIZZONTI 6

I pensieri intensi, le emozioni forti diventano parole seguono le regole del linguaggio comune di tutti i giorni, e si trasformano in poesia poesia raccoglie, custodisce, testimonia i battiti del tempo umano, "la calda fuggitiva onda del cuore", come scrive Reiner Maria Rilke nelle Elegie Duinesi

Quando non si ama troppo non si ama abbastanza

creatura dolce e assurda: si nutre di fantasia e muore di sazietà.

LA VITA

Offrimi il tuo cuore io ti darò la mia vita e ogni goccia di sangue uscita dalle mie vene in una lenta agonia. Cosa dirti? Il desiderio è talmente acuto che uccide la fantasia.

INGANNO

amore è un errore terribile

C. G.

I suoi occhi mi hanno stregato

È stato un colpo di fulmine mi sono subito

I suoi baci mi tormentano

La sua bocca mi chiama

Le tue mani intorno a me

Sei dolce come una bimba appena nata

Io non so se è il vero amore

Uno spara e poi ci pensa Uno finisce in carcere e perde la giovinezza

I ricordi della gioventù

I bei momenti; il primo bacio

I t

Uno gioca e va a scuola Uno spara con la pistola

Da piccolo sei stato sempre nei guai

Ma gli anni passano e i capelli diventano bianchi

E noi siamo sempre più stanchi

V. Z.

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ORIZZONTI 7

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QUESTO SPAZIO È LASCIATO A TUTTI QUELLI CHE: AVREBBERO VOGLIA DI SCRIVERE UNA LETTERA O CHIEDERE UN CONSIGLIO MA NON SANNO A CHI; VOGLIONO ESPRIMERE UNA RIFLESSIONE O SEMPLICEMENTE PARLARE DI SÉ.

LA REDAZIONE RACCOGLIERÀ QUESTE PAGINE E PUBBLICHERÀ I TESTI PIÙ SIGNIFICATIVI, CON EVENTUALI RISPOSTE E COMMENTI, NEL PROSSIMO NUMERO DI ORIZZONTI.

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ORIZZONTI 8

Franco Battiato è fra le personalità più originali ed influenti del panorama artistico e musicale italiano. Nato a Catania il 23 marzo del 1945, è diventato cantautore, scrittore, regista e pittore, costruendosi una carriera artistica senza eguali. In campo musicale ha attraversato molteplici commistioni e stili ed è riuscito a coniugare l'anima più avanguardistica e quella più popolare della musica italiana. Spaziando dalla classica al pop, dalla world-music all'hard-rock e avvalendosi sovente di collaboratori

d'eccezione come il violinista Giusto Pio e il filosofo Manlio Sgalambro, è arrivato a cogliere un grande successo di pubblico e di critica.

opere liriche, Genesi (1987), Gilgamesh (1992), Il cavaliere dell'intelletto (1994) e del balletto Campi magnetici, nel 1989 venne chiamato dal papa Giovanni Paolo II ad esibirsi in Vaticano, divenendo il primo cantante di musica leggera a tenere un concerto nello stato pontificio. Fu anche il primo musicista occidentale a esibirsi in Iraq, nel 1992, sotto il regime di Saddam Hussein. Non solo la musica, ma anche i testi di Battiato riflettono i suoi molteplici interessi, tra i quali l'esoterismo, la filosofia e la meditazione orientale. Con la canzone Sarcofagia, contenuta nell'album Ferro Battuto, Battiato ha assunto una forte presa di posizione in favore delle ragioni etiche del vegetarismo, come già fatto in precedenza da altri cantautori socialmente "impegnati" quali Gianni Morandi e Jovanotti. Legatissimo alla madre Grazia, scomparsa nel 1994, da sempre Battiato non ha mai amato la vita mondana, preferendo ai salotti il dolce ristoro della solitudine nel suo dorato eremo siciliano di Milo, alle pendici dell'Etna e dedicandosi completamente alla sperimentazione di nuove forme di espressione. Secondo me un artista del calibro di Battiato rifiuta qualsiasi tipo di catalogazione così come la sua capacità di comunicare concetti che

ha e prescinde dagli strumenti che usa per comunicare. M. C.

E ti vengo a cercare anche solo per vederti o parlare perché ho bisogno della tua presenza per capire meglio la mia essenza. Questo sentimento popolare nasce da meccaniche divine un rapimento mistico e sensuale mi imprigiona a te. Dovrei cambiare l'oggetto dei miei desideri non accontentarmi di piccole gioie quotidiane fare come un eremita che rinuncia a sé. E ti vengo a cercare con la scusa di doverti parlare perché mi piace ciò che pensi e che dici perché in te vedo le mie radici. Questo secolo ormai alla fine saturo di parassiti senza dignità mi spinge solo ad essere migliore con più volontà. Emanciparmi dall'incubo delle passioni cercare l'Uno al di sopra del Bene e del Male essere un'immagine divinadi questa realtà. E ti vengo a cercare perché sto bene con te perché ho bisogno della tua presenza.

Io che sto diventando sabbia del deserto, ringrazio i venti che mi cambiano forma e punto di osservazione, un ideale perseguo, anacronistico e ridicolo: il miglioramento.

Franco Battiato Dipinti ad olio su tavola di F. Battiato

[dal sito http://www.battiato.it/]

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ORIZZONTI 9

LA CARITA E UN DOVERE CRISTIANO,

FACCIAMOLA BENE Suscitare la pietà cristiana è sempre stata una prerogativa

per scansafatiche, profittatori e malfattori di ogni genere.

malformazioni, magari prodotte ad arte, che vengono costretti a chiedere

bambini per non alimentare il loro sfruttamento. Diversi Comuni in Italia hanno emanato disposizioni

mendicanti davanti alle porte delle chiese. La chiesa non è mai stata contro i poveri e quindi bisogna fare

non hanno soldi per un vivere. Le offerte rischiano di dare un aiuto a quelle organizzazioni che sfruttano i bambini (spesso storpiati), a cui requisiscono i soldi raccolti. Distinguere, però, non vuol dire crearsi un alibi per schivare i poveri, che molti

S. P.

I FRATELLI KARAMAZOV DI FEDOR M. DOSTOEVSKIJ attorno a questo interrogativo si sviluppa la trama di uno dei romanzi più importanti del mondo. La trama è solo un pretesto per scandagliare le sfaccettature dell'animo umano e il tema fondamentale del bene e del male. Si fanno spazio domande roventi: Dio esiste? E se esiste come è conciliabile con la sofferenza dei

Parlando di questo suo romanzo lo stesso Dostoevskij scriveva: «Il problema principale che sarà trattato in tutte le parti di questo libro, è lo stesso di cui ho so

Un lungo romanzo che premia chi non si fa scoraggiare dalle tante pagine: la lettura de I FRATELLI KARAMAZOV lascia cambiati, apre una nuova vista sul mondo e, pur essendo stato pubblicato per

e di una profondità straordinaria.

diritti che hanno gli uomini più potenti e più ricchi. Non temere di soddisfarli, anzi moltiplicali'. Ecco qual è l'attuale insegnamento del mondo; e in questo appunto si individua la libertà. Ora, che cosa vien fuori da questo diritto a moltiplicare i bisogni? Nei ricchi, l'isolamento e il suicidio spirituale, e nei poveri, l'invidia e l'omicidio: giacché i diritti, sì, sono stati concessi, ma i mezzi per soddisfare i bisogni non sono stati ancora indicati. Ci si assicura che più innanzi si va, più il mondo si unifica, si organizza in una comunità fraterna, per il fatto che raccorcia le distanze, trasmette attraverso l'aria i pensieri, ecc. Ahimè, non credete a una simile unificazione degli uomini. Concependo la libertà come una moltiplicazione e una rapida soddisfazione dei bisogni, stravolgono la propria natura, giacché ingenerano in loro stessi una moltitudine d'insensati e

[Fëdor Dostoevskij, I fratelli Karamazov]

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ORIZZONTI 10

DETENZIONE DOMICILIARE (riferimenti: art. 47 ter O. P. e art. 100 R. E.) È concessa dal tribunale di sorveglianza. Può scontare la pena agli arresti domiciliari (che si chiamano detenzione domiciliare quando la pena è definitiva) chi ha compiuto 70 anni, non è stato dichiarato delinquente abituale, professionale o per tendenza e non è stato condannato con la recidiva. Inoltre chi deve scontare una pena o un residuo di pena inferiore ai quattro anni se: - donna in stato di gravidanza; madre o padre di prole inferiore ai 10 anni; - persona in particolari condizioni di salute o di età anagrafica superiore ai 60 anni (se inabile) o inferiore ai 21 anni; - persona con una pena o residuo di pena inferiore ai due anni indipendentemente dalle condizioni sopra

reati di cui al 4 bis o con recidiva 99, 4° c.). DETENZIONE DOMICILIARE SPECIALE (riferimento: art. 47 quinquies O. P.)

È concessa dal tribunale di sorveglianza Può essere concessa alla detenuta madre di prole di età non

vi è la possibilità di ripristinare la convivenza con i figli.

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ORIZZONTI 11

LA CONVENZIONE DI STRASBURGO Per i detenuti stranieri presenti nelle carceri italiane, va segnalata la possibilità prevista dalla convenzione internazionale di Strasburgo (21 marzo 1983), ratificata

consenso scontare la pena nel loro paese di origine, purché aderente alla convenzione.

La domanda di

una condanna

giudiziaria italiana presuppone che la stessa sia definitiva e relativa ad un fatto che sia previsto da entrambi i paesi come reato, la pena da scontare deve essere superiore a 6

mesi e de In nessun caso le autorità italiane possono comunque consentire

inumani o degradanti.

Per il detenuto straniero che volesse utilizzare la possibilità offertagli dalla convenzione di Strasburgo è una apposita modulistica (del 21/3/1983 sul trasferimento dei condannati) che deve essere richiesta alla Direzione della Casa Circondariale e indirizzato a:

MINISTRO DELLA GIUSTIZIA DIREZIONE GENERALE DEGLI AFFARI PENALI, DELLE GRAZIE E DEL CASELLARIO

Ufficio II Amministrazione della Giustizia penale ne VIA ARENULA 70

00186 ROMA Nel caso che la modulistica non dovesse risultare disponibile presso la Casa Circondariale, resta la possibilità di rivolgersi al Garante dei detenuti per la Sicilia, on. Salvo Fleres, o al Magistrato di sorveglianza. Paesi aderenti alla Convenzione sul trasferimento delle persone condannate (Strasburgo, 1983): Albania; Andorra; Armenia; Australia; Austria; Azerbaijan; Bahamas; Belgio; Bolivia; Bosnia Erzegovina; Bulgaria; Canada; Cile; Cipro; Costa Rica; Croazia; Danimarca; Ecuador; Estonia; Finlandia; Francia; Georgia; Germania; Giappone; Gran Bretagna; Grecia; Irlanda; Islanda; Israele; Lettonia; Liechtenstein; Lituania; Lussemburgo; Macedonia; Malta; Mauritius; Moldavia; Montenegro; Norvegia; Paesi Bassi; Panama; Polonia; Portogallo; Repubblica Ceca; Romania; San Marino; Serbia e Montenegro; Slovacchia; Slovenia; Spagna; Stati Uniti; Svezia; Svizzera; Tonga; Trinidad e Tobago, Turchia; Ucraina; Ungheria; Venezuela.

SI RETTIFICA Il SOCIAL HELP-CGIL (Agrigento -Via Empedocle

n.131, tel. 0922-26743), sportello al servizio dei diritti

dei migranti, segnalato nel n°1 di questo giornale, è aperto solo il lunedì

dalle ore 16.00 alle 18.00 .

Gli operatori dello sportello possono occuparsi anche di

numerosi problemi legati alla condizione dello straniero ex-detenuto e offrire consulenza

legale gratuita.

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ORIZZONTI 12

Le voci delle donne detenute

RICORDI

Mi chiamo Rosa e ho 27 anni. Della mia infanzia ricordo quando andavo a scuola e mi divertivo tanto a giocare con i miei compagni. Quando tornavo a casa continuavo a giocare con la mia sorellina: avevamo un trenino che ci aveva comprato mio padre e a me piaceva molto montarci sopra

cadere ci facevamo tante risate ed eravamo felici come possono esserlo solo i bambini. La sera, a letto, mi addormentavo solo se la mia mamma mi raccontava una fiaba. A dodici anni mi sono sposata e a tredici sono stata io a

Rosa C.

I ricordi più belli della mia infanzia sono legati al periodo in cui vivevo con mia nonna. Per me lei è stata come una mamma, perché sono andata a vivere con lei fin dopo la mia nascita. Lei era una cantante e mi portava sempre con sé ai matrimoni o alle feste dove cantava, ed io le rimanevo sempre vicina per ascoltare la sua bellissima voce. Ero la sua principessa, non mi faceva mancare niente, soprattutto il suo amore. Dopo la sua morte, mi sono sentita triste e sola e nei momenti più bui della mia vita penso a lei e sento come se la sua mano accarezzasse il mio viso. Tutte le sere guardo

è ne una che brilla più di tutte: penso che sia lei che da lassù mi guida e mi dà la forza per andare avanti. Nonna anche se non ci sei più, sei sempre

Hanen B.A.

molto gelosamente. I momenti felici sono stati pochi ma intensi. Con i miei fratelli era molto difficile che litigavamo. Stare con loro era una gran gioia per me ma quel periodo è durato troppo poco perché siamo stati divisi, chi di là, chi di qua, senza sapere più o. È stato brutto! Oggi quando apro

iaffiorano in me tanti bei ricordi, e mi sento meglio. Penso a chi ha la fortuna di avere una bella famiglia unita!

Ignazia C.

è un ago con cui rammendo

Questi versi di Tonino Milite possono dare il senso dello scrivere, e soprattutto dello scrivere in carcere. Raccontare la propria vita è come rifare il percorso una seconda volta per trovare i collegamenti tra le cose che ci sono successe e dare loro un significato. Questo è vero anche in carcere, per uomini e

fatica dei problemi e del dolore. Anzi per loro è vero ancora di più, perché si scrive quando non si agisce, quando ci si sente in difficoltà alle prese con la realtà, e si cerca un modo di comunicare e di dare sfogo alla propria interiorità. La scrittura allora diventa un mezzo per accompagnare pensiero e riflessione, e magari proprio attraverso la scrittura si scopre qualcosa di nuovo su se stessi, si ri-conoscono le cose vere, ci si riconosce.

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ORIZZONTI 13

PENSIERI

Ognuno di noi, conducendo una vita sbagliata, prima o poi, finisce dentro queste mura, il più delle volte pentendosi degli errori commessi. Ogni giorno che passa i nostri più frequenti pensieri sono rivolti alle persone più care, e sogniamo di poter ritornare presto a stare con loro e

e raccogliere tutte le nostre energie per avere la forza di non cadere più negli stessi errori. In fondo

non è perduto perché può ricominciare ...

Ignazia C.

felice dormirai sogni felici sul mio petto, perché ci sarà il mio cuore a scaldarti.

Ignazia C.

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ORIZZONTI 14

Ogni giorno guardo fuori da quella finestra e ascolto il silenzio con la speranza di poter sentire una voce amica e poi

che mi è rimasta è quella di poter evadere con la fantasia, così vedo davanti a me tanti uccellini e vorrei che potessero volare da te e dirti quanto mi manchi, ma poi riapro gli occhi e ritorno alla mia solitudine.

Antonella P.

Quando tocchi il limite estremo della sofferenza niente ti può più fare paura nemmeno la morte. Come tutti ne ero spaventata ma dopo questa esperienza no ne sono più schiava, come non sono più schiava del dolore. Dal dolore dobbiamo imparare a fare tesoro, trasformandolo in una risorsa preziosa senza restarne schiacciati.

Antonella P.

In questo luogo di sofferenza, nonostante tutte le cose negative, ognuno di noi cerca di superare i momenti tristi

La mia forza, sono le mie bambine, le mie splendide principessine che mi fanno trascorrere le giornate con il sorriso sulle labbra nonostante i momenti bui che mi logorano dentro Sogno ad occhi aperti il momento in qui potrò riabbracciarle e riempirle di baci, per trasmettere loro la

donare ai propri figli. Maria P.

Mai giudicare la vita degli altri

perché ciascuno conosce il proprio dolore e la

propria rinuncia.

Paulo Coelho

Il male non è ciò che entra nella bocca di un

uomo

Il male è ciò che ne esce.

Paulo Coelho

Sii come la fonte che trabocca e non come la cisterna che racchiude

sempre la stessa acqua.

Paulo Coelho