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4 TURCHIA,TERREMOTO E DISASTRO La Turchia è in ginocchio per il devastante terremoto di magnitudo 7.2 della scala Richter, avvenuto ad una profondità nel suolo di 7 chilometri, nel pomeriggio di domenica 23 oobre nell’est del paese, nella zona del lago di Van: si temono oltre mille morti, i feriti sono già centinaia, anche se è troppo presto per stilare un bilancio definitivo del numero di viime. Questa zona è una provincia montagnosa al confine con l’Iran già conosciuta come una zona ad alto rischio sismico. Quindi i terremoti sono una realtà con cui si deve convivere in queste zone. La Turchia, araversata da molte faglie, era già stata colpita nel 1999 da due terremoti che uccisero più di 20 mila persone nel nord-ovest, e la provincia di Van aveva patito per un terremoto che nel novembre 1976 causò più di 5000 viime. Sentiamo le tv che continuano a trasmeere immagini di edifici ridoi a cumuli di macerie, auto danneggiate e scene di panico tra gente che si è riversata in strada. Montagne di macerie e gente che si arrampica per scavare come può soprauo con la mani per cercare di tirare fuori le persone intrappolate. Il dolore, la paura, lo shock nei volti della gente. Tenendo conto della potenza del sisma, l’osservatorio per i terremoti in Turchia stima che potrebbero esserci tra i 500 e i 1000 morti. Gli esperti italiani arrivano però fino a 10.000. Inoltre il panico della gente è stato accresciuto da oltre 60 scosse di assestamento di cui due di magnitudo 5.6 nell’arco di un’ora e da una di 5.1 ancora in serata. Vediamo in tv come i soccorritori hanno trovato interi edifici sbriciolati, altri accar- tocciati su se stessi. Offerte di aiuto sono subito giunte tra l’altro dalla Nato, dalla Cina, dalla Giappone, dagli Usa e anche da Israele nonostante la crisi diplomatico-militare che la contrappone ad Ankara. Siamo ancora una volta davanti a scene che testimoniano la violenza della natura subita dall’uomo. Aualità Mariagrazia Santangelo IV G 4 Terza Ora

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TURCHIA,TERREMOTO E DISASTRO

La Turchia è in ginocchio per il devastante terremoto di magnitudo 7.2 della scala Richter, avvenuto ad una profondità nel suolo di 7 chilometri, nel pomeriggio di domenica 23 o�obre nell’est del paese, nella zona del lago di Van: si temono oltre mille morti, i feriti sono già centinaia, anche se è troppo presto per stilare un bilancio definitivo del numero di vi�ime. Questa zona è una provincia montagnosa al confine con l’Iran già conosciuta come una zona ad alto rischio sismico. Quindi i terremoti sono una realtà con cui si deve conviverein queste zone. La Turchia,a�raversata da molte faglie, era già stata colpita nel 1999 da due terremoti che uccisero più di 20 mila persone nel nord-ovest, e la provincia di Van aveva patito per un terremoto che nel novembre 1976 causò più di 5000 vi�ime. Sentiamo le tv che continuano a trasme�ere immagini di edifici rido�i a cumuli di macerie, auto danneggiate e scene di panico tra gente che si è riversata in strada. Montagne di macerie e gente che si arrampica per scavare come può sopra�u�o con la mani per cercare di tirare fuori le persone intrappolate. Il dolore, la paura, lo shock nei volti della gente. Tenendo conto della potenza del sisma, l’osservatorio per i terremoti in Turchia stima che potrebbero esserci tra i 500 e i 1000 morti. Gli esperti italiani arrivano però fino a 10.000. Inoltre il panico della gente è stato accresciuto da oltre 60 scosse di assestamento di cui due di magnitudo 5.6 nell’arco di un’ora e da una di 5.1 ancora in serata. Vediamo in tv come i soccorritori hanno trovato interi edifici sbriciolati, altri accar-tocciati su se stessi. Offerte di aiuto sono subito giunte tra l’altro dalla Nato, dalla Cina, dalla Giappone, dagli Usa e anche da Israele nonostante la crisi diplomatico-militare che la contrappone ad Ankara. Siamo ancora una volta davanti a scene che testimoniano la violenza della natura subita dall’uomo.

A�ualità

Mariagrazia Santangelo IV G

4 Terza Ora